Missione Supaku Handoru

Livello B

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    Missione Supaku Handoru
    Missione a Servizio di:Iwagakure No Sato
    Livello:B
    Esecutore della Missione:Kohaku Kyofu
    Secondo il rapporto ottenuto da uno degli impiegati del Mercato Nero,nei pressi di Haitsuchi si tiene un'asta umana, con cadenza mensile di cui abbiamo da poco scoperto l'esistenza. Attività di questo tipo sono strettamente monitorate dal Mercato Nero, che stringe accordi con i gestori, in cambio d'una parte delle entrate. Shinnosuke Ginpachi, il gestore dell'asta, si è tuttavia dimostrato poco disponibile ad intavolare un rapporto con noi. Il tuo compito, quindi, sarà di ucciderlo cosicché potremo prendere il controllo dell'attività e mettere al suo posto qualcuno di più facilmente controllabile. Attento però, Shinnosuke è costantemente accompagnato da una guardia del corpo, un Mukenin che secondo i nostri registri dovrebbe essere classificato come almeno di livello B. Inutile dire che sarai quasi certamente costretto ad uccidere prima lo Shinobi, se non trovi un metodo migliore per arrivare al tuo obiettivo.
    Buon lavoro.
     
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    narrato, parlati, pensati e cloni saranno nel colore corrispettivo del personaggio.
    Supaku/Kohaku, Telepatia Volatili, Altro 1, Altro 2, Altro 3 Altro 4, Altro 5


    Iwagakure era nuvolosa quel giorno. Kohaku sollevò il cappuccio sopra la testa bendata sospettoso che la pioggia presto sarebbe caduta sul suolo della sua vecchia patria. Il rotolo premeva contro il proprio fianco, là dove lo aveva lasciato, infilato in una tasca del gilet quasi a ricordargli il peso di quello che stava per fare. Lo trovava leggermente fastidioso perché come tutte le missioni, che aveva affrontato da un pò di tempo a quella parte, anche questa era terribilmente pericolosa. Il Mercato Nero lo aveva forse ritenuto più degno di fiducia stavolta? Era stato assoldato come un vero e proprio sicario, non gli importava chi avrebbe dovuto uccidere nè chi fosse, molto probabilmente uno si meritava di morire per essere semplicemente a capo di aste umane, ma la cosa che lo infastidiva di più era l'idea di quanto questo soggetto fosse potente. Un semplice mercante di schiavi si trovava tutti i giorni all'angolo di molte strade di Iwa, ma questo, questo era molto di più. Era a capo di una fitta rete, così redditizia da procurargli anche una guardia del corpo mukenin e quelle non costavano poco. Oppure ha semplicemente fatto i conti in tasca al mercato nero....potrebbe essere uno dei motivi per cui lo vogliono morto...non la mossa più furba da fare se si tiene alla propria pelle... Pensava quindi al suo obbiettivo, alla missione mentre camminava per le strade di Iwa, avviandosi verso il cancello. Non sarebbe stato facile avvicinarsi al bersaglio e oltretutto avrebbe preferito capire chi fosse il mukenin che doveva affrontare prima di mettere in atto un qualsiasi piano. La missione era quindi con una duplice difficoltà: identificare sia l'obbiettivo che la sua guardia del corpo. Capire abitudini e percorsi della prima, capacità e debolezze della seconda. Sbagliare le prime avrebbe potuto portargli a mancare l'obbiettivo della missione o a rendere più difficili futuri avvicinamenti, sbagliare le seconde molto probabilmente lo avrebbe portato alla morte certa in un caso di scontro con l'avversario. Aveva provato a chiedere informazioni del mukenin ma a quanto pare il mercato nero era più all'oscuro di quanto ne fosse lui e questo significava che doveva trovare da solo le risposte. Calpestò una pozza al lato della strada, imprecò sottovoce continuando a camminare, non era tempo di fermarsi o di compiangere dei sandali bagnati da un pò di acqua piovana. Tornò con la testa sulla missione. Avrebbe dovuto indagare a lungo sul bersaglio, capirne le abitudini e informarsi al contempo della guardia del corpo, qualsiasi essa fosse dubitava che avrebbe conosciuto alcuna della sue abilità, se non dal nome del clan se ancora lo portava e se non era un mukenin nato e cresciuto nelle terre di nessuno. Tanti interrogativi che avrebbe dovuto chiarire una volta arrivato ad Haiatsuchi. Il sacco con le provviste era già stato fatto ora non gli restava che mettersi in viaggio. Scoprì di tormentare con indice e pollice il medio della mano sinistra, là celato sotto i guanti rinforzati c'era un piccolo prezioso tesoro che aveva recuperato da un ANBU di Suna. Non aveva capito bene cosa fosse, all'inizio aveva pensato che l'ANBU mandatogli contro fosse un maestro nel Fuuton sotto altri aspetti diversi da lui. I suoi Jutsu Fuuton ferivano più a fondo degli stessi usati da Kohaku e questo lo aveva portato a pensare che avesse praticato qualche Jutsu personale come lui aveva fatto. Poi però, la fortuna o il caso che aveva attirato il suo sguardo su quell'oggetto, così particoalre eppure così poco trascurabile e successivi allenamenti gli avevano confermato i suoi sospetti. Quell'anello riusciva ad interagire con i Jutsu Fuuton, in un modo che non era ancora sicuro come ma lo faceva e lo faceva da solo. All'inizio interagiva con il primo Jutsu Fuuton che lanciava dopo un pò di tempo, automaticamente, come se Kohaku stesso vi facesse ricorso incosciamente, poi era risucito a controllare il potere e a capire quanto fosse vitale una simile risorsa. Da allora non se ne separava più, era stato forse il caso a mandargli un oggetto che lo rendeva ancora più forte nel suo elemento oppure il destino lo aveva finalmente premiato per i suoi sforzi? Non lo sapeva. In ogni caso era diventato quasi paranoico, aveva paura che la gente notasse quell'oggetto e lo aveva nascosto sotto i guanti, sperando che non si notasse. Nessuno doveva sospettare la vera potenza di un così piccolo oggetto e lui avrebbe fatto in modo che nessuno potesse vederlo. Era un'altra cosa da nascondere alla fine, insieme al suo braccio, cose che era meglio tenere fuori dalla vista di possibili avversari, cose che lo rendevano più forte di quanto non fosse mai stato.
    Non si era neanche accorto di esser già uscito da Iwagakure e di aver cominciato a correre in quel brullo e spoglio territorio che era il vecchio Paese della Terra tanto era concentrato nei suoi pensieri. Scosse leggermente la testa tornando al presente, si dette con forza la spinta su una roccia, balzando in avanti sul terreno brullo. Era tempo di concentrarsi sulla missione.

