Takezo Kaguya vs "Kohaku Kyofu"

Svegliati! Qualcuno ti sta aspettando Questo brusco risveglio fu accompagnato dal lancio di un bozzolo informe di abiti sul suo viso. Kohaku sbatté l'unica palpebra libera, l'altra era coperta da delle bende come al solito. Era mattina? o forse era sera inoltrata? Non poteva saperlo, nel Covo non c'erano finestre né orologi a parete, le uniche fonti di luce erano lampade elettriche là dove i cavi dell'alimentazione erano riusciti ad arrivare, sennò semplici torce. Si alzò grugnendo, non sapeva se aveva dormito per tutta la notte o semplicemente aveva solo schiacciato un pisolino pomeridiano. Quel senso di non sapere lo lasciava nervoso, forse anche leggermente irritato dalla situazione. Ormai erano passati parecchi giorni da quando aveva "sconfitto" Ito, quel vigliacco manipolatore d'argilla e il suo braccio era completamente ricresciuto. Afferrò gli abiti. Non fece caso alla stranezza fino a quando non li ebbe addosso. Erano gli abiti che aveva indossato nel suo scontro mortale. Erano ripuliti e ricuciti in più punti, ma erano loro. Ma cos...
Muoviti non ho tutto il tempo del mondo... disse Jirama con una voce stizzita dalla fretta. Si girò per notare che anche tutto il suo equipaggiamento era lì, riverso a terra in un mucchietto disordinato, ma sembrava esserci tutto. Davvero lo volevano armato? Cosa stava succedendo? Senza fiatare si vestì di tutto punto e uscì. Kamai era appoggiata alla parete, la maschera inespressiva che lo fissava con quei buchi neri al posto degli occhi. 'Giorno disse sollevando la mano verso di lei. Jirama lo spintonò in avanti con una manata in mezzo alle scapole. Muoviti ho detto!
Kohaku sospirò e si incamminò verso la fine del corridoio a passo misurato. Aveva bisogno di un poco di tempo per pensare, per capire cosa stava succedendo. Hinode era fuori in missione, come al solito, non c'era mai nei momenti importanti, maledetta bionda dagli occhi azzurri. Si passò una mano tra i capelli neri ricresciuti da poco con un gesto delle dita libere si sistemò al meglio le bende sull'occhio, non aveva indossato il corpinaso in bende, era rimasto sciolto intorno al collo. Lo condussero per un paio di corridoi, alla terza svolta, Kohaku aveva già intuito dove lo stessero portando. Mi stanno portando nella stanza di allenamento, cosa diamine vorranno? Mettermi alla prova per uno scontro? Ha senso mi hanno dato l'equipaggiamento necessario per combattere... Sospettava fosse un altro test. Ultimamente la Mano e un altro paio di scienziati erano venuti lì per testare il suo braccio, raccogliere sangue e cellule, avevano osservato lo sviluppo delle stesse. "Grandi novità" aveva bofonchiato la Mano sghignazzando selvaggiamente. Grandi novità a quanto pare erano all'orizzonte per i suoi sviluppi, e forse le sue maledette cellule lo avevano aiutato non poco in questo. Scosse la testa, non aveva voglia di chieder ai due ninja incappucciati di nero e con due maschere bianche alle sue spalle di cosa si trattasse. Avrebbe visto con i suoi occhi e si sarebbe preparato al peggio. Camminando aveva sentito un peso nella tasca destra del gilet, strano non doveva esserci nulla lì. Sollevò la man cacciandola dentro e rimase sorpreso. Cerano...dei kunai? In mezzo ai manici e agli anelli metallici trovò un foglio di carta. Lo afferrò portandolo fuori, c'era scritto qualcosa.
"Spero ti piaccia questo regalino, fallo secco biondo" Sorrise leggermente. Riusciva sempre a stupirlo. Ne tirò fuori uno e lo osservò saggiandone il peso mentre camminava. Era proprio come diceva la descrizione. Forse leggeremente più pesante di come se lo aspettasse, ma andava bene. Il manico era liscio di un colore marrone chiaro, era lì che andavano messi immaginava. Li rimise a posto, magari gli sarebbero serviti più tardi.
Alla fine arrivò all'ingresso della sala da allenamento e rimase sorpreso di non trovarci nessuno all'interno. Beh, in parte sorpreso, sospettava che avrebbe dovuto affrontare qualcuno, ma pensava o forse sperava, di dove affrontare o Kamai o Jirama. Gli sarebbe piaciuto spaccare un paio di maschere. Gli sarebbe piaciuto spaccare un paio di maschere e vedere le loro facce sorprese dietro di esse.
Allora? Mi avete portato in questa arena vuota solo per illudermi?...Oppure uno di voi due sarà il mio sfidante? Disse sorridendo leggermente. Sì gli sarebbe piaciuta la prospettiva di picchiare uno di quei due, o di farsi picchiare. Nessuno dei due rispose ma si posizionarono a fianchi dell'uscita in silenzio. Kohaku si girò verso di loro, le mani aperte ai lati, come a dire "e allora?". La risposta non arrivò. In compenso Kamai tirò fuori dal mantello una cartellina e una penna, poi si mise in attesa. Kohaku scosse la testa e si girò di nuovo per guardarsi intorno. Non sembrava esserci nulla di strano in quel posto.

