Missione Sora Darima & Kaori Mitarashi

Livello B

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    Missione Sora Darima & Kaori Mitarashi
    Missione a Servizio di:Sunagakure No Sato
    Livello:B
    Esecutori della Missione:Sora Darima & Kaori Mitarashi
    Luogo d'Incontro:Sunagakure Porta Este
    Appuntamento Ore:04:00
    Già da tempo un nostro Sp.Jounin di nome Kuroi Matsumoto si è infiltrato all'interno di una organizzazione criminale, comunemente nota come "Occhi di Gatto" con sede a Tosi. Si tratta di una organizzazione non troppo pericolosa, ma che ci sta creando parecchi problemi a causa del continuo spaccio illegale di armi di ogni genere, spesso rubata dai nostri carri merci. Essendosi infiltrato già da un anno, è in possesso di tutte le prove che ci servono per incastrarli, ma avrà ovviamente bisogno di aiuto per catturarli. Qui entrate in gioco voi: gode di una grande fiducia da parte del proprio capo, e per questo pensa che questo sia il momento adatto per presentarvi a lui, in maniera tale da potere attaccare l'organizzazione direttamente dall'interno. L'organizzazione è piuttosto numerosa, ma fortunatamente la maggior parte dei sottoposti sono dei semplici banditi: gli unici Shinobi, oltre al capo, saranno solo i suoi più stretti collaboratori, e corrispondono in potenza ai nostri Chuunin. Il capo invece, secondo le nostre fonti, dovrebbe essere paragonabile ad uno Sp.Jounin. Uccidete chi volete, ma cercate almeno di portarci vivo il loro capo.

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    Sora vestito del suo abito nero, composto da un semplice Uwagi nero e da un pantalone dello stesso colore, attendeva notizie dall'uomo seduto dietro al bancone. Sugli abito il Darima già portava sia il Gilet di rappresentanza, di una tonalità tendente al marroncino, sia il coprifronte che lo presentavano come un Ninja di Suna. Inoltre tutto il suo equipaggiamento era già stato indossato dalla giara, che lo accompagnava oramai sempre, fino alla doppia borsa posta alle sue spalle. Era già pronto per partire anche se sapeva di poter trovare tempo per prepararsi. Non gli era mai capitato di dover partire immediatamente dal suo villaggio. Il Manipolatore preferiva, però, impiegare quel tempo per acquistare cibarie e scorte per il viaggio. Decisamente più importanti ed utili durante un viaggio nel deserto. L'uomo dai capelli rossicci intanto aveva cominciato a rovistare nei cassetti dove di solito erano contenuti i rotoli per le missioni parlando in modo gioviale. Mentre la discussione andava avanti senza una particolare meta l'uomo, sulla cinquantina, si era rialzato stringendo qualcosa tra le mani. Quel qualcosa era un plico lungo almeno una decina di centimetri e dal diametro di almeno tre. Solo il colore di quel rotolo aveva fatto comprendere al neo Sp.Jounin che la missione che stava andando ad affrontare non era poi così semplice come poteva sembrare. Ne aveva visto, fino ad ora, solo uno con quelle caratteristiche e conteneva una missione estremamente delicata e difficile da portare a termine. Missioni di solito affidate a Ninja scelti con scrupolo. Ecco a te, Sora Darima... Aveva detto l'uomo richiamando all'attenzione il ragazzo dai capelli bianchi. Sul volto dello Shinobi si era dipinto un sorriso stranamente familiare. Un sorriso noto non per il viso che lo portava ma per una cera somiglianza con una sua vecchia conoscenza. Senza porsi troppe domande il Portatore aveva cominciato ad allontanarsi salutando il collaboratore del Kage con un inchino. Guardando il rotolo tra le sue mani Sora si era interrogato sul contenuto di quell'oggetto. Una missione di livello B. La seconda missione di questo livello dopo quella che aveva affrontato insieme a Murasame. L'Uchiha era uno Sp.Jounin di Konoha che l'aveva guidato durante la sua carriera da Chuunin. Ora, tutavia, il Darima era nominalmente un pari dello Shinobi di Konoha. Questo, tuttavia, non voleva dire che il Manipolatore poteva competere con l'Albino. Il grado spesso era ingannevole e vi erano Ninja dalle più svariate abilità. Quel pensiero inevitabilmente aveva fatto apparire nella sua mente l'immagine del suo Sensei. Tutto della sua vita, oramai, gli ricordava Supaku Handoru. Soffrendo in silenzio, non poteva permettersi di cedere al dolore proprio li davanti ai suoi compagni, il Darima si era fermato accanto ad una colonna nei pressi della porta che l'avrebbe condotto in un villaggio sempre più buio. Poggiato a quel solido bastione il Portatore dello Shukaku aveva staccato il sigillo di ceralacca con calma. Non voleva mostrarsi impaziente o troppo desideroso di lavorare durante la sua prima missione da SpJounin. "Profilo basso..." Si era detto poco convinto. Tuttavia voleva potersi convincere a seguire il suo ordine. Non voleva altri sguardi su di se. Non voleva che la gente potesse cominciare a riparlare del suo Sensei. Un rapido sguardo all'intestazione aveva fatto scoprire al giovane di Suna il nome della sua compagnia. Stavolta ad accompagnarlo ci sarebbe stata una Kunoichi. Una certa Kaori Mitarashi. Quel nome era sicuro di non averlo mai sentito. L'orario dell'incontro permetteva al Manipolatore un breve spazio di tempo per completare gli acquisti necessari per la partenza. Intanto aveva cominciato a leggere ciò che lo aspettava. "Occhi di Gatto..." Si era ritrovato a ripetere mentre il testo della missiva scorreva sotto i suoi occhi cerulei. Il viaggio sarebbe stato, per fortuna, breve al massimo un giorno e mezzo contando anche qualche sosta significativa. In sintesi la nuova missione che l'aspettava richiedeva una grande abilità. Sora e Kaori dovevano riuscire ad infiltrarsi all'interno dell'organizzazione, grazie al loro aggancio, per dare scacco matto agli Occhi di Gatto. Terminando la lettura il Manipolatore si era accorto che oramai mancava poco tempo per i preparativi. I negozi all'interno del villaggio avrebbero chiuso a momenti lasciando il Jinchuuriki a pane ed acqua. Dopo una caccia sfrenata per trovare un negozio d'alimentari ancora aperto il Darima poteva godere del suo bottino di carne secca e di un piccolo tozzo di formaggio da consumare durante la prima sosta. La sacca contenente acqua e la borsa con i suoi averi erano in attesa a casa nei pressi del fidato Pips. In breve tempo il Ninja del Deserto aveva raggiunto casa sua dove aveva sellato il cammello dal manto beige e preparato tutto l'occorrente per partire. Un saluto a Teddy impegnato a prepararsi per uscire a far baldoria prima di uscire tenendo l'animale per la capezza. Era nettamente in anticipo, quasi di quaranta minuti, ma oramai non aveva altro da fare a casa e restare a rigirarsi i pollici con il rischio di fare tardi non era un opzione valida. Un buon rotolo era tutto ciò che serviva per ingannare il tempo. Doveva ancora imparare bene la melodia della Nona Sinfonia quindi quella poteva essere una buona occasione per rileggere lo spartito. Una volta arrivato dinanzi allo spiazzato che precedeva il cancello Est Sora aveva legato il suo destriero alla panchina su cui stava per andarsi a sedere. Voltato per un attimo verso il suo cammello il ragazzo si era perso nell'ultimo controllo delle provviste mentre dei passi rapidi, seppur stranamente irregolari, si avvicinavano senza alcun riguardo. Sora... Aveva gridato una voce femminile e familiare mentre il Manipolatore si sentiva cingere da due braccia sottili. Reprimendo un certo senso di fastidio il giovane ragazzo di Suna aveva cominciato a guardare la ragazza dai capelli castano chiaro. Il profumo di fiori emanati dai capelli della ragazza era smorto e quasi non percettibile. L'odore della sabbia copriva tutto. Sumiko... Che ci fai qui a quest'ora? Il Darima conosceva la risposta, era chiaro, ma sperava di essersi sbagliato. Non voleva perdere un altro compagno. L'idea era inaccettabile. Sono appena tornata da una lunghissima missione... Aveva risposto con aria stanca mentre si staccava. Complimenti per la promozione... Non ho avuto ancora modo di farti i miei auguri... Aveva poi atteso un attimo imbarazzata prima di continuare rilanciandosi tra le braccia del Portatore dello Shukaku. Condoglianze... Aveva aggiunto con un filo di voce. Sumiko... Cosa ti è successo alla gamba? Aveva risposto Sora senza commentare l'ultima parola della donna. Commentare avrebbe fatto troppo male. La spiegazione della ragazza sulla ferita che si era procurata era abbastanza esaustiva secondo il Manipolatore che subito aveva mandato la ragazza a farsi curare da un Ninja Medico. La bruna aveva infine lasciato solo il suo compagno di guardia proprio qualche minuto prima dello scoccare delle quattro. Cominciare a leggere ora poteva essere inutile. Sciogliendo le redini dalla panchina, quindi, il Darima aveva cominciato ad attendere la donna che doveva accompagnarlo in questa nuova missione.

    NarratoSoraShukakuAltro
    ChakraMentaleMalus/Bonus
    150Sereno//
    Fisico Illeso
    ~Borsa Doppia
    ArmiAccessori
    Kunai [8/8]Bom. Fumogene [3/3]Occhio Ciberne.Occhiali con Seg.
    Palla Gelo [4/4]Bomba Carta [2/2]Torcia LuminosaFili Metallici [30m]
    Bomba Carta [2/2]Cerbottana [5/5]SpecchioFlauto Demoniaco
    ~Fascia
    OggettoPosizioneContenuto
    GiaraSpalle, Diagonale [S][10/10 m³]
    ~Faretra
    OggettoPosizioneMunizioni
    ArcoCintola [S]Frecce [28/28]
    ~Gilet
    ArmiAccessori
    Shuriken [20/20]Radiolina [#4]Cimici [3/3]
    ~Equip
    SlotPosizioneOggetto
    FoderoSpalle [D]Omokarui
    T. Supple.Coscia [D]Senbon [20/20]
    ~Abbigliam.
    OggettoNote
    Copricapo del DesertoIndossato
    Coprifronte di SunaSulla Fascia
    ~Note
    SabbiaAltro
    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Suna no Me ≈ Non Attiva
    Suna Yoroi ≈ Non Attiva
    Occhiali con Seghetto ≈ Indossati
    Cerbottana ≈ Aghi avvelenati [5/5]
    Fili Metallici ≈ Kunai [15m] - Freccia [15m]
    Due Palle Gelo ≈ Legate a Due Kunai [2/2]
     
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    Narrato
    "Pensato"
    "Parlato"
    "Parlato altri"

