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Narrato, «Parlato», "Pensato", "Telepatia", «Parlato Copie», «Parlato Evocazioni», «Parlato Katashi», «Parlato Altri», «Parlato Altri».
Non era mai successo, se non assai raramente, forse una o due volte, che avesse contatti direttamente con il Professore in vista di un nuovo lavoro. Magari era semplicemente un caso fortuito e non dovuto a una qualche motivazione in particolare, eppure rappresentava pur sempre un caso eccezionale. Era da tanto che non incontrava personalmente quel vecchio Mukenin carismatico, la cui aria a Kisuke aveva sempre dato l'impressione non solo d'essere un uomo tutto d'un pezzo ma anche in grado di poter fare a fattine parecchi shinobi nonostante l'età... e adesso il kiriano era lì in quello scantinato che attendeva i suoi comodi. Non dovette attendere chissà quanto, poiché il Professore si mostrò alla porta delle scale solo con qualche minuto di ritardo, ma sostanzialmente era Kisuke ad essersi presentato lì con un leggero anticipo. Sebbene l'idea generale che si poteva avere dei Mukenin dall'esterno fosse quella di criminali pazzi scatenati e al completo sbando, quelli con cui Kisuke aveva avuto contatti era in gran parte la faccia della medaglia che rappresentava una criminalità organizzata, e in quanto tale Kisuke ci teneva a rispettare una certa etichetta e di certo non porsi sotto una cattiva luce agli occhi di un uomo che emanava rispetto e per cui era, seppur sotto copertura, un sottoposto. Non appena lo vide Kisuke smise di rimirare la maschera di ceramica che rappresentava l'effige di un Oni che stava osservando e rigirando finora, quindi si alzò subito. «Professore» disse semplicemente, eseguendo un mezzo inchino. «Perdonami il ritardo, Hisao.» «Sono solo pochi minuti, non vi preoccupate assolutamente.» «Il tempo è denaro, non dimenticarlo mai. Anzi, il tempo è la moneta dell'uomo moderno. Molti non lo tengono in alta considerazione al giorno d'oggi e si costruiscono un destino assai discutibile. A proposito di denaro...» L'uomo infilò un mano all'interno del giacco e da una tasca interna ne tirò fuori un piccolo rotolo che porse poi al Momochi. «Un bel lavoro da solitario. Sei felice?» Kisuke immaginò che alle orecchie del Professore fossero giunte le sue lamentele riguardo l'ultimo lavoro che gli avevano assegnato in compagnia di Shin Masayoshi, ma non rispose. Si limitò a leggere il contenuto della missiva in assoluto silenzio. "Megumi Yuki, Mukenin di livello A, nota come la Primula Nera, nata nel Clan Yuki e in possesso dello Hyouton, quindi del Suiton e del Fuuton, ed evoca dei Felini... e 'sti grandissimi cazzi?" si ritrovò a pensare, dopo aver terminato di leggere. «Chi è questa qua?» «Un nostro ex affiliato. Lì hai tutto quello che ti serve sapere, basta leggere.» «Vero» ammise Kisuke. «Mi chiedevo in cosa si fosse immischiata per meritarsi la caccia.» «Ti basti sapere che ha fatto il doppiogioco, con noi, e non è una cosa che mi piace particolarmente. Per che cosa poi...? Adesso starà gestendo chissà quale affare o facendo da guardia a chissà quali sostanze mutagene sperimentali.» «Qualsiasi cosa stia facendo me ne occuperò e farò in modo che sia l'ultima. Qualche raccomandazione in merito?» «Portagli i miei saluti.» Kisuke si accorse come lo disse quasi con rabbia raggiante. «Anche se in punto di morte, deve sapere. Per il resto non mi interessa granché, ammazzalo pure come ti pare.» «Sarà fatto» assicurò Kisuke. «Se mi è concesso...» Il Professore non lo fece neanche terminare, intuendo quale fosse il senso di quelle parole, e lo congedò con un cenno noncurante (sembrava stanco, notò Kisuke), consentendo al kiriano di mettersi immediatamente al lavoro in quella che poteva essere tranquillamente definita una caccia all'uomo. "Reihou... interessante" si ritrovò a pensare Kisuke. C'era stato poi non tante volte, lì a Reihou, una delle città più vicine all'ex Villaggio della Terra, ma non si sarebbe ugualmente perso. Peccato che però non avesse poi così tante conoscenze per sapere a colpo sicuro quali fossero i posti migliori in zona per trovare le piste giuste sul suo obiettivo. Prima di andare all'incontro con il Professore, aveva portato con sé già tutto il suo equipaggiamento essenziale già bello che pronto e preparato, quindi l'unica visita che fece all'Orca Arpionata prima di uscire dalla città fu soltanto per lasciare un messaggio ai gestori e per prendere delle piccole scorte di cibo che lo avrebbero sostentato durante tutto il viaggio fino alla città di Reihou e anche qualcosa pure per dopo, nel qual caso una volta lì si fosse sentito costretto a mantenere in assoluto un basso profilo per non penalizzare il corso della missione. "Spero che non debba davvero ridurmi fino a quel punto" si disse. Rapido si lasciò Yamamichi alle spalle, immergendosi in quel territorio brullo e spietato che erano le Terre di Nessuno, dove dietro roccia, dietro ogni rudere, dietro ogni angolo d'ombra vi era sempre la possibilità che ci fosse un tagliagole. Era quello il pericolo maggiore lì, nelle Terre di Nessuno. Non che in qualunque altro Paese non ci fosse la possibilità, ma di sicuro era inferiore, mentre lì invece rappresentava una certezza. Fortunatamente la manie sulla sicurezza di Kisuke maturate anche nel corso delle sue avventure nel mondo ninja e la sua particolare attenzione nel non fidarsi di nessuno, lo aiutavano a viaggiare anche in quella terra infame senza eccessive difficoltà. "Non ho nessuna traccia o informazione da cui partire, se non che la sua base operativa sia per l'appunto a Reihou" analizzò Kisuke leggermente frustato. Spesso e volentieri, quando aveva anche solo una minima traccia, richiamava uno dei suoi cani ninja; bastava affidarsi al loro infallibile fiuto e il gioco era fatto. In alternativa, da quando era entrato in possesso del Byakugan, se sapeva bene cosa cercare liberava il Doujutsu e anche in quel caso il gioco era fatto. Tuttavia adesso, in quest'occasione, la situazione si complicava. Il Professore gli aveva sì fornito una foto e dei dati, e infatti Kisuke avrebbe anche provato a cercare con il Byakugan, ma non era poi tanto improbabile che il bersaglio avesse ad esempio mutato il proprio aspetto per non attirare troppe attenzioni indesiderate. Anzi, a meno di non possedere una fortuna sfacciata e un bersaglio altamente stupido, ciò era quasi certo, di conseguenza avrebbe dovuto ricorrere a una basilare e classica indagine. Questo perché per l'appunto un Mukenin classificato come di livello A, per arrivare ad essere classificato come tale e sopravvissuto fino a quel momento, a meno che non avesse chissà quale idea di se stesso o non fosse uno stupido pallone gonfiato, molto probabilmente conscio di eventuali inseguitori avrebbe provato quanto meno a non far vedere in giro la sua faccia. "Tant'è che se n'è anche andata subito ben lontana da Yamamichi" constatò il kiriano. Praticamente era quasi dall'altra parte del Paese della Terra. "Vabbe', per adesso pensiamo a raggiungere Reihou" si disse. "Al resto penserò poi quando sarò lì."
Per giorni e giorni vagò come un fantasma per le Terre di Nessuno, passando davanti a tanti villaggi e villaggetti, nonché anche ad alcune città di maggior rilievo. In alcuni di essi si fermò per fare una sosta più comoda, la notte o a metà giornata. Prima di passare dinnanzi all'ex Villaggio della Roccia in linea d'aria, Kisuke passò anche in prossimità del famoso Albero dell'Impiccato, che quest'oggi con tetra fierezza vantava la bellezza di ben otto cadaveri penzolanti.
Alle porte di Reihou, il kiriano trovò di guardia due uomini armati. "Che palle, saranno una seccatura" disse a se stesso. Non se lo aspettava. Era probabile prevederne la presenza, ma non poi così tanto, dunque non si aspettava ugualmente che ci fossero. Il Professore aveva i suoi uomini per tutta la città, ad esempio, ma nessuna guardia stanziata alle porte della città. Non era una cosa che riteneva intelligente né utile, per il semplice fatto che lì in quelle terre infami non era come in tutti gli altri Paesi e soprattutto non era affatto semplice che nessuno si introducesse all'interno dei confini clandestinamente. Al contrario, tutte quelle risorse era meglio sfruttarle per tenere sotto controllo chiunque muovesse un solo passo all'interno della città. Ad ogni buon modo, non sapeva per conto di chi lavorassero quelle due guardie a Reihou e secondo quale principio, quindi Kisuke avrebbe difficilmente potuto sapere quale fosse la loro vera forza nell'impedire l'accesso alla città, ma comunque loro vedendo uno straniero l'avevano giustamente bloccato prima che potesse entrare in città. «Ehi, fermo lì, straniero!» «Accogliete così un qualunque straniero?» «Se è armato, bendato e quant'altro... è il minimo, se si vuole preservare un minimo di quiete in questa città.» «Capisco, ma io vorrei entrare.» «Il motivo?» «Perché lo dovrei dire a voi?» «Perché altrimenti non ti facciamo passare.» «Non credo siate un'autorità vera e propria della città. Lo siete?» «Mi prendi per il culo? No.» "Interessante. E per quale motivo vi mettete a far da padroni?" pensò tra sé. «Quindi non vi devo nulla» disse, invece. «E noi non ti dobbiamo consentire l'accesso alla città. Siamo pari.» Al sentire quelle parole Kisuke sbuffò e si strinse nelle spalle. «Devo incontrare un vecchio amico» disse loro portando la mano destra all'elsa della spada. Avrebbe potuto anche entrare clandestinamente, sfruttando l'invisibilità del Manto senza Polvere, ma non voleva dare la soddisfazione a quei due cani. Se volevano con un simile espediente ottenere un pagamento in denaro, informazioni o se semplicemente pretendevano di far valere una posizione fasulla su uno straniero, ne avrebbero pagato le conseguenze. «Potevi dirlo subito» gli rispose una delle due guardie, scambiandosi uno sguardo d'intesa con l'altra. Dopo che i due si mostrarono con le ostilità a zero, Kisuke attese qualche secondo prima di abbassare la mano, staccandola dall'arma, per poi muoversi verso la città. Reihou era una cittadina che, rispetto ad altre del Paese della Terra, rispecchiava maggiormente quella che era l'essenza vera e propria delle Terre di Nessuno, almeno secondo il kiriano. Era spenta, richiamava prevalentemente il color della roccia in ogni dove, e mostrava ancora le cicatrici di una guerra passata, ma al tempo stesso vantava una popolazione che segretamene continuava ad essere forte, a mettere in silenzioso movimento la città, ad andare avanti, a non arrendersi mai nonostante la vita fosse dura e tutt'altra che agiata. Kisuke camminò lungo le strade dissestate di Reihou con occhi ben aperti, orecchie ben parate e chiappe belle strette. Normalmente sarebbe andato in cerca di informazioni, voci, cibo e un tetto per la notte, mentre stavolta andò in cerca soltanto di un luogo nascosto e sicuro in cui poter sfruttare in tranquillità e in gran segreto il Byakugan per togliersi lo scrupolo di cercare il suo bersaglio.
