Casa Ishui Baitei

▪ Il giovane manipolatore della terra aveva da pochissimo superato l'esame di selezione Chuunin uscendone come vincitore. Grazie alla sua impeccabile performance all'interno della competizione, sia nell'esplorazione della foresta e sia nello scontro successivo, Ishui si era guadagnato qualche giorno di meritato riposo. Questa meritata vacanza, tuttavia, era di soli due giorni quindi era non era stato possibile per il Baitei ritornare al suo paese d'origine. Infatti, di li a due giorni, il Chuunin sarebbe dovuto partire come scorta insieme ad un gruppo di ricchi mercanti diretti verso la repubblica dei samurai. Questi momenti di svago erano utilizzati solitamente dal bruno per dedicarsi completamente alla sua attività preferita. Molti altri Shinobi avrebbero dedicato quei momenti allo studio di nuove tecniche ninja o ad allenamenti estenuanti e dolorosi. Ma questo non era il caso di Ishui. Certo che no! Ovviamente questi momenti di puro relax erano utilizzati dal ragazzone per assistere al magnifico spettacolo che la vita gli regalava all'interno dei bellissimi programmi pomeridiani trash che passavano in televisione. In questo modo il giovane manipolatore del doton sentiva di riuscire a dare un senso alla sua vita osservando le vite altrui con i loro sbagli e le loro sofferenze.
I suoi piani, tuttavia, come in un perfetto copione trash, non erano destinati ad andare per il verso giusto. C'era sempre, sempre, qualche imprevisto trash pronto dietro l'angolo a fermare l'idillio. Il giovane uomo, infatti, si trovava già disteso sul suo divano pronto con le sue mutande più larghe come unico indumento atto a coprirgli il corpo. Mentre distendeva la mano verso il telecomando poggiato sul bracciolo del sofà il campanello del suo appartamento aveva suonato. Il suono squillante e penetrante di quel marchingegno infernale aveva distrutto quel momento di perfetta armonia cosmica. Con indifferenza il giovane Baitei aveva guardato il telecomando mentre il suo dito si apprestava a cliccare avido il tasto di accensione. Avranno sbagliato... Si era detto speranzoso mentre l'infausto suono si ripresentava a spaccare l'idillio. Vi prego suicidatelo! Aveva implorato il giovane Chuunin richiamando l'attenzione delle divinità vecchie e nuove mentre si alzava dal suo comodo giaciglio. Mentre si apprestava ad avviarsi verso la porta, accompagnato dal terzo squillo, il ragazzone si era grattato le chiappe con fare svogliato mentre triste tirava un enorme sbadiglio. A passi lenti e pesanti il giovane aveva raggiunto ed aperto la porta mostrando, senza quasi pensarci, il suo corpo mezzo nudo all'uomo che si trovava all'esterno della sua porta.
Dallo spiraglio di circa dieci centimetri che si era aperto il bruno aveva potuto vedere il biondissimo Mitsuki, con un sorriso imbarazzato stampato sul volto, aveva alzato la mano destra in segno di saluto. Hehe... Aveva detto il nuovo arrivato continuando a sorridere. Sei sempre il solito... Sapevo che eri in casa. Spostandosi dalla soglia il Baitei aveva fatto entrare il suo vecchio compagno mentre cominciava a sorridere a sua volta. Camminando all'indietro Ishui aveva accompagnato il suo ospite verso la sua camera, la camera più grande ed in cui si trovava il divano. All'interno della stanza aveva fatto accomodare il suo amico, che si guardava intorno con fare rapace alla ricerca di qualcosa, mentre lui si spostava verso l'armadio per raccogliere un'ampia t-shirt ed un pantaloncino corto che gli arrivava sopra al ginocchio. Ti ho portato un regalo... Aveva detto indicando la sua borsa distrattamente mentre il suo sguardo rapace si posava, finalmente, sul cumulo disordinato delle sue armi. Tra queste poi aveva adocchiato la famosissima Omoikarui riposta nel suo fodero. Gli occhi di Mitsuki si erano illuminati di un qualcosa che pareva esser un misto di avidità e passione mentre continuava a parlare. Solo, però, se mi mostri quella bellezza! Gli occhi dell'armaiolo, però, non erano gli unici ad essersi illuminati. Infatti, il Chuunin, alla promessa di un regalo, aveva subito agguantato la spada, con un balzo, portandola all'attenzione del suo amico ben più esperto di lui in quanto ad armi. Quest'ultimo senza farsi pregare più di una volta aveva cominciato a squadrare la nuovissima e candida spada con gli occhi quasi bagnati dalla commozione. Mentre la sua bocca non riusciva a chiudersi a causa dell'ammirazione e non riusciva a smettere di rimuginare sulla splendida fattura dell'arma leggendaria.
L'eccitazione per la giornata di relax e trash era scemata subito alla promessa di un regalo che tuttavia non era ancora arrivato. A quel punto il manipolatore della terra aveva cominciato a parlare abbastanza adirato cominciando a credere nella malafede del suo ospite. Ora mi devi il mio regalo... Aveva detto lo Shinobi per poi aggiungere, con sdegno: Bastardo! Senza quasi staccare gli occhi dall'arma il biondo dagli occhi a mandorla aveva indicato la sua sacca poggiata per terra. Correndo dall'entusiasmo il Baitei aveva aperto la borsa di colore nero in cui aveva trovato, oltre a vari oggetti utili per il viaggio da Butai a Oto, anche un rotolo di medio-piccole dimensioni. Su questo vi era vergato con una calligrafia estremamente ben curata la scritta "Senshingu rokubōsei shīru". Quel rotolo conteneva le istruzioni per imparare il Sigillo del Pentagramma Percettivo. Un jutsu di basso livello ma dall'estrema utilità. Grazie... Aveva detto il manipolatore del doton mentre io suo compagno prendeva nuovamente la parola. L'ho ricevuta all'armeria e con tua sorella abbiamo pensato che fosse un'ottimo regalo per il tuo traguardo. Aveva spiegato l'armaiolo senza degnarlo di uno sguardo e scrollando semplicemente le spalle. Forza fammi vedere se sei all'altezza del tuo traguardo! L'aveva quindi sfidato Mitsuki che al momento stava sguainando la spada per saggiarne il filo.
