narrato,
parlati,
pensati e
cloni saranno nel colore corrispettivo del personaggio.
Supaku/Kohaku,
Telepatia Volatili,
Altro 1,
Altro 2,
Altro 3,
Altro 4,
Altro 5,
Altro 6 Hiraishin No Jutsu - Tecnica del TeletrasportoVillaggio: Tutti
Livello: S
Tipo: Ninjutsu
Questa tecnica inizia permettendo all'utilizzatore di creare dei Sigilli magici ed applicarli su qualsiasi cosa. Una volta applicati sul soggetto scelto sarà possibile usare il Jutsu teletrasportandosi in un punto a scelta nel metro quadro dov'è posto il Sigillo. Se applicato su un Ninja il sigillo rimarrà al massimo impresso per due turni incluso quello d'utilizzo. Se impresso su un oggetto invece, il Sigillo vi rimarrà fino alla fine della Quest. Ovviamente una volta usato il teletrasporto, il Sigillo svanirà automaticamente. E' possibile usare il Justu per trasportare altri soggetti insieme all'utilizzatore, semplicemente toccandoli.
Il Jutsu non necessita di Sigilli.Consumo: (+15 per l'impressione del Sigillo)
Hiraishin no Burēdo - Sigillo del Teletrasporto delle Armi x2
Sviluppatore: Supaku Handoru
Livello: C
Tipo: Ninjutsu
Questa tecnica è un derivato della Hiraishin no Jutsu, che non necessita di Sigilli, tramite la quale si potrà apporre un Sigillo magico caratteristico, di dimensioni variabili a seconda della superficie su cui viene apposto, su un pacco di Armi da Lancio Piccole o Minori o una singola Arma Media o superiore ad utilizzo. Il Sigillo così apposto durerà fino alla fine dell'incontro. Una volta apposto il marchio sarà possibile pagare di nuovo il consumo della tecnica per teletrasportare un qualsiasi numero di Armi marchiate per volta, fino ad un massimo di un metro di distanza dal corpo dell'utilizzatore o sulla persona dello stesso, tipo all'interno del proprio equipaggiamento o in mano, oppure verso un qualsiasi oggetto o persona marchiata a sua volta con l'Hiraishin no Jutsu.
Necessaria la Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto in Scheda.Consumo: (+2 per l'impressione del Sigillo)
Sono tornaaatoooo La voce che proveniva tra i corridoi bianchi e sterilizzati del Covo fece girare più di una testa in camice bianco. Il ninja albino camminava, seminudo con soltanto uno straccio sudicio legato intorno ai fianchi e un fagotto sotto braccio. Sorrideva, un sorriso sbilenco che non toccava gli occhi mentre l'occhio sinistro saldamente ben chiuso rivelava una cicatrice frastagliata tra i ciuffi bianchi che gli cadevano sul viso. Si muoveva ondeggiando mentre camminava verso una direzione precisa. Tombo lo rincorreva, raccattando ogni tanto da terra quello che lui si faceva sfuggire dal fagotto qualche pezzo d'abbigliamento. Ogni tanto cadeva un parabraccia, o un taschino, oppure semplicemente una maglietta.
La porta era chiusa. Strano. Fece schioccare la lunga sul palato in segno di disapprovazione.
Non avevi detto che la tua porta era sempre APERTA! Urlò l'ultima parola prima di dare un poderoso calcio alla superficie di legno laccato e spalancarla con violenza.
Ecco.. La porta sbattè contro la parete e tornò a chiudersi sulla sua faccia.
Ah....questo non me lo aspettavo.... Disse ridacchiando il ninja.
E DUE! Urlò di nuovo scalciando la porta, stavolta entrò rapidamente nella stanza per lasciare la porta sbattere contro la sua mano protesa. La stanza era piena di rotoli, fogli sparsi e puzzava di varichina da fare schifo. Le pareti erano ricoperte di scaffalature di legno su cui erano riposti numerosi libri, alambicchi e provette, il tutto concluso da una enorme scrivania in mogano che riposava come un elefante mastodontico e su cui erano presenti un monitor e numerosi altri plichi di carta.
Hagomoro stava seduto dall'altra parte della stanza, sollevò la testa occhialuta dal monitor che gli illuminò i fondi di bottiglia sul naso di una luce al neon.
Ah...sei tu.Come sarebbe a dire, "sei tu?"...hai mandato il Segugio qui a prendermi, hai mobilitato quattro shinobi alquanto fastidiosi che ho dovuto eliminare...e ora mi accogli solo con un "sei tu"??? Dove è il vitello grasso da ammazzare? dove sono i festeggiamenti per il ritorno del figliol prodigo?? Devo dire che sono alquanto deluso...molto deluso, anzi mortalmente deluso da questo tuo comportamento...Hagoromo tacque, si limitò a fissarlo per qualche secondo, gli occhi che sbattevano ritmicamente ogni due secondi. Si sitemò gli occhiali sul naso con un movimento leggero del medio per poi tornare a parlare.
Sei diventato spiritoso vedo...Buahah! Si, come puoi vedere ho sciolto la lingua...in tutti i sensi... Il sorriso sul suo volto si allargò mentre ridacchiava un pochino a quella battuta che solo lui poteva capire.
Fai poco lo spiritoso con le tue battutine sulla trascrizione della serpe bianca, coglione.... Doh, a quanto pareva non era affatto così criptico come aveva pensato.
Pensavi non riconoscessi un "lavoro" a prima occhiata? Io sono il padre di tutte le formule di trascrizione che girano sul Mercato...Riconosco uno dei miei "figliastri" quando ne vedo uno...Pelle pallida, occhio dorato...per chi mi hai preso? Sapevamo della tua vera identità fin dall'inizio...Quelli che hai addosso...sono ii...Improvvisamente il sorriso venne cancellato dal volto dell'albino così come era apparso. Lo sguardo si fece freddo, per un attimo la mano destra tremò leggermente. Lo scienziato alzò le mani intuendo il pericolo come un topo che percepisce l'odore di un gatto a miglia di distanza. Il silenzio calò tra loro per un paio di secondi, il ninja non smise di fissarlo, l'unico occhio libero e dorato che sembrava trapanarlo da parte a parte. Poteva sentire cosa stava pensando "Provaci" diceva "provaci soltanto a nominare il suo nome...vedrai cosa succederà"; a pelle intuiva che ciò che avrebbe visto sarebbe anche stata l'ultima cosa che i suoi occhi avrebbero osservato per il resto della sua vita.
Ben tornato comunque! Disse battendo le mani e cercando di sviare il discorso.
Grazie! Fa piacere essere di nuovo tra di voi! Un altro sorriso falso increspò la sua faccia, ormai poteva definirsi un maestro.
Hagoromo si alzò dalla poltrona sulla scrivania facendone stridere le rotelle prima di avvicinarsi al ninja seminudo e squadrandolo dall'alto in basso.
Ti vedo, bene, ti sei allenato in questo periodo?L'albino sorrise, tirando su con il naso prima di rispondere.
Ho deciso di prendermi più cura del mio corpo sì...Bene, bene...è buono che uno shinobi non perda mai la propria forma fisica anche perché...beh, abbiamo una emergenza che forse tu potresti risolvere molto velocemente... disse tornando alla scrivania e cercando tra i fogli prima di sollevare dalla mano macchiata di prodotti chimici e grinzosa un rotolo.
Di già? Non mi date neanche il tempo di farmi una doccia?Oh, certamente, vai pure, ti ricordi dove erano i tuoi alloggi? In caso contrario il Segugio qui può portarti tranquilamente. Il rotolo volò nella mano aperta del ninja con un occhio solo che lo afferrò prima di portarselo tra i denti con fare impegnato e apprestarsi a raccattare delle mani del ninja grassottello i restanti pezzi del suo equipaggiamento.
Nono, non c'è bisogno mi ricordo...Farò in un baleno allora! Voi chiacchierate pure di me mentre non ci sono!! disse bofonchiando con il rotolo in bocca prima di uscire di lì e chiudersi la porta alle spalle.
Nella stanza rimasero soltanto Tombo e lo scienziato.
Il silenzio era palpabile, venne interrotto soltanto da un profondo sospiro del vecchio che si girava e tornava alla scrivania per sedersi sulla poltrona con un tonfo sordo. Improvvisamente Hagoromo sembrò molto più vecchio di quanto non desse a vedere. Tombo spostò il peso da un piede all'altro a disagio.
Come lo hai trovato?Non è stato facile...Ad un certo punto ho però sentito una traccia, molto forte...delle voci in un paesino a Nordi di Reihou...Lo scienziato grattò via da una manica del camice una crosta violacea. Si passò una mano sui pochi capelli rimastigli, grigi e scompigliati sulla testa come una nuvola argentata, prese un profondo sospiro. Non voleva dire nulla di buono.
Sai cosa vuol dire vero?Il ninja grassoccio si fece improvvisamente serio, annuì con aria greve.
Lo so, la pista da incredibilmente complessa e difficile da seguire è diventata facilissima...Lo scienziato annuì sospirando di nuovo. Non prometteva affatto nulla di buono. Kohaku, anzi forse avrebbe dovuto cominciare a chiamarlo con il suo vero nome, Supaku voleva farsi trovare. Non aveva fatto sparire ogni traccia di sé per poi improvvisamente diventare incauto e pigro nel nascondere il proprio passaggio, no, voleva che lo andassero a prendere.
