Ishui Baitei vs. Yukimura Hyuuga

▪ Un atro incontro era terminato ma stavolta il Baitei si era scontrato contro un muro ben più solido di quelli che aveva abbattuto precedentemente. Per la prima volta, in questo torneo, Ishui non aveva potuto far nulla contro un'avversario tanto abile. Anche stavolta, comunque, il giovane del Suono si era ritrovato con vistosissime ferite e praticamente a corto di ogni energia. Stavolta, però, tutte le sue offensive non avevano sortito alcun effetto sullo sfidante nonostante il notevole aiuto datogli dal campo. Neanche l'ultima Daichi Denryū, che pareva aver investito in pieno l'Uchiha, pareva aver sorbito qualche effetto grazie ad una sorta di scheletro di chakra. "In questo torneo ho avuto l'occasione di confrontarmi con dei veri geni..." Aveva pensato il giovane prima di aggiungere, vagamente disgustato: "Anche se molti di essi erano quasi esclusivamente utilizzatori di Raiton." Aveva pensato mentre si trovava disteso sul lettino all'interno di una camera candida ed asettica. Il fortissimo odore di disinfettante riempiva completamente le narici dello Special Jounin provocandogli un leggero senso di fastidio. La porta della camera, fino ad ora chiusa, si era aperta di scatto mentre una persona entrava nella camera, accompagnata da un ritmico tichettio di tacchi. Uno sbuffo aveva fatto comprendere al Manipolatore del Doton che la nuova venuta, a quanto pareva, era evidentemente molto alterata. «Sei stato sfortunato...» Aveva detto l'ormai familiare voce della Kunoichi che l'aveva accudito durante tutto il proseguimento del torneo. «Ma per tua sfortuna sono ancora qua.» Una pausa, mentre la donna si avvicinava al lettino. Finalmente il Manipolatore del Doton poteva vedere in volto la Dottoressa che l'aveva curato precedentemente. Quest'ultima aveva poi continuato con un smorfia sul viso: «Ho capito, ho capito. A quanto pare ti fa proprio schifo essere rimesso in sesto da me...» In questo modo aveva fatto scoppiare a ridere il suo paziente che aveva subito delle terribili ferite andando ad emettere una smorfia di dolore. «Acciderbolina...» Aveva detto trattenendo per un attimo le risate ed il dolore. «Mi avete proprio scoperto, mia cara dottoressa.» A quel punto anche la donna aveva risposto ridendo leggermente preoccupata prima di mettersi al lavoro per sistemare le ferite ricevute dal Baitei. «Togliamogli questi stracci che ora ci penso io...» Aveva detto la donna con voce stavolta dolce ed in qualche modo protettiva.
Ishui aiutato dalla donna e da un suo assistente aveva quindi cominciato a spogliarlo togliendo gli abiti bruciacchiati che venivano tagliati con un bisturi ed immediatamente gettati via, oramai inutilizzabili. Quando era finalmente nudo, se non per dei Boxer - anch'essi ricchi di bruciature -, il Ninja di Oto aveva cominciato a provare una sensazione d'intenso piacere. Questa si diffondeva in tutto il corpo del Bruno partendo dai punti in cui quest'ultimo percepiva il contatto sfiorato con le mani della donna e con il suo Chakra curativo. «Per favore non fare mai più questo al tuo corpo.» Aveva chiesto la donna mentre si occupava delle ustioni sul petto del giovane uomo. «Non avrai sempre la possibilità di essere rimesso in sesto da una squadra medica. Quindi cerca di essere meno avventato!» Così dicendo si era spostato sul ventre prima di continuare. «Beh stavolta a quanto pare dobbiamo togliere anche queste...» Aveva detto mentre il Baitei sentiva un vago rumore metallico. «Lasciateci soli...» Aveva detto alla sua equipe mentre la lama carezzava dolcemente l'anca del Ninja senza, però, ferirlo avendo tagliato via gli ultimi stracci che coprivano le sue nudità. «Ho detto che ci avrei pensato io a te...» Aveva detto la donna mordendosi un labbro.
Il giorno seguente, riposato e carico, il Ninja del Suono attendeva nello spogliatoio di scendere in campo. La sua carriera come Shinobi non era cominciata neanche un anno fa e già si trovava a dover competere per il podio in un torneo tanto prestigioso. "Come ho fatto ad arrivare fino a questo punto?" Si era chiesto mentre controllava la fasciatura che gli ricopriva il basso ventre. Le ustioni che aveva subito nel suo scontro precedente erano state guarite completamente grazie all'abilissima Inari. Tuttavia la zelante dottoressa aveva insistito nel proteggere alcune zone del suo corpo, quelle che erano state più interessate dalle ustioni, con un unguento che aveva richiesto delle fasciature. Stiracchiandosi il Bruno aveva valutato la comodità di quell'ingombro che, però, pareva non pregiudicare in alcun modo i movimenti dello Special Jounin. "Io non sono un genio." Si era detto valutando le sue capacità e le sue migliori qualità. "Tuttavia sono decisamente bellissimo e sfacciato..." Si era detto mentre sorrideva valutando che le capacità migliori non portavano grandi benefici in battaglia. "A meno che io non combatta nudo nel prossimo scontro, ma dovrei avere la sicurezza di trovarmi contro una Kunoichi." Aveva aggiunto ridendo mentre indossava una maglia grigia attillata. Su di questa aveva poi indossato la solita divisa di Oto color viola "cattivone". "Che tristezza... Stavolta nessuno mi chiede se voglio indossare qualcosa di ""Appariscente""." Aveva pensato prima di aggiungere sghignazzando: "Forse non hanno molto apprezzato il mio garbato rifiuto nello scontro precedente..." Nel mentre gli tornava in mente l'espressione del ragazzo che l'aveva accompagnato la volta scorsa mentre lo mandava a fanc...iulleggiare.
