Missione Maky Uryuu & Supaku Handoru

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    Missione Maky Uryuu & Supaku Handoru
    Missione a Servizio di:Sunagakure No Sato
    Livello:B
    Esecutori della Missione:Maky Uryuu & Supaku Handoru
    Luogo d'Incontro:Cancello Est di Sunagakure no Sato
    Appuntamento Ore:10.00
    Ultimamente Amegakure sta mettendo il naso dove non dovrebbe. Abbiamo oramai tutte le conferme che ci servono per stabilire che siano oramai prossimi a trovare l'accordo sia con Tani che con Komen per far integrare queste due terre neutre nel villaggio della pioggia. La vostra missione quest'oggi è di eliminare il primo cittadino sia di Tani che di Komen, in modo da mettere un brusco freno alle trattative. I cittadini di questi due paesi temono il mondo degli Shinobi e molto probabilmente basterà eliminare questi due signori per far si che il prossimo a salire al potere sia totalmente contrario ad unioni con villaggi con Shinobi. E' una missione importantissima per la nostra economia; ma ricordate che questi due signori saranno rispettivamente scortati da due Shinobi di Ame; quindi sarete quattro contro due.
    Buona Fortuna.


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    Un'altra missione d'assassinio.. Per di più nuovamente con Supa.. Credo proprio che il vecchio ci abbia scelti come Chuunin prediletti per l'uccisione di importanti capi esteri che disturbano le trattative commerciali della sabbia..
    Maky era pensieroso ma tranquillo dentro se. Quella era una bella giornata. Era stato mandato a chiamare a casa sua per un'importante mansione, così gli aveva detto il Kazekage. Ed in effetti la cosa non era molto lontana dalla realtà. Nell'ultimo periodo il capovillaggio della Sabbia stava mettendo molto alle strette il Jinchuurichi, non dandogli neanche il tempo di riposarsi più di tanto tra una missione e l'altra; non che la cosa gli dispiacesse, anzi lo aiutava a non pensare e a non stare in solitudine in quella reggia vuota, però era per così dire stancante. Dall'ultima missione erano passati solo sei giorni, ed in quell'occasione aveva davvero costretto il suo fisico oltre ogni limite affrontando ninja dopo ninja per arrivare al Re che doveva assassinare assieme al suo amico. In ogni caso, l'obbiettivo di quel giorno era un doppio assassinio di due capi politici scortati. Allegato alla missiva c'era la foto dei due obbiettivi di Maky e Supaku, e il Rosso guardò con attenzione i due volti dei futuri defunti. Nessuno dei due gli dava l'idea di essere una persona cattiva o crudele; certo, era solo un'impressione visiva, ma per lui la cosa contava parecchio. Unita al fatto che i due uomini da assassinare non avevano fatto nulla di male, a suo dire, potevano volere solo il bene delle loro cittadine. Magari unendosi alla pioggia ne avrebbero tratto dei vantaggi commerciali, oppure avrebbero fatto stare meglio la popolazione in qualche modo, o si sarebbero sentiti solo più sicuri. Insomma, Maky era un po contrariato quella volta. L'obbiettivo precedente era il Re del Sale, un uomo crudele che aveva sottomesso un'intera cittadina tramite un contingente di forze militari di banditi e Mukenin. Aveva ucciso molte persone, magari non personalmente, ma era un'uomo crudele. Quei due, invece, no. Lui non ne sapeva nulla di politica, ma la cosa non gli piacque affatto: tantomeno doversi sporcare lui le mani di una tale atrocità. In ogni caso stava uscendo dalla magione da dove gli era appena stata consegnata la missiva e si stava dirigendo al cancello Est. Sulla strada pensò di prendere due cammelli, ma poi ci ripensò: avrebbe chiesto anche a Supaku se fosse d'accordo o meno, in quanto il tragitto era decisamente minore rispetto a quello precedente e viaggiando a piedi ce l'avrebbero fatta in meno tempo. Da casa aveva con se un onigiri in una sacchetta vicino alla borsa legata al fianco, e un po di carne secca: un magro pasto, ma non gli andava di spendere. Aveva con se anche la sua borraccia d'acqua, così lui era già pronto per affrontare il deserto con tutte le sue insidie. Arrivò al cancello con una mezz'oretta d'anticipo e si sedette a lato, vicino ad una delle guardie che facevano entrare ed uscire tutti coloro che desideravano avere a che fare con il villaggio della Sabbia. Mostrò sbrigativamente il foglio della missiva e quello gli strizzò l'occhio, senza nemmeno controllarlo attentamente. Maky iniziò a scrutare il deserto, in effetti non c'erano molti rumori a infastidirlo, così si concentrò e ricordò l'addestramento che aveva affrontato qualche mese prima: quante cose erano cambiate da allora, quanto era cresciuto in quel poco tempo. Si era recato negli angoli più remoti del deserto e l'aveva affrontato anche nei suoi impeti più distruttivi. Il panorama che gli appariva agli occhi era nient'altro che un mare infinito di sabbia, dune dorate che ondeggiavano verso l'orizzonte e verso l'infinito cielo blu. La dove si incontravano cielo e terra l'aria era come in turbamento, ondeggiante e rendeva il tutto poco chiaro. Maky aveva letto che era l'estremo calore del deserto a fare quell'effetto. Il vento era forte, tantochè gli scompigliò i capelli parecchie volte mentre se ne stava li seduto. Maky sperò di sbagliarsi, ma era convinto che quel viaggio sarebbe stato tutto fuorchè tranquillo.
    Per fortuna non è lungo il tragitto da percorrere, vedo il Deserto piuttosto inquieto oggi.. Sarà meglio sbrigarsi.


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    Supaku riavvolse il rotolo, ancora una volta si trovava in una missione di alto livello con il Rosso della Sabbia. L'albino prese un profondo respiro, l'ultima volta non era andata nel migliore dei modi. Considerato che ha provato a seppellirmi vivo, è già tanto che non ci hanno dato una sanzione per aver messo a repentaglio il successo della stessa, oltre che molte vittime innocenti. pensò il ragazzo mordicchiandosi nervosamente l'unghia del pollice. Quella missione era stata la prima che aveva mai fatto con il Rosso, alla fine di tutto Maky era proprio come se lo aspettava, casinista, superbo ma alla fine con un gran cuore. Se aveva fatto cadere l'edificio sopra di lui era stato solo perché Supaku non gli aveva risposto alla radiolina e quindi si era preoccupato che lo avessero catturato. Alla fine ha provato a salvarmi a modo suo...anche se ha devastato ogni cosa... il ragazzo sorrise e fece spallucce, archiviando quel ricordo e concentrandosi sul presente.
    Supaku uscì con passo spedito dall'ufficio del Kazekage, la dove uno dei sottoposti del Capovillaggio gli aveva consegnato il rotolo con la missione. Il ninja si rigirò di nuovo l'oggetto tra le mani, giocandoci un poco con le dita. Alla fine di tutto anche questa missione era parecchio complicata da affrontare. Il ragazzo non sapeva cosa sarebbe successo, ma era certo che anche stavolta avrebbero dovuto affrontare una missione di omicidio, cosa non facile da fare. Uccidere due emissari di Tani e Komen...di certo se Ame si unisse a questi due paesi, le trattative con il villaggio della Foglia e ogni possibile sviluppo commerciale tra Suna e il resto dei Paesi ninja sarebbe tenuto sotto controllo da Ame stessa, che in poco tempo potrebbe indebolire la sabbia se non condannarla alla rovina. L'obbiettivo e il motivo della missione è lampante....sarà un'altra missione da svolgere con attenzione e in silenzio...Chissà se Maky stavolta terrà a freno i suoi bollenti spiriti...se non altro il mio nuovo Jutsu mi aiuterà nel rintracciare i nostri avversari. rifletté tra sé e sé il ragazzo della Sabbia mentre si incamminava verso la Porta del villaggio dove sospettava lo attendesse il suo compagno. Mentre si incamminava, si fermò al mercato per fare rifornimento di provviste e viveri, utilizzò la sua sacca da spalla che aveva comprato nella precedente missione e si riempì lo zaino il più possibile. Era indeciso sul prendere un cammello, ma aveva paura che magari Maky non volesse utilizzarlo, o peggio che li avesse già acquistati, quindi decise di decidere insieme a lui cosa fare. Molto probabilmente sarà già lì, di solito è sempre puntuale il ragazzo...devo sbrigarmi sono anche in ritardo. pensò chiudendo la sacca in fretta e avviandosi verso la Porta Est del Villaggio della Sabbia, il vento soffiava forte quel giorno, passando attraverso la fessura nella parete rocciosa che circondava il villaggio come delle alte mura naturali. Vediamo dove si è nascosto il mio compagno di missione. pensò il ragazzo mentre si avvicinava alla porta. Il ragazzo mostrò la missiva della missione alla guardia che gli fece un semplice cenno si saluto facendolo passare Se cerchi il Rosso lui è seduto all'uscita della porta. disse la guardia indicandogli la porta lì vicina.
    Supaku annuì ringraziandola e si avviò verso la stessa. Maky era seduto che fissava il deserto all'orizzonte e le dune sabbiose su cui si rispecchiava la luce del sole. Supaku si avvicinò al suo compagno sedendosi accanto a lui. Inspirò a fondo, rilassandosi, il vento soffiava tra i suoi capelli e gli dava un senso di rilassamento che non riusciva a spiegare. Era sempre bello avere il vento accanto a sé. Come va? disse al suo compagno dandogli una pacca sulla spalla. Ancora un'altra missione insieme, eh? Questa sarà divertente...che ne dici? Si prendono dei cammelli? disse il ragazzo incoraggiando il suo compagno di missione a mettersi in marcia e attivarsi.


