Okami Yotsuki vs Kohaku Kyofu

Si va ad Ame sfregiato! disse Kamai lanciandogli un rotolo di piccole dimensioni sigillato con un nastro rosso. Il bendato afferrò la missiva guardingo.
Si va?
No, vai tu, scusami l'espressione ma era tempo che volevo dirla...Stavolta vai in missione per Makui, roba tosta, si tratta di spionaggio
Kohaku srotolò delicatamente la pergamena sul tavolo di legno laccato leggendo le poche righe che riguardavano la sua "missione". Grugnì, a quanto pareva un informatore del Mercato che lavorava sotto copertura era misteriosamente sparito nei pressi di Ame, volevano che indagasse sull'accaduto così da sincerare che fine avesse fatto. L'ultima volta era stato avvistato nei pressi della foresta a Norde della città. Makui o chi per lui, aveva sottolineato questo punto con importanza in kaji rossi: l'informatore aveva su di sé una formula molto importante che riguardava la scoperta di nuove abilità rare recentemente apparse nelle terre di Kumo.
Interessante... memorizzò rapidamente il contenuto per poi richiudere il rotolo con un lieve gesto della mano. Si alzò facendo scrocchiare la schiena, guardò l'orologio a parete, erano le sei del mattino ma in quei cunicoli sempre illuminati la sensazione del tempo spesso si perdeva.
Allora sarà meglio che mi incammini disse mentre si avviava verso l'"uscita di servizio" del Covo. Kamai lo afferrò per la spalla. Non così presto, stavolta la Mano vuole che indaghi senza far sapere del nostro coinvolgimento, c'è voluto molto per tenere i villaggi all'oscuro da questa informazione...quindi ti toccherà...cambiare faccia
Storse il naso. Non gli era mai capitato ma ricordava benissimo da una delle sue missioni in gioventù cosa questo potesse significare. C'era un tecnica peculiare, proibita negli altri villaggi ma spesso praticata nelle terre di nessuno, dove i mukenin erano soliti prendere possesso delle facce dei morti, strappando letteralmente la pelle del viso e adagiandola sulla propria.
Non posso usare una semplice Henge?
A quanto pare i controlli di Ame si sono intensificati di questo periodo, c'è bisogno che tu entri senza farti notare, troverai il necessario nel laboratorio al secondo piano. Grugnì, di male in peggio. Già portava la pelle di un uomo che aveva ucciso anni prima, ora ne avrebbe dovuta portare un'altra. Con fare svogliato si incamminò verso l'ascensore.

