Addestramento Ishui Baitei

▪ Ishui, tornato dopo settimane nella sua nuova patria, aveva finalmente ritrovato equilibrio nella sua routine quotidiana dopo la sua ultima missione nel Paese dei Demoni. L'assalto al tempio a cui aveva partecipato, scontrandosi contro Haruakira Uchiha, si era dimostrato più difficile del previsto anche se il Bruno in quell'azione era riuscito ad ottenere tutto ciò per cui si era mosso: un bel gruzzoletto di tintinnanti ryo. Oltre al mero aspetto economico il Baitei era riuscito ad accaparrarsi anche dei nuovi giocattoli molto interessanti nella forma di una coppia di tirapugni molto molto speciali. Anche il suo rapporto con Arima, dopo la missione svolta in maniera congiunta, sembrava essersi disteso se non si considerava che il più grande freno alla loro amicizia era composto dalla diffidenza nei suoi confronti del Manipolatore del Doton.
La vita all'interno del covo per il giovane di Oto proseguiva normalmente seppur lo stesso non aveva ancora incontrato colui che l'aveva introdotto alla via del male: Kohaku. Il Kyufu gli aveva promesso soldi e potere in cambio dell'impressione del Segno Maledetto. Per il momento le promesse del suo talent scout non erano state ancora tradite grazie all'Iwa no Isan da lui insegnatogli che si era rivelato essere molto utile durante il suo scontro. All'interno del covo, però, Ishui aveva trovato un nuovo Senpai nella figura di Hagoromo, il capo scientifico dell'associazione.
Quest'ultimo impressionato dall'eccellente Controllo del Chakra dimostrato dal Bruno aveva deciso di prenderlo sotto la sua ala, facendosi pagare profumatamente, per insegnargli tutto ciò che c'era da sapere sull'Arte Medica. Come assistente della Mano Blu il Baitei era tornato al lavoro immediatamente assistendolo in trapianti ed innesti per testare tutte le idee più folli che passavano nella mente dello scienziato. La vita frenetica nelle Terre di Nessuno per il Bruno trascorreva tra un controllo sulle condizioni di salute del nuovo Mukenin in cerca di poteri ed uno studio teorico delle pratiche mediche più comuni. "Prima o poi riuscirò a fare a meno di Hagoromo ed a quel punto potrò fare i Big Money!" Si diceva sempre Deshi, come lo chiamava la Mano Blu.
Durante un assonnatissimo sabato mattina, mentre si preparava per cominciare la sua giornata di lavoro, Ishui aveva raccattato il candido camice dall'attaccapanni vicino alla porta quando aveva notato un piccolo rotolo posto sul pavimento. Incuriosito il giovane del Suono aveva raccolto il piccolo cilindro mentre aveva già un braccio all'interno del suo camice da laboratorio. Una breve concentrazione tenendo gli occhi chiusi era servita al giovane per ascoltare tutto intorno a sé ed assicurarsi che nessuno lo stava spiando. Quel gesto, oramai, era diventata quasi un'abitudine automatica. Il rotolo era piccolo, con un altezza di quasi cinque centimetri ed un diametro di quasi un centimetro. Avvicinandosi alla scrivania disseminata di tomi sulla medicina ninja il Manipolatore del Doton aveva cominciato a leggere con attenzione le poche linee di testo vergate con evidente cura. «Ci vediamo domani, alle dieci, nel posto in cui hai abbracciato l'Eredità della Roccia.» Con un sorriso il Baitei aveva accolto la notizia mentre odorava la pergamena con attenzione. "Per fortuna non ci ha spruzzato il suo profumo..." Aveva pensato con un ghigno prima di continuare: "Sarebbe stato non proprio appropriato... Oltre che inquietante."
Gettando uno sguardo all'orologio sul muro l'ex-Special Jounin si era accorto di essere in ritardo. Così, posando il messaggio di Kohaku all'interno di una tasca del camice, si era diretto a svolgere la sua routine quotidiana fatta di esperimenti, amputazioni, decessi, trapianti e chi più ne ha più ne metta. Non c'era freno all'immaginazione del suo superiore: la Mano Blu da molti era considerato alla stregua di un pazzo mentre per altri quell'uomo era l'essere più vicino a dio.