    "...prepara le tue cose kunoichi, ho un incarico per te e dovrai partire immediatamente..."
    Le parole della Mizukage sembravano uscite dal copione di uno scialbo film di bassa lega, ma per la kunoichi la notizia fu talmente bella da farle spuntare un sorriso sulle labbra, niente scartoffie e nessun resoconto, doveva partire ed anche piuttosto in fretta a giudicare dalle parole della donna.
    "Sì signora, sono pronta..."
    "Nell'incartamento troverai tutto quello che devi sapere...è una questione delicata, anche se non ci interessa direttamente...il clima con il paese della sabbia è piuttosto teso ed una buona riuscita potrebbe risultare favorevole in un'ottica di distensione...ho fiducia in te kunoichi e parlandoci chiaro, so che non farai cazzate...aiuta gli shinobi di Suna e se possibile renditi determinante per la buona riuscita della missione...darebbe un bel segno di collaborazione da parte nostra..."
    "Non si preoccupi Mizukage-sama, farò del mio meglio..."
    Con quelle parole la kunoichi prese le carte relative alla missione e con un rapido inchino si dileguò prendendo la stessa porta da cui era entrata. Dopo tutte quelle missioni svolte da sola era tornato il momento di collaborare, non con uno, ma bensì due shinobi di Suna, ovviamente non conosceva il nome di nessuno di loro, ma d'altronde sarebbe stato strano il contrario dato che di quel villaggio conosceva pochissime persone. L'associazione che dovevano sgominare dalle informazioni preliminari che le erano state consegnate, non sembrava essere particolarmente pericolosa, ma come aveva detto la Sajun l'importanza della missione andava bene oltre l'obiettivo stesso e dunque la kunoichi vi avrebbe dovuto riservare un'attenzione speciale, tutto doveva andare bene e lei se ne sarebbe assicurata.
    "Sarà un lungo viaggio e non ho molto tempo..."
    L'appuntamento con il primo shinobi di Suna la costrinse a viaggiare senza sosta e per quanto raggiungere la costa del paese del vento non si fosse rivelato particolarmente faticoso, dato che la maggior parte del viaggio avvenne via mare, una volta giunta lì le cose si complicarono, il calore del deserto non permetteva di muoversi durante le ore centrali della giornata e per contro le notti erano talmente fredde da rendere dolorosi i respiri. Per una kunoichi con le sue abilità soffrire il freddo si rivelava piuttosto ironico, ma per fortuna aveva già avuto a che fare col deserto e sapeva bene cosa aspettarsi, vestiti pesanti erano stati messi nello zaino ed il loro utilizzo le aveva permesso di sfruttare le ore notturne per la maggior parte degli spostamenti.
    Tutte le fatiche da lei sopportate nel viaggio erano state ricambiate da un arrivo puntuale ai cancelli di Suna, purtroppo non si trovava nelle condizioni migliori per iniziare una missione impegnativa, le labbra erano screpolate e le occhiaie pronunciate erano indice della stanchezza provata, ma era certa che il suo compagno sarebbe stato comprensivo, o se non lo fosse stato ci avrebbe pensato lei a farlo diventare, e quella notte le avrebbe permesso di riposare un po'di più.
    "Sono le quattro esatte...spero per lui che sia in orario visto che si sarà svegliato mezz'ora fa...mentre io sono giorni che corro come una cretina..."
    Per ovvie ragioni la porta Est di Sunagakure non era particolarmente frequentata a quell'ora del mattino e tolte le guardie vi era una sola piccola figura, anch'essa sembrava in cerca di qualcuno e Kaori decise di puntare sulle probabilità presentandosi come se fosse sicura dell'identità dell'uomo
    "Penso di essere la persona che stai aspettando...Kaori Mitarashi, kunoichi di Kirigakure no Sato...e se non ho preso un granchio colossale tu devi essere Sora Darima, dico bene?"
    Lo shinobi di Suna si sarebbe trovato difronte una ragazza tutt'altro che presentabile, i capelli erano scompigliati e secchi e la benda che copriva l'occhio destro era giallognola e poco rassicurante, sporca d'altronde come lo era bene o male l'intera figura della kunoichi.
    Quello che lei aveva ormai deciso essere il Darima al contrario sembrava piuttosto pulito ed ordinato, anche se le sue occhiaie non facevano invidia a quelle della donna, anzi erano decisamente più pronunciate e seguivano tutto il contorno degli occhi, a vederle sembrava quasi che quel tizio non dormisse da tempo.
    "Magari soffre di insonnia...poco male, farà turni di guardia più lunghi...spero solo che sia in gamba e che quelle non siano solo sinonimo di tanto sonno da recuperare..."
    Con l'occhio buono la ragazza scrutò la figura di quello che da quel momento sarebbe stato suo compagno di corso, bassino ed evidentemente più giovane di lei aveva un taglio di capelli piuttosto anonimo, al contrario dei capelli dal caratteristico color argento, colore che evidentemente a Suna doveva essere piuttosto in voga visto che non era il primo shinobi di quel villaggio che avesse incontrato con quella particolare tonalità.
    Il gilet di Suna era chiaramente visibile, così come il fodero da cui spuntava l'inconfondibile elsa dell' omoikarui ed una faretra, ma ad attirare l'attenzione della kunoichi fu soprattutto la grossa giara che l'altro portava in spalla.
    "Chissà cosa ci porta dentro...sembra pesante, se si fa il culo per portarla in un viaggio così lungo probabilmente deve contenere qualcosa di utile...spero per lui molto utile..."
    Ogni volta che andava nel deserto si premuniva portando diverse borracce d'acqua, per non rimanere disidratata, ma quella giara era veramente spropositata se il suo unico scopo era di portarci dentro dell'acqua, a meno che lui non fosse un utilizzatore di Suiton e con quell'acqua non si garantisse sempre una fonte d'acqua cui fruire in quelle aride terre poco adatte all'utilizzo di jutsu Suiton da parte di shinobi che non fossero particolarmente portate, anche se perfino per quelli come lei risultava piuttosto faticoso utilizzare tecniche acquatiche nel deserto.
    "Mi incuriosisci ragazzo...chissà di cosa sei capace..."



    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    150

    Ottimo

    Ottimo

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

    Bomba carta(x2)

    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Tasca Supplementare

    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    Cartabomba(x5)

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Accendino


    NotePesi Indossati
     
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    La bella Sumiko era andata via per curare le proprie ferite e stendere il rapporto sulla sua missione mentre Sora aveva cominciato ad attendere la sua compagna di missione. Per occupare il tempo che gli restava il Darima aveva cominciato a controllare i finimenti della sua cavalcatura mentre rifletteva sul rapporto con la ragazza dai capelli bruni. Stranamente gli interessava l'incolumità di quella Kunoichi e vederla ferita e zoppicante l'aveva infastidito non poco. "Perché mandano Ninja come lei a svolgere missioni di tale difficoltà?" Uno sbuffo indignato aveva accompagnato quella constatazione abbastanza inesatta. Lo stesso Jinchuuriki aveva affrontato missioni di livello C difficoltose ma non era mai ritornato con ferite così evidenti. Solo una volta era stato ferito al petto con una brutta lacerazione ma era una storia completamente diversa. Una risata sprezzante aveva reso palese che quelle considerazioni non sarebbero state per nulla personali. La presenza ingombrante dello Shukaku aveva cominciato a sfottere per quella situazione facendo fluire con più vigore il suo chakra nel corpo del Portatore. Oh ma che... Carino... Aveva detto con un tono irritante prima di continuare la sua opera di disturbo. Abbiamo un idiota innamorato... Scuotendo il capo il Manipolatore aveva ricacciato il demone nell'angolino della sua anima dov'era stato alloggiato. Che idiozia... Si era detto mentre continuava quell'operazione inutile. Lui non poteva essere innamorato. Lui non si meritava l'amore. Era un mostro, o meglio lo era diventato, e non avrebbe mai permesso a nessuno di legare la vita alla sua. Oramai era un qualcosa che aveva capito ed una certezza che non gli lasciava più alcun dolore. Solamente pura rassegnazione. Quando improvvisamente dei passi in avvicinamento l'avevano richiamato alla realtà. Oramai doveva essere arrivata l'ora dell'incontro con la sua compagna e questa presenza doveva essere proprio lei. Una donna le si era avvicinata con fare sicuro prima di cominciare a parlare. La Kunoichi, ora che Sora poteva vederla meglio, non sembrava avere una gran bella cera. I capelli corvini erano scompigliati ed i suoi abiti erano sporchi di terra e sabbia. Ad ogni modo l'istinto della donna, o la mancanza di altri esseri viventi in quella piazza, aveva colpito nel segno. La Mitarashi si era presentata non lasciando più alcun dubbio sulla sua identità. La domanda finale era stata un semplice controllo. Era sembrata sicura della sua scelta ma adesso si voleva sincerare della sua intuizione. Esatto. Aveva detto annuendo il manipolatore mentre la chioma bianca veniva scossa leggermente. Subito dopo, però, il Darima aveva già cominciato a pensare al loro viaggio. Avevano almeno due o tre ore di marcia prima del sorgere del sole. Da quel momento in poi sarebbe cominciata l'afosa mattinata del deserto con tutti i problemi che comportava. Il Jinchuuriki non voleva attendere oltre. L'orario d'incontro con il loro aggancio, Kuroi Matsumoto, era stato già fissato dal Kazekage lasciando ai due regolari il tempo di arrivare a Tosi. Così senza farsi distrarre dalla donna attraente seppur abbastanza disordinata Sora aveva continuato a parlare. Non conosceva il grado della sua compagna ma dall'età sembrava di svariati anni più grande di lui. Anche il suo corpo dalle curve sinuose e provocanti dimostrava questo gap d'età. Scuotendo la testa in maniera, sperava, impercettibile il Darima aveva ricominciato a parlare. Vedo che non hai un cammello con te... Senza quasi attendere una risposta da Kaori il Jinchuuriki aveva continuato a parlare. Beh questo non è un grande problema. Io direi di utilizzare entrambi il mio Pips... Aveva battuto la mano sul corpo robusto dell'animale prima di continuare. Così non sprecheremo tempo per affittarne un altro... Andiamo? Così dicendo si era avviato verso la porta della città da cui dovevano uscire per cominciare la loro missione. I due Chuunin di guardia alla porta della città non sembravano due facce conosciute al Manipolatore. Forse erano dei novellini appena usciti dall'ultimo torneo. Sembrava strano essere già arrivato al grado di Special Jounin. Non era passato molto tempo dalla sua prima promozione ed ora aveva visto il suo grado crescere ancora. Ad ogni modo in breve tempo tutte le pratiche erano state esplicate. Semplici firme su di un registro ed una motivazione già conosciuta alla porta. Poche domande e tutte poco significative. Quello che più aveva infastidito l'Ex-Chuunin, però, era stato il mormorio nato tra i due Shinobi dopo la loro partenza. Seppur non poteva esserne sicuro oramai credeva di sentir pronunciare il nome del suo Sensei dappertutto. Solo allungando il passo il Manipolatore aveva potuto scongiurare l'impulso di tornare indietro. Sciogliendo la fascia che teneva la giara alle sue spalle l'aveva legata sul retro della sella del cammello prima di voltarsi verso la sua compagna. Accomodati pure... Il primo turno a cammello spetta a te... Un mezzo sorriso era apparso sulle labbra del Portatore mentre il ragazzo con le occhiaie sperava di non apparire troppo finto in quell'espressione che voleva essere amichevole.

    NarratoSoraShukakuAltro
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    ~Borsa Doppia
    ArmiAccessori
    Kunai [8/8]Bom. Fumogene [3/3]Occhio Ciberne.Occhiali con Seg.
    Palla Gelo [4/4]Bomba Carta [2/2]Torcia LuminosaFili Metallici [30m]
    Bomba Carta [2/2]Cerbottana [5/5]SpecchioFlauto Demoniaco
    ~Fascia
    OggettoPosizioneContenuto
    GiaraSpalle, Diagonale [S][10/10 m³]
    ~Faretra
    OggettoPosizioneMunizioni
    ArcoCintola [S]Frecce [28/28]
    ~Gilet
    ArmiAccessori
    Shuriken [20/20]Radiolina [#4]Cimici [3/3]
    ~Equip
    SlotPosizioneOggetto
    FoderoSpalle [D]Omokarui
    T. Supple.Coscia [D]Senbon [20/20]
    ~Abbigliam.
    OggettoNote
    Copricapo del DesertoIndossato
    Coprifronte di SunaSulla Fascia
    ~Note
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    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Suna no Me ≈ Non Attiva
    Suna Yoroi ≈ Non Attiva
    Occhiali con Seghetto ≈ Indossati
    Cerbottana ≈ Aghi avvelenati [5/5]
    Fili Metallici ≈ Kunai [15m] - Freccia [15m]
    Due Palle Gelo ≈ Legate a Due Kunai [2/2]


    Edited by Lord ‚-‚ - 31/8/2014, 18:13
     
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    "Parlato altri"
    "Parlato Sora"