Si aggirò per l'enorme stanza vuota, sentendo il rumore dei suoi passi echeggiare nella stanza. Era vestito come al solito, divisa di Iwa nera con entrambe le maniche, parabraccia su entrambi gli avambracci, guanti rinforzati, bende intorno all'occhio sinsitro e al braccio destro. L'equipaggiamento di sempre. L'unica eccezione era il coprinaso in bende che era stato sciolto e lasciato penzolare intorno al collo a mo' di sciarpa. Non aveva voglia di indossarlo quel giorno. Si aggirò intorno per un paio di minuti mentre aspettava estrasse di nuovo il kunai che aveva tirato fuori prima dal gilet. Beh se devo aspettare, tanto vale farlo facendo qualcosa...vediamo come funzionano... Impresse i sigilli necessari su tutti e dieci i Kunai Shunsui. Era proprio come diceva il rotolo, il costo di Chakra era stato molto più esiguo. Davvero convienente Penso facendo roteare uno di quei kunai intorno al dito. Ripose il resto e se ne lasciò uno in mano, continuando a saggiarne il peso, doveva abituarvisi.

Una volta finito si girò verso i due ninja mascherati all'ingresso. Quindi? I due non risposero ma volsero le maschere verso un'altra porta che dava su quell'arena, una porta di pietra che, quasi ad aver udito la sua impazienza, si era aperta leggermente con un sfregare secco lasciando trasparire una sagoma.