Il giorno seguente Deshi si era diretto con impazienza verso la caverna in cui si era incontrato tempo prima con il suo superiore. La camera era proprio come lo stesso Ishui la ricordava. Ben levigata e quasi perfettamente circolare. Ancora una volta il Bruno si era presentato al loro incontro con qualche minito d'anticipo anche se stavolta non era stato scortato li da nessun membro del covo. "Non è ancora arrivato..." Aveva constatato notando l'assenza del Kyufu e la camera apparentemente totalmente vuota. "Cosa posso inventarmi per passare il tempo?" Si era quindi chiesto il giovane uomo da sempre molto suscettibile alla noia. Così per ricordare i bei vecchi tempi aveva raccattato un sassolino da terra cominciando a giocherellare con esso immettendo al suo interno piccole quantità di chakra Doton in modo da andare a creare una patina colorata sulla superficie rocciosa. "Questa mossa con le ragazze alla taverna è sempre molto efficace!"

▪ Il Baitei aveva cominciato a giocare con la sua pietra colorata rigirandosela nella mano destra e passandola, come un prestigiatore, tra le dita. La sua mente stava divagando godendosi i suoi ultimi momenti di svago prima di dover cominciare a concentrarsi sul serio. Tuttavia i suoi momenti liberi erano durati ben poco essendo stati interrotti dall'apertura della porta. Quest'ultima era stata aperta con forza andando a sbattere contro la parete di roccia. Di scatto, il Manipolatore del Doton aveva cominciato ad incanalare il proprio chakra pronto a difendersi dall'intruso che aveva invaso la stanza gridando il suo nuove. "Cazzo... Non ho portato le armi con me!" Si era detto mentre l'uomo dai capelli candidi gli si avvicinava chiamandolo per nome. Questo indossava un leggero kimono bianco e blu con una benda che gli copriva l'occhio sinistro.
Il sorriso del nuovo arrivato continuava a mettere l'ex-Special Jounin in allarme fino alla completa incredulità quando l'albino si era presentato come Kohaku... Anche se non si trattava del vero Kohaku che in realtà era morto... Con una smorfia sul viso Ishui aveva continuato a far parlare il suo interlocutore tenendo i sensi il più acuti possibile. Il monocolo intanto aveva continuato la sua spiegazione sullo scambio di persone chiedendo anche del suo fido Arima. Il Bruno aveva continuato a guardare l'uomo ammutolito che ora si sedeva difronte a lui con le gambe incrociate in una posizione estremamente scomoda. "Ma chi l'ha fatto entrare a questo?" Si era chiesto mentre valutava l'ipotesi che si potesse trattare di un contorto scherzo di un suo collega impegnato a giocare con la memoria di un povero malcapitato.
L'albino aveva detto di chiamarsi Supaku Handoru e si proclamava il ninja di Suna che aveva ucciso Kohaku Kyofu qualche tempo prima. Tutto ciò, stando al racconto, per inscenare la sua morte difronte a dei Mukenin che desiderava uccidere. Tutto questo, però, si era rivelato un piccolo fiasco dato che anche in questo modo non era riuscito a terminare la sua missione. "Sfigatoooo..." Aveva pensato il Ragazzo di Oto mentre Supaku si era detto come il numero due dei perdenti. Dopo di ciò il discorso dell'Handoru era andato a puntare per una seconda volta su Arima. A queste parole il Baitei aveva cominciato ad esser attanagliato dai dubbi: "Che palle forse sei proprio Kohaku... Stai sempre a parlare di quel rospino!" Aveva pensato con una puntina di gelosia prima che il discorso del Mukenin si faceva di nuovo interessante.