Purtroppo, o per fortuna, in qualche modo doveva giustificare quel pezzo di pelle adagiato sul suo viso in maniera così strana da sembrare naturale, i controlli di Ame erano davvero molto stretti. Si era presentato come un ninja di Kiri, vestito di tutto punto, stessa divisa, persino gli stessi ridicoli calzettoni di lana, con tanto di coprifronte e benda nera sull'occhio sinistro. Purtroppo la maschera facciale cambiava i suoi connotati ma non poteva disattivare lo sharingan che doveva starsene nascosto come al solito. Per fortuna i membri del Covo gli avevano dato l'identità di un Kiriano sfregiato tanto quanto lui e questo non era sembrato strano, almeno non ai Chuunin che controllavano la situazione.
Proprio una faccia da vero Kiriano ho, sembro un branzino bollito tanto sono espressivo...
Kohaku si incamminò verso la foresta a Nord, aveva ricercato informazioni a giro per i locali della città ma alla fine le uniche informazioni davvero utili erano state quelle raccolte dagli informatori del Covo sul posto. Sapeva perchè lo avevano scelto per quella missione, era l'unico membro del Covo a conoscere l'Hiraishin e questo lo rendeva l'unico capace di togliersi di mezzo, persino nella situazione più disaparata e terribile con uno schiocco di dita. Se la missione fosse fallita e avesse trovato ANBU di Ame ad attendenderlo nella foresta, gli sarebbe bastato battere l'unica ciglia libera per trovarsi di nuovo al Covo. Purtroppo questa sua peculiare tecnica veniva troppo spesso abusata dal Covo che lo aveva sfruttato nelle missioni più disparate e pericolose senza il minimo riguardo per la sua incolumità.
La foresta era strana, le piante, erano di proporzioni...sbagliate. Sopratutto nella zona in cui gli avevano detto essere scoparso il ninja, c'erano grossi funghi delle dimensioni di appartamenti quasi e questa cosa lo...turbava. Atterrò sulla cappella di un fungo, testando il suolo con i piedi. Sembrava che non ci fossero problemi, era straordinariamente solido anche se un poco più elastico del legno.
Pfff, davvero alcune terre di questo mondo continuano a stupirmi...questo è semplicemente strambo..
Si mosse con circospezione nella foresta, ammantato dal suo cappotto nero si guardava intorno cercando di trovare indizi sul passaggio dell'informatore. Atterrò su un altro fungo attirato da qualcosa di particolare. Sulla superficie di questo erano infatti scavati dei grossi tagli. Si chinò per saggiare le ferite con la mano sinistra, quella che aveva le dita non bendate.
Interessante... sembrava un taglio troppo netto e largo per essere quello di una katana, a meno che a maneggiarla non fosse stato un gigante con una spada quattro volte più larga di una lama normale. No, conosceva bene quei segni, erano segni di un Jutsu Fuuton. Taglio netto, pulito, troppo largo per essere quello di una lama normale, troppo preciso per essere tracciato da una mano umana.
Alzò la testa cercando altre tracce, se avevano usato il Fuuton per aggredirlo sarebbe stato difficile perché a meno di impattare sul legno, non avrebbe lasciato altre tracce. Abbassò lo sguardo verso il sottobosco, lo alzò verso il cielo. C'erano centinaia di altri funghi dalle dimensioni enormi sparsi sia verso l'alto che verso il basso. Cercò di studiare la direzione del taglio, per capire da che parte fosse partito il colpo.
In alto a destra.. saltò di cappella in cappella per atterrare su un fungo più in alto, trovando tracce di terra e strusciamenti su quel fungo. Avevano lottato, poi uno era scappato e l'altro si era sporto sul bordo per cercare di colpirlo con il fuuton.
Non ci sono tracce di sangue però...devo proseguire per veder se trovo alt.. si immobilizzò. Una figura era apparsa nel sottobosco. Proprio davanti a lui e stava osservando il fungo su cui era appostato. Era però in basso rispetto a lui e quindi non lo aveva ancora notato, complice il fatto che fosse accucciato e la luce del sole che proveniva dall'alto. Non poteva però uscire dal fungo, lo avrebbe senza dubbio notato.
Questa non ci voleva...mi toccherà farmi vivo...o sospetterà qualcosa...speriamo non si una ninja di Kiri si alzò lentamente dal fungo, rivelando la propria figura ammantata dal cappotto nero. Ora che lo vedeva meglio e riusciva a scorgere il coprifronte di Kumo e il tipico gilet bianco del villaggio della nuvola. Trasse un lieve sospiro di sollievo perché sarebbe stato difficile scoprirlo allo stesso tempo però si allarmò perché l'informatore sparito era proprio in possesso di informazioni di Kumo. Che quel ninja fosse giunto fino a lì proprio per quello?
Chi sei? Identificati! Urlò alzando le mani mentre saltava verso il fungo più in basso, in modo da mettersi a circa la stesso altezza del ninja della nuvola ma sempre alla stessa distanza.
Il mio nome è Sujin Hayate, sono in missione per il villaggio di Kiri, ti pregherei di allontanarti, è una questione privata...
Non gli era uscita proprio benissimo ma ormai non poteva tornare indietro con le parole, doveva trovare un modo per togliersi quel ninja di Kumo di dosso per continuare ad investigare. Lo studiò da capo a piedi, sembrava allenato e capace, di sicuro non sarebbe stato un avversario facile da buttare giù.