    "Esatto."
    L'intuizione, o per meglio dire la deduzione, della ragazza si era rivelata corretta, il giovane che le stava difronte era veramente il suo compagno di missione ed a giudicare dalle sue parole era uno che andava dritto al sodo. Per quanto il tono non lo lasciasse intendere, la ragazza percepì una sorta di lieve rimprovero quando l'altro rifletté ad alta voce sul fatto che lei non possedesse un cammello, ma la kunoichi non si preoccupò nemmeno di controbattere a tono poiché la sua attenzione, seppur cercasse di non farlo vedere, era attratta dalle occhiaie dell'altro, ora che erano vicini e lo poteva osservare bene sembravano ancora più pronunciate di prima. Per qualche istante la giovane sforzò la propria memoria, ma non riusciva a ricordare mai nessuno incontrato nella sua vita con un viso del genere.
    "Bestiale...chissà che stile di vita per ridursi in uno stato del genere..."
    La kunoichi non poteva nemmeno immaginare che quell'orbita pesta non fosse risultato di bagordi, dissolutezze e notti in bianco, ma bensì il segno più evidente della demoniaca natura che abitava il corpo dello shinobi di Suna, certamente si sarebbe sentita in colpa se avesse anche solo sospettato quanto fossero sinonimo di sofferenza, quanto dolore quel ragazzo avesse passato nel corso della sua esistenza a causa dell'origine di quelle occhiaie, la rabbia ed il nervosismo probabilmente provati per l'impossibilità di prendere sonno.
    Purtroppo la ragazza non sapeva nulla di tutto questo e finì quindi a giudicare malamente il ragazzotto di Suna che già si stava dirigendo verso il proprio cammello.
    "Basta che non mi svenga per terra nel mezzo di uno scontro..."
    Con quei pensieri in testa la kunoichi quasi non vide il Darima che in un certo qual modo le stava presentando quel "Pips", il quale non poteva essere che il cammello di cui aveva in mano le redini; faccia stupida e coperta di pelo, come il resto del corpo, sarebbe ben presto stato circondato dai più svariati e schifosi insetti ronzanti, mentre il suo pelo si sarebbe incrostato di sporcizia di modo che nell'insieme avrebbe finito per rivelarsi un puzzolente batuffolo di pelo dalle scomode gobbe .
    "Hai un bell'animale...sai, noi di Kiri non siamo abituati ad attraversare deserti...ne avessi avuto uno per arrivare qui probabilmente avrei tutt'altro aspetto..."
    Solo quando shinobi ed animale stavano già partendo, la giovane era tornata a parlare, uscendo così dai suoi pensieri e tornando ad interagire col mondo reale. Terminò il proprio discorso con un rapido sorriso diretto a Sora e senza indugiare si accodò al buffo duo, il cammello era infatti alto praticamente il doppio del suo padrone; per quanto riguardava Kaori l'altezza dello shinobi rappresentava un piccolo problema dato che le arrivava al mento ed aveva gambe nettamente più corte delle sue, con la conseguenza che si ritrovò a camminare a passo lento dall'aria un poco impacciata per star dietro alle sue gambette di dimensioni quasi ridicole per un uomo.
    "Se è tutto proporzionato povera fidanzata..."
    La battuta le venne in mente inconsciamente e subito si rimproverò per ciò che aveva appena pensato, purtroppo però da quando gli eventi con Agony erano precipitati si ritrovava spesso in quegli stati d'animo che non le appartenevano, stati di allegria cui non era abituata e che ancora non sapeva bene come affrontare, per fortuna anche quella volta ci pensò il mondo attorno a lei a sistemare le cose. Giunti alle porte del villaggio il suo compagno si era apprestato a compilare le scartoffie di rito, poche parole anch'esse guidate da stereotipate domande, ma alla kunoichi non erano certo sfuggiti gli sguardi dei due chuunin di guardia al suo coprifronte, per quanto i tentativi dei due fossero apprezzabili, la luce di diffidenza nei loro occhi era stata mal celata e subito uno strano senso di apprensione si instaurò nella ragazza.
    "Ormai siamo proprio ai ferri corti..."
    La situazione di tensione fra i vari villaggi aveva raggiunto il proprio climax con il recente matrimonio della Mizukage con uno shinobi di Konoha, shinobi ampiamente conosciuto a Kiri per i propri trascorsi, sia all'interno del villaggio che come suo traditore; la diffidenza letta negli occhi di quei due ragazzi non era che la manifestazione di ciò che tutta quella tensione avrebbe finito per comportare.
    "Accomodati pure... Il primo turno a cammello spetta a te..."
    Contrariamente ai due chuunin all'ingresso di Suna che appena lontani avevano cominciato a mormorare, forse convinti di non poter essere più udibili, il Darima non sembrava provare emozioni negative nei suoi confronti, forse era solo più bravo a nasconderlo, ma la gentilezza del suo gesto fece ricredere la kunoichi riguardo al cattivo presentimento iniziale.
    Prima che la donna potesse prendere posto sulla cavalcatura, il ragazzo slacciò la giara che portava in spalla e la sistemò sul retro dell'animale, già da un po' la ragazza aveva capito che il suo contenuto non poteva essere l'acqua che lei aveva immaginato, dato che nessun rumore tipico del riversarsi della stessa sulle pareti del proprio contenitore era provenuto dal suo interno, nemmeno quando il ragazzo si era mosso bruscamente, come in quel caso.
    "Dal rumore sembra più come se contenesse ghiaia o terriccio, magari un qualche materiale particolare...di certo utilizza in qualche maniera il contenuto per i suoi jutsu, o almeno spero....solo un pazzo si porterebbe dietro nel deserto una giara piena di terra..."
    "Accetto volentieri la proposta...come ti ho detto per arrivare fin qui ho affrontato un viaggio piuttosto faticoso ed un po'di riposo non guasta di certo..."
    Quando lo shinobi ebbe terminato di fissare la propria giara al cammello, la ragazza ebbe la premura di rivolgergli quelle poche parole prima di togliere il rotolo che aveva legato alla vita e fissarlo anch'esso all'imbrago della bestia, anche la fascia venne sganciata prima che la donna potesse provare salire a cavalcioni di Pips.
    L'animale non sembrava gradire la sua presenza ed il suo tentativo, tanto che sembrò veramente arrabbiato quando lei si issò in sella, esattamente in mezzo alle due gobbe, sfruttando così tutto lo spazio che il compagno di missione le aveva concesso. Pips, quasi lo avesse offeso con quella mossa, cominciò a dimenarsi come se a salirgli addosso fosse stato un animale velenoso, ma la kunoichi con la spada larga fra le mani non dovette far altro che stringere le ginocchia per rimanere saldamente a cavalcioni dell'animale ed una piccola le sfuggì dalle labbra, anche gli animali di Suna sembravano non gradire gli abitanti di Kiri
    "Sembra che io non gli vada tanto a genio..."
    Continuando a mantenere la posizione con le gambe, lasciò che il cammello si dimenasse, voltando il capo all'indietro la bestia arrivò ad incrociare lo sguardo gelido del suo unico occhio che proprio in quel momento si socchiuse fulminando l'animale che subito dopo tornò a calmarsi accettando la sua supremazia, la ragazza sorrise e si rivolse nuovamente a Sora.
    "Problema risolto...a quanto pare ci so fare con gli animali..."
    Dentro di sè la ragazza pensava ben altro, si era ritrovata a dover calmare con la forza un serpente di duecento metri che alla fine si era avviluppato ai suoi piedi, di certo un cammellucolo da strapazzo non avrebbe osato opporle resistenza.
    Le pratiche burocratiche erano state sistemate ed anche la cavalcatura era disponibile, il viaggio poteva iniziare e senza indugio la ragazza lasciò che Pips prendesse la strada che Sora gli avrebbe indicato, dopotutto era lui della zona e la conosceva senz'altro meglio di lei, così come probabilmente conosceva meglio di lei molti altri dettagli della missione, fra cui anche il terzo loro compagno.
    "Visto che ci aspetta un bel viaggio tanto vale sfruttarlo per chiarire la situazione che stiamo per affrontare...Kuroi Matsumoto...è uno shinobi di Suna, che mi sai dire di lui?"
    La ragazza non a caso aprì il discorso tirando in mezzo l'assente, in questa maniera avrebbe potuto rompere il ghiaccio senza mettere le proprie carte in tavola da subito ed al tempo stesso senza costringere l'altro a mettere in tavola le proprie, avrebbero potuto conoscersi parlando di quello che era in qualche modo un elemento neutro e da quello avrebbero capito un po'di più dell'altro avendo poi in mano elementi per decidere quanto aprirsi, per lo meno lei li avrebbe di certo avuti.



    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    150

    Ottimo

    Ottimo

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

    Bomba carta(x2)

    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Tasca Supplementare

    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    Cartabomba(x5)

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Accendino


    NotePesi Indossati
     
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    Sora aveva finalmente assicurato la propria Giara sulla sulla groppa di Pips. Il suo animale aveva sbuffato un po' ma oramai era abituato a trasportare quel peso nei viaggi con il suo padrone. Il problema più grande ora era vedere la reazione della bestia a quella nuova domatrice. Continuando a stringere le briglie dell'animale il Manipolatore aveva atteso la scalata della compagna che stava togliendo alcuni pezzi del suo equipaggiamento. Per la precisione un Rotolo ed una Spada Larga. Quando anche quest'ultima preparazione era terminata la ragazza aveva cominciato a salire sulla sella. "Non farmi fare pessime figure..." Aveva pregato mentalmente il padrone dell'animale che già aveva cominciato a fare le bizze. "Come non detto..." Aveva infine commentato rassegnato mentre Kaori lottava per restare in sella al cammello. La donna, tuttavia, sembrava abbastanza in se ed era pronta ad affrontare la lotta con il cammello dal manto beige. Dopo che la Miratashi aveva commentato il comportamento di Pips il Darima si era preoccupato di scusarsi per conto del suo animale. Infondo la colpa di tutto ciò era sua. Aveva proposto lui l'utilizzo di una sola cavalcatura ed era sua la responsabilità per il comportamento del dono di Teddy. Scusalo... Non ce l'ha con te. La prima volta è così con tutti. Le sue parole, tuttavia, arrivarono quando la lotta era oramai al suo epilogo. Kaori aveva risolto la questione lanciando un occhiataccia all'animale sfruttando solamente l'occhio sano. Il cammino era cominciato sotto la luna e le stelle del deserto. Una falce di luna veramente troppo sottile per poter illuminare efficacemente il vastissimo deserto era circondata da innumerevoli stelle dai colori candidi e brillanti. A rompere il silenzio in quel viaggio, che tuttavia si prospettava abbastanza rapido, ci aveva pensato la ragazza di Kiri. La domanda era semplice. Quasi scontata in un certo senso. La curiosità sull'uomo che li avrebbe aiutati era in effetti forte. Anche lo stesso Sora ne sapeva molto poco a riguardo. Questa segretezza, soprattutto sul volto dell'uomo e sulle sue abilità, era necessaria per proteggerlo nel caso in cui i due Shinobi fossero stai catturati ed interrogati. Il deserto intanto, vasto e sereno continuava a scivolare sotto i piedi del Darima che affiancava il cammello ad almeno un metro di distanza. Il Manipolatore non voleva lasciare troppa distanza tra se e la sua giara anche se in quel preciso momento non aveva un grande bisogno della sabbia li contenuta. Il deserto era la sua casa e qui poteva combattere qualsiasi avversario senza troppi problemi. Un mondo brullo e sabbioso era una sorta di sogno idilliaco per il giovane portatore dello Shukaku. Ad ogni modo, dopo aver fatto passare un paio di secondi dalla domanda della donna Sora aveva cominciato a rispondere. Mmm... Nel mentre cominciava a pensare alle poche informazioni ricevute. Possibile che la ragazza non avesse avuto le sue stesse informazioni? Sora sapeva che i fatti che stavano succedendo al di là del deserto erano preoccupanti. Ne aveva sentito parlare Shinzo visibilmente preoccupato ma non ne conosceva i dettagli. Ad ogni modo il Manipolatore non poteva preoccuparsi di qualcosa di cui non conosceva neanche i dettagli più banali. Così senza far caso a quel pensiero aveva continuato a parlare. Beh non ho mai visto questo Kuroi Matsumoto anche se è uno Shinobi di Suna. Penso si tratti di un Ninja altamente specializzato ed abituato alla vita da infiltrato... Il Portatore dello Shukaku stava mettendo a nudo tutti i suoi pensieri inerenti a ciò che li attendeva. Ad ogni modo credo che sarà lui stesso a trovarci. Nella Missiva non erano presenti dettagli sul suo aspetto, suppongo conosciuto solo dal Kazekage e dai suoi più fidati collaboratori, o indicazioni particolari... Queste del Darima erano semplici supposizioni pervenute da quanto lui stesso aveva tra le mani. Mentre parlava il deserto correva sotto i suoi piedi friabile e freddo. Adorava quell'ambiente. La sabbia che di solito era tinta d'oro di notte si trasformava in argento bluastro. Una sfumatura tanto innaturale quanto splendida che richiamava un mondo ultraterreno e perfetto. Un mondo in cui un demone come lui poteva vivere senza il terrore di far del male alle persone che un tempo erano come lui. Ora, però, il giovane dai capelli bianchi era cambiato, sia nel corpo sia nello spirito, e quel nuovo se stesso gli faceva paura. Non poteva, però, lasciarsi distrarre dai suoi problemi. Doveva concentrarsi sulla situazione ed usare tutte le sue capacità al meglio. Non poteva essere da meno di Teddy che solo con l'aiuto di Supaku aveva salvato un intera città dall'attacco di un gruppo di Mukenin. Il pensiero di ciò che aveva fatto lui stesso insieme a Murasame era già lontano. E tu che hai combinato di buono nella tua vita? Aveva detto il demone con scherno. Voleva essere libero di seminare terrore e morte. Intuendo questo desiderio la mente del Portatore aveva risposto quasi automaticamente. "Presto..." Mentre si sforzava di mantenere il controllo di se il Jinchuuriki aveva continuato a parlare mentre con una mano si massaggiava le tempie. Ad ogni modo penso che il miglior modo per entrare in città sia quello di mantenere un profilo basso. Eliminando i coprifronti e cercando di nascondere al meglio le nostre armi... Si era bloccato un attimo prima di continuare. Se ne hai bisogno nel mio borsone dovrei avere un mantello in più. In questo modo possiamo sperare di passare il più inosservati possibile agli Occhi di gatto mentre il nostro contatto saprà chi cercare. Così dicendo si era fermato per permettere alla donna a cavallo del suo cammello di rispondere o di proporre un suo piano.

