Missione Teddy Nara & Supaku Handoru

Livello B

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    Un primo colpo sulla mia spalla... Seguito poco tempo dopo da un secondo... Colpi fastidiosi che mi avevano trascinato fuori dal mio stato catatonico... Il tocco era quello gentile di Supaku che pronto per rimettersi in marcia mi aveva concesso qualche minuto in più di riposo. Non appena mi ero svegliato, ancora sbadigliando, mi ero avvicinato alla polla d'acqua limacciosa per bagnarmi il capo e svegliarmi del tutto.
    YAWN!!!
    Dopo aver fatto ciò ed essermi dissetato avevo caricato il mio zaino, dopo aver posato il sacco a pelo al suo interno, su Duna prima di salutare l'oasi che ci aveva ospitato per partire all'avventura sotto quell'immenso cielo stellato. La sabbia del deserto risplendeva di un opaca luce grigio-blu sotto i raggi della luna... Questo era il deserto che piaceva a me...
    Certo, di solito viaggiare di notte mi infastidiva, ma che dire nel deserto la notte era quasi come il giorno solo che con tenui ombre... Semplicemente delizioso come paesaggio. Essere appena svegliato mi aveva fatto riscoprire eccezionalmente poco loquace così il viaggio si era rivelato abbastanza silenzioso... Seguendo il mio compagno cavalcavo guardando le stelle cercando di crearmi le mie costellazioni... Infondo, le costellazioni non erano nulla di così lineare come si voleva credere visto che le stelle seppur dal suolo apparivano allineate in realtà erano distanti anni luce tra di esse... Gli allineamenti erano qualcosa di creato appositamente dagli studiosi che in loro riconoscevano un disegno... Così, abbastanza interessato a ciò che accadeva sulla mia testa ed alla continua ma impercettibile rotazione del cielo, non avevo notato che i cammelli macinavano chilometri e chilometri di sabbia rapidamente. Ed infatti anche l'apparizione della città di Satetsu mi era stata annunciata da Supaku mentre io ancora guardavo il cielo rapito dall'immensità delle stelle. Il mio compagno aveva inoltre, come suo solito, cominciato ad annunciare il suo piano... Beh gli piaceva proprio il sole cocente... Forse per questo spesso sembrava molto tonto? Una botta di calore perpetua? Così, con voce tenue e rispettosa verso la sera avevo cominciato a rispondere all'Albino.
    Beh sai che non sono abituati al caldo soffocante di Suna ma se occorre sono pronto a viaggiare anche di giorno... Visto che per domani sarò perfettamente carico...
    Le mura della città che oramai si mostravano dinanzi ai nostri occhi erano formati possenti torrioni sormontati da una merlatura con un intervallo di circa quaranta centimetri tra un merlo e l'altro... Dalla prima impressione il villaggio sembrava immensamente resistente alle incursioni esterne... Il solito per le città di confine... Si non era poi così vicino alle terre di nessuno quella città ma le incursioni nel grande paese del vento erano pur sempre frequenti... Gruppi e gruppi di Mukenin e banditi vari a desideravano il possesso di un pezzo di un grande villaggio... Quindi questi villaggi dovevano essere lo strenuo baluardo in difesa della sabbia. Così mentre i raggi della luna colpivano il muraglione di calcare bianco, alto circa quattro metri, con voce ricolma di meraviglia e di ammirazione mi ero lasciato sfuggire un esclamazione... Cazzo se ci avevano dato dentro nella costruzione.
    Wow è bellissima!!!
    Così seppur era notte fonda oramai il portone era sorvegliato da un manipolo di Ninja che non appena avevano percepito la presenza dei due estranei si erano assicurati di squadrarci per bene da una finestrella presente sul portone prima di cominciare a parlarci.
    Chi siete? Cosa portate? Un fiorino!
    Buona Notte signori... Io sono Teddy Nara, Chuunin di Konohagakure no sato, e questo accanto a me è Supaku Handoru, Chuunin di Sunagakure no sato... Siamo qui per chiedervi asilo per una nottata per poi ripartire alla volta di Hoshi...
    Lo shinobi, senza tanti complimenti aveva richiuso la finestrella da cui ci aveva parlato per poi spalancare una delle ante del portone per permetterci di entrare. Bastava un momento per comprendere l'urbanistica di una città... La mura di cinta aveva una forma ottagonale, quindi uno sviluppo a croce era auspicabile come il miglior metodo di costruzione. Molto probabilmente un sistema fatto di decumani e strade di intersezione che ben si incastravano in quel paesaggio. L'interno delle mura era formata da palazzi simili a quelli di Suna, cioè tondeggianti e sferici, ma più bassi e spesso con tetto ovale.
    Mi scusi, dove potremmo lasciare i nostri cammelli a riposare? Vi è una stalla aperta ventiquattro ore su venti quattro?
    Beh c'è il ricovero qui affianco ora non c'è il custode ma se volete ho le chiavi e posso aprirvi... Ecco seguitemi...
    Grazie mille, andiamo Supa-kun.
    Conducendo i cammelli per le briglie avevo condotto Duna e Catalì alla stalla seguendo il Ninja dal volto coperto da un copricapo alternativo.

    Narrato ¤ Parlato ¤ Cani ¤ Altro

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    Fisico ¤ Perfetto
    Mentale ¤ Sereno
    Chakra ¤ 115

    Bag

    Armi
    ¤ Kunai [10/10]
    ¤ Shuriken [20/20]
    ¤ Palle Luce [2/2 - 1 Legata ad un Kunai]
    Accessori
    ¤ Radiolina [Accesa F#04 - Indossata]
    ¤ Pillole del Soldato [3/3]
    ¤ Filo Metallico [10 m - Legati ad un Kunai]

    Roll

    Rotolo Minore ¤ Tirapugni [Riposto]

    Note

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    Beh sai che non sono abituati al caldo soffocante di Suna ma se occorre sono pronto a viaggiare anche di giorno... Visto che per domani sarò perfettamente carico... A quanto sembrava il suo compagno non aveva sentito una parola di quello che aveva detto. Supaku lo guardò con aria interdetta, per parole gli uscirono dalla bocca prima che potesse fermarle. davvero, devi esser un amante del sonno...ho detto di non fermarci a dormire in questa città, ma solo di fare rifornimento, abbiamo dormito meno di cinque ore fa...hai ancora sonno? chiese il ragazzo, ma a quanto pare il suo compagno non lo aveva ascoltato di nuovo perché si era fiondato alla porta della città. Supaku guardò il suo cammello, Catalì, che li fissò di rimando con il suo solito sguardo vuoto. Si, hai ragione...sto sprecando fiato... disse all'animale, come se questo lo potesse capire.
    I guardini della porta sembravano alquanto sospettosi ma il Suniano, stando di spalle al suo compagno, mostrò loro il suo coprinfronte che aveva sulla spalla e questi si rilassarono un poco. Il coprifronte di Konoha non aveva lo stesso effetto di quello di Suna in quelle terre. Certo non era una garanzia completa, visto che qualunque mukenin avrebbe potuto camuffarsi per infiltrarsi in città, ma bisognava pur cominciare a fidarsi da qualche parte, altrimenti nessuno sarebbe più entrato in città.
    I due chuunin entrarono in città e Teddy, che ormai sembrava aver acquistato una certa dimestichezza con le guardie del portone, chiese loro dove potevano lasciare i cammelli. Un attimo dopo erano novamente liberi mentre le loro cavalcature si stavano riposando. Supaku cercò di nuovo di attirare l'attenzione del suo compagno che, gli sembrava, non prestare molta attenzione a quello che diceva.
    Ricorda, siamo qui solo per mangiare un buon pasto, rifornirci di acqua e ripartire prima che il sole sorga...cioè tra poco meno di un'ora....Hoshi potrebbe essere attaccata in qualsiasi momento e non penso che i mukenin aspetteranno noi per dare il loro assalto...non ho intenzione di sprecare tempo a dormire... disse il ragazzo mentre prendeva di nuovo il controllo della situazione e portava Teddy in una locanda lì vicino. Supaku vi era passato un paio di volte durante le sue missioni e quindi conosceva abbastanza bene la zona. Sapeva di una locanda nella quale aveva già alloggiato precedentemente, il "Pugnale di Sabbia", come un buon posto dove prendere un pasto ad un prezzo relativamente conveniente.
    Seguimi, conosco un buon posto dove mangiare.... disse al suo compagno della foglia. La locanda odorava di polvere e aria chiusa. Come tutte le locande della Sabbia non erano famose per avere banconi intagliati in legno pregiato. Ogni cosa era modellato su quei mattoni color giallo crema che contraddistingueva i villaggi del Paese del Vento. La locanda era quasi vuota, solo per qualche viandante o corrieri che mangiavano molto presto per rimettersi in marcia, che occupavano il posto su dei tavolini fatti con legno povero, sbiancato dal sole e tarlato dal tempo. Le persone nella locanda avevano tutte un'aria stanca e quasi assonnata, sintomo che si erano tutte svegliate da poco, anche il barista e le cameriere vennero colte da Supaku, più volte a sbadigliare. Nonostante tutto il servizio fu sempre effiente e una cameriera si avvicinò a loro per chiederli se avevano bisogno di un pasto o di una stanza. Il ragazzo, la ringraziò dicendole che avevano solo bisogno di un pasto, dopo aver dato una rapida occhiata al compagno, sperando che questo non chiedesse un letto. Sarò stato abbastanza chiaro? così si sedette ad un tavolino sbilenco e ordinò alla ragazza, un pò paffuta e con un seno molto abbondante, che li serviva, un piatto di stufato e patate.
    Mangia il più possibile, tra poco torniamo in strada... disse al compagno, mentre si infilava un cucchiaio di stufato fumante in bocca. Il sapore del sugo di carne lo rimise al mondo dopo quelle due misere gallette che aveva mangiato poco meno di cinque ore prima, e che non gli avevano minimamente alleviato la fame. Supaku ormai aveva realizzato che l'orario dei suoi pasti era completamente sballato se alle cinque di mattina si trovava a mangiare uno stufato con patate. Ma non gli importava poi così tanto. Il loro scopo era recarsi a Hoshi il più velocemente possibile, come aveva già detto al suo compagno, i mukenin non li avrebbero certamente aspettati prima di attaccare la città. Oltetutto l'idea del suo compagno che la città o una parte di essa, potessero essere favorevoli alla invasione dei mukenin stessi, lo aveva fatto rabbrividire e mettere in allerta. Se anche arrivavano prima di quanto i cittadini si aspettassero non era male. Avrebbero avuto modo di studiare la situazione da lontano, prima che i mukenin gli tendessero una trappola proprio tra le mura di Hoshi.
    Subito dopo aver mangiato, il chuunin si apprestò a pagare, stavolta gli sembrava giusto che toccasse a lui, visto che Teddy si era occupato del pasto del giorno prima. Tornò ai Cammelli dopo essere passato da un pozzo a cui attinse l'acqua che gli serviva per rimpinguare le sue scorte, dette una strigliata a Catalì e lo risellò, per rimettersi subito in marcia.
    Un attimo dopo vercavano di nuovo il deserto correndo sulle dure sabbiose mentre il sole alle loro spalle cominciava, con pallidi raggi, ad illuminare intorno a loro la sabbia di un colore rosato.





    Stato
    ChakraFisicoMentale
    130Affamato, un pò provato dal viaggioSereno
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x 8Radiolina
    Shuriken x 14Rotolo Minore
    Senbon x 1730m di Filo metallico
    Cartebomba x3Pillole del Soldato x3
    Indossato
    SlotOggettoLocazione
    FoderoOmoikaruiVita zona lombare sins.
    Fodero MinoreWakizashiVita zona lombare dest.
    AltroBendePolsi, Mani e Caviglie
    AltroCoprinasoIntorno al collo
    AltroParabracciaIntatti
    Note Coprifronte legato al braccio destro.
    - 2 kunai legati a 2 cartebomba.
    - 1 kunai legato ad 15m di filo metallico.