Ignorato dall'amministrazione del torneo, evidentemente scontenta di aver perso il loro pagliaccio, il Baitei si era quindi vestito di tutto punto pronto per scendere in campo al meglio delle sue possibilità. Stavolta si combatteva per un premio in denaro concreto ed il Manipolatore del Doton avrebbe sicuramente gradito potersi permettere il lusso di comprare la carta igienica a quattro veli invece di quella in stile cartavetro. Certo avrebbe potuto provare a svendersi per una ben più probabile vittoria ma non gli erano mai piaciute gran che le imposizioni dall'alto. Mentre controllava il Filo metallico legato ad una delle sue frecce il Ninja di Oto aveva sentito qualcuno bussare alla sua porta. «Lo scontro sta per cominciare.» Aveva detto una voce dura, roca, che pareva non lasciar spazio a repliche. "Di certo preferivo i ragazzini leggermente stupidi che mi affibbiavano durante i primi gironi..." Aveva pensato mentre posava la freccia nella faretra posta alla cintura e si alzava scrollando le spalle. «Mah va beh fa niente.» Aveva detto mentre scuoteva la testa per far muovere al vento il suo ricciolo ribelle. Dopo due passi lo Shinobi si era ritrovato di fronte alla porta pronto per aprirla ed incontrare il suo nuovo Baby Sitter all'esterno.
Seguendo il suo attendente il Baitei aveva cominciato a camminare per corridoi scarsamente illuminati, evidentemente scavati nella roccia. Forse anche quest'arena sarebbe stata perfetta per le sue capacità apparendo così "rocciosa". Il Manipolatore del Doton lo sperava con tutto il cuore e come una ragazzina superstiziosa incrociava entrambi gli indici con i rispettivi medi dicendo dentro di se: "Basta Raiton vi pregoooo!" Con questa preghiera lanciata al cielo con tutta la sua speranza il Ninja di Oto era arrivato ad una sorta di montacarichi abbastanza ampio da farci stare un paio di persone. «Attendi qui senza muoverti. Verrai portato nell'arena a breve.» Aveva detto il suo accompagnatore dall'aria poco simpatica. «Zipatrone.» Aveva detto Ishui scimmiottando la sua voce roca mentre dondolava con la testa. Subito dopo il meccanismo aveva cominciato a salire verso l'alto proprio mentre l'omaccione stava per cominciare a parlare. Con un'angelica faccia da schiaffi il Bruno aveva salutato l'energumeno con la manina prima di uscire lentamente, troppo lentamente, dalla visuale dell'uomo.
Lo Special Jounin dopo quasi un minuto di ascesa verso l'alto era finalmente arrivato sulla superficie investito dal sole a picco sull'arena. Quando gli occhi del Manipolatore della Terra si erano abituati a ciò che aveva davanti il Ninja del Suono aveva potuto vedere tutta la zona dalla sommità di un'alta statua. Questa rappresentava un Ninja completamente bardato in un'armatura completa. Una di quelle che si potevano vedere dietro le teche delle armerie più fornite. Una di quelle armature troppo care anche per essere solo desiderate. "Minchia... Non si sono sprecati per questa finale!" Aveva detto fischiando in senso d'approvazione mentre osservava l'altra statua a poco più di quindici metri di distanza da quella su cui si trovava. Questa era simile ma diversa da quella su cui si trovava il Ninja di Oto. Quella era in un certo senso più "spigolosa". "Questi due di sicuro dovevano essere dei pezzi veramente ma veramente grossi per essersi meritati queste statuette così fini, delicate e per nulla pacchiane." Aveva aggiunto mentre si guardava intorno notando l'arbitro posto quasi sul ciglio della cascata. La donna, la stessa Koh Brah che aveva arbitrato lo scontro precedente del Baitei, rimaneva in perfetto equilibrio grazie ad un preciso controllo del chakra. "Cazzo vuoi vedere che è quella che mi porta sfiga!?" Si era detto il Bruno vagamente preoccupato mentre si ravanava vistosamente le palle in un segno scaramantico.
Una volta che il suo avversario era apparso il giovane di Oto si era presentato agitando la mano mentre un grande sorriso gli appariva sul volto: «Ciao Bellino... Io sono Ishui Baitei, piacere!» Così dicendo aveva continuato ad agitare la mano in segno di saluto smettendo dopo un mezzo secondo. Calmo e rilassato lo Special Jounin aveva quindi atteso l'invito da parte dell'arbitro di Oto a cominciare con le danze.