Addestramento Ishui Baitei

▪ Il giovane Baitei si stava dirigendo distrattamente verso il campo d'addestramento numero sei. In quel giorno afoso d'inizio estate avrebbe infatti sigillato per la prima volta un contratto. Stavolta, però, non si parlava di un qualche contratto d'affitto o di un prestito. Quello che stava andando a stipulare era qualcosa di magico... Una cosa da vero Ninja. Quello era un passo che avrebbe dovuto compiere durante il primo periodo della sua promozione a Chuunin ma tuttavia il tempo a sua disposizione era stato quel che era stato e quindi si era ridotto ad ignorare quasi completamente la questione. Ora, però, ancora leggermente dolorante e fasciato dopo il suo rocambolesco esame per il passaggio al grado di Special Jounin il manipolatore del doton aveva potuto mettersi in lista per apprendere quell'arte tanto utile quanto interessante. Sono veramente euforico! Aveva pensato mentre finalmente varcava l'ingresso ad ampi passi. Un leggero venticello, proveniente dalla selva boschiva, gli aveva scombinato leggermente i capelli dandogli, al contempo, una sensazione di piacere. Passandosi una mano tra i capelli bruni, naturalmente arruffati, aveva provato a tirarsi indietro il ricciolo ribelle che gli ricadeva sulla fronte. Così camminando all'interno del bosco Ishui era arrivato all'interno della solita radura posta all'interno di ogni campo del genere. Questa era bagnata su di un lato da una pozza d'acqua abbastanza grande e circondato su tre lati da alberi disposti in maniera più o meno fitta.
Guardandosi intorno si era immaginato di vedere nuovamente apparire il ninja dai capelli vermigli con la sua Kusarigama pronto per una nuova sfida.
Che esperienza mistica... Aveva pensato il Baitei mentre le scene del suo ultimo combattimento gli passavano dinanzi agli occhi come dei flashback. Oltre a tutto ciò le ferite che ancora aveva, soprattutto quella alla scapola, avevano cominciato a pizzicargli come se il suo corpo gli voleva dire "dove vai bello?! Ti ho aiutato una volta ma adesso non tirare troppo la corda". Così mentre attendeva il resto dei secondi precedenti all'orario segnato dal suo appuntamento lo Special Jounin aveva cominciato a sciogliere le mani, con movimenti casuali delle dita. Il giovane, infatti, durante la convalescenza all'ospedale, in cui era confinato a letto, aveva cominciato a seguire un rigido autoallenamento per riuscire ad eccellere nell'arte della composizione dei sigilli. Con questo specifico allenamento voleva riuscire ad ottenere una completa maestria sia per quanto riguardava la comprensione di ogni posizione delle mani sia una spiccata rapidità in modo da poter compensare la sua unica debolezza. Infatti, per quanto si era sforzato nel suo breve lasso di vita da Shinobi Ishui non era riuscito ad emulare nessun altro elemento che non fosse il Doton. Questa situazione aveva, quindi, fornito al bruno una maestria totale sullo stesso, riuscendolo a padroneggiare al meglio, ma anche una terribile serie di svantaggi a cui far fronte come il Raiton o, per alcune tecniche, la carenza di terreno. Continuando il suo stretching alle dita si era quindi voltato verso l'ingresso del campo, mentre si trovava quasi al centro dello stesso, in attesa di conoscere il suo nuovo sensei.

▪ Pochi secondi dopo lo scoccare delle nove dal sentiero era spuntato un uomo apparentemente della sua stessa età. Questo aveva i capelli corti e neri con i lati della testa completamente rasati e coperti da alcuni tatuaggi su cui Ishui, però, si era poco focalizzato. Che sia lui il mio sensei? Si era chiesto il bruno mentre osservava l'uomo passando al volto completamente rasato. La zona in cui si doveva trovare l'occhio destro era coperta, apparentemente, completamente da una sorta di pesante benda. Questo si era subito avvicinato al manipolatore del doton presentandosi come Kisuke Momochi. Quando poi il Ninja di Kiri, stando al suo coprifronte, aveva chiesto se si trovava al cospetto del giusto individuo lo Special Jounin aveva annuito continuando ad ascoltare il discorso del suo interlocutore. Questo si era definito come il suo sensei durante questa sessione e senza perdersi ulteriormente in chiacchiere aveva chiesto se il Baitei conoscesse, anche se a grandi linee, qualcosa riguardo l'addestramento che stavano per svolgere. L'ultima domanda, forse la più importante, riguardava la creatura con cui il bruno voleva stipulare il suo contratto.
Quella domanda aveva lasciato un po' indeciso lo Shinobi che si chiedeva ancora come avrebbe potuto scegliere il contratto che gli poteva essere più utile. Certo... Aveva cominciato il Baitei. Penso di avere le idee chiare soprattutto su un paio di scelte. Una pausa per riordinare le idee sulle informazioni da chiedere al suo sensei prima di esser colpito da una specie di visione. A cui, però, non posso dirmi di essere totalmente interessato. Sicuro finalmente di cosa fare aveva continuato. Inizialmente ero abbastanza indeciso tra Chimere, Scimmie e Cani... Ma ora ho deciso che quest'ultimi sono il contratto che fa per me. Così aveva terminato mentre annuiva fiero a quel concetto.