Storse il naso, sapeva che le cose non sarebbero andate come voleva. Quel ninja di Kumo sembrava essersela presa per la sua, forse poco educata, richiesta di allontanarsi. Kohaku rimase in silenzio tutto il tempo mentre quello parlava, l'unica cosa che poteva apprezzare di quello shinobi era il mancato rispetto reciproco per i Kiriani, cosa che sarebbe anche stata piacevole in un altro contesto, magari mentre si bevevano una birra in una locanda e additavano i pesci lessi della nebbia che conoscevano, ma non in quel momento.
Aveva bisogno di finire le proprie ricerche e non poteva farlo in quel modo. Dirgli perché era venuto lì? Non aveva nessuna missiva ufficiale se non il ritolo contraffatto della Mano che gli aveva permesso di entrare nel villaggio della Pioggia come emissario, non avevano specificato molto perché non volevano attirare attenzioni su di lui ma questo shinobi della Nuvola non era stato previsto.
Il ninja si era persino tolto i pesi dai piedi e questo poteva significare soltanto una cosa. Prese un profondo respiro, quello shinobi era pronto a combattere se fosse stato necessario. Ma io sono un regolare, perché diamine vorrebbe pestarmi? Ah già, mi ero dimenticato dei trascorsi della guerra, la fazione sceltami da Makui non è stata la migliore delle idee... Si grattò un lato del naso con la mano sinistra mentre rimaneva indeciso su come muoversi.
Dalle mie parti ci si presenta....Non importa...Non posso rivelare i motivi della mia missione, mi è stata affidata personalmente da uno dei più alti gradi della mia divisione...e la stessa domanda posso fartela io a te...Cosa ci fa un ninja della nuvola in queste terre umide? Voleva lasciare intender che era un ANBU della nebbia, pertanto molte delle cose che gli erano affidate erano davvero top-secret, sperava funzionasse. Aveva deciso di provare a prendere tempo muovendosi da quel fungo. Da quella posizione infatti aveva trovato altri segni del passaggio di un combattimento che delineavano un sentiero proprio alle spalle del ninja di Kumo. Era però abbastanza chiaro che quello shinobi non si sarebbe mosso con le buone, lo dicevano il suo sguardo fiero e quel gesto plateale con cui si era rimosso i pesi dalle caviglie. Un altro tai user...il mondo è pieno di gente che vuole prendermi a cazzotti...
Saltò in avanti, atterrando su un fungo più piccolo ma più vicino a quello dell'avversario. Ora a separarli erano solo sette metri. Fisso con l'unico occhio libero lo shinobi della nuvola prima di voltare lo sguardo nella direzione in cui aveva visto altri segni di battaglia. Uno di questi era proprio su quel fungo, poteva vedere stavolta delle piccole buchette a forma di stella, là dove delle punte di kunai erano andate a conficcarsi.
Tornò a dare attenzione allo shinobi di nuovo, magari avrebbe potuto provare a spaventarlo.
Ora, se mi volessi fare un piacere, sarebbe molto importante per me concludere questa missione in pace...E non fare il presuntuoso.. disse con un filo di voce mentre lanciava il suo sguardo più freddo del suo repertorio allo shinobi davanti a lui. Qui quello che sarà costretto con la forza a spostarsi sarai tu... disse mentre slacciava i bottoni del cappotto uno alla volta per poi lasciarlo cadere ai suoi piedi. Un rapido movimento della mano fece uscire uno Shunsui kunai dalla divisa, il metallo baluginò nella luce del sole che filtrava tra le fronde degli alberi, minaccioso.
Se voleva combattere lo avrebbe accontentato, dimostrando che anche lui era pronto a fare sul serio. Avrebbe però preferito concludere la missione senza farsi notare ma se quello shinobi avesse insistito, beh lo aveva avverito.

