Supaku Handoru vs Kaede Namayaka

E così....vuoi che ci dia una occhiata eh? Disse sorridendo, un sorriso malvagio che molto probabilmente avrebbe fatto rabbrividere molte persone ma non quella davanti a lui.
Si passò una mano tra i capelli bianchi lunghi fin oltre le spalle. La risposta dell'uomo seduto alla scrivania tardò ad arrivare. Makui non sembrava dell'umore giusto per sorridere a sua volta.
Sì...siamo rimasti...delusi fin'ora...Vogliamo sapere se ne vale la pena o meno... disse l'uomo dai capelli mori facendo tamburellare le dita nodose sul tavolo di legno. Sia meglio di me che...non tolleriamo invalidi tra le notre fila..
Supaku annuì, il sorriso era scomparso dalla sua faccia ma continuava a sentirsi euforico. Finalmente poteva picchiare qualcosa senza doversi infilare sul viso la pelle morta di un altro shinobi. L'occasione era troppo ghiotta per farsela scappare, picchiare uno del Covo era sempre interessante.
Bene, bene...farò del mio meglio per vedere se ne varrà la pena, del resto è uno shinobi che ha affrontato Arima, quindi qualcosa dovrà pur valere...penso...oppure no? Rise mentre apriva la porta per uscire.
Ah! un'ultima cosa, lui sa già dove deve trovarsi vero? Non ho voglia di andarlo a cercare, preferisco aspettarlo direttamente nell'arena...quale è il numero?
Piano dodicesimo, arena numero cinque...Fai del tuo peggio
Rise di nuovo sbattendosi la porta alle spalle. Puoi contarci! Disse al corridoio che sapeva di candeggina intorno a lui. Si avviò fischiettando verso l'ascensore che lo avrebbe portato, sferragliando per via della vecchiaia delle installazioni, ai piani più bassi del Covo, i piani più grandi e spazioni dove era possibile svolgere arene ed avere intere aree per praticare in pace i propri Jutsu.
Il Covo era una organizzazione che risiedeva nelle viscere di Iwagakure no Sato, proprio sotto la città un tempo dimenticata e che ora altro non era che una accozzaglia di palazzi fatiscenti abitati dal cuore pulsante della criminalità organizzata presente nelle Terre di Nessuno.
Nonostante tutto il Covo era un dipartimento di ricerca e, solo recentemente, spionaggio e assassinio al servizio del Mercato Nero. Un ramo secondario che stava piano piano prendendo sempre più spazio e piede nei sotterranei di quella che un tempo doveva essere la sede degli ANBU di Iwa. Adesso erano tutti loro. Ogni tanto i corridoi in pietra bianca venivano rimpiazzati da grotte di roccia gialle, più antiquate e vestigia del vecchio passato che era stato quel posto ma il Covo con i grossi introiti delle trascrizioni del DNA della Mano Blu, stava rapidamente ricostruendo ogni cosa all'insegna della modernità.
Nonostante tutto era tempo di smetter di pensare al posto dove si trovava e concentrarsi sulla sua nuova preda.
Kaede Nakayama era una giovane serpe che il Covo aveva in seno da un po' di tempo. Era stato persino mandato nelle terre dei Demoni insieme ad Ishui ed Arima a quanto gli era stato detto, ma non si sapeva molto altro su di lui, se non che non aveva svolto molte missioni al servizio dell'organizzazione e che sembrava aver battuto la fiacca recentemente. Era tempo che qualcuno gli facesse un bel contropelo, per vedere se era degno di stare sempre lì a poltrire oppure se era il caso di calciarlo fuori dì a pedate.
Scese i piani continuando a fischiettare, non aveva avuto bisogno di passare nella sua cella per raccogliere l'equipaggiamento, era già vestito di tutto punto, ora doveva solo infilarsi nell'arena ed attendere il suo sfidante, per vedere di che pasta fosse fatto. Spinse con violenza il cancelletto dell'ascensore infilandosi in un corridoio semibuio illuminato da una luce al neon intermittente e che sapeva di umido. Da una parete colava del liquido, forse una vecchia tubatura che perdeva. Arrivò alla porta di metallo arrugginito che segnava la sua area. La spinse con violenza rivelando la presenza di una vera e propria grotta naturale.
AHHHH quanta nostalgia! Sembra di essere tornati a qualche mese fa!!! Che bello!! disse entrando nella sala a braccia aperte come a voler abbracciare quell'odore di umidità fredda che caratterizzava quel posto. Si incamminò al centro dell'arena e, dopo aver fatto un giro su sé stesso per orientarsi diretto verso l'ingresso, si sedette a gambe incrociate sul terreno.
Ti sto aspettandoooo pensò con aria divertita il traditore della Sabbia.