Kuhaku, o meglio Supaku, aveva detto che era li per assolvere alla promessa che gli aveva fatto durante il suo reclutamento e che finalmente per lui era il momento di insegnargli la Chakra no Kyshin. Prima di ciò, però, si era detto un libro aperto pronto ad ascoltare ed a rispondere a qualsiasi domanda posta dal Manipolatore del Doton. Il sorriso sul volto dell'Albino fu ricambiato dall'ex-Special Jounin che aveva approfittato per chiedere: «Ma è vero che quelli con i capelli molto chiari come te hanno i peli del pube bianchi?» Il sorriso angelico aveva continuato ad insistere sul volto del Ninja di oto mentre i sui occhi guizzavano attenti cercando di cogliere ogni minimo gesto del suo interlocutore. «Ma quando ti guardi in bagno non hai mai preso il tuo pene per quello di tuo nonno?» Senza lasciar possibilità di replica al suo ospite Ishui aveva continuato, stavolta con un subdolo giochetto mentale. «Beh a parte questo, per cui penso che potrei chiedere ad Arima, volevo chiederti qualche informazioni sulla serata in cui sei penetrato ad Oto per reclutarmi...» Una pausa prima di continuare stavolta assumendo un tono di voce il più disteso possibile. «Fu molto difficile scappare insieme dalle mura del Villaggio e seminare tutti i nostri inseguitori. Come si chiamava la tecnica Fuuton che hai usato per abbattere le prime guardie che ci sono venute addosso?» Lo sguardo serio del Bruno indugiava sul suo interlocutore in attesa di una risposta. Se il nuovo venuto fosse stato un impostore avrebbe provato a rispondere alla domanda con sicurezza non potendo conoscere le vere dinamiche della fuga a cui il Baitei era andato incontro. "A noi due..." Aveva pensato alla fine in attesa della risposta dell'Handoru.

▪ Il Baitei aveva terminato la sua prima domanda, quella dettata dal suo più profondo senso di conoscenza, scontrandosi con la reticenza del suo interlocutore di scendere più sul piano personale. La risata dell'albino era stata, però, intervallata con uno strano ghigno istantaneo. Ishui aveva notato di sfuggita quel gesto mentre il suo interlocutore continuava a parlare scoprendo immediatamente il suo bluff. L'Handoru si era passato una mano tra i capelli ritrovati prima di continuare con la storiella della prova. "Ho una parola per quelli che fanno queste """prove"""... Però non posso dirla per rispetto di tutte le troie sue rispettabili colleghe." Aveva commentato tra se e se il Manipolatore del Doton prima di aggiungere: "Se fosse stato così bravo a raccontar cazzate anche la prima volta che ci siamo visti ora la situazione sarebbe stata mooolto diversa."
Subito dopo Supaku aveva deciso di mostrare al suo allievo l'unico Jutsu che aveva utilizzato durante il loro primo incontro. Infatti, dopo aver lanciato un ciottolo di lato, il Mukenin aveva composto un singolo sigillo per andare ad utilizzare quella che Ishui aveva interpretato come una bolla temporale. Il piccolo sasso appena lanciato aveva cominciato a muoversi al rallentatore mentre l'ex-Kohaku chiedeva al suo compagno se ricordasse qualcosa.
Subito dopo l'albino aveva continuato premurandosi di ottenere la più totale discrezione del Baitei per quella che considerava una delle sue tecniche più forti. Con serietà il Genio del Doton aveva risposto: «Fidati...» Aveva detto mentre, perdendo ogni traccia di serietà, apriva la bocca in un enorme sorriso e chiudeva l'occhio sinistro per fare un esageratissimo occhiolino. Subito dopo la situazione si era fatta leggermente inquietante quando l'Handoru aveva cominciato a parlare di una sua "ascesa". "Merda... Ora ho capito! Sto babbeo è entrato in una setta!" Preparandosi a rifiutare la conversione alla nuova setta Ishui aveva visto Supaku chiudere gli occhi prima di cominciare a mutare ottenendo due paia di corna sulla testa. Oltre a questo i suoi occhi erano stati contornati da uno strano alone rossastro con pupille strette e decisamente rettiliformi. L'ultima domanda dell'ex-Ninja era stata chiara e concisa. Ed il Bruno sapeva dentro di se di non aver più grandi motivazioni per dubitare del suo interlocutore. Così, preso dalla foga, aveva cominciato a valutare l'aspetto del Bandito.
