Missione Supaku Handoru

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    Missione Supaku Handoru
    Missione a Servizio di:Mercato Nero
    Livello:S
    Esecutore della Missione:Supaku Handoru
    Mukenin, l'incarico che ti aspetta oggi è uno dei più pericolosi e delicati! Dovrai infiltrarti nel carcere di massima sicurezza situato nel territorio del Paese dell'Erba, nei pressi di Kusagakure no Sato, per aiutare a far evadere uno dei nostri. Dovrai riuscire ad entrare nel carcere e portarlo fuori senza che lui venga ucciso. Non importa se vi fate scoprire o meno, né ci importa in alcun modo come hai intenzione di ottenere il risultato: l'unica cosa che ci interessa è che lui riesca ad evadere sano e salvo. Fai molta attenzione perché il carcere non solo è a prova di fuga per gli Shinobi e la maggior parte delle guardie che vi lavorano sono almeno Sp. Jounin, se non anche ANBU, ma il direttore della struttura è un Caposquadra ANBU e un eventuale scontro con lui potrebbe essere molto difficile da affrontare. In allegato troverai tutte le informazioni sia su questo Shinobi sia tutte le nostre informazioni in possesso sulla struttura, ottenute tramite il furto di carte rubate, dalla sua ubicazione alla disposizione interna.
     
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    narrato, parlati, pensati e cloni saranno nel colore corrispettivo del personaggio.
    Supaku, Telepatia Volatili, Yogan, Altro 2, Altro 3, Altro 4, Altro 5, Altro 6


    Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto
    GSrK
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica inizia permettendo all'utilizzatore di creare dei Sigilli magici ed applicarli su qualsiasi cosa. Una volta applicati sul soggetto scelto sarà possibile usare il Jutsu teletrasportandosi in un punto a scelta nel metro quadro dov'è posto il Sigillo. Se applicato su un Ninja il sigillo rimarrà al massimo impresso per due turni incluso quello d'utilizzo. Se impresso su un oggetto invece, il Sigillo vi rimarrà fino alla fine della Quest. Ovviamente una volta usato il teletrasporto, il Sigillo svanirà automaticamente. E' possibile usare il Justu per trasportare altri soggetti insieme all'utilizzatore, semplicemente toccandoli.
    Il Jutsu non necessita di Sigilli.
    Consumo: N/A

    Hiraishin no Burēdo - Sigillo del Teletrasporto delle Armi
    YlMo
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è un derivato della Hiraishin no Jutsu, che non necessita di Sigilli, tramite la quale si potrà apporre un Sigillo magico caratteristico, di dimensioni variabili a seconda della superficie su cui viene apposto, su un pacco di Armi da Lancio Piccole o Minori o una singola Arma Media o superiore ad utilizzo. Il Sigillo così apposto durerà fino alla fine dell'incontro. Una volta apposto il marchio sarà possibile pagare di nuovo il consumo della tecnica per teletrasportare un qualsiasi numero di Armi marchiate per volta, fino ad un massimo di un metro di distanza dal corpo dell'utilizzatore o sulla persona dello stesso, tipo all'interno del proprio equipaggiamento o in mano, oppure verso un qualsiasi oggetto o persona marchiata a sua volta con l'Hiraishin no Jutsu.
    Necessaria la Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto in Scheda.
    Consumo: (+1 per l'impressione del Sigillo)