Ancora sconvolto dalla sorpresa il neo Chuunin aveva quindi subito srotolato il rotolo appena ricevuto e con le dita aveva cominciato a seguire il profilo dei vari kanji mentre li leggeva distrattamente una prima volta. Ed io che mi aspettavo una mezza confezione di Kunai considerando quanto tu sia spilorcio. Aveva detto cominciando a ridere di gusto mentre al suo ospite si formava un enorme sorriso sul volto che aveva per un attimo interrotto la sua concentrazione sull'arma. A quel punto Ishui aveva ricominciato a leggere con più concentrazione partendo dai sigilli necessari per l'attivazione del Jutsu mentre li ripeteva nella sua mente. Serpente... Bue... Topo... Per poi passare a leggere con estrema attenzione tutte le varie modalità di utilizzo e le altre note fondamentali per l'utilizzo di uno dei Jutsu più difficili che lui aveva mai letto. Questo Jutsu è spettacolare, oltre ad essere estremamente utile! Si era detto emozionato dal lanciarsi nella sua sfida. Uno sguardo all'orologio appeso nella sua camera aveva, però, fatto tornare i sensi di colpa al giovane Ninja. Che palle a questo punto penso proprio che mi perderò Pomeriggio Go! in Tv... Con uno sbuffo estremamente seccato aveva chiuso il rotolo dinanzi a se mentre batteva le mani per caricarsi. La serie di sigilli era quindi stata ripetuta nella sua mente come un mantra fin quando questi si susseguivano come se fossero le scene di un film. Di nuovo le parole si erano rincorse nella sua mente mentre cominciava a comporre i sigilli anche con le mani lentamente ma con estrema precisione. Serpente... Aveva pensato mentre le sue dita si intrecciavano andando ad unire i palmi. Bue... Aveva continuato mentre il palmo della sua mano destra si staccava da quello sinistro e le sue dita si allungavano. Topo... Si era quindi detto mentre le sue mani si staccavano per un attimo prima di ricongiungersi con la mano destra che stringeva l'indice ed il medio della sua mano sinistra. Ancora intento a ripetere quelle parole nella sua mente il Baitei aveva cominciato a vedere i tre animali danzare di fronte a lui un'animata lambada.
Scuotendo la testa aveva cercato di scacciare quell'immagine molesta dalla sua mente. Quel pensiero così trash aveva per un attimo bloccato la composizione dei sigilli con le sue mani che ancora stava svolgendo in maniera sempre più rapida ed immediata. Serpente... Bue... Topo... Aveva continuato fin quando la composizione della serie di sigilli non era diventata quasi immediata e sempre più sicura. Dopo un altro paio di prove durante le quali la composizione dei sigilli si era fatta sempre più sicura ed automatica il neo Chuunin aveva deciso che era il momento di provare a mettere in atto ciò che aveva letto. Uno sguardo al suo compagno dai biondi capelli era riuscito per confermargli che per Mitsuki in quel momento al mondo non vi era altro che non fosse la lama dell'Omoikarui. Così il giovane Shinobi di Oto aveva cominciato nuovamente a comporre i sigilli stavolta, però, caricando in chakra nelle sue braccia. Fore se riesco a fare in fretta posso vedere almeno la fine di Pomeriggio Go! non posso perdermi una puntata sicuramente interessantissima! Spronato da quel pensiero aveva composto l'ultimo sigillo, quello del topo, prima di stendere le mani dinanzi a se andando a toccare il pavimento con i palmi completamente aperti.
Un secondo... Due... Ancora uno prima di accettare la verità: La prova era irrimediabilmente fallita. Lanciando uno sguardo rapido al suo ospite si era assicurato che quello non lo stesse osservando nel suo fallimento. Non voleva dare una "soddisfazione" al suo migliore amico che già poco prima l'aveva preso in giro sulla sua possibile riuscita. Ishui infatti sapeva che Mitsuki lo stava prendendo in giro ma non voleva che qualcuno potesse pensare che la sua vittoria all'esame non era stata meritata. Subito aveva quindi ricominciato a comporre per la seconda volta, in maniera più seria, la serie di sigilli necessaria per l'utilizzo della Senshingu rokubōsei shīru. Stavolta, però, mentre poneva le mani nelle posizioni che aveva ben studiato all'accademia aveva cominciato ad elencarle nella sua mente una ad una con sicurezza e calma. Serpente... Bue... Topo... Una pausa prima di provare nuovamente la serie con più decisione. Al termine dei sigilli il Baitei aveva quindi poggiato le mani al suolo concentrando il chakra nel pavimento. Anche stavolta, però, la tecnica non pareva aver avuto l'effetto sperato andando al massimo a colorare leggermente i contorni del pentagramma di un leggero colore brillante che però dopo un mezzo secondo era andato a dissolversi.
Ancora una volta la prova era fallita "miseramente" seppur portando un piccolo e in qualche modo percettibile miglioramento. Nessuna luce rossa, però, era apparsa sulla superficie del sigillo che illuminava il suolo segno che la tecnica non aveva portato a nessun effetto utile. Dopo una serie di nuove prove, di cui il manipolatore del doton aveva perso il conto, il suo stomaco aveva cominciato a brontolare richiamando l'attenzione anche del biondo seduto sul suo divano che stava finalmente riponendo la spada all'interno del suo semplice fodero. L'ospitalità in questa casa fa veramente schifo! Aveva detto il suo ospite poggiando la spada leggendaria accanto al divano. E tua sorella che mi ha sempre parlato delle tue doti culinarie... Aveva detto scuotendo la testa deluso dal comportamento del Chuunin. Aggiungendo, poi, con un largo sorriso sul volto: Il Kokage dovrà proprio venire a sapere della tua irrimediabile scortesia. Dopo l'ennesima prova andata esattamente come le precedenti, cioè con la sola risultanza di aver creato un leggero alone bianco sul terreno, il manipolatore del doton aveva sbuffato annuendo con la testa. Dammi il tempo di una doccia e poi ti offro la cena. Aggiungendo subito dopo, mentre raggiungeva il bagno: Sei una vera piaga. Dopo una rapida doccia, e dopo aver dato anche a suo cognato la possibilità di rinfrescarsi, i due erano usciti nella fresca brezza serale per raggiungere un chioschetto che vendeva cibo poco distante.