Il clangore metallico della porta che sbatteva lo riportò alla realtà.
In anticipo, interessante.... pensò mentre attendeva trepidante l'arrivo del ninja che avrebbe dovuto esaminare. Si sporse in avanti con la schiena che andava leggermente oltre la linea delle ginocchia e le mani appoggiate di plamo sulle cosce con un semi sorriso sul volto.
Eccolo....Uhhhhmmmm mi ricorda qualcuno.... Pensò mentre vedeva apparire Kaede. Il ninja era alto nella media, con un fisico che poteva essere quasi definito gracile e capelli rossicci che cadevano sulla fronte. Un occhio era chiuso e l'altro aperto sfoggiava le caratteristiche linee concentriche che lui ormai conosceva.
Rin'negan...e così se tu il nuovo possessore a quanto mi dicono....Chissà chissà, non li hai tutti e due gli occhi quindi potresti anche averlo rubato...ma qualcosa mi dice di no...Qualcosa mi dice di no.... disse mentre il ninja prendeva la parola.
E' la prima volta che capita che non sia io a dover attendere il mio avversario per uno scontro organizzato.. questa cosa mi fa' piacere..
Supaku non disse nulla limitandosi a sorridere, un sorriso bianco come la neve. Non si alzò neanche dalla posizione seduta, voleva prendersi il suo tempo, assaporare ogni attimo di quei secondi, in cui studiava il suo ormai nuovo avversario. Lo squadrò bene con l'unico occhio dorato libero mentre cercava di prenderne le misure. Una voce analitica dentro la sua testa stava elencando una miriade di dettagli importanti, ma la superficie stava semplicemente canticchiando una filastrocca.
Probabilmente ti sarà stato riferito già il mio nome.. o forse no.. ma in qualunque caso mi presento.. il mio nome è Kaede Nakayama. Quando vuoi.. possiam cominciare.. concluse il ragazzo, perché di ragazzo si trattava. Ultimamente mi sembra di essere l'unico ninja di una certa età rimasto in circolazione...ahahah, la vita media di un ninja non deve essere molto alta a quanto pare... Scacciò per un attimo un pensiero laterale, non era il momento di indugiare in quel pozzo nero che lambiva i bordi della sua mente. Rimase in silenzio per qualche secondo, fissandolo, il sorriso che piano piano spariva dalle labbra.
Bon... disse alzandosi di scatto in piedi con un movimento sinuoso. Sorrise di nuovo, facendo un piccolo inchino al ninja davanti a lui.
Supaku Handoru, ma penso che anche questo tu lo sappia già...Del resto non siamo qui su nostra iniziativa...Susu! Tempo di iniziare questa arena e farmi vedere cosa sei capace di fare, Nakayma! disse sorridendo di nuovo. Sollevò una mano verso la lama vibrante sopra la spalla destra poi si fermò a mezz'aria. La abbassò e si passò la mano sul mento, fissando il soffitto con aria riflessiva.
Uhmmm, forse...sì penso sia il caso...Sì, decisamente.... disse interrompendo il tutto con una risatina.
Ti suggerisco di dare il tutto per tutto...Perché...beh, perché potrei rimanerci deluso se non lo facessi...tutto qui! Ad ogni modo...Buona fortuna! disse concludendo la frase con un sorriso poco rassicurante.
Non aveva neanche finito di parlare che mentre stava sorridendo le mani si erano già mosse in una rapida serie di Sigilli incanalando una piccola quantità di Chakra Doton nel terreno e sollevando intorno al suo avversario ben quattro pareti di roccia. Nel momento in cui queste erano spuntate dal terreno, aveva subito afferrato con la mano destra una delle lame vibranti dal fodero sulla schiena per avvolgerne la lama con scariche elettriche e schiantarla al suolo, scagliando una serie di folgori azzurre dritto davanti a sé che frantumarono in un attimo la parete di roccia frontale, forti del vantaggio elementale.

