Missione Supaku Handoru & Maky Uryuu

Livello B

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    Missione Supaku Handoru & Maky Uryuu
    Missione a Servizio di:Sunagakure No Sato
    Livello:B
    Esecutori della Missione:Supaku Handoru & Maky Uryuu
    Luogo d'Incontro:Porta Sud di Sunagakure no Sato
    Appuntamento Ore:08.00
    Gli ultimi corvi messaggeri riportano che l’attuale governatore della cittadina di Atsumi ha sollevato le armi contro il Paese del Vento, autoproclamandosi Re del Sale, Signore della Baia e del Deserto Meridionale, dichiarando di sua proprietà le terre meridionali del Paese e pretendendo un pesante dazio da tutti coloro che intendono attraversare la Baia degli Dei per estendere i propri commerci fino a Porto Bianco. Pare anche che il “Re” si sia circondato di una propria forza mercenaria Ninja proveniente dalle Terre di Nessuno, capitanata da un pericoloso Mukenin di livello B. I bassi gradi del piccolo esercito non sono altro che semplici predoni e tagliagole, ma se le informazioni dovessero rivelarsi corrette dovrebbero essere presenti anche alcuni Genin ed un paio di Chuunin. Fate quindi massima attenzione quando vi infiltrerete nella città, poiché vostro compito sarà affogare la rivolta nel sangue: uccidete l’usurpatore e, se necessario, eliminate i ninja rinnegati che dovessero ostacolarvi. Obiettivo principale resta comunque il governatore della città, poiché crediamo che una volta morto lui, anche i mercenari rimasti dovrebbero abbandonarlo dandosi alla fuga. Buona fortuna.


    Inizia Supa.
     
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    Supaku inspirò con con forza mentre il vento caldo del deserto passava tra i suoi capelli bianchi. Il ninja della Sabbia si sentiva abbastanza pronto. Era passato poco meno di una settimana dalla fine della grande guerra che aveva coinvolto gran parte dei volontari coinvolti nei Paesi Minori e adesso era tornato a Suna, pronto per ricominciare la propria vita da Ninja. Il ragazzo non aveva ricevuto molto altro da quell'esperienza se non nuove consapevolezze su come fosse il mondo là fuori. Il ragazzo dai capelli bianchi si passò una mano nella chioma fluente mentre sollevava davanti agli occhi l'altra mano in cui aveva stretto il rotolo della missione. Il ragazzo non l'aveva ancora letta ed era curioso su cosa lo avrebbe aspettato in questa missione. Non so se ho voglia... pensò il ragazzo mentre osservava il rotolo nel palmo della sua mano. L'ultima volta ho difeso una città da un assalto dei mukenin...queste missioni stanno diventato sempre più impegnative recentemente. Io ho appena scampato la morte contro un tizio dalla faccia anonima dentro una foresta di una Jutsu... il ragazzo rabbrividì a quel ricordo. Come la sua compagna lo aveva abbandonato da solo nel fumo contro quel ninja della Cascata in balia del proprio avversario. Mai più affidarsi a compagni di cui non conosco nulla...non mi affiderò mai più a simili soggetti... Il suo pensiero andò rapidamente ad Arima, il ninja della Foglia che aveva conosciuto prima della guerra e che aveva visto anche durante la missione di salvataggio per Kusa. Nonostante tutto lui e il giovane Konohaniano avevano molto di cui discutere ancora, ma nonostante tutto sapeva di aver sentito una affinità con il ninja della foglia che fino a quel momento aveva provato solo una volta, con un suo vecchio compagno, Rayle Kaguya. Ma ormai Rayle non c'è più e io devo pensare avanti... Il ragazzo si scurì in volto ripensando a quello che era successo poco tempo prima. Mentre ancora stava pensando i suoi piedi si mossero in avanti e le sue dita sciolsero il nodo di corda sulla pergamena. Il testo scorse in kangi neri come l'inchiostro sotto i suoi occhi mentre il ragazzo osservò e lesse rapidamente la missione. Questa si che è una sorpresa... pensò il ragazzo mentre osservava il nome del suo compagno di missione Maky Uryuu...il giovane rosso della Sabbia....questa potrebbe essere interessante davvero...è un pò che non lo vedo.. Il ragazzo scorse il testo della missione e subito capì subito che le cose sarebbero precipitate con il Rosso impetuoso al suo fianco. Non vedrà l'ora di spaccare ogni cosa...già lo so...il demone dentro di lui mi è sempre sembrato abbastanza aggressivo... il ragazzo alzò lo sguardo. Porta Sud di Sunagakure no Sato...alle otto di mattina sono le sette e mezzo...ottimo, sono in anticipo Il ragazzo cominciò a camminare verso la porta mentre infilava il rotolo in tasca. Con nervosismo controllò di nuovo il suo equipaggiamento: c'era tutto, il gilet, la tasca, i kunai, ogni cosa al suo posto. Con un gesto secco si sistemò la omoikarui sulla spalla sinistra, non era ancora abituato alla presenza della spada sulla schiena piuttosto che alla vita, ma aveva scoperto che era molto più efficiente la sistemazione sopra la spalla, più rapida e meno scomodo per la sistemazione della Wakizashi. Questo Re del Sale sarebbe stato una bella gatta da pelare, lo sapeva. Il ragazzo accellerò il passo verso la porta Sud, era tempo di incontrarsi con il suo compagno e iniziare il loro viaggio verso la zona che ormai conosceva bene a Sud del paese del Vento, il viaggio non sarebbe stato lungo ma quello che lo preoccupava il vero e proprio scontro. Speriamo che il Rosso non perda il controllo della situazione, voglio una cosa rapida e pulita...

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    Supaku.. E' passato un po' di tempo..
    Maky sorrise, contento. Era entusiasta, prima di leggere il testo della missiva mentre usciva dal palazzo del Kazekage. Il suo viso si rabbuiò. Gli riaffiorarono alla mente terribili ricordi, strazianti tratti della sua breve carriera ninja ma, a quanto sembrava, molto intensa. L'ultima missione d'omicidio che doveva compiere si era rivelata molto più difficile di quanto si sarebbe immaginato, tantochè aveva deciso assieme al suo compagno di abbandonare la missione e tornare al villaggio con le informazioni raccolte. Inoltre, sempre durante quella missione, è stato costretto a lasciare indietro il suo compagno, a lasciar sacrificare la vita a qualcun'altro. A vedere il suo compagno morire.
    Hisagi.. non era un legame forte quello che aveva legato i due, ma Maky aveva deciso della sua vita. L'aveva abbandonato, era l'ultima persona ad averlo visto ancora nel mondo dei vivi. Aveva dovuto lasciarlo indietro. Maky si sentiva ancora in colpa, ogni tanto, e raramente gli capitava ancora qualche incubo a riguardo. Però, per la maggior parte del tempo, non ci pensava più. Aveva capito che infondo quel che aveva fatto era l'unica soluzione, che se fosse rimasto la sarebbero morti entrambi e che forse sarebbero morte molte più persone di una singola. Però, in fondo al suo cuore, un po si sentiva ancora in colpa. In ogni caso, la missione che si trovava a svolgere in quel momento sembrava essere ancora più difficile di quanto non fosse stata la precedente. Infine, lui odiava le missioni di assassinio. Preferiva catturare un nemico, piuttosto che ucciderlo. Da sempre, ne aveva visti e compiuti fin troppi di omicidi. Sia dalla parte dei buoni, che, in precedenza, dalla parte dei cattivi.
    Questa volta filerà tutto liscio. So che è così, sono cambiate molte cose da allora..
    Dopo aver letto con cura due volte il testo della missione, mise a posto il rotolo e prese a camminare un po più in fretta verso i cancelli, mancavano solo dieci minuti.
    Il Re del Sale eh..? Ucciderlo comporterà sicuramente molti meno spargimenti di sangue, rispetto a lasciarlo in vita. Questo è ciò di cui devo convincere me stesso. Anche i Mukenin andranno uccisi, è la cosa migliore, anche se ce ne fossero venti di Mukenin di livello B. Non rimarrà vivo nessuno.
    La rabbia di Maky si placò un'attimo, quando vide il suo amico ad un centinaio di metri di distanza. Gli trasmetteva un che di pacato, di pace. Non sapeva bene il perchè, ma Supaku gli dava l'idea della calma fatta persona. I pensieri bui andarono via via sciamando, e iniziò a pensare, col sorriso, a come sarebbe stato classificato lui se fosse divenuto un Mukenin.
    Credo che verrei classificato almeno come Mukenin di livello A..
    Ormai, vicino all'amico, smise di pensare a tutto e si avvicinò alzando la mano destra in segno di saluto. Era vestito con il suo solito gillet aperto, a petto nudo, e quella sorta di gonnellina del deserto che gli era stata donata da una tribù.
    Ehi Supa! esordì, sorridendo.

