Missione Supaku Handoru

Livello B

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    Missione Supaku Handoru
    Missione a Servizio di:Sunagakure No Sato
    Livello:B
    Esecutore della Missione:Supaku Handoru
    Quest'oggi sarai in missione con tre Genin del nostro Villaggio, tre dei più esperti. Apparentemente, per i tre Genin, questa sarà una missione di livello C che avrà come oggetto la protezione di un noto Signore del Paese del Vento, che ha richiesto una scorta di Shinobi per il suo lungo viaggio da Satetsu a Banrai. E' suo timore personale che nemici politici e o commerciali approfittino di questo viaggio programmato da lungo tempo in virtù dell'importante festa annuale che si tiene a Banrai, con il puro intento di metterlo fuori gioco e privarlo definitivamente dell'importante posizione che occupa nel mondo politico e commerciale. Il tuo reale compito sarà quello di svolgere la missione insieme ai tre Genin e fare da supervisore agli stessi in quanto sono ormai prossimi a svolgere l'esame Chuunin ed inoltre, proprio per quest'ultimo motivo, abbiamo bisogno di un tuo rapporto dettagliato sui nostri giovani Shinobi per essere sicuri se candidare definitivamente questi Genin al prossimo Torneo ed Esame di selezione dei Chuunin.
     
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    narrato, parlati e i pensati saranno nel colore corrispettivo del personaggio.
    Supaku, Telepatia Volatili, Altro 1 - Hono, Altro 2 - Kendro, Altro 3 - Hikari Altro 4, Altro 5 - Torofu