    NarratoSoraShukakuAltro
    ChakraMentaleMalus/Bonus
    150Sereno//
    Fisico Illeso
    ~Borsa Doppia
    ArmiAccessori
    Kunai [8/8]Bom. Fumogene [3/3]Occhio Ciberne.Occhiali con Seg.
    Palla Gelo [4/4]Bomba Carta [2/2]Torcia LuminosaFili Metallici [30m]
    Bomba Carta [2/2]Cerbottana [5/5]SpecchioFlauto Demoniaco
    ~Fascia
    OggettoPosizioneContenuto
    GiaraSpalle, Diagonale [S][10/10 m³]
    ~Faretra
    OggettoPosizioneMunizioni
    ArcoCintola [S]Frecce [28/28]
    ~Gilet
    ArmiAccessori
    Shuriken [20/20]Radiolina [#4]Cimici [3/3]
    ~Equip
    SlotPosizioneOggetto
    FoderoSpalle [D]Omokarui
    T. Supple.Coscia [D]Senbon [20/20]
    ~Abbigliam.
    OggettoNote
    Copricapo del DesertoIndossato
    Coprifronte di SunaSulla Fascia
    ~Note
    SabbiaAltro
    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Suna no Me ≈ Non Attiva
    Suna Yoroi ≈ Non Attiva
    Occhiali con Seghetto ≈ Indossati
    Cerbottana ≈ Aghi avvelenati [5/5]
    Fili Metallici ≈ Kunai [15m] - Freccia [15m]
    Due Palle Gelo ≈ Legate a Due Kunai [2/2]
     
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    "Pensato"
    "Parlato"
    "Parlato altri"
    "Parlato Sora"

    "Scusalo... Non ce l'ha con te. La prima volta è così con tutti."
    La ragazza accarezzava ormai il capo dell'animale, l'idea della bava e dei moscerini che ben presto lo avrebbero infestato di certo non le garbavano molto, ma tutto sommato era pur sempre meglio che muoversi a piedi ed anche se quella sella non era forse il posto più comodo dove si fosse trovata a sonnecchiare, le garantiva di riposarsi ed al contempo di rimanere attenta alle parole del compagno, senza trovarsi addormentata come una pivellina.
    "Beh non ho mai visto questo Kuroi Matsumoto anche se è uno Shinobi di Suna. Penso si tratti di un Ninja altamente specializzato ed abituato alla vita da infiltrato...Ad ogni modo credo che sarà lui stesso a trovarci. Nella Missiva non erano presenti dettagli sul suo aspetto, suppongo conosciuto solo dal Kazekage e dai suoi più fidati collaboratori, o indicazioni particolari..."
    Kaori non poteva sapere nulla di quelle che fossero le procedure tipiche di Suna, ma per quel che sapeva gli "occhi di gatto" non erano classificati come criminali particolarmente pericolosi e tutta questa segretezza riguardo al loro contatto, seppur lodevole, le sembrava esagerata. D'altro canto se quegli uomini attaccavano carichi di armi di Suna era possibile che avessero qualcuno all'interno che passasse loro informazioni per sapere le rotte dei carri ed i punti migliori dove attaccare, ma l'idea che qualcuno rischiasse così tanto da fare il doppio gioco all'interno di un villaggio ninja, solamente per qualche carico d'armi, le sembrava inverosimile, piuttosto la fuga di notizie era forse dovuta alla società che si occupava del trasporto delle armi.
    Per qualche istante il pensiero della ragazza andò a quel tizio che presto avrebbero incontrato, loro non erano che la punta dell'iceberg di quella missione, la ciliegina sulla torta che avrebbe assicurato l'esito positivo, ma il successo di tutta l'operazione era dovuta allo sconosciuto di Suna; era stato lui a sorbirsi chissà quante notti assieme a quel gruppo di criminali, a fingersi uno di loro ed a fare chissà quali bassezze pur di qualificarsi come uno di loro.
    "Non so per quanto sarei in grado di reggere..."
    Alla kunoichi era già capitato di doversi infiltrare in gruppi di criminali e talvolta perfino di doversi guadagnare le grazie del capo di turno, ma le sue erano sempre state infiltrazioni volte alla rapida distruzione del gruppo o al recupero di informazioni precise, non si era mai ritrovata sotto copertura per un lungo periodo e non era certa di poter commettere le nefandezze necessarie per mantenere la fiducia in gruppi simili.
    "Ad ogni modo penso che il miglior modo per entrare in città sia quello di mantenere un profilo basso. Eliminando i coprifronti e cercando di nascondere al meglio le nostre armi...Se ne hai bisogno nel mio borsone dovrei avere un mantello in più. In questo modo possiamo sperare di passare il più inosservati possibile agli Occhi di gatto mentre il nostro contatto saprà chi cercare."
    Un sorriso si dipinse sul volto della kunoichi dall'occhio smeraldo, per lo meno su una cosa i due erano d'accordo, anche se non era certa che il tenere gli Occhi di gatto all'oscuro del loro arrivo fosse una grande priorità.
    "I mantelli ci torneranno comodi...e sì, sono d'accordo con te sul basso profilo...non conosco alla perfezione la geografia di queste zone, quindi credo sia meglio che faccia tu da guida...però se riuscissimo ad arrivare a Tosi da Ovest sarebbe l'ideale...tenere le armi nascoste agli Occhi di gatto non credo sia fondamentale...anzi, forse far sapere loro che non abbiamo paura di farci riconoscere quando ci muoviamo potrebbe essere un punto a nostro favore...dopotutto Matsumoto ci avrà presentati come due tipi pericolosi o comunque potenzialmente utili ad un'associazione di criminali, altrimenti non avremmo modo di infiltrarci...come hai detto tu sarà lui a trovarci, non ci resta che raggiungere Tosi ed atteggiarci per i criminali che presumono noi siamo..."
    Col tempo la giovane si era resa conto di quanto le bugie migliori fossero quelle più vicine alla realtà, per mentire con successo non era tanto necessario inventare di sana pianta dettagli particolari o storie raffinate, quanto apportare piccole e ragionate modifiche alla realtà per farla apparire completamente diversa; nel loro caso era convinta che il presentarsi senza coprifronte e con l'atteggiamento adatto si sarebbe potuto rivelare sufficiente, vista soprattutto la garanzia data dal loro contatto.


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    Edited by Leeroy Gorshmit - 22/9/2014, 00:13
     
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    Il viaggio continuava tranquillo mentre la giovane di Kiri ascoltava il suo compagno. Sora voleva dar prova della sua maturità e della sua abilità. Da quando aveva fallito, proprio contro un compaesano della ragazza, sentiva che la fiducia delle alte sfere in lui era calata. Era certo, però, che nessun grande cambiamento era stato mostrato nei suoi confronti dalle alte sfere in merito a quel fallimento. Infatti, già prima di quella missione di cattura affidatagli a Konoha il Kazekage pareva non volerlo incontrare molto spesso. Le occasioni in cui il giovane Darima aveva potuto vedere il volto del suo Kage si contavano sulle dita di una mano. Il Chikamatsu comunque ogni volta che l'aveva chiamato a sé si era comportato con fare neutrale. Quasi più interessato ad osservare i suoi occhi che ad ascoltare le sue parole. La ragazza dai capelli corvini, intanto, aveva continuato ad ascoltare senza intromettersi nelle sue parole. Il piano del Manipolatore era, tutto sommato, semplice e lineare e si fermava fino all'avvicinamento al villaggio. La strada da percorrere comunque era poco articolata seppur non era una strada principale. Di certo più rapida ma anche più ardua data la scarsità di Oasi. Immettersi nella strada del Ferro - principale via di trasporto nel Nord del Paese del Vento - che collegava Satesu, Suna e Kosugoku passando per le altre importanti città degli altri paesi incontrati. Le parole della donna, dopo lo sproloquio del Jinchuuriki, concordavano sulla sua visione del piano. I due mantelli che aveva con lui potevano essere un ottimo metodo per celarsi in parte ed il basso profilo era quasi un obbligo in questo caso. Le uniche obiezioni venivano su due punti del piano. Il primo sull'ingresso in città che doveva avvenire da Ovest, nulla di tanto complicato. Il secondo appunto era sul non nascondere le loro armi alla vista degli Occhi di Gatto. Poteva metterci in mostra con l'associazione e darci qualche speranza in più per una corretta infiltrazione. Intanto il deserto veniva macinato dagli zoccoli del cammello a grande velocità. Sora aveva cominciato ad annuire alle parole della Kunoichi attendendo paziente il suo turno per risponderle. Nessun piano nasceva perfetto sin dal principio e questi innesti della Mitarashi sembravano perfetti. Si... Hai ragione... Aveva detto il giovane dai candidi capelli con un sorriso appena accennato. In Kaory il Manipolatore sentiva di aver trovato un abile compagna al pari dell'Uchiha. Era stato quasi sfortunato con altri compagni, soprattutto nelle prime missioni di livello C della sua carriera, ma ora la situazione sembrava aver preso una piega ben diversa. "Per Fortuna..." Aggiunse il Manipolatore tra sé e sé mentre il sole tramontava all'orizzonte ed il cupo argento/blu del deserto notturno lasciava posto ad un brillante color oro. L'aspetto della landa desertica doveva parere accecante ma al contempo bellissimo. Si sentiva fortunato. Ora più che mai si sentiva vivo ed appagato. Amava l'arido deserto in ogni sua forma dalle afose giornate di tranquillità, tanto calde da poter far evaporare un uomo incauto, alle irruente e violente tempeste di sabbia, capaci di distruggere con il loro passaggio tutto ciò che le intralciava oltre che a cambiare la conformazione del terreno spostando le dune. La semplicità di quella vista mal celava l'arduo lavoro che necessitava l'essere umano per sopravvivere in quelle aride terre. Quella però era l'ora del giorno più proficua per accelerare il proprio viaggio. Cioè l'ora in cui il sole nascente scaldava con i primi timidi raggi la terra ancora fredda dopo la notte appena passata. Questa situazione sarebbe andata scemando sempre più mentre il viaggio del carro solare raggiungeva il suo zenit. Senza parlare troppo, per risparmiare le energie, il Manipolatore aveva aumentato il più possibile la sua marcia mentre faceva un singolo suono schioccante con la bocca. Quel verso forse strano era il comando per far cominciare lo sprint anche del cammello. Forse non era gentile come comportamento ma sé volevano rispettare i loro piani era una cosa necessaria. Soprattutto adesso che avrebbero dovuto allungare, seppur di poco, per raggiungere il portone ovest. Sora sapeva che l'eventualità di sentinelle sulle mura o alla porta poteva essere scarsa. Stavolta contro il Manipolatore dei il suo compagno non vi era un intero paese con a capo un maledetto usurpatore. Questa volta il loro nemico era un'organizzazione di Mukenin. L'approccio da adottare doveva essere diverso seppur nuovo per il giovane Special Jounin di Suna. Mentre il deserto scivolava liscio, senza intoppi, il sole cominciava la sua incessante scalata da Oriente ad Occidente. Il moto del sole, come un filo invisibile collegava i paesi dei due Ninja coinvolti in questa missione. Suna e Kiri. Il Paese del Vento con quello dell'Acqua. Quando il caldo sembrava essersi fatto insostenibile, cioè verso le undici/mezzo giorno il Darima aveva cominciato a parlare rivolgendosi verso la sua compagna che, fino ad ora aveva degnato solo di pochi sguardi. Questa era la sua prima missione accompagnato da un'esponente del gentil sesso ed il Jinchuuriki non sapeva come comportarsi. In realtà aveva sempre avuto qualche problema a relazionarsi con gli altri e la sua condizione di contenitore non aiutava affatto a socializzare. Con un piccolo sforzo il giovane si era immaginato la scena e le parole che avrebbe, inevitabilmente utilizzato. "Ciao. Io sono Sora Darima ed ho un mostro grande ed oscuro dentro... Vuoi toccarlo?" Scuotendo la testa lo Shinobi di Suna si era sentito profondamente ridicolo al solo pensiero. Quella poteva essere una frase di teddy, o forse la ricordava perché era stata pronunciata veramente. Seppur in circostanze diverse ed usando parole diverse. Mentre Sora, comunque, scuoteva la testa aveva notato una duna che gettava ancora un ombra abbastanza grande da potergli dare asilo. L'ombra nei deserti sabbiosi era una vera rarità ed il retro delle grandi dune era uno dei pochi posti in cui si poteva trovare un qualche sollievo. Così voltandosi di nuovo verso Kaory il Manipolatore aveva cominciato a parlare. Penso che ci convenga riposare, almeno fin quando il Sole non avrà cominciato la sua parabola discendente. Quasi senza aspettare risposta dalla donna il ragazzino di Suna aveva cominciato a deviare verso la duna. Restiamo qui per qualche ora, il tempo di far sfumare questo caldo e poi continuiamo... Aveva detto il Jinchuuriki dopo essersi fermato ed aver tirato fuori i pali di una semplice tenda per una persona dal suo borsone. Hai fame? Ti conviene mangiare e poi riposare, stavolta per bene, all'interno del ricovero che ho eretto. Aveva proposto infine dopo aver completato l'opera della sua tenda isolante.