    L'aria era tranquilla quel giorno. Pea inspirò a fondo sentendo i polmoni riempirsi di quella sensazione frizzantina tipica del primo mattino. Sì, era proprio una bella giornata. Gli uccellini canticchiavano negli alberi lì vicini, il vento soffiava leggero, le poche nuvole bianche che punteggiavano il cielo azzurro sopra di loro stimolavano in lui solo un senso di calma e rassenerante soddisfazione.
    E' un bel giorno per essere vivi, non è vero, Tsu?
    L'uomo accanto a lui, un burbero ninja con una corta barbetta grigia ed una cicatrice che passava sopra il collo del naso grugnì. Pea ridacchiò.
    E' una bella giornata per morire vorresti dire...Ho conosciuto shinobi che sono morti in giornate come questa.
    Cazzo del Buddah più grasso che ci sia, fammi toccare le palle con la mano destra subito!!! porca di quella Kiriana sempre incinta che ti ha partorito!!!
    Han!!! urlò Pea, guardando sconvolta il ninja dai lunghi ricciolini neri che aveva appena afferrato platealmente il pacco in mezzo alle gambe e si stava dando una bella grattata.
    Buddah anoressico, hai sentito che ha detto?? Cioè se non ha invitato tutti i cattivi auspici che camminano rincoglioniti per questa terra a farci morire prima del tramontare del so...
    Se è per questo ho conosciuto molti ninja dalla linga sciolta come la tua morire prima di finire le proprie farneticazioni. Grugnì Tsu fissando il ninja della Nuvola con un sorriso ingiallito.
    Il Kumoniano sputò a terra e se ne andò senza finire il discorso, le katane sulla schiena che sbatacchiavano sonoramente.
    Perché? Lo sai quanto è superstizioso....
    Tsu tirò su con il naso sonoramente, poi sputò un bolo di muco e saliva dall'altra parte del parapetto senza troppi complimenti.
    Pea sospirò, non era mai facile tenere a bada quei due, di solito ci mettevano un po' prima di darsi sui nervi, accadeva verso la sera ma stavolta era stato proprio un record. Aveva appena visto Tsu togliersi le cispe dagli occhi per il sonno appena concluso che già era partito in quarta per irritare Han.
    Si stiracchiò per poi allontanarsi a sua volta verso l'altra estremità del torrione di guardia a cui i tre erano stati assegnati.
    Appoggiò entrambe le mani sulla roccia ancora umida dalla rugiada del primo mattino. La pianura davanti a lei si estendeva per miglia fin dove il suo sguardo poteva arrivare, a destra e sinistra c'erano alte montagne che salivano fin su nel cielo, scomparendo tra le nuvole.
    Il posto di guardia loro assegnato era una delle uniche due entrate principali della Fortezza Sengoku.
    Se si fosse girata in quell'esatto momento avrebbe visto torrioni alti salire verso il cielo in molteplici piani in una struttura che ricordava esattamente un grosso pentagono al centro del quale era presente un ulteriore pentagono. Due fila di mura spesse dieci metri, torri ad ogni angolo e circa cinquanta metri tra l'anello interno e quello esterno. Dieci metri di niente. Beh non proprio niente, c'era erba, fango e molto probabilmente sotto di essi ossa e cenere degli uomini che avevo provato molteplici volte a fuggire da lì prima di ritrovarsi inceneriti od uccisi in qualsiasi altro terribile modo.
    A lei non piaceva fare al guardia all'anello esterno ma era sempre meglio che farla nell'anello interno.
    Là dentro c'era la vera fortezza.
    Sebbene tra loro li separassero soltanto cinquanta metri di aria, il mondo là dentro era radicalmente differente da quello dell'anello esterno. Sulle mura erano stanziati solo ninja di molteplici regioni, di servizio mandati a controllare uno dei più grandi carceri di massima sicurezza per ninja. Shinobi che aspiravano ad entrare nelle squadre speciali dei Villaggi, ANBU o simili, venivano forniti con una divisa standard e potevano scegliersi un nome in codice, per mantenere il più segreta possibile la loro origine, l'unica cosa che era loro concesso rivelare agli altri era il loro Villaggio, oppure fornirne uno falso. Tutto questo per evitare infiltrazioni di possibili ninja che volessero far scappare i propri compagni tenuti lì prigionieri. Nessuna guardia poteva fidarsi delle altre e così i controllori diventano controllati a loro volta. Un sistema malato ma efficace. Tutto per tenere i ninja più pericolosi del mondo all'interno di quelle cinque pareti.
