Missione Supaku Handoru

Era notte fonda. Il rotolo era stretto nella sua mano destra. Era blu, missione di livello B, in singolo. Serrò ancora di più il pugno sentendo la carta morbida della pergamena sotto le dita. Si era recato al palazzo del Kazekage poche ore prima. Ovviamente non era rimasto quasi nessuno se non una segretaria che stava rimettendo a posto qualche scartoffia. Si era appoggiato al bancone mentre con poche secche parole chiedeva informazioni su una missione futura. Supaku Handoru a rapporto disse facendo scivolare sul bancone il rotolo in cui aveva scritto il verbale della sua precedente missione con Oni Baku, Di ritorno dalla missione, c'è qualcosa veloce che si può fare? chiese il ragazzo con aria speranzosa Non ho voglia di tornare a casa...
La donna di servizio sollevò la sua pergamena mentre lo fissava da sopra gli occhiali sottili prima di riporla in un cestino su cui era scritto il kanji "verbali" prima di rivolgersi di nuovo a lui. Supaku Handoru ha detto....avremmo qualcosa giusto giusto per lei...a quanto pare c'è una missione d'urgenza...se non fosse venuto a controllare le sarebbe giunta a casa il prima possibile.. disse la donna passandogliela con sguardo sicuro. L'albino l'afferrò rapidamente aprendola e dandole una rapida scorsa, come avrebbe fatto con qualsiasi missione, una occhiata fugace per cercare di capire sommariamente di cosa si trattasse e dove incamminarsi prima di leggerla con cura durante il viaggio. Un attimo dopo l'occhiata distratta divenne un cipiglio serio e il volto lievemente svogliato fu assorto dalla concentrazione.
Adesso si trovava davanti ala cancello Sud di Sunagakure no Sato. Il vento soffiava forte quel giorno e i capelli bianchi del ninja venivano sollevati dalla brezza agitandosi alle sue spalle. Qualcuno lo stava cercando. Un mukenin per la precisione. Il ragazzo non aveva la più pallida idea di chi fosse. Che si Isao o uno dei suoi sottoposti? pensò meditabondo mentre fissava il deserto bianco sotto la luce lunare davanti a sé. Se è un inja di Taki potrebbe essere benissimo uno dei sopravvissuti alla guerra di Elle, ma perché venire a prender me? Non ho combattuto in prima linea ed ero solo uno dei minori ninja mandati in assassinio del dittatore, non penso conosca nessuno il mio nome. il ragazzo era perplesso ma anche terrorizzato. E se mi avessero trovato? non poteva essere...o forse si? Cosa gli resta da fare se non andare a prendere questo mukenin e accertarsi della situazione. Aprì di nuovo il rotolo per controllare le poche informazioni sommarie ricevute sul ninja. A dire la verità non ce ne era quasi nessuna e la cosa lo turbava un poco. Sunagakure aveva scoperto di un mukenin che lo cercava ma non era riuscita a raccogliere nessuna informazione certa di su esso, in pratica poteva trovarsi davanti anche un ninja di alto livello contro cui lui non sarebbe stato capace di fare niente se non fuggire. Fuggire...non penso lo farò....ma se dovessi morire? sentì l'impulso di voltare i passi e camminare in direzione di Konoha per chiedere di nuovo l'aiuto di Arima in questa missione. No, non posso farlo....l'ultima volta che ho chiesto il suo aiuto ho dimostrato solo di essere un debole, adesso devo cavarmela da solo, devo dimostrare a me stesso che me la so cavare qualsiasi sia la situazione. Se voglio affrontare i cinque non posso andare a nascondermi sotto la sottana di ninja più forti, in cerca di protezione...non è così che deve andare. Si passò una mano tra i capelli bianchi, sistemandosi meglio il coprifronte e tirando un altro poco la fascia nera che lo legava alla sua testa. Prese un profondo respiro. Era tempo di andare.
Il viaggio non sarebbe stato neanche troppo lungo e lui sperava, una volta arrivato ad Atsumi, di riuscire a trovare qualche ninja del posto che potesse dargli qualche informazione in più su questo ninja di cui lui aveva soltanto poche righe e una foto all'interno del rotolo. Non era molto da cui partire, ma sempre meglio di niente. Sollevò la pergamena davanti a sé.

Solo quelle poche informazioni sintetiche su questo fantomatico avversario di nome Ibuzo. Cacciatore di teste eh? Non posso che pensare che qualcuno lo abbia assoldato per farmi fuori...non deve essere stato molto fortunato se è stato scoperto mentre raccoglieva informazioni su di me. Mi sarei aspettato una preparazione maggiore dalla descrizione che ne fanno. pensò il ragazzo riavvolgendo il rotolo con un gesto secco e infilandolo nella borsa sulla sua schiena. Osservò il deserto davanti a lui, fermo immutabile se non per qualche raro ricciolo di sabbia trasportato dal vento. Un mare bianco congelato per un attimo tra un tempesta di sabbia e l'altra. Supaku si sistemò al meglio la propria casacca del deserto, sollevando il coprinaso sul volto, in modo che proteggesse le vie respiratorie al meglio, poi sollevò ancora più in alto il bavero della casacca, in modo da nascondere più o meno il coprinaso e le guance. Controllò che ogni cosa fosse al suo posto. Aveva avuto solo il tempo per riposarsi un giorno da quando era tornato e subito lo rimettevano in strada anche se, a dirla tutta, era stato lui stesso a correre dal Kazekage per richiedere una missione. Non si sentiva stanco, non troppo, aveva avuto tutto il tempo per riposarsi durante il viaggio di ritorno. Grazie ad Oba, il suo volatile era riuscito a non sforzarsi più di tanto e a ricaricare le energie. Qualcosa mi dice che dovrò essere al meglio della mia condizione per affrontare questo tizio. Una volta tornato a casa aveva afferrato qualche oggetto trovato nell'armeria di Reiko, così per essere sicuro di avere qualcosa in più su cui contare. Aveva trovato solo una boccetta d'olio e qualche metro di filo metallico, sarebbero bastati.
Bene, si va. disse a bassa voce prima di salutare con un cenno le guardie del Cancello Sud e cominciare la corsa nel deserto.