Byakugan [Occhio destro] Livello: B Tipo: Doujutsu Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi. Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°. [Lunghezza massima per livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km]Consumo: 10 (A Turno)
Dopo ampi e lunghi controlli, con il Byakugan attivo si tolse immediatamente il dubbio con la sua vista senza limiti, assicurandosi che la strada più semplice per questa missione non era percorribile. "Come volevasi dimostrare, non c'è traccia di una con la sua faccia qui a Reihou. Devo procedere con il piano B. Da quel che ha detto il Professore sembra essere una interessata ad avere sempre le mani in pasta un po' ovunque, ma ha il vizietto di tirare troppo la corda per la troppa gola. Potrei provare a mettermi in contatto con qualche criminale trafficante della zona. Eventualmente potrei riuscire a trovare anche indirettamente qualche informazione, voce o traccia su di lei, o magari potrebbe anche lei interessarsi a me, se viene a sapere che ho chiuso un buon affare o se sono interessato a farne" si disse, e ormai era deciso: non poteva far altro che mettersi in gioco. Il primo passo che aveva studiato di fare, era quello di raggiungere una bisca clandestina. Con il Byakugan non era riuscito a trovare quella kunoichi del Clan Yuki, ma aveva intravisto nella città un sotterraneo molto interessante al di sotto di una taverna. "Ottima pensata" riconobbe mentalmente Kisuke. "Come fanno in molti, nascondere qualcosa in un sotterraneo segreto va sempre bene ed è sempre efficace, dato che così nessuno da fuori può sapere che esiste. Sempre a meno di non saperlo già o di avere una dritta, visto e considerato che oltretutto è pure difficile capire dove finisca il casino fatto da una locanda e dove inizi quello di una bisca sotterranea." L'esponente del Clan Momochi si mise immediatamente in movimento alla volta di quella taverna. Aveva già visto tramite il Byakugan l'insegna che rivelava il suo nome, Roccia del Mare. Non era neanche tanto distante da dove si trovava, quindi la raggiunse in ben poco tempo. Non appena entrato nel locale, Kisuke avanzò in mezzo al casino guardandosi attorno e verificando da presente com'era la situazione lì. Infine, andò a sedersi al bancone. «Buonasera, cosa vi servo?» A rivolgersi subito a lui fu il banconiere, un uomo sulla sessantina. «Uno del migliore umeshu che hai.» L'uomo fu un attimo preso di sorpresa dalla richiesta, tant'è che rispose: «Viene... viene a costare quasi trecento Ryo, caro signore...» «I soldi non mi mancano. Riuscissi magari a farne di più, altro che umeshu...» «Avete chiuso un buon affare?» «Chiamiamolo così.» «Scusatemi se sono stato indiscreto...» «Non c'è problema» disse Kisuke con un cenno noncurante. «Ultimamente preferisco guadagnarmi da vivere giocando d'azzardo piuttosto che sfoderare le lame. Molto più redditizio e molto più sicuro. Dipende da come gira la fortuna, certo, ma quanto meno non rischio di perderci la testa. Per questo motivo non posso dire solo lontanamente di aver fatto un buon affare...» L'uomo annuì e lo lasciò ai suoi per pensieri per voltargli le spalle e andare a preparare l'ordinazione. Dopo un paio di minuti tornò da lui, servendo al banco un raffinato bicchiere laccato e zigrinato ricolmo di un liquido ambrato. "Ora devo pure far credere di apprezzare questo schifo" pensò Kisuke, mandando giù un sorso dopo aver leggermente scostato le bende del coprinaso. Ciò che però era più importante, non era la bottiglia che il banconiere gli aveva servito e posto affianco al bicchiere, ma che sotto al bicchiere vi fosse un biglietto. Quando terminò di bere, Kisuke lo prese e lo lesse: c'erano delle istruzioni scritte in piccolo. Poco dopo, quando ebbe terminato di leggere, Kisuke sollevò lo sguardo - leggermente incredulo - verso l'uomo che gli sorrise. Con discrezione ripiegò il biglietto in quattro parti, lo prese e lo infilò in una tasca interna della divisa. Una volta terminato di consumare la sua ordinazione, alzandosi dallo sgabello, Kisuke chiese al banconiere: «Avrei bisogno del bagno. Dove lo trovo?» L'uomo glielo spiegò, quindi Kisuke lasciò sul piano del bancone le banconote per pagare il conto e si preparò a raggiungere il bagno e seguire le istruzioni scritte sul foglietto. Dentro al bagno - il classico bagno lurido e puzzolente - Kisuke si assicurò che non ci fosse nessuno, poi cercò il terzo lavandino a partire da destra e si chinò per cercare un disegno inciso sul lato del rubinetto. "Eccolo! Un fiero tacchino incapace di volare, come c'era scritto..." pensò Kisuke, notando come appunto sul lato del rubinetto, nel metallo fosse incisa la figura del volatile provvisto d'ali quasi al solo scopo decorativo. Seguendo sempre le istruzioni, girò al contrario le valvole del rubinetto. Prima quella dell'acqua calda, poi la fredda. Le dovette sforzare parecchio, all'inizio, ma probabilmente era più una misura di sicurezza contro chi avesse provato a farlo non conoscendone il segreto che un semplice meccanismo poco oleato. Quando termine, quattro giri con l'acqua calda e tre con l'acqua fredda, Kisuke sentì un leggerò rumore, secco, come quello di uno scattò, quindi sulla parete dietro al lavandino vide disegnarsi un riquadro lungo il quale veniva rilasciato un leggerissimo sbuffetto di polvere. Quel riquadro si mosse, andando verso l'interno e poi scorrendo lateralmente, lasciando libero un passaggio illuminato da fievoli luci. Kisuke oltrepasso il lavandino, il quale Kisuke scoprì non essere collegato alla parete, ma solo al pavimento, ed entrò nel passaggio. Probabilmente il lavandino nemmeno funzionava e nemmeno era collegato a qualcosa, stava solo lì per figura, ad ingannare i clienti con la sua veste di apparato non funzionante. Dentro al passaggio Kisuke tirò una leva sulla destra del muro e richiuse il muro alle proprie spalle. Dopo meno di una decina di metri, percorsi gradino dopo gradino in un passaggio angusto e scavato nella roccia, il kiriano si trovò dinanzi a una porta. Più che altro era un pannello che scorreva su binari invisibili e una volta premuto un tasto segreto nascosto nella parete laterale, si sarebbe aperta scorrendo su binari invisibili. Una volta varcata, quella porta lo introdusse in una piccola stanza quasi del tutto spoglia. Dalla parte opposta si apriva un'altra porta a doppia anta, elegante e decorata, ai cui lati stavano imponenti due guardie. Kisuke non seppe giudicare a primo impatto se fossero dei ninja oppure no, erano sì armati, ma entrambi sullo zigomo a destra portavano tatuata la parola Ferro in kanji. «No uomo» disse loro e fu sufficiente perché senza opposizioni gli aprissero entrambe le ante e lo invitassero ad accomodarsi all'interno della bisca. Il Momochi venne così introdotto in una grande sala. Era grande - circa dieci metri per sette, quasi quanto la locanda in superficie - suddivisa in vari ambienti da dei separé costituiti da pannelli decorati con disegni tradizionali. Da quel che vedeva appena entrato, c'erano già una decina di tavoli in cui si giocava a go e a shogi, però più si addentrò nella bisca più Kisuke trovò quello che cercava. Ipoteticamente era divisa in due zone: la prima era quella che aveva trovato appena entrato e offriva giochi semplici come il go dove però si scommetteva sia tra sfidanti che tra spettatori; la seconda andava più sul pesante, in cui a dettare le regole e far giocare i presenti che scommettevano grosse somme di denaro erano i cosiddetti bakuto (uomini ricoperti da tatuaggi, vestiti solo con dei pantaloni e una stretta fascia sull'addome) proponendo giochi tradizionali come l'hanafuda o i semplici dadi. "Ottimo, si gioca..." pensò il kiriano, quindi vide bene di unirsi a coloro che giocavano ai dadi, iniziando a puntare. Il bakuto in questione per il gioco dei dadi usava una ciotola di legno, sia per mescolare sia per lanciare i dadi, e lo faceva con una ritualità ben definita che non lasciava dubbio sul fatto che un minimo cambiamento o sospetto di broglio sarebbe stato un bel casino. Tutti erano seduti per terra con le gambe incrociate, tranne il bakuto che invece era in ginocchio con i talloni sotto il sedere. Le chiacchiere tra tutti i presenti erano quasi ridotte a zero. Si limitavano soltanto a tutta una serie di schiamazzi per le puntate, oppure rabbia o entusiasmo a seconda che qualcuno avesse vinto o perso. Kisuke si concentrò sia su di loro e sia sul bakuto, soprattutto su quest'ultimo: inarcò un paio di volte il sopracciglio sinistro nell'osservare i gesti del lanciatore di dadi. Dei presenti, notò Kisuke, due uomini erano piuttosto importanti e lo si poteva capire non solo dalla qualità del loro vestiario. Probabilmente erano benestanti o uomini d'affari che non rinunciavano al brivido del gioco e amavano passare il tempo a quel modo. Tuttavia, c'erano anche altri tre tizi, sicuramente meno importanti giudicò Kisuke, seduti uno vicino all'altro, che scambiavano due o tre parole ogni tanto ma solo tra di loro. Si conoscevano, era vero, ma non sembravano interessati agli altri. In molti bevevano liquore su liquore, vino su vino, mentre giocavano, ma Kisuke s'interessava solamente al gioco. Perché bere, bere e ancora bere, per finire in balia dell'alcol e perdere addirittura quel poco di autocontrollo che si poteva avere per non giocarsi anche le mutande? Giocata dopo giocata, tiro dopo tiro, c'era chi vinceva e chi invece perdeva. Chi più e chi meno, equamente divisi in parti pressoché uguali. Kisuke rientrava tra questi, anche se agli ultimi giri contava parecchie sconfitte - dannazione, usciva sempre dispari quando lui puntava sul pari! - ma aveva notato come quelle tre persone che gli erano saltate all'occhio poco prima avessero una percentuale di perdite fin troppo basso. Kisuke era