Spostò a disagio il peso da un piede all'altro. Le porte ci mettevano una vita ad aprirsi. Di sicuro amano la teatralità...ma io non ho tempo da perdere qui, dannazione, muoviamoci! Si disse facendo roteare il kunai nella mano destra e riafferrandolo per il manico. Alla fine le porte si aprirono e davanti a lui apparve un ninja dall'aspetto familiare. Il pensiero che attraversò la testa del ninja bendato fu identico a quello che molto tempo prima era apparso quando aveva visto per la prima volta quel ninja.
Quando è grosso Fu come una specie di Dejavu, il corpo era lo stesso ma il volto, il volto non lo aveva mai visto.
Ci siamo già incontrati da qualche parte? Furono le parole che il ninja dai capelli neri rivolse al suo avversario. Quello non rispose ma continuò a camminare in avanti, lentamente, lo sguardo fisso davanti a sé. Che problemi aveva? Kohaku aggrottò l'unico sopracciglio libero mentre la sua mentre già rifletteva su un possibile scontro, senza pensarci due volte il kunai trindente volò via dalla propria mano mirando dritto alla gola dell'avversario davanti a lui. Il kunai affondò con un tonfo sordo, non una mossa era stata fatta dal suo avversario per scansare quell'arma, non un braccio era stato alzato. Fuori dalla trachea non uscì sangue bensì un fiotto marrone, liquido.
Eh! Fu il primo pensiero che al ninja venne in mente, non riuscendo a seguire il resto mentre già nella sua testa squillava ogni tipo di campanello d'allarme possibile. Si chinò di scatto, aspettandosi un attacco da un qualche punto, molto probabilmente sulla sinistra, visto dove era posto il suo punto cieco. Le porte alle spalle del ninja si erano chiuse, quindi...dove diamine era il suo avversario? Non riuscì ad elaborare più a lungo la cosa che, mentre già si girava verso la sinistra, un forte dolore lancinante lo trafisse sulla spalla lasciandogli un profondo taglio su di essa. Rotolò all'indietro mentre del sangue schizzava per terra, macchiando le pietre lucidate dell'arena di un rosso vermiglio. Kohaku non emise suono, nonostante il dolore e lo smacco per essere stato subito colpito in quel modo. Il suo unico occhio libero saettava a destra e a sinistra ma non vedeva nulla. Il silenzio calò di nuovo nella stanza, rotto solo dal rumore di una penna che scribacchiava su un foglio. Un moto di irritazione salì in gola a Kohaku. Smettila di scribacchiare, puttana! Fu quasi tentanto di lanciare un kunai in direzione di Kamai, ma non avrebbe cambiato le cose, doveva concentrarsi su altro. Un attacco era arrivato, qualcuno era entrato nella stanza, non lo aveva visto entrare ma ci doveva essere. Non è un Genjutsu, non ho visto sigilli, né altro se fosse stato quello dei petali avrei dovuto vederlo dissolversi in petali rosa o simili...Forse è un ninjutsu, mi ricordo di averne visto uno quando ancora ero regolare, con Oni Baku...il suo Byakugan era riuscito a vedere chi si nascondeva alla vista...Potrei fare lo stesso con lo Sharingan...molto probabile visto che posso vedere il Chakra...
Simpatico attacco... Ovviamente erano nelle Terre di Nessuno c'era da aspettarsi che l'avversario avrebbe giocato sporco.
Chissà perché continuo a stupirmi tutte le volte che succedono queste cose... Pensò. Era ancora indeciso sul cosa fare, ovvio non poteva perdere tempo, l'avversario non sarebbe stato fermo a guardare. La prima cosa da fare era trovarlo ovviamente ma come? Doveva puntare su qualcosa di più sottile, doveva tenersi le carte più importanti per dopo? Lo scribacchiare della penna sul foglio di carta riprese e Kohaku non ci vide più.
Al diavolo, ne ho abbastanza di tutte queste seghe mentali. Il gesto fu rapido, sollevò il pollice sinistro, lo affondò tra le bende che coprivano l'occhio e le sollevò in un istante. Aprì l'occhio, liberando lo Sharingan.

La vista virò improvvisamente, cambiando colore alle cose mentre davanti a lui appariva finalmente una figura infiammata di Chakra, una persona che l'occhio normale non aveva potuto vedere fino ad un attimo prima. Nell'attimo in cui lo aveva visto apparire aveva composto le mani in pochi rapidi sigilli e sputato addosso al bersaglio un fiotto di sciroppo denso per poi continuare appoggiando repentinamente le mani a terra e immettendo una massiccia quantità di Chakra Doton nel terreno. Era parecchio tempo che si era allenato, adesso aveva voglia di dare tutto sé stesso contro quel misterioso avversario.

Quattro lance uscirono dal terreno, una per ogni punto cardinale, puntando tutte all'altezza del petto dell'avversario. La tecnica in sé era piuttosto facile da anticipare, ma contava sulla viscosità del campo di sciroppo per fermare il proprio avversario. In più, nel momento in cui le lance uscivano dal terreno, il ninja aveva afferrato un kunai munito di cartabomba e lo aveva lanciato con qualche secondo di ritardo contro il proprio avversario allo scopo di prenderlo nel momento di distrazione dato dalle lance di fango stesse. Nel momento in cui quello fu abbastanza vicino lo fece detonare sollevando una grossa nuvola nera sul terreno.
Sentiva lo Sharingan prosciugare la sua riserva di Chakra come una sanguisuga attaccata alla sua linfa vitale, era tempo di testare il limite fino al quale avrebbe potuto spingersi con quell'occhio.

Il Chakra pulsava nel suo occhio sinistro. Chino in avanti con le mani a terra osservava le lance muoversi in avanti verso il suo avversario. Qualcosa di inaspettato accadde: all'improvviso la ferita sulla spalla esplose di un dolore lancinante, mentre un fiotto di sangue schizzava da essa, macchiando la pietra intorno ai suoi piedi. Strabuzzò gli occhi, il dolore era quasi accecante ma non perse di vista il suo avversario, l'occhio sinistro vedeva il Chakra di questo pulsare davanti a lui. Che diamine è successo? Muovere il braccio gli risultò ancora più difficile, ancora più doloroso. Un attimo dopo l'avversario scomparve. Cazzo! Fu l'unico pensiero, il tempo necessario per attingere alla sua tecnica prima ancora di pensarci. Non c'era il tempo per fare i sigilli, non c'era il tempo per riflettere. Qualcosa dentro di lui gli diceva che doveva togliersi di lì e basta.

