Missione Sora Darima

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    Missione Livello C
    Missione a Servizio di:Sunagakure No Sato
    Livello:C
    Esecutori della Missione:Sora Darima
    Luogo d'Incontro:Cancello Est
    Appuntamento Ore:01.01
    Recentemente un Salone di Bellezza per animali di Komen ha denunciato alcuni furti ed effrazioni nel proprio stabilimento ad opera di una banda di abilissimi ladri che hanno approfittato della scarsa sorveglianza per rubare una decina di animali esotici di altissimo valore, per poi richiedere ingenti riscatti ai loro proprietari. In particolare sono stati rubati due Criceti dal Manto d'Argento, animali rarissimi e costosissimi, forse gli ultimi della loro specie e il proprietario, un nobiluomo di Komen, che non è disposto ad accettare i ricatti di questa banda di ladri, ma non vuole che sia fatto alcun male ai preziosi animali. Nonostante i precedenti tentativi, questi ladri non sono mai stati acciuffati e alcuni sostengono che dietro questo si celi un addestramento da ninja che li abbia resi molto abili in quello che fanno.
    Recati sul posto, trova il covo della banda e recupera informazioni su di essa e i preziosi animali, vivi ovviamente.
    Buon Lavoro.
     
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    BALONEY!

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    Parte I~

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    Come ad ogni altra convocazione Sora aveva risposto celermente. Senza esitazioni si era diretto verso il palazzo del Kazekage per ricevere istruzioni riguardanti il suo nuovo compito. Stavolta, però, senza quella sicurezza che l'aveva contrassegnato fino ad ora. Il peso della giara era quasi rassicurante rispetto a quello del fallimento. Il ricordo bruciante della sfida era come un tarlo che si insinuava nell'orgoglio del giovane. La sabbia l'aveva protetto con maestria dagli attacchi avversari riuscendo a preservarlo. Ma lo Tsuuya era stato un avversario a cui non aveva potuto tener testa durante la fuga. Kyoshiro era uno Special Jounin specializzato nell'utilizzo dei Taijutsu ed il suo stile, a quanto aveva potuto comprendere il Neo chuunin si basava sulla velocità più che sulla potenza. Ricordi, immagini e sensazioni di quella sfida penetravano nella mente del Portatore del Demone disturbando le sue giornate. Un solo rimpianto, forse, era più grande di quello di aver tradito le aspettative fallendo la sua prima missione. Aveva lasciato andare libero nel mondo Ninja un altro Mukenin. Un Mukenin come quelli che avevano colpito sua madre lasciandola in fin di vita. Quei Traditori della propria patria che non erano riusciti a percepire la presenza di una delle Sensoriali più abili della truppa di Reihou per dare il colpo di grazia a lei ed al suo bambino. Immerso in queste considerazioni Sora non aveva considerato i cenni ed i saluti. Da vincitore dell'Esame Chuunin ora il Demone aveva un faretto perennemente puntato sulle sue azioni. La notizia del suo fallimento non era di certo passata inosservata. Ma molti credevano che era stato già fortunato a non averle prese da solo contro un Ninja Special Jounin. Con il cuore ricco di incertezza, il portatore, era arrivato al palazzo del Kazekage. Oramai non si aspettava di essere più degno di una convocazione all'interno dell'ufficio da cui il capo villaggio amministrava la Sabbia. Quell'onore gli era stato concesso raramente, e mai dopo una delusione di questo genere. Forse lo Tsuuya non era il Mukenin più malvagio delle cinque nazioni ma era comunque riuscito a scappare. Cercando di dissimulare il malcontento il castano era entrato all'interno dell'edificio per poi dirigersi rapidamente verso una delle scrivanie. La Kunoichi al banco indossava un leggero kimono di seta decorato con fiori di ciliegio rosa chiari. Il fondo dell'abito era in bianco. Un bianco che quasi si confondeva con quello dei fiori. Da sotto al petto fino al ventre vi era una fascia nera decorata con una striscia di fiori bianchi. Decorazione ripresa anche sui parabraccia. I capelli lunghi e castani, che scendevano fino a metà della schiena legati da un nastrino rosa. Il viso roseo e leggermente paffuto parlava di una persona solare ed allegra. Una persona pronta a mettere a proprio agio i suoi interlocutori. Quando il Chuunin si era avvicinato al banco questa aveva sorriso piegando leggermente la testa prima di attendere. Nel far ciò la donna, dal nome di Nobara Pinku, aveva lasciato la piuma con cui stava scrivendo un documento nel calamaio in attesa. Buon Giorno... Aveva detto il Darima alla ragazza alla reception. Sono Sora Darima, Chuunin di Sunagakure no Sato. Una pausa per riprendere fiato prima di continuare per poter rivelare il vero motivo della sua visita. Sono stato convocato dal Kazekage per ricevere un nuovo compito da svolgere. Con voce serena e sicura la donna aveva poi risposto. Certo... Sora Darima... Sono stata informata del tuo arrivo.. Aveva detto guardando il ragazzo con un mezzo sorriso. Mi spiace ma il Kazekage in questo momento è occupato. Comunque ha lasciato il plico con la descrizione del tuo compito qui... Un attimo che te lo prendo. Così dicendo si era allontanata facendo svolazzare i lembi del fiocco che pendevano della fascia posta sull'abito tradizionale che indossava. Dopo un pò di tempo a cercare all'interno di un archivio la giovane donna era ritornata a sedersi tenendo tra le mani un rotolo. Ecco a te... Aveva detto poggiando il rotolo giallo/dorato sulla scrivania. Buona missione. Un ultimo sorriso mentre il chuunin raccoglieva il rotolo lungo una decina di centimetri e dal diametro di tre centimetri. Il solito plico che aveva ricevuto già altre due volte. Come pronosticato dal Darima il Kage non aveva avuto voglia, o modo, di vederlo. Aveva vinto il chuunin e, seppur questo basta per elevarlo agli occhi dei comuni cittadini, riusciva difficilmente a coprire il disonore della sconfitta, secondo Sora. Ad ogni modo, allontanandosi dal banco leggermente deluso aveva cominciato a rigirarsi il rotolo tra le mani. Non doveva abbattersi. Questa era la sua occasione. Poteva riscattarsi. Poteva divenire un Chuunin degno dell'approvazione di tutto il villaggio. Si sentiva patetico. Era patetico. Non aveva mai sentito il bisogno di approvazione, non l'aveva mai richiesta ed ora era li a leccarsi le ferite perché il Kazekage non si congratulava con lui per la sua vittoria. Non c'era altro da dire, era patetico. Con mani leggermente tremanti, prima di uscire nel caldo della città, il Jinchuuriki aveva aperto il rotolo per poter venire a conoscenza di ciò che doveva fare. A testa bassa aveva letto due volte la missiva prima di lanciarsi in qualsiasi speculazione sul compito assegnatogli. Il luogo dove doveva dirigersi era Komen, uno dei villaggi neutrali che separavano il Paese del Vento da quello del Fuoco. All'interno di quella zona, a quanto pareva dalla missiva abbastanza florida, si trovava un importante Salone di Bellezza per Animali. Attività commerciale presa di mira da una banda di abilissimi ladruncoli. Il compito poteva sembrare di poco conto, ma al contrario per il Darima era una nuova opportunità. Un'ottima opportunità per riscattare il proprio nome nel mondo Ninja. La partenza per la missione era fissata tra poco più di dodici ore. Tempo bonus che Sora aveva deciso di impiegare per una rapida ricerca all'interno della Biblioteca del villaggio. Per fortuna l'edificio preposto a custodire il sapere del villaggio non era distante dal palazzo del Kazekage. Il Jinchuuriki, così, aveva raggiunto l'amena casa della cultura. La Biblioteca di Suna era una costruzione simile a quella del palazzo del Kage o all'ospedale. Un Edificio che con la sua imponenza formava uno strenuo baluardo contro l'ignoranza. Vi erano sezioni veramente su tutto. La più visitata dai Ninja, logicamente, era la sezione dei rotoli in cui si potevano richiedere i rotoli segreti per apprendere determinati Jutsu. Il piano su cui si trovavano i trattati riguardanti la Flora e la Fauna era il secondo. Più precisamente doveva cercare sul secondo piano, ala Ovest, sezione F. Per entrare in quel luogo Sora aveva dovuto abbandonare tutto il suo equipaggiamento in uno scompartimento blindato. La presenza dei Rotoli Ninja nella struttura aveva fatto innalzare il livello della sicurezza. Per evitare un qualche furto, infatti, la zona era stata blindata a tutte le armi. Borsa, fodero, taschino e fascia erano stati consegnati così come tutto il contenuto del Gilet. "Per fortuna che non ho bisogno degli occhiali per leggere..." Aveva pensato il Manipolatore quando l'addetto alla perquisizione estraeva il seghetto dalle lenti per poi rimettere tutto a posto con cura. "Fin quando starò qui non devo preoccuparmi del mio equipaggiamento. Devo solamente procurarmi informazioni su questa speciale specie di Criceto. E non solo, dovrei procurarmi anche qualche testo sugli animali esotici. Dalla missiva posso capire che potrei imbattermi anche in molte altre razze... Dovrei chiedere se posso prendere in prestito qualche libro." Ad ogni modo il Darima si era diretto verso la sua prima meta. Gli scaffali, alti quasi fino al soffitto, erano pieni zeppi di rotoli e di libri di varie forme e dimensioni. I corridoi di ogni piano erano divisi in due navate mediante le alte scaffalature. Attento ad ogni volume Sora aveva guardato attentamente una strana accoppiata. Un librone con la copertina rilegata in pelle nera si trovava accanto ad un libro leggermente più piccolo rilegato in legno. La costina del primo libro aveva delle applicazioni in bronzo laccato d'oro. Il secondo libro, invece, aveva il titolo inciso all'interno della copertina profondi un paio di millimetri. Ad un occhi meno esperto il libro in pelle poteva sembrare più pregiato ma quello in legno aveva una particolarità eccezionale. Era decorato a sbalzo con un paesaggio silvestre su cui si attorcigliavano tralci di edera. Le costine erano estremamente utili per comprendere il contenuto dei libri. Il primo "Kenkōna shokubutsu" trattava delle piante medicinali reperibili nel deserto. Il secondo, invece, stando al titolo "De Agri Cultura" studiava come impiantare una florida azienda agricola. Un libro che poteva sembrare poco utile in un territorio prevalentemente arido e desertico, ma anche nel paese del Vento vi erano territori floridi. Come quelli che circondavano Juuguu. Quella zona della sezione F, però, non gli interessava gran che. Certo, scoprire come poter trovare piante medicinali all'interno del Deserto poteva rivelarsi estremamente utile ma per ora inutilmente dispendioso. Aveva continuato a camminare fino a quando sullo scaffale non era apparso un volume dall'aria veramente antica ed anche abbastanza mal conservato. "Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli" di Net Shandro. Infatti, la rilegatura, una volta che folta e pelosa, ora era spelacchiata in più punti lasciando un pelo rado e sgualcito. Finalmente Sora era arrivato nel luogo che gli interessava. Così, caricandosi di libri di varie forme e dai vai titoli si era avviato verso una scrivania posta in uno spiazzo al centro del corridoio. Una seconda picchiata per cercare altri volumi sull'argomento animali era, però, d'obbligo per controllare di non aver dimenticato nulla. L'altezza che poteva controllare facilmente era leggermente limitata. Infatti, vi erano altri tre ripiani sopra di lui. Scaffali raggiungibili solamente tramite l'ausilio di una scala. Senza pensarci su due volte il Manipolatore aveva poggiato indice e medio della mano sinistra sull'occhio per attivare la Daisan no Me. Era stato tutto inutile. Non possedeva sabbia ed in quel luogo polveroso la sabbia non sembrava esistere. "Sangue e Ceneri... Mi sono dimenticato di aver lasciato la Giara al sicuro." Aveva pensato il Manipolatore prima di lanciare un occhiata all'orologio appeso ad un muro. "Mmm... E' già passata un ora... Meglio cominciare a studiare i dati già raccolti. Non voglio tardare la partenza più del necessario." Aveva collezionato libri di ogni specie. Dal genericamente ampio "Guida all'animale da compagnia: Le Specie e come Accudirle" al più specifico "Cricetinae" passando per titoli come "Roditori ed Affini" che sembravano prendere alla larga l'argomento senza però discostarsi molto. I libri sembravano meno antichi e pregiati di quelli notati poco prima. Forse perché libri di comune studio per coloro che volevano scoprire i migliori modi per relazionarsi con quelle specie. Facendosi forza per affrontare quelle letture che si prospettavano poco piacevoli il Darima aveva cominciato a leggere in silenzio come ormai era abituato a fare. Doveva fingere di dormire la notte e leggere ad alta voce non aiutava certo ad insinuare questa convinzione in chi gli stava accanto. Un altro paio d'occhi potevano essere d'aiuto in quella situazione ma creare un Bunshin era impensabile. Non possedeva un pizzico di sabbia per creare un Daisan come voleva pensare di trovarne mezzo metro cubo? Armandosi di buona volontà e di coraggio il Jinchuuriki si era lanciato in quell'amena lettura. Dopo circa sei ore di studio, quando oramai mancavano almeno cinque ore alla partenza, un addetto dell'edificio era arrivato a far sfollare tutti gli occupanti della struttura pubblica. Con la copia di "Guida all'animale da compagnia: Le Specie e come Accudirle" sotto al braccio, Sora aveva messo a posto tutto ciò che aveva tirato fuori per poi dirigersi all'ingresso. Scendendo le scale il neo Chuunin aveva creduto di sentire la voce di Tokomu, il medico che più volte l'aveva guarito durante l'addestramento con Supaku, che chiedeva altro tempo per terminare la lettura di un antico rotolo medico. Forse quello scritto era un cimelio raro e prezioso che la Biblioteca non avrebbe mai e poi mai dato in prestito a nessuno. Per fortuna il libro che il Jinchuuriki voleva richiedere era abbastanza nuovo da poter essere considerato comune. Copertina rigida in cartone su cui vi erano stampate una serie di fitte impronte. Ciò che aveva imparato era interessante ed al tempo stesso particolarmente