stato attento anche a questo, finora. Controllare il bakuto era importante, ma era importante anche tenere d'occhio i presenti e quelli ad ogni giro risultavano sempre più sospetti. "Qualcosa non mi quadra" pensò, quindi decise finalmente di farsi servire un bicchiere con del buon yamazaki, whisky single malt, invecchiati venticinque anni con tanto ghiaccio. Doveva pur sempre continuare a mantenere l'apparenza di quello che aveva tantissimi soldi e poteva permettersi di chiedere il meglio. In realtà non era tanto interessato al whisky, che gli serviva solamente per architettare una piccola strategia. Quando arrivò l'ordinazione, Kisuke si alzò per bere. Un sorso. Due. Poi, con la massima discrezione prelevò uno dei pezzi di ghiaccio, il più grosso. Mise il bicchiere praticamente sul limitare di un ripiano e posizionò il pezzetto di ghiaccio sotto di esso, quindi tornò a sedere per giocare ai dadi. Riprese a giocare insieme a tutti gli altri. Altre giocate, altre sconfitte, altre perdite, altre vittorie, altre vincite. Incredibile come quel gioco in maniera altalenante e totalmente casuale era in grado sebbene per poco di farti amare la parola dispari o pari. Nel frattempo, però, mentre si faceva ogni giocata, il pezzetto di ghiaccio si scioglieva sempre più, finché non spari del tutto come sostegno del bicchiere in vetro e questo cascò a terra, proprio durante una giocata, esplodendo in mille pezzi e richiamando a sé le attenzioni di una bisca intera o quasi. "Adesso!" pensò, voltandosi di scatto verso la fonte del rumore, ma rilasciando in contemporanea il vincolo sul suo Byakugan.
Byakugan [Occhio destro] Livello: B Tipo: Doujutsu Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi. Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°. [Lunghezza massima per livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km]Consumo: 10 (A Turno)
Le persone erano concentrate sulla fonte del rumore, anche Kisuke si era apparentemente unito a loro in quell'attimo di panico, ma in realtà con il Byakugan guardava dietro di sé, proprio all'interno della ciotola di legno, dove Kisuke vedeva non solo l'interno dei dadi fitto di sottili cilindri, ma gli stessi dadi in funzione. "Ed ecco dei bei dadi truccati." Fu soltanto una questione di attimi, il Byakugan rimase attivo per pochissimo, e tutti Kisuke compreso riportarono la loro attenzione all'azzardo. Il bakuto scoprì i dadi, cosa che ancora non aveva fatto a causa del bicchiere, e ci furono gli ennesimi schiamazzi. Alla giocata successiva, Kisuke puntò tutto i Ryo in suo possesso al momento sul dispari, la stessa identica puntata del trio. Avrebbe vinto parecchie decine di migliaia di Ryo se avesse avuto successo, ma gli serviva per smascherare la truffa. Non sapeva come funzionavano, ma di una cosa era certo: li controllava il bakuto in qualche modo, e il bakuto era in combutta con gli altri tre. Nonostante tutto, però, non poteva permettersi che la bisca ci rimettesse e lasciasse uscire cifre del genere, non a uno come lui. Il bakuto per l'ennesima volta in quella serata eseguì la procedura: getto i dadi nella ciottola, mescolò e poi sbatté la ciotola a terra, con il fondo verso l'alto. Fu in quel momento che Kisuke agì. Dai sui sigilli sui polsi richiamò un singolo shuriken e lo lanciò in direzione della ciottola in legno. Il bakuto ebbe la prontezza di allontanare la mano, quindi lasciò libera la stelletta ninja di colpire la ciottola e di capovolgerla all'indietro, lasciando in bella vista lo spettacolo dei dadi con i cilindri che fuoriuscivano dai lati per farli ruotare e cambiar loro il risultato. «Dadi truccati, eh?» «Hai fatto un grosso errore!» Il bakuto sembrava parecchio incazzato e pure padrone delle Arti Ninja a giudicare dalla spada d'acqua che aveva ricreato nella sua mano destra.
Mizukiri no Yaiba - Lama delle Cascate
Villaggio: Tutti Livello: D Tipo: Ninjutsu Questa tecnica permette di creare una spada d'acqua che avrà caratteristiche in tutto e per tutto identiche ad una Katana. La tecnica si dissolve per volere dell'utilizzatore o dopo ventiquattro ore. Consumo: 2
«Chi ti ha fatto credere che avresti potuto puntare una lama contro di me e pensare di sopravvivere?» Il fracasso general impedì alla furia dei presenti al gioco impedì addirittura ai due di duellare con le lame, e in compenso attirò l'attenzione delle guardie che intervennero nell'alterco. Il bakuto aveva la sua lama sempre in mano, Kisuke teneva la propria sguainata per metà. «Ci scusiamo e prenderemo provvedimenti» disse una delle due guardie con il marchio sullo zigomo. «Possiamo però trovare un accordo tra di noi per risolvere l'inconveniente? Preferiamo risolvere quando ancora le acque sono calme.» «Certo, voglio la mia vincita. Tutto quello che mi spetta. E voglio un nome, il nome di una persona qui a Reihou con cui posso investire questi soldi, se ci siamo capiti.» «Per la vincita può passare qui tra un paio di giorni e potrà ritirarla, ma non possiamo dargliela tutta. Siamo spiacenti. In compenso, per i nomi...» Fece una breve pausa. «Ci sono Isamu il Pazzo e Katashi Techida. Il primo però è abbastanza fatto a modo suo...» «Con le teste di cazzo non ci voglio avere a che fare.» «Allora ti rimane solo Katashi. È uno che sta abbastanza per i fatti suoi. Si fa vedere soltanto se c'è un buon motivo, e mi pare che tu questo buon motivo ce l'hai.» «Sei in grado di procurarmi un incontro?» Annuì.
La struttura era interamente in pietra lavorata era imponente, abbellita da rampicanti verdi lungo le pareti, grandi finestre e vi si accedeva tramite un vecchio portone in legno. Lì, di fronte a quel portone, Kisuke bussò tre volte. Attese tre secondi e bussò ancora, quindi disse: «Per il Sacro Fuoco.» Nella robusta porta si aprì una finestrella. «Chi è? Identificarsi» disse una voce dall'altra parte, di cui Kisuke vedeva appena gli occhi oltre la grata. «Hisao Hattori, sono qui per un incontro.» «La prova» pretese quello dall'altra parte, e in basso nella porta si aprì un'altra finestrella ma stavolta senza grata. «Ecco» rispose Kisuke, e fece passare per la finestrella la pergamena che gli era stata data appositamente per quell'occasione. «Prego» fu la breve risposta dopo alcuni secondi. La pergamena non gli fu restituita indietro, ma gli era stato detto che la procedura sarebbe stata quella. A seguito di ciò, pesanti rumori metallici di chiavi, chiavistelli e mandate, nonché cardini dannatamente cigolanti, una porta più piccola all'interno del grosso portone fu aperta e gli fu concesso l'accesso. Così il kiriano si ritrovò all'interno di un'estesa corte di forma semicircolare, al cui limitare erano presenti edifici di palese natura tradizionale e, per certi versi, anche dimessa. Non sapeva bene cosa aspettarsi ora che era lì, da quel che sapeva quel luogo era la dimora di Katashi Techida, ma non si spiegava allora perché quell'aspetto che tra rustico e dimesso aveva a separarli solo una linea sottile. Serviva solamente da punto d'incontro, e non era davvero la sua dimora? "Magari non lo scoprirò nemmeno mai, ma posso anche fregarmene in alta quota" si disse, rendendosi conto però di essere lì all'interno leggermente spaesato. Non sapeva se a momenti lo avessero fatto accomodare chissà dove all'interno delle costruzioni, o gli avessero detto di attendere lì all'aperto. "Bon, qualcosa dovrò pur fare" pensò. «Sono qui per incontrare Techida-san» disse a uno degli uomini armati presenti accanto alla porta. Magari era proprio quello a cui aveva passato la missiva. «Lo so.» «Dove lo trovo?» La risposta alla sua domanda fu un cenno del capo che indicava una giovane ragazza che gli veniva incontro. Kisuke ringraziò la guardia con un mezzo inchino e si diresse verso la ragazza. Lei era alta poco meno di Kisuke, e snella con un fisico atletico. Kisuke notò subito in lei, nonostante fosse abbigliata in modo semplice, come avesse comunque non solo tre armi che richiamavano il termine kunoichi, ma anche un atteggiamento e dei movimenti che confermarono a Kisuke quell'impressione iniziale. "Forse è una guardia del corpo. Una sicurezza in più rispetto alle semplici guardie presenti nell'edificio." «Hisao Hattori, dico bene?» lei gli porse la mano destra. «In carne ed ossa.» Kisuke ricambiò, stringendole la mano. «Sono Kaede. Mi segua.» La ragazza lo condusse all'interno dell'edificio. A differenza dell'esterno, l'interno era ben curato ed in pieno stile moderno. Il kiriano fu invitato ad accomodarsi su uno dei divani, decisamente invitanti uno più dell'altro, ma sostenne di preferire rimanere in piedi. Anche quando poco dopo giunse una cameriera con un vassoio in mano e Kaede gli offrì qualcosa da bere, Kisuke rifiutò. «Non vuole proprio niente?» «Sì, vorrei parlare d'affari.» «E allora: quale sarebbe quest'affare?» Katashi Techida si mostrò, finalmente, scendendo rapido dalle scale sulla destra, finendo ancora di sistemarsi l'abito all'interno del quale era avvolto. «Cinquantamila Ryo. Trentacinquemila in mutazioni, geni, DNA, organi, occhi e quant'altro. Il resto in tonici, droghe, armi, informazioni.» «Però!» L'uomo sembrò visibilmente stupito. «E per piazzare tutta questa roba come ha intenzione di fare?» «Questo è un mio problema.» «No.» Scosse il capo. «Il problema è anche mio. Perché, se ci riesce, andrà a coprire più di tutta Reihou, e lì parliamo altro che di cinquantamila Ryo.» «Che altro volete?» «Voglio entrare nell'affare: io le fornisco tutto quanto e lei mi dà il settanta per cento del ricavato più il dieci dell'introito.» «Devo pensarci.» «Come preferisce. Di solito le mie proposte sono un prendere o lasciare sull'immediato, ma dato il peso dell'investimento le concedo due giorni per pensarci» concluse e diede a Kisuke una strana moneta in argento da ripresentare poi per avere di nuovo l'accesso.