    Era chiaro che ogni Villaggio volesse contribuire. Vivevano la loro vita di guardia su quelle grosse e mastodontiche mura, pattugliavano il perimetro notte e giorno, in turni serrati, mangiavano tutti insieme, dormiavano in brandine comuni, anche se divisi per sesso. Lo stanziamento durava sei mesi, poi venivano congedati per essere sostituiti da altri ninja. Erano tre gruppi che ruotavano sempre, in modo che i nuovi arrivati venissero istruiti dai vecchi mentre quelli arrivati da almeno tre mesi potessero fare la guardia al meglio possibile. Erano un organismo perfetto che ticchettava come il migliore degli orologi.
    Dentro l'anello interno però, là dentro c'era tutto un altro mondo. In confronto loro là fuori erano soltanto dei dilettanti che giocavano a fare le guardie.
    Nella Fortezza Sengoku loro non potevano accedere. Lì vi erano soltanto ninja di Kusagakure no sato, addestrati strenuamente ai peggiori incubi e tenuti di stanza per almeno due anni prima di essere sostituiti. Le guardie scontavano una pena più lunga ma era necessario. Facevano la guardia non più a uomini ma a demoni. Mukenin che le avrebbero sgozzato la gola in un battito di ciglia o peggio.
    Rabbrivì al pensiero ma allo stesso tempo ammirava la costruzione della Fortezza stessa. Si estendeva verso l'alto per venti piani, ma per cinque invece era scavata nelle profondità, dove erano presenti le celle di massima sicurezza. Vi era un grosso cortile interno di circa cinque kilometri di diametro. Le provviste e gli approvigionamenti, così come i ninja in sostituzione delle guardie non entravano tramite mezzi convenzionali, bensì tramite una squadra speciale che si occupava di teletrasportare direttamente lì dentro ciò che volevano. Il Teletrasporto stesso era una trappola mortale, anni fa aveva assistito ad un tentativo di una squadra di Traditori di infiltrarsi tra le provviste, quello che era arrivato non erano più persone ma corpi maciullati dal Jutsu spaziotemporale.
    Sulle pareti poteva vedere i grossi Kanji scolpiti nella pietra. Kanji di contenimento che permettevano cose là dentro che fuori non sarebbero state possibili. La vera opera d'arte però era nei due piani sotterranei: lì gli architetti avevano dato fondo al loro genio ed alle risorse migliori. Il terreno di ogni piano era ricoperto di Fuuinjutsu di contenimento che impedivano l'uso di qualsiasi Arte Magica di infiltrazione, volo o teletrasporto. In questo modo si assicurava una stretta sorveglianza per i ninja più pericolosi del mondo. Una trappola da cui era impossibile scappare.
    Per fare ciò però, non aveva idea di come facessero. Era il segreto più grosso di quel posto. Una delle Fortezze più inespugnabili e sicure del mondo e tutto ruotava intorno alla segretezza di come funzionassero quei Kanji, oltre ad una ferrea disciplina da parte dei suoi guardiani.
    Arriva qualcuno! Grugnì Tsu.
    Li vedo!
    All'orizzonte si era sollevata un sottile filo di fumo, segno che qualcuno stava percorrendo il piccolo sentiero terroso che conduceva a loro e di gran carriera. La kunoichi si girò afferrando un batacchio e cominciando a scuoterlo con violenza. Era tempo di svegliare le truppe di sotto per accogliere chi stava arrivando. Non avrebbe fatto l'errore della settimana prima. Ancora rabbrividiva alla vista di quell'uomo che era riuscito ad ucciderne cinque prima ancora che fossero capaci di legargli l'ultima mano libera.
    Sentì il rumore di passi che salivano rumorosamente le scale di pietra.