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    Ehi Supa! disse Maky sorridendogli e comparendo in mezzo alla folla come dal nulla. Supaku lo squadrò dalla testa ai piedi, rimanendo leggermente sorpreso di come il rosso fosse apparso. Il ragazzino era cresciuto, adesso muscoli più definiti comparivano sotto il gilet semplice. Supaku ricordava di averlo incontrato nella sua piccola Giungla anche se non ricordava molto bene come era andato a finire il loro scontro. In ogni caso adesso Maky era al suo livello adesso, era cresciuto rapidamente nell'ultimo periodo, avrebbe dovuto trattare quel ragazzino che la prima volta era apparso con quello sguardo sperduto alla sua porta con un altro occhio. Adesso avrebbe visto quanto valeva il giovane protetto di Rayle Kaguya in missione e non solo nello scontro. Maky! rispose l'albino con un cenno del capo girandosi verso di lui e avvicinandoglisi. Era un pò che non ci vedevamo eh? disse il ragazzo mentre si accostava al rosso e cominciava a proseguire fino all'ombra delle porte della città, che altro non erano che fenditure nella roccia. Almeno sarebbero stati al fresco mentre discutevano della missione. Salì sopra le scale a parete rapidamente, cercando di guadagnarsi uno spazio su uno dei molti piani, alla fine trovò uno spiazzo libero e si appoggiò sulla parete cominciando a parlare con il suo compagno di missione. Dovremo parlare un pò di questa missione... disse il ragazzo passandosi una mano tra i capelli bianchi. Cosa ne pensi? Questo Re del Sale a quanto pare ha preso di forza la zona del territorio del Paese del Vento...le opzioni sono quelle di infiltrazione o di entrare a forza nel loro territorio, ma io sono un pò preoccupato per la situazione del Mukenin di livello B, in pratica dovrebbe essere all'incirca un avversario pari ad uno sp.jounin, quindi un avversario ostico da affrontare...oltretutto si parla di altri ninja...la cosa dovrà essere gestita al meglio. Il ragazzo si chinò verso il basso spazzando la sabbia con la mano in modo da disegnare la mappa con un kunai che estrasse dalla tasca da coscia. Questo è quello che ho pensato io... disse il ragazzo cominciando a disegnare in modo stilizzato la regione del Vento. Il nostro Re del Sale dovrà aver preso possesso di Atsumi e puntò con il kunai una regione molto a Sud di Suna, più o meno dove ricordava esserci il villaggio, facendo un piccolo cerchietto per evidenziare il villaggio. Ha esteso il proprio dominio al deserto meridionale con una forza di mercenari, questo significa che potrebbe aver preso possesso con la forza anche delle altre due città di Juugu e Hokahoka....in ogni caso avrà sistemato dei picchetti al limite della città per controllare la gente che entra ed esce...di sicuro non controllerà il deserto, è la cosa positiva del vivere in una zona arida e disabitata, il deserto non merita di essere controllato...quindi il nostro viaggio sarà tranquilli fino a quando non arriveremo alla città. A quel punto dovremo decidere se entrare in città e come farlo senza attirarci contro tutte le loro forze mercenarie...io ho il contratto dei volatili che mi permetterà di vedere la situazione dall'alto e quindi controllare la zona...una volta che avremo capito dove sia questo Re, punteremo a lui e alla sua eliminazione, una volta tagliata la testa al serpente, tutto si risolverà. In ogni caso penseremo ad un modo per infiltrarci dentro la città... Il ragazzo si alzò mentre spazzolandosi la sabbia dalle ginocchia del kimono marrone scuro. Qualche altra idea o osservazione? chiese il ragazzo al suo compagno. Direi che dovremo procedere nel deserto con un mezzo, magari un cammello, che ne pensi?


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    Il Rosso seguì Supaku ed ascoltò con attenzione tutto ciò che il suo compagno aveva da dire.
    Sembri avere le idee molto chiare.. e mi sembri piuttosto convinto di quel che dici.. di sicuro il tuo è il piano migliore, su questo non c'è dubbio. La cosa che ha più senso è chiaramente uccidere l'uomo e andarcene.. Però non amo le cose facili, e ancora meno i Mukenin. Se me li trovassi davanti, non credo che riuscirei a lasciarli andare.. persino se si trattasse del bene della missione.. perciò non voglio pronunciarmi a riguardo. Faremo come dici tu, ma se la situazione dovesse devolvere o fosse troppo rischioso lasciare indietro una forza mercenaria tanto vasta, la abbatteremo. Uno per uno.
    Maky lasciò in sospeso la sua frase, sapeva anche quanto Supaku odiasse i Mukenin, quindi era certo che l'avrebbe capito e che, magari, l'avesse pensata come lui.
    In ogni caso non ti devi preoccupare.. Il Kazekage mi ha fatto lo stesso discorso che mi hai fatto tu, i Mukenin di livello B sono pericolosi.. Ma, secondo te, manderebbe mai la forza portante della sabbia in una missione che si rivela praticamente un suicidio?!
    A quel punto mostrò un sorriso a trentadue denti, che rifletterono stranamente e per un'attimo la luce solare provocando un lievissimo bagliore, cosa che capitava spesso ad un famosissimo Jounin di Konoha qualche centinaio d'anni prima, ma questo Maky non poteva certo saperlo. Alzò il braccio destro e fece il segno del due con le dita indice e medio, per rassicurare il compagno.
    Sono diventato molto più forte di qualsiasi Mukenin di livello B!
    esclamò poi sorridente, fermamente convinto di quel che affermava.
    Rimase per qualche secondo in silenzio, pensieroso.
    Per quanto io sia forte, se mi toccasse affrontare numerosi combattimenti come quelli che ci si prospettano davanti e non fossi nelle condizioni ottimali, potrei rimanere ferito gravemente. Sarà meglio risparmiare le energie il più possibile e utilizzare il cammello come mezzo di trasporto, in modo da arrivare alla cittadina al pieno delle forze.
    Sì, sono d'accordo.. prendiamo i cammelli. Più energie risparmiamo e meglio è. Dobbiamo anche prendere sufficienti scorte di cibo e di acqua..
    finì poi Maky, per poi fare cenno al compagno di ritornare all'interno del villaggio a fare spese. Ad un centinaio di metri di distanza vi era un chioschetto alimentari, dove Maky comprò alcuni onigiri e molto pane, sia secco che non, assieme a della carne essiccata ed una sorta di boccione, più simile ad una tanica che ad altro, che conteneva almeno una dozzina di litri. A Suna quel tipo di cose si vendevano abbastanza comunemente, in quanto qualsiasi persona sana di mente che volesse affrontare il deserto ne acquistava una. Prese la tanica con il braccio sinistro e se la issò, tenendola al fianco, mentre le altre cose le tenne in un sacchetto di stoffa con la mano destra. Appena usciti dal chioschetto gli venne voglia di dire una cosa all'amico, tanto per chiacchierare: era tanto che non si parlavano.
    Sai, fino a qualche giorno ero in ansia per la mia vita, per il futuro dei villaggi, per la guerra che mi sono trovato ad affrontare.. mi fa strano tornare a questa routine! disse sorridente, rivolto a Supaku.
    Mentre chiacchieravano si avviarono in un altro posto, questa volta per noleggiare due cammelli. Fece cenno a Supaku di prenderli per le briglie, siccome lui era troppo carico ed aveva le mani occupate, poi sistemò le cose appena comprate sui cammelli, il cibo in uno e l'acqua nell'altro, sotto la sella in modo da non stare direttamente sotto i raggi solari. Prese le redini di uno dei due cammelli e, senza montarci sopra, iniziò nuovamente ad avviarsi all'esterno del villaggio, pronto a partire.


