Yusuke Uchiha vs Kaori Mitarashi

Il tizio dagli strani capelli colorati era caduto sotto alla potenza del suo ghiaccio e tutto sommato la ragazza era riuscita a cavarsela abbastanza bene. Rispetto al resto degli shinobi del Suono affrontati in quel torneo, Disuko si era mostrato meno mostruoso e più affrontabile e così la ragazza aveva guadagnato la finale senza riportare troppe ferite.
"Direi che è a posto, nonostante tutto...Ora per favore vattene!"
Dopo lo scontro la ragazza si era diretta verso l'infermeria visto che immaginava che le bende completamente coperte di terra e polvere non fossero propriamente igieniche. Ironia della sorte a seguirla era stato nuovamente il medico con cui aveva avuto in precedenza il piccolo scambio di opinioni, il livido bluastro sul collo di lui a denotare l'opinione che aveva prevalso. L'equipe aveva fatto uno splendido lavoro sul suo corpo ed ora delle ustioni lasciate dal Kyoya non rimaneva praticamente traccia. Non poteva biasimare il dottore per non voler più avere a che fare con lei e con un mezzo inchino se ne andò fischiettando allegramente.
"Ti vedo allegra..."
"Ho portato a termine il tuo ordine, sono in finale, non ho cicatrici permanenti...direi che non ho motivo per essere triste no?"
Nel corridoio dell'arena, Nobuyuki era comparso alle sue spalle sbeffeggiandola. L'uomo come sempre si muoveva alla strenua di un'ombra, l'abilità dell'uomo nel non produrre quasi alcun rumore senza ricorrere a nessuna tecnica era invidiabile. La ragazza dal canto suo sapeva che questa volta non avrebbe potuto avere nulla da recriminarle, aveva fatto il suo lavoro in maniera pulita e senza creare problemi.
"Oh, sicuramente. Non stare così sulla difensiva Kaori-chan, sono solo passato a veder come andava già che ero in giro...Sei pronta per la finale?"
"E' uno scontro come gli altri, ho fatto il culo all'Uchiha una volta, lo farò di nuovo..."
"Non essere arrogante! L'orgoglio è un'arma potente, il fatto che tu abbia vinto una volta non vuol dire che debba succedere di nuovo, hai quasi ucciso quel tizio passandolo da parte a parte, potrebbe volerti rendere pan per focaccia..."
"Sai che non mangio carboidrati per cena..."
Le parole della ragazza erano ben dissimili da quelle che erano le sue reali impressioni. Di tutti gli scontri affrontati in quel torneo, quello con l'Uchiha era stato quello che più l'aveva provata. Anche se fisicamente non aveva subito ferite nemmeno paragonabili a quelle provocate dal vapore di Kougami, l'illusione in cui l'aveva fatta cadere Yusuke era stata una delle esperienze più traumatizzanti di tutta sua vita. La notte precedente aveva rivissuto quel momento in cui spogliata dalla sua stessa pelle, la ragazza si era ritrovata vulnerabile come mai le era successo e la rabbia la assalì nel ripensare al dolore di quel momento. La potenza dell'uomo nell'utilizzo delle illusioni era una cosa impressionante e di certo non bramava di cadere nuovamente in una delle sue trappole mentali.
"Sei forse preoccupato per me Nobuyuki-sama?"
"Ho già fin troppi impegni, non avrei preso in squadra qualcuno di cui dovermi preoccupare...Buona fortuna Kaori-chan"
Con un sorriso la ragazza si espresse in un inchino e si diresse verso gli spogliatoi. Come di consueto andò ad effettuare il suo momento di meditazione, per poi andare a vestirsi in maniera accurata, controllando ogni singolo elemento del proprio equipaggiamento. In quello scontro non ci sarebbe stato spazio per momenti di studio e valutazione dell'avversario, avrebbe dovuto agire d'astuzia per evitare che l'altro potesse mandare a segno i suoi Genjutsu. Stringendo i guanti chiodati sulle mani andò a verificare che non creassero problemi ai movimenti delle dita.
"Genjutsu contro Taijutsu...non posso permettermi pietà, se riesco ad arrivargli addosso metterò fine allo scontro con un colpo solo."
Uscendo verso il corridoio, la ragazza si diresse all'ingresso dell'arena. L'uscita del tunnel la portò in un'arena che ricordava una qualsiasi foresta che si sarebbe potuta trovare nel Paese del Fuoco, Yusuke quantomeno si sarebbe sentito a casa. La paura di Nobuyuki di una finale con doppia rappresentanza del Suono era completamente sfumata, ma per ironia della sorta l'unico ninja di Oto presente durante la finale era l'arbitro.
"Yusuke..."
A passi lenti la ragazza si era mossa verso il prato erboso in cui si trovava il suo avversario. Il chakra era andato a irrorare il suo Fuuinjutsu, mentre il suo unico occhio si muoveva vispo a destra e sinistra ad analizzare quello che sarebbe stato il campo di scontro, diverse fonti d'acqua e molti alberi erano gli elementi che più saltavano all'occhio. Il suo cervello elaborava rapidamente tutte le informazioni che aveva a disposizione e una strategia andò rapidamente a formarsi. L'Uchiha era al centro del campo erboso e lei si fermò ad una dozzina di metri da lui, alla sua destra diversi alberi che sarebbero stati facilmente raggiungibili. Il nome dell'uomo era stato pronunciato a mo di saluto, senza troppa convinzione, mentre flettendosi sulle gambe la ragazza andava a sganciare i pesi alle caviglie, avrebbe affrontato quell'avversario con l'impegno che meritava.

