Missione Sora Darima

Livello C

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Time to change...

    Group
    GDR Staffer
    Posts
    14,729

    Status
    Anonymous
    Missione Sora Darima
    Missione a Servizio di:Sunagakure No Sato
    Livello:C
    Esecutori della Missione:Sora Darima
    Luogo d'Incontro:Cancello Nord
    Appuntamento Ore:06.00
    Recentemente una coppia di Mukenin ha praticamente raso al suolo la cittadina di Hoshi, che separa noi dalla oramai defunta Iwagakure no Sato. La tua missione sta nel dirigerti in quel territorio e stilare un rapporto sulle attuali condizioni della cittadina. Noi in particolare con i nostro fondi ci siamo impegnati ad aiutarli e vogliamo dunque che verifichi che i lavori stiano procedendo per il meglio. Prendi nota di qualsiasi o comunque eventuale anomalia che riscontri.
    Buon Lavoro.
     
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    BALONEY!

    Group
    Moderator
    Posts
    31,406
    Location
    Napoli

    Status
    Anonymous

    png
    Il Kazekage l'aveva convocato e come al solito non aveva potuto riceverlo. La scusa era sempre la stessa. Erano le parole utilizzate a cambiare: "Il Kage è troppo occupato" o "Ha da fare ti parlerà al ritorno" oppure, ancora, "Stavolta ha assegnato il compito a noi la prossima cambierà". Anche stavolta Sora si era sentito deluso da quel comportamento. La missiva era stata consegnata da un addetto all'ingresso. Forse la rabbia del Kazekage dopo il suo primo fallimento non era ancora sbollita. Tirando la fascia che teneva bloccata la giara per sistemarla meglio sulle spalle il Darima aveva raccolto il rotolo che conteneva il testo della missione. Il plico giallo/dorato lungo una decina di centimetri e dal diametro di circa tre centimetri. Rassegnato a non incontrare il Kage, infine, aveva stretto il rotolo tra le mani prima di aprirlo slacciando il nastrino nero. Un sigillo di ceralacca, che riportava il simbolo di Suna, era apposto sul nodo per assicurarne l'integrità. Nuovamente la partenza per la sua missione era fissata per il giorno successivo a quello di consegna. Ed anche stavolta era da solo ad affrontare la missione. Sembrava quasi che il Kazekage voleva tenerlo nascosto al mondo mandandolo in missioni in singolo e lasciandolo uscire dal villaggio quando non vi erano troppe persone in giro. Ad ogni modo il Manipolatore della Sabbia aveva continuato a leggere ciò che avrebbe dovuto fare di li a poco. Hoshi era stata attaccata da un gruppo di Mukenin e rasa quasi completamente al suolo. Suna si era, però, esposta per la ricostruzione della cittadina. Sora doveva, quindi, raggiungere la cittadina per controllare lo stato dei lavori ed i piani. Uscendo dal palazzo del Kazekage il Darima aveva incontrato sin da subito lo sguardo della popolazione. La vittoria all'esame chuunin aveva dato molta fama al Jinchuuriki. L'essersi lasciato scappare un Mukenin non aveva fiaccato il favore dei molti. Molti gli facevano cenni o sorrisi prima di scoprire di non essere ricambiati. Questo atteggiamento, spesso, riusciva a dissuadere gli incauti cittadini altre volte il suo essere costantemente bello e tenebroso metteva i cittadini in uno stato d'adorazione. Lo so, come faresti a non amarmi? Anche io mi amerei. [cit.] La voce nella mente del Chuunin era esattamente identica alla sua seppur in qualche modo sapeva di non aver pensato quelle parole. Era un pensiero troppo diverso dal suo modo di pensare. Confuso Sora aveva cominciato a camminare per le strade di Suna diretto verso la propria abitazione. Così, aggiustandosi gli occhiali sul naso con un gesto della mano destra aveva continuato a camminare. Oramai, infatti, Sora aveva preso l'abitudine di girare per il villaggio con gli occhiali inforcati e con il capo coperto dal Copricapo del Deserto. Quello strumento aveva molteplici significati per il Jinchuuriki. Con il capo bardato tra le bende ed indossato in modo che due lembi, invece di uno, gli scendevano al lato del capo. Il copricapo era quasi un usanza per gli Aiel, la tribù del deserto dov'era stato condotto da Shinzo. Celare il volto con quel lembo significava essere pronti ad uccidere ed a fare sul serio. Uccidere o lottare con il volto scoperto era segno di disonore. "Sangue e Ceneri sto diventando un Maledetto Aiel." Aveva pensato il Darima mentre si voltava e scopriva il suo riflesso guardarlo intensamente dal vetro appena lustrato di una locanda. Il copricapo copriva i suoi capelli lisci e bruni che oramai aveva terminato di acconciare in alto. I capelli gli arrivavano fin quasi alle spalle rilucendo sotto al sole di migliaia di sfaccettature diverse. Gli occhi cerchiati dalle profonde occhiaie scrutavano attentamente tutto ciò che gli stava alle spalle mettendo quasi in secondo piano il Manipolatore stesso. "Volente o nolente questo sono io... Un uomo destinato alla follia." Un sorriso sghembo, senza alcuna traccia di gioia o di qualsiasi altro sentimento, si era aperto sul suo volto. Quella era una sorta di novità. Dopo l'apatia più totale in cui aveva vissuto ora ricominciava a mostrare ciò che aveva dentro. Ciò, però, mai con gioia autentica o con qualsiasi altra espressione reale. Le espressioni sembravano finte ed impostate. "Tzè mi sembra quasi di essere giù impazzito... Questo non sono io. Questo non ero io." Aveva enorme difficoltà a ricordare del se stesso precedente all'impianto del demone. Ad ogni modo doveva prepararsi per la nuova missione. Così distogliendo lo sguardo dalla sua stessa immagine riflessa si era rimesso in cammino. Una volta a casa Sora aveva cominciato a preparare tutto il necessario. Un ampio borsone, compagno di ogni spedizione, era stato riempito da vari completi e cambi d'abito. Un piccolo spazio in cima era stato riservato alla tenda pieghevole. All'interno delle tasche, molto più accessibili in viaggio, vi era una bussola, una cartina e delle pasticche potabilizzanti. L'otre che doveva essere riempita si trovava in cucina pronta per accogliere l'acqua cristallina al suo interno. Stavolta il Darima non avrebbe dovuto neanche affittare un destriero. Al suo fianco vi era Pips. Un cammello color sabbia donatogli da Teddy per scortarlo durante i suoi viaggi. A quanto pareva l'animale era stato vinto ai dadi dal Nara che l'aveva poi donato al suo protetto. Un animale proprio era migliore di uno affittato e la casa di Shinzo aveva un proprio ricovero per quegli animali. Anche Aldieb, Vento dell'Ovest nella lingua antica Aiel, una cammella quasi candida appartenente al Jounin si trovava in quel luogo. La notte insonne era stata passata tra gli ultimi preparativi ed un buon bagno caldo, probabilmente l'ultimo prima di un periodo d'astinenza all'interno del deserto. Gli abiti erano lindi e tinti ed odoravano ancora leggermente del sapone al talco utilizzato. Indossando il pantalone, la maglia con le maniche asimmetriche ed il gilet Sora era quasi pronto per partire. Le ultime cose, cioè borsa doppia, tasca supplementare e giara, erano state indossate poco prima di uscire. Doveva, infatti, prima allestire la sella per il suo cammello. Una volta aver terminato tutti i preparativi meticolosamente ed aver controllato le provviste tre volte il Darima si era sentito pronto per partire. Pips, il cammello, era legato e portato per le briglie per tutto il viaggio dalla sua residenza alle porte nord della città. Il borsone con tutte le provviste e gli altri oggetti era posto dietro la sella e legato saldamente. La città della sabbia era quasi completamente vuota data l'ora. Solamente pochi lavoratori occupavano le strade. Tutti troppo assonnati o assorti nei loro problemi per accorgersi di chi stava passando accanto a loro. Quella era la pace dei sensi. Nessuno che gli lanciava occhiatine alla spada, nessun bisbiglio sull'ultima notizia sull'ultimo vincitore del chuunin, nessun ragazzino che si vantava di voler diventare, un giorno, uno shinobi valido come lui. "Chi sa se Supaku ha avuto i miei stessi problemi..." Aveva pensato assorto nei suoi ragionamenti. "L'albino sembra un tizio molto simile a me... Quindi se questo è il comportamento che il popolo riserva a tutti i vincitori dell'esame di selezione chuunin ciò è quasi certo." Le notizie che raggiungevano la maggior parte del popolo avevano spesso solamente un cinquanta percento di verità, se non meno. Le persone tendevano ad esagerare le storie e ad aggiungere dettagli per rendere il tutto più epico e memorabile. In quel nuovo stato di pace il Manipolatore della sabbia era arrivato nei pressi del cancello Nord. Il portone incastonato tra due alti costoni rocciosi era sorvegliato da una manciata di chuunin. Stava per essere aperta la porta ai mercanti che provenivano dalla via del ferro e questo voleva dire doppio lavoro per chi sorvegliava quell'uscita. I chuunin all'ingresso l'avevano osservato per un attimo prima di riconoscerlo, seppur coperto dagli occhiali e dal copricapo quel lavoro era leggermente difficile. Hey Sora, dove vai a quest'ora? La voce di una fanciulla aveva attirato l'attenzione del giovane che, però, non aveva ancora riconosciuto i due dinanzi a lui. Hey... Aveva detto con un formale inchino prima di guardare i due che gli stavano dinanzi con più attenzione. Sora aveva finalmente riconosciuto i propri interlocutori. La prima era Sumiko, una Kunoichi che girava sempre con il suo grosso ventaglio sulle spalle, mentre l'altro era Kinkama, un ragazzo dai capelli rossicci e mossi. Sumiko, Kinkama... Niente di speciale... Devo andare a svolgere una missione per conto del Kazekage... Aveva detto mostrando il rotolo giallo/dorato che teneva poco prima teneva in tasca. "O forse per conto di un qualsiasi collaboratore del Kazekage visto che questo non vuole ricevermi." I due Shinobi erano stati colleghi del Jinchuuriki durante qualche turno li alle porte. Alla fine fare qualche turno alle porte era normale per la maggior parte dei Ninja e Shinzo aveva iscritto nella lista anche Sora. Il lavoro non era pesante o difficile, solo fastidioso a causa delle occhiatine che gli inviavano i cittadini che fuoriuscivano dal villaggio. Sembrava quasi che un Mukenin doveva passare di li e che il Darima doveva andare a riprenderlo come già aveva tentato di fare con lo Tsuuya. Per questo, di solito, il Chuunin chiedeva espressamente dei turni notturni ma spesso non era accontentato. In fondo non era mica lui a decidere. Beato te che puoi uscire a renderti utile... Aveva detto la ragazza sospirando mentre porgeva un plico da firmare al Manipolatore della sabbia. Voglio partire in missione anche io... Oramai è troppo che sono ferma in questo villaggio. Domani andrò a dare la mia disponibilità al Kazekage... Costi quel che costi. La voce della ragazza era determinata e squillante. Sicura di se stessa oltre ogni modo e pronta a tutto per ottenere ciò che desiderava. "Almeno a te ti riceve, Sumiko..." Aveva pensato mestamente il Darima prima di consegnare la cartellina. Ora scusatemi, ragazzi, ma devo proprio andare... Ci vediamo al mio ritorno, se non sarai in missione. Con un sorriso appena accennato sulle labbra Sora era salito in groppa a Pips per poi cominciare il nuovo viaggio. Quella sosta con i due Shinobi gli era costata almeno una buona decina di minuti di ritardo sulla tabella di marcia. Spronando il cammello il Portatore dello Shukaku era partito alla volta di Hoshi, direzione Nord-Nord-Ovest. Rapidamente i contorni del villaggio, alle spalle del Chuunin, avevano cominciato a confondersi. La rotta da seguire era chiaramente segnata sulla carta geografica. La via del Ferro collegava Satetsu a Suna e poi da li verso Tani, Konoha ed altre per poi terminare a Raiden. Quella era una delle materie prime del paese del vento. Un metallo utilizzato per acquistare provviste e generi di prima necessita, in generale. Il Vento era un paese pressoché desertico e poco adatto alle coltivazioni o all'allevamento. Tutto questo ad esclusione della zona della Croce del Sud capitanata da Juuguu. In tutto, a meno di imprevisti, il viaggio doveva occupare circa tre giorni di cammino. Sora aveva calcolato ogni sosta ed ogni fermata al meglio per evitare sprechi di orari o possibili disagi. Le tempeste di sabbia, però, non erano ne