Addestramento Ishui Baitei

▪ Il Baitei aveva aspettato questo momento con gran ardore. Finalmente il suo reclutatore, Kohaku, aveva fissato il luogo per tramandargli le conoscenze promessegli. Quella possibilità aveva riempito il cuore del manipolatore del Doton di gioia. "Finalmente potrò scoprire qualcuno dei segreti del mio caro Kohaku." Aveva pensato il neo-Mukenin mentre indossava il suo abbigliamento più classico: un pantalone marrone/beige con una canotta bianca coperti da una giacca con bottoni e collo alla coreana. La giacca era stata volutamente lasciata aperta ed era pronta per essere sfilata all'occorrenza. La canotta, abbastanza attillata, si stendeva sull'ampio torace del giovane del Suono che si alzava ed abbassava seguendo il ritmo del respiro regolare del Bruno. Questo, infatti, si era steso sul pavimento, con le mani sotto il capo, mentre era intento a guardare il soffitto di una delle Caverne del Covo. Questa aveva un pavimento lastricato di ciottoli lisci all'apparenza di un bel color verde pallido su un fondo grigiastro. Sul perimetro della sala vi era, inoltre, uno scalino intonacato e decorato. La copertura del pavimento appariva danneggiato in più punti con la decorazione, dipinta in rosso con un motivo geometrico, che si era quasi del tutto cancellata. L'alone di maestosità di quella sala andava a tradire la sua bellezza originaria andata a disperdersi grazie all'insidia del tempo e dell'incuria. Il soffitto, che aveva catturato l'attenzione del giovane Ishui era, invece, stato spogliato dal suo intonaco originario dall'inesorabile scorrere del tempo.
Il Baitei era stato condotto all'interno di quella stanza da uno dei sottoposti del Covo: Jirama. Questo era un uomo alto, dal corpo ben modellato da anni di allenamenti, che indossava un cappuccio che gli copriva interamente il volto. Seppur così imbacuccato il Manipolatore del Doton aveva potuto vedere che i pochi centimetri del corpo visibili, le mani, erano segnati da innumerevoli ed evidentissime cicatrici. Il Bruno non aveva provato a scambiare più di qualche parola con quel tizio dal fare arrogante. Ciò perché era troppo occupato a seguire i loro spostamenti all'interno della terra. "Mi siete tanto simpi, ma se provate a fare un passo falso non mi farò trovare impreparato." Aveva pensato l'ex-Special Jounin mentre continuava il suo cammino sguarnito da ogni arma, come gli era stato richiesto. Il giovane di Oto, tuttavia, si era arrischiato a portare solamente una delle sue armi più subdole: gli occhiali da vista. Questi, infatti, non gli erano solamente necessari durante la lettura dei rotoli Ninja ma soprattutto per la loro anima. All'interno di una delle due stanghette, infatti, vi era celato un utilissimo Seghetto Segreto apparentemente impercettibile. Quell'arma data la sua poco peculiare posizione era sempre riuscita a passare indenne ad ogni controllo o perquisizione. Dopo circa una mezz'ora di cammino il suo accompagnatore si era fermato dinanzi ad una porta abbastanza ampia per quanto spartana. «Siamo arrivati. Aspetta qua dentro, Kohaku non dovrebbe tardare...» Aveva detto l'uomo prima di aggiungere con tono ironico e con un sorriso maliziosamente malvagio stampato sul volto: «A meno che non sia troppo occupato con il suo amichetto.» Ishui aveva di rimando sorriso in maniera talmente forzata da apparire come una protagonista di una di quelle telenovelas della Foglia di quintultima categoria. In un perfetto cosplay di ConsueloMariaMontoiaDellaRosaRamires il Ragazzo del Suono aveva agitato la mano prima di varcare la soglia con circospezione, nonostante l'apparenza.
All'interno di quella stanza il Baitei aveva subito cominciato ad annotare mentalmente qualsiasi dettaglio dalla misura approssimativa delle pietre del pavimento alla posizione delle crepe più evidenti dell'Intonaco. In ultimo aveva deciso di stendersi al suolo, con le braccia sotto il capo a mo di cuscino, per andare ad osservare il soffitto frastagliato dalla mancanza dell'intonaco ormai caduto da anni. «Spero proprio che il caro Kovfefe mi stupisca!» Aveva detto all'aria che lo circondava sperando che in questo modo la sua Fatina - Ninja - Madrina potesse ascoltarlo ed esaudire il suo desiderio di conoscenza e potere.