    Il sole era alto quel giorno e l'aria calda era leggermente alleviata dal vento costante che sollevava l'afa lasciando un po' di freschezza nella città torrida di Suna. L'albino era appoggiato di schiena ad uno dei muri gialli così caratteristici della città. Era in attesa che le reclute affidategli arrivassero. Davvero....fare da balia a dei Genin...ci mancava solo questa. Pensò il ragazzo mentre incrociava le braccia sul petto e batteva il piede leggermente innervosito da tutta quella storia. Era seppur vero che si era inserito nella lista per poter fare da sensei a qualsiasi giovane apprendista che ne avesse bisogno, quindi quella chiamata aveva un suo senso dopo tutto. Se si era reso disponibile per addestrare i giovani ninja allora poteva anche portarsi a spasso tre genin. Non che la cosa gli andasse molto a genio. Ultimamente non era né dell'umore giusto né nelle condizioni ottimali per prendersi cura di tre ragazzini. Che sono anche in ritardo. pensò lo Sp.Jounin mentre batteva il piede a terra con impazienza. Concederò ancora cinque minuti, poi me ne andrò da qui e riporterò tutti e tre questi ragazzini come non idonei a sostenere l'esame Chuunin. Pensò il ragazzo osservandosi intorno impaziente.
    Fu allora che scorse il primo. Era un ragazzo piccolo con lunghi capelli marroni che gli arrivavano alle spalle, aveva due occhi grandi e sperduti e portava il coprifronte di Suna legato saldamente alla nuca. Non doveva avere più di dodici anni, forse anche fin troppo giovane. Il ragazzino vide Supaku appoggiato di spalle al muro e si avvicinò lentamente. Supaku-san? chiese in tono timido mentre Supaku annuiva silenziosamente. Sono io, tu sei....? Era una domanda retorica, aveva ricevuto i file di tutti e tre i ragazzini di cui si doveva occupare.
    Kendro, Kendro Ojima disse il ragazzino mentre si torceva leggermente le mani fissandolo con i suoi grandi occhini castani.
    Mettiti pure seduto su quella panchina, Kendro...aspettiamo che arrivino anche i tuoi compagni... disse l'Handoru mentre indicava una panchina ad un metro da lui. Si trovavano infatti in una delle pizze periferiche di Suna, non molto frequentata con un pozzo al centro e una serie di panchine tutte intorno vicino ad i muri là dove non vi erano facciate di negozi. Supaku era appoggiato di schiena ad uno di questi mentre a sinistra vi era una panchina vuota, su cui Kendro si sedette obbediente. Questo almeno sembra tranquillo... pensò Supaku mentre sollevava di nuovo la testa per osservare il sole e cercare di capire quanto tempo fosse passato.
    Supaku Handoru? La seconda voce venne da sopra la sua testa. Il ragazzo per poco non sobbalzò al suono improvviso e inaspettato quando sollevò lo sguardo vide una ragazzina dai capelli rossi legati in due codini ai lati della testa e tenuti fermi dal coprifronte di Suna che era in piedi sul muro tenendosi ferma grazie al controllo del Chakra. E tu chi sei? chiese l'albino fissandola senza spostarsi dalla sua posizione rilassata sul muro, non voleva darle la soddisfazione di averlo preso di sorpresa. Hono Chikamatsu, sono qui per la missione. disse la ragazza mentre sorrideva mostrando una sfilza di denti bianchi. Supaku annuì a sua volta, anche il suo nome corrispondeva alla descrizione datagli. L'albino disse anche a lei di andarsi a sedere alla panchina accanto a Kendro. Quando Hono vide il ragazzo dai capelli castani cominciò subito a ciarlare presentandosi a lui e chiacchierando del più e del meno.
    Manca l'ultimo....chissà che fine ha fatto... pensò il ragazzo mentre si guardava intorno. Stava cominciando a scocciarsi della situazione.
    Alla fine arrivò. Li fece attendere più di qualche minuto e Supaku era ormai obbligato ad aspettarlo fino alla fine visto che gli altri due erano già arrivati, non poteva liberarsi della cosa così facilmente. Alla fine il ragazzino arrivò. Aveva un'aria trafelata e teneva le mani all'indietro mentre correva verso di loro, i capelli erano in lunghi riccioli biondi tutti scarmigliati come se si fosse appena svegliato, lo zaino da viaggio era enorme e sembrava riempito in modo strano visto che era pieno di bozzoli. Si è davvero appena svegliato? Quello zaino sembra quello adatto per un uomo due volte più grande di lui...ci credo che è gia esausto... Il ragazzo si fermò appena in tempo davanti a loro mentre si arrestava davanti all'albino, si chinò in avanti, appoggiando le mani alle ginocchia mentre respirava affannosamente.
    Anf...Anf....Sensei!...Anf...Sono....in.....anf.....ritardo....
    Lo vedo. disse Supaku fissandolo dall'alto in basso, le mani ancora incrociate sul petto. Una spinta in avanti e fu in piedi mentre si staccava dal muro. Come ti chiami, ragazzo?
    Hi....anf....Hikari signore. disse il ragazzino mentre si tirava su entrambe le gambe e fissava il suo capogruppo con occhi azzurri e il faccione tutto arrossato.
    Bene. Hikari, Kendro, Hono, è tempo di metterci in marcia di buona lena...Satetsu non aspetta nessuno e Lord Torofu neanche...quindi in marcia. disse l'albino mentre si girava e incamminava in avanti verso la porta Nord. Fortunatamente aveva scelto la piazza che era a neanche un isolato di distanza dalla Porta e in pochi secondi si ritrovarono fuori dalle mura. Supaku camminava avanti a tutti, Hono lo seguiva a passo spedito camminando quasi al suo fianco, mentre Kendro seguiva subito dopo, Hikari era quello più indietro, forse ancora affaticato dalla corsa mattutina e arrancava un poco.
    Il deserto era davanti a loro e Supaku camminava spedito un passo dopo l'altro. Hono fu la prima ad affiancarglisi e a cominciare a parlare mentre camminavano nel deserto. Senpai! Allora? Come mai ci hanno affidato a voi? Siamo in tre e il viaggio sarà molto lungo quindi perché non mi dice qualcosa di lei? Ma...ma quella è l'omoikarui?? Ha vinto l'esame chuunn senpai? Davvero?? Chi lo avrebbe mai detto...no, aspetti, non volevo dire con questo che lei non sarebbe capace di vincerlo, solo che ad una prima occhiata, sembra un poco difficile immaginarlo come un ninja capace tanto da arrivare a vincere un esame. Beh, si l'avrei fatta capace di tenere testa a tre genin, ma vincere un intero torneo nei grandi villaggi ninja, dove si fronteggiano i migliori dei migliori...senza offesa ma non mi sembra che lei abbia nulla di speciale...
    La sequela di parole che quella ragazzina tirava fuori dalla sua bocca sorridente era, per Supaku, qualcosa di soverchiante. L'albino non riusciva a rispondere ad una domanda che la ragazza ne sputava fuori un'altra e poi un'altra e un'altra ancora. Il ragazzo alla fine decise di chiudersi nel silenzio mentre la ragazza dai capelli rossi continuava a camminargli a fianco e camminando e, letteralmente, finendo con il parlare da sola.
    Mentre Hono era impegnata a tartassargli le orecchie però, lo special jounin non perse mai di vista gli altri due ragazzini che se ne stavano indietro in disparte. Hikari era arrancante, sbuffando e respirando ad ampi polmoni, ancora affaticato dalla corsa di prima mattina, il grosso zaino che ballonzolava sulla sua schiena. Kendro camminava con passo lento e misurato guardandosi intorno con aria quasi sperduta. Supaku aveva fin da subito notato che nessuno dei tre si conosceva già da prima e questo, sperava, non doveva diventare un problema, in nessun modo. Alla fine l'importante è che obbediscano agli ordini...ah....no giusto, devo valutarli per l'esame chuunin, quindi mi toccherà lasciarli anche un pò in autonomia per vedere come si comportano davanti alle situazioni....dannazione se sarà complicata questa missione... In se e per sé il ragazzo sapeva che non sarebbe stato difficile proteggere il nobile da possibili attacchi dei sicari mandati dai rivali, quanto piuttosto, impedire che i ragazzini si facessero uccidere dagli stessi briganti o ne lasciassero passare qualcuno troppo oltre il perimetro difensivo. Se sono incompetenti sarà problematico...
    L'albino si ricordava come era a quei tempi. Tutti i giovani incontrati da lui erano euforici di essere diventati ninja, alcuni fin troppo, altri un pò meno, ma tutto tornava ad un comportamento pressoché simile: lo sfoggio di tecniche di basso livello. Supaku si ricordava di eserciti di cloni per controllare il perimetro, sfoggio di ninjutsu che spesso e volentieri rischiavano più di mettere in pericolo la persona da proteggere che quelle da attaccare. Genericamente era tutto fin troppo ingiustificato, ad un ninja bastavano quattro colpi ben assestati per mandare a tappeto un avversario non esperto nelle arti marziali ma forse i novellini non vedevano l'ora di sperimentare i loro ninjutsu su un bersaglio mobile e quello poteva anche capirlo. Non avrebbe tollerato però comportamenti eccessivi da parte loro durante tutta quella missione, forse avrebbe fatto bene a dirglielo, ma non aveva molta voglia di parlare e Hono continuava ad andare a ruota libera per conto suo, quindi il ragazzo decise di lasciarla parlare.
    Procederono così per il resto della giornata, il silenzio degli altri due era colmato ampiamente da Hono che non la smetteva di parlare accanto al caposquadra. Le sue domande a cui il silenzio era rimasto come unica risposta erano state rapidamente tramutate in una storia sulla sua vita e su quanto fosse stata fortunata e di su e di giù eccetera eccetera, di sua nonna che era una grande ninja e della generazione di femmine che nella sua casa si riempivano di onore in battaglia. Questa figliola è riuscita già ad esaurire la mia pazienza...la sto cominciando ad odiare...devo tenerlo presente quando compilerò il verbale, non posso lasciare che il mio gusto personale influenzi il giudizio obiettivo che dovrò dare sulla persona. Si disse il ragazzo mentre continuava ad andare avanti imperterrito. Per gli Spiriti non sta mai zitta però...
    Alla fine della giornata Supaku individuò un'oasi, grazie principalmente al fatto che conosceva più o meno bene la strada verso Nord e quindi sapeva già, orientandosi come ormai solo un abitante del deserto sapeva fare, dove andare e quando e dove fermarsi per riposare. Si fermarono verso le sei o sette di sera, il ragazzo indusse una sosta perché era ben consapevole che le oasi successive erano troppo lontane per raggiungerle in tempo prima che calasse la notte. L'oasi abbastanza sostanziosa, una macchia di verde lunga un centinaio di metri di diametro, dai bordi irregolari. L'oasi contava un piccolo stagno dall'acqua marrone, come quasi qualsiasi oasi che il ragazzo avesse incontrato, arbusti di piccole dimensioni e qualche palma e pianta grassa rinsecchita che mostravano l'aridità di quel periodo. L'acqua vale più dell'oro nel deserto...anche queste piante lo sanno. pensò il ragazzo osservando la zona per poi rivolgersi ai tre ragazzi.
    Allora, siccome non vi conosco molto bene, suggerisco di fare dei piccoli quiz, così capisco quale è il vostro livello. Primo quiz: dove dite dovremo accamparci stasera? chiese. Se avrebbe dovuto controllare la loro preparazione per il Chuunin lo avrebbe fatto al meglio. L'esame infatti consisteva in tre fasi e in uno di quelli si valutavano le capacità di sopravvivenza degli shinobi, la prova a cui li stava sottoponendo lui non era troppo difficile ma era comunque un inizio.
    Hono, ovviamente, sollevò per prima la mano verso l'alto, l'albino non poté fare altro se non darle la parola. Sotto le palme potrebbe essere un luogo troppo vicino a tane di serpenti del deserto che sono sempre in cerca di posti umidi tra le radici degli alberi o anche gli scorpioni che spesso si interrano sotto la sabbia in ombra. Troppo vicino all'acqua non è mai un buon posto dove mettersi per via di possibili animali che vengono ad abbeverarsi...quindi il mio suggerimento è tenersi sotto l'ombra delle palme con le tende o i semplici sacchi a pelo ma non troppo vicini ai tronchi né allo stagno... Concluse la ragazzina con un sorriso a bocca chiusa.
    Un chiaro esempio lampante di autocompiacimento....del resto non posso dirle nulla...è stata esaustiva e perfetta nella sua descrizione....se riuscisse a togliersi quell'aria odiosa dalla faccia potrebbe diventare una Kunoichi di tutto rispetto...
    Voi due non avete nulla da aggiungere? Chiese l'albino guardando gli altri due con aria seria.
    Sia Kozato che Hikari scossero la testa con decisione, il primo con gli occhi sbarrati, il secondo con la faccia ancora arrossata e sudata per il viaggio. Ma questo ragazzino non smette mai di sudare? Sembra sempre lì lì per svenire per la fatica...speriamo che si riprenda...
    Bene allora allestite il campo...brava Hono per aver azzeccato il posto giusto...
    Mentre i tre ragazzini allestivano il campo, Supaku si prese del tempo per sedersi ai piedi di una palma ed osservarli con tranquillità. Il più efficiente tra tutti si rivelò, quasi inaspettatamente, Kozato. Hono era molto sbrigativa e rapida nei movimenti, si vedeva che era abituata da tempo a montare un campo all'aperto, forse complice una lunga serie di allenamenti, mentre Hikari era proprio incapace e imbranato.
    Nonostante tutto, quando il ragazzo dai capelli bianchi si avvicinò per chiedere se qualcuno di loro avrebbe cucinato quella sera, Hikari stesso fu il primo a farsi avanti. Con sorpresa dell'albino il ragazzo dai riccioli biondi aveva il grosso zaino pieno di cibo e pentole, l'unica cosa che si era ricordato di portare per il resto del viaggio sembrava essere il sacco a pelo. Il giovane shinobi cominciò a tagliare carote e a buttarle in un piccolo pentolino mentre queste friggevano cominciava a preparare la carne. Gli altri due, improvvisamente spiazzati dalla maestria con cui il ragazzino si dava da fare, non poterono fare altro che mettersi ai suoi ordini.
    L'albino cercò di trattenere lo stupore mentre osservava il giovane ragazzino incapace e paonazzo, muoversi con agilità tra i fornelli. Pochi minuti dopo tutti e quattro erano seduti intorno ad un fuoco da campo a gustare una porzione di stufato con verdure bollite e carne di pollo leggermente scottata. Il ragazzo dai capelli bianchi non aveva mai dato molta importanza al cibo, lo riteneva un semplice carburante per far andare avanti il suo corpo, qualsiasi cosa mangiasse e mandasse giù andava bene, finché bastasse a nutrirlo. Aveva anche mangiato le pillole nutritive quando si trattava di affrontare missioni di fretta e nonostante tutto non gli era mai mancato il sapore del cibo, almeno non troppo. Però doveva ammetterlo, quel pasto preparato da quel buffo ragazzino dai riccioli biondi era davvero fatto bene. Mancava forse un poco di sale, ma per il resto era forse una delle cose più buone che avesse mai mangiato. Davvero molto buono, Hikari, sei bravo in cucina?
    A quelle parole il ragazzino arrossì violentemente abbassando la testa e bofonchiando qualcosa con la bocca ancora piena. All'albino sembrò che il ragazzo avesse detto qualcosa come Oh, non è niente... Il senpai decise di non insistere oltre sull'argomento mentre in silenzio continuava a mangiare. Questo silenzio andrà spezzato...se voglio sapere qualcosa di loro...forse è meglio se comincio a farli parlare un poco e comincio a conoscerli...mi servirà sapere come sono alla fine, sia per la missione sia per la valutazione finale. pensò prima di aprire di nuovo bocca e cominciare il discorso.
    Visto che stiamo mangiando e nessuno ha voglia di parlare. Il ragazzo folgorò quasi Hono con lo sguardo non appena vide quella aprire bocca. Perché non mi raccontate qualcosa di voi? Insomma le vostre aspirazioni, le vostre paure, insomma quello che desiderate diventare e perché siete dei ninja... Era tentato di aggiungere Le solite cavolate insomma... Ma non era il caso di pronunciarsi in questo modo.
    La prima a prendere la parola fu, ovviamente, la piccola Hono. La ragazza sollevò la mano in aria e, aspettato che Supaku le rivolgesse lo sguardo, sorrise soddisfatta prima di cominciare a parlare. Si, senpai. Allora mi chiamo Hono Chikamatsu, del Clan Chikamatsu, ne avrà sentito parlare giusto? È il Clan più importante, o almeno il più importate tra gli importanti, di Sunagakure no Sato, sono la quarta figlia di cinque in uno dei rami principali della famiglia. Ho due fratelli minori, una sorella e una sorellina più piccola....Il mio clan è molto importante, per questo è importante che io sia una delle migliori Kunoichi del villaggio, devo prendere i voti migliori e i gradi più importanti per dare lustro al nome della mia famiglia. Questa è la mia ambizione più importante, diventare una grande kunoichi e portare onore al mio clan. A quelle parole Supaku non poté fare a meno di notare che Hikari aveva leggermente storto la bocca.
    Sono la seconda femmina del Clan, ma mia madre dice che me la sto cavando molto meglio di mia sorella alla sua età, penso che di questo passo forse sarò chiamata per l'esame chuunin, sarei la donna ad essere chiamata per l'esame all'età più giovane...Mia madre dice che quando sono nata una farfalle di brace si era posata sopra la mia testa, per questo il mio nome, Hono, che significa fiamma. Le farfalle di brace sono delle farfalle del deserto con le ali rosse e arancio che ogni tanto si vedono nelle oasi raramente, la mia famiglia ne ha una piccola colonia nel suo giardino personale...Alcuni dicono che sono guidate dagli spiriti degli antenati e hanno le ali ricoperte da una fine sostanza chimica che le permette di resistere ai raggi del sole più potenti, per questo la sera, al buio sono quasi luminose...Mia mamma dice che.. Supaku si schiarì leggermente la voce facendole cenno di affrettarsi. La ragazzina capì al volo e si affrettò a concludere.
    La mia paura più grande è di non poter dare onore al mio clan, la mia aspirazione di poter diventare un giorno al pari del mio propizio, il Kazekage...e guidare il villaggio in un futuro luminoso sotto l'egida dei Chikamatsu. Supaku annuì, cercando di mettere fine a quel torrente di parole una volta per tutte e infilandosi proprio a fine discorso per passare la parola a Kendro.
    Il ragazzino strabuzzò gli occhi leggermente sollevando lo sguardo timido prima di parlare. Mi chiamo Kendro Ojima, non appartengo a nessun Clan famoso come Hono, la mia aspirazione principale è diventare un grande ninja, il mio sogno è che i miei genitori tornino a stare insieme e la mia paura più grande e di non riuscire insomma...ad essere all'altezza della situazione.
    Supaku aggrottò lievemente un sopracciglio a quelle parole, ma non insistette oltre. Non sapeva a cosa potesse riferirsi il ragazzo, se al fatto di non essere all'altezza di quella missione, di uno dei genitori o qualsiasi altra cosa. Kendro era stato molto più succinto di Hono e in due parole aveva risolto ogni cosa, adesso stava ad Hikari.
    E tu, Hikari, cosa hai da dirci?
    Il ragazzo con i riccioli biondi arrossì violentemente mentre sorrideva leggermente imbarazzato prima di cominciare a parlare. Mi chiamo Hikari Namomoshi, sono un ninja da poco e mio padre gestisce il Paguro di Sabbia a Sunagakure. Il mio sogno era diventare un grande ninja per poter onorare la memoria di mio nonno, anche lui ninja come me, mio padre non era come me e nonno Hashi, quindi ora sta a me portare avanti il cognome di famiglia tra gli shinobi...ma ecco...la mia paura più grande è non essere più me stesso...insomma io sarò come il nonno ma diverso, una persona differente ecco....mi sono spiegato male di sicuro... disse il ragazzo tirandosi i lunghi riccioli che aveva sulla nuca dal nervosismo.
    No, no credo di aver capito abbastanza bene cosa intendi Hikari...bene, ora ho capito più o meno chi siete e cosa volete, sarà per me più facile cominciare a lavorare con voi in questa missione....penso sia il momento di andare a letto...Hikari tu
    E lei sensei?
    Supaku si paralizzò mentre con il corpo era leggermente chino in avanti per mettersi in piedi dalla posizione seduta a gambe incrociate, sollevò lo sguardo per fissare Kendro.
    Io cosa?
    Non ci dice chi è lei, quale è il suo sogno e quale la sua paura più grande? Gli occhi castani prima leggermente devianti di Kendro che fissavano sempre verso il basso ora erano sollevati verso quelli azzurri del sensei e lo fissavano curiosi, forse con un barlume di intelligenza che l'albino non aveva notato prima di quel momento. Il ragazzo scosse la testa, ma si accorse subito che anche gli altri due avevano sollevato la testa e lo fissavano con interesse e il ragazzo si arrese, lasciandosi cadere di nuovo a sedere.
    Beh...io sono Supaku Handoru, Sp.Jounin di Sunagakure no Sato, non ho nessun clan nè una famiglia... disse fissando prima Hono e poi Hikari prima di continuare a parlare. E...sì, ho vinto questa katana all'esame Chuunin, dove mi sono classificato primo della mia generazione. Il mio sogno più grande è lasciare un segno in questo mondo che testimoni il mio passaggio, che sia come grande ninja, come maestro o semplicemente il mio nome nella storia. La mia paura più grande è non riuscire a compiere la promessa che ho fatto alla mia famiglia. Una mezza verità andava bene, basta dirne una parte e sembrava molto meglio di "uccidere cinque ninja traditori che hanno sterminato la mia famiglia e che ho giurato di massacrare con le mie stesse mani", erano cose che non voleva di sicuro discutere con dei ragazzini. Supaku non era una persona che tendeva a mentire, ma di certo non era neanche una che raccontava al primo di passaggio tutta la sua vita. E ora andate a letto, tu no Hikari, farai il primo turno di guardi, poi sveglierai Hono e poi Kendro che sveglierà me...lo so potrebbe non essercene bisogno, ma non si sa mai e vi farà bene nel caso non lo abbiate mai fatto prima. a quelle parole il ragazzo dai capelli bianchi srotolò il proprio sacco a pelo e vi ci stese sopra mente cominciava a respirare regolarmente. Però...quel Kendro se ne è accorto subito...dovrò tenerlo d'occhio più attentamente... pensò il ragazzo dai capelli bianchi mentre chiudeva gli occhi e prendeva sonno.