inutile. Le sue convinzioni erano completamente errate. I Criceti non erano Roditori. Forse dei lontani parenti, ma il libro non si sbilanciava su questa tesi. Aveva sprecato il suo tempo alla ricerca di informazioni su libri come "Roditori ed Affini" e "Topidi, non solo di fogna" a cui aveva dato comunque uno sguardo per vana curiosità. La ricerca, però, non era stata del tutto infruttuosa. Sora aveva scoperto che esistevano quasi una ventina di razze di Criceti e che questi erano considerati come una razza a parte. Tutte le razze avevano l'abilità comune di espandere le proprie guance per raccogliere il cibo. Le specie più diffuse erano i Dorati ed i "Winter White". Il più diffuso nel paese del vento, invece, era il "Roborowskij" detto anche Criceto delle Sabbie. I criceti che interessavano veramente al Darima, però, erano quelli della razza più rara e particolare in assoluto. I criceti dal Manto Argenteo, o gli "Hamagin". Proprio quella razza accomunava i due animali rapiti dai balordi e che il Manipolatore doveva ritrovare. Arrivato alla sala d'entrata Sora aveva compilato le carte per richiedere il prestito. Quando tutte le scartoffie erano state completate il Darima aveva potuto portare con se il libro. Prima di uscire aveva ottenuto nuovamente il suo equipaggiamento. Dall'esterno sembrava tutto al proprio posto. Vi era tutto sia gli oggetti che poco prima aveva nel Gilet sia tutto il resto. Cioè Borsa, Tasca, Fodero e Giara. Mentre indossava gli indumenti aveva controllato che tutti i suoi possedimenti erano in ordine. Una semplice e pura prassi giusto per essere sicuro di ciò che possedeva. Aveva aggiunto nuovamente gli Occhiali e le Bomba Carta all'interno dei taschini nel Gilet. Subito dopo, controllando gli spiedi che vi erano all'interno, aveva allacciato anche la tasca supplementare a metà della coscia destra. Il posto era comodo per un'eventuale e rapida estrazione dell'oggetto contenuto. Alle spalle, di poco più spostato verso sinistra, aveva posto la Borsa controllando rapidamente all'interno tutto il contenuto. Al tempo stesso aveva aggiunto il volume all'interno della capiente borsa. Infine, estraendo per un paio di centimetri la lama dal fodero aveva controllato le condizioni della sua Omoikarui. La lama d'acciaio bianco era perfetta ed affilata come al solito. Infatti, non era mai stata utilizzata in un vero duello dal Darima. L'ultimo oggetto da indossare era la Giara da legare mediante la fascia/coprifronte. Il peso di quell'enorme anfora era come al solito confortevole e rassicurante, seppur limitava leggermente i movimenti. Pronto in tutto e per tutto aveva deciso di andare prima ad acquistare vivande necessarie al viaggio per poi andare a casa per raccogliere le ultime cose. Il problema non era il tempo posseduto da lui, ma che oramai tutti i negozi stavano per chiudere. Così rapido si era insinuato nel primo commerciante di alimentari che aveva trovato per acquistare una scorta di carne secca, delle gallette, un tozzo di pane e del formaggio. Come ultimo acquisto un otre ricolma d'acqua. Doveva trascorrere solamente due giorni di viaggio, quindi aveva preso cibo in abbondanza. Alla fine, dopo essere passato per la propri abitazione ed aver raccolto un paio di cambi, una tenda e le provviste in una sacca Sora era partito. L'acquisto del cammello non era un problema. Infatti, non di rado le stalle nei pressi degli ingressi principali venivano custodite giorno e notte da degli addetti. Così dirigendosi verso il cancello Est il Jinchuuriki aveva incontrato una stalla chiamata "Il Turbammello" in cui poteva vedere ancora una luce all'interno. Penetrando in quella struttura il giovane chuunin aveva da subito potuto percepire l'odore acre e pungente prodotto da innumerevoli bestie rinchiuse tutte nello stesso luogo. La prima camera, un piccolo ufficio con bancone ed un registro era libera. Forse l'addetto non era più in servizio alla mezza. Ad ogni modo il manipolatore non si era lasciato frenare da quella scoperta ed aveva fatto risuonare la campanella su quel mobile. A quel suono un giovane, di qualche anno più grande di Sora, aveva risposto alla chiamata entrando da una porta coperta da una tenda. Lo stalliere aveva capelli di un nero estremamente scuro ed indossava una maglia a mezze maniche abbastanza larga. Questo aveva guardato leggermente stranito lo Shinobi. Infondo, era normale. Non era da tutti presentarsi a quell'ora con il carico necessario per un lungo viaggio. Buona Sera, buon uomo... Aveva detto il Darima inchinandosi in un saluto formale per rompere il ghiaccio. Avrei bisogno di una cavalcatura per un viaggio all'interno del deserto. Per caso hai qualche cammello da potermi affittare? La faccia del giovane era leggermente dubbiosa mentre grattandosi la testa aveva cominciato a parlare. Beh... A quest'ora, sinceramente, non saprei... Dovrei chiedere a mio padre che è il titolare dell'azienda... Sora non poteva permettersi di non avere una cavalcatura. Allungare il viaggio era impensabile. Così aveva cominciato ad insistere. Non potresti fare nulla? I tuoi genitori saranno fieri di te se gli procuri un nuovo cliente. Non chiedo nulla di eccezionale. Mi basta un cammello che riesce a trasportarmi un paio di giorni nel deserto. Seppur ancora leggermente dubbioso il ragazzo dai capelli corvini aveva annuito. Vedrò cosa posso fare... Sappi, però che non ti assicuro nulla. Devo vedere cosa abbiamo ancora disponibile. Così dicendo aveva fatto segno al Darima di seguirlo. L'ambiente era ampio e diviso in una serie di box abbastanza gradi da contenere un paio di animali. Su una parete vi erano selle e finimenti mentre tutto il suolo era coperto da un leggero strato di paglia. Dopo una rapida ispezione all'ambiente il giovane uomo si era avvicinato ad uno spiazzato in cui vi era una cammella marrone scuro. Beh se proprio vuoi posso affittarti Kolulu... Non è il top ma è affidabile. E' ritornata l'altro ieri e domani poteva essere resa di nuovo disponibile. Poi guardando l'orologio appeso alla parete aveva riso. Ma guarda... E' già domani. L'affitto base è di una settimana per Duecentoquaranta Ryo. Più un bonus di Trenta Ryo per ogni giorno extra. Se per te va bene posso cominciare a prepararti l'animale sin da subito. Senza farsi ripetere la somma due volte Sora aveva annuito. Mentre, poi, il ragazzo preparava tutto aveva raccolto tutti i soldi richiesti più un piccolo extra di dieci Ryo. Infine, dopo essere stato aiutato ad issare tutti i suoi averi sulla bestia il giovane Darima aveva consegnato il compenso allo stalliere, di nome Kyio. Questo è per te... Grazie mille per l'aiuto. Tenendo per le redini la bestia, su cui era stata posta l'otre ripiena d'acqua, il Portatore del Monocoda si era diretto verso il Cencello Est. Oramai l'orario in cui gli era concessa la partenza era arrivato. Così, legando il cammello ad un sostegno posto al di fuori della guardiola dove vi erano i Shinobi preposti al controllo delle entrate, Sora era entrato a compilare le carte per necessarie per l'uscita. Dopo la solita prassi aveva ricevuto il consenso per poter partire. Era l'una di notte ed un minuto quando era uscito, proprio come diceva la missiva. Quell'ordine era abbastanza strano ma oramai il Darima non si preoccupava più di chiedere spiegazioni. Non era degno di apparire al cospetto del Kazekage e quindi neanche di porgli delle domande. La sabbia di notte cambiava completamente aspetto. Dal giallo oro solito si tingeva di un colore vagamente blu argenteo. Quell'enorme distesa sembrava infinita. Il nulla circondava il Darima. La notte in quelle lande era fredda e troppo spesso buia. Infatti, nulla spezzava la bellissima monotonia del Deserto. Duna dopo Duna il paesaggio non sembrava cambiare mai. Un paesaggio fuori dal tempo e senza tempo. La bussola nelle mani del giovane indicava la via sotto il cielo stellato. Poteva riconoscere alcune costellazioni come i due carri, così simili e così vicini, e poco distante la cintura di Orione che si confrontava con il toro. Nelle sue solitarie escursioni nel deserto gli astri erano l'unica compagnia che poteva vantare. Una compagnia che grazie alle innumerevoli storie non si esauriva mai. Vi erano innumerevoli leggende su tutti coloro che si erano meritati un posto nel cielo. Come, ad esempio il mito più famoso dello stesso Orione. Questo mitico figuro era considerato il miglior arciere al mondo tanto da poter prendere parte alle battute di caccia divine. Un giorno, però, ebbe l'ardire di colpire mortalmente il Toro sacro alla divinità induista Shiva. Questo, accecato dall'ira aveva ucciso anche l'uomo empio prima di riconoscere il suo valore. Per consacrare l'uomo e l'animale il Dio aveva posto entrambi nella volta celeste. Luogo in cui Orione avrebbero potuto continuare la propria caccia al toro per l'eternità. Perso nei ricordi e nelle storie Sora non si era accorto del tempo che stava rapidamente passando. Il viaggio poteva proseguire per tutta la notte senza soste. Aveva mangiato un boccone a casa sua prima di uscire e grazie alla maledizione dello Shukaku non aveva bisogno di dormire. L'unico fastidio che poteva incontrare era il freddo pungente delle notti nel deserto. Freddo che comunque grazie ad una giacca che si era portato non dava troppo fastidio. Sembrava strano aver bisogno di un giubbotto in un luogo dove di mattina si raggiungevano quasi quaranta gradi all'ombra. Tutto ciò era causato dall'Escursione termica e dalla terra che si rivelava incapace di trattenere il calore al suo interno. In questo modo nelle ore di sole la temperatura saliva vertiginosamente grazie al calore sia che proveniva dal sole sia dal terreno. Mentre di notte il calore era del tutto inesistente visto che la luna brillava di luce riflessa e la sabbia aveva rilasciato già tutta l'energia che aveva già assorbito. La prima notte, quindi, era stata un tutto filato. La cavalcatura non si era dimostrata stanca neanche per un secondo ed il Darima non aveva bisogno di grandi soste. Forse quello poteva essere un grande pregio per quanto riguardava le spedizioni nel deserto. Nelle terre aride bisognava sfruttare ogni momento in cui il sole non picchiava al massimo della sua potenza per avanzare. E la notte, sotto questo punto di vista era perfetta. Insieme al cammino, sempre più spoglio e sabbioso, del giovane continuava anche quello della pallida luna. La discesa della luna poteva significare solo l'imminente sorgere del sole. E le albe, nel deserto, erano qualcosa di spettacolare. La sabbia, qualche minuto prima bluastra, ora si tingeva del rossore di quella sfera infuocata. Come una gigantesca Dai Endan che solcava il cielo il globo celeste continuava la sua lenta avanzata lanciando ombre enormi alle spalle del Darima che aveva la sfera proprio dinanzi a se. La grande luce aveva fatto coprire gli occhi al giovane giusto per scoprire che era tutto inutile. La luminosità dell'astro era troppa per essere schermata con mezzucci del genere. Accettando, quindi, questa situazione di parziale cecità il Jinchuurriki aveva continuato ad andare avanti. C'erano pur sempre dei poveri criceti dal valore di millemila Ryo l'uno da salvare. Mangiando un altro boccone di carne secca il giovane aveva continuato a camminare verso la sua meta. Nel deserto era preferibile mangiare poco e spesso per non appesantirsi e restare sempre carichi di energia. "Devo stare molto attento ai colpi di calore." Aveva pensato il Darima quando il sole delle undici cominciava a raggiungere il suo acme ed a diventare sempre più cocente. "Un colpo di sole potrebbe farti arrivare a vedere un chiosco nel deserto... I Miraggi sono delle belle beghe." Scegliendo l'ombra di una duna come riparo dal sole Sora aveva infine deciso di fermarsi per il tempo necessario a far passare il momento di furore del sole. Aveva inoltre montato una piccola tenda per mantenersi una sicura ombra sempre sul capo. All'interno di quella struttura in tela isolante e portanti in acciaio il Portatore aveva cominciato a leggere il libro che aveva preso in prestito dalla biblioteca. "Guida all'animale da compagnia: Le Specie e come Accudirle" stava diventando sempre più interessante. Circa alle due del pomeriggio il Manipolatore aveva ricominciato a spostarsi con l'aiuto di Kolulu. Il resto del viaggio nel deserto si era rivelato monotono e tutto sommato tranquillo. Dopo circa un giorno e mezzo di viaggio all'interno del deserto all'orizzonte era apparso un profilo verde e quasi ovattato. Il buio della notte sembrava alterare le percezioni e le distanza ma il Manipolatore era certo di ciò che aveva visto. Una selva formata da alberi alti e dalle chiome folte e larghe si erano imposti dinanzi agli occhi del Darima. Quello era il segno che Sora stava aspettando. Komen era vicina. Quando il sole del mattino doveva sorgere svettante nel cielo la sua ascesa era stata coperta. Il profilo del territorio di Komen, con gli alberi dalle alte fronde e monti verdi coperti d'alberi. Alla rinnovata luce del giorno il paesaggio si era fatto chiaro e ricco. I rumori della foresta richiamavano l'attenzione del Chuunin. Per chi era abituato a vivere sull'attenti nel deserto, luogo popolato da lucertole, ragni e serpenti velenosi ogni rumore poteva sembrare un imminente attacco. I ritmi di marcia nel bosco si erano fatti leggermente più lenti. Il cammello era un animale perfetto per solcare il deserto ma leggermente meno indicato per viaggi in cui il verde abbondava. Tutto quel ben di dio convinceva l'animale a fermarsi più e più volte per cibarsi. Meritava, di certo, anche lei il suo meritato riposo ma queste soste improvvise non erano state previste. Così la Giara aveva preso il posto del Darima sulla sella dell'animale mentre il bruno conduceva la bestia per le redini. I sentieri erano larghi e ben battuti seppur leggermente tortuosi. Komen come città costiera era specializzata nel commercio di beni esotici e del proprio pescato. Commercio che intraprendeva floridamente con Suna. Fino ad ora, però, Sora non aveva incontrato ancora nessuno. La ben più florida "Via dell'Acciaio" non passava da li ma da Tani e forse