Passi ritmati sulla sabbia, uno dopo l'altro mentre il ragazzo sfrecciava da duna a duna, cercando di non correre troppo e alternando lunghi momenti di marcia a qualche minuto di camminata, per evitare di affaticare troppo il corpo. Mentre correva pensava a questo misterioso cacciatore mandato a prendere la sua testa.
Potrebbe essere stato ingaggiato da Isao per eliminarmi...forse la ferita che io e Arima gli abbiamo causato è più grave di quanto pensasse e la situazione non poteva essere affrontata da lui stesso, per questo ha mandato un sicario...Oppure potrebbe essere altro, potrebbe semplicemente essere lui stesso a cercare vendetta perché ho fatto parte del gruppo dedito all'omicidio di Elle, ma lui ha tradito da molto tempo, non avrebbe tanto senso. Non mi sembra neanche che abbia la stessa faccia di quello scagnozzo che io e Hitomi abbiamo incontrato ai piedi dell'albero di Taki. Il ninja con il Ranton....la opzioni sono molteplici, in ogni caso se è di livello B sarà certamente un ninja capace e non dovrò prenderlo sottogamba. pensò il ragazzo mentre rallentava per prendere un pò di fiato prima di ricominciare la marcia forzata. Si era portato uno zaino con tutto l'occorrente per sopravvivere a due giorni nel deserto, quello era più o meno il tempo da lui stimato per il viaggio. Quattro litri d'acqua e carne secca e gallette a volontà, più qualche pillola nutriente con tutti le vitamine e gli enzimi necessari per non avere scompensi durante il viaggio. Il ragazzo bevve un sorso dalla bisaccia che si era portato dietro e la ripose con calma mentre aspettava qualche altro minuto prima di ricominciare il viaggio. Takigakure non aveva mostrato nessun interesse sul destino del ninja, che lui lo avesse preso vivo o morto non importava a nessuno. Ma a me si...dovrò cercare di estorcergli più informazioni possibili prima di ucciderlo...sempre se riesco ad avere la meglio su di lui... Catturare vivo Ibuzo era quindi una missione di fondamentale importanza. Il ragazzo aveva bisogno di sapere perché quel mukenin gli stesse dando la caccia. Se sono stato scoperto, allora le cose si complicheranno enormemente....nessun posto sarà più sicuro per me... pensò mentre nervosamente si mordeva il labbro inferiore. Era certo che avrebbe dovuto pensare ad un piano di riserva, qualcosa che lo avrebbe potuto salvare se la situazione fosse precipitata. Se voglio davvero fuggire con Arima, dovrò trovare un modo per evitare che le Terre di Nessuno si trasformino in una grande trappola il giorno in cui fuggirò. Infatti se Isao avesse scoperto chi realmente fosse e che aveva tradito nessun posto sarebbe stato più sicuro per lui di un Villaggio Ninja protetto ventiquattro ore su ventiquattro. Non che quello lo avrebbe potuto fermare ma sarebbe stato molto meglio che andare a vivere direttamente sotto casa sua. Supaku non sospettava che i cinque avrebbero scoperto in fretta la sua fuga se non avesse fatto le cose per bene. Quindi non mi resta che una cosa da fare...trovare un modo per non essere individuato... questo avrebbe richiesto molto tempo, ma aveva visto tra i molti rotoli nello studio della sua sensei qualcosa che avrebbe potuto fare proprio al caso suo.
Camminò per tutta la notte, mentre la luna scendeva il suo arco sempre più vicina all'orizzonte alla sua destra e il sole cominciava ad affacciarsi con i primi timidi raggi alla usa sinistra. L'ora di punta arrivò prima di quanto si fosse aspettato e il ragazzo decise di fermarsi vicino ad una duna per allestire un piccolo campo con tanto di sacco a pelo e tenda posizionata controvento per evitare che una tempesta di sabbia lo sotterrasse nel sonno. Ripartì verso le sette di sera, dopo aver dormito abbastanza a lungo il ragazzo si rialzò pronto per riaffrontare il deserto quando il sole stava già calando. Mangiò mentre viaggiava, masticando carne secca e mandando giù pillole nutritive con un pò d'acqua. Continuò allo stesso modo fino al giorno seguente, quando raggiunge le porte di Astumi verso le sette di sera. Il ragazzo si fece identificare dalle guardie e dopo aver passato i controlli necessari si informò con loro per sapere dove potesse essere la sede del distaccamento dei ninja di Suna in quel luogo.
L'edificio era squadrato, essendo una città molto vicina al mare, Atsumi era composta principalmente da bassi e cubici edifici bianchi, con tetti/terrazzi dove era possibile prendere il sole o ad ogni modo stare all'aperto. La scarsa pioggia di quel luogo li rendeva perfetti per essere utilizzati come piano in più e molti avevano piccole capusole costruite sopra, oppure anche tende appese.
Il distaccamento ninja presentava una piccola porta di legno color azzurro scuro e sulla roccia bianca sopra la porta era stato inciso il simbolo di Sunagakure no Sato. Supaku entrò presentandosi al ninja di guardia in quel posto.
Supaku Handoru, ninja di Sunagakure no Sato a rapporto. L'uomo di guardia era un ninja leggermente in carne con baffi lunghi che scendevano fino al mento e senza neanche un capello sulla zucca pelata.
Lo vedo dal coprifronte, che cosa ci fa uno della grande città qui, Handoru-san? chiese con aria un poco saccente.
Sono in missione, sono giunte voci di un certo Ibuzo Nuematsu avvistato da queste parti...
Il pelato si rianimò subito Nuematsu! Sì, lo ha segnalato Hanko, vallo a cercare è la dietro la seconda porta a sinistra. disse indicandogli un corridoio tutto bianco davanti sé.
Hanko era seduto ad una scrivania e stava studiando quello che a tutto dire, era proprio un rotolo Jutsu. Supaku non fece in tempo a vedere cosa stesse cercando di imparare il ninja che quello si alzò subito in piedi sull'attenti. Era un ragazzo dai capelli corti castani con una verruca sul lato destro del naso e un coprinaso in bende sciolto e tenuto a mò di sciarpa.
Sono Supaku Handoru, Special Jounin di Sunagakure, mi hanno detto che sei stato tu ad avvistare Ibuzo Nuematsu. il ragazzo dopo la presentazione si animò subito, presentandosi a sua volta.
Signorsì, Hanko Itami, Chuunin. Ho visto Ibuzo seduto al bar del "Lamantino Rosso", l'ho riconosciuto subito perché durante l'addestramento per essere mandati in città lontane dalla capitale ci hanno insegnato a memorizzare tutti i visi dei traditori conosciuti e quello era certamente Ibuzo...anche se ha provato a mascherarsi un poco con qualche bendaggio, ho avuto la conferma quando il locandiere mi ha detto che la sua pronuncia è marcatamente simile a quelli del Nord, zona Taki, non so se mi spiego. disse il ragazzino ammiccando leggermente.
Supaku aggrottò lievemente le sopracciglia, aveva riconosciuto Ibuzo da uno scorcio di viso in mezzo a delle bende e dal modo di parlare di uno del Nord? Per tutti gli spiriti dove sono finito... pensò il ragazzo mentre dentro di lui si affacciava sempre di più l'idea che quell'Hanko avesse preso un abbaglio.
Hai detto che era fasciato, mi puoi descriver in che modo?
Il ragazzino annuì vigorosamente prima di cominciare la descrizione. Signorsì, Ibuzo aveva una benda sull'occhio sinistro, penso fosse perché lo ha perso in battaglia, visto che sotto di vedevano chiaramente tre solchi sulla pelle, cicatrici di un animale forse....Ah, aveva anche un coprinaso in bende proprio come il mio, in pratica aveva lasciato scoperto solo il lato destro del viso.
Più Hanko parlava più Supaku rimaneva confuso. Era chiaro che l'immagine che il villaggio gli aveva dato di Ibuzo poteva essere cambiata nel tempo, sopratutto se non lo avevano avvistato per anni, ma quella era una serie di cambiamenti sostanziali, qualcosa gli diceva che forse il ragazzino poteva aver preso un abbaglio. E tu sei sicuro che fosse lui? Aveva un qualche segno distintivo che potesse identificarlo come un ninja? Tipo borsa, tasca da coscia, gilet di un qualche villaggio? Armi e quant'altro?
No, signore, era avvolto da un mantello nero e aveva il cappuccio sollevato.
Sempre peggio. E come fai ad essere sicuro che fosse lui? Dalla descrizione fisica, la benda sull'occhio e il coprinaso in bende non dovrebbero averti aiutato troppo...oltretutto poteva esser una persona simile...l'inclinazione della voce non basta per identificarlo come un ninja di Taki.
Hanko sicuro di sé, rispose tranquillamente. Beh, il locandiere e alcune persone che hanno abitato lì alla locanda sono state intervistate da me sulla questione, per accertarmi al cento per cento. Prima di tutto alcuni lo hanno sentito e visto uscire a tarda notte, al locandiere è stato chiesto dove fosse il bordello meno frequentato della zona e subito dopo ho deciso di prendere in mano la situazione e controllare in modo più approfondito. Mi sono introdotto in casa sua e....indovinate un pò cosa ho scoperto tra le sue cose? Il coprifronte con il simbolo di Taki, rigato! Il ninja deve comunque portarselo con sé, penso lo abbia come oggetto sentimentale...che stolto a lasciarlo così in camera...forse pensava che non fosse così importante...poi ho chiesto al bordello e alla fine sono riuscito a capire che quel tale stava proprio cercando lei, senpai, un tizio che corrispondeva esattamente alla sua descrizione. Quando gli hanno chiesto perché cercasse di lei ha semplicemente risposto che era parte di un contratto.
A quelle parole il ragazzo dai capelli bianchi si gelò. Quella che era partita come la storia del più stolto tra i ninja che aveva semplicemente preso un abbaglio, adesso era diventata una cosa seria. Improvvisamente guardò Hanko con occhi diversi, davvero riuscito a fare così tanto quel ragazzino?
Allora ci sono delle prove certe a quanto pare...complimenti per l'ottimo lavoro, Hanko... disse il ragazzo dandogli una pacca sulla spalla. Grazie, Supaku-senpai, spero che il mio lavoro venga notato nel tuo rapporto... disse con un sorriso il ragazzo tornando a sedere e riaprendo il rotolo. Supaku ebbe appena il tempo di dargli una fugace occhiata per capire di che Jutsu si stesse trattando. Un Jutsu Suiton niente male...Strano elemento per un abitante del deserto, ma ne ho vista di peggio...penso che questo ragazzino riceverà una particolare cura nel mio rapporto, così da poterlo trasferire nella capitale... pensò il ragazzo mentre si allontanava.

