Supaku Handoru vs. Murasame Uchiha

Eccoci, lo sapevo....Per tutti gli spiriti e gli dei meschini di questo mondo...Proprio contro di lui dovevo capitare!
Era irritato e forse anche un poco contento. Sotto sotto sapeva che Murasame Uchiha era una grossa gatta da pelare che gli avrebbe dato non pochi problemi ma in parte era anche contento di esser capitato contro di lui. Il sapore di una sfida che andava oltre le sue possibilità lo galvanizzava sempre. Già Kyoshiro, un nome che non avrebbe dimenticato facilmente, si era dimostrato un problema non da poco. Il loro scontro era stato breve e Kohaku aveva visto la morte in faccia in quell'ultimo pugno tirato dal ninja di Kiri se non fosse intervenuto l'arbitro a fermarlo di sicuro sarebbe stato spiaccicato contro una delle pareti dell'arena. Aveva in mente qualcosa, la mano sempre sullo shinsui kunai, ma sarebbe sempre vissuto con dubbio di non sapere se sarebbe stato abbastanza veloce da schivarlo o meno.
Ad ogni modo ora non c'era tempo da perdere, nè da scherzare. Quel ninja, l'albino di Konoha con gli occhi cremisi era il suo prossimo sfidante e lui avrebbe dovuto dare fondo ancora di più alle sue poche risorse se non voleva venire schiaffeggiato selvaggiamente dai capelli bianchi di Murasame. Sospirò, il suo nome era già stato chiamato e lui si era già avviato verso le scale degli spalti, era sceso in campo in quell'arena desertica spazzata dal vento.
Per un attimo appena appoggiò i piedi a terra sentì di nuovo quella sensazione, quella lieve debolezza che non sapeva a cosa fosse dovuta, era stata costante in tutti i suoi scontri, forse un sigillo apposto sull'arena? Probabile.
Il terreno arido dell'arena, che era più o meno simile a quella precedente, spazi aperti senza possibilità di copertura o di occultamento, avrebbe rappresentato un problema per il Suiton, lo sapeva. Se lo sentiva perchè aveva già combattuto in passato in un'arena del genere e la conosceva abbastanza bene, era una riproduzione abbastanza fedele dei deserti di Suna dove l'acqua era più preziosa dell'oro. Questo avrebbe rappresentato un problema nel caso in cui Murasame, che conosceva approssimativamente, ma che sapeva essere in possesso del Katon, avesse voluto utilizzare quell'elemento e lui si sarebbe ritrovato privato del vantaggio elementale.
Prima il Doton e ora il Suiton....questi scontri sono proprio studiati per metterti in difficoltà fin da subito...mi piace Pensò tirando su con il naso ed avviandosi al centro dell'arena per fronteggiare il proprio avversario, stavolta molto più familiare del primo. Cercò con lo sguardo Murasame, il suo volto era sempre impassibile, non avrebbe potuto rivelare la propria identità quindi doveva comportarsi come se fosse stato uno sconosciuto.
L'arbitro cominciò a dettare le regole dello scontro, non ci fece molto caso, era troppo concentrato sull'Uchiha, il ninja che aveva affrontato persino recentemente, quello da cui si era recato per apprendere dal loro scontro come utilizzzare al meglio lo Sharingan. Quel Doujutsu ancora gli sfuggiva in tutte le sue possibili sfaccettature e potenzialità e Murasame era stato il ninja più forte con quel Doujutsu che avesse conosciuto, era stato normale cercare di fare uno scontro con lui al fine di studiarne il comportamento. Non doveva distrarsi però, adesso lo scontro era un altro ed era il momento di darci sotto sul serio.
Stavolta sarà una battaglia all'ultimo colpo e non mi risparmierò come le precedenti...tutto subito o niente...Si fa sul serio... Pensò mentre le labbra si tiravano in una linea serrata e lo sguardo si incrucciava per la determinazione. Era pronto a tutto, anche alla sconfitta. Allargò le braccia sui fianchi, mettendosi in posizione da combattimento, i piedi che scivolavano sulla sabbia sollevando piccole nuvole di polvere.
Qualsiasi cosa succeda, sarà un onore combattere contro un membro del Clan Uchiha. disse ad alta voce con un mezzo sorriso, sperando che il suo avversario non si perdesse in troppi convenevoli e iniziasse subito lo scontro.

Bene...Sapevo lo avresti fatto di nuovo... In realtà aveva sperato di prendere l'Uchiha di sorpresa ma non ci era riuscito, la difesa Katon si era rivelata così veloce da essere quasi perfetta e aveva decretato per l'ultima volta la sua impossibilità di riuscire a poter ferire l'Uchiha dalla distanza. È arrivato il momento di fare qualcosa di stupido... Aveva pensato, il suo occhio rosso aveva previsto l'alzarsi della difesa, aveva atteso il momento in cui questa si era sollevata per fare un segno con la mano al Kage Bunshin e sparire alla vista mentre quello ricreava al suo posto un altro Clone.