gran parte dei commerci era diretta prima in quel villaggio. Solo i commercianti Ittici più temerari si lanciavano in una traversata nel deserto questo, quindi, rendeva quelle strade poco trafficate. Finalmente, alle undici di mattina all'orizzonte il Darima aveva potuto notare un'alta costruzione muraria. Komen era in vista, proprio in una vallata che le metteva una montagna alle spalle ed il mare dall'altra. Le mura terriere erano formate da grandi blocchi in roccia irregolari. Tutte quelle rocce erano legate da un sottile strato di calce. Quel sistema si accompagnava ad un terrapieno interno che dava stabilità e resistenza agli urti come quelli degli arieti. Il muraglione si apriva in una grande porta a due battenti fortificata con listelli in ferro. All'interno delle mura vi era una guardiola in cui due Shinobi controllavano le entrate e le uscite. Dopo la dovuta prassi, come firmare un registro e lasciare il suo nominativo alle guardie della porta Ovest, Sora era potuto finalmente entrare in città. Al primo impatto il villaggio sembrava completamente basato su due colori primari, forse un grande piano strutturale atto a rendere più gradevole quella meta sia commerciale sia turistica. Tutte le case erano costruite in muratura coperte da un intonaco dipinto in bianco e decorate con uno zoccolo blu. Le costruzioni erano squadrate con tetti piatti su cui si potevano intravedere dei pali in ferro su cui erano legati i fili per stendere la biancheria. Questa pratica per stendere ad asciugare gli abiti era utilizzata in molti luoghi ma impossibile a Suna. Infatti, la maggior parte degli edifici della Sabbia avevano una forma tondeggiante o sferica. Ad ogni modo il Jinchuuriki doveva trovare un luogo dove mettere a ricovero la propria cavalcatura prima di poter cominciare a cercare il salone di bellezza. Per fortuna, come in ogni altra villaggio sia di grande sia di piccole dimensioni, nei pressi delle mura si trovava una stalla in cui si potevano mettere a ricovero i propri animali o affittarne qualcuno. E per fortuna, dati i buoni rapporti tra il Vento e Komen queste stalle non dovevano essere così estranee alla cura di un cammello. Con questa convinzione Sora si era accontentato del primo stalliere incontrato. L'edificio sembrava ben messo e ricco di animali. Mentre Kolulu entrava da una porta sul fianco dell'edificio il Portatore dello Shukaku era stato invitato nella sala principale. In quella sala, effettivamente piccola e leggermente affollata da cianfrusaglie e scartoffie, si trovava un banco dietro cui vi era una signora robusta e burrosa con capelli rosso ramato ed occhiali blu che terminavano sul lato esterno come due. Buon giorno, signora... Aveva detto il Darima con un breve inchino. Io sono Sora Darima, Shinobi di Sunagakure, dovrei lasciare il mio destriero nella vostra struttura. Aveva detto il Darima con un breve inchino. Certamente... Queste sono le nostre tariffe giornaliere. Aveva detto indicando un foglio sulla sua scrivania. Il prezzo è di Venti Ryo al giorno. Questo scatta alla mezzanotte di ogni dì. Per il primo giorno di servizio la tariffa viene aumentata a Trenta Ryo da pagare anticipatamente. Se per lei va bene una firma su questi documenti. Annuendo deciso il chuunin aveva firmato prima di porgere i soldi alla donna. Perfetto, trattatemi bene Kolulu. Ad ogni modo vorrei farvi una domanda. Sono qui per le notizie su dei furti in un salone di bellezza per animali qui in città... Per caso lei può indicarmi dove trovare quel luogo? Così dicendo aveva atteso la risposta dell'addetta. Certo, lo "Shiawasena koinu". Il centro per animali più famoso della città. Ciò che sta accadendo è davvero increscioso, tutte quelle povere bestioline portate via dai loro padroni... Beh era ora che qualcuno decidesse di indagare! Comunque non è difficile da trovare. Così era cominciata una spiegazione animata ricca di gesti per far comprendere al meglio la strada da fare. Infine, arrivato nella piazza centrale della città lo riconoscerai dalla grande insegna li apposta. Ringraziando la donna per il servizio e per le informazioni Sora si era allontanato cominciando a seguire la strada indicatagli. Era carico come un mulo. Tra Giara, Otre con l'acqua e Borsone con tutte le sue cose. Un altra deviazione dal cammino si presentava difronte al Manipolatore. Il Chuunin così aveva fatto scalo prima in una locanda. La camera affittatagli era piccola e semplice. Un letto ad una piazza, un comodino sulla destra, un armadio ed una piccola scrivania con accanto una sedia. Logicamente oltre a tutto ciò vi era un bagno. Poggiando all'interno della camera l'Otre ed il Borsone il Jinchuuriki era ripartito per andare al proprio obbiettivo. Destra, sinistra poi all'incrocio nuovamente a sinistra. Era questa la strada da fare per arrivare dalla Locanda al Salone di Bellezza. L'edificio, bianco con uno zoccolo decorato in blu, era alto due piani, oltre quello terreno, e presentava un'insegna chiaramente riconoscibile. La scritta in viola su fondo fucsia recitava a chiare lettere "Shiawasena koinu". Dall'esterno si poteva vedere uno scorcio dell'operato degli acconciatori grazie ad una vetrata. Due donne ed un uomo si affaccendavano intorno a tre bestioline differenti, un cagnolino, un ornitorinco ed un pavone. Dopo aver lanciato uno sguardo all'interno il Manipolatore aveva deciso di entrare nell'edificio. L'interno della struttura, da cui si accedeva da una porta in legno a due battenti, era carica di elementi decorativi. Le pareti erano quasi totalmente bianche tranne una, difronte all'entrata, fucsia con una scia di zampe viola. Impronte di tutti i generi scendevano in diagonale assottigliandosi sempre di più. In alto a destra vi erano le orme degli animali di più grossa statura mentre nell'angolo in basso a sinistra di quelli più minuti. Gli addetti indossavano tutti, sia gli uomini sia le donne, una maglia bianca a mezze maniche su di un pantalone nero lucido mentre al collo portavano un fazzoletto rosa. Ma che piaceve che sopvesa!!! Aveva gridato l'uomo dai pantaloni neri in pelle ed il foulard fucsia come la base dell'insegna. Buon giovno giovanotto... Prendendo la mano del Darima aveva cominciato a scuoterla sotto lo sguardo infuriato del chuunin. L'uomo, Ume, stava veramente rischiando grosso. Finalmente l'acconciatore aveva lasciato la mano del Jinchuuriki evitando una reazione di Sora. Il bruno non amava essere toccato dagli estranei. Di cosa hai bisovgno, cavo vagazzino? Allontanandosi di un passo in maniera vada il portatore aveva cominciato a parlare. Io sono Sora Darima... Aveva detto il giovane di Suna evitando il suo solito e breve inchino. Sono un Chuunin di Sunagakure no Sato e sono stato invitato dal Kazekage per indagare sui furti di animali avvenuti nel vostro edificio. . Santissima Dea degli animaletti pucciolosi... Che incvesciosa situazione... Tienimi che quasi quasi svengo! Terminando di parlare aveva portato il braccio verso la fronte fingendo un mancamento. "Che sta succedendo in questo luogo?" Aveva pensato il Darima guardando Ume che si riprendeva in un attimo. Comuncve ti stavamo aspvettando... Seguimi pevfavore... Così dicendo l'uomo aveva cominciato a camminare verso una piccola porta alle spalle della reception della struttura. Intanto un Akita grigio e bianco veniva condotto al piano superiore tra le braccia di una prosperosa lavoratrice del Salone. Ogni animaletto che Sora poteva vedere aveva almeno due persone che l'accudivano. Dai comuni Cani, di tutte le razze e le dimensioni, ad animali più esotici come l'ornitorinco o il pavone che poco prima il Chuunin aveva visto dalla vetrata. Il titolare dell'attività, o quello che sembrava tale, aveva condotto il Darima all'interno di un ufficio. La nuova camera, ricca di scaffali con trofei ed archivi rispecchiava fedelmente lo stile degli altri ambienti. E' vevamente un disastvo!!! Oscena situazione oscuva e tenebvosa! Poveve piccole bestioline indifese! Delirando in questo modo assurdo ed inconcludente l'uomo aveva continuato a passeggiare sotto lo sguardo del Jinchuuriki. Signor Rakuen... Aveva detto lo Shinobi con voce ferrea ed autoritaria. Doveva richiamare l'attenzione e costringere l'uomo a cooperare. Si calmi. Cominci a descrivermi come sono andati i fatti, senza tralasciare alcun dettaglio. Una pausa per far penetrare il concetto prima di partire con la prima domanda. Quando sono cominciati i furti, precisamente? Doveva inquadrare temporalmente la faccenda. Sora, infatti, prima voleva farsi un quadro generale della situazione per poi scendere nel dettaglio. Cioè il rapimento dei criceti. Beh ovamai è civca un mese che cvesta stovia va avanti... E' cominciato tutto con il vapimento del nostvo Fifi... Un Chiwawa dolcissimo... Ecco che Ume era partito nuovamente nei suoi sproloqui. Dalle notizie che mi sono state fornite dal Kage i banditi hanno pure richiesto ingenti riscatti per consegnare nuovamente gli animali ai propri padroni. Giusto? La domanda del Chuunin aveva bloccato l'acconciatore che aveva cominciato nuovamente a collaborare. Si giustissimo... E' Esatto. Sia noi, pev viaveve Fifi, sia altvi abbiamo dovuto pagave. C'è ancova qualcuno che non ci sta a cvesto povco vicatto e non ha viavuto il proprio animaletto. Cvesto con gvavi danni sia pev i nostvi affavi, pvima avevamo sempve il Salone pieno tanto che dovevamo mandare via qualcuno. Ova, invece, siamo fovtunati che cvesta notizia non si sia ancora diffusa. La situazione era chiara. Una banda di rapinatori oramai da un pò di tempo aveva cominciato a saccheggiare quell'edificio. Perfetto. Ora mi parli degli animali rapiti ed anche di quelli non riconsegnati. Di sicuro vi dovrebbero essere due criceti tra questi, mio obbiettivo principale. Ecco mi interessa quanto più mi può dire. Una pausa mentre Ume faceva mente locale. Allova... Come ti ho detto il pvimo è stato Fifi, civca un mese fa. Dopo ci sono stati... In ovdine cvedo Tvuga, la tavtaruga di un facoltoso commevciante, Cottevo, il Fenicottevo di una ricca donna di Tani... Così dicendo l'uomo aveva cominciato a snocciolare tutta la lista degli animali rapiti. Gvattastinchi, gatto fulvo di una studentessa, Cippop, scoiattolo nero dalla coda vapvosa di una tuvista di Konoha. Infine, Hamtavo e Chibimavu, i due cvicetini che sta cevcando. Gli unici che dovvebbevo esseve in mano lovo sono Gvattastinchi, Cottevo ed i due cvicetini. Cvesti due sono stati vapiti civca una settimana fa. Considerando quanto lo Shinobi aveva sentito vi erano stati diversi furti, come già sapeva, e da questi i ladri avevano potuto guadagnare un bel pò. Erano spesso rapiti animali rari e particolari. Ancora qualche domanda... Questi furti hanno qualche collegamento temporale o un qualche avviso? L'espressione pensierosa dell'uomo dal pantalone nero era evidente. Poteva, secondo Sora, nominare tutti gli animali presenti nel suo Salone e dire per ciascuno di loro perfino il cibo preferito ma non prestava attenzione a dettagli tutto sommato importanti. Lo schema dei fuvti è mutevole. Non hanno mai colpito con intervalli regolari e la nostva sicuvezza non può nulla. Non vi è tvaccia di scasso ne di un qualsiasi altvo modo per penetvava nell'edificio. Tutto poteva far pensare ad un aggancio dall'interno. Qualcosa doveva pur tradire i rapitori, in qualche modo. Sia che si trattava di persone esterne sia che si trattava di lavoratori del Salone stesso. Ok... Mi parli ancora un pò del padrone dei due criceti. Era vostro cliente già da tempo o quella è stata la prima volta che entrava nella vostra struttura? Il suo arrivo è stato annunciato o è stato inaspettato? Ed infine conosce dove abita quest'uomo? Come al solito l'uomo dallo strano intercalare aveva riflettuto prima di cominciare a parlare sempre in quel modo strano e leggermente fastidioso. Beh cvesta eva la pvima volta che Chibimavu veniva qui. Quella cvicetina eva stata acvistata da poco pev dave spevanza alla vazza di pvolifevave. Hamtavo, invece, eva già stato qui più di un paio di volte. Il suo padvone, il signov Kitakawa, abita a neanche quavtvo isolati da qui. Il Signor Rakuen aveva detto al Darima tutto ciò di cui aveva bisogno. Un sopralluogo nella struttura, per ora, sembrava inutile. Ciò che più poteva dare soddisfazioni era un rapido colloquio con il padrone dei due criceti scomparsi. Ok, qui credo di aver terminato con le domande. Le sarei molto grato, ora, se potessi dare una sbirciata alle schede dei clienti. Diciamo tutta la documentazione che può fornirmi a un paio di mesi a questa parte. Lascerò un mio clone a controllare tutte le scartoffie mentre io andrò a parlare con il padrone dei criceti. Potresti spiegarmi la strada, Ume? Il tempo dell'interrogatorio era terminato. Quindi ora Sora poteva passare nuovamente alle buone maniere. Dopo aver ascoltato la spiegazione sommaria di come arrivare alla residenza del nobile il Jinchuuriki aveva stappato momentaneamente la giara per far uscire mezzo metro cubo di sabbia. Quel dorato materiale si era subito trasformato in un clone del tutto identico al manipolatore dalla sabbia.
    Suna Bunshin No Jutsu - Clone di Sabbia
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    Villaggio: Suna
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Mediante questo Jutsu è possibile creare un singolo Clone di Sabbia in tutto e per tutto simile al suo creatore, il quale potrà essere esteticamente identico ad un normale clone di consistenza fisica oppure mostrare più apertamente la propria consistenza sabbiosa, assumendo un caratteristico color sabbia a seconda del volere dell'utilizzatore. Esso potrà usufruire esclusivamente dei Jutsu derivanti dalla propria Innata e non eventuali Capacità o Specializzazioni. Il Chakra utilizzato dal clone viene scalato dall'originale e si dissolve se subisce una qualsiasi forma di ferita, tornando al suo stato originale di sabbia. Se il nemico ha usato una tecnica ravvicinata trapassando il clone, la parte con cui ha sferrato il colpo rimarrà bloccata per qualche secondo nella sabbia.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone) (+ 1/2m³ di Sabbia per Clone)

