Missione Supaku Handoru

E adesso che c'è?? Urlò alla porta chiusa della sua stanza lanciandovi contro la ciotola semivuota di riso che stava mangiando. La porta si aprì per far spuntare la figura del Segugio che prese in pieno la ciotola sul viso. Il ninja grassottello cominciò a tremare per la rabbia. Perchè?...Perché? Borbottava con aria piagnucolosa.
Supaku si tirò in piedi con un rapido movimento delle anche. Ridacchiava. Afferrò la ciotola dalla faccia di Tonbo e ricominciò a mangiare il riso rimasto sul fondo con le bacchette di legno come se nulla fosse. Ogni tanto afferrava qualche chicco di riso dalla faccia dello stesso Tonbo con rapidi movimenti delle mani.
La Mano ti ha convocato per questa....per questa...la vuoi smettere??? Disse il ninja schiaffeggiando le bacchette di lato ed indietreggiando. Supaku non gli dette tregua, avvicinandosi a lui con le bacchette sollevate che ticchettavano l'una contro l'altra con un malvagio sorriso sul volto. Non ho ancora finito di mangiare...vieni qui! Urlò mentre si lanciava in avanti con le bacchette sollevate. Il grasso ninja emise un urletto con la mani sul viso mentre cominciava a correre via. Supaku lo inseguì per qualche metro poi si fermò ridendo.
Ahahaha...è bello chiacchierare con te Tonbo! disse agitando la mano e tornando nella sua stanza. Il sushi ordinato dalla mensa non era dei migliori ma era sempr meglio di quello che avrebbe potuto trovare in superfice. Il Covo non era un posto noto per spendere pochi soldi e le recenti scoperte mediche unite all'eliminazione della Kuroi avevano aumentato il mercato a disposizione e risollevato le sorti economiche dell'organizzazione che ora sembrava più ricca che mai, al punto da potersi permettere persino il sushi nella mensa.
Si rilassò mentre ricominciava a mangiare. Sentì il rumore di passi provenire dal corridoio si girò pronto per colpire Tonbo con la sua bacchetta a mò di Kunai ma quello sporse soltanto la mano in cui impugnava un rotolo dal colore rosso scuro. Corrugò le sopracciglia.
Priorità massima eh? Ahhhhh sospirò mentre tornava a mangiare, stavolta con un ritmo più accelerato del solito. Ingurgitò quanto più sushi possibile in una manciata di colpi di bacchetta e poi si sollevò dalla sedia rapidamente quasi facendola cadere di lato.
Neanche cinque minuti potevate darmi eh?
E' una emergenza...devi rintracciare Yutaka e...beh se riesci a portarlo da noi bene, sennò uccidilo...e poi portalo da noi ovviamente...il cadavere intendo...
Sisi, ho capito...e perché non mandano te, non ti chiamano il Segugio per nulla...o forse ti hanno soprannominato così perché ti piace giocare al riporto? disse strappandogli il rotolo di mano con un gesto rapido.
Non sarà necessario impiegare esperti per rintracciarlo, dai nostri rapporti è fin troppo facile da trovare...il problema è...
Supaku non lo fece finire che si era girato sul tavolino e con un colpo di mano aveva rovesciato sul pavimento i piatti sporchi e le bacchette, lasciando incolumi soltanto la boccetta del saké e un bicchierino. Afferrò la bottiglia le trangugiò in un secondo poi la lanciò a terra con un gesto secco, mandandola mille frantumi. Tonbo si era fermato per via del fracasso, leggermente irritato dalla mancanza di attenzione.
Allora! Srotolò la pergamena sul tavolo. Non era molto lunga, insieme ad essa c'era un fascicolo.
Dove sta l'allegato? disse sollevando la mano con un gesto irritato e facendo schioccare le dita senza neanche voltarsi. Tonbo pose nelle sue dita il sottile fascicolo.
Eccolo, abbiamo qualche informazione...Ad ogni modo...cooome stavo dicendo prima ehm ehm...Il difficile non è trovarlo ma...fermarlo ecco...
Grazie ai venti! Quindi non avrò problemi a cercarlo...Beh siete un poco disperati se siete disposti a giocare anche con il suo cadavere, non si tirano fuori meglio le informazioni da un corpo vivo? Ahhh lascia stare...deve essere un bell'osso duro se pensano che potrei avere delle difficoltà a catturarlo vivo...Uhmmmm
Yutaka E' un osso duro, è sempre stato molto difficile da gestire, e con la vecchiaia non è migliorata la sua testardaggine. Era famoso per non fallire mai una missione...E' un peccato che tu non abbia avuto modo di conoscerlo, molto probabilmente sareste andati molto d'accordo...
Cosa vorresti dire?
Aveva un senso dello humor tutto suo...te ne accorgerai, di solito non inizia un combattimento senza prima scambiare qualche chiacchiera...E poi era uno dei migliori in termini di Arti Magiche...Ricordo una volta quando dovette eliminare un signore della guerra, quello stronzo si era asserragliato dentro un castello diroccato ma Yutaka arrivò davanti al castello da solo contro trenta uomini...gli bastò un Sigillo dicono...quando io arrivai ed ebbi modo di vedere ciò che era rimasto del cast...
Sì, sì, ho capito è un tipo tosto e figo, stai attento che stai bagnando i panatoloni da quanto sei eccitato di parlarne...
Sospirò aprendo il fascicolo sul tavolo facendo fuoriuscire una piccola fotografia e un paio di fogli scarni. Sotto di essi stava un plico di cinque pagine graffettate che recava numerose cancellature a pennarello nero su alcune parti del documento.

