Casa di Kirito Uchiha

Nel mezzo di Konoha

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    Pirata all'avventura

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    La casa di Kirito si trova nella città di Konoha.


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    All'esterno della casa si trova un giardino condiviso con altre famiglie.

    Personaggi conosciuti

    Genin:

    Kougami Kyoya
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    Innata: ???
    Elemento Chakra: Raiton
    Kuchiyose: ??
    Grado: Genin
    Genin di Oto. Ha condiviso con Kirito due missioni di livello D mostrandosi sempre disponibile e comprensivo.
    Sembra saper usare il Raiton

    Keito Uchiha
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    Innata: Sharingan
    Elemento Chakra: Katon
    Kuchiyose: ??
    Grado: Genin
    Genin di Konoha e consaguineo di Kirito. Entrambi appartenenti allo stesso clan, ha condiviso una missione di livello D con il ninja. Sa per certo che è dotato di sharingan ad una tomoe e predilige gli scontri a distanza basati sull'elemento Katon. Caratterialmente è ancora un po' infantile e pieno di curiosità.

    Makoto Shishio
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    Innata
    Elemento Chakra: Katon
    Kuchiyose://
    Grado: Genin
    Genin di Kumo incontrato per la prima volta in un ponte fra la repubblica dei samurai e Kumo. Molto aggressivo incline alla pazzia, perenne in cerca di un avversario da squartare per assaggiare il suo sangue. Questo comportamento ha fatto provare ribrezzo a Kirito al solo pensiero di poterlo incontrare ancora, cosciente del fatto che non si potrà mai avere un rapporto sincero fra di loro. E' molto bravo ad usare la spada e le tecniche ninja. Segno riconoscitivo delle sue azioni: Tende a posare la spada prima di attuare qualsiasi jutsu che sia messa in bocca o nel terreno.

    Sora Darima


    Okami Yotsuki


    Evento.
    Goh Asuka
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    Innata: ??
    Elemento Chakra:Katon
    Kuchiyose: //
    Grado: Genin
    Genin di Konoha conosciuto durante l'assalto e la distruzione di Suna. Pare un compagno leale e sincero, il suo stile di combattimento molto intuitivo capace di adattarsi con il compagno in maniera impressionante. Sotto il profilo personale è ancora tutto da scoprire.



    Asura Tsuchigumo
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    Innata: Geni del ragno dorato (Sei braccia e capacità di sputare ragnatele)
    Elemento Chakra:Doton
    Kuchiyose: //
    Grado: Genin
    Genin di Oto, incontrato a Suna e sono state subito scazzottate. Appartenente alla fazione opposta erano stati mandati in terra straniera dai proprio paesi per ottenere informazioni. Una volta trovati abbiamo combattuto duramente fino allo sfinimento sul deserto arido di Suna. Personalità alquanto strana ed particolare, ha proposto a Kirito di tradire per Oto, con la promessa di trovare qualcosa per cui valga veramente combattere, l'offerta era molto allettante ma ha dovuto declinarla aveva ancora degli obblighi per il suo paese. Questo non vuol dire che se dovesse riaccadere non lo seguirebbe.

    Galatea Shishi


    Edited by Xedu - 12/7/2015, 10:19
     
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    La prima missione

    Avevo appena finito la missione e mi ero diretto in ospedale per curare le ferite riportate. Una volta entrato mi diressi verso la reception.
    La segretaria vendendomi arrivare smise di lavorare sulle sue carte e si avvicinò a me.
    "Aspetta lasciami dare un occhiata". La segretaria era abbastanza giovane poteva essere sulla trentina. I capelli neri lunghi raccolti con una matita. Indossava oltre alla tipica uniforme infermieristica un paio d'occhiali a lenti circolari abbastanza grandi.
    Stavo in piedi a stento, ma lo stesso cercavo di resistere mentre lei mi osservava le ferite riportate.
    "Beh, non vedo nulla di troppo grave, siediti che ti chiamo un dottore", mi disse. Io ringraziai e mi sedetti su una sedia nei pressi del banco di accettazione. Vedevo lei dirigersi verso un corridoio. "Speriamo che mi riprenda presto", pensai, "Non voglio rimanere fermo a lungo". Non passò molto tempo che la vidi tornare seguita da un uomo vestito con un lungo camice bianco, con i capelli brizzolati. "Vieni.", mi disse l'uomo "Vediamo di farti stare meglio". Io annui e lo segui all'interno di una stanza passando per quel corridoio dove avevo visto l'infermiera dirigersi precedentemente. La stanza era piccola vi era lo spazio per accogliere appunto solo il paziente con il dottore, al centro vi era posto un lettino con accanto un armadio pieno di bottigliette. "Stenditi che io preparo tutto", disse, "togliti la maglietta e i pantaloni, lì puoi lasciare ai piedi del lettino". Cominciai a spogliarmi ed adagiare i vestiti ai piedi del lettino. Imposi le mani sul lettino per sollevarmi ed mi sedetti su di esso.
    Il medico che si era preparato con gli strumenti del mestiere ora era rivolto verso di me. "Bene lasciami dare un occhiata", mi disse e cominciò ad osservarmi.
    Mi cominciò ad osservare il petto, lo stomaco, la mano, la schiena ed infine la gamba. "Ma che hai fatto?", mi disse, "Sei ridotto ad uno straccio", disse scherzando sulla mia condizione; "Non ti preoccupare, guarirà in un batter d'occhio". Così si girò verso l'armadio e aprendolo prese due bottigliette uno con il tappo viola e l'altro giallo. Poi aprì un cassetto e prese un ago, del filo e delle bende. Dispose il tutto vicino al lettino e cominciò a lavorare. "Dammi la mano", mi disse ed io gli e la posi. Stappo una bottiglietta quella con il tappo giallo e vi pose la sostanza all'interno nella mano. Successivamente me la fasciò. Mi suturò le ferite da senbon e me le disinfettò. Una volta finito con tutte le ferite ero ricoperto per buona parte del corpo da bende. "Bene", mi disse, "vestiti e puoi andare, ma ricorda di fare attenzione la prossima volta". Ringraziai mi rivestì ed uscì dalla stanza. Mi diressi verso l'uscita. Mi fermai un secondo per salutare l'infermiera e notai che l'ospedale si era riempito, le sedie erano tutte occupate da pazienti. Uscì anche dall'ospedale e rincasai. Mi era mancato l'odore di casa mia. Ero sfinito dopo la giornata passata in ospedale e la precedente missione. Così mi spogliai e mi diressi dritto a letto, mi stesi e senza nemmeno che me resi conto caddi in un sonno profondo.


    Chakra: 70
    Fisico: Bende sulle ferite.
    Mentali: Stanco

    Borsa
    Kunai 10/10
    Cartabomba 5/5

    Equipaggiamento
    Occhiali scuri
    Guanti chiodati
    Coprifronte
    Radiolina
     
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    Un giorno come tanti da Genin