Finalmente l'ex-Shinobi di Oto aveva deciso di sedersi, lasciandosi cadere al suolo prima di incrociare le gambe in una posizione decisamente più comoda di quella usata dal suo interlocutore. «Non avevo mai visto questa particolare tipologia di Segno Maledetto...» Aveva detto il Baitei mentre allungava con curiosità una mano verso le corna dell'alleato con la speranza di poterle toccare almeno un pochino per saggiarne la consistenza e la durezza. «Certo queste non sono le prime corna che vedo a seguito di una mutazione...» Aveva continuato squadrando il volto dell'Albino da tutte le angolazioni. «Ma sono di sicuro le più particolari.» Aveva sentenziato notando, tuttavia, che quelle non erano le solo differenza dalla solita attivazione di un eventuale secondo stadio. Inoltre, come poteva un Ninja, per quanto di grande talento come si era dimostrato Supaku poter attivare il secondo stadio con tale facilità senza ricorrere all'utilizzo di quello principale.
«Dimmi un po', cos'è questa particolare mutazione?» Così dicendo aveva atteso un secondo prima di dire: «Potrei studiare questa forma?» Il sorriso angelico nascondeva come sempre i suoi intenti più pazzerelli e depravati. «Dopo il nostro primo addestramento Hagoromo mi ha contattato per darmi la possibilità di diventare suo allievo. In questo momento ho appreso, e sto apprendendo, al meglio delle mie capacità le abilità mediche di base per avere, in futuro, possibilità di diventare il nuovo Mano Blu... Ad esempio potrei farmi chiamare "La Mano Marrone"...» Un attimo di pausa prima di continuare: «Forse meglio di no.» Si era detto dato che quel nome gli faceva pensare alla terribile evenienza di un bagno pubblico sporco e senza carta durante un potentissimo attacco di cacarella. «Ad ogni modo, per terminare i preliminari... Diciamo che per il momento mi fido di te.» Una pausa prima di continuare: «Ma prova a fottermi e ti tagli le corna, Ok?» Un sorriso smagliante aveva accompagnato quest'ultima affermazione che era stata detta più con simpatia che con evidente intento bellico.

▪ Supaku aveva cominciato a spiegare al Bruno il motivo della sua particolare trasformazione in cervo a primavera. Grazie all'impressione del Segno Maledetto l'Handoru era riuscito ad ascendere alla forma di un Drago dalle lunghe corna. A quanto pareva dalle parole del Mukenin la situazione doveva essere straordinariamente più complessa di quanto spiegatagli ma a nessuno dei due interessava gran che, al momento, perdersi in chiacchiere. Così, dopo aver battuto le mani, come a voler richiamare l'attenzione di un alunno altamente indisciplinato, l'Albino aveva dato il via all'addestramento per l'apprendimento della Chakra no Kyshin.
Dopo un momento Pantene molto "Swish swish Bitch" in cui il Bandito si era passato le mani, per l'ennesima volta, tra i capelli questo aveva afferrato due sassi ed un legnetto. Le due piccole pietre era state utilizzate come delle pedine durante la spiegazione per il funzionamento della tecnica. Il primo dei due sassolini venne piazzato dinanzi all'oratore prima di venir circondato da una serie di cerchi concentrici. La roccia stava a rappresentare l'utilizzatore della tecnica che emettendo costantemente onde di chakra sarebbe stato in grado di controllare un area di cinquanta metri grazie a queste emissioni.