    Haiatsuchi era una cittadina molto simile ad Iwa, edifici diroccati, baraccoli di fortuna accatastate l'una sull'altra, cani randagi che correvano per le strade, mendicanti accasciati negli angoli. Tutto il pacchetto che si poteva trovare in una qualsiasi città delle terre di nessuno insomma. Nulla di speciale per lui, sapeva dove andare, se c'era un unico posto dove ci si poteva sentire sicuri quello erano di sicuro le locande. Nonostante la malavita che infestava i quartieri le locande erano sempre gli edifici "migliori" più ordinate e più pulite, forse perché i capi della mala o il mercato nero in sè e per sè ci tenevano ad avere almeno una parte di ordine e di vero profitto in quelle caotiche cittadine, oppure semplicemente perché gli piaceva l'idea di andare da qualche parte a bere con calma. "L'Aguzzino Pavido" era un nome particolare per una locanda, ma Kohaku la scelse per la presenza dei due guardiaspalla alla porta, sintomo che l'ordine lì veniva tenuto con la forza, un buon segno. Passò oltre cambiando la strada fangosa e sudicia per un posto quasi accogliente, semi pulito e che non sapeva troppo di letame. La locanda non era piena, forse perché non a tutti era concesso di entrare ma parecchi tavoli erano occupati e solo un lieve brusio si levava nell'aria. Si capiva che quella era una locanda di alto livello, non una di quelle dove si andava per iniziare una rissa. I guardiaspalle erano presenti anche dentro, con grossi manganelli legati alla vita insieme ad un lungo pugnale e dei tirapugni. Il set completo per scoraggiare i rissosi. Ce ne erano due nel locale, uno vicino al bar e l'altro nei pressi di una porta dove vi era scritto "personale" inciso nel legno. Si vedeva che il proprietario di quel locale ci teneva a mantenere un aspetto ordinato in quel posto. I soggetti seduti ai tavoli erano incappucciati come lui oppure a volto scoperto e mangiavano e chiaccheravano in silenzio. In un tavolo poco lontano alcuni giocavano a dadi sollevando grida occasionali spesso ammutolite da occhiatacce dei guardiaspalle.
    Cosa posso fare per lei? Un uomo nerboruto con grossi baffi a manubrio si era avvicinato a lui. Portava uno strofinaccio appoggiato alla spalla e maniche arrotolate sopra i gomiti. Il locandiere? Il suo sguardo era truce, leggermente offuscato da delle folte sopracciglia.
    Vorrei un posto per dormire, dove non debba necessariamente stare con un occhio aperto...ah e da mangiare...
    Il volto dell'omone si rilassò allargandosi in un sorriso che mostrava un incisivo dorato e il resto dei denti ingialliti dal fumo. Ho una buona stanza e dello stufato...non il migliore che tu possa aver assaggiato però è mangiabile, l'importante... Sollevò un dito grassoccio davanti al volto del ninja. È che tu non sia qui per attaccare briga...o sarò costretto a chiedere a quegli uomini di portarti fuori...
    Tranquillo sono qui solo per rilassarmi...non ho intenzione di iniziare una zuffa se non provocato.
    Il tuo cappotto scuro e quel volto bendato che nascondi parlano di pericolo...ma la tua voce è ancora troppo giovanile..ti crederò ragazzo...Una ciotola di stufato allora, ahaha.. Sbattè una mano sulla spalla di Kohaku che sussultò leggermente. Non era abituato ad essere toccato da quando era entrato nelle terre di nessuno, anzi aveva cercato in tutti i modi di non esserlo. Non si fidava di nessuno in quelle terre e il contatto fisico non era la prima cosa che uno voleva in una terra di assassini e pocodibuono. L'omone si accorse subito di averlo irriditido e tolse la mano con sollievo del ninja. Odiava fare del male a quell'uomo ma il contatto prolungato non gli sarebbe piaciuto per nulla. Tavolo o banco?
    Banco.
    Si sedette su uno sgabello al banco mentre aspettava il suo stufato. Si concesse qualche sguardo attorno, non il massimo visto che la sala aveva poco rumore e le persone parlavano tutte a bassa voce, non aveva modo di spiare nessuno da quella distanza, poco male avrebbe dovuto agire in maniera diversa.
    Mentre mangiava attirò l'attenzione dell'omone. Ho sentito dire che in questa città ci sono molti mercanti di schiavi... L'uomo non parlò, semplicemente annuì mentre puliva con lo strofinaccio un grosso boccale. Se io, diciamo...avessi bisogno di procurarmi una buona schiava...merce di qualità intendo...quale sarebbe il migliore in città?
    L'uomo rallentò leggermente lo strofinare, sollevando i suoi grossi occhi neri verso di lui. Cosa era quello sguardo? Disprezzo? Odio? Sembrava fuori luogo per un locandiere nelle terre di nessuno. Kohaku fu costretto a parlare di nuovo cercando di indirizzarlo dove voleva lui. Ho sentito dire che ci sono delle aste in questa città...C'è buona merce?
    L'uomo sorrise, era un sorriso storto, leggermente tirato. C'è una grossa asta che si tiene tutti i mesi, è quella di Ginpachi...ma io non ci andrei per una sola merce...lì vendono a blocchi ai grandi proprietari, ragazzino...e poi che te ne faresti di una schiava? Non sono meglio le prostitute per quello che hai in mente? Un altro sorriso, stavolta crudele o forse sarcastico.
    L'uomo era diretto, aveva forse pensato che lui stesse mentendo? Kohaku aveva bisogno di giocare bene le sue carte. I locandieri erano fonte di informazioni ma anche i primi pettegoli del città, i veri e propri canali di informazioni, sapeva che molto probabilmente se non fosse stato abbastanza credibile si sarebbe sparsa la voce in città che un ragazzino era arrivato in città per comprare una schiava, sarebbe sembrato ridicolo. No, doveva giocarsela bene. Abbassò la testa, avvicinadosi al locandiere.
    Non è per me... Bisbigliò. È per un cliente...una persona a cui piace fare delle cose che....diciamo che gli schiavi sono più...sacrificabili...E la schiava che sto cercando è particolare...di quelle che non se ne trovano più di un paio in una intera asta..
    L'uomo smise immediatamente di strofinare il boccale, adesso la situazione aveva preso una piega completamente differente. Non era più un ragazzino che voleva una prostituta personale, era un corriere di qualcuno molto più pericoloso. Qualcuno che di sicuro il locandiere aveva sentito già nominare, visto che in molte zone di quelle terre pullulava di uomini del genere, non era difficile che lui avesse collegato cose a nomi che Kohaku non conosceva. Del resto erano la fonte di informazione principale di quella città. L'uomo deglutì sonoramente.
    Ah...stiamo parlando di...
    Il mio cliente preferisce l'anonimato...non gli piace che si sappia in giro il suo nome o che venga sussurrato...sono pagato anche per fare in modo che la gente non lo pronunci troppo a giro... Lo sguardo pericoloso, il baluginare del kunai sotto la manica del cappotto fu tutto quello che servì al locandiere per ammutolirsi e lasciarlo pensare che fosse davvero l'uomo che lui pensava per cui Kohaku lavorava. Il bendato ritrasse l'arma all'interno del meccanismo e tornò a gustarsi la cena.
    In realtà non lo conosceva e non aveva idea di chi potesse essere, ma lasciare il tutto così in sospeso gli permetteva di giocare nell'ambiguità e nel non detto. Il locandiere avrebbe riempito i buchi al posto suo e lui non avrebbe parlato ulteriormente tradendosi con le proprie mani: era la cosa migliore che gli potesse capitare.
    Capisco...comunque l'asta di Ginpachi è la migliore in città, i prezzi sono molto alti ma la merce è ottima, non potrai trovare qualità migliore. Tutti i miei guardiaspalle sono stati comprati da lui ed possono parlare da soli sulla qualità.
    C'è un modo per contattare questo Ginpachi? Il mio cliente non gradirebbe vedersi esposto in un'asta pubblica, più discrezione sarebbe l'ottimale.
    Certo, certo capisco la sua posizione, Ginpachi abita nell'unico edificio a sette piani rimasto in piedi nella città. Non puoi non notarlo, è molto sorvegliato perché un uomo nella sua posizione non può mai smettere di guardarsi le spalle.
    Kohaku annuì, aveva visto l'edificio quando era entrato in città. Era poco più alto degli altri intorno a lui, aveva intuito che potesse essere la dimora dell'uomo ma voleva conferma. Se era molto sorvegliato sarebbe stato un problema, avrebbe deciso che non era il caso di attaccare Ginpachi nella sua dimora, era proprio il luogo dove era più forte e per lui sarebbe stato un suicidio avere a che fare sia con il mukenin di livello B che con le guardie. Aveva ancora dei dubbi sul potere sconfiggere il Mukenin di livello B, figuarsi lo stesso più una cinquantina di guardie che si sarebbero messe in mezzo solo per ostacolarlo.
    Ringraziò l'oste, pagò e si ritirò nella sua stanza. Era un monolocale, piccolo con un letto polveroso e sottile che, sospettava, aveva anche qualche pulce in attesa di saltargli addosso. Lo scosse fuori dalla finestrella prima di stendercisi sopra. Si tolse il cappotto e parte dell'equipaggiamento. Era tempo di riposare e di riflettere sul suo piano d'azione. L'indomani si sarebbe messo di buona lena per identificare il bersaglio e il suo guardispalle ninja.