La locanda che Hanko gli aveva riferito si trovava a circa una decina di isolati. Il ragazzo dai capelli bianchi colse l'occasione per utilizzare un Jutsu di basso livello come la Henge per cambiare forma prima di uscire dalla stazione di polizia.

Il ragazzo prese le sembianze di un vecchio dai capelli bianchi lunghi e vestiti poveri, quelli di un noma del de deserto per l'esattezza. Il volto abbronzato e la palle raggrinzita facevano un buon contrappunto con larghe vesti marroni scure e un cappuccio largo sulla testa. Un attimo dopo usciva dalla porta di servizio della stazione ninja, giusto per la sicurezza che non ci fosse nessuno appostato fuori dalla stazione che potesse pedinarlo. Se Ibuzo era almeno la metà bravo come sicario e se era un mukenin di livello così alto, doveva aver di sicuro trovato un modo per controllare la città con occhi e orecchie che non fossero le sue, quindi Supaku doveva agire con tutte le accortezze possibili. Il ragazzo si incamminò nella direzione indicata, il passo lievemente esitante di un vecchio, riuscì anche a trovare un pezzo di legno abbastanza lungo da fargli da bastone e lo utilizzò in quel modo mentre arrancava lievemente chino in avanti. Si mescolò perfettamente tra la folla, camminando a piano piano riuscì ad arrivare alla locanda del "Lamantino Rosso". Il posto non era dei migliori e Supaku ci mise qualche minuto a capire che la locanda era in un vicolo secondario non troppo visibile, si chiese come Hanko era riuscito a scoprire Ibuzo, forse lo aveva visto per strada o semplicemente la sua voglia di farsi notare per esser promosso lo aveva spinto ad aggirarsi per i bar in cerca di volti conosciuti per segnalarli alle autorità. Supaku non dubitava che il ragazzino si fosse imparato a memoria gran parte dei volti nel registro dei ricercati. Mentre camminava il vecchio che ora era l'albino sorrise leggermente per la fortuna di aver trovato un Chuunin così capace, non sapeva cosa sarebbe accaduto se non fosse giunta voce che un mukenin lo stesse cercando. Devo sfruttare l'occasione al meglio, lui non può sapere che io lo sto cercando...questo mi darà un enorme vantaggio e potrò sfrutta l'effetto sorpresa visto che lui non dovrebbe aspettarsi un attacco da parte mia. Era, naturalmente, una cosa fin troppo ovvia, ma Supaku cercava di non trascurare nulla e i suoi pensieri erano sempre in continua attività. Devo prenderlo vivo...devo prenderlo vivo e scoprire per quale motivo mi vuole uccidere... pensò il ragazzo mentre appoggiava una mano venosa sulla porta della locanda.
Il fumo nel locale era intenso, sopratutto per via della gente che stava cominciando a raggrupparsi visto che era passata da poco l'ora di cena. Il ragazzo dai capelli bianchi, ora nelle fattezze di un vecchio mercante si avvicinò al bancone e chiese una bottiglia di saké e del cibo.
Il pasto di oggi è minestra di fagioli e verdure bollite. disse il locandiere con aria leggermente burbera. L'albino annuì e si andò a sedere con la sua bottiglia di saké tra le mani ad uno dei tavolini vuoti. Ora non gli restava che starsene fermo e aspettare che il suo bersaglio entrasse così da capire un poco di più su di lui. Aspettò tutta la notte ma Ibuzo non comparve mai, non scese neanche per andare a mangiare qualcosa. Supaku aveva finito la minestra da molto tempo e il saké era quasi agli sgoccioli, sebbene il ragazzo avesse chiesto anche un grosso otre d'acqua per evitare che il liquore gli andasse alla testa, ne aveva bevuto piccoli sorsi un pò alla volta nell'arco di quattro ore, fino ad arrivare a metà bottiglia. Alla fine si costrinse ad avvicinarsi al locandiere per chiedere informazioni.
Mi scusi... disse con voce tremante e il più forzata possibile per essere rauca e quindi cercando di dissimularla. Sto cercando un giovine...vengo da Hokahoka sa? Lì mia nipote ha una vendita di tappeti che intreccia con peli di cammello che è una meraviglia...in ogni caso, non volevo divagare, sono venuto qui per fare una consegna di merci e prima di partire un tizio mi ha chiesto di portare questa raccomandata. disse estraendo dalle vesti un rotolo vuoto ma accuratamente chiuso. Ad un tizio che lui aveva detto avrei trovato in questa locanda...non mi ha detto il suo nome, mi ha semplicemente detto che ha una benda su un occhio, tre cicatrici sotto lo stesso e una serie di bende intorno alla bocca...pensa di aver capito di chi sto parlando? Sarei stanco e vorrei coricarmi a casa di mio figlio... disse sorridendo leggermente.
Il locandiere era un vecchio poco più giovane di quello impersonato da Supaku, con una barbetta corta e capelli lunghi grigi legati in una coda e sorrise leggermente al suo racconto.
Ah, mio fratello vende pellame e Juuguu, come vanno gli affari a Hokahoka? Non tanto bene immagino, mio fratello fa la fame...in ogni caso ho capito il cliente a cui lei si riferisce...si chiama Nakado, è andato via due giorni fa, dicendo che si sarebbe diretto verso Sud Ovest, dice di essere un cacciatore di tesori e che aveva sentito parlare delle Tombe Bianche e voleva darci una occhiata...
Ah, grazie mille, allora non mi resta che aspettarlo, in ogni caso tornerò qui tra due giorni se passa ditegli di aspettarmi. disse Supaku mentre usciva salutando il mercante.
Merda, se ne è già andato...e io che pensavo sarebbe andato tutto liscio e adesso come lo ritrovo? pensò il ragazzo mentre si aggirava con fare incerto per la strada, la prima idea che gli venne in mente fu quella di trovarsi un posto per la notte e così fece.
Trovò un'altra locanda poco lontano, si chiamava "La Trota Felice" al ragazzo fece un pò ridere come nome me essendo una località di mare, non si stupì più di tanto, aveva visto tanti nomi strani nella sua vita, una Trota Felice non avrebbe cambiato poi molto. Prese una stanza a pochi Ryo e salì in camera trascinando i piedi, solo allora annullò la Henge e si lasciò cadere a letto, speranzoso che il giorno dopo la sua caccia all'uomo avrebbe avuto un esito migliore.