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    Maky non guardò più di tanto l'ora, perciò non seppe se l'amico fosse arrivato in ritardo o meno. Stava lì, a guardare l'orizzonte e a rilassarsi. Una mano gli toccò la spalla e si voltò di lato, osservando che accanto a lui c'era Supaku.
    Come va?
    Bene, tutto sommato i ninja medici hanno fatto un buon lavoro. Il giorno dopo mi ero ripreso quasi completamente. Tu, invece, come stai?
    Maky ascoltò tranquillo la risposta dell'amico, che poi espresse la stessa considerazione che aveva fatto Maky riguardo i cammelli.
    Ancora un'altra missione insieme eh? Questa sarà divertente...che ne dici? Si prendono dei cammelli?
    Si, divertente.. borbottò Maky, lasciando intendere quanto fosse in realtà frustrato dal compito che l'attendeva.
    Avevo pensato di prenderli prima, ma poi ho aspettato di consultarti.. Il viaggio non è poi tanto lungo, con i cammelli perderemmo molto tempo.. A piedi e a passo svelto per sera dovremmo arrivare tranquillamente sia nell'una che nell'altra città.. Dunque anche per quanto riguarda provviste ed acqua non dobbiamo portarci dietro chissà che contingente.. Perciò io pensavo di fare
    una cosa veloce a piedi, sempre che tu sia d'accordo..

    Maky ascoltò nuovamente quel che il suo compagno aveva da dire, lasciando alla fine a lui la scelta: personalmente non gli cambiava poi molto, però preferiva di sicuro fare una cosa rapida e indolore piuttosto che fare un lungo viaggio sotto il sole cocente di Suna mentre il cammello avanzava lentamente. Riguardo alla missione inoltre aveva un terribile dubbio che lo attanagliava, e decise di parlarne con Supaku e di sentire anche la sua opinione, se la pensasse come lui:
    Per quanto riguarda la missione.. in teoria, sia che ci recassimo a Tani sia che ci recassimo a Komen, poi per recarsi rispettivamente nell'altra città una volta avvenuto il primo omicidio con successo ci vorrebbe all'incirca lo stesso tempo che noi impieghiamo per giungere nella prima cittadina. La distanza, approssimativamente, è la stessa. Dunque supponendo che Tani e Komen siano in contatto per quanto riguarda questo affare, e che i due nostri bersagli si conoscano dunque volendo entrambi favorire il commercio e l'unificazione con Amegakure, penso che mantengano un contatto tra loro, no? Dunque.. se uccidessimo uno dei due con successo, e per qualsiasi ragione dovessimo fare casino nello scontro con i ninja che li scortano, oppure se per qualsivoglia motivo uno dei due riesca a mandare un messaggero o tramite una tecnica a comunicare con l'altro in città.. beh, raddoppierebbe la scorta e la missione diverrebbe del tutto impossibile per noi..
    Il Rosso restò in silenzio qualche secondo, lasciando intendere al suo amico quel che lui volesse dirgli. Se i due capi intermediari delle due città si conoscevano e riuscivano a comunicare tra loro quando uno dei due fosse stato sotto attacco, quello che ancora doveva subire l'assalto dei due ninja di Suna si sarebbe curato di proteggersi ancor di più o peggio, avrebbe fatto trapelare la notizia che Suna si immischia in affari di stato di Amegakure.
    Dunque quello che suggerisco è di fare il tragitto insieme fino al paese neutrale delle due città, a metà strada tra loro, e poi di dividerci.. In questo modo l'assassinio avverrebbe in maniera più o meno contemporanea.. potremmo sbagliare di poche ore, ma non un tempo sufficiente per farli premunire dell'attacco..
    Maky sospirò, impaziente. Magari il suo amico aveva un piano migliore del suo e la cosa sarebbe stata di sicuro di giovamento per entrambi: lavorare di coppia era sicuramente più efficace che singolarmente, anche perchè in coppia uno poteva fare da esca e l'altro uccidere il bersaglio, mentre in quella maniera si sarebbe dovuto uccidere i due ninja di scorta, per forza di cose.

    (IMG:http://i39.tinypic.com/2iqlg7t.jpg)
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    Maky lo accolse con un pò di freddezza nella voce e nello sguardo. Supaku lasciò correre, forse ce l'aveva con lui per il rapporto che gli aveva fatto sulla distruzione del Palazzo del Re del Sale, oppure era semplicemente irritato per cose sue.
    Avevo pensato di prenderli prima, ma poi ho aspettato di consultarti.. Il viaggio non è poi tanto lungo, con i cammelli perderemmo molto tempo.. A piedi e a passo svelto per sera dovremmo arrivare tranquillamente sia nell'una che nell'altra città.. Dunque anche per quanto riguarda provviste ed acqua non dobbiamo portarci dietro chissà che contingente..Perciò io pensavo di fare una cosa veloce a piedi, sempre che tu sia d'accordo..
    Supaku rimase leggermente interdetto dalle parole del compagno. Effettivamente non aveva pensato che i cammelli avrebbero potuto rallentarli, anche se non sapeva...aveva idee contrastanti in merito. Non ne sapeva molto di geografia ma sospettava che il tragitto da Suna a Tani fosse di molto più breve che da Suna a Atsumi, certo era che in ogni caso i camelli avrebbero permesso sia a lui che a Maky di risparmiare le energie. Era anche vero che loro due a piedi erano più veloci dei cammelli stessi. Il dilemma era se affidarsi agli animali oppure ai loro piedi. Supaku non disse nulla vedendo che il compagno aveva da dire altro lo incoraggiò a parlare.
    Maky cominciò ad esporre una serie di dubbi che Supaku trovava più che legittimi. Come fare ad uccidere un primo cittadino senza allertare l'altro e quindi aumentare le difese per questo? Dovevano separarsi e quindi rimanere in inferiorità numerica oppure dovevano rimanere insieme e combattere alla pari? Il dilemma era importante e Supaku stesso si trovò leggermente spaesato dalla questione, indeciso su cosa fare tanto quando il compagno.
    Uhmm disse il ragazzo dai capelli bianchi passandosi una mano sul mento. La tua questione è più che legittima, se da un lato separarci ci darà lo svantaggio di dover affrontare, almeno secondo la missiva, due ninja a difesa del primo cittadino, dall'altro rimanere uniti porterà che al momento in cui ne uccideremo uno, l'altro sarà in allerta e aumenterà le difese, rendendo ancora più difficile per noi eliminarlo. Andiamo con ordine. disse il ragazzo alzandosi da terra e cominciando a sgranchirsi le gambe, facendo un paio di movimenti di stretching per sciogliersi i muscoli. Per prima cosa penso che tu abbia ragione...possiamo tranquillamente evitare di portarci dietro i cammelli. In ogni caso questo ci farà almeno muovere un poco. Per il da farsi...entrambe le strategie mi sembrano valide. Uno dei problemi principali è che la nostra missione non specifica il rango degli shinobi che Ame ha messo al servizio dei due primi cittadini, questo potrebbe essere un problema perché potremmo trovarci davanti anche due S.Jounin, il che renderebbe il tutto ancora più complicato e difficile da gestire. Già due chuunin sarebbero incredibilmente difficili da gestire per me, se penso all'idea di due Special Jounin. No, secondo me se ci separassimo, il nostro primo obbiettivo sarebbe quello di uccidere i primi cittadini senza ingaggiare in uno scontro diretto. Certo non sarebbe facile, ma almeno ridurremmo le probabilità di venire sconfitti in combattimento e di fallire la missione. Supaku si passò una mano tra i fluenti capelli bianchi come faceva sovente quando era nervoso. Non sarà affatto facile...no per niente...Se Ame ha subodorato la cosa è molto probabile che a guardia dei cittadini ci siano degli Special Jounin...se invece non lo ha capito...beh anche due chuunin non sarebbero per niente da sottovalutare. Almeno non da soli. Questa missione sarà un vero problema...sopratutto perché Maky non mi ha mai rivelato di possedere tecniche di clonazione e la mia è alquanto scarsa, quindi in ogni caso la possibilità di mandare due cloni al posto nostro ad uccidere l'altro cittadino mentre noi siamo impegnati con uno è fuori questione.
    Tu non hai tecniche di clonazione vero? Mi pareva me lo avessi detto nella precedente missione. chiese di nuovo al compagno per assicurarsi di quello che già sospettava. In ogni caso, intanto incamminiamoci, potremmo ragionare di più insieme su come svolgere la missione mentre siamo in viaggio. disse l'albino sciogliendo nuovamente i muscoli e invitando il compagno a procedere.