    La luna era alta nel cielo sulle strade di Haiatsuchi. Colpiva ogni edificio diroccato con la sua luce pallida e argentata, scivolava sulle loro forme contorte dandogli ancora una volta qualcosa di bello, qualcosa di incredibile da poter ammirare da un occhio umano, in quella che altri non era che una città sprofondata nell'oscurità. Vista dall'alto non sembrava diversa da nessuna delle città delle terre dei regolari. Fuochi accesi sollevavano pennacchi di fumo nel cielo, grida e urla echeggiavano per i vicoli. Eccetto che spesso non erano versi di gioia ma di rabbia o terrore. Una figura ammantata di scuro sedeva su uno degli edifici più alti della città. Doveva essere stata una palazzina di persone benestati ai suoi tempi, cornicioni scolpiti con finezza, persino qualche doccione e finestre che prima erano di vetro fine ma adesso erano solo legno marcio e tela. Il vento soffiava discretamente quel giorno, agitando le falde del suo cappotto e gli orli del cappuccio. Il vento, il suo caro e fedele compagno. Si era chiesto più volte se la sua passione per esso si sarebbe fermata fino a dove era arrivato oggi o se avrebbe un giorno lavorato a qualcosa di più grande, di più imponente. Da un pò di tempo a quella parte aveva sperimentato un...bisogno...una necessità di voler liberarsi di quelle spoglie limitate e diventare qualcosa di più, qualcosa di diverso, di non definito. Un giorno sarebbe riuscito a cogliere quella idea e a trasformarla in qualcosa di concreto ma per il momento era solo un lieve bisogno, un pizzicore nei meandri della sua mente ancora un abbozzo, un seme di un'idea, ma un giorno quel seme avrebbe cominciato a germogliare e a mettere radici. Ora non aveva tempo per coltivare quel seme. Sollevò l'occhio cibernetico, portandolo al volto per aver una maggiore visione dell'obbiettivo. Si trovava su uno degli edifici limitrofi al palazzo del suo bersaglio, nascosto tra le ombre del palazzo, osservava le guardie poste intorno al perimetro del luogo. Il dito bendato schiacciò leggermente il pulsante dell'apparecchio, zoomando sui luoghi di interesse.
    L'edificio era alto ma non molto largo. Guardi erano poste alle entrate e alcune pattugliavano l'interno, ma non essendo stato progettato per essere una vera e propria fortezza offriva pochi posti per fare la guardia sui piani suoperiori se non una eventuale ronda alle finestre. Il mercante di schiavi era stato molto previdente ma non eccessivamente, forse sospettava che il Mercato Nero gli avrebbe mandato qualcuno e questo lo aveva portato ad investire di più sulla guardia del corpo mukenin più che sulle guardie vere e proprie che invece non erano così numerose come Kohaku si aspettava. Questa non era la prima volta che era lì, appostato, ci era già stato un altro paio di giorni. Il bersaglio aveva una giornata parecchio standard senza contare eventuali impegni imprevisti. Si alzava molto presto, si spostava verso i magazzini dove erano locati gli schiavi, passava gran parte della giornata lì dentro, controllava gli schiavi, li smistava, faceva conti, a volte parlava con persone che Kohaku sospettava fossero possibili compratori interessati, ma nessuno se ne andava con uno schiavo, a quanto pareva la faccenda dell'asta era una cosa seria. Il giorno in cui si sarebbe tenuta era poco più in là e il bendato si stava ancora chiedendo se fosse una cosa saggia provare ad uccidere Ginpachi in quella situazione. Certo in un luogo pubblico sarebbe stato più facie con un'arma da lunga distanza, quale un arco o una balestra ma non era il suo punto forte e sospettava che il ninja assoldato sarebbe stato capace di anticipare un simile attacco, cosa che avrebbe potuto facilmente far saltare l'elemento sorpresa.
    I suoi pensieri passarono poi al ninja assoldato. Se ci aveva visto giusto era la sagoma che spesso accompagnava Ginpachi in ogni suo movimento. Un soggetto nascosto da un mantello scuro che qualche volta si era mostrato solo per rivelare un volto coperto di nero con tanto di velo su naso e labbra. Sembrava la tenuta che aveva visto su un altro ninja molto tempo fa, Rankastrail Hozuki se non ricordava male. Impossibile che fosse lo stesso ninja, ma era strano come spesso quei miniuscoli dettagli lo rimandassero indietro con i ricordi. Ancora indeciso se attaccare in pieno giorno durante l'asta oppure se durante la notte, eccolo di nuovo ad osservare l'edificio, cercando qualsiasi cosa, uno spiraglio nelle difese di quel posto che gli avrebbe permesso di svolgere il compito il più velocemente possibile. Aveva visto abbastanza volte quella casa di notte da ricordarsi le ronde e da sapere approssimativamente il numero di guardie che vi erano all'interno. Ma questo non era abbastanza, il più grande punto interrogativo di tutto rimaneva il ninja misterioso. Kohaku lo aveva visto poche volte allontanarsi da Ginpachi e questo poteva essere un problema. Aveva bisogno di capire di più su quanto quel ninja potesse fare, punti di forza e debolezze perché, nel caso in cui si fosse scontrato con lui, cosa molto probabile, aveva bisogno di finire il combattimento il prima possibile per dedicarsi al bersaglio ed evitare che questo scappasse mentre la sua guardia del corpo lo teneva impegnato.
    Purtroppo era improbabile che la guardia decidesse di utilizzare qualche jutsu per mettere fine ad un combattimento contro degli eventuali banditi o borsaioli, quindi sarebbe stato improbabile scoprire qualche elemento così su due piedi. Anche se una reazione ad un eventuale scontro potrebbe comunque dirmi qualcosa di lui...ma come posso costringerlo a rivelarsi? Dovrei ingaggiare qualche tagliagole... Scivolò lentamente sul tetto, spostandosi rapido tra i comignoli. Saltò su un edificio adiacente più basso, il cappotto nero che sbatteva contro il suo corpo mentre l'aria gonfiava maniche e cappuccio. Atterrò con un movimento elastico, rotolò una volta per attutire la forza della caduta. Si rialzò rapido e si buttò di nuovo verso il basso. Un salto, rimbalzò sulla parete di un edificio vicino, concentrò il chakra nelle piante dei piedi, fece presa sufficiente per flettere le gambe e darsi un nuovo sbalzo verso il basso verso la parete di fronte. Un altro bazo e un altro ancora. Atterrò sui ciottoli umidi del vicolo lasciando nell'aria solo il movimento del suo cappotto che sbatteva nel vento. Mentre scendeva la tua mente non aveva finito di pensare a come fare, a come avvicinarsi al bersaglio senza esser troppo ovvio. Una volta atterrato il piano era germogliato nella sua mente. Avrebbe potuto funzionare era rischioso ma l'effetto sorpresa sarebbe stato quello che stava cercando. Cominciò a camminare nel vicolo, era tempo di mettere in moto il suo piano.