Davvero abbiamo la censura sulle missioni che ha svolto? Cazzo, sono io...devo riprenderlo e non vogliono farmi sapere che ha fatto? Si è anche reintegrato il figlio di puttana...cosa non si fa per avere salva la pellaccia eh? disse sfogliando rapidamente le cinque pagine e cercando di carpire alla buona cosa contenessero. Avevano lasciato fuori poco, come aveva svolto la missione, quali jutsu aveva usato ma nulla sull'obiettivo e sul quando, dannazione. C'erano però informazioni sufficienti per farsela nelle braghe.
Heeeeeeheh...Ha sia lo Youton che il Mokuton? Cazzo...Questo si è che un vero Maestro nelle Arti Magiche...AHAHAH Sarà un bello scontro...
Te l'ho detto che era un osso duro...preferiremmo l'opzione da vivo ovviamente, ma fin'ora ogni shinobi che ha cercato di non fargli troppo male è rimasto ucciso quindi...beh...Non ci importa più se è vivo o morto, a sto punto ci accontenteremo con quello che ci riserva il destino, finché entra nelle nostre mani...Tu sei la nostra ultima chanche per recuperarlo in un modo o nell'altro...
Cazzo, ne ha già uccisi due??? Lo vedo dai rapporti...toglimi una curiosità...Questo è un vecchio mukenin che faceva parte dell'organizzazione da tempo? Il ciccione annuì. E come mai ha la trascrizione? Novità recente?
Sebbene tu possa pensare di essere stato il primo, nel ramo delle mutazioni cellulari, Yutaka è stato il secondo...Si propose lui per provare qualcosa di molto più invasivo di semplice cellule mutate sul braccio disse il Segugio indicando la mano bendata di Supaku.
Le chance di sopravvivere erano poche perché La Mano non era mai riuscita a tentare qualcosa di così imponente ma a quanto pare...con lui funzionò...E' stato uno dei nostri migliori agenti per molti anni, prima ancora che tu entrassi a far parte ufficialmente dei nostri rami...
Capisco...E non posso sapere perché lo vado a riprendere barra uccidere, vero?
Tonbo scosse la testa Ordini dall'Alto. Usò la parole più come se fosse stato un nome che una espressione colloquiale.
Ah siii? ora la Mano ha questa mania? Già ha un soprannome, come vuole farsi chiamare ora? Perché non "L'Altissimo"? Ci starebbe meglio sinc...
No disse Tonbo con aria seria. Lui si girò per fissarlo meglio con il suo unico occhio dorato.
Più in Alto...
AH Un silenzio scese tra i due, si fissarono per qualche secondo.
Quindi dicevamo...ha il Suiton, Fuuton e Raiton dico bene? AHAHA scherzo...Ho visto che ha il Doton, il Katon ed il Suiton tranquillo...Esperto nelle Arti Ninja, grazie al cazzo...pericoloso dalla lunga distanza...Ottimo arsenale difensivo...ottimo arsenale offensivo...Insomma uno scherzo...Capisco perché non hanno mandato te, ti avrebbe fatto a pezzi come un maiale alla fiera della porchetta... Si grattò il mento con aria pensierosa. Come affrontare la cosa, aveva poco tempo e pochissimi mezzi.
Ho solo pochi giorni, era ad Hisame due giorni fa...quindi ora dovrebbe essere...più o meno... Si girò per squadrare la mappa del mondo ninja che era appesa nella parete accanto alla porta. Dove cazzo è che stava Hisame??? Non la trovo...dannazione son sempre stato una capra in geografia... Puntò il dito bendato nella mappa con determinazione. L'aveva trovata. Si stava muovendo e tra quattro giorni sarebbe stato a Yumi? Uhmm era o molto lento oppure ancora non sapeva che era ricercato o, peggio, stava facendo di tutto per depistarli, prendendo strade alternative e quindi allungando il viaggio.
Se è l'ultima sarà molto difficile prenderlo alla sprovvista...cazzo... Un ninja di quel calibro, non sarebbe stato facile affatto. Ricordava l'ultimo scontro che aveva sostenuto contro un ninja così capace, non era stato affatto facile al punto che aveva dovuto ricorrere a molti dei suoi migliori assi nella manica. Si grattò un lato della guancia con l'indice, riflettendo sul da farsi.
Se riesco a trovarlo in un territorio neutro, potrebbe essere perfetto ma...se devo muovermi velocemente significa anche che dovrò spendere molte delle mie risorse...A prescindere da quello che mi ha detto il Segugio, non posso sperare che mi caschi tra le mani come una pera cotta, devo sempre pensare al peggio...Non è affatto facile...Se ne uso troppe per torvarlo poi mi troverò in netto svantaggio nello scontro diretto...
Si girò fissando Tonbo con aria amichevole, sfoggiò il suo miglior sorriso.
Non è che verresti con me, vero? Il ciccione strabuzzò gli occhi, agitando le mani confuso. No, mi dispiace, ho un'altra missione urgente che mi è stata assegnata subito dopo la tua...anzi, penso che sia il caso di avviarmi... disse sparendo subito dietro la porta.
Tisk...Balle...tutte balle... Era quasi del tutto sicuro che gli avesse rifilato una bugia per non stare con lui. Non capiva però per quale motivo doveva essere così recalcitrante ad aiutarlo, del resto lui era adorabile.
Forse sono troppo adorabile e questo lo intimorisce...avrà molto probabilmente paura di passare troppo tempo con me al punto da potersi innamorare...Beh come biasimarlo, l'amore è una debolezza in queste terra...sìsì, deve essere così... Avrebbe pensato più tardi a come controllare la sua adorabilità e far in modo che non recasse disturbo al resto dei suoi colleghi, ora aveva fatti più urgenti.
Si volse, avvicinandosi all'armadio di legno, lo aprì con un gesto plateale mostrando tutto il suo equipaggiamento ben riposto su scaffali, grucce e piccoli agganci alle ante delle porte.
E' tempo di entrare in azione!

Il tetto di uno degli edifici del Covo era spazzato dal un vento leggero. Si passò una mano tra i capelli bianchi sistemandoseli lontani dall'unico occhio libero. La mano bendata si mosse agitandoli leggermente. Prese un profondo respiro, inspirando l'aria che sapeva di fumo, frittura, sudore e sangue che proveniva dal vicolo sotto di loro. Non c'era tempo per indugiare sulla bellezza decadente di quella città dimenticata dagli dei. Guardò il cemento crepato della struttura abbandonata. Uhmmm...Ho solo quattro giorni...quattro giorni di merda...Beh era inevitabile che saremmo arrivati a questo...dannazione, presto o tardi avrei dovuto affrontarli... Si passò un kunai sull'indice sinistro, una piccolissima puntura di sangue. Ripose l'arma e prese un altro profondo respiro.
Eseguire i Sigilli per la Kuchyiose gli portò alla mente ricordi nostalgici. Non era passato molto tempo da quando aveva evocato una serpe ma le creature che stava per richiamare non erano parenti del Drago.
Schiaffò la mano a terra venendo avvolto ad una nuvola di fumo bianco.

Il tetto fu spazzato da un imponente spostamento d'aria mentre uno stridio malvagio echeggiò sopra la città. La figura imponente posò i suoi artigli sul cemento con rabbia, scavando nella superficie. Le Ali si aprirono con gesti secchi e nervosi spazzando di nuovo la superficie e agitando le vesti di Supaku che rimaneva fermo davanti a quell'imponente dimostrazione di rabbia e ferocia. Nella spalla sinistra si attiviò il classico formicolio piacevole, segno che il Sigillo del Vento era entrato in azione, pronto a raccogliere il Chakra Fuuton per lo scontro che sarebbe venuto più avanti quei giorni.
L'uccello raschiò di nuovo il pavimento, ogni artiglio grande quasi quanto la sua testa. La testa beccuta dell'animale si girò leggermente per fissarlo, lui fece di rimando ed i due occhi dorati si fissarono per qualche secondo. La rabbia della bestia si fece strada sui tetti con un grido selvaggio.
Tu! Tu non hai il diritto di richiamarmi a te! Ruggì selvaggiamente il nobile animale. Supaku rimase fermo, immobile, le braccia allargate ed i palmi aperti lungo i fianchi.
Sono qui, per chiedere perdono...
Perdono? AH! Quello che hai fatto è ben oltre il perdono, traditore!
Quello che ho fatto era necessario...
Per cosa? Per avere altro potere??? Avevamo saputo fin dall'inizio che eri una stirpe assetata di sangue, ma questo...questo è troppo!
Non eravate offesi quando cambiai fazione, quando decisi di servire le mie lame per dubbi fini...perché questo dovrebbe offendervi?
Il fatto che tu lo chieda...AH! Inutile essere, a noi non sono mai interessate le frivole dispute tra voi umani, noi abbiamo sempre servito degni Shinobi, abili, capaci e sopratutto intelligenti...Avevamo visto in te queste doti, non importava per chi le avresti messe a servizio, eravamo disposti a dare la vita per te!! L'uccello aprì di nuovo le possenti ali spazzando il terreno. Gli artigli raschiavano la superficie con rabbia di nuovo. Il becco si aprì e chiuse di nuovo emettendo un altro stridio di rabbia.
Ho scelto un altro contratto ma non ho abbandonato voi...non lo potrei mai fare...Un tempo mi sono affidato a voi, allora mi affidai a loro, ero perso, grazie a loro ho ritrovato la strada!
La strada!!?! Quale strada misero strisciante che non sei altro?? La strada in cui ti sei incamminato è buia e desolata e finisce nella tua tomba!
Adesso vi importa della mia vita? Da quando?? Quando avevo bisogno di un aiuto, di un sostegno per sopravvivere voi non avevate altro da darmi che Kuro, quando lei morì voi non avete saputo darmi risposta se non il guardre avanti! A voi non è mai importato di me, solo che io vi usassi per recare gloria alla vostra specie...A voi è sempre piaciuto essere evocati per combattere, per viaggiare per mostrare le vostre piume davanti a shinobi sbigottiti della vostra magnificenza, ma il vostro rapporto con me finiva lì, non c'è mai stato nulla di più, ne per voi, né per me...E a me è andato bene, non ho mai chiesto di più, ma a quanto pare voi volevate di più! Volete fedeltà senza nulla in cambio...Questa è ipocrisia!
L'uccello rimase in silenzio, fermo. L'unico occhio che lo fissava sbatté la palpebra.
Non pensare di lavare le offese con la tua lingua biforcuta...
Non sai cosa rispondere eh? Ho colpito nel segno...Non vuoi vedere ragione perché sei troppo orgoglioso? bene rifletti sulla cosa quanto ti pare, fai pure l'offeso ma il contratto di sangue è siglato, voi mi obbedirete, siamo legati fino alla morte, o no?
Il silenzio la bestia continuava a fissarlo irata, stavolta non rispose. Odiami quanto ti pare, ma tu sei la mia evocazione ed io sono il tuo evocatore, siamo legati fino alla fine....io non mi pento di aver stretto il contratto con le serpi...Ne avevo bisogno, perché il mio corpo non era abbastanza, dovevo trascendere e così ho fatto! A quelle parole gli scappò un a risata, non di scherno ma di pura follia.
Rassegnati e collaboriamo...io ho bisogno di voi tanto quanto voi avete bisogno di me...Vi feci una promessa quando strinsi con voi il contratto: non vi sacrificherò mai per il mio puro egoismo e questa l'ho sempre mantenuta e sempre la manterrò...ma non vi ho mai promesso che non vi avreste mai potuto condividere.
Il silenzio regnò sul quel tetto per parecchi secondi. La possente bestia stridette di nuovo per poi chinare la testa contrariata.
Collaborerò con te, per ora...ma l'offesa dovrà essere lavata un giorno con qualcosa di più di mere parole...
Bene quindi... disse l'albino cercando di avvicinarsi all'animale con la mano bendata protesa. La bestia emise uno stridio irritato, indietreggiando di un paio di passi sull'edificio. Il tetto tremò leggermente, le pareti scalcinate persero qualche frammento di intonaco mentre nuove crepe serpeggiavano sotto di loro. Che stai facendo?? Cosa credevi che ti avessi evocato solo per fare pace?? C'è un lavoro da compiere e ho bisogno di te... rimarcò lo shinobi cercando di avvicinarsi di nuovo alla bestia che agitò le ali irritata spazzando il tetto. Smettila di fare le bizze, non abbiamo tempo per quest... Con uno scarto di lato il ninja schizzò in avanti sotto le piume dell'ala destra per afferarre con una mano il fianco della bestia e, grazie al controllo del chakra, saltarle in groppa con una caopriola a mezz'aria. Atterrò sul dorso dell'animale con tutti e quattro gli arti protesi. Preso! Una risata uscì dalla bocca del ninja dai capelli bianchi mentre l'animale strideva di nuovo, agitando le ali e sollevandosi in volo.
E ora...verso Yumi!! La bestia non rispose limitandosi a schizzare verso il cielo con ampie falcate, il vento che fischiava intorno ai capelli e nelle orecchie. Rise come un bambino su una giostra. Era da così tanto tempo che non volava con loro, gli era mancato.