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    Il suo compagno sembrava d'accordo con lui, sebbene le labbra dell'albino si piegarono in segno di disapprovazione quando Maky espresse il desiderio di massacrare tutta la forza mercenaria nemica. Se la situazione dovesse devolvere? Cosa ha intenzione di fare? l'albino non era contrario a massacrare qualche traditore, del resto quelle non erano persone che lui tollerasse facilmente e a consolarlo c'era il fatto che se queste sceglievano quella strada sapevano anche quali conseguenze li avrebbero colpiti. In ogni caso non ho intenzione di rischiare troppo e se riusciamo a scansare questo mukenin di livello B tanto meglio....l'ultimo scontro a Taki mi ha lasciato ferito e incredibilmente consapevole della mia incapacità....certo, stavolta Maky non mi tradirà come ha fatto Hitomi...però... L'esperienza traumatica era rimasta nella mente del ragazzo che aveva ricevuto un duro colpo nella propria autostima. Oltre a quello c'era stato anche l'ultima esperienza con Arima. In ogni caso ne era uscito sconfitto e la fiducia nelle sue capacità stava lentamente sgretolandosi. Mukenin di livello B o no...Reiko aveva ragione, mi sono rammollito enormemente....la mia forza non è più come era il giorno in cui vinsi l'esame chuunin il ragazzo si guardò la mano stringendo il pugno con forza. Il suo compagno aveva continuato a parlare ma lui aveva perso alcune parole del suo discorso.
    Si forse hai ragione... disse con aria assente mentre si voltava verso l'Uryuu. L'albino alzò lo sguardo trovandosi davanti un Maky sorridente a trentadue denti che gli mostrava un due con le dita sollevate davanti a lui. Un baluginio della luce del sole passò sui suoi denti e, nonostante l'immagine fosse alquanto buffa, Supaku trovò un certo conforto nel guardare il suo compagno traboccante di fiducia e sicurezza. Forse è stato destino averti accanto, Maky Uryuu...
    Sono diventato molto più forte di qualsiasi Mukenin di livello B
    Bam! pensò il ragazzo guardando Maky e quella frase davvero riuscì a strappargli un sorriso. Ovviamente. subito dopo il suo compagno avanzò l'idea di andare a rifornirsi di viveri e di noleggiare due cammelli. Andiamo.. Passarono davanti ad un chiosco di alimentari e il rosso cominciò a fare acquisti. Anche Supaku non fu da meno, cominciò a selezionare qualche bento box anche se selezionò quasi tutti alimenti fritti perché il pesce fresco non era reperibile facilmente a Suna e il ragazzo non si fidava di portarselo nel deserto, subito dopo prese del pane secco e della carne secca, infine seguendo il suo compagno afferrò anche lui una bella tanica d'acqua. Maky allo stesso modo si era riempito un sacchetto con il cibo e nell'altra si portava la tanica. Supaku lo seguì affiancandolo la mente persa dietro ai suoi pensieri.
    Sai, fino a qualche giorno ero in ansia per la mia vita, per il futuro dei villaggi, per la guerra che mi sono trovato ad affrontare.. mi fa strano tornare a questa routine! Disse il ragazzo e Supaku annuì di rimando, Si hai ragione...dopo tutto quello che è successo...tornare a semplici missioni, prepararsi per un viaggio con cui affrontare dei briganti sarebbe meglio...forse alla fine affrontare in due un mukenin, che sospetto fosse di livello B, non si rivelerà così disastroso come quello che abbiamo rischiato fin'ora. pagarono la quota per i cammelli e cominciò a caricarlo prima di montare sopra e indirizzare l'equino verso l'uscita.
    ...Ah! proposito anche tu hai partecipato come volontario alla Guerra nei Paesi Minori? Mi pareva di averti scorto nel gruppo di ninja che era andato in soccorso di Kusa, anche se poi io non ho partecipato alla difesa della città...sono stato scelto nel gruppo che avrebbe dovuto andare a uccidere Elle...ma alla fine sono stato abbandonato dalla mia compagna una certa Hitomi di Oto....la maledetta donna mi ha lasciato solo contro uno degli scagnozzi di Elle...me la sono vista molto brutta. disse il ragazzo. Non amava accettare a voce alta davanti a Maky che, per colpa della propria debolezza, non era riuscito ad affrontare il suo avversario, anche lui un Mukenin di livello B, e questa era la cosa che lo preoccupava di più. Era un mukenin di livello B anche lui....quindi nonostante tutta la nostra sicurezza e la tranquillità di una missione normale, non sottovaluterei questo mukenin e i suoi affiliati di livello Chuunin.... disse al suo compagno mentre varcavano la porta del loro villaggio e il sole tornava a irraggiarli. L'albino alzò la mano per schermarsi dal sole mentre strizzava gli occhi e storceva la bocca. Odiava il sole quando lo feriva negli occhi. Il vento soffiò caldo sopra le dune del deserto, sollevando riccioli di sabbia verso l'alto, almeno quello era un conforto. Certe volte il ragazzo dimenticava come quel deserto torrido, l'aria calda e il sole che batteva sulla sua pelle bianca, fosse definito il Paese del Vento. Sembrava più adatto il nome del Paese del Fuoco, se non fosse per il fatto che le tempeste di sabbia spesso tornavano ad attestare con la loro violenza che le contraddistingueva che quel territorio era dominio incontrastato dell'Aria.
    Il viaggio sarà faticoso, ma prevedo che una notte di cammino arriveremo per tempo... disse Supaku mentre dava una pacca affettuosa sulla pelliccia rovinata del cammello. Tu invece? Come è andata sul versante di Kusagakure?


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    Edited by Supaku - 6/11/2013, 22:52
     