    Edited by Supaku - 29/12/2012, 01:08
     
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    Supaku mi si era avvicinato cambiando nuovamente le carte in tavola... Non voleva più dormire come io avevo proposto fregandomi delle sue parole... Forse la cosa l'aveva un pò contrariato? Così dopo che avevamo dato un riparo ai cammelli, ci eravamo avviati a trovare un luogo in cui mangiare prima di ripartire... Ora che ci pensavo non avevo mangiato nulla sin da quando mi ero svegliato... Cazzo, questo viaggio stava sballando tutti i miei ritmi. Così, sbadigliando mi ero messo a seguire il mio compagno che a quanto pare già conosceva quella città.
    YAWN!!!
    Infatti, la sua padronanza delle strade inizialmente mi aveva stupito un pò... Ma subito dopo avevo ben compreso, grazie alle sue parole, che il Suniano conosceva già una locanda in cui condurmi... Supaku mangione... Per lui mangiare era la soluzione a ogni problema... Cioè, non voleva dormire ma solamente mangiare... Molto probabilmente nella discendenza degli Handoru vi era una linea di sangue Akimichi... Solo così il tutto si spiegava... Beh appena tornavo a Konoha dovevo spulciare nella "Grande Enciclopedia della Genealogia Ninja" per sciogliere il dilemma. Comunque oramai eravamo quasi arrivati alla locanda che era perfettamente simile a molte altre case... Logicamente a parte l'insegna "Pugnale di Sabbia" che svettava sulla facciata dell'edificio color crema. Seppur erano circa le cinque di mattina nella locanda vi era qualche viaggiatore di ventura che si preparavano per andare a letto... Beati loro! Così, Supaku per paura di un mio colpo di testa aveva parlato da solo con la cameriera chiedendo esplicitamente solo un pasto senza camera... Che uomo perfido! Però c'era da dirlo, il pranzo era ottimo. Dopo aver mangiato lo stufato fumante mi sentivo leggermente meglio. Così dopo aver... Bhe come si poteva definire un pranzo a base di brodo con patate alle cinque di mattina? Comunque com'era definibile quel pasto... Ci eravamo messi subito in cammino... Questa volta il conto della locanda l'aveva pagato Supaku e questo mi aveva fatto capire che in un certo senso si sentiva in debito per il pasto di partenza a Suna... Beh non c'è ne era bisogno ma se proprio voleva pagare il tutto lui, io non l'avrei fermato... Così, senza parlare eravamo andati a riprenderci i cammelli dopo una brevissima sosta per rifornirci d'acqua da un pozzo nelle vicinanze della porta da cui eravamo entrati. Dopo aver prelevato i cammelli, lasciando il compenso per il servizio, da dare allo stalliere, al guardiano del portone, li avevamo sellati e strigliati e in un batter d'occhio ci eravamo ritrovati nel deserto... Che fortuna proprio al sorgere del sole... Che fortunelli che eravamo... Minchia!
    Evviva il sole cocente del deserto che ucciderà tutte le nostre cellule celebrali!!!
    Una frase sarcastica pronunciata a denti stretti mentre nuovamente mi sistemavo la sciarpona ad uso Turbante del deserto... Il sole era appena sorto ma già si stava affacciando prepotente con il suo calore sul mio cammino... Dannato! Così, deciso a trovare un oasi più in fretta possibile avevo cominciato a spingere Duna sempre più forte... Volevo sbrigarmi. Non avevo molta voglia di parlare con Supaku... Ero ancora risentito per la mancanza di un letto... Così, il cammino si prospettava monotono e soprattutto caldo. Quando finalmente le zampe di Duna e Catalì avevano macinato chilometri e chilometri di sabbia qualcosa all'orizzonte era cambiata... Il mio stupore era stato enorme ed anche i cammelli erano stati visibilmente entusiasti della novità che ci si presentava davanti... Nell'inespressivo volto delle bestie gobbute avevo visto la scintilla della gioia... Al contrario di quanto pensava il mio compagno anche loro avevano sentimenti... L'apparizione non era nessun chiosco dei gelati o Hotel a cinque stelle... Ma solamente un oasi molto più grande di quella in cui ci eravamo fermati il giorno prima. Così, senza attendere altro avevo spronato la mia Duna ad accellerare il passo per arrivare in fretta all'oasi... Era circa messo giorno, le ore più calde della giornata si stavano presentando ad una ad una dinanzi a noi... E di sicuro al villaggio mancava molto poco... Si, mi meritavo una pausa. Così subito ero arrivato nell'oasi e senza attendere istruzioni dal mio compagno mi ero lanciato nell'acqua limacciosa... Logicamente prima di far ciò mi ero denudato quasi completamente lasciando solo un boxer con gli orsacchiotti a coprire le mie grazie.

    Narrato ¤ Parlato ¤ Cani ¤ Altro

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    Fisico ¤ Perfetto
    Mentale ¤ Abbattuto
    Chakra ¤ 115

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    Armi
    ¤ Kunai [10/10 - 2 Speciali]
    ¤ Shuriken [20/20]
    ¤ Palle Luce [2/2 - 1 Legata ad un Kunai]
    Accessori
    ¤ Radiolina [Spenta - F#04]
    ¤ Pillole del Soldato [3/3]
    ¤ Filo Metallico [10 m - 10m Legati ad un Kunai]

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    Rotolo Minore
    ¤ Tirapugni ≈ "Gyoku & Osho" [Riposti - Nella Borsa]

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    Supaku era lievemente allibito. Il suo volto sempre impassibile era lievemente deformato da una espressione di disappunto, una piccola smorfia aveva sollevato il labbro sinistro in segno di disapprovazione. Il chuunin albino osservò il suo compagno di missioni, Teddy Nara, prendere la rincorsa verso il laghetto dell'oasi verso la quale era schizzato senza neanche consultarlo. Il piccolo ninja della Foglia sgambettava sulla sabbia ardente mentre i suoi boxer con sopra degli orsacchiotti, sventolavano addosso. Il suo compagno atterrò in acqua con un sonoro "spalsh" mentre alcuni schizzi arrivavano sul viso contrito di Supaku, ancora seduto sul suo cammello. Il chuunin delle Sabbie era ad un passo dal portarsi la mano al volto mentre scuoteva leggermente la testa dalla disperazione. Non poteva credere che la missione sarebbe stata così difficile. O almeno, pensava sarebbe stata difficile di per sè, ma l'idea che anche il suo compagno ci si mettesse per complicargli la vita, beh, non se lo era di certo aspettato. Il ninja di Suna sbuffò mentre scendeva dal cammello e lo portava ad abbeverarsi.
    Proprio non poteva credere che si erano fermati un'altra volta. Il chuunin osservò a labbra strette e con sguardo crucciato il lago davanti a lui e il suo compagno in esso. Voleva fargli capire il suo disappunto. Ma dopo un pò capì che non sarebbe servito a nulla. Teddy aveva dimostrato già da tempo la sua testardaggine. Molto probabilmente si stava silenziosamente vendicando della mancata sosta nei letti della locanda che si erano appena lasciati alle spalle. Il sole ormai era sorto e il chuunin aveva realizzato che avrebbero comunque perso tempo. Mentre vedeva il suo compagno sguazzare come una papera nel limaccio, l'albino si prese il tempo per osserva il proprio riflesso nell'acqua. Era ridotto davvero male, i capelli erano scarmigliati, il volto leggermente scavato. Molto probabilmente il suo corpo stava cominciando ad accusare le difficoltà del viaggio. Oltretutto solo ora si era accorto che stava anche leggermente puzzando. Se devo rimanere fermo, tanto vale approfittarne pensò il ragazzo mentre si sfilava il kimono bianco, lo appoggiava su un piccolo masso e cominciava a lavarsi il corpo. Sì, ci voleva proprio.
    Il suo corpo sembrò tirare quasi un sospiro di sollievo mentre l'acqua gli attraversava le membra.
    Dopo essersi lavato e asciugato i lunghi capelli al sole, aver riposato all'ombra di una palma per circa un'ora mentre sorseggiava del succo da una noce di cocco, il chuunin pensò che forse adesso era il momento di mettersi in marcia. Bene Teddy....ora penso sia il momento di muoversi, tu che dici?
    Non aveva intenzione di perdere altro tempo. Un attimo era di nuovo in sella e si lanciava al galoppo verso il deserto davanti a loro, fiducioso che il suo compagno lo seguisse. Il rumore dell'acqua alle sue spalle si perdeva sempre più lontano, mentre il caldo arido del deserto lo avvolgeva in una nuvola di sabbia, sporcandogli di nuovo il volto. Beh, c'era da aspettarselo.
    Il Suniano percorse volando le ultime miglia che mancavano alla loro meta e verso il primo pomeriggio, la città che era il fulcro della loro missione, la città che avrebbero dovuto proteggere, si stagliava alta all'orizzonte. Erano usciti da poco dal deserto, il terreno sabbioso aveva ceduto il passo ad uno più brullo e spoglio, composto di roccia e piccoli cespugli striminziti, un terreno che cominciava sempre più a definirsi come quello caratteristico del paese della Terra, Iwa, il suo paese d'origine.
    La città non era molto grande, forse quando Satetsu, che avevano appena passato. Aveva una bassa cinta di mura, non più alta di una decina di metri, tozza e del classico colore giallo di tutti gli edifici del deserto. Le mura avevano piccoli merli rettangolari e feritoie strette ogni cinque metri. In pratica era una buona fortificazione anche se per un ninja capace, sarebbe quasi stato uno scherzo sorpassarle o, perché no, abbatterle. Non sembravano infatti gran che resistenti. Il che non era un bene per loro.
    Compagno, penso che siamo arrivati a destinazione....ora potrai riposarti quanto ti pare...sempre che i mukenin te lo permettano... disse il ragazzo cercando di spronare il proprio cammello in avanti. Poi il chuunin realizzò e formò il destriero, guardando il proprio compagno.
    Come pensi di agire per entrare in città?






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    Edited by Supaku - 3/1/2013, 11:42
     
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    Supaku era leggermente contrariato... Povero voleva continuare senza sosta... Peccato che dimenticava di non essere solo e di essere in compagnia di uno non abituato a quelle situazioni... Così mentre io sguazzavo nella pozza d'acqua per rinfrescarmi e lavarmi alla bene e meglio, in attesa dell'ingresso in città e di una vera doccia, il mio compagno ne aveva approfittato per lavarsi a sua volta mentre i cammelli si abbeveravano. Quando questo simpatico quadretto era terminato... Supaku mi aveva offerto una delle due noci di cocco che aveva raccolto il giorno prima... Credevo questo strano viaggio aveva scombussolato le mie percezioni temporali... Comunque insieme al mio compagno mi ero accomodato all'ombra della palma sorseggiando il succo della noce di cocco. Il mio sguardo era lanciato sui due cammelli che si scambiavano teneri e languidi sguardi... Cammelli, che razza superiore con un imperturbabile espressione che nascondeva le loro emozioni... Ne ero quasi certo, tra Duna e Catalì era sbocciato l'amore... Ma non avevo avuto l'occasione di parlarne a Supa che subito mi aveva chiesto di alzare i tacchi... Finalmente eravamo ponti per ripartire.
    Ok andiamo...
    Poche parole dette a bassa voce all'orecchio della mia cavalcatura mentre Supaku si trovava già in sella al suo cammello.... Quel ragazzo alcune volte sembrava senza cuore. Comunque oramai ci eravamo rimessi in sella e viaggiavamo nell'ultimo tratto di deserto che ci separava dalla nostra destinazione... La città di Hoshi... E finalmente nel primo pomeriggio il terreno sotto i zoccoli dei cammelli si era fatto lievemente brullo, spoglio ed accidentato... Avevamo lasciato il deserto e finalmente il territorio andava sempre più modificandosi fino a diventare il triste e roccioso paesaggio che si poteva riconoscere ad Iwa. Eravamo quassi arrivati ad Hoshi che già si poteva intravedere all'orizzonte... Il viaggio era finalmente finito. Quando eravamo arrivati quasi alla base delle mura di cinta Supaku aveva cominciato a parlarmi... Ancora preoccupato per la nera evenienza di un governo ombra che muoveva le azioni dei cittadini a favore della conquista... Beh non potevo dire di non essere intimorito da quest'evenienza... Beh se il popolo era a favore tutto si complicava... Ma bisognava credere nel meglio... Potevamo riuscire a salvare Hoshi dalle grinfie dei Mukenin. Così con voce serena per non far trasparire i miei dubbi sulla popolazione avevo cominciato a rispondere al Suniano.
    Mmm... Beh Supa-kun... Per prima cosa ci conviene circumnavigare le mura per cercare il covo dei Mukenin... Che di sicuro non si trovano nelle vicinanze ma le tengono d'occhio... E dopo aver sorvegliato i limiti del villaggio entrare in esso... Credo che questo è il modo migliore per assicurarci che le mura sono tranquille e che l'attacco non è imminente... Ora andiamo...
    Dopo aver parlato avevo spronato Duna a seguire la cinta muraria ad una distanza di circa cinque metri mantenendo un passo rapido... La ricerca era finalizzata a riconoscere un qualsiasi movimento furtivo... Sapevo che la città non poteva essere lasciata così senza guardiani dai Mukenin... Dovevo sperare in un passo falso della sentinella nemica... Così tenendo tutti i miei sensi all'erta avevo cominciato il breve giro di perlustrazione... Il muro di cinta era solido ed impenetrabile da ogni lato... L'unico accesso era quello per un piccolo torrente che dall'esterno si infiltrava nella città grazie ad una grata che forava la parte bassa delle mura Nord-Est... Il giro non ci aveva portato a nulla... Nessun segno del mio obbiettivo si era palesato... Oramai era deciso... Così mi ero voltato verso Supaku ed a bassa voce avevo cominciato a parlargli.
    Beh c'era da aspettarselo... Forza, entriamo in città Supa-kun...

    Intanto...