Le scariche elettriche del suo Jutsu si scontrarono contro una violenta onda d'aria che aveva invaso il campo di battaglia, distruggendo persino le sue pareti di roccia. Supaku sorrise, estraendo rapidamente la lama dal terreno e riponendola nel fodero mentre l'aria intorno al Nakayama si dissolveva in fili leggeri.
Un clone??? Ahhh vuoi risvegliare la mia ira, Kaede! pensò con rabbia all'idea di doversi confrontare contro due avversari. Aveva anche lui appreso la tecnica del Clone d'Ombra, non che sapesse di quale natura quel clone potesse essere, ma era sempre irritato quando l'avversario ricorreva a tecniche di clonazione, lo riteneva "poco sportivo".
Lo hai voluto tu! Pensò sollevando la mano sinistra verso il viso e strappando la benda di cuoio con un gesto irritato. Aprì l'occhio rivelando lo Sharingan, c'era voluto poco per farlo fare sul serio subito.
L'occhio baluginò rosso mentre saettava a destra e sinistra, intuendo e prevedendo le mosse dei suoi avversari. Vide il clone muoversi componendo i Sigilli per una tecnica che aveva già visto in passato e che, la sua esperienza unita alla conoscenza avanzata nell'arte dei Sigilli gli stava dicendo essere una Katon, vide l'altro muoversi per iniziare una seconda offensiva.

Quello che successe dopo però lo sorprese. Il suo corpo si sollevò da terra venendo attratto verso il ninja di destra mentre l'altro prendeva un grande respiro. Strabuzzò gli occhi preso alla sprovvista. Dannazione! Pensò con rabbia cercando di riprendere il controllo della situazione, sollevò le mani chiudendole in una breve serie di Sigilli e sputando davanti a sé, sul terreno roccioso una onda d'acqua che mirava ad infrangersi in avanti verso l'avversario. Nonstante questa si fosse mossa rapidamente ed i sigilli fossero stati altrettanto rapidi, riuscì soltanto a contrastare efficacemente il Jutsu Katon dell'avversario ma non a fermare il paletto acuminato di colore nero che invece si conficcò nel suo fianco sinistro di parecchi centimetri.

Grugnì mentre atterrava finalmente al suolo su un ginocchio, sollevando spruzzi d'acqua intorno a sé. Il paletto era ancora conficcato nella carne, non voleva perdere tempo ad estrarlo, non ora che era così vicino ai suoi avversari che si trovavano a circa quattro metri da lui. Sollevò entrambi i palmi delle mani rivolgendoli ciascuno contro un avversario differente, rapide come fulmini molteplici serpi dalle scaglie blu scure si precipitarono fuori dalle maniche per scagliarsi contro i due Kaede. Nel momento stesso in cui le serpi erano schizzate fuori, aveva convogliato una grande quantità di Chakra Raiton nel palmo della mano per schiaffarlo sul terreno sommerso per qualche centimetro dall'acqua del suo precedente Jutsu e scaricare un ulteriore attacco contro i suoi avversari, il Chidori Nagashi. Nel momento stesso in cui le scariche elettriche pervadevano il terreno intorno a lui, la sua spalla sinistra cominciò a formicolare della refrigerante sensazione di Chakra Fuuton convogliato nella riserva del sigillo in essa contenuta.