Aveva il sonno leggero da quando aveva memoria. Forse era per via dell'infanzia passata in un luogo dove chi aveva il sonno troppo pesante spesso non riusciva più a svegliarsi, o semplicemente per via della sua natura. Non lo sapeva ma questo gli era tornato comodo in più di una occasione, come quella notte per esempio. Il ragazzo udì un lieve rumore di passi fuori dalla sua porta e un attimo dopo sentì un lieve tonfo unito al frusciare della carta. In un attimo era già in piedi. L'omoikarui appoggiata di traverso sul letto era troppo lontana e il ragazzo ricorse ai kunai nella tasca da coscia, un'arma di cui non si privava mai, neanche quando dormiva. A torso nudo, i raggi lunari brillavano sulla sua schiena abbronzata e segnata da tante cicatrici bianche come il latte. Il ragazzo si avvicinò lentamente alla porta, il rumore ancora di poco percettibile fuori dalla stessa, come di metallo che armeggiava su altro metallo. Sta cercando di forzare la serratura? Appoggiò la mano sul pomello freddo, pronto, il kunai sollevato in alto, il braccio carico per colpire. Girò lievemente la maniglia e il lieve sferragliare si interruppe subito. Supaku si tese in avanti, intento a sentire cosa stesse succedendo. Silenzio.
La porta si spalancò di colpo sbattendo contro la testa dell'albino e mandandolo indietro, lievemente impreparato dalla situazione. Un'ombra nera gli si gettò addosso facendolo cadere disteso di schiena, un attimo dopo lottavano, il bagliore del freddo metallo dei kunai risplendeva nella stanza. Il grugnito dello sforzo mentre la figura nera davanti a lui cercava di premere il kunai che aveva tra le mani verso il petto di Supaku. L'occhio solo di Ibuzo dardeggiò nella notte mentre sorrideva malvagiamente. Spinse ancora di più caricando il peso sopra il pugnale. L'albino gemette di nuovo mentre cercava di riprendersi dal colpo subito alla testa e di resistere al peso del ninja. Figlio di puttana....chi ti manda?? disse a denti stretti ma Ibuzo non fece altro che sorridere ancora di più e spingersi in avanti. La punta del kunai stava lentamente scendendo verso il petto segnato dalle cicatrici dell'albino mentre i suoi muscoli gemevano terribilmente affaticati per lo sforzo. Oh, fanculo! pensò il ragazzo incanalando Chakra Doton nella mano destra che aveva serrata sull'avambraccio del mukenin.

Un attimo dopo il peso del traditore era dimezzato e Supaku poté sollevare il kunai un poco più in alto davanti agli occhi strabuzzati del ninja della cascata. Ma le sorprese non erano finite lì e un attimo dopo il ninja della Sabbia colpì in pieno petto il suo avversario, complice la leggerezza dello stesso, riuscì a scaraventarlo lontano, facendolo cadere seduto per terra leggermente preso alla sprovvista. Un attimo dopo il suo occhio si abbassava sul petto dove Supaku aveva appena lanciato uno dei kunai da coscia estratti fulmineamente. Ibuzo sorrise e aprì la bocca per dire qualcosa ma un attimo dopo spariva in un sonoro "puff" lasciando una nuvoletta di fumo. Il kunai cadde a terra con un rumore metallico. Supaku si rialzò in piedi gemendo, afferrò un nuovo kunai e compose il classico sigillo a croce, evocando un clone d'ombra accanto a sé per proteggergli le spalle.

Attesero, entrambi con un kunai sollevato in posizione di difesa, pronti per un qualsiasi attacco.
Che non giunse mai.
Il ragazzi dai capelli bianchi ed il suo clone attesero quasi un quarto d'ora in silenzio prima di decidere che Ibuzo non avrebbe di nuovo attaccato quella notte. Il clone dell'albino sapeva cosa fare e un attimo dopo aveva cominciato a guardarsi intorno in cerca di qualsiasi segnale mentre Supaku ispezionava la porta. A quanto sembrava aveva avuto ragione perché la serratura era stata graffiata con un qualche tipo di grimaldello mentre il clone aveva cercato di infiltrarsi in camera sua, molto probabilmente per ucciderlo. Il ragazzo si accorse solo allora che, insieme al kunai caduto per terra che si chinò a raccattare, c'era un foglio di carta, molto probabilmente il clone lo teneva in tasca e con la sua dissoluzione era rimasto solo quello.
Il messaggio recava pochi semplici Kanji "Ti aspetto alle Tombe Bianche, questo era solo un riscaldamento." diceva il messaggio. Supaku sospirò, Sapeva già che ero arrivato, ma come ha fatto? Diamine mi ha fregato. pensò l'albino mentre si stendeva sul letto e passava il messaggio al suo clone. Il kage bunshin annuì e poi chiuse la porta della stanza intento a capire cosa volesse fare l'originale.
È meglio se resti a farmi da guardia per la notte, non voglio altre brutte sorprese...non ho intenzione di dissolverti, almeno fino a quando non ho capito con chi abbiamo a che fare... il clone annuì serio mentre l'albino riponeva i kunai nella tasca da coscia e tornava a coricarsi. Sono proprio ridicolo... fu l'ultimo pensiero del ragazzo mentre si addormentava realizzando di come il suo effetto sorpresa fosse andato a farsi benedire senza che neanche rendersi conto di esser stato scoperto.