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    Bomba Carta [2/2]Cerbottana [5/5]SpecchioFlauto Demoniaco
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    Fili Metallici ≈ Kunai [15m] - Freccia [15m]
    Due Palle Gelo ≈ Legate a Due Kunai [2/2]


    Edited by Lord ‚-‚ - 30/9/2014, 12:14
     
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    "Parlato Sora"

    "Si... Hai ragione..."
    Rapido, conciso ed apparentemente poco polemico. Il suo compagno stava cominciando a piacerle; quelle poche parole erano state l'unica risposta alle variazioni proposte dalla kunoichi, dopodiché non le aveva più rivolto una parola nel loro viaggio attraverso il deserto. Di certo non era logorroico e quella caratteristica non poteva che incontrare i gusti della ragazza di Kiri, odiava quei compagni che pur di far pesare meno il viaggio cominciavano a parlare del più e del meno, addentrandosi spesso in fatti personali che a lei non interessavano affatto e che per giunta un ascoltatore nascosto avrebbe potuto captare per sfruttarli a proprio vantaggio. La mente della giovane tornò quasi per rimproverarla alla missione con Agony al confine del paese del Suono, ma subito si giustificò dato che quella era una situazione completamente diversa, lui non era uno sconosciuto appena incontrato, ma una delle persone a lei più care; i discorsi lungo il viaggio non erano che il preludio a quello che sarebbe successo in seguito, in sostanza un rischio calcolato.
    Il piccolo Sora aveva fatto uno strano rumore con la bocca a cui era seguito un aumento di velocità sia dello shinobi, che della bestia; Kaori non disse una parola, dopotutto era il Darima l'esperto di quel deserto e per quanto la riguardava poteva adottare tutte le strategie che riteneva più consone a portare a termine quel viaggio in tempi brevi. Strofinandosi l'occhio buono con la mano destra rimase quindi a godersi la posizione privilegiata, per quanto potesse ritenersi tale l'avere un solido blocco di cuoio che ad ogni sobbalzo del cammello si trasmetteva in un duro colpo ai glutei e agli ischi, arrivata a Tosi probabilmente sarebbe stata più dolorante che se si fosse trovata al risveglio da una notte di passione eticamente discutibile.
    "Il sole si sta alzando..."
    Con quel pensiero in mente la ragazza lanciò una rapida occhiata al compagno, il Darima in confronto a lei aveva una pelle piuttosto scura, ma probabilmente avrebbe patito anche lui quella traversata senza un po'di protezione.
    "Dove diavolo....eccola..."
    Con la mano nello zaino la ragazza frugò fino a che non raggiunse l'obiettivo della sua ricerca, un barattolo di plastica di medie dimensioni che estrasse ed osservò per un istante accertandosi che fosse quello giusto, anche se in realtà già lo sapeva dato che era l'unico barattolo all'interno dello zaino. Con un rapido gesto stappò il barattolo per poi premerlo leggermente affinché la crema contenuta al suo interno fuoriuscisse andandosi ad arricciare sul palmo aperto dell'altra mano.
    "Così dovrebbe andare bene..."
    La ragazza non aveva lesinato nella quantità e senza esitazione passò a spalmare meticolosamente la crema sul viso, ogni centimetro quadrato venne coperto, a partire dal sottomento, fino alle orecchie e quel poco che avanzò venne suddiviso fra le mani. Al termine dell'operazione la ragazza sembrava quasi un'attrice di Kabuki, dato che il viso era impiastricciato di intruglio protettivo, la crema dall'alto fattore protettivo utilizzata dalla kunoichi aveva infatti un'azione di filtro fisico e lo scotto da pagare per non avere scottature era quell'antiestetico cerone.
    "Vuoi della crema? Il sole del deserto è difficile da confondere con quello di Iwa o delle terre neutrali, se arriviamo a Tosi completamente ustionati sarà difficile mentire sulla nostra provenienza..."
    Per quanto la ragazza avesse posto la questione sotto forma di domanda il significato di quelle parole era chiaro: "sei tu del posto, se sei sicuro di non bruciarti non prenderla, in caso contrario non ti azzardare a mandare in fumo questa missione per delle stupide ustioni da sole"; ovviamente aveva ponderato la più opportuna la scelta di parole, quel ragazzo le stava simpatico ed avrebbero dovuto agire spalla a spalla, era meglio mantenere un buon rapporto.
    "Maledettissimo sole..."
    Il loro viaggio procedeva inesorabile e la kunoichi si ritrovò a sorridere fra sé, a Kiri non vedeva l'ora di poter vedere un po'di sole, mentre in quel luogo avrebbe dato di tutto purché una nuvola le concedesse anche solo pochi secondi di tregua; l'aveva sempre intrigata quanto l'animo umano e soprattutto i suoi desideri fossero estremamente volubili.
    La puzza del cammello si infiltrava acre nelle sue narici e le sembrava di sentirla procedere giù per la trachea fino a bronchi e bronchioli per depositarsi come un veleno negli alveoli, le sue previsioni si stavano purtroppo avverando e per quanto Pip fosse stato pulito alla partenza da Suna, ora col passare del tempo ed il capolino del sole il suo manto si era sporcato e decine di insetti si erano messi a ronzare attorno a lui ed al fetore che emanava; Sora era forse abituato e forse non se ne sarebbe nemmeno accorto, ma per la Kunoichi quel lezzo disgustoso era insopportabile, tanto che quando il Darima tornò a rivolgerle la parola fu quasi sul punto di ringraziarlo per quel che stava proponendo. La conoscenza del deserto da parte dello shinobi era indubbia e se la sua idea era di fermarsi a riposare lei non si sarebbe certo opposta, soprattutto se comportava un periodo di lontananza dalla bestia puzzolente.
    La duna scelta dal compagno era veramente imponente e concedeva un minimo di ombra che i due avrebbero potuto sfruttare per proteggersi dai micidiali raggi solari, dopotutto quelle erano le ore peggiori della giornata per muoversi sotto al sole cocente
    "Hai fame? Ti conviene mangiare e poi riposare, stavolta per bene, all'interno del ricovero che ho eretto."
    Il ragazzo aveva montato una tenda con l'abilità tipica di chi è aduso a quella procedura e la kunoichi si ritrovò a pensare che probabilmente era costretto a quell'iter ogni volta che partiva per una missione, dato che il deserto rappresentava una percentuale piuttosto vasta di quello che era il paese del vento; nuovamente si ritrovò a sorridere fra sé al pensiero che effettivamente a rigor di logica sarebbe stato molto più opportuno che le terre di nessuno si trovassero in quelle aride terre piuttosto che in quelle relativamente rigogliose che una volta erano state il paese della terra.
    "Mi sento come una turista in un viaggio organizzato...una volta fuori dal paese del vento vedrò di rendermi più utile..."
    Con quelle parole si sedette sulla spiaggia granulosa ed estrasse dallo zaino una razione di cibo, non le restava molto di quel che si era portata per il viaggio, ma per l'appunto si era organizzata in modo da avere lo stretto necessario per non appesantirsi troppo ed una volta a Tosi non avrebbero avuto problemi dal punto di vista degli approvvigionamenti, al contrario stamberghe e locande sarebbero state la logica meta di due mercenari come quelli che si sarebbero dovuti fingere.
    Il pranzo frugale venne consumato in fretta e con un sorriso stanco sulle labbra la ragazza seguì il consiglio del compagno introducendosi nella tenda e lasciando che i suoi sensi si affievolissero fino a scemare del tutto, mentre strani sogni cominciarono ad invaderle la mente.
    Al suo risveglio non era passato molto più di un paio d'ore e sgranchendosi braccia e schiena la giovane fuoriuscì dalla tenda, gocce di sudore cominciarono a colarle ai bordi delle tempie appena la calura opprimente del deserto tornò ad avvinghiarsi su di lei, i vestiti pesanti che ancora portava addosso erano in realtà indicati per quelle temperature così elevate, anche se l'istinto le avrebbe detto di togliere tutto e lasciar prendere un po'd'aria alla sua povera fradicia pelle.
    "Il sole è ancora alto vero? credo sia meglio aspettare ancora un poco prima di partire, ma sei tu l'esperto...a te la scelta...in ogni caso però c'è una cosa che vorrei chiederti..."
    La ragazza era come rinata dopo il breve periodo di sonno, si sentiva più energica e reattiva ed anche il suo cervello sembrava lavorare meglio, di certo non poteva che essere grata al compagno per averle permesso di dormire un po', ma c'era un dubbio che già in precedenza l'aveva colta, ma che fino a quel momento aveva ignorato.
    "...dimmi un po'Sora...come te la cavi a mentire?"
    La domanda le era sfuggita dalle labbra, era un po'che ci pensava sù e non sapeva se fosse il caso o meno di affrontare l'argomento, ma dopotutto prima ne parlavano, meglio si sarebbero potuti organizzare. Lei era piuttosto abituata ad infiltrarsi e mostrarsi con facce diverse, aveva sviluppato la convinzione che quella fosse una vera e propria arte, per di più un'arte verso cui lei era particolarmente portata, quasi ai livelli in cui lo era nell'uccidere; molti shinobi al contrario non sapevano fingere bene, geni della tattica e della strategia, esperti combattenti o maghi dei Ninjutsu che venivano però beccati alla prima bugia, al primo involontario segno del corpo. La ragazza sperava che per una missione così delicata il Kazekage si fosse premurato di inviare con lei qualcuno di capace da quel punto di vista dato che già vi era in ballo al vita di uno dei suoi uomini, ma forse quel Sora era più l'elemento del gruppo dalle elevate capacità offensive, porsi troppi interrogativi era inutile se non dannoso e quindi aveva scelto di essere diretta e domandarlo a lui, in base alla sua risposta avrebbero agito di conseguenza.
    "Intendo dire...hai mai svolto missioni di infiltrazione? Non è facile fingersi qualcuno che non si è, se non lo si è mai fatto prima...e ci sono un paio di semplici trucchetti che potrebbero fare la differenza..."
    La ragazza sperava in una risposta positiva dato che effettivamente vi erano semplici accorgimenti per mentire efficacemente, ma il problema più grande era dato dal linguaggio corporeo, dalla sudorazione ai movimenti oculari a gesti insignificanti e difficili da controllare, che un occhio esperto avrebbe però riconosciuto ed identificato all'istante facendo saltare la loro copertura.