    Il Bunshin sapeva cosa fare. Le idee, le teorie e le macchinazioni mentali dell'originale si erano trasferite anche a lui. In realtà il Darima non sapeva cosa cercare in quelle scartoffie. Sperava, però, di trovare qualche sottile coincidenza nei turni degli addetti agli animali. Si sospettava anche, data l'evidente abilità dei ladri, che quest'ultimi potevano aver sostenuto un addestramento da Ninja. Vagliando anche quest'ultima opportunità la speranza di trovare facilmente delle prove era vana. Come da istruzioni il bunshin e l'evocatore avevano indossato la radiolina sintonizzandola sul numero quattro, cioè quello che poteva essere considerato il numero preferito del Darima. In breve tempo il Jinchuuriki era arrivato alle porte della residenza del signor Kitawata. Dalla radiolina non doveva provenire alcun comunicato fino a quando qualcosa di importante non era stato scoperto. Sora sapeva che questo metodo con la radiolina era migliore del precedente con il Kunai ma sentiva ancora stranamente necessaria quella pratica. Stavolta non si era, però, fatto consegnare nulla preso da un momentaneo eccesso di sicurezza. Il clone si trovava in un Salone di bellezza tra le scartoffie. La cosa peggiore che poteva capitargli era quella di pungersi con una spilla o tagliarsi con il bordo della carta. Con un deciso movimento del polso lo Shinobi aveva fatto cozzare le nocche contro la porta d'ingresso della grande abitazione. Simile alle case già incontrate, bianche e blu, questa aveva però tre piani con un estensione planimetrica più abbondante. Come per la casa di Shinzo era il modo nobiliare di adattare la propria casa dei sogni al modello abitativo vigente nel villaggio. Dopo aver bussato alla porta il vero Manipolatore non aveva dovuto aspettare più di qualche secondo. Un uomo ben vestito e con faccia altezzosa aveva chiesto al Darima la ragione per la sua intrusione. Quello doveva essere il domestico o forse era meglio chiamarlo Maggiordomo. Ad ogni modo non appena Sora aveva spiegato la ragione della sua visita questo l'aveva invitato ad entrare. La casa del signor Kitakawa era spaziosa e basata completamente su uno stile "marinaro". I colori maggiormente adoperati erano il Bianco ed il Blu accostati spesso al legno, forse, d'acacia. Alle pareti vi erano appesi quadri e quadretti raffiguranti velieri e paesaggi marini. Sulla cappa di un ampio camino vi era appeso un salvagente, sempre blu e bianco, con al di sotto, circa ad una decina di centimetri un motivo a Paglietto. Apriva la fila un Paglietto normale seguito da uno ovale e successivamente dal rotondo. Posta al centro vi era una Croce fatta con lo stesso intreccio. I motivi laterali si ripetevano in modo inverso anche dall'altro lato per formare una sorta di mezza luna con i vari tipi di nodi. Il Darima, però, non aveva potuto ammirare per bene tutto l'arredamento che era stato accolto dal Nobiluomo e da un altro paio di persone, all'apparenza agenti della polizia cittadina. La discussione in cui era versato il gruppo sembrava animata. Ad ogni modo era terminata subito prima dell'ingresso dello Shinobi dai capelli bruni.
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    Buon giorno a tutti... Io sono Sora Darima, Chuunin di Sunagakure no Sato. Aveva cominciato il Darima guardando i suoi nuovi interlocutori. Ora va, Zofis... Inchinandosi rispettosamente l'uomo che aveva condotto Sora si era poi allontanato. Grazie al cielo la nostra richiesta è stata accolta e tu sei arrivato. Bene io sono Brago Kitakawa. Qui con me ci sono Tanako Gigoro, commissario generale, e Kafuka Ooumi, ispettore capo. Così dicendo aveva indicato le due persone al suo fianco. Il primo, Tanako, era un uomo corpulento con folti baffoni sul volto. Il secondo, Kafuka, era un tipo dalla faccia equina con il collo leggermente più lungo del normale. Entrambi erano bruni solo che con gradazioni di colori leggermente differenti. Il signor Kitakawa al contrario aveva capelli corvini lunghi fino alle spalle. I capelli, tirati all'indietro, erano legati in una bassa coda di cavallo. Abbiamo appena ricevuto un nuovo comunicato dai rapitori e stavamo discutendo su cosa fare. Così dicendo aveva passato un foglio di carta con vari segni di piegature al Darima. Leggermente corrucciato Sora aveva cominciato a leggere quanto vi era scritto. I caratteri erano dei ritagli di lettere di varie forme e dimensioni. Il messaggio era chiaro. La minaccia era chiara e concisa. Il signor Kitakawa aveva poco tempo ed i suoi tentativi di recuperare i criceti erano stati vani. La situazione sta per precipitare irrimediabilmente. L'Ispettore cercava di convincermi a consegnare il denaro e smetterla con questa storia ma io non voglio. Soprattutto ora che abbiamo ricevuto dei rinforzi. E poi abbiamo ancora un paio di giorni per consegnare i soldi. Sora... Puoi aiutarci? L'ultima frase sembrava quasi come una supplica, si vedeva che l'uomo stava abbastanza male a causa di quella situazione ma era forte. Non voleva cedere alle pressioni dei manigoldi che approfittavano dell'amore dei padroni per i loro animali. Diciamo che mi sono già messo in moto. Ad ogni modo mi sembra che questo non è il primo messaggio che ricevete dai banditi. Potete mostrarmi anche gli altri? La richiesta era stata in breve accolta e l'uomo con i grossi baffi aveva tirato fuori un foglio di carta identico al precedente. Le stesse piegature ed i segni stropicciavano la carta. La lettera era scritta in modo analogo a quella già letta dal Darima poco prima. Prima di leggere il Jinchuuriki aveva deciso di informarsi su quei segni. Scusate, Signor Kitakawa... Queste pieghe sono tate fatte da voi o già c'erano? La domanda aveva ricevuto subito risposta con i gesti dell'uomo. Beh guarda... Così dicendo l'uomo aveva cominciato a piegare la carta seguendo le linee. Dopo un pò di tempo il foglio si era trasformato in un perfetto origami. L'animaletto era chiaramente un criceto. Sora allora per provare che entrambi i fogli erano uguali aveva cominciato a piegare anche lui il suo foglio ricreando la stessa scultura di carta. Ammirevole... Si era lasciato sfuggire dalle labbra. Quei ladri lo stupivano sempre di più. Sciogliendo la scultura aveva finalmente potuto leggere il contenuto della lettera. La lettera dava indicazioni sullo scambio. Si vedeva che i banditi speravano in un sequestro lampo. Mentre stava pensando dalla radiolina al suo orecchio era arrivato un suono. Il Bunshin aveva scoperto qualcosa e voleva mettersi in contatto con il suo evocatore. La mancata ricezione del messaggio, però, aveva allarmato il Darima. Doveva tornare al salone per scoprire cos'era successo al suo Clone. Il manipolatore, però, non poteva lasciare a metà ciò che aveva cominciato. "Maledizione... Perché non ho preso uno strumento dal clone? Ora potevo sapere subito se il mio Bunshin è stato dissolto o no. Devo chiudere in fretta qui." Così aveva Sora aveva continuato a parlare senza far trasparire la sua preoccupazione. Ad ogni modo... Signor Kitakawa avete altre notizie dei rapitori? L'uomo aveva scosso la testa in segno di negazione. Perfetto. Credo di avere una pista. Avrete mie notizie. Alla prossima. Così dicendo, senza aspettare un invito, il portatore del Demone aveva cominciato a correre. Voleva arrivare al salone in breve tempo. Oramai erano circa le due del pomeriggio e la fame stava cominciando a farsi sentire. Non aveva tempo per mangiare. Doveva scoprire cos'era successo al suo clone. Aveva così tanto da fare e così poco tempo. Entrando nella sala principale il signor Rakuen gli si era parato dinanzi. Tra le braccia teneva un cane dal pelo grigio scuro, a quanto pareva al giovane di Suna un Akita, dai lineamenti furbi e marcati. Il pelo era perfetto e curato, infondo, si trovava in un salone di bellezza. Sova... Mi dispiace... Tantissimo... Cvesta cucciolotta è viuscita a scappave dalle nostve attenzioni... Aveva detto cominciando a coccolare il cane che aveva tra le braccia. La piccola Aky è vevamente una Bivicchina... E' viuscita ad entvave nell'ufficio e ad azzannave il tuo Clone. Ha combinato un vevo casino in quell'ufficio. Così dicendo l'uomo aveva aperto la porta mostrando agli occhi dello Shinobi l'ufficio quasi distrutto ed un mucchietto di sabbia sulla sedia dove prima stava seduto il Bunshin. Mentre il Chuunin faceva il punto della situazione Ume cercava di legare un nastrino al collo dell'animale con una mano sola. Dannazione... Tutte le carte sono state sporcate dall'urina... I dati oramai sono illeggibili o distrutti... Di sicuro in queste carte c'era qualcosa di importantissimo. Ume per caso ci sono delle copie dei registri? Lo scuotimento del capo dell'uomo aveva affossato le speranze del Darima. Bisognava cambiare il piano d'azione. Piano che si basava tutto su quello che aveva scoperto il Bunshin. Lanciando uno sguardo all'orologio Sora aveva pensato nuovamente. L'incontro per consegnare i soldi forse si sarebbe tenuto anche in quella giornata. Il Jinchuuriki lo sapeva. Da qualche parte doveva pur cominciare. Così salutando l'uomo con il foulard rosa al collo il portatore dello Shukaku era andato via. Prima di uscire dal Salone il chuunin aveva deciso di dover celare almeno un minimo la sua identità. L'Omoikarui e la giara potevano difficilmente passare inosservate, soprattutto se i banditi erano dei Ninja abbastanza esperti. Girando la fascia/coprifronte il Manipolatore aveva messo una piccola precauzione, comunque, abbastanza inutile dati i due oggetti citati poco sopra. Con la placchetta metallica verso l'interno il giovane era uscito. Lo stomaco gli brontolava leggermente dalla fame. Aveva una mezz'ora abbondante prima del momento fatidico in cui poteva provare a catturare uno dei banditi. Aveva visto già una delle entrate del parco seppur senza dargli attenzione. Nei pressi dell'entrata della zona verde della città vi era un piccolo negozietto che vendeva uno strano panino da mangiare mentre si era in giro. Molte persone tenevano quella sorta di tubo ricolmo di carne ed altro mentre si incamminavano. Curioso di assaggiare quello che Sora poi avrebbe scoperto chiamarsi Kebab. Si poteva scegliere tra infinite salse e condimenti ma il Jinchuuriki aveva deciso di aggiungere alla carne solamente le patatine fritte e due salse una rossa ed una bianca/giallina. Il tutto era contenuto in uno strato di pane sottile e circolare, come una piadina. Cominciando a mangiare il giovane Darima si era diretto all'interno del parco. L'ora era prossima, le quindici si stavano avvicinando sempre di più minuto dopo minuto. A quanto pareva Sora era entrato nella struttura da quello che era considerata l'entrata secondaria. L'ingresso principale, infatti, era situato più vicino al porto del villaggio. La zona del parco prescelta dai rapitori era sorvegliata da due uomini della guardia cittadina anche maldestramente mimetizzati. Non vi era speranza di scovare i rapitori in quel luogo. Le persone presenti a quell'ora erano poche quindi nessuno o quasi poteva permettersi di passare inosservato. Quell'orario era uno specchio per le allodole. Di sicuro il rapitore non aveva intenzione di essere preciso nell'orario. Ed una borsa lasciata incustodita in quella zona poteva significare solo una cosa. "Bene... Un altro buco nell'acqua... Maledizione... Devo solamente sperare in un passo falso stasera. Di sicuro prima o poi il Salone avrà al suo interno un nuovo animale importante e raro. Dovrò solo aspettare quel momento sperando in una risoluzione rapida." Mentre rifletteva e passeggiava non si era accorto di aver smesso di mangiare a circa metà del suo Kebab. Quel pranzo era buono ma troppo pesante. Così distrattamente il Darima aveva gettato quella bomba di grassi in un cestino dei rifiuti. Il giro nel parco, così a vuoto per perdere tempo fino alla chiusura della struttura, aveva portato il Jinchuuriki fino al porto della città fuoriuscendo dal cancello principale del parco. Mentre camminava per tornare nei pressi del proprio alloggio il Chuunin aveva cominciato a riflettere. "Considerando i fatti aspettare una nuova rapina potrebbe essere l'ideale. Non mi aspettavo tutta questa difficoltà per acciuffare dei banditi del genere." Mentre Sora pensava il demone dentro di se aveva preso il possesso della sua mente. Fino ad ora il Portatore era riuscito a tenerlo celato dentro di se ma abbassando la guardia le cose erano cambiate. Il controllo che il Manipolatore deteneva sul suo demone era irrisorio anche se comunque abbastanza forte da poterlo trattenere il più delle volte. Tzé compiti inutili per un tizio inutile... Ti hanno rifilato questa stupida ricerca per tenerti occupato... E tu stai ancora a cercare come un idiota. C'è un modo semplice per fare le cose, il mio modo. Lasciami uscire... Di sicuro farò uscire allo scoperto anche i banditi. Come al solito il giovane aveva provato a sopprimere di nuovo l'Ichibi stavolta, però, mettendo bene in chiaro le cose. "Quando vorrò utilizzare i tuoi metodi te lo chiederò... E sai bene che non apprezzo i tuoi metodi quasi quanto tu non apprezzi i miei. Conosco il significato dei tuoi "Metodi Semplice" e non li ritengo così innocui e semplici. Quindi grazie per l'offerta ma passo." Con uno sforzo non indifferente il Chuunin era riuscito a richiudere lo spiraglio che il demone si era creato nella sua mente. Il suo controllo non era così stabile da poter essere mantenuto anche nei momenti di incoscienza o di distrazione. In quei casi doveva costringersi a forzare la mano. Il suo livello di controllo era un qualcosa di estremamente labile e delicato. Ad ogni modo prima di passare al sopralluogo il Darima aveva deciso di portarsi verso la locanda. I Banditi, se veramente dei Ninja, potevano essere trasformati in qualsiasi cosa con un semplice Henge. Quindi restare all'aria aperta per poter essere scorti da chiunque era solamente un imprudenza. Così seguendo la strada che aveva fatto poco prima Sora si era portato nuovamente alla sua locanda. Era tornato da un viaggio nel deserto da poco tempo e non voleva essere scoperto durante l'appostamento notturno per la sua puzza. Il deserto era fantastico ma la mancanza d'acqua era una pecca da non sottovalutare. Certo il manipolatore non amava gran che le coste navigabili ma un semplice laghetto in cui intingersi per lavarsi era sempre ben accetto. La locanda non era un gran che per gli standard di quel luogo ma per il giovane Jinchuuriki era almeno come un albergo pluristellato. Il bagno caldo era confortevole e rilassante e dopo essere uscito dalla vasca il manipolatore si era sentito nuovamente carico d'energia. Il portatore dello Shukaku sentiva che per lui non vi era niente meglio di un bagno o di una mangiata per ricaricarsi. Ciò perché come portatore dell'Ichibi non poteva dormire oramai da quasi più di un anno. La sensazione provata dopo una dormita ricostituente aveva abbandonato la sua mente. Oramai al Darima sembrava di non aver mai chiuso occhio in tutta la sua vita. Nudo nella sua camera si era voltato difronte ad uno specchio a figura intera. Il corpo glabro ed arrossato dal costante contatto con i raggi solari presentava una evidente screziatura sulla scapola sinistra. Il tatuaggio del Kanji Ai in nero sporcava la sua pelle. Come gesto abituale Sora aveva sfiorato con la mano destra il simbolo chiudendo gli occhi. Ma come siamo sentimentali. Le parole del demone erano state sputate con disprezzo nel cervello del portatore. Fottiti... Con quest'unica parola il Manipolatore aveva chiuso nuovamente i contatti con il Demone. Aveva parlato a voce alta senza accorgersene. Oramai pensieri e parole quando si trattava di dialogare con l'Ichibi stavano cominciando a confondersi. Lentamente lo Shinobi aveva cominciato ad indossare una nuova divisa.
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    Il pantalone nero attillato tipico della divisa dei Chuunin del villaggio aveva sostituito il solito pantalone a sbuffo. Al di sopra una maglia grigia scura con una manica lunga e l'altra a mezze maniche. Terminavano il tutto il Gilet d'ordinanza di Suna e dei Calzari Ninja grigie. L'unico tocco di colore era dato dal Gilet che si accostava al colore della Giara. La fascia era stata indossata nuovamente con la placchetta allo scoperto. Questa era una missione da vero Shinobi e come un vero Ninja doveva affrontarla. Infine Borsa e Taschino Supplementare erano state le ultime aggiunte prima dell'Omoikarui. La spada come al solito si trovava sulla sua schiena quasi a formare una X con la giara. Ciò era possibile grazie alla strozzatura circa a due quinti del contenitore. Così abbigliato, circa alle sette di sera il Damina era fuoriuscito dalla locanda. Più veloce che poteva il giovane di Suna era arrivato al Salone di bellezza. Per fortuna prima dell'orario di chiusura. Così da quella posizione lo Shinobi aveva potuto vedere i lavoratori che andavano via. Sulla porta erano rimasti solamente Ume ed altre due ragazze non meglio identificate. "Domani dovrò indagare su tutti i lavoratori del Salone... Potrebbero anche essere loro i colpevoli dei rapimenti." Con questo promemoria mentale Sora aveva cominciato ad ammirare l'area che gli si presentava dinanzi. La visuale era buona anche grazie all'illuminazione dei lampioni. Quel villaggio era molto attrezzato per il bene sia dei propri cittadini sia dei turisti che soprattutto durante la bella stagione affollavano il luogo. Per ora Sora era vissuto solamente a Satetsu e Suna, se non si contava Reihou, e quei villaggi potevano essere tutto a parte famose mete turistiche. Satetsu a causa dell'eccessivo sfruttamento minerario e Suna vista la sua segretezza e situazione di potenza militare. Dopo ore ed ore di veglia qualcosa si era mosso quando erano circa le due di notte. Un uomo ed una donna, con indosso quelli che sembravano strani abiti aderenti, si erano avvicinati alla porta del salone di bellezza. Uno sguardo all'interno, un battito alla porta quasi casuale, e l'entrata si era spalancata dinanzi a loro. "Cosa... Ma chi sono quei due?" La reazione del Darima era normale. Non poteva sapere se quei due erano persone autorizzate o i famosi banditi di cui doveva trovare le tracce. Non poteva, ad ogni modo, non rischiare un approccio. "Devo andare a controllare... Alla fine questo è il mio lavoro e se si tratta dei banditi posso solo ricevere dei pregi dal mio zelo." Mentre cominciava la discesa dal palazzo su cui si era appostato Sora aveva visto i due uscire nuovamente allo scoperto. Erano due ragazzi apparentemente della stessa età del Jinchuuriki. I due banditi, che stringevano tra le mani due animali, erano abbigliati in modo veramente strano e bizzarro. Le tutine aderenti erano in qualcosa molto simile al lattice. Quella della donna in una tonalità molto scura di blu con uno scollo molto ampio che lasciava scoperte le spalle ed una porzione del seno. Alla vita ad una fascia gialla vi era legata una piccola borsa. L'uomo, invece, era estremamente strano. Aveva quelle che sembravano essere braccia in più. In tutto sei braccia stringevano in una morsa l'ornitorinco che il Darima aveva visto dalla vetrina. Il vestito del ragazzo era rosso e blu con una serie di decorazioni nere su tutto il corpo. Ad una seconda occhiata più attenta il Manipolatore aveva potuto riconoscere anche il secondo animale che la giovane donna stringeva tra le braccia. L'animale era quel maledetto Akita che aveva distrutti i documenti con la sua urina. Per quanto quell'animale gli stava estremamente antipatico non poteva lasciarlo rapire, per nessuna ragione. Scendendo al suolo, quando oramai i due si erano allontanati di quasi una decina di metri. Fermi! Fermatevi e consegnatemi gli animali che state tentando di rubare. Aveva detto il Jinchuuriki partendo all'inseguimento. Certo... Se glielo chiedi così gentilmente si fermeranno di sicuro. Il tono sarcastico del Demone aveva fatto infuriare il suo portatore che senza una parola aveva riprovato a spedirlo nei recessi della sua anima. Sapeva di aver fatto una cazzata a gridare in quel modo ma non aveva ben riflettuto su cosa fare di un'opportunità del genere. Non si aspettava minimamente di incontrare i ladri quella sera stessa. Ad ogni modo i due non erano rimasti con le mani in mano buoni e docili per farsi acciuffare. Avevano cominciato a correre insieme verso la zona portuale della città. Sora non poteva permettersi di perdere di vista le sue prede neanche per più di un secondo. Infatti, le svolte intraprese dalla coppia denotavano una grande conoscenza del luogo ed un chiaro intento a depistarlo. Dopo una nuova svolta i ladri avevano deciso di partire all'attacco. L'uomo aveva liberato due braccia dal corpo dell'Ornitorinco per cominciare la composizione di un rapido Jutsu. La donna, poggiando il cane sulla spalla per liberare le mani aveva imitato il compagno. Due copie di ogni avversario erano spuntate fuori prima di essere raggiunta da un altra del ragazzo.
    Bunshin No Jutsu - Tecnica della Clonazione
    BunshinNoJutsuArtedellaClonazione
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    La Bunshin No Jutsu è uno dei primi Jutsu insegnati agli studenti di ogni accademia. La tecnica permette all'utilizzatore di creare diverse copie di se stessi, ma saranno semplici ologrammi poiché non di consistenza fisica. Quando si muoveranno dunque non lascieranno impronte, non potranno sferrare attacchi d'alcun genere e non possono parlare ne esprimersi in alcun modo. Se vengono sfiorati da qualunque soggetto si dissolvono in una nuvoletta bianca.
    Numeri di cloni ricreabili: 2
    Consumo: 1