"Quando volete...Via!"
L'arbitro aveva dato inizio allo scontro, per poi sparire dalla vista dei due contendenti e Kaori senza la minima esitazione aveva unito le mani incrociando indici e medi davanti a sé, richiamando così una copia fisica. L'occhio del Kage Bunshin brillò per l'attivazione dello Shuhōgan e subito questo andò a comporre una serie di sigilli legati al Doujutsu. Nobuyuki aveva parlato di pan per focaccia, sarebbe stata lei la prima ad impastare regalando un bel Genjutsu all'avversario. Yusuke avrebbe visto comparire venti ulteriori copie di Kaori, la ragazza aveva già appurato che l'uomo era in grado di seguire le tracce avversarie, anche se non sapeva in che modo. Grazie a quelle copie si garantiva una copertura sufficiente per quello che aveva in mente, anche se lui avesse potuto fare ricorso a tecniche di percezione.

Dieci copie illusorie partirono alla carica contro Yusuke con l'intenzione di accerchiarlo, cinque avrebbero compiuto una parabola a destra e cinque a sinistra in modo da arrivare dai suoi lati ed impedendogli di affrontarle tutte con una tecnica frontale ad ampio raggio. Il Kage Bunshin e l'originale continuarono a muoversi tra le altre copie per non farsi individuare e mentre il primo andava a compiere i sigilli per la Kirigakure, la seconda componeva quelli necessari per attivare la tecnica della trasparenza. La nebbia calò sul campo di battaglia e già la vista era praticamente inutile quando la ragazza andò a sparire nel nulla, la schermatizzazione attiva per evitare che l'altro potesse riuscire ad individuarla.

Il clone aveva attivato la Muon per tenere sotto controllo le mosse dell'avversario e con gli altri cloni si dispose in un largo semicerchio, ognuno a due metri dall'altro, di modo da creare un fronte difficile da bersagliare con un'eventuale controffensiva. L'originale invece si era spostata correndo verso destra andando a memoria, fino a raggiungere la base di uno degli alberi, per poi arrampicarvici sopra grazie al controllo del chakra e prendere posto sul ramo più basso. Avrebbe lasciato che fosse il clone ad affrontare l'avversario e sarebbe uscita allo scoperto solo quando l'altro le avesse fornito un'apertura.
"Questa volte non ti lascerò giocare con la mia mente!"