Kohaku apparve accucciato sulla sabbia, accanto a Kunai che aveva lanciato tempo prima e che ora si trovava alle spalle dell'Uchiha, poteva vedere i due ninja davanti a lui, di schiena, concentrati in qualcosa che non sfuggì al suo occhio cremisi. Aveva fatto i calcoli bene, vedendo la difesa la prima volta, poteva intuire dalla dimensione della stessa che Murasame non poteva deciderne le dimensioni, questo era un elemento a suo favore considerato che il Kunai Shunsui era ricaduto esattamente dentro la difesa di Fiamme dell'uchiha ed aveva permesso al bendato di sfruttare quella ostruzione visiva per scambiarsi con il clone per illudere il più a lungo possibile Murasame stesso.
L'originale Uchiha fece cenno con una mano verso il cielo al clone, una mossa interessante, forse volevano sfruttare un attacco dall'alto? Mentre rifletteva, stava già attingendo ad ogni risorsa possibile, un Jutsu dopo l'altro era pronto a dare il massimo.

Vengo a prenderti Murasame...O prenderò una bella botta nel tentativo... Tra lui e l'originale distavano circa dodici metri. Subito nel momento in cui era apparso aveva alleggerito il proprio corpo oltre ogni limite, per poi ricorrere immediatamente dopo al Segno Maledetto sulla sua spalla. Il bruciore lo invase in quelle due frazioni di secondo che erano state sufficienti per rendere il suo corpo più forte e veloce, ricacciò indietro la rabbia e l'ira che lo pervadevano, non la schiacciò però, aveva bisogno di essa, aveva bisogno della furia e doveva canalizzarla contro il suo avversario. Linee nere apparvero sulla sua pelle. Nel mentre che il suo corpo cambiava le sue mani non si erano smesse di muovere, né i suoi piedi. Quell'azione era questione di attimi e doveva usarli tutti al meglio. Lo Shunsui Kunai ormai non più marchiato era tornato nella tasca, sostituito subito con uno nuovo nella stessa posizione, come precauzione, e i suoi piedi si erano già mossi a piena velocità.
Nello stesso momento l'originale Murasame aveva lanciato un kunai munito di cartabomba verso la direzione del kunai rimpiazzato, come ad aver intuito che si sarebbe potuto spostare là. Lui si era già mosso di lato, cercando di rimanere nel punto cieco dell'Uchiha e la sua velocità gli aveva permesso di togliersi abbastanza velocemente dalla traiettoria del kunai e della successiva esplosione. Stranamente l'arma non esplose subito.
L'originale Murasame aveva poi iniziato a finito la serie di Sigilli mentre il clone faceva lo stesso. Kohaku era teso ma si era mosso in avanti, il suo corpo pronto a reagire qual'ora uno dei due si fosse girato all'improvviso per lanciare contro di lui l'attacco e vanificare ogni cosa. Murasame si piegò in avanti intento a lanciare i Senbon dai capelli contro i suoi cloni, la cartabomba esplose alle sue spalle, forse era stata lanciata con un timer? Il clone lanciò un dragone di fuoco verso il cielo, che diamine stava succedendo? Sperava solo che i cloni facessero il loro lavoro.
Colmò sei metri in poco meno di un battito di ciglia, in quel frangente aveva estratto un altro kunai che era stato avvolto dal potere dell'Affilamento, potenziato dall'Anello e dal potere del suo Hijutsu, per poi infilarlo tra le labbra. Arrivato ai sei metri dal Murasame originale, aveva chiuso le mani in un singolo sigillo congelando il tempo in una bolla perfetta che doveva coprire i sei metri che lo separavano dal Murasame originale. Ogni cosa si congelò, il dragone di fuoco che era ormai quasi scomparso nel cielo, i senbon che finivano di staccarsi dal corpo dell'albino. Lui colmò gli ultimi sei metri in un secondo dentro la bolla, fuori da essa doveva essere stato meno di un istante, arrivò alla parete dove era il più vicino possibile al suo avversario. Lasciò cadere il kunai nella sua mano e, a quel punto, a più meno di venti centimetri dal Murasame originale, fece cadere la bolla temporale e menò un fendente con il kunai potenziato verso la schiena dell'Uchiha.


I Cloni
Non appena l'originale scomparve i due cloni si misero in guardia, il nuovo era stato creato dal vecchio sul lato in cui l'originale era posizionato, cercando di sviare il meno possibile i sospetti. Il muro di fiamme cadde a terra e i due cloni indietreggiarono di un paio di metri, videro gli avversari comporre rapidi una serie di sigilli, il clone di Murasame intento in un attacco Katon, l'altro in uno non elementale.
I Kage Bunshin si guardarono l'un l'altro, sapevano che l'unica difesa non poteva essere Fuuton, uno di loro doveva sacrificarsi, possibilmente il vecchio clone per mantenere le apparenze. Ormai il dado era tratto, premunendosi di non guardare mai l'originale alle spalle dei due Uchiha, i cloni agirono. Il vecchio rimase fermo lanciando soltanto una manciata di Shuriken contro il clone avversario, in un disperato tentativo di dissolverlo, prima di venire dissolto a sua volta dai senbon bianchi dell'avversario.
Il nuovo compose in un lampo i brevi sigilli necessari e schiantò le mani a terra immettendo una grande quantità di Chakra Doton, il pugno di roccia che usciva avvolgendosi intorno a lui per proteggerlo dall'assalto dei senbon bianchi, l'ultima cosa che vide fu il vecchio clone dissolversi in una nuvoletta di fumo mentre con un cenno lo salutava come un vero soldato.