Il giorno seguente, dopo una nottata passata a dormire nello stesso letto del marito della sorella, il Baitei si era svegliato sicuro e deciso di dover riuscire nella sua impresa. Infatti, se doveva sprecare i suoi preziosissimi giorni di relax voleva farlo per ottenere un qualcosa in cambio come una utile tecnica. Così, dopo aver passato tutta la notte a riflettere sullo svolgimento corretto per utilizzare il suo nuovo Jutsu Ishui si era alzato dal letto il più presto possibile. Erano, infatti, le sei di mattina quando aveva deciso che era inutile continuare a star li con gli occhi aperti a rimuginare piuttosto che andare a continuare il suo operato. Cercando di non svegliare il suo ospite il neo Chuunin si era spostato verso il balcone per provare a mettere in pratica ciò su cui aveva riflettuto.
Dopo una nuova serie di prove il cui risultato non era stato che di poco superiore a quelli precedenti, il giovane di Oto aveva cominciato a porre maggiore attenzione al flusso di chakra che doveva andare a dirigersi verso il terreno. Una nuova serie di prove in cui aveva composto i sigilli con maggior attenzione ed impegno avevano portato alla sempre maggiore densità del sigillo imposto sul terreno. La luce che emanava dal sigillo era divenuta a questo punto candida e brillante ed apparentemente senza esitazioni stagliandosi netto sul pavimento ligneo.
Tuttavia ancora una volta non vi era traccia di alcun simbolo rosso che poteva star ad indicare qualche individuo posto all'interno del raggio del Fuuinjutsu. Seppur la durata in cui il Baitei riusciva a mantenere il sigillo sul terreno si era prolungata, raggiungendo il paio di secondi, i puntini rossi stentavano a comparire. Le prove si susseguirono continuamente andando ad allungare progressivamente senza però veder apparire i fatidici puntini rossi. Il suo vero problema era l'ancor poca familiarità con il mondo dei Fuuinjutsu a cui si stava appena approcciando. Le prove ancora una volta si susseguivano incessanti con la composizione dei sigilli che oramai pareva esser divenuta meccanica ed immediata.
Quando oramai si erano fatte le otto del mattino, circa, qualcosa pareva esser mutato all'interno dei suoi esperimenti. Per la prima volta, infatti, qualcosa si era illuminato di un tenue rosso. Una singola spia si era accesa mostrando all'interno del range della tecnica la posizione dell'uomo che dormiva composto all'interno della sua porzione di letto. Il resto del pentagramma, però, appariva come spento e desolato seppur Ishui allungando il collo potesse vedere perfettamente alcuni operai già per strada che si dirigevano verso i loro luoghi di lavoro. Verso le nove, quando la luce rossa era apparsa almeno un altro paio di volte mostrando sempre e solo il suo compagno, il neo-Chuunin aveva potuto osservare il movimento dello stesso appena sveglio. Il biondo, infatti, poteva esser letto all'interno del Fuuinjutsu come l'unico pallino rosso che si dirigeva prima verso il bagno, restandoci un eternità, e, successivamente, avvicinandosi sempre di più all'epicentro della tecnica.
Sei ancora li a giocare? Aveva detto Mitsuki alle sue spalle mentre si grattava il mento con fare ancora assonnato. I capelli biondi del suo ospite erano scomposti e spettinati andando ad alzarsi, in alcuni punti, nelle più strane angolazioni. Vieni a fare colazione, forza. Aveva detto il cognato andando spedito verso la cucina e lasciandosi seguire dal Baitei che con un salto si era rialzato dalla sua posizione seduta. Non ci si può neanche allenare in santa pace. Aveva aggiunto dopo uno sbadiglio mentre seguiva il ragazzo in pigiama. I due uomini non potevano essere il più possibile diversi. Ishui, infatti, indossava ancora solo un paio di mutande a causa del caldo mentre il suo ospite era vestito di tutto punto con un pigiama completo di lino azzurro con righini blu. Seduti entrambi al piccolo tavolo i due amici avevano cominciato a sgranocchiare cereali croccanti parlando del più e del meno. La mente del Chuunin, però, era da tutt'altra parte. Questo, infatti, mentre chiacchierava amabilmente riguardo al prezzo delle caciotte continuava ancora a pensare al Senshingu rokubōsei shīru ed al perché stava trovando così tanti problemi con quella tecnica. Allora... Aveva detto Mitsuki agitando il cucchiaio vuoto in aria come se fosse una bacchetta da direttore d'orchestra. Qual'è il problema? Così dicendo aveva lanciato un penetrato sguardo indagatore verso il padrone di casa ancora intento a masticare svogliatamente l'ennesimo boccone di cheerios. Mah... Aveva cominciato il Baitei una volta che aveva deglutito il tutto. Non ci riesco. Non riesco ad estendere il mio raggio di percezione. Per tutta la mattinata non ho potuto far altro che osservare un biondino che si rigirava a letto. Con un mezzo sorriso aveva poi aggiunto: Molto utile per uno stalker appassionato di biondi bellocci... Molto Meh per un Ninja.
A quel punto Mitsuki era scoppiato a ridere di gusto smettendo, però, subito dopo aver osservato la faccia enigmatica del suo compagno. Mmm... Brutta storia... Nuovamente il biondino si era grattato mento stavolta, però, con fare molto più serioso. A quanto ho potuto leggere... Aveva detto prima di fermarsi con un ghigno colpevole sul volto. Ops... Ok. Lo ammetto. L'ho fatto. Non ho potuto resistere e ci ho dato un occhiatina mentre venivo qui... Con aria falsamente seria aveva aggiunto poi: Niente rimborsi, eh! Prima di scoppiare a ridere insieme al Baitei che per un attimo aveva dimenticato i suoi problemi. Ok ora possiamo tornare seri? Aveva chiesto il bruno prima di cedere nuovamente la parola al suo ospite. Il raggio di questa tecnica è qualcosa di veramente enorme... Non pensavo che potessero esistere Jutsu con un estensione del genere. Quindi... Aveva cominciato il biondo per poi essere fermato dal padrone di casa. Era banale eppure non ci avevo pensato! Aveva cominciato il Chuunin mentre veniva colpito dall'improvvisa epifania. Ecco perché è un Jutsu così complesso da utilizzare e ne viene sconsigliato l'utilizzo in duello! Avevo praticamente sottovalutato la parte della concentrazione seppur ad essa si faceva riferimento più e più volte. Alzandosi dal tavolo aveva cominciato a correre verso il balcone di camera sua per spalancarlo ed uscire all'aria aperta.