Il giorno successivo, Supaku si vestì di nuovo di tutto punto. Il suo clone non fu così fortunato, avendolo clonato quando era a torso nudo non aveva il resto dell'equipaggiamento dello Sp.Jounin e l'albino non aveva intenzione di dissolverlo. Ho già speso fin troppo Chakra, no tu vieni con me...dovremo trovarti un altro abbigliamento, almeno per il momento... disse alla sua copia mentre lasciavano dei soldi sul cuscino della stanza prima che entrasse la donna delle pulizie.
Un attimo dopo erano di nuovo in città. Il ragazzo si fermò ad un negozio di abbigliamento e attrezzi per affrontare il deserto e comprò un mantello con un cappuccio per il clone facendoglielo indossare. Un attimo dopo il duo camminava spedito per le strade della cittadina, dirigendosi di nuovo verso la caserma ninja dove si erano fermati il giorno prima. Hanko non c'era più, il pelato disse che era uscito per farsi una girata, così Supaku chiese a lui dove poteva trovare le Tombe Bianche. Saltò fuori che erano a qualche miglio dalla città in un deserto che Supaku non conosceva e che veniva chiamato il Deserto Bianco per via di una vecchia battaglia in cui avevano preso parte due clan rivali.
Supaku rifletté sulla storia che gli era stata raccontata mentre si avviava con il proprio clone verso la porta Nord della città. La leggenda diceva che i due clan si erano uccisi tutti fino all'ultimo uomo in quel deserto e che nessuno aveva portato via i cadaveri, tutt'ora il nome del deserto era dovuto al fatto che la sua sabbia era particolarmente Bianca appunto per via delle molte ossa polverizzate al suo interno, oltre al fatto che spesso si trovava un teschio qua e là a conferma della vecchia battaglia che c'era stata in passato. Non era molto grande, e le Tombe Bianche erano in una piccola oasi più o meno al suo centro. Il nome delle Tombe non era ricollegato alla storia del deserto, nessuno sapeva perché si chiamavano così, forse per semplice associazione. Per arrivare in quella cripta dovevi attraversare il deserto bianco e forse per associazione si era dato lo stesso attributo anche a quelle. Non poteva saperlo. A detta del pelato, di cui ancora non sapeva il nome e la stranezza gli sovvenne solo in quel momento, le Tombe erano situate proprio nell'oasi, non si vedeva molto perché bisognava entrarci visto che erano sotto terra. Erano una serie di cunicoli costruiti per tenere i resti di un qualche nobile o antico re, non poteva saperlo, restava il fatto che spesso la gente ci si avventurava in cerca di reperti storici o tesori e questo aveva resto le Tombe più una serie di stanze vuote con qualche tomba di roccia al centro che altro.
Supaku-senpai! disse una voce alle sue spalle. Il clone si spostò leggermente indietro, lasciandolo solo mentre si confondeva nella folla. Supaku gli fece cenno di andare avanti, mentre lui parlava con il nuovo arrivato.
Hanko-san, ci rivediamo... disse l'albino mentre si girava per salutarlo.
Ha trovato quello che cercava, senpai?
A quelle parole Supaku non poté fare a meno che confidare al ragazzino quello che era successo la notte prima e raccontargli di come stesse andando a prendere il mukenin in quello che, molto probabilmente, sarebbe stato il loro ultimo scontro. Il ragazzino strabuzzò gli occhi mentre ascoltava la storia. Devo venire con voi, senpai...due braccia in più le faranno comodo.
Ti ringrazio ma non è necessario, ho bisogno di fare questa cosa da solo. Hanko scosse la testa convinto, lo sguardo determinato nei suoi occhi.
Senpai, lei non capisce, non lo sto facendo solo per lei, ma per l'opportunità di essere notato dalle alte sfere, lei è uno special jounin, ma io sono solo un chuunin, tra l'altro distaccato qui, dove nessuno potrà notarmi e molto probabilmente rimanere qui sarà la mia tomba...io voglio di più, senpai, voglio poter tornare a casa mia....
Supaku era incerto, il lieve tentennamento. Ma... La prego, senpai..
Potresti morire se vieni con me oggi...
È un rischio che sono disposto a correre, se non lo facessi non sarei degno di tornare a servire le alte sfere... disse il ragazzino.
Supaku lo osservò per qualche secondo in più prima di decidersi definitivamente. Va, bene...vieni con me, ma obbedisci ad ogni ordine... disse il ragazzo mentre Hanko sorrideva raggiante.

Si incamminarono nel deserto rapidi in una corsa studiata per non perdere troppe energie. Il ragazzo dai capelli bianchi in testa con il Chuunin al seguito. In poche ore arrivarono nel deserto bianco ed non erano neanche le dieci del mattino. Supaku rallentò di poco il passo per godersi quello che, effettivamente, non era altro che un deserto stranamente latteo per quello che era abituato a vedere. In alcuni punti all'orizzonte si poteva vedere qualcosa risplendere, che fosse una lama sepolta dalla sabbia? Non poteva saperlo. Era probabile che il tempo avesse eroso ogni cosa se le storie che gli raccontava il pelato erano vere. Hanko gli ripeté la storia del Deserto Bianco, anche se, raccontata da lui, sembrava avere molto più pathos di quanto non ne avesse avuto prima.
Alla fine arrivarono all'ingresso della critpa. Supaku si fermò un attimo, mentre con lo sguardo cercava il suo clone nell'oasi. Hanko si fermò a guardarsi intorno chiedendo Cosa aspettiamo, Supaku-senpai? sembrava essere lievemente in ansia, forse per la battaglia imminente, Supaku poteva quasi capirlo. Un'ombra si mosse dietro una palma e Hanko fu subito sull'attenti sollevando un kunai apparso da chissà dove davanti al viso. Calmati è solo il mio clone. disse Supaku mentre il suo kage bunshin si avvicinava, il mantello scuro intorno al corpo che svolazzava. Hai controllato la zona?
Si, non sembra esserci nessuna trappola qui intorno, mi sono anche avventurato più avanti, in cerca di possibili trappole all'interno della zona, ma non sono andato oltre la prima stanza...
Supaku annuì. Bene, allora entriamo, il kage bunshin andrà avanti, mentre io e te staremo più indietro, Hanko.
La sua copia annuì determinata e si avviò verso le scale che portavano al piano inferiore. Supaku e Hanko lo seguirono determinati. In effetti non è il modo migliore per presentarsi contro un mukenin, si sentirà svantaggiato, ma del resto devo assicurarmi di vincere e di catturarlo vivo...non c'è tempo per essere onorevoli...e poi lui non lo è stato ieri notte quando ha tentato di uccidermi nel sonno...
Spazzò via le incertezze e cominciò a scendere i gradini uno dopo l'altro. Hanko sembrava titubante e rimase qualche passo indietro. Supaku non ci fece poi tanto caso cominciando subito la composizione di una serie di sigilli con la rapidità di un esperto.