    Il mattino dopo il ragazzo dai capelli bianchi svegliò i tre un'ora prima dell'alba, per approfittare della poca freschezza rimasta nel deserto e affrontare di corsa una buona tratta, prima che il sole trasformasse quel paesaggio di sabbia e due in un forno crematorio.
    Kendro fu il più efficiente, seguito da Hono, Hikari era indietro più di tutti, principalmente per la serie di pentole e padelle che erano uscite dallo zaino e che non riusciva a rimettere a posto. Alla fine il ragazzo si costrinse a lasciare fuori da un lato della chiusura tre manici di padelle perché non trovavano più posto come erano prima. Si incamminarono nel deserto nella solita formazione del giorno prima, in fila indiana rapidi e precisi mentre i loro piedi lasciavano fugaci impronte sulla sabbia. Arrivarono a Satestu entro la fine del pomeriggio e i tre ragazzini erano esausti. Supaku si diresse al punto di incontro nonostante le loro proteste di voler riposare, ma per lui era più importante presentarsi al nobile Torofu prima che questo li avesse dati per persi. L'appuntamento con esso era per il giorno successivo, ma Supaku ci teneva a presentarsi in anticipo. La casa del nobile Torofu era molto bella, considerato che la città era più vicina alle terre fuori dal deserto di Suna e questo permetteva alla città così come alle sue abitazioni di godere di un clima un poco più temperato, oltre che di acqua grazie ai viadotti che venivano dal nord e di un buon afflusso di mercato. In pratica la villa del nobile non aveva nulla da invidiare alle ville di altri signori magari di posti più agevoli, come il Paese del Fuoco o quello del Suono e godeva persino di un piccolo giardino interno che, a giudicare dalle spese idriche sarebbe dovuto costare una piccola fortuna. Il ragazzo dai capelli bianchi si presentò al signore insieme ai tre Genin, in una stanza d'accoglienza vuota dove tutti si sedettero in ginocchio mentre un piccolo tavolino veniva posto tra i quattro e il nobile per offrire del tè. Supaku aveva redarguito i tre ragazzini di non fare brutte figure e bere solo una tazza di tè senza chiederne dell'altro, quindi tutti e tre adesso stavano sorseggiando molto lentamente la bevanda, attenti a non finirla troppo in fretta. Torofu era un vecchio uomo magrolino con un pizzetto a punta e gli occhi socchiusi che piegavano ai lati verso il basso, dandogli un'aria quasi da ritratto di uno dei vecchi dipinti antichi più che quella di una persona normale. I baffi sottili scendevano ai lati della bocca in due lunghe strisce d'argento che insieme al pizzetto sembravano una specie di tridente rovesciato sul volto del nobile. La sua voce era misurata e ponderata anche se leggermente acuta.
    È un piacere vedere che Sunagakure no Sato ha preso la mia richiesta così seriamente da mandarmi non uno o due ma ben quattro ninja. Immagino che lei sia il capo di questo gruppo, Handoru-san.
    Si, Torofu-sama, il Villaggio ha ritenuto opportuni affiancare a questi tre giovani ragazzini una mano più esperta per controllare che tutto si svolgesse al meglio. Siamo venuti a rendere omaggio e assicurarle che tutto sarà pronto per la partenza di domani.
    Il signore era leggermente compiaciuto e Supaku poté vederlo dal lieve piegamento di un angolo della sua bocca verso l'altro, così leggero da non notarsi neppure se non fosse per il fatto che un'asimmetria in uno dei due baffi sottili che scendevano ai lati della bocca lo aveva tradito visto che quello di destra era leggermente più corto rispetto all'altro. L'albino non lo dette a vedere e dopo le eventuali cortesie, i quattro shinobi si congedarono per avviarsi verso una locanda indicategli da uno dei servi del nobile.
    Supaku si sentiva esausto e non vedeva l'ora di stendersi in un bagno caldo così come, intuiva, lo fossero anche gli altri tre. Subito dopo la doccia, infatti i quattro mangiarono una cena veloce e crollarono sui sacchi a pelo.