Il velo di nebbia aveva coperto il campo di scontro e la Kaori originale si era acquattata sul suo albero in attesa di analizzare gli eventuali sviluppi della situazione, era certa che il suo clone avrebbe avuto modo di offrire una discreta resistenza all'avversario, ma evidentemente si sbagliava dato che lo stridio di una lama aveva riempito l'aria ed una sensazione di dolore atroce le traversò il corpo.
"Che cazzo era quello?"
Il dolore non era propriamente reale dato che era stato solamente il rimando della memoria dell'ultimo istante di vita del suo clone. Istante in cui aveva visto spuntare dalla nebbia una lama intenta in un fendente, la cui lama andò ad allungarsi aprendo il suo corpo come se fosse fatto di burro. Subito Kaori andò a pensare al suo Hijutsu ed alla capacità che aveva sviluppato nell'allungare grazie allo Hyouton la lama di ghiaccio ottenuta in eredità dal padre.
Quello cui aveva fatto ricorso l'Uchiha però doveva essere un trucco ben più importante del suo, vista la dimensione mostruosa che aveva assunto la sua lama. Con i due fendenti scagliati dall'uomo anche buona parte della vegetazione era stata coinvolta ed anche l'albero su cui aveva trovato rifugio Kaori aveva subito la sua quantità di danno, mentre la nebbia spariva dal campo, senza più il clone ad alimentarla, lo stesso cominciò infatti a crollare verso terra, il tronco sezionato in due dalla veemenza del colpo avversario.
"Speravo avrei avuto qualche apertura migliore...ma non mi resta che entrare in azione!"
Correre il rischio che l'altro potesse ricorrere a qualche Jutsu ad ampio raggio per cercare di scovarla, finendo così per perdere l'effetto sorpresa, era troppo rischioso ed avrebbe quindi fatto in modo di ottimizzare al meglio il tempo che avrebbe avuto in quel frangente, mentre la lama dell'altro tornava alle dimensioni normali. Balzando dal ramo verso terra, la ragazza si accompagnò alla parte superiore della pianta nell'atterraggio e subito si mosse per ridurre le distanze dall'Uchiha. L'unione tra la tecnica della trasparenza e la schermatizzazione le garantivano una perfetta copertura dall'avversario e l'avrebbe sfruttata fino a che per lui non sarebbe stato troppo tardi. Nel corso dello scontro precedente aveva attentamente valutato Yusuke, cercava sempre di tenere le distanze e per quanto quella mossa con la spada fosse una sorpresa non certo gradita, era abbastanza sicura che sullo scontro a corto raggio sarebbe stata lei ad avere la meglio e visto che l'ultima volta non aveva avuto modo di portare lo scontro sul piano fisico avrebbe rimediato quel giorno. Ormai sapeva perfettamente quanto pericoloso potesse essere quell'avversario e non aveva la benché minima intenzione di lasciargli il tempo per portare lo scontro dalla sua ora che il suo specchietto per le allodole era andato distrutto, la mano destra andò a prendere dalla tasca sulla coscia una delle bombe fumogene che avrebbe potuto proteggerla dalle insidie dell'illusionista.
"Ora!"
L'ultima volta all'altro era bastato uno sguardo con quei suoi strani occhi per chiuderla nel suo mondo ed anche se questa volta non era circondato da quella specie di fiamme demoniache non aveva intenzione di lasciargli fare quello che voleva. L'occhio della ragazza in antichità era nato proprio a quello scopo, i suoi predecessori avevano selezionato quelle variabili genetiche proprio per sviluppare un occhio in grado di inibire gli altri doujutsu e quello per la ragazza sarebbe stato il fiore all'occhiello per evitare di subire strani scherzi durante la sua strategia.
Giunta ad una decina di metri dall'avversario, la ragazza lasciò cadere la schermatizzazione, cominciando a pompare una grande quantità di chakra all'interno dei suoi muscoli ed allo stesso modo andò ad irrorare il suo unico occhio che si attivò ed andò a sviluppare il suo enorme potere neutralizzante, quegli occhi rossi con gli strani disegni neri non l'avrebbero fregata più.
Se anche l'altro fosse riuscito in qualche modo a percepirla, in quel momento non le interessava dato che balzando in avanti diede un'ultima spinta con il piede destro per sparire ritrovarsi alle spalle avversarie. Normalmente sarebbe letteralmente sparita alla vista, ma in quel momento era ancora invisibile ed appena terminato il movimento, senza la minima esitazione, si espresse nel più potente dei suoi taijutsu. Ruotando su sé stessa diresse il suo tallone alla base del collo dell'Uchiha imprimendo tutta la forza di cui il suo corpo era capace.

