Missione Kisuke Momochi

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    Missione Kisuke Momochi
    Missione a Servizio di:Kirigakure No Sato
    Livello:S
    Esecutore della Missione:Kisuke Momochi
    Non siamo nuovi a situazioni del genere, perciò ti abbiamo convocato subito per intervenire d'urgenza. I panni sporchi si lavano in casa. I fatti sono questi: purtroppo uno dei tuoi fratelli di spada ha deciso di disertare, portando con se uno dei cimeli del nostro Villaggio. Nel suo atto di fuga ci è stato impossibile fermarlo, ma secondo le nostre ultime fonti, pare abbia già raggiunto e superato Tsubaki, verso il Paese del Fuoco. Il tuo compito è quello di scovare il bersaglio, catturarlo e recuperare la spada. L'obiettivo primario è il recupero dell'arma il prima possibile, non vogliamo che cada in mani sbagliate, buone o cattive che siano. Secondario è il recupero del bersaglio vivo: non ti esporre a inutili rischi o fallimenti, se ti trovi alle strette uccidilo senza pietà, ma laddove sia possibile riportalo da noi vivo e vegeto. Ti alleghiamo una Scheda Identificativa proveniente direttamente dai nostri archivi.
    Buon lavoro!
     
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    Kisuke scese i gradini in maniera frenetica, rapido, le pareti tappezzate d'oscurità. In fondo, le maschere demoniache, in ceramica e in legno, pronte ad accogliere il suo arrivo nel piano sotterraneo. Con loro, Akira Watanabe ammantato di tenebre tra le fievoli luci calde.
    «Sono stato avvisato all'ultimo e d'urgenza. Ho fatto il prima possibile» fu l'esordio di Kisuke Momochi, accompagnato da un mezzo inchino. Il parlare era frenetico, così come freneticamente aveva sceso i gradini delle scale per arrivare fin lì.
    «Rilassati, Kisuke.»
    Kisuke annuì deciso. Vide, tra l'altro, come non ci fosse soltanto il Mizukage ad attenderlo, ma anche l'Anziano del Villaggio e Hattori il Ragno.
    «Bene, non perdiamo tempo. Questo è il mandato ufficiale» disse breve il Mizukage consegnando un rotolo di pergamena al Momochi. «La situazione brevemente è questa: Kuroda Kaguya ha disertato il Villaggio.»
    Il gelo calò per qualche istante tra loro.
    «Cosa?!?»
    «Hai capito bene.»
    «Per gli dèi della Nebbia...»
    «La nostra situazione è ancora zoppicante, e abbiamo già avuto fin troppi guai: non possiamo permetterci anche uno dei Sette Spadaccini Leggendari della Nebbia tra le fila dei Mukenin nel Mercato Nero.»
    «E lo credo bene! Ma che cazzo gli è preso?»
    «Non lo sappiamo. Per il momento possiamo solo fare delle supposizioni. Era il fratellastro di Hitoshi Kaguya e fedelissimo della precedente Mizukage, elementi che potrebbero aver entrambi contribuito alla sua scelta.»
    «Era strano ultimamente e abbiamo messo qualcuno a tenerlo d'occhio, per questioni di sicurezza e ragion di Stato» spiegò l'Anziano.
    «Sarebbe stata una scelta giusta, se lui non se ne fosse accorto per poi ucciderli tutti...»
    Kisuke immaginò in quel momento come il Ragno, in silenzio, stesse trattenendo con tutte le forza un quanto più che probabile certo "io ve l'avevo detto".
    «C'è stato un solo sopravvissuto: Shinji Morata. Kuroda l'ha lasciato in fin di vita, e ora è custodito a Tsubaki. Inizialmente abbiamo pensato che l'avesse fatto per riportarci un messaggio, ma il sopravvissuto sostiene che probabilmente pensava fosse morto anche lui come gli altri. Kuroda non ha avuto pietà con nessuno di loro.»
    «Presumo, a questo punto, che tutto sommato non mi serva leggere la missiva...»
    «Dovrai occupartene tu» gli confermò il Mizukage.
    «È questo il punto: perché io?» chiese il Jounin, con una nota evidente di disappunto. «Sono l'ultimo che entrato a far parte della Squadra Speciale e, se proprio si volesse puntualizzare, personalmente penso che tra noi vi siano soggetti ben più qualificati rispetto a me» ammise Kisuke in tono amaro. Dover dire e ammettere qualcosa del genere, per lui non era cosa da poco. Certo, non era l'ultimo tra gli shinobi essendo ormai un Jounin rispettato, ma all'interno della Squadra Speciale era pur sempre quello arrivato per ultimo, tanto alcuni dei Sette lo chiamavano Piccolo Kisuke.
    «Da quando si discutono gli ordini?» intervenne allora il Ragno.
    «Da quando lo abbiamo e lo hai scelto» disse l'Anziano.
    «Lungi da me l'idea di voler creare polemica in una situazione delicata come questa. Era un chiarimento, volto solamente al meglio per il Villaggio» spiegò Kisuke mantenendo assoluta calma.
    «È un compito che puoi svolgere tu, e probabilmente meglio anche degli altri» replicò il Mizukage, categorico. «Mi raccomando, nei limiti del possibile, massima discrezione. A tal proposito, abbiamo anche già fatto avvisare Tatsuya: ti attenderà nel punto d'incontro Tomegane, nella baia a nord del Paese, e ti porterà direttamente lui oltremare.»
    «Stavolta siamo davvero costretti a rivolgerci a lui, eh?»
    «Discrezione e rapidità è quel che ci serve adesso, per ricucire le ferite prima che si aggravino.»
    Kisuke annuì. «Dov'è che è scattata ufficialmente la diserzione di Kuroda?»
    «Poco a nord di Tsubaki» chiarì il Ragno. «Fortunatamente Kuroda ha fatto piazza pulita prima che i ninja di Yugakure no Sato potessero mettersi in mezzo ed è sparito. Ci ha risparmiato un incidente con quelli là, almeno.»
    «Capisco, ma... non sarà semplice trovarlo» dovette ammettere Kisuke, con malcelato disagio.
    «Se fosse semplice, ci avremo mandato un ANBU qualunque» lo rimbeccò Hattori.
    «Non perdiamo tempo in chiacchiere inutili» disse il Mizukage, riprendendo in pugno la situazione. «Momochi Kisuke, ormai non ti rimane che andare. Se è necessario, mantieniti in contatto con noi con ogni mezzo possibile.»
    «Senz'altro» assicurò Kisuke annuendo.
    «Ah, e prendi questa...» aggiunse il Mizukage, consegnandogli una piccola sacchetta di tela. «Sempre se ancora il suo valore, agli occhi degli altri Paesi. Mi raccomando, usala con prudenza: solo se dovesse essere necessario.»
    Kisuke prese la sacchetta - pesava un po', in proporzione alle sue dimensioni più piccole rispetto ad un pugno chiuso - e la conservò in una tasca all'interno della divisa. Sapeva di cosa si trattava: un salvacondotto. Quello di Kirigakure era realizzato con un metallo nero unico di Kirigakure no Sato. Era di forma rettangolare, forato ai quattro angoli e tutta una serie di kanji incisi per il lungo su tutta la superficie della tavoletta.
    «Vai, giovane Kisuke, e che gli dèi della Nebbia di proteggano» disse l'Anziano del Villaggio e Kisuke puntò verso l'uscita. In fretta, così com'era sceso, risalì le scale e una volta fuori Kisuke partì immediatamente alla volta della costa del Paese dell'Acqua. "Maledetti Kaguya, mi state veramente tormentando..."

    * * *



    Qualche giorno prima...

    Kuroda Kaguya si muoveva clandestinamente, come un'ombra, all'interno del Paese delle Sorgenti Termali. Aveva abbandonato il Villaggio della Nebbia già da un po' ormai, sebbene in completa legalità, ed era tuttavia perfettamente consapevole che la sua pace sarebbe durata ben poco. Su prigionieri e fuggitivi Kiri puntava su una politica particolare unica nel suo genere, perciò il Kaguya si aspettava che nel suo caso - Jounin e componente del rinomato gruppo dei Sette Spadaccini Leggendari della Nebbia - avrebbero avuto ancor più furia nel dargli la caccia rispetto ad un qualunque pivello disertore, dal momento in cui la sua scelto fosse risultata chiara ed evidente... e lo dimostrava il fatto che già da ora, senza aver fatto alcunché di eclatante, gli erano stati affibbiati ben tre cani da guardia. Il Kaguya sputò, continuando ad ignorarli, ma non aveva intenzione di portarseli dietro ancora per molto.

    * * *



    La baia a nord del Paese dell'Acqua era una linea torta e frastagliata composta dall'unico costone roccioso, che nel buio della notte costituiva uno spettacolo fuori dal comune. Era lì che Kisuke si era avviato direttamente da Kirigakure no Sato, dove per l'appunto gli avevano indicato di recarsi per trovare il suo passaggio ad attenderlo. Fortunatamente quanto meno sapeva già dove andare ed a chi chiedere aiuto per il suo viaggio verso il Paese delle Sorgenti Termali, il che era già una grande cosa. Tatsuya - sempre che fosse quello il suo nome di nascita - era un noto pirata del Paese dell'Acqua, nonché una vecchia conoscenza di Kisuke. Tra le tante cose, si sospettava avesse una sorta d'accordo clandestino con il Paese dell'Acqua e il Villaggio della Nebbia. Una sorta d'amico illegale, insomma. Kisuke sebbene il suo alto grado e le sue conoscenze non aveva prove in merito a tutto ciò, il che si limitava alle classiche voci da complotto, ma aveva poca rilevanza. Adesso era necessario trovare quella canaglia d'uomo, e soprattutto il prima possibile. Il pirata aveva alcuni moli e giacimenti di sua esclusiva proprietà, abbarbicati in tutti il Paese dell'Acqua in lidi dimenticati dagli dèi, ma di solito non scendeva quasi mai a terra se non necessario. Ancorava la sua nave in mare aperto e lì rimaneva, circondato nel suo ambiente naturale. Era un uomo strano, un leader freddo e calcolatore, e di cui avere timore, persino per i canoni di Kisuke. Alla forza vera e propria, sebbene non la disdegnasse, preferiva la possibilità di incutere terrore ai suoi nemici. In quanto pirata, poi, circolavano voci d'ogni genere sul suo conto. C'era chi, per fortuna divina, era sopravvissuto a lui e lo definiva come un vero e proprio diavolo. Si diceva che bevesse rum mischiato con polvere da sparo e che in una occasione avrebbe fatto riempire con fuoco e zolfo la stiva di una sua nave allo scopo di creare un'atmosfera infernale, e avrebbe sfidato i suoi a una gara di resistenza in mezzo al fumo (ovviamente vincendo).
    Dalla cima della scogliera, Kisuke prese il proprio telescopio dal proprio alloggiamento, lo allungò e appoggiò un'estremità all'occhio sinistro. "Vediamo dov'è il farabutto..." pensò il kiriano, puntando la visuale verso l'orizzonte. Lì, in mezzo al mare, nel buio della notte, risplendevano le lanterne demoniache di un enorme vascello da guerra. La polena demoniaca, il rostro rinforzato, le vele nere, i quarantotto cannoni e i tre triplicatori resero impossibile non riconoscere la Tempesta Nera. "Direi che mi stanno proprio aspettando... e sia, allora!" si disse il kiriano, per poi calarsi tramite il controllo del Chakra dall'alta scogliera verso la superficie marina, dove le onde si infrangevano in spuma a ridosso della roccia. Da lì proseguì, camminando per diverse decine di metri sulla superficie dell'acqua, fino a trovarsi a circa una mezza dozzina di metri dalla Tempesta Nera.
    «Ehi! Voi della Tempesta Nera!» chiamò allora Kisuke, in modo da attirare le attenzioni dell'equipaggio.
    «Uomo in mare! Uomo in mare!» sentì Kisuke provenire dalla nave. Le luci della nave non riuscivano ad illuminare correttamente l'acqua intorno alla nave. "Che idioti" fece appena in tempo a pensare Kisuke, poco prima di vedersi proiettata addosso luci che si aggiunsero a quelle già presenti della nave.
    «Quello non è un uomo in mare.» Era appena giunta una voce a lui nota. «Che mi possa prendere un colpo! Quello lì è...»
    «Mi fate salire o devo ricorrere ad un abbordaggio?»
    Tatsuya gli fece un cenno con una mano, invitandolo a salire. E il kiriano non se lo fece ripetere due volte. Niente scialuppe o cime calate per lui: fece da sé. Semplicemente concentrò il Chakra a ridosso delle piante dei piedi e scalò la murata della nave, portandosi sul ponte.
    «È proprio vero che chi non muore si rivede» lo accolse l'uomo di mare.
    «Ho ancora troppe cose da fare per morire e basta» replicò il kiriano.
    «Ah sì? Eppure circolavano voci che dicevano fossi ormai cibo per squali.»
    «Voci infondate, a quanto pare. Non trovi? Pensa che devo andare fin nel Paese delle Sorgenti Termali e mi serve qualcuno che mi dia un passaggio.»
    «Perché non chiedere a Søren, la vostra puttanella?»
    «Chi? Ma per me il Flagello dei Mari è uno e uno solo, quello lì è solo una fighetta del Paese del Tè» sostenne Kisuke, il che non era poi tanto distante da quella che fosse la sua reale opinione del pirata reclutato dall'ormai defunto Impero del Fuoco. «E poi ormai le cose sono cambiate. Anche se recenti, penso le novità si siano già diffuse in tutto il continente, e dubito tu sdia uno di quelli che sono sempre gli ultimi a sapere le cose.»
    «Infatti ho saputo subito, ma ciò non cambia che sono comunque stato relegato ai miei mari senza venire preso in considerazione.»
    «Sapevo che era per questo, ma non sta a noi disquisire sulle scelte discutibili di una vecchia reggenza. Søren una fighetta è e una fighetta rimane, e l'ha dimostrato.»
    «Ah sì?»
    «Ha solo avuto la fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto. Fortuna poi... Per lui mica tanto. Non mi è mai parso di capire che gli piacesse l'ambiente in cui fosse finito...»
    «Non è leccandomi le chiappe che ti guadagnerai il tuo passaggio, ragazzo!»
    «Vuoi che tu punti la mia spada alla gola come la prima volta?»
    «Oh, sei un nostalgico eh? Ma allora anche io ti farò lo stesso, solleticandoti lo scroto con la punta della mia sciabola.» Un attimo di esitazione generale e poi il pirata scoppiò in una grassa risata. «Stai a bordo, ma sai quali sono le regole sulla mia nave!»
    Kisuke annuì compiaciuto, accettando.
    La Tempesta Nera era la nave migliore di Tatsuya. In un certo senso, l'ammiraglia della sua flotta, ma talmente temibile da potersi anche spostare da sola. Esattamente come stava facendo adesso per accompagnare Kisuke. "Nonostante me la stia facendo passare come un favore più cazzi e mazzi, di certo approfitterà dell'occasione per combinare qualche cosa nella zona" pensò Kisuke conoscendo il pirata.
    «Goditi il viaggio, ragazzo! Saremo a destinazione prima di quanto t'immagini» concluse il pirata, avviandosi altrove per tornare al suo lavoro.
    Kisuke sospirò pesantemente. "Per quant'è che ho avuto la possibilità di bullarmi del fatto che non dovessi mettermi in viaggio per mare su una nave? Che due palle... questo dev'essere il karma, per forza..." si lamentò tra sé e sé. Soltanto per un anno circa non era stato rinchiuso in un'isola nebbiosa, ma adesso ci era tornato. E solo ora che ci era tornato, sebbene la piaga dei viaggi in nave, si rendeva conto ancora di più di quanto vi fosse legato fin nel midollo. "Be', penso proprio che sarà il caso di riprendere le vecchie abitudini" pensò il Momochi, incamminandosi verso gli alloggi sotto coperta. Aprì la botola al centro del ponte e scese gli scalini, quindi si sedette per terra direttamente nello spazio comune che faceva da corridoio. Quando Kisuke non passava il tempo a collaborare con l'equipaggio pirata (soprattutto per assimilare i segreti di quegli uomini di mare) allora si preoccupava dei dettagli della missione. Prese i documenti in proprio possesso, e cominciò a leggerli uno dopo l'altro, analizzandoli nei loro miseri dettagli. Era partito talmente di fretta che non aveva nemmeno letto per bene la missiva, né adocchiato il dossier in proprio possesso. Non che leggerli ora ed elaborare un analisi gli fosse di chissà quale grande aiuto, tanto che ad un certo punto si arrese e lasciò i fogli, che svolazzarono verso il pavimento ligneo. "Pensa, Kisuke... pensa... pensa... se fossi Kuroda che cosa faresti in questa situazione?" si chiese il Jounin, cercando di immedesimarsi nell'altro Spadaccino. In realtà lui c'era già stato, in quella situazione. La differenza tra lui ed il Kaguya, però, era che le modalità e le condizioni in cui avevano disertato erano leggermente differenti. Kisuke se ne era andato nel completo anonimato, abbandonando la sua vita per la patria, mentre Kuroda aveva lasciato il Villaggio per interessi propri e nonostante avesse cercato di andarsene alla chetichella per non versare del sangue (questo glielo si doveva concedere) aveva finito per far piangere qualche caduto a Kirigakure no Sato. Incidenti di percorso? Forse, ma ciò che era importante in quella faccenda era l'intenzione principale, ovvero la diserzione. Anche se cerchi di farla senza particolare rancore e senza cercare di danneggiare il tuo Villaggio (riuscendoci oppure no), non cambia il fatto che hai voltato le spalle alla patria. Era difficile immedesimarsi in un soggetto simile, Sì, avrebbe dovuto provarci, ma sarebbe stato assai difficile. Come se non bastasse, Kisuke lo conosceva appena. Solo qualche volta avevano collaborato insieme in qualche missione per la loro Squadra Speciale, ma per il resto erano quasi dei perfetti sconosciuti. Senz'ombra di dubbio, complice anche l'atteggiamento piuttosto solitario del Momochi. Il dossier fornito dalla Nebbia lo aiutava nel sapere preventivamente che Kuroda fosse in grado di manipolare il Raiton, il Suiton ed il Doton, che evocasse ragni, che fosse l'attuale possessore delle spade gemelle Kiba e che per l'appunto fosse un membro del famigerato Clan Kaguya, ma chi lo sapeva cosa avrebbe potuto combinare quel maledetto?
    «Dannazione...» sbuffò Kisuke, portando le mani a reggere i lati della testa. Riflettendoci, molto probabilmente dopo la sua avventura nelle Terre di Nessuno nei panni di Hisao Hattori, questo era il compito più complicato e rischioso della sua vita. "Ma devo farlo" si disse, quindi scosse il capo, si riscosse e si sollevò da terra. Raccolse i fogli che aveva mandato all'aria poco prima e li conservò. Dopodiché si portò nuovamente sul ponte a prendere un po' d'aria. L'equipaggio sembrava essere quieto, tanto che il mare poteva essere udito quasi nella sua interezza. Kisuke si affacciò alla ringhiera della Tempesta Nera, rivolgendo il suo sguardo ad una distesa infinita di nero. Solo in alcuni punti, dove vi si rifletteva un po' di luce, il mare non era un placido manto di pece. Così facendo, Kisuke stava cercando un modo per slegare un po' la sua mente dai pensieri fissi che lo martellavano nelle ultime ore, ricercando la calma nella stessa calma piatta - ed al tempo stesso assassina - del mare. Mentre i suoi pensieri si dileguavano e cercavano sollievo nell'immensità delle onde, il pirata lo raggiunse e si unì a lui, appoggiandosi di fianco al Momochi sulla ringhiera.
    «Sai com'è che si dice in quel vecchio detto del Paese dell'Acqua? Le tre cose più belle al mondo: una nave in mare aperto, una spada e una ragazza nuda piegata in avanti! Ci manca la ragazza qui» concluse l'uomo.
    «Una donna che danza. Io me lo ricordavo così...» lo corresse Kisuke.
    Tatsuya rise in maniera sguaiata. «Dettagli! Bisogna rinnovarsi una volta ogni tanto!»
    «Se lo dici tu...»
    «Fatti una risata, ragazzo!» esclamò il pirata dando una pacca sulla spalla del ninja.
    «Non sono uno che ride molto facilmente di suo, ma ti assicuro che in questo caso anche i più mattacchioni farebbero fatica» spiegò molto sommariamente Kisuke. Non era sicuro che il pirata fosse a conoscenza dei dettagli della missione, e non voleva perciò scoprirsi.
    «Benvenuto nella ciurma, ragazzo» fu il segno di compassione del pirata. «Ma almeno, se non riesci a cambiare questo aspetto di te, Non lasciare che nessuna emozione offuschi la tua mente o incateni le tue mani. So che riuscirai a fare la cosa giusta.»
    «Lo spero.»
    Il pirata annuì. «Domattina dovremo essere a destinazione, ma non ti porteremo in nessun porto né troppo vicino alla costa. Sai, precauzioni per noi e per te» disse il pirata, stringendosi nelle spalle.
    «Tranquillo, lo capisco.»