prevedibile ne evitabili. Nel deserto qualsiasi elemento era creato per permettere a se stesso la sopravvivenza. Non vi era collaborazione. Le piante lottavano tra di loro per la poca umidità che impregnava il pavimento e gli animali erano pronti a cacciare i loro simili in caso di bisogno. Una rapida capacità d'adattamento era alla base per scoprire chi sarebbe sopravvissuto e chi no in quel duro ambiente. Il tempo passava in fretta mentre le due solitarie danzavano accompagnate da un dolce ma rovente vento. Lanciando uno sguardo verso l'alto il Jinchuuriki aveva notato che il sole si era avvicinato pericolosamente al suo acme. "E' ora di accamparmi per qualche oretta..." Continuando a cavalcare, accompagnato di tanto in tanto da un bramito di Pips, il Darima aveva cercato una qualche oasi o una duna da poter utilizzare come fonte d'ombra. La ricerca era stata accompagnata da un'abbondante sorso d'acqua per rinfrescare la gola che in quelle lande velocemente diveniva arida. La sola saliva, infatti, non riusciva ad arginare completamente e per lungo tempo l'inaridimento della bocca. Quando oramai il sole era alto nel cielo e la temperatura si era fatta insopportabile Sora si era accampato all'ombra di una duna per consumare le provviste che si aveva portato con se. Una piccola tenda isolante era stata montata per ripararsi dal calore e dalla luce intensa mentre il Manipolatore della sabbia immerso nel suo elemento leggeva. La mano destra carezzava il terreno malleabile e farinoso. A separare il corpo del Darima dall'oro del deserto vi era solamente il sottile strato di tela che assorbiva e disperdeva il calore schermando la tenda. Il pranzo era stato costituito da un tozzo di pane ed un paio di fette di formaggio. Un pranzo leggero com'era solito fare quando doveva vagare nel deserto. Doveva per prima cosa conservare provviste e poi amava fare più spuntini leggeri invece di un solo pranzo sostanzioso. Dopo un paio d'ore passate in quel luogo il Jinchuuriki aveva deciso di mettersi nuovamente in moto. "Meglio andare nuovamente... Non devo passare le giornate a contare i granelli di sabbia che formano il deserto." In breve tempo la tenda e tutto il necessario alla sosta erano stati riposti nella sacca. In pochi minuti Sora era nuovamente pronto per mettersi in viaggio in groppa al suo cammello. Due giorni di cammino nel deserto separavano il Portatore dello Shukaku dalla sua prima meta. Stava tornando a Satetsu, seppur solo per un momento. Non era sicuro di voler passare per la città. Una volta al di fuori della sua vecchia casa chi o cosa poteva impedirgli di entrare li dentro per incontrare la Madre Superiora che l'aveva cresciuto come un figlio? No, non poteva rischiare di perdere tempo. Una sosta non era programmata e di sicuro neanche incoraggiata dai piani alti. La sua missione era chiara ed abbastanza importante. La ricostruzione di una città poteva significare un enorme giro d'affari. Un opportunità che poteva far gola a molti. Il deserto dalle morbide dune accompagnava il cammino del Darima immutabile e quasi immobile. Di tanto in tanto Sora poteva vedere qualche sporadico ciuffo d'erba secca o una pianta di tipologia xerofita come l'aloe. Le foglie di quella pianta erano molto importanti perché avevano piccole caratteristiche curative e cicatrizzanti. L'aloe, però, non era l'unica pianta presente ma solo la più importante. Piante grasse di vari tipi e piccole piantine dalle foglie coriacee e cerose apparivano di tanto in tanto a distruggere la monotonia del luogo. Dopo quasi due giorni di cammino, intervallato da varie pause per mangiare e per ripararsi dal sole, il Jinchuuriki aveva potuto vedere dalla cima di una duna le mura di Satetsu. Entrare in quella città poteva significare rimanerci. Il portatore dello Shukaku non sapeva se aveva la forza di riuscire a passare fuori al convento che l'aveva visto crescere senza entrarci. "Meglio aggirare le mura... Avrò tempo per tornare a Satetsu dopo la mia missione. Devo tornare almeno una volta." Si era detto mentre spronava Pips ad avanzare al trotto. Carezzando l'omoikarui, riposta nel fodero alle sue spalle, Sora aveva continuato la sua avanzata. Una mezza giornata separava il Darima dalla sua destinazione. Il passaggio dal Paese del vento al territorio di Hoshi era stato difficilmente percettibile. Il paesaggio a nord era una distesa rocciosa ricca di costruzioni montuose e costoni isolati. Il deserto roccioso era la vecchia casa del Manipolatore della sabbia, seppur la sua preferenza era sempre andata a favore dei deserti a Sud di Satetsu. In quei luoghi si potevano incontrare, inoltre, lavoratori e mercanti che si dirigevano verso le cave di metallo. Hoshi non era così differente dalla città all'estremo Nord del vento. Il terreno era polveroso e montano con strapiombi e ballate. Il verde non cresceva se non i piccole macchie rade. In breve tempo, quando erano circa le sei o le cinque del pomeriggio, Sora aveva potuto vedere all'orizzonte delle piccole abitazioni in legno. Li era dove un tempo si doveva trovare la città di Hoshi.
    png
    "Sangue e Ceneri... Dei Mukenin hanno fatto tutto quello? Se sono stati capaci di ridurre una città importante come Hoshi in questo stato devo solamente sperare di non rivederli a breve. Un nuovo attacco ora potrebbe essere fatale per me e per la città." La cittadina di Hoshi era ridotta veramente male. Delle mura non vi era quasi più traccia, a parte le buche di fondazione, e la zona, che si affacciava su di un precipizio, era una distesa di nuda terra con cataste di legname accasciato al suolo in modo disordinato. Poche case si erano mantenute in piedi senza nessun apparente aggiustamento successivo. Uomini di ogni età e donne si davano da fare intorno alle costruzioni ancora in piedi trasportando legname o cominciando la ricostruzione. In tutto poche case sembravano completamente terminate. Il resto della città era o ancora formato da ruderi che stavano per essere smantellati o da case mezze abbozzate. Su di un lato dell'ex villaggio vi era una sorta di campo provvisorio formato da tende a cupola. In quella seconda parte di città si erano concentrate le persone che non potevano aiutare nella ricostruzione. Anziani ed i bambini affollavano quell'altra zona della città. I bambini giocavano sotto lo sguardo vigile dei vecchi. Solo pochi di loro guardavano ancora le loro case con espressione corrucciata. Sora in groppa a Pips era arrivato nella città attirando su di se lo sguardo di tutti i presenti. Forse ultimamente non erano stati abituati a ricevere ospiti. La notizia di un attacco nemico si diffondeva velocemente nel mondo Ninja e questo scoraggiava anche i mercanti più temerari dalle loro spedizioni. Smontando dalla groppa del suo cammello il Jinchuuriki si era sentito terribilmente osservato. Tutti i presenti si erano fermati a guardare il ragazzo con il turbante e gli occhiali. Sulla schiena vi era l'omoikarui mentre la giara era stata legata dietro la sella del cammello. Quella sola arma, però, serviva a qualificarlo come uno shinobi forse anche più del suo coprifronte. Buon giorno... Aveva detto il Darima guardandosi intorno. Forse i cittadini stavano ancora cercando di decidere se dover interpretare quell'apparizione come una minaccia o meno. Hemm... Aveva cominciato grattandosi la nuca con la mano sinistra leggermente in imbarazzo. Buona sera... Io sono Sora Darima, Shinobi di Sunagakure no Sato. Aveva detto rivolto a tutti mentre dall'accampamento formato da tende si avvicinava un uomo alto circa un metro e ottanta dalle spalle larghe. La barba bionda era curata ed acconciata in una strana foggia che pareva quasi una moda in quella città. Squadrata alla base presentava due punte sulle guance che si interrompevano dove dovevano andare ad incontrare dei baffi inesistenti. Eccomi... Eccomi... Scusate tanto... Il vestito marrone con camicia bianca che portava era lindo e ben curato mentre un codino lungo e biondo come la barba ballonzolava a destra ed a manca. L'uomo dopo essersi fermato ad un paio di metri dal nuovo ospite si era aggiustato gli occhiali sul naso. Infatti, questo portava un paio di occhiali sottili e quasi a goccia con una montatura sottile ed argentata. Io sono Vahen Hoheim, primo cittadino di Hoshi. Così dicendo aveva indicato una piccola spilla a forma di stella sulla sua giacca. Quella spilla era formata solamente dal contorno di una stella. Vuota all'interno e con il solo bordo ben lucidato che riluceva sotto i raggi del sole. Hoshi in effetti significava Stella. Quindi nulla meglio di quel simbolo poteva rappresentare quel posto. Buon giorno signor Hoheim... Aveva detto il Darima con un inchino formale ed appena accennato. Sono stato inviato qui, come forse saprà di già, per controllare lo stato dei lavori e l'impiego dei fondi donati dal Kazekage. Quelle parole avevano per un attimo fatto variare l'espressione dell'uomo. L'attimo infinitesimale, però, sembrava non essere mai esistito quando questo con un sorriso aveva ripreso a parlare. Bene, signor Darima, lei è il benvenuto nella nostra umile dimora. Per ora non possiamo darvi molto ma voglio sperare che il poco che possiamo offrirvi vi basti... Sa, per ricostruire una città i fondi non bastano mai... Aveva poi cominciato l'uomo con una sola e semplice richiesta sottintesa nelle sue parole. "Questo tizio vuole altri soldi... Questo posso capirlo, chi non ne vorrebbe? Però, almeno dovrebbe prima mostrarmi lo stato dei lavori.. E non mi sembra che i lavori procedono spediti come dovrebbero." Mentre il Chuunin pensava l'uomo aveva continuato a sparare elogi sul Kazekage e frecciatine sulla scarsità dei fondi necessari. Ad ogni modo, questa sera lei è nostro ospite. Tra poco i lavori termineranno e tutti andremo a mangiare. Per tutto ciò che dovete fare c'è tempo anche domani. Ora andatevi a sistemare in una tenda. Kisuna, Baba... Aveva detto chiamando due donne anziane che avevano fatto un passo avanti tra la folla prima di avvicinarsi alla coppia. Accompagnate il Signor Darima nella tenda accanto alla mia. Fatelo sistemare come meglio potete. Quella decisione aveva fatto storcere il naso a molti cittadini che avevano cominciato a vociare sommessamente. Ad ogni modo Vahen incurante del vociare della folla si era allontanato per entrare nella città distrutta. Abbandonato Sora e si era portato tra le macerie per dare ordini a coloro che ancora vociando stavano tornando a lavoro per terminare le ultime cose della giornata. La tenda consegnatagli era, a quanto pareva, già stata assegnata a qualcun altro. Infatti, all'interno vi erano degli abiti che subito erano stati raccolti dalle due donne per lasciar spazio al borsone del Darima. Il Jinchuuriki aveva provato a declinare l'offerta ma invano. Così all'interno di quella tenda Sora aveva aperto il proprio bagaglio per trovare il proprio diario. Da quello che aveva visto i lavori procedevano troppo lentamente. Posando il libricino aveva passato ad esaminare le armi che gli potevano servire per incutere timore nel caso in cui i lavori continuavano su quel passo. Da domani la storia doveva cambiare. Dopo neanche una decina di minuti in cui si trovava solo all'interno della tenda qualcuno gli si stava avvicinando. Sfoderando per qualche centimetro l'Omoikarui. Signor Darima... Aveva detto una ragazza lasciando entrare solo il volto nella tenda. Rapida come il vento la Katana era tornata nel suo alloggio. Il sindaco mi ha chiesto di venirla a chiamare. Stiamo andando tutti a fare il bagno nel fiume. Si porti anche una cambio d'abito. Subito dopo c'è la cena in tavola. Prendendo un kimono nero con bordino bianco ed un pantalone largo della stressa fattura Sora era fuoriuscito dalla tenda senza prendere altro oltre al suo equipaggiamento. La giara sulle spalle era la base da cui partire per i suoi spostamenti. Scortato dalla fanciulla bruna ed alta il Darima era arrivato nei pressi di un largo fiume. La strada era divisa in due da un paravento, a sinistra le donne mentre a destra gli uomini. Che palle... Speravo di poter vedere questa ragazza nuda come mamma l'ha fatta. Questi barbari di merda. Il pensiero dello Shukaku non era stato riconosciuto come tale. Oramai il demone riusciva a manipolare la mente