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    Il rosso fece no con la testa, confermando quanto supaku pensasse: non conosceva tecniche di clonazione. Quando poi gli fece cenno di andare, annuì.
    Si, andiamo.
    Anche lui si mise in piedi sgranchendosi le gambe indolenzite per il parecchio tempo che era stato seduto. In effetti l'aggiunta dell'amico aveva ragione: Maky aveva dato per scontato che i due ninja fossero dei principianti, in quanto il Kazekage aveva mandato due Chuunin a svolgere la missione. Tuttavia, non aveva calcolato alcuni punti importanti della questione che invece Supaku aveva fatto:
    Nella missione era quasi dato per scontato che si agisse in coppia, quindi anche se ci si fosse trovati contro due Chuunin, avrebbero potuto affrontarli e poi uccidere il bersaglio. Poi si sarebbero recati nell'altra città e avrebbero ucciso anche quegli altri Chuunin ed il loro obbiettivo. Se fossero stati degli Special Jounin, avrebbero magari dovuto lavorare di più di coppia, ma il Kazekage conosceva benissimo le loro potenzialità e capacità, dunque se gli aveva affidato una missione era più che probabile che avessero buone possibilità di compierla senza rimetterci troppo. Maky confidava anche nel fatto che il Kazekage difficilmente avrebbe messo a rischio la sua vita.
    Un'altro punto che Maky non aveva considerato era il fatto che si trattava comunque di una missione in ambito politico importante, dunque difficilmente la scorta dei due obbiettivi sarebbe stata di così basso livello come lui aveva pensato e sperato.
    Maky seguì Supaku ed iniziarono una rapida corsetta mattutina verso est, in direzione della loro meta. Mentre correva tra un balzo e l'altro iniziò a spiccicare qualche parola sul discorso fatto qualche minuto prima con l'amico, sia per ammazzare il tempo, sia perchè era una questione importante da risolvere prima di giungere ai confini del deserto in quanto ne andava dello svolgimento della missione.
    Penso che tu abbia ragione, non avevo considerato alcune cose.. In effetti se lavorassimo da soli dovremmo stare ancora più attenti ed evitare decisamente lo scontro con la scorta.. Nella missione non è citato da nessuna parte di lavorare singolarmente.. Quindi suppongono che i due ninja di scorta li si affronti in un due contro due, e che poi ci si rechi nell'altra città e si affronti un'altro scontro in parità numerica. Se procedessimo invece a modo nostro, lavorando singolarmente, le cose sarebbero più complicate sotto quel punto di vista. Dunque possiamo solo sperare di riuscire entrambi ad assassinare il nostro obbiettivo e fidarci l'uno dell'altro.. In quanto essendo così distanti non avremmo modo di comunicare in maniera rapida ed efficace, bisognerebbe solo sperare di agire più o meno in contemporanea e di riuscire entrambi nella nostra missione.
    Maky fece una pausa, lasciando in sospeso la sua frase e pronto ad ascoltare l'eventuale risposta del compagno. Poi, mentre correva, gli balenò in mente un'idea che forse avrebbe reso tutto più semplice con un pizzico di fortuna dalla loro.
    Ripensando bene però alla missione.. Mi viene da pensare che i due primi cittadini essendo scortati da shinobi di Ame per qualche ragione si debbano recare li ad Amegakure.. magari per essere tutti riuniti quando l'accordo viene siglato.. Potremmo recarci prima in una delle due città a raccogliere informazioni su un'eventuale incontro, in modo da assicurarci di tutto. Se ciò non avvenisse uno dei due potrebbe comunque recarsi nell'altra e avvertire il compagno lasciando con lui un'evocazione e dissolvendola quando giunto alla sua meta. Secondo me, vale la pena fare un tentativo.
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    Supaku cominciò a correre sulla sabbia ormai già rovente del primo mattino, mentre lui e il suo compagno si incamminavano in direzione di Tani. Ogni loro passo sollevava nuvolette di sabbia, mentre i loro sandali colpivano ritmicamente il pavimento dorato correndo sulle dune. Supaku continuò a pensare alla loro missione, cercando di lambiccarsi il cervello su una possibile alternativa, anche se continuava a rimanere in mezzo tra le due possibili alternative. Tutte e due le alternative sono valide e possibili, ma ognuna h i suoi punti deboli e i suoi pregi, quindi come scegliere? sospettava che le alte sfere se li avessero visti fallire avrebbero dato colpa alla scelta tattica. Perché se da un lato separarsi avrebbe dato un maggior vantaggio strategico e conferito un duplice effetto sorpresa, li lasciava indeboliti perché in svantaggio numerico. Quindi il Kazekage avrebbe potuto condannarli per mancanza di gioco di squadra oltre che per aver affrontato la missione senza prendersi le opportune precauzioni per massimizzare il successo. Dall'altro lato però, avrebbero potuto ricevere il rimprovero di aver messo in guardia l'altro primo cittadino che a quel punto avrebbe anche potuto svelare i piani malefici di Sunagakure no Sato, condannandola pubblicamente così forse anche peggiore per Suna. Oltre al fatto di rendere molto più difficile per loro due colpire quello che tra i due sarebbe stato il secondo bersaglio.
    Uhmmm ottimo si...davvero ottimo...mi sembra di essere tra l'incudine e il martello. pensò il ragazzo mentre si passava di nuovo una mano tra i capelli. Fu in quel momento che Maky cominciò a parlare, distraendolo dai suoi pensieri.
    Penso che tu abbia ragione, non avevo considerato alcune cose.. In effetti se lavorassimo da soli dovremmo stare ancora più attenti ed evitare decisamente lo scontro con la scorta.. Nella missione non è citato da nessuna parte di lavorare singolarmente.. Quindi suppongono che i due ninja di scorta li si affronti in un due contro due, e che poi ci si rechi nell'altra città e si affronti un'altro scontro in parità numerica. Se procedessimo invece a modo nostro, lavorando singolarmente, le cose sarebbero più complicate sotto quel punto di vista. Dunque possiamo solo sperare di riuscire entrambi ad assassinare il nostro obbiettivo e fidarci l'uno dell'altro.. In quanto essendo così distanti non avremmo modo di comunicare in maniera rapida ed efficace, bisognerebbe solo sperare di agire più o meno in contemporanea e di riuscire entrambi nella nostra missione.
    Stavo pensando più o meno la stessa cosa. disse Supaku con aria preoccupata.
    Poi Maky se ne venne fuori con una idea ancora più interessante. Sfruttare il fatto che i primi cittadini si riunissero insieme con il consiglio di Ame per finire la trattativa. In quel caso sarebbe tutto molto più semplice...non ci dovremmo divider ee oltretutto non perderemmo l'effetto sorpresa.
    Sai che non ci avevo proprio pensato? Secondo me è un'ottima idea e se riuscissimo a scoprire qualcosa in merito io dico di approfondirla il più possibile. Se riusciamo preferirei proprio colpirli quando sono riuniti, o magari ancora meglio....colpirli mentre sono in viaggio per Ame. Lì sarebbero deboli e molto vicini uno all'altro e se vogliono viaggiare insieme tanto meglio per noi. Colpirli nel territorio di Ame sarebbe troppo rischioso, ma mentre sono in viaggio sarebbe perfetto.
    Supaku annuì convinto e spinse ancora di più con le gambe per aumentare l'andatura. Non vedeva l'ora di arrivare a Tani per accertare se quel piano poteva funzionare o meno.
    Camminarono per parecchie ore nel deserto, mentre le dune si alzavano e abbassavano e il paesaggio tutto uguale si profilava davanti ai loro occhi come un mare di sabbia dorata. Il ragazzo dai capelli bianchi cominciò a sentire la stanchezza, dovuta anche al sole che diventava sempre più forte sulla loro testa. Per un paio d'ore resse il ritmo, poi chiese a Maky di rallentare e si fermò per bagnarsi la testa in modo da evitare che il troppo caldo gli provocasse un colpo di sole. Subito dopo, rinfrescatosi, ne approfittò per fare un piccolo spuntino e bere un pò d'acqua prima di riprendere il viaggio. Un attimo dopo era di nuovo di corsa sulla sabbia rovente mentre il caldo saliva dai granelli di sabbia e l'aria calda davanti a loro dava l'aspetto che fossero finiti dentro un forno. Il ragazzo si accorse che quel giorno era particolarmente caldo e piatto. Nonostante la mattina stessa fosse iniziata con un leggero venticello che aveva fatto sperare e li aveva ingannati bellamente su quello che li attendeva. Mentre correvano Supaku approfittò per interrogare il suo compagno.
    Già che ci siamo avevo delle domande da farti, sulla tua...beh quella coda rossa che hai mostrato...come funziona? Era parte del chakra del Bijuu che si era impadronito di te? Di solito prende lui il controllo quando entri in quello stadio oppure sei sempre tu al comando? chiese il ragazzo cercando di fare conversazione e al tempo stesso capire un pò il funzionamento di queste forze portanti.