    Una strana figura, celata da una delle sue migliori tecniche, si aggirava all'interno della viva roccia celato allo sguardo dei due shinobi... Una postazione perfetta, ottima per osservare tutti i rinforzi che da Suna potevano arrivare ad Hoshi, fuso con le rocce che creavano il muro di cinta... Il nemico era già li, celato ad occhi indiscreti da un paio di ore... La grande preparazione all'assalto finale lo imponeva... I suoi compiti erano di puro e semplice controllo... Non doveva attaccare, quei due Shinobi dovevano attendere ancora la loro ora... Forse, a questo punto, era meglio avvisare il capo... Hoshi presto sarà Mia...
    Iwagakure no Jutsu - Tecnica del Nascondiglio nelle Rocce
    IwagakurenoJutsu-TecnicadelNascondiglionelleRocce
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica consente all'utilizzatore di fondersi esclusivamente con le rocce, potendo così evitare un attacco o portarsi in luoghi apparentemente irraggiungibili o assai distanti. Non è possibile sferrare attacchi se "immersi" all'interno delle rocce, ma è possibile vedere cosa succede dinanzi a se senza lasciarsi individuare dall'occhio nudo. La tecnica non richiede Sigilli come nel caso delle sue due varianti sotterranee.
    Consumo: 4 (A Turno)


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    Chakra ¤ 115

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    Armi
    ¤ Kunai [10/10 - 2 Speciali]
    ¤ Shuriken [20/20]
    ¤ Palle Luce [2/2 - 1 Legata ad un Kunai]
    Accessori
    ¤ Radiolina [Spenta - F#04]
    ¤ Pillole del Soldato [3/3]
    ¤ Filo Metallico [10 m - 10m Legati ad un Kunai]

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    Rotolo Minore
    ¤ Tirapugni ≈ "Gyoku & Osho" [Riposti - Nella Borsa]

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    Le parole del suo compagno non lo confortarono minimamente. Supaku osservò le alte mura della città con aria crucciata mentre si apprestava a seguire Teddy intorno alle mura. La sua mossa di girarci intorno era sensata da un certo punto di vista, Supaku lo sapeva: era logico che se la città fosse stata dalla parte dei Mukenin, le sentinelle o le guardie sul ponte potessero vederli come nemici e, magari, alcune di esse avrebbero potuto attaccarli, colte alla sprovvista. Nonostante tutto, le sentinelle non sembrarono guardarli più di tanto, dopo che avevano visto il loro coprifronte rilucere con i raggi del sole. Questo era un buon segno. Supaku osservò la cinta muraria, ma non solo quella, guardò anche il paesaggio intorno alla città. Per circa cinquanta metri di raggio, intorno ad essa non c'erano né alberi né sterpaglie. Forse era stata una cosa intenzionale, o forse no, ma questo permetteva alle sentinelle di avere un buon margine di avvistamento prima che gli aggressori piombassero sulla città. Certo nn il migliore, ma spesso, oltre quei cinquanta metri, la terra continuava ad essere brulla e spoglia, quindi non cambiava molto la situazione. Ogni tanto si poteva vedere qualche macchia di alberi, qualche piccola foresta isolata. Ma era un'eccezione. Il chuunin notò anche il canale del torrente, unica entrata nella città, e se lo appunto per riferimenti futuri. Sapeva che molto probabilmente, in un possibile assalto, quel piccolo canaletto sarebbe potuto essere fondamentale per gli aggressori. Supaku però si ricordò che i loro avversari sarebbero stati dei ninja, molto probabilmente, per loro le mura non sarebbero state una difficoltà così enorme da sormontare, bastava un pò di controllo del chakra per scavalcare in pochi secondi la muraglia più inespugnabile. Certo, se avessero colato dell'olio sulle mura, le cose sarebbero state diverse, ma Supaku non credeva che la città fosse così ben equipaggiata contro possibili attacchi.
    Il suo compagno sembrava, anche lui, lievemente deluso dal loro giro esplorativo. Beh c'era da aspettarselo... Forza, entriamo in città Supa-kun... disse girandosi e bisbigliando verso di lui. Supaku annuì alle sue parole e tirò le briglie di Catalì, spronando il cammello verso le porte della città.
    Ormai il loro giro era stato già notato dalle sentinelle e, quando si avvicinarono alle porte, la richiesta di identificarsi, era diventata superflua. Ma i ninja dovettero comunque confermare che erano i due chuunin mandati come rinforzi alla città. Le porte cominciarono ad aprirsi, cigolando lievemente. Gli occhi di Supaku le studiarono realizzando che erano fatte in legno massiccio, rinforzato con strisce di ferro battuto, inchiodato su più punti e borchiato con spuntoni verso l'esterno. Quella città non sembra completamente sprovvista davanti ad un possibile attacco. Del resto, erano vicine alle Terre di Nessuno. All'ingresso della città c'era un piccolo drappello di persone che sembravano attenderli. Supaku scorse tre persone, oltre alle cinque guardie, armate di lance e spade, con armature di cuoio. Le guardie erano in allerta, si vedeva dai loro occhi indagatori e dalla stretta con cui tenevano impugnate le lance, non si fidavano di loro. Le altre tre persone non sembravano avere molto l'aspetto militare. Vi era un signore alto e atletico, con lunghi capelli e baffi grigi , i primi legati in una coda dietro la schiena, con abiti ornamentali, ricamati e ben curati. Al suo fianco c'era un signore grassoccio con occhi porcini e il doppio mento, rasato, indossava abiti molto più ricchi e sfarzosi del nobiluomo accanto a lui, ma sembrava avere un portamento molto meno decoroso. La terza figura era una bella donna intorno ai quaranta, con lunghi capelli biondi legati in due trecce e un abito militare che le fasciava le curve in modo quasi erotico, al fianco teneva una katana ornamentale molto bella. Dietro di loro stavano tre palanchini, sembrava che le tre persone fossero accorse per dare il benvenuto ai due ninja. Supaku scese con un movimento rapido dal suo cammello, lasciandolo ad una delle guardie che si offrì di prenderne le briglie.
    Benvenuti ad Hoshi, giovani ninja. Voi siete i rinforzi che tanto abbiamo aspettato...Premettetemi di presentarci. Io sono Kankuro Wasatabi, governatore e daimo della città. Questi accanto a me sono Oshiro Onasi, banchiere e amministratore di alto rango e Kea Ishotami, generale supremo delle nostre forze armate... alle sue parole, prima l'uomo grasso e poi la donna, si inchinarono per recargli il saluto. Supaku ricambiò i saluti, inchinandosi rispettosamente, prima di cominciare a parlare.
    è un onore essere qui, a prestare servizio per il Daimo e per la città di Hoshi, Kankuro-sama. disse con aria il più rispettosa possibile. Io sono Supaku Handoru, chuunin di Sunagakure, e questo accanto a me è il mio compagno Teddy Nara, chuunin di Konohagakure, siamo accorsi il prima possibile alla richiesta di aiuto del villaggio.
    Siete stati molto veloci, non vi aspettavamo prima di domani... Saremmo potuti andare ancora più veloci se non fosse stato per il mio compagno che aveva deciso di fare il bagnetto e i pisolini... pensò il Suniano, gettando un'occhiata di traverso al suo compagno. Decise di non dire nulla, per evitare di far scoppiare una scenata davanti al Daimo. Ormai pensava di aver capito come era il carattere di Teddy.
    I cammelli e un viaggio rigoroso, ci hanno permesso di arrivare in anticipo, non volevamo lasciare la città più sguarnita di quando non fosse. Ora, se volete metterci al corrente della situazione, potremmo prestare il nostro aiuto.
    Si, si, giustamente...vi abbiamo alloggiato nel mio palazzo, seguiteci in portantina, il generale Kea ci raggiungerà appena possibile...prima rifocillatevi dal viaggio, poi parleremo della situazione. disse il Daimo indicando una delle tre portantine. Un attimo dopo i servi si alzavano, mettendo le portantine in fila, la loro, naturalmente, era l'ultima. Erano ospiti del Daimo, ma la loro importanza era comunque inferiore a quella del governante e del banchiere della città. Supaku si infilò nella portantina, aspettando che anche il suo compagno vi prendesse posto, poi i servi cominciarono la camminata. La strada per il palazzo non era molto lunga, ma nel viaggio, Supaku ne approfittò per dare una occhiata alle strada intorno a loro, alle condizioni di vita della gente comune. Le strade sembravano pulite, ma non c'era quasi nessun attività, molte persone erano in casa e solo le locande sembravano abbastanza attive. Supaku si rivolse al suo compagno. Che cosa ne pensi? Non sembra ci siano trappole al momento...La città però sembra un pò vuota...

    Nello stesso Momento



    Hikaro sputò il piccolo stuzzicadenti che teneva tra le labbra. Quella giornata era proprio cominciata di merda, prima Kanjo era venuto a riferirgli che il gruppo di Juugo era stato catturato da degli sp. jounin della nebbia in una incursione nelle terre di nessuno, poi Koha era venuta da riferirgli della comparsa dei due chuunin a Hoshi. I suoi piani stavano crollando uno dopo l'altro come un albero marcio, questo non gli piaceva. Il mukenin era seduto su un masso mentre osservava sotto di lui il suo misero gruppo di assalto. Troppo pochi. Erano troppo pochi per poter prendere d'assalto una città così grande come quella di Hoshi. Sperava in Juugo e i suoi dieci chuunin, ma il fatto che fossero stati catturati aveva cambiato completamente le sorti a loro sfavore. Con dieci chuunin avrebbe potuto prendere d'assalto Hoshi anche il giorno dopo, ma con i suoi uomini e basta...no, non era possibile, almeno non senza ricorrere a...
    Doton: Dochuu Eigyo - Nuotata nel Sottosuolo
    DotonDochuuEigyo-NuotatanelSottosuolo
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa tecnica il Ninja sarà capace d'immergersi liberamente nel sottosuolo, anche se ad una velocità minima ma con il vantaggio di non dover eseguire alcun Sigillo. La velocità ridotta però permette al soggetto di individuare più facilmente la posizione dell'avversario e una volta sottoterra ci si muoverà infatti ad una velocità di ben due gradi inferiore alla propria. Si può restare nel sottosuolo fino a 3 turni, dopo di che bisogna riemergere per prendere aria.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Un quasi impercettibile rumore alle spalle gli disse che Koha era arrivata. Hikaro si girò osservando la sua compagna emergere dalle rocce. Davvero le piaceva l'entrata d'effetto. Hai trovato qualcosa di utile? Nuove informazioni? I due chuunin si sono rotti l'osso del collo mentre salivano al palazzo del Daimo? chiese l'uomo, al limite tra lo speranzoso e il disperato. Dieci chuunin...datemi dieci chuunin e posso prendervi qualunque città aveva detto, beh, ora senza di loro era davvero messo di merda.
    No, sono ancora là...cosa pensi di fare? gli chiese. Hikaro rimase immobile per un attimo. Dieci chuunin. Non poteva davvero fare nulla senza di loro? Annulla l'attacco, si torna a casa...non possiamo...
    Annullarlo? Sei impazzito? disse la voce roca e profonda di Koha. E tornare nelle terre di nessuno come un cane bastonato? Per gli spiriti, pensavo avessi più palle di così... la voce della sua compagna trasudava disprezzo e rabbia. Hikaro si fermò guardandola negli occhi dorati. Ti fai chiamare Lancia di Sangue per nulla? Una lancia per bagnarsi di sangue deve caricare il nemico, non fuggire e aspettare che quello ci inciampi sopra...
    Hikaro, guardò verso il basso, ferito nell'orgoglio. Era davvero diventato così rammollito?
    Se torniamo adesso....nessuno nelle Terre ti rispetterà più... disse con voce roca la sua compagna, una voce severa e che risvegliò degli incubi nella mente dell'uomo.
    Hikaro scosse la testa. Hai ragione...dimostrerò che la Lancia di Sangue non ha bisogno di rinforzi per prendere una città...in fondo sono solo due chuunin...è una bazzecola...fai preparare gli uomini... un sorriso malvagio apparve sulle sue labbra. Preparati anche tu...useremo quella tecnica...i due ragazzetti non sapranno neanche cosa li avrà colpiti...






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    Shuriken x 14Rotolo Minore
    Senbon x 1730m di Filo metallico
    Cartebomba x3Pillole del Soldato x3
    Indossato
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    FoderoOmoikaruiVita zona lombare sins.
    Fodero MinoreWakizashiVita zona lombare dest.
    AltroBendePolsi, Mani e Caviglie
    AltroCoprinasoIntorno al collo
    AltroParabracciaIntatti
    Note Coprifronte legato al braccio destro.
    - 2 kunai legati a 2 cartebomba.
    - 1 kunai legato ad 15m di filo metallico.