    Supaku si svegliò il giorno dopo molto più riposato e sereno. Dopo una buona colazione riuscì a non arrivare tardi all'appuntamento con il nobile Torofu che li aspettava davanti alla sua villa. Prima di arrivare lì, decise di fermarsi da un droghiere e comprare altre provviste per il viaggio, Hikari aveva intenzione di fare scorta per due mesi di viaggio ma Supaku lo trattenne, spiegandogli che molto probabilmente ci sarebbero state altre soste lungo il viaggio. Tuttavia fece prendere a tutti qualcosa, sopratutto cibo non facilmente reperibile, non si poteva mai sapere.
    Li aspettava sarebbe stata una frase molto generosa per descrivere il baldacchino vuoto e i quattro servi seduti davanti al cancello, pronti per la fatica del viaggio. Oltre a loro, vi erano anche due guardie vestite di cuoio e armate con lance e spade corte, oltre a quattro asinelli che portavano ogni genere di sacche su di essi.
    Ehi, Kendro guarda, una di queste sacche potrebbe contenerti per intero.
    Chissà se riesco ad infilarmici dentro, così mi risparmio il viaggio a piedi.
    Chissà cosa si porta dietro...
    Probabilmente pantofole pregiate...i nobili...
    Shhhhh!
    Ultimamente il gruppetto aveva cominciato a conoscersi meglio e Hono aveva subito lasciato libera la sua lingua lunga anche nei confronti dei compagni di missione, prendendo in giro un pò tutti e due i suoi compagni maschi, anche se, Supaku aveva notato con sollievo, ma nessuna cattiveria eccessiva. Anzi Kendro stava quasi sempre allo scherzo, mentre Hikari, che era il più introverso dei tre si limitava spesso ad arrossire e basta.
    Supaku era contento che avessero cominciato a chiacchierare più liberamente, ma avrebbe preferito che non orientassero i loro discorsi sul nobile Torofu, sapeva che se il signore avesse sentito le loro parole molto probabilmente non sarebbe stato molto contento. Dopo qualche minuto di attesa ecco che il Signore del Vento uscì dalla propria residenza accompagnato da un servo di fiducia. Torofu portava una veste marrone che era semplice e resistente almeno all'apparenza, ma non abbandonava del tutto lo sfarzo, visti i lievi ricami in filo d'argento sulle maniche e il colletto del kimono. Il servo vestiva una semplice tonaca grigia e portava una borsa a tracolla.
    L'albino fece un cenno del capo al loro mandante e quello rispose leggermente prima di infilarsi nella portantina, un attimo dopo i quattro servi si posizionavano ai lati di essa e con un "issa" generale la sollevavano dichiarando di essere pronti per il viaggio. Supaku annuì e si girò rapidamente verso i suoi allievi, le due guardie si erano già predisposte da sole una in cima e una in fondo alla portantina stessa, forse per disposizione dello stesso Torofu, Supaku non poteva saperlo.
    Hono e Kendro spostatevi davanti alla portantina e seguite ai fianchi la guardia, saprà lui la strada, io e Hikari ci sistemeremo dietro, alla prossima sosta ci scambieremo...Ah, per questa tratta di viaggio Hono sarai tu a capo delle decisioni che dovrà prendere la carovana, poi toccherà anche agli altri, quindi decidi saggiamente.... A quelle parole tutti e tre i ragazzi sembrarono visibilmente colti di sorpresa e Hono stessa, dopo aver sbarrato gli occhi, sorrise raggiante per andare a posizionarsi dove le era stato ordinato.
    Bene, possiamo andare disse poi l'albino rivolto alla guardia in cima al gruppo. Questa con un accenno del capo batté il manico della lancia a terra e decretò l'inizio della marcia avviandosi verso l'uscita della città.
    Un attimo dopo varcarono le mura di Satetsu per incamminarsi di nuovo nel deserto. Supaku socchiuse gli occhi quando una piccola folata di vento gli gettò della sabbia negli occhi e per abitudine sollevò il coprinaso che portava sempre intorno al collo sul viso, in modo da evitare che la sabbia lo facesse tossire. Sarebbe decisamente un segnale di cattivo augurio se iniziassimo questo viaggio nel bel mezzo di una tempesta di sabbia. pensò mentre osservava il cielo grigio l'orizzonte. Non pioverà, in fondo siamo nel deserto, qui piove una volta ogni dieci anni se va bene...quindi bisognerà aspettarsi il peggio...mi chiedo se lasciare il comando a Hono sia stata una buona idea... pensò il ragazzo osservando la ragazzina con le trecce rosse che camminava in avanti con aria quasi esperta.
    Un'occhiata fugace a Kendro che le stava a fianco camminando tranquillamente ma con lo sguardo sollevato verso l'orizzonte, gli dette la conferma di chi dei tre sembrava essere il più capace e abile in quel gruppetto. Sta osservando anche lui l'orizzonte, molto probabilmente ha avuto il mio stesso pensiero. L'albino poi spostò lo sguardo su Hikari che si limitava a fissarsi le punte delle scarpe mentre camminava in avanti sulla sabbia. Uhmmm
    Il viaggio però sembrò tranquillo per le prime tre ore, mentre il gruppo camminava lentamente, un passo dopo l'altro nel deserto, Supaku e i suoi allievi iniziavano ad accusare il caldo e si passarono delle borracce per rinfrescarsi. L'albino ne offrì un pò anche alle guardie, che sotto le vesti cuoio non sembravano passarsela molto bene. Almeno non sono partiti armati proprio pesantemente, ma penso che uno di questi ciuchini terrò in un sacco anche le loro armature complete...di sicuro il nobile Torofu non vorrà sfigurare con delle guardie equipaggiate con semplici vesti di cuoio.
    Poco dopo però arrivò l'imprevisto. La tempesta di sabbia colpì, arrivando da Sud. Fu quasi inaspettato, un attimo prima c'era il sole e poche nuvole, un attimo dopo si sollevò il vento e pochi secondi dopo lo sferzare dello stesso diventava così violento da graffiargli quasi la pelle con i granelli di sabbia che trasportava dentro di esso e la muraglia di sabbia apparve all'orizzonte. Supaku sollevò la testa davanti a quella valanga d'orata che avanzava ribollente verso di loro e poi lo passò su Hono. Ora vediamo cosa si inventa. pensò il ragazzo osservando la kunoichi che si era accorta quasi subito della potente tempesta di sabbia in arrivo.
    La ragazza agì con efficenza ordinando alle guardie e alla portantina di spostarsi dietro una grossa duna di sabbia e chiudere le porte della portantina, oltre che appoggiarla a terra. Poi chiese alle guardie se tenessero un grosso telo, forse per le tende che avevano intenzione di montare e quelle gli indicarono un asinello, la ragazza si mosse rapida chiedendo l'aiuto di Hikari mentre Kendro si occupava di aiutare i portatori a muoversi più velocemente. Alla fine dopo un lungo cercare, nel quale Hikari trovò anche il sacco delle provviste, forse casualmente o forse no, trovarono un grosso telo rosso con i bordi orlati d'oro. Di certo Torofu sa come trattarsi bene... A quel punto l'albino che aveva già capito cosa volesse fare Hono, aiutò i due genin a dispiegare la tenda sopra la portantina in modo da fare una tenda improvvisata e tutti quanti si infilarono sotto di esso, mettendosi seduti con le spalle alla portantina.
    Alla fine la tempesta li colpì. Il vento infuriò con violenza scuotendo la tenda raffazzonata, ma grazie anche alla copertura della duna la furia dell'elemento non fu così potente come ci si sarebbe aspettati. E brava Hono, io avrei anche picchettato la tenda al suolo per essere sicuro, però non avevamo neanche tutto questo tempo... pensò il ragazzo dai capelli bianchi sorridendo alla giovane kunoichi al suo fianco.
    Mezz'ora dopo la tempesta passò lasciando mucchietti di sabbia sopra la tenda e il gruppo poté riprendere il cammino.