▪ Il Baitei aveva terminato di parlare quando il suo interlocutore aveva preso nuovamente parola. Il Momochi pareva aver apprezzato l'interesse del manipolatore del Doton per i Ninken, infatti, si trattava delle stesse creature con cui anche lui aveva tempo addietro stipulato il contratto. Coincidenze? Aveva pensato il bruno mentre sorrideva a quella rivelazione. Io non credo. Si era poi detto pensando alle sue teorie sul destino e sulle proprie scelte che erano già scritte nella grande storia dell'eternità. Subito dopo aveva estratto il rotolo in cui era necessario firmare per stipulare il contratto chiarendo una volta e per tutte che quell'azione era totalmente irreversibile. Aggiungendo subito dopo un piccolo resoconto della sua esperienza con quegli animali tanto interessanti. Si, sono convinto della mia scelta. Aveva detto prima di aggiungere, quasi distrattamente tra se e se: Anche perché essi mi potrebbero permettere di massimizzare ulteriormente il mio potenziale! Aprendo il rotolo aveva guardato le varie sezioni cariche di kanji vergati in un inchiostro nero. Ma non dovevo firmare con il sangue? Aveva pensato un po' in imbarazzo nel non comprendere ciò che doveva fare. Respirando un secondo il giovane aveva quindi deciso di fidarsi delle parole del ragazzo dai capelli corvini. Posso firmare qui? Aveva chiesto indicando la prima riga verticale vuota disponibile mentre portava le mani all'interno della borsa per trovare un Kunai. Con cui ferirsi senza tirarlo fuori dalla tasca della sua doppia borsa. Quindi con la goccia di sangue che colava da suo indice destro Ishui aveva vergato con un movimento rapido i Kanji che formavano il suo nome sporcando di rosso il rotolo di pergamenena.

▪ Il giovane Special Jounin aveva appena terminato di vergare il suo nome sul rotolo quando il suo Sensei gli aveva ricominciato a parlare. Ora era fatta. Niente più ripensamenti. Si era legato a quelle che gli parevano le creature migliori, i Ninken, e non poteva più tornare indietro. Non si era fatto abbagliare dalle capacità offensive di contratti come serpenti o chimere ma era andato dritto per la sua strada scegliendo gli animali più legati alla terra, un contratto che avrebbe potuto dargli delle gioie. Ponendo il rotolo al Momochi, Ishui aveva cominciato ad osservarlo con attenzione mentre estraeva un Kunai e faceva sgorgare qualche gocciolina del suo sangue dal pollice. Subito dopo, come promesso, era cominciata la composizione dei sigilli da parte del maestro. Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora! Aveva pensato il Baitei mentre il giovane uomo dai capelli corvini faceva danzare le sue mani abbastanza lentamente in modo da scandire con precisione tutti i sigilli. Alla fine si era inginocchiato al suolo per andare a poggiare la sua mano, aperta, sul terreno. Quindi subito dopo i sigilli batto il palmo destro per terra... Si era detto mentre da quel punto cominciava a dispiegarsi un intricata serie di kanji corvini disposti in maniera concentrica intorno al palmo del sensei.
Dopo una leggera coltre di fumo, che era esplosa dal centro del sigillo era apparso un cane vestito come un vero Ninja. Questo è un Ninken!? Aveva pensato stupito lo Special Jounin mentre notava la stazza del cane ed il suo rapporto con il padrone. Kisuke, infatti, aveva salutato il nuovo arrivato in maniera molto distesa, si vedeva un certo affiatamento tra i due. A quelle parole il cane aveva risposto con un cenno del muso quasi accennato. Alla fine lo Shinobi di Kiri si era rivolto al suo allievo invitandolo a provare a sua volta ad evocare uno dei suoi compagni. Ok! Aveva risposto carico il manipolatore del Doton mentre ripeteva a mente la serie di sigilli: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora! E cominciava a muovere le sue mani per comporre la stessa. Mentre faceva ciò aveva cominciato a richiamare, con l'aiuto dei segni magici, una piccola quantità di chakra che lui riteneva necessaria per il suo scopo. Alla fine dei relativi sigilli il Baitei si era inginocchiato, puntando il ginocchio sinistro sul suolo per poi andare a sbattere il palmo della sua mano destra, ancora sporco di sangue al suolo.