    Aprì gli occhi, stranamente ero alzato, intorno a me c'era un bosco pieno di alberi spogli dal colore nero, quasi come se fossero stati bruciati in serie e poi lasciati lì in mezzo a decorare il tutto. Il cielo non aveva quel chiaro colore azzurro o nero, ma i colori erano tonalità scura di viola in diverse gradazioni. I miei piedi poggiavano sopra le fessure delle mattonelle di marmo di un grigio pallido che dietro e davanti a me formavano una strada retta. Dietro di me solo il buio, la strada si interrompeva in un abisso e aldilà di quello il nulla. Ero spaventato di vedere quello che mi stava dietro, davanti a me la strada andava in salita fino a scomparire dietro una collina. Ai piedi degli alberi non vi era erba ma solo terra spaccata e secca. Cominciai a camminare in avanti per capire dove mi avrebbe condotto la via. Più camminavo più sembrava che la strada non si muoveva, allora cominciai a correre. Lo stesso più correvo in avanti più la distanza non mi permetteva di andare nella collina e vedere cosa stava dall'altra parte. Spingevo più al limite le mie gambe a dal punto che chiudevo anche gli occhi per lo sforzo di correre sempre più veloce le mani facevano talmente avanti e indietro da non sentirle nemmeno più. Ma ancora non bastava la distanza anzi aumentava era sempre più distante quella fatidica collina. Mi guardai indietro e invece l'abisso si avvicinava. Seppur mi sforzassi tantissimo il risultato non cambiava anzi mi avvicinavo sempre di più allo strapiombo; fino a quando non fui proprio ad un passo. Guardai sotto non vi era nulla se non il buio più totale non si vedeva nemmeno una minima luce, scivolai con il piede e riusci fortunatamente a restare attaccato alla sporgenza con entrambe le mani. All'improvviso mentre cercavo di rialzarmi comparve una figura senza faccia tutto di un colore nero. "Aiuto!", dissi urlando. Lui senza muovere le labbra poiché non aveva emetteva una voce che echeggiava da tutte le parti, "Devi reagire., mi disse. Io non capivo cercavo di allungare la mano ma non veniva corrisposta. "Su dammi una mano!", urlavo sempre rivolto a quella figura misteriosa. "E' giunto il tuo momento", disse e poi, driin driin, sempre più forte si sentiva questo suono. Mi sveglia di sopra salto mettendomi seduto, gli occhi affannati e con il pigiama addosso mi piegai verso il comodino che avevo alla mia destra per spegnere la sveglia che continuava ad emettere quel fastidioso suono.
    Tornato alla posizione iniziale ancora assonnato mi stirai le braccia verso l'alto e spostando il copriletto mi posizionai al lato del letto, "che sonno!", pensai, "Su, è il momento di alzarsi". Ma tornai proprio quando decisi di alzarmi crollai di nuovo nel letto.
    Mi risvegliai leggermente meno stanco di prima così dopo essermi messo seduto e dato un'occhiata in giro osservai l'orologio. "Cosa!", pensai, "sono già le undici passate". Mi alzai di corsa e mi lavai preparandomi il più velocemente possibile. Uscì di casa per andarmi ad allenare un minimo dirigendomi verso i campi più vicini di konoha. Uscì dal portone ed una volta nella radura andai nel campo d'addestramento libero più vicino. Entrai attraverso la porta metallica che divideva le due zone. Davanti a me vi erano solo i pupazzi di legno con il bersaglio dipinto sulla testa. A destra qualche albero rigoglioso, verde, molto fitto e alto. A Sinistra solo un piccolo fiumiciattolo limpido e pulito la cui acqua scorreva finendo oltre un la recensione nel campo vicino al mio. Nell'aria non vi era un vento particolarmente forte anzi era una brezza leggera che dava un po' di sollievo a quella giornata così calda.
    Decisi di prendere in disparte un fantoccio e provare ad allenarmi nel corpo a corpo mi avvicinai e cominciai a provare qualche combo. Tre pugni allo stomaco in rapida successione, seguita da una gomitata con il braccio opposto all'ultimo pugno ed infine usando l'altra mano spingere sulla mano intenta a compiere il colpo con il gomito, per affondare quest'ultimo ancora più forte nel corpo del fantoccio.
    Quindi cominciai, "Destro, sinistro, destro", pensavo nella mia testa queste parole mentre sferravo i pugni corrispondenti, "ecco e ora devo concludere". L'ultimo pugno lo diedi più di striscio in modo che potesse scivolare e piegare sufficientemente per diventare una gomitata, "Ecco ora!", pensai mentre appoggiai la mano sull'altra per dare maggiore forza al gomito. Tutto andò bene ma il gomito fu preso nel momento sbagliato e fini per dare una spallata di schiena al fantoccio e per niente forte solo molto goffa. Ci provai duramente ma mi accorsi che lo sforzo non valeva la tecnica che avevo in mente e esausto, sudato e un po' rattristito mi sedetti ai piedi di un albero per riposare un po'.

    Qualche ora dopo

    Mi riposai e mi alzai dai piedi di quell'albero, era pomeriggio presto ancora. Decisi di allenarmi nuovamente un altro po' prima di tornare a casa, mi posizionai davanti al fantoccio il sole era alto ma non forte come prima, anzi era quasi piacevole allenarsi con quel fresco che era nell'aria. Presi un kunai dalla borsa e decisi di tenerlo con la punta rivolta indietro nella mano destra, "speriamo che questo funzioni" pensai.
    La tattica era un attacco a sorpresa con il kunai si basava sull'effettuare un classico senpuu lasciar cadere il kunai per farlo raccogliere da un gamba che verrà utilizzata per il Senpuu Rendan.
    Così cominciai alzai le gambe e con una colpì in testa il mio avversario effettuando appunto il Senpuu, molto rapidamente cercai di posizionare il kunai ma avendo utilizzato la gamba destra, la mano non era lunga abbastanza per raggiungere la pianta del piede.
    Decisi quindi di riprovare usando la gamba opposta così che non ci dovesse essere tanta differenza di distanza.
    Così riprovai sta volta usando appunto la gamba sinistra ora. Il colpò ando bene molto rapidamente andai a posizionare il kunai, ma sbagliai alcune volte e dovetti riprovare altrettante volte, sulla pianta del piede con la punta rivolta in avanti, fissandolo con il controllo del Chakra come se mi arrampicassi su un albero. "Ora arriva la parte facile", pensai. Successivamente posi la mano a terra per dare più spinta nuovamente alla gamba sinistra e colpire il fianco del fantoccio. Il colpo fu veramente violento e creò un buco notevole.

    Senpuu - Turbine X10
    Senpuu-Turbine_zpsc55de50a
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore d'usare la propria destrezza per liberarsi in aria e sferrare un calcio dal raggio di ben 180 gradi. Se il bersaglio viene colpito verrà scagliato a diversi metri di distanza oltre che a subire un danno medio lieve.
    Consumo: 20

    Controllo del Chakra
    ControllodelChakra
    Abilità che permette allo Shinobi di far fluire il chakra sui palmi dei piedi, potendo così arrampicarsi perpendicolarmente su alberi senza usare le mani, attrarre shuriken e Kunai sotto la pianta del piede e scagliarli con un calcio, mantenersi in piedi nonostante frane, corsa in luoghi scoscesi ecc.

    Senpuu Rendan - Attacco Concatenato Turbinio
    SenpuuRendan-AttaccoConcatenatoTurbinio
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Taijutsu
    Per effettuare questa semplice combo di Taijutsu, l'utilizzatore inizialmente scatterà fulmineamente in avanti, fino a trovarsi a circa un metro di distanza dall'avversario. Quindi, se in possesso del Senpuu - Turbine, l'utilizzatore potrà continuare la combo.
    Utilizzando la sopracitata tecnica, infatti, proverà un calcio rotante in aria piuttosto semplice da schivare o da parare e perciò fungerà più che altro da diversivo: invece di atterrare sulle gambe, infatti, l'utilizzatore poco dopo poggerà una mano a terra e, facendo perno su essa, proverà un ulteriore spazzata orizzontale, solo mirata più in basso. La rotazione conseguita inoltre apporterà maggiore potenza al secondo calcio, che così riuscirà ad infliggere un colpo ben più duro di quello del classico Senpuu.
    Richiede la tecnica Senpuu - Turbine in scheda
    Consumo: 4