    Arrivarono ad Ame la sera del giorno successivo. Il ragazzo aveva pensato ci avrebbero messo molto di più, ma i portatori sembravano ben allenati ed erano riusciti a tenere un buon passo. Il sole era calato oltre l'orizzonte da un pezzo quando il gruppo entrò nelle porte della città e pochi attimi dopo il nobile Torofu picchiettò sulla parete della portantina, richiamando l'attenzione dell'albino, semplicemente per dirgli in quale locanda dovevano recarsi. Anche l'ostello in cui il nobile aveva deciso di alloggiare era degno dello sfarzo visto fino a quel momento, però i ninja non si lamentarono visto che gli fu permesso di mangiare qualsiasi cosa volessero a cena, anche se, ovviamente non allo stesso tavolo del nobile Torofu e del suo servo che erano impegnati in un tavolo accanto ad eseguire conti e calcoli su un grosso libro, oltre che a discutere su prezzi e qualità di materiali, forse per l'imminente festa e riguardo i materiali che avevano intenzione di vendere. Andava detto ad onore del signore del vento, che non si era guadagnato tutto quello sfarzo e ricchezza semplicemente stando con le mani in mano e che piuttosto, era un gran lavoratore da quello che l'albino poteva vedere. Subito dopo i tre ragazzini crollarono a letto esausti per la camminata della giornata, mentre Supaku in un angolo cominciava a scrivere poche e semplici annotazioni su come Hono se la fosse cavata quel giorno. Domani toccherà a Kendro, vediamo come se la caverà anche lui... pensò l'albino arrotolando la pergamena e stendendosi a letto.

    Partirono di nuovo al levare del sole, stavolta Supaku mise in comando Kendro e spostò di posto Hikari ed Hono in modo da lasciare anche al ricciolo biondo un pò di spazio davanti, per abituarsi a quello che sarebbe successo il giorno successivo. Purtroppo per l'albino o forse fortunatamente per Kendro, durante il viaggio da Ame a Konoha non successe nulla di particolare e Supaku non poté testare il Genin in nessuna difficoltà evidente. Ci misero due giorni e anche lì, arrivati nella città della foglia crollarono sfiniti e mangiarono ai quattro palmenti in una delle migliori locande della città. Supaku stava quasi abituandosi a quella vita in viaggio, non troppo complicata e neanche troppo pericolosa della guardia di carovana. Si era segnato in un rotolo qualche appunto su Kendro, anche se non si riteneva del tutto soddisfatto e, se fossero avanzati dei giorni, avrebbe fatto guidare di nuovo la carovana al ragazzo per vedere come se la cavava. Ripresero quindi il viaggio dal Villaggio della Foglia, stavolta puntando verso Hinamoto, scala necessaria prima di arrivare a Yu ed entrare nel Paese delle Risaie, territorio di Otogakure no Sato. Stavolta aveva messo in cima al gruppo Hikari affiancato da Hono e stava al ragazzo guidare la carovana. Partirono di buon mattino e si incamminarono subito nei sentieri segnati nella grande foresta all'esterno di Konoha. Supaku si dette uno sguardo fugace alle spalle, forse pensando che non aveva avuto neanche modo di salutare Arima per la fretta della missione. Il nobile Torofu nel frattempo aveva aperto una delle finestrelle del suo baldacchino e teneva la testa fuori osservando la bellezza della natura con quella faccia da topo ingrigita. Supaku aveva scoperto come fosse poco socievole quel signore del vento, anche se allo stesso tempo non era neanche una persona cattiva che approfittava della propria posizione per fare richieste esagerate ai suoi sottoposti. Insomma si trovava in quella zona neutrale tra le persone che piacevano e quelle che non si sopportavano. Il ninja aveva anche avuto modo di osservare come due dei ciuchini che si portavano dietro erano quelli davvero pieni di sete preziose e in uno dei sacchi aveva giurato di aver visto una sagoma spigolosa di un cofanetto, forse qualche gemma preziosa per il viaggio? Il ragazzo non lo sapeva ma gli bastava vedere lo sfarzo del baldacchino che stava seguendo per capire che le minacce di assalto descritte nella missione potessero essere più reali di quanto non si sospettasse.
    Il gruppo arrivò sano e salvo a Hinamoto, fecero una piccola scorta per le provviste e poi ripartirono dritti verso Hu. Il gruppo procedeva spedito quando, ad un certo punto, nel bel mezzo del sentiero a pochi passi dal confine con il Paese del Riso il ragazzo dai capelli bianchi avvertì un lieve frusciare tra le fronde poco più in là. Voltò lo sguardo per concentrarlo verso la foresta dove vide qualche rametto muoversi tra la boscaglia. Banditi? Oppure questi misteriosi sabotatori che dovrebbero venire per eliminare il nobile Torofu? pensò Supaku mentre osservava Hikari per veder le sue reazioni davanti ad un possibile assalto. Quello purtroppo continuava per la sua strada Meglio se mi preparo. pensò il ragazzo ormai convinto ormai che il ragazzo dai riccioli d'oro non era cosciente di niente. A differenza di Hikari, Kendro al suo fianco gli aveva leggermente dato una pacca sul braccio per poi indicare con gli occhi tra le fronde dove Supaku aveva appena sentito e visto qualcosa. Bene, almeno lui è sveglio...e Hono? Anche la ragazza non era consapevole della cosa, ma almeno si guardava intorno con aria guardinga. Questa non si è accorta ma è presente. pensò Supaku mentre riportava lo sguardo sul folto della foresta, preparandosi.
    Supaku-sam..
    Ho visto, se hai un modo per avvertire gli altri del pericolo, fallo...io intanto tengo d'occhio la situazione... disse il ragazzo dai capelli bianchi al Genin al suo fianco mentre spostava lo sguardo in altre direzioni, per non dare troppo nell'occhio. Il Genin annuì, ma il suo superiore sapeva che i modi per avvertire gli altri erano bene pochi, loro stessi non si erano mai neanche messi d'accordo per quella possibile evenienza, forse per la fretta oppure semplicemente per distrazione, Supaku non aveva pensato di chiedere ai tre ragazzini se avevano con loro delle radioline e su quale frequenza sintonizzarsi. Poco, male dovremmo arrangiarci...
    Ehi, Hikari, hai ancora della pasta di riso da fare per stasera?
    Il ragazzino dai riccioli biondi si girò per guardare Kendro dall'altra parte del baldacchino e sorrise leggermente.
    Si, ne ho ancora un poco, forse riesco a fare qualche raviolo di carne grigliato per stasera...
    Alcuni dicono che ci va messa della cipolla dentro, già grigliata è vero?
    Supaku si accorse che Kendro stava facendo cenno impercettibilmente con la testa verso i cespugli sollevando le sopracciglia in modo che se ne accorgesse. L'albino continuava a camminare in silenzio cercando di guardarsi intorno senza dare nell'occhio. Visto il protrarsi della situazione, anche Hono si era girata per un attimo e aveva colto subito a differenza di Hikari, i cenni del compagno di missione. Alla fine anche Hikari aveva realizzato, ma il ragazzo si era palesemente girato verso i cespugli, guardando con insistenza, forse cercando di vedere qualcosa e, di fatto, tradendosi. Il movimento dai cespugli fu frenetico e un attimo dopo da essi uscirono tre figure armate di pugnali e lance di legno urlando con violenza. Supaku si trattenne, lasciando che Kendro si gettasse in avanti e che Hikari rimanesse fermo, leggermente basito davanti all'assalto quasi inaspettato e si facesse superare da Hono che corse a dare man forte al compagno.
    L'albino non intervenne, aveva notato dalla povertà degli abiti e dalla fattura grezza delle armi, che quelli non erano altro che semplici banditi, non un sfida per lui, certo, ma neanche per quei due Genin che gli si erano lanciati contro estraendo un kunai a testa e parando gli affondi di lancia e pugnale. Lui continuava a guardarsi intorno, cercando di capire se un nuovo possibile attacco sarebbe giunto da qualche parte. Il ragazzo si guardò più e più volte attento, fu anche tentato di usare il suo Jutsu di Percezione, per assicurarsi una volta per tutte se ci fosse o meno qualcuno nelle vicinanze, ma alla fine si convinse che solo quei tre erano i loro avversari e che non c'era nessun altro appostato tra i cespugli. Hono e Kendro misero fuori combattimento i tre in pochi minuti, lasciandoli esamini tra i cespugli. Cosa ne facciamo senpai? chiese Kendro guardandolo negli occhi con aria seria. Andrebbero consegnati alle autorità, ma ora non abbiamo il tempo materiale per farlo, stiamo facendo altro. Lasciateli legati ad un tronco con un messaggio per le autorità o per qualsiasi persona vi passi vicino di consegnarle alle autorità. disse l'albino incerto quasi quanto loro sul da farsi. Forse quella sarebbe stata la soluzione migliore, certo non perfetta, ma era sempre meglio di niente.
    Bene, penso che possiamo ripartire, Hikari ti senti bene?
    Sì sì, senpai, mi sento solo un poco scosso... disse il ragazzo arrossendo se possibile ancora di più.
    Beh, vedi di riprenderti, siamo ninja non donnicciole...se succederà di nuovo voglio che tu sia più vigile, non puoi permetterti di farti prendere impreparato. disse l'albino redarguendolo.
    Dopo quelle parole, il ragazzo dai riccioli dorati fu molto più attento durare il viaggio, guardando e scrutando con attenzione ogni cosa intorno a sé, ma finendo per perdere la concentrazione su quello che aveva davanti e inciampare in una radice scoperta, finendo lungo disteso per terra. Supaku a quel punto capì che forse era stato troppo per Hikari e chiese da Hono di prendere la posizione del suo compagno nella guida della carovana. Il ragazzo poco dopo si riprese dalla caduta e si mise al fianco della Kunoichi, con aria più rimessa ma sembra continuando a guardarsi intorno con più attenzione.
    Yu arrivò più tardi di quanto si aspettassero, forse per via del contrattempo dei banditi che però non era stato poi così lungo ed era stato risolto piuttosto egregiamente dai Genin. La luna si stava quasi alzando all'orizzonte quando la loro piccola carovana varcò la soglia delle mura di Yu e si diresse verso l'ennesima locanda suggerita dal nobile Torofu. Supaku era stanchissimo, gli facevano male i piedi e non vedeva l'ora di mangiare qualcosa prima di buttarsi su un letto. Purtroppo la locanda aveva già chiuso la cucina, quindi dovettero accontentarsi del cibo rimasto e l'espressione sul volto del nobile, fece capire a Supaku quanto il signore del vento disprezzasse quel cibo raffermo e freddo che gli era stato servito davanti. L'albino sperò soltanto che non incolpasse loro per questo ritardo sulla tabella di marcia. Dopo aver mangiato qualche boccone, Torofu si ritirò nelle sue stanze e gli altri fecero lo stesso qualche minuto dopo. Si stesero a letto e crollarono pochi secondi dopo.