    Il sole picchiava forte, senza nemmeno una nuvola ad ostacolare la piena espressione della sua calda luce, mentre gli schiamazzi dell'equipaggio si erano fatti ben più vivaci rispetto alla notte appena trascorsa. Così il Jounin della Nebbia si destò dal suo sonno, con una forte luce che gli colpiva l'occhio sinistro abbagliando la sua visuale e una brezza marina prepotente che si insinuava addirittura al di sotto delle bende protettive del coprinaso. La notte prima aveva finito per addormentarsi sul ponte della nave, seduto su una delle panche. Non era proprio il massimo della comodità, ma andava bene così. D'altra parte, in vita sua aveva dormito in posti ben più pericolosi e molto meno confortevoli.
    Dal risveglio di Kisuke trascorse meno di un'ora, che poi la Tempesta Nera si fermò: era giunta a destinazione. Oramai non vi era più solo acqua a perdita d'occhio, ma in lontananza era possibile scrutare la terra ferma.
    «Il paese delle Sorgenti Termali è lì che ti aspetta, ragazzo» lo avvisò il pirata, dopo essersi avvicinato a Kisuke.
    «Grazie per il favore, non passerà inosservato.»
    «Lo spero bene. Porta i miei saluti a Kirigakure no Sato.»
    «D'accordo, riferirò a chi di dovere» assicurò Kisuke all'uomo, quindi abbandonò la nave per inoltrarsi nel Paese della Neve.
    La nave si era fermata non molto distante dall'insenatura ad est di Tsubaki, il che poneva Kisuke in una posizione vantaggiosa per la sua ricerca. Non era la prima volta che in vita sua metteva piede nel Paese, ma era la prima volta che camminava per le terre ninja con un fardello simile sulla schiena. "Be', prima mi sbrigo e prima inizio a togliermi un po' di ansia d'addosso. Sarà il caso di andare..." disse Kisuke a sé stesso, quindi abbandonò la Tempesta Nera e si portò sul pelo dell'acqua per proseguire a piedi verso la terra ferma. Lo separava qualche centinaio di metri, ma non ci avrebbe impiegato poi tanto a percorrerli. "Non ho molti punti di partenza... ho solo quell'indizio" iniziò a pensare Kisuke. "Non posso fare altro che raggiungere il luogo dello scontro con i nostri, che altri non è che l'ultimo luogo in cui è stato avvistato Kuroda e far visita al sopravvissuto" si disse Kisuke, e dopo averlo pensato si rese conto che forse sarebbe stato meglio fare l'inverso delle cose. Ovvero: prima andare a far visita al sopravvissuto e solo poi, con magari maggiori informazioni, raggiungere il luogo dello scontro a nord di Tsubaki. Da quanto gli era stato detto prima della partenza, il sopravvissuto era tenuto in custodia a Tsubaki. "Con tutta probabilità lo hanno trovato loro e di conseguenza lo hanno portato in città per prestargli le prime cure immediate" ipotizzò Kisuke, proseguendo verso la costa.
    Una volta sulla terra ferma, raggiungere Tsubaki partendo da quella posizione non fu una vera e propria passeggiata. Quella era una zona del Paese che Kisuke conosceva piuttosto sommariamente (il più delle volte, si trovava a Yugakure no Sato) e quando ci era stato, era arrivato dal nord oppure dall'interno del continente, quindi arrivando dalla costa si ritrovò ad impiegare più tempo di quanto avrebbe voluto. Fortunatamente aveva consultato la sua mappa quando ancora era sulla Tempesta Nera, quindi aveva già una marcia in più, ma percorse tutto il tragitto con un pizzico d'esitazione ed insicurezza. Tuttavia, infine, le porte della città di Tsubaki si mostrarono in tutta la loro grandezza davanti agli occhi - o per meglio dire, l'occhio - di Kisuke. Pur non essendo una città molto grande proprio a livello d'estensione territoriale, sembrava essere molto fiorente e trafficata. Molto probabilmente ciò era dovuto al richiamo che la peculiarità delle acque termali esercitavano nell'attrazione a livello globale, il che significava un'entrata di persone e moneta.
    Le porte est della città erano sorvegliate da un piccolo gruppo di guardie armate, che avevano il loro bel da fare con il vai e vieni continuo di persone, sebbene quando in avvicinamento Kisuke notò che ad alcuni prima di lui le guardie salutarono ma non esercitarono nemmeno nessun controllo. Continuò a camminare in direzione dell'entrata, ben conscio che non appena sarebbe giunto il suo turno, non avrebbe ricevuto lo stesso trattamento. Ed era pure normale, d'altra parte, sarebbe stato anomalo il contrario. Chi non controllerebbe un ninja di Kiri quasi completamente bendato, con un occhio solo ed armato fino ai denti?
    «Alt!» intimò una guardia.
    Kisuke si fermò.
    «Motivo della visita, kiriano?» chiese un'altra delle guardie.
    "Cos'è, siamo poco simpatici anche qui adesso?" si ritrovò a pensare Kisuke amaramente. Nonostante il tempo trascorso, gli effetti del conflitto e delle scelte prese da Kirigakure no Sato, si ripercuotevano ancora sui suoi abitanti anche in queste piccole cose. Tuttavia, il kiriano si limitò a mostrare il suo speciale salvacondotto per ottenere ciò che voleva senza doversi buttare in accese discussioni.
    «Sapete cos'è?»
    Le guardie annuirono.
    «Prima dobbiamo comunque controllare...» ricordò uno degli altri.
    «Sì» concordò l'altra. «Fammi vedere la mano» aggiunse poi rivolto a Kisuke, prendendo un grosso spillo.
    "Cos'è, l'inganno della cadrega questo?" pensò tra sé e sé Kisuke, allungando la mano in favore delle guardie. Sapeva cosa volevano fare, e per lui non c'era nessun problema. La punta dello spillo punse il polpastrello dell'indice sinistro, perforando la carne fino a fare uscire copiose gocce di sangue. Il dolore era pressoché ininfluente, ma le guardie si ritennero soddisfatte nel vedere che non ci fossero trucchi di sorta.
    «Grazie per la collaborazione.»
    «Bene...» Kisuke si pulì il dito. «Sto cercando Shinji Morata.»
    «Il ragazzino di Kiri?»
    Kisuke rispose con una faccia dall'espressione scontata da "e chi, altrimenti?", quindi si strinse nelle spalle ed annuì.
    «È ricoverato nel nostro ospedale» gli rivelò una delle guardie, per poi con il pollice fargli il cenno di andare in città.
    Kisuke accettò l'invitò di buon grado e procedette per la propria strada, superando le guardie.
    «E vi chiedete pure il motivo della visita?» brontolò Kisuke andando avanti e lasciandosi le guardie alle spalle. Che lo sentissero o meno poco gli importava, adesso.
    Il Jounin della Nebbia dalle porte della città, proseguì lungo la via d'ingresso che da lì direttamente si estendeva. Suo malgrado, non sapeva assolutamente dove si trovasse l'ospedale di Tsubaki, ma anche senza dover ricorrere all'utilizzo del Byakugan riuscì a trovarlo. Fu sufficiente fare qualche domanda ai passanti, per riuscire a farsi indirizzare al cospetto di quella struttura. Non era un ospedale di chissà quale importanza, Kisuke ne aveva visti di ben più imponenti. Forse per le esigenze (e magari soprattutto per le finanze) della cittadina, tenere in piedi quella struttura era più che sufficiente. Ad ogni buon modo, dettagli del genere erano del tutto irrilevanti per il kiriano, che una volta dinnanzi all'ingresso dell'ospedale vi entrò e si recò al punto di accoglimento.
    «Buongiorno» salutò, cercando d'essere il più neutro possibile. Davanti a lui c'erano due giovani, una ragazza ed un ragazzo. Entrambi risposero al saluto con sorriso cordiale. «Sono qui per una visita. Devo vedere Shinji Morata, un ninja di Kiri ricoverato qui» spiegò Kisuke.
    «Sono spiacente, ma questo non è un orario di visita...» si scuso la ragazza. «...deve tornare dalle tredici alle quattordici.»
    «Ci vogliono più di tre ore, e io non ho tutto questo tempo. Il motivo della mia visita mi impone di vederlo prima di subito.»
    «Capisco, e mi spiace, ma non ho una simile autorizzazione...»
    «Allora può chiamare chi ce l'ha? Grazie!»
    La ragazza annuì e si allontanò, lasciando Kisuke all'ingresso con il proprio collega. Molto probabilmente non solo per accogliere altri visitatori al posto suo mentre lei non c'era, ma anche per controllare che il kiriano non cercasse di fare il furbo ed entrare solitario in cerca del ragazzo di Kiri. Tornò qualche minuto dopo, e non era da sola. In compagnia sua c'era una signora di mezz'età bassa, brutta e tarchiata, con la classica espressione in viso che ispirava un mix tra autorità, esperienza e antipatia.
    «Buongiorno, lei è?»
    «Kisuke Momochi, di Kiri.»
    «Mi è stato detto che vuole fare una visita fuori orario.»
    «E a me è stato detto che lei può farmi ottenere ciò che voglio.»
    «Perché vuole vedere il kiriano? Sappia che, qualsiasi intenzione abbia, non può ancora essere prelevato. Non è assolutamente in grado di viaggiare.»
    «Non sono qui per portarlo via, bensì per parlarci. Potete tenervelo tutto il tempo che volete» disse Kisuke.
    «Le sue condizioni...»
    «Per gli dèi...» Al che Kisuke, stufò della discussione e della perdita di tempo, reagì dicendo: «Volete farmi scomodare qualche pezzo grosso, e far perdere tempo a tutti, per farmi incontrare Morata? Non lo voglio ammazzare, serve che rimanga vivo pure a me!» Kisuke cercò di essere convincente.
    «Dieci minuti» concesse la caposala. «Dopodiché passiamo noi a fare dei controlli. Ci sarà una nostra guardia dietro la porta, per sicurezza. E faccia attenzione, il ragazzo ha iniziato a dare dei segni positivi giusto ieri, cerchi di non essere troppo incisivo.»
    «Le dò la mia parola» promise Kisuke. "Merda, in dieci minuti non ho nemmeno il tempo di leggergli la mente. Ammesso e non concesso che mi dia il suo consenso per farlo..." rifletté rapidamente tra sé e sé.
    «Bene. Mi segua, è di qua» disse la donna per poi incamminarsi, e Kisuke la seguì. Strada facendo, la donna chiese l'attenzione della prima guardia che si trovò a tiro, una di quelle che garantivano la sicurezza nell'ospedale, e se la portò dietro insieme a Kisuke. Salirono un piano di scale, percorsero un corridoio, superarono diverse porte finché poi giunsero dinnanzi alla stanza in cui era ricoverato Shinji Morata.
    «Eccolo, è qui. Dieci minuti, se lo ricorda?» mise presente, quindi si rivolse alla guardia prima di andarsene dicendo: «Lei stia fuori dalla porta e non si faccia problemi ad intervenire.»
    La guardia annuì, quindi Kisuke entrò in totale tranquillità. Ciò che Kisuke si ritrovò ad osservare una volta spalancata la porta, era uno spettacolo spiacevole inserito in uno scenario e in un contesto normale. In uno dei due letti nella stanza, di cui uno vuoto, vi era il ragazzo di Kiri. Apparentemente sembrava un tizio qualunque, come tanti ne incontri ogni giorno, se non fosse per il fatto che il braccio sinistro era sparito fino ad un'altezza a metà tra il gomito e la spalla. Numerosi tagli e sfregi gli ricoprivano il corpo mentre diverse scottature d'entità tutt'altro che irrilevante sembravano aver preso il controllo sulla normale pelle del giovane. Kisuke lo dedusse vedendo principalmente il volto e la testa, poiché il resto del corpo era ricoperto da fasciature. "Per non parlare di chissà quali altri danni avrà che non riesco ad individuare a prima vista" pensò tra sé e sé. Era attaccato a diversi cavi e flebo, di certo non se la passava benissimo.
    «Kisuke-san...» esordì il giovane vedendolo.
    «Ci conosciamo?»
    «Non proprio. Io conosco te...»
    Kisuke annuì. «Ah, capisco. Beh, allora saprai anche perché mi trovo qui e cosa voglio.»
    «Kuroda Kaguya...»
    «Esatto. Ho bisogno di sapere tutto quello che mi puoi dire su di lui.»
    «Eh...»
    Kisuke incrociò le braccia sul petto e attese che Shinji iniziasse a parlare.
    «Onestamente ho molti vuoti di memoria...» si scusò il giovane. «Ho dei flash, brandelli di scene e immagini, ma se mi chiedessi di raccontare tutto per fila e per segno, non ci riuscirei.»
    «Se preferisci, ti posso dare una mano a ricordare qualcosa» si offrì Kisuke, e solo dopo averlo detto si rese conto di come quella frase potesse suonare male.
    «No, ti ringrazio...» si sforzò di dire il ragazzo, con un sorriso sfuggito che dire doloroso era un eufemismo.
    «Non temere, ragazzo. La mia non era una minaccia. Parla pure, allora» lo esortò Kisuke.
    «Eravamo in tre, e ci è stato commissionato il compito di tenere sotto sorveglianza Kuroda in ogni suo spostamento. Non gli siamo stati dietro per un paio di giorni, molti di più, e farlo non fu semplice. Anche solo muovere un passo doveva essere fatto con ponderazione, ma sembrava andare tutto bene. Kuroda era sospetto perché non stava facendo niente di ciò che aveva dichiarato per uscire dal Villaggio, ma lo abbiamo continuato ad osservare...»
    «Finché non è successo quel che è successo, giusto?»
    «Non abbiamo capito come abbia fatto a scoprirci. Sul momento ho avuto paura che ci avesse scoperto molto prima, e che magari ci abbia portato lì appositamente per poi attaccarci... ma non era chiaro... la sua è stata una reazione molto improvvisa, e molto furiosa, quasi un raptus...»
    «Non so quanto farci caso. Il Clan Kaguya è noto per essere un Clan molto bellicoso, magari in parte era nella sua indole, ma vai pure avanti.»
    «Sì... dalla strada che stava seguendo non capivamo dove volesse andare...»
    «Aspetta, ricordi dove avete combattuto?»
    «Più o meno... lungo la strada principale che collega Tsubaki ad Onsen, a quindici minuti da qui c'è una deviazione verso nord ovest che porta ad un piccolo villaggio su una collina. Puoi riconoscerlo dai gradoni coltivati e dai mulini. Noi abbiamo combattuto ad est di quel villaggio, sinceramente non so dirti come si chiama e non so darti nemmeno il luogo preciso, ma penso sia facile trovarlo e riconoscerlo...»
    «Perché?»
    «C'è un grosso cratere... è lì che sono stato trovato, insieme agli altri due. Poi penso che se chiedi in zona, ti sapranno indicare. Dubito che chi fosse vicino non se ne sia accorto o non sappia» spiegò il ragazzo di Kiri.
    «Va bene, non preoccuparti. Dimmi qualcos'altro.»
    «Eh... ora inizio ad avere vuoti di memoria. Mi ricordo che ci ha attaccati con le sue spade, era molto forte e veloce. Abbiamo faticato a reggere il passo con lui, ma la superiorità ci permetteva di rimanere in pari... ricordo tanta luce... una tempesta di fulmini...»
    «E...? Poi cosa ricordi?» lo incitò Kisuke.
    «Io avevo paura... se non cedeva il passo contro tre di noi, credevo che non saremo usciti vivi da quel combattimento. Mi ricordo che tra tutti gli scambi di colpi ne abbiamo prese, ma siamo riusciti a ferirlo anche noi. Yoshi con la sua spada gli ha aperto uno squarcio importante nel fianco. Ricordo molto sangue, probabilmente gli aveva preso anche qualche organo interno. Però faccio seriamente fatica a ricordare ancora... mi dispiace...»
    «Tranquillo. Comunque se era ferito, e con una ferita di quel genere per giunta, deve aver per forza ricalcolato la sua tabella di marcia.»
    «Lo penso anche io. Se anche fosse riuscito a sistemare la ferita, non aveva modo per tornare come nuovo...»
    «Non da solo» completò Kisuke, chiudendo il ragionamento dell'altro kiriano. «Un medico ombra! Ecco! A chi puoi rivolgerti per farti curare una ferita seria quando sei un clandestino?»
    «Ha senso» confermò Shinji.
    «Bene, allora devo ispezionare il luogo dello scontro e poi, se non trovo qualcosa di sufficientemente utile, scovare qualche medico ombra in un primissimo raggio qui vicino. C'è qualcos'altro di utile che devo sapere, Shinji?» chiese, infine, Kisuke. «Qualunque cosa va bene.»
    Il ragazzo fece un cenno negativo con la testa.
    «Va bene, allora mi farò vivo io di nuovo se sarà necessario» disse il Jounin della Nebbia, quindi fece per andarsene. Si voltò e raggiunse la porta. Quando con la mano guantata sfiorò la maniglia della porta, sentì la voce del ragazzo alle sue spalle.
    «Mi spiace che devi fare tu il lavoro sporco al posto nostro...»
    Kisuke voltò appena la testa. «Dispiace anche a me» rispose Kisuke secco, e se ne andò.