Con mani sicure aveva cominciato a comporre i sigilli mentre cominciava a concentrarsi il più possibile su tutto ciò che stava facendo. Serpente... Bue... Topo... Ogni movimento. Ogni pensiero erano volti alla buona riuscita della tecnica. Così una volta terminata la composizione dei sigilli il Baitei aveva poggiato le mani al suolo concentrando il Chakra all'interno dell'aria che lo circondava cercando di espanderlo il più possibile in modo da andare a raggiungere completamente tutta l'area d'influenza del Fuuinjutsu.
Subito sul pavimento dinanzi a lui erano apparsi una distesa di puntini rossi che si stanziavano su tutta la superficie del pentagramma. Come onde concentriche in uno stagno i vari puntini apparivano sempre più distanti dall'epicentro della tecnica rappresentato dal Baitei stesso. Il Jutsu pareva esser riuscito in pieno seppur qualche traballino all'interno delle luci che denotavano l'enorme sforzo di concentrazione portato dall'utilizzatore. Wow... Aveva detto Mitsuki alle sue spalle mentre anche l'ultima parte del cerchio veniva ricoperto di pallini colorati. Questi, però erano andati quasi subito a sparire irrimediabilmente lasciando il pavimento libro da qualsiasi traccia del Jutsu. Il volto del biondo si era macchiato di un misto di vergogna e colpa mentre si sentiva responsabile per la dissoluzione del Fuuinjutsu.
Abbassando il capo sconfitto Ishui però aveva provato a rassicurare il suo compagno dicendogli: Merda quanto è difficile restare concentrati per tutto sto tempo... Ero arrivato proprio allo stremo delle forze... Poi grattandosi il capo aveva aggiunto con un sorriso: Sbaglio o io dovevo ancora finire la mia colazione? Così si era alzato nuovamente e parlottando del più e del meno si era avviato verso la sua ciotola di cheerios ancora mezzapiena di cereali ormai fin troppo molli.

Quello stesso giorno, di pomeriggio, Mitsuki l'aveva lasciato per tornare alle sue faccende da armaiolo e da marito lasciando il suo vecchio vicino di bottega. Beh che dire... Ci vediamo la prossima volta, amico? Aveva detto sorridendo mentre gli stringeva la mano mentre nella mano sinistra teneva ancora l'Omoikarui che di tanto in tanto si spupazzava. Si, quando vuoi... Ma prima molla l'osso! Aveva risposto il Chuunin tendendogli la mano mentre con la mano libera si apprestava a chiedere indietro il suo premio. Sbuffando il biondino gli aveva reso il suo trofeo prima di allontanarsi all'interno del villaggio verso Nord. Salendo sul tetto della propria abitazione si era poi seduto cominciando a comporre i sigilli per l'utilizzo della Senshingu rokubōsei shīru. Stavolta con un respiro era riuscito subito a raccogliere la calma e la concentrazione necessaria ad utilizzare il nuovo Fuuinjutsu mentre vedeva il capo biondo svoltare l'angolo.
Così aveva terminato la serie di sigilli poggiando le mani sulle tegole del tetto che si erano colorate di un bianco brillante andando a creare il semplice pentagramma sul suolo. Grazie mille ancora, amico... Aveva pensato mentre vedeva l'area circondata dalle linee geometriche colorarsi in un istante di macchioline rosse. Tra queste senza poca fatica il Baitei aveva trovato il puntino rosso che rappresentava il suo migliore amico per vederlo allontanarsi. Vegliando sul cammino di Mitsuki, che si stava avvicinando progressivamente alle porte della città per dirigersi verso Butai, il manipolatore del doton aveva via via cominciato ad ottenere più padronanza della tecnica appena utilizzata. Infatti, era attivato a riuscire a riconoscere tra i puntini che incontrava sul suo cammino il biondino quale di questi era uno shinobi e quale un semplice civile. Alla fine era riuscito a poter mantenere senza grandi sforzi la tecnica potendola leggere senza far traballare i simboli per la mancanza di concentrazione.

▪ Il Baitei si era grattato il culo coperto solamente da un paio di mutande slabbrate. Distrattamente guardava la tv facendo zapping tra un programma di cucina, un telefilm ed un tg. Il giovane dai capelli bruni aveva portato la mano dinanzi alla bocca per coprire uno sbadiglio al passaggio dell'ennesimo e tragico filmone d'amore strappalacrime. Nell'unica altra stanza del suo piccolo appartamento, la cucina/ingresso, intanto si sentiva un fortissimo rumore di padelle che sbattevano sul fornello e di olio sfrigolante. Ishui! E' pronto lo spuntino... Aveva gridato una donna da quella camera mentre un fortissimo profumino proveniva dalla camera. Muoviti che la peperonata si raffredda! Le parole della donna erano continuate a risuonare tra le due camere mentre lo Special Jounin si rialzava dal suo giaciglio. Sua madre, santa donna, era giunta al villaggio in compagnia del suo primo figlio, che al momento si stavo occupando della loro bancarella, per partecipare alla grande festa nel villaggio. A tempo perso la donna aveva cominciato a riempire il più possibile il frigo del figlio con ogni sorta di leccornia da riscaldare solamente. Questo comprendeva tutte le specie di contorni più unti gli era possibile oltre che tagli di carne e di sughi precotti. Maaa... Aveva risposto il giovane Shinobi entrando in cucina ancora mezzo nudo. Ma ti rendi conto che ore sono? diceva il manipolatore del Doton mentre indicava l'orologio appeso alla parete che segnava le cinque e mezza. Stupita e sconvolta la donna aveva preso il rifiuto come un colpo al cuore prima di rispondere con estrema nonchalance, mentre faceva spallucce: E vabbeh te ne mangi due due... Facendo apparire quasi come per magia un piatto ed una forchetta con cui stava per andare a riempire il piatto. Stai sciupat! Aveva aggiunto con faccia afflitta mentre il suo figlio ingrato guardava sconsolato la sua pancia enormemente cresciuta dopo un solo giorno passato con quella malefica donna. Congelali. Aveva detto lapidario il Baitei guardando la scodella piena fino all'orlo di unti e grassi straccetti di peperoni fritti. La donna, soffrendo come se fosse stata accoltellata in pieno petto, aveva abbassato il capo distrutta mentre poggiava sul tavolo piatto e forchetta. Uscendo dalla visuale della donna, e dribblando le buste della spesa ed i secchi riempiti d'acqua fino all'orlo per le pulizie, il bruno aveva raccolto gli unici vestiti che erano scampati alla furia cieca della madre. Questi erano una semplice canotta nera con una fantasia geometrica, in bianco. Sulla manica sinistra vi era un kanji che recitava il motto della linea d'abbigliamento a cui faceva riferimento la t-shirt: "A panda piace". Questa era stata accompagnata ad un pantaloncino che gli arrivava sopra al ginocchio, bordeaux, con tre bande nere sulle gambe. Una volta che si era vestito di tutto punto il giovane aveva raccolto tutto il suo equipaggiamento ed una piccola parte dei suoi soldi da spendere alla fiera.