Attinse ad una enorme quantità di Chakra e, d'improvviso non fu più lì. Il mondo intorno a lui cambiò in un battito di ciglia mentre di colpo si trovava in piedi accanto al clone di fango del suo avversario. L'occhio sinistro si spostò nel punto in cui era un istante prima, giusto in tempo per vedere comparire il suo avversario, quella massa di Chakra blu dalle imponenti dimensioni che sembrò menare un grosso braccio puntuto verso il punto in cui si trovava. Compose i sigilli in un attimo mentre l'acqua si condensava nel suo stomaco per poi sputare il getto d'acqua in una lama sottile e letale di Chakra Suiton.

Sputò il getto alle spalle del suo avversario e poi lo diresse in una linea orizzontale verso di questo puntando a tagliarlo all'altezza della vita. Vogliamo fare sul serio? Ti accontento maledetto!

Ah ecco! ora si che mi ricordo di te. Pensò non appena vide il suo avversario protendere la mano e assorbire il suo Jutsu Suiton. Kohaku chiuse l'occhio sinistro, interrompendo l'usura di Chakra dello Sharingan, quel Doujtusu era peggio di una sanguisuga. Si sentiva esausto, piccole goccioline di sudore imperlavano la sua pelle, per non parlare della grossa ferita alla spalla che colava sangue sulla divisa appena pulita. Si ricordava benissimo dove aveva visto quella tecnica, era una cosa che un tempo aveva creduto esclusiva di Travis Fuuma, ma le sue certezze erano crollate quando quel gigante mascherato l'aveva usata contro di lui parecchio tempo prima. Travis mi disse che era il potere del suo Rinnegan, ma questo non sembra averlo...o forse si? Il suo occhio libero andò a quello bendato dell'avversario. Era la prima volta che finalmente lo vedeva in faccia. Almeno parte della faccia, anzi solo l'unico occhio libero. Questo ci tiene davvero alla riservatezza eh? Ah come biasimarlo....del resto parlo io...
Piacere di reincontrarti. Sono quello che hai quasi fatto a fette nello scontro privato sovvenzionato da un pirla di mercante di Iwagakure. Ti devo restituire il favore. Che ne dici di divertirsi?
Si, mi ricordo di te...Beh, ovviamente non rifiuto mai un buono scontro... Disse sollevando la mano e afferrando il Kunai Shunsui dal corpo del clone dell'avversario. Con un gesto lento e preciso, pulì la lama dal fango prima di riporla nel suo gilet. L'avversario sembrava essersi fermato dall'attaccare, forse avrebbero potuto prendersi un attimo di pausa.
Ma quella gente la...ti stanno facendo una bella pagella? Non potevano star dietro a un vetro così che non li vedessimo??? mi infastidisce...
Uno sguardo di sfuggita sui due spaventapasseri incappottati, prima di tornare sul gigante. Certo stavano facendo amichevole conversazione, ma non era il caso di abbassare la guardia. A quanto pare non mi vogliono lasciare solo, che carini vero? Estrasse un altro kunai tridente, soppesandolo tra le dita. Quindi...ancora non so il tuo nome...che ne dici di scambiarci questa informazione mentre stiamo qui a riprendere fiato? Il mio è Kohaku Kyofu... Strinse l'unico occhio libero, muovendosi leggermente sulla sinistra di un paio di passi. Gli dava una leggera apprensione avere quel clone di fango al fianco. Cercava di ricordarsi come aveva fatto l'ultima volta a ferire il suo avversario vista quella difesa scomoda dai ninjutsu...Ah giusto...gli shuriken potenziati...non sarà affatto facile...ha già visto questa offensiva...beh mi sa che dovrò ripetermi... Già mentre parlava aveva spostato il braccio libero verso la borsa sulla schiena. La mano destra che continuava a lanciare in aria il kunai Shunsui, come a voler distrarre l'avversario. Appoggiò la mano su cinque shuriken, immettendoci dentro il proprio Chakra Fuuton, sentì un formicolio al dito che portava l'anello, aveva deciso di aumentare le capacità offensive della sua tecnica.
Sai, ancora non mi è chiaro come...Annulli le mie tecniche...un tempo conoscevo un ninja che era capace di fare una cosa simile....e la cosa strana è che mi aveva detto che era l'unico in grado di farlo... Una semi menzogna, Travis gli aveva detto che quello a cui aveva assistito nel loro scontro altri non era che il potere del Rinnegan, ma non aveva specificato se ogni sua azione era dovuta al poter dell'occhio o meno. Lasciò uscire la mano dalla tasca, ormai doveva avere finito con gli Shuriken e riusciva a percepirne la presenza sotto il suo controllo.