    A pochi chilometri a nord di Tsubaki un fiumiciattolo calmo separava due grossi pezzi di terra. Era proprio al di là del corso d'acqua che Kisuke vide ciò che ne rimaneva del terreno di scontro. "Ecco dove hanno combattuto... corrisponde perfettamente" si ritrovò a pensare il kiriano, che decide di chiedere aiuto ad uno dei suoi fidati inseguitori ancora prima di mettervi piede. Al che, dunque, si ferì la punta del pollice sinistro con le lame nascoste nel coprifronte e con il sangue tracciò una linea color cremisi sul palmo della mano destra. Dopodiché il Jounin schiaffò la suddetta mano a terra.

    Kuchiyose No Jutsu - Tecnica del Richiamo
    KuchiyoseNoJutsu-ArtedelRichiamo_zps27378a97
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Quest'abilità viene appresa esclusivamente da Shinobi dal rango Chuunin in poi. Non per la complessità stessa dell'abilità, ma in particolare tale normativa tutela gli Shinobi privi d'esperienza in modo che non facciano una scelta avventata ed errata. Una volta stipulato un Contratto con una razza animale infatti, non sarà più possibile tornare indietro e vi si rimarrà legati a vita. Le evocazioni necessitano di una notevole quantità di Chakra emessa tutta insieme per esser evocate, e per questo può risultare di difficile utilizzo. Per utilizzare la tecnica bisogna versar anche una minuscola goccia del proprio sangue per poi formare la serie di Sigilli necessari per l'esecuzione del Jutsu, che sono i seguenti: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora.
    Per riuscire ad evocare taglie grandi è necessario essere almeno Sp.Jounin; per le Leggendarie bisogna essere di grado ANBU
    Consumo: 10/2= 5

    Pakkun
    Pakkun_zpsihx5iq7f
    Lo Shinobi sarà in grado, grazie alla Kuchiyose No Jutsu, d'evocare un Cane Ninja, più precisamente un carlino. Esso si presenterà con tanto di coprifronte e leggermente vestito. Il cane possiede un ottimo fiuto, capace di isolare l'odore di una persona in mezzo a molte altre, ed ha una velocità medio-alta ed è inoltre molto intelligente tanto che riesce anche a parlare. In fase di combattimento risulta difficilmente utile poiché debole, ma è ottimo da mandare in avanscoperta. Resiste ad un singolo Jutsu di livello C, dopodiché qualsiasi ferita lo manderebbe al tappeto.


    Al contatto con il terreno, il Chakra esplose in un piccolo rilascio di potenza. Le tipiche rune nere a raggiera si propagarono dalla mano verso l'esterno, e una piccola nube di fumo bianco esplose al centro dell'intricata ragnatela di simboli runici. Non appena la nuvoletta livida si diradò, lasciò spazio alla figura di uno dei Ninken di Kisuke: il carlino Raido.
    «Perché sento puzza di guai?» esordì il fidato cane ninja.
    «Perché il tuo fiuto non ha eguali. Infatti ci hai preso.»
    «Come sei spiritoso. Che succede?»
    «Devo recuperare un fuggitivo. Il problema è che non si tratta di un fuggitivo qualunque.»
    «Terumi?» si allarmò immediatamente il carlino.
    «No, per gli dèi, ma ci sei andato vicino.»
    «Cazzo...»
    «Uno dei Sette ha deciso di voltare le spalle alla Nebbia, e dargli la caccia tocca a me. Questo sembra essere l'ultimo luogo in cui è stato visto» spiegò Kisuke al suo fidato animale. «Ha combattuto con alcuni dei nostri che gli stavano alle calcagna per tenerlo sott'occhio, ma non voglio stare troppo sulla questione» concluse Kisuke, liquidando il discorso. Non voleva stare lì a spiegare alla sua creatura i perché ed i percome gli inseguitori di Kuroda erano per l'appunto stati messi a sorvegliarlo. D'altra parte, non era propriamente necessario che sapesse.
    «Merda...»
    «Ho bisogno di te, per trovarlo. Da solo non ce la posso fare dovette ammettere Kisuke.»
    «Il problema maggiore non sarà trovarlo, ma cosa fare quando lo avrai trovato.»
    Kisuke sospirò pesantemente. «Be'... quello sarà piuttosto semplice. Caso mai può essere incerto il risultato...»
    «Quanto tempo è passato dallo scontro?»
    «Circa due giorni.»
    «Bene, mi servirà per stimare le tracce.»
    «Giusto. Diamoci da fare.»
    «Hai
    I due iniziarono così ad analizzare la zona. Essere lì dopo giorni, di certo non giovava al raggiungimento del loro obiettivo, ma sicuramente non era tutto perduto: avrebbero potuto scovare un qualche collegamento che li portasse ad una pista sul Kaguya.
    Un albero solitario faceva da guardiano al posto. Era annerito e riportava una spaccatura importante sul tronco principale: sembrava quasi essere stato colpito da un fulmine. Molti dei suoi numerosi rami erano stati spazzati via, e di quei pochi ancora rimasti alcuni penzolavano aggrappati avidamente al suo corpo principale. Mentre il terreno, che tutto accoglieva a sé, ad una decina di metri dall'albero mostrava un cratere di discreta importanza. Per il resto, invece, fortunatamente il terreno lì in zona 0non era stato distrutto e sconquassato in maniera molto pesante. Certo, riportava i segni palesi di una battaglia, in alcuni punti era rimasta solo polvere e terra battuta, ma forse era ancora possibile recuperare qualcosa lì in mezzo. Per facilitarsi il lavoro, mentre il suo cane si dava da fare, Kisuke vi si sarebbe aggiunto sfruttando il proprio Doujutsu, quindi liberò l'occhio destro dalla catene che lo tenevano imprigionato e lasciò che il Chakra pompasse frenetico. "Byakugan!"

    Byakugan [Occhio destro]
    Byakugan_zps42537c08
    Livello: B
    Tipo: Doujutsu
    Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi.
    Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°.
    [Lunghezza massima per livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km]

    Consumo: 10 (A Turno)


    Mediante la vista senza limiti del suo Doujutsu, Kisuke cercò di analizzare la zona in cerca di una qualunque cosa utile, che fosse un indizio, una traccia, un oggetto, un'arma. Eppure, pur potendo vedere qualunque cosa, nella zona non vi era niente di utile che gli permettesse di risalire allo scontro e quindi al Kaguya. Kisuke sperava in eventuali brandelli di abiti, armi anche se spezzate o ridotte ad essere inutilizzabili, ma niente di tutto questo era presente. L'unica cosa che fu in grado di individuare fu il sangue rimasto nella zona. All'interno del cratere vi era del sangue in grandi quantità, molto probabilmente legato ai cadaveri degli altri kiriani caduti contro il Kaguya, mentre al di fuori del cratere vi erano tracce meno importanti la cui paternità era molto più difficile da attribuire. "Forse Raido può fare qualcosa in più rispetto a me" si disse Kisuke, il quale nel mentre aveva visto per l'appunto la sua fidata bestia girovagare per tutta la zona. Fiutando e osservando a non finire tutti gli elementi presenti, a partire dalle tracce di camminamento sulla strada e sul terreno, fino ai semplicissimi ciuffi d'erba, Raido si stava costruendo una propria mappatura mentale con tutti gli elementi in allegato.
    «Non riesco a trovare nulla. Tu per caso...»
    «Qui forse ho una traccia...» lo anticipò il carlino.
    «Come?»
    «Sangue» spiegò rapidamente il carlino.
    «Di sangue ce n'è anche troppo qui, amico mio...»
    «Ma nessuna se ne va da qui isolata. Le uniche tracce di sangue che si allontanano da qui sono due. Una però è contaminata... molto probabilmente è quella del sopravvissuto che è stato portato via, considerato anche dove si dirige l'odore, ma l'altra...»
    «L'altra è del nostro uomo» completò Kisuke, disattivando il Byakugan.
    «Mi ci gioco uno dei miei morbidissimi cuscinetti sotto le zampe» assicurò il cane ninja.
    «Andiamo, allora! Fammi strada!»

    * * *



    Nel frattempo a Tsubaki...

    Poco dopo che Kisuke Momochi fu uscito dalla stanza d'ospedale, Shinji Morata attese che passassero i controlli di medici ed infermieri, quindi allungò la mano destra verso il cassetto del mobiletto alla sua destra, lo aprì e ne prelevò un rotolo di pergamena. Era un semplice rotolo di pergamena, apparentemente uno come un altro, e soprattutto intonso. Tuttavia, dietro le normali apparenze si nascondeva molto di più: a ridosso di quella pergamena era stato applicato un basilare Fuuinjutsu che riportava un singolo kanji, mimetizzato tra le trame colorate del rotolo.

    Sukurōru Tsūshin no Jutsu - Comunicazione del Rotolo
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    Villaggio: Tutti
    Livello: E
    Tipo: Fuuinjutsu
    La tecnica richiede di due Pergamene Minori. L'utilizzatore apporrà sul dorso di entrambi i rotoli il kanji "Tsūshin" - Comunicazione. Una volta eseguito il sigillo, le due pergamente, risulteranno legate dal Chakra dell'utilizzatore, e il legame rimarrà fino a quando l'utilizzatore non deciderà di sciogliere da uno o entrambi il Kanji apposto su di essi. Il kanji rimarrà su entrambe per tutta la durata della Quest, svanendo alla fine della stessa. Una volta legate, tutto quello che sarà scritto su una o entrambe, verrà automaticamente trascritto anche nell'altra, permettendo così di tenere in comunicazione i possessori. Non c'è limite di raggio per la comunicazione tra le due Pergamene, potendo quindi permettere comunicazioni anche a grandi distanze.
    Necessarie le 2 Pergamene Minori, acquistabili in Armeria.
    Consumo: 1 (A Rotolo)


    Il Fuuinjutsu applicato sul rotolo avrebbe permesso a chiunque vi avrebbe scritto qualcosa, di comunicare direttamente con un'altra persona semplicemente scrivendo sulla pergamena, poiché il testo si sarebbe magicamente trascritto anche in un'altra pergamena in cui era stato applicato il medesimo Fuuinjutsu, costruendo un legame invisibile. Al che Shinji si armò di una matita e con la mano destra prese a scrivere piano e con attenzione un messaggio:

    "Questa mattina è venuto a farmi visita Kisuke Momochi, il ninja di Kiri con lo spadone dietro la schiena. La Nebbia lo ha mandato a prenderti, ed è sulle tue tracce. Ora si è recato nel luogo in cui abbiamo combattuto, starà cercando qualcosa che gli permetta di scoprire dove sei. Non sono riuscito a capire se a Kirigakure no Sato ti vogliono vivo o morto né se è in possesso di qualche altro indizio sul tuo conto, ma di questo ne dubito oppure avrebbe fatto direttamente un altro percorso. Azzarderei che si sta muovendo alla cieca, seguendo i tuoi passi, ed è disperatamente in cerca di una pista. Fai attenzione, perché non smetterà di cercarti."


    * * *



    Raido fece da apripista per tutta la durata del viaggio, tenendo ben stretta l'unica traccia che lo ricollegava al Kaguya in fuga. Fiutava in continuazione la zona, a volte costretto a fermarsi in più punti per verificare diversi elementi presenti nel territorio, che fosse a volte qualche sasso, del legno o chissà cos'altro. A volte si rivelava un fiasco, ma gli assicurava di non perdere mai la traccia. Nel frattempo Kisuke lo seguiva senza mai disturbarlo, d'altronde - e purtroppo - non c'era motivo per farlo e nel caso di novità ci avrebbe pensato Raido a parlare. "Con tutta probabilità è da escludere che sia entrato nella città, per non attirare attenzioni e scongiurare qualsiasi rischio. Molto probabilmente ha cercato qualcuno fuori le mura perimetrali, magari in qualche piccolo villaggio di bassa importanza qui in zona, ma se ha fatto tutto in fretta per emergenza non può aver trovato il meglio del meglio. Non un medico ombra professionista, di quelli che solitamente si possono solo sospettare ma senza purtroppo nemmeno una sola prova. A meno che già non fosse a conoscenza di qualcuno che esercitasse qui in zona, come io posso conoscere il Puma" ragionò Kisuke tra sé e sé, esercitando la sua continua analisi febbrile, senza impensierire Raido con le sue supposizioni basate solo sull'intuito e nessun dato concreto. Tuttavia, dopo lungo peregrinare, il luogo in cui giunsero era completamente differente dalle iniziali aspettative di Kisuke. Pensava - o forse sperava? - di raggiungere direttamente la sede del medico ombra, e invece Raido lo portò dinnanzi ad antro nella roccia che conduceva ad una grotta.
    «Qui c'è stato di sicuro» assicurò il carlino. «L'odore del sangue e una leggera puzza di bruciato si mischiano, ma tra di loro sono sicuro di percepire uno degli odori che c'erano sul luogo dello scontro, e deve essere proprio l'odore del nostro uomo.»
    «Odore di ossobuco, eh?» se ne uscì Kisuke.
    «Andiamo a controllare» replicò il carlino, ormai dopo i diversi anni spazientito dall'ironia fuori luogo del suo padrone.
    «No, aspetta» lo fermò subito Kisuke. «Ci faccio entrare un clone. Non vorrei che Kuroda abbia avuto la brillante idea di piazzarci qualche trappola» spiegò Kisuke per poi incrociare indici e medi davanti al petto, richiamando subito sul campo un proprio derivato mediante la Kage Bunshin no Jutsu.

    Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra
    KageBunshinnoJutsu-TecnicadeiClonidOmbra_zps78019358
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica è più avanzata rispetto alla Bunshin no Jutsu, infatti consiste nella creazione di copie dotate di consistenza fisica e in grado di provocare danni reali. I cloni svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono feriti, quando l'utilizzatore decide di annullarli oppure quando non ha più chakra. Il vero punto di forza però è che i cloni, non appena vengono annullati, trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite al proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze riscontrate durante un allenamento. Questi cloni hanno la facoltà di utilizzare qualsiasi Abilità o Jutsu.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come Carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 8 (A Clone)


    Il clone apparve al fianco di Kisuke, tra quest'ultimo ed il carlino, ed in quanto detentore dei pensieri del suo originale sapeva già che cosa avrebbe dovuto fare. Con il proprio originale si coordinarono per le radioline, indossandole entrambi in modo da poter comunicare una volta che il clone si sarebbe trovato all'interno. Fatto ciò il clone prese la propria torcia, la accese e si incamminò verso l'entrata della grotta a passo lento e con fare circospetto. Poco tempo dopo, il classico ronzio della radiolina anticipò l'arrivo di una comunicazione.
    «Qui sembra essere apposto. Sono arrivato fino in fondo, non è molto profonda, e non sembra esserci pericolo» comunicò il clone attraverso la radiolina.
    «Ok, ricevuto: ti mando Raido» rispose Kisuke, chiudendo dunque la conversazione.
    «Devo andare solo io?»
    «Io ci sono già lì dentro. Vai, e nel frattempo io mi fermo un po' qui» gli disse Kisuke, mettendosi poi a sedere con la schiena sul tronco di un albero torto, il sedere a terra e le braccia appoggiate sulle ginocchia. "Vediamo che ne tirano fuori da quella grotta..." pensò, tirando un sospiro. Almeno, mentre faceva lavorare il suo clone, aveva un attimo il tempo per tirare il fiato e lasciar distendere leggermente il cervello. Nel frattempo Raido si era già inoltrato all'interno della grotta, ispezionando con il proprio fiuto tutto ciò che gli capitava a tiro di naso. A quel ritmo, molto zelante, ci mise un po' a raggiungere la luce che proveniva dalla profondità della grotta, nonché il clone di Kisuke.
    «Che mi dici, amico?» gli chiese il clone, non appena lo vide.
    «È stato qui, su questo non c'è dubbio...» rispose il carlino, continuando a fiutare nella zona e fermandosi poi vicino ad un piccolo cumulo di oggetti e materia irriconoscibili e ridotti al niente dalle fiamme. Se alcune cose avevano ancora una forma lontanamente familiare, piccole sculture composte da cenere in posa, altre non lo erano proprio più per nulla e si erano disfatte completamente.
    «Ecco la puzza di bruciato a cos'era dovuta...»
    «Che...?» Il clone di Kisuke si voltò a seguire ciò che diceva Raido. «Quello? Sì, l'avevo visto anche io, ma non sem...»
    «Be', controlla. A parte gli odori che ci hanno portato in questa grotta, qui dentro sembra essere l'unica traccia d'uomo presente» suggerì il carlino, che quindi stette a guardare come il clone di Kisuke analizzò prima nel dettaglio tutto quel cumulo di roba solo con lo sguardo per poi verificarlo di propria mano. Finì per disintegrare ciò che ancora aveva mantenuto la propria forma, ma in compenso tra quel cumulo di cenere Kisuke vi trovò un ago, di quelli piuttosto grossi. Lo prese tra indice e medio e lo sollevò, portandolo anche alla vista del carlino. Era un ago da sutura, ed era completamente annerito.
    «Ora sappiamo che qui dentro ha provato a curarsi in qualche modo, alla bell'e meglio con un qualche kit, e poi ha provato a distruggere tutte le prove. Solo che un piccolo fuocherello non può aver eliminato quest'ago.»
    «Ma ha eliminato la traccia olfattiva che ci serviva. Continuare a seguirlo da qui, con la stessa traccia di prima, non mi sarà possibile ancora per molto...» annunciò il carlino.
    «Da qui proprio non riesci a fare nulla per arrivare a qualcos'altro?»
    «Posso provarci...»
    «Allora andiamo!» ordinò il clone, così come avrebbe esattamente fatto il suo originale.
    Il clone ed il carlino ripercorsero all'indietro la strada, portandosi nuovamente all'aria aperta per ricongiungersi con l'originale che li attendeva entrambi.
    Non appena Kisuke li vide, si alzò dalla propria posizione e si mosse verso di loro.
    «Trovato qualcosa?» chiese mesto, subito, liberandosi della radiolina per poi riconservarla.
    «Solo questo» replicò il clone, passando a Kisuke l'ago da sutura non appena l'originale ebbe di nuovo le mani libere. «Per il resto, fai prima a dissolvermi.»
    «Ok, grazie...» Kisuke non se lo fece ripetere due volte ed annullò il proprio clone. Puff. In un attimo non solo aveva l'ago da sutura in mano, ma era perfettamente a conoscenza di tutto ciò che riguardava quell'ago.
    «E tu con questo puoi farci ben poco...» parlò rivolto al suo fidato cane ninja.
    «Riporta una leggerissima traccia, ma davvero fine. Mi conferma che è suo, ma il fatto che sia stato bruciato non lascia una traccia persistente e non mi aiuta in particolare per inseguirlo rispetto a quanto ci ha fatti arrivare qui.»
    «Ma non lo abbiamo perso, no?»
    «Da qui posso seguire la sua traccia che mi sembra più recente. Ha sempre del sangue...»
    «Be', da quello che mi ha detto Shinji aveva una ferite non da poco. Non può essersela cavata così facilmente con ago, filo, disinfettante e qualche fasciatura: o lo troviamo morto da qualche parte o deve essersi fatto curare.»
    «Troviamolo, allora.»