    Il gruppo si svegliò all'alba anche stavolta, il sonno era ancora negli occhi dei giovani Genin che erano visibilmente stanchi per la levataccia e il ritardo della sera precedente. Supaku non poteva biasimarli per essere esausti, anche lui lo era e non vedeva che tutto quello finisse, ma se non si sbagliava mancavano ancora molti giorni alla fine di quel viaggio. La comitiva si rimise in strada pochi secondi dopo, con le guardie leggermente assonate anche loro e gli occhi socchiusi per i primi raggi dell'alba mentre incespicavano nelle loro lance. Il ragazzo dai capelli bianchi dette il via, posizionando Hono in testa al gruppo e lasciandosi Hikari al fianco stavolta. Filarono dritti verso il confine con il Paese del Ferro senza intoppi stavolta e arrivarono a Kosogoku entro la sera dello stesso giorno. Stavolta il riposo fu maggiore e poterono finalmente godere di un buon pasto prima di coricarsi ad un'ora decente e riposarsi al meglio.
    Il giorno successivo Supaku decise di fare un altro cambio e mettere Hikari alla guida del gruppo, forse sperava in una difficoltà emergente da mettere davanti al ragazzo, così per metterlo di nuovo alla prova. Una parte di lui sperava davvero in quello, forse sia perché Hono aveva già dato prova sia in combattimento che davanti alle avversità di sapersela cavare, mentre Kendro aveva mostrato prontezza di riflessi davanti al pericolo durante l'assalto di due giorni prima, Hikari si era dimostrato poco capace a fronteggiare il pericolo e avrebbe preferito dargli una seconda opportunità.
    Oltretutto Supaku sospettava che presto o tardi, se i sospetti del nobile Torofu fossero stati veri, qualcuno li avrebbe attaccati sul serio e non con dei semplici banditi, lui sarebbe stato pronto, così come molto probabilmente Kendro, ma Hikari avrebbe dovuto riprendersi in fretta oppure le sue capacità come ninja sarebbero state messe in dubbio dall'albino. Così affrontarono la rigida Terra del Ferro prima di cominciare a vedere le montagne del Paese del Fulmine e con esse intravedere la fine del loro viaggio.
    La comitiva si incamminò per le terre di quella zona. Hono al suo fianco cominciò a parlare di nuovo e stavolta in merito a quelle terre. Sa, senpai, ho sentito dire che queste terre davvero caratteristiche per le loro fonti termali, mio nonno una volta ci andò perché gli avevano detto che le fonti del monte Hinamato erano un toccasana per i reumatismi, non capisco come quel vecchino fosse riuscito a farsi tutta questa strada solo per dei dolori articolari...certo era un uomo molto determinato, mio nonno, una volta il suo migliore amico era stato ferito a morte in una battaglia nei pressi del monte Kannabi durante la Grande Guerra, e che la loro unità mediche erano state eliminate tutte, allora il nonno se lo era caricato sulle spalle per portarlo fino a Konoha in un viaggio in cui non aveva riposato neanche un minuto. Alcuni dicevano che alla fine della corsa il nonno fosse crollato e che lo avessero dovuto ricoverare insieme all'amico, ma almeno Hiraku era stato salvato... Supaku ascoltava con un orecchio solo mentre continuava a guardarsi intorno in quella terra che sembrava fatta di montagne e prati, oltre che grosse nuvole bianche che si aggiravano tra le cime rocciose, alcune minacciando tempesta. Che terra strana... pensò il ragazzo che quasi sentiva la mancanza del deserto. C'era da dire che il Paese dei Fulmini gli ricordava un poco il suo vecchio Paese della Terra, anche se lì c'erano rocce dappertutto e qui invece c'erano molte più nuvoloni che promettevano pioggia e fulmini.
    A metà del loro viaggio, il gruppo decise per una sosta e tutti si fermarono per mangiare, del resto ci avrebbero messo quasi un giorno e mezzo per arrivare a Raiden era meglio se non si affrettavano troppo, avevano già fatto abbastanza con il viaggio del giorno prima. Supaku si sedette a mangiare un pranzo preparato da Hikari, polpo bollito insieme a verdure anch'esse bollite con un po' di prezzemolo. Supaku doveva ammettere che il ragazzo era davvero bravo in cucina, non sarebbe stato uno shinobi molto promettente, ma ai fornelli era un asso. Lo sp. jounin si stava gustando il suo pasto, mentre Hono stava ancora parlando di una delle storie di suo nonno, quando l'albino sentì una piccola puntura alla base del collo, sollevò la mano per schiacciare la zanzara molesta quando le sue dita incontrarono un ago affilato. Ma cos.. pensò il ragazzo estraendolo dalla pelle per osservarlo al meglio. Un attimo dopo la debolezza nei suoi arti arrivò e il ragazzo cominciò a vedere sfocato.
    Delle figure spuntarono dalle rocce intorno a loro. Un agguato! Il ninja gettò da parte l'ago mentre Hono urlava Ci attaccano!! il bandito davanti a lui cercava di colpirlo con un pugno. Supaku sollevò la mano per pararsi dal colpo, ma i suoi riflessi erano nettamente rallentati e oltre a quello un pugno in mezzo alle scapole lo colpì alla sprovvista, facendogli perdere l'equilibrio e il controllo della situazione. Un altro pugno lo raggiunse sul naso e lo mandò dritto per terra, mentre un piccolo spruzzo di sangue gli macchiava il viso. Un calcio lo raggiunse al costato e un altro ancora, il ninja della sabbia si chinò di lato gemendo. Poi il dolore scomparve e dal rumore di ferro contro ferro, intuì che i due banditi che lo avevano assaltato si erano imbattuti in qualcun altro.
    Supaku sentiva i sensi ovattati sia dal veleno che dal dolore mentre intorno a lui sentiva il tafferuglio della battaglia e le voci dei Genin che urlavano chiedendo il suo aiuto. Merda.... pensò sforzandosi di aprire gli occhi e cercando di riprendere il controllo. Cazzo se fa male il naso...quello stronzo aveva dei guanti rinforzati.... Un attimo dopo apriva di nuovo gli occhi azzurri per vedere il bandito sopra di lui estrarre una katana che portava sulla schiena e trafiggere una guardia che era venuta in suo soccorso. Uno spruzzo di sangue non suo gli bagnò le vesti all'altezza del petto, imbrattando la sua casacca del deserto. Fanc...
    Uno scatto di reni e una mossa di gambe gli permise di afferrare le gambe del bandito e, con una mossa a forbice, fare leva con una gamba sulle ginocchia e con l'altra sui piedi, così da atterrarlo. Un attimo dopo il kunai del meccanismo usciva rapido dal suo polso, veniva afferrato dalla sua mano e conficcato con violenza nel collo del nemico.
    Ripresosi un poco dalla situazione l'albino si alzò per osservarsi intorno per vedere i tre Genin proteggere il baldacchino e tenere testa ad un gruppo di sei banditi armati di tutto punto con vesti nere e il volto coperto. Questi sono decisamente di altra pasta rispetto a quelli affrontati l'altro giorno...che siano loro gli assalitori? Supaku constatò come anche l'altra guardia era rimasta uccisa nello scontro, riversa per terra in un bagno di sangue con il ventre aperto. Il ragazzo dai capelli bianchi stava per dare man forte ai suoi Genin quando Kendro gridò Noi proteggeremo il nobile Torofu fino alla morte! prima di comporre una rapida serie di sigilli e sputare una palla di fuoco contro due degli avventori che crollarono a terra rotolandosi per i vestiti in fiamme.
    Katon: Endan - Palla di Fuoco
    KatonEndan-PalladiFuoco_zps45f3c933
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    L'utilizzatore con questa tecnica può creare una Palla di Fuoco di due metri per due che si dirigerà verso il bersaglio ad una velocità medio/alta oltre che ad essere di rapida esecuzione. Al contatto essa causerà un ustione media.
    Consumo: 4