    Soddisfatto e non tanto riposato decisi allora di tornare a casa, raccolsi le mie cose e uscì dal campo di allenamento. Era oramai sera di quante volte avevo provato la tecnica ed era ora di tornare a casa, camminai per le strade di konoha molto sollevato di essermi allenato ma anche molto stanco. Quando poco prima di raggiungere casa vidi un cane abbandonato che da un vincolo con accanto cassonetti dei rifiuti mi venne incontro affamato speranzoso che avessi qualcosa da mangiare. Io dispiaciuto non gli potetti dare niente. Mi piangeva il cuore vedere un cane così, era piccolo aveva probabilmente un mese, "sarà stato abbandonato anche dalla madre" pensai. Incapace di lasciarlo lì mi guardai attorno e vidi un piccolo ristorante di Ramen così entrai.
    Spostando le tendine vidi immediatamente il cuoco a cui mi avvicinai. Quello vedendomi fece una faccia disgustata dopo tutto ero appena uscito da una sessione di allenamento. "Salve", dissi io.
    Quello cercando di trattenersi dalla puzza che emanavo.
    "Si desidera?" disse lui.
    "Mi potrebbe dare una porzione di carne da portar via".
    Quello un po' sorpreso del fatto che chiedessi solo carne e non un piatto elaborato me lo desse.
    "lo vuoi cucinato pure?", disse lui.
    "Beh si ma non lo condisca, lo voglio solo cotto", risposi.
    Aspettai poco e presi un piatto a portar via di carne cucinata fumante. Pagai ed uscì.
    Vidi ancora quel piccolo cane cercare nella spazzatura, mi piangeva il cuore vedere quel piccolo animale cercare nella spazzatura così mi avvicinai verso i cassonetti e spiegandomi alle gambe con davanti il sacchetto del ristorante. Il cane si avvicino incuriosito. Io uscì la ciotola piena e gli e la posizionai di fronte. Quello allora cominciò a mangiare come se non mangiasse da giorni e finì il piatto in poco più di un minuto. Quello mi guardò dopo con faccia speranzosa come se ne avessi ancora. Io dispiaciuto gli dissi vengo domani tu non ti preoccupare e continuai ad andare verso casa.
    Lungo la strada però dovetti essere testimone di un evento molto sgradevole lungo la strada vidi una donna alquanto bella camminare da sola di notte distante da me circa un centinaio di metri. All'incrocio con un'altra strada comparì un gruppo di due persone intente a volerla almeno rapinare avendo in mano uno un coltello e l'altro una corda. "Non posso lasciare quella povera ragazza in balia di due criminali come quelli", cominciai ad avvicinarmi il più velocemente possibile seppur rimanendo nascosto. La ragazza urlò per qualche secondo prima che il criminale armato di corda ne usasse un po' per zittirla.
    Io misi le mani in posizione
    Karasu Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni di Corvi X2
    KarasuBunshinnoJutsu-TecnicadeiClonidiCorvi
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore di creare un cloni di corvi che avrà le stesse ed identiche caratteristiche dell'evocatore. La peculiarità del clone di corvi, differentemente da quelli elmentali, è la loro capacità d'utilizzare ogni forma di Jutsu; purché massimo di livello C e non di natura elementale. Non possiedono capacità e specializzazioni dell'originale.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone)


    Creai due cloni ai miei fianchi così da essere anche in superiorità numerica. Uno dei miei cloni si portò alle spalle del mio avversario per bloccarlo e per essere sicuro che non si potesse liberare con facilità usai il chakra per rendere il tutto ancora più efficiente.
    Rokku - Blocco
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    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica viene utilizzata, dopo essersi portati alle spalle dell'avversario, per immobilizzarlo. Un avversario intrappolato in questa presa non potrà muovere le braccia né comporre sigilli, risultando dunque esposto ad un possibile attacco combinato. Per liberarsi, la vittima impiegherà un'intero turno, a meno che non possieda una forza, di un grado o più, superiore rispetto a quella dell'utilizzatore. Poiché questa tecnica impegna anche l'utilizzatore, viene generalmente utilizzata in coppia con un compagno o un clone di consistenza fisica.
    Consumo: 2


    l'altro invece usò la tecnica che oramai ero solito usare con i miei nemici, portandosi davanti al criminale armato di corda.
    Senpuu - Turbine
    Senpuu-Turbine_zpsc55de50a
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore d'usare la propria destrezza per liberarsi in aria e sferrare un calcio dal raggio di ben 180 gradi. Se il bersaglio viene colpito verrà scagliato a diversi metri di distanza oltre che a subire un danno medio lieve.
    Consumo: 2

    Senpuu Rendan - Attacco Concatenato Turbinio
    SenpuuRendan-AttaccoConcatenatoTurbinio
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Taijutsu
    Per effettuare questa semplice combo di Taijutsu, l'utilizzatore inizialmente scatterà fulmineamente in avanti, fino a trovarsi a circa un metro di distanza dall'avversario. Quindi, se in possesso del Senpuu - Turbine, l'utilizzatore potrà continuare la combo.
    Utilizzando la sopracitata tecnica, infatti, proverà un calcio rotante in aria piuttosto semplice da schivare o da parare e perciò fungerà più che altro da diversivo: invece di atterrare sulle gambe, infatti, l'utilizzatore poco dopo poggerà una mano a terra e, facendo perno su essa, proverà un ulteriore spazzata orizzontale, solo mirata più in basso. La rotazione conseguita inoltre apporterà maggiore potenza al secondo calcio, che così riuscirà ad infliggere un colpo ben più duro di quello del classico Senpuu.
    Richiede la tecnica Senpuu - Turbine in scheda
    Consumo: 4


    Facendogli sbattere la testa con il muro vicino e perdere quindi in sensi per il momento. Per quanto riguarda invece il bandito armato di coltello, fu il mio momento non volevo essere troppo violento così mi limitai a legarlo per bene usando la tecnica perfezionata in accademia.
    Nawanuke no Jutsu - Tecnica d'Evasione
    NawanukenoJutsu-TecnicadEvasione
    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Supplementaria
    Grazie a questa tecnica, lasciare un Ninja legato con delle semplici funi risulterà totalmente inutile se non con l'unico scopo di bloccarli temporaneamente. Il vantaggio di questa tecnica è l'avere una vasta conoscenza delle funi e la capacità di fare i nodi più complessi; e di conseguenza saperli anche sciogliere.
    Consumo: N/A


    Rendendolo incapace di muoversi. Con l'uso dei miei cloni, caricarono sulle spalle rispettivamente un criminale e si avviarono verso la più vicina stazione di polizia. Per quello che riguarda me invece soccorsi la ragazza che mi ringrazio e solo dopo averla accompagnata a casa per evitare di incontrare altre brutte esperienza rientrai a casa a riposare.

    Chakra: 70-24-8-2-2-4= 30
    Fisico: Stanco
    Mentali: Stanco

    Borsa
    Kunai 10/10
    Cartabomba 5/5

    Equipaggiamento
    Occhiali scuri -Nella borsa-
    Guanti chiodati -Nella borsa-
    Coprifronte -Nella borsa-
    Radiolina -Nella borsa-

    Note
    Sharingan -Disattivato-


    Edited by Xedu - 11/8/2014, 23:48
     
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    La Seconda missione

    Dopo aver fatto rapporto all'hokage e salutato Keito il compagno che mi aveva accompagnato tornai a casa con il petto nudo, la maglia si era impregnata di puzza di urina. Mi trascinai a casa stanco. Aprì la porta e vidi la mia vicina di casa, una signora sposata di cinquant'anni, annaffiare i fuori del giardino mi saluto mostrando un sorriso smagliante io di mia volta sebbene stanco risposi al sorriso allo stesso modo e alzando la mano e muovendola a sinistra e a destra, in cenno di saluto. Dopodiché andai verso casa mia aprendo la porta e richiudendola alle mie spalle. Mi spogliai e misi i vestiti in una cesta che usavo per i vestiti sporchi e mi andai a lavare con una bella doccia calda. L'acqua mi fece sentire rinvigorito sebbene fossi ancora stanco. Il cambio di compagno però mi lascio un certo senso di nostalgia che mi fece notare il fatto che non vedevo Kougami così che sicuramente avrei un giorno fatto una gita ad Oto e lì nella speranza di trovarlo in quella città gli farò visita ma non era sicuramente né il tempo né il luogo. Invece presi la decisione anche di scrivere una missiva a mio cugino ch sicuramente se la sarà presa per non avere risposto alle sue domande così mi sedetti alla scrivania con pennello ed inchiostro e con davanti un rotolo ben chiuso, lo aprì e cominciai a scrivere tenendo il pennello nella mano sinistra.
    CITAZIONE
    Caro Keito
    Sicuramente questa lettera ti arriva tra qualche giorno ma io te la scrivo lo stesso nella speranza che ti arrivi presto.
    Sono appena tornato a casa e volevo scriverti per scusarmi del mio comportamento non avrei voluto non risponderti ma fui talmente stordito dalla puzza che emanava la mia maglietta che non riuscivo nemmeno a concentrarmi, mi trascinavo come consuetudine oramai. Tu sicuramente penserai perché puzzava la maglietta, beh ti ricordi il ragazzo che hai quasi abbrustolito? L'ho coperto con una coperta bagnata che poi si scoprì essere urina e beh non è proprio un odore che raccomanderei per rilassare i sensi. Sicuramente ti sarò sembrato maleducato o per lo meno alquanto silenzioso, non sarei riuscito a reggere un'altra ora in missione avevo bisogno di farmi un bagno senza dubbio. Spero che sei tornato pure tu a casa senza problemi e senza dubbio. Per rispondere finalmente senza sguardi indiscreti ad una tua precedente domanda se vuoi veramente vedere di cosa sono capace potremmo allenarci in un posto tranquillo anche perché da quello che ho visto sei molto abile. Prima di chiudere questa lettera ti auguro di diventare presto Chunnin io appena apriranno le iscrizioni mi presenterò subito perché non riesco più ad aspettare ho sentito dire che dopo la promozione le missioni diventano più difficili e quindi più interessante.
    Spero di vederti presto magari non per una missione per forza.
    Saluti a presto
    Kirito Uchiha
    -In allegato l'indirizzo della mia casa in caso di smarrimento o mancata consegna-