Congedò con un mano Tombo, tornando con la testa a fissare lo schermo del monitor. La porta si chiuse cigolando e lui poté finalmente abbassare la testa tra le mani. Gli occhiali sollevati tra le dita mentre prendeva un altro respiro. Sollevò il capo, cercò una sigaretta, la mano che gli tremava incredibilmente mentre cercava di appizzarla con un accendino d'argento. Al quarto tentativo di riuscì. Prese un lungo e profondo tiro. Sentì la magia della nicotina invadere le proprie vene mentre tratteneva il respiro il più a lungo possibile.
Un altro tiro ed un altro ancora. Era stanco, troppo stanco e troppo vecchio. Abbassò lo sguardo sul pulsante rosso al lato della sua scrivania. Era perfetto, nuovo di pacca, nonstante avesse avuto quella scrivania da più di sette anni. Non lo aveva mai usato.
Era il suo biglietto per scappare da tutto quello. Forse era venuto il momento di premederlo. Un semplice movimento del pollice e lui sarebbe scappato da lì, in uno sbuffo di fumo.
Aveva visto nell'unico occhio dorato di quel ninja una promessa che non gli piaceva affatto. La promessa di una morte, non veloce, né indolore. La stessa promessa che vedeva negli occhi delle sue vittime da laboratorio quando provocava loro dolori indicibili con i suoi esperimenti.
Stavolta però la cavia non solo era sopravvissuta a tutto ma era anche scappata dalla cella. Si era fatta strada attraverso sbarre in acciaio temprato ed era sparita per poi...tornarsene docilmente nella gabbietta come se nulla fosse! Un leone con il vello di una pecora che si era accoccolato docilmente sulla paglia ed era rimasto a fissarlo con gli occhi rossi in attesa della sua mossa.
Era tornato da solo, era tornato più sicuro e più folle. Non credeva per un attimo che ogni suo movimento fosse casuale, che ogni sua parola fosse incorente, no. Quel ninja era stato il più astuto di tutto loro. Sì, era stato sconfitto. Sì, era stato distrutto nell'animo ma come ogni grande shinobi si era ricomposto. Era divenuto un vaso infranto incollato di nuovo insieme, ma era solo una illusione. La creta non era stata ricomposta con la colla, era stata fusa e riplasmata in qualcosa di nuovo, solo all'apparenza sembrava lo stesso oggetto.
Lo tormentava ogni cosa: la trascrizione nascosta, la mente instabile, il ritorno da figliol prodigo pronto a tornare in missione senza controbattere, non un accenno alla morte di Hinode, non un accenno a dove erano finiti Jirama, Kamai e gli altri, non era neanche andato a vedere come stava il suo compagno, Arima.
Stava meditando qualcosa, lo sapeva, e questo lo spaventava più di ogni altra cosa.
Era pazzo? Sì, senza ombra di dubbio, nessun uomo poteva resistere sano di mente a quello che aveva sperimentato Supaku. Ma quella follia era, ancora una volta, incanalata verso un punto, un obiettivo preciso. Fece un altro tiro e abbassò la testa contro lo schienale della poltrona. Per una volta avrebbe voluto sapere quale era quell'obiettivo e se la strada per raggiungerlo era lastricata con il suo cadavere.
Spense la sigaretta sul tavolo di mogano. Si alzò, il pulsante poteva aspettare, aveva avuto un'idea. Era tempo di giocare a fare il pazzo anche per lui. Sorrise, aprì la porta ed uscì. Era venuto il momento di giocare ad esser Dio per l'ultima volta.
Un pezzo dopo l'altro, l'equipaggiamento si posò sul corpo appena lavato per formare finalmente lo shinobi da battaglia che era stato un tempo. Si guardò davanti allo specchio, persino la fascia nera legata sulla fronte e la benda sotto di essa erano intonate alla perfezione.
Ishui ne sarebbe fiero, sono nero come la notte...La mia amante preferita! Pensò mentre ammiccava alla figura nello specchio. A passo fiero e deciso, se ne uscì dalla propria stanza, raccolse un sacco di cuoio nel deposito e lo riempì con il necessario per il viaggio dalla cambusa del Covo. Prima di uscire cominciò ad aggirarsi tra le varie stanze vuote. Gli avevano detto che sia Ishui che Arima non erano presenti. Molto probabilmente entrambi erano stati mandati in missione. Decise di informarsi, se c'era una cosa che non vedeva l'ora di fare era riapparire davanti ad Arima nella sua nuova forma e vedere la sua faccia. Una cosa che purtroppo, a quanto gli disse un ninja di ronda lì vicino, avrebbe dovuto aspettare.
Lo hanno mandato in missione più di un mese fa ed ancora non è tornato? Dannazione...Spero che il rospo non sia annegato...Nahhh! Ce ne vuole per liberarsi di quella piaga ambulante...Sono sicuro che chiunque si troverà davanti si pentirà amaramente di averlo incontrato...Anche perché non se ne sta mai zitto! Rise rumorosamene facendo girare qualche infermiera lì vicino che si ritrovò a fissarlo con aria confusa. Lui rise ancora di più ammiccandole e squadrandola dall'alto in basso con aria maliziosa. L'infermiera arrossì e sparì in una stanza imbarazzata.
Cazzo siamo in una terra dove la prostituzione e l'omicidio regnano sovrani e questa mi arrossice?? Mah! A volte non capisco in che mondo vivo... Sbuffò sonoramente prima di afferrare meglio il suo sacco e sbatterselo di nuovo sulla schiena. Se lo passò meglio tra una spalla e l'altra. Sentì un prurito alla base del collo. Si passò la mano bendata su di esso.
Dannazione... Strinse e chiuse la mano fasciata con irritazione, sentiva qualcosa propagarsi dentro di lui. La sua lingua uscì fuori dalla bocca per penzolare di parecchi centimetri e passare sulle labbra con aria lasciva. Aveva fame, fame di sangue.
Questo era un problema, non poteva uccidere lì dentro, non era il caso.
Serrò la bocca e si incamminò verso l'uscita. Da quando aveva ottenuto i
suoi geni il suo corpo era cambiato drasticamente. Aveva dovuto fare molti sacrifici per ottenerlo, primo fra tutti apparendere una nuova Evocazione. Sacrifici che avevano comportato un prezzo da pagare come sempre: tutt'ora i suoi volatili, ad eccezione di Kuro, lo trattavano con astio ed indifferenza. Da creature orgogliose quali erano, non avevano ancora accettato quella condivisione dell'evocatore con le Serpi.
Pochi minuti dopo varcava uno dei molteplici passaggi segreti che tempestavano il Covo per apparire sul terrazzo di un vecchio edificio in rovina al centro di Iwagakure no Sato. Sotto di lui la città era in pieno fermento. I rumori della notte, puttane che ridevano, ferro battuto dal fabbro all'ultima ora, ruote di carri e zoccoli che sbattevano sul selciato, un grido di dolore. Iwagakure era rimasta spietata proprio come se la ricordava. Un uomo cadde con un tonfo a terra, nel vicolo sotto di lui, una pozza di sangue si allargò dal suo stomaco. Due ragazzini lo girarono con violenza, frugandogli tra le mani, quello cercò di fermarli con le mani tremanti. Scapparono via lasciandolo a morire. Osservò. Osservò la vita spirare via dalle labbra dell'uomo mentre il vento agitava il suo cappotto nero intorno alle gambe. I cappuccio era sceso sulla schiena, i capelli bianchi che si agitavano. Inspirò a fondo.
Ahhh, era bello essere tornato. Fece un passo in avanti, lasciandosi cadere giù dal cornicione. L'aria fischiò intorno a lui mentre la gravità lo reclamava a sé e il suo corpo cadeva a piombo verso il selciato sotto di lui. I capelli si agitavano mentre un sorriso si allargava sulla sua faccia.
Rise.
Attinse al chakra della Terra e il suo corpo improvvisamente sterzò nell'aria. Fece una lieve curva discendente e poi schizzò in avanti, dritto nel vicolo a due metri dal suolo mentre lo spostamento d'aria agitava stracci e fogli di carta intorno a lui. Schizzò in avanti, dritto con gli occhi socchiusi per la velocità, spostò il peso a destra, scansando un'insegna. Virò, salendo verso il cielo.
Salì ancora ed ancora mentre i palazzi scivolavano ai suoi fianchi e la strada si allontava dai suoi piedi.
Si fermò solo quando la città sotto di lui divenne una massa di luci indistinte e l'orizzonte si profilava a miglia e miglia di distanza intorno a lui. Abbassò lo sguardo.
Ed il drago vide...Dall'alto delle nuvole, i mortali sotto di lui e pianse per la loro ignoranza...Le loro futili esistenze...Persi dietro alle frivolezze di una vita che nasce e muore come la fiamma di una candela...Ahhh... Sorrise di nuovo. Qualcosa di umido bagnò la sua guancia. Aggrottò l'unico sopracciglio libero. Si passò una mano sul viso, asciugandosi una lacrima solitaria.
Strano.
Osservò la goccia salmastra sull'indice proteso davanti a lui. Soffiò, lasciando che si dissolvesse nell'aria. Non era il momento di piangere. Non era il momento di pensare.
Flesse le gambe nell'aria e di nuovo schizzò in avanti. Era il momento di andare e fare a pezzi qualche figlio di puttana. Sì, quello senza dubbio lo avrebbe fatto stare bene.