Un attimo dopo poteva percepire il Chakra presente in quell'area. Il ragazzo chiuse per qualche secondo gli occhi mentre avvertiva distintamente il Chakra del suo avversario due livelli più sotto e quello del suo clone davanti a sé insieme a quello di Hanko di poco alle sue spalle. Il clone si incamminò in avanti, la prima stanza sembrava quasi un ingresso, al centro portava una statua di uno sciacallo, seduto sulle zampe posteriori che fissava l'ingresso guardingo, quasi a voler fare la guardia alla porta alle sue spalle. Supaku notò come l'animale scolpito mancasse della zampa sinistra e come l'orecchio destro fosse sbeccato in punta. In più sembravano mancargli gli occhi che adesso erano due orbite vuote. uno sciacallo depredato da altri sciacalli...i razziatori di tombe non conoscono la dignità... pensò Supaku leggermente avvilito dallo spettacolo.
Passarono oltre in una stanza subito dopo che aveva ai lati due statue di pietra armate di lance e scudo. Anche questa era vuota eccezzion fatta per molteplici disegni alle pareti che forse raccontavano la storia delle persone sepolte la sotto. Subito dopo scendevano in una serie di scale. Il clone stava per avventurarsi al piano successivo, ma Supaku lo distolse indirizzandolo verso il secondo, dove percepiva l'unica altra fonte di chakra che avrebbe dovuto essere quella del suo avversario.
Arrivarono rapidamente nella sala più grande di tutte. Ci misero un poco perché era parecchi gradini sotto terra e il ragazzo dai capelli bianchi rimase leggermente stupito dello spettacolo. Due file di dieci colonne larghe quanto tre uomini si estendevano ai lati con piatti su cui ardeva ancora dell'olio illuminando la stanza abbastanza per vedere al suo interno. In fondo c'era un'enorme sarcofago che però mancava del coperchio e si vedeva chiaramente come fosse vuoto. La presenza di Chakra stava nascosta dietro una delle ultime colonne sulla destra. I tre ninja si disposero in fila, Supaku al centro, clone a destra e Hanko alla sinistra.
Mostrati! So che sei qui... disse Supaku ad alta voce. L'ombra uscì da dietro la colonna mostrandosi.
Come aveva detto Hanko, Ibuzo aveva una benda su un occhio, cicatrici segnate sul volto indicavano che doveva averlo perso in un'altra battaglia, un coprinaso in bende bianche, stavolta, sfoggiava il coprifronte di Taki rigato.
Hai deciso di non nasconderti? Sfoggi quel coprifronte rigato quasi con orgoglio. disse Supaku cercando di spingerlo a parlare. Voleva sapere, voleva sapere lì e subito perché quel mukenin era stato mandato a dargli la caccia. Finalmente Ibuzo aprì bocca per rispondergli.
Supaku Handoru, vedo che non sei venuto da solo...è tipico dei codardi, portarsi rinforzi....ma del resto sei qui per morire, che tu lo faccia in gruppo o da solo, non cambia molto.
Chi ti manda? poche semplici e dirette parole. Silenzio in risposta. Dimmelo! la rabbia sul volto dell'albino era chiara, non riusciva più a controllarsi. È lui vero? Ti ha mandato lo Shinigami a fare il lavoro! disse con rabbia il ragazzo. Ancora silenzio mentre sul volto di Ibuzo si allargava un sorriso malvagio.
Non vuoi dirmelo? Va bene, allora non mi resta che strappartelo dalle labbra quando avrò finito con te! Ora era furia cieca. Il clone al suo fianco partì, silenzioso come la morte, il mantello nero che scivolava alle sue spalle mentre scattava in avanti. Ibuzo sorrise ancora di più se era possibile, scagliandosi in avanti. I kunai cozzarono tra di loro mentre Supaku scivolava di lato al combattimento e Hanko lo seguiva da lontano. La mano dell'albino fu sulla wakizashi alla sua vita, dove riposava di traverso sui reni. La spada corta uscì in uno scatto e rientro poco dopo mentre il ragazzo incanalava il Chakra Fuuton contro il suo bersaglio, in una lama di vento.

Il fendente procedette di lato, tagliando l'aria e mirando a colpire il mukenin di fianco mentre il suo clone scattava all'indietro per portarsi fuori dal raggio del ninjutsu e lanciava tre shuriken contro Ibuzo con rapidità sorprendente. Hanko reagì a sua volta componendo dei rapidi sigilli e sputando una sfera di fango che avrebbe raggiunto il bersaglio prima della lama di fuuton di Supaku.

Ibuzo però rispose componendo altrettanto rapidamente i sigilli e sputando un'onda d'acqua che si deformò intorno a lui. Il muro d'acqua di Kisuke...bastardo... pensò l'albino rinfoderando con rabbia l'arma e facendo cenno al clone di iniziare la strategia successiva. La percezione del Chakra era ancora attiva e Supaku non l'aveva disattivata per riuscire a tenere sotto controllo la situazione il più possibile. Il clone aveva già finito la sua serie di sigilli mentre gli gli urlava le parole Trappola del Topo! indicando a Supaku una delle molte strategie da lui messe a punto durante le ore di svago con cui potersi coordinare al meglio con i propri cloni. L'albino sapeva già cosa fare e cominciò la sua serie, mente il clone appoggiava le mani a terra.

Un attimo dopo tre muri di roccia si sollevavano intorno all'avversario chiudendogli le vie di fuga e lasciando un unico lato che fronteggiava Supaku pronto a sputare un Dragone di Terra in pieno viso del Mukenin. Il dragone di terra si abbatté sul terreno sollevando detriti e sassi in tutte le direzioni e sfondando i tre muri Doton sollevati dal suo clone e con essi due colonne alle spalle di Ibuzo. Il caso fu devastante e della polvere di sollevò verso l'alto nascondendo ogni cosa.
Supaku respirò affannosamente cercando di riprendersi dalla ingente spesa di Chakra. Sembravano avercela fatta a colpire il loro avversario. Ma qualcosa non andava. Han... disse il ragazzo interrompendosi subito. Hanko si era spostato all'indietro, precisamente alle sue spalle. Un sospetto si fece strada nella testa dell'albino che cominciò a girarsi mentre componeva il singolo sigillo del serpente. Il ragazzo dai capelli bianchi vomitò appena in tempo della roccia dalle labbra per andare a formare una parete piatta davanti a lui prima che un getto d'acqua sottile e affilato come una lama si abbattesse su di lui da sinistra verso destra in un movimento circolare.

Il ragazzo dai capelli bianchi sentì un basso ronzio mentre alle spalle e ai lati quattro pilastri venivano affettati con facilità incredibile e il suo clone veniva investito in pieno dal getto d'acqua Suiton, trapassato da parte a parte. I ricordi del Kage Bunshin gli portarono, come sospettava, la vista di un cratere dove il drago di roccia si era abbattuto ma nessun corpo. Ha usato un altro Kage Bunshin.
La roccia si staccò dalle sue labbra crollando a terra insieme al muro di fango rinforzato, permettendogli di fronteggiare di nuovo Hanko. O meglio, Ibuzo.
Sapevo che un Chuunin non poteva studiare una tecnica così complicata come quella che stava leggendo Hanko quando l'ho incontrato, ma pensavo fosse semplicemente dotato...A quanto pare ti sei tradito lasciandomi quel piccolo sospetto...è la tua nuova arma? Eri curioso di provarla sulla mia schiena...Ibuzo?
Hanko sorrise leggermente rilasciando la tecnica che lo teneva trasformato e quella della manipolazione della voce. Un attimo dopo Supaku si trovava davanti il vero mukenin di Taki ora non ne aveva più alcun dubbio. Come hai fatto a scoprirmi? Ancora un secondo e saresti morto...