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    Mmmm.. Io invece mi sono ritrovato ad affrontare un Mukenin di livello A.. ero affiancato da uno Special Jounin di Konoha, Arima Togetsu, ma non volendo mostrare gran parte delle abilità entrambi noi due lo scontro si è prolungato più del previsto.. Il nemico si è rivelato un'avversario ostico, dalla forza a dir poco strabiliante.. Mi ha addirittura costretto ad utilizzare il chakra del Bijuu.. Arima ha fatto la sua parte fino ad un certo punto, non è che sia stato un peso vero e proprio, poi però il nemico deve aver preso il sopravvento su di lui e sono stato costretto ad utilizzare le mie tecniche migliori tecniche per finirlo prima che Arima rimanesse troppo ferito per proseguire.. Devo ammetterlo, se l'avessi affrontato da solo l'esito dello scontro potrebbe essersi rivelato addirittura incerto, o comunque sarei potuto rimanere ferito..
    Maky lasciò in sospeso la frase, lasciando intendere che per quanto lui fosse fortissimo, non era ancora del tutto invincibile.
    Dopo di lui ho fatto fuori una dozzina di mostriciattoli bianchi e ho contribuito alla difesa della città, ma diciamo che per quando il mio scontro era finito ormai la vittoria era quasi certa..
    Mentre camminavano e via via si allontanavano sempre più dal villaggio, una forte folata di vento sferzò i capelli di Maky, che si scompigliarono ancor più.
    Dovresti prenderti un po' meno meriti, moccioso. Ho fatto tutto io.
    Pff..
    Il Rosso sbadigliò, mentre il sole cocente man mano si faceva sentire sul suo capo e lo avvolgeva in un lieve tepore, oltre che a una sensazione di debolezza e stanchezza datagli dal caldo.
    E pensare che più a sud il clima non potrà far altro che peggiorare e divenir, anche se leggermente, più caldo..
    Maky montò sopra al cammello con un piccolo balzo, non arrivando lui alle staffe.
    Dunque? Tu sei riuscito ad uccidere il tuo avversario?
    chiese poi a Supaku, per continuare la chiacchierata. Se c'era qualcosa di noioso era di certo un viaggio silenzioso, e lui aveva l'opportunità di passarlo un po più piacevolmente essendo in compagnia dell'amico. Nel frattempo, nei momenti di silenzio, approfittava per vagare un po libero con la mente e fantasticare sul loro nuovo, imminente, scontro. Avrebbero ucciso l'uomo e dopo, nella fuga e solo se necessario, i suoi scagnozzi? Oppure si sarebbero fatti largo nella città a colpi di spada, fino a raggiungere l'obbiettivo e trucidarlo davanti a tutti?
    Inutile pensarci troppo.. un piano è di sicuro necessario, ma ora come ora non posso elaborarlo. Bisognerà prima certamente vedere la situazione in città ed agire di conseguenza..
    smise di pensare troppo e appoggiò piano il suo petto alla gobba del cammello, tenendo gli occhi socchiusi e riposandosi, ma pronto a continuare la conversazione con l'amico.
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    Supaku ascoltò con attenzione le parole del suo compagno. E così Arima e Maky si erano trovati insieme sulle mura di Kusa per difendere la città eh? Addirittura un mukenin di livello A, Maky lo stava prendendo in giro oppure era serio? In effetti con Arima passato di grado prima della guerra, i due sarebbero stati forze sprecate contro un mukenin di livello B. Oddio anche il nostro avversario era molto forte, sebbene io sospetti fosse più la sua capacità innata di fondere il Raiton e il Suiton ad averlo reso devastante. Ma il ragazzo non si perse troppo nei propri pensieri e tornò ad ascoltare il Rosso. Addirittura Maky era arrivato ad dover utilizzare il Chakra del Jinchuriki. Questo aveva stupito il ragazzo dai capelli bianchi, non era caratteristica del Rosso ricorrervi così palesemente, anche in virtù del fatto che la propria capacità di forza portante doveva essere tenuta nascosta. Si chiese cosa doveva aver pensato Arima quando aveva visto la coda di Maky comparire all'improvviso. Conoscendolo sarà andato fuori di testa pensò con un sorriso, ben sapendo quanto fosse esuberante il ninja della foglia. Sembrava che la crescita non solo gli avesse dato i muscoli ma anche una esuberante e fuori da ogni logica fiducia in sé stesso. A detta sua era stato più Arima ad aver dovuto fare da spalla a Maky durante lo scontro piuttosto che viceversa, nonostante Maky fosse ancora un chuunin, almeno questo era quello che ricordava Supaku, e Arima era diventato ormai uno Sp.Jounin, quindi non una persona da poter prendere alla leggera. Magari Arima è stato ferito gravemente durante lo scontro e Maky ha dovuto cavarsela da solo mentre il Konohaniano, incapacitato dal colpo ricevuto, aveva dovuto fare da supporto...Chissà....Quando tornerò a Konoha dal ninja della Foglia mi farò raccontare meglio cosa è successo. Una folata di vento scompigliò i capelli del Rosso insieme alla chioma bianca dell'albino. Supaku chiuse gli occhi beandosi di quella brezza che sentiva così affine alla propria pelle. Era così bello avere di nuovo il vento sul corpo, sentirsi liberi mentre correvano sul deserto sui loro cammelli. C'era una pace in quel panorama di sabbia, sole e vento che Supaku non sapeva descrivere. Maky, montato sul cammello lo raggiunse per tornare a parlare.
    Dunque? Tu sei riuscito ad uccidere il tuo avversario? A quelle parole il ninja della Sabbia si rannuvolò ricordando il proprio insuccesso fin troppo bene.
    No, purtroppo ho fallito nel mio compito...come ben sai, mi era stato affidato il compito nel gruppo di omicidio di Elle, solo che una volta arrivati sotto il grande albero di Takigakure, un ninja monocromatico, ha scatenato una enorme foresta di rami e alberi che ci ha avvolto e separati gli uni dagli altri. Io mi sono ritrovato con una kunoichi di Oto, una certa Hitomi, ad affrontare uno scagnozzo di Elle dal volto anonimo. Quel ninja era molto forte, ha evocato un enorme ameba acquatica togliendoci da sotto i piedi il terreno con un Jutsu che ha allagato la zona sotto di noi. Stava andando tutto bene più o meno quando ad un certo punto è calata la Nebbia e subito dopo alla nebbia si è mescolato del fumo, un attimo dopo mi sono trovato in una trappola mortale con il tizio anonimo che mi diceva che la mia compagna era appena fuggita dal campo di battaglia. In pratica ero nel fumo in balia di questo fottuto ninja che, a quanto sembrava, era capace di percepirmi....da lì in poi è stato solo un gioco a sopravvivere per me. Davvero terribile. Non mi sono mai trovato in uno scontro così svantaggioso e così vicino alla morte come quel giorno. Certo non avevo paura di morire, però mi sarei veramente vergognato di me stesso se fossi morti in mezzo ad un fumo verde e puzzolente senza vedere neanche negli occhi l'uomo che mi avrebbe ucciso.
    Il ragazzo scrollò le spalle come a dire che alla fine la cosa non era importante. In realtà non voleva troppo rimarcare la propria sconfitta. La verità è che alla fine il ninja se ne è andato dalla battaglia non so di preciso per quale motivo...se non avesse avuto di meglio da fare, oggi non sarei qui a parlare con te.
    Il ragazzo sollevò lo sguardo verso l'orizzonte, era di certo il momento di mettersi di buona lena in cammino. Il sole sembrava volergli ferire gli occhi in tutti i modi possibili, passando tra le sue dita e infilandosi tra le sue ciglia. Maledetto sole. pensò il ragazzo mentre sollevava anche l'altra mano sul viso. Le dune del deserto si stendevano sinuose davanti a loro, brillando della luce del sole sulle loro gobbe. Il ragazzo certe volte aveva l'impressione che la sabbia assomigliasse più a seta color crema, tanto era uniforme e liscia.
    Il cammello sotto di lui agitò la testa muovendo le orecchie lunghe nervosamente. Supaku lo guardò con apprensione, passando di nuovo una mano sul collo peloso, sperando che l'animale non avvertisse una tempesta di sabbia in arrivo. Quella avrebbe senza dubbio rallentato i due shinobi nella loro missione. Supaku si girò ad osservare il villaggio della Sabbia alle loro spalle che ormai era diventato un piccolo puntino nell'orizzonte di sabbia. Erano nel pieno deserto adesso, il sole batteva forte su di loro ed erano in viaggio. Supaku inspirò con forza.
    Sai, avevi ragione, questa missione è quasi piacevole, è quasi piacevole tornare alla routine quotidiana...Un bel viaggio nel deserto ci distrarrà dalle incombenze della vita di tutti i giorni. Certo se poi pensiamo che dobbiamo andare ad uccidere un altro dittatore..ma questi sono dettagli no? disse il ninja sorridendo un poco al suo compagno.