    Bunshin No Jutsu - Tecnica della Clonazione
    BunshinNoJutsuArtedellaClonazione
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Ninjutsu
    La Bunshin No Jutsu è uno dei primi Jutsu insegnati agli studenti di ogni accademia. La tecnica permette all'utilizzatore di creare diverse copie di se stessi, ma saranno semplici ologrammi poiché non di consistenza fisica. Quando si muoveranno dunque non lascieranno impronte, non potranno sferrare attacchi d'alcun genere e non possono parlare ne esprimersi in alcun modo. Se vengono sfiorati da qualunque soggetto si dissolvono in una nuvoletta bianca.
    Numeri di cloni ricreabili: 2
    Consumo: 1

    Doro Bunshin no Jutsu - Tecnica del Clone Fangoso
    IwaBunshinnoJutsu
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    La natura di questo clone è totalmente differente dagli altri; infatti ha capacità motorie fortemente limitate e risulta essere un'alternativa alla classica tecnica della sostituzione. Questo clone può muoversi solo parzialmente e camminare, risultando totalmente inutile in fase offensiva. Viene quindi utilizzato per lasciarlo come bersaglio, per quanto possibile, mobile ed eludere l'avversario che potrà così sferrare il proprio attacco convinto d'avere un bersaglio vero di fronte. Differentemente dagli altri cloni, lo scopo è che venga colpito, poiché se il nemico lo affonda con una lama o gli sferra un pugno; si troverà con l'arma / l'arto incastrato in una sagoma che si rivelerà essere fangosa, rendendosi così bersaglio dell'utilizzatore per un turno. Non può usare alcun Jutsu e le armi raffigurate sul corpo del clone non sono ovviamente utilizzabili.
    Consumo: 2 (A Clone)

    Fermo a cinque metri il Darima si era preparato ad affrontare gli avversari. Tutti e quattro i primi cloni si erano lanciati all'attacco. Scorgere la loro natura era difficile. Infatti, i due avversari avano scelto un vicolo all'ombra di un alto palazzo per mettere in atto la loro azione di disturbo. L'ombra del palazzo impediva di scoprire se si trattava di cloni illusori o fisici. Così con uno scatto all'indietro il Jinchuuriki aveva evitato il primo affondo portato dai due cloni del maschio. Ora che poteva vederlo meglio le braccia in più non erano il suo solo punto discutibile. Sul volto del giovane, all'apparenza almeno un anno circa più grande del Chuunin, vi era un terzo occhi giusto in mezzo alla fronte. I capelli castano chiaro erano tirati all'indietro e ricoperti di gel. La donna, invece, aveva tratti ferini con tre triangoli rossi su viso. Due sulle guance ed uno sulla fronte. I capelli erano corti e lisci ed il seno pronunciato. Partendo nuovamente all'attacco dopo un secondo lo Shinobi di Suna aveva provato a colpire con un pugno uno dei cloni, quello dell'uomo. Una nuvola di fumo bianca e vacua aveva circondato il manipolatore della sabbia mentre il pugno di una delle donne veniva ad impattare con il corpo de Darima prima di esplodere. Le varie esplosioni di fumo avevano celato alla vista i vari avversari lasciandone solo uno. Un altro clone, o forse l'originale, del tizio con sei braccia. L'ultimo aveva cominciato a correre verso il Jinchuuriki con la mano destra alle spalle per mimare l'estrazione di qualche strano oggetto. Con uno scatto Sora aveva ridotto le distanze, non voleva rischiare di ritrovarsi a scansare una Carta bomba, prima di colpire con un pugno quello che doveva essere, nella migliore delle ipotesi, un altro Bunshin illusorio. Quelle convinzioni non erano nulla di più sbagliato. Infatti, quello che poco prima era il petto del Doro Bunshin ora inglobava il braccio del Darima fin quasi al gomito. Era stato beffato dalle capacità dei suo avversari. Erano stati veramente degli abili avversari a sfruttare la loro superiorità e la loro conoscenza della città. Cercando di strattonare con forza il braccio da quella fangosa scultura il portatore dello Shukaku aveva fatto forza tirando. Nel mentre stava attento a non toccare quel fantoccio con un altra parte del proprio corpo. In questo modo Sora aveva impiegato un paio di minuti per uscire da quella morsa. I ladri, però, erano riusciti a levarsi dalla visuale in fretta e furia. "Cadere in una trappola del genere..." Il Darima voleva quasi schiaffeggiarsi per l'inettitudine che stava dimostrando. "Passi che uno Special Jounin riesce a scapparmi... Ma questi due non lo accetto!" Così aveva cominciato a scalare nuovamente un edificio. I due ragazzi non erano parsi più veloci di lui quindi aveva una possibilità di scorgerli dall'alto. Aveva specializzato quella tecnica di inseguimento e gli era stata estremamente utile. Stappando la giara aveva richiamato una piccola parte di sabbia, circa otto centimetri cubi, per poi darle forma. Un piccolo occhio si era formato in aria e fluttuando era cominciato a salire sempre più in alto.
    Daisan no Me - Terzo Occhio
    DaisannoMe-TerzoOcchio
    Villaggio: Suna
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica permette di creare un terzo occhio di sabbia che funzionerà come un vero e proprio occhio dal quale lo Shinobi potrà liberamente tenere sott'occhio l'ambiente. L'occhio potrà levitare in aria ed essere comandato mentalmente dall'utilizzatore, fino alla distanza massima in cui il ninja potrà controllare la sabbia in base al suo livello. Fintanto che l'utilizzatore vorrà vedere ciò che l'occhio osserva, dovrà poggiare il dito indice e il medio di una mano su uno dei propri occhi, attraverso il quale giungerà poi la visione di ciò che l'occhio sta osservando. Sarà tuttavia possibile mantenere attivo l'occhio senza usufruirne in maniera diretta. L'occhio si muoverà ad una velocità medio-bassa.
    Consumo: 2 (A Turno) (+ una quantità minima di Sabbia)

    Mentre il Daisan saliva Sora aveva posto l'indice ed il medio della propria mano sinistra sull'occhio corrispondente. La visuale era cambiata dando un nuovo punto di vista al giovane manipolatore. Ad un altezza di circa una decina di metri l'ascesa dell'occhio si era arrestata. Da quell'altezza il Darima poteva vedere tutta la città mantenendo comunque un approssimazione minima. E poi due persone vestite in lattice e con degli animali tra le braccia non si vedevano di certo tutti i giorni. Uno sguardo tutto intorno prima di vedere uno strano movimento verso la zona portuale. Due macchie una rossa ed una blu avevano attirato l'attenzione dello Shinobi di Suna. "Stavolta non mi scapperete... I vostri trucchetti non funzioneranno ancora con me." Preceduto dal Daisan,a circa una quindicina di metri avanti a lui, il Manipolatore aveva potuto continuare la sua corsa. Il terzo occhio era stato utile per poter vedere anche lontano da se stesso. In questo modo Sora aveva potuto essere sicuro di star inseguendo proprio i due che stava cercando. E l'ombra che proiettavano mentre passavano sotto la luce di un lampione lo confermava. Correndo di tetto piatto in tetto piatto Sora era arrivata in breve a ridurre la distanza tra lui e gli avversari. Quando i due ragazzi erano arrivati a distanza di circa una quindicina di metri Sora aveva richiamato il Daisan facendo rientrare la sabbia all'interno della giara. Dalla sommità di un tetto Sora osservava la situazione dei due che si erano fermati improvvisamente. Obune non ci siamo ancora scrollati di dosso quel maledetto Shinobi... Ci sta seguendo ancora. L'Akiko dal pelo grigio aveva cominciato ad abbaiare ricolto verso la donna che lo teneva tra le sue braccia. Forse si stava ribellando. L'espressione della ragazza, leggermente dubbiosa e concentrata, aveva però stranito il chuunin. Sembrava, in qualche modo, comprendere il linguaggio del cane. Ancora? Il Ninja ci sta seguendo ancora. E' da qualche parte alla nostra sinistra. Haii lo sente chiaramente. Andiamo via, Kanbasu. Probabilmente non ci ha ancora visti. Così dicendo i tre avevano cominciato a correre nuovamente per poi entrare in un grosso magazzino. Il Darima aveva ricevuto delle informazioni molto preziose da quello stralcio di conversazione. Il cane, Haii e non Aky, era in combutta con i rapitori. Ora si spiegava come avevano sempre potuto penetrare nell'edificio senza segni di scasso o effrazione. Una volta entrati nel magazzino il Kambasu si era messo all'opera. Aveva imparato ad utilizzare quel Jutsu tutto da solo. La Madre gli aveva detto che era un derivato della propria capacità innata e si era complimentato molto con lui per la sua scoperta. Era l'unico uomo della casa e doveva pur proteggere la sua Famiglia. Così mentre Obune si interessava di rinchiudere l'Ornitorinco in una gabbia lui aveva cominciato a tessere la sua tela tutto intorno. Una tela sottile e quasi invisibile che si diramava per tutta la metà del magazzino.
    Kumosouiki - Regione dei Ragni
    Kumosouiki-RegionedeiRagni
    Tipo: Ninjutsu
    E' una trappola che permette all'utilizzatore di seminare ragnatele nel raggio d'un intero chilometro tenendole tutte quante a stretto contatto tramite le proprie dita. Ogni minimo movimento di una qualunque tela situata nel perimetro verrà percepito dallo Shinobi; mettendolo subito in allarme.
    Consumo: 2