Aveva deciso di alloggiare in una camera de Il Labirinto Rosso: un posto niente male che offriva un letto e del buon cibo caldo. Considerato il rapporto qualità prezzo, Kisuke si era convinto che fossero soldi ben spesi. Il problema ben più grosso era come chiudere la questione con Techida, e proprio a quello stava intensamente pensando quella sera chiuso nella stanza. Stava seduto a ridosso di una vecchia sedia in legno e ritmicamente giocherellava con il tanto, mentre nella sua mente frullavano tutta una serie di cose. Avrebbe potuto cambiare il piatto in tavola in modo da mettere di mezzo anche il suo bersaglio, l'unica cosa che davvero gli interessava in tutta quella faccenda? "Posso provare a trattare sulle condizioni, concedendo una dose favorevole a lui in cambio di informazioni su questa qui del Clan Yuki. Però chi glielo farebbe fare? Ha già una buona quota, e non sembra essere uno di quelli che ritratta, e se cedessi ancora di più potrei arrivare a sporcarmi gli abiti di sospetto. Chi sarebbe disposto ad investire così tanto, per cedere ancora di più, solo per un nome? Dannazione!" Mentre continuava a spremere le meningi per venirne a capo di qualcosa, l'attenzione di Kisuke fu ad un certo punto attirata da dei piccoli rumori in direzione della porta della stanza. Ascoltò per qualche secondo, mentre già si muoveva silenzioso, riconoscendo come il rumore di qualcuno che si cimentava con la serratura. Si spostò immediatamente sul lato della porta, quello dei cardini, e lì si appiattì. Non appena chi stava cercando di forzare la serratura ci riuscì, aprendo poi la porta ed entrando si accorse che nonostante l'ora tarda nella notte, non solo la stanza era vuota, ma chi ci si aspettava che fosse all'interno era sveglio e aveva già reagito a quell'intrusione. Kisuke aveva afferrato un braccio di quella che era una ragazza, Kaede, l'assistente di Katashi, gliel'aveva in una presa rigirato dietro la schiena e spingendo con un ginocchio sul culo l'aveva spinta a ridosso del letto. «Spero tu abbia una buona spiegazione» le disse, appoggiando alla gola la lama del tanto estratta poco prima. «Sono venuta a vedere il giovane impavido pronto a prendersi il mercato.» «Che cazzo vuoi?» «A certi livelli non è che prendi, sbatti la porta, fai come cazzo ti pare... capito? Lì dovevi rilanciare. Dovevi rilanciare finché nessuno ti poteva più venire a vedere.» «Ti pongo meglio la domanda: sei venuta qui per parlarmi di carte?» «No. Son venuta a farti una proposta: quella roba che ti serve... te la passo tutta io. Però, invece del settanta mi prendo il cinquanta. Senza tante altre storie, tanti altri cazzi. Che dici?» «Che ho un'arma in mano, te la sto puntando alla gola e non so manco chi cazzo sei.» «Come non lo sai? Come fai a non sapere chi sono? Mi hai già vista.» «Appunto, dici bene, ma a parte che a cambiare faccia ci vuole poco... per quale arcano motivo ti presenti così in camera mia? Se non avessi abbastanza sangue freddo, a quest'ora ti avrei già tagliato la gola.» «Mi preferivi in desabillè?» chiese, quasi civettuola. Dopodiché il suo corpo divenne fumo e si liberò dalla presa del Momochi.
Iburi no Henkan - Trasformazione in Fumo
Livello B Tipo: Ninjutsu Attivando questa tecnica, che non necessita di Sigilli, l'utilizzatore trasformerà tutto o una parte del corpo in fumo bianco, perfettamente visibile. Una volta in questa forma si risulterà intangibili in quanto composti di puro fumo; non si potrà sferrare nessun attacco fisico, né utilizzare alcun Jutsu se non quelle derivate dal Sigillo, allo stesso tempo però risulterà immune a qualsiasi forma di attacco fisico, nonché Taijutsu fino al livello B. Questa forma potrà essere mantenuta solo per un massimo di otto secondi in uno spazio aperto, dopo i quali l'utilizzatore sarà costretto a riprendere la forma solida, questo perché il vento potrebbe rischiare di far perdere il controllo sulle molecole del fumo e disperdere l'utilizzatore nell'aria, con il rischio di ucciderlo. Subire un qualsiasi Ninjutsu annullerà immediatamente la trasformazione in fumo, costringendo l'utilizzatore a tornare alla forma solida. Se ci si trova in uno spazio chiuso invece, si potrà volare a velocità media e mantenere la forma finché se ne paga il consumo. Consumo: 8 (A Turno)
Kisuke in un solo istante si vide mancare non solo la preda, ma anche in un certo senso l'appoggio su cui stava esercitando la sua forza e il suo peso. A quel punto, il fumo si spostò verso un angolo della stanza e lì riprese la forma e la figura della ragazza. «Dicevi?» chiese, mettendosi a posto i capelli con nonchalance, raccogliendoli in una coda alta. Stavolta il tono da civettuola fu macchiato da una nota di spavalderia. «Primo problema risolto. Rimane il secondo: io che cosa ne so se questa non è una trappola? Non ha alcun senso che tu, dopo l'incontro al quale hai assistito, mi venga a fare una proposta che sia più conveniente di quella che mi ha fatto Techida-san, e che quindi comporterebbe un guadagno minore per te e uno maggiore per me.» «Io ci guadagno, e molto di più che se l'affare l'avessi concluso tu con Katashi.» «Ah sì?» «Tu non sai niente, Hisao Hattori.» «E perché lo fai? Tradire lui, farmi questa proposta e rischiare il culo... per che cosa?» Le piaceva l'azzardo, le piaceva il rischio e le piacevano soprattutto i soldi a maggior ragione se guadagnati in questa maniera, come l'arancia rubata più succosa di quella pagata, ma la sua unica risposta fu: «Accetti la proposta o no?» «Quali sono i rischi?» «Tenere la bocca chiusa.» «Chi sei? Come ti chiami?» le chiese. Prima che potesse ripetergli il nome che Kisuke conosceva già con una faccia incredula aggiunse: «Chi sei veramente?» La ragazza non gli rispose, e sorrise. Distese il braccio e gli allungò davanti alla faccia, stretto tra indice e medio, un foglietto di carta, quasi giallognola, ripiegato su se stesso. Quando Kisuke lo afferrò, la figura femminile aprì la finestra e si dileguò ancora una volta sotto forma di fumo.
Iburi no Henkan - Trasformazione in Fumo
Livello B Tipo: Ninjutsu Attivando questa tecnica, che non necessita di Sigilli, l'utilizzatore trasformerà tutto o una parte del corpo in fumo bianco, perfettamente visibile. Una volta in questa forma si risulterà intangibili in quanto composti di puro fumo; non si potrà sferrare nessun attacco fisico, né utilizzare alcun Jutsu se non quelle derivate dal Sigillo, allo stesso tempo però risulterà immune a qualsiasi forma di attacco fisico, nonché Taijutsu fino al livello B. Questa forma potrà essere mantenuta solo per un massimo di otto secondi in uno spazio aperto, dopo i quali l'utilizzatore sarà costretto a riprendere la forma solida, questo perché il vento potrebbe rischiare di far perdere il controllo sulle molecole del fumo e disperdere l'utilizzatore nell'aria, con il rischio di ucciderlo. Subire un qualsiasi Ninjutsu annullerà immediatamente la trasformazione in fumo, costringendo l'utilizzatore a tornare alla forma solida. Se ci si trova in uno spazio chiuso invece, si potrà volare a velocità media e mantenere la forma finché se ne paga il consumo. Consumo: 8 (A Turno)
"Che casino..." brontolò mentalmente Kisuke. Dopo qualche secondo di esitazione aprì il foglietto e ne lesse il contenuto. Era scritto a mano, inchiostro nero, con una calligrafia piuttosto elegante. Secondo quanto scritto nel foglietto che lei gli aveva lasciato, i due si sarebbero dovuti incontrare l'indomani alle dieci di notte in un edificio poco fuori Reihou. "È letteralmente una situazione di merda, ma forse riesco a combinare qualcosa. Una come lei molto probabilmente sarà in grado di darmi una dritta in più sul bersaglio."