    * * *



    Da qualche parte nel Paese del Riso...

    Da quando aveva impostato la Sukurōru Tsūshin no Jutsu sulle due pergamene, Kuroda controllava il contenuto della propria periodicamente. Ogni minima segnalazione poteva essere di vitale importanza e averla il prima possibile anche di più. Tuttavia, siccome non vi era un segnale d'allarme non appena fosse arrivato qualche messaggio, era il Kaguya a doversi preoccupare di controllare, e faceva bene poiché stavolta un messaggio c'era e nemmeno corto. Il kiriano lo lesse con calma, e un'espressione accigliata si dipinse sul suo volto.
    «Cazzo! Kisuke Momochi...?» borbottò tra sé, in preda al nervosismo. Questa non ci voleva: da quando si era accorto e poi sbarazzato dei tre inseguitori, era chiaro che Kirigakure no Sato serbasse dei sospetti nei suoi confronti da un po', ma se addirittura adesso c'era già uno dei Sette Spadaccini Leggendari della Nebbia sulle sue tracce e molto più vicino di quanto non si aspettasse, la sua fuga e la sua salvezza soprattutto veniva messa seriamente a rischio.
    Da una sacca, il Kaguya prese una sfera di cristallo, dunque la posò sul terreno e cominciò ad eseguire una lunga serie di Sigilli Magici mentre portava la sua mente ad uno stato di concentrazione inverosimile.
    «Kisuke Momochi» pronunciò, con calma.

    Toumegane no Jutsu - Tecnica della Chiaroveggenza
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questo Jutsu è molto utile per conoscere informazioni in tempo reale su una persona, purché essa non sia distante più di quindici chilometri dall'utilizzatore, in modo da poter così rintracciare un compagno di missione o semplicemente per trovare il proprio obiettivo. Per farlo, l'utilizzatore inizierà a comporre i Sigilli ed al termine di questi infonderà il proprio Chakra in una superficie riflettente, dicendo infine il nome della persona che si vuole vedere. Per mettere in atto questo Jutsu può essere utilizzata la classica Sfera Magica acquistabile in Armeria, per poter usufruire del Jutsu all'occorrenza, oppure anche un semplicissimo specchio d'acqua quando lo si trova. Una volta che tutto sarà andato a buon fine si potrà vedere ciò che gli accade in tempo reale.
    Il Jutsu richiede tempo e concentrazione, perciò non può essere utilizzato nel bel mezzo di un combattimento.
    Consumo: 15


    Con la sola imposizione delle mani, sulla superficie della sfera iniziò ad animarsi qualcosa. Anime fumose di ogni colore combatterono tra loro, si accoppiarono e si mescolarono fino a dipingere la figura di Kisuke Momochi in un contesto ben preciso. Era in compagnia di un cane, e quello stesso cane lo stava guidando. Osservando lo sfondo, per il Kaguya fu presto intuitivo comprendere quale fosse quella porzione di territorio, poiché Kisuke stava seguendo esattamente i suoi movimenti. Con quel cane avrebbe seguito esattamente i suoi passi, ma fortunatamente aveva preso precauzioni per tagliare qualche filo conduttore. Tuttavia, temeva non sarebbe stato sufficiente.
    «Ma guardalo, il nostro Kisuke...» sbottò il ninja. «E adesso che cosa devo fare?» chiese il Kaguya a se stesso, con estrema perplessità.

    * * *



    L'alba che sorgeva in quei luoghi era molto diversa da quella a cui Kisuke era abituato a Kiri. Lì, nella perenne nebbia, la luce faticava a passare. Mentre ora, invece, tutto era ben illuminato, i colori che sgargiavano e l'aria calda. Così illuminato che aveva svegliato brutalmente Kisuke già alle prime ore della primissima mattina.
    Il Jounin della Nebbia conosceva discretamente quelle zone, non a mena dito, ma almeno sapeva le città e i villaggi più vicini e come arrivarci in un modo o nell'altro. Per questo, dopo qualche tempo a correre dietro alle tracce dell'uomo, stava iniziando ad intuire dove Kuroda si fosse diretto. E questo gli era un motivo di forte confusione, dato che si stavano inesorabilmente avvicinando ad una città, non una tra le più grandi città del Paese, ma pur sempre una città. E non poteva essere, almeno non secondo un ragionamento convenzionale, che Kisuke aveva già provato a fare per poter leggere i passi del Kaguya.
    «Sbaglio o stiamo raggiungendo quella città?» mormorò al suo cane ninja senza fermarsi.
    Il cane ci mise un po' a rispondere. «È possibile, ma non necessariamente deve aver oltrepassato le mura della città.»
    «Chiaro...» si limitò a rispondere Kisuke, sebbene vedesse nel futuro un flop. "Se ha conoscenze personali di medici d'ombra, com'è probabile che sia, allora dovrebbe già sapere dove trovare il medico. Con una ferita come quella, non può perdere tempo a investigare" pensò il kiriano, tenendo un buon passo dietro al suo cane. "Però non può nemmeno aver rischiato di introdursi in una città... se finiamo per cercare all'interno, molto probabilmente finiremo con un pugno di mosche... me lo sento."
    In quel periodo dell'anno il Paese delle Sorgenti Termali era florido e verde, ma silenzioso. Il duo si era da un po' allontanato dalla strada per proseguire sugli alberi della foresta, saltando e aggrappandosi ai rami come solo i ninja sapevano fare. Mancava davvero proco prima di raggiungere la città.
    «E se ti ritrovassi poi davanti ad un punto morto?» chiese all'improvviso il cane, rompendo un lungo periodo di silenzio. Aveva senso chiederselo. Era una continua corsa contro il tempo: ogni secondo poteva essere prezioso e determinante sul peso della bilancia, a favore di Kuroda o di Kisuke. Quest'ultimo, ogni qualvolta si trovava di fronte ad un bivio, ad una scelta, doveva decidere se potesse valerne la pena investire del tempo o viceversa, e sperare di non pentirsi poi della scelta fatta.
    «Be', abbiamo molti modi per estorcere informazioni al medico. Alcune delle quali funzionano anche se il soggetto è morto» gli ricordò il kiriano, che non mostrava la sua stessa preoccupazione, o quanto meno cercava di non darlo troppo a vedere. «Tra le tante cose, poi, è molto difficile farmi arrivare ad un punto morto.»
    Con un abile salto, Kisuke atterrò da un ramo alto ma robusto. La foresta era finita. Davanti a lui si estendeva un mare di erba, e in lontananza le mura della città. Dieci minuti e gli sarebbero arrivati proprio sotto i piedi. «Ora...?»
    «Da questa parte» gli disse il cane, che con uno scatto riprese a correre. Si stavano sempre avvicinando alla città, ma non verso l'entrata. Kisuke rimase in silenzio, vigile, a seguire il suo compagno canino senza esitare. Lo spiazzo erboso davanti a loro si estendeva fin sopra alla collinetta dove si ergeva la città, circondata da altri alberi sparsi qua e là, solitari. Vicino ad alcuni di questi, notò il Kiriano, c'erano della case che sembravano essere state lasciate in rovina. Uno di questi sembrava un deposito, era grande e dai colori sbiaditi, e pareva in quelle condizioni ormai da anni. Kisuke si guardò attorno, guardingo, senza mai rallentare.
    Il cane annusò bene per terra, poi alzò il muso. «Lì dentro» fece, facendo un cenno con la testa verso il magazzino. «È lì che si dirige l'odore. Ti avverto, però, che sento anche un altro odore insieme a quello del nostro uomo. La cosa strana è che la traccia di Kuroda è più fresca».
    «Dici quindi...?»
    «Chiunque sia, medico o meno, potrebbe essere ancora dentro» concluse il carlino.
    «Meglio» disse Kisuke secco, decidendo comunque di essere cauto. Si diresse verso la porta, di un legno marcito, tutta sporca. Piano piano, ci poggiò sopra l'orecchio, chiuse gli occhi, e provò captare qualunque tipo di rumore potesse provenire da dentro. Tuttavia, non trovò altro che silenzio assoluto. "Probabilmente ci sarà una stanza isolata, o un piano sotterraneo, dove tenere meglio nascosta l'attività" pensò, aprendo piano la porta.
    Il magazzino era completamente vuoto, sporco e scuro. C'era odore di muffa, di chiuso e di polvere. Il ninja si guardò attorno e individuò velocemente che in fondo al magazzino (era una stanza unica) c'era una scala che portava ad un piano inferiore. "Bingo!" esultò tra sé.
    «Laggiù!» mormorò il cane, facendo cenno verso la scala. Kisuke non disse nulla, ma si diresse silenziosamente al piano inferiore. Curiosamente, ai piedi della scala c'era un muro con una porta. Quest'ultima sembrava tenuta molto meglio. Il kiriano fece la stessa cosa: appoggiò l'orecchio alla porta e rimase attento a qualunque suono vi fosse all'interno. Nulla.
    Il ninja diede un'occhiata al suo fidato compagno canino, che fece un cenno affermativo con la testa. Allora, con circospezione, Kisuke toccò la maniglia e piano piano la aprì, pronto a tutto. Quel tutto non era esattamente quello che si aspettava. Il kiriano si trovò davanti ad uno spettacolo che, nonostante la sua vita molto cruenta, non era molto abituato a vedere. E di questo non poteva che esserne molto grato, in realtà.
    L'ufficio era una stanza scura, con le finestre sigillate; l'unica, flebile fonte di luce proveniva dalla porta spalancata da cui era entrato il Kiriano. Il suo naso captò prima ancora dei suoi occhi che qualcosa non andava: un terribile odore di chiuso, metallo, polvere e putrefazione gli entrò con forza nelle narici.
    A meno di un metro da lui, in mezzo ad un lago di sangue appiccicaticcio e ormai incrostato, c'era la testa di un uomo dai capelli neri. Era l'unica cosa intuibile, e gli unici dettagli che potessero far intuire si trattasse di una testa, poiché era letteralmente sfracellata. Poco più avanti vi era un corpo col collo reciso, impregnato di rosso, accanto ad una sedia ribaltata, da cui doveva essere caduto l'uomo nella forza del colpo. Kisuke non batté ciglio, né si mosse. Allargò leggermente le narici, ed espirò, come se volesse cacciar via il brutto odore. Cliccò sull'interruttore e nella stanza piombò la luce. Il kiriano non esitò ad avvicinarsi per ispezionare bene la scena. La prima cosa che pensò, vedendo il corpo e tutto ciò che lo circondava, fu che non doveva esserci stato combattimento. La persona che l'aveva ucciso era stata veloce e precisa, forse si conoscevano. Dopodiché, spostò la sua attenzione sulla scrivania davanti alla sedia caduta: era piena di fogli, elenchi e appunti. C'erano molti nomi, alcuni appunti di carattere medico. Kisuke alzò lo sguardo dai fogli e diresse la sua attenzione sulla libreria di fianco a lui. Era piena di libri di medicina, biologia, chirurgia e via discorrendo. A quanto pare il tizio morto era un medico, e dato che l'odore del Kaguya aveva condotto Kisuke proprio lì... "Merda, questo mi sa che è davvero il medico ombra che ha curato Kuroda. Non solo lo ha ucciso per impedire che potesse dire anche solo una parola, ma gli pure ha tagliato e sfracellato la testa per impedire che gli venisse letta la memoria" realizzò Kisuke amaramente. Tuttavia, era assai difficile sfuggire ad uno come lui. Con tutte le possibilità che aveva per rintracciare qualcuno, dovevano vaporizzarsi o giù di lì perché non li ritrovasse mai e poi mai. C’era sempre una possibilità a cui aggrapparsi, e quell'avventura ne era la prova evidente.
    «Però adesso che mi metto a fare?» si chiese Kisuke, un pensiero sfuggito alla mente. Non sapeva proprio dove sbattere la testa, e sembrava essere proprio giunto ad un punto morto, ma non poteva buttare tutto all'aria. "No! Per gli dèi, non può essere tutto qui..." ripeté a se stesso, quindi ricorse alle potenzialità del proprio Doujutsu per andare ancora più in fondo alla questione.

    Byakugan [Occhio destro]
    Byakugan_zps42537c08
    Livello: B
    Tipo: Doujutsu
    Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi.
    Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°.
    [Lunghezza massima per livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km]

    Consumo: 10 (A Turno)


    In un attimo, non appena libero, le vene intorno all'occhio destro si gonfiarono in un reticolo nervoso e frastagliato, mentre lo sguardo volava via oltre ogni cosa. Con il Byakugan attivo, il Jounin ispezionò accuratamente tutto lo stabile, in ogni minimo dettaglio, ma non vi era nulla d'evidente che lo potesse ricondurre al bersaglio. Cercò anche in mezzo alle cose più improbabili, anche in mezzo ai registri, a tutto quanto, ma niente e non si accorse che quanto di più utile ce l'aveva sempre avuto sotto il naso. Se ne accorse solo quando non si arrese ed ispezionò tutto di nuovo.
    «Aspetta... cos'ha nella mano?»
    «Eh?»
    «Ma è...» borbottò, e dentro di sé si tratteneva dall'esultare per ciò che la sua mente aveva già viaggiato oltre a realizzare. Kisuke si avvicinò al cadavere con cautela. «Ehi, amico! Sotto le unghie!» chiamò Kisuke, indicando al suo fidato cane ninja cosa guardare. Forse non l'avrebbe potuta vedere nel dettaglio come Kisuke col Byakugan, ma sotto indicazione con il suo fiuto si sarebbe di sicuro potuto fare un'idea.
    «È del Kaguya ed è buona. Piccola, ma nitida, se così si può dire.»
    «Sembrano piccoli brandelli di pelle e carne, a vederli così. Probabilmente deve aver cercato di combattere, ma inutilmente. O deve essere stata una reazione istintiva non appena si è visto attaccato, e Kuroda ha fatto caso a tutto il resto, ma non ad una piccolezza come questa» provò ad ipotizzare Kisuke.
    «Be', qualunque cosa sia successa, questa mi porterà di sicuro direttamente da lui!» affermò il carlino.
     
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    "Maledetto bastardo! Se n'è andato nel Paese della Pioggia per cercare di far disperdere più facilmente le proprie tracce grazie alle condizioni climatiche" pensò il Jounin della Nebbia, il quale ormai da diverse ore vagava per le terre umide della Pioggia in cerca del suo bersaglio seguendo la fiera guida del suo carlino. L'acqua cadeva inesorabilmente verso il terreno, come tipicamente accade nel Paese della Pioggia, il cielo era scuro e affollato di nuvole grigie, mentre Kisuke si ritrovava a proseguire ormai zuppo al punto che temette di questo passo per finire con qualche broncopolmonite, ma avrebbe corso il rischio ormai. Non si potevano fermare. Secondo il suo fedele cane ninja - sebbene stesse facendo seria fatica a non perdere la traccia - sosteneva fosse ormai a portata di mano. Erano finiti in una valle sperduta, una vera e propria valle di lacrime, che ospitava poveri villaggi. Qua e là vi erano piantagioni sporadiche e qualche capanno da caccia abbandonato, ma in tutto ciò le uniche persone che vedeva erano persone comuni dedite allo svolgere delle loro attività quotidiane, e tra nessuna di esse vi era traccia del Kaguya. D'altra parte Raido se ne sarebbe accorto dall'odore. Magari a costo di andare a verificare, in caso di un sospetto, ma se ne sarebbe accorto senz'ombra di dubbio. Poi, non molto più tardi, il dubbio scemò quando il fiuto del carlino li condusse oltre i villaggi, la traccia sempre più vicina. Era chiaro che stesse andando in direzione delle Terre di Nessuno, ed intendeva farlo attraversando in lungo il Paese della Pioggia, superando la e lasciandosi alle spalle la civiltà, solo che...
    «Sembra essere sparito...»
    «Come?»
    «Più avanti la traccia scompare» spiegò il carlino.
    «In che senso? Spiegati, dannazione: che vuol dire? Lo abbiamo perso proprio ora?»
    «Non lo so! Non sembra essere una traccia che svanisce, ma proprio una che da un momento all'altro cessa di esserci...»
    «Com'è possibile?»
    Eppure Kuroda lo sapeva come potesse essere possibile. Li aveva portati lì appositamente, conducendoli lontani da Amegakure no Sato, dai piccoli villaggi e sempre più vicini al confine con le Terre di Nessuno per poi ricorrere alla Meisai Gakure no Jutsu e tornare indietro da loro.