Posizionando, poi, il secondo sassolino, a qualche centimetro di distanza dal primo, cominciò a disegnare onde che partivano da quel secondo soggetto. Le onde così prodotte sarebbero, state in grado di rimbalzare sulle fonti di chakra tornando indietro per riferire dimensioni e posizioni del soggetto percepito. Per sfortuna non era possibile, con questo processo, riconoscere anche i Ninjutsu avversari per la loro natura instabile. «Ok.» Aveva esordito il Baitei annuendo con aria un po' pensierosa. «Quindi possiamo paragonare questo processo alle onde sonore dei delfini?» La domanda dell'ex-Special Jounin era stata seguita da una pausa di un paio di secondi prima di continuare con la sua spiegazione. «Si, anche i pipistrelli sono in grado di utilizzare l'ecolocalizzazione ma sono così... Sgraziati..» Aveva detto riflettendo seriamente sulle sue parole. «Dai sono dei topi con gli orecchioni e delle ali... Non sei d'accordo con me?»
Scuotendo le spalle il Manipolatore del Doton aveva terminato di divagare per continuare a discutere seriamente, per quanto gli fosse possibile, di ciò che stava andando ad imparare. «Con questa tecnica sarebbe possibile vedere anche in condizioni proibitive? Diciamo in condizioni di scarsa luminosità o in tecniche che utilizzano il fumo?» Aveva chiesto prima di aggiungere a voce leggermente più bassa: «Ad esempio tecniche come quella usata dal nostro caro amicone il Rospinovolperino. Il chakra di Jutsu come quello, che coprono una vasta area, non dovrebbe rappresentare un impedimento, vero?» Sperando di aver trovato la soluzione alla sua debolezza nei confronti delle tecniche e delle armi capaci di limitare la visuale l'ex-Ninja del Suono aveva sorriso maliziosamente. "La mia vendetta si fa sempre più vicina... Anche se ora mi sta simpatico quel babbeo che non regge l'alcool." In attesa di una risposta da parte del Drago Ishui aveva continuato a gustare il gusto dolce-amaro, per citare una famosissima hit del passato, della vendetta.

▪ I due amichevoli amici avevano cominciato a discutere tra di loro in merito a quale fosse il più bell'animaletto dotato di sonar preferito. L'Albino aveva proposto come vincitore della categoria "Best Sonar User" i pipistrelli, i topiccioni. Intanto il ragazzo di Suna aveva ripreso le sue normali sembianze tornando al suo aspetto più umano e meno serpentino. Il volto di Supaku si era disteso in quel momento mentre decideva di andare avanti nella loro missione. L'Handoru aveva quindi cominciato a spiegare l'utilizzo della tecnica insegnandogli anche un'immediata strategia di utilizzo con l'ausilio delle palle luce. La percezione, infatti, andava ben oltre i normali sensi, come la vista o il gusto, perché sarebbe stato come percepire con l'intero corpo. Proprio per questo essa non poteva esser impedita da terzi a meno di non impedire l'utilizzo del chakra in generale.
Dopo aver giocherellato un po' con il legnetto che aveva tra le sue mani il Mukenin aveva deciso di cominciare dalle basi. Per prima cosa l'Albino aveva chiesto se il Baitei fosse pratico con il controllo del chakra. Infatti il primo aveva deciso di cominciare l'addestramento con quello. «Sisi...» Aveva detto il Brunetto mentre annuiva deciso. Utilizzando lo stesso principio usato con il controllo del chakra per camminare sulle pareti Ishui doveva andare a raggiungere il soffitto prima di attaccarsi ad esso tramite la nuca. Ciò, perché, la pelle dello scalpo non era una delle superfici più comode su cui andare a piazzare il proprio chakra anche a causa dell'enorme affollamento della zona tra i vari capelli e l'ampiezza della zona.
Con un sorriso largo e leggermente cattivello il Genio del Doton aveva commentato: «Quest'esercizio doveva esser semplicissimo per te quando indossavi ancora l'identità di Kohaku.» Non potendo più trattenersi il giovane ex-Special Jounin aveva cominciato a ridere di gusto mentre si alzava in piedi e si stiracchiava.