    Hono aveva fatto eco al compagno tirando fuori un rotolo dalla tasca e facendo uscire con uno sbuffo una marionetta dallo stesso. Un attimo dopo il costrutto di legno e metallo si abbatteva sui loro avversari, facendo uscire lame dal costato e dalle mani e sputando kunai a raffica.
    Kugutsu no Jutsu - Tecnica del Marionettismo
    KugutsunoJutsu-TecnicadelMarionettismo_zps82c4e552
    Villaggio: Sunagakure No Sato
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore di controllare le proprie Marionette, un'abilità che richiede un grande esercizio quotidiano. In base al rango cambia la quantità di Marionette utilizzabili alla volta. Inoltre, sempre utilizzando tale tecnica, si potranno smontare e riattaccare le varie parti della marionetta. Questo consente di manovrare anche singoli pezzi come un braccio o la testa. Ma se si controlla una parte singola si perderà il controllo sulle marionette.
    I fili di chakra raggiungono una lunghezza massima di 35metri.
    Massimo marionette manovrabili: Genin: 1; Chuunin: 2; Sp Jounin 3; ANBU 4 (10 solo nell'eventualità che s'utilizzino i dieci congegni)
    Massimo pezzi singoli manovrabili: Genin: 2 Chuunin: 6 Sp. jounin: 10 ANBU: 14
    Consumo: 2 (A Turno)

    Karasu
    Karasu_zpsba53dc92
    Karasu è una marionetta in legno di dimensioni umane sviluppata a puro scopo offensivo. L'agilità è la base sulla quale la marionetta è fondata e permette all'utilizzatore tramite un semplice meccanismo di far si che si smonti totalmente cadendo sul terreno, liberandola dunque da qualsiasi presa. I congegni all'interno della marionetta sono attivabili anche in questo caso ma rimarrà ferma sul terreno. Questa marionetta è studiata per contenere un gran numero d'armi e essere estremamente versatile.
    Collo: Una lama estraibile
    Spalla e anca: Una lama estraibile per ogni spalla e anca (totale di 6 lame)
    Bocca: Cinque Kunai, spuntone avvelenato
    Braccio Superiore Sx: Una palla avvelenata
    Braccio Superiore Dx: Una palla avvelenata
    Avambraccio Superiore Dx: Lama retrattile
    Avambraccio Superiore Sx: Lama retrattile
    Palmo Inferiore Dx: 15 spiedi
    Palmo Inferiore Sx: 15 spiedi
    Pancia: Lame ricurve

    Il Clan Chikamatsu non si smentisce mai...vediamo come se la cavano... pensò il ragazzo mentre si tamponava il viso e sentiva l'effetto del veleno già venire meno.
    L'ultimo fu Hikari che stava osservando i due banditi davanti a lui che lo osservavano seri con le katane sollevate. Dai Hikari! Urlò Supaku incitandolo. Il ragazzo dai riccioli biondi non aveva kunai ma non appena i due accennarono ad avvicinarsi sollevò una mano per far apparire una polvere metallica davanti a lui che andò a creare una grossa spada larga.
    Satetsu/Gōrudensando no Chūshutsu - Estrazione della Sabbia Ferrifera/Sabbia Dorata
    SatetsunoChshutsu-EstrazionedellaSabbiaFerrifera
    Sarà possibile tramite questa tecnica richiamare la Sabbia Ferrifera o la Sabbia d'Oro dal terreno. Si potrà quindi ricavare un quantitativo di Sabbia a seconda del terreno su cui ci si trova, triturando rocce e terra ed estraendone i metalli.
    - Le quantità di Sabbia Ferrifera o di Sabbia Dorata estratte resteranno separate anche se sarà possibile frazionare la quantità di sabbia estraibile potendo così riuscire ad estrarle entrambe.

    Livello Genin
    [Terra battuta: 2 m³ per turno]
    [Terreno Roccioso: 3 m³ per turno]
    [Terreno erboso: 1/2 m³ per turno]
    [Terreno Fangoso: 1/2 m³ per turno]
    Consumo: 2 (A Turno)

    Satetsu Katana - Katana Ferrifera
    SatetsuKatana-KatanaFerrifera
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Nonostante il nome, questo Jutsu permette all'utilizzatore di creare una qualsiasi forma di arma mediante la Satetsu. E' possibile creare una singola arma nel caso sia di dimensioni pari o superiori ad una Wakizashi, e ben cinque in una volta se inferiori ad un Tanto.
    - Basta una quantità minima di Sabbia Ferrifera.
    Consumo: 2

    Jishaku Inseki - Meteora Infinita
    JishakuInseki-MeteoraInfinita
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è utilizzabile esclusivamente in presenza di detriti non più grandi di due pugni congiunti, con la possibilità d'attingere ai minerali all'interno di essi per riuscire a sollevarli e scagliarli verso l'avversario. I detriti lanciati possono percorrere al massimo 15 metri con un'ampiezza di 3 metri. Difficilmente l'attacco causa danni rilevanti, al massimo d'entità media.
    - I detriti una volta scagliati non possono cambiare direzione e non si può "prendere il controllo" di detriti a più di dieci metri dall'utilizzatore.
    Consumo: 2

    Le katane di entrambi furono fermate dal ragazzino che, con la forza dei muscoli si limitava a tenerli fermi, un attimo dopo spinse con forza facendoli indietreggiare e liberandosi di loro per, conficcata la spada al suolo, comporre i sigilli per un altro Jutsu e far muovere delle rocce intorno ai suoi piedi scagliandole contro di loro, bersagliandoli con esse e riempiendoli di lividi. Una mossa non molto potente, ma sufficiente per distrarli e finirli con la spada larga. Allora sa combattere... pensò Supaku con un po' di soddisfazione. Con un movimento accurato del polso, riportò il kunai nel meccanismo sotto la manica, ormai convinto che i tre avrebbero risolto la situazione senza problema.
    Poco dopo tutti i banditi erano stati sconfitti e i ragazzi respiravano affannosamente, cercando di riprendersi. Bravi, ragazzi...ottimo lavo...
    Perché non ci ha aiutato? la furia nel volto di Kendro era visibile. Il ragazzino gli si lanciò contro fronteggiandolo con gli occhi fiammeggianti. E tu saresti uno Sp.Jounin? Sei inutile! Ti sei fatto avvelenare e pestare come un ragazzino! E poi hai fatto anche uccidere due guardie mentre noi non riuscivamo ancora a fare nulla! Nulla! Il ragazzo era arrabbiato, una mano reggeva la spalla dove Supaku riusciva a vedere una chiazza rossa allargarsi sulla stoffa della maglia. Sei ferito? Fammi dare una occhiata. gli disse sollevando la mano per avvicinarla alla ferita del ragazzino.
    Col cazzo! urlò Kendro schiaffeggiandogli la mano con un violenza. Non osare toccarmi! La mia ferita me la curo da solo, nel mio rapporto scriverò tutto quello che è successo oggi, non la passerai liscia vedrai! disse prima di girarsi e andare a sedersi su una roccia. Supaku sollevò un sopracciglio mentre osservava il ragazzo ancora visibilmente arrabbia.
    Si è vero mi hanno avvelenato e preso di sorpresa, ma quando mi sono ripreso voi avevate già protetto la zona del nobile Torofu e ve la stavate cavando più che bene...non volevo interrompervi e lasciare a voi lo scontro...in fondo come hai detto tu stesso io sono stato solo di intralcio... disse cercando delle scuse. Hono ed Hikari lo fissavano con sguardo neutro mentre spostavano lo sguardo da lui a Kendro ancora seduto a fasciarsi la ferita con i resti della manica che aveva fatto a brandelli. Supaku ne approfittò per slegare le bende che portava legate intorno ai polsi, nello specifico quelle del polso destro e per fasciarsi il naso in modo da impedire che continuasse a sanguinare. Poi con un movimento secco e un lieve "crack" risistemò il naso nella sua posizione originaria gemendo leggermente per il dolore. Poi si sincerò delle condizioni dei tre ninja, lasciando in pace Kendro che era ancora furente, si assicurò che Hono e Hikari fossero a posto e a parte un livido sullo zigomo di Hono, sembrava tutto a posto. Purtroppo le due guardi erano morte e anche due portatori, gli altri due erano solo svenuti e la cosa non era una buona notizia, gli asinelli c'erano ancora tutti, perché fortunatamente erano stati legati e nonostante fossero ancora irrequieti, le redini li tenevano saldamente ancorati ad un albero poco vicino. Nel frattempo la portantina nella quale il nobile Torofu e il suo assistenza si erano rifugiati si era aperta di nuovo e i due erano usciti per osservare il campo di battaglia. L'assistenza si spostava tra i corpi dei banditi per controllare se uno di loro avesse qualcosa che li permettesse di risalire al mandante mentre il nobile si teneva il naso coperto da una manica per il puzzo del sangue che saliva forte alle narici. Una volta fatti i controlli necessari sulla situazione, Supaku e gli altri cominciarono a spostare i corpi, per seppellirli in una zona poco lontana. Il ragazzo dai capelli bianchi tenne le armi sia delle guardie che dei banditi e le infilò in un sacco che appese ad uno dei ciuchini. Quando tutto fu sistemato, ripartirono, stavolta lui e Hikari tennero la portantina insieme agli altri due servitori rimasti e Hono e Kendro guardarono la schiena e il fronte della stessa.
    Il resto del viaggio proseguì in silenzio, anche la piccola Hono che era molto chiacchierona in quel momento non se la sentiva di parlare e il ragazzo dai capelli bianchi sentiva che quel velo oscuro che era sceso sulla comitiva era in parte anche colpa sua. Mannaggia a me... pensò il ragazzo mentre metteva un piede davanti all'altro cercando di non pensarci e focalizzandosi sul percorso da seguire.