    Questo era uno degli ultimi giorni in quella città. Il loro business era stato scoperto e non avevano guadagnato nulla da quei due criceti tanto rari. Poco male, qualcuno al mercato nero o qualche contrabbandiere avrebbe di certo potuto pagare oro per quelle creature. Era molti a far collezione di animali estinti ed impagliati e nel mercato nero questa pratica era estesa anche agli umani, credeva. Kanbasu, infatti, non si era mai neanche avvicinato ad Iwa. Tutto ciò che sapeva su quella terra gli era stato o raccontato dalla Madre o se lo immaginava. La sorella, Obune, intanto aveva terminato il suo compito ed aveva cominciato a giocare con il suo cucciolo. Haii era stato utilissimo in questa truffa. Meritava riposo. La madre stava già dormendo anche lei. Il suo compito era più che altro quello di osservare i luoghi preposti agli scambi di soldi e poi accudire la sua famiglia. Tra tutti i Magazzini del porto comunque il Ninja che li seguiva non poteva trovarli in breve. Aveva tempo per riposare anche lui. Ed in ogni caso la Kumosouiki l'avrebbe avvertito di ogni intrusione non autorizzata. Obune aveva il compito di accudire tutti gli animali che avevano ancora con loro. Seppur erano stati rapiti lei ci teneva alla loro cura ed alla loro salvaguardia. Avevano bisogno di soldi per i loro progetti la sofferenza di quei poveri animali non era stata programmata. Malgrado le minacce di morte rifilate ai padroni gli animali erano ancora li. Tre gabbie erano ancora occupate. Nella prima vi era un grosso gratto fulvo dal pelo arruffato e la faccia schiacciata. Una pesca di poco valore considerando anche il suo padrone. Gli animali per cui veramente valeva la pena lottare erano un fenicottero rosa ed i due criceti dal Manto Argenteo. Gli Hamagin valevano un monte di soldi ed il loro padrone si faceva ancora attendere. Prima di pensare agli altri animali però doveva fare altro. Per prima cosa rinchiudere il nuovo arrivato, un ornitorinco, in una gabbia e poi stare un pò insieme alla sua Haii. Quel cane era l'unico ricordo che gli rimaneva della sorella, una Genin di belle speranze. Solo un caso fortuito aveva voluto che quel tragico giorno di Luglio lei era andata al lago con delle amiche invece di restare a casa. La sua famiglia era stata sterminata ed i loro cani rapiti. Solo la piccola Haii era stata risparmiata perché ritenuta troppo piccola ed inutile. Da quel giorno quel cagnolino era stato come una sua sorella e forse quel sentimento era ricambiato. Infatti, dopo un iniziale periodo di difficoltà Obune era riuscita a comprendere il linguaggio dell'Akita come solo sua sorella prima sapeva fare. Per evitare di essere separate, però, le due nuove sorelle di razza diversa erano scappate da Konoha dove le pressioni del suo clan volevano dividerle. E proprio durante questa fuga disperata verso il villaggio di Tani che la Inuzuka aveva incontrato Suiren, la Madre, e Kanbasu. Nella sua nuova famiglia ognuno aveva un compito. E la ragazza si sentiva accettata e protetta. Mentre all'interno infuriavano i preparativi, seppur lentamente, per il resto della Notte, Sora aveva cominciato a temporeggiare. Quella lotta poteva trasformarsi in un assedio. Doveva controllare per prima cosa il perimetro dell'edificio. Per rima cosa doveva equipaggiarsi alla bene e meglio. Così per stare più sicuro contro gli attacchi fisici il manipolatore aveva richiamato un metro cubo dalla giara per formare la straordinaria Suna no Yoroi. L'armatura avvolgeva tutto il corpo dell'utilizzatore senza lasciare alcuno spiraglio in maniera apparentemente invisibile. Subito dopo era il momento del sopralluogo alla zona in cui doveva avvenire lo scontro. Così nuovamente la sabbia utilizzata poco prima, per l'esattezza otto centimetri cubi, era stata utilizzata per creare il Daisan. Grazie al terzo occhio e ad un rapido giro dello stesso intorno al magazzino il Darima aveva potuto scoprire qualche dettaglio in più. Per utilizzare la vista condivisa con l'occhio dall'iride marrone Sora doveva rinunciare alla vista di un occhio ed all'utilizzo di una mano. Cose di cui comunque non aveva bisogno al momento. Quindi con l'indice ed il medio della mano sinistra sull'occhio il Jinchuuriki aveva cominciato a raccogliere dei rapidi dettagli della struttura.
    Suna No Yoroi - Armatura di Sabbia
    SunanoYoroi-ArmaturadiSabbia
    Villaggio: Suna
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Una vera e propria armatura di sabbia che ricopre l'intero corpo dell'utilizzatore. Può difendere da attacchi fisici molto violenti. L'armatura potrà resistere ad armi da lancio minori, una tecnica di Taijutsu di livello C oppure due di livello D, o un'esplosione di potenza paragonabile a quella di una cartabomba purché non derivi da Ninjutsu, dopodiché la parte colpita non sarà più coperta e riparata. Altre armi saranno dunque efficaci, ma i danni riportati dal Ninja saranno d'un grado inferiore.
    Consumo: 4 (+ 1m³ di Sabbia)

    Daisan no Me - Terzo Occhio
    DaisannoMe-TerzoOcchio
    Villaggio: Suna
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica permette di creare un terzo occhio di sabbia che funzionerà come un vero e proprio occhio dal quale lo Shinobi potrà liberamente tenere sott'occhio l'ambiente. L'occhio potrà levitare in aria ed essere comandato mentalmente dall'utilizzatore, fino alla distanza massima in cui il ninja potrà controllare la sabbia in base al suo livello. Fintanto che l'utilizzatore vorrà vedere ciò che l'occhio osserva, dovrà poggiare il dito indice e il medio di una mano su uno dei propri occhi, attraverso il quale giungerà poi la visione di ciò che l'occhio sta osservando. Sarà tuttavia possibile mantenere attivo l'occhio senza usufruirne in maniera diretta. L'occhio si muoverà ad una velocità medio-bassa.
    Consumo: 2 (A Turno) (+ una quantità minima di Sabbia)

    Il complesso di Magazzini era ampio ed articolato con vicoli larghi tre metri tra ogni parete in metallo. Ogni struttura era rivestita in lamiera o metallo così da poter resistere più facilmente alle mareggiate. Ogni magazzino era circa di quindici metri di lunghezza ed una decina in larghezza. L'entrata da cui erano penetrati era una piccola porta incastonata all'interno di un portone più ampio ed a doppio battente. Il piano era semplice ma allo stesso tempo ricco di incognite. Non vi erano finestre nei magazzini. Quindi scoprire cosa vi era all'interno era impossibile. Doveva andare alla cieca e sperare di riuscire a fronteggiare qualsiasi avversità. Se i suoi avversari erano gli stessi di poco prima utilizzando astuzia, inventiva e forza bruta nel Ninjutsu poteva sperare di metterli in difficoltà. Se, in caso contrario, questi possedevano un qualche tipo di rinforzo le cose potevano mettersi anche leggermente male. In sintesi il piano previsto era una semplice infiltrazione dalla porta principale. Nulla di più semplice nulla di più elaborato. "Beh se un cane può riuscire ad aprire una porta senza svegliare gli addetti alla cura notturna nel salone posso riuscirci anche io." In punta di piedi e controllando ogni passo, con la sabbia usata per il Daisan in mano, Sora si era avvicinato al portone. Sfruttando gli otto centimetri tra le mani il Darima gli aveva dato vita mediante la Sabaku no Jutsu. Jutsu basilare che gli permetteva di controllare la sabbia come meglio credeva.
    Sabaku No Jutsu - Tecnica della Sabbia
    Sand_boh_zpsd5c78917
    Villaggio: Suna
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Allo shinobi che possiede questa innata è possibile muovere la sabbia che è presente nell'area o nella propria giara, fino ad un massimo di 10m³. Questo permette ovviamente il comprimere la sabbia per formare scudi, attaccare o usare le relative tecniche. La sabbia compressa ha la resistenza della dura terra, permettendo di bloccare le armi da lancio e colpi non derivanti da Taijutsu. La sabbia può essere controllata fino a venti metri dall'utilizzatore, dopodiché se ne perde il controllo.
    Consumo: 2 (A Turno)

    Oramai il Jinchuuriki aveva imparato a canalizzare ed a dirigere i flussi con maggior precisione e rapidità. Con quella piccola quantità di sabbia ora sentiva di poter fare miracoli. Neanche una prova alla maniglia per scoprire se era aperta o no per cominciare a fare ciò che doveva. Canalizzando la sabbia in un sottile listello l'aveva fatto penetrare nella serratura per poi cominciare a muoverlo come descritto nei libri. Cercava una serie di scatti per poi spingere con delicatezza la pesante porta in acciaio. L'interno era protetto ulteriormente da un chiavistello con catena che era stato liberato dalla presa della sabbia. Il movimento della porta, spalancata quel tanto che bastava per far entrare il Darima, aveva avvertito con certezza Kanbasu che qualcosa non andava. Aprendo l'occhio centrale aveva potuto vedere che l'inseguitore era penetrato nella loro base. Sempre steso, solamente spostando il capo, l'aracnide aveva cominciato a comporre i sigilli per la Buro Doro. La sfera di fango doveva percorrere solo tre metri per arrivare a colpire il Jinchuuriki sul volto. Per fortuna, seppur l'alta velocità del colpo il giovane di Suna era riuscito ad udirlo appena in tempo da spostarsi con un passo in avanti. Il proiettile aveva colpito al posto dell'avversario uno scatolone. Questo cadendo al suolo aveva fatto un fracasso assordante che aveva svegliato sia Obune sia il cane della ragazza. Mentre le creature femminili si alzavano il ragazzo con sei braccia era scomparso lasciando un buco di circa un metro al suo posto. Un salto all'indietro, per ritrovarsi spalle al muro, prima di pensare. "Doton... Il ragazzo possiede il Doton proprio come me. Devo stare attento seppur conosco una buona parte del repertorio di quell'elemento di basso livello."
    Burō Doro - Colpo di Fango
    BuroDoro
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Dopo una sequenza di sigilli e impastando il proprio chakra doton in bocca si creerà un proiettile fangoso che verrà sputato ad alta velocità sull'avversario, esso potrà inizialmente credere che sia fisicamente dannoso ma in realtà ha l'unica funzione di "esplodere" finendo facilmente con l'offuscare la visuale della vittima. Il fango sarà difficilissimo da scostare per l'intero turno successivo limitando così parzialmente l'avversario.
    Consumo: 2

    Doton: Shinjuu Zanshu no Jutsu - Tecnica della Decapitazione Terrestre
    DotonShinjuuZanshunoJutsu-TecnicadellaDecapitazioneTerrestre
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica permette ai possessori dell'elemento Terra d'infiltrarsi nel sottosuolo lasciando in bella vista una buca d'un metro quadrato, se non in possesso di tecniche che permettano d'infiltrarsi senza lasciar tracce, e dirigersi verso una posizione prestabilita prima di andare sottoterra, nel tentativo d'afferrare la caviglia dell'avversario e trascinarlo nel sottosuolo lasciandolo momentaneamente immobilizzato. Se usata contro un soggetto in possesso dell'elemento Doton esso potrà rapidamente liberarsi dalla tecnica, altrimenti ci riuscirà solamente all'inizio del suo secondo turno.
    Non è ovviamente possibile protrarre la tecnica per più turni e si dovrà riemergere prima della fine del proprio.
    Consumo: 2

    Fuuton: Juha Reppushou - Colpo dell'Onda d'Artiglio Feroce
    FuutonJuhaReppushou-ColpodellOndadArtiglioFeroce
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Una tecnica d'elemento Vento che permette all'utilizzatore di scagliare una mano artigliata composta di Chakra elementale dalla portata di metri dieci che se va a segno provoca danni da taglio complessivamente pari ad una ferita media. Se il nemico schiverà il colpo la tecnica si tramuterà in un'onda d'urto che anche se non apporta danni scaglia il nemico a cinque metri di distanza.
    Richiede la conoscenza del Colpo dell'Onda d'Artiglio.
    Consumo: 4

    "Meglio non mostrare il Doton a mia volta. Credo sia meglio utilizzare solo il Fuuton, per ora." Così dicendo il Darima aveva cominciato una rapida composizione di sigilli. Il Juha Reppushou era un Jutsu che il Jinchuuriki apprezzava abbastanza. Infatti questo seppur schivato poteva colpire ancora grazie ad un fantastico secondo effetto, cioè la creazione di un onda d'urto simile a quella creata dall'esplosione di una carta bomba. Il vento doveva colpire l'avversario che si stava allontanando con dei balzi all'indietro. La mano poteva comunque provare a prenderlo grazie alla sua estensione. Dal lato destro, però, era arrivata una lingua di fuoco. Obune si era messa in moto ed a breve distanza aveva intercettato il Jutsu Fuuton con uno Katon seppur di livello inferiore. Sangue e Ceneri... Maledettissimo Sangue... Maledettissime Ceneri! La bestemmia era stata quasi sputata dalla bocca del portatore del demone. L'adrenalina dello scontro stava crescendo sempre di più nella prima metà del container. Sora, però, non poteva sapere che vi era un'altra persona in quella stanza. Suiren, la Madre.
    Hinoiki - Soffio di fuoco
    Hinoiki-Soffiodifuoco
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Tecnica basilare dell'elemento katon in cui, una volta rivolta la mano al cielo e portata all'estremità della bocca, deve venir letteralmente soffiata una moderata quantità di chakra elementale. Quest'ultima procederà per i primi due metri come un cilindro dal diametro di quaranta centimetri per poi allargarsi di colpo raggiungendo un'ampiezza di tre metri che arriverà fino a cinque metri di distanza dal momento dell'espansione. La tecnica potrà causare danni medio-lievi se colpisce quando il getto di fuoco è ancora compatto, solo lievi o lievissimi una volta espanso. Ciò nonostante è un ottimo jutsu oper limitare la visibilità e distrarre l'aversario.
    Consumo: 2

    Kami Katana No Jutsu - Tecnica della Katana di Carta
    KamiKatanaNoJutsu
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie alla propria innata si crea una spada di carta le cui caratteristiche equivalgono in tutto e per tutto a quelle di una Katana.
    La creazione dell'arma è molto veloce, e rimane a disposizione dell'utilizzatore fino alla fine dell'incontro.
    Consumo: 2

    Kami Touton no Jutsu - Tecnica della mimetizzazione di Carta
    KamiToutonnoJutsu-TecnicadellamimetizzazionediCarta
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Una tecnica assai più efficace della tecnica livello E. Grazie a questa tecnica sarà possibile appoggiarsi s'una superficie ed aderirvi completamente rendendo l'utilizzatore invisibile all'occhio nudo.
    Rimane in ogni caso inutile contro i Doujutsu.
    Consumo: 2

    L'ex Genin di Otogakure no Sato sapeva che la sua vita non poteva essere più la stessa dopo la sua decisione. Era stata rinnegata dal suo villaggio a causa delle sue scelte. Aveva peccato per amore ed aveva passato informazioni riservate del villaggio ad un Mukenin. Le sue capacità di mimetizzazione le erano sempre state utili. Per prima cosa aveva creato una Katana con della carta che le era fuoriuscita dal braccio. Successivamente, dopo aver posto la spada alla cintola, si era appiattita vicino al muro per non dare nell'occhio. In questo stato muoversi era difficile e lento ma lei doveva aspettare solamente un'occasione.