    L'asta pubblica attirava molta gente, da tutte le parti venivano per parteciparvi, per vedere quei poveri disperati che erano stati privati della propria libertà o addirittura per acquistarli. La piazza della città era gremita di gente, urla e berci si levavano dalla folla mentre sul palco di legno al centro sfilavano le povere anime destinate ad essere vendute. Una figura incappucciata di nero stava in mezzo alla gente, i suoi occhi verdi che scrutavano da dentro le ombre del cappuccio mentre il famoso mercante Ginpachi urlava le doti di ogni singolo schiavo che veniva portato sul palco. L'asta era cominciata e le grida si levavano mentre servi di ricchi mercanti o signori della guerra sollevavano le mani per rialzare il prezzo sugli schiavi migliori. Kohaku si era sistemato in una zona defilata, vicino ad uno dei tanti baracchini posti al bordo della piazza, dietro un tendone che serviva a riparare dal sole. Non voleva essere notato come un punto nero in mezzo a quel mare di colori e gente urlante. Ginpachi sorrideva mentre batteva il martelletto e aggiudicava nuovi schiavi per somme che persino al mukenin fecero avere qualche ripensamento sul lavoro che aveva scelto. Ai lati del palco vi era una nutrita schiera di guardie e soldati, formavano un cordone di sicurezza intorno al palco con le lance sollevate e gli scudi piazzati davanti al petto. Kohaku aveva subito individuato il ninja che Ginpachi aveva assoldato visto che era l'unica figura incappucciata anch'essa alle spalle del mercante, o poco lontano. Non era ancora mai riuscito a scorgerne il volto ma era sicuro che in quel momento il traditore assoldato stava setacciando la folla e i tetti dei palazzi vicini in cerca di ogni possibile pericolo. Fortuna per l'ex ninja di Suna che non aveva deciso di provare il colpo nel mercato, la sorveglianza era troppo alta. Aveva persino scorto qualche balestriere appostato sui terrazzi vicini e due o tre arcieri sui tetti. Ginpachi aveva fatto le cose davvero per bene e non era difficile da immaginare con le somme che stava guadagnando anche solo in quella giornata. Gli schiavi vennero e se ne andarono rapidamente, Kohaku trovava difficile che ce ne potessero essere così tanti ma a quanto pare ve ne erano, vennero presentati per compiti e sesso, prima gli uomini forti, poi quelli più gracili ma istruiti, poi le donne utilizzabili come serve e infine le concubine. I prezzi volavano così come il martelletto del mercante che picchiava quasi freneticamente sul piano di legno ogni volta che l'offerta si era conclusa. Il bendato doveva ammetterlo, quel mercante ci sapeva fare e anche fin troppo dannatamente bene. La folla era appesa alle sue labbra mentre lui mantenava un ritmo serrato vendendo rapidamente e senza mai fermarsi. Alla fine della giornata le gabbie erano vuote e il forziere era stato riempito di ryo e titoli di credito. Kohaku improvvisamente capì per quale motivo il mercato nero aveva reclutato Ginpachi tra le sue fila per dirigere quella asta umana. Era scaltro, spietato e molto bravo nel suo lavoro, fin troppo scaltro da pensare di poterla fare sotto il naso dei suoi datori di lavoro e lui era qui per ricordargli che nessuno la faceva al Mercato nero.
    L'asta era finita e la folla piano piano si stava allontanando dalla piazza, era il momento di mettere in moto il suo piano. Si allontanò dalla piazza camminando a passo svelto ma non troppo per non dare nell'occhio. Scivolò tra i vicoletti, aveva studiato il percorso che Ginpachi avrebbe preso per tornare al suo palazzo, tutti quelli del luogo lo sapevano. Era sempre il solito, ogni tanto vi era qualche variazione ma la strada più sicura era una sola e le guardie di Ginpachi non amavano passare per i vicoli stretti a bui. Studiando il percorso aveva scoperto un paio di punti deboli che gli avrebbero permesso di posizionarsi dove aveva bisogno di essere. Scivolò in un vicolo buio, lì lo aspettavano un gruppetto di tre uomini vestiti di grigio e bardati sul volto. Non erano ninja, solo mercenari che aveva fatto vestire per l'occasione.
    Kohaku si rivolse all'uomo che si fece avanti per parlare con lui. Si chiamava Kimoto, era un uomo grosso con mani segnate da molte cicatrici e calli nel maneggiare una ascia da battaglia che portava legata al fianco.
    È tutto pronto?
    Sì, i ragazzi sono in posizione...
    Bene, quando passeranno voglio che non vi facciate vedere fino al segnale. Dove hai messo la roba? Il mercanario indicò dietro di sé con il pollice, Kohaku spostò la testa osservando un pacco di vestiti sopra un barile. Senza dire nulla afferrò il veestiario e cominciò a cambiarsi poco più in là. Quando ebbe finito era vestito di tutto punto per assomigliare ad una delle guardie di Ginpachi, aveva dovuto sborsare parecchio per riuscire ad ottenere un set completo identico a quello che le guardie portavano. Elmo di ferro con coprinaso, pastrano rosso, avambracci e parastinchi di metallo e lancia in legno. Il tutto era indossato sopra il suo intero equipaggiamento, lo aiutava il fatto che il pastrano rosso che indossavano le guardie era molto largo, per via di una cotta di maglia pesante che tutti indossavano e delle imbottiture sotto di essa, lui non avrebbe portato nè la cotta di maglia nè le imbottiture, ma solo il pastrano a coprire il tutto ma il gilet e la sua divisa sotto il pastrano erano sufficientemente spessi da far credere che le stesse indossando. Dopo essersi vestito di tutto punto, il ninja si spostò su un vicolo vicino a quello di Kimoto. Entrambi rimanevano in comunicazione via radio su una frequenza già stabilita dall'ex Suniano.
    Aspettarono qualche secondo mentre Kimoto indicava silenziosamente al resto degli uomini di nascondersi. Poco dopo il rumore di passi sul selciato del viale a cui si connetteva il vicolo annunciò l'arrivo delle guardie e di Ginpchi sulla sua portantina. Kohaku si ritrasse tra le ombre del vicolo mentre la comitiva passava lentamente, il rumore di stivali ferrati sul selciato, le lance che ogni tanto toccavano terra ritmicamente. Era un diavolo di armata quella che il mercante mantenva per la propria sicurezza.
    Kohaku si accucciò nell'ombra, pronto a scattare. La lancia appoggiata sul muro, leggermente chino dietro un cassonetto. Le mani si mossero leggermente impacciate dagli abiti che indossava, e tracciarono i sigilli necessari.
    Chakra No Kyshin - Risonanza del Chakra
    chakra_emiss_zpsc0a1f7fa
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questo Jutsu l'utilizzatore farà fluire il Chakra dal proprio corpo emettendo, costantemente, delle lievi onde di Chakra, impercettibili se non per chi è capace di vedere i flussi o di percepirle altrimenti. Queste onde si propagheranno nell'aria, risuonando con qualsiasi altro soggetto o evocazione che sia in possesso o sia composta di Chakra, permettendo al Ninja di percepirne dimensioni e posizione esatta. Le onde di Chakra copriranno un'area dal raggio di cinquanta metri e saranno molto precise, permettendo di distinguere chiaramente un'entità di Chakra dall'altra senza alcuna difficoltà anche se non si potrà capire a chi esso appartiene. Sarà solo possibile distinguere il numero delle fonti di Chakra, quindi non si potrà distinguere un clone fisico dall'originale.
    Consumo: 8 (A Turno)