E uno è andato pensò con soddisfazione nel vedere le Serpi ghermire il clone e dissolverlo, le altre però fecero una fine ben più brutta, venendo spappolate da una potente onda semi-invisibile. Onda di chakra? Vento? Non mi è sembrato di averne colto l'elemento con lo Sharingan...AH! Lo ha anche lui! Ora capisco perché hanno scelto me per esaminarlo! Pensò mentre un sorrisino affiorava sul suo viso.
La sua seconda offensiva andò a segno e questo fece allargare ancora di più il sorriso sul suo volto. Lo Sharingan dardeggiò nella semi-oscurità della grotta fissandosi su quello del suo avversario. Aveva avvertito subito il cambiamento nella situazione, la preveggenza dello stesso era scomparsa ma la capacità di vedere il Chakra era rimasta, a quanto pareva affrontare un altro Uchiha provocava quella sensazione sgradevole di non sapere cosa sarebbe successo, poco importava, sarebbe stata una lotta ad armi pari.
Direi sia il momento di pareggiar le cose.. disse Kaede mentre lui si sollevava da terra pronto a ribattere. Una fortissima sensazione di Chakra lo invase. Sentì il proprio corpo schiacciato dalla presenza del suo avversario, l'occhio del Rinnegan che sembrava dardeggiare davanti a lui. Boccheggiò, cercando di riprendersi.
Cosa diamine...Ho già provato questa sensazione...anni prima...Travis... Pensò sconvolto dalla situazione, era stato proprio allora, quando era ancora in misero Genin che aveva affrontato il portatore del Rinnegan, adesso quella sensazione di netta inferiorità lo stava schiacciando di nuovo, ma stavolta a farlo era la nuova generazione. Grugnì. Non ancora, non stavolta. Lui era cambiato, lui non sarebbe crollato sotto il potere ancestrale del Saggio delle Sei Vie.
Vide Kaede farglisi avanti, le chiazze nere caratteristiche del Segno Maledetto si sparsero sul suo corpo e due braccia gli uscivano dalle spalle. Aveva già visto entrambe le tecniche, una era stata persino sul suo corpo, non batté ciglio a quella trasformazione improvvisa, era troppo impegnato prepararsi allo scontro imminente.
Avanti! Urlò Supaku. Senza perdere tempo estrasse un Kunai da uno dei sigilli da polso, facendolo roteare per l'anello, mettendosi in posizione, il Chakra cominciò a fluire nel suo corpo per contrastare quella sensazione di debolezza che sentiva provenire dal fianco.
E' il paletto, devo togliermelo...dopo... si disse mentre ormai Kaede era arrivato in corpo a corpo.

I primi colpo di kunai e di paletto vennero sapientemente deviati dal ninja dai capelli bianchi, un secondo dopo una delle mani sopra di lui si mosse per cercare di colpirlo e lui sollevò il kunai per contrastare il colpo, ma quella si rivelò soltanto una finta mentre l'altro braccio aveva letteralmente espulso il proprio pugno in uno scoppio di fiamme, come se fosse stato un proiettile. Sollevò l'altra mano, avvolgendola con il proprio vento, nel disperato tentativo di pararsi dal colpo.

Il pugno rimbalzò contro la superficie d'aria solida come se avesse colpito una parete di roccia, saltando lontano. Dissolse subito l'aria intorno alla sua mano per serrare la stretta intorno al Kunai ed avvolgerlo a sua volta da una lamina compatta di vento, manipolandone i flussi come solo lui sapeva fare, in quanto maestro dell'elemento, per aumentarne le dimensioni in quelle di una spada, per poi menare un fendente orizzontale dall'alto verso il basso con la mano armata. Era tempo di ripagare la cortesia del suo avversario di essere venuto in corpo a corpo con una bella lama di vento nello stomaco.

Le fiamme trovarono l'avversario e Supaku interruppe il flusso di fuoco chiudendo la bocca. L'aria un tempo umida e l'acqua che prima riempieva il terreno di roccia ora era densa di calore per via delle fiamme e l'acqua si era ritirata in piccole pozze presenti sul pavimento. Osservò il ninja davanti a lui sollevarsi in piedi, il corpo ustionato dal suo Katon. Strinse gli occhi pronto alla nuova offensiva mentre il corpo dell'avversari mutava di nuovo. Le chiazze sulla pelle si fondevano facendo assumere al ninja davanti a lui un aspetto più ferale mentre due grosse ali nella forma di mani artigliate protundevano dalla schiena. Secondo stadio...bene! Pensò soddisfatto della visione del suo avversario. Ormai conosceva fin troppo bene le capacità del Segno Maledetto, Ishui gli aveva mostrato il potere che esso conteneva sia sulla sua pelle che nei loro scontri amichevoli. Kaede stava giocando il tutto per tutto se ben aveva calibrato la sua effettiva potenza. Era promettente ma ancora non sufficientemente pericoloso per lui, il che era normale trattandosi di una generazione successiva a Travis e che aveva avuto a malapena dieci anni per manipolare l'enorme potere dentro di sé.
Ciò che però lo irritò fu il veder di nuovo l'avversario ricorrere alla Kage Bunshin no Jutsu. Fece una smorfia irritata mentre tentava di tenere a basta l'istinto omicida che saliva su dallo stomaco verso la gola facendogli formicolare le punte delle dita all'idea di strappare il cuore al quel ninja. Aprì e chiuse le mani mentre il primo clone cominciava a comporre una tecnica che si rivelò essere una tecnica che lui stesso aveva già vissuto, o forse no, era molto simile alla sua Kuchyiose ma non lo era per davvero. Ad ogni modo non poteva lasciare che quei tre si muovessero indisturbati mentre lui era avvolto dai corvi gracchianti. Le mani si mossero rapide come fulmini mentre completava i sigilli per la Chakra no Kyshin e rilasciava onde di Chakra concentriche dal suo corpo per andare a percepire subito il movimento dei suoi avversari.