Quando era arrivata ad usare quella tecnica contro il Kyoya era ormai allo stremo delle forze ed infatti aveva finito per perdere i sensi, ma quel giorno era ancora bella fresca e non avrebbe permesso che quel damerino ben vestito che aveva osato umiliarla all'interno della sua stessa mente potesse ribaltare il risultato dell'ultimo scontro. La mano destra lanciò sotto di sé la bomba fumogena di modo che tutto si riempisse di fumo, se anche l'altro fosse riuscito a salvarsi dal suo colpo non avrebbe permesso che potesse sfruttare le sue strane illusioni per domare la sua furia.

Kaori era comparsa al fianco del suo avversario ed il calcio era stato sferrato. La ragazza aveva notato con stupore che lo strano disegno sull'iride dell'altro si era nuovamente modificato, senza però andare a sparire, segno del fatto che il suo Doujutsu non stava facendo effetto. Prima che il suo colpo potesse andare a buon fine, dal corpo del ragazzo si era propagata una specie di struttura scheletrica demoniaca che aveva assorbito l'impatto del suo tallone impedendole di andare completamente a segno. Purtroppo per il ninja della Foglia, il colpo era però abbastanza potente da superare la sua difesa riuscendo ad andare ad impattare alla base del suo collo, scaraventandolo via come un proiettile.
"Che cazzo era quella roba?"
Le risorse dell'Uchiha si mostravano sempre più imponenti e non aveva idea di cosa ancora potesse tenere in serbo per lei, ma di certo non avrebbe potuto permettersi di abbassare la guardia. Per quanto il suo tallone fosse andato a segno non aveva percepito quel rumore di ossa in frantumi che tanto agognava e quella strana tecnica che l'altro aveva tirato fuori dal cilindro lo aveva probabilmente protetto a sufficienza da far sì che potesse continuare lo scontro. Il chakra smise di irrorare i muscoli ed anche l'occhio, inutile in quel frangente vista la presenza della nube di fumo. Yusuke era riuscito a resistere al suo Taijutsu più potente, ma non era l'unica carta che che la ragazza serbava nella manica e pur di vincere quello scontro era ben disposta a tirare fuori tutte le sue carte migliori. Dato che all'interno della nube l'utilità della trasparenza aveva fatto il suo tempo, indici e medi andarono ad unirsi richiamando l'ennesima copia fisica, mentre lei tornava visibile ed il chakra cominciò a distribuirsi su naso e orecchie per permetterle di tenere sotto controllo le mosse avversarie.

"Sembra che dovrò usare quella tecnica...è arrivato il momento di porre fine allo scontro!"
Kaori percepì il rumore derivante dallo sbuffo di fumo generato dall'avversario, in seguito al quale un battito cardiaco di enormi proporzioni prese forma sul campo di battaglia. Prima ancora di udire le parole del ragazzo, Kaori capì che non poteva trattarsi di altro che non di un'evocazione. L'Uchiha aveva già fatto ricorso ad una kuchiyose nel loro scontro precedente ed ora visto il punto in cui si trovava il suo battito cardiaco rispetto al nuovo arrivato aveva probabilmente fatto ricorso ad un serpente di grande taglia con cui portare avanti la propria offensiva.
"Garaga! Laggiù, in mezzo al fumo! Andiamo a caccia"
"Cambio di programma!"
L'improvviso ribaltamento della situazione fece correre un brivido freddo sulla schiena della ragazza, che impugnò l'elsa della lama di ghiaccio irrorandola di chakra, mentre andava ad estrarla. Il velo di ghiaccio si diramò attorno a lei e la lama di 'Kaito' andò a brillare per un istante, prima che una cupola di ghiaccio andasse circondare le due identiche kunoichi. Aveva richiamato la cupola il più vicino possibile a lei, coprendo un raggio di due metri alle sue spalle in cui sarebbe rientrato anche il clone, conoscendo le capacità offensive delle serpi non poteva permettersi di lesinare sul chakra per difendersi dall'attacco, per quanto le sue risorse fino a quel punto fossero già state in gran parte prese d'assalto, rivoli di sudore che le tergevano il volto a dimostrare quanto quello scontro stesse diventando faticoso. Il clone era stato richiamato con uno scopo ben preciso, ma era chiaro che in quel momento non potesse andare a svolgere la sua funzione e di conseguenza rimase in attesa dello sviluppo della situazione.