Doton: Chōkeijūgan no Jutsu - Tecnica dell'Ultra Alleggerimento della MateriaVillaggio: Tutti
Livello: A
Tipo: Ninjutsu
Questa tecnica di elemento Doton, che non necessita di Sigilli, permetterà di diminuire il peso di qualsiasi soggetto od oggetto semplicemente toccandolo. Se utilizzato sugli oggetti, sarà possibile annullarne il peso per spostare cose altrimenti impossibili da muovere. Può essere utilizzato su Pacchi di Armi Piccole o Minori o singole Armi Medie o superiori, permettendo di lanciare o di combattere più facilmente con qualsiasi Arma. Le Armi se lanciate risulteranno essere lanciate con una forza di due gradi superiore. Se utilizzato su Evocazioni sarà possibile diminuire il peso di Evocazioni fino alla Taglia Grande. La tecnica può essere utilizza anche su oggetti fisici impiegati per tecniche, come la Sabbia, l'Argilla o l'Inchiostro, in questo caso va utilizzata prima che gli oggetti vengano impiegati per creare una tecnica oppure successivamente sulle creature evocate con il materiale, la velocità della tecnica/evocazione aumenterà di un grado. Stesso dicasi su Evocazioni di un qualsiasi Contratto. Se utilizzata su soggetti, il loro peso verrà annullato permettendo a chi viene toccato, utilizzatore compreso, di volare, sfruttando le correnti e annullando il peso corporeo per poter andare dovunque si desideri. La velocità in volo sarà media ed eventuali potenziamenti e depotenziamenti fisico-motori non la influenzeranno. Se il soggetto già è capace di volare, la sua velocità in volo aumenterà di due gradi. Le capacità motorie del soggetto a terra saranno superiori di ben tre gradi. Tuttavia il radicale cambio di peso condizionerà pesantemente la forza del soggetto influenzato che calerà di ben tre gradi. La tecnica ha una durata di tre turni e può essere annullata prima qualora l'utilizzatore lo desideri.
La tecnica non può essere utilizzata più volte sullo stesso soggetto e non può essere utilizzata in combinazione con la Doton: Keijūgan no Jutsu - Tecnica dell'Alleggerimento della Materia. Se utilizzata per volare a scopo di viaggio durante una Quest, la sua durata potrà essere protratta fino ad un massimo ventiquattro ore, con un solo utilizzo.
Richiede la Doton: Keijūgan no Jutsu - Tecnica dell'Alleggerimento della Materia in Scheda.Consumo: 15
Il viaggio non fu così lungo come aveva temuto, in realtà non lo fu affatto. Arrivò a Haitsuchi dopo quasi un giorno, tanto che fu sorpreso della velocità, molto probabilmente il volo lo aveva aiutato a superare parecchie zone impervie dove altrimenti avrebbe impiegato giorni per attraversare. Era anche vero che, nella foga di raggiungere il proprio obiettivo, non si era fermato neanche un minuto avendo potuto mangiare in volo della carne secca ma senza riposarsi. La città apparve ai margini del suo campo visivo, una linea di luci rosse e arancioni nel buio della notte. In quel momento avvertì che l'Alleggerimento Superiore stava per scadere, poteva sentire il Chakra Doton abbandonarlo ed il suo corpo diventare progressivamente più pesante. Decise di atterrare in un bosco vicino. Era buio e lui non aveva ancora ben chiaro cosa avrebbe fatto, nel mentre che rifletteva si era incamminato verso la città. A quel punto decise di riposarsi e fare un piccolo accampamento. Si distese sul grosso ramo di un albero e mentre attendeva di dormire rifletté sul da farsi.
La missiva gli aveva imposto di trovare la carovana diretta a quella città, molto probabilmente era ancora in viaggio o era appena partita. Avrebbe dovuto intercettarla, questa era la soluzione più intelligente ma in realtà aveva altri piani. Crollò poco dopo per risvegliarsi dopo poche ore.
Scese e riprese il cammino, era ancora abbastanza buio.
Arrivò alla città poche ore dopo di cammino. Si identificò a quelle che dovevano essere delle guardie a controllare le mura malmesse e rattoppate di una delle città più fiorenti delle Terre di Nessuno per via della vicinanza a quelle dei regolari. Le guardie lo osservarono, apparire dall'ombra con il suo mantello scuro ed i pomoli delle due spade che spuntavano da sotto il cappuccio. Una semplice occhiata con il suo unico iride dorato ed un movimento della mano bendata fece capire a quei due che non era il caso di metterglisi tra le palle.
Sorrise quando le vide farsi da parte e lasciarlo passare. Un sorriso compiaciuto ma che nascondeva una punta di delusione. Non gli sarebbe dispiaciuto farle fuori, così, giusto per farne un esempio per quelle che sarebbero venute poi.
Una vocina dentro la sua testa gridava che non doveva pensare queste cose, che dalle morti di quelle guardie sarebbero potute arrivare conseguenze ben più gravi e problematiche, prima fra tutte il fatto che altre organizzazioni si sarebbero sentite offese dell'eliminazione dei loro sottoposti. Sbuffò. Che i guai venissero pure, ormai solo quelli rendevano la sua vita degna di essere vissuta. Nonostante tutto le guardie non gli avevano dato modo di sfogare la sua sete e questo stava diventando un problema. Scivolò tra i vicoli bui le mani che si aprivano e chiudevano in maniera convulsa, la lingua che scivolò di nuovo fuori a leccargli le labbra. Senza neanche pensare si infilò tra due traverse in una strada stretta e umida. Pattume, feci e altre cose all'odore sgradevole erano ammassate sui bordi della strada, sollevò il cappuccio sul volto e riprese a camminare. Il suo cappotto scivolò nell'aria leggero, strisciando su una pozzanghera e macchiandosi di quell'olezzo. Non gli importava. Il suo unico occhio dorato brillò nell'oscurità di una gioia indicibile quando vide qualcosa muoversi nell'ombra. Un coltello dardeggiò sotto la fievole luce della falce lunare mentre la sua mano destra, fasciata di bende candide usciva dal cappotto nero come un lampo, afferrando per il polso l'uomo rannicchiato nell'oscurità.
La sua presa era ferrea, quella dell'uomo meno. Un rapido sguardo al suo corpo emaciato e alle vesti luride gli disse che era disperato. Non gli importava. L'uomo lo fissò con gli occhi sbarrati, la consapevolezza di aver sbagliato bersaglio si era fatta strada dentro di lui come un lampo improvviso. Non ebbe il tempo neanche di singhiozzare. Un rapido movimento della mano torse il fragile polso, costrinse l'uomo a mollare la presa sul coltello che venne prontamente afferrato dall'altra mano di Supaku e subito conficcato nel ventre dell'uomo. L'albino fissò dritto negli occhi iniettati di sangue e con la sclera giallognola l'uomo mentre la lama d'acciaio saliva sotto la cassa toracica arrivando dritta al cuore. Vide la vita spirare dal corpo dell'uomo mentre gli occhi, dapprima vivi, diventavano vitrei.
Lasciò cadere il cadavere a terra e si mosse di nuovo. Sorrise, ora si sentiva molto meglio.
Ora poteva concentrarsi sulla missione con molta più libertà. Nella sua testa c'era poco che poteva essere fatto, aveva intuito che il carico sarebbe arrivato in quella città, non gli restava che scoprire chi era il mandante e se c'erano sorprese che lo aspettavano sul sentiero, fortuna voleva che sapeva dove trovare questo tipo di informazioni.
La locanda dove aveva deciso di alloggiare si chiamava "La Porta Posteriore" ed aveva sull'insegna mal ridotta l'immagine stilizzata di un cerchio e due linee che si allargavano a mo' di V rovesciata con il cerchio al vertice. Non fece caso all'allusione, né gli importava. Non era per questo che era voluto entrare in quel posto. No, il motivo era ben altro, sapeva che esso risiedeva praticamente nel centro di una delle zone dove operava una delle organizzazioni criminali più grosse della città. Una organizzazione che era più votata allo scambio di informazioni e spionaggio che altro. Il Mercato Nero sapeva come tenere tutti i suoi sottoposti l'uno contro l'altro, sempre in competizione e questa non faceva eccezione.
Il luogo era sudicio e pieno di fumo che riempiva il soffitto della locanda con uno strato denso e bianco. Si mosse tra i tavoli dove le cameriere intrattenevano i loro uomini in modi molto poco "professionali" per una persona che serviva ai tavoli e molto più adatti ad un bordello. Si battè una mano sul volto, realizzando solo ora il significato dell'immagine sull'insegna. Ridacchiò.
Si avvicinò al bancone, notando subito che sia all'ingresso che hai lati della stanza c'erano uomini nerboruti armati di grosse clave di legno legate alla vita.
Sbattè con violenza una mano sul tavolo.
Barista! Una pinta di latte, bianco mi raccomando! E ci versi dentro un po' di spirito! Nessuno fece caso alla sua stramba richiesta, in quelle terre se ne vedevano di tutti i colori. L'uomo al bancone annuì, afferrò una bottiglia di spirito e gli versò un bicchierino, lo afferrò senza dire una parola e lo mandò giù.
Si guardò intorno inquieto, picchiettando l'indice sul bancone del tavolo. Cosa era venuto a fare? Ah, giusto.
Si frugò in tasca, estrasse con aria trionfante un grosso rotolo di banconote e lo sollevò in aria.
ALLORA! Urlò a pieni polmoni. Gli uomini si fermarono subito, alcune donne continuarono a ridacchiare con i loro clienti che avevano la testa troppo immersa nella loro scollatura per accorgersi di quello che stava succedendo. Un rapido movimento della mano di Supaku fece schiantare il bicchierino sul capo di uno di quelli. L'uomo scosse la testa, si tastò la nuca trovandovi sangue. La donna emise un gridolino spaventato allontanandosi.