    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    150

    Ottimo

    Ottimo

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

    Bomba carta(x2)

    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Tasca Supplementare

    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    Cartabomba(x5)

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Accendino


    NotePesi Indossati
     
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    Il viaggio continuava mentre la Mitarashi, all'alzarsi del sole, aveva cominciato a spalmarsi abbondanti dosi di crema solare sul volto. La quantità sembrava abbastanza eccessiva agli occhi del Manipolatore che stava vedendo la sua compagna con la faccia impiastricciata come un Mimo da strada. Durante quello spettacolo il Jinchuuriki aveva cercato di guardare il meno possibile la Kunoichi di Kiri che aveva attirato la sua attenzione offrendogli la crema. Uno sguardo al vasetto che aperto mostrava la crema bianca e pastosa prima di cominciare a rispondere. No grazie... Io non posso abbronzarmi più di così, ci sono abituato e credo di non vedere il vero colore della mia pelle esposto da circa una decina d'anni. Le parole erano state dette di fretta mentre gesticolava come un forsennato. Infatti le mani del giovane di Suna si erano portate dinanzi al corpo per poi agitarsi dinanzi al suo corpo. Quel gesto quasi involontario era stato subito controllato e terminato al seguito della prima pausa nel suo discorso. Il viaggio, dopo quella interruzione, che comunque non li aveva rallentati, era proseguito fino alla proposta dello stesso Darima di accamparsi per sfuggire alla calura mattutina. Una volta che il ragazzo del Deserto aveva individuato la duna che faceva al caso loro l'accampamento era stato costruito in poche mosse. Le parole della ragazza dai capelli corvini l'avevano fatto sorridere per un attimo. Un sorriso che però poteva apparire ancora leggermente teso e forzato. Esprimere le emozioni era una cosa che non gli riusciva più molto bene se non doveva per lavoro. Quello che pareva un ringraziamento comunque gli aveva fatto piacere. La sua compagna si era così seduta sulla sabbia mentre estraeva dallo zaino una razione di cibo. La donna stava seguendo il suo consiglio di mangiare prima di riposarsi. Il temo per quella sosta era comunque limitato e Sora non ci pensò due volte su prima di avvicinarsi a Pips per prendere le redini della bestia. Una precauzione per impedirne un improbabile fuga durante quella sosta. Seduto ad un metro da lui il cammello aveva cominciato a riposare all'ombra e poco interessato a ciò che facevano i suoi due compagni umani. Dalla propria borsa il Manipolatore aveva poi estratto un paio di strisce di carne essiccata con un tozzo di pane. Un pranzo scarso ma ottimo per i viaggi in quella terra poco ospitale. Il pranzo era stato accompagnato da abbondanti sorsi d'acqua per reintegrare tutti i liquidi che aveva perso con la sudorazione. Kaori aveva poi ricominciato a parlare del viaggio. Il Jinchuuriki aveva sorriso per un attimo prima di cominciare a parlare. Non preoccuparti... Aveva detto portando la mano destra a carezzarsi la nuca com'era solito fare quand'era in imbarazzo. Io sono cresciuto nel deserto quindi per questo viaggio sto solo mettendo a frutto ciò che ho imparato... Quando questa si era risvegliata dal suo riposo aveva ricominciato a parlare del viaggio da affrontare chiedendogli se era il caso di partire già o attendere ancora. La domanda vera e propria era stata posta direttamente subito dopo. Quasi senza preamboli la Mitarashi gli aveva chiesto informazioni sulle sue abilità da bugiardo. Subito dopo, però, aveva aggiunto altri dettagli inerenti a quella curiosità. Lei a quanto pare aveva già svolto missioni del genere ed era pronta a dargli dei consigli che potevano fare la differenza. Credo che possiamo anche partire... La parabola discensiva del sole è già cominciata... Una pausa per riflettere prima di riflettere sulle sue capacità da bugiardo. La risposta a quella domanda era tanto ovvia quanto impossibile da rivelare così apertamente. Il suo sguardo vagò dalla sua compagna fino all'orizzonte. La mente vagava persa nell'orizzonte liscio e sabbioso. "Tutta la mia vita è una menzogna... Mento continuamente a tutto e tutti sulla mia natura... Non credo che inventare un altro nuovo me possa essere un problema." Con un respiro profondo aveva poi cambiato espressione con una più seria. Beh diciamo che me la cavo a mentire. Non ho mai dovuto svolgere alcuna missioni d'infiltrazione ma una volta ho dovuto infiltrarmi nella città di Atsumi che era caduta nelle mani di un usurpatore. Una pausa mentre richiamava alla memoria la missione svolta insieme a Murasame Uchiha. Certo nulla di così difficile o di troppo prolungato ma dettagli. Comunque il mio unico problema sono le espressioni facciali. Però durante le missioni tendo a restare impassibile con le espressioni facciali. Ad ogni modo se hai qualche consiglio per migliorare su questo aspetto? Il Darima aveva chiesto aiuto alla donna che a quanto pare ne sapeva più di lui per migliorare su quella parte delle sue capacità Ninja. Comunque se vuoi possiamo parlare dopo, durante il viaggio... Non perdiamo altro tempo prezioso. Controlla i finimenti di Pips e monta. Dammi un quarto d'ora e sono pronto. Così dicendo si era alzato in un attimo per andare a smontare la tenda che aveva piazzato poco prima. Dopo circa una decina di minuti il Manipolatore della Sabbia era già pronto per partire lasciando di nuovo il posto sul destriero alla donna.

    NarratoSoraShukakuAltro
    ChakraMentaleMalus/Bonus
    150Sereno//
    Fisico Illeso
    ~Borsa Doppia
    ArmiAccessori
    Kunai [8/8]Bom. Fumogene [3/3]Occhio Ciberne.Occhiali con Seg.
    Palla Gelo [4/4]Bomba Carta [2/2]Torcia LuminosaFili Metallici [30m]
    Bomba Carta [2/2]Cerbottana [5/5]SpecchioFlauto Demoniaco
    ~Fascia
    OggettoPosizioneContenuto
    GiaraSpalle, Diagonale [S][10/10 m³]
    ~Faretra
    OggettoPosizioneMunizioni
    ArcoCintola [S]Frecce [28/28]
    ~Gilet
    ArmiAccessori
    Shuriken [20/20]Radiolina [#4]Cimici [3/3]
    ~Equip
    SlotPosizioneOggetto
    FoderoSpalle [D]Omokarui
    T. Supple.Coscia [D]Senbon [20/20]
    ~Abbigliam.
    OggettoNote
    Copricapo del DesertoIndossato
    Coprifronte di SunaSulla Fascia
    ~Note
    SabbiaAltro
    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Suna no Me ≈ Non Attiva
    Suna Yoroi ≈ Non Attiva
    Occhiali con Seghetto ≈ Indossati
    Cerbottana ≈ Aghi avvelenati [5/5]
    Fili Metallici ≈ Kunai [15m] - Freccia [15m]
    Due Palle Gelo ≈ Legate a Due Kunai [2/2]


    Edited by Lord ‚-‚ - 14/10/2014, 23:01
     
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    "Parlato"
    "Parlato altri"
    "Parlato Sora"

    "Si... Hai ragione..."
    Sora sembrava sicuro di sé e particolarmente a suo agio in quell'ambiente arido, ma tutto sommato doveva essere cresciuto in quel clima fin dalla nascita, la ragazza si sarebbe sentita allo stesso modo se si fossero trovati nei fitti banchi di nebbia attorno a Kirigakure, dove gli stranieri spesso si trovavano a rimanere immobili per minuti prima di tornare a vedere a qualche palmo dal naso e dove i Kiriani si muovevano con disinvoltura sfruttando i dettagli per continuare sicuri lungo la propria strada. Allo stesso modo lo shinobi di Suna riconosceva probabilmente ogni duna, ogni fossa ed ogni granello di sabbia, che indicavano a lui la strada da seguire, mentre per lei rappresentavano solamente una grande fonte di pericoli; anche il sole cocente che lei già non sopportava più era evidentemente per lui un'abitudine che ben giustificava il suo rifiuto all'offerta di crema solare.
    "Credo che possiamo anche partire... La parabola discensiva del sole è già cominciata..."
    Prendendo un una manciata di sabbia con la mano destra, la ragazza la osservò mentre seguendo la gravità tornava ad adagiarsi a terra lasciando soltanto qualche rimasuglio sulla sua mano un po' sudata, si fidava del compagno, ma a lei quel sole sembrava ancora estremamente forte e per un'istante continuò a riflettere dubbiosa.
    "Boh, lo saprà lui...speriamo..."
    "Beh diciamo che me la cavo a mentire. Non ho mai dovuto svolgere alcuna missioni d'infiltrazione ma una volta ho dovuto infiltrarmi nella città di Atsumi che era caduta nelle mani di un usurpatore...Certo nulla di così difficile o di troppo prolungato ma dettagli. Comunque il mio unico problema sono le espressioni facciali. Però durante le missioni tendo a restare impassibile con le espressioni facciali. Ad ogni modo se hai qualche consiglio per migliorare su questo aspetto?"
    Ricevuta la risposta alla sua seconda domanda l'espressione della kunoichi si fece subito più seria ed ogni parola del giovane venne analizzata attentamente, per qualche istante la donna lo osservò in volto ed effettivamente non sembrava particolarmente espressivo, anche se in precedenza, mentre mangiavano, aveva notato un movimento stereotipato e ve ne erano probabilmente stati altri su cui non si era concentrata. Prima che Kaori potessè però rispondere l'altro continuò dicendo che avrebbero continuato il discorso durante il viaggio e così i due si divisero e mentre l'uomo smontava la tenda, lei effettuava un inutile controllo alle fibie del puzzolente animale, inutile non tanto per l'attività stessa, quanto per la cura messa del Darima nell'assicurarle prima della partenza.
    Sora era chiaramente pratico di quel genere di viaggi infatti lo smontaggio della tenda era stato forse fin più rapido dell'operazione inversa ed in molto meno di quanto pronosticato era pronto a partire. La paura della ragazza si era rivelata, almeno per lei, fondata dato che il viaggio dei due riprese sotto un sole ancora forte, ma che non sembrava rappresentare un problema per Sora che si muoveva inesorabile ed apparentemente senza fatica, dopotutto per lei il problema non era così grave dato che a faticare era il puzzolente Pips.
    "Espressioni facciali..."
    Rimuginando la ragazza cominciò a riflettere sul problema che il compagno le aveva indicato, effettivamente le alterazioni della mimica facciale risultavano spesso l'ostacolo più arduo da superare sia nel tentativo di mascherare le proprie emozioni, che soprattutto in quello di spacciarsi per un'altra persona.
    "E' un problema per tutti...ci vuole molto allenamento per imparare a controllarle...ed anche così in caso di emozioni forti qualcosa può sempre trapelare...in tutta onestà, non cercare di rimanere impassibile...è il modo più facile per farsi beccare se non si è più che bravi...è molto più facile mascherare un'emozione con un'altra piuttosto che cercare di sopprimerla...in ogni caso, sono tre le cose che devi tenere a mente quando menti...uno, le reazioni sincere non si manifestano per più di qualche secondo...due, si manifestano assieme all'emozione che le ha generate e mai in seguito...tre non soffermarti sul controllo di occhi e bocca o ti scopriranno subito...se vuoi proprio fare il fine di solito le espressioni sono più pronunciate a sinistra che a destra, ma quelle sono cose cui di solito nessuno fa caso...stessa cosa per le microespressioni...se qualcuno che le sa leggere ti osserva sei fregato, ma dovresti allenarti per anni per imparare a controllarle...allo stesso modo però per fortuna è difficile riconoscerle...dubito che sarà il nostro caso..."
    Per un attimo la fanciulla si zittì rendendosi conto di quanto lungo fosse stato il suo monologo solamente grazie alla saliva ormai praticamente assente all'interno del cavo orale riarso dal sole
    "Ops, scusa sono stata un po'prolissa...ma sai, mi appassiona molto questo argomento...studiare i volti degli altri ed analizzarli...è interessante...ed anche più facile che imparare a controllare le nostre espressioni...per imparare a sollevare selettivamente un sopracciglio ci vogliono settemila ore di pratica...per cogliere un micro-movimento del sopracciglio di qualcuno basta qualche ora passata ad osservare volti o video..."
    Un leggero sorriso si dipinse sul volto della kunoichi che nell'enfasi del discorso si era ben eretta gesticolando sulle mani, tranquillamente si lasciò quindi cadere floscia sulla sella assumendo una posizione più comoda, il viaggio sarebbe stato piuttosto lungo e qualcosa le diceva che non avrebbero avuto ancora molti argomenti di conversazione, soprattutto per il fatto che il caldo attanagliante stava tornando ad avere effetto su di lei togliendole le forze di fare qualsiasi cosa che non fosse vegetare su quel cammello.
    Le ore si susseguivano e quando finalmente il deserto cominciò a lasciare spazio ai primi coraggiosi arbusti, la ragazza non poté evitare di provare un moto di gioia dentro di sé, probabilmente per Sora sarebbe stato il contrario, lui avrebbe abbandonato una terra a lui familiare, lei invece diceva addio ad una landa desolata fatta di rettili e sabbia in cui non sapeva minimamente come muoversi, anche se quello di Tosi non poteva definirsi certo il suo ambiente naturale, era pur sempre più gestibile dell'arido deserto.
    "Il deserto sta lasciando spazio a cose un po'più...vive...dovremmo starci avvicinando al nostro obiettivo...dì ciao a casetta, si entra nel mondo civile..."
    Con quella infantile battuta la ragazza tornò a rompere il ghiaccio, consapevole del fatto che quello che stava per intavolare era un discorso estremamente personale e che la sua schiettezza avrebbe potuto urtare il compagno, ma d'altronde non c'era altro modo per farlo e quello era il momento migliore, di certo meglio che in mezzo ad una mischia. Assumendo un espressione seria e compita la ragazza si guardò attorno, nemmeno un'anima viva sembrava esserci nell'arco visivo della kunoichi che decise che vista la situazione quella prudenza sarebbe stata sufficiente a garantire la riservatezza delle loro parole
    "Visto che ci siamo quasi potrebbe non esserci un altro momento buono per parlarne...per sgominare questi 'occhi di gatto' dovremo sicuramente combattere...già non sappiamo nulla del tizio che incontreremo a Tosi, credo valga almeno la pena di sapere qualcosa l'uno dell'altro...così a tempo debito sapremo come muoverci...io prediligo il combattimento a medio-breve raggio, anche se a dirla tutta la mia specialità è il combattimento corpo a corpo..."
    Fra compagni dovevano almeno un minimo fidarsi e la ragazza aveva fatto un primo passo di apertura nei confronti del Darima che sperava avrebbe risposto in egual modo, dopotutto non erano che informazioni superficiali che avrebbero potuto apprendere senza troppo spirito d'osservazione con un colpo d'occhio combattendo con i membri dell'organizzazione.