del suo ospite per fargli credere che le sue parole erano frutto di un suo stesso pensiero. Entrano nella sagra della salsiccia Sora si era lavato in fretta ma accuratamente. I viaggi nel deserto non permettevano di sprecare acqua per lavarsi ed in questo modo il Darima poteva riprendere il suo odore naturale. Quando tutti si erano lavati ed asciugati Sora, con indosso il suo Kimono leggero e le armi, si era accodato alla folla che si portava presso la cena. Quell'occasione poteva essere perfetta per parlare un pò con i cittadini e scoprire com'erano sentiti i lavori da parte loro. La cena era stata preparata dalle donne del villaggio e servita a tutti in scodelle. Dopo essersi messo in fila con gli altri cittadini il giovane a aveva avuto la sua porzione di zuppa di miso. Grazie... Aveva detto alla donna che gli aveva servito il cibo prima di andarsi a sedere accanto ad un gruppetto di uomini che aveva visto lavorare poco prima. Posso? Aveva detto mentre si accomodava senza attendere una risposta. Buona sera, come saprete sono uno Shinobi inviato qui per controllare lo stato dei lavori... Mentre parlava più di uno si era fermato per ascoltare le sue parole. "Spero in persone ragionevoli... Non vorrei aver a che fare con un villaggio di omertosi." Aveva pensato mentre continuava a parlare porgendo l'ultima domanda. Secondo voi i lavori come stanno andando? I cinque uomini al tavolo si erano guardati prima di poter azzardare una qualsiasi risposta. Infine uno di loro aveva cominciato a parlare. Beh noi procediamo più spediti che possiamo... La verità è che mancano le materie prime per costruire. Sempre meno legname ci viene consegnato dai corrieri. La colpa, dice il sindaco, è dei fondi che scarseggiano... Domani potrai vedere con i tuoi occhi ora mangia ragazzino prima che si freddi. Poi si erano rimessi tutti a mangiare come aveva fatto anche il Darima. Una volta completato il pranzo tutti si erano ritirati nelle proprie tende tranne pochi gruppetti di uomini che con la pipa avevano cominciato a fumare parlottando tra di loro. Sora aveva, così, finto di andare a letto anche lui per poi prepararsi per un ispezione rapida alle macerie del villaggio. I turni di guardia erano compito di tutti gli uomini del villaggio. Non vi era, in verità, una vera e propria forza di polizia, seppur in quelel terre era quasi d'obbligo.
    png
    Quanto più silenziosamente aveva potuto muoversi tra le tende il Darima aveva cercato di evitare lo sguardo degli uomini che si trovavano ancora all'esterno delle loro brande. "E questi domani devono alzarsi alle prime luci dell'alba per lavorare... Se continuano a fare le ore piccole domani saranno degli zombie." I materiali utilizzati per la costruzione erano quasi tutti riciclati dalle case distrutte. Si poteva vedere chiaramente anche alla poca luce della luna la differenza tra i pochi innesti nuovi e quelli precedenti. L'ispezione era durata al massimo un paio d'ore mentre il Jinchuuriki controlla va la zona più o meno a fondo. mentalmente, intanto, cercava di tenere a mente tutto ciò che doveva controllare il giorno seguente durante la sua ispezione ai conti. Uscendo dalla zona Sora si era sentito osservato. Cosa impossibile visto che non si vedeva nessuno in giro tranne le due guardie che se la dormivano di grossa. Nessun bagliore strano degli occhi si era illuminato grazie alla luce lunare. Se qualcuno lo stava osservando di nascosto forse attendeva il miglior momento per fare la propria mossa. Quindi fingendo di non essersi accorto di nulla il portatore dello Shukaku aveva continuato a camminare tenendo i sensi all'erta. Alzando lo sguardo al cielo il Chuunin era stato folgorato da una visione perfetta ed idilliaca. Il cielo stellato di Hoshi si stagliava su di lui anche in quella notte senza luna erano loro ad illuminare il firmamento. "Credevo che ciò che illuminava il cielo era la luna ma invece qui sono le stelle a fare il grosso del lavoro." In quel momento il Darima poteva capire perché quel luogo si chiamava Hoshi. Le stelle, grazie alla particolare assenza di vegetazione, potevano essere viste in maniera perfetta. Lo scorcio di cielo era simile o quasi a quello che si poteva scorgere nel deserto anche se con costellazioni e stelle profondamente diverse, molto più luminose. La notte insonne era continuata poi tranquilla mentre al buio il Jinchuuriki attendeva un possibile attacco da parte degli occhi che l'avevano fissato poco prima. La mattina, però, era arrivata. Alle sei del mattino Sora era fuoriuscito dalla sua tenda credendo di trovare la popolazione già alle prese con la ricostruzione. Seduto all'esterno della tenda aveva atteso per ore prima di vedere i primi segni d'attività. Circa alle otto le persone erano cominciate ad uscire dai loro alloggi per fare colazione. Il tutto avveniva troppo lentamente. Solo alle dieci di mattina Vahen era fuoriuscito dalla sua tenda ancora sbadigliando dicendo che i lavori potevano cominciare. Leggermente infastidito il Manipolatore della sabbia si era avvicinato al sindaco. Signor Hoheim quando vuole io sono pronto per venire a conoscenza dei conti della ricostruzione. Se vuole farmi strada subito. Aveva cominciato in modo tranquillo chiedendo prima in modo gentile per poi passare ad una sorta di velato ordine. Ehm... Ehm... Andiamo... Anche se c'è tempo... Seguimi pure. Leggermente riluttante l'uomo aveva accompagnato il Darima nella sua tenda, una delle più grosse di tutto l'accampamento. L'ambiente oltre ad un letto aveva una grossa scrivania, forse inserita già nel precedente ufficio del sindaco, e sedie spaiate. Si accomodi pure, signor Darima... Ora prendo tutto il necessario. Aveva detto indicando una delle sedie difronte alla scrivania. Dovrei avere i resoconti proprio qui in questa busta... Se vuoi aprila pure da solo e con calma. Così dicendo l'uomo aveva posto sotto il naso del giovane una busta che poteva contenere dei documenti gialla ma abbondantemente imbottita. All'interno del plico, però, non vi erano documenti o carte ma solamente bigliettoni. La cospicua somma di denaro ammiccava dalla busta agli occhi del manipolatore della sabbia. Beh se vuole corromperci perché non glielo lasciamo fare? Aveva detto lo Shukaku, stavolta parlando chiaramente con la sua voce. In fondo questi sono affari loro. Sono i loro soldi e possono farne quello che vogliono. Tu dovrai solo chiudere un occhio e lasciar correre. Pensaci cos'ha fatto il Kazekage per noi? Non vuole neanche riceverti... Poi continuando con la voce dello stesso giovane aveva aggiunto. Potrei finalmente comprare quell'arco che mi piace tanto... L'avarizia stava per far breccia all'interno dell'animo del Jinchuuriki. Prendere i soldi e chiudere un occhio su tutto quello che poteva ricevere in quel modo era troppo facile. Forse la scelta più facile da prendere al momento. "No, non posso... La scelta più facile è quasi sempre la più sbagliata..." Combattendo a spada tratta contro il desiderio di accettare l'offerta il giovane di Suna era riuscito a riacquistare il controllo, però, senza ancora poggiare la busta ricolma di soldi sul tavolo. Questi... Questi... Aveva detto incredulo. Questa reazione aveva acceso negli occhi del sindaco della città una speranza morbosa ed avida. Questi non sono i documenti che vi ho chiesto signor Hoheim. Spero che questo sia uno scherzo. Così dicendo aveva poggiato le carte sul tavolo con forza. Bello scherzo, ora mi presenti i conti... Chiuderò un occhio su questo suo folle gesto... Provare a corrompere uno shinobi... Ora prenda i conti prima che la consegni alle autorità del villaggio della sabbia. Un sorriso contrito e sommesso era apparso sul volto dell'uomo mentre cominciava a parlare con voce piagnucolante. Mi scusi... Mi scusi signor Darima... Mi spiace... Non accadrà mai più... E' stato uno stupido errore per provare a celare i miei errori... Chiudete un occhi stavolta non perché ho comprato il vostro silenzio ma per bontà d'animo. Quelle parole avevano creato uno scoppio d'ilarità nella mente del giovane. Il Demone rideva sguaiatamente alternando tra una risata e l'altra una semplice parola. Uccidi... Uccidi... Uccidi... Uccidi... Il Chakra contaminato della bestia scorreva dentro di lui invitante e dolce. Quel veleno era mascherato come il più dolce dei mieli. Come un sacco ricolmo di rifiuti lasciato a marcire nel deserto per settimane l'odore era dolce e nauseabondo. No... Signor Holein. Mi spiace ma non funziona così. Lei non ha truffato solamente il paese del vento ma anche Hoshi stessa. La sua Hoshi. Ora voglio vedere i resoconti delle spese e dei lavori. Da domani nominerò io un nuovo sovrintendente in attesa della decisione del Kazekage di inviarvi una persona che possa tenervi d'occhio con competenze nel campo dell'urbanistica superiori alle mie. Come un cane bastonato Vahen aveva tirato fuori uno scrigno che conteneva vari fogli di carta. Fatture e ricevute di pagamenti o di introiti. Le scartoffie erano molte ed il loro controllo aveva richiesto gran parte della giornata. I due non si erano allontanati per un momento da quel luogo ricevendo addirittura il pranzo nella tenda dell'uomo. Alla fine della giornata Sora aveva scoperto che quasi più di dieci milioni di Ryo erano scomparsi all'interno del vuoto. Alla domanda sul dov'erano stati riposti quei soldi il sindaco non gli aveva saputo rispondere altro che con un indistinto balbettio. Sora doveva tener d'occhio quella persona. Seppur viscida ed imbranata quanto appariva. Dei soldi spariti, però, non vi era traccia. L'uomo diceva che glieli avevano rubati ma di rado qualcuno rubava a casa del ladro. Così dopo la cena, senza ottenere risposte, il Darima aveva ingaggiato degli uomini per fare da guardia alla tenda dell'uomo. Prima, però, aveva spiegato la situazione alla gente frenando i tumulti. L'uomo era sempre stato un uomo fidato, per questo era stato scelto come sindaco, ma da dopo la distruzione della città era leggermente cambiato. Piccoli comportamenti o gesti che erano stati associati allo shock di vedere la propria città invasa e distrutta. Il giorno seguente il Jinchuuriki sarebbe partito portando con se l'uomo. Doveva rispondere dinanzi al Kazekage delle sue malefatte. Ad Hoshi la legge era poco fidata agli occhi del Darima. La città era stata distrutta e tutti i prigionieri della città lasciati scappare. Suna era ben più sicura e poi estendere il controllo della sabbia fino ad Hoshi poteva non essere altro che un beneficio. Quel gesto poteva portare il problema Mukenin alla luce del sole ed un attacco in massa a quelle terre da parte del vento poteva servire al suo scopo. Cioè eliminare tutti i Mukenin che infestavano la roccia. La giornata di lavoro era stata abbastanza fruttuosa. Tre nuove case erano state tirate su e le altre terminate. Lasciare la direzione ai cittadini poteva essere un bene. Tutti avevano voglia di ritornare nelle loro abitazioni ed uscire da quel limbo. Combattendo contro l'insistenza dei paesani Sora aveva provato a montare di guardia alla tenda del sindaco suo custodito ma questi l'avevano costretto ad andare a dormire senza se e senza ma. Un unico vezzo prima di andare a fingere di dormire. C'era chi impiastricciava la sua faccia con impacchi di ogni tipo e Sora non poteva essere considerato più simile a quei narcisisti. Infatti, il suo rituale prima di addormentarsi non era stata una goccia di Chanel numero cinque e nient'altro ma una resistente e possente Suna no Yoroi. L'armatura copriva completamente il suo corpo proteggendolo da qualsiasi eventuale attacco.
    Suna No Yoroi - Armatura di Sabbia
    SunanoYoroi-ArmaturadiSabbia
    Villaggio: Suna
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Una vera e propria armatura di sabbia che ricopre l'intero corpo dell'utilizzatore. Può difendere da attacchi fisici molto violenti. L'armatura potrà resistere ad armi da lancio minori, una tecnica di Taijutsu di livello C oppure due di livello D, o un'esplosione di potenza paragonabile a quella di una cartabomba purché non derivi da Ninjutsu, dopodiché la parte colpita non sarà più coperta e riparata. Altre armi saranno dunque efficaci, ma i danni riportati dal Ninja saranno d'un grado inferiore.
    Consumo: 4 (+ 1m³ di Sabbia)