Che cazz...Ora che ho la vostra attenzione, vorrei proporre una cosa... continuò Supaku allontanandosi dal bancone e continuando a tenere il rotolo di banconote in mano con aria seria.
Eh tu, figlio di puttana che cazzo vuoi? Morire??? Ruggì l'omone che aveva ferito, facendo stridere la sedia di legno sul pavimento mentre si sollevava in piedi. La sedia non aveva ancora finito di slittare sul pavimento di legno coperto di segatura che il corpo dell'uomo la raggiunse crollando su di essa. In un baleno Supaku era già arrivato da lui, aveva estratto un kunai dalla borsa e conficcato l'arma con un gesto deciso sotto il mento dell'uomo, la violenza del colpo era stata tale che quello era morto sul colpo. Il kunai venne estratto in uno spruzzo di sangue macchiando le persone vicino. L'uomo cadde con un tonfo su un tavolo, trascindando con sé bicchieri e posate, le persone lì sedute si alzarono di scatto, lasciando il cadavere a scivolare lentamente fino a crollare al suolo rovesciando una sedia. Il silenzio era caduto nella tarverna con un gelo letale. Nessun uomo si mosse.
Bella mossa, colpire il più grosso della sala e tirarlo giù così almeno sapranno che non scherzo...Mi congratulo con te Supaku...Grazie caro, ho sempre delle idee geniali del resto... Pensava nel frattempo l'albino sorridendo soddisfatto mentre riponeva l'arma.
Bene, ora che ho la vostra piena attenzione...sono qui per una faccenda urgente...Chi mi saprà rispondere riceverà questo bel rotolo di banconote... Continuò Supaku, fece una breve pausa. La sua lingua guizzò fuori dalle labbra passando su di esse e su parte delle guance per leccare via il sangue dell'uomo con aria soddisfatta.
Dove è localizzata la Voce?Il silenzio calò nella sala, forse ancora più cupo e rigido di quando l'uomo era stato ucciso in pochi secondi.
Nessuno? Andiamo su...susususu! Disse l'albino sventolando le banconote come un pezzo di bistecca in aria. Nessuno fiatò.
Sospirò, sapeva che sarebbe andata così. Non gli importava.
Fece spallucce e con aria affranta se ne andò dal locale, la porta che sbatteva dietro di lui. Fece in tempo a fare qualche metro per poi sparire nell'oscurità di un vicolo lì vicino. Attese.
Dopo neanche un'ora un uomo uscì dalla locanda, si guardò intorno con aria discreta e scivolò in un vicolo sulla sinistra. Iniziò l'inseguimento.
L'uomo camminò per parecchi minuti anche muovendosi a zig zag, nello stesso quartiere senza realmente procedere in una direzione precisa, era chiaro che stava cercando di depistare possibili inseguitori. Era bravo, ma non bravo quanto lui. Silenzioso come una serpe si muoveva sopra i tetti, sempre un passo indietro, sempre a vigilare dall'alto. Ad un certo punto inboccò una stradina buia e...sparì.
Supaku strabuzzò gli occhi, senza esitare scense a terra, esaminando quello che sembrava a tutti gli effetti un vicolo cieco. Un passaggio segreto doveva esser senza dubbio quello che aveva fatto sparire l'uomo alla vista. Si fermò, rimanendo immobile per qualche secondo, inspirò ed espirò attingendo al potere innato che aveva acquisito mesi prima. Percepì subito il calore corporeo dell'uomo alla sua destra, si stava allontanando. Era di là quindi, dietro quella parete. Tastò ogni cosa, alla fine trovò la linea tra i mattoni di calce che segnava l'apertura, senza indugiare premette su di essi. Di solito molti passaggi erano a pressione, per evitare che un semplice bottone nascosto venisse rilevato. Il muro scivolò verso l'interno silenzioso su cardini ben oliati. Un secondo dopo era dentro ed esso si richiudeva alle sue spalle. Sempre immobile percepì di nuovo il calore corporeo dell'uomo che si allontanava. Era sotto di lui, in quello che altri non era che un cunicolo munito di pioli di metallo che scendeva nelle profondità della terra. Scese un gradino dopo l'altro, stando ben attento ad appoggiare i piedi il più silenziosamente possibile. Atterrò su una pozzanghera nera, non batté ciglio mentre i suoi sandali si immergevano nell'acqua putrida, ormai era abituato a ben altro.
Cominciò a camminare in avanti, la direzione era una sola, il cunicolo da seguire e, in fondo sulla destra, poteva vedere il luccichio di una piccola torcia che scivolava dietro un angolo.
Di nuovo all'inseguimento! Yuppi!Si mosse in quello che molto probabilmente era un condotto fognario della vecchia città. Stando ben attento a non farsi notare procedeva sempre a debita distanza dal suo bersaglio, volevo evitare di fare rumore decise di ricorrer al controllo del chakra per camminare sul liquido scuro e limaccioso, a volte si muoveva anche sulle pareti quando voleva essere assolutamente sicuro di non aver eventuali problemi.
Bikou Ninjutsu - Tecnica dell'Inseguimento SilenziosoVillaggio: Tutti
Livello: E
Tipo: Supplementaria
Grazie a questa tecnica è possibile concentrarsi maggiormente sul celare la propria presenza ed in particolare ridurre notevolmente la probabilità d'essere individuati durante un inseguimento. Grazie a questa tecnica è possibile usufruire al meglio degli oggetti circostanti per nascondere la propria presenza al nemico.
Consumo: N/A
Alla fine riuscì a scorgere l'uomo verso una parete, là dove doveva esserci una porta di metallo con una grata e ampi segni di ruggine. L'uomo batté alla porta con rapidi movimenti di mano, una bussata particolare che Supaku si annotò subito mentalmente, stando ben attento a non farsi notare, scalò di nuovo la parete semircirolare del condotto per camminare il più vicino possibile nell'ombra del cunicolo.
La grata si aprì, rivelando una faccia lievemente butterata, l'albino lo notò soltanto con la coda dell'occhio, troppo impegnato a tenersi, pancia al soffito e muoversi a quattro zampe su di esso, per arrivare sopra la testa dell'uomo.
Le parole scambiate furono lapidarie.
Cosa?Quattro dita ed un coltelloPerché?Per una bella donnaL'uomo annuì e chiuse subito la grata, dall'altra pare si cominciarono ad udire lievi rumori di catenacci e uno sferragliare di leve che venivano rimosse dalla porta. Supaku agì come un lampo. Rimanendo con le piante dei piedi ancorate al soffitto con il controllo del chakra, si stese in tutta la sua lunghezza, afferrò con entrambe le braccia la testa dell'uomo e, in un movimento deciso, ne torse il collo facendone schioccare le vertebre. L'uomo non ebbe il tempo di reagire, senza fermarsi il ninja dai capelli bianchi si calò a terra, adagiò lentamente il corpo dell'uomo nell'acqua e lo lasciò galleggiare verso la corrente del condotto.
La porta si aprì nello stesso momento, rivelando davanti a lui un omone grosso e muscoloso dalla pelle nera come la pece e con un lungo pugnale infilato nei pantaloni.
Pessima idea.... pensò Supaku prima di guizzare in avanti. L'uomo fece appena in tempo a strabuzzare gli occhi prima di vedersi il coltello sfilato dalla cintura e i trenta centimetri d'acciaio dello stesso ad un capello dal grosso collo muscoloso.
Che dici, mi fai passare, vero? L'omone aprì la bocca con ancora gli occhi sbarrati e confusi dalla situazione. Guardò alle spalle di Supaku per un secondo poi tornò sul suo unico occhio dorato.
Sì, è morto, non voleva collaborare...No, non ero io travestito...troppa fatica al momento...Sai una cosa? A volte mi chiedo per quale motivo i ninja debbano mascherarsi di continuo, sotterfugi e menzogne elaborati senza senso pur di ottenere quello che si vuole quando un semplice pugnale alla gola potrebbe risolvere tutta quella fatica con una lieve pressione sulla carotide...non che sia in vena di uccidere al momento, ho già fatto fuori il tuo amico quindi...possiamo dire...che sono soddisfatto per il momento...però ecco, mi dispiacerebbe non ricevere una mano da te, posso chiederti un favore? Sì, puoi darmelo vero? Allora, ti spiego... In un secondo spinse la lama verso il collo dell'uomo quello indietreggiò di un passo. Nello stesso momento in cui aveva sollevato un piede per poggiarlo dietro di lui, Supaku aveva infilato il suo sotto l'unico piede su cui stava poggiando il peso e l'aveva spinto verso di sé. L'uomo cadde riverso di schiena, senza esitare il ninja era scivolato dentro la piccola stanzetta e si era chiuso la porta alle spalle con il piede sempre tenendo il pugnale puntato verso la sua vittima.
Il clangore della porta di metallo fu il suono dopo il quale lui aveva ripreso a parlare.