Supaku sollevò una mano picchiettandola sulla tempia mentre rilasciava il suo Jutsu Sensoriale, ora erano uno contro uno, non ne aveva più bisogno. Ti ho sentito spostarti alle mie spalle, credevi di potermi fregare un'altra volta? Toglimi una curiosità...sei sempre stato lui fin dall'inizio?
Ovviamente, da quando il ragazzino si è intrufolato in camera mia per cercare prove sul mio tradimento, ho deciso di cogliere la palla al balzo. L'ho spremuto fino a sapere tutto quello di cui avevo bisogno e poi ne ho preso il posto e mandato la segnalazione. Era il modo migliore per incontrarti, Handoru, piuttosto che aspettare che uscissi per una missione, ti ho fatto venire da me. Speravo di ucciderti con questo colpo, ma... il ninja storse la bocca in segno di disapprovazione. A quanto pare sei furbo come le mie informazioni dicevano...sarà un piacere eliminarti..anche se ci metterò più di quanto avessi sperato... disse il traditore con un sorriso malvagio stampato in faccia.
Oh non credo proprio. disse Supaku secco mentre squadrava il suo avversario muovendosi leggermente di lato. Non mentivo prima quando parlavo al tuo clone...ti strapperò dalle labbra le informazioni che cerco e poi ti ucciderò...per quello che hai fatto ad Hanko...
Oh davvero? I miei informatori di dipingevano molto più freddo e insensibile, ora ti importa di un ragazzo che non hai mai neanche conosciuto? Lascia che te lo dica, è stato un idiota, l'ho visto pavoneggiarsi con molte ragazze prima che lui vedesse me avesse quello sfortunato colpo di memoria...se era stato messo quaggiù un motivo c'era...non è riuscito neanche a difendersi da me...
Se pensi che farò la stessa fine ti sbagli...io non sono come lui...
Su questo hai ragione...forse è meglio se mi preparo al meglio per affrontarti a questo punto...voglio mostrarti una cosa che in pochi hanno avuto l'onore di vedere prima di morire... disse il traditore appoggiando una mano sulla benda che portava sull'occhio e sollevandola.
Supaku strabuzzò gli occhi e imprecò sottovoce alla vista del bagliore rosso sangue che apparve nell'occhio dell'ex ninja di Taki. Merda, ha lo sharingan... pensò Supaku distogliendo in fretta e furia lo sguardo da esso e posandolo sull'altro occhio.

L'albino abbassò lo sguardo non appena vide le tre Tomoe nere sull'iride. L'ultima volta che ho guardato in un occhio con tre Tomoe sono caduto in una illusione, non mi sembra il caso di ripetere la scena.. disse fra sé il ragazzo ripensando al suo scontro con Murasame Uchiha. Lui non è un Uchiha....come fa ad avere il loro Doujutsu? Purtroppo per lui non era riuscito a distogliere lo sguardo abbastanza in fretta e Ibuzo si era dissolto in una nuvola di petali rosa, mentre la sua voce echeggiava nel salone.
Ti piace questo gioiellino? L'ho pagato a caro prezzo ma ne è valsa la pena...nessuno può battermi quando lo tiro fuori...nemmeno i bastardi fortunati come te... disse sorridendo malvagiamente il mukenin.
Potrei sempre stupirti... disse l'albino socchiudendo gli occhi dalla rabbia, il kunai uscì dal meccanismo, il tempo di conficcarsi nell'avambraccio e lasciare un solco profondo su di esso, facendo riapparire Iubzo a dieci metri alla sua destra mentre componeva i sigilli per la tecnica della decapitazione. Supaku scattò indietro di un paio di passi e il colpo del suo avversario andò a vuoto. L'albino fronteggiò il mukenin con sguardo deciso stavolta stando ben attento a non guardarlo nell'occhio.
Poi partirono uno contro l'altro, i passi che echeggiavano in quel salone vuoto come colpi secchi sulla roccia. Il suniano che rapidamente passava nella propria mente tutte le informazioni che aveva su quel maledetto doujutsu. Può vedere il chakra, può lanciare genjutsu senza comporre sigilli, può prevedere i miei attacchi....cosa altro può fare dannazione? pensò il ragazzo mentre estraeva un kunai per mano e si esibiva in due affondi distinti, uno sulla spalla destra e l'altro sul fianco sinistro. Ma Ibuzo fu più rapido di quanto non avesse pensato l'albino e parò il primo affondo con il suo kunai mentre per l'altro spostò il bacino leggermente sulla destra, come a sapere con precisione dove avrebbe colpito. Figlio di puttana, non posso farcela così... pensò il ragazzo mentre ritraeva la mano sinistra e roteava per lasciar andare un calcio verso il viso del suo avversario e allo stesso tempo lanciare un kunai verso il basso, dove pensava, Ibuzo si sarebbe chinato per scansare il colpo. Ma il suo avversario era sempre un passo avanti e scartò buttandosi di lato sulla sinistra, rotolando e tornando in piedi. Lanciò a sua volta il kunai mirando al volto dell'albino che fece appena in tempo a portare l'avambraccio protetto davanti al viso per fermare l'arma che rimbalzò lontano.
Supaku ebbe il tempo di ricambiare il kunai rilanciando il suo prima di comporre rapidamente dei sigilli e soffiare un getto Fuuton sul terreno.

Supaku non si fermò e subito dopo aver innalzato la barriera di polvere, mantenendo gli occhi chiusi inspirò di nuovo dopo un'altra breve serie di sigilli soffiando un'altro getto d'aria nella direzione del suo avversario. L'onda d'aria spazzò via la sua cortina di fumo, ma riuscì anche a sortire l'effetto sperato perché accecò l'occhio di Ibuzo impedendogli di vedere cosa sarebbe arrivato dopo e lo scaraventò con il getto d'aria contro una delle colonne che aveva alle spalle.
Il mukenin però non era di certo battuto e si rialzò subito mentre osservava il ragazzo dai capelli bianchi in piedi davanti a lui. Ahahah...pensi davvero di aver vinto, per un colpo fortunato? disse il mukenin alzandosi in piedi, il volto sfigurato dalla rabbia. Tu, non sei nessuno! Tu non hai neanche un'oncia del mio potere! Guardami! un altro bagliore rosso mentre l'occhio veniva aperto e l'istinto di Supaku lo portò a guardarlo, un altro errore da parte dell'albino che si ritrovò in un'altra illusione ancora più devastante e potente della prima.

Sei morto! disse una voce alle spalle dell'Handoru mentre l'albino sentiva uno strattone e un forte dolore al petto. Il ragazzo fece appena in tempo ad abbassare lo sguardo per vedere una lama di una katana spuntargli alla bocca dello stomaco. Cosa...ma come.... disse mentre afferrava la lama viscida di sangue che veniva estratta con forza dal suo corpo, lasciandolo cadere per terra. Un altro Ibuzo stava alle sue spalle con la katana in mano e il sangue che gocciolava sul pavimento, il suo sangue. Non è....possibile....io....io non ho...percepito.... fu allora che realizzò. Non aveva percepito nessuno perché non c'era nessuno, quella era forse un'altra illusione? Non poteva aspettare molto altro per constatarlo. Estrasse un kunai e se lo conficcò con forza sull'esterno coscia. Il dolore fu lancinante, ma un attimo dopo ogni cosa davanti a lui scomparve in una nuvola di fumo e il ragazzo si ritrovò in piedi con il kunai conficcato nella gamba che gocciolava sangue sul pavimento. Abbassò lo sguardo e non vide nessun segno di lama sul petto. Era ancora vivo. Sollevò lo sguardo appena in tempo per vedere Ibuzo scaraventarglisi contro, il kunai sollevato verso il suo viso in un gesto di rabbia. Supaku fece appena in tempo ad afferrare l'arma prima di parare il colpo, ma Ibuzo anticipò la parata e lo colpì alla bocca dello stomaco con la mano libera, vedendo un buco nella sua guardia. Supaku incassò il colpo ma allo stesso tempo non perse l'occasione per incanalare un'ingente quantità di Chakra Doton nella mano ed eseguire un Jutsu letale sull'avversario.