Li percepì muoversi uno verso destra e l'altro verso sinistra, mentre quello che molto probabilmente aveva compiuto la tecnica dei corvi era ancora immobile. Sospettava cosa sarebbe accaduto. Se aveva ormai capito lo stile di combattimento di Kaede che era un ninja più che dotato nelle Arti Magiche, avrebbe provato a sfruttare la diversità elementale per attaccarlo su più fronti con jutsu di elementi differenti, almeno questo è quello che avrebbe fatto lui stesso. Mentre i corvi gracchiavano e stranazzavano impedendogli di fare alcunché attinse ad altro Chakra, pronto a ricorrere ad un'altra delle sue tecniche più particolari, che non avrebbero richiesto sigilli o quant'altro.

Un attimo dopo i Corvi sembrarono bloccarsi a mezz'aria, come immersi nella melassa e lui poteva scorgere tra essi il rombo delle fiamme in un rosso intenso tra le piume nere a destra ed lampi violacei a sinistra. Tutti e tre i Jutsu erano stati rallentati sensibilmente dalla sua tecnica e questo gli dette il tempo di eseguire un'altra rapida serie di Sigilli e schiaffare le mani a terra mentre una porzione quadrata di tre metri per tre del terreno sotto i suoi piedi si spaccava e crepava scivolando ad una velocità impressionante verso il basso per circa otto metri e lasciava i due Jutsu katon e raiton a scontrarsi in mezzo alle piume di corvo, in una conflagrazione che vide le scariche elettriche prendere il sopravvento sulle fiamme. Non appena ebbe raggiunto la fine della sua corsa nel terreno Supaku non si era fermato, avendo afferrato dai Sigilli da polso ben cinque shuriken, tenendoli tra le mani per accumulare in essi Chakra Fuuton con la sua capacità che ne plasmava il potere e la velocità oltre i livelli che la normale tecnica avrebbe potuto raggiungere. Un attimo dopo liberava i cinque proiettili metallici avvolti dal vento per puntarli, grazie alla percezione dalla Chakra no Kyshin diretti verso i tre ninja. Siccome erano cinque e non era riuscito a percepire quale dei tre fosse l'originale sarebbe dovuto andare a caso, uno dei cinque shuriken era diretto verso il Kaede davanti a lui, quello che era rimasto fermo per tutto il tempo. Le altre due coppie erano dirette ciascuna verso gli altri due Kaede rimasti ai lati che avevano provato a colpirlo.

Bene...e siamo a meno due Pensò mentre vedeva cadere dall'alto della fossa in cui si era appena cacciato uno dei paletti neri che il clone di Kaede teneva in mano. I colpi erano andati a segno e lui aveva subito disattivato la Chakra no Kyshin non appena aveva sentito i due piccoli sbuffi di fumo causati dalla esplosione dei kage Bunshin, beh uno solo in realtà, perché l'altro lo aveva visto sporgersi e morire proprio sul ciglio della parete. Il paletto nero rimbalzò sul terreno accanto a lui mentre con lo sguardo ancora sollevato verso l'alto, vedeva l'originale Kaede scagliare verso di lui l'altro paletto che aveva in mano. Si spostò di lato, pronto a scartarlo ma qualcosa non andava. La mano di Kaede era rimasta sollevata come a vole muovere qualcosa nell'aria. Ormai aveva intuito i poteri del ragazzo, se c'era qualcosa di prevedibile di sicuro non sarebbe stata quella capacità di muovere le cose e creare onde d'urto. Si aspettò di essere attirato verso il paletto e per questo si spostò ancora di un paio di passi, pronto ad uscire fuori dalla traiettoria, ma invece di muoversi verso di lui a muoversi fu altro.
Il colpo arrivò sulla spalla destra, poco sopra la scapola. Grugnì dal dolore mentre il paletto nero usciva dal suo petto all'altezza della clavicola.
Bastardo! Pensò con rabbia mentre sentiva il dolore strappargli un ghigno di rabbia. Afferrò il paletto subito, strappandolo dal petto in un altro grugnito di rabbia e dolore. Fece roteare il paletto di chakra tra le dita, irritato, per poi scagliarlo di ritorno addosso al suo avversario che sporgeva dal bordo della roccia. Senza perdere tempo però aveva accumulato una grande quantità di Chakra Raiton nella mano destra per sollevare il flusso di Chakra in una lancia compatta che mirava a colpire Kaede attraverso il bordo della parete. La lancia del Chidori infatti si estese trapassando a circa un metro dal bordo, il terreno di roccia. Se i calcoli erano giusti, avrebbe dovuto colpire il ninja del Suono all'altezza delle gambe.