    NarratoSoraShukakuAltro
    ChakraFisicoMentale
    115- 4= 111- 10= 101- 4- 2= 95- 2= 93- 4= 89IllesoSereno
    ~Borsa
    ArmiAccessori
    Kunai [9/9]Bombe Fumogene [3/3]Torcia LuminosaOcchio Cibernetico
    Palla Gelo [5/5]Palla Luce [2/2]Radiolina [#4]
    ~Fascia
    PosizioneOggettoNote
    SpalleGiara
    [8,5/10 m³]
    [Chiusa]
    Diagonale, Imboccatura [S]
    ~Gilet
    ArmiAccessori
    Bomba Carta [2/2]Occhiali con Seghetto Seg.
    ~Fodero
    PosizioneOggetto
    Spalle [D]Omokarui
    ~T. Sup.
    PosizioneOggetto
    Coscia [D]Senbon [20/20]
    ~Note
    SabbiaAltro
    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Sabbia Utilizzata ≈ 0,5 m³ (Bunshin) - 8 cm³ (Daisan) - 1 m³ (Yoroi) - 8 cm³ (Daisan) - 8 cm³ (Sabaku) Suna Yoroi ≈ Intatta
    Fascia ≈ Coprifronte
    Occhiali ≈ Nel Gilet
    Due Palle Luce ≈ Legate a Due Kunai [2/2]
    Due Palle Gelo ≈ Legate a Due Kunai [2/2]

    Suiren
    Fisico: Perfetto
    Psiche: Concentrata
    Chakra: 70- 2- 2= 66
    Borsa: //

    Obune
    Fisico: Perfetto
    Psiche: Concentrata
    Chakra: 35- 1= 34- 2= 32
    Borsa: Pillola del Soldato [1/1]

    Haii
    Fisico: Perfetto
    Psiche: Risoluta
    Chakra: 20

    Kanbasu
    Fisico: Perfetto
    Psiche: Determinato
    Chakra: 35- 1- 2= 32- 2= 30- 2- 2= 26
    T. Supl.: Kunai [6/6]


    Edited by Lord ‚-‚ - 31/12/2013, 01:09
     
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    Il Darima lottava a solo contro tre avversari ben coordinati. Il ragazzo con sei braccia teneva un Kunai in ogni mano e con quelli cercava di affondare un colpo nel corpo dell'avversario. Con L'omoikarui estratta, però, il giovane riusciva a parare o evitare tutti i colpi. Era difficile affrontare quel numero di arti in corpo a corpo e solo grazie alla Yoroi il Jinchuuriki poteva essere sicuro di non ricevere danni. Il cane saltando a destra e sinistra cercava di azzannare il corpo del Chuunin in ogni punto. Un attacco scoordinato e confusionale che però unito alal danza del suo compagno poteva sperare di avere successo. Un Kunai aveva raggiunto la corazza coriacea del Darima facendolo balzare di lato, per mimare una schivata all'ultimo minuto. La concentrazione posta nello schivare i colpi era stata tanta da non accorgersi di aver raggiunto il limitare del campo di battaglia. Con la schivata Sora era cozzato contro la parete metallica dello stabile per poi vedere il cane che saltava e compiva una sorta di strana capriola a mezz'aria. Nel mentre del liquido giallo paglierino veniva secreto e zampillando andava a colpire il volto del Jinchuuriki. La vista era stata offuscata ed annebbiata mentre gli occhi bruciavano leggermente al giovane di Suna. In questo stato il Manipolatore non aveva potuto fare nulla per evitare il colpo successivo. Un calcio in pieno volto derivante da un Senpuu l'aveva spedito lungo disteso al suolo. Oramai il Darima si ritrovava disteso al suolo. Aveva dovuto stringere la presa sull'elsa dell'Omoikarui per non lasciarsela scappare dalle mani. Al centro della stanza il Manipolatore si trovava completamente in assenza della vista. Questo, però, non era un enorme problema per lui. Puntando le dita sull'occhio sinistro aveva creato il Daisan in un attimo dalla propria giara.
    Dainamikku Maakingu - Azione Dinamica
    DainamikkuMaakingu-AzioneDinamica
    Questa tecnica permette al Cane dell'utilizzatore d'emettere un getto d'urina dall'odore assai sgradevole ma non solo, poiché se colpisce il nemico esso subirà bruciature di lieve entità nel punto colpito; se il bersaglio viene colpito agli occhi perderà la vista per tre turni.
    Utilizzabile solamente dal Cane in Affidamento
    Consumo: 2 (Scalare dal Chakra del Cane in Affidamento)

    Senpuu - Turbine
    Senpuu-Turbine
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore d'usare la propria destrezza per liberarsi in aria e sferrare un calcio dal raggio di ben 180 gradi. Se il bersaglio viene colpito verrà scagliato a diversi metri di distanza oltre che a subire un duro colpo.
    Consumo: 2

    Daisan no Me - Terzo Occhio
    DaisannoMe-TerzoOcchio
    Villaggio: Suna
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica permette di creare un terzo occhio di sabbia che funzionerà come un vero e proprio occhio dal quale lo Shinobi potrà liberamente tenere sott'occhio l'ambiente. L'occhio potrà levitare in aria ed essere comandato mentalmente dall'utilizzatore, fino alla distanza massima in cui il ninja potrà controllare la sabbia in base al suo livello. Fintanto che l'utilizzatore vorrà vedere ciò che l'occhio osserva, dovrà poggiare il dito indice e il medio di una mano su uno dei propri occhi, attraverso il quale giungerà poi la visione di ciò che l'occhio sta osservando. Sarà tuttavia possibile mantenere attivo l'occhio senza usufruirne in maniera diretta. L'occhio si muoverà ad una velocità medio-bassa.
    Consumo: 2 (A Turno) (+ una quantità minima di Sabbia)

    Sabaku No Jutsu - Tecnica della Sabbia
    Sand_boh_zpsd5c78917
    Villaggio: Suna
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Allo shinobi che possiede questa innata è possibile muovere la sabbia che è presente nell'area o nella propria giara, fino ad un massimo di 10m³. Questo permette ovviamente il comprimere la sabbia per formare scudi, attaccare o usare le relative tecniche. La sabbia compressa ha la resistenza della dura terra, permettendo di bloccare le armi da lancio e colpi non derivanti da Taijutsu. La sabbia può essere controllata fino a venti metri dall'utilizzatore, dopodiché se ne perde il controllo.
    Consumo: 2 (A Turno)

    Grazie al terzo occhi Sora poteva vedere nuovamente ciò che succedeva dinanzi a lui. L'occhio lo seguiva in ogni suo movimento mentre lui rinfoderava la spada e tentava di alzarsi da suolo. Il volto, o quello che doveva essere il suo volto, si era intaccato. La Suna no Yoroi stava cominciando a cedere dopo quel Senpuu. Ad ogni modo quell'increspatura che rigava tutta la parte destra del viso gli donava. Il tempo per guardarsi da un'altra prospettiva, come allo specchio, però, non c'era in quel momento. Infatti, due Kunai erano stati lanciati nella sua direzione dalle mani centrali di Kanbasu. Era l'ora di utilizzare le maniere forti. La sabbia era cominciata a fluire all'esterno della giara sotto forma di un grosso serpente amorfo. Questo si era frapposto tra i Kunai, uno diretto verso il petto e l'altro verso il ventre, ed il corpo dello Shinobi. Non era più il tempo delle chiacchiere. Infatti, ne il Darima ne i suoi avversari si perdevano in inutili sproloqui concentrati solamente sullo scontro. Obune come retroguardia stava sempre pronta a bloccare l'utilizzo di un Ninjutsu con il suo Katon. Mentre il cane ringhiava visibilmente contrariato. L'attacco con quella roba sconosciuta doveva rendere l'avversario inerme. Invece, ora ciò che più infastidiva il Darima era la puzza di quella roba. In realtà il manipolatore sapeva cosa gli aveva imbrattato il viso e la divisa ma non voleva pensarci. Preferiva vivere nella beata ignoranza invece che nella schifosa realtà. La sabbia, comunque, aveva cominciato il proprio attacco guidata dai pensieri dell'utilizzatore. Cinque serpenti dalla bocca di drago avevano cominciato a provare ad azzannare gli avversari. Ogni drago era lungo due metri, largo ed alto mezzo metro. Due cercavano di azzannare il cane da destra e da sinistra mentre altri due provavano ad attaccare il ragazzo con sei braccia. L'ultimo serpente dal volto di Drago doveva andare a colpire la ragazza. L'alternanza degli attacchi per le creazioni di sabbia era abbastanza schematica. Sora voleva prima di tutto riuscire a guadagnare un pò di tempo. Doveva riuscire a liberarsi di quella porcheria e di riacquistare la vista. Il serpente di destra e quello di sinistra provavano degli attacchi in combinazione su due lati. Se uno attaccava la spalla destra l'altro tentava di azzannare la gamba sinistra o viceversa. Solamente la creatura singola riceveva maggior attenzione. L'obbiettivo di quella creatura era quello di far spostare la ragazza dai pressi delle gabbie. Il serpente li veniva ostacolato sempre dallo stesso Ninjutsu. L'Hinoiki veniva sparato quasi a ripetizione dalla ragazza per contrastare il Jutsu avversario. La sabbia perdeva forma cadendo al suolo prima i riformarsi e ripartire all'attacco più vicina e determinata di prima.
    Hinoiki - Soffio di fuoco x3
    Hinoiki-Soffiodifuoco
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Tecnica basilare dell'elemento katon in cui, una volta rivolta la mano al cielo e portata all'estremità della bocca, deve venir letteralmente soffiata una moderata quantità di chakra elementale. Quest'ultima procederà per i primi due metri come un cilindro dal diametro di quaranta centimetri per poi allargarsi di colpo raggiungendo un'ampiezza di tre metri che arriverà fino a cinque metri di distanza dal momento dell'espansione. La tecnica potrà causare danni medio-lievi se colpisce quando il getto di fuoco è ancora compatto, solo lievi o lievissimi una volta espanso. Ciò nonostante è un ottimo jutsu oper limitare la visibilità e distrarre l'aversario.
    Consumo: 2

    Nel mentre il resto della sabbia che aveva richiamato, circa mezzo metro cubo, formava una sorta di ultima barriera nei pressi dell'utilizzatore. Una semplice precauzione per contrastare qualsiasi possibile attacco. Suiren osservava tutta la scena mentre si spostava lateralmente. Doveva fare piccoli passi alla volta per non essere scovata. La Madre si stava portando sempre di più nei pressi dell'avversario. Doveva solamente trovare un modo per far allontanare i sui figli. La Katana di carta era pronta dietro le spalle ad essere utilizzata per trafiggere il suo avversario. Finalmente l'utilizzo del Daisan non era più obbligato per il Darima. Sora aveva lentamente recuperato la vista mentre i suoi avversari danzavano con la sabbia. Seppur i due banditi colpivano i draghi di sabbia questi si disfacevano annullando gli attacchi per poi riformarsi subito dopo. Con la vista nuovamente funzionante il Jinchuuriki aveva potuto vedere il tutto nuovamente con i suoi occhi. Il ragazzo a Sei braccia era rimasto pressoché alla stessa distanza precedente più libero grazie allo spropositato numero degli arti. Infatti, dopo aver compreso il funzionamento della sabbia Kanbasu aveva lanciato due Kunai. Uno verso la spalla sinistra e l'altro verso lo stomaco. La sabbia si era aperta a difesa allargandosi e solidificandosi. Il Daisan era stato sciolto lanciando una sottile pioggia di sabbia che invece di cadere al suolo si era unito al mezzo metro cubo posto come ultimo baluardo difensivo. Il cane, invece, evitando i Serpenti con balzi all'indietro fino a raggiungere la sua padrona. Mentre entrambi evitavano i colpi, la donna aveva compreso che il Ninjutsu non era capace di arrestare perennemente quell'attacco. Dammi la pillola... Non possiamo permettere a quest'essere di avvicinarsi alla Madre. Aveva abbaiato il cane in una lingua comprensibile solo alla sua nuova padrona. Sei sicuro di ciò che fai? Aveva risposto questa abbastanza preoccupata. "Quelle due hanno qualcosa in mente... Non posso aspettare ancora. Devo uscire da questa situazione di stallo!" Così il giovane aveva estratto nuovamente la sua Omoikarui. Le due mani erano strette intorno all'elsa mentre con uno scatto, sempre seguito dalla sabbia, si avvicinava al Ninja con sei braccia. Kanbasu aveva parato il fendente con i due Kunai che gli rimanevano mentre con le altre braccia colpiva il ventre e lo stomaco del Darima. Quei colpi non avevano ferito il Jinchuuriki ma era riuscito a spostarlo grazie al grande numero di colpi inflitti. Improvvisamente, però, qualcosa era cambiata. Il ruggito del cane, rabbioso e più alto di quello precedente, aveva attirato l'attenzione del chuunin. Il controllo sulla sabbia era stato spezzato mentre qualcosa di strano era successo a quel gruppo. Il colore di Haii era cambiato improvvisamente passando da bianco grigio all'arancione scuro. Più velocemente che poteva l'aracnide si era portato alle spalle della ragazza. Rapido come una scheggia, l'Akita, aveva raggiunto il Darima. Ringhiando costantemente il cane aveva provato ad azzannare Sora che, protetto dalla Suna no Yoroi, non si preoccupava dei morsi che gli provavano ad artigliare le braccia. Il cane era una belva di puro istinto pronto a morire per arrecare un banno all'avversario.
    Aggressività
    Aggressivit
    Con l'ausilio delle Pillole del Soldato, è possibile far subire un notevole potenziamento al proprio Cane in Affidamento. Il manto del pelo diverrà totalmente arancione ed il cane, perdendo il controllo di se stesso, sbranerà chiunque avrà a tiro, totalmente fuori di senno, ad esclusione del proprio padrone. La potenza e velocità del cane aumenterà dunque di due gradi, mentre che l'intelligenza calerà ugualmente di due gradi non consentendo contemporaneamente il padrone ad usare tecniche di coppia.
    Non funzionano con i Cani da Supporto con un Chakra pari a 60 o più poiché a quel punto il cane è sia maturo al punto di non farsi condizione, ed il suo apparato digerente disintegra il farmaco ancor prima che entri in circolo.