Con un paio di colpi decisi sulle sue chiappe il Ninja di Oto aveva provato a togliere la polvere che si era attaccata alla stoffa distesa sul suo culo sodo. A passi decisi e baldanzosi il Baitei si era spostato verso il muro prima di concentrare il chakra nella pianta dei propri piedi. "Andiamo!" Concentrando le energie, com'era solito fare ormai dai tempi dell'accademia, il Manipolatore della Terra aveva poggiato i due piedi sulla parete cominciando a passeggiare amabilmente prima in orizzontale poi a testa in giù. «Ora si che mi sento super intelligente.» Aveva detto al suo maestro facendo riferimento al grande afflusso di sangue che aiutato dalla forza di gravita si stava facendo strada verso il suo cervello.
Piegandosi come a voler toccarsi le punte dei piedi con le dita l'ex-Special Jounin aveva concentrato il suo chakra all'interno degli arti superiori in modo da poter restare "appeso" al soffitto. Con uno sforzo dei bicipiti l'energumeno si era issato fino a toccare con la sommità del capo, in cui stava spostando il suo chakra, il soffitto. In questo modo il Bruno sperava di poter lasciare la presa con le mani non appena la testa avrebbe fatto presa con il tetto roccioso.

▪ Ishui era riuscito sin dal primo tentativo a rimanere attaccato al soffitto mediante il suo chakra. I capelli del Bruno si erano inizialmente appiattiti tra capo e roccia prima che la situazione si assestasse. Infatti, subito dopo il Manipolatore era rimasto attaccato alla parete orizzontale grazie ai suoi capelli che si erano rizzati come i peli di un istrice. In quello stato il ragazzo di Oto aveva cominciato a muovere le gambe toniche nel tipico stile di nuoto "a rana". La scenetta durò per ben cinque secondi prima di essere interrotta dall'Albino che si era complimentato con il Baitei per il suo ottimo controllo del chakra. «Nulla di sorprendente?» Aveva risposto il Bandito all'ultima illazione dell'Handoru mentre si lasciava cadere verso il suolo con un gesto atletico. Arrotolandosi nell'aria in una sorta di salto mortale Ishui aveva intenzione di arrotolarsi su se stesso per andare ad atterrare sulle mani in verticale. L'esecuzione era riuscita egregiamente fino al momento dell'"apertura".
In quel momento, intatti, il Manipolatore del Doton era andato a compiere il gesto troppo in fretta tanto da sbilanciarsi leggermente con le gambe. Entrambe le mani erano state poggiate al suolo mentre l'ex-Special Jounin stava richiamando il chakra nei palmi per frenarsi in verticale. In quel momento, però, successe l'impensabile. La mano sinistra, infatti, a causa del leggero sbilanciamento aveva toccato il terreno con una frazione di secondo di ritardo. Questo scarto, seppur ridotto, aveva fatto destabilizzare il Ninja del Covo che, dopo un semi-giro su una mano sola si era trovato ad impattare di naso con il duro terreno roccioso. «Ca...» Aveva detto mentre la botta lo zittiva. Rosso in viso, sia per la botta sia per la vergogna, il Bruno si era rialzato mentre già componeva i sigilli utili per attivare la forma più basilare di Shōsen Jutsu a sua disposizione. Aveva detto mentre passava la mano destra sul naso fermando l'emorragia e ringraziando che il suo nasino non si fosse rotto.

Una volta terminata la cura accarezzandosi la testa il Ninja Medico aveva sorriso, sperando di non avere sangue sui denti, mentre diceva, con aria baldanzosa: «Tutto calcolato... Non sai che figurone ci faccio alle feste con questa mossa.» Il Mukenin di Suna, tuttavia non era parso in apprensione per il suo collega sbadatello dicendosi pronto a passare alla fase successiva. Per questo allenamento Supaku doveva andare ad evocare una tempesta di polvere e sabbia intorno all'ex-Ninja di Oto. Quest'ultimo, grazie al suo controllo del chakra, doveva riuscire a catturare le polveri rimaste in sospensione nell'aria alla fine della tecnica con tutto il suo corpo. Grazie a questo esercizio il Baitei doveva riuscire a spargere in egual modo il chakra all'interno di tutto il suo corpo fino a ricoprirlo con una patina leggera ed invisibile.