Pochi chilometri fuori da Reihou, mentre una mezzaluna luminosa si stagliava alta nel cielo scuro della notte, Kisuke poteva finalmente vedere l'edificio che avrebbe svolto la funzione di luogo d'incontro. Più che edificio, forse era meglio chiamarlo in qualche altro modo. Non era, infatti, un vero e proprio edificio, ma dal di fiori sembrava più una sorta di covo sotterraneo, un bunker molto datato e costruito in pietra (il cui colore era a metà tra l'azzurro e la carta da zucchero, interamente ricoperto d'intagli e fregi), di cui solo una piccola parte in sommità sbucava fuori, superando la quota del terreno. Almeno, a vederlo, secondo Kisuke si sviluppava maggiormente verso il basse e questa era la sua impressione, ma se ne sarebbe assicurato poi con il Byakugan. La ragazza molto probabilmente gli aveva offerto ventiquattr'ore in meno rispetto ai due giorni offerti da Katashi, per costringerlo a prendere una decisione in suo favore e chiudere l'affare con lei prima che lo chiudesse con il suo capo. Forse anche per non permettergli di avere il giusto tempo per controllare per fila e per segno l'interno dell'edificio in ogni suo angolo prima dell'incontro, ma quella ragazza non conosceva affatto Kisuke e le sue potenzialità. "Cerchiamo di vederci chiaro. Byakugan!" pensò, concentrandosi appena per togliere il vincolo al proprio occhio speciale.
Byakugan [Occhio destro] Livello: B Tipo: Doujutsu Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi. Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°. [Lunghezza massima per livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km]Consumo: 10 (A Turno)
Una volta attivato il Byakugan, il suo sguardo non aveva più alcun limite e nessun ostacolo. Controllò così tutto l'edificio, ogni centimetro, per farsi prima un'idea chiara e completa di come fosse costruito e quale fosse la sua conformazione - e come aveva ipotizzato da quel che vedeva dall'esterno, si sviluppava maggiormente su più piano sotterranei - e poi per assicurarsi di non trovare brutte sorprese all'interno, quale che fosse la loro forma, dalle semplici trappole ad un'eventuale imboscata. Invece, notò che non c'era nulla se non tutto un insieme di cose ed oggetti di vecchissima data e nessun altro se non Kaede che lo aspettava già lì all'interno, ancora prima che fosse l'ora dell'incontro. Chissà da quanto era già lì? E poi, soprattutto Kisuke notò come a differenza di come l'aveva vista a casa di Katashi e il la sera prima al Labirinto Rosso, era vestita diversamente, ricordava molto di più una kunoichi, a partire sia dall'abbigliamento fino alle armi che portava con sé, tra cui un ventaglio dietro la schiena. "Un ventaglio, eh? Quindi è presumibile che sfrutti il Fuuton." Una volta terminato d'ispezionare completamente l'edificio affinché Kisuke fosse certo che non si stesse andando ad infilare in un covo di serpenti, non gli mancava altro che aspettare ormai che trascorresse quel poco tempo che lo separava ormai dall'ora d'incontro. Prima di andare, sfruttò quel poco tempo che c'era ormai, per preparare preventivamente una mossa che magari gli poteva tornare utile poi.
Suiton: Suijinheki - Muro d'AcquaVillaggio: Tutti Livello: B Tipo: Ninjutsu Grazie a questa tecnica Suiton è possibile proteggersi sia da Ninjutsu che da Taijutsu di livello B. La tecnica consente di creare un muro d'acqua lungo 12 metri e alto 5. Il muro potrà essere creato orizzontalmente davanti all'utilizzatore oppure attorno a lui potendolo coprire a 360°. Al tempo stesso sarà possibile far assumere al muro una forma semicircolare ma, in ogni caso, le dimensioni del muro rimarranno sempre uguali. Quindi se si crea a 360° il muro avrà una circonferenza di 12metri (quindi potrà essere creato, al massimo, a due metri scarsi di distanza dal ninja). Consumo: 8 Chikara no Mizu - Forza AcquaticaSviluppatore: Kisuke Momochi Livello: C Tipo: Ninjutsu Questo Jutsu simboleggia lo stadio ultimo dell'affinità sviluppata dal Ninja nell'elemento del Suiton e nei suoi Jutsu. Infatti, il Ninja in seguito a rigorosi e costanti allenamenti, è riuscito a sviluppare un metodo che gli permettesse d'affinare maggiormente la sua abilità nell'uso di qualsiasi Jutsu dell'elemento precedentemente citato. Tant'è che ad ogni utilizzo combinato semplicemente ad un maggior ed accurato esercizio di Chakra, e senza il bisogno d'eseguire Sigilli, tutti i Jutsu fino al livello B risulteranno potenziati di un grado rispetto al normale. Consumo: 4 Taru Yuurei no Jutsu - Tecnica del Barile FantasmaSviluppatore: Kisuke Momochi Livello: B Tipo: Ninjutsu Questo Jutsu rende possibile alterare la naturale esecuzione dei Ninjutsu, in modo da renderli più imprevedibili. Infatti, dopo aver proceduto ad utilizzare normalmente un qualsiasi Ninjutsu, permette invece di fermarne la partenza e di tenerlo in sospeso all'interno del proprio corpo, come in un una sorta di limbo immaginario, per poterlo espellere successivamente in qualsiasi momento durante la Quest in corso, senza alcuna necessità d'eseguire Sigilli o rispettare altre condizioni. Attraverso questo procedimento è possibile utilizzare anche altri Jutsu mentre un Ninjutsu rimane in attesa di essere rilasciato, ma si potrà tenere in sospeso un solo Ninjutsu per volta e al massimo di livello A. Non è possibile sfruttare questo Jutsu per spararne due contemporaneamente.Consumo: 6 Same no Miyaguni - Simulacro dello SqualoSviluppatore: Kisuke Momochi Livello: B Tipo: Fuuinjutsu Questo Fuuinjutsu prende piede dall'incontro tra le armi e l'inserimento del Chakra in esse. Infatti, permette all'utilizzatore di convogliare del Chakra in un'arma, a patto che sia all'incirca almeno di dimensioni pari a quelle di una katana, e poi attraverso questo Jutsu conservarla lì, sigillando il Chakra con un marchio nero che rappresenta uno squalo chiuso all'interno di un rombo. In questo modo, all'occorrenza, l'utilizzatore può in qualsiasi momento impugnare l'arma in questione e pagando un modesto tributo in Chakra reclamare istantaneamente il Chakra precedentemente conservato in essa, ottenendo di conseguenza un surplus di Chakra pari a 28 punti il quale non potrà superare il proprio massimale e con il quale non è ovviamente possibile pagare il costo del Jutsu stesso. Non è possibile utilizzare questo Jutsu più di una volta a Quest.Consumo: 8
Come normalmente era solito fare, eseguì i Sigilli Magici relativi alla Suijinheki alla quale senza mai fermarsi attaccò a seguire quella relativa al suo personale Hijutsu, il Barile Fantasma. Per completare quest'operazione a maggior ragione perché aveva rinforzato il muro attraverso il proprio potenziamento, Kisuke dovette investire un'ingente quantità di Chakra, ma ciò gli consentì di non dover sputare al momento quello che altrimenti si sarebbe sin da subito mostrato come una vera e propria fortezza d'acqua. Come se non bastasse, poggiò la mano sull'elsa della propria Omoikarui e stringendo l'elsa richiamò il Chakra contenuto in essa tramite il Simulacro dello Squalo. Era sempre altra roba che poteva essergli utile e avvantagiarlo, dato che ormai le sue riserve di Chakra erano belle che consumate. "Via, è il momento di andare" pensò il kiriano, ormai pronto all'incontro. Con un balzo si calò giù da quel terrapieno rialzato dove stava e si portò di sotto, quindi proseguì verso l'edificio. Più da vicino ammirò i vari disegni nella pietra, ma non vi si soffermò eccessivamente ed entrò. Sin da subito si ritrovò in un passaggio inclinato che andava verso il basso e proseguiva per diversi metri, illuminato solamente da delle fiaccole. Conduceva ad una sorta di ampio pianerottolo, dal quale poi si diramavano altri vari condotti che portavano in altre stanze del sito sotterraneo, ma cosa più importante era proprio lì che lo attendeva Kaede. «Oh, finalmente sei arrivato. Ti aspettavo» disse lei, accogliendolo. «Chi ti ha detto che sarei venuto? Non ci siamo stretti la mano l'ultima volta.» «Sesto senso, sono una donna d'altronde.» «Già, ma ancora non so con chi ho a che fare. Non sarò una donna, ma non per questo sono stupido.» «Perché continui a dare per scontato che tu non conosca la mia vera identità?» «Il perché è un po' particolare e nulla d'importante al tempo stesso.» Kisuke aggirò così la domanda. Rispondere sinceramente poteva essere un azzardo. «Diciamo che di false identità in questo mondo se ne ha fin sopra i capelli, io soprattutto ne ho fin sopra i capelli, e per una come te che sicuramente a un fare sospetto e che si permette di fare il tuo gioco, sicuramente non si permette di mostrare la sua vera identità.» «Se te lo dico ti metti l'anima in pace?» «Penso che se noto sincerità nella tua risposta, potrei avere una maggiore fiducia nei tuoi confronti.» «Sono Megumi, la Primula Nera e vengo da Kirigakure come te» rivelò strappandosi dal volto una maschera facciale e mostrando il suo vero volto. A quella rivelazione Kisuke dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per non sgranare gli occhi e impugnare la spada. Come aveva fatto ad essere così stupido? Ce l'aveva sempre avuta sotto al naso, sotto gli occhi. Aveva anche notato in lei un fare sospetto, ma non aveva certo pensato di averla trovata così facilmente. "Una donna, legata a uno dei più grossi trafficanti di Reihou e che si è messa in ballo con me pronta a fare il doppiogioco con il suo capo! Ma perché non ci ho pensato? E io che volevo solo trovare legami per raccogliere informazioni..." «Convinto ora? Vieni, ti mostro alcuni pezzi del carico» gli disse, facendogli cenno di seguirla. "Devo ucciderla. Devo ucciderla ora!" pensò, con una punta d'agitazione. «Come alcuni pezzi?» «Tu hai tutto il denaro qui con te?» «No.» «E allora perché io dovrei avere tutta la merce? Ho qualcosa per farti vedere i pezzi e la qualità, poi sceglierai tu se abbiamo un accordo oppure no.» Camminavano in quell'ambiente uno di fianco all'altro, Kisuke a sinistra di lei. Non si capiva bene se fosse un vecchio sito ormai dimenticato e di cui qualcuno si era impadronito a tale scopo, o se invece fosse semplicemente già sfruttato come vecchia discarica e in quanto tale sfruttato proprio per nascondere qualcosa di prezioso. C'era di tutto, davvero di tutto, e probabilmente i pezzi facenti parte dell'affare che avrebbero visto da lì a breve erano i meno bizzarri. «Da dove prendi tutta questa roba?» «Tu non sai niente, Hisao Hattori.» «Probabilmente so anche fin troppo.» A quel punto il movimento fu istantaneo, rapido, quasi istintivo. In un lampo portò la mano ad impugnare il tanto, lo estrasse dal fodero e con un movimento circolare verso destra puntò a piantarlo nella gola della ragazza. Effettivamente fu colta alla sprovvista, provò anche a schivare all'ultimo ma inutilmente perché la lama giunse ugualmente a destinazione... senza reclamare non solo la vita della ragazza, ma nemmeno una sola goccia di sangue.