    Meisai Gakure no Jutsu - Tecnica della Trasparenza
    MeisaiGakurenoJutsu-TecnicadellaTrasparenza_zps256c4cd1
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    La Tecnica della Trasparenza rende l'utilizzatore invisibile agli occhi dell'avversario. Diventa possibile trovarlo solo tramite udito, tatto o per mezzo di un Doujutsu o abilità sensoriale. Il Jutsu schermerà completamente l'odore proprio del ninja e del suo equipaggiamento, ma eventuali agenti esterni su di esso o sugli oggetti che porta, come il sangue dell'avversario su una lama o la Dainamikku Maakingu, potranno continuare ad essere percepiti. Usando qualsiasi tecnica che non sia Taijutsu o Supplementaria l'invisibilità si annullerebbe immediatamente. Le armi rimangono invisibili come l'utilizzatore a meno che non le lanci verso l'avversario. La tecnica ha una durata di tre turni.
    Consumo: 15


    Non si era solo reso invisibile, ma anche inodore. Tuttavia, la pioggia rischiava di rendere sospetta la sua presenza ad un occhio attento, quindi il Kaguya dovette aggirarli da lontano per poi prenderli alle spalle. In tutto questo aveva sottovalutato le potenzialità di Raido, relegandole al solo fiuto, mentre il cane ninja era dotato di un discreto udito e, sebbene forse un po' troppo tardi, si accorse di qualcosa che non andava.
    «Cos...? Attento, Kisuke!» diedi immediatamente l'allarme. Aveva sentito che qualcuno era troppo vicino a loro. Non sapeva chi fosse e né lo vedeva, ma l'aveva ugualmente sentito. Troppo tardi, però. Kisuke reagì immediatamente ponendosi sul chi vive e voltandosi nella stessa direzione di Raido, ma non cambiò il fatto che due pezzi d'acciaio affilati gli erano stati conficcati tra le spalle e, una volta tirati via, avevano allungato ancora di più la ferita lasciando due lunghi squarci sanguinolenti. Il mistero su chi fosse l'assaltatore fu presto svelato, quando a parte la leggera sagoma disegnata dalla pioggia fu svelata anche la sua figura, ormai non più protetta dall'invisibilità.
    «Figlio di...!» imprecò il Momochi, scampato a malapena all'attentato.
    «Sei duro eh!» si lamentò il Kaguya, con fare aggressivo. Aveva deciso che, ormai prossimo a completare la propria diserzione per stabilirsi nelle Terre di Nessuno, per assicurarsi il successo fosse meglio levarsi di torno l'inseguitore.
    «Levati dalle palle e torna a Kiri, Momochi» intimò il fuggitivo.
    «Sai benissimo che non posso farlo» replicò prontamente Kisuke. Lo sapevano entrambi, e sapevano perfettamente che il loro incontro non poteva che procedere in una sola direzione da quel momento in poi. Kuroda bramava la libertà che solo le Terre di Nessuno o al massimo le terre neutre gli potevano dare, mentre Kisuke come minimo doveva assolutamente recuperare uno dei tesori più preziosi di Kirigakure no Sato. Quasi fosse ironia della sorte, il Kaguya allungò le mani oltre le proprie spalle afferrando le due else che spuntavano, una a sinistra ed una a destra. Erano tenute incrociate dietro la schiena del Kaguya, e ci volle un attimo perché Kisuke poté vedere le due spade sguainate. Kisuke non poté fare a meno di rispondere brandendo il proprio spadone. Non poteva usare un'altra arma, era una questione interna ai Sette.
    «Le mie lame sono forgiate con il fulmine, le più affilate in assoluto. Il tuo è solo un inutile e stupido spadone. Non può niente in confronto alle mie Kiba, piccolo Kisuke!» lo schernì il Kaguya aspirante Mukenin. Il piccolo Kisuke era il modo con cui veniva chiamato il kiriano all'interno del famigerato gruppo dei Sette Spadaccini Leggendari della Nebbia.
    «Dimostrami la veridicità delle tue parole, allora» replicò Kisuke, il quale evitò di cascare nella trappola tesa tra le parole dell'avversario e sollevò lo spadone davanti a sé.
    Il Kaguya scattò in avanti, e Kisuke fece altrettanto. Le lame cozzarono tra loro, producendo un violento clangore metallico, mentre scintille si sollevarono per aria.
    Le due Kiba erano tenute incrociate e con il loro artiglio sorreggevano il peso dello spadone. Il disertore sembrava essere messo in leggera difficoltà in quel momento, con Kisuke che sfruttava la propria forza ed il peso proprio dell'arma per schiacciare sotto di esse l'avversario. "Stupido ed inutile spadone, eh? A volte è proprio quello che serve" si ritrovò a pensare nel mentre, ma il suo momento di boria durò ben poco, e fu interrotto poco dopo dalla vista degli spuntoni ossei che fuoriuscivano dal corpo del ninja.

    Hone Chushutsu - Estrazione Ossea
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    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    Usando l'Abilità Innata di manipolare la propria struttura ossea, l'utilizzatore potrà far fuoriuscire dal corpo un gran numero di ossa lunghe massimo sessanta centimetri. L'estrazione comprende le ossa dei livelli precedenti, e in più aumenta il numero di ossa estratte sulla schiena e sul torace. Essendo le ossa temprate ad altissima resistenza riusciranno a fronteggiare anche armi infuse di Chakra, e funzioneranno come forte meccanismo di difesa e ottimo mezzo di attacco. Le ossa così create saranno in grado di penetrare difese di livello B, resistendo ad un Taijutsu di livello B e a qualsiasi di livello C.
    Consumo: 8 (A Turno)


    Non appena vide il pericolo, Kisuke fece leva contro il suo spadone e si spinse all'indietro, rinunciando alla prova di forza contro il Kaguya per mettere tra sé e lui un paio di metri di distanza. Similmente ad un'armatura spinata vivente, il Kaguya passò al contrattacco inseguendo Kisuke e saltando contro di lui, le due Kiba incrociate davanti a sé. Tuttavia, mentre ancora era a mezz'aria, mostrò come non fosse sua intenzione colpire mediante le lame artigliate, bensì attraverso le proprie ossa appuntite.

    Hone Parusu - Impulso Osseo
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    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    Tramite questa tecnica, utilizzando la manipolazione ossea di livello Special Jounin, si immetterà una grande quantità di Chakra nelle proprie ossa, stimolandone la crescita istantanea per estenderle a velocità medio-alta fino a due metri, ben oltre la loro massima lunghezza, oltre a questo verranno sparati attorno all'utilizzatore una raggiera di spuntoni ossei, lunghi massimo cinquanta centimetri e dal diametro di venti, che possono raggiungere fino a cinque metri. Questo si qualifica come un attacco portato con due modalità differenti ma che riesce a coprire sia con gli spuntoni che con le ossa allungate, un raggio di trecentosessanta gradi intorno all'utilizzatore. Ognuno degli spuntoni, potrà singolarmente riuscire a causare una ferita da perforazione di medio-grave entità. La capacità di penetrazione sarà riferita all'estrazione utilizzata e al suo stadio di decadenza, ed è inoltre possibile attivare l'Estrazione Ossea tramite questo metodo, pagando entrambi i tributi in Chakra. Al termine dell'attacco le ossa allungate si spezzeranno per tornare alla loro normale lunghezza.
    Necessaria la Manipolazione Ossea di livello Sp.Jounin attivata.
    Consumo: 8


    Suika no Jutsu - Tecnica dell'Idratazione
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    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa è la tecnica principale legata all'Innata, permette all'utilizzatore di smaterializzare determinate parti del corpo diventando acqua. A questo livello si sarà capaci di smaterializzare tutto il corpo o una qualsiasi parte di esso, permettendo di non risentire di danni causati da qualsiasi Arma o Jutsu fino al livello B. Liquefatto il proprio busto, esso sarà immune da qualsiasi danno ma gli attacchi del nemico andranno comunque a segno passando attraverso di esso; sarà possibile in questo caso, da parte dell'Hozuki, trattenere l'arto nemico all'interno del proprio busto, afferrandolo con l'acqua del proprio corpo L'intero corpo del possessore dell'innata si dissolverà diventando acqua dolce e lo Shinobi potrà rigenerarsi in qualsiasi momento e senza necessariamente usare la stessa "sorgente" d'acqua. La sorgente d'acqua dalla quale si riemergerà dev'essere entro dodici metri dal punto in cui si è smaterializzati.
    Consumo: 8


    "Oh cazzo, è vero che possono fare una cosa del genere" si disse Kisuke, allarmato. Come se fosse l'esplosione di una bomba, le ossa furono sparate in ogni direzione, e per preservare la propria incolumità Kisuke fu costretto a difendersi trasformando il proprio corpo in acqua, lasciando che tutte le ossa lo travolgessero senza recare alcun danno. Almeno fino a quando aveva mantenuto una sorta di stabilità verticale, poiché subito dopo la liquefazione la pozza d'acqua si deposito a terra e le ossa colpirono per la maggior parte il nulla. Mentre il carlino, per mettersi al sicuro (come da soliti accordi con Kisuke) scomparve in una nuvoletta di fumo e se ne tornò nel suo regno, prima di finire nei guai.
    «Ah sì, Momochi?» chiosò il Kaguya, come se sapesse di cosa si trattasse e fosse pronto a prendere le giuste misure. Poi, piantò le sue due spade nel terreno, infilzandone la punta mentre le lame erano già cosparse di saette elettriche.

    Ikadzuchi no Utage - Festa Fulminea
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    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    L'utilizzatore porterà una moderata dose di chakra elementale Raiton nelle due spade, creandone successivamente un vero e proprio flusso. Queste verranno impiantate direttamente nel terreno e potranno rilasciare svariate scariche elettriche per un raggio di 5 metri, dal punto in cui le due spade sono. Se l'avversario si ritroverà nel raggio d'azione della tecnica e dunque sarà colpito in pieno, riporterà danni di media-grave entità.
    Consumo: 8


    Svariate scariche elettriche partirono prima ancora che Kisuke realizzasse cosa sarebbe successo - e sì che era lampante! - e svariate si diressero con secca rapidità nella direzione in cui il Kaguya aveva visto il Momochi diventare acqua.
    "Cazzo!" imprecò Kisuke tra sé e sé, e fu costretto a riprendere forma lontano dalla propria posizione, sfruttando come sorgente l'acqua piovana depositata a terra.
    Sarebbe stato uno scontro tra titani, dove nessuno dei due avrebbe ceduto il passo all'altro: la posta in gioco era troppo alta. Era difficile riuscire anche solo cogliere in fallo l'altro, ma era per l'appunto in combattimenti come questi che si respirava un'aria particolare, dove l'istinto suggeriva che tra tutte le difficoltà nel riuscire a prendere vantaggio sull'altro, poi il primo passo falso sarebbe potuto essere quello fatale, quello decisivo per le sorti dello scontro. "Gli ho già dato conferma della mia Innata, e sembra la conosca... sfrutterà il Raiton a proprio vantaggio, quindi devo farci particolare attenzione o mi fotte proprio con quello" ragionò Kisuke, preoccupato. Aveva domato il Raiton, portandolo ad essere il suo secondo elemento di spicco, e superando la terrorizzante fobia su qualunque genere di saetta, ma la preoccupazione riguardo il farsi ferire sarebbe purtroppo stata una costante, accentuata esponenzialmente in una situazione come quella, dove farsi colpire poteva essere l'ultima delle cose intelligenti da fare.
    "Ecco! Appunto! Merda!" imprecò Kisuke, vedendo le due lame leggendarie sfregare tra loro e ricreare delle saette che si concentrarono successivamente in un singolo globulo al loro centro. Il Kaguya avrebbe incalzato mediante il proprio Raiton, questo era poco ma sicuro, e quella sfera di Chakra Raiton pulsante che il Kaguya scagliò dalle proprie lame direttamente su Kisuke era solo l'inizio.

    Raikyuu - Fulmini Globulari
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    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Inizialmente, si formerà un flusso di chakra elementale Raiton sulle lame delle due spade. L'utilizzatore lascerà sfregare queste due ed improvvisamente si formerà una piccola sfera dalle caratteristiche d'un fulmine. Essa è molto instabile, infatti deve essere lanciata nello stesso turno d'attivazione del Jutsu. Questa, non sarà dotata di un'ottima velocità, ma causerà dei danni gravi se colpisce l'avversario.
    Consumo: 15


    Kisuke scattò di lato, e balzò subito dopo nella medesima direzione per evitare l'impatto con il Raiton della sfera, spostandosi di un paio di metri, ma si ritrovò faccia a faccia con un'armatura di spine ossee che era il Kaguya, le spade assetate di sangue. E se quei cimeli di Kirigakure no Sato erano davvero intrisi con l'Arte del Fulmine, come Kuroda aveva già dato prova, molto probabilmente Kisuke non avrebbe potuto sciogliere il proprio corpo in acqua per difendersi dal loro bacio freddo. Non doveva dargli occasione di sfiorarlo con quelle lame. Ancora una volta sfruttò il proprio fidato spadone per contrapporsi alla minaccia delle sorelle gemelle, ma far fronte ora al Kaguya stava venendo ad essere molto più complicato di quanto non lo fosse prima. Da una banale prova di forza si era passati ad un combattimento rapido, leggiadro, atletico, dove il Kaguya che si muoveva tramite rotazioni, piroette e movimento imprevedibili risultava - con quelle due spade - essere di gran lunga avvantaggiato rispetto a Kisuke ed alla sua Taglia Teste.

    Karamatsu no Mai – Danza del Larice
    Ep124_094
    Livello: C
    Tipo: Taijutsu
    La terza delle cinque danze. Dopo aver estratto un gran numero di ossa tramite l'Estrazione Ossea di grado Chuunin, l'utilizzatore si esibirà in una serie di movimenti turbinanti, rotatori e all'apparenza casuali, che forti del gran numero di ossa estratte potranno rivelarsi altamente efficaci nel colpire il nemico in più punti, dando l'impressione all'avversario di star colpendo in maniera casuale chiunque si trovi nel raggio d'azione delle ossa.
    La Tecnica può essere usata soltanto in combinazione con un'Estrazione Ossea almeno di livello Chuunin.
    Consumo: N/A


    Prima o poi, in quel modo, il Kaguya l'avrebbe colto in fallo, complice anche il fatto che tutti gli spuntoni ossei rendevano complicato muoversi attorno e vicino al Kaguya. Quest'ultimo, ovviamente, sfruttava questo fattore a proprio vantaggio e Kisuke non poteva permetterglielo troppo a lungo. Tra uno scambio e l'altro, con la mano destra (che insieme alla sinistra brandiva lo spadone) Kisuke tracciò una breve sequenza di Sigilli. Ormai sapeva farlo abbastanza bene da dissimularne la presenza e concentrarsi sulla concentrazione del Chakra, in questo caso Raiton.

    Raigeki - Attacco del Fulmine
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    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Dopo una rapida serie di Sigilli, l'utilizzatore tenderà la mano verso il bersaglio e un fascio di fulmini compatto partirà dal suo polso percorrendo rapidamente fino a quindici metri di distanza andando a colpire l'avversario. Il fascio è unico e di larghezza di venticinque centimetri ma si amplierà nella corsa, raddoppiando ogni tre metri percorsi, e causerà danni da scossa medi e il calo delle capacità motorie del bersaglio di un grado per un turno.
    Consumo: 4


    Non appena il Jutsu fu ultimato, Kisuke staccò la mano sinistra dall'elsa della spada e la portò in avanti scaricando il Raiton dritto sul corpo dell'avversario, quindi si chinò su se stesso, roteò facendo perno sulle gambe e trasportò con se lo spadone, terminando anche la sua rotazione con il taglio dell'arma che si schiantò sul fianco del Kaguya. Ovviamente, le numerose ossa attutirono l'impatto dell'arma, che non riuscì a ferire l'avversario, ma Kisuke vi fece leva e ne spezzò alcune. Tuttavia, a quel punto Kuroda si era già riposizionato impedendo a Kisuke di infierire con la propria arma. Solo allora, ritirò all'interno del corpo gli spuntoni ossei.
    «Perché tutto questo, Kuroda?» chiese Kisuke, esasperato. Stava combattendo, ma l'idea di starlo facendo con una persona che all'interno del Villaggio - come sé stesso - ormai incarnava una certa figura, lo logorava lentamente, momento per momento.
    «Ho dovuto farlo...»

    * * *



    Qualche giorno prima...

    Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra
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    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tale tecnica è più avanzata rispetto alla Bunshin no Jutsu, infatti consiste nella creazione di copie dotate di consistenza fisica e in grado di provocare danni reali. I cloni svaniscono in una piccola nube di fumo non appena vengono feriti, quando l'utilizzatore decide di annullarli oppure quando non ha più Chakra. Il vero punto di forza però è che i cloni, non appena vengono annullati, trasferiscono tutte le conoscenze e le capacità acquisite al proprietario, che esse siano informazioni segrete o conoscenze riscontrate durante un allenamento. Questi cloni hanno la facoltà di utilizzare qualsiasi Abilità o Jutsu.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come Carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 8 (A Clone)

    Raijin - Dio del Tuono
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    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Uno dei Jutsu più potenti e pericolosi dell'intero reparto Raiton, il Raijin viene diviso in due differenti fasi di preparazione da attuare in due turni. Nella prima fase l'utilizzatore semplicemente esternerà una grande quantità di Chakra d'elemento Raiton, che ascenderà al cielo attirando attorno a se cumulonembi modificandone gli equilibri elettrici e portando ad un grande accumulo di energia elettrica statica all'interno, col risultato di formare minacciose nubi temporalesche. Durante tale processo gli sarà impossibile usufruire di qualsiasi altro Ninjutsu.
    Nel secondo turno, terminato l'immagazzinamento di elettricità, le nubi temporalesche scaricheranno l'enorme quantità di Raiton su una zona a scelta sottoforma di un unico fulmine, distante dall'utilizzatore cinquanta metri al massimo, che all'impatto provocherà un esplosione dal diametro massimo di trenta metri, in grado di creare un cratere e di procurare una ferita di gravissima entità di duplice natura da impatto e ustione sul colpo a qualsiasi soggetto sia a meno di dieci metri dalla zona d'impatto e di provocare ferite gravi ai soggetti presenti lontano da tale zona ma comunque all'interno del diametro. Per bloccare il Jutsu è necessario utilizzare una tecnica parilivello per bloccare il fulmine in volo (segue vantaggi e svantaggi elementali). Il Jutsu ad ogni modo risulta pericoloso anche per l'utilizzatore se questi non si allontana rapidamente o non possiede metodi di difesa adeguati. Non essendo un fulmine reale, non colpirà istantaneamente ma comunque precipiterà al terreno in circa tre secondi dopo che si sono accumulate diversi fulmini nel punto da cui partirà il jutsu.
    Consumo: 30


    Il bagliore accecante della luce celeste si spense insieme al rombo di tuono, lasciando al cospetto del Kaguya un enorme cratere che - come un'enorme ventre della morte - conteneva i cadaveri dei suoi inseguitori. Una volta che le cose stavano iniziando a prendere una brutta piega, il Kaguya si trovò costretto a ricorrere ad una delle sue Tecniche più distruttive in combinazione con un clone, così da preparare il Jutsu ed al tempo stesso mantenersi al sicuro. Eppure...
    «Ma...» borbottò il ninja con stupore. Quando Kuroda controllò i cadaveri in fondo al cratere, si accorse che uno di loro non era morto. Forse i corpi dei suoi compagni l'avevano protetto, o forse aveva semplicemente la pelliccia dura, ma era ancora vivo. Ridotto piuttosto male, certo, ma ancora in vivo e tutt'altro che in fin di vita. Respirava, e l'istinto di Kuroda gli suggeriva che entrambi si erano accorti dell'altro, solo che quando Shinji pensò fosse giunta la sua fine (non era proprio in grado di scappare o di fare alcunché), Kuroda aveva ben altri piani per lui. Mentre Shinji pensò il Kaguya lo stesse per finire, magari con una delle sue ossa acuminate, Kuroda si limitò a fargli perdere completamente i sensi, per poi procedere il più rapidamente possibile nel mettere in atto uno dei Jutsu più infimi del suo reparto.