Allora, sono in missione per il Mercato Nero...sì esattamente...e sono un Mukenin ovviamente come avrai intuito, non alzarti...Non alzarti ho detto! Il piede destro si sollevò da terra calciando l'uomo in pieno viso e mandandolo di nuovo lungo disteso. Supaku scivolò intorno ad esso come una serpe intorno alla preda. Si accucciò sulle ginocchia avvicinando il suo viso a quello sanguinante dell'uomo che ora si teneva il naso gemendo sommessamente. Non poteva immaginare che la figura di un ninja con il volto ed i vestiti macchiati già di sangue incrostato ed uno sguardo folle nell'unico occhio che sembrava una grossa moneta d'oro stavano già facendo il giusto effetto terrorizzante nei suoi confronti, ma in parte poteva intuirlo aveva visto il riflesso di sé stesso nella lama del coltello che ancora teneva in mano e, doveva ammetterlo, gli stava piacendo quella vista.
Vedi, io non ho problemi ad uccidervi tutti da qui alla fine di questo buco di merda che voi avete l'ardire di chiamare covo di ladri, ma sai come è di questi tempi...il sangue si lava via male ed i buoni ladri sono sempre più rari da trovare, soprattutto quelli a cui piace raccogliere informazioni...Quindi...Ah, posso sentire....Che sta arrivando qualcuno...Ecco, mettiamola così... disse avvicinandosi ancora di più al grosso omone e sussurrandogli nell'orecchio poche gelide parole con una voce così piatta e fredda da sembrare irreale.
Hai cinque secondi per decidere: farmi parlare con la Voce, due paroline così, per avere delle informazioni utili o condannare tutti i tuoi amici e te stesso ad una morte gelida, e non farò casino come hai notato, quindi nessun allarme potrà salvare il tuo capo da me...Scegli... disse allontanandosi sorridendo, tornando in piedi e lanciandogli il pugnale sul petto. L'uomo si agitò emettendo persino un gridolino ma l'arma cadde di manico su di lui, rimbalzando sul pavimento di pietra. Supaku si allontanò fino ad appoggiarsi alla porta di mentallo con la schiena, le braccia incrociate ed un largo sorriso sul volto.
Un paio di uomini emersero da un corridoio sulla sinistra. Alla vista della situazione rimasero presi in contropiede, per un paio di secondi si immobilizzarono passando con gli occhi da una parte all'altra poi misero mani alle armi ed uno di essi aprì la bocca per urlare. Furono fermati dall'omone di colore che gridò prima di solo sollevando la mano ed agitandola davanti a loro.
Fermi! Fermi! E' tutto a posto, è venuto per parlare con la Voce... Bravo ragazzo...I due uomini si fermarono, i pugnali quasi fuori dal fodero, gli occhi spalancati ed i muscoli tesi. Guardarono il loro compagno e quello annuì mentre si rialzava da terra e rimetteva il pugnale nel fodero.
L'omone fece cenno a Supaku di seguirlo e quello non perse tempo, senza togliersi il sorriso malvagio dal volto si incamminò dietro di lui. I due uomini si accodarono senza proferire parola. Sapeva che avrebbero tenuto entrambe le mani sui manici dei pugnali ma non gli interessava, da qui a che uno dei due fosse riuscito ad ucciderlo sarebbero passati secoli di tentativi.
Si mossero tra cunicoli stretti e bui, illuminati soltanto da piccole lampade al neon ingiallite dal tempo, per giunta alcune di esse erano state sfasciate e non sostituite. Un paio di volte attraversarono delle grosse stanze dove c'erano altre persone, intente nei lavori più disparati: alcuni stavano dividendo quella che chiaramente era la refurtiva di un bottino su un tavolino di legno, altri studiavano mappe e piantine, altri ancora trattavano o mangiavano intorno a dei piccoli focolari. Alla fine, dopo qualli che sembrarono minuti interminabili, il quattro arrivarono ad una grotta naturale più grande di tutte le altre stanze. Si poteva vedere chiaramente in fondo ad essa una piccola gradinata di pietra che portava ad una superficie rialzata, al centro della quale vi era un tavolo di legno, delle sedie ad una tenda di pelle. Arrivarono in cima e l'omone scuro bussò ad uno dei pali di legno che componevano la struttura. Due uomini erano seduti sui gradini e, nonostante sembrassero stare lì a fare nulla, erano chiaramente le guardie del corpo della Voce e quando li videro approcciarsi si erano alzati, le mani appoggiate con tranquillità sulla cintura dove riposavano i loro coltelli. Supaku sorrise ad ognuno di loro. L'omone venne accolto da una persona che chiaramente non era la Voce.
Cosa vuoi?Io ecco...questo ninja vuole...Gradirei chiedere un paio di informazioni alla Voce se fosse possibile, grazie! disse Supaku interrompendolo e sorridendo a sua volta alla donna dai riccioli scuri che altri non poteva che esser la portavoce della...beh della Voce, aperta e chiusa parentesi sul gioco di parole.
La donna si zittì osservandolo dall'alto in basso, i suoi occhi intelligenti passarono prima da lui e poi si posarono sulla grossa guardia di colore. L'abino continuava a sfoggiare un soddisfatto e tranquillo sorriso mentre l'uomo aveva la faccia sporca di sangue, il corpo madido di sudore e la faccia terrorizzata. I suoi occhi si fecero duri, tornando su Supaku. Lo stava studiando, poteva scommetterci. Si stava chiedendo quanti uomini ci sarebbero voluti per toglierlo di mezzo e se quelli a sua disposizione sarebbero bastati. Si stava chiedendo se sarebbe riuscito ad ucciderli tutti prima che un colpo fortunato potesse metterlo KO.
Ti posso rispondere rapidamente, non ho tempo da perdere qui...nessuno di questi qua intorno sarà sufficiente a fermarmi, né tu potrai salvare la Voce da me ora che ci sono così vicino...Sono venuto per fare delle domande, non rendetemi tutto così diffic.... Un rapido movimento negli occhi della donna, un'ombra alle sue spalle che si profilava. Si mosse in un lampo. Con un guizzo rapido la lama vibrante uscì dalla sua schiena con un sibilo metallico, un attimo dopo si udì un secco rumore preciso. Qualcosa cadde con un tonfo a terra, alla testa dell'uomo seguì il resto del corpo, crollò come un castello di carte, scivolando sui gradini e macchiandoli di sangue.
Uhmmm, ti basta come dimostrazione?? Borbottò il ninja dai capelli bianchi muovendo il manico della lama vibrante tra le dita come se fosse stato uno stecchetto di legno, la lama roteò davanti a lui, schizzando altro sangue intorno ai presenti. Lui la fermò con un rapido movimento della mano, l'afferrò al contrario indicando con il pomolo d'acciaio la faccia della portavoce senza scomporsi.
In questo momento... disse cercando di dare un effetto molto più concreto alle sue minacce. La donna sollevò la mano interrompendolo.
Avrai udienza con la Voce...non ho intenzione di perdere tempo, se sei una persona onesta questa cosa sarà molto più veloce ed indolore...Esattamente, andiamo! disse rinfoderando l'arma sulla schiena con un gesto rapido e preciso. Senza attendere che quella si facesse da parte la sorpassò con un rapido movimento di gambe ed entrò nella tenda.
All'interno era tutto un poco più buio di fuori e predominava un forte odore d'incenso. Supaku arricciò il naso a quella zaffata dal sapore orientale senza però perdere troppo tempo a riflettere, individuò l'unica donna presente nella grossa stanza, seduta nella posizione del loto su tanti piccoli cuscini imbottiti e ricamati.
La donna non proferì parola mentre lui si toglieva i sandali con rapidi movimenti dei piedi e si buttava a sua volta sui mille cuscini imbottiti sopra uno spesso tappeto ricamato. La osservò in silenzio per qualche secondo. Era una bella donna, forse sulla quarantina, coperta da un lungo abito nero che la copriva quasi del tutto ma che poco ostacolava alla vista il prosperoso seno che fuoriusciva un poco dalla veste. Il capo era coperto da un velo altrettanto nero e poteva scorgervi soltanto l'ombra degli occhi attraverso. La Voce era una personalità famosa in quella città, capo della organizzazione di ladri e membro rispettato di uno dei rami secondari del Mercato Nero. Si era da parecchi anni distaccata dalle primarie attività del Mercato stesso ma quello aveva preferito lasciarla a capo del proprio piccolo complesso di ladruncoli e di informazioni poiché era una delle migliori in tutto il paese. Un
do ut des caratteristico da parte dei un'organizzazione criminale che non aveva da pensare due volte ad eliminare i propri oppositori senza battere ciglio. Nonostante tutto, era ininfluente per lui, tutte le dinamiche tra lei, il Mercato e i Mukenin che si erano associati a parte e quindi distaccati dal Mercato stesso erano manfrine di cui non aveva nessun interesse.
Era venuto alla fonte per avere notizie fresche e non se le sarebbe fatte scappare. Ora doveva solo riuscire a farla parlare.
Aprì la bocca per iniziare quello che, nella sua testa era stato un bellissimo discorso improntato su un miscuglio attento di minacce, insulti velati, promesse di morte, racconti di vecchi omicidi ed un classico "lei non sa chi sono io" che non ci stava mai male in quelle situazioni.
La Voce lo interruppe.
So chi sei... disse la donna sollevando la testa. Lui annuì sorridendo, le voci dicevano che la Voce era una donna cieca, ma il velo sul viso gli impediva di confermarle anche se, dal modo in cui muoveva la testa, dirigendola verso la direzione da cui poteva essere venuto il suono e quindi non perfettamente su di lui, sembrava farglielo intendere. Una farsa? Probabile, ad alcune persone conveniva sempre farsi sottovalutare.