    Chiusi il rotolo applicando un sigillo di sicurezza arrecando la parola <confidenziale> ed andai a dormire.
    Non mi ricordo cosa sognai ma mi sveglia veramente bene riposato e pieno di energie. Mi misi qualcosa di comodo e mi affacciai alla finestra, appena vidi il postino fare il suo solito giro lo fermai con un gesto della mano ed uscì di casa di corsa.
    Quel pover'uomo del postino con la schiena leggermente piegata per la mole di lettere che portava dietro, "Ehi Kirito di cosa hai bisogno?"
    Io con il rotolo nella mano destra dissi, "Scusi se la sto fermando mentre fa il suo giro ma mi potrebbe fare un favore? Conosce un certo Keito Uchiha ninja anche lui di Konoha?".
    Quello mettendo una mano sul mento e alzando gli occhi al cielo con aria di riflessione, rimase per un paio di minuti immobile quando poi esordì "No, non lo conosco ma se vuoi lo porto alla stazione postale lì qualcuno dovrebbe conoscerlo se non lui la sua famiglia. Cercherò di fare il possibile per mandare il messaggio quanto prima".
    "Grazie davvero è veramente gentile ", ringraziai con un inchino in segno di rispetto e mi congedai da lui per poi tornare a letto a dormire.

    Chakra: N.D.
    Fisico: Stanco
    Mentali: Rilassato

    Borsa Non indossata
    Kunai 10/10
    Cartabomba 5/5
    Bomba carta 2/2

    Equipaggiamento Riposto per intero
    Occhialoni -Indossati-
    Guanti chiodati -Indossati-
    Coprifronte -indossato-
    Radiolina -Indossato-
    Coprinaso -Indossato-
    Gomitiere -Indossato-
    Strisce di cuoio (avanbracci)-Indossate-
    Bende -Indossate- (caviglie e gambe)

    Note
    Sharingan Disattivato
     
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    Pirata all'avventura

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    Un piacevole incontro


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    Parlato Zio Xehanort Uchiha
    Miyu Uchiha
    Parlato altri


    Preparato con l'uniforme da civile, andai fuori città dove viveva il mio amato zio.
    Mio zio mi aveva informato attraverso un uccello viaggiatore che aveva notizie importanti da darmi ed assieme a quello, probabilmente per farmi venire maggiore voglia di andarci, che mi avrebbe insegnato un jutsu utilizzabile solo dai membri del clan.
    Uscì di casa e il sole alto irradiava tutto ciò che circondava, il vento completamente assente come una qualsiasi giornata estiva. Cominciai a camminare. Forse per l'esaltazione o forse perché mi ero svegliato veramente bene, tutto aveva un'aspetto veramente bello.
    Arrivai a casa sua, una tipica casa di campagna con porticato ed attorno un gradevole giardino, situato all'esterno della città. Mi sedetti sul pavimento in legno per poi togliermi le scarpe e metterle al lato del gradino in marmo per poter camminare infine sulla proprietà come mi avevano insegnato fin da piccolo e continuavo a fare per rispetto.
    "Zio sono arrivato", dissi con voce alta affinché potesse sentirmi, "dove sei?".
    Una voce parecchio un po' lontana e detta a bassa voce, "Si, nipote sono qui".
    Cominciai a far scorrere le porte sperando di trovarmi dietro quella mio zio.
    Aprì la prima e mi ritrovai nella hall, una zona piena di porte e sul lato sinistro una scala.
    "Zio, qualche indicazione più precisa?", dissi di nuovo a voce alta.
    "Che succede?", disse mio zio, "Non riesci più a trovarmi eppure un tempo sapevi tutto su questo posto".
    Mai parole erano state più vere, un tempo passavo molto tempo qua, ma i miei affari di ninja mi portavano sempre a destra ed a manca, non riuscendo quasi per niente a visitare l'interno quasi a dimenticarlo.
    Cominciai ad aprire porte a caso facendo in modo di, se fosse stata vuota, non essere sentito. Dopo un po' di tentativi finalmente lo trovai era seduto in sala da pranzo assieme ad una graziosa signorina.
    "Prego siediti nipote", mi disse mio zio, "prendi una tazza di tè".
    Mi misi a sedere da una parte del tavolo di fronte mi sarei trovato mio zio mentre a destra la graziosa signorina.
    Una volta seduto la signorina mi verso su una tazza un po' della bevanda. Ringraziai chinando il capo e lo bevvi.
    Una volta finito e posato il bicchiere sul tavolo.
    "Quindi cosa mi volevi dire zio?", chiesi.
    "Niente ti volevo presentare mia nipote,", rispose lui, "Miyu".
    Lei salutò chinando la testa.
    Miyu Uchiha
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    Innata: Sharingan?

    "Sai anche lei vorrebbe intraprendere la carriera ninja", mi disse, "e sapendo che tu oramai eri un ninja affermato ho preparato un incontro".
    Prese una pausa di riflessione finendo il tè che aveva nel bicchiere.
    "Ora scusate", riprese, "come ogni anziano devo andare in bagno ma voi parlate tranquillamente durante la mia assenza".
    Si alzo e uscì da una delle porte che portava nel cuore della casa.
    "Bene", ripresi io, "cosa volevi sapere?".
    Quella un po' imbarazzata, non tanto per la domanda, ma per la sfrontatezza che ha avuto da uno sconosciuto.
    "Si, zio Xehanort non è stato molto chiaro ", mi disse, "Io ho già preso il titolo di Genin e stavo per partire per la mia prima missione diretta verso Kiri e volevo sapere dei consigli".
    Sorpreso dalla notizia che mi trovai davanti ad un Genin già e non ad un semplice apprendista.
    "Beh, in questo caso", dissi io, "premetto che Kiri è uno dei posti che non ho ancora visto, ma ti posso dire che l'importante è lavorare con il compagno che ti viene assegnato, come hai fatto per l'esame genin".
    "Basta solo questo?", disse sorpresa, "Pensavo che ci fosse qualcosa di più... ah ecco cosa succede se si mette male?".
    "Partendo dal fatto che se ancora sei Genin non ti daranno missioni difficili", dissi, "non ti preoccupare non succederà nulla basta ricordarsi quello che è hai studiato ed appreso durante tutta la tua carriera ninja".
    Mi alzai e cominciai a camminare intorno alla stanza, non riuscivo a stare seduto così tanto tempo sui ginocchi.
    Ad un certo punto trovai una foto alquanto strana di un giovane con i capelli bianchi e gli occhi gialli, ricordava in qualche modo lo zio ma era fin troppo vecchio per assomigliargli.
    Presi la foto con la mano destra e poi girandomi su Miyu, "Sai chi è l'uomo in questa foto?", dissi io, mostrandola a lei ed indicando il soggetto con l'indice della mano opposta.
    "Beh lui è lo zio", disse lei, "se non sbaglio doveva avere all'incirca diciannove anni, poi sai con il fumo di sigarette, mi ha confessato che fuma da quarant'anni due pacchetti al giorno. Infatti penso che anche ora sta fumando in bagno".
    "Com'è cambiato durante questo periodo."