    Sennou Sousa no Jutsu - Tecnica del Blocco della Memoria
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    La Tecnica in questione richiede una complessa preparazione da parte dell'utilizzatore, prima di poter essere completata. Infatti costui dovrà, mediante un contatto diretto della mano con la nuca della vittima, creare un ago di Chakra dalle minuscole dimensioni che andrà ad inserirsi nel cervello. Tuttavia, per poter fare ciò sono necessari ben tre Turni, o cinque minuti nel caso di Quest in solitaria, durante i quali la vittima deve essere costantemente immobilizzata e priva di sensi. A quel punto il soggetto vittima del Jutsu potrà perdere una porzione di memoria, più o meno grande a discrezione dell'utilizzatore, il quale può decidere di fargli dimenticare solo alcuni piccoli dettagli nei ricordi o interi episodi di vita. Il Jutsu una volta attivato non ha limite di durata e per liberarsene è dunque necessario che venga dissolto. Per farlo è necessario l'utilizzo del Kai da parte di un altro soggetto che dovrà contemporaneamente mettere una mano sulla testa della vittima. Neppure una ferita mortale potrebbe far tornare la memoria al soggetto, ma non si può render vittima del Jutsu più soggetti contemporaneamente. L'ago di Chakra potrà essere individuato da Doujutsu in grado di vedere il Chakra e da Ninja Sensoriali.
    Contro PNG il Jutsu può essere utilizzato anche per controllare la vittima e costringerlo ad eseguire una qualsiasi azione purché non danneggi la vittima stessa. Se l'utilizzatore lo desidera può anche evitare di controllarlo, ma gli basterà rimanere immobile ed eseguire un singolo Sigillo per impadronirsi nuovamente del soggetto e dargli un nuovo ordine. La Tecnica non permette tuttavia d'immedesimarsi nel soggetto, sarà dunque solamente possibile dare ordini che verranno poi eseguiti alla lettera.
    Consumo: 15


    Kuroda poggiò la propria mano destra (mentre la sinistra si aggiuntava la ferita) sulla testa del ragazzo di Kiri, sforzandosi di raggiungere una concentrazione tale da poter ricreare con il proprio Chakra un minuscolo ago da iniettare direttamente all'interno del cranio dell'altro, per poi farlo piantare nel cervello e sfruttarlo quasi fosse una sonda. Gli ci volle più di un paio di minuti, tempo che era rischioso investire nella sua attuale situazione, ma il Kaguya decise di rischiare: ormai era in ballo, e avrebbe dovuto continuare a fare tutto ciò in proprio potere pur di non perdere il passo di danza. In questo modo, riuscì ad eliminare parzialmente la memoria del bersaglio, cancellando stralci su stralci su ciò che riguardava i momenti più importanti che riguardano entrambi. Tuttavia, fece particolare attenzione a non cancellare troppo, affinché la cosa non diventasse fin troppo sospetta ad un soggetto esterno. Dopodiché, impartì un unico ordine al povero Shinji: sfruttare una sua pergamena con incisa la formula della Sukurōru Tsūshin no Jutsu per dargli informazioni su eventuali inseguitori.
    Kuroda Kaguya si mise nuovamente in fuga, lasciando Shinji al suo destino.

    * * *



    «Ma cosa dici? Perché non hai continuato a scappare in qualche modo?»
    «È successo tutto talmente in fretta che non ho potuto fare grandi cose. Ho solo potuto prendere e levarmi di culo, prendendo le precauzioni possibili. Dal momento che sapevo qualcuno, qualcuno come te, aveva il compito di catturarmi, avrei potuto scegliere tra due cose: continuare a scappare o eliminare per sempre il problema alla radice, ora che ero così vicino a superare il confine» spiegò il Kaguya, il tono indubbiamente amareggiato. Forse non era del tutto convinto della scelta che aveva fatto e stessa cosa dicasi per il contrario. Sembrava una di quelle persone indecise, che vogliono tenere un piede in due scarpe, e che soffrirebbero per una qualunque delle due scelte da fare davanti ad un bivio.
    "Allora dovrò farlo anche io..." sentenziò Kisuke, sfruttando le stesse giustificazioni del Kaguya. Se quest'ultimo aveva sin da subito cercato di cogliere in fallo il Momochi ricercando lo scontro dalla breve distanza in combinazione con Jutsu Raiton d'ogni genere, Kisuke avrebbe altrettanto cercato di portare il ritmo a proprio vantaggio. "Lo devo tenere lontano ed inchiodato a terra, a prendere i miei Ninjutsu sui denti" pensò il kiriano, sistemando lo spadone dietro la schiena e procedendo quindi con la rapida composizione di Sigilli Magici.

    Suiton: Mizuame Nabara - Tecnica del Campo di Sciroppo
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    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questo Jutsu un possessore del Suiton potrà creare un "manto" di liquido che ricoprirà un area di venti metri in lunghezza ed otto in larghezza. L'utilizzatore di tale tecnica saprà muoversi alla perfezione sull'acqua, a differenza di chi non è in possesso di questo jutsu. Coloro che non sono in possesso di tale Jutsu e subiranno la Tecnica, nel primo Turno saranno ancorati allo strato di Sciroppo, mentre nei Turni successivi ci si potrà muovere ma si sarà solo più lenti di un grado. Nonostante sia un Jutsu Suiton per via della sua densità diversa dal normale fluido, essa non permette di propagare teniche di elemento Raiton, né per tecniche Suiton che necessitino di fonti d'acqua. La tecnica si dissolve dopo tre turni.
    Consumo: 4


    Kisuke impastò il Chakra e ne tirò fuori rapidamente un impasto appiccicoso che sputò in un sol soffio dalla bocca, lasciando che si depositasse a terra. Aveva sfruttato le proprietà del suo anello Rei per fare in modo che la superficie ricoperta dallo sciroppo fosse di gran lunga superiore al normale, ma il kiriano era al tempo stesso cosciente che utilizzare quel Jutsu era un rischio: era consapevole che il Kaguya fosse in grado di manipolare il Suiton non era da escludersi che fosse anch'egli in grado di utilizzare il medesimo Jutsu. Di conseguenza, anche solo dando mostra di utilizzo, poteva esporsi ad eventuali tranelli fatali. Tuttavia, al costo di prestare parecchia attenzione, era una carta che valeva giocare per minare l'estrema mobilità dell'avversario. Il kiriano vi si portò sopra: così facendo, Kisuke si era costruito un fossato in cui - forse - essere al sicuro, ma non si sarebbe limitato solo a questo. Infatti, subito dopo, riprese a tracciare in sequenza tutta una serie di Sigilli Magici. In apparenza sembravano essere finalizzate ad un unico scopo, poiché eseguite senza soluzione di continuità, ma in realtà appartenevano a due congiunture differenti. Il primo avrebbe attivato un Genjutsu nel cervello della vittima, mentre l'altra avrebbe permesso a Kisuke ed al suo Chakra Suiton di ricreare un enorme squalo vorace.

    Jigoku Kōka no Jutsu - Tecnica della Discesa Infernale
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    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Genjutsu
    Questa tecnica crea un'illusione nella quale una tremenda palla di fuoco dal diametro di venti metri cade dal cielo in un luogo designato a scelta dell'utilizzatore. Il Genjutsu ha effetto su chiunque si trovi entro un raggio di trenta metri dall'utilizzatore. Quest'ultimo per utilizzare il Jutsu deve comporre i Sigilli e, una volta attivato il Genjutsu, chiunque ne sarà vittima vedrà l'enorme palla di fuoco, quindi tenterà di fuggire, oppure di contrastare una cosa praticamente inesistente. In questo modo, ad esempio, si potrà anche colpire a sorpresa mentre l'attenzione è posata sulla palla di fuoco. Per uscire da questo Genjutsu bisogna subire una ferita di media entità oppure deve passare un Turno a partire da quando la palla di fuoco arriva sul terreno. Il soggetto colpito dall'illusione avvertirà bruciature anche di media entità una volta colpito dalla palla di fuoco, se non anche medio-gravi nel caso in cui non s'interrompa entro dieci secondi il contatto con le fiamme. Tali effetti svaniranno solo al termine del Genjutsu.
    Consumo: 8

    Daikoudan no Jutsu - Tecnica del Grande Squalo Missile
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questo Jutsu, l'utilizzatore dopo aver impastato una grande quantità di chakra nel palmo potrà rilasciare un gigantesco squalo. Questo squalo d'acqua avrà un diametro di dieci metri e proseguirà per trenta metri in linea retta. Lo squalo ha una velocità medio-alta e, se impatta contro l'avversario causerà danni gravi e assorbirà quindici punti Chakra, dissolvendosi. Tuttavia, è in grado di assorbire il Chakra dell'avversario, o di assorbire direttamente ogni Ninjutsu che non sia almeno di livello A, che userà per accrescere le proprie dimensioni. Ogni quattro punti Chakra assorbiti, lo squalo s'ingrandirà di altri due metri di diametro e proseguirà per ulteriori cinque metri in linea retta. Colpendo dei cloni assorbirà il quantitativo di chakra necessario per la loro creazione, senza però dissolversi.
    Il Chakra assorbito verrà convogliato nello squalo, e non andrà quindi a rinvigorire l'utilizzatore.
    Necessaria la Suikoudan no Jutsu - Tecnica del Proiettile di Squalo in Scheda.

    Consumo: 15

    Doton: Hanridoryuuki - Tecnica Superiore del Paramento Terrestre
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica si presenta come una diretta evoluzione della Doton: Doryuu Heki e permette infatti di creare non uno, ma ben due Paramenti Terrestri uno dietro l'altro in breve tempo, la cui resistenza complessiva porterà il jutsu a resistere a qualunque tecnica di livello A o inferiore. Ciascun Muro sarà alto dieci metri, largo cinque e spesso uno.
    Richiede la conoscenza della Doryuu Heki: Paramento Terrestre o la Doton: Ninpou Doryuu Heki - Muro di Terra.
    Consumo: 15


    Non appena nella mente di Kuroda iniziò a dipingersi l'immagine di un'enorme palla di fuoco discendente dal cielo, lo squalo di Kisuke iniziava a vedere la luce. Terminata anche la sua serie di Sigilli, Kisuke poté rilasciare il Chakra Suiton concentrato in una singola, enorme esplosione di potenza che avrebbe quindi dato vita al Jutsu. Anche l'anello magico di Kisuke aveva influito, ingigantendo oltre misura lo squalo e rendendolo una minaccia più significativa per il Kaguya che se lo sarebbe visto arrivare addosso. Per contro, senza troppa effettiva sorpresa da parte del Momochi, il Kaguya aveva fin groppa esperienza da non lasciarsi impensierire da quel Genjutsu. Lo conosceva già ed era riuscito ad attirare la sua attenzione solo per qualche attimo, ma poi aveva realizzato facilmente di cosa si trattasse e che era ben più urgente far fronte all'enorme minaccia d'acqua in arrivo, tanto che decise di sopportare il contatto con le fiamme prossimo futuro e si preoccupò di comporre una breve serie di Sigilli per poi sputare davanti a sé un filo di fango. Da lì, mediante il Chakra, sarebbe poi cresciuto un muro resistentissimo che si oppose allo squalo in arrivo. Quello stesso muro, sebbene rinforzato doppiamente, non impedì alle fiamme di raggiungere il Kaguya, ma lo squalo era rimasto al proprio posto non scalfendo minimamente la muraglia.
    Kisuke ne rimase deluso, sperava in qualche risultato migliore ma forse era troppo ottimista, eppure cercò ugualmente di vedere il lato positivo della cosa: la visuale del Kaguya ostruita. Immediatamente idea un modo per sfruttare prontamente quella situazione, cercando di trarne vantaggio. Con le mani congiunte davanti al petto, il kiriano pensò di ricreare un clone molto particolare, un clone... elettrizzante.

    Raiton Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica della Moltiplicazione Superiore del Fulmine
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è una variazione e al tempo stesso evoluzione della Kage Bunshin no Jutsu. Permette, infatti, la loro creazione tramite l'aggiunta del Chakra d'elemento Fulmine. I cloni sono esattamente come dei Kage Bunshin, e perciò hanno le loro stesse caratteristiche, ma avranno una particolarità in più. Quando il clone si dissolve, per propria volontà o quella dell'originale, rilascia una violenta scossa elettrica che coinvolge chiunque si trovi a meno di quattro metri di distanza. La ferita è di grave entità se il clone è a ridosso della vittima; medio-grave se distante più di mezzo metro. Basta una ferita lieve per dissolverli, ma anche in questo caso torneranno al loro stato naturale, rilasciando la scarica elettrica. L'originale, a sua discrezione, può anche decidere di lasciarlo dissolvere senza che rilasci l'elettricità.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dallo Shinobi.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Necessaria la Kage Bunshin no Jutsu - Tecnica dei Cloni d'Ombra in Scheda.

    Consumo: 15 (A Clone)

    Doton: Dochuu Eigyo - Nuotata nel Sottosuolo
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    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa tecnica il Ninja sarà capace d'immergersi liberamente nel sottosuolo, anche se ad una velocità minima ma con il vantaggio di non dover eseguire alcun Sigillo. La velocità ridotta però permette al soggetto di individuare più facilmente la posizione dell'avversario e una volta sottoterra ci si muoverà infatti ad una velocità di ben due gradi inferiore alla propria. Si può restare nel sottosuolo fino a 3 turni, dopo di che bisogna riemergere per prendere aria.
    Consumo: 4 (A Turno)


    Un Kisuke identico in tutto e per tutto al proprio originale era sul campo di battaglia, dunque Kisuke gli lasciò oneri ed onori del ruolo. Saltò all'indietro, fuori dal raggio dello sciroppo, e rimando in linea sempre dietro il proprio clone, quindi si appiattì lungo il terreno (più per ridurre la propria visibilità che per altro) e s'immerse nel terreno per sparire completamente e lasciare il suo avversario a combattere con un clone.
    Nel frattempo il Kaguya, dietro il proprio muro protettivo, si era liberato delle fiamme e del dolore che esse gli avevano portato procurandosi una ferita da taglio al braccio sinistro, quindi si portò in sommità al proprio muro, guardando dall'alto in basso l'avversario, ma non immaginava che quello fosse un semplice clone. Il vero Kisuke in contemporanea era sottoterra, ed in totale sicurezza si muoveva anonimo, e per facilitare la propria azione ma soprattutto renderla più efficace si servì del proprio Doujutsu.

    Byakugan [Occhio destro]
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    Livello: B
    Tipo: Doujutsu
    Il Byakugan quando attivo concede al suo utilizzatore una vista a 359° gradi per un raggio di cinquanta metri e permette di vedere perfettamente non solo oltre ogni cosa, bensì anche il Chakra e i suoi flussi, nonché il sistema circolatorio del Chakra e i suoi 361 punti di fuga. Riesce a vedere anche lievi concentrazioni di Chakra nel corpo delle persone, potendo quindi arrivare a prevedere l'utilizzo di una Tecnica ma non l'elemento o cosa la Tecnica farà, anche se dovrà essere concentrato sul sistema del Chakra del bersaglio. Osservando il flusso del Chakra è anche possibile accorgersi se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu dal moto disturbato del Chakra, ma non è ovviamente possibile utilizzare questa abilità su se stessi.
    Il Byakugan permette, inoltre, all'utilizzatore di concentrarsi e vedere esclusivamente in linea retta aumentando così il raggio visibile all'utilizzatore frontalmente, ma annullerà di conseguenza la possibilità di vedere a 359°.
    [Lunghezza massima per livello: Genin 1 Km; Chuunin 4 Km; Sp 10 Km; ANBU 12 Km; Jounin: 15 Km]

    Consumo: 10 (A Turno)


    Con una semplice concentrazione di Chakra, il kiriano liberò l'occhio destro e si rese ben più facile la vita, monitorando l'intera situazione in superficie e muovendosi di conseguenza, per essere pronto ad agire. Intanto, il Kaguya aveva ben altri obiettivi: balzò giù dal proprio muro, e rimase lì dalla distanza a preparare chissà cosa. Forse riconosceva lo sciroppo e non poteva permettersi di camminarci sopra? No, il dubbio fu presto svanito quando il clone si vide il Kaguya corrergli incontro mentre componeva dei Sigilli. Camminò pure perfettamente sullo sciroppo, ma vi si fermò quando era ad una dozzina di metri circa dal clone, nello stesso momento in cui smise di comporre Sigilli. In quel momento, per il clone fu l'inizio della fine.

    Magen: Shinzō no Senkō - Illusione Demoniaca: Trapasso del Cuore
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Genjutsu
    Tale tecnica necessita necessita che l'avversario guardi negli occhi l'utilizzatore, non sarà però necessario che siano visti i sigilli della stessa per fare effetto. La tecnica ha effetto immediatamente, poiché subito dopo aver visto negli occhi l'avversario, apparirà davanti alla vittima uno spettro dello stesso composto di Chakra violaceo che perforerà con una mano il petto del ninja afferrandogli il cuore e stritolandoglielo. La tecnica dura tre secondi dal momento in cui appare lo spettro, durante i quali l'utilizzatore non potrà muoversi, né fare alcunché. Il bersaglio se subisce in pieno il Jutsu avvertirà un dolore al petto pari ad una ferita di entità mortale, che però svanirà allo scadere dei tre secondi. In caso contrario la sensazione di dolore sarà così potente da causare un malus fisico-motorio nell'utilizzatore pari a tre gradi per un Turno che scenderanno a due gradi nel Turno successivo e infine un grado nel terzo per poi sparire al termine dello stesso. Se utilizzata sui civili questa poterà facilmente alla morte per shock dello stesso.
    La tecnica può essere dissolta con il Kai prima dello scadere dei tre secondi, oppure con una ferita di medio-grave entità.
    Consumo: 15


    Una proiezione violacea del Kaguya si diresse ad una velocità allucinante su di lui, perforandogli il petto con la mano destra e afferrandogli il cuore. Il clone sapeva che era giunta la sua fine, sentiva perfettamente le dita dell'avversario stringersi intorno al suo organo principale, sarebbe stata questione di secondi e la sua fine sarebbe giunta a secondi. Ma poi si ricordò di essere un clone, e che in quel caso sarebbe già dovuto scomparire, ma non appena realizzò quel pensiero l'incubo era finito ed il Kaguya stava bruciando la distanza che li separava. Lo shock subito era stato enorme, tanto che in un primo momento faticava addirittura a racimolare la forza di volontà per smuoversi dalla propria posizione, nemmeno vedendo il Kaguya che intorno al proprio braccio destro costruiva un enorme spuntone osseo.