Era chiaro ormai che non si sarebbe liberato di quello shinobi facilmente. La sua risposta gli aveva dato però informazioni interessanti e molto preziose. La prima era il nome del Clan del ninja di Kumo: Yotsuki. La miseria ladra ho fatto bene a tirare fuori lo Shunsui Kunai... pensò preoccupato di come sarebbero finite le cose. Se era un vero esponente di quel Clan le cose si sarebbero profilate molto più difficili di quanto non potesse sembrare. La seconda era che il ninja stava cercando un compagno scomparso, proprio in quella foresta. Kohaku non credeva alle coincidenze né alla buona sorte, se c'era però una cosa in cui era fermamente convinto era che la sfiga ci vedeva benissimo e a volte si divertiva a tirare questi scherzi malati alla gente.
Bene, quindi sei qui anche tu per cercare tracce dello shinobi...mi toccherà toglierti di mezzo in un modo o nell'altro. non era mai stato bravo a mentire, forse era anche per questo che il Kumoniano non sembrava essersi bevuto la sua storiella sul "sono un ANBU in missione".
Bene, ho provato a farlo con le buon, ora non mi resta che toglierti di mezzo con le cattive... disse con un mezzo sospiro. Avrebbe cercato di combattere e allo stesso tempo cercare di muoversi nella direzione in cui sembrava essersi diretto lo shinobi scomparso. Non poteva in ogni caso permettere a quel ninja di scoprire eventuali coinvolgimenti dell'altro, quindi forse sarebbe stato meglio liberarsi di quell'avversario subito.
Senza preavviso scagliò lo shunsui kunai direttamente verso il viso dell'avversario. Un attacco banale, prevedibile ma che puntava a piazzare una prima via di fuga e a fare da diversivo al tempo stesso. Infatti già prima di lanciare l'arma aveva fatto un pronfondo respiro a cui, subito dopo il kunai era seguita una sfera d'aria fumsa diretta proprio verso il petto dell'avversario.

Il proiettile d'aria era schizzato in avanti e Kohaku non aveva perso tempo, spostandosi di nuovo su un'altro fungo in modo da avvicinarsi di qualche metro sia allo shinobi di Kumo sia alla direzione in cui aveva visto altri passaggi del suo bersaglio.

Solo nel momento in cui vide lo Shinobi incassare il colpo della Fuuton: Endan si rese conto che lo aveva pericolosamente sottovalutato. Lo shinobi bendato strabuzzò l'occhio libero alla vista del Kumoniano incassare il colpo senza neanche fare una smorfia di dolore, certamente si era aspettato una deviazione, un colpo un movimento qualsiasi cosa, non quello. Quella era una pura dimostrazione di forza fisica, qualcosa che gli ricordò pericolosamente il nome del Clan dell'avversario con cui aveva a che fare. Ricordava il ninja affrontato nella sua missione quando ancora non era nessuno nelle terre dei fuorilegge, ricordò le parole che gli aveva detto il gigante delle ossa, Kempachi. Yotsuki. Strinse le labbra, la mano gli si sollevò verso le bende sull'occhio sinistro ma si fermò subito non appena vide il suo avversario estrarre qualcosa dalla borsa. Una palle luce! I sigilli vennero composti rapidamente, c'era un solo modo per anticipare un attacco portato in mezzo a quella luminosità accecante ed era tramite la Chakra no Kyshin. Nella sua testa la fiamma di Chakra che era il ninja di Kumo apparve nello stesso momento in cui la sua vista gli fu privata e così come era apparsa altrettanto velocemente era scomparsa per riapparire alle sue spalle. Merda! Un battito di ciglia, la reazione caratteristica di Kohaku quando se la doveva vedere con chi praticava quella tecnica che solo esperti ninja del corpo a corpo possedevano. Ricorrere alla sua difesa migliore.