Il viaggio fu così veloce che quasi lo seccò la sua brevità. Partirono il giorno stesso, verso il primo pomeriggio sorvolarono Maguma per poi avvistare il mare verso la sera. Da lì atterrarono sulla costa ghiacciata. Si rifocillarono e poi verso le una di notte ripartirono sul mare ghiacciato. Il tempo stava volgendo all'inverno e grossi lastroni di ghiaccio si avvistavano su quella superficie infinita che era il mare settentrionale. Il paese della Neve sempre più vicino, sempre più visibile all'orizzonte. I due erano stati in silenzio per gran parte del viaggio, quasi come due passeggeri involontari nella stessa carrozza. ad eccezion del vero, supaku aveva provato a rallegrare lo spirito del viaggio con qualche battuta poco comprensibile, ma il volatile non aveva apprezzato.
Nonostante tutto il viaggio proseguiva senza intoppo e il ninja della sabbia si chiedeva cosa sarebbe stato opportuno fare una volta superata Yumi. Avrebbero a quel punto avuto bisogno di intercettare il ninja prima del suo arrivo alla città stessa o avrebbero provato a combatterlo direttamente nella città? Delle molteplici opzioni sembrava la migliore la prima. Affrontare in campo aperto, senza civili né guardie di alcun tipo a cercare di mettere a lui i bastoni tra le ruote e salvare la pelle di quel ninja era una idea preferibile. Avrebbe potuto dare pieno fondo a tutte le sue risorse e cercare di mettere la parola fine allo scontro prima ancora quello potesse cominciare. L'unico contro a quella opzione era la crescende difficoltà di trovare il suo bersaglio in mezzo al terreno innevato che si dipanava fuori da Yumi. L'alternativa era appostarsi in città, attendere vicino alla porta corrispondente l'arrivo del suo bersaglio, individuarlo e poi seguirlo per attaccarlo. Questa presentava più certezza nell'individuarlo e nel rintracciarlo, non avrebbe dovuto fare molto se non attendere il suo arrivo alla porta, forte dell'anticipo che si era ritagliato grazie al viaggio sul volatile. Allo stesso tempo però avrebbe dovuto aver a che fare con l'intera città, guardie, civili che correvano gridando "aiuto aiuto, il tizio cattivo sta attaccando lo shinobi buono" e cose del genere. Non il massimo sinceramente. Sopratutto perché già sarebbe stato complicato gestire uno Sp.Jounin Esperto, figurarsi uno di quel calibro accompagnato da Chuunin mentecatti che avrebbero gridato "mani in alto ho sparo il Ninjutsu!" o "Sei in arresto mukenin!" sinceramente voleva risparmiarsi di venire colpito dal kunai vagante di un coglione e rimanerci secco. Non era proprio il massimo che sulla sua lapide ci fosse scritto "ucciso dal kunai vagante di Kintazu Shishima...Come? non sai chi è? bravo, perché non è un cazzo di nessuno!".
Si grattò il mento per cercare di trovare una soluzione prima di sospirare di rabbia e lasciarsi cadere schiena a terra contro il dorso del volatile.
Hai finito di sospirare, strisciante?
Oh, oh, oh! Senti chi si fa vivo dopo quasi ventiquattro ore di silenzio initerrotto, un pranzo a base di pecore spaventate ed aver sganciato una bomba delle dimensioni di una torta gelato sopra quella barca di poveri pescatori!
Un tempo eri molto più silenzioso....e intelligente quando aprivi la bocca...sembra le serpi oltre al tuo onore si siano mangiate anche il tuo cervello...
Senti, pennuto simpatico, non ho voglia di riaprire la conversazione, se vuoi lanciare frecciatine fai pure, io ho rospi ben più grossi da friggere...
Ci converrà trovarlo prima che entri in città, è l'unica soluzione...
Il silenzio calò per un secondo tra di loro, interrotto soltanto dal fischiare del vento tra le sue piume. Scusa? Come fai a sapere quale è la mia missione?
Nei hai parlato ininterrottamente per tutto il viaggio, non so se hai notato ma tendi a pensare ad alta voce...Un'abitudine pessima se proprio lo vuoi sapere.
AH! Non ci avevo fatto minimamente caso...beh...dici che è l'opzione migliore? Ci stavo pensando anche io ma...non vorrei complicarmi la vita nella ricerca di quello stronzo...
Evoca qualche serpe, vedi se loro riescono a trovarlo in mezzo ai fili d'erba...
Uhmmm non mi sembra il caso, non sono un tipo di contratto molto ferrato nella ricerca sai?
Il volatile emise un verso stridulo di irritazione. Beh non c'era da sorprendersi, sono degli animali inferiori...
Invece di lanciare merda su di loro, tu potresti aiutarmi?
Certo che posso...ma non so se mi va...
Ah, fantastico... Sospirò di nuovo lasciandosi cadere nuovamente schiena a terra contro il pennuto. Allora sono di nuovo al punto di partenza....AHHHHHH, che triste la vita...Se solo qualcuno potesse aiutarmi....
Smettila...
Che c'è? sto pensando ad alta voce! Lasciami in pace!....Ahhhh, me tapino, me misero, me meschino! Che ingiustizia questo fato mi ha riservato!!
Falla finita...ti aiuterò a rintracciarlo, va bene? I miei occhi sono di gran lunga migliori dei tuoi e posso tranquillamente volare per parecchi kilometri sulla zona, lo troveremo senza troppi problemi...Hai una sua foto?
Supaku si rizzò in piedi raggiante, estraendo la foto dalla tasca con gioia tipica di un bambino e sporgendosi in avanti per sventolarlo sopra uno degli occhi della possente bestia.
Eccola qua!! Il volatile emise uno stridio prima di battere le ali di nuovo più forte e salire un altro po' di quota.