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    Foresta.. Ninja monocromatico..
    Questo ninja monocromatico.. Credo che sia stato proprio lui l'avversario di Arima ed il mio. Non so bene come, ma ha utilizzato la stessa tecnica che mi hai descritto, la creazione di una foresta, per dividere me ed Arima ed affrontarci singolarmente. Beh, lo scontro non è proprio stato rose e fiori come lo faccio sembrare.. ammise Maky, un po scocciato.
    La verità è che nemmeno io so bene come sia finito.. Sono certo che l'avversario che ci siamo trovati davanti era l'essere antropomorfo che hai visto anche tu, però.. Quando l'ho ucciso, beh, che dire.. Non sono certo di averlo ucciso. La tecnica che ho utilizzato ha decisamente effetti devastanti, ma arrivare a fargli saltare per aria metà del corpo.. Non mi ha convinto, sinceramente. Di sicuro non era umano, visto che ho esaminato i suoi resti, una volta ucciso. Inoltre stava attaccando Arima con tecniche di alto livello, quindi sono convinto che non fosse un clone o una qualsivoglia altra tecnica di basso livello.. Soprattutto perchè l'ho tenuto quasi sempre sott'occhio, e sono sicuro che non abbia usato tecniche di clonazione. Almeno, non davanti a noi. Quando ha utilizzato quella foresta è sparito alla nostra vista per una manciata di secondi.. E potrebbe anche benissimo darsi che si sia scambiato con un clone, vedendo ormai prossima la sua fine, e lui sia fuggito.. E che io mi stia vantando di aver sconfitto un'avversario che in realtà non ho mai battuto, trattandosi solo di un clone..
    Maky rimase in silenzio per qualche istante, alcune volte quei dubbi si erano fatti largo nella sua mente, ma aveva sempre escluso quella possibilità, nonostante fosse cosa molto plausibile.
    In ogni caso non me ne preoccupo più di tanto, è andata come è andata, inutile rimuginarci.
    Ascoltò poi le parole di Supaku, anche lui a quanto pare doveva essersela vista brutta, visto il racconto. Maky rimase un po spiazzato, più che altro da una frase particolare pronunciata dal ragazzo dai capelli bianchi.
    Non avevi paura di morire? chiese Maky, realmente stupito da ciò che il suo compagno avesse detto. Lo aveva sempre visto come un ragazzo più grande e saggio, ma quella frase lo stava facendo completamente rivalutare ai suoi occhi. Magari era solo un momento, ma a lui diede l'impressione di una frase che volesse più convincere se stesso che altro. Scosse la testa, in segno di disapprovazione.
    La paura di morire è un'istinto umano, il più primordiale degli istinti. Non ce ne libereremo mai, per quanto noi possiamo auto convincerci che in realtà non ne siamo soggetti. Tutta la nostra vita è vissuta in funzione della morte, in funzione di vivere una vita lunga, o quantomeno appagante. Tutto, ma proprio tutto, ha come fine l'obbiettivo di raggiungere un conseguimento personale che ci può rendere più o meno felici o orgogliosi di noi stessi.. E cos'è la felicità? Nient'altro che il desiderio di vivere una vita che valga la pena di essere vissuta. Tutto qua. C'è chi, come me e te, la vive decidendo di servire un paese decidendo di perseguire una meta più grande, una sorta di altruismo, ma in realtà tutti noi abbiamo i nostri scopi e ragioni di vita. Il brivido lungo la schiena, gelido e implacabile, che si prova qualche istante prima di una situazione pericolosa, troppo pericolosa.. è ciò che ci tiene ancorati alla vita, ciò che ci fa realmente vivere. Quando muore qualcuno a noi vicino, la sensazione di mancanza d'aria nei polmoni, la disperazione provata per un'amore non corrisposto.. Cosa sono? Mete che non abbiamo raggiunto, sogni che non abbiamo realizzato. Il desiderio di vivere la vita accanto a una persona, per viverla felice e gioiosa. Perchè, nonostante tutto, noi ninja non siamo ne saremo mai delle macchine. Possiamo reprimerla, sopprimerla, nasconderla.. Ma non possiamo togliercela. La paura di morire è la nostra stessa forza, ciò che ci spinge a lottare con gli occhi ricolmi di rabbia in una situazione critica o disperata.. Ciò che ci spinge a provare emozioni, perchè senza morte non ci sarebbe neanche vita. Tutti gli uomini desiderano qualcosa, e quando l'hanno ottenuta, o desiderano qualcos'altro o vivono con la paura di perderla. In ogni caso, si tratta di tentativi di rendersi la propria vita migliore, qualsiasi cosa facciamo. La paura è la cosa che ci rende più forti, è questo ciò che un ninja dovrebbe saper fare. Non si può non provare paura, ma si può trasformare in forza, in determinazione. Si può trasformare in adrenalina, si può rendere quel primordiale istinto ciò che ci spinge a lottare con unghie e denti contro un'avversario contro cui sappiamo di non aver scampo, di esser condannati. La paura è ciò che ci rende forti.
    Maky sbuffò, e si prese qualche istante di pausa dal lungo monologo che aveva intrapreso da ormai due minuti buoni. Era cresciuto tanto, aveva vissuto tanto. Aveva perso tutto, aveva provato ciò che un ragazzino della sua età non avrebbe mai dovuto provare. Aveva sentito l'ebrezza della morte sulla sua pelle troppe volte, aveva visto la gente morire, erano morte le persone a lui più care.. Aveva abbandonato un compagno, ricorrendo alla cosiddetta "Giustizia assoluta", dove il bene comune prevale rispetto a qualsiasi altra cosa.. Aveva vissuto periodi tremendi, di depressione, e la sua mente era ormai cresciuta più di quanto avrebbe dovuto, forse per il dolore provato, inadatto alla sua età.
    Sto andando troppo sul filosofico.
    si disse, ripensando al Saggio Dolente dalla quale aveva imparato molto di ciò che sapeva, e dalla quale aveva ereditato la mente aperta che lo contraddistingueva.
    Sai, avevi ragione, questa missione è quasi piacevole, è quasi piacevole tornare alla routine quotidiana...Un bel viaggio nel deserto ci distrarrà dalle incombenze della vita di tutti i giorni. Certo se poi pensiamo che dobbiamo andare ad uccidere un altro dittatore..ma questi sono dettagli no?
    Hai ragione Supa, dettagli.
    rispose all'amico. Stava per aggiungere dell'altro, ma poi ripensando alla comicità della cosa, guardò Supaku e scoppiò in una fragorosa risata. Meglio non esagerare con i discorsi filosofici.
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    Alle parole dell'albino su come egli non avesse paura di morire il Rosso rispose con un lungo monologo. Dopo le sue parole il ragazzo rise allentando la tensione e Supaku sorrise a sua volta, ormai sentendosi più a suo agio di quanto non fosse stato da parecchio tempo. Forse quella passeggiata nel deserto gli avrebbe disteso un pò i nervi, dandogli un pò di calma in quel caos che ora regnava nella sua vita. Si fermò a contemplare le due, quel paesaggio così esotico, sterile ed enigmatico che era il deserto. Quella era una terra morta, distrutta e inabitabile, ma nonostante tutto gli abitanti di Suna continuavano a viverci tranquillamente, amando quella sabbia come se fosse una parte di loro e nutrendosi di quello che trovavano senza mai disprezzare l'aridità e il calore del deserto. Era qualcosa di...stupefacente.
    Supaku si perse nei pensieri fino a quando la sua mente non tornò a quello che aveva detto il compagno di missione, per un pò rimuginò sulle parole dell'Uryuu, ma subito dopo un breve momento di silenzio il ragazzo si ritrovò a pensare a tutto quello che la forza portante aveva sciorinato prima. I due cammelli procedettero nel deserto per qualche secondo, il silenzio tra loro interrotto solo da qualche folata di sabbia che spazzolava le nubi.
    Si forse è vero...in realtà mi sono espresso male quando ho detto che non avevo paura di morire...il brivido, la scossa adrenalinica che si prova quando si è sul ciglio di un burrone e si guarda giù, sapendo che manca così poco...un semplice passo tra la vita e la morte, quello ce l'ho anche io e questo non significa che non combatterò fino alla fine con tutte mie forze per tenermi in vita. Solo che...forse potresti capirmi o forse no ma...io non fuggo dal campo di battaglia se il mio avversario si rivela troppo forte o comunque troppo potente, io non ho intenzione di girare la schiena e fare di me un codardo perché sono troppo attaccato alla vita e governato dalla paura. Ecco quello che volevo dire, nonostante la situazione sembrasse disperata in quel momento, io ho deciso che non mi sarei voltato come la mia compagna che mi ha abbandonato con quel gesto di codardia, e nonostante fossi in quella nebbia e gas, non ho deciso di darmi alla fuga perché non volevo e poi perché nella mia testa, fuggire in mezzo ad un nebbia senza sapere dove andare, riduceva le mie chance di sopravvivere piuttosto che restare e combattere. Il ragazzo fece spallucce. Poi sono fermamente convinto che ognuno di noi fa della propria vita quello che desidera, servire il villaggio non è che uno strumento per tutti, per diventare più forti e affermare la propria identità, se a qualcuno serve essere riconosciuto dal resto della comunità oppure servire gli altri, allora combatterà per scalare i ranghi dei gradi ninja...certo, se uno non ha bisogno di quello scalerà i gradi in altro modo con scopi diversi...Io per esempio non voglio esser riconosciuto, ma voglio diventare più forte, e per esserlo ho bisogno di scalare comunque i ranghi ninja, per accedere ai Jutsu più forti e per guadagnarmi un nome tra i grandi ninja della storia. Supaku accarezzò il collo del cammello ancora una volta. Non sapeva perché lo stesse facendo così di frequente. Altro vento si sollevò dalle dune, il ragazzo spronò più avanti il proprio cammello. Ridendo e scherzando il sole sta cominciando a calare, cosa pensi dovremmo fare? Riposare ora e riprendere il cammino di notte, oppure cavalcare fino alla fine dell'ultima luce?