Lo dicevo così, come una riflessione personale....adesso però penso sia il caso di rimetterci a combattere...i due spauracchi diventano impazienti...
Con la stessa semplicità con cui aveva iniziato a parlare tranquillamente aveva aperto di nuovo l'occhio sinistro, liberando il potere dell'arte oculare. Adesso avrebbe visto se quell'acquisto sarebbe servito o meno a qualcosa.

Nell'istante in cui aveva liberato lo Sharingan aveva cercato gli occhi del suo avversario per poi lanciare in un attimo una potente illusione che avrebbe dovuto distrarlo il tempo necessario per far sfrecciare i propri shuriken fuuton dritti verso il suo petto. L'illusione avrebbe dovuto avvolger l'avversario nei rami di legno dell'albero, subito dopo, nel momento in cui si fosse liberato dai secondi concentrazione richiesti per eseguire la tecnica, avrebbe fatto uscire gli shuriken e scagliati dritti come fusi uno dopo l'altro contro il nemico.

La velocità con cui il suo avversario reagiva era incredibile. Quel gigante stava riuscendo a tenere testa alle sue tecniche più veloci e anche fin troppo bene. Prima l'Hiraishin ora l'Inazuma... oltretutto era fin troppo veloce per lui e aveva bisogno di tenergli testa in qualche modo. Sebbene abbastanza veloce, non poteva fare affidamento costante sull'Hiraishin o avrebbe subito finito il Chakra, amava quella tecnica ma era fin troppo dispendiosa per i suoi gusti. L'Inazuma non era abbastanza veloce, sfortunatamente. Un problema da non poco a dire il vero. La sua sfera d'aria era partita e, nel momento in cui l'aveva lanciata, Kohaku aveva visto e intuito che, non sarebbe andata a buon fine. La preveggenza dello Sharingan unito alle sue capacità deduttive, gli avevano suggerito che, neanche stavolta, quell'attacco avrebbe scalfito il suo avversario. Diamine, mi sta proprio mettendo in serie difficoltà questo qui...Lo ha fatto la prima volta e lo sta facendo anche adesso...per gli spiriti devo inventarmi qualcosa e alla svelta. La sua reazione fu istantanea, mentre l'avversario si girava per scagliarsi contro di lui, passando bellamente attraverso la Sfera d'Aria, il ninja bendato non perse tempo.

Alleggerire il proprio peso fu questione di un attimo, e su subito sentì il proprio corpo molto più libero e sciolto di quanto non fosse un secondo prima. Approfittò di questa rinnovata velocità per eseguire una rapida serie di azioni. Lanciò un kunai shunsui in direzione del nemico, nel mentre che il braccio destro era piegato davanti al volto, impegnato nel lancio del kunai, con la mano sinistra aveva portato alla bocca una pillola del soldato. La mira era stata però volutamente calibrata su una manciata di centimetri sopra la testa dell'avversario. Il kunai volò dritto sopra di lui, conficcandosi circa dieci metri più indietro, sulla roccia del soffitto, non voleva correre rischi inutili, forse il suo avversario avrebbe pensato che aveva mancato di poco il bersaglio o forse no, in ogni caso non voleva rischiare. Il gigante mascherato fu su di lui in un baleno, le braccia protese verso l'alto, pronto a scagliare ancora una volta un attacco che Kohaku sospettava, lo avrebbe trasformato in un hamburger in un solo colpo. Fortunatamente era diventato abbastanza veloce da muoversi al passo con la capacità di preveggenza del suo Doujutsu e questo gli permise di spostarsi di lato con uno scatto all'ultimo secondo.
Le braccia dell'avversario si abbatterono al suolo con un colpo che lo mancò per un soffio, squassando il terreno mentre lui rotolava via. Si rialzò in un lampo lanciando tre shuriken verso il viso del nemico, non era mirato a ferirlo davvero, ma solo a dare a sé stesso il tempo necessario per rialzarsi, senza venire aggredito subito.
Diamine se sei veloce! disse girandosi e cercando l'unico occhio libero del suo avversario.
Ma non abbastanza per me! Disse mentre scagliava il suo Genjutsu più potente. Veramente una tecnica formidabile, era solo dispiaciuto di non averla potuta usare contro Ito. Era anche vero che allora, il suo Sharingan non era così forte da permettergli di lanciarla così subdolamente.