Il vento gelido tirava da Nord. Si strinse ancora più con decisione il cappuccio marrone sopra la testa mentre il mantello si dibatteva tra le sue gambe. Che tempo di merda.... Pensò mentre si muoveva un passo alla volta nella neve alta trenta centimetri e che quasi gli arrivava al ginocchio. Era impossibile vedere dove stava andando e ancora peggio capire se stava mettendo i piedi sul terreno oppure su qualcos'altro celato sotto quell'enorme strato di neve. Non doveva esserci un fiume qui vicino? Dannazione è tutto bianco che sembra di essere incastrati nella tela di un pittore fissato con la vernice bianca...porca puzzola... Odiava il freddo, se c'era qualcosa di più odioso di quello non sapeva cosa altro potesse essere se non il freddo. Gelidi aghi ghiacciati che risalivano dalle punte dei piedi e serpeggiavano fin sulle ginocchia per poi arrivare alla spina dorsale. Sentiva persino le ginocchia e la schiena gemere come le vecchie giunture di un carretto mal oliato. Odioso.
Avrebbe preferito qualsiasi altro posto dove stare ma non quello. Il Paese della Neve era terribile, era scappato da lì per un motivo. Gelo ovunque, in ogni periodo dell'anno, beh più o meno, ma in ogni caso era un ambiente insostenibile per uno come lui che soffriva particolarmente il freddo.
Si strinse ancora più forte il mantello al corpo, rabbrividendo.
Che cazzzzooooo Urlò alla tormenta di neve, le proprie parole soffocate dalle imponenti folate di vento mentre una spazzata lo spingeva indietro di un paio di passi. No, via! Bisogna che mi rifugi sotto un albero ed aspetti che la tormenta passi...no aspetta...non ci sono alberi in vista...AHAHAHAh Sono troppo vecchio per questa vita di merda...
Si chinò busto in avanti, strinse ancora di più i lembi del mantello avviandosi di nuovo in passo alla volta nella profondità della neve. Odiava tutto questo. Da quando aveva chiesto il reintegro il suo Villaggio lo aveva dispacciato a giro in mezzo alle bufere per mesi, quasi fosse una punizione per aver folleggiato nelle terre di nessuno. Beh non era colpa sua se aveva avuto un periodo buio della propria vita, ma pagarne le conseguenze con delle palle ghiacciate per un anno intero era una punizione eccessiva a suo parere. Il Covo era stato un bel posto a confronto con quelle terre desolate. Si scosse la neve dalle spalle che stava cominciando a formarsi in piccoli mucchietti e a pesargli sulla schiena. Il vento sembrava avercela direttamente con lui e questo non era un bene, odiava combattere con la natura. Oltretutto non doveva essere in ritardo per la propria missione. Il rotolo di estrema importanza che porta con sé era ben nascosto tra le pieghe del mantello. Non lo infastidiva che, dopo il reintegro, avessero dispacciato uno shinobi competente come lui alla mera consegna di missive segrete o a missioni di ricognizione. Sì, ovviamente, il suo potenziale era decisamente sprecato in quel modo, ma fintanto che non doveva sbattersi più di tanto per portare a casa il pane, perché preoccuparsi? Certo era che non vedeva un combattimento decente da mesi. L'ultima volta era stata quando aveva eliminato uno dei suoi vecchi compagni di avventure, Matatabi. Il nome in codice di quello shinobi non era dei migliori, ma il Covo non era famoso per dare grandi nomi, e spesso i mukenin se li sceglievano da soli, questo lasciava spazio per situazioni alquanto imbarazzanti, sopratutto per le vittime. Venire uccisi dal per mano del Mercato Nero dal terribile sicario che tutti temevano e che si presentava alle sue vittime esordendo "Ciao mi chiamo PiccoloUnicornoRosa, posso farti uscire gli arcobaleni dal culo?", era forse la peggiore delle umiliazioni.
Rise a quel pensiero. Ahhh Matatabi era stato un degno shinobi con un bel senso dello spirito. Era stato un peccato doverlo uccidere.
Ma il Villaggio voleva una prova del suo cambio di fronte, una prova decisiva. Uccidi il tuo vecchio compagno e sarai dalla nostra. Nulla di più spietato, nulla di diverso da quello che il Covo stesso gli avrebbe chiesto. Era abituato, non ci aveva neanche fatto caso, non aveva neanche protestato. Aveva fatto spallucce e si era messo sulle tracce del compagno. Non una cosa difficile da fare ovviamente, conosceva quel traditore da anni, sapeva tutto di lui.
Non era rimasto sconvolto di doverlo uccidere, né di dover fare una cosa del genere per la fazione dei Regolari. Non si era reintegrato perché era stanco di uccidere, solo per convenienza. Iwa era cominciata a diventare una terra scomoda e lui aveva spremuto dalla Mano quello di cui aveva avuto bisogno. Avevano scoperto che aveva cominciato a fare il doppio gioco, vendendo informazioni sulle località clandestine nelle Cinque terre e le basi nascoste del Mercato. Aveva cominciato sentire il buco del culo pizzicargli e forse era stato il caso di fare armi e bagagli, spendere le ultime migliaia di Ryo rimastegli e togliersi di mezzo.
Così si era ritrovato reintegrato in una specie di punizione infernale di ghiaccio e vento a fare il galoppino. La bufera aumentò di intensità. Grugnì continuando ad andare avanti, un passo alla volta. La neve lasciò lo spazio alla grandine. Oh, cazzo, no! Questa no! Urlò imbufalito mentre chicchi di grandine cominciavano a martellargli la schiena. Si chinò
Di certo non sarebbe morto in quel cazzo di posto, diamine. Non mi avrai, bufera del cazzo, hai capito??? Sono troppo vecchio per morire in questa cazzo di tempesta di neve...AHHH!! Unì le mani nel Sigillo del serpente attingendo al Kekkei Genkai regalatogli dalla Mano tanti anni prima. Il terreno coperto di neve si mosse mentre dal suolo uscivano rapidi come frecce grossi blocchi di legno che si unirono a formare una cupola perfetta davanti a lui. Subito dopo si girò di nuovo, ruotandosi verso la direzione opposta per rieseguire la tecnica e creare così una perfetta semisfera chiusa all'interno della quale la maledetta bufera si era finalmente acquietata.