    L'uomo dai capelli biondi girava nella penombra della sua tenda. I documenti e tutto ciò che lo incriminava si trovavano con il maledetto ragazzino della sabbia. Sora Darima doveva essere rimpiazzato ed ucciso. Oramai la sua copertura era saltata. Guardando lo specchio Vahen si era visto diverso. Vahen poi, che nome stupido. Quell'aspetto, quel nome, quelle settimane erano state una sofferenza. Non sentiva pronunciare il suo nome da troppo ormai. Fingere, per lui, non era mai stato un grande problema amava, infatti, soprattutto quell'aspetto della vita da Shinobi. Aveva raccolto un monte di informazioni prima dell'assalto e durante l'assalto dei suoi compari non aveva dovuto far altro che sbarazzarsi del vero sindaco. La maschera che portava era perfetta sotto ogni punto di vista. Così, per prima cosa, aveva controllato il suo tesoro. Sottrarre cinquemila ryo per provare a corrompere il Ninja era stato da stupidi. Sfruttando un semplice Fuuinjutsu il biondo aveva celato i soldi, la sua borsa ed un coprifronte di Konoha rigato. Mettendo in posa i due oggetti l'uomo aveva evocato nuovamente la sua borsa. Etraendo i soldi aveva allacciato la borsa alla cintola e legato il coprifronte sul braccio destro. Ora stava per mettere in chiaro ciò che era e ciò per cui gli serviva quella ingente somma. Ben presto anche il resto della somma, quello nelle mani del chuunin, doveva andarsi ad aggiungere ai suoi possedimenti. Prima, però, doveva uccidere il Darima e creare un pò di scompiglio per poter fuggire.
    Hando, Himitsu, Hando - Mano, Segreto, Mano x2
    Kuchy-Oggetto1
    Villaggi: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Fuuinjutsu
    Sovrapponendo a croce due Pergamene sarà possibile sigillare all'interno di esse un qualsiasi oggetto non più grande di una borsa porta-armi. Per estrarre l'oggetto basterà disporre nuovamente le pergamene nella stessa posizione e comporre alcuni brevi sigilli. Ricompariranno su di esse i kanji e gli ideogrammi, prima invisibili, dopodiché, come suggerito dal nome della tecnica, basterà appoggiare le mani nei bracci orizzontali della croce ed immettere una leggerà quantità di chakra per rievocare quanto prima sigillato. Questa tecnica non risulta molto comoda in combattimento, a causa del processo di preparazione che richiede, ma è ottima per infiltrare armi o custodire documenti top-secret dato che solo chi ha sigillato per la prima volta l'oggetto può rompere il sigillo.
    Necessarie le 2 Pergamene Minori, acquistabili in Armeria.
    Consumo: 2