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    Ascoltando le parole del suo amico, Maky non potè far altro che porre le stesse domande a se stesso.
    Io cosa desidero? Cosa desidero realmente?
    la verità era che per il momento nemmeno lui lo sapeva. La sua vita era sempre stata confusionaria, e nonostante lui ostentasse un'enorme sicurezza in se stesso ed un'allegria folgorante in realtà lui era un misto di paure ed insicurezze, anche se nessuno sembrava essersene accorto, al di fuori di Rayle. Era stato un criminale, un'arma, aveva compiuto azioni terribili anche se non di propria volontà.. Poi si era ritrovato in una famiglia, da un giorno all'altro, con qualcuno che l'amava e degli amici che lo sostenevano. Aveva perso un compagno in missione, per sua scelta, e ora da pochi mesi a questa parte tutto ciò che aveva era scomparso: La sua famiglia, il suo amico Rayle. Per di più, anche il suo incubo peggiore che si pensava appartenesse al mondo dei defunti aveva fatto nuovamente la sua comparsa. Infine, come ciliegina sulla torta, la cosa era tenuta segreta persino alle alte sfere del villaggio in quanto, almeno così credeva, gli unici a saperlo erano lui, Supaku, ed il Saggio. L'unico lato positivo della faccenda era il fatto che quantomeno condividesse un'obbiettivo comune con il suo amico e che, quindi, se avessero collaborato avrebbero sicuramente avuto più chance di vittoria. In ogni caso si sentiva piuttosto in confusione: cosa doveva fare?
    Diventare più forte e mirare ad uccidere il padre, basando tutta la sua vita sulla vendetta proprio come Supaku? L'idea di far fuori Akimiro non gli dispiaceva, ma voleva tutto fuorchè una vita di inseguimento e rancore verso un'uomo, per quanto crudele esso fosse. Aiutare l'amico nella caccia dei cinque traditori? Si, ma quello era lo scopo di Supaku, non il suo. Lui cosa voleva realmente? Più si poneva la domanda, e più la risposta si allontanava dall'esser trovata.
    Non c'è bisogno di pensarci ora. La mia strada verrà da se.
    Ridendo e scherzando il sole sta cominciando a calare, cosa pensi dovremmo fare? Riposare ora e riprendere il cammino di notte, oppure cavalcare fino alla fine dell'ultima luce?
    Mhmhmh.. Non credo che arriveremmo a destinazione anche se continuassimo così fino a tarda sera.. Quindi tantovale prendersela con calma e metterci tranquilli ora fino a domani mattina.. All'alba, quando il sole non sarà ancora straziante, partiremo.. Credo che in questa maniera dovremmo arrivare appena in tempo per evitare le più calde ore del pomeriggio..
    rispose di rimando Maky esponendo la sua opinione. Per lui era uguale in fin dei conti, ma visto che gli era stato chiesto aveva pensato che la cosa migliore fosse quella. Il sole stava tramontando e di lì a poco le temperature sarebbero scese enormemente.
    Andiamo avanti ancora un po e cerchiamo una grossa roccia o un'ammasso di alberi, possibilmente un'oasi ma la vedo dura, dove ripararci. Poi accendiamo un fuoco e ceniamo..
    concluse il ragazzo, in attesa anche dell'opinione di Supaku in merito

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    Il ragazzo annuì alle parole del compagno. E alla ricerca di un'oasi quindi... disse il ninja guardandosi intorno. Davanti a loro non si scorgeva molto, anzi solo dune dorate intervallavano la sconfinata distesa di sabbia. Forse molto lontano là ad Est...ma poteva benissimo essere un miraggio, una rifrazione della luce del sole sull'aria calda che saliva dalla sabbia. Il ninja spronò il suo cammello con un colpo di talloni nei fianchi dell'animale, spingendolo a salire sopra una grossa duna di sabbia, in modo da avere una visione più ampia della situazione. Uhmmm...non vedo nè rocce nè gruppetti di alberi...questo non è bene... il ragazzo scrocchiò il collo, cavalcare per così tanto tempo gli aveva fatto venire un pò di mal di schiena. Scendo un attimo...dovremo evocare un aiuto se vogliamo riuscire a capire dove andare...a meno che non ti vada di riposare nel deserto...è io non ne ho molta voglia.
    Il ragazzo scese con un balzo atletico dall'alto animale. Guardandosi intorno ancora una volta annuì ad un suo pensiero tra sé e sé. Era tempo di chiamare aiuto. Compose una rapida serie di sigilli. Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora. pensò dentro di sè mentre ripassava i sigilli con la mani prima di sbattere il palmo sulla sabbia rovente.
    Kuchiyose no Jutsu! Supaku non aveva mai urlato la frase del Jutsu quando componeva i sigilli per l'evocazione. Era anche vero che non aveva evocato i suoi compagni animali da molto tempo. In ogni caso sia la composizione dei sigilli che l'urlo della Kuchiyose gli provocarono un senso di sfogo. Forse era anche per l'enorme quantità di chakra che gli veniva sottratta.
    Kuchiyose No Jutsu
    kuchyiose_2_zps02bc3d8f
    Quest'abilità viene appresa esclusivamente da Shinobi di rango Chuunin in poi. Non in particolare per la complessità stessa dell'abilità, ma in particolare tale normativa tutela gli Shinobi privi d'esperienza, in modo che non facciano una scelta avventata ed errata. Una volta stipulato un contratto con una razza animale infatti, non sarà più possibile tornare indietro e vi si rimarrà legati a vita. Le evocazioni necessitano d'una notevole quantità di Chakra emessa tutta insieme per esser evocate, e per questo può risultare di difficile utilizzo. Per utilizzare la tecnica bisogna versare, anche una minuscola, goccia del proprio sangue per poi formare la serie di sigilli necessari per l'esecuzione della tecnica, che sono i seguenti:
    Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora.
    Per riuscire ad evocare taglie grandi è necessario essere almeno Sp Jounin; per le Leggendarie bisogna essere di grado ANBU
    Consumo: 10

    Uccello Viaggiatore: Fezā
    UccelloViaggiatore
    Questo uccello rapace si dimostra inutile in combattimento, ma la sua vera peculiarità è quella di poter comunicare telepaticamente con il proprio evocatore, il che la rende un' evocazione molto utile da mandare in avanscoperta. Questo rapace è in più dotato di un eccellente vista. La sua velocità è alta.