    46259687-2066-4813-abd9-e2d3144a08a2_zps8vjhcs2n Com'è ora Xehanort Uchiha





    73f04c8b-4fe3-48cd-90b4-cd66b3e02178_zpshlzmbok0 all'età di diciannove anni




    Proprio in quel momento il caro zio uscì dal bagno e l'odore fu tipico appunto di chi fumava molto.
    "Visto com'ero alla tua età più o meno", mi disse, "non ero proprio un bell'uomo?".
    Poi toccandosi la pelata, "Beh preferivo avere i capelli, li ho persi negli ultimi anni superati i sessanta.", disse ancora, "almeno prima avevo i capelli, bianchi ma li avevo".
    "Come mai li avevi già bianchi?", dissi io, "Non dovrebbero comparire passati i cinquanta più o meno".
    "Che ti posso dire nipote", disse, "li avevo e basta", ridacchiando un po' forse per la stupidità della domanda.
    Il resto del giorno passo alquanto velocemente.
    Uscimmo dopo pranzo una passeggiata nei dintorni di Konoha tutti e tre assieme. Poi verso le cinque del pomeriggio tornammo a casa ed alla mia richiesta di insegnarmi il jutsu che aveva annunciato dalla lettera. Lui rispose che il giorno dopo me l'avrebbe insegnato ed aveva inviato sia me che Miyu a restare per la notte.
    Noi ovviamente accettammo e dopo una cena, bevemmo un po' troppo forse dato che il caro zio aveva il pessimo vizio di offrire di bere del saké ai suoi ospiti. Io già al ottavo bicchiere ero più brillo quasi a sentirmi male. Finita la serata di bevute andammo nelle camere degli ospiti. Mi distesi sul letto e nulla più feci, caddi in un sonno profondo come un sasso buttato in alto mare.



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    ChakraFisicoMentale
    115OttimaleRilassato
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai 8/10Radiolina
    Fumogeni 5/5Pupazzi esplosivi 5/5
    Shuriken ad astro 20/20//
    Palla gelo 5/5//
    Indossato
    SlotOggettoDescrizione
    ManiGuanti chiodati con anello San al indice SxIn borsa escluso l'anello (Indossato)
    Braccio DxCoprifronteIndossato
    BracciaBende, Gomitiere e avambracci affilatiIn borsa
    Petto e schienaProtezione di cuoioIndossato
    TestaOcchialoniPosti in fronte
    TestaCoprinasoAbbassato
    AvambracciMeccanismo Kunai nascosto (al Dx Kunai ricurvo)Indossato
    Gilet Konoha
    Armi da LancioAccessori
    B4-71(accessorio)
    (arma)(accessorio)
    Mantello Scuro
    Armi da Lancio o accessorio
    (arma)
    NoteSharingan: Disattivato
    Sigillo imperatore: Disattivato
     
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    POST PER IL CREDITO (CHUNNIN)



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    Mi svegliai alle prime luci dell’alba molto emozionato in quanto era un giorno diverso dagli altri in quanto oggi avrei imparato una tecnica del mio clan ed avevo voglia di apprenderla il primo possibile.
    Mi preparai in tutta fretta come avrebbe fatto un ragazzino al suo primo giorno di scuola ma sapevo perfettamente che questo avrebbe portato ad un allenamento impegnativo per cercare di padroneggiare questa nuova tecnica.
    Salutai tutti i membri della casa e trovai sul tavolo dell’uscita un rotolo ed una lettera che destinata a me, la lessi ed erano delle istruzioni sul fatto che avrei dovuto usare il rotolo annesso per imparare la tecnica ed al campo avrei trovato tutto quello che mi sarebbe servito per apprenderla. Usci di corsa con la merenda in bocca diretto verso il campo d’addestramento numero tre, che mi aveva prenotato mio zio giorni prima per imparare questa nuova tecnica.
    Una volta giunto al campo non vidi nessuno solamente degli shuriken dalla forma particolare e dei rotoli di filo metallici sul terreno, disposti in ordine sequenziale quasi a voler spiegare già qualcosa. In lontananza vi erano i classici manichini di addestramento.
    “Questo è quello che dovrò usare”, pensai, “potrebbe benissimo essere anche un enorme scherzo mi sarei aspettato qualcosa come utilizzare sigilli oppure combattimento ravvicinato, adoro quando imparo qualche sequenza con pugni e caldi”.
    Con calma estrassi la pergamena con la mano sinistra, slegai il sigillo posto in cima ed aiutando con l’altra mano la comincia ad aprire ed iniziai a leggere.
    “Passo numero uno legare i fili metallici ai tre shuriken”, leggendo nella mia testa.
    “Fin qui direi che è molto semplice” , pensai tra me e me.
    Posai la pergamena a terra parzialmente aperta. Presi gli shuriken leggermente ricurvi e cominciai a legarli con del filo metallico. Questo lavoro fu completato in un attimo.
    Riposai gli shuriken appena modificati e ripresi la pergamena.
    Questa descriveva un passaggio dove avrei dovuto lanciare gli shuriken verso il manichino controllandoli tramite i fili in maniera tale da avvolgere il bersaglio con i fili. Vi era anche una postilla. Meglio se dietro vi è qualcosa di più grosso.
    “Beh detto così non è difficile”, pensai.
    Posai infine la pergamena e mi cominciai ad osservare intorno. Notai solo adesso che uno dei manichini fu posizionato davanti ad un grosso ceppo.
    “Bene questo mi semplifica un po’ le cose” continuai a pensare.
    Posai la pergamena e presi gli shuriken. Mi spostai verso il manichino a circa tre metri e mi misi in posizione per fare il primo tentativo.
    “Bene adesso dovrei lanciarli e nel frattempo controllarli in qualche modo”.
    Mi caricai di fiducia e ne tenni, due nella mano sinistra ed uno nella destra e li lanciai.
    Gli shuriken così furono lanciati verso l’innocuo manichino.
    “Bene adesso leggermente a destra…”, pensai mentre muovevo indice della mano destra per cercare di far piegare lo shuriken.
    Manco il tempo di cambiare la direzione che gli shuriken andarono a colpire il manichino, uno sul busto, l’altro sul braccio destro ed infine quello che provai a “controllare” andò a conficcarsi a filo del braccio opposto.
    “Sono troppo vicino manco il tempo di controllarlo che già subito ho colpito il bersaglio”, cominciai a riflettere che questo potesse essere il problema.
    Andai a raccogliere gli shuriken facendo attenzione di non intrecciare i fili metallici, e questa volta provai ad allontanarmi di cinque metri.
    “Bene così dovrebbe andare”, pensai e mi misi nuovamente in posizione per fare un altro tentativo.
    Lanciati nuovamente gli shuriken allo stesso modo in cui provai precedentemente.
    Gli shuriken vennero liberati dalle mie mani e diretti nuovamente verso l’innocuo manichino diretti tutti verso il busto.
    “Bene riprendiamo cerchiamo di farli muovere”, pensai muovendo nuovamente l’indice della mano sinistra per cercare di spostare lo stesso shuriken.
    Furono nuovamente troppo veloci; i primi due, quelli nella mano sinistra, non cambiarono di molto il punto d’impatto mentre quello nella mano destra andò a colpire il ceppo dietro al manichino questa volta.
    “Merda ancora non va”, pensai, “sono ancora troppo vicino”.
    Andai nuovamente a riprenderli e decisi questa volta di allontanarmi di ben dieci metri, questa volta volevo proprio far cambiare direzione almeno a quello shuriken.
    Sistemati nuovamente tra le mie mani e posto così distante dal manichino mi caricai e provai nuovamente a lanciarli.
    Gli shuriken partirono nuovamente dalle mie mani e cercai di spostare ancora lo shuriken nella mano destra. Questa volta però esagerai e mi ero messo ad una distanza tale che non colpirono nemmeno il manichino infatti questi tesero totalmente i fili per quanto fu distante il bersaglio. Cadero direttamente a terra dopo aver sentito un leggero contraccolpo su entrambe le mani. I due lanciati con la mano sinistra non finirono molto distanti dal manichino in quanto diretti verso di esso mentre quello nella mano destra cominciò a partire e si allontano troppo mancando completamente il bersaglio e non riuscendo nemmeno a dare una traiettoria che possa anche vagamente ricordare un avvolgimento.
    “Ancora non ci siamo, anzi è il tentativo peggiore fin ora…”, pensai, "c’è qualcosa che sto sbagliando nettamente e non sto capendo, che stupido che sono, stupido, stupido”.
    Tutto questo mentre mi ero accovacciato e battevo le mani chiuse in pugni sopra la testa in senso di sconforto.
    Dopo pochi minuti decisi di guardare nuovamente la pergamena, ero sicuro di non aver letto bene qualcosa e questo era proprio il motivo dei miei errori. Mi alzai dopo essermi strofinato gli occhi con l’avanbraccio, andai a raccogliere gli shuriken e raccolsi i fili a loro collegati. Li posai nuovamente vicino la pergamena. Ora presi nuovamente la pergamena e la srotolai nuovamente cercando di leggere i vari passaggi.
    “Prendere gli shuriken, fatto…”, pensai,” legare i fili metallici nell’anello centrale degli shuriken, fatto, attivare il Doujutsu segreto, fatt…”.
    “come posso essere così stupido alle volte…”, continuai a pensare.
    Con l’umore sotto le scarpe ma con la consapevolezza, almeno, sul motivo per cui non stessi facendo progressi, posai nuovamente la pergamena per riprendere gli shuriken.
    Tornai a mettermi a tre metri di distanza da quel povero pupazzo ormai già bucherellato dai colpi dei miei shuriken.
    “Bene mi serve il mio sharingan”, pensai, “attiviamolo subito, sharingan”.
    Sharingan Due Tomoe (Chuunin)
    GpQx