    I sigilli per la Hando, Himitsu, Hando erano stati fatti una seconda volta per nascondere la refurtiva nuovamente nel rotolo. All'esterno della tenda Vahen poteva ancora vedere le sagome dei due uomini che dovevano montare la guardia alla sua tenda. Posando i rotoli nella borsa si era guardato per un attimo in uno specchio alla penombra prima di sussurrare alla notte. Addio Vahen Hoheim... Così dicendo aveva cominciato una lenta discesa nella terra grazie ad uno dei suoi Ninjutsu di natura Doton. Mentre scendeva lentamente aveva anche dato il via allo spettacolo all'esterno componendo un unico sigillo necessario alla creazione di un Karasu Bunshin.
    Doton: Dochuu Eigyo - Nuotata nel Sottosuolo
    DotonDochuuEigyo-NuotatanelSottosuolo
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa tecnica il Ninja sarà capace d'immergersi liberamente nel sottosuolo, anche se ad una velocità minima ma con il vantaggio di non dover eseguire alcun Sigillo. La velocità ridotta però permette al soggetto di individuare più facilmente la posizione dell'avversario e una volta sottoterra ci si muoverà infatti ad una velocità di ben due gradi inferiore alla propria. Si può restare nel sottosuolo fino a 3 turni, dopo di che bisogna riemergere per prendere aria.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Karasu Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni di Corvi
    KarasuBunshinnoJutsu-TecnicadeiClonidiCorvi
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore di creare un cloni di corvi che avrà le stesse ed identiche caratteristiche dell'evocatore. La peculiarità del clone di corvi, differentemente da quelli elmentali, è la loro capacità d'utilizzare ogni forma di Jutsu; purché massimo di livello C e non di natura elementale. Non possiedono capacità e specializzazioni dell'originale.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone)