    Uno sbuffo di fumo avvolse il ninja prima che da esso spiccasse fuori in volo un giovane sparviero che si librò subito in aria sopra di loro. Supaku venne improvvisamente investito nella mente dai pensieri freddi e taglienti dell'uccello. Era un piacere riaverlo con sè nella sua mente, lo faceva sentire meno solo di quanto non fosse. Quale vento ha soffiato nelle tue ali per portarti da me, piccolo pulcino rosa? chiese con rispetto il volatile guardandolo dall'alto con i suoi occhi dorati.
    Salute, Fezā, possano le tue ali avere sempre il vento sotto di loro. Il dovere mi porta da te, mio nobile amico. Io e il mio compare necessitiamo di un luogo dove riposare e non riusciamo a scorgerne uno...potresti provvedere a cercarcene uno? chiese il ninja, cercando di essere il più rispettoso possibile. Aveva imparato da tempo come quei volatili fossero rispettosi ed esigessero un pari rispetto da coloro che li evocavano. Supaku cercava sempre di non mancargli di rispetto, principalmente perché aveva paura che un giorno uno di quei rapaci utilizzare i suoi artigli affilati contro di lui invece che contro i propri nemici.
    L'uccello guardò il giovane Maky con freddi occhi dorati. Quale strano primate ti accompagna, ragazzo... disse Fezā e Supaku giurò per un attimo di aver sentito un tono ilare in quel pensiero. Gli uccelli non scherzavano mai.
    In ogni caso, sarà fatto, viaggerò in questi cieli pieni di sole per cercarvi un riparo. disse subito dopo essersi librato sempre più in alto nel cielo, fino a diventare un punto lontano all'orizzonte. Vi ringrazio. pensò l'albino.
    Supaku si rivolse al suo compagno con un sorriso. Il mio amico osserverà dall'alto alla ricerca di un posto dove accamparci. Almeno ci risparmierà di viaggiare alla cieca sotto il sole. spiegò prima di rimontare sul cammello e spingerlo di nuovo giù dalla duna con passo ondeggiante. Proseguiamo in avanti, appena Fezā troverà qualcosa ci avvertirà e correggeremo la rotta per accamparci.
    Proseguirono così per un'altra mezzoretta buona, battendo il deserto con passo lento ma costante dei cammelli. Le dune davanti a loro sembravano muoversi all'orizzonte come lente onde di un mare. Un mare dorato e lucente che rifletteva la luce del sole cento volte. Poco dopo si alzò un vento leggero e una piccola tempesta di sabbia li investì. Il ninja di Suna fu costretto a tirarsi sul viso il coprinaso per respirare senza la paura di inspirare della sabbia e quindi finire per tossire per tutto il viaggio. Fece cenno anche al compagno di coprirsi il viso se non voleva rimanere colpito anche lui, poi si ricordò che anche Maky era un abitante del deserto e che quel suggerimento era, molto probabilmente superfluo per uno come lui.
    La tempesta durò poco, per fortuna Supaku aveva paura che diventasse una delle forti e irrequiete tempeste di sabbia che li avrebbe costretti a rimanere fermi per la paura di venire travolti dalle masse di sabbia che si agitavano nell'aria. Alla fine la voce fredda e tagliente di Fezā tornò nella sua mente. Quattro miglia a sud Ovest, una piccola Oasi malmessa vi attende, è il meglio che queste desolate terre vi offriranno.
    Supaku lo ringrarziò di nuovo molto cerimoniosamente e gli disse di non congedarsi da lui perché avrebbe avuto di nuovo bisogno di lui il giorno dopo, così l'uccello disse che li avrebbe aspettati all'oasi. Di qua, Fezā ha trovato una piccola oasi dove potremmo accamparci. disse Supaku a Maky girando il cammello e posizionandolo sulla rotta che avrebbero dovuto prendere. Poco dopo aver camminato l'oasi apparve ai loro occhi come un piccolo ammasso di cespugli, piante grasse e due grosse palme dall'aspetto poco sano. Al centro un piccolo laghetto limaccioso non poco più grande di uno dei loro cammelli stesi di schiena.
    Non è il massimo, ma penso che possa bastare per riposarsi no? chiese Supaku al suo compagno.


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    Parlato Supaku

    Maky rimase in silenzio, in attesa. Era già a conoscenza del contratto dell'amico, però si chiese se ne fosse valsa la pena: Per quanto lo riguardava, la Kuchyose no Jutsu era un jutsu parecchio dispendioso, consumava parecchio chakra ed energie. Utilizzarla solo per cercare un riparo? Non conosceva di certo la quantità di chakra dell'amico rispetto alla sua, ma avrebbe preferito dormire al freddo piuttosto che vedersi in difficoltà l'indomani per un prematuro consumo di chakra per motivi "futili", o meglio, sorpassabili. Certo, con un buon riposo avrebbe potuto recuperare, ma dubitava che il loro lo sarebbe stato. I minuti passarono ed entrambi i ragazzi sembravano immersi nei loro pensieri, muti ed in attesa, mentre i cammelli solcavano le dune di sabbia. Ora che lo notava, era giunto il tramonto. Maky lo amava, lo adorava. Era forse il momento preferito della giornata per lui, così si mise a scrutare il sole verso Ovest, dove sarebbe giunta la sua fine, scomparendo nell'orizzonte nel giro di pochi minuti. Adorava quegli istanti perchè i due climi opposti del deserto si sovrapponevano, ed una piacevole brezza gli faceva correre qualche brivido sulla pelle nuda delle braccia e lungo il collo. Mentre il sole lentamente appassiva le dune di sabbia erano meravigliose, sembravano enormi panettoni rosa, che a Maky, in qualche modo e senza che gli assomigliassero minimamente, ricordavano lo zucchero filato. Il piacevole momento venne presto interrotto da una leggera e breve tempesta di sabbia, che però li infastidì un poco. Supaku fece un segno a Maky di coprirsi e lui sorrise di rimando, contento che l'amico si preoccupasse per lui. Maky seguì Supaku non appena questi gli disse che il suo volatile aveva trovato un'oasi, ma quando giunsero e la tempesta era ormai quasi placata, Il Rosso storse un poco la bocca.
    Più che un'oasi sembra una pozzanghera.
    concluse brevemente Maky, mantenendo però un tono scherzoso.
    Non è il massimo, ma penso che possa bastare per riposarsi no?
    Si, hai ragione. E' sicuramente meglio del dormire ai piedi di una duna, col rischio che i venti spostino le sabbie e ci sommergano o, meno tragicamente, semplicemente di morir congelati. Un lato positivo in fondo c'è, non dovrò preoccuparmi di cercare dei legni per chissà che fitta boscaglia..
    Nel giro di qualche minuto giunsero a destinazione, e Maky scese dal cammello piuttosto felicemente: ci era sopra da ore e non era proprio il massimo della comodità. Si stiracchiò e scrocchiò un'attimo la schiena, infine prese l'unico, purtroppo, telo nero sotto la sella del cammello, e se lo mise sulle spalle infilandolo nel gillet, a mo di mantello e ci si avvolse piacevolmente. Non era granchè pesante, ma era sicuramente meglio di nulla. Si avvicinò ad una delle due palme e pazientemente tolse tutta la corteccia esterna che riuscì a togliere, poi fece lo stesso con l'altra palma e raggruppò l'insieme filamentoso ma abbastanza secco in un'unico punto, per terra, vicino a dove si era steso il suo cammello ma non troppo. Infine prese tutti i legnetti che trovò nei dintorni, che non erano poi molti, e tornò un po scocciato dove aveva raggruppato le cortecce.
    Non credo durerà tutta la notte, sentiremo piuttosto freddo..
    fece Maky all'amico, non appena fu di nuovo lì. Maky si mise a sedere svaccato, appoggiando la schiena al fianco del cammello e godendosi il cielo; ormai si era fatto quasi buio, e le stelle si vedevano sempre più nitidamente.
    ...E pensare che di questa tranquillità domani non ce ne sarà nemmeno l'ombra.. fece Maky, interrompendo quel tetro silenzio che si stava andando a creare. Restò qualche minuto a riposare, per poi decidersi ad accendere il fuoco: il buio era sempre più fitto, e lui iniziava ad avere freddo e fame. Così si destò e compose i pochi sigilli necessari per la tecnica più infima di tipo Katon che conoscesse, appena sufficiente ad accendere quel fuocherello.
    Hinoiki - Soffio di fuoco
    Hinoiki-Soffiodifuoco
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Tecnica basilare dell'elemento katon in cui, una volta rivolta la mano al cielo e portata all'estremità della bocca, deve venir letteralmente soffiata una moderata quantità di chakra elementale. Quest'ultima procederà per i primi due metri come un cilindro dal diametro di quaranta centimetri per poi allargarsi di colpo raggiungendo un'ampiezza di tre metri che arriverà fino a cinque metri di distanza dal momento dell'espansione. La tecnica potrà causare danni medio-lievi se colpisce quando il getto di fuoco è ancora compatto, solo lievi o lievissimi una volta espanso. Ciò nonostante è un ottimo jutsu oper limitare la visibilità e distrarre l'aversario.
    Consumo: 2