Finalmente! Urlò nell'oscurità della sua nuova costruzione. Non era il massimo, lo sapeva benissimo, anzi era proprio pessima come costruzione, non aveva mai imparato la tecnica del Mokuton per creare quella piccola casetta di legno carina che in queste situazioni si sarebbe rilevata così utile da piangere quasi per la contentezza, ma era sempre meglio di morire assiderati e tempestati dalla grandine. Non sono mai stato interessato a quei maledetti Jutsu di supporto...ma in questo caso...beh chi lo avrebbe mai saputo che avrei passato i miei cinquant'anni a fare da corriere nella neve? Mi stavo addestrando ad essere un sicario su larga scala, io! Ah, la vita a volte ti riserva delle sorprese proprio spiacevoli...
Ora però mancava la luce. Fece spallucce, sentiva il ticchettare della grandine contro la parete di legno solida come l'acciaio, quella era una soddisfazione più che sufficiente. Ora però doveva evitare di non morire congelato per via di tutta quella neve. Non c'erano problemi, tanto in quella missione non avrebbe avuto bisogno di combatter nessuno, perché non usare un po' delle sue tecniche per permettergli di non arrivare a destinazione con la febbre? Sollevò davanti alla mano il sigillo per poi soffiare davanti a sè una piccola fiammata, più precisamente la diresse verso il suolo ruotando leggermente la testa, facendo evaporare rapidamente la neve in uno spiazzo sufficente da permettergli di sedersi. Senza perdere tempo aveva poi raccolto qualche piccolo rametto e arbusto rimasto sotto la neve e con un po' di esca e dell'acciarino aveva dato inizio ad un piccolo fuocherello. Ora si che si ragiona! Dannazione! Adesso posso riposarmi...fanculo la missiva, arriverà quando arriverà...Sono troppo vecchio per questa merda...tanto non mi corre dietro nessuno... Si sdraiò così su un piccolo sacco a pelo impermeabile che si era portato nello zaino. In silenzio osservò la parete di legno mentre allo scoppiettio del misero fuocherello veniva accompagnato il ticchettare della grandine contro il legno.
Era davvero ridotto così male? Un tempo il suo nome era temuto in tutte le terre di nessuno, era un ninja di successo tra i traditori, un vero esemplare di forza e potenza. Il Futarigumi, "Due Anime" era stato chiamato verso la fine della sua carriera. A lui non era mai piaciuto quel nome, lo faceva sembrare un uomo con due facce, un bugiardo schifoso come molti in quelle terre. Lui non mentiva mai, beh se non quando era necessario. No, non avevo bisogno di avere due facce io, a me bastavano le mani per aprire in due il culo di molti shinobi in un colpo solo...Ahhhhh bei tempi....
Si passò una mano sulla barba grigia che ora era cresciuta più di qualche decine di centimetri sulla sua faccia. Davvero a volte si chiedeva cosa ne fosse rimasto dello shinobi coraggioso e pieno di rabbia che era stato un tempo. Un nome che invece gli era piaciuto di più era stato quello ottenuto in giovinezza: Yōyū, il Ninja Fuso, era un bel soprannome, lasciava spesso all'immaginazione cosa volesse dire e non era per nulla altisonante come "la Morte che viene nell'ombra" o cose del genere che facevano sembrare gli ultimi sicari del Covo come un branco di ragazzini intamarriti con i loro coprifronti rigati d'oro placcato insieme a mille anelli con teschi e simboli di morte che li rendevano più ridicoli che veri professionisti. Oramai lui non era più nulla di tutto ciò, era solo un vecchio ninja fuggitivo.
Almeno era ancora vivo. Sospirò, si almeno era ancora vivo.
che vita di merda

Nevicava. Questo poteva essere un grosso problema. Avevano sorvolato Yumi senza problemi per incappare in una delle tormente di neve più furiose che avesse mai visto. Si schermò l'unico occhio libero mentre sferzate di gelo frustavano la sua pelle. Come diamine facciamo a trovarlo in questa tormenta?? Il suo compagno volatile non sembrò rispondere, spingendo ancora di più con le possenti ali nelle profondità della bufera mentre le nuvole sopra di loro si cominciavano ad oscurare. Un lampo tuonò a miglia di distanza, illuminando a giorno il vorticare di neve intorno a loro. La bufera aumentò di intensità mentre l'ululato dell'uragano che si stava scatenando intorno a loro aumentava di intensità e potenza. Qualcosa volò a pochi metri da loro, era scuro e solido. Non sembrava un fiocco di neve. Supaku si sporse in avanti ma non riusciva a capire cosa fosse stato. La bufera si fece più fitta mentre altre sferzate picchiettavano quella che stava diventando non più neve ma grandine su di loro. Un grosso chicco, grande quanto il suo pollice lo colpì alla spalla sinistra. Un altro picchiettò contro il dorso del volatile, ed un altro ancora. Poco dopo la grandine cominciò a scendere furiosa su di loro, martellandoli come se qualcuno li avesse cominciati a prendere a sassate.
No, no, no! scendi di quota, non possiamo continuare così! Scendi!! Urlò vicino alla testa del volatile mentre quello chinava il becco in avanti e le ali si piegavano leggermente. Il pennuto compagno non sembrava volerne sapere di fermarsi. Cazzo! Obbediscimi! Non è il momento di dimostrare qualcosa, non mi servi a nulla morto! Scendi di quota ho detto! Urlò di nuovo mentre un altro chicco di grandine, stavolta più grosso, quasi quanto il suo pugno chiuso, passava fischiando a pochi centimetri dal suo viso. Si acquattò sconvolto sul dorso dell'uccello. MI SENTI O NO? SMETTILA DI FARE L'IDIOTA!! DOBBIAMO ATTERRARE E TROVARE RIPARO! Urlava contro la violenza della bufera, la sua voce che letteralmente era appena udibile da sé stesso.
Ad un certo punto l'animale si scosse violentemente e Supaku ebbe un brivido lungo la schiena. Cominciarono a scendere di quota, le ali dell'uccello che si rilassavano, perdendo la presa sul vento intorno a loro. Il ninja dai capelli bianchi annuì soddisfatto prima di accorgersi che l'abbassamento di quota non era graduale affatto ma stava cominciando a sembrava più una...
Fanculo! Stiamo precipitando...AHHHHH La bestia sembrava svenuta, forse per colpa di una grandinata troppo potente che l'aveva colpita in testa, non poteva saperlo. L'animale perdeva quota visibilmente e le ali si dibattevano intorno al suo corpo esamine mentre il muso virava verso il terreno metri sotto di loro. Supaku si resse con entrambe le mani ed i piedi al piumaggio della bestia, urlando come un ossesso, tirando le piume sulla schiena del volatile per spingerlo a riprendersi. Svegliati stupido animale del cazzo!!! Urlava. Cominciò a dare delle botte con le mani sulla schiena ma questo non sembrò servire a nulla. La discesa verso il suolo sotto di loro sembrò acquistare velocità, il cielo e la terra si scambiarono di posto mentre i suoi capelli si dibattevano davanti al viso e chicchi di grandine piovevano da ogni parte. Ma guarda te se devo morire in questo modo...porca puttana!! Cominciarono ad avvicinarsi vertiginosamente agli alberi, pini coperti di neve fin sulla punta dei rami, e questo non era un buon segno. Per un attimo rimase immobile, indeciso sull'utilizzo di qualche Jutsu, l'idea di congedare il volatile in quel modo non lo soddisfava per niente, gli avrebbe rinfacciato da lì fino alla fine dei tempi che lui lo aveva abbandonato al momento del bisogno come una scarpa usata per tornare dai suoi fedeli serpenti, dall'altra però non voleva sprecare altro Chakra in previsione dello scontro contro un ninja del calibro come quello che lo attendeva. Quindi decise di improvvisare.
Fletté le gambe dandosi lo slancio in avanti e cadendo più in basso della sua evocazione, in un rapido movimento di mano estrasse dalla sacca un kunai munito di filo metallico mentre con l'altra mano lanciava lo shuriken anch'esso equipaggiato con del filo. Le due armi da lancio volarono una destra e l'altra a sinistra, avvolgendosi intorno a dei rami per tornare indietro grazie a dei movimenti collaudati messi da lui a punto. Subito dopo di essi, un attimo dopo era riuscito a creare una piccola rete composta da sei fili sovrapposti nello spazio quadrato di tre metri per tre. Pochi secondi dopo il volatile vi atterrava in pieno sopra.