Il calcio dell'avversario scolcò l'aria mentre Kohaku spariva dalla sua posizione per riapparire chino sul fungo dove il suo Shunsui Kunai si era conficcato. Questo fa sul serio...mortalmente sul serio... Aveva quasi potuto percepire il movimento alle sue spalle, una sensazione raccapricciante in quel nanosecondo in cui la sua pelle si era accapponata per l'elettricità statica e i peli gli si erano rizzati come spilli. Raccolse l'arma per metterla nell'altra mano, dove apparvero altri quattro Shunsui Kunai. Approfittò del breve momomento in cui la luce accecava ogni cosa, quei secondi preziosi mentre incanalava Chakra Fuuton nelle Armi da lancio prima di liberarle e scagliarle una dopo l'altra come calabroni assetati di sangue dritti verso il punto in cui poteva percepire il proprio avversario. Non gli posso dare il tempo di reagire....se mi prende sono senza ombra di dubbio morto...dannazione... Strinse le labbra sapendo che quello che aveva davanti sarebbe potuto essere forse il suo avversario più ostico da molto tempo a questa parte. Non ho difesa se mi prende i suoi taijutsu saranno senza dubbio potenziati da quel Raiton fastidioso...

La luce intorno a lui si esaurì, finalmente poteva tornare a vedere. Non aveva però bisogno di guardarsi intorno, sapeva benissimo dove cercare. Aveva percepito quasi subito la presenza di un nuovo avversario sul campo di battaglia, quello poteva essere un problema. Ultimamente aveva sviluppato una seria intolleranza alla presenza di cloni sul campo di battaglia, sopratutto se erano cloni nemici e non alleati. Arima che di solito era amante di quella strategia aveva anche lui diminuito la creazione incontrollata e questo gli aveva quasi fatto dimenticare quanto era fastidioso avere a che fare con l'inferiorità numerica.
I suoi kunai schizzarono nell'aria, due colpirono un terzo venne schivato dalla velocità innaturale del ninja, l'aura azzurra elettrica intorno a lui la diceva lunga su quanto fosse pericoloso da avvicinare. Gli ultimi due però, vennero deviati da molteplici raggi luminosi azzurri che si diressero minacciosi verso di lui. Era senza dubbio opera del clone, dannazione, non aveva a che fare con uno shinobi comune. Uno Yotsuki con l'Arte del Ranton...di male in peggio... Le sue mani si muovevano già da sole mentre componeva i sigilli necessari, inspirò e soffiò fuori il muro di vento che lo avvolse nel suo fresco e potente abbraccio.

I raggi laser si schiantarono uno dopo l'altro con scoppi azzurrini contro la sua barriera di vento che infuriava intorno a lui. Il muro semitrasparente non lo occultava alla vista e gli permetteva di tenere sotto controllo gli avversari anche mentre si stava difendendo ma non cercò con gli occhi loro, bensì i propri kunai abbandonati a sé stessi. Due erano caduti verso il suolo, deviati dai raggi Ranton, un altro, quello scansato era conficcato su un tronco a circa dieci metri alle spalle del Kumoniano, tre metri alla destra del clone, gli altri due dovevano essere ancora nelle vicinanze del Rantoner anche se non riusciva a vedere se erano ancora sul suo corpo o sulla superficie del fungo.
Il pavimento naturale su cui stava venne spazzato con precisione, lasciando intorno a Kohaku una lieve e netta linea circolare quando la difesa si esaurì. Il ninja del vento però non aveva intenzione di finirla lì, con un rapido movimento delle dita aveva composto un altro sigillo per poi soffiare intorno a lui una nuvola di polvere e detriti e chiudere di nuovo l'unico occhio libero. Questo gli dette il tempo per muoversi nascosto alla vista dell'avversario e scattare su uno dei tronchi alle sue spalle per portarsi su un fungo più in alto, circa cinque metri sopra la sua posizione.