    Edited by Supaku - 6/1/2013, 21:34
     
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    Non avevamo più nulla da fare nell'area limitrofa alle mura... Così subito insieme al mio compagno mi ero mosso verso le mura della città... Che già si stavano aprendo per accogliere i due viaggiatori nella città... Di solito non si doveva essere così permissivi nei confronti degli stranieri... Soprattutto in frontiera. Ma di sicuro qualcuno aveva avvertito l'amministrazione del nostro arrivo... Bene meno tempo per i controlli di routine. Ma all'apertura del cancello non vi erano le solite guardie dallo sguardo accigliato ma un drappello di benvenuto... Un drappello pur sempre armato... La prudenza infondo non era mai troppa. Le guardie portavano delle lance in bella mostra e con sguardo circospetto osservavano sia me sia Supaku... Tra le cinque guardie si trovavano tre individui di rango visibilmente più elevato. Il gruppo centrale era composto da una donna e due uomini... E proprio la bionda signora aveva attirato la mia attenzione. Questa indossava abiti militari che facevano risaltare le sue prosperose forme. Gli altri due uomini erano uno l'opposto dell'altro... E proprio l'individuo centrale, dai lunghi capelli grigi, aveva cominciato a parlarci quando una guardia ci si era avvicinata per portare i due cammelli in un ricovero sicuro... Se io ed il mio compagno eravamo stanchi loro lo erano ancor di più visto che avevano portato anche il proprio cavaliere sulla groppa. Con un rapido movimento avevo smontato dal cammello e mi ero posizionato un passo più indietro del mio compagno... Meglio far parlare lui in queste ufficiose situazioni. A quanto avevo capito il corteo di benvenuto era formato dai tre individui più influenti della città... Dopo la presentazione da parte dell'uomo era stato il nostro momento di presentarci... Ed a questo ci aveva pensato Supaku. Ed al suono del mio nome avevo sottolineato il tutto con un rapido inchino. A quanto pareva eravamo stati più veloci del solito nell'accorrere alla richiesta... Ed in quel momento l'albino mi aveva lanciato un occhiata a cui avevo risposto con un rapido ma largo sorriso... Si ti voglio bene anche io Supa-kun... Comunque oramai non c'era altro da fare li fuori tra le strade. Così il Daimo ci aveva invitato a montare su una portantina, l'ultima, per poter essere condotti al palazzo. Molto probabilmente quella appartenuta alla donna che a quanto pareva non sarebbe tornata al palazzo con noi. Una volta entrati nell'ultima portantina il mondo aveva cominciato lentamente a muoversi... E le strade della città si dipanavano sotto i nostri occhi... Le strade erano poche attive ma dall'interno delle locande si udiva un chiacchierio sommesso... Questa era una situazione molto strana... Se vi era un attacco imminente di sicuro gli abitanti non si riunivano nelle taverne per parlare del più e del meno... A meno che... Ma le mie riflessioni erano state interrotte dalle parole del mio compagno... Si, aveva percepito le mie stesse preoccupazioni...
    Beh... Si questa situazione è abbastanza strana... Non sono mai stato in una città sotto attacco... Ma posso essere quasi certo che la popolazione non si rifugia nelle taverne... Infatti, ma queste sono informazioni raccolte da letture e romanzi... Si radunano in luoghi centrali del villaggio in attesa di rassicurazioni e di protezione da parte del governo centrale... Non posso e non voglio negarti che questa situazione mi fa pensare... Altre domande da porre a Kankuro-sama...
    Così con tono grave e sommesso avevo parlato mentre lanciavo brevi occhiate all'esterno delle tende della portantina per cercare qualche movimento inconsueto. Comunque non c'era stato un momento per ricevere una possibile risposta da parte di Supaku perché eravamo arrivati alle porte del palazzo. Una costruzione slanciata con tre cupole e molte guglie. Accanto alla costruzione vi erano quattro torrioni indipendenti da cui molto probabilmente si poteva vedere al meglio tutta la città ed anche oltre. Le cupole erano molto particolati. Infatti, le prime due, le più piccole e gemelle, erano poste lateralmente alla cupola centrale che secondo me si manteneva su come per magia. La pianta del palazzo era vagamente ottagonale e circondata da un florido giardino... Che mal si sposava al paesaggio esterno alla città. L'interno del palazzo non era da meno... Decorato con marmi e pietre dure abbastanza preziose... Si non ero un estimatore di tale arte costruttiva ma di sicuro quel palazzo era splendido. Così, velocemente sia io sia il mio compagno eravamo stati condotti, da due ancelle vestite in abiti tradizionali. Composti da pantaloni larghi ed a vita bassa, un top dal colore abbinato che lasciava scoperto pancia ed addome e un velo che scendeva lungo i fianchi attaccato all'elaborata acconciatura delle donne. La mia camera si trovava sulla destra del palazzo ed era abbastanza ampia... Più della mia camera a casa... E con un letto a baldacchino molto alto. Una piccola volta portava in un bagno di servizio con una vasca... Una rapida e seria strigliata ora era d'obbligo. Quello che mi aveva più stupito era il fagotto che si trovava sul letto... In esso vi erano degli abiti tradizionali della mia misura... Perfetti volevo indossarli. Così dopo aver lanciato i miei sudici vestiti sul pavimento avevo riempito la vasca con acqua calda e sali profumati... Anche Supaku doveva lavarsi non era educato presentarsi a cena puzzando come un cammello...Così mi ero rilassato nella vasca mentre con voce assonnata e rilassata avevo cominciato a parlare tra me e me.
    Yaaaaaaawn! Questa stanza è così bella e comoda... Chi sa com'è quella di Supa-kun qui a fianco... Devo vederla...
    Dopo aver sentenziato questa decisione di scatto mi ero alzato dalla vasca facendo cadere abbondante acqua all'esterno di essa. Dinanzi ad uno specchio avevo cominciato tamponarmi il corpo nudo con un'asciugamano e quando ero sicuro di essere completamente asciutto mi ero cosparso il corpo di oli profumati, già presenti nel bagno. Con passi rapidi mi ero portato verso il nuovo completo, nero e dorato, che stava ordinatamente piegato sul letto. Il top era corto fino a coprire solo i pettorali nero con un sottile bordino dorato mentre il pantalone era scuro e largo. Completavano il tutto bracciali e collane dorate ed una sciarpa bianca. Così dopo aver indossato quel completo mi ero avviato verso la camera di Supaku per chiedergli se era pronto dopo aver bussato alla solida porta un paio di volte.
    Supa-kun sei in camera? Sei pronto per andare dal Daimo?

    Intanto...


    L'acqua scendeva copiosa e potente dall'alto... E sotto la grande cascata una figura nuda, dalle prosperose forme, silenziosa meditava... I pensieri le passavano lenti nella mente mentre i silvani capelli le cingevano i fianchi bagnati. Era bellissima, il suo corpo era perfetto, perfettamente simmetrico... Era stato semplice ottenere ciò che voleva... Tutti si sottomettevano al suo volere... Aveva da sempre avuto un ottimo fiuto per reclutare le sue pedine... Lentamente i volti degli uomini abbindolati da lei ed usati per questa conquista passavano in rassegna nella sua mente... Era semplice una volta raggiunto lo scopo eliminare le traccie... Era sempre così con gli uomini... Così, quando la sua mente e le sue membra avevano tratto beneficio dall'acqua ricaricandole le energie aveva lasciato asciugare il suo corpo nudo al sole mentre raccoglieva dalle piante rampicanti delle liane... Il suo prossimo abito... L'abito era importante per gettare scompiglio tra le fila nemiche... Per una Kunoichi era semplice creare distrazioni... Ed in guerra tutto era lecito... Aveva pensato la figura mentre legava l'ultimo tralcio di pianta alla sua vita per formare un body di foglie e liane...
    Tra poco si comincia...
    Una constatazione pronunciata con un mezzo sorriso mentre dinanzi a lei migliaia di occhi dorati la fissavano.

    Narrato ¤ Parlato ¤ Cani ¤ Altro

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    Fisico ¤ Perfetto
    Mentale ¤ Sereno
    Chakra ¤ 115

    Bag

    Armi
    ¤ Kunai [10/10 - 2 Speciali]
    ¤ Shuriken [20/20]
    ¤ Palle Luce [2/2 - 1 Legata ad un Kunai]
    Accessori
    ¤ Radiolina [Spenta - F#04]
    ¤ Pillole del Soldato [3/3]
    ¤ Filo Metallico [10 m - 10m Legati ad un Kunai]

    Items

    Rotolo Minore
    ¤ Tirapugni ≈ "Gyoku & Osho" [Riposti - Nella Borsa]

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    Il palazzo nel quale furono accolti era qualcosa di decisamente maestoso. Prato verde e curato, torri bianche e pulite come mai si era visto fino a quel momento. Supaku scese dal palanchino leggermente stupito dello spettacolo e anche un pò meravigliato. chi avrebbe mai creduto che un posto del genere si celasse nella piccola città di Hoshi? Forse è per questo che i Mukenin lo vogliono così tanto... le serve che li accolsero erano decisamente molto succinte e il chuunin non potè fare a meno di apprezzare le parti nude del loro colpo abbronzate dal sole. Era una bella immagine considerato che l'ultima volta che aveva visto un pò di carne nuda erano state le gambette rachitiche del suo compagno e le sue mutande con gli orsetti. Vedere dopo quel lungo ed estenuante viaggio delle belle donne, era quasi confortante e rinfrancante. Supaku si lasciò condurre in una stanza decisamente molto sfarzosa. Le serve lo lasciarono solo mentre il ragazzo, come immerso in un sogno di stanchezza e bellezza, girava la stanza cercando di capire dove realmente fosse. Il letto a baldacchino fu subito il suo primo obbiettivo, il ragazzo stava per schiantarcisi sopra quando vide un pacco con dentro dei vesti. Supaku li osservò leggermente stupito, certo era una buona idea presentarsi al Daimo con vestiti puliti. Puliti. Il ragazzo ricordò che era un bel pezzo che nn si faceva un bagno serio e si avviò con passo sicuro verso il bagno, mentre parti del suo equipaggiamento cadevano nel percorso. Tutto fu lasciato fuori, tranne l'omoikarui, che il ragazzo considerava come una parte di se e che lasciò appoggiata su una sedia del bagno. Un attimo dopo il chuunin albino immergeva la propria testa in una vasca piena di acqua tiepida e sentiva i propri muscoli rilassarsi e scaricarsi di tutta la stanchezza e lo stresse che, il viaggio e il suo compagno recalcitrante, gli avevano accumulato sulle spalle.
    Ufff fu lo sbuffo di stanchezza che gli uscì dalle labbra mentre l'aria sulle sue labbra si trasformava in tante bollicine. Supaku le osservò mentre queste fuggivano rapide verso la superficie. Il chuunin emerse di nuovo dall'acqua e, dopo essersi strofinato ben bene, si dette un'ultima sciaquata e cominciò ad asciugarsi. Mentre si frizionava energicamente la massa di lunghi capelli bianchi, rifletteva su tutto quello che era accaduto fino a quel momento, e l'ansia lo prese. In quel preciso momento realizzò che erano arrivati alla città di Hoshi, che avrebbero dovuto affrontare un mukenin che aveva capacità simili ad uno sp.jounin e che lui e il suo compagno erano totalmente impreparati per fornire a quella gente il supporto che speravano. Supaku si accorse che stava perdendo la solita calma. Combattere un mukenin significava affrontare un ninja in uno scontro mortale. Lui era davvero pronto a questo? A rischiare la propria vita? Si sentiva davvero capace di affrontare uno mukenin in uno contro mortale? e sopratutto, si sarebbe fidato abbastanza del proprio compagno di missione? Supaku aveva conosciuto Teddy per caso nei pressi delle foreste di Konoha e da quel giorno il piccolo ninja era diventato quasi una costante della propria vita. Terribile ma vero. Il ninja era comparso di nuovo in un'arena dove lui e il suo amico, Maky Uryuu avevano deciso di affinare il proprio combattimento di coppia e il Nara li aveva intrappolati tutti con il suo jutsu in meno di cinque secondi. Teddy era comparso sulla bocca di altre persone, persone pronte ad ucciderlo o a seguirlo, come Akihiko Hyuga o Tae Nobunaga. Eppure nonostante ormai potesse dire di conoscere il piccolo ninja della foglia, il chuunin non sapeva se sarebbe stato capace di affidargli la propria vita in uno scontro mortale. è arrogante, meschino, sicuro di sè e certe volte non ha minimamente il senso del rischio...come posso averlo al mio fianco in battaglia ed essere sicuro che non mi troverò un kunai piantato nella schiena perché lui stava tentando di catturare qualche kunoichi avversaria per spogliarla davanti a tutti? il ragazzo tirò un lungo sospiro mentre si rivestiva. Aveva deciso di indossare gli abiti che il Daimo, o chi per lui, era stato così premuroso da mettergli in camera. Pantaloni bianchi a sbuffo, camicia leggera con maniche large e aperte, sempre bianca, fascia blu scura alla cintura, sandali di cuoio e gilet di cuoio color nero, rifinito in argento. Un bel completo. Il ninja finì, indossando il resto del proprio equipaggiamento sopra gli abiti da cerimonia, non voleva farsi cogliere impreparato. Indossò le spade con i loro foderi di traverso sulla propria zona lombare in modo che non dessero eccessivo fasdidio al fianco, tra di esse mise la propria borsa.
    Un attimo dopo il suo compagno bussò alla porta e il chuunin lo fece entrare. Il ragazzo notò come gli abiti del suo compagno fossero simili ad i suoi, sebbene non fossero del tutto uguali, il ninja si chiese per un attimo se il Daimo aveva fatto ricerche su di loro per sapere quali fossero i loro gusti o semplicemente avesse disposto gli abiti a caso. Era più probabile la seconda ipotesi. Il ninja fece appena in tempo a dire Bel completo che alla sua porta bussarono di nuovo. Stavolta era una delle serve che li informò della volontà del Daimo di vederli. Supaku annuì e le fece cenno di fargli strada. Proseguirono per i corridoi puliti e luccicanti, pieni di ornamenti preziosi e tappeti eleganti, prima di arrivare in una grande sala. La sale era più o meno il tre volte la sua stanza, dieci volte il suo monolocale di Suna. Aveva ampie vetrate che lasciavano filtrare la luce del giorno su quello che era un grosso tavolo rotondo messo al centro della sala. Su di esso c'era una specie di plastico in miniatura di quella che era la città di Hoshi. Supaku lo osservò stupito la cosa un attimo prima di inchinarsi al Daimo e alla giovane donna dai capelli biondi gli davano il benvenuto. Lei è già tornata? pensò il ragazzo mentre il vecchio alzava le mani e sorrideva a loro.
    Prego, alzatevi, non c'è bisogno di queste formalità. Le stanze sono state di vostro gradimento? Bene. Benvenuti nella mia stanza della guerra. Venite pure, io e il generale stavamo discutendo della recente situazione. Vi metteremo al corrente di ogni cosa... il vecchio si sedette su una sedia vicina che aveva vagamente l'aspetto di un piccolo trono. Supaku si avvicinò al plastico mentre Kea iniziava a parlare.
    Penso sia il caso di riassumere i fatti fino ad ora avvenuti, con il suo permesso Daimo. Kankuro-sama annuì con la testa e Kea riprese a parlare. Meno di una settimana fa, si è presentato alle nostre porte un certo, Hikaro, un mukenin che ha richiesto la resa della città senza spargimenti di sangue. Il ninja è stato molto strano in questo suo comportamento, pechè di solito nessuno agisce in questo modo...aspettano la notte e attaccano senza dover venire a chiedere la resa...nonostante tutto, Hikaro è venuto e ha richiesto la detronizzazione del presente Daimo in suo favore. Ha fatto un lungo discorso all villaggio che si era riunito sulle mura per ascoltarlo. Nonostante tutto, è stato cacciato. Il giorno dopo si è presentato alle nostre porte con un discreto contingente di uomini. Ninja e mercenari assoldati per questo lavoro e ha tentato di assaltare la città. Abbiamo respinto il primo attacco, ma le perdite sono state ingenti da entrambe e parti...molti degli uomini di HIkaro, infatti, sono dei ninja, sebbene non così preparati come lui. E sono riusciti a metterci in difficoltà, serie difficoltà. Nonostante tutto il nostro numero è decisamente superiore a quello che può vantare la forza del mukenin e quindi siamo in vantaggio. In parole povere il vostro intervento non è così vitale per il villaggio, ma abbiamo ritenuto prudente richiedere la presenza di altri due ninja perchè, nel caso in cui Hikaro stesso riesca ad entrare nella città, almeno avremo qualcuno capace di fermarlo.
    Supaku ascoltò tutto in silenzio. Una parte di lui era sollevata di sentire che la città non se la stava cavando poi così male con la situazione di assedio. Un'altra però era sempre preoccupata. In ogni caso a lui e al suo compagno sarebbe toccato affrontare il mukenin. Supaku lanciò un'occhiata di sfuggita a Teddy, cercando di capire se anche lui provava un pò di ansia. Il chuunin poi notò che Kea lo stava guardando come in attesa di qualche domanda e soffocò ogni cosa dietro la propria maschera di impassibilità e freddezza.
    Ci sono stati molteplici attacchi?
    La donna gli disse che ce n'era stat più di uno, tutti improvvisi e che ogni volta Hikaro stesso aveva trovato più perdite dalla sua parte. Questo era rinfrancante. C'era da sperare che Hikaro si rendesse conto che stava mandando i propri uomini al macello e decidesse di smetterla con questi giochetti, magari c'era la speranza che se ne potesse addirittura andare.
    Suggerisco che un'occhiata alle fortificazioni delle mura e ai vostri uomini sia la cosa miglirore da fare, sempre che il mio compagno non abbia appunti in merito... disse il ragazzo. In ogni caso, al prossimo attacco cercheremo di mettere la parole fine a queste incresciosa situazione, lasciate a noi Hikaro e vedremo di sistemarlo...Per fare questo, suggerisco che un assalto diretto sia la migliore alternativa..sempre che non sappiate dove si nascondando, in quel caso sarebbe persino più facile, basterebbe che noi attaccassimo loro quando meno se lo aspettano. Hai qualche idea, Teddy?






