Ishui Baitei

▪ Ishui stava rientrando a casa dopo quasi un intero giorno passato all'interno dell'ospedale del Villaggio di Otogakure. Il giovane Chuunin aveva appena terminato la sua prima missione dopo l'impressione del segno maledetto. Quella appena conclusa era stata la missione più difficile da lui mai affrontata. Infatti, quella che doveva essere una "semplice" missione di livello B si era trasformata in una ben più complessa. L'associazione di Mukenin che egli doveva affrontare e sgominare aveva chiamato un gruppo di Mukenin che erano fin troppo potenti per essere affrontati da un singolo Chuunin. Infatti solamente grazie al suo contatto li infiltrato era riuscito a sopravvivere seppur seriamente messo male. L'aiuto del suo contatto infiltrato all'interno dell'organizzazione, Skanda Gupta, si era dimostrato prezioso nell'affrontare la serie di imprevisti che avevano portato quella missione ad aggiudicarsi un power up di livello divenendo a tutti gli effetti una missione di livello A. Infatti i risultati di quei duri combattimenti erano state: una frattura al braccio destro del Baitei, vittima di una serie di ferite gravi che l'avevano reso inutilizzabile, a questo si dovevano aggiungere anche un paio di costole rotte e peggio di tutto una gran emicrania derivante dall'aver battuto la testa a causa di uno svenimento. Dopo un primo soccorso operato dal suo compagno di missione era stato scortato rapidamente da questo al villaggio per ricevere le dovute cure e poter fare rapporto. Subito dopo le cure Ishui ed il suo compagno, che gli era stato vicino durante tutto il processo di cura, erano stati richiesti dal capo villaggio per fare il loro rapporto. Durante quel colloquio il Kokage aveva approfittato della situazione per dare una delle notizie più attese da parte del manipolatore della terra. Finalmente i suoi superiori, compreso il Kage, l'avevano considerato degno di sostenere l'esame per ambire al grado di Special Jounin. La notizia della sua possibile ed imminente promozione aveva mandato il Chuunin al settimo cielo da cui, però, il suo nuovo compagno, Skanda l'aveva riportato con i piedi per terra. Infatti, questo, una volta venuto a conoscenza del fatto che l'esame si sarebbe tenuto di li a due giorni, aveva tentato di far posticipare la data credendo Ishui non ancora pronto per quella sfida così impegnativa. Senza alcuna esitazione il Kokage aveva respinto le argomentazioni dell'uomo liquidando i due Shinobi facendo uscire prima il Baitei. Attendendo il suo nuovo amico all'esterno del palazzo del capo villaggio il giovane di Oto aveva cominciato a chiedersi cosa gli sarebbe aspettato e se avrebbe potuto subire ripercussioni dalle sue ferite nel breve periodo. I Ninja medici gli avevano già spiegato che la loro cura difficilmente si rivelava inefficace ma la sua preoccupazione per ciò che doveva affrontare nel prossimo futuro era rimasta ancora viva nella sua mente. Quando il Gupta era finalmente uscito dal palazzo del Kage, evidentemente di fretta, il manipolatore del Doton l'aveva placcato per offrirgli una porzione di riso per sdebitarsi e ringraziarlo per il suo aiuto. Una volta arrivati in un chioschetto leggermente decentrato dal centro della città, ma con un rapporto prezzo/qualità veramente ottimo, il Chuunin aveva ordinato due porzioni di Katsudon, una ciascuno. Durante la cena i due avevano cominciato a parlare del più e del meno, parlando di vari argomenti che andavano dall'attualità allo sport, il Baitei aveva fatto scivolare "involontariamente" la discussione su ciò che lo attendeva tra pochi giorni e su cosa aspettarsi per il futuro. E' così difficile quest'esame? Aveva chiesto il bruno mentre giocava con le bacchette spostando un pezzo di cipolla rimasto all'interno della ciotola con aria distratta. Mi spiace veramente. Aveva cominciato il suo ospite in tono lugubre guardandolo con un mezzo sorriso quasi di pietà. Non posso veramente parlare di ciò che ti aspetta. Il Kokage me l'ha severamente impedito. Tuttavia posso raccomandarti solamente di preparati al meglio che puoi. Sarà la sfida più impegnativa che tu abbia mai affrontato. Annuendo Ishin aveva ascoltato le parole del suo superiore sperando che si facesse uscire comunque una