Il Baitei aveva deciso di raccogliere fino all'ultimo kunai a causa dei suoi impegno per quella stessa sera. Infatti, tra almeno tre ore, alle nove circa, il Kokage l'aveva convocato all'interno del campo d'addestramento numero dieci. Uno di quelli più lontani dal centro della città e, a quanto ne sapeva lo Special Jounin, anche dei più dismessi. Tuttavia tutta quella segretezza non doveva stupire il manipolatore del Doton dato il potere di cui era stato fatto depositario. Un potere dal passato oscuro e sanguinoso di cui solo i migliori Shinobi del Suno veniva messi al corrente. Grazie ai suoi meriti sviluppati durante una rapida e brillante carriera da Chuunin Ishui era stato fatto depositario del metodo con cui si poteva immettere il Juin Jutsu all'interno delle altre persone. Andando, in questo modo, ad ottenere la capacità di poter infettare ed iniettare nei suoi sottoposti, prescelti direttamente dal Kokage, il terribile potere del Segno maledetto.
Stiracchiandosi, un ultima volta, il ragazzo di Oto aveva cominciato a correre verso l'ingresso del suo appartamento sempre cercando di evitare le varie trappole lasciate dalla donna ai fornelli. Questa, parlottando tra se e se, non riusciva a staccare lo sguardo da un'alta pentola mentre ripeteva: Oh ragù è 'na cosa seria. Non potrà dirgli di no... Per poi aggiungere con tono di rivalsa: Ho comprato pure il pane per fa' la scarpetta. Rabbrividendo all'eco dei tristi giorni d'obesità passita il Baitei aveva cercato di guadagnarsi al più presto una via di fuga senza far scattare troppo precocemente le attenzioni della madre. Maaa... Aveva detto infilando i suoi calzari ninja sulla soglia. Io esco! Aveva concluso senza dar possibilità di replica alla donna, già pronta ad un nuovo attacco portato mediante salsicce. Dopo aver terminato di allacciare il suo calzare sinistra lo Special Jounin si era lanciato dal ballatoio atterrando nel cortile pronto a penetrare nella calda e vibrante folla che riempiva le strade.
Camminando per le strade affollate del villaggio Ishui aveva cominciato ad osservare le bancarelle accorse per spolpare i portafogli di coloro che erano giunti per la festa. Queste erano giunte da tutto il paese e vendevano per la maggior parte prodotti tipici e cibo da strada. Sconsolato il manipolatore del Doton aveva continuato a camminare mentre malediceva il Kaguya. Maledetto Kokage... Aveva detto tra se e se mentre lo sguardo veniva attratto da una bancarella che vendeva cestini e soprammobili in bambù. Proprio oggi doveva ricordarsi di avermi affidato questo potere?! Il suo . Sono sicuro si rompeva le palle di fare l'impressione durante il periodo di festa ed allora l'ha affidato all'ultima ruota del carro.... Quel pensiero oramai gli pareva essere sicuro soprattutto considerando che la comunicazione era giunta in tutta fretta e furia improvvisamente quella stessa giornata. Mai na gioia Mood On. Aveva commentato la sua vita mentre continuava a girare senza meta sgranocchiando un po' di cibo spazzatura qua e là per le varie bancarelle. Tutto ciò cercando di avvicinarsi sempre di più alla sua meta, il campo d'addestramento numero dieci.
Sbadigliando, alle nove in punto, il bruno era penetrato all'interno del campo che gli era stato assegnato d'ufficio e da cui le luci della festa si vedevano a malapena. All'interno del complesso aveva trovato un uomo con una folta barba evidentemente della sua stessa età. Questo stava lanciando come un pivello dell'accademia i suoi Kunai contro un tronco prima di andarli a riprendere. Fantastico! Aveva pensato mentre si avvicinava richiamando l'attenzione del suo allievo innominato. Mi è capitato l'allievo ritardato. Camminando con la schiena dritta lo Special Jounin aveva intravisto qualcosa di strano in quella figura che per imputava ancora solamente alla sua poca voglia di essere li. Ciaone! Aveva detto il Baitei all'uomo barbuto di fronte a lui esagerando la gestualità convinto di parlare con uno dal basso quoziente intellettivo. Io sono Ishui Baitei, ed oggi, molto probabilmente, ti farò leggermente tanto male. Aveva continuato con voce diafana ed inespressiva mentre indicava se stesso e poi l'allievo. Ma prima parliamo un po' di te, ballino. Come ti chiami e sai già cosa sto per farti? Aveva chiesto alla fine con un tono di curiosità ed un sorriso veramente finto sulle labbra.

▪ Ishui aveva continuato a guardare l'imbarazzato allievo che dopo poco gli aveva risposto annunciando di chiamarsi Yurei Namikaze. Stando alle sue parole era un Chuunin del villaggio, come si poteva vedere dal coprifronte e dalla divisa entrambi apparentemente nuovi di fabbrica. Subito dopo il Namikaze aveva aggiunto una frase che aveva punto sul vivo il Baitei. Non aveva ricevuto alcuna informazione riguardo a colui che doveva incontrare e pensava fosse quasi la norma per "addestramenti" del genere. Con aria spavalda, però, il giovane dai capelli bruni aveva cominciato ad annuire mentre pensava, tra se e se: Quelle casalingue mancate che lavorano come segretarie all'ufficio del Kokage si saranno dimenticate di darmi queste informazioni? Tuttavia non poteva fare la figura del pollo al suo primo incarico di quel tipo e quindi aveva cominciato a parlare mantenendo il suo tono di ostentata superiorità. Oh! Ma certo che lo sapevo. Volevo solamente sapere se lo sapevi tu! Ridendo lo Special Jounin aveva cercato di far passare inosservata la sua gaffe. Anche il suo allievo aveva ridacchiato nervosamente come a voler assecondare il suo esaminatore.