Un getto violaceo che la ragazza ben conosceva andò a permeare la cupola di ghiaccio, se non si fosse premunita a quel punto entrambe le Mitarashi si sarebbero trovate ad essere trasformate in pietra e quel che arrivò dopo avrebbe probabilmente rappresentato per loro la fine.
Un tonfo sordo rimbombò all'interno della cupola quando l'enorme bocca spalancata del serpente cozzò contro il ghiaccio, i denti protesi come a voler superare quella barriera trasparente per raggiungere la sua preda.
"Eliminalo ora!"
Le mani del clone già si stavano muovendo a comporre la serie di sigilli necessaria, sapeva perfettamente che la bestia che si trovava difronte godeva di un'invidiabile resistenza e dall'interno di quella cupola di ghiaccio c'era una sola cosa che potesse fare per metterlo fuori gioco. Doveva agire in fretta perché probabilmente la cupola non avrebbe resistito se l'altro avesse continuato a sferrare i suoi poderosi attacchi. Il terreno ghiacciato sopra al velo di ghiaccio andò ad inspessirsi per un raggio di quindici metri appena oltre il perimetro della cupola dove si trovava l'animale. Le enormi dimensioni dell'evocazione rappresentavano un punto di forza vista la forza e la portata d'azione che le donavano, ma in quella situazione avrebbero anche rappresentato il suo punto debole, dato che difficilmente avrebbe potuto sottrarsi alle grinfie delle sue lance di ghiaccio. Gli spuntoni nacquero dal terreno ad alta velocità e Kaori non poté evitare di gemere leggermente a causa dell'ulteriore dispendio di chakra. Doveva cercare di portare a termine quello scontro alla svelta o le cose si sarebbero messe male.

Yusuke aveva provato a distruggere lo strato di ghiaccio ai suoi piedi, ma anche se il velo di ghiaccio era andato in frantumi, questo non era bastato a fermare i suoi spiedi di ghiaccio, che in un tripudio di sangue erano spuntati dal terreno trafiggendo il corpo della serpe, riempiendo la ragazza di soddisfazione. Quella era la massima espressione del suo controllo sullo Hyouton ed ogni volta che vi aveva fatto ricorso, aveva sempre ottenuto il risultato sperato. La cupola di ghiaccio attorno a lei si sciolse ed il chakra smise di irrorare orecchie e naso dato che ormai la cortina fumogena era andata a dileguarsi. Le energie consumate fino a quel momento la facevano ansimare ed il battito cardiaco aumentato era la perfetta sintesi di quanto quello scontro si stesse rivelando impegnativo. Sapeva perfettamente fin dall'inizio che non sarebbe potuta andare diversamente, quel Yusuke Uchiha si era già mostrato ostico da affrontare in passato e fin da subito non aveva avuto alcun dubbio che non si sarebbe tirato indietro nemmeno quella volta dal cercare di metterle i bastoni tra le ruote. Senza cortina fumogena di mezzo poté finalmente concentrare lo sguardo sopra a quello strano costrutto di chakra che circondava l'avversario, era come se un demone fatto di ossa circondasse il suo corpo. Ad ogni incontro le abilità dell'Uchiha si mostravano effettivamente sempre più inquietanti, l'ultima volta aveva visto il suo corpo cospargersi di fiamme ed assumere anch'esso sembianze ancor più demoniache di quanto già non apparissero quelle del ragazzo ed ora questa nuova abilità di sfruttare quella specie di demoniaca armatura gigante che era perfino riuscita a permettergli di attutire il colpo derivato dal suo tifone adamantino. L'originale ed il clone si trovavano l'una accanto all'altro e nel vedere Yusuke che nuovamente componeva i sigilli per la Kuchiyose, Kaori passò il pollice lungo il filo di 'Kaito', se all'uomo piaceva così tanto giocare con i serpenti lo avrebbe accontentato. Mai si sarebbe aspettata che potesse accadere veramente quello che i suoi occhi e le sue orecchie stavano percependo.
"Manda! O signore di tutte le Serpi...Aiutami a distruggere quella Kunoichi laggiù, e potrai divorare tutte le persone che vedi su quegli spalti"
"E' impazzito!"
Kaori deglutì violentemente nel vedere l'enorme figura violacea che si stagliava sul campo di battaglia. Richiamare un essere del genere e promettergli gli spettatori come pegno per il suo aiuto era veramente esagerato, per quanto il ragazzo potesse tenere alla vittoria. Oramai non si trattava più soltanto di vincere o perdere, se si fosse lasciata sconfiggere l'enorme serpente avrebbe esatto la sua tassa e centinaia di persone innocenti avrebbero rischiato la loro vita. Certo era possibile che l'altro non volesse veramente ripagare il suo debito, ma in quel momento le sembrava più un demone che un essere umano e non poteva permettersi di dare nulla per scontato. Doveva abbattere quell'evocazione prima che potesse trasformarsi in un reale pericolo per tutti i presenti e sapeva perfettamente come fare.