    Hana no Hone - Fiore Osseo
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    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    Usando l'abilità innata di manipolare la sua struttura ossea, l'utilizzatore potrà estrarre dal braccio numerose ossa, che andranno poi ad intrecciarsi e a fondersi, formando una lancia di forma simile al bocciolo di un fiore. La densità dell’osso è estremamente alta e resistente perché la consistenza è modificata dall'utilizzatore. A questo livello, le ossa saranno in grado di penetrare difese di livello A e resistere ad un singolo Taijutsu di livello B, mentre Taijutsu di livello inferiore non le scalfiranno nemmeno.
    Durante l'utilizzo di quest'arma, sarà impossibile comporre sigilli che richiedono l'utilizzo di ambo le mani.
    Consumo: 8

    Tessenka no Mai • Hana - Danza della Clematide • Fiore
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    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    La seconda parte della Danza della Clematide, chiamata Hana - Fiore. Utilizzando la lancia derivante dal Fiore Osseo, l'utilizzatore potrà cercare di infilzare l’avversario nella corta distanza, usando movimenti fluidi, secchi e precisi. Le stoccate avvengono prevalentemente di punta, e il filo della lancia viene sfruttato principalmente per difendersi da attacchi all'arma bianca, colpi di Taijutsu oppure per sferrare attacchi di tipo contundente.
    La tecnica è utilizzabile soltanto in combinazione con il Fiore Osseo.
    Consumo: N/A


    Solo all'ultimo, ed in maniera piuttosto goffa e lenta, il clone di Kisuke riuscì a smuoversi dalla propria posizione ed indietreggiare, ritardando il momento in cui Kuroda l'avrebbe raggiunto per farne un colabrodo con quella stramba arma. In realtà, aveva dato tutto se stesso per portarsi fuori dal raggio dello sciroppo, in modo da consentire almeno pieno campo d'azione al proprio originale, fintanto che era cosciente non avrebbe potuto fare alcunché ormai: la sua fine era segnata. Quando il Kaguya lo raggiunse, il clone non si sforzò nemmeno di schivare qualche affondo o chissà cos'altro: si lasciò andare alla propria attuale debolezza e facendosi colpire completò il proprio compito. L'enorme lancia ossea di Kuroda penetrò nel petto del clone, ed in quel momento il disertore vide il tranello, ma era troppo tardi. Il clone esplose letteralmente in un fascio di fulmini e saette, di cui il Kaguya fu investito in pieno e scaraventato a terra. In quel momento Kisuke agì, nonostante la sottile quanto pesante fetta di ricordi trasmessagli dal clone. Fu allora che impugnò la propria Ottava e iniziò a far riemergere il proprio braccio destro dal terreno, per poi pugnalare il Kaguya.

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    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Il rilascio dell'Ottava avviene non appena entra in contatto diretto con il nemico, anche provocandogli solamente un lievissimo graffio, mostrandosi con un leggero bagliore pallido sulla lama. Infatti, la capacità dell'Ottava sta nel rubare quattro punti Chakra per poi donarli al suo possessore. La capacità non funziona solamente sulla vittima, ma anche contro qualsiasi clone d'entità fisica capace d'eseguire una qualsiasi forma di Jutsu, rubando così il Chakra anche all'originale nonostante venga eventualmente colpito un semplice clone.
    Consumo: N/A


    L'obiettivo di Kisuke era tentare di porre fine allo scontro in quel modo, colpendo a morte il Kaguya nel momento in cui era scoperto, ma qualcosa andò storto. Invece di riuscire a colpire il Kaguya in direzione del cuore, o di altri organi vitali, riuscì sì a menare delle pugnalate ma, siccome il Kaguya cercò di reagire immediatamente, colpì prima il fianco (forse colpendo sul vivo, per via della vecchia ferita) e poi la coscia sinistra. Dopodiché il Kaguya si allontanò dalla portata del Momochi, e quest'ultimo fu costretto a ritirarsi sottoterra nuovamente, per poi riemergere in sicurezza poco più in là. O almeno questo è ciò che avrebbe sperato, ma mediante il Byakugan prima e con il suo occhio sinistro dopo vide come il Kaguya (lasciando decadere la propria arma d'ossa) fosse pronto a fargliela pagare non appena avesse mostrato la sua faccia. Era solo un'impressione dettata dall'istinto, ma fu poi confermata quando il Kaguya iniziò a comporre dei Sigilli poco dopo che la testa di Kisuke sbucò dal terreno. L'elemento era il Raiton, e con tutta probabilità non sarebbe stato niente di piacevole, quindi data la propria situazione Kisuke ricorse alla prima cosa più utile che gli venne in mente in quel momento e soprattutto la più accessibile (visto che ormai almeno metà busto, e quindi anche le braccia, erano fuori).
    «Kuchiyose no Jutsu: Rashoumon!» esclamò il kiriano, che s'era procurato il minimo di sangue necessario e aveva tempestivamente eseguito i pochi Sigilli Magici necessari all'utilizzo del Jutsu accessibile solo a pochi elementi specializzati nell'Arte del Richiamo come lui per poi, infine, toccare il terreno con entrambe le mani.

    Raiton: Kaminari Senpū - Turbine di Fulmini
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questo potente Jutsu, dopo una breve serie di Sigilli, avvolge l'intero corpo dell'utilizzatore di Chakra Raiton, dal quale partirà un turbine di folgori largo tre metri e lungo dieci che si formerà davanti allo Shinobi, procedendo in linea retta per una distanza massima di cinquanta metri ad alta velocità per poi dissolversi. Chiunque venga coinvolto da esso riceverà una ferita di grave entità da ustione causando un malus fisico motorio di un grado per un turno.
    Consumo: 15


    Kuchiyose • Rashoumon - Evocazione • Rashoumon
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    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Kuchiyose
    Questo Jutsu, accessibile solo agli Specializzati, è paragonabile ad una Kuchiyose di Taglia Piccola anche se non richiede alcun patto di sangue. Dopo aver composto gli opportuni Sigilli l'utilizzatore dovrà poggiare entrambe le mani al suolo per dar vita a questa potente tecnica: ciò darà origine alla difesa assoluta Rashoumon, alta cinque metri e larga altrettanti, che potrà resistere a qualsiasi attacco di livello B e ad un attacco di Livello A nonostante il basso quantitativo di Chakra richiesto. Tuttavia se colpito da un successivo Jutsu A o da un Jutsu S il Rashoumon non sarà in grado di difendere l'evocatore e non potrà essere evocato nuovamente fino al termine della Missione/Combattimento.
    Consumo: 10/2= 5


    Il Rashoumon appena evocato, in men che non si dica sconquassò il terreno, emergendo lesto verso l'alto, imponente, il volto macabro, terrorizzante, a difesa del proprio evocatore. Quella che ora si parava davanti alla figura del Momochi, ad incassare al suo posto i danni non indifferenti di quella scarica elettrica velocissima, poteva essere considerata non solo una delle migliori difese in possesso del Momochi, ma anche l'esatta essenza dei cancelli degli inferi, richiamati dall'oltretomba appositamente per fungere da difesa, per non lasciar passare niente e nessuno.
    Il forte e persistente tintinnare delle catene del cancello e degli enormi pesi a goccia ad esse collegati era ancora udibile nell'aria quando il Kaguya era passato all'offensiva, con l'idea di sfruttare il medesimo trucchetto che di cui Kisuke si era servito per coglierlo di sorpresa con il clone Raiton. Tuttavia, costui era ignaro che Kisuke nascondesse un Byakugan e che lo stesse attualmente sfruttando, quindi anche attraverso il Rashoumon avrebbe visto cosa stava per arrivare. Kisuke fece appena in tempo a riemergere completamente dal terreno, incolume dall'altra parte del muro, per poi vedere come dal terreno germogliasse una vera e propria giungla di ossa enorme e acuminate, che come un fiume in piena correva dritta in direzione del Rashoumon.

    Sawarabi Chushutsu – Estrazione dei Germogli
    SawarabiChushutsundashEstrazionedeigermogli_zps2486a697
    Livello: A
    Tipo: Taijutsu
    La quinta delle cinque danze e la più potente di esse, come di consueto si compone in due fasi: l'estrazione e la danza. Dopo aver concentrato una gran quantità di Chakra sarà possibile immettere nel terreno dei germogli delle proprie ossa che dopo un paio di secondi daranno vita ad una vera e propria foresta di spuntoni ossei, alti fino a dieci metri e spessi fino a due metri. Le ossa di questa tecnica godranno di resistenza fuori dal comune date le loro dimensioni, potendo violare e resistere a tecniche di livello B. La danza può coprire al più un'area del raggio di trenta metri, nel turno di estrazione se trafitti da uno spuntone osseo si potranno riportare ferite anche di grave entità.
    La tecnica può permanere sul terreno di scontro al massimo per tre turni consecutivi ed è soggetta alla restrizione del turno di recupero.
    Consumo: 15

    Sawarabi no Mai – Danza dei Germogli di Felce
    SawarabinoMaindashDanzadeiGermoglidiFelce_zps32583ac4
    Livello: A
    Tipo: Taijutsu
    Mentre si utilizza questa danza ci si può fondere con le ossa create dall'estrazione della Sawarabi no Mai, potendo spuntare così da qualsiasi punto delle ossa in questa foresta con lo scopo di sferrare attacchi a sorpresa. Tale operazione di fusione richiederà pochi secondi per essere attuata e non è richiesta la totale emersione dagli speroni ossei per poter portare azioni offensive. Lo spostamento però non è istantaneo dovendo fisicamente percorrere la distanza fra il punto di fusione e il punto di emersione. Durante gli stati di immersione o parziale immersione si potranno utilizzare solamente Jutsu legati all'Innata.
    Richiede Sawarabi Chushutsu attiva.
    Consumo: 15 (A Turno)


    Forse il Kaguya, data la natura di quel Jutsu, sperava di cogliere impreparato il Momochi, visto e considerato che le ossa emergevano dal basso e che di conseguenza avrebbero comunque superato il Rashoumon, ma Kisuke vedeva cosa c'era in arrivo, quindi si rifugiò raggiungendo la cima del Rashoumon prima di fare la fine di una cotoletta per gli spiedini. Tuttavia, aveva fatto un errore: aveva sbagliato a non notare come le ossa pulsassero vivamente del Chakra del Kaguya e che quest'ultimo, ad un certo punto, fosse scomparso, ma Kisuke lo rivide da lì a breve. Sebbene si fosse protetto andando in cima al Rashoumon, le ossa in altezza lo superavano di gran lunga, e Kisuke non avrebbe mai immaginato che da una di esse potesse spuntare improvvisamente il suo avversario. Era stato un suo stupido errore di calcolo, e se ne pentì amaramente quando da una delle ossa a lui vicine spuntò la figura del Kaguya, il braccio nuovamente armato con quella specie di lancia conica.

    Hana no Hone - Fiore Osseo
    Clematis_Flower
    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    Usando l'abilità innata di manipolare la sua struttura ossea, l'utilizzatore potrà estrarre dal braccio numerose ossa, che andranno poi ad intrecciarsi e a fondersi, formando una lancia di forma simile al bocciolo di un fiore. La densità dell’osso è estremamente alta e resistente perché la consistenza è modificata dall'utilizzatore. A questo livello, le ossa saranno in grado di penetrare difese di livello A e resistere ad un singolo Taijutsu di livello B, mentre Taijutsu di livello inferiore non le scalfiranno nemmeno.
    Durante l'utilizzo di quest'arma, sarà impossibile comporre sigilli che richiedono l'utilizzo di ambo le mani.
    Consumo: 8


    Era finito in trappola, rifugiandosi in cima al Rashoumon. Forse si era sbagliato ad adottare quella soluzione? Facendo troppo affidamento sul proprio Byakugan aveva finito per peccare di d'audacia e di ciò ne pagò le conseguenze quando non riuscì ad evitare che il Kaguya gli perforasse il pettorale sinistro con la punta della propria lancia. L'impatto dell'affondo fu notevole, e lo stesso Kisuke si lasciò un po' andare, tanto che fu spinto all'indietro e cadde dal Rashoumon, cadendo proprio al di sopra della foresta d'ossa.
    "Cazzo!" pensò, mentre la mano destra correva a sfiorare la ferita. Era importante, ma fortunatamente non troppo grave per la zona in cui aveva colpito. Avrebbe potuto comportare danni ben maggiori, con solo qualche centimetro di differenza. Eppure, oltre questo per Kisuke vi era la preoccupazione di finire per davvero a far la carne nello spiedino, a causa delle ossa d'altezza inferiore, quindi cercò quanto meno di limitare i danni usufruendo della propria Abilità Innata.

    Suika no Jutsu - Tecnica dell'Idratazione
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    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa è la tecnica principale legata all'Innata, permette all'utilizzatore di smaterializzare determinate parti del corpo diventando acqua. A questo livello si sarà capaci di smaterializzare tutto il corpo o una qualsiasi parte di esso, permettendo di non risentire di danni causati da qualsiasi Arma o Jutsu fino al livello B. Liquefatto il proprio busto, esso sarà immune da qualsiasi danno ma gli attacchi del nemico andranno comunque a segno passando attraverso di esso; sarà possibile in questo caso, da parte dell'Hozuki, trattenere l'arto nemico all'interno del proprio busto, afferrandolo con l'acqua del proprio corpo L'intero corpo del possessore dell'innata si dissolverà diventando acqua dolce e lo Shinobi potrà rigenerarsi in qualsiasi momento e senza necessariamente usare la stessa "sorgente" d'acqua. La sorgente d'acqua dalla quale si riemergerà dev'essere entro dodici metri dal punto in cui si è smaterializzati.
    Consumo: 8


    Il Jounin della Nebbia sciolse il proprio corpo, trasformandolo in acqua, prima che impattasse con le punte acuminate delle ossa giganti, quindi poco dopo si ritrovò a terra sotto firma di pozzanghera. Poi, riprese subito forma tra uno spuntone e l'altro, poiché non poteva permettersi di farsi cogliere in fallo né in quella forma e né all'interno dell'elemento naturale del nemico. Anzi, proprio a tal proposito, Kisuke era deciso ad eliminare il problema alla radice, e mai affermazione poteva essere più azzeccata in quella foresta d'ossa. Prima però, sentendo le proprie riserve di Chakra che iniziavano a calare, decise - per sicurezza - di portarsi avanti ed attingere alla sua persona riserva di Chakra nascosta nel suo spadone.

    Same no Miyaguni - Simulacro dello Squalo
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    Sviluppatore: Kisuke Momochi
    Livello: B
    Tipo: Fuuinjutsu
    Questo Fuuinjutsu prende piede dall'incontro tra le armi e l'inserimento del Chakra in esse. Infatti, permette all'utilizzatore di convogliare del Chakra in un'arma, a patto che sia all'incirca almeno di dimensioni pari a quelle di una katana, e poi attraverso questo Jutsu conservarla lì, sigillando il Chakra con un marchio nero che rappresenta uno squalo chiuso all'interno di un rombo. In questo modo, all'occorrenza, l'utilizzatore può in qualsiasi momento impugnare l'arma in questione e pagando un modesto tributo in Chakra reclamare istantaneamente il Chakra precedentemente conservato in essa, ottenendo di conseguenza un surplus di Chakra pari a 28 punti il quale non potrà superare il proprio massimale e con il quale non è ovviamente possibile pagare il costo del Jutsu stesso.
    Non è possibile utilizzare questo Jutsu più di una volta a Quest.
    Consumo: 8


    Stringendo le dita intorno all'impugnatura, per il Jounin della Nebbia fu sufficiente esercitare una leggera concentrazione di Chakra per liberare il Chakra conservato nel marchio. Ed ora, rinvigorite le sue riserve di Chakra, le mani si raggiunsero l'un l'altra davanti al petto, le dita si intrecciarono peste e ben presto fu conclusa una delle più complicate tra quelle del suo reparto, che per chi la conosceva non preannunciava nulla di tranquillo.

    Daibakufu no Jutsu - Tecnica della Valanga Esplosiva
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Per l'utilizzo di questa tecnica è necessaria una notevole quantità d'acqua. Dopo aver eseguito i Sigilli necessari, l'acqua formerà un cerchio intorno all'utilizzatore per poi improvvisamente rivelarsi una vera e propria valanga dal diametro di dieci e lunga trenta metri che andrà ad investire il nemico. Essere investiti da questa valanga comporta danni sparsi, complessivamente paragonabili ad uno di grave entità per l'urto stesso, più eventuali danni dovuti a detriti o quant'altro che s'andranno ad impattare. Se si viene travolti e trasportati dalla valanga, durante il prossimo Turno le proprie capacità fisico-motorie caleranno di un grado rimanendo leggermenti intontiti. In via alternativa è possibile utilizzare il Jutsu sotto una forma differente che non necessita di una fonte d'acqua preesistente e si può sputare direttamente dalla bocca. In questo caso, tuttavia, si andrà a creare non una valanga ma una grossa bomba d'acqua che ha un diametro di otto metri e procede per venticinque metri a velocità medio-alta. Quest'alternativa provoca una ferità d'entità grave, ma vista la sua natura non porta nessun malus come la valanga.
    Consumo: 15

    Ikari no Suisei - Furia Acquatica
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    Sviluppatore: Kisuke Momochi
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questo Jutsu simboleggia lo stadio avanzato dell'affinità sviluppata dal Ninja nell'elemento del Suiton e nei suoi Jutsu. Infatti, il Ninja in seguito a rigorosi e costanti allenamenti, è riuscito a sviluppare un metodo che gli permettesse d'affinare sempre maggiormente la sua abilità nell'uso di qualsiasi Jutsu dell'elemento precedentemente citato. Tant'è che ad ogni utilizzo combinato semplicemente ad un maggior ed accurato esercizio di Chakra, e senza il bisogno d'eseguire Sigilli, tutti i Jutsu fino al livello A risulteranno potenziati di un grado rispetto al normale.
    Consumo: 8


    Nonostante l'acqua già di per sé presente in zona, anche solo grazie alla pioggia, Kisuke sfruttò maggiormente l'umidità presente nell'atmosfera per riprodurre tutta l'acqua a lui necessaria. Un cumulo d'acqua sempre più importante prese a vorticare intorno alla sua figura, quasi richiamasse a sé l'acqua già presente. Poi, quando ebbe raggiunto la sua forma ultima, il vortice d'acqua sfrecciò in linea retta, e crebbe rappresentando una vera e propria valanga d'acqua che travolse tutto e tutti, spazzando via qualsiasi cosa sul proprio cammino. Kisuke aveva fatto scomparire il Rashoumon per l'occasione, ma non sapeva proprio come il Kaguya se la sarebbe cavata lì in mezzo. Se davvero si era fuso con quelle ossa, o poteva staccarsene o era bello che fregato, poiché per le dimensioni del Jutsu (grazie anche all'anello Rei) era impossibile che ci fosse anche un solo osso fuori raggio. D'altra parte, a Kisuke non gli interessava particolarmente riuscire a colpire il proprio avversario, bensì togliergli il suo campo giochi preferito.
    Mentre il Jutsu avanzava, ad un certo punto Kisuke vide la figura del Kaguya staccarsi da una delle ossa, alla radice e scattare lateralmente. Lo vide correre piuttosto velocemente, ma non abbastanza. Essendo Kisuke coperto dalle ossa, il Kaguya immaginò cosa sarebbe potuto accadere solo nel momento in cui percepì i rumori dell'acqua. Tuttavia, data la distanza che li separava, il tempo a disposizione per il Kaguya era veramente ridotto, tanto che quasi all'ultimo, pochi secondi prima dell'impatto, fu costretto ad erigere nuovamente la sua difesa Doton.