L'opera da lui costruita era pessima, ovviamente. I fili ressero l'impatto ma il resto dei rami e degli alberi minimamente, la legna cominciò a schioccare freneticamente una dopo l'altra mentre rami e cime degli alberi si flettevano per spezzarsi con colpi secchi al passaggio del grosso pennuto. Un attimo dopo si udì il tonfo sordo dell'animale che cadeva al suolo. Lui recuperò il filo metallico e le armi da lancio ormai penzolanti dai rami prima di avvicinarsi alla bestia. Questa sembrava non essersi fatta quasi nulla di male, solo qualche graffio e lacerazione superficiale macchiavano il suo manto marrone scuro. Doveva ringraziare che il vento della bufera li aveva costretti ad abbassare la loro quota o di sicuro non sarebbe sopravvisuto ad una caduta da un'altitudine più elevata con solo qualche graffio. Le cime degli alberi piene di neve, il filo metallico e forse anche il cumulo di quasi un metro di neve sul terreno sembravano essere riusciti ad attutirne la caduta, forse. La bestia ebbe un sussulto mentre questa sbatteva gli occhi per emettere uno stridio selvaggio e risollevarsi in piedi.
Ohhhh!! Calmati, calmati! disse l'albino atterrano sulla neve poco accanto all'uccello le mani aperte che si muovevano cercando di mimare gesti rilassanti mentre toccava il petto dell'animale accarezzandolo. La bestia stridette di nuovo. Girandosi in cerchio e saggiando la sua condizione fisica con ampi movimenti delle ali che spazzarono via altra neve dagli alberi lì vicini.
Come ti senti? Ho cercato di fare del mio meglio per attutire la tua caduta... L'animale sembrò fissarlo per qualche secondo, il grosso becco grande più della sua testa che si chinava in avanti. Supaku sollevò la mano bendata, appoggiandola sul becco dell'animale.
Quello indietreggiò leggermente prima di lasciarsi accarezzare gentilmente.
Sei coraggioso, avrei potuto staccarti il braccio di netto se avessi voluto... disse l'animale con il respiro leggermente affannato. Imbecille il braccio mi ricresce, coraggioso per nulla...magari furbo ahaha Pensò sorridendo il ninja della sabbia ma risparmiandosi di dirlo. Siamo pur sempre insieme fino alla fine....pensavo che ormai avessi dato un taglio a queste sciocchezze.... disse invece.
La bestia annuì leggermente. Aprì il becco di nuovo prima di richiuderlo in un gesto quasi imbarazzato. Io...io ti ringrazio per avermi salvato...
Supaku annuì senza dire una parola. Sono in debito con te...
No, siamo pari...penso che siamo pari e basta che dici? disse il ninja dai capelli bianchi facendogli un lieve occhiolino con l'unica palpebra visibile. Il volatile sembrò annuire prima di aprire di nuovo le possenti ali. No, riposiamo...non ho voglia di riaffrontare la tempesta in queste condizioni....sotto gli alberi dovremmo stare sufficientemente al riparo...dormiamo, tanto non ci corre dietro nessuno...

Yutaka si svegliò a quella che altro non poteva essere che l'alba inoltrata. Ultimamente aveva delle difficoltà a dormire più di sei ore. Forse era il fatto che dormiva spesso per terra al freddo gelido suolo di quella terra infernale, forse era semplicemente diventato troppo vecchio per quella merda. Era sempre stato incompatibile con quel terreno, persino il suo corpo non era adatto a quel clima. Lo aveva odiato fin da bambino.
Si tirò in piedi con un grugnito di dolore mentre faceva schioccare le vertebre con altri urli sommessi e scioglieva i muscoli irrigiditi da una notte all'addiaccio. ZSi passò una mano tra i capelli spostandoseli dal viso per poi sciogliere la difesa Mokuton davanti a lui. I tronchi eseguirono l'ordine con un gemito di legna che schioccava e lui indietreggiò un paio di passi sotto la copertura dell'altra cupola, quella ancora intatta. Cumuli di neve cominciarono a piovere dalla fenditura aperta sul legno. Poco dopo varcava l'apertura infilando i sandali chiusi dentro la neve. Ahhh senti qui che bellezza...neve gelida sui polpacci...sì, proprio quello di cui avevo bisogno mannaggia a tutti i sassi roventi di questo pianeta... Calciò un cumulo di neve mentre ricominciava ad incamminarsi in quella pianura bianca come il latte. La neve aveva smesso di scendere ed ora il cielo era di un perfetto azzurro chiaro, neanche una nuvola per miglia e miglia. Una bella giornata, sì proprio una bella cazzo di giornata.
Ora non mi resta che trovare un posto con un po' d'acqua per bere qualcosa e magari anche una volpe della neve per mangiare....Seeeee....chi cazzo sono un boyscout?? Vediamo che mi sono portato dietro ahahah Con un sorriso si chinò a terra aprendo lo zaino ancora rimasto al riparo sotto la cupola per investigare sulle sue provviste. C'erano rimasti un paio di panini al pollo e insalata, delle gallette di riso, delle palle di riso con un ripieno di tonno e qualche striscia di carne salata.
Fece spallucce cominciando a mangiare di gusto la carne salata prima di ingollare anche le palle di riso e chiudere quindi con l'acqua rimastagli nella bisaccia. Subito dopo la riempì di nuovo di neve per avere qualche scorta in più. Non il massimo ma sempre meglio di niente. A quel punto si rialzò, rimise lo zaino sulle spalle e cominciò ad incamminarsi verso la sua destinazione. A stomaco pieno si riusciva a ragionare molto meglio e la giornata sembrava quasi degna di essere vissuta. Se non era per il fatto che lui ormai si sentiva più un galoppino che un ninja. Sollevò la missiva che doveva recapitare, dopo averla estratta dal suo nascondiglio, chiedendosi cosa avesse di così importante. Il sigillo era mancante quindi non doveva essere neanche un messaggio top secret. Molto probabilmente qualcosa di poco conto, sufficiente per avere bisogno di una scorta ninja ma non per lui. Di sicuro un chuunin avrebbe potuto fare il suo lavoro ma a queste cose era meglio non pensare.
Un'ombra sopra la sua testa oscurò il bel sole mattutino. Senza neanche sollevare lo sguardo la pergamena era già finita nella sua tasca ed aveva cominciato ad eseguire una serie di sigilli per poi puntarla nella direzione in cui aveva seguito l'ombra sul terreno. Come aveva sospettato, quell'ombra era fin troppo grande per essere un volatile normale e la velocità con cui si era mossa troppo elevata, per non parlare del fatto che sull'ombra del volatile aveva potuto chiaramente distinguere quella di un essere umano inginocchiato. Un agguato.
Sorrise mentre inspirava aria e soffiava verso il ninja su un grosso volatile una delle sue più potenti fiammate. La tecnica si esplicò in una serie di dragoni di fuoco che vennero scagliati verso il cielo in una successione. I primi tre volarono sparati uno dopo l'altro ma erano stati lanciati un po' alla rinfusa, per destabilizzare l'avversario e per contrattaccare un possibile assalto dall'alto che, sospettava, sarebbe arrivato. Il primo dragone fischiò nell'aria a circa sei metri dalla coda del volatile, il secondo arrivò più vicino ma una rotazione aerea impedì all'uccello di essere preso, il terzo finiò sparato troppo in alto e l'uccello scese di quota rapidamente facendo perdere anche quello nell'aria sopra di lui. Nonostante tutto però, Yutaka non aveva finito e così neanche il suo avversario che non aveva mancato di notare, era impegnato a soffiare nella propria mano quello che sembrava un grosso shuriken di vento per po scagliarglielo contro. Inspirò aria mentre terminava di nuovo la serie di sigilli. Soffiò un drago diretto verso il proiettile, quello ruotò nell'aria per scartare a destra, soffiò il secondo cercando di prenderlo ma una seconda rotazione permise all'arma di scansare anche quel proiettile infuocato. La luce del sole venne riflessa in una linea sottile dietro l'arma. Fanculo...sta usando un filo metallico per controllarne la traiettoria.... Mosse la testa nella direzione di destra, fingendo di sparare l'ultimo proiettile in quella direzione prima di muovere la testa verso sinistra. Lo shuriken venne tirato verso sinistra per impattare contro il dragone in una traiettoria perfetta. Preso! Brutto bastardo....