Infine, l'Albino aveva consigliato al Genio del Doton di immaginarsi come immerso nella melassa, seppur Ishui non conosceva quella parola avendo capacità culinarie pari a "posso bruciare un piatto di ramen istantaneo". Il secondo consiglio, lanciato come aiuto misericordioso in risposta allo sguardo perso ed assente dell'allievo, invece, si era dimostrato molto più significativo ed utile. Immagina di espellere grasso dai pori, o di scoppiare tanti brufoli tutti sparsi sul corpo. Soprattutto quella prima idea aveva attirato l'attenzione del Bruno che sin da bambino era stato "grassottello" nonostante gli allenamenti da Shinobi e la vita di campagna l'avessero poi aiutato. «Ci sono...» Aveva detto il ragazzo mentre l'Handoru componeva i pochi sigilli utili alla creazione della tempesta di sabbia.
Chiudendo gli occhi l'ex-Special Jounin aveva tentato di affinare l'udito in attesa della fine della danza che coinvolgeva vento e terra. Non appena l'ululato del vento e lo stridio delle polveri si erano placate il Manipolatore aveva cominciato a concentrare il chakra in tutto il suo corpo cercando di farlo penetrare in ogni poro, in ogni cellula ed in ogni zona, anche in quelle più intime e segrete. Con un respiro profondo aveva continuato quest'esercizio sperando di riuscire nel proprio intento.

▪ Una volta che la tempesta di polvere si era placata il Baitei aveva continuato ad accumulare chakra all'interno della sua epidermide con l'intenzione di attrarre a se tutte le particelle di polvere presenti nell'aria. Quando anche gli ultimi granelli si erano posati al suolo Supaku sembrava aver osservato Ishui apparentemente con uno sguardo divertito mentre lo stesso Manipolatore si guardava le mani ed il corpo scoprendosi quasi un perfetto stereotipo razziale di Kumo. Trattenendo una risata l'ex-Special Jounin di Oto aveva cominciato ad ascoltare il suo Sensei. Questo aveva cominciato nel migliore dei modi congratulandosi con il Bruno per il suo controllo del chakra invidiabile per poi cominciare ad elencare le criticità della sua esecuzione.
Mentre l'Andoru cominciava ad elencare i problemi il Genio del Doton aveva rilasciato il suo controllo del chakra su tutto il corpo facendo cadere tutta la polvere che gli si era depositata addosso. «Ok...» Aveva detto, infine, il Baitei mentre annuiva con solennità in risposta alle parole dell'Albino. Il problema erano state le porzioni del suo corpo in cui le ossa erano molto più abbondanti dei muscoli. Quella spropositata quantità di materiale scheletrico aveva formato una sorta di scudo refrattario per le infiltrazioni di chakra utili per il superamento dell'esercizio.
Ancora una volta il Ninja Medico doveva provare a vestire i panni di un ragazzo di Kumo stavolta, però, con maggior decisione. "Round 2, ragazzo..." Si era detto sorridendo mentre Supaku componeva per la seconda volta i sigilli necessari per l'utilizzo della sua tecnica Fuuton. «Vorrei...» Aveva cominciato a dire, sfruttando un pessimo tempismo, quando la tempesta di polvere aveva cominciato ad infuriare ed i primi granelli di polvere e sabbia gli si erano infilati nella bocca riempiendola completamente. "Forse meglio aspettare..." Si era detto mentre cominciava a raccogliere le energie necessarie in tutto il suo corpo con una particolare attenzione per le zone in cui il materiale osseo era predominante. "Maledetta patella, non mi sei mai piaciuta..." Aveva detto ripensando alle sue bellissime e proporzionate ginocchia. "E poi perché dovremmo chiamarti rotula se sei un triangolo, anatomisti menzogneri." Aveva sentenziato come ammonimento alla composizione del suo corpo mentre ancora continuava ad utilizzare il suo chakra come una calamita per polvere e silicio.


. «.» "."