▪ La prima prova del giovane Special Jounin si era rivelata un vero fallimento. Infatti, al contatto del palmo con il terreno l'unico effetto che il giovane aveva ottenuto era stato un piccolo sbuffo di fumo che pero non aveva portato con se nessuna creatura. Accidenti... Aveva pensato il Baitei mentre si rialzava battendo con una mano sul pantalone per pulirsi dalla polvere. Intanto il suo Sensei aveva ripreso a parlare per spiegargli il suo errore. La procedura apparentemente era stata eseguita in maniera corretta dal Ninja di Oto che aveva sorriso a quelle parole. Subito dopo il ragazzo dai capelli corvini aveva cominciato a spiegare il Jutsu che stava andando a provare ad imparare. A quanto pareva la Kuchiyose era un Jutsu che richiedeva una quantità di chakra estremamente elevata rispetto alle tecniche del suo stesso livello. Ishui aveva annuito a quelle parole mentre il Sensei continuava a spiegare che doveva fare molta più attenzione sul chakra da immettere nella tecnica e che non bisognava risparmiarsi. Così, dopo aver concluso il Ninja di Kiri si era allontanato andandosi ad appollaiare a ridosso di un tronco caduto.
Il Ninken, intanto, aveva continuato a farsi i fatti propri privo di qualsiasi interesse per tutto ciò che stava succedendo intorno a lui. Con un profondo respiro il giovane Baitei aveva cominciato a pensare nuovamente alla serie di sigilli che doveva comporre: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora. Così il giovane Special Jounin aveva cominciato a comporre i sigilli. Nel mentre cominciava a raccogliere il chakra, aiutato dai movimenti delle mani, per utilizzare la tecnica. L'energia che aveva richiesto alla sua riserva era quella che trovava necessaria per l'utilizzo di una delle sue tecniche preferite, cioè quella del Doozen Ryu. Nel passaggio tra i segni della scimmia e della pecora il giovane di Oto si era inginocchiato nuovamente prima di poggiare la mano destra al suolo.

▪ Il giovane Special Jounin aveva poggiato la mano al suolo creando un sigillo dai contorni abbastanza sgranati e poco definito. Da questo si era dipartito un piccolo sbuffo di fumo che si era diradato velocemente. Da quella coltre era apparso lo scheletro di un cane di piccola stazza. Ops... Aveva detto il giovane Baitei imbarazzato dalla situazione che si era venuta a creare. Grattandosi la nuca con aria dispiaciuta aveva cominciato a pensare al suo errore. Spero che il cane che ha perso lo scheletro non abbia sofferto troppo per questo mio errore. Il Momochi aveva cominciato a parlare scrollando il capo e riferendosi alle ossa. La procedura era stata ben metabolizzata da Ishui che, però, non aveva ancora compreso al meglio la quantità di Chakra da utilizzare. Tuttavia il manipolatore del Doton era arrivato vicino al suo obbiettivo di evocare un animale. Mancava giusto un pizzico di linfa vitale a ciò che aveva richiamato ma era già un buon punto d'inizio. Ascoltando il sensei il Baitei aveva compreso che doveva aumentare la quantità d'energia imposta, giusto di un pizzico, e riuscire ad espellerlo come se si trattasse di una sorta di esplosione. Ok quindi devo prestare una maggiore attenzione al Chakra che vado ad utilizzare e concentrarmi sul suo flusso.
Annuendo, infine, il giovane di Oto aveva risposto al suo addestratore. Ok! Il tono di voce dello Shinobi era ottimista mentre le mani cominciavano a muoversi nella composizione di sigilli. Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora. Aveva pensato mentre le sue dita si muovevano rapide. La sua concentrazione era rivolta esclusivamente al flusso del Chakra che scorreva nel suo corpo caricandone il più possibile. Spingendo tutta la sua energia all'interno del suo palmo destro il manipolatore del Doton si era inginocchiato, poggiando il ginocchio sinistro al suolo. Attento a non pestare le ossa di cane apparse poco prima, che ora si trovavano leggermente alla sua sinistra, il Baitei aveva poggiato il palmo al suolo scaricando tutto il suo Chakra all'interno del suolo.