    All'improvviso tutte le persone intorno a lui avvamparono nella sua mente come fiammelle di Chakra pulsanti. In un attimo il gruppo di soldati che lo stava oltrepassando divenne più chiaro e definito in quel vicolo buio. Era tempo di entrare in azione.
    Adesso bisbigliò alla radiolina. In un attimo scoppiò il tafferuglio.
    Uomini spuntarono sui tetti, tutti vestiti di grigio e armati di pietre. Alcuni lanciarono fumogeni sulla strada e subito i soldati di Ginpachi si agitarono nel fumo mentre altri uomini uscivano dai vicoli agitando randelli di legno e altre armi. Kohaku non perse tempo, fu il primo ad uscire nel vicolo dopo che erano stati lanciati i fumogeni. Un soldato aprì la bocca non appena lo vide arrivare, ma la lancia del ninja lo colpì alla tempia giusto il tempo necessario per mandarlo a tappeto e permettere a Kohaku di sostituirsi con lui. Altri uomini uscirono dal fumo raccogliendo il soldato che lui aveva tramortito nascosti dal tafferuglio e trascinandolo via.
    L'attimo di confusione causato dai fumogeni e dalle pietre lanciate sulla strada era servito a creare il caos sufficiente per permettergli di sostituirsi ad uno dei soldati di Ginpachi senza troppi problemi. Proprio prima che il comandante dei soldati gridasse la ritirata. I mercenari avevano trascinato altri soldati cominciando a picchiarli selvaggiamente, la portantina cadde e gli schiavi che la portarono si diedero alla fuga. Ginachi strisciò fuori spaventato, gli occhi sgranati la tunica sporca di fango mentre sulla tempia compariva un livido causato dalla caduta. Un'ombra apparve tra lui e i mercenari, due caddero a terra, feriti gli altri indietreggiarono dal mercante. Il ninja assoldato da Ginpachi si era mosso ma Kohaku era troppo accecato dai fumogeni per vedere cosa era successo. Il capo dei soldati si avvicinò al mercante, mentre altri uomini, tra cui Kohaku stesso, formavano un anello protettivo intorno a lui. In un attimo Ginpachi si lasciò alle spalle i soldati ancora nella zuffa e svicolò in una stradina poco vicina.
    Portami al sicuro! Ora! Urlò con voce stridula. Kohaku si accodò ai soldati mentre scivolavano via, spingendo gli uomini sulla strada. Poco dopo erano scampati all'attentato mentre gli uomini di Kimoto continuavano a pestare i soldati abbandonati. Il mukenin disattivò il Jutsu percettivo, il fumogeno si era dissipato e non ne aveva più bisogno.
    Chi è stato? Voglio saper chi ha provato a farmi questo!
    Mio signore non lo sappiamo ma manderò degli uomini a cercare di catturare uno di loro per sapere di più.
    Farai meglio, ora ho bisogno di un posto sicuro dove rifugiarmi, il prima possibile, se hanno cercato di aggredirmi qui è probabile che vi siano altre imboscate sulla strada per il mio palazzo...Trovate una zona sicura dove possiamo organizzarci prima che ci aggrediscano di nuovo...Oddio!
    Altri uomini uscirono dal vicolo, armati di spranghe, Kohaku doveva ammettere che Kimoto aveva fatto proprio un bel lavoro, non aveva tantissimi uomini alle sue dipendenze, ma la loro coordinazione era eccezionale e aveva fatto sembrare le sue non ampie risorse una moltitudine sempre in agguato.
    Questo giochetto mi costerà una fortuna alla fine delle fiera... I soldati iniziarono un altro scontro e il gruppo a guardia di Ginpachi si rastremò ancora, scivolando in un altro vicolo e correndo rapidamente. Il ninja al fianco del mercante guidava la fila, il volto sempre incappucciato, Kohaku era riuscito soltanto a vedere la sagoma di un'arma al suo fianco ma non era riuscito a intuirne la forma.
    Di qua! Ma i soldati di Kimoto erano di nuovo in agguato e spuntarono fuori dalla fine del vicolo urlando e sollevando le mazze, altri soldanti si mossero avanti per fermare l'avanzata. In un attimo il gruppo a guardia di Ginpachi diminuì mentre indietreggiavano. Era tempo di prendere in mano la situazione.
    Signore! Urlò Kohaku indicando una porta lì vicino. Il ninja guardia del corpo, si mosse, studiò la situazione e poi con un movimento rapido sfondò la porta con un calcio. Subito dopo Ginpachi, Kohaku e altre due guardie lo seguirono. L'edificio era leggermente oscurato per via di alcune finestre chiuse ma la guardia del corpo non sembrò fermarsi, muovendosi rapida nello spazio e dopo un attimo di orientamento, trovò le scale cominciò a salirle. Ginpachi la seguì lesto mentre le altre guardie dietro di lei. Kohaku rimase l'ultima guardia del gruppo, muovendosi anch'esso veloce, dopo essersi chiuso la porta alle spalle. Il gruppo si era sfoltito notevolmente, adesso non restava che sbarazzarsi delle due guardie.
    Mentre salivano i gradini e l'oscurità si faceva sempre più fitta. Appoggiò la lancia alla parete, in un attimo si liberò degli ingombranti vestiti da guardia e ricompose i sigilli per la sua tecnica segreta.
    Chakra No Kyshin - Risonanza del Chakra
    chakra_emiss_zpsc0a1f7fa
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questo Jutsu l'utilizzatore farà fluire il Chakra dal proprio corpo emettendo, costantemente, delle lievi onde di Chakra, impercettibili se non per chi è capace di vedere i flussi o di percepirle altrimenti. Queste onde si propagheranno nell'aria, risuonando con qualsiasi altro soggetto o evocazione che sia in possesso o sia composta di Chakra, permettendo al Ninja di percepirne dimensioni e posizione esatta. Le onde di Chakra copriranno un'area dal raggio di cinquanta metri e saranno molto precise, permettendo di distinguere chiaramente un'entità di Chakra dall'altra senza alcuna difficoltà anche se non si potrà capire a chi esso appartiene. Sarà solo possibile distinguere il numero delle fonti di Chakra, quindi non si potrà distinguere un clone fisico dall'originale.
    Consumo: 8 (A Turno)