Iwa no Denki-ko Hyomen-so - Armatura Superficiale, Lamina di Roccia
Villaggio: Tutti Livello: C Tipo: Ninjutsu Grazie al proprio Chakra di natura Doton sarà possibile creare un sottile strato di minerali grezzi, difficilmente percettibile a occhio nudo se non dai piccoli riflessi provocati dalla luce. Questo circonderà il proprio corpo, creando una solida difesa contro Armi Piccole e Taijutsu di livello D. L'efficacia di quelli di livello C sarà invece dimezzata. Altre armi saranno dunque efficaci, ma i danni riportati dal Ninja saranno d'un grado inferiore. L'efficacia dei propri attacchi fisici sarà leggermente superiore al normale, tanto che i Taijutsu massimo di livello D potranno causare danni di mezzo grado superiore al nomale. Consumo: 4 (A Turno)
Ressenpū - Scoppio del Vento
Villaggio: Tutti Livello: D Tipo: Ninjutsu Questa tecnica consente, a seguito degli opportuni Sigilli, di soffiare fuori un cono di Chakra Fuuton ampio massimo un metro che si propagherà fino ad una distanza di sei. Il getto ha il solo scopo di sbalzare indietro persone a due metri di distanza, oltre che causare lievi ferite da taglio sul corpo, praticamente irrilevanti su una persona vera, ma utili contro un clone che verrebbe inesorabilmente dissolto. Soggetti con capacità fisico-motorie pari o superiori ad un Chuunin verranno solamente rallentati se in corsa. Consumo: 2
"Che diavolo?" pensò nel momento in cui dalla lama sprizzavano via scintille e i due balzarono uno lontano dall'altro. La ragazza aveva composto rapidamente quei pochi Sigilli necessari e gli aveva inoltre sputato contro quel Jutsu Fuuton come per volerlo appunto tenere lontano. Kisuke ne fu investito in poieno, subendo su tutto il corpo tutta una serie di piccoli taglietti irrilevanti, ma comunque fastidiosi. «Tu non sai niente, Hisao Hattori.» Stavolta lo disse con rabbia. «Come darti torto» replicò Kisuke, rimettendo il tanto all'interno del suo fodero. «Non sono una stupida nemmeno io.» «No, affatto. Sei anche fin troppo furba, ma il tuo unico difetto che intacca la tua intelligenza è l'essere altrettanto golosa. Probabilmente tutto quello che avresti dato a me sarebbe sparito dai depositi di Techida, il che mi fa anche presupporre che tu abbia a disposizione un modo per far sparire nel nulla grandi quantitativi di roba in poco tempo. In questo modo ci avresti guadagnato molto di più: ti saresti presa il guadagno diretto, pulito, e non una semplice quota concessa da lui in funzione di collaboratrice. Aspettavi questo momento, ti sei affiancata a lui proprio per questo, e hai colto l'occasione al volo non appena ti si è presentata, pur consapevole che fosse un enorme rischio, ma d'altronde è questo che a te piace, no? Ti saresti presa i soldi, avresti sfanculato Techida e ti saresti messa in fuga per cercare il prossimo tacchino da infarcire. Ho detto bene?» «Ottima analisi. Sapevi chi ero fin dall'inizio?» «Io non so niente, l'hai detto tu» le rispose e così le lasciò il dubbio a scavarle nel petto. «So solo che il Professore ti manda i suoi saluti!» La spada fu estratta dal fodero in un lampo e il kiriano fu immediatamente addosso alla kunoichi erede del Clan Yuki, la quale frappose alla lama il suo ventaglio ancora richiuso su se stesso. Ancora una volta sprizzarono scintille: la ragazza aveva frapposto la sezione in metallo del ventaglio. «Il Professore, eh?» Kisuke faceva forza con entrambe le mani sulla spada, ma la ragazza aveva abbastanza forza da resistergli, ma non sufficiente per spingerlo via. «Quanto sta rosicando?» «Al punto da mandare subito qualcuno a farti fuori!» ringhiò Kisuke. "Vediamo quanto resisti con questo tuo maledetto ventaglio del Fuuton merda, puttana che non sei altra!"
Ryū - Immissione Villaggio: Tutti Livello: B Tipo: Ninjutsu Questa tecnica viene utilizzata sia per armi normalmente usate a distanza ravvicinata, come ad esempio una Katana oppure per armi da lancio come un Kunai. Con il proprio Chakra s'amplifica le caratteristiche dell'arma in base all'elemento Chakra posseduto dallo Shinobi in questione. L'effetto si protrae finché l'arma è impugnata dall'utilizzatore e finché si paga il tributo in Chakra se non specificato altrimenti. Katon: La lama prende il colore rosso ed è in grado di provocare ustioni all'avversario. Colpendo l'avversario di striscio i danni saranno di media entità, se colpito in pieno le bruciature recheranno danni medio-gravi. Le armi da lancio conserveranno l'effetto per i primi trenta metri dopo il lancio. Raiton: Il Raiton conferisce alla lama in questione un'aura azzurra che vibra ad una frequenza talmente rapida che il flusso risulta essere immobile ad occhio nudo. Le capacità di perforazione risulteranno talmente elevate al punto di poter tagliare anche il metallo se il contatto fra l'arma e l'altra materia è ripetitivo. Nel caso sia un Kunai in volo, esso potrà perforare qualsiasi materia non derivante da Jutsu senza mai arrestare la propria corsa, fino ad una distanza massima di cinquanta metri. Doton: La consistenza dell'arma aumenta proporzionalmente diventando indistruttibile causando anche danni contundenti di media entità oltre che da taglio. Sulle armi da lancio l'effetto svanirà dopo aver percorso trenta metri. Suiton:Tramite il Suiton sarà possibile far evaporare la lama e farla ricomparire in un istante potendo così contare su un devastante effetto sorpresa. Vale solamente per gli oggetti in metallo; dunque il manico d'una eventuale Katana rimarrà comunque in mano all'utilizzatore. Se utilizzato su armi da lancio, l'effetto sarà controllabile solo entro trenta metri dall'utilizzatore. Fuuton: L'arma influenzata da questo elemento acquisirà una notevole velocità annullando definitivamente l'attrito del aria permettendo così all'utilizzatore di sferrare fendenti ad una velocità assai più elevata del normale. In caso di armi da lancio, la velocità della lama è talmente elevata che potrebbe trapassare anche più ostacoli contemporaneamente causando poi un onda d'urto di cinquanta centimetri di raggio su ogni oggetto/soggetto incrociato. L'effetto sulle armi da lancio persisterà per quaranta metri. Non necessita di Sigilli. Durante il mantenimento della tecnica potranno essere utilizzati solo Jutsu A Turno.Consumo: 8 (A Turno) Saidokikku - Calcio Laterale
Villaggio: Tutti Livello: D Tipo: Taijutsu Questo calcio è di rapida esecuzione, anche se non molto potente. Inclinandosi leggermente da un lato sarà possibile sferrare un calcio laterale che causerà danni lievi ma potrà spedire la vittima anche a parecchi metri di distanza, aggiungendo altri danni se questa viene colta impreparata, ad esempio mentre sta eseguendo un'attacco. Consumo: 2
Quando Kisuke richiamò a sé il proprio Chakra Raiton e lo fece correre lungo la lama della spada, la ragazza si rese conto che il suo ventaglio avrebbe resistito appena pochi secondi ancora, prima di finire tranciato di netto. Al che si piegò leggermente su se stessa, sempre difesa dietro al ventaglio, avvicinando rapidamente la gamba al corpo per poi ancor più rapidamente allungarla contro Kisuke, il quale ricevette un calcio in allungo dritto all'addome e fu di conseguenza spinto via, ma il suo corpo era sufficientemente allenato per non risentirne ulteriormente. Quel calcio gli aveva lasciato il segno della scarpa sui vestiti e solo un leggero fastidio, ma nulla di più, al punto che Kisuke non capitolò nemmeno all'indietro, né ruzzolò o simile. Dopo appena due metri puntellò i piedi a terra, riprese il controllò del proprio corpo, quindi richiamò un singolo shuriken dai sigilli sui polsi e lo lanciò in direzione della kunoichi, completando l'azione con una rapida sequela di Sigilli, che però celavano un Genjutsu e non un ben più scontato Ninjutsu.