L'albino cadde all'indietro, il dolore lancinante allo stomaco lo faceva gemere leggermente. Il traditore fece per lanciarglisi contro, ma Supaku scivolò via mentre Ibuzo cadeva per terra. Cosa....cosa mi hai fatto??? urlò il traditore mentre sul suo volto si vedeva lo sforzo per sollevarsi in piedi.
Ho fatto l'opposto dell'altra sera...ti ho reso due volte più pesante e anche più lento... disse l'albino mentre scansava un altro affondo del suo avversario e ricambiava con un pugno sul volto facendolo indietreggiare di un paio di passi. Il ragazzo sapeva di non essere al massimo della propria velocità per colpa del kunai conficcato nella coscia che si apprestò a estrarre e incanalò del chakra doton su di sé per rendersi più leggero e quindi più veloce contro Ibuzo.
Il successivo attacco portato con il kunai da parte dell'albino, il mukenin non potè fare altro che vederlo arrivare, incapace di reagire in tempo all'attacco e il ragazzo gli piantò lo stesso kunai nella spalla, in profondità.
Arrrrrrghhhhh urlò il traditore afferrando l'arma conficcata nel suo corpo e cercando di estrarla con fatica. Sei finito...hai solo pochi secondi per rispondermi prima che ti finisca...quindi parla...chi ti ha mandato?
Vaffanculo, io non sono finito! Io ho il potere dello Sharingan! Tu non puoi vincere!
Si puoi prevedere le mosse e sparare Genjutsu dagli occhi, ma questo non ti serve a molto se sei pesante tre volte tanto e se io non guardo più in quel tuo dannato occhio...è un Doujutsu sprecato su di te quello li...
COME OSI?? disse Ibuzo mentre iniziava a comporre sigilli. Supaku gli fu subito addosso colpendolo in pieno petto con un calcio piazzato e scaraventandolo lontano. Troppo lento....Ora... disse l'albino mentre estraeva il kunai dal meccanismo nascosto con un gesto secco del polso e cominciava a soffiarci sopra un getto di Chakra Fuuton concentrato con più Chakra possibile, forse il suo Jutsu più potente di tutto il suo repertorio.

Il Chakra si formò intorno alla lama del l'arma vorticando impetuosamente. Ti do un'ultima possibilità prima di tagliarti di netto un braccio.
Tu, piccolo inutile essere! urlò Ibuzo mentre si rialzava e cominciava a comporre dei sigilli. Supaku scattò e, davanti a quello scatto impressionante, il mukenin si fermò dal comporre i sigilli e abbassò le mani evocando la barriera più potente che avesse nel suo repertorio.

A niente fu valsa la sua difesa. La lama di Supaku tagliò di netto la schiena del golem, mandandola in frantumi mentre il ragazzo dai capelli bianchi finiva lo scatto con un altro fendente in diagonale che si portò via l'arto destro del traditore.
AAUUUGHHHHHHH Urlò il mukenin mentre poco più avanti il suo braccio cadeva a terra rimbalzando e lasciando un'arco di sangue sulle pietre gialle.
Allora, sei più in vena di parlare? Ibuzo si rotolò per terra tenendosi il moncherino dell'avambraccio mentre quello ancora sprizzava sangue sul pavimento sabbioso. Tu sei un fottuto bastardo... disse il mukenin sputandogli addosso. La lama di vento si avvicinò pericolosamente al viso del ninja che si ritrasse di istinto. Era incredibile come il vento fluisse continuamente su di essa, lasciando qualche piccola goccia di sangue a fluttuare al suo interno, come piccole bollicine rosse che danzavano in quella lama trasparente.
Posso continuare se vuoi....hai altri arti da perdere e posso portateli via pezzo a pezzo... disse il ragazzo con sguardo truce. Non c'era più pietà nei suoi occhi, solo rabbia cieca.
Ti ha mandato lo Shinigami vero?
Ibuzo scosse la testa. Non so chi fosse, era un tizio con corti capelli grigi e un accenno di barba, aveva una benda su un occhio e ha chiesto la tua morte per cinquemila ryo. Ho preso l'offerta per primo, ma ne arriveranno altri, ha detto che era disposto a tutto pur di vedere la tua testa staccata dal corpo.
La lama di vento si dissolse dal kunai e Supaku lo rinfoderò sotto la manica con un gesto secco. Era strano, non ricordava nessuno con quella descrizione se non....Akimiro aveva i capelli marroni non grigi ed erano lunghi non corti, che sia cambiato nel tempo? È probabile... si chiese il ragazzo.
Aveva gli occhi rossi? L'occhio a questo punto.
Ibuzo annuì con la testa facendo su e giù. Il ragazzo dai capelli bianchi rimase impassibile ma sapeva cosa significava. Era lui, era Akimiro a sapere di lui, molto probabilmente Isao gli aveva riferito ogni cosa e adesso volevano la sua morte. Ma perché? In ogni caso la situazione era peggiorata rapidamente e lui avrebbe dovuto fare qualcosa per risolverla al più presto. L'omoikarui uscì dal fodero con un sibilo freddo.
Grazie per le informazioni.... disse il ragazzo prima di conficcarla nel cuore del mukenin con uno scatto così rapido che Ibuzo ebbe appena il tempo di aprire la bocca per parlare, ma non riuscì ad articolare verbo.
Un attimo dopo il ninja cadeva riverso al suolo e Supaku puliva la lama sulle sue vesti. Vivo o morto non importava al Villaggio e neanche a me...non metterò nel verbale le informazioni che ho avuto su di te...sei stato comunque prezioso, ragazzo... disse il ninja di Suna mentre si girava per andarsene. Si chiese se avrebbe dovuto provare a estrarre l'occhio con lo sharingan che a questo punto era chiaro aveva rubato a qualche Uchiha, ma un forte schiocco dovuto ad una colonna che si spezzava per via del peso della sabbia sopra di loro mal distribuito a causa del disastro che avevano compiuto lo dissuase. Non era il momento di mettersi a collezionare occhi, e poi dove lo avrebbe messo? In tasca? Non gli sembrava igienico e aveva paura di danneggiare e basta l'oggetto. Un attimo dopo usciva da lì mentre il rumore di roccia che scorreva sopra altra roccia e un'ondata di polvere che uscì con forza dall'imbocco della caverna gli dicevano che quella parte della cripta era crollata del tutto sotto strati di sabbia. Il ragazzo sospirò fissando l'oasi intatta dall'uomo e il deserto intorno a lui. Cominciò a fasciarsi le ferite mentre rifletteva su quello che aveva appena scoperto quel giorno.
Penso sia l'ora di prendersi una pausa da tutte queste missioni e cominciare a riflettere un pò su questa situazione dei cinque, Arima potrebbe sentirmi prima di quando possa pensare. si disse il ragazzo mentre si incamminava verso la città per fare rifornimento e poi partire il giorno dopo alla volta di Suna.