qualche informazione dalla bocca che, però, non era mai arrivata. Ora devo andare che sono stato assegnato ad una nuova missione e devo prepararmi per partire domani. Buona fortuna. Aveva detto il biondino prima di andare via salutandolo tendendogli la mano. Alla fine della serata il giovane era quindi rincasato in modo da cominciare a riposare e recuperare le ultime forze che ancora gli mancavano in visto del suo imminente esame. Il giorno successivo venne passato dal Chuunin a controllare il suo equipaggiamento e ad affilare tutto il suo arsenale compresa la famigerata Omoikarui. Quell'arma dalla diafana bellezza non avrebbe mai perso il filo grazie all'alta qualità con cui era stata forgiata. Tuttavia Ishui adorava averla accanto a se perché quella spada più di tutto il resto gli ricordava che alla fin fine qualcosa di buono era riuscito a farlo e che il suo impegno lo stava lentamente ripagando. Tutto ciò aveva come unico e grande segno rivelatore la grande fiducia in lui che parevano riporre le alte sfere del villaggio. Con calma il giovane manipolatore aveva anche cominciato a praticare un po' di karate per provare il suo nuovo braccio destro. La cura, infatti, come al solito aveva funzionato egregiamente riportando i suoi movimenti all'originale fluidità. Il giorno prima dell'esame, invece, venne passato nel miglior modo possibile per il Baitei. Cioè in relax completo, stravaccato sul divano con una confezione extra di pop corn, a guardare una vera e propria maratona di programmi trash. Senza alzarsi dal suo comodo giaciglio, se non per sporadiche capatine al bagno, il Chuunin non aveva staccato gli occhi neanche per un secondo dalle immagini ipercolorate che popolavano lo schermo del suo vecchio televisore. Accorgendosi solamente quando era ormai troppo tardi, circa un ora dopo quella che si era prefissato, che doveva andare a letto.
Il giorno successivo alle sette e mezza era già sceso giù dal letto più carico ed energico possibile nonostante le scarse ore di sonno. Ancora sbadigliando il manipolatore della terra si era diretto verso il piccolo angolo cucina della sua abitazione. Con aria svogliata il giovane aveva adagiato su una padella un paio di fette di pancetta ed un paio di uova. Quindi, mentre il tutto si rosolava sul fuoco Ishui aveva adagiato su un ampio piatto due fette di pancarrè ai cereali. Quando la colazione abbondante, da vero campione, si era cotta completamente il ragazzo l'aveva portato sul tavolo prima di raccogliere le posate ed un bicchiere di succo multivitaminico. Devo sbrigarmi... Aveva pensato mentre guardava il piatto pieno solamente di briciole ancora seduto al suo piccolo tavolino. Uno sguardo all'esterno del suo minuscolo mondo, verso il centro del villaggio, gli aveva fatto notare la bellezza del cielo limpido privo di nubi. In una giornata del genere nulla poteva andare storto, seppur il Baitei non ci credeva neanche un po'. Verso le nove e mezza, dopo essersi lavato, profumato e preparato al suo meglio, il Chuunin aveva cominciato ad indossare il suo equipaggiamento in grande stile. Il gilet di Oto era stato indossato per primo seguito dalle doppie borse e tutte le varie tasche. Infine, era stata indossata la faretra ed il fodero con l'Omoikarui. Così ben equipaggiato era stato quindi pronto per uscire di casa di corsa per portarsi verso il Campo d'Addestramento n°7.
L'ampio campo d'addestramento era molto semplice, come tutti gli altri presentava un'ampia varietà di ambienti. Infatti, una volta entrato in quel vasto ambiente dalla porta principale, che si apriva all'interno di un altissima recinzione metallica, il manipolatore della terra aveva potuto vedere una serie di alberi. La concentrazione di questi andava da punti in cui erano più radi, avendo tra di essi anche svariati metri, fino a punti in cui lo spazio tra di essi era giusto quello necessario per far passare una sola persona. Da un'altro lato vi era una vasta radura di forma quadrangolare circondata da alberi su tre lati e che si apriva su un ampio bacino d'acqua sull'ultimo lato. Fermandosi al centro di quello spazio verdeggiante in attesa del suo esaminatore. Ed eccoci qua... Aveva pensato mentre attendeva di vedere cosa doveva succedere di li a poco.