    Livello: C
    Tipo: Doujutsu
    Sviluppata la seconda Tomoe, l'Uchiha può prevedere qualunque attacco fisico, movimento, Taijutu e Ninjutsu, in questo ultimo caso è in grado di capire se è una tecnica a base elementale o meno, e di conseguenza l'elemento utilizzato per la tecnica. Tuttavia, ogni schivata o contromossa è vincolata ai limiti fisici dell'utilizzatore. E' possibile copiare qualsiasi Ninjutsu e Taijutsu ed utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso.
    Consumo: 4 (A Turno)

    “Bene spero così di riuscire a fare quello che mi serve”, continuai a pensare.
    Mi misi in posizione, posizionando gli shuriken dietro la schiena, caricai il movimento di polso e li lanciai verso il manichino.
    Ora riuscivo a vedere leggermente meglio il mondo che mi circondava così come gli shuriken non sembravano muoversi alla stessa velocità ma parevano abbastanza rallentati da poterli vedere chiaramente.
    Provai nuovamente a muovere il dito indice della mano destra per provare a muovere lo stesso shuriken.
    Vidi chiaramente che muovendo il dito indice il filo veniva teso e imprimeva una forza verso lo shuriken, seppur minima, interessato questo cambiò leggermente direzione.
    Restai a prestare attenzione al leggero cambio di direzione che prese lo shuriken. Pochi secondi e tutto finì, gli shuriken lanciati nella mano sinistra andarono ad impattare nello stesso punto di sempre, quello nella mano destra invece cambio maggiormente la sua direzione ed impatto dietro al pupazzo, sul ceppo dell’albero.
    “Beh un inizio per lo meno…”, pensai, “forse dovrei provare a deviare dopo la sua traiettoria”.
    Andai a prenderli nuovamente gli shuriken dal pupazzo che veniva infilzato in maniera multipla.
    Mi misi a cinque metri dal pupazzo, “Questa dovrebbe essere la distanza giusta per questa tecnica…” pensai, “difficilmente mi troverei ad una distanza inferiore in uno scontro per avere tutto il tempo di utilizzare questa tecnica”.
    Mi caricai sempre gli shuriken sempre più convinto di star percorrendo la strada giusta per imparare questa tecnica e riprovai.
    Lanciai nuovamente gli shuriken che nuovamente non mi parvero più così veloci ma anzi riuscivo a seguire perfettamente la loro traiettoria e vedere le lame ruotare alternandosi fra loro.
    Quando gli shuriken arrivarono a superare il pupazzo tirai indietro sempre il solito dito per vedere se questa volta riuscivo a far fare allo shuriken un giro completo.
    Sparito dietro al ceppo lo persi di vista ma senti che atterò quasi subito senza tornare indietro questo voleva dire che si era fermato poco oltre il ceppo magari sul lato opposto, mentre gli altri due andarono sempre ad impattare sul manichino.
    Andai a raccoglierli e vidi che lo shuriken che avevo controllato andò quasi a fare il giro completo ma mancava ancora qualcosa non avevo nemmeno provato a utilizzare quelli controllati nella mano sinistra oltre ad altre cose che al momento non mi sentivo pronto nel farle.
    Li raccolsi ed andai a posizionarmi sempre a cinque metri per vedere cosa sarebbe successo, questa volta, se avessi provato a controllare tutti gli shuriken o almeno a provare a farli ruotare intorno al ceppo contemporaneamente.
    “Sono nella strada giusta…”, pensai,” rispetto a prima che non usavo nemmeno lo sharingan sta andando molto meglio”.
    Li lanciai nuovamente cercando di applicare la tecnica scritta sul rotolo. Vedevo tutti gli shuriken andare verso il pupazzo cominciai a muovere l’indice della mano destra per lo shuriken che ho sempre provato e muovere e l’indice ed anulare della mano sinistra per i restanti due. Vidi andare incontro i due shuriken della mano sinistra e sbattere tra di loro perdendo forza e velocità per cadere al suolo mentre lo shuriken lanciato nella mano destra fece la stessa traiettoria precedente quindi stesso risultato di prima senza differenze degne di nota.
    “Che è successo…”, pensai,” eppure devo riuscire a controllarne tre come pensano di farmelo fare con due mani se poi entrano in contrasto tra di loro”.
    Andai a recuperare gli shuriken questa volta per lo meno nessuno andrò a segnare ulteriormente il pupazzo d’addestramento.
    Ritornato in posizione, “Dovrò provare e provare finché non riesco, non è possibile che tutti sono riusciti a padroneggiare questa tecnica ed io ancora rimango fermo ad impararla”.
    Mi concentrai ulteriormente e lanciai nuovamente gli shuriken collegati alle mie mani.
    Tenevo sotto controllo tutti e tre gli shuriken non erano poi così veloci attraverso i miei occhi.
    Per primo, a superare il pupazzo, fu lo shuriken lanciato nella mano destra.
    “Adesso…”, pensai e feci il solito movimento del dito per cercare di farlo ruotare attorno al ceppo.
    Poi passarono entrambi gli shuriken lanciati della mano sinistra.
    “Non voglio rifare lo stesso errore di prima”, pensai adesso, prima cercai di flettere il dito di uno shuriken e dopo mezzo secondo l’altro. Li persi di vista e dopo una tensione improvvisa arrivata alle mie dita li senti i fili più allentati segno che gli shuriken erano finiti al suolo.
    “Che è successo questa volta”, pensai abbastanza frustato per come si stava svolgendo il tutto.
    Lasciati i fili a terra, li segui fin dietro al ceppo, mi trovai davanti tutti gli shuriken avvolti in un groviglio di filo e lame degli stessi.
    “Che seccatura”, pensai, “va beh forse è meglio sbrigarsi piuttosto che tergiversare”.
    Cominciai con molta pazienza a cercare di sciogliere quei grovigli che una volta erano shuriken collegati a dei fili metallici. Tra un passaggio sopra, uno sotto, e vari passaggi sono riuscito a disintrecciarli.
    Li presi e nel tornare indietro raccolsi anche tutto il filo che si era liberato lanciandoli.
    Tornai nuovamente in posizione.
    Da quando avevo iniziato erano passate delle ore e senti improvvisamente il mio stomaco brontolare. Passai la mano destra sullo stomaco ma mi dimenticai che avevo ancora lo shuriken e la punta inserirsi nello stomaco un fastidio più che dolore.
    “Ahi”, pensai, guardai verso il basso e notai appunto la lama dello shuriken affondare nel gilet, “mer**”, cercai immediatamente di rimuovere la mano spostandola verso l’esterno, lasciai cadere lo shuriken, anche se il filo ad esso collegato era ancora avvolto nell’indice e mi assicurai che non avessi rovinato il mio indumento.
    “Per fortuna non è successo nulla”, continuai a pensare, infatti la punta era affondata morbidamente senza causare alcun danno.
    Quell’attimo di panico mi aveva distratto dallo stomaco che però riprese subito a brontolare.
    “Sarà meglio mangiare”, riprendendo, “cosa potrei mangiare? O torno a casa ma rischio di metterci troppo tempo tra andare e tornare e sicuramente farei il porco e non riuscirei ad impegnarmi come vorrei…
    Idea! Forse una porzione di spaghetti leggera ricordo di aver visto un locale appena fuori le porte"
    .
    Sistemai gli shuriken collegati ai fili ben sistemati portai con me la pergamena così che nessuno “per sbaglio” potesse guardarla durante la mia assenza e dopo aver disattivato il Doujutsu tornai indietro sui miei passi verso le porte della città in cerca di un locale che potesse sfamare quella mia voglia di qualcosa di buono. Subito appena entrato vidi qualche locale, mi colpì in particolare uno con un’insegna abbastanza sfarzosa, un baracchino che aveva gli sgabelli fuori attaccati alla cucina leggermente nascosti da una tendina. Mi avvicinai, spostai leggermente la tendina per entrare e mi sedetti sul più vicino sgabello che vidi libero.
    “Buongiorno”, dissi a quelli che sembravano gli chef, “Potrei avere un piatto di spaghetti, non troppo carico per favore e uno spuntino da poter portare via”.
    Lo chef che era più vicino a me, intendo a tagliare le verdure, alzò un attimo lo sguardo, mi osservò, e poi girando la testa verso il retro del locale, “un piatto del giorno ed un prendi e porta”, disse gridando.
    Non si udì la risposta ma poco tempo dopo un’altra persona arrivò con una scodella ed avvicinandosi allo chef che tagliava le verdure, scrollò la testa e le spalle come per comunicare a chi dovesse andare. Uno scambio di sguardi fu sufficiente per capire che ero io il fortunato, e mi servì la suddetta ciotola. Presi un paio di bacchette le spezzai per dividerle e cominciai a mangiare, mentre mangiavo e tiravo gli spaghetti dalla ciotola continuavo a pensare a cosa stessi sbagliando prima al campo d’addestramento, sempre se stessi sbagliando qualcosa. “Appena li perdo di vista non ho controllo, non so che fanno, come posso evitarlo? Perché si intrecciano? Come posso controllare due shuriken in maniera così precisa usando una sola mano?”, pensai a tutte queste domande.
    Quando ad un certo punto ero talmente assorto nei miei pensieri che solo il suono della voce di uno degli chef mi distrasse. “Guarda che se mangi così ti potrai solo andare a cambiare una volta finito”, disse rivolgendosi verso di me.
    Io alzai lo sguardo vidi che mi stava fissando mentre avevo i fili degli spaghetti in bocca, li spezzai con i denti così da farli cadere nuovamente nella ciotola e mi osservai attentamente. Pezzi di condimento erano caduti tutti attorno alla bocca. Ringraziai lo chef e prendendo un tovagliolino mi pulì e mentre mi pulivo feci cominciai a notare che effettivamente riuscivo a tirare gli spaghetti con la bocca, non una maniera per controllare dei fili ma valeva la pena provare.
    “Forse ci sono”, pensai,” devo usare anche la bocca tendendo il filo con i denti… Sicuramente i fili non sono spaghetti ma un tentativo dovrò pur farlo”.
    Continuai a mangiare questa volta però feci molta attenzione nel cercare di capire cosa potessi fare tenendo gli spaghetti in bocca.
    Finito il pasto mi portarono lo snack del pomeriggio, ringraziai e pagai.
    Uscito dal locale tornai di corsa al campo, avevo proprio voglia di sapere cosa potessi fare.
    Arrivai e trovai tutto esattamente come l’avevo lasciato ma guardando per terra vidi che non trovai più la pergamena.
    “Dov’è finita, non è che qualcuno l’ha presa”, pensai, “se così fosse, sono in un mare di guai, una tecnica del mio clan non può finire nelle mani sbagliate”. Cominciai a cercare tutto intorno nella speranza che una brezza di vento improvvisa di cui non mi accorsi l’avesse sposata di qualche metro. Cercai come un pazzo ma ad un certo punto mentre mi accovacciai alle radici di un albero per cercare meglio senti qualcosa premere sullo stomaco. Passai la mano sinistra sul punto e senti qualcosa di cilindrico, l’afferrai e lo tirai fuori dal dentro il gilet per portarla alla vista, era proprio la pergamena, mi ero dimenticato di averla messa via proprio io. “Fiù…,” pensai, “me la sarei certamente vista brutta se l’avessi persa di vista".
    Tornai sollevato in postazione da quegli shuriken prendendoli in mano tenendoli uno nella destra e due nella sinistra momentaneamente a seguito legai due shuriken uno per mano ed uno invece rimase libero.
    Tornai in posizione e portandomi il filo di uno degli shuriken della mano sinistra alla bocca.
    “Bene”, pensai, “cominciamo, questa volta più concentrato, Sharingan”, attivai così la mia tecnica oculare.
    Sharingan Due Tomoe (Chuunin)
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    Livello: C
    Tipo: Doujutsu
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    Consumo: 4 (A Turno)