Subito dopo aver eseguito la tecnica aveva cominciato a scalare la parete di roccia a balzi rapidi mentre la ferita sulla sua spalla cominciava a fumare per rimarginarsi. Aveva deciso di darle le priorità per via della mobilità che avrebbe potuto perdere nel caso in cui la ferita fosse rimasta lì a disturbarlo. Il sangue colava sotto il gilet, macchiandogli il petto mentre il liquido caldo interrompeva il suo corso a metà pettorale. Atterrò sulla roccia dall'altra parte rispetto a Kaede, pronto a riprendere lo scontro dove l'avevano lasciato.

E adesso... Una volta atterrato aveva fissato il proprio avversario mentre si accorgeva come quello aveva l'occhio con lo Sharingan.Eh le riserve languono...come ti capisco...Questo dannato occhio è peggio di una sanguisuga...Eheh pensò con un sorriso mentre un ennesimo clone creato dal possessore del Rinnegan spiccava il volo verso di lui.
La chiusura dello Sharingan avversario però ebbe modo di dargli un ulteriore vantaggio, il suo occhio sinistro infatti riprese a funzionare a pieno regime cominciando ad donare di nuovo al suo possessore il potere della preveggenza. Indietreggiò di un paio di passi prevedendo già cosa sarebbe avvenuto a seguito del lancio di Armi che il clone avversario volante stava per eseguire nei suoi confronti. Nella confusione dell'attacco che sarebbe seguito, decise di prendere in prestito un'altra tecnica del suo avversario ed eseguire la potente difesa Fuuton che gli aveva visto usare a trecentosessanta grandi per proteggersi da eventuali attacchi successivi.

La serie di attacchi che seguì esplosero in successione uno dopo l'altro contro la parete di vento mentre Supaku attendeva che le esplosioni ed il lancio di tecniche avversarie nei suoi confronti finisse mantenendo le mani nel Sigillo finale del Jutsu.
Non appena ebbe sentito la fine delle esplosioni decise di annullare il Jutsu per poi rivolgersi al suo avversario, ormai ridotto in condizioni molto peggiori delle sue, con un sorriso.
Penso che possiamo concludere qui il nostro scontro, che dici? Vedo dalle ferite e dalla faccia che hai che non ti è rimasta moltoa forza per continuare, il che è un peccato ma non te ne faccio una colpa... ridacchiò mentre si muoveva di un paio di passi in avanti verso il suo avversario. Devo confessarti che mi è piaciuto questo scontro ma è chiaro che ancora le tue capacità devono evolversi...sei solo all'inizio della strada, non dimenticartelo...Avrai anche il Rinnegan e lo Sharingan con tre Tomoe ma non hai tutto il potere che questi occhi ti possono dare, né hai abbastanza esperienza... nel dire queste parole non stava cercando di fiaccare o sminuire il potere del ninja del Suono, no. Anzi, era più che sicuro che un giorno sarebbe diventato una minaccia molto più preoccupante di molti altri Shinobi, solo doveva fare attenzione a non essere come la maggior parte. Lo so che è un discorso da vecchio veterano quello che ti sto facendo, ma ricordati che il tuo potere non è tutto e che usarlo nel modo sbagliato potrà sempre portarti alla sconfitta...anche la migliore della spade se messa in mano ad un novellino può rivelarsi meno utile di una spada di legno...Hai qualcosa da chiedermi? disse mentre si appoggiava con una spalla ad una delle colonne naturali della grotta ed incrociava le mani sul petto, ormai completamente rilassato dalla fine dello scontro. Sapeva che Kaede stava sanguinando ma erano al Covo, sarebbe bastato premere un pulsante per far scendere la prima squadra medica di servizio e curarlo in un battibaleno.