    Si trovava vicino al fuoco, dunque il getto rimase alla sua ampiezza minore, senza infiammare tutto. Subito i pezzi di legno più secchi presero ad ardere, e via via tutto l'ammasso di ramoscelli che c'era sopra, sempre più. Maky andò a prendersi un po' d'acqua e gli onigiri comprati la mattina, sperando che fossero ancora buoni con tutto quel caldo, e poi iniziò a mangiare e sorseggiare stando di fianco al fuoco, approfittando di quel piacevole calore che gli regalava.
    • Chakra • Fisico • Mentale
    113OttimoTranquillo
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    Cartebomba x 4
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    Si, hai ragione. E' sicuramente meglio del dormire ai piedi di una duna, col rischio che i venti spostino le sabbie e ci sommergano o, meno tragicamente, semplicemente di morir congelati. Un lato positivo in fondo c'è, non dovrò preoccuparmi di cercare dei legni per chissà che fitta boscaglia.. disse il suo compagno e scese con un balzo atletico facendo scrocchiare la schiena. Supaku lo seguì mentre il suo sguardo passava sul suo volatile che era posato su una delle due grosse palme a riposare e fissava ogni cosa con sguardo vigile. Mi sento sempre più al sicuro quando c'è lui a vegliare su di me con i suoi occhi acuti Pensò il ninja mentre cominciava a smontare la sua roba mentre Maky raccoglieva dei legnetti per creare un piccolo focherello da campo. Non credo durerà tutta la notte, sentiremo piuttosto freddo.. disse il Rosso mentre sistemava i legnetti. Supaku annuì in silenzio, si sentiva molto stanco in quel momento. Forse era perché il viaggio sotto il sole aveva preso da lui più energie di quante si fosse aspettato, o forse perché dopo tutte quelle parole un pò di silenzio ci stava bene. Aiutava a liberare la mente e a pensare con chiarezza.
    ...E pensare che di questa tranquillità domani non ce ne sarà nemmeno l'ombra... disse Maky interrompendo di nuovo il silenzio. Si, in effetti domani le cose potrebbero rivelarsi un pò...movimentate... disse il ragazzo prendendo un profondo respiro e aprendo un bento box e cominciando a mangiare con la schiena appoggiata al tronco di una palma. Piuttosto, hai pensato a come gestire un pò la situazione? Io penso che non dovremmo ricorrere subito alla violenza ma che dovremmo trovare un modo per gestire la cosa...in sintesi il dittatore dovremo ucciderlo, ma non voglio arrivare davanti a lui e al mukenin senza chakra e affaticato...
    Il ragazzo finì di mangiare e si mise a giocare con le bacchette in dotazione nella scatola, disegnando volute di fumo nella sabbia intorno a lui mentre continuava a parlare. Non so come potremmo fare...io suggerirei di infiltrarci utilizzando la Trasformazione, prendendo le sembianze di un paio di guardie. Ci infiltreremo dentro e cercheremo di capire dove sia il quartier generale e dove il mukenin di livello B, sia grazie a noi che grazie al mio amico piumato qui sopra. Io suggerirei di separarci in due, uno terrà sotto controllo il mukenin e l'altro punterà ad uccidere il dittatore. In ogni caso non possiamo permettere che il dittatore sopravviva, e la nostra missione è quella. Se riusciamo a evitare di combattere contro il mukenin di livello B tanto meglio. disse Supaku.
    Aveva riflettuto a lungo sulla cosa, aveva perso molta fiducia in sé stesso dopo lo scontro con lo scagnozzo di Elle e quello che era successo con Arima. Non pensava di potercela fare contro un altro mukenin di livello B e se fosse riuscito ad evitare la cosa tanto meglio.
    Oppure uno si può infiltrare mentre l'altro crea un qualche disordine e puntare ad uccidere il dittatore mentre l'attenzione è sul compagno...anche questa potrebbe esser una valida idea...tu che pensi?


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    Edited by Supaku - 13/11/2013, 18:20
     
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    Parlato Supaku

    Il Rosso rimase in silenzio ad ascoltare quanto Supaku avesse da dire sulla missione, mentre finiva di bere e mangiare. A quanto pareva, il suo compagno sembrava più propenso per una tattica "tocca e fuggi", molto più che sull' "abbatti chiunque ti si ponga davanti", come, invece, lo era lui. Maky sospirò, indeciso. Forse doveva semplicemente dar retta all'amico e seguire alla lettera la missione, piuttosto che sprecare tempo, chakra ed energie per cercare di compiere un'impresa che poteva anche darsi andasse al di la delle loro possibilità. Ci pensò su qualche minuto prima di rispondere all'amico.
    Sono d'accordo con te su quasi tutto, ma dai troppa importanza a questo Mukenin di livello B. Ricordati che dovrebbero essere presenti anche alcuni chuunin, che in fin dei conti è il grado di esperienza di entrambi noi, e diversi genin..
    fece Maky, preoccupato. Stava pensando a quanto avesse detto Supaku, e si convinceva sempre più su quale fosse la cosa giusta.
    Credo che il tuo piano sia decisamente la cosa più saggia da attuare. La seconda opzione, in particolare. Farò io da esca, farò in modo che tutta la cittadina riversi la sua attenzione su di me. Di questo non devi preoccuparti, ho già in mente come fare. Piuttosto preoccupati di uccidere questo Re del Sale il più in fretta che potrai, prima che tutti quei Mukenin mi arrivino addosso e me la veda parecchio brutta.
    Maky rimase in silenzio, in modo da far ribattere l'amico se avesse qualcosa da dire, e anche per pensare bene a quanto avrebbe detto e sulle responsabilità che si sarebbe preso di li a poco.
    Da adesso in poi ognuno di noi ideerà un proprio piano su come svolgere il suo compito: non sarà necessaria una collaborazione, in quanto lavoreremo singolarmente, ma un sincronismo perfetto con i tempi. Tu ti occuperai dell'assassinio del nemico il più velocemente e silenziosamente possibile, io attirerò l'attenzione quanto posso e ti tirerò via da lui le guardie. Tuttavia.. lasciò per qualche secondo la frase in sospeso
    ... non durerò molto, da quando avrò anche il Mukenin addosso nemmeno io so quanto potrò resistere.. Ma tu dovrai colpire proprio in quel momento, quando il Re del Sale sarà scoperto. Una volta fatto, starà a te il compito di portarci via di la..
    concluse il Rosso, sempre più preoccupato. In effetti la missione che gli avevano assegnato era piuttosto complessa, soprattutto per due Chuunin come loro. I nemici erano, numericamente parlando, infinitamente superiori e, inoltre, parlando invece a livello qualitativo la cosa era del tutto sconosciuta ma era persino possibile che fossero anche più forti di loro.
    • Chakra • Fisico • Mentale
    113OttimoPreoccupato
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