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    Edited by Supaku - 24/11/2013, 20:41
     
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    Supaku aveva mostrato entusiasmo per l'idea che aveva avuto Maky, e questo lo aveva soddisfatto un poco. Il Rosso difatti era convinto del fatto che si riunissero, simili accordi non si prendono così alla leggera tramite un falco messaggero, il dubbio rimaneva su quando: se tra ore, giorni o addirittura settimane. Aspettare non sarebbe stato un problema se non fosse stato per dei limiti di tempo chiaramente imposti dalla missiva, ma la cosa peggiore di quel suo piano era il fattore di rischio: avevano una sola possibilità. Se anche fosse andato perfettamente tutto liscio e avessero incrociato i due lungo il tragitto prima del territorio di Ame, avevano solo quella possibilità di ucciderli. Se per qualsiasi ragione avessero fallito, l'intera Suna avrebbe subito le conseguenze del loro fallimento, o meglio, l'intero paese del vento. La cosa turbava un po Maky, ma confidava nella riuscita del piano. Ci sperava con tutto se stesso. Anche perchè, pensò tra se e se, sarebbe rimasto la fin quando avesse avuto una goccia di chakra e sangue in corpo pur di impedirgli di raggiungere la meta; se avesse fallito e fosse sopravvissuto, ci avrebbe pensato il Kazekage a fargliela pagare in una maniera molto peggiore della morte. Le ore di corsa furono lunghe e noiose, e per un po Maky si pentì di non aver preso i cammelli: poi ripensandoci si disse che era meglio fare tutto il possibile per arrivare in anticipo, piuttosto che perdere magari quella possibilità di coglierli impreparati di poche ore. La sabbia era bollente e all'orizzonte non si vedeva che dune e dune, un'ammasso dorato uniforme e tutto ripetitivo e uguale. Inoltre, correre sulla sabbia era stancante. Molto stancante. I piedi gli affondavano ad ogni passo che faceva, seppur non completamente essendo molto svelto, ma era decisamente più faticoso che correre su un terreno piatto e solido. Quando Supaku espresse il desiderio di fermarsi Maky ne fu ben felice e fece la stessa identica cosa di Supaku: si bagnò la testa e mangiucchiò qualcosa. Maky si era sbagliato sulle condizioni climatiche, a quanto pareva il vento sembrava essersi calmato.
    Il bello dell'essere pessimisti è che o hai sempre ragione, o hai piacevolmente torto.
    Già che ci siamo avevo delle domande da farti, sulla tua...beh quella coda rossa che hai mostrato...come funziona? Era parte del chakra del Bijuu che si era impadronito di te? Di solito prende lui il controllo quando entri in quello stadio oppure sei sempre tu al comando
    Maky si grattò un poco la testa, dubbioso. In effetti nemmeno lui sapeva ben descrivere ciò che gli accadeva: era una cosa che bisognava provare per poter conoscere, le parole non bastavano. Cercò di descriverlo come meglio potè, ma con scarsi risultati.
    Beh che dire.. Diciamo che il molto tempo che ho passato da solo o a meditare è servito per instaurare una sorta di conversazione, un rapporto. Anche se devo dire che per il resto del tempo se ne sta buono buono e non si fa mai sentire..
    si lanciò un'occhiataccia allo stomaco, laddove aveva il sigillo In ogni caso, non posso dire certo di essere a buon punto: sono solo migliorato. La cosa va a volte.. Alcune volte riesco a mantenere il controllo, altre no. Meno è il chakra da controllare più facile è per me.. E' come se fosse un tiro alla fune per chi ruba prima il chakra dell'altro si arrangiò come meglio pote a parole sue Mmm.. Quando perdo il controllo è come se i miei occhi fossero due telecamere.. è come se la mia testa divenisse una prigione, io vedo tutt'intorno buio e ci sono queste due fessure dal quale posso vedere ciò che accade all'esterno, ma non posso fare nulla per fermarlo se non rubare il chakra e concentrarmi per riprendermi il mio corpo. All'inizio perdevo la memoria di quanto accadeva, ora no.. Inoltre le volte che perdo il controllo di me stesso sono sempre minori.. Ed in alcune situazioni, il demone stesso collabora con me senza forzare troppo la mano, seppur io rimanga consapevole del fatto di essere solo un contenitore per lui, e che se ne libererebbe volentieri.
    Maky fece spallucce, in effetti era un dato di fatto quello.
    Però non sono più frustrato come lo ero prima.. Delle volte mi è capitato persino di accedere ad alcuni suoi ricordi, sensazioni.. e ti sorprenderai di sapere, che in effetti prova emozioni come un normale essere umano.. anche se molti li considerano solamente fonti di chakra ed armi, così non è.. Mettendomi nei suoi panni, io forse sarei ancora più arrabbiato col mondo che mi circonda, costretto a vivere in una gabbia mentale impostami da un qualche ninja di alto livello che bramava solo il mio potere.
    Era un discorso contorto, e Maky non conosceva molte cose per poterne parlare, ma il suo ragionamento si avvicinava sempre più al vero, man mano che cresceva. Tantochè persino Yonbi, che se ne stava ultimamente sempre in silenzio, apprezzò un poco il discorso fatto dal Rosso, seppur rimase dell'idea che volesse solo conquistarsi la sua fiducia per usufruire del suo potere, una lievissima sensazione di appagamento iniziò a infrangere quel cuore di pietra che si trovava nel petto.

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    Supaku ascoltò in silenzio le parole del suo compagno. Nell'aria si sentivano solo i loro passi sulla sabbia, mentre il mare dorato di granelli di terra scorreva intorno a loro. Il discorso che stava facendo il Rosso aveva leggermente spaesato il ragazzo dai capelli bianchi. Supaku aveva sempre ritenuto che i Bijuu fossero entità di Chakra pure senza una vera e propria personalità, bestie selvagge che, per la loro immensa potenza e forza distruttiva venivano sigillate all'interno del corpo di una persona allo scopo che questa ne prendesse il controllo per servire il proprio villaggio. Una cosa complessa certo, ma utile per permettere ai villaggi di mantenere i loro equilibri di potere all'interno. Il ragazzo si ricordava che era così che gli era stato spiegato, almeno da Maky stesso. Ora veniva a scoprire che i due conversavano e sembrava che la bestia di chakra avesse delle vere e proprie emozioni. Il ragazzo si grattò un sopracciglio perplesso. Incredibile...se fosse così, se le bestie di chakra avessero una vera e propria personalità, un'anima...allora perché sigillarle e rinchiuderle dentro un corpo umano? Perché renderle schiave e non venire a patti con loro, farsele amiche? il ragazzo era leggermente perplesso, ma poi la risposta venne a lui alla stessa velocità con cui la domanda era sorta. Perché l'uomo distrugge ciò che tocca. Ha visto il potere e lo ha voluto per sé, vedendo nella distruzione e nella violenza di piegare queste immense creature alla sua volontà l'unico modo. Poi Maky ha ragione se queste bestie sono sempre incazzate. L'uomo non le ha mai ascoltate, temendo o anelando al loro potere per scopi personali, senza mai venire incontro alla loro natura. Supaku scosse la testa, se fosse stato davvero così il mondo ninja avrebbe sbagliato un'altra volta e alla grande. Non era la prima volta che succedeva, certo così colossalmente avrebbe rappresentato un bel fallimento. Del resto l'umanità è sempre stata così...l'uomo si fa condizionare dalla paura e dall'ambizione. Il ragazzo si passò una mano tra i capelli accelerando il passo.
    Ti ringrazio delle confidenze che mi hai fatto, non pensavo che le cose stessero davvero in questo modo...mi hai chiarito molte cose su questi Bijuu e sul fatto che abbiano una loro personalità. disse l'albino guardando con un sorriso il suo compagno.
    Proseguirono per gran parte della giornata, schizzando avanti nella sabbia. Il viaggio era monotono e stancante, Supaku si fermò un altro paio di volte a bere e a riposare le proprie gambe che stavano cominciando a dolere un poco per la fatica rappresentata dalla sabbia. Non era facile correre su di essa come sulla terra ferma. Ad un certo il paesaggio non cambiò all'orizzonte. Dapprima furono solo pochi cespugli sparsi sulla sabbia, poi le dune lontane vennero sostituite da una macchia erbosa rada e secca dal colore grigiastro con qualche alberello rachitico quale è là. Infine quell'erba dall'aspetto morente cedette il passo a un manto erboso sempre più verde e ad alberi sempre più vivi e forti. Il deserto è finito, presto saremo a Tani. annunciò Supaku al suo compagno, semplicemente evidenziando un dato di fatto. Infatti dopo nemmeno un'ora di cammino dei sottili fili di fumo comparvero tra gli alberi, annunciando ai due ninja che il villaggio era vicino. Supaku si fermò nella boscaglia per parlare di nuovo con il suo compagno.
    Stavo pensando...non sarebbe meglio nascondere i nostri coprifronte? Non vorrei che le voci nel villaggio circolassero sulla venuta di due ninja di Suna che fanno domande sul momento della partenza della carovana del primo cittadino di Tani verso Ame. Secondo me sarebbe meglio se da ora in poi agissimo nell'incognito e nella segretezza più assoluta, tu che ne pensi? chiese il ragazzo al Rosso aspettandosi un suo parere in merito.