    I corpi dei suoi avversari avvamparono nella sua mentre come piccole fiammelle di Chakra, mentre lui si muoveva nascosto tra le ombre. Salì i gradini il più silenziosamente possibile, evitando quelli più usuarati che potevano causare scricchiolii indesiderati e appoggiando i piedi sempre nella parte del gradino che toccava la parete.
    Poco dopo era arrivato al piano di sopra, sentiva il ninja e Ginpachi salire le scale per il piano successivo e le due guardie affrettarsi dietro di loro, si mosse rapido arrivando sull'ultima guardia che aveva aspettato un poco prima di salire, forse voleva aspettare Kohaku visto che era l'ultima guardia. Il kunai uscì rapido dal meccanismo della manica, la mano del mukenin si appoggiò sulla bocca mentre la lama affondava sotto il mento, là dove non era protetto dalla cotta di maglia.
    L'uomo si dibattè un paio di volte prima di morire soffocato nel proprio stesso sangue. Kohaku lo appoggiò di lato lentamente, evitando di fare il meno rumore possibile. Afferrò la lancia del malcapitato e si mosse rapido salendo i gradini. Arrivò alla fine del piano, la consapevolezza di dove fossero gli avversari guidarono la sua mano mentre lanciava l'arma verso l'altra guardia. L'uomo strabuzzò gli occhi mentre la lancia gli affondava nello stomaco afferrando l'asta che sporgeva dal suo vente. Boccheggiò un paio di secondo e cadde al suolo.
    Gli occhi verdi del mukenin si spostarono subito sui suoi avversari. Ginpachi era nascosto alle spalle dell'uomo mascherato mentre i due ninja si fissavano negli occhi. Kohaku disattivò la Chakra no Kishin, adesso non c'era più bisogno di vedere dove erano i suoi avversari.
    Quindi sei tu la causa di tutto... Disse l'uomo mentre una mano bendata usciva da sotto il mantello scuro, sbottonandolo. Ginpachi mi aveva detto che un ninja avrebbe cercato di ucciderlo, ma non mi aspettavo tutta questa messinscena per uccidere un solo uomo.
    Ginpachi è un uomo fin troppo protetto...occorreva fare un pò di pulizia
    Ci sei riuscito...ora rimaniamo solo io e te...vediamo di risolvere la cosa alla nostra maniera.
    Il mantello venne gettato di lato mentre sotto il ninja si rivelava un completo nero con un gilet anonimo, la mano destra appoggiata sull'elsa di una katana legata al fianco. L'arma uscì sibilando dal fodero mentre l'uomo con il volto sempre coperto da un coprinaso nero e una bandana sulla testa, si metteva in posizione di combattimento. Kohaku lo studiò mentre si postava lateralmente, il kunai insanguinato nella mano sinistra. Non sarebbe stato facile affrontare un ninja armato di katana, stava pensando di usare la sua omoikarui, ma era nel rotolo legato alla sua coscia sinistra e dubitava che il suo avversario gli avrebbe permesso di tirarlo fuori. Non restava che giocarsela con le armi che aveva. La mano destra volò dietro la schiena, ad afferrare il manico della wakizashi senza tirarla fuori. In quello stesso momento l'uomo scattò menando un fendente dall'altro verso il basso in diagonale, Kohaku anticipò il movimento con il kunai, flettendo l'arma lateralmente e facendola passare a sinistra mentre la wakizashi usciva dal fodero e impugnata con la lama verso il basso e lui menava un fendente circolare puntando e ferire la gola dell'avversario con il taglio dell'arma. L'uomo fu più veloce e scattò rapidamente all'indietro evitando l'affondo. Si studiarono per alcuni secondi mentre si muovevano in cerchio. Il mukenin roteò la katana un paio di volte davanti a sé ridacchiando prima di scattare di nuovo.
    Un altro attacco mentre la katana si abbatteva sul kunai e poi sulla wakizashi e Kohaku cercava di colpirlo a tradimento di nuovo. Qualcosa dentro la sua testa si stava risvegliando mentre si accorgeva di come l'avversario fosse più veloce di lui, più rapido ad anticipare ogni suo movimento. Gli ricordava troppo uno scontro che aveva avuto nella giovinezza. Un'occhiata al kunai e alla wakizashi glielo confermò, le armi erano scheggiate sul taglio là dove la katana del nemico aveva impattato. Il ninja che aveva davanti non era uno shinobi comune ma uno shinobi katana. Sospettava che se avesse parato un'altro affondo con le sue armi, queste si sarebbero spezzate inesorabilmente, come era già successo in passato. Il polso scattò, facendo tornare il kunai nel meccanismo, la wakizashi ritornò nel fodero sibilando. L'avversario si stava rivelando fin troppo ostico per i suoi gusti.
    Hai deciso di arrenderti?
    No solo di cambiare arma... La mano scattò al rotolo sulla coscia mentre indietreggiava di un paio di passi e faceva uscire dal rotolo minore la sua omoikarui con uno sbuffo di fumo. Gli occhi dell'avversario brillarono leggermente alla vista dell'arma dalla lama bianca. Quella è....un'ottima arma...la renderò parte della mia collezione quando ti avrò ucciso. Kohaku tirò leggermente su con il naso in segno di scherno.
    Scattarono di nuovo l'uno verso l'altro ma stavolta il suo avversario era in una posizione differente, la lama della katana era rivolta con la punta verso il basso, pronto per un fendente dal basso verso l'alto. Kohaku si preparò a parare il fendente ma un lampo di luce partì dalla lama accecandolo.
    Kumo-Ryū: Damashigiri - Taglio dell'Inganno
    Kumo-RyDamashigiri-TagliodellInganno
    Villaggio: Kumo
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questa Tecnica il Ninja eseguirà un rapido taglio dal basso verso l'alto. La caratteristica di questo colpo risiede nel fatto che il Ninja immetterà il proprio Chakra all'interno della lama, facendole assumere un colorito dorato che all'ultimo momento, esploderà in un bagliore accecante conferendo al colpo una imprevedibilità inaspettata. L'avversario sarà infatti improvvisamente accecato, seppur per poco più di un istante, e non potrà vedere la lama dello Shinobi che cambierà repentinamente posizione, trasformandosi in un taglio orizzontale. Il colpo ha alte probabilità di successo nel caso in cui l'avversario decida di pararlo o di rimane entro la portata della lama. Infliggerà danni medi da taglio.
    Consumo: 4

    Strinse gli occhi sapendo che quello non era altro che un inganno dell'avversario per colpirlo, cerchò di indietreggiare ma l'arma dell'avversario lo colse lo stesso. Il dolore fu un lampo sul suo petto. Tra uno sbattere di ciglia e l'altro, nel tentativo di riprendere la vista, scorse il rosso del sangue della ferita. Il mukenin davanti a lui sogghignava leggermente. Mi dispiace ma non sei alla mia altezza...hai trovato l'avversario sbagliato contro cui misuarti.
    Il bendato strizzò gli occhi, determinato a far sparire il ghigno dal suo avversario. Bella mossa, ma non baserà così poco per mettermi fuori combattimento..
    Scattò in avanti, la rabbia che infuriava silenziosa dentro di lui per essere stato colpito da un così misero trucchetto, chakra nella lama per farla brillare e cambio di direzione del colpo, veramente una cosa da poco. Le due lame si incontrarono di nuovo, in uno sprizzare di scintille e baluginare di metallo contro metallo. Kohaku attese il momento propizio, un errore del suo avversario che continuava a sovrastarlo in rapidità e agilità, seppur di poco. Quel momento necessario per mandare a segno un colpo che avrebbe reso tutto più facile. L'errore venne dalla troppa fiducia in se stesso e dall'aver sottovalutato l'ex suniano.
    Un rapido movimento di lama orizzontale dopo uno scatto arretrato per prendere meglio la mira fecero capire a Kohaku che l'avversario avrebbe provato a menare un altro colpo simile a quello di prima.
    Surasshu - Fendente
    Surasshu-Fendente_zps1b17cfc2
    Villaggio: Kumo
    Livello: B
    Tipo: Kenjutsu
    Questa tecnica è utilizzabile solamente con armi utilizzate a distanza ravvicinata e che siano lunghe almeno quanto una Wakizashi. L'utilizzatore, emettendo il proprio Chakra nella lama potrà sferrare un fendente contro l'avversario che sarà lungo cinque metri, largo uno e procederà fino ad un massimo di trenta metri di distanza. Se si impugnando due armi si potranno usare due fendenti ma questi verranno scagliati contemporaneamente pur non aumentando il costo della tecnica. Sono visibili ad occhio nudo e causano ferite da taglio di media-grave entità se colpiscono il bersaglio.
    Consumo: 8