Non aveva necessariamente bisogno di vedere i suoi avversari sapendo dove stavano grazie alla Chakra no Kyshin. Nella sua corsa per arrivare alla posizione sopraelevata aveva estratto uno shuriken legato ad un filo metallico su cui aveva soffiato un denso strato affiato di vento. Nel momento in cui era apparso sul bordo del fungo, poco fuori dalla nube di polvere aveva subito lanciato la stella da lancio avvolta con il fuuton. Lo shuriken era stato diretto verso il nemico in un lancio orizzontale e sarebbe arrivato da destra verso sinistra, mirando al petto dell'avversario. Una traiettoria banale quindi facile da scansare per uno con i riflessi così rapidi come il ninja ma che Kohaku aveva deciso di deviare di traiettoria poco dopo il suo passaggio oltre lo shinobi di Kumo per fare tornare indietro l'arma da lancio grazie alla manipolazione del filo metallico.

Sentì uno strattone nel filo metallico, una opposizione leggera e poi il filo si allentò subito. Dedusse che l'arma era stata in qualche modo fermata se non peggio, distrutta. Lasciò andare il filo prima di sentire nella polvere, un rumore simile ad un ruggito folgorante. Saltò di lato cercando di spostarsi dalla sua recente posizione, magari il Kumoniano aveva un modo per rintracciarlo, non si poteva mai essere troppo sicuri. Lanciarsi in avanti, per cercare di atterrare su un fungo che aveva visto prima di sollevare il polverone non bastò però. Una figura indistinta lo colpì alla gamba destra, quella rimasta indietro, all'inizio pensò essere proprio il ninja di Kumo, per la potenza dello strattone e il folgorante dolore che lo aveva investito, atterrò rotolando sulla cupola rossastra mentre il dolore gli stappava un gemito. Si rialzò in piedi, solo per vedere la nube di fumo ormai depositatasi a terra e fulmini neri che danzavano sulla sua coscia. Rimase esterrefatto. Non aveva mai visto una simile tecnica. Cosa era stato? Raiton? Ma i fulmini del Raiton non erano neri. Che il suo avversario oltre al Ranton, vantasse un'altra straordinaria abilità o tecnica segreta? Sollevò lo sguardo su di lui e il suo clone. Bella tecnica. Disse massaggiandosi la coscia.
Non pensavo di trovarmi di fronte ad uno Shinobi così dotato, sarò onesto...Pensavo fossi un banale Chuunin persosi nella foresta...a quanto pare non è così... Si rialzò in piedi. Sapeva che molto probabilmente quel suo cercare di prendere tempo non sarebbe servito a nulla ma gli serviva un momento per riflettere. La prima cosa da fare era rimuovere il clone dal campo di battaglia o quello scontro sarebbe stato in netto svantaggio per lui.
Come avrai notato, neanche io sono uno shinobi...comune... Non aveva fatto in tempo a concludere che le sue mani si erano già mosse nella serie di sigilli necessaria. Puntò a far cadere l'originale nel Genjutsu sperava di venire celato alla vista del primo ma non del secondo, non che cambiasse molto ma almeno gli avrebbe impedito di caricarlo subito per impedirgli quindi l'azione successiva.

Saltò di lato, atterrando con il controllo del Chakra parallelo al terreno su un tronco di uno di quegli strani alberi. Continuò a muoversi, cercando di eseguire, di albero in albero e di fungo in fungo, un percorso a semicerchio intorno ai due, così da non averli più uno dietro l'altro ma uno accanto all'altro. Nella corsa aveva composto subito i sigilli per la Shinkuu Taygyoku che aveva scaraventato rapida contro l'originale per poi seguire a quella tecnica, più un diversivo che altro, altri sigilli, stavolta per investire il clone alle spalle del Kumoniano con una pioggia di pece e lanciare subito dietro un kunai munito di cartabomba che fece detonare subito dopo che questa era entrata nel raggio del Jutsu Suiton.