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    Anche il mio compagno aveva avuto un nuovo abito per presentarsi dal Daimo ma non appena ero entrato nella sua camera, scoprendola identica alla mia, la porta aveva bussato... Qualcuno ci richiedeva. Infatti, alla porta vi era una delle belle ancelle che ci aveva avvisato dell'imminente incontro con il Daimo. A passi lenti, guidato dall'inserviente, insieme a Supaku avevo attraversato gli opulenti corridoi del palazzo fino ad arrivare alla grande sala dove il Daimo e la bella Generale ci stavano aspettando. Una volta entrati nell'ampia sala, dove al centro svettava un plastico della città, l'albino si era inginocchiato... Com'è formale questo ragazzo... E mentre pensavo a questo l'avevo seguito seppur c'era da ammetterlo leggermente di mal voglia. Anche per il barbuto governatore il gesto era stato troppo e ci aveva chiesto di rialzarci e se le camere erano di nostro gradimento... A queste parole non avevo potuto far altro che annuire... Erano state anche meglio di quanto mi aspettavo... Sembrava una Locanda termale a cinque stelle lusso. Però ora non era il momento di fare i capelli Afro ai cammelli o di maledire gli ornitorinchi... La discussione dei piani di guerra era cominciata... Ed era giunto il momento di ascoltare da fonti certe e di prima mano tutta la storia. Il signore anziano si era seduto su un seggio estremamente simile ad un trono per ascoltare la storia... Di sicuro la conosceva già ma ascoltare storie sul passato aiutava il futuro... Nessuno era così stupido da commettere due volte gli stessi errori e di sicuro scoprire cosa i Mikunin avevano fatto ci poteva aiutare nella missione. La donna dal corpo bollente aveva cominciato a parlare... La sua voce era ritmica e chiara, una voce decisa che non ammetteva repliche... Era una voce da comandante... Mentre io, come Supaku già aveva fatto, mi ero avvicinato al plastico. Un plastico molto ben dettagliato... Di sicuro aggiornato di recente... Presentava riproduzioni in scala di ogni edificio o elemento paesaggistico... Proprio li potevo riconoscere il piccolo fiume che si infiltrava nelle mura chiuso da una grata. Il nostro nemico si chiamava Hikaro... Un nome abbastanza familiare... L'avevo ascoltato un paio di volte pronunciare dai miei genitori... Uno dei più promettenti Sp.Jounin di Konoha... Che aveva bruciato la sua carriera Ninja per amore... Ma no, non poteva essere Lui... La sua fuga era stata un atto di eterno amore riuscendo a scappare dalle segrete insieme alla sua amata imprigionata... Doveva essere un Omonimo. Così avevo continuato ad osservare il plastico... Le mura offrivano un solido vantaggio ma erano una difesa presso che inutile contro dei Ninja che potevano scavalcarle... Infatti, il giro di perlustrazione intorno alle mura mi aveva convinto a pensare che i nemici potevano passare in qualche modo inosservati... Una capacità estremamente temibile... Ma esser arrivato alla città sano e salvo mi aveva convinto che la sentinella, se esisteva veramente come pensavo, non era il nostro avversario Sp.Jounin e molto probabilmente qualcuno di poco versato nell'arte della battaglia o un alleato di basso rango... Così, avevo anche appreso che i Mukenin stavano irrimediabilmente perdendo... Perché continuare a combattere se la disfatta era prossima? Di sicuro avevano un asso nella manica... Ma quale? Volevano far abbassare la guardia all'esercito avversario... Si la baldanza e la sicurezza in se stessi era il peggior nemico in questi casi. Mentre pensavo, collegando mentalmente punti del plastico e organizzando una strategia di difesa la donna aveva terminato di parlare... Ed ad una risposta del mio compagno le mie certezze sulla strategia del Mukenin si erano rafforzate... Così dopo che il mio compagno aveva parlato, chiedendo anche un mio parere, mi ero attivato. Alzando di scatto la testa dal plastico. E osservando con la testa lievemente piegata sulla sinistra avevo cominciato a parlare.
    Beh Supa-kun... Trovare il covo è impossibile... Hai notato anche tu... O meglio Non hai notato... La capacità di osservare il mondo senza essere percepiti della sentinella che di sicuro si trovava all'esterno del villaggio? Della cui esistenza sono sicuro quasi al cento per cento... Quindi molto probabilmente anche avvistare il nemico dalla lunga distanza è possibile... Quindi ora... Supaku, tu va sulle fortificazione e dai soldati... Teniamoci in contatto... Io intanto resto qui ad elaborare una strategia... Ho bisogno di zuccheri... E... Si, di una sedia...
    Alle mie parole la comandate mi aveva guardato per un momento in modo interrogativo... Poi con un leggero gesto di disappunto... Cosa poteva fare un ragazzino che lei Generale pluridecorato non aveva già provato? Ma non si era opposta. Così aveva chiamato un inserviente agghindata con abiti turchesi e le aveva parlato ad alta voce prima di voltarsi verso il mio compagno.
    Inna... Per favore, assisti il nostro ospite in tutto ciò che ti chiederà... Tu Supaku... Giusto? Andiamo, ti porterò a fare il giro che mi hai richiesto.
    E dicendo questo si era voltava verso la porta in attesa di essere seguita dal mio compagno.

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    Edited by Lord ‚-‚ - 8/1/2013, 19:21
     
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    Le parole del suo compagno lo lasciarono piuttosto spiazzato. Di che diamine sta parlando? Che Sentinella? pensò il ragazzo completamente preso alla sprovvista. Per un attimo Supaku ebbe come l'impressione che Teddy avesse appena esternato solo una parte dei propri pensieri e che si fosse dimenticato la parte più importante, ovvero la premessa che avrebbe permesso di capire da dove fosse spuntata una sentinella. Supaku cercò di seguire il ragionamento del proprio compagno, cercando di ricostruire una possibile premessa. Poi venne folgorato. Teddy pensava che i mukenin utilizzassero una sentinella per tenere d'occhio il villaggio? Oltretutto sembrava pensare che questa potesse osservare senza essere percepita, quindi era molto probabilmente un ninja. Ma come aveva fatto il suo compagno ad arrivare ad una tale intuizione? Che il mukenin di nome Hikaro li stesse osservando in questo stesso momento? No non poteva essere, o almeno sperava nn fosse così. Per un attimo Supaku ringraziò di aver il proprio equipaggiamento con sè e di non aver lasciato nulla in camera. Ma il suo compagno non sembrava aver finito. Un attimo dopo richiedeva una sedia e dello zucchero, dicendo che si sarebbe occupato lui di una strategia. Supaku osservò per un attimo leggermente stizzito il piccolo Teddy che in questa missione sembrava essere straordinariamente capace di colpire tutti i punti giusti per cercare di fargli perdere definitivamente la pazienza. Il chuunin prese un profondo respiro. Calma, doveva rimanere calmo e fidarsi di quel piccolo ninja con la lunga sciarpa. Aveva scorto un luccichio di intelligenza in quegli occhi castani, magari i Nara erano capaci di elaborare strategie, dopo tutto.
    Kea, il generale dai biondi capelli, guardò un attimo Teddy, lievemente stizzita quando lui e poi fece cenno a Supaku di seguirlo. L'albino decise che sarebbe stato meglio assecondare il proprio compagno e, dopo aver acceso la radiolina sulla solita sequenza, seguì la donna a fare un giro nelle fortificazioni. Subito dopo essere usciti dalla sala della guerra la donna parlò con aria dura. Il tuo amico non sa proprio come comportarsi davanti ad un Daimyo vero? disse con un lieve sospiro. In effetti fino a quel momento, era sempre stato lui a prendere l'iniziativa per le formalità, Teddy lo aveva sempre seguito, seppure recalcitrante certe volte. Non penso sia il tipo da sottostare ad una autorità... disse il ragazzo, realizzando che fino ad ora quel particolare del carattere del ninja lo aveva sperimentato durante tutto il viaggio. Il piccolo ninja sembrava voler fare quello che gli pareva, indipendentemente dal parere altrui. Beh, speriamo sappia quello che fa...se riusciamo a toglierci Hikaro dai piedi, la città potrà tornare alla normalità...abbiamo perso uomini, nonostante loro ne abbiano persi di più...ogni vita è comunque preziosa e io dovrò spiegare alle moglie come mai i loro mariti sono morti durante un attacco suicida di un mukenin troppo testardo per accettare la sconfitta... il generale lo condusse lungo un corridoio ricoperto da un lungo tappeto blu per poi farlo uscire da una porticina semi nascosta e fargli percorrere un corridoio molto più stretto e angusto. è una delle vie più rapide per le mura...Come hai potuto notare, non abbiamo ricevuto molti danni dai precedenti assalti, non ci hanno messo in eccessiva difficoltà, ma forse era solo perchè stavano aspettando maggiori rinforzi...non ho ancora capito come mai il mukenin abbia attaccato due volte, e in entrambe abbia perso così miseramente... Uscirono sulle mura e il solo tornò a folgorarli come non mai. Davanti agli occhi del ninja albino si stendeva il brullo terreno roccioso che tanto ricordava la Terra di Iwa.
    Forse stava studiando le vostre difese in attesa di un momento migliore per attaccare....magari quando sarebbero arrivati rinforzi...chi lo sa....forse il peggio deve ancora venire.
    La donna lo guardò con i suoi occhi chiari che sembravano due laghi limpidi. Era uno sguardo duro, ma in esso Supaku giurò che poteva scorgervi un briciolo di rispetto. Lo avevo pensato anche io...del resto gli unici uomini che ha perso erano mercenari di poco valore...le perdite in termini di ninja, ne ha avute ben poche....forse è stato un bene che Suna e Konoha abbiano mandato voi...
    Supaku annuì mentre il generale lo portava su una piccola torre d'avamposto. Lì sotto, vicino alle mura e dentro al città, c'era un piccolo campo di addestramento dove file e file ordinate di uomini si esercitavano con una lancia. Davanti a loro un altro soldato, che doveva essere l'insegnante, teneva il ritmo. Ogni colpo affondato nell'aria coincideva con un urlo secco che, insieme ai passi decisi degli uomini al suolo, dava un senso di precisione e forza come poche cose avrebbero fatto.
    Questi sono gli uomini che si tengono in esercizio...come vedi, siamo pronti a qualsiasi evenienza...non sappiamo quando colpiranno e ci teniamo sempre in allenamento...ho diviso le forze in gruppi, abbiamo tre gruppi al momento, due sulle mura, uno a riposo e uno in allenamento, faccio in modo a ruotare i gruppi così da tenerli sempre riposati.
    Supaku annuì, ben sapedo che qui l'esperta di materie militari era il general più che lei. Posso sapere dove attaccano di solito? chiese mentre si voltava per osservare le mura.
    I loro attacchi sono stati tutti concentrati nella zona nord delle mura...questa qui, ti faccio vedere...
    Il generale lo portò in una parte delle mura che sembrava molto più utilizzata del resto. Era tutto un versante e gran parte dei soldati era stata stanziata lì, in attesa di un possibile attacco. Supaku vide le mura macchiate di sangue e cenere, si vedeva che erano molto più usurate del resto. Il campo di battaglia sotto però era stato accuratamente ripulito e recava pochissime tracce di un combattimento.
    Come attaccano i solito? chiese mentre appoggiava le mani sulla balaustra e osservava il cielo intorno a lui e il paesaggio sottostante.
    Non sembrano aver uno scema, la prima volta hanno attaccato di giorno, la seconda in piena notte...il secondo attacco è stato quello più difficile da prevedere, ma alla fine siamo riusciti a respingerli...il primo attacco era stato molto blando, e le perdite sono state pari per entrambi...vuoi fare un giro di tutte le mura?
    Supaku annuì, mentre seguiva il generale il suo sguardo si perse di nuovo nell'orizzonte. Questi attacchi sembrano tutti delle piccole scaramucce in attesa di un assalto più grande...cosa stava aspettando Hikaro? Chissà se il mio compagno è venuto fuori con una qualche idea...