Ah sì?Sei Supaku Handoru, traditore della Sabbia, noto come la Lama del Vento, lo Spettro di Iwa...Hai fatto i compiti vedo...Non c'è più privacy a quanto pare in queste ter..Ma ora...ora non sei più nessuno di questi due nomi...vero?Supaku sorrise come un bambino colto a pescare dalla marmellata, un sorriso birichino che poco si addiceva al volto di un omicida e consumato shinobi.
Mi hai beccato...Stavo pensando a qualcosa di più altisonante...ehehOgnuno di noi ha ed avrà più di mille nomi, ragazzo, non vedo perché tu non te ne possa scegliere uno da te...L'albino ridacchiò quasi dimentico di cosa stava facendo, di cosa era venuto per fare. Si avvicinò con fare complice alla donna pronto a sussurrarle il suo nuovo nome.
Che dici, può andare? disse ritraendosi dalla donna con un sorriso raggiante.
La donna rimase immobile, silenziosa per qualche secondo.
Come ogni nome dovrà essere portato con il giusto rispetto...Sei pronto ad adempiere a tale compito?Il ninja sorrise felice, battendo le mani.
Ti è piaciuto vero? Ahah, lo sapevo! disse fregandosele l'una all'altra dalla soddisfazione. Con un sorriso si lasciò andare all'indietro, finendo lungo disteso sui cuscini di schiena. Sentì le lame vibranti scricchiolare contro il cuoio dei foderi.
Sai tropppe cose donna...Mi chiedo...no sai già anche che non lo farò...quindi perché? Perché girare attorno a ciò che voglio? disse sollevandosi di nuovo e squadrandola con l'unico occhio dorato.
la donna rimase in silenzio per qualche secondo poi mosse una mano rivelando un piccolo rotolo.
L'avevo fatto preparare non appena hai ucciso il mio primo uomo...quello nel cunicolo...Come hai...Non importa, grazie mille... allungò la mano afferrando il piccolo rotolo e con un rapido movimento lo distese sul tappeto soffice.
Uhmmm...interessante....bene, penso che allora tra di noi non ci sia molto altro da dire vero? Ottimo ottimo...A quanto pare il drago dovrà schiacciare una Sanguisuga eh? Sarà una bella sfida...ahahah disse ridacchiando ed alzandosi dal tappeto. Un rapido movimento della mano sulla fronte, mentre si accingeva a salutare la donna.
Te ne vai così? la voce alle sue spalle sembrò paralizzarlo sul posto. La mano destra, quella bendata con cui aveva afferrato il lembo della tenda era ferma a mezz'aria, le dita in mezzo alla stoffa.
Ho preso quello che volevo.Nessun uomo può prendere qualcosa senza dare nulla in cambio...credevo lo sapessi...Le dita si strinsero sulla stoffa con rabbia. Si girò fulminando la donna con lo sguardo.
Io ho pagato abbastanza in questa vita per rimanere in credito per le prossime due!! Cosa vuoi da me, donna!?!?!la Voce non si scompose alle sue urla mentre fuori da essa le guardie sembrarono agitarsi, due di esse entrarono nella tenda solo per vedere la mano della loro padrona sollevata pronta ad invitare la calma.
Supaku era scattato, ad un metro da lei, il kunai nella mano sinistra, non era proteso verso di lei, ma piuttosto il braccio era lungo sul fianco, non che fosse meno minaccioso ovviamente.
Un favore, ma non è questo il luogo od il tempo per riscuoterlo...arriverà il momento...per ora sei libero....Il ninja dai capelli bianchi rimase immobile, le dita strette intorno all'arma serrate così tanto che poteva sentire le unghie penetrare la carne nel palmo della mano coperto dai guanti. Di colpo si rilassò.
Ci hai provato, puttana...il drago non si inchina a nessuno pensò sorridendole.
Ti farò credere di avermi nel sacco ma alla prima opportunità che farai l'errore di venirmi a chiedere un favore...ti strapperò ogni arto con lentezza e te li farò mangiare il suo sorriso ora era virato improvvisamente su qualcosa di molto più malvagio e feroce.
Ti darò una chance....una sola però! disse facendo di nuovo sparire il kunai nell'equipaggiamento. Le guardie lì intorno tornarono a rilassarsi. Senza voltarsi indietro il ninja dai capelli bianchi fece "ciao ciao" con la mano alle sue spalle e se ne uscì dalla tenda fischiettando.
La vuoi finire di rompere il cazzo? Urlò Shimazu mentre spintonava di sotto dal carretto Pong. Il traditore rise mentre cadeva di culo sul selciato e la terra macchiava le sue vesti lerce.
Eddai! Stavo schezando!!! disse mentre sollevava di nuovo il filo d'erba e lo agitava con fare birichino davanti al suo viso.
Shimazu era irritato. Non solo quella missione era una cosa complicata e dovevano stare all'erta, non aveva dormito un cazzo, uno dei loro muli era scivolato e si era rotto una zampa e l'avevano dovuto sopprimere, ora si ritrovavano a procedere più lenti del solito sotto il sole cocente del mezzogiorno in mezzo ad un canyon e a rocce su cui ci si sarebbe potuto tranquillamente cuocere un uovo. No, non bastava tutta questa serie di sfortune, doveva metterci anche l'idiozia del suo compagno di viaggio.
Pong, così si faceva chiamare ma lui era più che sicuro che quello fosse soltanto un soprannome per prenderlo per il culo. Aveva passato l'ultima mezzora a cercare di infilargli dentro l'orecchio un filo d'erba su cui aveva ripetutamente sputato per cercare di "lubrificarlo". Pessima scelta di parole, ma con Pong era sempre così. Da quando si erano conosciuti anni prima, lui era sempre stato così...fastidioso.
Il ninja era sudicio, puzzava, era supido e, peggio di tutto, non aveva voglia di fare un cazzo.
Aveva messo lui un'evocazione sopra di loro a controllare ogni cosa, aveva deciso lui la strada da prendere, si era occupato lui dei destrieri, di strigliarli alla fine di ogni sera, di dargli da mangiare, di cucinare per tutti e tre, di cambiare percorso se la strada era bloccata, di assicurarsi che tutte le merci non venissero danneggiate. Pong se ne era semplicemente rimasto sul carro, sdraiato a sonnecchiare. Inutile.
Anche Ban, l'altro shinobi che faceva parte della loro comitiva, non era stato di nessun aiuto, ma almeno aveva la decenza di starsene buono in silenzio sul mulo dietro di loro.
C'era stato un tempo in cui avrebbe piacevolemente ucciso Pong una volta arrivato a qualche migliaio di metri dalla città. Ora l'idea era riaffiorata nella sua mente, in maniera più che prepotente. Era chiaro che non era degno di spartire la ricompensa con quell'idiota e di sicuro il suo umore ne avrebbe giovato.
Nonostante avesse condiviso molte avventure con Pong e Ban, spesso si era ritrovato ad essere sfruttato da quei due per via dei suoi volatili e della sua mania di controllare tutto entro il minimo dettaglio. Lui era il capo di quella spedizione, lui era quello che pianificava il viaggio, gli altri due erano solo muscoli. All'inizio li aveva trovati che si litigavano sul cadavere di una prostituta, non aveva mai capito cosa era successo ma aveva visto nella forza di entrambi quello che molti shinobi potevano chiamare volgarmente "carne da macello", forza bruta utile in missione per sacrificare al momento opportuno e avere salva la pelle. Purtroppo entrambi si erano rivelati più che capaci a combattere e a sopravvivere e quindi la loro "rimozione" aveva tardato a venire. Inutile dire che ormai pensava che il destino avesse bisogno di una mano per concretizzare i suoi desideri. Qualcosa di umido cercò di farsi strada nel suo orecchio, scacciò la mano di Pong e provò a colpirlo in pieno viso con una manata, quello scansò all'ultimo. Shimuza grugnì, aveva deciso ormai. Ban poteva restare, Pong invece, Pong doveva morire alla fine di quel viaggio.
- Tre giorni prima -
Nell'ombra della foresta si muoveva con cautela. La luna non ancora piena era alta nel cielo e il suo respiro leggero, si muoveva sottovento per evitare di essere avvertito dai suoi bersagli. Tirava solo un lieve venticello leggero, capace di far frusciare le chiome degli alberi e gli steli dei fiori vicini. la foresta era buia a quell'ora, sotto le fronde la luce lunare non riusciva a passare e questo giovava soltanto al suo piano. Una piccola gocciolina di sudore scese dalla sua fronte percorrendo la guancia e finendo sulla punta del mento per poi lanciarsi verso il prato sotto di lui. Atterrò sul grosso ramo di un albero, rimase perfettamente immobile mentre studiava la situazione. Alle sue spalle poteva sentire lo scoppiettare del fuoco, un rumore leggero e secco mentre ancora poteva avvertire l'odore del fumo dell'accampamento. Non era interessato a quello.
Il suo bersaglio era a circa venti metri più avanti, verso destra, poteva avvertirne tranquillamente la posizione grazie a...loro. I suoi compagni avevano già individuato dove era il suo bersaglio a lui non bastava che seguirne le indicazioni. Si mosse di nuovo, il silenzio interrotto soltanto dai passi leggeri sul legno. In un secondo era arrivato sopra la posizione in cui si trovava la sua vittima. Un uomo con un cappuccio nero calato sul volto da cui fuoriusciva soltanto un grosso ciuffo arancione. Sorrise leggermente. Tutto puntava a quel momento. Senza esitare scivolò sul tronco con il controllo del Chakra, allungando le mani per poi lasciarsi cadere.