Non alterò nulla intorno a loro, decise di lasciare tutto come stava ma, una volta finto di parlare, aveva fatto sparire sé stesso agli occhi dell'avversario, per far riapparire un illusorio Kohaku alle spalle, kunai shunsui alla mano, mentre trapassava da parte a parte il collo del gigante, schizzando sangue sul pavimento di pietra. Aveva dipinto il dolore e la sofferenza di chi moriva soffocato nel proprio sangue come un vero pittore, proprio perché quella tecnica, molto tempo addietro, l'aveva subita lui stesso in quel modo. Ricordava bene cosa si provasse e lo aveva replicato in quella illusione.
Durante il genjutsu era riuscito ad infilare entrambe le mani nella borsa. Al termine della stessa estrasse la mano sinistra, lanciando un kunai munito di cartabomba dritto in mezzo alle gambe dell'avversario, confidando nello stato di confusione e facendo detonare la cartabomba appena fu abbastanza vicina. Nel mentre incanalava Chakra Fuuton, potenziandolo con l'anello Kita, nella mano sinistra, stretta intorno a cinque shuriken. Nel momento stesso in cui la cartabomba esplodeva e sollevava una enorme nuvola di fumo nero, gli Shuriken uscivano dalla sua borsa ronzando come calabroni. Li fece convergere subito puntando all'ultima punto in cui l'aveva visto, mirando al petto dello stesso e facendoli arrivare da ben cinque direzioni differenti. Vediamo se ti prendo stavolta!

Una nube di fumo bianco esplose fuori da quella della cartabomba. Kohaku seppe subito di cosa si trattava. Mi sembra di essere in un dejavu...anche l'altra volta aveva usato una evocazione...Stavolta però squarterò quel grosso serpente. Pensò. I suoi Shuriken si conficcarono nella pelle dell'animale, forse non gli avevano fatto nulla o forse un poco di male glielo avevano causato, poco importava, non aveva intenzione di starsene lì a guardare mentre quell'enorme animale si muoveva minaccioso verso di lui. Il suo occhio rosso era stato sigillato, non aveva bisogno di lui per un po', oltretutto le sue riserve si stavano assottigliando e sembrava che l'avversario non fosse intenzionato ad attaccarlo in corpo a corpo, lo chiuse mentre con l'altro non aveva mancato di notare come anche uno degli occhi del suo avversario si fosse chiuso, liberando alla vista quello coperto dalla bandana. Sembra che qui non sono l'unico ladro di Doujutsu eh...sospettavo ci fosse qualcosa sotto...Lo ha preso da Travis? In ogni caso non aveva molto tempo per riflettere, la grossa evocazione richiamava la sua attenzione.
Più è grande...più facile è colpirlo... I sigilli avvennero in una rapida sequenza. Prima portò le mani al petto creando un Kage Bunshin poi cominciò a correre verso sinistra, fiancheggiando il grosso animale.


Il Kage Bunshin appena creato aveva già iniziato la sua serie di sigilli in quell'attimo fuggente gonfiò le guance riempite di Chakra Suiton per poi sputare un grosso getto d'acqua contro l'animale.


L'originale nel frattempo si era spostato lateralmente all'avversario, pronto ad attaccarlo dal fianco. Aveva corso rapido come una scheggia, deviando il percorso e la carica del serpente che lo aveva puntato fino all'ultimo, quando aveva agilmente scartato di lato, evitando il suo assalto. A quel punto aveva eseguito un rapido lancio di Shuriken contro il suo avversario. Erano in totale sette Shuriken, due miravano al viso, tre al petto e due alle gambe, il lancio finì con l'ultimo kunai munito di cartabomba che venne lanciato parecchi secondi dopo, nel tentativo di spiazzare l'avversario.