    Il clone aveva dei precisi ordini. Doveva attendere per vari minuti prima di poter cominciare il piano che già conosceva. L'originale doveva prima raggiungere la tenda dell'avversario per colpirlo al cuore con i suo Kunai prima di poter andare via. Lentamente era arrivato all'interno della tenda del suo avversario per preparare la sua vendetta. uscendo allo scoperto, facendo meno rumore gli era possibile il Mukenin si era avvicinato facendo fuoriuscire il Kunai dalla manica destra. Muori Bamboccio... Il Kunai aveva cozzato sull'armatura del Darima. La Yoroi aveva fatto il suo lavoro bloccando il Kunai sulla sua patina dura e sabbiosa. Buona sera Vahen... Il sorriso del Jinchuuriki non prometteva nulla di buono mentre con un gesto fluido della mano cominciava a stringere il polso dell'uomo per fargli cadere il Kunai dalle mani. Il trambusto all'esterno della tenda, però, aveva aiutato l'avversario a scampare alla presa e ad afferrare, con la mano libera l'Omoikarui poggiata ad un lato del letto. Bene, questa potrebbe farmi comodo... Veramente comodo... Aveva detto l'uomo facendo roteare la spada bianca senza ritegno. "Ma guarda un pò te se non devo subire i colpi della mia stessa spada..." Rotolando sul letto Sora era scampato al primo attacco mentre stendendo la mano dalla giara aveva fatto volare via il tappo per richiamare mezzo metro cubo di sabbia. Con quel materiale aveva formato la sua speciale Alabarda. Rapidamente rispondeva agli affondi dell'uomo mentre veniva distratto dalle grida all'esterno della propria tenda. Arretrando aveva portato lo scontro nei pressi della parete in tela. Con uno scarto aveva poi evitato l'ultimo affondo della lama bianca che era andato a tranciare il telone. Sfruttando la nuova apertura il Jinchuuriki era potuto fuoriuscire dalla tenda per vedere i due guardiani combattere contro degli avversari invisibili mentre un clone del sindaco li bersagliava dalle retrovie con degli ampi lanci di shuriken quadrangolari. I lanci erano cospicui grazie all'utilizzo di appositi lanci che permettevano il lancio di un alto numero con un minor impiego di energie.
    Suna no Hoko - Alabarda di Sabbia
    SunanoHoko
    Villaggio: Suna
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Con mezzo metrocubo di Sabbia sarà possibile creare un'Alabarda di Sabbia, che sarà caratteristicamente identica all'arma originale. L'arma è lunga poco più di due metri e presenta quattro estremità appuntite da un lato. L'Alabarda ha una durata massima di ventiquattr'ore poi si sgretolerà, ma l'utilizzatore avrà la facoltà di farla tornare al suo stato originario, la sabbia, in qualsiasi momento.
    Consumo: 2 (+ 1/2m³ di Sabbia)