Il ragazzo non fece in tempo a girarsi di scatto per sollevare la testa ed mettere soltanto un piccolo gemito prima che lui gli fosse caduto addosso con tutto il suo peso potenziato ed, allo stesso tempo, era riuscito ad aggravarne a sua volta il peso del bersaglio. In quei pochi secondi il ragazzo si era trovato immobile sul terreno, il suo corpo incapace di muoversi, sia per il nuovo peso che aveva assunto sia per il peso superiore del ninja sopra di lui. Gli mise con precisione una mano sulla bocca impedendogli di urlare, mentre l'altra era serrata intorno alla gola. L'uomo lo guardava con aria sconvolta.
Incredibile, vero? Sussurrò ridacchiando mentre la sua mano veniva avvolta da un alone azzurro. Il Chakra del ragazzo cominciò a fluire verso di lui, lo avrebbe prosciugato fino alla fine.
Eppure ero un tuo amico...eheh...non più ragazzino, non più, da almeno una settimana...addio, pivello! disse mentre il corpo del ragazzo sotto di lui cominciava ad essiccarsi come se fosse stato privato dalla sua energia vitale per poi morire esalando un lieve respiro. Attese qualche secondo, rimanendo immobile sopra di lui, certo che fosse veramente morto, si sollevò in piedi, afferrò la piccola pala dallo zaino che aveva sulla schiena e la conficcò a terra. Allargò il braccio destro al suo fianco mentre un nugulo di insetti neri si sollevava prendendo la forma antropomorfa dello stesso ragazzo che aveva appena ucciso.
Konchū Seigyo no Shuhō: Bikōchū - Tecnica del Controllo degli Insetti: BikōchūLivello: C
Tipo: Ninjutsu
Attingendo alla specie dei Bikōchū il membro del Clan Aburame Specializzato è in grado di estendere le proprie capacità di inseguimento su singoli bersagli con maggiore finezza rispetto agli altri. Gli insetti all'interno del proprio corpo potranno seguire tracce di ferormone degli insetti femmina in un'area pari al doppio della normale distanza a cui è possibile controllarli. Gli insetti femmina saranno in grado di posizionarsi su eventuali soggetti o bersagli ma solo se il bersaglio si trova entro la metà dell'Area del Controllo, successivamente il membro del Clan Aburame sarà in grado di seguirne le tracce con i maschi ed avrà una precisione molto chiara della posizione e della distanza a cui esso si trova. Se i soggetti a cui sono stati applicati gli insetti utilizzano una tecnica, almeno di livello B, che faccia avvolgere il proprio corpo interamente con effetti nocivi o dannosi, si dovrà riapplicare l'insetto su di esso poiché molto probabilmente questo sarà stato ucciso dalla tecnica.
[Area massima di controllo per grado: Sp Jounin 100m/ Anbu 250m/ Jounin 500m]
Consumo: 4 (A Turno)
Doton: Chōkajūgan no Jutsu - Tecnica dell'Ultra Aggravamento RocciosoVillaggio: Tutti
Livello: A
Tipo: Ninjutsu
Questa tecnica, che non necessita di Sigilli, permette di aumentare di molto il peso di una persona o di un oggetto, fino a triplicarlo. La tecnica si presta a molti utilizzi perché, a seconda della situazione, l'incremento di peso può essere debilitante o devastante. La persona toccata vedrà la propria velocità e agilità diminuire di tre gradi. In compenso la forza dei propri colpi risulterà aumentata di ben tre gradi, proprio grazie al peso maggiore. Il Jutsu ha una durata di tre turni, se non viene annullato precedenemtente per volere dell'utilizzatore, per cui necessita di un'accorta strategia per essere utilizzato. La tecnica non è cumulabile con l'Aggravamento Roccioso. In alternativa è possibile concentrare tutta la gravità in un singolo colpo fisico o Taijutsu, ricevendo sempre un bonus alla forza di tre gradi e un malus motorio di tre, in più potenziando il Taijutsu di un grado, il potenziamento funzionerà però soltanto con Taijutsu massimo di livello A.
Richiede la Doton: Kajūgan no Jutsu - Tecnica dell'Aggravamento Roccioso in Scheda.Consumo: 15
Doton: Kajūgan no Jutsu - Tecnica dell'Aggravamento RocciosoVillaggio: Tutti
Livello: B
Tipo: Ninjutsu
Questa tecnica, che non necessita di Sigilli, permette di aumentare di molto il peso di una persona o di un oggetto, fino a raddoppiarlo. Grazie all'incremento di peso, la forza dei propri colpi risulterà aumentata di due gradi a discapito delle capacità motorie che verranno ridotte di due gradi. Il Jutsu ha una durata di due turni dopo il quale i suoi effetti cessano e può essere annullata prima qualora l'utilizzatore lo desideri. Non è possibile utilizzarlo più volte sullo stesso soggetto. In alternativa è possibile concentrare tutta la gravità in un singolo colpo fisico o Taijutsu, ricevendo sempre un bonus alla forza di due gradi e un malus motorio di due, in più potenziando il Taijutsu di un grado, il potenziamento funzionerà però soltanto con Taijutsu massimo di livello B.
Consumo: 8
Chakra Dai Kyuuin Jutsu - Assorbimento Superiore del ChakraVillaggio: Tutti
Livello: A
Tipo: Ninjutsu
La tecnica permette di assorbire il Chakra del proprio avversario. Dopo tre secondi di preparazione, una volta afferrato o comunque immobilizzato il nemico, l'utilizzatore sarà capace di esercitare su quest'ultimo una pressione tale da risucchiare moderatamente il Chakra della vittima sino a prosciugarlo, debilitando cosi' fortemente le sue condizioni fisiche. Non appena immobilizzato il bersaglio vedrà il proprio Chakra calare di quindici punti ad ogni Turno, e sarà soggetto ad un malus motorio di un grado durante il contatto. Per ogni Turno che passa il malus motorio aumenta di un grado ma una volta terminato il contatto svanisce. Ovviamente il Chakra assorbito si sommerà alle riserve dello Shinobi. Durante l'assorbimento l'utilizzatore non potrà ricorrere ad altri Jutsu, che non siano A Turno e questi ultimi devono essere stati attivati precedentemente all'utilizzo della tecnica. È possibile eseguire questa tecnica anche soltanto sfiorando il bersaglio, in questo caso però si assorbiranno soltanto otto punti Chakra. Si potrà sottrarre Chakra una sola volta a Turno in entrambi i modi.
Necessaria la "Chakra Kyuuin Jutsu - Assorbimento del Chakra" in Scheda.Consumo: N/A
Mushi Bunshin no Jutsu - Tecnica del Clone d'InsettiLivello: C
Tipo: Ninjutsu
Usando i Kikaichuu che vivono nel corpo del ninja è possibile creare un clone di sé stessi o di qualsiasi altra persona a scelta lasciando dunque totale possibilità d'inventiva al Ninja. Se vengono colpiti ritornano nella loro normale forma di insetti. Solo chi ha poteri visivi speciali come il Byakugan può riconoscerli non facendosi quindi distrarre. Esso potrà usufruire esclusivamente di Jutsu derivanti dalla propria innata, massimo di livello C, e non eventuali capacità e specializzazioni. Il clone d'insetti ha inoltre la peculiarità d'assobire quattro punti Chakra se entra in un contatto di almeno tre secondi con un altro Shinobi.
- Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione alcuni oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.Consumo: 4 (A Clone)
Una voce nella sua testa lo distolse dai suoi pensieri omicidi. Era stato il suo compagno volatile ad avvertirlo.
Qualcuno stava arrivando sulla strada maestra. Ad un centinaio di metri da loro. Prima non era riuscito ad avvistarlo. Molto probabilmente era un ninja di un certo livello, cercare di evitarlo avrebbe portato soltanto a problemi inutili. Era più opportuno vedere cosa volesse, il volatile lo avrebbe avvisato di eventuali trappole ma potevano contare su una soverchiante superiorità numerica. Se quel tizio pensava di attaccarli a faccia aperta, beh sarebbe morto nell'arco di pochi secondi. Pong si era rialzato e aveva ricominciato a correre verso il carro, per poi balzarci sopra ma Shimazu alzò una mano, il pugno chiuso. Il ninja puzzolente lo guardò con aria interrogativa.
Qualcuno sulla strada, ad un centinaio di metri da noi....Sta arrivando...Preparati...è un ninja secondo la mia evocazione...vestito di nero, mantello e due spade che gli escono dalle spalle...Davvero? È un idiota!! AHAHAh ora lo uccidiamo! disse sorridente Pong sbattendo le mani sulle cosce dalla contentezza.
Stai zitto imbecille. Speriamo che uccida te...questo si...Potrei provare a mandarti avanti da solo...uhmm no, se è un ninja forte meglio tenerti in vita fino alla fine...Pochi minuti dopo ecco apparire sulla strada il personaggio che la sua evocazione aveva avvistato. Era fermo e questo portò Shimuza a fermare il suo carro a circa trenta metri da lui.
Pong sorrise e scese dal carro insieme a lui. I cloni sparsi nella foresta intorno a lui erano in allerta.
Chi sei? Che vuoi??? Urlò Shimuza. In realtà non gli interessava, la sua mano era già appoggiata sull'elsa della katana, pronto ad uno scatto fulmineo per eliminarlo.
Piacere! Mi chiamo... L'uomo ebbe un attimo di esitazione poi annuì e riprese a parlare sorridendo.