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    Maky annuì alla risposta del compagno.
    Fanne tesoro Supaku, credo che in pochissimi siano a conoscenza di quest'informazione o se ne rendano conto, ed è una fortuna rara destinata a pochi.
    fece il Rosso al suo compagno, serio. Non che l'informazione fosse di una qualche importanza effettiva, sapere che i bijuu avevano dei sentimenti non poteva cambiare nulla, ma era qualcosa che in pochi potevano comprendere oltre alle forze portanti, e Maky lo stava condividendo con lui. Il viaggio fu monotono e ripetitivo, un susseguirsi di ondeggianti dune di sabbia l'una ammassata all'altra. A Maky venne a noia, così canticchiò dentro di se senza però esternare, evitando dunque di affaticarsi più del dovuto. Piano piano il deserto lasciò spazio alla vegetazione secca e questa al verde fogliame classico del paese del fuoco, anche se non ancora così accentuato. Anche Supaku pareva averlo notato in quanto lo comunicò vocalmente al Rosso. Maky iniziò a tenere gli occhi aperti, ben attento a tutto ciò che si muoveva attorno a lui e a quanto accadesse di li in avanti: si trovavano si in un paese neutrale, ma come loro si trovavano li clandestinamente per conto di esterni, altri ninja di un qualsiasi altro paese o Mukenin potevano essere interessati alla cosa essendo comunque una trattativa diplomatica piuttosto grossa. Maky ne dubitava dato che gli unici ad essere svantaggiati da ciò sarebbero stati loro di Suna in quanto Konoha avrebbe comunque potuto commerciare e spostarsi praticamente come in precedenza, eccezion fatta che con la sabbia che però non forniva molto bensì acquistava a quanto ne sapeva, però volle comunque tenere alta l'attenzione per essere il più cauto possibile.
    Stavo pensando...non sarebbe meglio nascondere i nostri coprifronte? Non vorrei che le voci nel villaggio circolassero sulla venuta di due ninja di Suna che fanno domande sul momento della partenza della carovana del primo cittadino di Tani verso Ame. Secondo me sarebbe meglio se da ora in poi agissimo nell'incognito e nella segretezza più assoluta, tu che ne pensi?
    Mmm..
    Maky si grattò il mento, perplesso
    Penso che se bisogna fare realmente ciò che dici, toglierci il coprifronte è l'ultimo dei nostri problemi. Abbiamo entrambi il gillet da Ninja di Suna.. e anche se non riconoscessero il villaggio, si vede chiaramente che è una divisa da ninja. Inoltre si vede lontano un miglio che siamo abitanti del deserto.. voglio dire, guardami
    si indicò con il pollice della mano destra il petto: in effetti sotto il gillet non portava ne magliette ne nulla e lo portava aperto, inoltre sopra i pantaloni leggerissimi in lino bianco c'era una gonna maschile tipica delle tribù nomadi del deserto, donatagli in dono proprio da una di esse per avergli salvato il villaggio in precedenza, parecchi mesi prima.
    Se davvero non vogliamo dare nell'occhio dobbiamo camuffarci del tutto con una Henge ben fatta..
    Maky lasciò la frase in sospeso, in attesa della risposta dell'amico: se fosse stato contrario, avrebbero comunque potuto intrufolarsi nella cittadina e agire nell'ombra, trattandosi di una cittadina neutra e non militare non sarebbe stata un'impresa tanto ardua. Se però doveva guardare esclusivamente la sua opinione, avrebbe optato per una più comoda e semplice trasformazione ed in seguito un raccoglimento d'informazioni sotto false spoglie, così si sarebbero evitati uno spreco di energie fisiche eccessivo, anche se ciò però avrebbe sacrificato una piccola quantità di chakra. Poi Maky si sentì di chiedere una nuova cosa al compagno, curioso di interpellare anche lui: Il Rosso aveva già in mente una sua idea, ma se quella di Supaku fosse stata migliore sarebbe stato ben lieto di accoglierla, infondo erano compagni ed amici e, soprattutto, erano li per collaborare.
    Dunque.. tu, precisamente, a quale metodo di raccolta d'informazioni hai pensato? Come hai immaginato si sarebbe svolta idealmente la cosa?... Per riuscire a scoprire il giorno e l'ora esatta di incontro non penso basterà esser dei cittadini comuni.. anche se fossero dei totali idioti, questi primi cittadini, metterebbero in giro una falsa voce su una loro partenza e poi quella vera la farebbero in un'altro momento, giusto per precauzione, o al massimo non direbbero niente. Dubito che dicano così palesemente a tutti il giorno e l'ora di un meeting così importante, anche per evitare eventuali inconvenienti come questo.
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    L'aria soffiava tra le foglie degli alberi. Supaku gradì quel momento di pausa e si inginocchiò massaggiandosi le gambe in modo ritmico per lenire il dolore ai muscoli e riattivare la circolazione. Nel frattempo Maky ne aveva approfittando per parlare ed esporgli le sue idee. Supaku era rimasto notevolmente impressionato. Maky sembrava aver ripreso un pò di segno dall'ultima volta. Ancora il ragazzo dai capelli bianchi si stava aspettando una sua spacconata della serie "lasciami i quattro shinobi a me che li tiro giù da solo tu pensa ai primi cittadini" oppure che iniziasse a cantare nel suo modo strano. Sopratutto durante il viaggio aveva temuto la possibilità che Maky iniziasse davvero a "cantare" mentre correvano sulla sabbia. Giustamente il Rosso fece notare che anche se si fossero tolti i coprifronte, il gilet avrebbe comunque rivelato la loro provenienza da Suna oltre che la loro identità di ninja e questo avrebbe fatto saltare qualsiasi possibilità di rimanere in incognito o comunque di agire inosservati. Avrebbero dovuto ricorrere alla Henge, proprio come diceva Maky, il ragazzo prese un profondo respiro, ultimamente stava prendendo la mano con quella tecnica, per lui non era un problema utilizzarla di nuovo.
    Si la Henge va bene, ormai sono arrivato a prenderci familiarità e penso sia la soluzione migliore per entrambi. Certo dovremmo prima assicurarci che non facciano controlli troppo scrupolosi alle porte della città. disse il ragazzo annuendo. Poi il ragazzo gli chiese come aveva intenzione di pianificare la raccolta di informazioni. Anche stavolta Supaku ammise che Maky aveva una buona osservazione a riguardo e cioè che la possibilità di venire a saper di una possibile carovana congiunta verso Ame, non sarebbe stata gridata ai quattro venti. Questo avrebbe significato che avrebbero dovuto procacciarsi le informazioni. Il ragazzo aveva una idea a proposito.
    In effetti hai ragione, era una cosa a cui non avevo pensato, dovremo prima di tutto infiltrarci nella città e poi da lì riuscire a capire dove possiamo reperire le vere informazioni per una possibile carovana. Innanzitutto penso che prima dovremmo informarci sulla possibilità che ci sia una possibile carovana, di sicuro nella città l'arrivo del primo cittadino di Komen non passerà inosservata, quindi se partirà la carovana avremo capito che ci sarà e da lì cercheremo di capire dove trovare le vere informazioni per la partenza della carovana.
    Il ragazzo non era del tutto sicuro di essersi espresso al meglio, ma sperava che Maky avesse capito lo stesso. In ogni caso il ragazzo si sedette su un tronco lì vicino. Ora a parte questo, bisognerà cercarci un alibi per entrare in città, possiamo anche essere due semplici viandanti, io prenderò il nome di Kendro, tu scegliti pure il nome. Oltre a questo direi di sintonizzare subito la radiolina su una frequenza, dici che quarantasei va bene? Ah stavolta se non ti rispondo dammi il tempo e non abbattere ogni cosa nel tentativo di trovarmi, se non risponderò ci sarà un motivo no? disse Supaku sorridendo al compagno e cercando di buttare sul ridere la loro ultima missione, sperando che il Rosso non se la prendesse a male. Penso che sia meglio arrivare al villaggio uno alla volta, magari sperati e da porte diverse, così da sviare i dubbi su una nostra possibile complicità e trovarci poi in una locanda, mi ricordo che a Tani ci sono già stato una volta, c'è una locanda nella pizza principale, l'Asino Rosso, ci troveremo lì. Disse il ragazzo mentre utilizzava la Henge e cambiava sembianze.
    Henge No Jutsu; Tecnica della Trasformazione
    HengeNoJutsuTecnicadellaTrasformazione
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa tecnica il Ninja potrà assumere l'aspetto d'una qualsiasi persona o oggetto, ma il peso e le dimensioni reali dell'utilizzatore rimarranno invariate e non potrà trasformarsi in nulla di più piccolo d'un cucciolo di cane ne tantomeno nulla di più grande d'un orso.
    Siccome la tecnica non cambia anche il peso dell'utilizzatore, bisogna fare attenzione. Ad esempio sarà si possibile tramutarsi in uno Shuriken Gigante, ma di certo lanciarne più di uno nello stesso turno sarà impossibile per via dell'immenso sforzo richiesto per lanciare un soggetto che pesa dai 50 kg in su. Eventuali armi possedute dal soggetto saranno utilizzabili solo se non camuffate tramite questa tecnica. Questa è considerata la tecnica di livello E più difficile da apprendere, difatti solo un Genin molto abile sarà capace di replicare alla perfezione l'aspetto di qualcuno mentre inizialmente sarà possibile ad un occhio attento notare diverse imperfezioni.
    La tecnica si dissolve dopo aver subito un danno lieve.
    Consumo: 1 (A Turno)