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    Edited by Supaku - 10/1/2013, 16:15
     
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    Supaku e Kea si erano avviati verso la porta per partire nel loro giro turistico mentre Inna, l'Ancella incaricata di servirmi era uscita a passo spedito dalla sala... Dopo neanche una manciata di minuti questa era tornata portando una elegante poltrona. Il rivestimento era in pelle beige incastonato in una montatura lignea più scura... Non era una poltrona così brutta come poteva sembrare... Ma poteva andare bene comunque. Così, mentre aspettavo in dolci, avevo avvicinato la sedia al plastico quasi attaccando l'uno all'altra. E subito dopo, con un piccolo balzo mi ero rannicchiato sulla poltrona... Non stavo seduto, solamente poggiato con i piedi sulla soffice superficie mentre rannicchiato guardavo le viuzze della città... Si poteva essere una mossa geniale quella di Hikaro... Ma avevo bisogno di una conferma... Quel generale mi aveva fornito troppi pochi elementi... Così mentre attraverso la radiolina mi pervenivano le voci di Supa-kun e molto sommessamente quella del generale che avevano imboccato una delle più rapide vie per le mura Inna era tornata portando un carrello stracolmo di bignè, crostatine a marmellata e vari dolci con cioccolata... Carrello che aveva posizionato accanto alla mia sedia per poi fermarsi in attesa di nuovi ordini. Un rapido gesto della mano sinistra, la più vicina al carrello, ed avevo afferrato un bignè alla crema che subito era finito tra le mie fauci. Mentre masticavo con gusto avevo ripreso a parlare... Stavolta rivolto solo all'inserviente... Si, ignoravo beatamente il Daimyo che dal suo piccolo trono ci osservava. Silenzioso ed abbastanza impensierito... Era logico... La testa del Re era la prima a cadere alla fine di un assedio e seppur apparentemente la vittoria era dalla loro parte tutto poteva cambiare.
    Grazie mille Inna-san... Se vuoi serviti anche tu...
    Si figuri Nara-san ma non posso... Però spero che i dolci siano di tuo gradimento.
    Quante formalità... Chiamami Teddy-kun... Ed ora si comincia...
    Così nuovamente mi ero messo in silenzio per esternarmi dal mondo intere... C'eravamo solo io la mia mente la mano ed i dolci... Logicamente. Non avevo avuto notizie sugli schemi d'attacco dei Mukenin... Quella generale era stata estremamente poco efficiente... Quindi dovevo andare ad intuizione... Il punto migliore da cui attaccare era quello meno scontato... Ma sprecare un opportunità così in fretta dopo un paio di scaramucce di distrazione... Hikaro cercava altro... Un apertura o altro e sfruttava le battaglie per studiare l'avversario e capire cosa sbagliavano... E forse avevo compreso il tutto... La prima linea d'attacco da parte di Hoshi era di sicuro la più numerosa e rimpolpare quella poteva significare scoprire altre zone della città... Zona in cui un Ninja poteva incunearsi semplicemente... Cazzo gli shinobi potevano sputare palle di fuoco o di che altro e creare uno scudo di pelle d'acciaio... Non potevano non aver escogitato un modo per passare inosservati? Così avevo fissato ancora il plastico prima di voler trovare informazioni sugli eventi già accaduti... Così buttando in bocca l'ennesimo dolcetto avevo parlato ad Inna senza però degnarle di uno sguardo... Se i suoi servigi erano mia esclusiva anche dopo il salvataggio della città allora li potevo far qualcosa... Ora non c'era tempo per i piaceri della carne... Per mia immensa sfortuna.
    Inna-san... Per favore... Puoi portarmi una copia degli atti di guerra che dovrebbe avere il Daimyo... Ho bisogno di controllare una cosa abbastanza importante.
    La giovane donna aveva annuito prima di allontanarsi a passo svelto verso una scrivania su cui vi erano poggiati gli atti di guerra... Di solito vergati dalla stessa Kea in periodi di grande subbuglio. Il faldone era abbastanza ampio... Cazzo quella donna non aveva proprio il dono della sintesi... Ma come dire questo poteva essere un vantaggio... Per il Mukenin... Infatti, più informazioni significava spesso più errori visto che spesso erano fuorvianti. Così mi ero lanciato nella lettura di tutti i documenti, lettura che era durata circa un oretta ed intervallata lanci di dolci nelle mie fauci. Una volta che tutto era stato finalmente letto e metabolizzato dal mio cervello ero sicuro... E con voce sicura mi ero alzato dalla sedia e dopo un paio di giri intorno al plastico con voce solenne avevo annunciato a gran voce...
    Supa-kun terminate il vostro giro e tornate il prima possibile. Ho bisogno di te e di Kea-sensei... Ho capito le intenzioni di Hikaro... So cosa fare!
    Le mie parole dovevano arrivare anche alla radiolina di Supaku che ora era disperso chi sa dove in giro per il villaggio. In attesa del ritorno del mio compagno e della generale mi ero seduto di nuovo in quella strana posizione... E così attendevo ad occhi chiusi il loro arrivo... All'apparenza quasi addormentato.

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    Supaku osservò l'orizzonte davanti a lui. Il generale era stato fermato da un soldato, molto probabilmente un tenente, che chiedeva indicazioni su alcune cose, oppure aspettava che il Generale stesso prendesse decisioni importanti. Al ninja non importava, o almeno riteneva che ascoltare la conversazione fosse molto scortese, quindi si era allontanato di un paio di passi e aveva perso lo sguardo nel vuoto. Più precisamente nella terra desolata davanti a lui. Come gli ricordava le rocce e la brulla terra di Iwa quel posto. Piccoli cespugli inariditi stavano ad intervallare una zona altrimenti completamente spoglia. Rocce e massi erano disseminati sul suolo duro e sconnesso, spesso smosso come la schiena rugosa di una tartaruga. Però non tutto era uguale ad Iwa, c'erano anche sprazzi di verde più intenso, laddove la roccia cedeva il passo alla vera e propria terra, là dove le radici potevano attecchire e piccole macchie di foresta potevano crescere. C'erano tre foreste all'orizzonte. Una era proprio una macchia insignificante, piccola e allo stesso tempo rada, Supaku quasi poteva vedervi attraverso, era quella più vicina a lui, mentre le altre due erano molto più lontane ed erano più fitte. Era come se gli alberi si fossero riuniti tutti in un unico punto per farsi compagnia contro le avversità di una terra così aspra. Iwa è una terra aspra e dura...come il popolo che la abita...ma sotto questa scorza di roccia dura come l'acciaio c'è un terreno così fertile che i pochi alberi che vi attecchiscono durano cento e più anni senza mai ammalarsi...ricorda, anche nei momenti peggiori, un Iwano, per quanto duro passa essere, sarà sempre un essere umano. Le parole di suo padre erano state toccanti e anche terribili. Supaku si rendeva solo ora di quanto avesse incarnato lo stereotipo del ninja del paese della Terra. O almeno il ricordo di quello che era. Ora non c'era più il suo paese natale dietro quelle colline. C'era solo un miasma di follia e morte. Un miasma che lui ricordava molto bene.
    Il ninja osservò di nuovo il paesaggio, cercando di scacciare dalla propria mente i brutti ricordi, cercando di concentrarsi sulla situazione. Spero che Teddy sia venuto fuori con una qualsivoglia strategia...io oggi mi sento stranamente come un guscio vuoto...non è da me... pensò il ragazzo. Quando era arrivato nelle terre della Sabbia era un'altra persona rispetto ad oggi. Era un ragazzino che aveva gli incubi negli occhi e rabbia nel cuore, in cerca solo di vendetta. Adesso non era più così. Non riusciva a ricordare l'ultima volta che aveva esercitato il vuoto fuori dalla battaglia. Ultimamente troppe cose e troppe persone avevano incrociato la sua strada e sconvolto la sua vita perché lui potesse rimanere come era. Alla fine, anche una roccia, se levigata dal tempo, cambiava forma. Adesso poteva sorridere. Il ragazzo scosse la testa, doveva concentrarsi. Perché Hikaro aveva fatto quei primi attacchi? Cosa erano realmente? Dei patetici tentativi o parte di un piano più grande? Scaramucce per testare il nemico? Perchè, se era come diceva Teddy, non si era infiltrato nella città con la sua sentinella e aveva ucciso il Daimyo nel sonno? Perché diamine non lo aveva fatto? Una volta ucciso il Daimyo avrebbe confermato la propria forza e impaurito il villaggio, ma nn lo aveva fatto, aveva preferito schiantare i propri uomini contro le mura. Tutto ciò era illogico.
    Il chuunin serrò le mani sulla roccia delle mura. Non riusciva a capire quale fosse la mente di quell' Hikaro dietro tutto ciò. Comprendere il proprio avversario per capire le sue azioni e anticiparne le mosse. Ma lui ancora non riusciva a capire. Non era uno stupido, o almeno non sembrava, la mossa della sentinella che aveva citato il suo compagno, sebbene completamente azzardata e priva di prove tangibili, era troppo intelligente per uno stupido che lancia i propri uomini a morire contro le mura. In inferiorità numerica sopratutto. Gli avevano detto che aveva attaccato due volte, ma sopratutto che il ninja che aveva portato con se erano stati capaci di non morire, ma non sufficienti per farlo vincere. Che fossero soltanto dei mukenin di livello D? Se Hikaro avesse avuto dei mukenin di livello C, cioè pari a dei Chuunin, dalla sua parte la battagli sarebbe stata decisamente diversa, senza offesa per gli sforzi del Generale. Neanche una armata ben organizzata avrebbe potuto tenere testa ad almeno cinque chuunin. Ma se era così, significava che Hikaro non poteva vantare simili forze dalla sua, questo sinificava che sperava di vincerli con il logoramento continuo? Eppure le sue perdite erano ingenti quanto quelle dei difensori. Che diamine stava facendo?
    Non poté finire di formulare i propri pensieri che una voce familiare gli parlò all'orecchio.
    Supa-kun terminate il vostro giro e tornate il prima possibile. Ho bisogno di te e di Kea-sensei... Ho capito le intenzioni di Hikaro... So cosa fare! sembrava che il piccolo Teddy avesse pensato a qualcosa. Bene, perché io oggi sembro un idiota... pensò il ragazzo facendo cenno al Generale che intendeva tornare nella sala della guerra. La donna annuì con aria grave, disse du parole al tenente accanto a lei e con passo spedito lo guidò di nuovo sulle mura fino alla porta da cui erano arrivati.
    Poco dopo erano di nuovo nella sala della guerra. Supaku non si stupì minimamente di vedere il suo compagno rannicchiato come un uccello su un trespolo. Nè i dolciumi lo presero in contropiede. Ormai pensava di aver capito come fosse realmente il piccolo Teddy. Supaku osservò il vassoio che stato quasi del tutto ripulito. Peccato che, nonostante tutti i dolci che mangia, gli rimangano solo le gote grassoccie.. pensò il ragazzo mentre alla memoria gli ritornavano le gambette secche del ragazzino quando si era tuffato nel lago dell'oasi.
    Allora, Teddy, hai escogitato qualcosa?