Seiryu! Si mi chiamo Seiryu!Drago azzurro? Parafrasò Pong mentre si grattava un lato della testa, afferrava qualcosa tra i capelli, dio sperava non fosse una pulce, e la lanciava via.
Esatto! Sei a conoscenza dei quattro spiriti guardiani che proteggono le terre ninja dai malavagi invasori? Non pensavo fossi una persona colta!Oh, certo! Mia madre mi ha fatto studiare fin da piccolo i dei dello Shinto...Sono un vero fan! Piacere di conoscerti! Dove sono Suzaku, Byakko e Genbu?? Ridacchiava Pong. Shimuza era ammutolito dallo stupore per quella chiacchierata amichevole tra i due. Ancora peggio: Pong era diventato un esperto di teologia adesso??
Ah! Hai toccato un tasto dolente, mi sa che abbiamo un lutto in famiglia. Suzaku è disperso, Genbu va dietro alle sottane delle puttane di Iwa e molto probabilmente si è preso la sifilide mentre Byakko...Penso non sia ancora nata, sai? Disse l'albino passandosi una mano tra i capelli con aria affranta.
Cos...Ah, un vero peccato! E io che speravo di vedervi tutti al completo, magari con tutine colorate intonate ai vostri spiriti e in posa plastica! Davvero uno scempio che si siano ridotti così i tuoi compagni...Tra l'altro tu hai anche un occhio solo, che ti è successo all'altro??Oh, è una lunga storia, dovrebbero chiamarmi il Dokuganryu in effetti, ma preferisco Seiryu, è più classico sai? Sempre meglio tenersi i nomi con cui si è nati piuttosto che andare in giro ad affibbiarsene di nuovi, poi si perde credibilità!Scusate???....Che cazzo state facendo??Conversazione! Non trovi che sia una cosa educata prima di iniziare una battaglia? Potrebbe essere l'ultima volta che scambi due chiacchiere, assapora questo momento disse l'albino sollevando l'indice con tono ammonitore e facendo immediatamente irrigidire Shimuza sulla sua postazione.
Battaglia? Disse nonostante avesse ormai appurato che quello sarebbe stato l'esito della situazione.
Si, pensavi fossi venuto qui per parlare degli spiriti guardiani per sfizio? Tra l'altro non sono neanche del tutto convinto che tu debba preoccuparti di me...ma più del tuo compagno. Veramente una brutta gatta da pelare ti sei trovato come compare...Il sorriso dal volto di Pong si allargò ancora di più.
Stai parlando di me o di Ban che se ne sta là dietro a scaccolarsi?? AHAHA, dovresti spiegarmi per quale motivo ci vuoi mettere l'uno contro l'altro! Sei proprio un infame, drago azzurro!Beh il motivo è semplice. Non sono io quello che si è infiltrato sotto mentite spoglie e si spaccia per un bonaccione demente. Vero...Kimoto? O forse dovrei chiamarti anche io con il tuo soprannome...Chūkū mi pare fosse vero?Un silenzio gelido calò tra i tre. Shimuza saltò giù dal carretto, la katana che usciva dal fodero in un lampo cercando la gola del suo compagno. Chūkū, Ferita Vuota letteralmente. Il nome di un infame Mukenin conosciuto nelle Terre di Nessuno per uccidere le sue vittime attraverso una lenta scuoiatura. Un ninja che non lavorava con nessuno ed era famoso per succhiare ogni informazione ed ogni oncia di chakra dalle sue vittime. Pong rimase immobile, la lama della katana che sfiorava il pomo d'adamo.
Che cazzo sta dicendo??? Urlò Shimuza con aria isterica. Un rumore di passi alla sua destra e il ninja dai capelli rossi estrasse anche l'altra katana dal fianco puntandola diritta verso il ninja dai capelli bianchi che aveva, non sapeva neanche come, colmato quindici metri in pochi secondi. L'uomo alzò le braccia aprendo i palmi in segno di resa.
Ehi ehi, ho capito...tranquillo.E' vero quello che ha detto, Pong? Ban...aiuta... Un'occhiata sulla destra rivelò che la figura del ragazzo incappucciato sul mulo era improvvisamente sparito. Dove diamine era andato quell'altro?? Ah porca troia, se l'era data a gambe! Davvero? Non riusciva a crederci, sì poteva vederlo buttarsi nei cespugli senza voltarsi indietro...Quel sudicio infame!
Il ninja pelato fece spallucce.
Speravo che sarebbe durata di più...Un brivido gelido scese lungo la schiena dello spadaccino, improvvisamente i palmi cominciarono a sudargli mentre quello che per due settimane si era comportato come un perfetto idiota, ora lo guardava dritto negli occhi con aria mortalmente seria.
Stai ferm Iniziò ad urlare Shimuza prima di sentire una fittonata alla bocca dello stomaco. Sbatté le palpebre, l'aria uscì tutta dai suoi polmoni mentre si vedeva volare in aria per poi atterrare sull'erba di schiena.
Saidokikku - Calcio LateraleVillaggio: Tutti
Livello: D
Tipo: Taijutsu
Questo calcio è di rapida esecuzione, anche se non molto potente. Inclinandosi leggermente da un lato sarà possibile sferrare un calcio laterale che causerà danni lievi ma potrà spedire la vittima anche a parecchi metri di distanza, aggiungendo altri danni se questa viene colta impreparata, ad esempio mentre sta eseguendo un'attacco.
Consumo: 2
Tossì rotolando per un paio di metri nell'erba alta, la spada ancora salda in mano. Si rialzò usando la punta della a mò di bastona; sputò un bolo di saliva rossiccia.
Pensi che questo bas...L'esplosione fu fragorosa. La testa di Shimuza cadde al suolo in una miriade di brandelli di carne separata dal collo, là dove erano rimasti attaccati i pochi resti di una cartabomba. Pong abbassò la mano chiusa nel singolo sigillo che aveva attivato l'esplosivo.
Ahiaiaiahai! Devo confessarti che sei molto bravo ad uccidere senza farti vedere. Come hai fatto? disse l'albino applaudendo lentamente.
Prima, mentre gli stavo dando fastidio, ho pensato fosse il momento giusto...Se...Pong scrollò le spalle, qualcosa scricchiolò dentro di lui, si era strappato una ciocca di capelli e il suo corpo aveva cominciato a mutare rapidamente. Un attimo dopo l'uomo davanti a lui divenne completamente un'altra persona.
Se non fossi arrivato tu, ora avrei concluso tranquillamente la mia missione...Shikabane Bunshin no Jutsu - Tecnica della Clonazione del CadavereVillaggio: Iwagakure no Sato
Livello: A
Tipo: Ninjutsu
Questa tecnica è terribilmente conosciuta come una delle tecniche proibite dalla metodologia più disgustosa. Infatti non è per i deboli di stomaco, letteralmente, perché necessiterà da parte dell'utilizzatore di divorare il cervello di una persona ancora in vita per assimilarne conoscenze e aspetto a comando. La tecnica infatti permette, una volta finito il pasto, di essere riutilizzata in qualsiasi momento, pagando di nuovo il consumo di Chakra, per trasformare permanentemente il proprio corpo in quello della persona divorata, assumendo perfettamente il suo aspetto, persino la voce e il Chakra saranno uguali. Inoltre la tecnica è molto potente perché permetterà all'utilizzatore di mantenere intatti i ricordi del soggetto divorato, così da rendere quasi impossibile anche per persone vicine alla vittima, distinguere la copia dall'originale. L'utilizzatore può tornare al proprio aspetto originale quando lo desideri, necessando soltanto di procurarsi una ferita di lievissima entità, come strappandosi un ciuffo di capelli o quant'altro, per stimolare la regressione della trasformazione.
Consumo: 15
Il corpo esile ed atletico di Pong era stato sostituito da un bestione alto due metri, spalle e braccia large e muscolose, lunga barba nera e testa calva. L'uomo fece una smorfia, poi sputò di lato. Supaku rise di rimando, annuendo con soddisfazione.
Come hai fatto a sapere che ero io?L'albino si grattò un lato della tempia.
Avevo delle fonti ma, sarò sincero, era stato un bell'azzardo... In realtà era la verità, la Voce aveva fornito soltanto l'ipotesi che un contratto simile fosse stato assegnato a lui. L'azzardo però non era stato lanciato senza supporto da delle informazioni più solide del semplice intuito. Alcune fonti della Voce avevano riportato che il covo di Kimoto era vuoto e che nei pressi di Tori era stato trovato il cadavere di un uomo con le sembianze sfigurate, il corpo aveva riportato esattamente le ferite tipiche che Kimoto operava sulle sue vittime, quando poteva prendersela comoda. Inoltre poche settimane dopo dalla data della morte presunta di quel cadavere, la carovana con i tre mukenin doveva essere partita sempre grazie a quelle informazioni. Non era molto, poteva essere un grosso azzardo e lasciare Supaku a cavarsela in un tre contro uno improbabile ma ultimamente a lui non importava mettersi in queste situazioni. Se ci avesse visto giusto, si sarebbe dato una bella pacca sulla spalla dandosi del genio ribelle, se ci avesse visto male avrebbe giocato con la morte ancora una volta. Era pronto a tutto.
Mi sono sentito fortunato e ho deciso di puntare...a quanto pare dovrei cambiare il mio soprannome nel "Genio Ribelle" altro che Seiryu...L'omone si lasciò sfuggire una breve e grassa risata.
Non ci credo.... disse scuotendo la testa.
Il silenzio regnò tra i due per qualche minuto, solo il rumore del vento che muoveva i fili d'erba si poté udire.