    Oboro Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni di Nebbia Oscura
    OboroBunshinnoJutsu-TecnicadeiClonidiNebbiaOscura
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Una tecnica reputabile come un'evoluzione dei classici cloni di livello E. La differenza sta nel loro numero assai maggiore che permette all'utilizzatore di confondersi fra le sue copie. Esse risultano totalmente immobili ed inoffensive. E' abbinabile con il Genjutsu: "Kasumi Juusha no Jutsu - Tecnica dei Servitori della Nebbia Oscura"
    Numero di copie evocabili: Genin: 10
    Consumo: 2

    Kasumi Juusha no Jutsu - Tecnica dei Servitori della Nebbia Oscura x6
    KasumiJuushanoJutsu-TecnicadeiServitoridellaNebbiaOscura
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Genjutsu
    Questa tecnica va utilizzata in combinazione con la Oboru Bunshin No Jutsu; che permetterà all'utilizzatore di far simulare numerosi attacchi ai propri cloni che altrimenti sarebbero innocui. Inoltre quest'arte illusoria ha un doppio effetto. Se la vittima attacca i cloni, esso li vedrà in procinto di dissolversi ma improvvisamente noterà che si genereranno nuovamente nuovi cloni.
    Non è possibile dissolvere questo Genjutsu con il Kai permettendo dunque all'aggressore di disporre del fattore sorpresa quando deciderà d'attaccare.
    - Richiede la Oboru Bunshin No Jutsu
    Consumo: 2 (A turno)

    Il Karasu Bunshin aveva ricorso alla combinazione degli Oboro Bunshin su entrambe le guardie. E grazie agli Shuriken li aveva quasi resi in fin di vita. Una decina di cloni erano fermi ed immobili per un attimo mentre un attimo dopo, dopo una serie di sigilli da parte del clone del sindaco, avevano cominciato a muoversi tutti con l'intenzione di attaccare il Darima. Avanzando per portarsi nel campo aperto Sora aveva cercato di tranciare ogni clone con un colpo d'alabarda mentre alleggerito dall'assenza della giara precedeva il suo avversario che lo inseguiva con la sua Omoikarui in pugno. Ogni clone sembrava non risentire minimamente del colpo d'alabarda infertogli. Anzi, questo si dissolveva prima in uno sbuffo di fumo per poi ritornare ancor più tenace di poco prima. La sua strategia, però, era un altra. Oramai aveva compreso che non poteva fare molto altro contro quella selva di cloni. Così provava a puntare sull'ultimo rimasto, quello che aveva composto i sigilli per renderli vivi e colui che stava preparando la sua mossa con i lacci ed i Kunai. Fermo, senza rispondere agli attacchi dei Bunshin il Jinchuuriki aveva lanciato la sua alabarda contro l'avversario sorprendendolo mentre stava per far schioccare il suo laccio. I cloni erano così scomparsi e Sora aveva potuto vedere il bagliore bianco che precedeva un attacco con l'Omoikarui. Utilizzando quel poco che sapeva del corpo a corpo il Darima si era abbassato per portare una spazzata bassa verso le gambe del suo aggressore. In questo modo doveva farlo cascare e con ogni probabilità renderlo anche inoffensivo una volta al suolo. Infatti, una volta averlo fatto cascare il chuunin aveva poggiato il suo piede, nudo, sul braccio che portava la lama per fargli mollare la presa. Una volta impossessatosi nuovamente della sua arma leggendaria il Jinchuuriki aveva avvicinato la lama al volto del mascalzone per poi fare un profondo taglio sulla sua guancia. Insieme al vermiglio sangue dell'avversario la sua pelle si era aperta mostrando un altro volto stavolta più giovane. Legando l'avversario con dei fili consegnatigli da un civile il Darima aveva potuto liberare il ragazzo dall'ingombro di quel volto fasullo. Il ragazzino di Konoha era stato poi, la mattina seguente, scortato da Sora nel suo viaggio nel deserto. I metodi del portatore del demone per estrapolare una confessione erano rudi ma efficaci. Strappare una confessione ad un uomo era semplice. Bastava un metro cubo di sabbia, che nel deserto abbondava, una capacità nel manipolarla ed indurirla ed uno sfintere anale ben stretto. Far penetrare quel duro obelisco all'interno del proprio prigioniero serviva ad estrapolare anche le più intime confessioni. E quando l'effetto cominciava a svanire non bastava far altro che aumentare le dimensioni per aumentare e prolungare il dolore.
    Sabaku No Jutsu - Tecnica della Sabbia x2
    giuseppolo_zps926a5048
    Villaggio: Suna
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Allo shinobi che possiede questa innata è possibile muovere la sabbia che è presente nell'area o nella propria giara fino ad un massimo di 15m³. Questo permette ovviamente il comprimere la sabbia per formare scudi, attaccare o usare le relative tecniche. La sabbia compressa ha la resistenza della dura terra, permettendo di bloccare armi da lancio e colpi di Taijutsu massimo di livello D. La sabbia può essere controllata fino a trenta metri dall'utilizzatore, dopodiché se ne perde il controllo.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Grazie a questo metodo oltre a grida e lacrime per la propria verginità anale Sora era riuscito a ricevere una confessione completa da parte di Shinko. A partire dal nome dei suoi complici, Shusui Watame, Hinamoto Murikame, Makka Albaran ed un altro paio. Fino ad arrivare alle motivazioni che li avevano spinti a tale gesto. Motivazione per cui aveva dovuto rincarare la dose di abbondanti centimetri, sia per fargli sputare il rospo sia per ciò che avevano in mente. Volevano acquistare merce al Mercato Nero, merce che poi avrebbero utilizzato per un attacco a Satetsu. Dopo quel trattamento il Noriame si era fatto docile come un Gai'shain delle tribù Aiel. Questi erano dei speciali schiavi sommessi dal Ji'e'Toh, il particolare stile di vita delle tribù. Ogni grave smacco si pagava con un periodo da servitore in quelle terre. Infine, dopo i tre giorni di cammino in cui il Mukenin aveva addirittura rivelato quanti peli sul petto avevano ciascuno dei suoi compagni Sora aveva consegnato il giovane alle autorità insieme alla refurtiva e ad un resoconto completo dello stato dei lavori e dei suoi suggerimenti.