▪ Pochi secondi dopo che il Baitei era penetrato all'interno dell'ampia radura si era sentito seguire da uno strano individuo che stringeva tra le mani una kusarigama. In una mano, infatti, era posto un piccolo falcetto metallico, con l'impugnatura in cuoio, con la catena, arrotolata non troppo stretta, alla cui estremità vi era collegato un piccolo peso metallico. Questo dopo aver gridato, agitando la mano in segno di saluto, aveva portato la mano che stringeva l'arma sulla spalla con fare tranquillo e sereno. I capelli di quello che doveva essere l'esaminatore erano di un particolarissimo color vermiglio con alcune ciocche della frangia che gli ricadevano sugli occhi. Questi erano piccoli e colorati di un verde brillante estremamente simili a quelli del manipolatore della terra. Ishui aveva ascoltato attentamente le sue parole con un quesito nella mente. Ma questo tipo è un uomo o una donna?! Anche la voce non aiutava a distingue il sesso del probabile uomo. Infatti questa era o troppo stridula per un uomo o troppo bassa per una donna. Quei quesiti irrisolvibili, però, dovettero per un momento esser messi da parte a causa della spiegazione per filo e per segno di ciò che doveva fare. Già da quando il ragazzo di Oto aveva notato i due campanellini tintinnanti aveva compreso ciò che doveva andare a provare. La spiegazione del suo esaminatore non era servita ad altro che a confermare la sua teoria ed a farlo cominciare ad elaborare una qualche strategia iniziale. Aveva pochissimi secondi per pensare o per fare qualsiasi altra azione prima di subire l'attacco del suo avversario. Doveva sbrigarsi e mettere in atto la sua strategia. La posa del suo avversario, disteso e con le mani poggiate ai fianchi, secondo il Chuunin mal tradiva una finta compostezza ed era solamente mirata a fargli abbassare la guardia. Quando oramai erano passati circa quattro o cinque secondi l'aspirante special Jounin aveva cominciato a parlare mentre con nonchalance spostava le sue mani dietro la schiena.
Non vorrei essere scortese ma volevo chiederti una sola cosa prima di iniziare: sei un uomo o una donna? Mentre parlava, con fare chiaramente provocatorio, aveva stampato su volto un enorme sorriso a trentadue denti con cui cercava di sviare l'attenzione dalle sue mani che si erano incrociate dietro il suo corpo in modo da compiere il sigillo necessario per utilizzare la Kuchinonin. Quello era un modo per assicurarsi, in maniera piuttosto semplicemente, un'iniziale vantaggio strategico bloccando al nemico la possibilità di comunicare oltre che di utilizzare il Kai.

Infatti a questa domanda venne seguita una brevissima serie di sigilli necessari per utilizzare la Narakumi. Uno dei Genjutsu più semplici nel bagaglio di conoscenze del Baitei con cui avrebbe potuto confondere il suo avversario mostrandogli un'illusione basata sul suo incubo peggiore. Se la sua offensiva illusoria fosse andata a buon fine l'avversario sa sarebbe ritrovato menomato sia nello spirito sia nel corpo. Questo si traduceva, in concreto con un forte shock che doveva essere abbastanza per rallentare il giovane dai capelli vermigli. A quel punto, sfruttando il momentaneo vantaggio dato dall'illusione, aveva avuto modo di far seguire all'illusione, appena possibile, una delle sue tecniche migliori: la Retsudo Tenshō. La scossa sismica era un Jutsu estremamente temibile grazie alla sua immensa velocità ed alla sua furia che era capace di devastare un'ampia porzione del territorio dinanzi al manipolatore della terra. Dopo una breve serie di sigilli il Baitei aveva colpito con forza il terreno, con il tallone, prima di scatenare la tecnica diretta verso il suo esaminatore. Sfruttando la copertura offertagli dal movimento delle zolle di roccia che si erano sopraelevate, alcune ampie anche tre metri, il Chuunin aveva composto un nuovo singolo sigillo mentre convogliava il chakra Doton all'interno della sua bocca.