    Supaku apparve nelle sembianze di un povero vecchio vestito con abiti consunti, un saio marrone sciupato agli orli e un paio di sandali con tanto di cappuccio sollevato sul volto. Il volto era una ragnatela di rughe e aveva capelli e barba lunghi e grigi. Il ragazzo fece un cenno al suo compagno. Queste saranno le mie sembianze di oggi, ricordati sarò Kendro....ah ed entro dalla porta Ovest, quella più vicina perché sono anziano disse Supaku mentre sollevava da terra un grosso ramo caduto e lo usava come bastone, incamminandosi rapidamente verso la porta che era a poco meno di un chilometro di distanza.

    Arrivò alla porta pochi attimi dopo. Con cura si fermò circa venti metri prima dietro un albero, nel caso in cui sulle mura vi fossero delle guardie appostate a controllare la zona. La fortuna voleva che il villaggio sorgeva dentro una folta foresta e per raggiungerlo ci fossero soltanto dei sentieri stretti e scavati tra il fogliame. Un attimo dopo si infilò sulla strada e cominciò ad incamminarsi lentamente, appoggiando ritmicamente il bastone per terra e muovendosi con passo lento e malandato. Arrivato alle porte dove c'erano due guardie che lo fermarono con un Alt! perentorio. Il ragazzo ormai nelle sembianze di un vecchio si fermò, leggermente tremando sulle sue gambe mentre si reggeva con entrambe le mani al legno. Buonasera giovanotti. disse con voce impastata e roca per renderla il più da anziano possibile. Cosa ci fai qui vecchio? Sono un viandante, sto andando da mia figlia a Ame e vengo da Suna, ho ancora i piedi sporchi della sabbia, e il corpo accaldato dal deserto...ma farei questo ed altro per la nascita del mio nipotino. disse il ragazzo mentre sorrideva tremante. La guardia lo squadrò dall'alto in basso mentre si grattava il mento. Figliolo, ho appena avuto un viaggio lungo e terribile...solo grazie a questo bastone sto in piedi, se ci pensi un altro pò ti toccherà portarmi in braccio fino alla prima locanda. detto questo il ragazzo accennò ad un passo avanti, fingendo di inciampare in avanti e la guarda si affrettò a soccorrerlo sostenendolo con le sue braccia e tirandolo su. No no vecchio, non mi svenire qui. Vieni ti porto all'Asino Rosso è un bel posto e non così frequentato. Spero tu abbia soldi.
    Abbastanza. disse il ragazzo/vecchio mentre si aiutava a camminare e entrava nel villaggio. La guardia lo accompagnò nella strada principale mentre lo portava alla piazza e da lì alla locanda che sembrava in ottime condizioni, forse la migliore del villaggio e forse anche l'unica. La guardia lo portò fino dentro mentre Supaku continuava a ripetergli quanto fosse bella sua figlia e come avesse fatto carriera come mercante nella città della pioggia e di come fosse felice di avere un nipotino. Alla fine di tutto Supaku era sufficientemente sicuro di avergli rotto abbastanza le scatole da rendere credibile la sua parte. Una volta dentro il soldato lo lasciò al bancone dove Supaku chiese una stanza per la notte e un tavolo dove sorseggiare del buon sakè con i piedi vicino al fuoco. Una ottima postazione per ascoltare tutto e vedere l'entrata della locanda stessa. Adesso non gli restava che tendere l'orecchio e attendere l'arrivo del suo compagno.

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    Maky sorrise all'affermazione scherzosa del compagno, e ammiccò.
    Ci penserò su. rispose poi, in tono altrettanto scherzoso.
    Penso che sia meglio arrivare al villaggio uno alla volta, magari sperati e da porte diverse, così da sviare i dubbi su una nostra possibile complicità e trovarci poi in una locanda, mi ricordo che a Tani ci sono già stato una volta, c'è una locanda nella pizza principale, l'Asino Rosso, ci troveremo lì.
    Maky annuì, come per il resto delle cose che aveva detto Supa: aveva capito tutto ed impostato la radiolina sulla frequenza quarantasei, come dettogli dal compagno. Si sarebbero dunque incontrati in questa fantomatica locanda nella piazza del centro città, fino a li ognuno se la sarebbe cavata per conto proprio. Maky si avviò dunque per la sua strada, allontanandosi da Supaku: lui decise che sarebbe entrato da sud.
    Dunque vediamo.. Che storia potrei inventarmi? Cosa dovrei fingere di essere? Non penso che facciano controlli molto accurati, ma comunque è meglio esser pronti ad ogni evenienza.
    Maky ci rimuginò sopra un po, mentre aggirava la città tenendosi chiaramente a distanza nel fitto della boscaglia. Battè poi il pugno destro a martello sulla mano sinistra aperta.
    Trovato!
    Impostò le mani ed il chakra, e così prese le sembianze di una giovane e splendida donna, sui quaranta, non che l'avesse mai vista ma solo basata sulla sua fantasia: i capelli erano rosso fuoco proprio come i suoi (non sapeva bene il perchè, ma gran parte delle volte che si trasformava anche la peluria del nuovo soggetto era rossa, anche se lui aveva deciso di farla di un'altra tintura), lisci e lunghi fino al fondoschiena, i vestiti erano poveri, un semplice abito color marrone sbiadito con alcuni ricami fatti a mano, ma di tessuto apparentemente pessimo. Portava anche un cappello signorile alla testa. Essendo lui piuttosto piccolo d'età, aveva optato per una donna in quanto la voce femminile gli riusciva anche abbastanza bene senza usufruire dell'apposito jutsu che conosceva. S'immerse nel sentiero sud e continuò fino ad arrivare alle porte cittadine. Le due guardie ai lati si incuriosirono nel vedere una così giovine fanciulla ritornare da un sentiero ormai quasi buio, e chiesero spiegazioni a riguardo: Maky aveva già bell'e che pronta una tragica e lunga storia. Non appena uno dei due soldati gli sbarrò la strada, Maky (ormai in forma femminile) si fece venir gli occhi lucidi e lo guardò allucinato. Dapprima finse la sconsolatezza e andò in un finto panico, poi riuscì a "calmarsi" e spiegò la situazione alle guardie:
    Sapete.. Ormai sono anni che ho una relazione a distanza con il mio attuale fidanzato, di Komen.. Lascio spesso la città in un continuo avanti e indietro per cercare di vederci il più possibile ma.. è sempre troppo poco.. Non posso andarmene da Tani poichè qui vi è la mia povera madre malata che ha bisogno di cure e attenzioni costanti, e non posso stare molto via proprio per questi motivi.. La situazione è sempre peggiore..
    A quel punto Maky continuò iniziando a versare prima una, poi due, poi un vero e proprio torrente di lacrime coprendosi il viso con le mani e iniziando a dire frasi disperate e senza senso: insomma, sperando che le guardie si rompessero un po le palle. Per qualche minuto cercarono di consolarlo, e Maky sospettò che in realtà desiderassero ben altro, ma poi lo lasciarono andare vedendo che non la finiva di piangere. In pochi minuti di passeggiata, mantenendo però una faccia triste e sconsolata, Maky raggiunse la locanda che Supaku gli aveva indicato come loro luogo d'incontro. Dentro vi erano due camini, e notò che gran parte delle persone li dentro erano anziane: aveva visto solo di sfuggita Supaku e più o meno aveva in mente come o chi fosse, ma piuttosto che rischiare rimase qualche attimo all'entrata della locanda come una signorina spaesata. Si guardò intorno, in cerca di un qualche segnale di riconoscimento che l'amico gli avrebbe fatto, sperando che riconoscesse il colore identico di capelli suo e della signorina in cui si era trasformato. Fissò un signore ad un tavolino che sorseggiava sakè davanti al camino, quasi sicuro che fosse lui, ed aspettò da parte sua un cenno di assenso visto che gli pareva stesse guardando l'entrata, dove lui si trovava.
    Henge No Jutsu; Tecnica della Trasformazione
    HengeNoJutsuTecnicadellaTrasformazione
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    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa tecnica il Ninja potrà assumere l'aspetto d'una qualsiasi persona o oggetto, ma il peso e le dimensioni reali dell'utilizzatore rimarranno invariate e non potrà trasformarsi in nulla di più piccolo d'un cucciolo di cane ne tantomeno nulla di più grande d'un orso.
    Siccome la tecnica non cambia anche il peso dell'utilizzatore, bisogna fare attenzione. Ad esempio sarà si possibile tramutarsi in uno Shuriken Gigante, ma di certo lanciarne più di uno nello stesso turno sarà impossibile per via dell'immenso sforzo richiesto per lanciare un soggetto che pesa dai 50 kg in su. Eventuali armi possedute dal soggetto saranno utilizzabili solo se non camuffate tramite questa tecnica. Questa è considerata la tecnica di livello E più difficile da apprendere, difatti solo un Genin molto abile sarà capace di replicare alla perfezione l'aspetto di qualcuno mentre inizialmente sarà possibile ad un occhio attento notare diverse imperfezioni.
    La tecnica si dissolve dopo aver subito un danno lieve.
    Consumo: 1 (A Turno)