La sfera d'aria sfrecciò nell'etere davanti a lui, muovendo il vento intorno ad essa in una spirale semitrasparente. Kohaku si era accorto soltanto ora di una cosa a dir poco...inusuale. Il suo avversario era definitivamente uno Yotsuki, un ninja dotato di quella strana aura elettrificata sì, ma la cosa strana però era che ora quell'aura elettrificata era di un colore nero e bianco. Inusuale e di solito, tutto ciò che era inusuale era anche letalmente pericoloso. Non aveva realizzato quella peculiaritò, forse troppo preso dalla propria strategia, ma ora che la sfera d'aria sfrecciava davanti a lui riuscì a farvi attenzione. Saltò verso il ramo successivo, non perdendo mai di vista il proprio avversario ma non riuscì mai a raggiungerlo. Di fatti il suo avversario scansò la sfera d'aria con uno scatto impressionante Se riuscisse a vedermi sar... Il ragazzo scattò. Fu più un lampo nero che altro, un frammento di bianco e nero prima di ritrovarselo davanti al viso in una corsa così impressionanentemente veloce che gli dette soltanto il tempo di muovere il corpo all'indietro, spostandosi di fianco mentre lo shinobi della nuvola lo colpiva a mezz'aria con un diretto potentissimo. Quando ha disperso la mia illusione? Dannazione! Il colpo arrivò dal basso verso l'alto prendendolo di striscio sul pettorale sinistro e parte della guancia destra portandosi via vesti e pelle, sì persino la pelle della maschera facciale tanto accuratamente posizionata sul suo volto. Kohaku reagì di istinto, il dolore fu la prima cosa che sentì e come reazione si teletrasportò subito sul pugnale alle spalle del ninja di Kumo, là dove proprio lui lo aveva lasciato cadere quando se lo era tolto di dosso.

Toccò terra con entrambi i piedi, grugnì ma le mani non si fermarono dal muoversi nei sigilli necessari. Inspirò poi soffiò cinquanta senbon d'aria compressa diretti verso l'ultima direzione in cui aveva visto il proprio avversario scattare in quel baluginio di lampi neri. I senbon solcarono l'aria avvolgendo uno spazio di circa otto metri davanti a lui, sparsi in posizioni differenti, ma sufficienti da prendere qualsiasi bersaglio si muovesse in quella specie di cono con almeno una manciata di proiettili. Gli alberi schioccarono, crepandosi in centinaia di schegge mentre i senbon trapassavano i loro tronchi, i funghi giganti invece si lasciarono trapassare con semplici "plock" ritmici.

Finito il Jutsu, Kohaku ansimò, sentendosi crollare leggermente su un ginocchio. Portò la mano verso il viso, là dove era stato colpito dal suo avversario c'era una grossa striscia rossa data dalle ustioni dei fulmini neri. La maschera era andata, penzolava di lato rivelando un volto diverso, da quello fin'ora indossato.
Dannazione... Disse di nuovo mentre con la mano strappava via il resto del volto artificiale e lo lanciava di lato. Speravo di fare le cose senza essere interrotto ma tu...tu sei proprio un osso duro eh...Ma ti sei messo in mezzo dovevi saperlo...Che il Mercato Nero non sarebbe stato con le mani in mano aspettando che qualche regolare venisse a ficcanasare...
Prese un profondo sospiro prima di affrontare il proprio avversario di nuovo, ogni respiro gli faceva male. Gli rimanevano tre kunai Shunsui ancora impressi, ma doveva contare che parte del Chakra ora doveva essere "conservato" per togliersi di lì. Il suo avversario lo aveva già costretto due volte ad usare quella tecnica, dubitava però che sarebbe riuscito a mantenere quella velocità ancora per molto...vero? Sperava almeno che la rivelazione della sua vera natura lo intimorisse in qualche modo, anche se, quel poco che aveva capito da lui non sembrava il tipo.