Gen'ei Tajū Shuriken - Shuriken Fantasma Villaggio: Tutti Livello: D Tipo: Genjutsu Un genjutsu che, per essere efficace, necessita di uno Shuriken. Dopo aver composto i sigilli necessari, che devono essere visti dal nemico, l'utilizzatore potrà lanciare lo Shuriken e il bersaglio lo vedrà moltiplicarsi fino a quindici copie. Gli shuriken sono delle illusioni e non saranno quindi tangibili, né potranno causare veri danni, ma il nemico perderà la cognizione di dove si trovi quello vero e avrà grandi difficoltà a schivarlo. Gli Shuriken illusori avranno traiettorie simili a quella dell'originale ma in un raggio di cinque metri attorno ad esso. E' facile dissolverlo con il Kai se l'utilizzatore si trova sufficientemente lontano. Consumo: 2 Kanmon no Fan - Barriera Ventaglio
Villaggio: Tutti Livello: D Tipo: Supplementaria Facendo scorrere il proprio Chakra all'interno del Ventaglio, acquistabile in Armeria, sarà possibile aumentarne la resistenza per qualche secondo, permettendogli, anche da aperto, di resistere all'urto con ogni Arma Piccola, nonché di resistere anche a qualche colpo di Arma Minore. Armi più grandi squarceranno il telo normalmente, nullificando la tecnica. Necessario il Ventaglio, acquistabile in Armeria. Consumo: N/A
In volo quel singolo shuriken mirato alla gola della ragazza, per lo meno agli occhi di lei, si tramutò in una vera e propria salva di stellette ninja rotanti, ma la kunoichi reagì prontamente aprendo il ventaglio e - invece di scatenare una folata di vento per respingerli via come Kisuke immaginò - piantò l'arma a terra e si riparò lì dietro. Lo shuriken, e per lei tutti gli shuriken, si scontrò inutilmente contro una superficie inaspettatamente rigida e resistente del telo con cui il ventaglio era costruito, lasciando Kisuke con l'amaro in bocca. "Nessuno ci tiene mai a farsi affettare e friggere contemporaneamente" fu il pensiero di Kisuke, a metà tra l'ironico e il sadico, riferendosi all'accaduto di pochi istanti prima, mentre analizzava la sua avversaria. "Aveva una protezione simile alla Domu addosso, ma si è difesa. Perché? Se la protezione fosse stata sufficiente, non l'avrebbe fatto. Anzi, mi avrebbe permesso di colpirla inutilmente e sfruttare un'eventuale apertura che in quel caso sarebbe stata ovvia per ferirmi gravemente. Oltretutto, il fatto che si sia preparata e avesse addosso una protezione per un'emergenza, significa che anche quella sua capacità di trasformarsi in fumo non sempre può risultare efficace, o che per lo meno non funziona come protezione involontaria o ha altre difficoltà nel suo utilizzo. E adesso mi ha pure respinto, il che significa che aveva il timore di perdere sia nello scontro di forza e sia che poi non avrebbe avuto il modo di ignorare l'arma satura di Raiton. Devo iniziare a giocare su questo" rifletté mentre il suo corpo già si era messo in movimento così come quello della kunoichi del Clan Yuki. Il kiriano era conscio del fatto che combattere lì, in quel posto, avrebbe imposto tutta una serie di restrizioni che lo avrebbero costretto a non sfoderare quello che era tutto il suo potenziale distruttivo, sia perché stavano al chiuso, sia per appunto le dimensioni di quella che in quel frangente costituiva la loro arena - e un ninja che si rispetti tiene sempre conto dello spazio che lo circonda - e sia perché non poteva permettersi né di farsi cascare la struttura sulla testa e men che meno di colpire inavvertitamente qualcuna delle merci che avrebbero dovuto fare parte dell'accordo e mettersi nei guai da solo. Il ventaglio fu scozzato da terra, e la kunochi si sollevò con esso. Dopodiché lo sollevò e, come Kisuke si aspettava già di vedere prima, la ragazza lo agitò con forza, infondendo in esso il proprio Chakra Fuuton al fine di ricreare un vero e proprio tornado.
Kamaitachi no Jutsu - Tecnica delle Lame di Vento
Villaggio: Tutti Livello: C Tipo: Ninjutsu Questa Tecnica, grazie all'utilizzo del proprio ventaglio, permette di creare davanti a sé un piccolo tornado con un diametro di tre metri. Il tornado viaggerà per un massimo di otto metri in linea retta, nella direzione imposta dall'utilizzatore, con una velocità medio-alta, ma sarà parallelo al terreno. Se il nemico viene colpito, il tornado lo ingloberà al proprio interno ed eseguirà un'impennata verso l'alto. In questo modo, il bersaglio si ritroverà immerso nel tornado per poi esser scacciato fuori da esso dopo aver subito ferite da taglio, su tutto il corpo, corrispondenti ad una ferita di media entità. Richiede il Ventaglio acquistabile in Armeria. Consumo: 4Suiton: Mizurappa - Colpo dell'OndaVillaggio: Tutti Livello: C Tipo: Ninjutsu Tale Tecnica, una volta eseguiti gli opportuni Sigilli, permette all'utilizzatore di sparare un forte getto d'acqua dalla bocca. Il colpo ha un larghezza di tre metri e procederà per dieci metri, causando una ferita media d'impatto. Consumo: 4
Le correnti d'aria si agitarono progressivamente, ogni istante sempre di più, formando un vero e proprio violento ciclone. Roteava su se stesso e avanzava verso di lui, ma Kisuke non avrebbe permesso a quella riproduzione in miniatura di un fenomeno naturale di prenderlo con sé, quindi rapido compose quei pochi e semplici Sigilli Magici legati alla Mizurappa, quindi impastò una modesta quantità di Chakra Suiton, lasciando che l'acqua ribollisse a più non posso dentro di lui, per poi sputarla tutto d'un fiato contro il tornado, in modo da respingerlo ed esaurirne completamente il vigore. Poi, quando entrambi i Jutsu avevano finito il loro corso, ed entrambi i due ripresero l'effettivo contatto visivo tra di loro, Kisuke trovò la sua avversaria con il ventaglio già riposto dietro la schiena e intenta nella composizione dell'ennesima serie di Sigilli.
Shizen no Kyatchi - Incatenamento Naturale
Villaggio: Tutti Livello: C Tipo: Genjutsu Questo Genjutsu richiede l'utilizzo di una serie di sigilli, che una volta completati possono coinvolgere il nemico designato che abbia visto i sigilli almeno in parte. La tecnica dura quattro secondi. Durante i primi tre, la vittima vedrà crescere intorno a se diversi viticci che si avvolgeranno intorno al bersaglio, bloccandone i movimento e soffocandolo. Tali "vigne di fagioli" si comporteranno come dei serpenti e più si cerca d'opporre fisicamente resistenza più stringeranno. Nell'ultimo secondo dell'illusione, una volta immobilizzata dai viticci, la vittima vedrà emergere un enorme bacello di fagiolo da dove spunterà apparentemente l'utilizzatore del Genjutsu intento ad eseguire un attacco ravvicinato. Per uscire dal Genjutsu basta subire o infliggersi una ferita media, tuttavia è possibile anche uscirne con il Kai anche se i viticci che cercheranno di immobilizzare il ninja, renderanno molto faticoso qualsiasi movimento, sopratutto se precedentemente ha provato a liberarsi, poiché i viticci stringeranno con più forza la vittima. Una volta usciti dal Genjutsu, si rimarrà intontiti e con giramenti di testa a causa della mancanza d'aria per lo strangolamento fino alla fine del turno successivo, in più provocherà un danno temporaneo alle proprie capacità fisico motorie che saranno ridotte d'un grado per un turno. L'utilizzatore del Genjutsu dovrà rimanere immobile durante l'utilizzo e potrà muoversi per sferrare un attacco, non derivante da Jutsu, o compiere una qualsiasi altra azione solamente nella parte finale del Jutsu; cioè quando la vittima vede emergere il suo nemico. Consumo: 4
"Che cosa diavolo vuole fare? Uno scontro testa a testa come due arieti non conviene mai a nessuno, quindi o ha un asso nella manica che in un testa a testa prolungato viene difficile sostenere o c'è qualcos'altro che non mi quadra" si ritrovò a pensare Kisuke, per poi ritrovarsi vittima di strani filamenti che sbucavano dal terreno e puntavano ad immobilizzarlo. "Che roba è questa? Sembra quasi dell'Arte del Legno" pensò il kiriano. Riuscì ad evitarne alcuni all'inizio, ma poi quella specie di funi naturali ebbe la meglio, ottenendo ciò che dall'inizio desideravano: avvinghiarsi intorno al suo corpo, bloccando prima gli arti e poi tutto il resto. Kisuke provò anche a divincolarsi e sfruttare tutte le proprie forze per strappare letteralmente quei legamenti, ma fu tutto inutile. Anzi, la stretta diveniva via via sempre più possente. Come se non bastasse, non ci furono solamente quei rametti ancora freschi, verdi, lunghi e sottili. No. A creare problemi, dagli stessi rametti spuntò anche un grosso bacello che aprendosi rivelò contenere la kunoichi. "Cazzo!" Impugnava una kodachi con entrambe le mani e puntava a colpire Kisuke con un colpo diretto in pieno petto. Il Momochi aveva a disposizione principalmente due soluzioni, tra cui ricorrere in primis alla propria Abilità Innata oppure non esporsi ancora sotto quel punto di vista e sfruttare la Domu per neutralizzare l'affondo con l'arma. In quei pochi istanti decisivi optò per la seconda ipotesi, quindi incanalando Chakra Doton lungo tutta la cute in direzione del petto.