    Arrivarono a Kumo tre giorni dopo. Durante tutto il viaggio Kendro non aveva più rivolto la parola al ragazzo dai capelli bianchi, mentre gli altri due sembravano essersi rasserenati. Il nobile Torofu aveva assoldato altri due portatori nella città della nuvola e altre due guardie, mercenari che si erano offerti di fare da guardia per l'ultima tratta del viaggio. Supaku si era sentito leggermente stanco della situazione di tacito silenzio tra lui e Kendro e aveva deciso, una volta fermatisi nella locanda, di parlare con il ragazzo dai capelli castani. Era strano anche come quello, che inizialmente era un timido ragazzino silenzioso, si era poi ritrovato ad essere una persona così irascibile e rabbiosa. Supaku non sapeva molto bene la sua storia, ma era curioso di sapere a cosa era dovuta tutta quella rabbia, era infatti convinto che la rabbia di Kendro nei suoi confronti fosse solo in parte giustificata e che il ragazzo avesse trovato in quella scusa un motivo per riversarne altra che non faceva davvero parte del fatto avvenuto tempo addietro.
    Così, avendo sentito che il ragazzo si era recato alle stalle per curarsi degli asinelli, l'albino si apprestò a parlarci. Lo trovò che spazzolava la chioma grigia degli animali con calma e dolcezza. Posso parlarti? chiese Supaku mentre bussava gentilmente su uno degli stipiti di legno che tenevano le stalle.
    Il ragazzo si fermò all'improvviso e si girò lentamente per guardarlo. Non ho niente da dirti... disse tornando a concentrarsi sull'asinello.
    Beh, io si...vorrei sapere perché sei così arrabbiato con me...avevate già affrontato degli altri banditi prima, e io non sono intervenuto, affrontare uomini che vogliono uccidervi è una cosa che tutti in ninja, anche ai livelli più bassi sanno di poter affrontare...
    Non avevo paura di morire.
    Allora cosa? Cosa ti ha dato così tanto fastidio? Che fossi stato messo fuori gioco così facilmente?
    Il ragazzo si fermò di nuovo, abbassò la testa, rimanendo per qualche secondo in silenzio.
    Sì.
    Perché? Credevi perché sono uno Special Jounin sarei stato immortale e capace di prevedere ogni attacco?
    Sì, cioè....insomma.... il ragazzo si girò fissandolo con sguardo leggermente nel panico. Tu sei più forte di noi, tu sei uno Special Jounin per la miseria...dei banditi non dovrebbero metterti in difficoltà, tu se i molto più forte di me, Hono e Hikari messi insieme...eppure è bastato un ago avvelenato e un pugno sul naso per stenderti...non è così che dovrebbe essere...
    Sono pur sempre un uomo...anche se ho più conoscenze e sono più forte di voi, non significa che sono immortale e incapace di fallire...In un qualsiasi combattimento leale vincerei, ma il mondo non è fatto per i combattimenti leali, uno deve metter in conto anche questo...anche se un giorno diventerai Kage....basterà un coltello impugnato da un ragazzino di quindici anni a colpirti il petto mentre dormi per ucciderti...
    Ma non è giusto! Come è possibile! Non dovrebbe esserlo.... Supaku vedeva l'indecisione, il dubbio e il terrore negli occhi del ragazzo allora era questo, la vista di uno shinobi più capace e potente di lui messo KO così facilmente lo aveva fatto vacillare nella sua convinzione che diventare più forte ti tenesse sempre più lontano dalla morte.
    Si lo so, ma la vita non lo è...la tua esistenza è appesa ad un filo di ragnatela che può essere sempre spezzato in qualsiasi momento da una volata di vento troppo forte...a te non resta che fare in modo di tenerti il più lontano da quel destino, rafforzando quella ragnatela con tante altre, ma dovrai sempre tenere a mente che qualsiasi cosa tu faccia, al destino basterà poco per reclamarti a sé. disse lo shinobi dai capelli bianchi. Questa è una lezione di vita...spero che tu possa perdonarmi per la mia mancanza dell'altro giorno, ma non ho potuto fare altrimenti. dette queste parole il ragazzo si allontanò per lasciarlo solo ma Kendro non aveva finito.
    Lo so....comunque grazie senpai...ah a proposito, spero che ci considererà tutti e tre capaci per l'esame chuunin... Supaku si fermò di colpo, voltandosi vide Kendro fargli un lieve occhiolino prima di tornare a spazzolare l'asinello.
    Furbastro...se ne è accorto... pensò l'albino allontanandosi con un sorriso.

    Il resto del viaggio filò liscio fino a Banrai. Il nobile Torofu arrivò anche in tempo per recarsi all'ambasciata di Suna e assoldare altri mercenari che si occupassero di lui prima di congedarli con un ringraziamento e la proposta che avrebbe scritto una lunga lettera al Kazekage per lodare il loro operato. Supaku e i suoi Genin fecero ritorno a Suna due settimane dopo e i tre salutarono il loro senpai calorosamente prima di tornare verso casa. L'albino nel frattempo aveva due rotoli da consegnare, uno in cui conteneva il rapporto al Kazekage e l'altro in cui teneva la valutazione finale dei tre Genin. A suo dire erano tutti e tre pronti per l'esame, si sentiva poco sicuro su Hikari, ma le sue capacità in combattimento gli avevano fatto sperare che presto o tardi quel frutto acerbo che era ancora, sarebbe maturato e diventato un grande ninja oltre che un grande cuoco. Per gli altri due non aveva nulla da dire, erano sufficientemente pronti per affrontare la situazione senza nessun problema e il ragazzo era stato contento di aver fatto da senpai a tutti e tre. Alla fine si è rivelata una bella esperienza tutto sommato. pensò l'albino mentre varcava la soglia degli uffici del Kazekage.


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    ChakraFisicoMentale
    170Ferita media al naso, rotto, livido medio-lieve alla schiena, lividi medi al costato.Sereno
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x10Olio Infiammabile
    Shuriken x20Filo Metallico 10m
    Shuriken x20Filo metallico 30m
    Palla Luce x2Torcia Luminosa
    Cartebomba x5Occhio Cibernetico
    -Pillola del Soldato x3
    Equipaggiamento
    SlotOggettoLocazione
    FoderoOmoikaruiSchiena spalla sx
    Fodero min.WakizashiSchiena alla vita
    Tasca Supp.Kunai x7Coscia dx.
    Mecc. KunaiKunaiAvambraccio sx.
    Rotolo Min.-Coscia sx.
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniLocazione
    ParabracciaIntattiAvambracci
    Coprinaso-Collo
    Bende-Polsi e caviglie
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Senbon x20Radiolina
    -Cimice x3
    Note Coprifronte legato sulla fronte.
    - 1 Kunai legato a 10m di filo metallico.
    - 2 Kunai legati a 2 palle di luce.
    - 4 Kunai legati a 4 cartebomba.
    - 3 Shuriken legati a 10m di filo metallico.


    Kendro:
    fisico: ferita da taglio media alla spalla
    Chakra: 80-4=76


    Hono:
    fisico: livido alla guancia
    Chakra: 70-2=68


    Hikari:
    fisico: ottimale
    Chakra: 70-2-2-2=64
    Sabbia ferrifera: 3 m³ estratti.



    Edited by Supaku - 4/6/2014, 15:26
     
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    - Un ninja con pentole e padelle nello zaino? O_O
    - Se Hono è la quarta figlia di cinque, come fa ad avere due fratelli minori e una sorellina più piccola?
    - Quello lì, comunque, ha per certi versi ragione ad avercela con te. Insomma, ok che dovevi pure vederli alla prova e non è che non puoi essere steso da qualcun altro perché sei uno Sp.Jounin, però è stato un po' troppo semplice per quei banditi metterti fuori gioco per un po'.


    Ho notato con piacere che gli errori di battitura sono stati ridotti notevolmente, o forse hai solo avuto culo a non farne tanti come sempre. La missione va bene, considerando almeno il tipo di traccia (che come sai ora abbiamo modificato il livello) e l'impegno richiesto per portarla a termine, seppur risulti un po' stancante alla lunga, per cui m'immagino anche l'aborto nello scriverla.
    Aggiungiti pure il +1 e 430 Ryo.
     
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2 replies since 13/5/2014, 11:06   189 views
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