    Il fendente fu una lama di chakra azzurro che schizzò in avanti verso il bendato. Il ninja fece appena in tempo a frapporre la lama tra lui e il fendente che questo proseguì lo stesso procurandogli un altro taglio sul petto e scaraventandolo a terra. Lo spadaccino rise soddisfatto, la lama della katana che puntava a terra, il braccio lievemente rilassato. Tutto qui? Sei un pò misero...mi aspettavo che il mercato nero ricorresse a qualcuno capace... Scattò in avanti, il braccio ritratto, la lama orizzontale rispetto al terreno, pronto a trafiggere Kohaku con il corpo mortale. Fu allora che il bendato fece la sua mossa. Bastò un secondo per incanalare il Chakra Doton necessario e cambiare le carte in tavola.
    Keijūgan no Jutsu - Tecnica dell'Allegerimento della Materia
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    Livello:A
    Tipo: Ninjutsu
    Mediante questo Ninjutsu principalmente composto dal Doton, l'utilizzatore è capace di alleggerire un qualsiasi oggetto o sostanza fino a dimezzarne il peso. Se utilizzato su un soggetto esso vedrà la proprie capacità motorie aumentare d'un grado per tre turni. E' possibile utilizzare la tecnica anche su se stessi. Ovviamente il Jutsu non può essere utilizzato due volte sullo stesso soggetto.
    - Il Jutsu non necessita di Sigilli.
    Consumo: 15

    Il suo corpo si fece improvvisamente più leggero e con esso la sua velocità aumentò quel tanto che bastava per sollevare la lama, frapporla tra il suo petto e la katana dell'avversario. Una mossa così improvvisa e dotata di una velocità inaspettata che lasciò lo spadaccino lievemente sorpreso, quel tanto che bastava. La omoikarui non bloccò la lama nemica, la deviò semplicemente, quel tanto che bastava per non interrompere la carica del nemico che continuò per un paio di passi in avanti. La mano libera di Kohaku si sollevò puntando al fianco del nemico. Il mukenin la vide arrivare, sembrò non reagire ma quando il palmo della mano del bendato toccò il fianco sentì la pelle dura come la roccia sotto di essa. Ma non era per menare un colpo letale che aveva sollevato la mano.
    Domu - Armatura di Terra
    Domu-ArmaturadiTerra_zps4ebed022
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Mediante questa tecnica si rende il proprio corpo duro come una roccia. In questo modo ogni danno derivante da tecniche Taijutsu di grado B e inferiore vengono completamente annullati. Qualsiasi arma comune, che sia una Katana o un arma da lancio, non potrà scalfire il Ninja. Stessa cosa vale per esplosioni derivanti da carte-bomba e da altri oggetti acquistabili in armeria; non vale ovviamente per esplosioni derivanti da Ninjutsu.
    La tecnica può anche essere utilizzata per coprire parzialmente e non totalmente il corpo dell'utilizzatore. In questo caso il suo utilizzo sarà più veloce non necessitando di alcun sigillo ma semplicemente concentrando il chakra nella zona interessata.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Doton: Kajūgan no Jutsu - Tecnica dell'Aggravamento Roccioso
    DotonKaj16B0gannoJutsu-TecnicadellAggravamentoRoccioso_zps2eeccde1
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette di aumentare di molto il peso di una persona o di un'oggetto, fino a raddoppiarlo. Grazie all'incremento di peso, la forza dei propri colpi risulterà aumentata di due gradi a discapito delle capacità fisiche motorie che verranno ridotte di due gradi. Il Jutsu ha una durata di tre turni dopo il quale i suoi effetti cessano. Non è possibile utilizzarlo più volte sullo stesso soggetto.
    - Il Jutsu non necessita di Sigilli.
    Consumo: 15

    Lo spadaccino balzò all'indietro atterrando un paio di metri più in là. Pensavi di poter riuscire a mentare il colpo finale a tradimento in quel modo eh? Peccato che ho un asso nella manica...Non riuscirai mai a scalfirmi
    Davvero pensavi che volessi ucciderti con un pugno sul fianco? Non hai ancora capito cosa ho fatto, vero? Kohaku si era rialzato, lentamente, ora che aveva mandato a segno la sua seconda tecnica, non c'era molto che il suo avversario avrebbe potuto fare per sfuggirgli. Si sentiva terribilmente affaticato per il consumo enorme di Chakra, ma non lo dette a vedere, non aveva ancora finito.
    Cosa vuoi dire? Non mi hai fatto niente, sei forse scemo? Non ho un taglio nè una ferit... Sollevò una mano per toccarsi il fianco e lentamente sembrò realizzare qualcosa. La mano si mosse lenta, come appesantita da una forza più grande di lui. Non lo aveva notato prima quando era balzato all'indietro, perchè aveva concentrato tutta la sua attenzione sull'avversario, pensando in un secondo attacco, ma ora ci fece caso. Mosse un piede di lato, anche quello era pesante come un macigno.
    Cos...cosa mi hai fatto??
    Ho solo messo un freno alla tua esuberanza... Sollevò l'omoikarui davanti al volto, la lama bianca che riluceva nella poca luce che le finestre sprangate potevano permettere. Soffiò il Chakra Fuuton impastato sulla lama.
    Fuuton: Kaze No Buredo - Lama del Vento
    WindBlade 830px-Wind_Release_Wind_Enhanced_Tools
    Villaggi: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è utilizzabile in due modi, rispettivamente con soluzioni per il breve e lungo raggio. Su armi da combattimento ravvicinato sarà infatti possibile, senza l'utilizzo d'alcun Sigillo, soffiarvi sopra e generare uno strato, ben visibile ad occhio nudo, d'elemento Fuuton che impiegherà circa due secondi per prendere forma sull'arma. Una volta creato tale strato esso rimarrà sull'arma per un turno prima di svanire; ma è necessario tenere l'arma sempre impugnata. Lo strato Fuuton sarà lungo circa ottanta centimetri, allungando dunque notevolmente un arma se si sta impugnando una Wakizashi. Nel caso si usi una Katana o superiore, l'arma sarà semplicemente circondata dallo strato Fuuton e non allungata. Medesima soluzione è applicabile su Shuriken di qualsiasi taglia. Infatti verrà generata un aura circolare intorno all'arma da lancio dal raggio d'un metro, che svanirà solamente dopo due turni. Ciò richiede ovviamente che lo Shuriken venga ben impugnato e tenuto in verticale, altrimenti l'utilizzatore si ferirebbe da solo. Utilizzarla su Senbon e simile è impossibile, se usata su un Kunai esso avrebbe le stesse caratteristiche come se usato su una Wakizashi.
    L'arma così potenziata potrà tagliare difese di livello B e rocce come se fossero di burro.
    Consumo: 15