Domu - Armatura di TerraVillaggio: Tutti Livello: B Tipo: Ninjutsu Nonostante sia una tecnica classificata come di livello B, la sua complessità è tale che il suo apprendimento è disponibile soltanto da Shinobi di rango Sp.Jounin in poi. Mediante essa si rende il proprio corpo duro come una roccia. In questo modo ogni danno derivante da tecniche Taijutsu di grado B e inferiore vengono completamente annullati. Qualsiasi arma metallica non potrà scalfire il Ninja. Stessa cosa vale per esplosioni derivanti da carte-bomba e da altri oggetti acquistabili in armeria purché non siano esplosioni derivanti da Ninjutsu. La tecnica può anche essere utilizzata per coprire parzialmente e non totalmente il corpo dell'utilizzatore. In questo caso il suo utilizzo sarà più veloce non necessitando di alcun sigillo ma semplicemente concentrando il Chakra nella zona interessata. Consumo: 8 (A Turno)
Kisuke creò a ridosso di se stesso una vera e propria porzione d'armatura. L'arma della kunoichi giunse a destinazione, ma si scontrò con la pelle indurita tramite la Domu e fu praticamente in quel momento che la magia, per così dire, si concluse. Non era più presente nulla: i rametti erano scomparsi, il pavimento dal quale spuntavano era tornato integro, era sparito il bacello e la kunoichi era semplicemente davanti a lui. "Ah... era un Genjutsu... fantastico..." si rimproverò mentalmente per non averci pensato prima, ma nel momento non gli era nemmeno passato per la mente che quella roba potesse essere un'illusione, era fin troppo... reale. Addosso gli era rimasta solamente la stanchezza che quel Genjutsu gli aveva lasciato addosso, ma per quanto fosse influente non era stato di certo abbastanza per impedirgli di notare la successiva mossa della kunoichi che aveva agito in modo che il pavimento si ricoprisse di fango.
Doro Houshi - Silhouette di Fango
Villaggio: Tutti Livello: C Tipo: Ninjutsu Attraverso questa tecnica, l'utilizzatore infonderà una moderata parte del proprio chakra elementale Doton e quello base al suolo. Questi fondendosi potranno creare una sostanza molto simile al fango, di colore verde. Il fango si propagherà dall'utilizzatore in linea retta per un'area di cinque metri di ampiezza per dieci di lunghezza, ad una velocità media. Questo "fango" è usato prevalentemente come difesa, dato che è ottimo per far scivolare l'avversario quando tenta di attaccare a corto raggio, rallentato chiunque si muova su di esso, tranne il possessore della tecnica, di mezzo grado di velocità. Consumo: 4
Suiton: Ja no Kuchi - Bocca della Serpe
Villaggio: Tutti Livello: C Tipo: Ninjutsu Tale tecnica permette all'utilizzatore di creare una creatura marina dalle sembianze d'una serpe, lunga fino a quindici metri e la cui testa misura un metro circa, che andrà ad attaccare direttamente il nemico. Se l'attacco va a segno risulterà come una ferita di media entità. Consumo: 4
Kisuke conosceva quel fango di natura Doton, e pressappoco sapeva anche quale fosse il suo scopo, per cui gli sarebbe semplicemente bastato evitare di camminarci sopra. Però, la kunoichi non si limitò ad utilizzare semplicemente il fango a scopo strategico come Kisuke invece si aspettava, bensì ci allegò immediatamente un Jutsu Suiton contro ogni sua aspettativa. Ricreò una grossa serpe marina composta d'acqua, quasi più simile a un drago in miniatura, ma con la testa grossa. Kisuke osservò la scena con gli occhi, anzi con l'occhio sinistro spalancato. La fece correre lungo la superficie fangosa, dunque acqua e fango si mescolarono in un tripudio di colori sporchi. Il fango sembrò acquistare maggiore velocità, mentre la serpe si tingeva del color del fango. "Merda! Ma vaffanculo!" esclamò mentalmente, al vedere la scena. Nel frattempo, componeva una serie di Sigilli in rapida successione, quindi poggio entrambe le mani a terra.
Doton: Ninpou Maruchi Doryuu Heki - Molteplice Muro di TerraVillaggio: Tutti Livello: A Tipo: Ninjutsu Tramite questo Jutsu l'utilizzatore potrà creare una barriera su base quadrata attorno a sé, dopo aver compiuto i sigilli e poggiato le mani a terra. Ogni singolo lato del quadrato così creato sarà lungo massimo dieci metri e alto ben venti. Le caratteristiche del muro gli permettono di resistere a qualsiasi Jutsu di livello B o inferiore e il suo vantaggio è che impedirà all'avversario di scappare oppure potrà proteggere l'utilizzatore da attacchi provenienti da più direzioni. Richiede la padronanza dell'elemento Doton.Consumo: 15
Il risultato di ciò, unito a una considerevole dose di Chakra Doton applicato al pavimento fu un muro quadrangolare, multistrato, che si sollevò intorno a lui, chiudendo ogni possibile via d'accesso alla combinazione di fango. Tuttavia, non poteva avere la certezza assoluta che quell'azione fosse la soluzione migliore in quel frangente, o quanto meno non poteva essere certo che non fosse proprio a una cosa del genere che la kunoichi puntava, visto e considerato che per difendersi si era appena chiuso all'interno di una gabbia la cui uscita più palese normalmente era l'alto, ma stavolta era chiuso dal soffitto. Con una leggera concentrazione, rilasciò il blocco al suo Doujutsu fornito dal copriocchio.
Byakugan [Occhio destro] Livello: B Tipo: Doujutsu Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi. Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°. [Lunghezza massima per livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km]Consumo: 10 (A Turno)
Nonostante il blocco visivo costituito dai quattro muri, Kisuke tramite il Byakugan ebbe nuovamente la possibilità di vedere oltre di essi e tutt'intorno a sé. Vide così la kunoichi in mezzo a quel misto di fango e acqua, intenta ancora ad eseguire dei Sigilli. Fatta eccezione per uno di quei rari Genjutsu ad area, si doveva trattare molto probabilmente di un Ninjutsu. Kisuke ipotizzò sul momento un qualcosa in stile sfondamento totale per distruggere la fortezza dentro alla quale si era chiuso il Momochi e coinvolgerlo poi direttamente. Ciò che, però, ne seguì fu una percezione di gelo generale, mentre il pavimento sotto il Momochi e anche poco oltre i quattro muri si ricoprì di ghiaccio, congelando anche quella mistura di acqua e fango. "Che cosa diavolo...?"
Hyouton no Arashi - Tempesta di Ghiaccio
Livello: A Tipo: Ninjutsu Lo shinobi formerà attraverso la propria manipolazione, svariati spuntoni di ghiaccio, quindici precisamente. Essi potranno spuntare dal terreno ad una distanza massima dal Ninja di venti metri con un'inclinazone rispetto al terreno scelta dell'utilizzatore anche se tutti nella stessa zona. Se colpiranno il nemico, potranno provocare anche danni gravi da taglio. Gli spuntoni saranno alti sette metri, il loro diametro alla base è di mezzo metro e sono veloci nel fuoriuiscire dal terreno. Il terreno nella zona che si è scelta per far fuoriuscire uno o pià spuntoni, si ghiaccierà in due secondi circa rivelando dunque il raggio d'azione della tecnica. Consumo: 15
Kisuke sapeva perfettamente che quella ragazza era una Yuki, sapeva che manipolava lo Hyouton e quindi di conseguenza era padrona del ghiaccio, ma di certo non si aspettava che nel tempo di ragionare e realizzare cosa stava per succedere, all'interno di quella gabbia di terra e roccia di sua creazione si venissero a creare d'improvviso tutta una serie di temibili e grossi spuntoni di ghiaccio acuminati. Spuntarono letteralmente da terra, ma anche da ogni fottuta parete, chiudendolo in una sorta di vergine di ferro arrangiata alla bell'e meglio. La forza e l'insidia degli spuntoni era tale non solo da poter distruggere tutti e quattro i muri Doton, ma anche da costringere Kisuke a ricorrere al Jutsu principale della sua Abilità Innata per non fare una fine peggiore di un tacchino allo spiedo.
Suika no Jutsu - Tecnica dell'IdratazioneLivello: A Tipo: Ninjutsu Questa è la tecnica principale legata all'Innata, permette all'utilizzatore di smaterializzare determinate parti del corpo diventando acqua. A questo livello si sarà capaci di smaterializzare tutto il corpo o una qualsiasi parte di esso, permettendo di non risentire di danni causati da qualsiasi Arma o Jutsu fino al livello A. Liquefatto il proprio busto, esso sarà immune da qualsiasi danno ma gli attacchi del nemico andranno comunque a segno passando attraverso di esso; sarà possibile in questo caso, da parte dell'Hozuki, trattenere l'arto nemico all'interno del proprio busto, afferrandolo con l'acqua del proprio corpo. L'intero corpo del possessore dell'innata si dissolverà diventando acqua dolce e lo Shinobi potrà rigenerarsi in qualsiasi momento e senza necessariamente usare la stessa "sorgente" d'acqua. La sorgente d'acqua dalla quale si riemergerà dev'essere entro quindici metri dal punto in cui si è smaterializzati. Consumo: 15
Non appena avvertì la minaccia, il kiriano fece per spiccare un salto verso l'alto e in contemporanea tramutò in un istante il proprio corpo in acqua dolce, non risentendo a tutti gli effetti del danno assai importante che altrimenti avrebbe dovuto subire. La kunoichi, però, nel mentre non era rimasta con le mani in mano. Questo era solo parte del suo piano. Megumi voleva togliere la difesa dei quattro muri al Momochi ma al tempo stesso metterlo allo scoperto, quindi proseguì preparando subito dopo un altro Jutsu. Altra serie di Sigilli, altri problemi.
Doton: Daichi Denryū - Flusso di Roccia
Villaggio: Tutti Livello: A Tipo: Ninjutsu Dopo una serie di sigilli sarà possibile concentrare nel proprio stomaco una grande quantità di Chakra Doton per poi espellerla dalle labbra in un getto di polvere e rocce di varie dimensioni. Esse si abbatteranno sul nemico percorrendo quaranta metri, raggiungendo un'ampiezza di dieci metri di diametro. Il getto elementale causerà danni gravi da impatto. Consumo: 15
Dalla bocca emise un flusso continuo di terra e rocce di dimensioni considerevoli, puntando dal basso verso l'alto. In questo modo, travolse sia i resti del muro sia gli spuntoni di ghiaccio, portando tutto in frantumi, e colpendo di conseguenza anche il corpo del Momochi in forma liquida, spingendolo contro il soffitto insieme a tutto il resto. Il Jutsu Doton colpì in pieno il kiriano, lo trascinò con sé, e quando arrivo a scontrarsi con il soffitto, il flusso sfondò senza problemi la struttura e spinse fuori il Momochi.
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