    Li lanciai nuovamente dopo aver tenuto tra i denti un filo metallico al fine di controllare l’ultimo shuriken.
    Riuscivo sempre meglio a seguire la traiettoria degli stessi quando vidi superare il manichino tirai i relativi fili per fargli cambiare direzione. Li vidi sparire dietro il ceppo ma purtroppo nuovamente spariti tutti dietro il ceppo ci fu un tiro secco e poi non senti più nulla.
    “Di nuovo”, pensai, “meglio andare a controllare”.
    Lasciai nuovamente a terra i fili e andai dietro al ceppo per controllare o meglio per vedere se ci fosse qualcosa di nuovo rispetto al tentativo pregresso. Quello che vidi dietro era una situazione molto simile con la differenza che furono meno aggrovigliati.
    Li sistemai nuovamente e tornai in posizione, mi venne però il dubbio se stessi sbagliando ancora qualcosa e volli riprendere ancora una volta la pergamena per capire. Srotolai la stessa come avevo fatto sempre e vidi un particolare che mi colpì. Non avevo per niente visto che la tecnica necessitava più che di controllo oculare dei fili di un controllo dato dal chakra. Dovevo controllarli tramite il chakra, cosa che tutt’ora mi ero dimenticato.
    Decisi quindi di migliorare ancora un po’ e usare il chakra per controllare i fili mentre i miei occhi si concentravano a seguire gli shuriken. Tornai nuovamente in posizione quella stessa che ormai aveva le mie impronte per visibili sul terreno.
    “Bene”, pensai, “forse questa è la volta buona”.
    Li lanciai nuovamente controllando i fili con il chakra uno per mano ed il terzo in bocca.
    Il movimento degli stessi era controllato totalmente dal chakra io dovevo solo seguirli con lo sguardo. Vidi tutti tre gli shuriken girare il ceppo e tornare indietro.
    “Si!”, urlai nella mia testa, “Ce l’ho fatta”.
    Adesso gli shuriken stavano viaggiando verso di me. Mi ero distratto ed in quel momento non avendo più controllato la loro direzione si erano diretti verso di me.
    Spaventato mi rannicchiai cercando di dare meno bersaglio possibile agli shuriken che stavano venendo incontro. Per fortuna erano legati solo a dieci metri quindi si fermarono prima di potermi colpire.
    “Che colpo di fortuna”, pensai tirandomi di nuovo fermo eretto, “beh almeno sono riuscito a farli girare senza troppi problemi”.
    Li raccolsi da terra e li sistemai nuovamente per un nuovo tentativo.
    “Forza ancora una volta,”, pensai, “questa volta andrà bene”.
    Tornato di nuovo in quella posizione. Li lanciai nuovamente.
    Lanciai nuovamente allo stesso modo cercando questa volta di farli avvolgere attorno al manichino.
    Era molto più semplice utilizzare il chakra per controllare i fili piuttosto che cercare di imporre movimenti fisici, infatti non ebbi problemi a farli andare oltre il ceppo e farli girare per tornare indietro, con un po’ di impegno riuscì a farli ruotare attorno al pupazzo.
    “Evvai!”, pensai saltando per la gioia, “Ce l’ho fatta, ora posso provare a complicare le cose”.
    Andai più vicino ad osservare il mio lavoro, il pupazzo infatti era avvolto dal filo metallico, passando però una mano sullo stesso vidi una cosa alquanto fastidiosa, il filo era completamente allentato, un avversario qualunque sarebbe in grado di liberarsi facilmente, infatti tirando un po’ verso di me, il filo si spostava anche di qualche centimetro.
    “Ancora non ci siamo”, pensai, “devo esercitarmi di più…”.
    Cominciai a riprendere gli shuriken e sistemare ancora una volta il filo metallico per un nuovo tentativo.
    Tornai nuovamente in posizione.
    “Questa volta devo dare un avvolgimento più stretto”, cominciai a riflettere, “tutto dipende dal primo giro”.
    Mi concentrai nuovamente e li lanciai ancora una volta, questa volta diedi molto filo infatti gli shuriken andarono abbastanza oltre al ceppo per poi farli andare in maniera trasversale ed infine nella direzione opposta rispetto a quella di partenza, cominciai a chiudere il giro una volta che li vidi andare dalla parte opposta del pupazzo, il filo, a quel punto, si è avvolto verso il manichino da solo senza usare ulteriori accorgimenti, infine quando vidi passare più volte gli shuriken attorno ad esso, diedi una botta secca indietro al fine di stringerli e con un tonfo il pupazzo si stacco dal supporto del terreno per attaccarsi al ceppo dietro.
    In un batter d’occhio il pupazzo questa volta era ben avvolto nel filo attaccato al ceppo.
    “Questa volta dovrebbe essere andata”, dissi nella mia testa sollevato.
    Mi avvicinai infatti questa volta il filo era ben teso e toccando gli avvolgimenti più esterni erano infatti totalmente stretti, facendo un po’ di forza infatti non si muovevano.
    “Bene questa è andata ma non è abbastanza”, pensai, infatti non era sufficiente combattere con un bersaglio fermo per poter padroneggiare la tecnica, in uno scontro difficilmente l’avversario sta fermo a farsi catturare come le mosche su un tavolo.
    Cominciai a liberarlo prendendo gli shuriken facendo il percorso inverso per incastrarlo. Verso la fine quando il filo dell’ultimo shuriken cominciò ad allargarsi tenni con una mano il manichino così da non farlo cadere.
    Vidi la base a cui era stato strappato e vidi che era già parecchio provata, sicuramente non era stato messo apposta per me ma già molti erano passati davanti quello stesso infragilendo la base, e cercai invano di riattaccarlo ma senza successo.
    “Ed ora come faccio?”, pensai, “mi serviva ancora qualche altro tentativo. Forse potrei usare un clone spero solo non svanisca prima di stringerlo totalmente…”.
    Effettuai rapidamente i sigilli necessari e…
    Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra
    GVXt
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica è più avanzata rispetto alla Bunshin no Jutsu e consiste infatti nella creazione di copie dotate di consistenza fisica, in grado quindi di provocare danni reali. I cloni svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono feriti, quando l'utilizzatore decide di annullarli oppure quando non ha più Chakra. Il vero punto di forza del Jutsu è che i cloni, non appena svaniti, trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite al proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze acquisite durante un allenamento. Questi cloni hanno la facoltà di utilizzare qualsiasi Abilità o Jutsu.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come Carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 8 (A Clone)