▪ Ishui non aveva aspettato che pochi minuti quando la porta della stanza in cui si trovava si era aperta per mostrare il nuovo venuto. Questo era il suo talent scout, ed al momento persona fidata, Kohaku. Il giovane uomo, su per giù della sua stessa età, era entrato nella sala portando con se quello che pareva essere un secchio. "Speriamo non mi voglia far spalare la merda di qualche bovino... Ne ho avuta abbastanza nella mia vita." Aveva pensato il Bruno mentre veniva salutato dal Mukenin. Con un colpo di reni aveva deciso di alzarsi dalla sua posizione distesa mentre la porta veniva richiusa alle spalle del nuovo arrivato. Come due vecchi amici dinanzi ad un Tequila che non si vedevano da tempo il ragazzo bendato aveva continuato a parlare. Con sincerità, o così pareva al Manipolatore del Doton, il suo interlocutore aveva utilizzato parole di stima per il suo operato mentre sorrideva incoraggiante ma un po' imbarazzato. "Un'altro ex-ragazzetto dall'infanzia difficile e problematico ferito dagli eventi che non sa esprimere le sue emozioni..." Aveva pensato il Baitei sorridendo di rimando in maniera naturale. Il moro a questo punto aveva guadagnato il centro della sala prima di chiedere se avesse avuto qualche problema durante la sua fuga.
Dopo averci pensato per meno di un attimo il Ninja proveniente da Oto aveva cominciato a parlare con naturalezza. «Beh devo dire che non è stata una passeggiata ma grazie alle mie abilità di poter diventare completamente invisibile.» Così dicendo aveva scrollato le spalle prima di ricordarsi la biondina che l'aveva braccato. «Anche se una stronza bionda è comunque stata in grado di rintracciarmi e saltarmi addosso, letteralmente.» Aveva aggiunto ammiccando prima di terminare con naturalezza. «Anche se ora non rappresenta più un problema.» Per tenere un velo di mistero Ishui non aveva continuato a parlare e non appena il Kyufu aveva capito di poter andare avanti si era detto pronto per insegnargli qualcosa. Poggiando il secchio per terra aveva spiegato che la prima delle tecniche che gli avrebbe tramandato permetteva di rinforzare i Jutsu Doton di basso livello in modo da renderli capaci di rivaleggiare con tecniche superiori. "In sintesi si tratta del mio Hijiriyama..." Aveva pensato il Bruno mentre il veterano dei Mukenin aveva cominciato la sua dimostrazione voltandosi verso destra. "Conosco questa serie di sigilli..." Si disse incuriosito mentre vedeva Kohaku terminare i sigilli necessari alla Ishi-shitsu shiboru e schiantare le mani al suolo. Le quattro solidi pareti erano apparse intorno al nulla che ora stavano tentando di schiacciare. Subito dopo, però, il moro aveva cominciato ad inspirare l'aria prima di lanciare una sfera grigiastra dalle labbra. "Fuuton..." Aveva pensato il Baitei mentre vedeva il secondo Jutsu dirigersi verso le quattro pareti rocciose.
I due Jutsu erano andati in questo modo a scontrarsi tra di loro annullandosi a vicenda dopo una piccola esplosione d'energia. Dopo una breve spiegazione dell'ovvio in cui, però, un paio di parole avevano attirato l'attenzione del Manipolatore - cioè: basso livello - il Kyufu aveva ripreso la sua dimostrazione. Stavolta avrebbe utilizzato il suo Jutsu sulla stessa tecnica per mostrarne la validità. Il procedimento era stato ripetuto da capo con la creazione dell'Ishi-shitsu shiboru e della sua sfera di vento. Il risultato, stavolta, si era dimostrato completamente diverso con le pareti di roccia che avevano retto egregiamente l'assalto Fuuton. Le parole successive del suo alleato del Covo avevano convinto il neo-Mukenin che si trattava della stessa versione del suo personale Hijiriyama seppur in salsa minore ed estremamente più rifinita. La vera particolarità che aveva attirato l'attenzione del Bruno era la quantità di chakra richiesta che pareva essere minima. «Molto interessante...» Aveva commentato il Manipolatore del Doton prima di aggiongere: «Anche io riesco a fare qualcosa del genere seppur la quantità d'energia richiesta dal processo è abbastanza elevata.» Così dicendo aveva cominciato ad espellere dalla bocca un'alta quantità di rocce e detriti che stavano andando a prendere le sembianze di un Golem. Questo era stato potenziato dall'utilizzo della roccia proveniente dalla Montagna Sacra. A piccoli passi il golem aveva cominciato ad allontanarsi verso la zona in cui poco prima si trovavano le pareti rocciose.