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    • Chakra • Fisico • Mentale
    114OttimoTranquillo
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    • Fodero minorePugnale da combattimento [Nascosto dietro la schiena]
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    Shuriken Quad. x 29Radiolina
    Cartebomba x 3Olio infiammabile x 2
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    • Abbigliamento
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    Supaku, Maky, volatili/Fezā/Akahire , Altro, Altro2

    Henge No Jutsu; Tecnica della Trasformazione
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    Grazie a questa tecnica il Ninja potrà assumere l'aspetto d'una qualsiasi persona o oggetto, ma il peso e le dimensioni reali dell'utilizzatore rimarranno invariate e non potrà trasformarsi in nulla di più piccolo d'un cucciolo di cane ne tantomeno nulla di più grande d'un orso.
    Siccome la tecnica non cambia anche il peso dell'utilizzatore, bisogna fare attenzione. Ad esempio sarà si possibile tramutarsi in uno Shuriken Gigante, ma di certo lanciarne più di uno nello stesso turno sarà impossibile per via dell'immenso sforzo richiesto per lanciare un soggetto che pesa dai 50 kg in su. Eventuali armi possedute dal soggetto saranno utilizzabili solo se non camuffate tramite questa tecnica. Questa è considerata la tecnica di livello E più difficile da apprendere, difatti solo un Genin molto abile sarà capace di replicare alla perfezione l'aspetto di qualcuno mentre inizialmente sarà possibile ad un occhio attento notare diverse imperfezioni.
    La tecnica si dissolve dopo aver subito un danno lieve.
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    Supaku aveva i piedi stesi sopra uno sgabello ed era già al secondo bicchierino. Era piacevole fingere di essere un vecchio. Nessuno ti disturbava, le cameriere erano gentili con te e premurose, senza fissarti con quello sguardo strano che riservavano ai ragazzi in età da matrimonio come un bel pezzo di manzo legato davanti a loro. Il locandiere gli aveva portato anche una cena a base di zuppa di porre e montone con patate non appena lui gli aveva mostrato che possedeva abbastanza ryo da stare lì per un mese. Il ragazzo fingeva indifferenza e ogni tanto chiudeva gli occhi per riposarsi, ma la verità era che non aveva mai perso di vista la situazione. Il camino era nella direzione opposta alla porta, quindi lui sarebbe stato di spalle rispetto ai possibili nuovi venuti, ma non era completamente cieco. Si era fatto portare una brocca d'acqua che era di peltro lucido e aveva posizionato il tavolo alla propria destra poco più avanti, in modo che il riflesso della luce del sole che veniva dalla porta si rispecchiasse su di esso e gli permettesse di scorgere i nuovi avventori. Supaku era leggermente preoccupato, perché aveva la netta sensazione che non avrebbe potuto riconoscere il suo compagno di missione una volta entrato nella taverna, visto che non gli aveva detto in cosa avrebbe preso le sembianze. Questo avrebbe potuto risultare un problema ma neanche tanto, perché una volta arrivato in camera avrebbe potuto parlare con lui tramite la radiolina. Nonostante tutto, non appena una figura dai capelli rosso fiamma comparve alla porta, Supaku ebbe la netta impressione che quella donna potesse essere il suo amico Maky. Il ragazzo si trattenne dal voltarsi subito e attese qualche minuto, per non dare troppo nell'occhio. Poi si girò per chiedere del pane alla cameriera e poté squadrare meglio la donna. Era abbastanza giovane ma neanche tanto e portava dei lunghi e fluenti capelli rossi che le ricadevano sulle spalle. Molti avventori ancora la fissavano per questo suo segno caratteristico che aveva attirato l'attenzione. Potrebbe esser lui, del resto i suoi capelli rossi sono molto simili a quelli di Maky, che il mio compagno abbia scelto un travestimento così appariscente? si chiese Supaku mentre notava come alcune persone nel locale di dessero delle gomitate l'un l'altro indicando la donna la balcone. L'albino incrociò lo sguardo con la donna per qualche secondo prima di distoglierlo. Se il suo compagno aveva capito tanto meglio, era Maky ad aver visto Supaku trasformato e non viceversa. Supaku attese girandosi di nuovo verso il caminetto attendendo così di sentire delle voci nell'aria. Poco dopo cominciò a mangiare i pasti che erano rimasti sul tavolo e una volta che la cameriera si avvicinò per portare via il tutto chiese di parlare con il locandiere.
    L'uomo era robusto e imponente, con una grossa cicatrice sulla guancia che finiva sull'angolo della mascella. Supaku non stentava a credere che quel posto fosse tanto tranquillo con un omone del genere come proprietario. Ha chiesto di me? chiese l'omone pulendosi le mani in uno strofinaccio grigio e gettandoselo poi sulla spalla. Supaku annuì facendo cenno all'uno di sedersi accanto a lui. Siediti figliolo vorrei fare due chiacchere. disse con la solita voce debole da anziano che ormai gli stava venendo fin troppo bene.
    L'uomo si appoggiò sul bracciolo di una sedia mentre con aria burbera parlava. Che sia una cosa veloce però, signore, perché ho dei clienti da servire.
    Si si sarò rapido giovanotto. Volevo solo sapere se c'era una una qualche carovana in partenza per Ame, perchè mia figlia sta per darmi un nipotino tra una settimana e voglio essere presente, però un vecchio come me non può viaggiare sempre da solo. Quindi se sono in compagnia sarebbe meglio. Hai qualche buona notizia per me?
    L'uomo si passò un mano sul mento grattandosi i peli della barba ispidi e ormai leggermente ingrigiti. A dirla tutta c'è una carovana che parte, ma non so se riuscirai a prenderne parte perché è quella del nostro signore, il primo cittadino Omito, che sta per andare a fare visita ad Ame per la festa del raccolto. Ma non penso ti permetteranno di far parte di quella carovana. Sennò ce ne è un'altra che parte tra una settimana. Quella potrebbe essere il caso tuo. il ragazzo annuì interessato. Quindi effettivamente le carovane a partire erano due, ma chissà quale era quella giusta. Aveva bisogno di sapere altro, di sapere se c'era anche il primo cittadino di Komen sennò tutti i loro sforzi erano stati vani.
    Sai per caso se sono giunte informazioni di carovane da Komen? Doveva arrivare anche mia moglie che è stata trattenuta da un contrattempo nella nostra città.
    L'omone scosse la testa prima di passarsi una mano sulla pelata. No mi dispiace vecchio, non ho avuto notizie di nessuna carovana. Forse la prossima arriverà tra un mese. Supaku annuì sapeva che non tutto poteva andare per il verso giusto. Grazie ora penso che mi ritirerò. disse alzandosi mestamente e appoggiandosi al suo bastone fino ad trascinarsi nella sua camera.
    Supaku serrò la porta alle sue spalle e attese qualche secondo prima di rilasciare la Henge con un leggero *puff*. A quel punto si sedette sul letto con un sospiro di gratitudine e decise di rilassarsi un attimo. Al calare della sera avrebbe aspettato che Maky lo contattasse così da decidere insieme al da farsi.