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    La mia richiesta era stata ascoltata da Supaku... O almeno lo speravo visto che l'albino non mi aveva dato risposta... Così mentre aspettavo gli ultimi invitati al comizio avevo fissato il Daimyo intensamente... Si poteva dire un uomo fortunato... Poco ma sicuro... Quando uno Sp.Jounin aveva in mente qualcosa non c'era esercito che poteva tenere... Seppur perfettamente addestrato e compatto... Hikaro li aveva graziati... Per ben due volte... Infatti, dalle carte la sua presenza era sempre stata eterea... Infatti non aveva mai preso chiaramente ed attivamente parte alla lotta... Limitandosi a scansare e comandare le sue truppe... Se tutto andava come io pensavo il tutto potava risolversi ora... Così mi ero messo ad aspettare notando che il vassoio era quasi terminato... Così mentre inghiottivo un altro cioccolatino il mio faccino da fanciullo si era fatto improvvisamente triste... Il ricordo di tutto quel ben di dio ora quasi concluso mi rattristava... Così la bella Ancella sorridendo mi aveva rassicurato...
    Non preoccuparti... Teddy-kun... C'è ne saranno altri... Se vuoi.
    Grazie mille... Inna-san!
    I miei occhi brillavano mentre osservavo la donna... La amavo già! Però non avevo avuto il tempo materiale per dichiararmi... Il mio compagno e la Generale erano arrivati... Bene quindi mi aveva ascoltato... Così non appena erano ritornati dal loro giretto per le mura Supaku mi aveva parlato prima di chiedermi cosa avevo escogitato. Uno sguardo... Ai nuovi arrivati per poi guardarmi intorno... Una spia poteva trovarsi li, invisibile ad occhio umano... Dannazione come potevo essere così sicuro di essere inosservato? Ma non si poteva vivere nel terrore... Così avevo cominciato a parlare voce seria...
    Supa-kun... Kea-sensei... Benvenuti... Mettetevi comodi... Ed ascoltatemi... Abbiamo poco tempo... L'attacco avverrà domani... Dobbiamo prepararci sin dalle prima luci dell'alba... Molto probabilmente a Nord delle mura... Kea lei con la maggior parte dell'esercito si schiererà all'interno delle mura... La battaglia si sposterà qui in città... In questa notte d'attesa evacuate la città... Un oasi sicura la troverete nel deserto... Un piccolo contingente logicamente dovrà proteggere i cittadini... Intanto qui...
    La generale mi aveva guardato in modo interrogativo... Non capiva il perché della mia strategia... Così con voce che difficilmente celava la sua frustrazione aveva cominciato a parlare.
    No! Stiamo vincendo, fino ad ora l'avversario non è mai penetrato nella città... Perché proprio ora cedere il passo? Questa volta Hikaro si troverà con l'esercito dimezzato e estremamente in difficoltà...
    Sguardo truce... L'avevo letteralmente fulminata... Ma la fiera donna non aveva accennato ad un cambiamento nella sua politica... Così non c'era molto altro da fare... Dovevo sbatterle in faccia la triste verità... Non conoscevo di cosa poteva trattarsi ma la clonazione era una tecnica veramente banale... Potevo dire quasi con certezza che ogni Shinobi possedeva almeno un modo per clonarsi tra le sue conoscenze in fatto di Ninjutsu.
    Se volete soccombere alla forza del nemico non ascoltatemi... Questa volta Hikaro scenderà in campo... E questa volta parliamo del vero Hikaro!
    Una scioccante rivelazione... Che avevo lanciato sul volto della donna che con sguardo contrito mi aveva squadrato... Cosa stavo dicendo? Tutto questo non aveva senso... Lei aveva visto chiaramente Hikaro sul campo di battaglia... Si non aveva mai partecipato attivamente mandando i suoi sottoposti al macello... Ma non poteva crederci... Il ragazzino appollaiato mentiva. Nella sala il gelo era sceso... Il Daimyo oramai ascoltava corrucciato... Senza prendere parte al dibattito... Si chiedeva ancora perché... Perché le incursioni di un Ninja di quel calibro erano così fiacche? Un Ninja che per altro doveva essere almeno abituato ad attività di infiltrazione ed omicidio... Perché la sua testa era ancora stretta tra il corpo e la "corona"?
    Un Bunshin... Questa è la risposta... L'Hikaro che avete conosciuto era un mero Clone... E questa volta la sua battaglia comincia. Vi voleva dare un opportunità... Voleva farvi sentire fieri... Tronfi e sicuri di voi... E voi siete cascati in pieno nella trappola. E no, intanto lui non si è mosso... Per nulla... Credo di averlo compreso... Hikaro è un uomo d'onore... Un Mukenin si... Ma non gli interessa vincere con sotterfugi... Lui vuole schiacciarvi quando siete più fieri... Lui si vuole presentare come il buono... Vuole essere il salvatore del popolo... Quindi per non ritrovarci dinanzi ad una ribellione del popolo... Ci conviene evacuarli... Ed ora continuiamo... Un piccolo contingente dovrà fare da esca... Una missione quasi mortale... Mi dispiace per chi si troverà in quel gruppo... Ma il loro compito sarà quello di raccogliere la sfida e poi ritirarsi... Intanto il Daimyo si troverà in grave pericolo... Le difese saranno basse... Difese espugnabili anche da un singolo chuunin.
    Non sottovalutarci! Non lasceremo mai ad un misero chuunin l'ardire di penetrare nel palazzo... Abbiamo dato la vita in questa battaglia e non ci arrenderemo proprio adesso...
    Oramai Kea era visibilmente alterata... L'avevo sottovalutata... Secondo lei... No, al contrario... Io li stavo sopravvalutando... In uno scontro aperto con Hikaro loro non potevano durare molto... La Generale poteva forse essergli pari per capacità fisiche... Ma senza Jutsu non potevi andar lontano... Anche sul Daimyo questa notizia aveva avuto un certo effetto... Si parlava pur sempre della sua testa e del suo regno...
    Certo avete fatto un buon lavoro... Ma come ho detto ora basta... Basta sprecare tempo prezioso... Supaku, ora passiamo a te, tu potrai unirti alla mischia se vuoi... Io intanto resterò qui accanto al re... Mentre un mio Bunshin controllerà la situazione nella mischia e cercherà di salvare il salvabile... Così è il modo migliore di agire... Lasciate pure il Daimyo a me... Logicamente Supaku seppur nella mischia tu avrai il compito più duro... Cioè vedere di non soccombere e cercare di non lasciare mai solo Hikaro... So che è un avversario un pò fuori la portata di tutti qui... Ma nell'ultima parte della battaglia ti aiuterò anche io... Domande? Logicamente non si accettano disobbedienze... Qui stiamo prestando il nostro servizio per il bene del mondo Ninja... L'ultima parola spetta al Daimyo... Ma se qualcosa va diversamente da come ho descritto o se volete predetto... Non posso assicurarvi che Hoshi avrà un altra notte.
    Avevo spiazzato tutti la Generale sembrava una tigre in gabbia... Una belva affamata dopo giorni di digiuno che non aspettava che un cenno per azzannarmi e finirmi... Volontariamente non avevo accennato alla trasparente figura... Sapevo che presto tutto si doveva risolvere e quella persona se la doveva vedere con me... Non accettavo interferenze. Così io e la generale avevamo spostato il nostro sguardo sul Daimyo... Unica persona in grado di acconsentire o bocciare i piani di guerra.
    Kea-san... Mi dispiace ma questa volta ascolteremo i piani di questo ragazzino... Ed ora preparatevi per l'evacuazione.
    La discussione era terminata... I piani di guerra erano stati stillati... La calma prima della tempesta si era alzata su Hoshi come una come una cortina di spessa nebbia.

    Intanto...


    Schieratevi miei uomini! Domani la città di Hoshi sarà nostra! L'ultima battaglia si sta per aprire... Combattere con me per la vittoria!
    Poche parole gridate dall'alto di un patibolo... Hikaro... Il condottiero che guidava la feccia Mukenin alla conquista della città si era espresso... Gli ultimi preparativi per la battaglia finale si erano aperti... Mentre una nube ancor più oscura si posava su Hoshi... Il destino della città era oramai segnato.

    Narrato ¤ Parlato ¤ Cani ¤ Altro

    Status

    Fisico ¤ Perfetto
    Mentale ¤ "Io non ho paura"...
    Tu l'avrai... Tu l'avrai! [cit.]
    Chakra ¤ 115

    Bag

    Armi
    ¤ Kunai [10/10 - 2 Speciali]
    ¤ Shuriken [20/20]
    ¤ Palle Luce [2/2 - 1 Legata ad un Kunai]
    Accessori
    ¤ Radiolina [Accesa - F#04]
    ¤ Pillole del Soldato [3/3]
    ¤ Filo Metallico [10 m - 10m Legati ad un Kunai]

    Items

    Rotolo Minore
    ¤ Tirapugni ≈ "Gyoku & Osho" [Riposti - Nella Borsa]

    Note

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    Edited by Lord ‚-‚ - 13/1/2013, 15:26
     
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    narrato, pensato, parlato Supaku,Parlato Teddy, parlato Altri, telepatia volatili


    Il suo compagno aveva parlato. Supaku, che si era sempre ritenuto una persona intelligente, ammetteva che stavolta non riusciva a seguire il genio del piccolo Nara. Non aveva dato fatti o prove a conferma della propria teoria, non aveva avuto bisogno di giustificarsi, la sua sicurezza era tutto quello che il ninja poteva vedere. Il Generale non aveva preso certamente la situazione passivamente. Del resto il piccolo Nara le aveva appena detto che tutti i loro sforzi non erano altri che dei patetici tentativi, inutili e valsi a nulla. Come una formica che cerca di mordere una scarpa prima che questa la schiacci.
    Supaku ascoltò con attenzione ogni cosa. Alcune cose non gli tornavano, ma erano suoi pareri personali. Perché mai Hikaro doveva aver bisogno di un clone con cui comandare le truppe, quando il clone stesso non aveva mai ingaggiato battaglia? Era insensato, il clone esisteva per prendersi dei rischi che l'originale non poteva, quindi semmai doveva essere utilizzato per attaccare nella mischia, senza la paura di morire. Invece aveva creato dei cloni per stare fuori dalla mischia. Era sensato però un'altra parte del ragionamento del suo compagno. Cioè che Hikaro si fosse trattenuto fino ad ora. Se lui scendesse davvero in battaglia, beh, saremmo davvero nella merda...finora li ha risparmiati, ma uno sp. jounin in campo farebbe due volte la differenza contro un esercito, sopratutto contro un esercito come quello...con solo due chuunin a dargli man forte... L'argomento che il piccolo Teddy portava a conferma della sua teoria, secondo la quale Hikaro non li aveva attaccati fin da subito, era sensato invece. L'idea che esistesse una persona che basava sull'onore il proprio agire o che fosse abbastanza sadica da voler schiacciare il nemico nel suo momento di maggiore sicurezza...si quello era logico. Il ninja poi si sentì chiamato in causa. Lui sarebbe dovuto andare nella mischia accompagnato da un clone di Teddy? Lui avrebbe dovuto affrontare, da solo, un mukenin di classe B? Dannazione, il piccolo ninja lo aveva battuto una volta e mandava lui a vedersela con un avversario decisamente superiore a lui? Che il ninja volesse fargliela pagare per non averlo fatto riposare durante il viaggio? No, il chuunin della Foglia non poteva essere così vendicativo. In ogni caso aveva però ragione. Se Hikaro avesse provato un ultimo definitivo attacco, avrebbe senza dubbio puntato al Daimyo e questo significava che le cose, per loro si sarebbero messe molto male se non dividevano le loro forze. Uno avrebbe dovuto dare man forte sul fronte, l'altro avrebbe dovuto proteggere il Daimyo a tutti i costi. Senza un re a cui fare capo le forze potevano demoralizzarsi. Non era questo quello che loro volevano. Supaku annuì alla fine. Se c'era qualcuno che doveva occuparsi di dare supporto nella mischia, lui sarebbe stato meglio di Teddy. A quanto conosceva della sua capacità, il piccolo ninja era decisamente più portato per lo scontro uno contro uno. Alla fine tocco al Daimyo prendere una vera decisone, e scelse la teoria di Teddy. Il Generale era visibilmente irritata dalle parole criptiche e spesso prive di fondamento del piccolo ragazzino, ma la sua sicurezza e precisione, se non avessero dato retta a lui e l'attacco sarebbe giunto come previsto, beh, non avrebbero avuto modo di pentirsene. Di colpo Supaku si chiese se Teddy fosse stato appositamente scelto per questa missione dal suo Hokage. Ha antenati così illustri che di sicuro l'Hokage lo avrà tento in cosiderazione pensò il ragazzo.
    In ogni caso, Teddy forniva una soluzione a tutto ciò e se le sue previsioni erano esatte, beh, il villaggio con questo attacco avrebbe risolto finalmente il problema mukenin. Se tutto era giusto, un attacco molto più potente li avrebbe colpiti il giorno dopo, e loro avrebbero dovuti essere pronti. Bene, allora penso sia il momento di fare i preparativi. Non perdiamoci d'animo...io e il generale abbiamo un sacco di cose da preparare. Kea lo osservò per un attimo, la furia era ben visibile nei suoi occhi, ma la sua obbedienza al Daimyo veniva prima di tutto e sembrava aver capito che Supaku le stava dando l'opportunità di mettersi al lavoro senza pensare che un ragazzino di quindici anni l'aveva scavalcate nella catena militare. La donna annuì dopo un attimo, poi bettè i tacchi e si girò verso l'uscita facendo cenno a Supaku di seguirla.
    Terrò la radiolina sempre accesa, qualsiasi cosa avvertimi che vengo a darti una mano....non creare il clone subito, aspetta domani mattina, così che tu sia ben riposato e anche il clone...tra poco verrò anche io riposarmi dopo che avremmo sistemato le cose con il Generale. disse rivolto al suo compagno un attimo prima di sparire fuori dalla sala della guerra dietro di lei.
    Una cosa è certa...se quel ragazzino non ha ragione, la prima cosa che vedranno i cittadini domani sarà la sua testa appesa nella pubblica piazza... disse Kea mentre camminava a passo spedito, mandando ordini a tutte le guardie che incontrava sulla sua strada. Supaku annuì rimanendo in silenzio. Non gli sembrava il caso di dover dire nulla.
    In breve tempo la città brulicava come un formicaio in attività. Supaku supervisionò insieme al generale ad un contingente di uomini che venne mandato insieme agli abitanti in una zona verdeggiante dentro il deserto di Suna. Sottoscrisse lui stesso l'atto, come shinobi di Suna, dichiarandosi responsabile davanti al Daimyo e al Kazekage, dei danni che questi potevano arrecare al Paese del Vento. Non che ci fosse da fare danni nel deserto, ma era sempre meglio evitare incidenti diplomatici. I cittadini si mossero con il favore del tramonto uscendo dalla porta Sud, e formando una fila ordinata verso il deserto alle spalle di Hoshi. Ora non restava che schierare le forze. Lui e Kea decisero per diminuire le forze che pattugliavano il resto del muro e rinforzare quelle che stavano nella zona nord. Prepararono i vari elementi per resister ad un assedio, rinforzarono le porte con delle assi, e fecero porre dei braceri sulle mura in modo tale da poter dare una buona visuale alle sentinelle che vennero raddoppiate. Alla fine di tutto ciò Supaku andò a letto stanco e con lo stomaco leggermente contratto dalla previsione di una battaglia. Speriamo vada tutto bene... pensò il ragazzo in preda ai dubbi, ma la stanchezza dei lavori gli dettero poco di cui pensare perché il sonno lo prese quasi subito.