Le fiamme si estinsero mentre dal cielo cadde un piccolo shuriken annerito, affondando nella neve con una piccola scia di vapore dietro di sé. Yutaka sputò nella neve lì accanto, irritato dalla situazione ma divertito al tempo stesso. Finalmente quel noioso viaggio aveva preso una bella piega. Il grosso volatile sopra di lui roteò per un paio di giri intorno alla sua testa. Lui lo guardò irritato. Non gli piaceva affatto fare la fine del verme in attesa di esser assaltato dalla grossa bestia. Raccolse le mani a coppa intorno alla bocca per poi urlare al cavaliere.
Che ne dici di scendere?? Non è simpatico attaccare il proprio avversario dall'alto...poi mi piacerebbe fare due chiacchiere con chi mi sta attaccando...Se sei qui per questa missiva ti posso risparmiare la fatica e dartela, tanto parla solo di movimenti di truppe...
Il grosso uccello volò ancora in cerchio per qualche minuto, poteva vedere il becco dell'animale muoversi e il cavaliere agitare da delle mani indicando il terreno con l'indice. Stavano discutendo.
Rise, era la prima volta che vedeva una creatura evocata essere così recalcitrante ad obbedire al suo evocatore, quel ninja dovevas averla fatta davvero grossa per ricevere un trattamento del genere. Alla fine la bestia sembrò scendere di quota e, ora che poteva vederla più da vicino, riusciva a capire perchè questa non volesse scendere. Era proprio malmessa. Aveva numerosi graffi e ferite sul manto piumato, per non parlare dei movimenti un poco esitanti nell'atterraggio. Non voleva farsi vedere così dal suo avversario, non voleva mostrare quanto male era ridotta. Il suo evocatore, invece, sembra più che tranquillo. Atterrò sul terreno innevato sollevando piccoli spruzzetti al suo passaggio. Con un gesto della mano salutò il grosso volatile che fece appena in tempo ad emettere uno stridio innevato prima di sparire in una nuvoletta di fumo bianco.
E adesso...vediamo con chi abbiamo a che fare...

Atterrò sul manto innevato. Lo shinobi davanti a lui era più vecchio di come era apparso in foto. La barba ed i capelli neri erano stati spruzzati di grigio e intorno agli occhi aveva più rughe di prima per non parlare della cicatrice che gli attraversava la faccia, ora ne aveva un'altra che gli segnava il mento e gli arrivava all'orecchio. Ti vedo sciupato, dalla foto che mi hanno dato sei molto più giovane...Il tempo ha fatto il suo corso eh? Immagino che la vita da regolare non ti abbia fatto bene...sembri un sessantenne
Yutaka rise. AHAHA si, quando mi avevano chiesto una foto negli archivi gli fornii una vecchia foto di me da giovane, molto più bella sinceramente, non volevo che quando qualcuno vedesse il mio profilo rimanesse inorridito da un vecchio...Meglio stare sempre attenti a come ti presenti...Tu piuttosto, quanti hanni hai? quaranta? Con quei capelli bianchi non si capisce se sei nato così o se ti hanno spaventato da piccolo...
Ahaha, mi avevano detto che eri spiritoso ma non pensavo...Mi stai simpatico vecchio...
L'uomo tirò su con il naso sorridendo a sua volta sotto la barba grigiastra. E io che pensavo che dopo l'ultimo il Covo avesse esaurito gli spiritosoni...Sarà un peccato ucciderti, quale era il tuo nome? Non ricordo sinceramente...voi novellini siete tutti uguali...ammantati di nero, con lo sguardo truce e mezzi coperti...
Ehi! La mia è una scelta di stile, con il bianco delle bende il nero ci sta bene dai!
Beh sarà anche di stile ma mi sembrate tutti uguali di questi tempi...Tutti a gridare "il potere, il potere! datemi altro potere!!"
Senti, fai poco lo spiritoso, ho visto la tua scheda, sei l'ultimo che deve parlare di potere acquisito...infame! Hai persino il Mokuton! Maledetto!
Ah, giusto a volte dimentico che non posso mentire a quelli come voi...Beh E' stata una fase della mia giovinezza di cui non sono molto fiero...Sai quelle cose che fai da ragazzo, quando ancora non sai che posto hai nel mondo...
Cazzo dici, avevi trentacinque anni quando l'hai fatto! E poi se avevi bisogno di fare qualcosa da ribelle potevi farti un tatuaggio non certo provare un esperimento mortale per alterarti il DNA!!
Naaaahhh, i tatuaggi se li fanno tutti i mukenin, appena ti giri ci sono più tatuati che altro, troppo comune, così comune che ormai ha perso di significato....Anzi sta diventando banale...Mentre avere in corpo i geni di un'altra persona...dire, io sono uno dei pochi sopravvissuti, quello si che era figo...se dovevo rischiare la pelle poco importava...lo sai meglio di me...Ho visto la tua spalla destra...Uhmmm sai che forse so chi sei?
Supaku fece spallucce sollevando le mani in avanti, i palmi aperti e le dita rivolte verso il basso, come a dire "Ehmbé". Ahhh... braccio destro...occhio sinistro...sisi, ricordo bene chi sei...Quindi sei tornato alla fine eh? La Mano era impazzita per la tua fuga...non riusciva a smettere di parlare di te...Praticamente tutti i traditori del Covo ti conoscono...Il Fuggitivo...
Adesso preferisco Seiryu, grazie.
Uhmmm...sei diverso da come ti avevano descritto...Sei cambiato anche tu eh? Chiamalo sesto senso...
Supaku annuì allargando di nuovo le braccia. Dovevo rinascere da ciò che ero prima...Ora sono migliore...sono un altro...Son un
Drago, sì, sì ho sentito di questa tua scemenza...Non è passato molto eh, anche Matatabi mi ha parlato di te...Prima di ucciderlo abbiamo fatto una chiacchierata per raccontarci le ultime novità...Una cortesia tra vecchi compagni...
Alla fine lo hai ucciso però...
Certo! Era tra me e lui, non c'era molta scelta...sapeva di non potermi riportare indietro vivo...Sapevamo entrambi che uno solo sarebbe uscito da lì... Un velo di tristezza attraversò gli occhi scuri di Yutaka.
Certo...uccidere il tuo compagno per anni...Ci vuole fegato per una cosa del genere...Sembri uno sprovveduto ma non lo sei eh?
Yutaka lo fissò di rimando, qualcosa nel suo sguardo si fece più duro, come se fosse improvvisamente invecchiato di qualche decennio. Tu ne sei capace? Devi saper darti una risposta se vuoi sopravvivere in queste terre, ragazzino....Il mondo non è clemente e non ti puoi fidare di nessuno...nemmeno dei tuoi amici...Sii il primo a tradirli prima che lo possano fare loro...
Quelle parole colpirono come un pugnale nel petto soffice di un coniglio. Sventrarono in profondità il suo spirito, il suo essere. Abbassò l'unico occhio libero. Sospirò. Non pensare che sia uno sprovveduto, vecchio... disse sollevando la mano sinistra verso il viso e tirando via la benda di cuoio. Sai... Sollevò la testa.
Yutaka si era mosso leggermente, il piede destro indietro rispetto al sinistro. Aveva percepito il cambio nell'aria, come un veterano qual'era, il combattimento stava per iniziare. I convenevoli erano finiti. Mi stai simpatico...ci andrò piano con te....voglio vedere se riesco a riportare il grande "Due Anime" al Covo...
AH! ragazzino hai ancora tanto da imparare....e non usare quel nome con me...quel ninja è morto tanto tempo fa...
Dovrai farlo rinascere...sarà bello per te rivedere il Covo, sono cambiate tante cose...
Meno chiacchiere ragazzino, è tempo di farmi vedere se vali qualcosa...o ti sotterrerò in questa neve....
Supaku sorrise. Quello shinobi gli avrebbe dato del filo da torcere lo sapeva, ma non gli importava. Anzi lo divertiva.
I due shinobi sollevarono le mani all'unisono e per un paio di secondi nell'aria ci fu solo silenzio. Poi venne interrota dal rumore delle mani che sbattevano le une contro le altre. La fine dei sigilli.
Supaku inspirò aria per soffiare davanti a sé che tutto sembrò vibrare. Yutakata gonfiò le guancie. I due Jutsu uscirono insieme dalle labbra all'unisono. La neve si illuminò di rosso mentre veniva spazzata via con violenza.