    Rita Shugi - Altruismo
    Altruismo
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica consente al Ninja di fare da scudo col proprio corpo ad altre persone, che si trovino un raggio di venti metri da lui. La tecnica è così veloce che è possibile intercettare gli attacchi anche dopo che sono stati lanciati. Tuttavia si tratta di uno scatto più istintivo che razionale e pertanto non sarà possible parare eventuali armi da lancio o simili, ma soltanto frapporsi tra l'attacco e colui che si vuole proteggere.
    La tecnica non può essere utilizzata da cloni di nessun genere.
    Consumo: 1

    Con un movimento del braccio Sora aveva lanciato il cucciolo per farlo impattare al suolo. Il Jinchuuriki si stava preparando per fare ciò che fino a qualche mese fa non avrebbe mai potuto fare. "Quando è necessario è necessario!" Aveva pensato il Manipolatore della sabbia. Ruotando l'Omoikarui per lanciare un attacco di punta sul corpo della bestia il Darima aveva caricato il suo attacco. La punta della lama, però, aveva impattato con un corpo non previsto. Con un rapido scatto la giovane dai tratti ferini si rea frapposta tra il Portatore dello Shukaku e la sua vittima. La scapola destra era stata trapassata da parte a parte mentre la ragazza lanciava un grido. ARGH! L'urlo della ladra aveva squarciato l'aria mentre accovacciata abbracciava il cane per tenerlo fermo. In fatti, questo fuori di senno aveva continuato ad abbaiare e ringhiare. Non posso permetterti di morire... Le lacrime scendevano copiose sul volto della giovane mentre il Darima veniva distratto da Kanbasu. I due Kunai che rimanevano al giovane uomo erano stati scagliati con il preciso intento di far allontanare Sora dai suoi compagni. Con il salto all'indietro il Jinchuuriki aveva estratto anche la lama dalla spalla della donna. Era la prima volta che quella lama assaggiava il sangue avversario. La prima volta che il portatore dello Shukaku si accingeva a voler uccidere di sua spontanea volontà. L'Ichibi, dentro la mente del giovane, se la rideva mentre Sora non si accorgeva di quel contatto. Suiren era arrivata giusto in tempo dove voleva. Non poteva più aspettare, Obune era stata ferita ed Haii era oramai ingestibile. Obune presto allontanati. Qui ci pensa la Madre! Aveva gridato il giovane mentre guardava alla sinistra del giovane di Suna che si era voltato anche lui. Una donna dai lunghi capelli neri ed un vestito marrone si stava staccando dalla parete prima di ritornare in tre dimensioni. La composizione dei sigilli di un Jutsu era quasi completata prima che la donna cominciava a lanciare un getto d'acqua giusto intorno al Darima. Con le gambe immobilizzate il Darima aveva cominciato a provare a camminare. Andiamo via Figli miei... Non possiamo permettere di perdere qualche componente della Famiglia. Lasciate tutto qui, ho già preso ciò che ci serve. Così dicendo i tre si erano appaiati per poi cominciare a correre verso una cassa. Con un ultimo sforzo Sora aveva lanciato tutta la sabbia che gli restava come un'ondata ampia sei metri, alta un metro e profonda mezzo metro. L'ultimo disperato attacco era volto a bloccare i suoi avversari nella morsa della propria sabbia. Se stavano per scappare doveva bloccarli in qualche modo.
    Suiton: Mizuame Nabara - Tecnica del Campo di Sciroppo
    SuitonMizuameNabara-TecnicadelCampodiSciroppo
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questo Jutsu un possessore del Suiton potrà creare un "manto" di liquido che ricoprirà un area di venti metri in lunghezza ed otto in larghezza. L'utilizzatore di tale tecnica saprà muoversi alla perfezione sull'acqua, a differenza di chi non è in possesso di questo jutsu. Questo infatti si muoverà a velocità dimezzata e per il primo turno sarà anche parzialmente immobile.
    Consumo: 4

    Sabaku No Jutsu - Tecnica della Sabbia
    Sand_boh_zpsd5c78917
    Villaggio: Suna
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Allo shinobi che possiede questa innata è possibile muovere la sabbia che è presente nell'area o nella propria giara, fino ad un massimo di 10m³. Questo permette ovviamente il comprimere la sabbia per formare scudi, attaccare o usare le relative tecniche. La sabbia compressa ha la resistenza della dura terra, permettendo di bloccare le armi da lancio e colpi non derivanti da Taijutsu. La sabbia può essere controllata fino a venti metri dall'utilizzatore, dopodiché se ne perde il controllo.
    Consumo: 2 (A Turno)

    Enmakugire No Jutsu - Tecnica della Prigione di Fumo
    PrigionediFumo
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica consente all'utilizzatore, dopo l'apposita serie di sigilli, d'impastare una certa quantità di Chakra in bocca e rilasciarla sotto forma di Fumo. Esso ricoprirà un area dal raggio di trenta metri ed oltre che rendere inutile la vista a più di due metri, annullerà anche qualsiasi capacità olfattiva. La tecnica è assai utile per chi sa muoversi mediante l'udito oppure per cercare di fuggire.
    - La tecnica non condiziona eventuali possessori del Byakugan a livello visivo, e per quanto riguarda gli odori non potrà neutralizzare quello della Dainamikku Maakingu.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Il fumo giallastro e denso aveva impedito al Darima di scorgere se il suo attacco era andato a buon fine o no. La puzza del fumo penetrava nelle narici del Jinchuuriki eliminando qualsiasi odore tranne quello del piscio del cane che gli aveva colpito la faccia poco prima. Se prima era immobile ora Sora riusciva a muoversi sulla patina acquatica seppur estremamente lentamente. Non poteva vedere nulla ma doveva trovare gli animali. I cuccioli rapiti a quanto pareva non erano importanti ed erano stati lasciati nelle loro gabbie tra il fumo. Il portatore sapeva la posizione delle bestioline così aveva per prima cosa staccato il controllo sulla sabbia per poi avvicinarsi al luogo dove credeva che si trovavano quelle creature. Dopo qualche minuto di ricerca a caso il Darima era riuscito a percepire e rintracciare i versi di quelle bestiole. La ricerca era terminata. Accanto alle gabbie il giovane chuunin rifletteva su cosa poteva fare. Non poteva portare tutti gli animali da solo. Doveva richiedere aiuto alla polizia locale. Così sfruttando mezzo metro cubo di sabbia estratta poco prima il ragazzo aveva inviato un proprio Bunshin ad avvertire le forze dell'ordine della riuscita del suo mandato.
    Suna Bunshin No Jutsu - Clone di Sabbia
    SunaBunshin1_zpsa9bd4562
    Villaggio: Suna
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Mediante questo Jutsu è possibile creare un singolo Clone di Sabbia in tutto e per tutto simile al suo creatore, il quale potrà essere esteticamente identico ad un normale clone di consistenza fisica oppure mostrare più apertamente la propria consistenza sabbiosa, assumendo un caratteristico color sabbia a seconda del volere dell'utilizzatore. Esso potrà usufruire esclusivamente dei Jutsu derivanti dalla propria Innata e non eventuali Capacità o Specializzazioni. Il Chakra utilizzato dal clone viene scalato dall'originale e si dissolve se subisce una qualsiasi forma di ferita, tornando al suo stato originale di sabbia. Se il nemico ha usato una tecnica ravvicinata trapassando il clone, la parte con cui ha sferrato il colpo rimarrà bloccata per qualche secondo nella sabbia.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone) (+ 1/2m³ di Sabbia per Clone)

    Il clone aveva cominciato a cercare la porta tastando la parete. Solo dopo qualche secondo il fumo si era diradato lasciando libera la visuale dello Shinobi e del suo clone. In questo modo il Bunshin era potuto andare ad avvertire i soccorsi in minor tempo. La sede della polizia cittadina non era lontana dal luogo dove si trovava il Darima. Così il Bunshin per prima cosa aveva avvertito chi era di turno di mandare a chiamare pure i due che aveva incontrato quello stesso giorno, Tanako Gigoro - il commissario generale - e Kafuka Ooumi - l'ispettore capo. Il secondo compito del clone era quello di avvertire il signor Brago Kitakawa, unico dei padroni degli animali che aveva già incontrato. Alla fine della nottata tutto era terminato per il meglio. La vigilanza del villaggio era arrivata sul luogo ed aveva avvertito anche tutti gli altri padroni degli animali grazie all'intercessione del signor Ume. La mattina seguente, dopo aver compilato tutte le scartoffie del caso per il villaggio di Komen Sora era partito alla volta del villaggio di Suna. Durante le soste occupava il suo tempo scrivendo il rapporto che poi avrebbe subito consegnato al Kazekage. O a chi per lui visto che il Chukamatsu si rifiutava di riceverlo.

    NarratoSoraShukakuAltro
    ChakraFisicoMentale
    115- 4= 111- 10= 101- 4- 2= 95- 2= 93- 4= 89- 6- 12= 71- 2= 69- 2= 67- 4= 63IllesoSereno
    ~Borsa
    ArmiAccessori
    Kunai [9/9]Bombe Fumogene [3/3]Torcia LuminosaOcchio Cibernetico
    Palla Gelo [5/5]Palla Luce [2/2]Radiolina [#4]
    ~Fascia
    PosizioneOggettoNote
    SpalleGiara
    [0/10 m³]
    [Chiusa]
    Diagonale, Imboccatura [S]
    ~Gilet
    ArmiAccessori
    Bomba Carta [2/2]Occhiali con Seghetto Seg.
    ~Fodero
    PosizioneOggetto
    Spalle [D]Omokarui
    ~T. Sup.
    PosizioneOggetto
    Coscia [D]Senbon [20/20]
    ~Note
    SabbiaAltro
    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Sabbia Utilizzata ≈ 8 cm³ (Daisan) - 5,5 m³ (Sabaku) - 3 m³ (Sabaku) - 8 cm³ (Sabaku)
    Suna Yoroi ≈ Intaccata sul volto
    Fascia ≈ Coprifronte
    Occhiali ≈ Nel Gilet
    Due Palle Luce ≈ Legate a Due Kunai [2/2]
    Due Palle Gelo ≈ Legate a Due Kunai [2/2]

    Suiren
    Mamma
    Fisico: Perfetto
    Psiche: Concentrata - Preoccupata
    Chakra: 70- 2- 2= 66- 4- 4- 4- 4= 50
    Borsa: //

    Obune
    Cucciola
    Fisico: Ferita Grave al Ventre
    Psiche: Senza sensi
    Chakra: 35- 1= 34- 2= 32- 2- 2- 2= 26- 1= 25
    Borsa: Pillola del Soldato [0/1]

    Haii
    Bobby
    Fisico: Perfetto
    Psiche: Rabbiosa
    Chakra: 20- 2= 18

    Kanbasu
    Ragnetto
    Fisico: Perfetto
    Psiche: Determinato
    Chakra: 35- 1- 2= 32- 2= 30- 2- 2= 26- 2= 24
    T. Supl.: Kunai [2/6]


    Edited by Lord ‚-‚ - 31/12/2013, 13:00
     
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    - Quando scrivi le razze dei criceti potevi inventarti qualcosa invece di usare i nomi in inglese o russo XD, sarebbe stato meglio.
    CITAZIONE
    Un colpo di sole potrebbe farti arrivare a vedere un chiosco nel deserto...

    Spero che questa frase sia puramente una coincidenza...anche se non credo nelle coincidenze -.-
    - Non capisco ad un certo punto mentre esci dal salone di bellezza dici che Sora vuole celare la propria identità ma poi l'unica cosa che fa è girare il corpifronte all'interno in modo che non si veda il simbolo del villaggio? Un pò inutile considerando gilet, giara, omoi e fascia da coscia che rimangono ben visibili. Oltretutto il coprifronte è rigido anche "nascosto" si sarebbe vista la sagoma di metallo sotto di esso.
    - Alla fine del primo post, mi tornano tutte le spese in chakra fatte tranne quel -10 a Sora. Secondo i miei calcoli ti sei decurtato 10 punti chakra senza motivo.
    - Faresti bene a segnare quando usi più volte la Sabaku no Jutsu, magari con un x3 o x4 accanto, così da capire quante volte la utilizzi e capire anche i turni(e magari è anche causa di quel -10 boh).
    - Se non ho capito male questa donna raccatta orfani e li alleva come ninja e, putacaso, sono tutti e due con una abilità innata? Davvero difficile da pensare considerando che gli innati spesso hanno un clan e che sono comunque un 20% della popolazione mondiale dei ninja. Oltre al fatto che un Villaggio li lascerebbe fuggire davvero poco facilmente. Avrei preferito vedermi due no innata, sarebbe stato più realistico. Con una sola missione C hai inserito tre innate e questo è un pò esagerato, si scoprono troppe innate tutte insieme se tutti facessero così.

    Missione lunga, spesso infarcita da righe di aneddoti o descrizioni un pò futili(come il kimono della segretaria che consegna le missioni da parte del Kazekage su cui hai scritto più di quattro righe) che si potevano evitare. Nonostante tutto non posso dire che sia stata noiosa, anzi, nonostante la sua lunghezza è scorsa piacevolmente e le abilità innate degli avversari hanno permesso di mettere più di una volta i bastoni tra le ruote del giovane Sora cosa che ha reso il racconto abbastanza vario e mai noioso. Anche il combattimento è stato molto più realistico di quanto mi aspettassi, con Sora che si è trovato più di una volta messo alle strette dalla superiorità numerica e costretto a bunkerarsi dietro la sua sabbia per non finire sotto i colpi avversari. L'unica nostra stridente era il continuo attacco da parte del ragno che, dopo i primi tre colpi di kunai, avrebbe dovuto notare che non ti facevano nessun effetto e magari provare ad insistere con i taijutsu ma per il resto mi sono trovato abbastanza soddisfatto.
    Essendo un gdr descrittivo hai ampiamente seguito la traccia, hai descritto senza annoiare e si vede l'impegno visibile che hai dedicato a questa missione, ben fatto. I criceti sono stati riportati ai loro padroni e speriamo di vedere approfondita di più la personalità di questi banditi in futuro.
    Ti assegno il +1 e 255 ryo di ricompensa per l'ottimo lavoro.
    Per dubbi e domande sai dove trovarmi.
     
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3 replies since 11/12/2013, 19:46   321 views
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