Subito dopo Yurei era passato a parlare dell'operazione ammettendo che gliene era stato parlato prima di chiedere se fosse o no effettivamente dolorosa. Dolorosa? Oh mio caro certo che lo è. Aveva pensato il Baitei mentre gli tornava in mente quanto gli era stata utile quella tecnica durante il suo esame Special Jounin. Con quelle immagini ancora nella mente aveva cominciato a parlare di nuovo. Si, è una tecnica decisamente molto dolorosa da subire... Tuttavia posso dirti che ne vale veramente la pena... Infatti... Aveva cominciato a spiegare quando il barbone l'aveva interrotto.
L'allievo, infatti, più interessato al suo vuoto interiore si era perso la sua superba spiegazione. Questo è uno scherzo. Che simpy il Kokage a prendermi così per il culo. Aveva pensato Ishui mentre guardava dall'alto in basso il Namikaze con sguardo furente. Ribadisco... Proprio da un disagiato del genere dovevano farmi cominciare?! Subito dopo il suo coetaneo aveva posto una nuova domanda. Chiedeva, ingenuamente, se era concreto il rischio di morte. Questo Yurei aveva avuto molte più informazioni di quante ne aveva ricevute il Baitei alla sua impressione. Con un sospiro lo Special Jounin si era preparato a rispondere cercando di contenere la sua rabbia. E' solo uno stupido Chuunin. Aveva pensato dimenticandosi che fino ad un paio di settimane, o poco più, prima lo era stato anche lui.
La sua risposta, alla fine stava per arrivare, ed il manipolatore del Doton sapeva già che sarebbe stata acida come il limone che in questo momento gli avrebbe volentieri ficcato a forza giù per la gola. Beh Aveva cominciato facendo spallucce. Niente ulteriori spiegazioni solo la decisione di smetterla li. Ishui Baitei non era un uomo che si faceva prendere per culo così. Lui prendeva in giro non veniva preso in giro. Ed in questo momento si stava perdendo una festa di paese con ragazze vestite in succintissimi Yukata. Forse il Kokage si è sbagliato con te. E la tua mancanza di attenzione ed ambizione mi fa capire che tu non sei degno di ricevere il potere del Juin Jutsu... Voltandosi aveva guardato il suo allievo un ultima volta prima di dire: Mi chiedevi se era possibile morire durante l'impressione del Segno Maledetto? Una pausa drammatica utile a creare suspense mentre guardava di sottecchi il Chuunin. Fidati che per te la morte, per mano di questa tecnica, è quasi una certezza. Saresti come la più bell'aragosta all'interno di una pescheria. Bella, saporita e succosa. Ambita e desiderata e scontata al novantanove percento. Infine aveva terminato congedandosi: Fallo per me vai nel centro del villaggio. Trovati una con un bel paio di tette o di chiappe, fai un po' te, e fatti una salutare scopata... Così dicendo aveva cominciato ad allontanarsi a passi lenti diretto verso il centro del villaggio. Se non riesce a prestare attenzione neanche per mezzo minuto come potrebbe mai sopravvivere a quella tecnica?! Aveva pensato dubbioso mentre aggiungeva con voce decisa: Brinda al mio nome, bellino, oggi ti ho salvato la vita.

▪ Il Baitei aveva compiuto un passo estremamente sicuro di se quando il suo allievo l'aveva fermato parlandogli senza il minimo rispetto. Ora lo uccido. Aveva pensato mentre si voltava e vedeva il Namikaze congiungere le mani in un unico sigillo. Beh ha fegato. Vuole convincermi di essere degno di... Si era detto mentre lo Special Jounin osservava intorno a se il mondo fermarsi. Guardandosi intorno il giovane di Oto aveva visto alcune foglie cadere, più lontane, fermarsi a mezz'aria e i rumori già lontani della festa cessare quasi completamente. Ma che cazz... Si era lasciato sfuggire a bassa voce dalle labbra mentre il suo interlocutore asseriva di voler terminare la farsa. Con un solo gesto l'allievo si strappò di dosso la sua divisa di Oto per mostrarne una di Iwa completamente nera, se non per il gilet color terra.
Merda... Ancora queste rotture di palle. Aveva pensato richiamando alla mente i fatti avvenuti qualche settimane prima in cui uno strano individuo mascherato l'aveva attaccato. Togliendo il coprifronte aveva mostrato il vero motivo per cui teneva un occhio coperto, cioè una piccola e strana benda che lo copriva completamente lasciandolo fuori dalla vista. Con gesti rapidi ed esperti, di chi li aveva compiuti più e più volte, si era fasciato il capo e l'occhio andando a porre una seconda copertura all'occhio celato.
Istintivamente il manipolatore del Doton si era messo in posa di guardia con la mano già pronta a raggiungere la sua Omoikarui. Supponeva che chiedere aiuto gridando o in qualsiasi altro modo poteva essere inutile dato che si trovava in quella strana bolla dagli effetti non ben specificati. Il suo interlocutore, però, non pareva intenzionato ad attaccarlo ma solo a parlare, o almeno per il momento. Il bendato ad ogni modo si era definito come Kohaku Kyofu, "più di un semplice Chuunin", e gli aveva spiegato in breve che quel Jutsu gli avrebbe offerto del tempo in più per parlare. Tutti questi rischi per parlare con un semplice Special Jounin come me? Si era chiesto Ishui mentre continuava ad ascoltare mentre cercava di pensare su come uscire da questa situazione estremamente spinosa.
Kohaku si era presentato come un inviato del Mercato Nero e di un'organizzazione Mukenin chiamata il Covo. La nuova sicurezza del Kyofu aveva messo estremamente all'erta il Baitei. Poteva pur sempre trattarsi di un nuovo stupido bluff ma il Ninja di Oto aveva potuto constatare che il suo interlocutore non era per nulla bravo a fingere. A meno che fare la figura del ritardato non fosse nei suoi piani sin dall'inizio... Aveva aggiunto alla sua riflessione mentre però si diceva che al momento non poteva permettersi in nessun modo di rischiare. Con un gesto della mano, aperta verso il corpo di Ishui come a voler agguantare il potere di cui il manipolatore del Doton disponeva, il Mukenin aveva continuato a parlare in merito alla sua situazione di neo possessore del Juin Jutsu. Il potere del Kokage, stando alle parole del suo interlocutore era estremamente desiderato all'interno delle terre di nessuno.