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    129-1=128stanco per il viaggio.Sereno, tranquillo
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    Maky vide il suo sguardo ricambiato dal vecchio, ma ugualmente rimase abbastanza indeciso se quello fosse il suo compagno o meno. Aspettò diversi minuti, in quanto lo vide andare a parlare con un taverniere, durante il quale alcuni uomini lo importunarono non poco. Il suo carattere scontroso, in quei casi, gli fece subito mettere le cose in chiaro ma gli omaccioni sembravano non troppo convinti. In ogni caso, forse per la presenza di così tante persone, non fecero alcuna azione sconsiderata cosa che salvò anche in parte Maky. Quando il Rosso vide il vecchio recarsi alle scale e salire, laddove c'erano anche le camere per alloggiare, fu sicuro che quello fosse Supaku. Andò a chiedere al taverniere la stanza del vecchio e questi, forse scambiandolo per una prostituta, non fece domande e gli disse che si trovava nella stanza quattro. Maky non ne fu sorpreso, dopotutto si trovavano in una locanda dei bassifondi di una città neutra e tranquilla mica in un hotel d'alto livello. Salì anche lui le scale e bussò alla stanza indicatogli: se fosse stato Supaku, forse era già ritornato al suo aspetto reale. In ogni caso, Maky non lasciò spazio ai dubbi confessandoglielo subito: in effetti il suo nome poteva anche essere, seppur raramente, usato per il femminile se si utilizzava il carattere "i" al posto della sua "y". La pronuncia era identica, quindi non si scoprì più di tanto: nel remoto caso in cui non fosse stato Supaku quel vecchio, l'avrebbe comunque aggirato in una maniera o nell'altra.
    Sono Maky. Fammi entrare.
    Una volta entrato, Maky dissolse la tecnica di trasformazione.
    Uuuh.. ce l'abbiamo fatta entrambi eh? Scoperto qualcosa nella chiacchierata col taverniere?
    Il Rosso attese che Supaku gli rispondesse alle domande e lo ascoltò. Poi, di nuovo prese parola:
    Credo che la cosa migliore da fare in questo momento sia aspettare che faccia buio e recarci nel palazzo dei politici, dove dovrebbe esserci anche l'alloggio del primo cittadino... Ovviamente tutto ciò deve accadere in segreto, approfittando della notte.. Una volta li, potremo scoprire con facilità la partenza della carovana che riguarda l'eventuale incontro tra i due capi delle città neutre, e una volta fatto ciò potremo colpire con facilità..
    Maky aveva già anche in mente come fare: approfittando della notte, avrebbero risfruttato nuovamente le potenzialità della Henge per trasformarsi in dei ninja, ninja reali da assassinio completamente vestiti di nero con il capo coperto, in modo da esser ancora meno visibili e, nel caso qualcuno li scoprisse, da non far ricadere subito la colpa su Sunagakure. La cosa era piuttosto complicata e il Rosso dovette ammettere a se stesso che il piano richiedeva più fortuna ed ingegno di quanto avesse sperato inizialmente, però se portato a buon fine la fatica risparmiata era molta. Maky, mentre ascoltava l'eventuale risposta del compagno, si mise a sedere sullo scomodo materasso della stanza, e poi appoggiò la schiena alla testiera del letto accasciandosi un poco: avrebbe riposato volentieri mentre aspettava che facesse buio.
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    Edited by Ultimo. - 26/11/2013, 21:01
     
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    Supaku era steso sul letto. Trovava leggermente scomoda la katana e il gilet sulla schiena, quindi si alzò e decise di toglierseli, appoggiandoli su una sedia lì vicina. Ora era molto meglio. Il ragazzo si stese di nuovo inspirando a fondo si sentiva abbastanza stanco e pronto per farsi una bella dormita, sopratutto dopo tutta la fatica che avevano fatto quel giorno, ma sapeva che non poteva rilassarsi, non ancora. Infatti stava aspettando l'arrivo del suo compagno, che molto probabilmente aveva capito che si era ritirato nelle sue stanze proprio per parlargli. Pochi secondi dopo infatti bussò alla porta qualcuno e la voce familiare di Maky anche se un pò in falsetto, gli permise di identificarla. Supaku si alzò in piedi e andò ad aprire la porta, così che il suo amico potesse entrare. Pochi secondi dopo Maky era entrato e aveva dissolto la trasformazione. La bella donna sui quaranta con la fluente chioma rossa adesso era diventata il ragazzino che Supaku ben conosceva. Il ragazzo dai capelli bianchi tornò a sedersi sul letto mentre il suo compagno parlava.
    Uuuh.. ce l'abbiamo fatta entrambi eh? Scoperto qualcosa nella chiacchierata col taverniere?
    Supaku gli sorrise come era solito fare e poi cominciò a parlare.
    Si hai visto? Non penso che nessuno sospetti di noi....bene ora che siamo dentro la città al sicuro senza aver dato nell'occhio possiamo passare alla seconda parte del piano. Allora, il locandiere mi ha detto che ci sono due carovane in partenza da qui per Ame, la prima parte tra pochi giorni ed è quella ufficiale del primo cittadino Omito che si dirige ad Ame per la festa del raccolto. Questo potrebbe andare a nostro favore visto che pensavamo che sia Tani e che Komen avrebbero voluto incontrarsi ad con Ame per discutere delle possibili implicazioni dell'alleanza. Però c'è un altro problema: il locandiere ha detto che non ci sono carovane in arrivo da Komen se non tra un mese circa. Quindi o Komen non farà parte dell'incontro oppure è arrivata a Tani sotto mentite spoglie per non dar nell'occhio. Cosa anche probabile considerate le spie di tutti i villaggi che sarebbero interessate a sapere di questa possibile "fusione". Quindi come facciamo? Io penso che abbiamo bisogno di raccogliere molte più informazioni. Non appena il ragazzo ebbe terminato Maky partì in quarta per esporre un suo piano.
    Credo che la cosa migliore da fare in questo momento sia aspettare che faccia buio e recarci nel palazzo dei politici, dove dovrebbe esserci anche l'alloggio del primo cittadino... Ovviamente tutto ciò deve accadere in segreto, approfittando della notte.. Una volta li, potremo scoprire con facilità la partenza della carovana che riguarda l'eventuale incontro tra i due capi delle città neutre, e una volta fatto ciò potremo colpire con facilità..
    Esattamente quello che stavo pensando io. Approfitteremo del favore della notte per recarci nel palazzo del primo cittadino per raccogliere informazioni riguardo questo accordo. Dovremmo camuffarci ma non penso ci saranno problemi. Ah dovremmo anche evitare le stanze del sindaco perché è molto probabile che i due shinobi saranno a guardia di Omito e non vogliamo metterli in allerta. Non sarà facile. Io penso che dovremmo cominciare dalla stanza del primo ufficiale perché di solito è lì che si trovano i documenti segreti oltre che nelle stanze del sindaco. Supaku annuì a se stesso. in ogni caso ora penso ci serva una bella dormita. Agiremo con il calare del sole. disse il ragazzo dai capelli bianchi al suo compagno. Tu hai intenzione di dormire con me? Se è così accomodati pure ti lascio una parte del letto. In ogni caso posso sempre dormire anche sulla poltrona, sono abituato a dormire in posizioni scomode. disse il ragazzo mentre si alzava per chiudere la porta e per poi andare a sedersi sulla poltrona con una coperta. Svegliami quando è il momento. borbottò un attimo prima di chiudere gli occhi e cercare di scacciare dalla mente tutti i pensieri che ultimamente si stavano affastellando dentro di lui come un castello di carte.

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