Dalle labbra del giovane era stato espulso un piccolo sassolino sferico, dal raggio di circa un paio di centimetri, che in breve tempo aveva cominciato a sbozzarsi ed a crescere esponenzialmente prendendo le sembianze dello stesso Ishui. I due shinobi dai capelli bruni aveva quindi cominciato a muoversi verso due direzioni diverse in modo da provare ad accerchiare l'esaminatore, ognuno da un lato. L'originale a destra, dove si trovavano i campanellini, mentre il clone a sinistra, da dove avrebbe potuto attirare l'attenzione di Ajime. Una volta esser arrivati ad una decina di metri ciascuno dall'esaminatore l'originale aveva estratto dalla sua borsa un Kunai, a cui era legato del filo metallico. L'arma era stata poi lanciata verso un albero posto di poco alle spalle dell'esaminatore. Il ramo si trovava a circa una decina di metri dal suolo. Quando il pugnale ninja si era conficcato nella corteccia dell'albero il Baitei aveva subito strattonato il filo per farsi trasportare da esso sul ramo. Per fare tutto ciò il Chuunin aveva sfruttando una delle capacità imparate all'accademia: l'Ayatsuito. In questo modo il giovane di Oto poteva subito dopo lanciarsi dalla sua posizione per provare ad afferrare i campanellini sfruttando la distrazione messa in atto dal suo Iwa Bunshin.

Il clone, seguendo i piani del suo creatore, aveva cominciato a lanciare contro l'esaminatore una serie di Shuriken a tre punte. Questi dovevano essere lanciate in varie serie da otto, quattro per mano alla volta, per provare a focalizzare l'attenzione dell'esaminatore e convincerlo che il pericolo più immediato era costituito dall'Iwa Bunshin. Tenendo ancora in mano il filo del Kunai, per avere una sorta di via d'uscita, il manipolatore della terra si era lanciato verso il basso sfruttando il filo metallico, come una liana, per provare a colpire il suo avversario con un calcio in pieno petto e bloccarlo con il peso del proprio corpo.

▪ L'offensiva dell'aspirante Special Jounin pareva aver avuto un iniziale successo. Infatti, l'esaminatore era caduto nella provocazione del suo assistito rispondendo alla sua domanda che l'aveva portato a finire all'interno della Kuchinonin no Jutsu. In questo modo l'illusione aveva cominciato a fare il suo effetto mentre il manipolatore del doton aveva utilizzato una delle sue tecniche più forti, la Retsudo Tenshō. Da qui, però, erano cominciati i problemi. Infatti il Daiski aveva per prima cosa assunto una pillola del soldato, in modo da non risentire minimamente del calo infertogli dal Genjutsu, e successivamente si era appollaiato su di un albero dove aveva creato un Bunshin a sua volta. Questi, spalla a spalla con il suo creatore, aveva cominciato a deviare e di conseguenza a spezzare tutte le stelle ninja lanciate dal clone del Baitei. Questa, tuttavia, non era stato il motivo della grande disfatta dell'azione di Ishui. Al contrario lo era stato il movimento successivo dell'esaminatore che saltando aveva evitato il placcaggio dell'aspirante Special Jounin. Infatti, questo roteando si era lanciato dal suo ramo lasciando solamente sfiorare l'aria al suo allievo.
Merda... Aveva pensato il giovane mentre lasciava il filo metallico e componeva un singolo e rapido sigillo utile per utilizzare una delle sue tecniche preferite: la Oiroke no Jutsu. Il movimento del suo avversario, infatti, presupponeva una qualche offensiva data l'enorme apertura lasciata dal Baitei. Il sigillo necessario per la tecnica della seduzione era quindi stato eseguito quasi in maniera preventiva mentre il piede di Ajime si preparava ad impattare con il collo del Chuunin.