    NarratoSoraShukakuAltro
    ChakraFisicoMentale
    115- 4= 111- 2= 109- 8= 101IllesoSereno - Concentrato
    ~Borsa Doppia
    ArmiAccessori
    Kunai [9/9]Bombe Fumogene [3/3]Torcia LuminosaOcchio Cibernetico
    Palla Gelo [5/5]Palla Luce [2/2]Radiolina [#4]Fili Metallici [20m]
    Cartabomba [5/5]
    ~Fascia
    PosizioneOggettoNote
    SpalleGiara
    [8,5/10 m³]
    [Chiusa]
    Diagonale, Imboccatura [S]
    ~Gilet
    ArmiAccessori
    Bomba Carta [2/2]Occhiali con Seghetto Seg.
    ~Equip
    SlotPosizioneOggetto
    FoderoSpalle [D]Omokarui
    T. Supple.Coscia [D]Senbon [20/20]
    ~Abbigliam.
    OggettoNote
    Copricapo del DesertoIndossato
    Coprifronte di SunaSulla Fascia
    ~Note
    SabbiaAltro
    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Sabbia Utilizzata ≈ 1 m³ (Yoroi) - 0,5 m³ (Hoko) - 1 m³ (Sabaku)
    Suna Yoroi ≈ Attiva
    Occhiali ≈ Indossati
    Fili Metallici ≈ Legati ad un Kunai [20m]
    Tre Cartabomba ≈ Legate a Tre Kunai [3/3]
    Due Palle Luce ≈ Legate a Due Kunai [2/2]
    Due Palle Gelo ≈ Legate a Due Kunai [2/2]

    Vahen Hohein / Shinko Noriame
    sindaco Shinko
    Fisico: Ferita da taglio media al volto
    Psiche: Concentrato - Infuriato
    Chakra: 80- 4- 4- 4- 2- 12= 54
    Borsa: Shuriken Quadrangolari [30/30 - Ogni Dieci Legati a dei Lacci] - Lacci [3] - Rotoli
    Bende: Meccanismo del Kunai Nascosto
    Note: Tramutazione Facciale [Distrutta]



    Edited by Lord ‚-‚ - 9/1/2014, 02:16
     
    .
  3.     +1   +1   -1
     
    .
    AVATAR_DEFAULT

    Ricercato

    Group
    Member
    Posts
    4,797
    Location
    savio (RA)

    Status
    Anonymous
    Correzione:
    Nonmettere [cit.] quando fai una citazione, esce dagli schemi di narrazione

    Bello e tenebroso eh? Scommetto pure modesto :P

    Hai fatto seriamente diventare Teddy un Jounin? Ma dai .-.

    Lezione di italiano numero 1: Nè prevedibili nè evitabili, ci vuole l'accento. Il "ne" va usato senza accento proprio quando è da solo.

    "Le piante lottavano tra di loro per la poca umidità che impregnava il pavimento." Direi terreno dato che ti riferisci al deserto xD

    " Il tempo passava in fretta mentre le due solitarie danzavano accompagnate da un dolce ma rovente vento. " mi sa che ti sei mangiato una parola

    "il sole si era avvicinato pericolosamente al suo acme." Mi sono immaginato le casse di Willy il coyote, vabbeh xD

    "Il terreno era polveroso e montano con strapiombi e ballate." Anche qui i viaggioni xD

    Dici "Entrano" invece di "Entrato".

    Dici "quelel" al posto di "quelle".

    "controlla va" senza spazio.

    Ti sei perso due maiuscole.


    Fai usare la tramutazione facciale al mukenin e ok. Però sbagli due cose:
    -Intanto il tuo mukenin doveva avere la stessa corporatura del capovillaggio e la vedo un po' dura
    -Non è che la tramutazione avviene così a caso, scali i soldi e tac al mercato nero te la fanno. Come da oggetto "è possibile portare il cadavere d'una vittima e farsene impiantare il viso." Quindi dopo l'assalto sarebbe dovuto passare un po' di tempo per fargli mettere il viso mentre il tuo mukenin pare arrivare già lì con il viso dell'altro.
    Globalmente te lo conto come errore arancione.


    Conclusione:
    Missione bella lunga, ben svolta e descritta molto bene. Non ti conto errore la presenza di un Mukenin in una missione dove non è richiesto perchè non lo fai per far accrescere le conoscenze del tuo pg ma per un puro scopo ruolistico, come dovrebbe essere. Occhio a non uscire fuori dal "contesto" con cose tipo quella di Chanel. E' ovvio che con una narrazione in terza persona si può stare un po' più larghi ma occhio comunque. Richiedi pure 280 ryo di ricompensa e la missione ;)
     
    .
2 replies since 5/1/2014, 00:58   175 views
  Share  
.
Top