    Stato

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    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

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    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

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    Slot

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    Fianco destro e sinistro

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    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

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    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

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    Arrotolato attorno al collo

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    Descrizione

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    -

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    Accessori

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    NotePesi Indossati


    Edited by Leeroy Gorshmit - 24/10/2014, 13:52
     
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    Il viaggio era ricominciato sotto il sole cocente del Deserto. Come richiestole dal Manipolatore Kaory aveva atteso di trovarsi nuovamente per strada prima di cominciare a parlare. La giovane donna si era rivelata molto interessata alla questione sollevata dal Manipolatore tanto da cominciare ad intavolare un lungo monologo in cui gli aveva dato vari consigli più che utili. I tre punti fondamentali, inoltre, permettevano di poter allenare il proprio volto anche al di fuori delle missioni o delle interazioni tra persone. La lunga risposta comunque aveva mostrato quanto la giovane era preparata sull'argomento. Alla fine delle sue parole il Darima aveva risposto con un semplice: Ottimo, grazie dell'aiuto. Farò tesoro delle tue parole. Prima di cominciare a rimuginare su ciò che aveva scoperto e sul come metterlo in pratica per il futuro. Le ore avevano cominciato a susseguirsi, stavolta, silenziose mentre i segni dell'imminente cambio di vegetazione cominciavano a farsi sempre più evidenti. Quando questi segnacoli si erano fatti più evidenti l'attenta Kunoichi aveva nuovamente preso la parola terminando con una battuta. Un attimo per pensarci, ripensando alle tecniche che le aveva spiegato prima di accennare un sorriso divertito. Il tempismo della reazione era stato completamente sbagliato tuttavia il giovane Portatore del Demone poteva ritenersi soddisfatto della sua performance. Subito dopo la Mitarashi aveva continuato parlando della missione. Si hai ragione... Aveva risposto il Darima prima di allacciarsi al suo discorso e parlare delle sue capacità... Ovviamente non aveva intenzione di parlare di tutte le sue abilità. Che c'è... Ti vergogni di me? Aveva detto il demone prima di aggiungere, mentre il suo portatore lo ricacciava a fondo nella sua anima: Dovrei essere io a vergognarmi di avere un portatore inetto come te. Senza apparenti sconvolgimenti all'esterno Sora aveva continuato a parlare con solamente una piccola pausa che doveva sembrare del tutto naturale. Io invece prediligo il combattimento sulla Media-Lunga distanza. Sono ferrato in quasi tutte le arti ninja ad eccezione del Taijutsu, che non mi è per nulla congeniale. Ed un giorno mi piacerebbe diventare uno dei più grandi utilizzatore di Fuuinjutsu dell'intero mondo Ninja... Una pausa imbarazzato prima di terminare con un rapido: Beh scusa sto divagando. Superando un ultima duna il paesaggio si era aperto in quello che era un paesaggio steppico fatto di vegetazione bassa e pochi alberi spogli. Ad ogni modo ora il viaggio sarà molto più semplice. Penso che in poche ore potremmo arrivare a Tosì... Una pausa mentre calcolava mentalmente quanto tempo potevano impiegare a raggiungere il centro del piccolo paese prima di continuare. Forse per il tardo pomeriggio saremo li. A questo punto ci conviene sbarazzarci dei coprifronti e cominciare a prepararci per l'infiltrazione... Una grande organizzazione doveva avere occhi anche all'esterno del suo centro e rischiare di essere scoperti per un errore commesso prima dell'effettivo inizio della missione era un qualcosa che i due Special Jounin non potevano permettersi in alcun modo. Aspettando la risposta della sua alleata il Manipolatore aveva cominciato a slacciare il coprifronte dalla fascia con cui teneva la sua importantissima giara.

    NarratoSoraShukakuAltro
    ChakraMentaleMalus/Bonus
    150Sereno//
    Fisico Illeso
    ~Borsa Doppia
    ArmiAccessori
    Kunai [8/8]Bom. Fumogene [3/3]Occhio Ciberne.Occhiali con Seg.
    Palla Gelo [4/4]Bomba Carta [2/2]Torcia LuminosaFili Metallici [30m]
    Bomba Carta [2/2]Cerbottana [5/5]SpecchioFlauto Demoniaco
    ~Fascia
    OggettoPosizioneContenuto
    GiaraSpalle, Diagonale [S][10/10 m³]
    ~Faretra
    OggettoPosizioneMunizioni
    ArcoCintola [S]Frecce [28/28]
    ~Gilet
    ArmiAccessori
    Shuriken [20/20]Radiolina [#4]Cimici [3/3]
    ~Equip
    SlotPosizioneOggetto
    FoderoSpalle [D]Omokarui
    T. Supple.Coscia [D]Senbon [20/20]
    ~Abbigliam.
    OggettoNote
    Copricapo del DesertoIndossato
    Coprifronte di SunaSulla Fascia
    ~Note
    SabbiaAltro
    Sabbia Totale ≈ 10 m³
    Sabbia Estratta ≈ 0 m³
    Suna no Me ≈ Non Attiva
    Suna Yoroi ≈ Non Attiva
    Occhiali con Seghetto ≈ Indossati
    Cerbottana ≈ Aghi avvelenati [5/5]
    Fili Metallici ≈ Kunai [15m] - Freccia [15m]
    Due Palle Gelo ≈ Legate a Due Kunai [2/2]
     
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    Narrato
    "Pensato"
    "Parlato"
    "Parlato altri"
    "Parlato Sora"

    Lo shinobi di Suna sembrava aver apprezzato le indicazioni della kunoichi riguardo alle strategie da mettere in atto per evitare che le loro menzogne potessero venire scoperte e quando la stessa aveva tirato in ballo le rispettive abilità si era mostrato ben più espansivo di quanto lei non si sarebbe immaginata lasciandosi andare a speculazioni su quello che sarebbe potuto essere il suo futuro, il più grande utilizzatore di Fuinjutsu al mondo. Di certo ambizioso, ma visto il suo fisico lo era certamente meno che diventare un buon utilizzatore di Taijutsu.
    "Ad ogni modo ora il viaggio sarà molto più semplice. Penso che in poche ore potremmo arrivare a Tosì...Forse per il tardo pomeriggio saremo li. A questo punto ci conviene sbarazzarci dei coprifronti e cominciare a prepararci per l'infiltrazione... "
    La ragazza accolse le parole del giovane con un unico cenno del capo mentre già le mani andavano a slegare rapide il nodo che teneva il coprifronte ancorato al suo capo, senza fretta lo infilò dentro allo zaino facendo attenzione che non fosse possibile notarlo ad una prima occhiata, ma anche a non metterlo in una posizione dove avrebbe potuto rischiare di rovinarlo, per quanto potesse essere scettica riguardo alla politica di Kirigakure senza ombra di dubbio andava orgogliosa di quell'oggetto e di quello che per lei rappresentava, così come di quello che sperava sarebbe riuscita un giorno a rappresentare indossandolo.
    "Fuinjutsu...a quanto pare siamo complementari dato che in quell'ambito ne capisco poco o niente...comunque credo sia ora di tirare fuori quel mantello in più di cui parlavi...evitare di avvicinarci troppo al confine con Hoshi potrebbe evitarci delle grane, ma più la prendiamo larga più sarà verosimile un nostro arrivo dalle terre di nessuno..."
    Il cammello si muoveva regolare sulla sabbia che lentamente cominciava a lasciare spazio ad un terreno via via sempre più solido, la vegetazione circostante era sempre più ricca e ben presto i due si ritrovarono a varcare i confini del paese del vento per calcare il suolo che apparteneva al villaggio verso il quale erano diretti, Kaori mantenne l'occhio sul compagno in cerca di approvazione mentre apriva il borsone per recuperare l'indumento ed indossarlo sopra ai suoi abiti. La strada che avevano deciso di percorrere non era certo la più rapida provenendo da suna, ma avrebbe permesso loro di non fare drizzare le orecchie ai membri dell'associazione, l'ultima cosa che potevano volere era arrivare e trovare la testa del loro uomo su di una picca perché erano stati visti arrivare dalla strada per Suna.
    Il sole era ormai quasi oltre l'orizzonte quando in lontananza la ragazza vide spuntare le mura di quella che doveva essere Tosi, il coprifuoco non era ancora scattato ed un fiume di persone si riversava dentro e fuori i cancelli. La kunoichi scesa dalla bestia lasciò le redini al proprietario che avrebbe di certo saputo gestirlo meglio in quella situazione confusionaria, con il mantello chiuso in maniera tale che le armi non fossero facilmente visibile procedette tranquillamente ed in meno che non si dica si ritrovò all'interno delle mura. Come giustamente già fatto notare dal compagno non avrebbero probabilmente dovuto impegnarsi più di tanto a trovare il loro contatto, ma prima di pensare alla missione avevano bisogno di trovare un posto dove Pips avrebbe potuto stare al sicuro mentre loro provvedevano al loro incarico.
    "Mi scusi, stiamo cercando le scuderie, il nostro cammello è affamato ed ha bisogno di riposare..."
    Avvicinatasi ad una guardia solitaria la ragazza aveva provato a sfruttare quel poco di fascino che la condizione del suo viso le aveva lasciato, ma l'uomo difronte a lei non sembrò preoccuparsi più di tanto di quel che poteva esserci sotto al mantello, quanto di quel che poteva nascondere quella faccia per metà bendata di cui un poco si intravedevano le ustioni, tutt'altro che affascinato le riservò uno sguardo misto fra pena e disgusto prima di indicarle svogliatamente una direzione.
    "A duecento metri sulla destra, starà bene..."
    Un cenno della testa della kunoichi ringraziò l'uomo unitamente ad un falso sorriso, dentro di sé la ragazza si ritrovò ad ardere di rabbia, ma in fondo sapeva che avrebbe dovuto almeno in parte abituarsi a quel trattamento, lei che sempre aveva sedotto ed ammaliato gli uomini ora non avrebbe più fatto scalpore se non per le sue cicatrici.
    "Dannata puttana rossa..."
    "Vieni, mettiamo al riparo il povero Pips..."
    La rabbia nella voce della giovane non era che un mero riflesso di quel che covava dentro e la sua occhiata avrebbe probabilmente lasciato intendere all'altro che non era certo il caso di aggiungere qualcosa, girare il dito nella piaga o anche solo aprire bocca se non voleva che quell'ardore sfociasse sotto forma di bruta violenza.
    "Il quarto box è libero, portatelo pure lì..."
    Trovare le stalle non era stato affatto difficile e lo stalliere aveva subito dato loro indicazioni riguardo al luogo in cui avrebbero potuto dare ricovero al cammello, ma appena varcata la soglia del box la giovane si accorse del fatto che li avrebbero avuto compagnia ed i suoi sensi si misero in moto cercando una possibile via di fuga o strategie per mettere fine rapidamente ad un eventuale combattimento.
    "Un'orba e un ragazzino, questi sì che sono i ritratti di due tremendi criminali..."
    L'uomo che li attendeva nel box aveva l'aria da sbruffone ed una voce fastidiosamente piena di sé, ma già da quelle prime parole Kaori pensò di aver intuito chi potesse essere, dopotutto nessuno se non il loro contatto a Tosi avrebbe avuto motivo di riferirsi loro in quella maniera, ma di certo non si sarebbe sbottonata prima di essere certa dell'identità del tizio che aveva difronte.