    Doton: Hanridoryuuki - Tecnica Superiore del Paramento Terrestre
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    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica si presenta come una diretta evoluzione della Doton: Doryuu Heki e permette infatti di creare non uno, ma ben due Paramenti Terrestri uno dietro l'altro in breve tempo, la cui resistenza complessiva porterà il jutsu a resistere a qualunque tecnica di livello A o inferiore. Ciascun Muro sarà alto dieci metri, largo cinque e spesso uno.
    Richiede la conoscenza della Doryuu Heki: Paramento Terrestre o la Doton: Ninpou Doryuu Heki - Muro di Terra.
    Consumo: 15


    L'Hanridoryuuki costruito dal Kaguya dinnanzi a sé, si completò appena in tempo per assorbire su di sé l'impatto del Jutsu Suiton che (nonostante il potenziamento mediante l'Hijutsu personale di Kisuke) non riuscì in ugual modo a sfondare la barriera per travolgere l'avversario. Il vantaggio elementale giocava troppo a favore del Kaguya, in questo caso. L'acqua deviò ai lati del muro, ma il Kaguya lì dietro era completamente al sicuro. Kisuke lo vedeva col Byakugan. "Fanculo questo cazzo di muro!" imprecò Kisuke tra sé, pur vedendo come poi del muro Doton non fu rimasto altro che macerie. Era ugualmente stato in grado di proteggere con efficacia il suo utilizzatore, ma Kisuke non si arrese. Voleva giocare un'altra carta, rischiosa forse ma altrettanto nel caso in cui avesse avuto successo.
    Ora che la foresta d'ossa era stata spazzata via, Kisuke si avvicinò leggermente al proprio avversario. Le macerie del muro non potevano più difenderlo, ma il Momochi era consapevole che avrebbe potuto farlo ancora. Solo qualche passo in più per Kisuke, dopodiché eseguì una rapida serie di Sigilli e fece in modo che Kuroda cadesse preda del suo Genjutsu.

    Kuyoi Nawabi no Jutsu - Tecnica dei Petali Fuggitivi
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    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Genjutsu
    Il Genjutsu in questione influenza principalmente la vista della vittima. E' dunque necessario essere nel raggio visivo del proprio avversario, che dovrà almeno vedere una minima parte dell'esecuzione del Jutsu. Se la tecnica viene eseguita con successo l'avversario vedrà il Ninja dissolversi in numerossisimi petali rosa scomparendo alla vista del bersaglio. In realtà il ninja sarà sempre lì, ma data la visione dell'avversario, avrà tutto il tempo di fuggire per non essere individuato o preparare qualche attacco. Se l’utilizzatore si avvicina a meno di tre metri dal bersaglio la tecnica si annulla. Inoltre solo l’utilizzatore sarà invisibile ma qualsiasi attacco verso il bersaglio sarà visibile. L'invisibilità dura finché il nemico non subisca una ferita di medio-lieve entità, non è dissolvibile con il Kai.
    Se il Ninja durante l'esecuzione del Genjutsu ha ad esempio un soggetto o oggetto particolare sulle proprie spalle scomparirà anche esso, ma dovrà a quel punto rimanere costantemente a contatto con l'utilizzatore altrimenti tornerà visibile agli occhi della vittima della tecnica.
    Consumo: 4

    Mujin Meisai - Manto senza Polvere
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    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questa tecnica Suiton, che non necessita di Sigilli, l'utilizzatore infonderà di Chakra le particelle di vapore acqueo intorno al proprio corpo in modo da deflettere la luce solare e rendersi invisibile all'occhio nudo. Questa Tecnica permetterà all'utilizzatore non solo di diventare perfettamente invisibile e di non produrre alcuna ombra, bensì di rendersi impercettibile a Jutsu percettivi e di natura sensoriale. Oltre a questo, le particelle di vapore intrise di Chakra schermeranno l'odore dell'utilizzatore. Tutto ciò ha effetto solo contro Jutsu di livello B o inferiore, ma sarà comunque possibile essere individuati per mezzo di Doujutsu capaci di vedere il Chakra. In più, se si possiede la capacità di Schermatizzazione, sarà possibile utilizzarla in combinazione con questa Tecnica per schermare completamente il proprio Chakra, ed essere così invisibili anche ai Doujutsu. Durante la Tecnica non è possibile utilizzare alcun Jutsu ad eccezione di quelli A Turno attivati in precedenza, né sferrare alcun attacco in corpo a corpo poiché un eventuale scontro violento comporterà la dissoluzione delle particelle di vapore acqueo e la conseguente cessazione del Jutsu. Sarà possibile eseguire attacchi a distanza tramite shuriken o quant'altro, ma questi diventeranno visibili non appena lasceranno il corpo dell'utilizzatore.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Muon Satsujin - Tecnica dell'Omicidio Silenzioso
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    Villaggio: Kirigakure no Sato
    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica viene utilizzata in condizioni di visibilità scarsa o assente, come in un luogo buio o nei pressi di fitti banchi di nebbia. La tecnica consiste nell'individuare l'avversario utilizzando sensi alternativi alla vista, come l'udito o l'olfatto, e quindi muoversi silenziosamente attaccandolo, facendo leva sull'effetto sorpresa.
    Il fiuto dello Shinobi è paragonabile ad un neo Genin del Clan Inuzuka, non sarà dunque possibile identificare con precisione dov'è l'avversario ma si riuscirà a capire se è vicino o lontano. Nel caso si segua una traccia di sangue si potrà però individuare sempre grazie al fiuto, con massima precisione l'avversario. L'udito risulta essere maggiormente sviluppato, e permette allo Shinobi di percepire persino il battito cardiaco dell'avversario. La capacità nel focalizzarsi in un rumore è elevata ed una carta-bomba potrebbe distogliere l'attenzione dell'utilizzatore, ma solamente per pochi istanti. Nel caso vi siano presenti numerosi soggetti, come cloni d'entità fisica, l'utilizzatore potrebbe facilmente sbagliare bersaglio visto che sono rumori "simili". L' olfatto sottoterra o in acqua è completamente inutile e l'udito potra essere utilizzato solo contro avversari in movimento.
    Consumo: 8 (A Turno)


    In un batter d'occhio, il Kaguya vide Kisuke smaterializzarsi in un turbine di petali di ciliegio, ma il Momochi aveva ben altro in serbo. Si mosse rapido, avvicinandosi al Kaguya e forte della propria invisibilità illusoria, ricorse ad un secondo Jutsu per divenire realmente invisibile. Manipolando le particelle di vapore acqua, lasciò che la propria figura sparisse nello scenario. Nel frattempo il Kaguya conosceva a menadito un Genjutsu come quello, e non aveva alcuna intenzione di farselo diventare un problema, tanto che con l'artiglio di una delle su due Kiba si ferì nuovamente di fianco a dove si era ferito precedentemente, convinto di annullare il Genjutsu. Tuttavia, si stupì quando, una volta annullato il Genjutsu, il kiriano fosse tutt'ora invisibile ai suoi occhi e fu allora che ricorse alla caratteristica Tecnica di Kirigakure no Sato. Kisuke se ne accorso quando vide il Chakra venire indirizzato precisamente nelle zone interessate. "È ora di agire!" si ordinò Kisuke. Fino a quel momento aveva sfruttato la propria posizione di vantaggio nell'invisibilità per ridurre la distanza tra sé e l'avversario, ma ora che il Kaguya l'aveva individuato non poteva più permettersi di rimanere invisibile, anche perché il Manto senza Polvere gli avrebbe impedito di procedere come avrebbe voluto.
    Kisuke tornò completamente visibile a poco meno di una decina di metri dall'avversario, alle sue ore dieci. Rapidamente portò entrambe le mani a ridosso dei polsi per poi richiamare i suoi shuriken a tre punte. Lì lanciò tutti in rapida successione, e almeno in apparenza sembravano tre, ma nelle loro ombre grazie ad un utilizzo triplo della Kage Shuriken no Jutsu ve n'erano nascosti altrettanti che si sarebbero sganciati all'ultimo per sorprendere l'avversario. Il fuggitivo - fiutando la trappola - con grande abilità infilzò le proprie armi nel terreno per poi usarle come appoggio. In tal modo potè poggiarsi su di esse e sfruttarle come punto d'appoggio, mettendo il proprio peso sulle braccia in modo da alzare le gambe e far sfilare gli Shuriken a pochi centimetri dalla suola delle sue scarpe, quelli nascosti nell'ombra ancor più sotto.

    Kage Shuriken no Jutsu - Tecnica dello Shuriken d'Ombra
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    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Shurikenjutsu
    Questa Tecnica permette all'utilizzatore di lanciare uno Shuriken più veloce del normale e di nasconderne un secondo nell'ombra del primo che sarà quasi impossibile da individuare con sufficiente anticipo per poterlo semplicemente schivare. Colui che subirà l'attacco potrà schivarlo facilmente se superiore di almeno due gradi rispetto all'utilizzatore del Jutsu, a meno che la sua attenzione non sia deviata altrove o che non sia occupato con qualcosa di particolare tipo il mantenimento di un Jutsu che comporta parziale immobilità. Tutti gli altri invece avranno maggiori difficoltà. Data la natura stessa del Jutsu, è utilizzabile anche in combinazione alla Tecnica della Manipolazione degli Shuriken.
    Consumo: 2 (A Shuriken)


    L'esponente del Clan Momochi, con uno scatto fulmineo approfittò di quell'istante per portarsi a breve distanza dall'avversario. Aveva deciso di puntare sul fattore sorpresa al momento opportuno, e di combattere proprio secondo l'ultimo modo che il Kaguya avrebbe mai potuto aspettarsi da uno come Kisuke.

    Hakke Rokujuuyonshou - Tecnica delle Sessantaquattro Chiusure
    HakkeRokujuuyonshou-TecnicadelleSessantaquattroChiusure_zpsbb2ed06e
    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    Una delle tecniche di più difficile applicazione. Consiste nell'eseguire una combinazione di ben sessantaquattro colpi, diretti verso i punti fuga di un singolo avversario; nel caso i bersagli siano due sarà come se avessero subito la versione minore di livello Chuunin. Se tutti i sessantaquattro colpi vanno a segno senza alcuna contromisura da parte dell'avversario, allora quest'ultimo sarà impossibilitato ad usare tecniche e le sue capacità fisico motorie saranno di due gradi inferiori per due turni. Al terzo turno, se colpiti da tutti i colpi, si potranno riutilizzare Jutsu di Livello C e le capacità motorie saranno ripristinate fino ad un grado inferiore al proprio. Al quarto turno i malus svaniranno ma si rimarrà indolenziti, sentendosi soggetti a ferite di media entità sparse sul corpo.
    Necessario Byakugan attivato
    Consumo: 8


    Una volta colmata la distanza, il Jounin della Nebbia iniziò a tempestarlo di colpi portati con indice e medio di entrambe le mani, chiudendo i punti di fuga del Kaguya, facilmente visibili mediante il Byakugan. "Ni... Yon... Hachi... Juuroku... Sanjūni... Rokujuuyon..." salmodiò mentalmente, contando i colpi, così come gli era stato insegnato e si era abituato a fare. La velocità dei tocchi era impressionante ed ognuno di essi andò a bersaglio, lasciando il disertore in balia del Momochi.
    Dopo che anche l'ultimo punto di fuga fu chiuso, ostruito come se ci fosse un piccolo tappo di Chakra, il Kaguya crollò spalle a terra. Un leggero fiatone si faceva preda del suo corpo. Intanto Kisuke brandì il proprio spadone e lo puntò alla gola del nemico, inchiodandolo lì a terra, pronto a finire il lavoro nel qual caso avesse tentato chissà quale mossa.
    «Ma cos...?» bofonchiò Kuroda, sfiancato. «Questo era un Jutsu caratteristico degli Hyuuga. Tu sei...»
    «Io sono Kisuke Momochi, e sono molto più di quanto possa sembrare.»
    «Non è possibile...»
    «Non esistono fatti, solo interpretazioni» lo redarguì Kisuke.
    «E che interpretazione dai a tutto questo, caro il mio filosofo?» ridacchio il Kaguya, sebbene non fosse nella posizione di farlo. Era spavaldo. «Cosa succederà?»
    «Non voglio macchiare le mie mani del sangue di un fratello...»
    «Fai quello che devi fare, Kisuke! Fai la cosa giusta...» disse il Kaguya, arrendendosi al proprio destino.
    «No, c'è sempre un'alternativa!»
    «Non esiste un'alternativa, per me. Con quello che ho fatto, non posso più permettermi di tornare a Kiri come se niente fosse mai successo.»
    «Pagherai le conseguenze del tuo gesto, come è normale che sia» sentenziò Kisuke con durezza. Tuttavia, a differenza di quanto a gli fosse sembrato in precedenza, il Kaguya sembrava aver scelto con sicurezza la sua strada: o libertà o morte.
    «NO urlò Kuroda, tentando poi di afferrare le proprie spade. Non appena mostrò l'intenzione di voler continuare a combattere, per fuggire, Kisuke mosse il proprio spadone con furia per aprire un profondo solco dalla base del collo del Kaguya fin sotto l'ascella. Fu costretto ad ucciderlo, non poteva fare altrimenti in quella situazione.
    «MERDA imprecò il kiriano, aveva fatto esattamente il gioco del Kaguya. Kuroda se ne voleva andare dal Villaggio, in un modo o nell'altro, e non tollerava minimamente l'idea di rimettervi piede pure da disertore, e finire i propri giorni come un prigioniero con una macchia indelebile a vita. Invece, adesso, il peso di quelle scelte avrebbe dovuto portarlo Kisuke dentro di sé, per il resto dei propri giorni, e il ricordò indelebile di un fratello che aperto in due moriva dissanguato ed al tempo stesso soffocato dal proprio stesso sangue, non se ne sarebbe mai andato. "Questa è la vera fine della corsa" pensò Kisuke, disattivando il Byakugan e recuperando le due spade cimelio di Kirigakure no Sato.

    Kuroda Kaguya
    Kuroda%20Kaguya_zpship9bkqm
    Fisico: Morto;
    Chakra: 280-1-1-15-15-8-8-8-15-8-30-15-15-15-8-4(*2)-15-15-15-8-15-8= 34


    ChakraFisicoMentale
    290-5-10-8-10-8-4-4-8-15-15-4-10(*6)+4(*2)-5-8-8+28-15-8-4-8-2(*3)-8= 105- Ferita lieve al pollice sinistro;
    - Ferite da taflio d'entità grave alla schiena;
    - Ferita grave da perforazione al petto;
    - Distrutto;
    Tripla Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai (10)Fili Metallici (30m)
    Shuriken (20)Fili Metallici (10m)
    Gokan Sakusou (5)Pietra Focaia
    Senbon (20)Accendino
    Cartabomba (5)Pillole del Soldato (3)
    Cartabomba (1)Kit Grimaldelli
    Cartabomba Fasulla (4)Specchio
    Makibishi (30)Rotolo Cadaveri
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    Tasca Sup.Spada RaijinRiposta
    Fodero MinoreOttavaCintura
    FasciaTaglia TesteSchiena
    AbbigliamentoSigilli di ProtezioneIndossati
    AbbigliamentoCopriocchioIndossato
    AbbigliamentoCoprinaso BendeIndossato
    AbbigliamentoGuanti RinforzatiIndossati
    AbbigliamentoAnello ReiPollice destro
    AbbigliamentoAnello KūMignolo sinistro
    AbbigliamentoAnello SeiIndice destro
    AbbigliamentoParabracciaIndossati
    AbbigliamentoParabraccia AltiIndossati
    AbbigliamentoParastinchiIndossati
    AbbigliamentoBendeIndossate
    AbbigliamentoScarpe con LamaIndossate
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Fumogeni (4)Radiolina
    CerbottanaTorcia Elettrica
    Sigilli d'Evocazione
    Armi da LancioShuriken Pesanti
    S. Tre Punte (24)Shuriken Maggiore
    Shuriken (20)Shuriken Maggiore

    Note- Sedici metri di Filo Metallico sono legati agli Shuriken Maggiori: otto ciascuno;
    - Quattordici metri di Filo Metallico sono legati a due Shuriken: sette ciascuno;
    - Dieci metri fi Filo Metalico sono legati ad un Kunai;
    - Tre Cartebomba sono legate ad altrettanti Kunai;
    - Due Cartebomba Fasulle sono legate ad altrettanti Kunai;
    - Due Gokan Sakusou sono legate ad altrettanti Kunai
    - Simulacro dello Squalo applicato sulla Taglia Teste;
     
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    - In un paio di occasioni ti sei lasciato dietro degli errori legati alla legenda, oltre anche ad alcuni errori di battitura.
    - Secondo quanto si capisce dopo l'utilizzo del jutsu Mujin Meisai vieni individuato dal tuo avversario tramite l'Omicidio Silenzioso,
    tuttavia secondo la descrizione della tua tecnica non puoi essere individuato da jutsu percettivi di livello B o inferiore. Errore comunque spostato ad arancio a causa dell'ambiguità della descrizione.


    Missione come al solito ben curata, con una buona trama ed evoluzione della situazione; inoltre gli errori sono pochi e la narrazione è piacevole e scorrevole. Inutile dilungarsi oltre sulla questione, ti assegno il +1 e900 ryo di ricompensa, per dubbi o problemi sai benissimo dove trovarmi.


    Edited by ~Admiral - 26/6/2017, 22:02
     
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