Questo poteva esser smerciato in cambio di potere, e per dimostrare ciò il Kyofu aveva indicato la sua bolla, o in cambio di denaro. La proposta stava diventando sempre più allettante per il Baitei che al momento si trovava nuovamente al verde, come durante tutta la sua breve carriera da Shinobi. Il rapporto richiesto dai suoi possibili nuovi datori di lavoro non era neanche di esclusività potendo decidere da solo come scambiare i propri "servizi". Lo Special Jounin sapeva che la fregatura poteva essere dietro l'angolo ma al momento si era fatto abbindolare dalla promessa di potere e soldi, o meglio di soldi e poi potere.
Il tempo per decidere, tuttavia era estremamente limitato. Guardandosi intorno il Baitei aveva osservato la sua prigione notando che la foglia che aveva visto all'inizio del Jutsu si era spostata solamente di qualche centimetro. Bene, finalmente hai buttato la tua maschera... Aveva detto con aria sicura e decisa. Non offendere la mia intelligenza con una messinscena del genere. Mentre diceva ciò si era leggermente rilassato mentre poggiava entrambe le mani lungo i fianchi. E so anche che una volta arrivato fin qui, avendo corso tutti questi rischi, tu non te ne andrai via a mani vuote... Ho avuto poco a che fare con voi Mukenin ma so che non siete fatti così. Aveva aggiunto per far comprendere al suo interlocutore che non era un babbeo come probabilmente al momento si aspettava. Diciamo che: se io fossi interessato al tanto millantato potere e denaro. Giusto per via ipotetica voglio delle garanzie. Con un sorriso disteso aveva poi aggiunto: Immagino che tu conosca tutte le mie abilità.
Scusami ma non riesco a credere che il tizietto mascherato che ho incontrato qualche settimana fa non era un tuo amico. Forse lui era solo l'avanguardia o non è riuscito effettivamente nell'impresa. Ma seriamente dubito che non ti abbia detto tutto di me finanche alle dimensioni del mio pene. Un sorriso di sbieco apparì sul volto del Baitei mentre continuava. Allora, sentiamo un po'. Tu cosa saresti disposto a cedere in cambio del mio potere? Un sorriso avido aveva accompagnato la fine di quelle parole. Questo era il momento della verità. Se Kohaku non era disposto a collaborare pacificamente avrebbe lottato per vincere. In caso contrario si sarebbe potuta aprire tutta una nuova ed inaspettata prospettiva lavorativa per la carriera da Shinobi di Ishui.

▪ Il giovane Special Jounin aveva terminato di parlare quando intorno a lui la bolla si era dissolta facendo tornare il mondo a girare normalmente. Quella tecnica doveva essere una vera rarità creata da uno Shinobi estremamente potente. Alla domanda finale del Baitei il Kyofu aveva cominciato a riflettere ad alta voce. Un solo concetto aveva disturbato Ishui cioè il bisogno da parte di Kohaku di avere una qualche garanzia da parte del Ninja di Oto. A quelle parole il manipolatore del Doton era stato, istintivamente: Mmm... Accompagnato con una smorfia quasi di disappunto. Forse sto solo perdendo tempo con lui, seppur mi abbia aperto gli occhi sul mio possibile futuro. Mentre pensava a ciò il suo interlocutore aveva continuato a parlare evidentemente in dubbio sul cosa fare. Evidentemente anche lui non si aspettava questo mio comportamento... Molto bene ciò vuol dire che potrei spingere di più sulle mie condizioni. Finalmente, però il discorso aveva cominciato a prendere una piega estremamente molto più interessante.
Come merce di scambio, infatti, il Kyofu aveva deciso di offrire una serie di Hijutsu in cambio dell'impressione del Juin Jutsu. Nello specifico uno di questi era un potenziamento per il Doton, che avrebbe fatto veramente comodo al Manipolatore della Terra e l'altra era una capacità a cui lo Special Jounin aspirava da tempo: riuscire a percepire in qualche modo i suoi avversari dalla distanza o all'interno di coltri o nebbie. Mmm... Interessante. Aveva commentato tra se e se mentre il Mukenin asseriva che la sua parola era l'unica cosa che poteva donare e che non l'avrebbe mai delusa. Alla fine delle sue parole il bandito gli aveva offerto un ultimatum. Una semplice risposta: si o no.
Ancora sorridendo affabile il Baitei aveva risposto evidentemente più rilassato. Amico tu mi chiedi una prova di fiducia? Aveva chiesto inarcando un sopracciglio con fare scettico prima di continuare: Io sto per farti un succhiotto e tu non mi hai neanche offerto una cena. Quindi please parliamone. Così dicendo aveva sorriso malizioso sperando di aver messo in imbarazzo il suo interlocutore. Dopo un attimo di pausa, utile per far penetrare il concetto aveva continuato. Il tempo stringe ed oramai non possiamo più molto temporeggiare. Accetto ma voglio avere delle garanzie a mia volta.
Stendendo un dito aveva cominciato a dare le sue poche condizioni cercando di essere il più chiaro possibile. Numero uno: Voglio un modo per trovarti, dovresti sapere meglio di me che le terre di nessuno sono vaste ed piene di pericoli, e non voglio esser lasciato solo in quel posto. Due: Chi mi dice che tu, e la tua organizzazione, non mi lascerete a bocca asciutta sfruttandomi come una puttanella di basso borgo? Dicendo questo aveva alzato un secondo dito. La tua sola parola, caro Covefefe... Aveva detto sbagliando il difficile cognome del suo interlocutore senza, però, farci caso. Seppur molto bella e forbita non è utile a sfamarmi. Voglio informazioni su questa mano, dove trovarla, chi è quell'altro Mukenin contro cui ho combattuto... Spero per te che abbia una parlantina veloce o ancora meglio un libricino di appunti...
Un sorrisino era apparso sul volto del Baitei prima di dire: Ricordati che il tempo stringe. Nel mentre Ishui tendeva le orecchie, seppur senza chiudere gli occhi, per ascoltare, anche se con meno precisione, se qualcuno li stava raggiungendo.