Torniamo al piano originale, quando ci colpirà sarà il momento! Difendici!
Nel dire quelle parole le dita della mano sinistra erano andate giungersi nell'esecuzione dei sigilli necessari per l'evocazione e poggiato il palmo per terra richiamò a sé il serpente argenteo, l'ultima parola venne gridata proprio alla serpe che richiudendosi tra le sue spire andò a fornire uno scudo alle due kunoichi a terra, dallo spazio tra le spire la ragazza poté osservare l'enorme bestione violaceo dirigersi contro di loro con le fauci aperte e Yusuke si trovava proprio sul suo capo. La tecnica che aveva intenzione di usare era stata inventata da lei stessa e le avrebbe permesso di raggiungere in un colpo solo sia l'Uchiha che la sua evocazione. Le dimensioni di Manda rendevano però molto difficile la sua esecuzione ed il clone avrebbe dovuto agire con la massima tempestività per riuscire ad intrappolare il serpentone all'interno della cupola di specchi.
Il chakra della ragazza andò a fluire dentro a 'Kaito' richiamando nuovamente il velo di ghiaccio, mentre la mano sinistra sollevava il coprinaso mettendolo nella corretta posizione, era il momento di porre fine allo scontro. Il suo volto era ormai una maschera di sudore a causa delle energie spese fino a quel momento e sentiva il cuore rimbombarle nel cervello, ma non poteva cedere in quel momento, ormai la cosa si era fatta più grande di lei e non poteva permettersi di sbagliare. Il clone compose i sigilli necessari e dopo un istante tutto attorno a loro tremò, Manda era arrivato a destinazione e solo la presenza del serpente argenteo li aveva salvati da morte certa. Il tempismo del clone era stato ottimo e subito dopo il primo scossone le lastre di ghiaccio della cupola di specchi andarono a formarsi appena oltre la sua evocazione. Kaori ansimava ora apertamente, ma senza un attimo di esitazione sollevò lateralmente la spada di ghiaccio e tutti gli specchi esplosero istantaneamente in un bagliore di ghaiccio, subito dopo la lama venne indirizzata verso la testa del serpentone e tutte le lame di ghiaccio da lei prodotta si proiettarono nella posizione indicata. Anche se adesso le gambe le tremavano a causa della stanchezza e delle energie spese, la vista cominciava ad offuscarsi ed una specie di morsa le si stava chiudendo sul petto, non le importava. Quella era la tecnica di cui andava più orgogliosa, l'apoteosi di quello che lei era riuscita a fare da sola modificando ed affinando le tecniche tramandate dalla sua linea di sangue. Quello era il meglio che sapeva fare e lo avrebbe sfruttato per fermare i folli piani dell'Uchiha.