Una nuova serie di sigilli aveva dimostrato l'abilità del Baitei in quell'arte andando a sfruttare tutta la sua velocità per la composizione del Doozen Ryu. Un Jutsu citato poco prima dal suo stesso insegnante. Il Dragone composto da fango e rocce aveva preso vita dal terreno dinanzi al Manipolatore prima di andarsi ad esibire in un paio di avvitamenti mentre puntava verso il Golem Doton. Le fauci del Dragone si erano chiuse sul corpo della creatura elementale senza, però, andarla a dissolvere come sarebbe potuto succedere in circostanze normali. Un po' danneggiato ma ancora intatto la creatura di roccia aveva scosso il suo corpo con fierezza prima di dissolversi. «Anch'io possiedo un Jutsu simile a questo da te descritto. Anche se il suo consumo è estremamente più simile a quello dei Jutsu che ho appena utilizzato. A quanto ho capito la tua "versione" consiste in una emissione di chakra più ridotta, giusto?» Aveva chiesto il giovane prima di terminare di parlare.

▪ Il Baitei aveva cominciato la sua prova andando a chiudere la mano intorno al candido sasso. Dopo qualche secondo di profonda concentrazione per portare il Chakra Doton all'interno di quel piccolo oggetto Ishui aveva sentito un crack netto. "Questo non doveva succedere..." Aveva pensato il neo-Mukenin imbarazzato come un uomo che soffre di meteorismo in una stanza affollata. Aprendo la mano il giovane dai capelli color nocciola aveva potuto constatare che il sasso ora si era diviso in una molteplicità di sue versioni minori. Tutte, tuttavia, ancora candide da ambo i lati. Kohaku a quel punto aveva cominciato a spiegare il perché di quel fenomeno tanto particolare. Quello era il risultato di un'immissione uniforme di Chakra all'interno dell'oggetto che ne aveva provocato la scissione. Per questo la piccola roccia aveva reagito slegando la propria struttura a causa dell'espansione incontrollata delle molecole che lo componevano. Invitando a prendere un altro masso candido il Kyufu aveva ricominciato a parlare dandogli una nuova dritta riguardo a come procedere. «Bene si fa più interessante del previsto...» Aveva detto il Baitei mentre con un sorriso agguantava un'altro sassolino della giusta dimensione e cominciava ad accarezzarlo con passione.
In questo momento si sentivo come quei bambini ritenuti irresponsabili dai genitori che, però, avevano fatto pressione per avere un animaletto domestico. Ma i suoi due simpaticissimi genitori di finzione gli avevano donato l'emozione e la gioia di adottare un sasso di compagnia. Un piccolo compagno d'avventura che non sporcava, non mangiava, che non faceva i suoi bisogni e che, ovviamente, non poteva morire. Ishui aveva anche letto sui giornali, tempo fa, di un uomo diventato milionario vendendo proprio le fantastiche "Pietre Animali da Compagnia". Vivere la gioia di avere un'ingombrante ma impassibile e silenziosa pietra domestica non doveva aver pari per la massa di babbei che avevano assecondato quel fenomeno di massa. "Anche se non è così diverso da ciò che provo io per il mio Iwa Gōremu... Anche se lui ha un cuore... Seppur anch'esso sia di pietre e detriti." Si era detto mentre gli tornava il sorriso e continuava ad accarezzare amorevolmente la superficie della pietra a lui affidata.

▪ Kohaku si era complimentato con il suo allievo definendolo già fin troppo capace. Sciogliendo i muscoli aveva poi cominciato a spiegare il proseguimento dell'addestramento. Dato che il Manipolatore del Doton conosceva già l'arte dell'immissione del Chakra all'interno delle tecniche avrebbero saltato quel passaggio per andare immediatamente alla pratica. Il Mukenin aveva chiesto ad Ishui di utilizzare un Jutsu di basso livello come il Muro di Fango o la Pressione di Roccia. Proprio quest'ultima tecnica poteva andare bene per l'occasione. "Probabilmente è stato quel tizio mascherato a dargli informazioni riguardanti il mio possesso della Pressione di Roccia..." Aveva pensato il Baitei mentre annuiva all'invito a spostarsi verso un lato della camera.
A quindici metri dal suo nuovo alleato il Bruno aveva cominciato a comporre i sigilli necessari per la creazione dell'Ishi-shitsu Shiboru intorno al Kyufu. Proprio come gli era stato indicato dal suo addestratore Ishui aveva provato ad immettere una più abbondante quantità di Chakra all'interno della sua tecnica in modo da andare a potenziarla e rafforzarla. "Raiton..." Aveva pensato lo Special Jounin mentre vedeva le mani del moro cominciare a comporre i suoi sigilli ed ascoltava le indicazioni del suo reclutatore.

Nel mentre il ragazzo di Butai aveva continuato ad ascoltare le parole dell'erudito che gli spiegavano il da farsi. Doveva riuscire a far scorrere il chakra in ogni singolo granello di roccia ed in ogni venatura riuscendo a rimpolpare i legami tra gli atomi senza andare a distruggerli. In poche parole doveva andare a sfruttare la dolcezza della manipolazione appena imparata al posto della sua solita irruenza. Un'esercizio che doveva andare a donare al suo praticante una consapevolezza maggiore riguardo alle sue capacità ed alle sue possibilità come Shinobi.