▪ Kohaku aveva estratto un Kunai dalla sua borsa e dopo averlo toccato, rivestendogli il manico di un particolare sigillo, l'aveva lanciato al ninja di Oto. Ishui aveva raccolto a volo l'arma guardando il Kanji nero imposto sull'impugnatura. Mentre lo Special Jounin guardava quell'arma il suo interlocutore aveva rallentato nuovamente il tempo grazie al suo Hijutsu. Quella tecnica segreta pareva essere estremamente interessante e funzionale. Il Baitei a quel punto aveva cominciato ad ascoltare le informazioni che stava ricevendo annuendo ad ogni nome per cercare di imprimerlo nella mente. Il Covo a quanto pare si trovava nella stessa ex Iwagakure no Sato. Ed in città avrebbe dovuto cercare una locanda chiamata l'Asino Ballerino posta nella zona nord-est della città. Qui avrebbe dovuto chiedere del Succo di Rospo di Palude, evidentemente una parola in codice, e da li attendere uno dei due Mukenin che l'avevano contattato. Bene mi sembra tutto chiaro... Aveva pensato mentre il Kyofu continuava a parlare.
Entrambi i due Ninja stavano mettendo le loro sorti nelle mani di uno sconosciuto, Kohaku rischiando la vita a causa dell'Impressione e Ishui per il suo futuro incerto. Il Bendato aveva continuato asserendo di fidarsi del suo istinto e di fidarsi del manipolatore del Doton che non aveva fatto nulla per chiamare aiuti, troppo interessato al suo guadagno. Così dicendo il Mukenin aveva fatto un passo avanti verso il suo interlocutore ponendogli una mano sulla spalla. Ponendo il Kunai appena ricevuto all'interno della sua borsa lo Shinobi di Oto aveva fatto altrettanto ponendo la sua mano sull'altra spalla del suo interlocutore. Anche il giovane del Paese delle Risaie, a quel punto, aveva capito che poteva fidarsi del suo interlocutore, proprio come lo stesso Kohaku aveva ammesso.
Ben detto amico... Aveva cominciato il bruno con un sorriso mentre si preparava a ciò che lo attendeva. Allora? Aveva chiesto Ishui con molta calma, seppur quella era una delle sue prime prove in assoluto, mentre componeva un unico sigillo avvicinandosi ancor di più al suo interlocutore. Dove vuoi che ti morda? Aveva detto mostrando i canini lucenti che nel mentre si erano leggermente allungati ed appuntiti.

Dopo che il suo nuovo alleato aveva chiarito la posizione desiderata, o altrimenti attaccandolo a collo, Ishui aveva inarcato il collo prima di mordere la sua cavia dai capelli corvini. Spero di non ammazzarti... Non gradirei per nulla dover scappare senza avere nulla in cambio. Quando la bocca del Baitei si era finalmente staccata dal collo del Mukenin questo gli aveva detto, sperando che il Kyofu lo potesse sentire ancora: Per il nostro prossimo tango ci vediamo all'Asino Ballerino, Bellino.
Così dicendo la bolla temporale era scoppiata ed il Baitei aveva chiuso gli occhi per ascoltare meglio la confusione che lo circondava. Una confusione ben diversa da quella della festa. Stavano arrivando per lui. Ops... Forse è un po' tardi...

▪ Ishui era riuscito nella sua "eroica" impresa. Dopo aver sconfitto la sua avversaria il ragazzo era andato a superare il confini quasi indisturbato sotto le mentite spoglie di un Barbagianni. Una volta arrivato nelle aspre terre della Roccia il ragazzo dai capelli bruni aveva trovato un rifugio in cui riprendere le forze e curarsi parzialmente. "Sono stato veramente molto fortunato..." Si era detto mentre chiudeva gli occhi dopo aver sigillato la caverna in cui si trovava con il controllo del Doton. In questo modo la sua posizione non doveva esser facilmente percepibile. Dopo un paio di giorni in cui era riuscito a riprendere le forze, seppur non arrischiandosi ad andare a caccia, il ragazzo aveva potuto mettersi in viaggio nuovamente per compiere la sua ultima traversata. In suo aiuto era giunta una coppia di banditi di bassa lega incontrata nei pressi di un ruscello. Questi erano intenti a grigliare una coppia di trote appena catturate quando un paio di frecce, lanciate dalla sommità di un albero, li avevano colpiti con precisione al cuore, il primo, ed alla gola, il secondo.
Con un inchino, l'ex-Special Jounin aveva detto ai due cadaveri: «Grazie per la cena!» Prima di cominciare a mangiare di gusto riprendendo interamente le forze. Totalmente rinvigorito, dopo aver indossato il mantello di uno dei due, il Manipolatore della Terra aveva cominciato a muoversi rapidamente verso la sua destinazione: l'ex-Iwagakure no Sato.
Con non poca fatica il nuovo Mukenin era riuscito ad arrivare ad Iwa e dopo un rapido girare, coperto dal suo nuovo mantello nero, era riuscito a trovare la locanda indicatagli da Kohaku. L'Asino Ballerino era proprio li, dinanzi a lui, mentre il Baitei si grattava le chiappe perplesso. Portando una mano al Kunai donatogli dal suo "talent scout" il neo-Mukenin si era aggiustato gli occhiali sul naso prima di varcare la soglia. La locanda, o più che altro la bettola, era esattamente come tutto il resto ad Iwa: sudicia. "Sull'igiene non ci siamo proprio..." Aveva pensato il Manipolatore del Doton mentre sbirciava su alcune mensole attaccate al muro. Li erano adagiati, placidamente, almeno tre centimetri di polvere che stavano a chiarire la cura e l'amore con cui i locandieri trattavano quel postaccio.
Ishui camuffato all'interno del suo mantello e con il volto coperto dal copricapo del deserto il giovane uomo si era avvicinato al bancone a passi sicuri e misurati. Aveva già capito che in quelle terre non c'era spazio per individui deboli e non poteva permettersi di venir ucciso - o peggio inculato - prima di aver riscossi il suo pagamento. Distrattamente aveva quindi tirato fuori il Kunai su cui Kohaku aveva impresso il suo sigillo per controllare se ci fosse stato un qualche cambiamento all'interno di quell'arma. Ciò, però, non pareva esser accaduto lasciando la nuova leva dei banditelli molto perplesso. Facendo spallucce aveva quindi raggiunto il bancone dove si trovava un barista dall'aspetto unticcio e poco raccomandabile.
Con un'espressione negli occhi, l'unica parte visibile del suo volto, quanto più possibile decisa il giovane dai capelli bruni si era accomodato su di uno sgabello traballante. «Del succo di rospo.» Aveva detto quindi con voce calma ma misurata mentre cercava nella stanza una tv. "Dannazione anche oggi mi perderò la mia trasmissione preferita!" Quel luogo malsano già gli stava, comunque, venendo a noia. "Meglio non abbassare la guardia, soprattutto prima di essermi abituato a questa terra."