Per un attimo il muscoloso corpo dello Shinobi di Oto si era trasformato in quello di una procace donzella dalle perfette curve, con un leggendario novanta/sessanta/novanta. Questa aveva dei lunghi capelli vermigli, proprio come quelli dell'esaminatore, e si presentava completamente nuda. Dopo quel singolo attimo il chuunin era stato colpito dal Calcio Spezzacollo avversario che, però, non pareva esser stato tirato a piena potenza dal suo avversario. Infatti, grazie alla sua trasformazione, era riuscito a far esitare quel tanto che bastava l'esaminatore in modo da riuscire ad attutire, seppur parzialmente, il colpo appena subito. Pur se mitigata tuttavia la forza del colpo appena subito aveva fatto emettere un gemito strozzato di dolore dalle labbra del bruno mentre la spinta, dall'alto verso il basso applicata dal calcio, l'aveva spedito, come una meteora, a franare al suolo.
Intanto, dall'altra parte dello scontro, i due cloni si stavano ancora fronteggiando. Quando tutte le stelle ninja erano terminate il Karasu aveva cominciato una serie di sigilli con cui era riuscito ad evocare uno stormo di corvi. Questi si erano poi diretti intorno all'Iwa Bunshin cominciando ad ostruirgli la vista e confondendolo con le loro grida. Con uno scatto in avanti, per avvicinarsi di un paio di metri al suo nemico il clone aveva cercando di scovare il suo avversario all'interno di quella massa di uccelli starnazzanti. Nel mentre aveva cominciato a comporre una rapida serie di sigilli per lanciare l'Iwadeppō no Jutsu. La roccia così creata, espulsa dalla bocca del manipolatore della terra, doveva andare a dirigersi verso quella che pareva essere la posizione del Karasu Bunshin.

In questo modo il clone del Baitei sperava di poter abbattere quel nuovo nemico che, però, non era stato con le mani in mano. Questo, infatti, aveva raccolto subito delle armi metalliche dalla borsa, nello specifico degli Shuriken, che aveva lanciato verso il clone di roccia che, a causa dei corvi presenti, non aveva potuto fare nulla per evitare tutte le armi scagliate. Mer... Si era lasciato sfuggire dalle labbra mentre stava scomparendo in un cumulo di rocce friabili. Queste, dopo neanche mezzo secondo, si era frantumato divenendo una serie di sassi inermi e privi di vita.
L'impatto con il suolo, di pancia, aveva inferto nel giovane manipolatore del Doton una serie di varie ferite lievi a causa del forte impatto con il duro terreno. Bella mossa... Aveva pensato Ishui mentre già aggiungeva: Ma io non sarò di meno. Così il giovane si era voltato, ruotando di centottanta gradi, mentre componeva già i primi sigilli necessari per l'utilizzo del suo Doozen Ryu. Una delle sue tecniche più potenti ed offensive. Questo doveva andare a fuoriuscire dalla bocca del suo utilizzatore ruggendo e mostrando i denti mentre si avventava sul Daiski con movimenti sinuosi.

Subito dopo, si era rialzato con un deciso colpo di reni andando a seguire con gli occhi il percorso del suo dragone. Mentre estraeva una serie di Shuriken, cinque, dalla sua borsa per lanciarli, sfruttando la distrazione offerta dal dragone. Questi dovevano andare a provare a colpire l'avversario con un'area d'impatto cruciforme avendo tra ognuno di essi mezzo metro di spazio. Solamente lo Shuriken centrale evadeva da questo schema andandolo a lanciare con il preciso scopo di riuscire a tagliare uno dei fili dei campanellini legati al fianco destro dell'esaminatore.