    Stato
    ChakraFisicoMentale
    130StancoDubbioso, Ansioso
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x 8Radiolina
    Shuriken x 14Rotolo Minore
    Senbon x 1730m di Filo metallico
    Cartebomba x3Pillole del Soldato x3
    Indossato
    SlotOggettoLocazione
    FoderoOmoikaruiVita zona lombare sins.
    Fodero MinoreWakizashiVita zona lombare dest.
    AltroBendePolsi, Mani e Caviglie
    AltroCoprinasoIntorno al collo
    AltroParabracciaIntatti
    Note Coprifronte legato al braccio destro.
    - 2 kunai legati a 2 cartebomba.
    - 1 kunai legato ad 15m di filo metallico.
     
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    Tutto era deciso... La guerra stava per cominciare. Così avevo ascoltato le parole di Supaku... Che subito dopo si era avviato con il generale... Infondo, lui rappresentava Suna ed io avevo imposto alla Sabbia di dare rifugio a sconosciuti per una battaglia... La sua responsabilità era decisamente più alta. Così una volta che nella sala mi ero ritrovato da solo con il Daimyo e Inna... E logicamente il piccolo seguito di guardie che accompagnavano il governatore all'esterno della sala. Così, sbadigliando mi ero messo di nuovo in posizione eretta... Sotto lo sguardo vigile del Daimyo poi avevo cominciato a parlare... Non sapevo che ora era e non mi interessava... Seppur oramai volevo dormire... Dovevo ricaricare le forze.
    A domani Daimyo-sama... Si riposi... E non lasci mai le sue stanze... Anche se credo che fino a domani siamo tutti al sicuro...Buona notte Inna-san...
    Dopo aver detto questo mi ero avviato verso la mia camera mentre lentamente mi stiracchiavo. Passi veloci... Verso la mia meta... Oramai non avevo altro pensiero oltre al letto... Prima di addormentarmi un bagno rapido... L'acqua mi era mancata troppo nel deserto ed ora volevo rifarmi. Il sonno mi aveva colto rapidamente... Il mio sogno era stato tranquillo ed animato da sogni idilliaci... Orgie nella foresta dei Nara... Che silvano piacere che aveva accompagnato il mio viaggio nei meandri del subconscio... Ma nel momento clou del sogno mi ero destato... Era l'alba ed il primo raggio del sole era schizzato sul mio viso. Stiracchiandomi mi ero alzato prima di dirigermi in bagno... Un altro bagno era l'ideale per svegliare le membra stanche. Una volta uscito dal bagno, nudo ma rinfrancato, mi ero rivestito in silenzio prima di comporre, come previsto, il mio Bunshin... Hikaro non era l'unico ad inviare un proprio sostituto sul campo. Avevo ammirato il mio corpo... Ero fighissimo cazzo!
    Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra
    KageBunshin
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica è più avanzata rispetto alla Bunshin no Jutsu, infatti consiste nella creazione di copie dotate di consistenza fisica e in grado di provocare danni reali. I cloni svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono feriti, quando l'utilizzatore decide di annullarli oppure quando non ha più chakra. Il vero punto di forza però è che i cloni, non appena vengono annullati, trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite al proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze riscontrate durante un allenamento. Questi cloni hanno la facoltà di utilizzare qualsiasi Abilità o Jutsu.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come Carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 8 (A Clone)

    Il clone già conosceva il da farsi... Gli avevo passato tutte le mie informazioni ed anche gli ordini segreti per Supaku... Non potevo far sapere a tutti della mia idea finale... Kea-sensei di sicuro non avrebbe mai accettato. Era rischioso, rischioso davvero. Così, il clone si era avviato verso la camera di Supaku mentre io mi ero portato verso la sala che ospitava il concilio di guerra al cui esterno vi erano appostati due soldati armati di lancia. Il Bunshin intanto aveva bussato alla porta del mio compagno... Sapevo che era un ragazzo molto più serio di me e che di sicuro era già in fibrillazione per la battaglia... Una volta ritrovato Supaku lo avevo portato in un luogo indiscreto per poi parlargli.
    Supa-kun, ascoltami... Questo non dovrà saperlo nessuno... Soprattutto Kea-sensei. Tu devi lasciar entrare Hikaro nel castello... Hikaro è troppo per tutti loro... Ed anche per te... Tu dovrai spingerlo dentro fin nella sala in cui si trovano il vero me ed il Daimyo... Logicamente se ci riesci... In caso contrario basta che lo isoli sia dai suoi sia dai nostri alleati... Ed ora accendiamo le radioline ed andiamo... Si comincia.
    Il clone aveva parlato con voce sicura... Non si aspettava una defezione da parte di Supaku... Non poteva tradire la strategia. Così, il clone era sceso in campo... Pronto per assolvere agli altri suoi compiti... Io intanto ero arrivato dal Daimyo... Che come mi aspettavo era solo appostato alla finestra che si affacciava sul campo dello scontro. La fazione amica era già schierata... Un piccolo contingente all'esterno delle mura ed uno ben più consistente direttamente all'interno delle mura. Il mio clone doveva trovarsi nella prima fila sul campo di battaglia... Li a cercare di salvaguardare la vita degli uomini. La sua posizione era arretrata rispetto agli altri combattenti... Non poteva farsi scoprire come clone sin da subito e non poteva neanche mostrare la propria abilità al primo colpo. La furia della battaglia era perfetta per questa situazione... Si cominciava.

    Intanto...


    La fazione nemica oramai in marcia da quasi un ora era comparsa all'orizzonte... Mantelli scuri coprivano il corpo dell'esercito. Uomini armati di tutto punto si erano presentati all'appello. Lo sforzo nella creazione dei cloni aveva fiaccato i corpi di Hikaro e della sua compagna... Corpi comunque tonici e pronti alla battaglia... L'esercito era composto da cloni che avevano un solo scopo... Distruggere il nemico... Stavolta l'impiego dei cloni era più massiccio... Ma lui aveva al suo fianco la sua dolce metà... Kohana... A cui senza esitazione si era rivolto per richiedere il suo supporto. Non era un suo sottoposto, era la sua metà... Hoshi doveva diventare il loro nido.
    Kohana starai al mio fianco in questa battaglia?
    Ma la sua voce era caduta nel vuoto... Infatti, accanto all'uomo nel posto in cui prima si trovava la sua compagna era apparso il vuoto... Nessuno si trovava accanto, a lui a parte l'enorme schieramento di cloni illusori e non alle sue spalle ed il piccolo manipolo di mercenari che gli restavano dai precedenti attacchi... Circa un centinaio di uomini... Come al solito la bella donna era andata i suoi obbiettivi erano sempre oscuri anche a lui che poteva dire di conoscerla al meglio... Così non si era preoccupato. Kohana conosceva i suoi desideri... Voleva uccidere lui il Daimyo. Un atto di forza che poteva portare il popolo ad ammirarlo... Lui infondo era il buono. Così a circa cinquanta metri dalle mura un grido beduino si era levato dalle fila... La voce del Mukenin Hikaro si era levata alla testa dell'esercito... Per la vecchia Hoshi era la fine.
    ALLA CARICA!
    Tajuu Moku Bunshin no Jutsu - Tecnica Superiore dei Cloni Lignei x3
    TajuuMokubunshinnoJutsu
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è l'evoluzione della classica Moku Bunshin No Jutsu e permette di trarre maggiore profitto dal Chakra investito nella creazione dei cloni. Infatti l'utilizzo di questo Jutsu permette di creare ben tre Cloni Lignei alla volta, le cui caratteristiche saranno identiche in tutto e per tutto a quelle dei normali Moku Bunshin. Non è possibile "evadere" dal limite di tre cloni, quindi non si può utilizzare il Jutsu per crearne soli due, quattro e via dicendo. Il Jutsu va utilizzato obbligatoriamente per multipli di tre.
    Consumo: 8 (Ogni tre Cloni) - Totale 9 Cloni

    Bunshin No Jutsu - Tecnica della Clonazione
    BunshinNoJutsuArtedellaClonazione
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    La Bunshin No Jutsu è uno dei primi Jutsu insegnati agli studenti di ogni accademia. La tecnica permette all'utilizzatore di creare diverse copie di se stessi, ma saranno semplici ologrammi poiché non di consistenza fisica. Quando si muoveranno dunque non lascieranno impronte, non potranno sferrare attacchi d'alcun genere e non possono parlare ne esprimersi in alcun modo. Se vengono sfiorati da qualunque soggetto si dissolvono in una nuvoletta bianca.
    Numeri di cloni ricreabili: Studente: 2; Genin: 4; Chuunin: 8; Sp Jounin: 12; Jounin: 16; Kage: 20
    Consumo: 1 - Totale 12 Cloni

    Yasai Bunshin - Tecnica del Clone Vegetale x12
    YasaiBunshin1
    Tipo: Ninjutsu
    Livello: C
    Questa tecnica permette di creare una copie di sé, facendola emergere dal proprio corpo, senza dunque alcun bisogno di sigilli. La copia potrà ricorrere a tutte le tecniche Mokuton e a quelle derivanti dalla Mutazione e sarà in tutto e per tutto identico all'originale, ad eccezione del fatto che sarà completamente bianca. Se il clone subisce una ferita di entità media o superiore diventerà solo un'involucro inanimato ma il corpo non svanirà. Difficilmente tuttavia potrà essere utilizzato come scudo perché perdendo comunque gran parte della sua consistenza con la morte, potrà essere distrutto anche da tecniche di livello D.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone) - Totale 12 Cloni

    Bunshin No Jutsu - Tecnica della Clonazione
    BunshinNoJutsuArtedellaClonazione
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    La Bunshin No Jutsu è uno dei primi Jutsu insegnati agli studenti di ogni accademia. La tecnica permette all'utilizzatore di creare diverse copie di se stessi, ma saranno semplici ologrammi poiché non di consistenza fisica. Quando si muoveranno dunque non lascieranno impronte, non potranno sferrare attacchi d'alcun genere e non possono parlare ne esprimersi in alcun modo. Se vengono sfiorati da qualunque soggetto si dissolvono in una nuvoletta bianca.
    Numeri di cloni ricreabili: Studente: 2; Genin: 4; Chuunin: 8; Sp Jounin: 12; Jounin: 16; Kage: 20
    Consumo: 1 - Totale 8 Cloni

    Doton: Dochuu Eigyo - Nuotata nel Sottosuolo
    DotonDochuuEigyo-NuotatanelSottosuolo
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa tecnica il Ninja sarà capace d'immergersi liberamente nel sottosuolo, anche se ad una velocità minima ma con il vantaggio di non dover eseguire alcun Sigillo. La velocità ridotta però permette al soggetto di individuare più facilmente la posizione dell'avversario e una volta sottoterra ci si muoverà infatti ad una velocità di ben due gradi inferiore alla propria. Si può restare nel sottosuolo fino a 3 turni, dopo di che bisogna riemergere per prendere aria.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Chakra Hikaro: 160- 24- 1= 110
    Chakra Kohana: 115- 48- 1- 4= 62

    Narrato ¤ Parlato ¤ Cani ¤ Altro

    Status

    Fisico ¤ Perfetto
    Mentale ¤ Si comincia...
    Chakra ¤ 115- 8= 107

    Bag

    Armi
    ¤ Kunai [10/10 - 2 Speciali]
    ¤ Shuriken [20/20]
    ¤ Palle Luce [2/2 - 1 Legata ad un Kunai]
    Accessori
    ¤ Radiolina [Accesa - F#04]
    ¤ Pillole del Soldato [3/3]
    ¤ Filo Metallico [10 m - 10m Legati ad un Kunai]

    Items

    Rotolo Minore
    ¤ Tirapugni ≈ "Gyoku & Osho" [Riposti - Nella Borsa]

    Note

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    Edited by Lord ‚-‚ - 15/1/2013, 01:01
     
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