La lava schizzò sulla neve, sollevando ondate di vapore, l'aria di dibatté contro di essa prima che i due Jutsu esplodessero in una ondata di aria calda e che davanti a loro non fosse rimasto altro che lieve vapore acqueo.
Supaku attraversò la nebbia con un salto, il kunai nella mano avvolto dal Fuuton, arrivò a conficcarlo nel petto di Yutaka che fece appena in tempo a sollevare la mano per fare uscire dal palmo tre rami che si avvolsero intorno al ninja della sabbia. Troppo tardi vecchio, ti ho preso!...Ma che cazz.. Il corpo del vecchio ninja cambiò colore diventando marrone come il legno, alla sua destra la neve crollò verso il basso, rivelando quella che altri non era che una buca.

Fanculo! Imprecò mentalmente mentre roteava l'arma tra le dita, usando lo strato di vento rimasto intorno alla lama d'acciaio per tranciare in due quei legni maledetti. Sentì il rumore della terra che si crepava alla sua destra, il rumore dell'avversario che molto probabilmente stava emergendo dal terreno. Si girò mentre schegge di legno cadevano a terra, giusto in tempo per vederlo eseguire una rapida serie di sigilli e soffiare verso di lui una serie di proiettili di lava. Si gettà di lato con un rapido colpo di reni. Rotolò a terra mentre dietro di lui impattavano sul suolo innevato illuminando di rosso la neve al loro passaggio e sollevando rumorosi sibili e nuvolette di vapore al momento dell'atterraggio. Si sollevò da terra, giusto in tempo per vedere che alla lava si era aggiunta una grossa colata di calce. E che cazz.. Saltò in aria mentre veniva colpito alla spalla destra da un grosso proiettile di materia grigia e viscosa. Ah! Preso! Argh!!! Urlò Yutaka mentre tornava a rifugirarsi nella sua buca per scansare il kunai che Supaku gli aveva appena tirato addosso.

Non cantare vittoria troppo presto, vecchio! Gli urlò dietro il ninja della sabbia mentre muoveva la mano per cercare di togliersi dalla spalla quella sostanza fastidiosa. Era stato ferito e questo lo irritava forse più di ogni altra cosa. Attinse al proprio Chakra concentrandolo sulla ferita e stimolandone la rigenerazione grazie alle proprie cellule mutate, non era il caso di continuare quello scontro con la spalla ferita, non contro quell'avversario. Riccioli di fumo si sollevarono dalle sue vesti.
Si guardò intorno con rabbia mentre cercava di capire quale sarebbe stata la prossima mossa di quel ninja. Smettila di giocare con me, vecchio! Vieni fuori e affrontami!! Continuò mentre cambiava posizione in modo da aver la buca d'origine alla destra e quella finale alla sinistra.
Urlò all'aria aperta senza ricevere alcuna risposta. Digrignò i denti prima di eseguire una serie di Sigilli E va bene disse a sé stesso schiantando la mano terra. Un attimo dopo il terreno sotto di lui si cominciò ad aprire in molteplici spaccature mentre veniva squassato da violente scosse. Aveva mirato ad orientare il colpo sul terreno così da poter coinvolgere la zona del terreno dove aveva ipotizzato il ninja avesse scavato grazie alla tecnica della talpa. Vediamo se questo lo fa uscire.... Il terreno smise di tremare ma nulla sembrava essere successo. Fece appena in tempo a guardarsi di nuovo in torno che Yutaka fuoriuscì di nuovo dalla buca alla destra con un balzo, le mani già unite davanti a sé all'altezza dei polsi. Fu un secondo prima che dalle sue dita venissero sparate una moltitudine di proiettili d'acqua. Reagì all'istante, rallentando il tempo del Ninjutsu intorno a sé prima di estrarre un altro Kunai ed averlo avvolto con il chakra Fuuton potenziato, nella forza e nelle dimensioni.

Si mosse tra i proiettili d'acqua il vento tra le foglie, scansando i proiettili uno dopo l'altro e tranciando di netto con la propria spada quelli impossibili da schivare prima di portarsi a circa due metri da Yutaka e cercare di un fendente orizzontale lanciandosi in avanti. Il ninja saltò di lato mentre il fendente sfrecciava sopra la sua testa, tranciando solo qualche ciuffo di capelli neri. Yutaka si buttò in avanti sferrando un pugno che l'albino scansò con un rapido movimento di reni. Il kunai perse il chakra fuuton ma a lui non importava. Lo fece roteare nella mano afferrandolo con la punta rivolta verso il basso e cercò di affondarlo nella schiena del ninja. Quello sollevò il braccio facendo sbattere il suo palmo contro l'avambraccio avversario. Supaku fece saltare l'arma dalle dita che roteò a mezz'aria prima di venire afferrata dall'altra mano e menare un altro affondo. Yutaka deviò il colpo con l'altra mano poi sferrargli una ginocchiata in pieno petto. Sputò saliva mentre il colpo lo strappava dalle mani dell'avversario mandandolo lungo disteso per terra, rotolò a terra, assecondando l'inerzia della spinta per ritirarsi in piedi e sollevare una mano in cui aveva accumulato Chakra Fuuton per spingere all'indietro il ninja che nel frattempo aveva afferrato il suo kunai e stava saltando in avanti, pronto a menare il colpo.
L'onda d'urto spazzò i capelli grigi dell'avversario, sbalzandolo all'indietro di un paio di metri e facendogli sfuggire dalle mani il kunai. Supaku si rialzò rapido dalla posizione inginocchiata, afferrando il Kunai a mezz'aria, avvolgendolo con il suo vento e tirandolo subito verso il ninja in volo. Yutaka fece in tempo ad eseguire un sigillo per far fuoriuscire dal palmo una serie di rami che però vennero trapassati dall'arma in volo e finirono per ferirlo alla spalla destra.

Il sangue macchiò la neve di rosso. Il ninja della neve atterrò in una caduta leggermente scomposta prima di rialzarsi prontamente in piedi.
Ahah, ragazzino, sei molto più in gamba di quanto non pensassi...
E non ho ancora cominciato a fare sul serio, vecchio... Yutaka rise battendosi le mani sulle cosce e chinandosi leggermente in avanti con un sorriso malvagio sul volto.
Ah! Mi stai sottovalutando eh? Interessante... disse il ninja scuotendo la testa.
Se devo essere sincero, no, ma fin'ora...ah, vedo che anche tu puoi curarti Un ghigno apparve sul volto dei Yutaka mentre la ferita alla spalla destra aveva cominciato a fumare rimarginandosi. Pensavi di esser l'unico? Ah, ragazzino...

Supaku sorrise, poi il sorriso divenne una risata. Aveva perso tempo a chiacchierare con lui per rigenerare la sua ferita, cosa altrimenti difficile da fare se avesse continuato a combattere.
Vecchia volpe...nuovi trucchi eh?
Yutaka sorrise di rimando prima di sollevare le mani senza rispondere e dare inizio di nuovo al duello. Supaku fece uno scatto in avanti, prima di fermarsi dopo neanche aver compiuto un passo. Il terreno stava tremando e Yutaka stava sorridendo. Qualcosa non stava andando bene, per niente. Il terreno si crepò in molteplici punti facendo fuoriuscire grosse radici da esso. Indietreggiò di un passo. Aveva già visto qualcosa di simile, tanti, tanti anni prima. Cazzo Pensò aprendo di scatto l'occhio sinistro e tingendo la sua visuale del colore del Chakra e della preveggenza di ciò che sarebbe accaduto.
Questo....è...un nuovo trucco...AHAHAH Urlò Yutaka mentre il terreno si squarciava come un foglio di carta vecchio sotto la pressione di molteplici punte aguzze.
Da ogni parte fuoriuscirono rami e radici, sollevandosi in cielo, annodandosi intorno alle rocce e spruzzando fiocchi di neve ovunque. Supaku afferrò due Kunai immettendo in essi il Chakra elementale. Le lame vennero avvolte da flussi di vento fumoso allungandosi oltre la loro normale dimensione e presentando il tipico riflesso denso verdastro che avevano ogni volta che ne potenziava la forza. Era pronto a combattere quei maledetti rami che sembravano arrivare da tutte le parti, pronti a ghermirlo e ferirlo.