    La lama si formò trasparente e letale sopra il metallo bianco dell'omoikarui. Lo spadaccino provò ad indietreggiare, mentre le mani lasciavano la katana per iniziare dei sigilli. Kohaku scattò. La breve distanza tra lui e il suo avversario fu colmata in un secondo grazie alla differenza di velocità e alla lentezza dovuta alla sua tecnica di aggravamento. Il mukenin non arrivò mai a finire la sequenza di sigilli. La lama di Chakra trapassò con agilità il braccio sinistro e il busto dello stesso, lasciando una scia rossa dietro di sé e due pezzi di quello che prima era un corpo umano.
    Uno schizzo di sangue ad arco macchiò il muro davanti a lui e bagnò il volto di Ginpachi che era rannicchiato contro la parete.
    Kohaku agitò l'omoikarui detergendola dal sangue don la manica della divisa, per poi estrarre il rotolo e risigillarla al suo interno. Il mercante di schiavi tremava leggermente, il sangue non suo sul volto era colato mescolandosi al sudore che gli imperlava la fronte. Ti...ti prego...sono ricco, posso pagarti bene...qualsiasi cosa tu vorrai te la potrò dare... balbettava.
    Kohaku mosse il polso con uno scatto, facendo uscire il kunai nel meccanismo e afferrandolo con un rapido movimento. Mi dispiace, ma sai benissimo che tutto l'oro del mondo non potrà compare né a me né a te la protezione dell'ira del mercato nero...Avresti dovuto fare il tuo lavoro senza rubare ciò che non era tuo...siamo pesci troppo piccoli per provare a fregare uno squalo...
    Il kunai baluginò nella stanza buia e affondò nel collo di Ginpachi. Un gorgoglio sommesso, un rantolo misto a sangue e aria mancata, poi il silenzio.
    Kohaku pulì l'arma sulla giacca di lino del mercante. Uno scatto del polso e l'arma fu di nuovo nella sua manica. Si guardò intorno, fuori dalle finestre si sentivano ancora le urla dei soldati contro i suoi mercenari. Si prese il tempo necessario per fasciarsi le ferite, doveva riconoscerlo, lo spadaccino era stato un degno avversario, forse troppo sicuro di sé ma gli aveva essestato dei bei colpi. Ruotò la testa verso una finestra le cui assi erano marcite per la pioggia. Un pugno assestato le fece volare fuori nel vicolo e la luce tornò nella stanza. Kohaku dette un'ultimo sguardo alla morte che si lasciava dietro prima di sparire tra i vicoli della città. La missione era conclusa, ancora una volta la sua lama aveva preso delle vite in quella terra abbandonata da qualsiasi dio.


    ChakraFisicoMentale
    170-8-8-15-15-15=109Ferita media al petto, ferita medio-grave al petto.Serio
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x10Olio Infiammabile
    Shuriken x20Filo Metallico 10m
    Shuriken x20Filo metallico 30m
    Palla di Luce x2Torcia Luminosa
    Palla di Luce x2Occhio Cibernetico
    Cartebomba x5Pillola del Soldato x3
    Equipaggiamento
    SlotOggettoLocazione
    Mecc. KunaiKunaiAvambraccio sx
    Fodero Min.WakizashiSchiena alla vita
    Rotolo Min.OmoikaruiCoscia sx
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniLocazione
    ParabracciaIntattiAvambracci
    Coprinaso bendeIntattoIndossato
    BendeIntattemano, braccio e pettorale dx
    BendeIntattetesta, polso sx, caviglie
    Guanti RinforzatiIntattiMani
    Anello KitaIntattoDito Medio Sinistro
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Shuri a 3 x30Radiolina
    Bomba Carta x2Cimice x3
    Doppia Tasca da Coscia
    Armi da LancioCoscia dx
    Kunai x7Palla Gelo x5
    Note Fascia nera legata sulla fronte.
    - 1 Kunai legato a 10m di filo metallico.
    - 4 Kunai legati a 4 palle di luce.
    - 3 Kunai legati a 3 cartebomba.
    - 3 Kunai legati a 3 Palle Gelo
    - 3 Shuriken legati a 10m di filo metallico.


    Spadaccino Mercanario
    Chakra: 150-4-8-8= 130
    Stato fisico: morto
     
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  3.     +1   -1
     
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    Correzione:
    - Più volte sbagli il nome della città, che si chiama Haitsuchi, non Haiatsuchi come invece scrivi tu.
    - Guardiaspalla… ma perché?
    - Secondo me ti esponi troppo ai pericoli. Tu stesso li elenchi, e non sono pochi. Avresti dovuto fare un uso maggiore dei Kage Bunshin per raccogliere informazioni, così da non correre nessun rischio. Perché devi considerare che quel Ginpachi è uno stras fondato di soldi e se anche ora è nel mirino del Mercato Nero, può comunque avere i suoi contatti. Il Mercato Nero è pur sempre un covo di figli di puttana, diciamolo, e le informazioni spesso fuggono. Che ne sai se quello ti sta aspettando per prenderti di sorpresa?
    -
    CITAZIONE
    ma il gilet e la sua divisa sotto il pastrano erano sufficientemente spessi da far credere che le stesse indossando

    Tu non hai solo la divisa?
    - Non so se sto diventando scemo io o cosa… ma a un certo punto appare questa tua sorta di alleato (quello che ti dà i vestiti ecc) che però non si capisce da dove sbuchi fuori, come lo hai trovato e via discorrendo. In sostanza è una parte di missione non ruolata per nulla.
    - Scusami, ma chi è il genio che assolda un numero elevato di guardie, tutte vestite uguali, con pastrano, elmo e coprinaso? A parte che quasi non le puoi riconoscere l’una dall’altra e poi praticamente sta dicendo: sarebbe un peccato se qualcuno si infiltrasse facilmente tra le mie guardie per tentare di uccidermi. Comunque mi hai spiegato che per te il coprinaso è la stanghetta dell'elmo che va a ricoprire il naso. Per questa volta te la passo, ma la prossima volta vedi di scrivere meglio.
    - Il solo fatto che sia più abile di te nell’arte della spada e che le tue armi siano scheggiate, perché dovrebbe portarti subito a pensare che si tratti di uno shinobi katana? Potrebbe semplicemente essere uno bravo con armi di ottima fattura.
    - Appunto personale: uno shinobi katana che ha e usa la Domu, deve aver avuto qualche trauma da bambino.
    - Sbagli il colore del tuo ultimo parlato.
    - Io avrei buttato un po’ di Chakra in più almeno sul primo utilizzo della Risonanza del Chakra.


    È sempre piacevole ritrovarsi a leggere le tue missioni e sforzarsi come se si stesse facendo una gara d’apnea. Scemenze a parte, ci sono sempre le solite cavolate (virgole, punti, errori di battitura anche se pochi). Nulla di davvero pesante, ma c’è. Sul resto nulla da dire, se non che la missione è poco più lunga del minimo e che (oltre alla parte di reclutamento mercenari che proprio manca), la parte finale è proprio tirata a bestia. Era uno scontro con un tuo parigrado, qualche mazzata e qualche calcio nel culo in più ve lo potevate anche dare. Però vabbe’, oramai è andata così. Aggiungiti pure 400 Ryo e il +1 in Scheda.
     
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2 replies since 31/3/2015, 10:58   109 views
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