    creai così un mio clone con la tecnica Kage bushin No jutsu
    “Bene mi servi per completare questo allenamento”, dissi, “il tuo unico compito sarà muoversi e passare davanti a questo ceppo ad un certo punto affinché possa usare la mia tecnica per intrappolarti”.
    Il mio clone annui, raccolsi gli shuriken ed i cavi collegati ad essi ancora una volta.
    Mi misi a distanza di dieci metri al fine di simulare una distanza più veritiera, mentre il mio clone lo feci mettere in un punto alquanto randomico così da non potermi basare molto sulla posizione né su un percorso prestabilito.
    “È giunta l’ora di mettere in pratica quello che ho imparato”, pensai, “speriamo vada bene”.
    Feci un cenno al mio clone ed iniziai, cominciammo a muoverci, cercai di tenere sempre davanti il mio clone mentre lui fece un percorso confusionario cambiando spesso direzione e velocità di corsa al fine di non rendermi le cose troppo facili per intrappolarlo. Ad un certo punto notai che si stava dirigendo verso il ceppo allora lanciai gli shuriken prima che ci passasse e tramite la bocca e le mani, feci passare chakra su di essi per controllare gli shuriken seguendo i movimenti del mio clone con lo sharingan.
    Vedevo chiaramente che stava entrando nel mio campo visino passando di fronte a quel ceppo.
    “Ora!”, pensai.
    Chiusi rapidamente il cerchio attorno al ceppo con il mio clone dentro di esso, gli stessi ruotarono attorno a loro a grande velocità fino a che non lo avvolsero del tutto bloccandolo al ceppo.
    Sharingan Soufuusha Sannotachi - Triplice Mulino Sharingan
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    Livello: C
    Tipo: Supplementaria
    La tecnica viene usata con dei Fili Metallici in combinazione con tre Uchiha Shuriken acquistabili in Armeria. La tecnica permette di lanciare i tre Shuriken e pilotarli a proprio piacere tramite i Fili di Chakra ed allo stesso tempo tenere bene in vista i movimenti dell'avversario con lo Sharingan. E' possibile dirigerli direttamente verso il nemico ma lo scopo della tecnica è di simulare un attacco per poi avvolgere il nemico con i Fili Metallici a cui sono collegati gli Shuriken per infine immobilizzare il nemico; risulta più efficace se usata a ridosso d'un albero o simile.
    Necessari i Fili Metallici e tre Uchiha Shuriken.
    Consumo: N/A

    “Evvai!”, pensai, “Ci sono riuscito”.
    Saltai di gioia per l’allenamento appena concluso. Feci un segno di rispetto al clone con un sorriso enorme e simboleggiava la mia felicità nell’essere riuscito a farlo per poi dissolverlo in una nuvoletta di fumo.
    Sistemai per l’ultima volta gli shuriken, sciolsi i legami di fili metallici che avevo tra le dita e anche quelli fatti al centro degli shuriken.
    Li sistemai come li avevo trovati e mi sedetti ai piedi di un albero a mangiare la merenda che avevo comprato felice di aver superato anche questo.
    Fatto ciò usci dall’arena soddisfatto di quello che avevo imparato e impaziente di affrontare una nuova avventura.


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    ChakraFisicoMentale
    115-4-8-4=99OttimaleFelice
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai 8/10Radiolina
    Fumogeni 5/5
    Carta Bomba 5/5//
    Palla gelo 5/5//
    Indossato
    SlotOggettoDescrizione
    ManiGuanti chiodatiIn borsa
    Braccio DxCoprifronteIndossato
    BracciaBende, Gomitiere e avambracci affilatiIndossati
    Petto e schienaProtezione di cuoioIndossato
    TestaOcchialoniPosti in fronte
    TestaCoprinasoAbbassato
    AvambracciMeccanismo Kunai nascosto (al Dx Kunai ricurvo)Indossato
    Gilet Konoha
    Armi da LancioAccessori
    Palla Bomba 5/5(accessorio)
    (arma)(accessorio)
    Mantello Scuro
    Armi da Lancio o accessorio
    (arma)
    NoteSharingan: Disattivato
     
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5 replies since 5/6/2014, 13:24   345 views
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