    Stato

    Chakra

    Fisico

    Mentale

    150

    Ottimo

    Concentrata

    Borsa

    Armi da Lancio

    Accessori

    Kunai(x10)

    Fili Metallici(x10m)

    Cerbottana(x5 veleno debole)

    Occhio Cibernetico

    Bomba carta(x2)

    Radiolina

    Palla bomba(x5)

    Cimice(x3)

    Indossato

    Slot

    Oggetto

    Descrizione

    Arma Impugnata

    -

    -

    Custodia

    Tirapugni con lama(x2)

    Fianco destro e sinistro

    Tasca Supplementare

    Bombe Fumogene(x3)

    Coscia destra

    Armi Indossabili

    Lame Retrattili

    Retratte

    Fodero

    La quarta (Kaito)

    Fianco sinistro

    Fodero

    Scimitarra

    Dietro la schiena, in orizzontale appena sopra al rotolo

    Fascia

    Spada Larga

    Dietro la schiena, quasi verticale con una lieve inclinazione verso la spalla destra

    Rotolo

    Dako

    Appoggiato sul fondoschiena

    Altro

    Coprinaso

    Arrotolato attorno al collo

    Altro

    Avambraccio e guanti rinforzati

    Indossati

    Altro

    Fermacapelli appuntito

    Indossato

    Altro

    Scarpe con lama

    Indossate

    Zaino

    Armi Minori

    Descrizione

    Kusari-Fundo

    Arrotolato

    -

    -

    -

    -

    Gilet Kiri

    Armi da Lancio

    Cartabomba(x5)

    Accessori

    Torcia Elettrica

    Accendino


    NotePesi Indossati
     
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    La Mitarashi aveva acconsentito a cominciare a prepararsi per l'infiltrazione suggerendo, però, di allungare leggermente il percorso sul confine per non insospettire eventuali osservatori esterni alle mura della città. E mentre lei stava per chiederle in prestito il mantello in più presente nella sua sacca Sora aveva cominciato a rovistare in quella borsa per raccogliere i due indumenti. Il mantello che doveva avvolgerlo, bruno come un campo appena arato, era volutamente lavorato in modo da lasciar passare una sorta di foro in cui far passare la fascia che portava la Giara. Questa, data la sua mole, non poteva in alcun modo esser celata con il solo mantello senza attirare sospetti. Quell'oggetto avrebbe attirato qualche sguardo ma ciò non interessava al giovane Manipolatore. Infatti quella poteva passare, ad un occhio poco attento come un'otre d'acqua. Questa, però, non produceva alcun tipo di suono di movimento. Ad ogni modo con un po' di faccia tosta avrebbe potuto superare tutto. Soprattutto se con lui aveva la sua arma più fidata. Annuendo il Darima aveva acconsentito alla proposta della giovane donna di attraversare i confini fino ad apparire come arrivati dalle Terre di Nessuno. Il sole era ormai quasi oltre l'orizzonte quando in lontananza si cominciavano a scorgere le mura di Tosi. All'esterno di quella che pareva essere l'ingresso principale del villaggio un fiume di persone attendeva di rientrare in città per la notte. Carovane di Mercanti, contadini e qualche tipo ben più losco erano tutti vicini gli uni agli altri attendendo il proprio turno per ricevere ricovero dalle calde locande della città. Mentre i due si immettevano nella fiumara di individui Kaory era smontata dal cammello affidando le redini al Jinchuuriki. Pips si era mostrato calmo nella calca di persone seguendo il Manipolatore che ad ogni minimo accenno di nervosismo lo "rassicurava" lanciandogli delle tremende occhiatacce. Esser duri ed autoritari era l'unico modo per poter domare quel cammello pazzerello. La dama della Nebbia una volta penetrati nella cittadina, senza grandi difficoltà, aveva chiesto ad una guardia solitaria dove potevano trovare una scuderia dove mettere a ricovero Pips. L'uomo difronte a lei, dimostrandosi sgarbato ed incosciente, aveva guardato con attenzione la benda sull'occhio della Kunoichi da cui si intravedevano i segni di recenti ustioni. Con un cenno del capo la donna aveva ringraziato la guardia prima di allontanarsi e dimostrare tutta la sua furia parlando con il suo compagno. Teddy aveva accennato ad un comportamento simile da parte delle ragazze. E secondo la sua esperienza, ed i suoi consigli, parlare con una di esse equivaleva ad affilare da soli la lama della propria ghigliottina. Annuendo quindi il Darima aveva cominciato a seguire la furia delle isole tirando Pips distratto a guardare quella che sembrava un'attraente cammella in fila per entrare all'interno della città. Dopo duecento metri i due Shinobi avevano finalmente raggiunto le scuderie dove, dopo una rapida contrattazione gli era stato assegnato il Box numero Quattro. Arrivati all'interno del ricovero oltre all'odore mal celato di escrementi e di cibi ammuffiti un altra presenza aveva accolto i due avventurieri. Una voce fastidiosamente piena di sé era apparsa dall'ombra. Non c'era stato bisogno di alcuna presentazione. Era stato chiaro sin da subito, grazie alle sue parole, di chi si trattava. Quello era il loro contatto, o almeno così pareva. Con calma, mantenendo il sangue freddo, il Manipolatore aveva continuato a condurre Pips guardando solo con la coda dell'occhio il nuovo arrivato. Le rapide occhiate erano state abbastanza per ottenere i tratti chiave dello sbruffone. Capelli neri lunghi fino a formare un corto caschetto. Gli abiti erano semplici ma estremamente ben curati con una giacca rossa, con dettagli giallo-dorati, aperta su di una canottiera bianca. Le gambe erano fasciate da un pantalone blu notte, o forse nero, che gli copriva fino alla metà dei polpacci. Quando il cammello venne legato e sistemato Sora si era voltato verso di lui lasciando alla sua compagna la parola. Lei si era dimostrata più abile di lui in quelle situazioni ed il Manipolatore non voleva far saltare tutto per una sua parola fuori posto.

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    La puzza di sterco e fieno impregnava l'ambiente e per un attimo la kunoichi si ritrovò a pensare a quanto tempo avesse dovuto passare il loro interlocutore lì dentro ad aspettarli, di certo non doveva essere stata una splendida esperienza, ma vista la spocchia mostrata in quelle prime poche parole non poteva certo dire che le dispiacesse più di tanto.
    Il Darima sembrava volersi chiamare fuori da quella conversazione e dopo avergli lanciato un'unica occhiata si era dedicato alla cura di Pips assicurandosi che fosse legato ben stretto, d'altronde fino al termine della missione non avrebbero più avuto molte occasioni per prendersi cura di lui.
    Il silenzio che accompagnò il ragazzo di Suna nella sua operazione non fece altro che andare a sottolineare ciò che stava accadendo fra i restanti presenti, l'occhio della Mitarashi era infatti fisso in quelli del tizio dalla curiosa giacca rossa in una sorta di duello di sguardi che nessuno dei due sembrava aver intenzione di perdere, quando ormai la tensione sembrava star salendo alle stelle fu lei a decidere di rompere il ghiaccio con una caustica frecciatina in risposta all'affermazione che li aveva accolti.
    "Detto da uno che porta i capelli in quel modo mi sembra quasi un complimento..."
    L'istinto ed il ragionamento dicevano alla ragazza che quello difronte a lei non poteva che essere il loro contatto, ma qualcosa nel suo linguaggio del corpo non la convinceva, sembrava leggermente agitato e non a suo agio, cosa non proprio rassicurante visto il compito da infiltrato che stava gestendo e se era riuscita ad accorgersene lei probabilmente avrebbe potuto farlo anche qualcuno all'interno dell'associazione.
    "Touché Kaori, sempre pungente come al solito...strano che ad Iwa nessuno ti abbia ancora tagliato la lingua..."
    Con quelle poche parole l'uomo sembrò voler confermare l'idea che già i due avevano sviluppato nei suoi confronti, ma qualcosa ancora non tornava e solo quando l'uomo si avvicinò sorridendo con l'intento di abbracciarla iniziò a sbrogliare la matassa emozionale che si trovava difronte, quel suo nervosismo era forse voluto per instillare in loro il sospetto ed accertarsi che non si sbottonassero troppo rischiando di mandare in fumo tutta l'operazione appena arrivati in paese, stringendola l'uomo rideva come se avesse rivisto una vecchia amica persa da tempo.
    "Izumo mi sta aspettando qui fuori, il capo ci ha affidato un lavoretto inaspettato da portare a termine...sono riuscito a convincerlo ad aspettare che arrivaste, ma ora dobbiamo proprio muoverci...immagino siate esausti per il viaggio, in fondo alla via c'è una buona locanda, l'alga nera, cibo decente e prezzi contenuti...aspettatemi lì ed ordinate pure a mio nome, finché Kuro non deciderà se potete far parte dei nostri, e sicuramente dirà di sì, siete miei ospiti e come tali verrete trattati...ci metterò un attimo a risolvere con Izumo, vi raggiungerò là... "
    Il rapido discorso della talpa era stato sufficiente a mettere in chiaro come stavano le cose, lui sembrava essere effettivamente il loro contatto e per la presenza inaspettata del mukenin aveva voluto agire con le pinze, probabilmente aveva insistito per riuscire ad incontrarli lì perché non avrebbe in altro modo saputo come mettersi in contatto con loro.
    Con un cenno di saluto l'uomo si era quindi rapidamente congedato per raggiungere il compagno che lo aspettava nel retro del box e che i due non ebbero modo di vedere, ma che l'altro aveva forse paura avrebbe potuto far capolino per sentire cosa dicessero o anche solo vedere in faccia i due tizi che presto sarebbero stati presentati alla loro organizzazione.
    "Bene Sora...sembra che non ci resti altro da fare se non abbandonarci ad una cena sostanziosa...se hai finito con Pips possiamo andare..."
    L'infiltrato si era riferito a lei come Kaori e di conseguenza era chiaro che i due erano stati presentati al capo degli "occhi di gatto" con i loro veri nomi, la loro missione era appena cominciata e se trovare il loro uomo non aveva rappresentato alcuna difficoltà di certo da quel momento le cose si sarebbero fatte ben più insidiose ed il benché minimo errore avrebbe potuto significare il fallimento della missione se non la perdita stessa della vita da parte dei due sp.jounin. In quella situazione regalarsi una gustosa ultima cena non poteva che essere l'unica soluzione.


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    Rotolo

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    Edited by Leeroy Gorshmit - 13/1/2016, 20:59
     
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