    Spalancarono la porta d'acciaio scuro. Supaku cercò di strizzare l'unico occhio libero per vedere bene cosa ci fosse all'interno ma era tutto troppo buio perché potesse scorgervi alcunché.
    Senza troppi complimenti venne scaraventato di forza da entrambi gli uomini sul pavimento di pietra fredda. Rotolò a terra, sbattendo il gomito e parte della faccia mentre sentiva alle sue spalle il clangore metallico che annunciava la chiusura della porta per sempre.
    L'oscurità calò su di lui come un manto triste e sconsolato. Grugnì tirandosi in piedi e strofinandosi la guancia ammaccata. Sentì qualcosa di viscido sul suo dorso, segno che si era di sicuro sbucciato la faccia nella caduta. Non gli importava. Si guardò intorno, non riusciva a vedere niente.
    Ridacchiò tornando a tirarsi in piedi e trascinandosi verso la parete più vicina. Dall'odore che poteva avvertire sulla sua destra là doveva esserci un buco nella roccia che doveva fare da latrina, mentre sulla sinistra, tastò a fondo e trovò il giaciglio. Soddisfatto rimase seduto a terra, la schiena contro la parete fatta di lastroni di pietra fredda e leggermente umida. Sospirò a pieni polmoni prima di far uscire dalla sua labbra una profonda risata. Rise da solo per più di qualche minuto.
    In che cosa mi sono cacciato...Ahhhh disse massaggiandosi il collo mentre sollevava un ginocchio verso l'alto e vi appoggiava l'altro braccio sopra.
    Un botto prepotente provenne dalla porta d'acciaio. SILENZIO!! Urlò la guardia. Tu...sarai il primo che ucciderò... Mormorò sommessamente. Non voleva essere sentito non perché avesse paura di dover affrontare quel misero Chuunin da quattro soldi in una scazzotata che avrebbe perso per via del sigillo che ancora gli ustionava la carne, ma perché non era ancora il momento di attirare troppe attenzioni su di sé. Quindi decise di tenersi per sé la sua promessa di morte.
    Rimase lì per parecchi minuti, forse anche ore, seduto mentre il dolore sul corpo andava via via scemando, la cella era completamente oscura se non per la linea di luce che proveniva da sotto la porta d'acciaio. Grazie alla sua immobilità totale, che gli permise anche di sonnecchiare per un bel po', ma sopratutto grazie alla percezione del calore tipica dei suoi geni mutati, riusciva a tenere sotto controllo abbastanza bene la posizione delle due guardie che facevano la ronda fuori dalla sua cella. Era stato posto in una delle sezioni più basse della prigione. I suoi informatori erano stati sufficientemente chiari, il suo bersaglio si trovava nell'anello finale. Un assassino spietato e privo di scrupoli, una lama al servizio del Mercato che non poteva più essere lasciata lì a prendere la ruggine. Nello specifico, il Covo aveva avuto questo Ninja al suo servizio per parecchi anni, prima di liberarsene alla maniera tipica, dandolo in pasto ai regolari e rinchiudendolo in quella prigione per più di cinque anni. Ora avevano bisogno di lui ancora una volta.
    Il perché non ti deve riguardare, è una missione di altissimo livello, per questo ti permettiamo di scegliere due compagni con cui svolgerla. Il fallimento non è tollerabile. Aveva detto Hagoromo mentre gli porgeva il rotolo.
    Posso scegliere due compagni? aveva risposto Supaku con un sorriso.

    Non farti ingannare, il motivo per cui vogliono Oyama è dei più banali...Sai già che tra poco ci sarà una epurazione tra le fila dei Mukenin del Covo no? Se non riusciranno a liberarsi di noi nei metodi convenzionali, lo faranno in quello più tradizionale: mandandoci dietro l'ex numero uno della top quindici.
    Oyama, "Lince", non è un nome troppo figo per uno che è stato un ex numero uno? Da quello che ricordavo i nomi della top quindici erano principalmente dispregiativi.
    Per favore, puoi concentrarti sulle cose importanti? Cazzo, a volte hai meno soglia di attenzione di un branco di mosche.
    L'albino sbuffò mentre chiudeva i lacci del sacco di cuoio da viaggio. Xersi accanto a lui era già equipaggiata. Il bellissimo viso della ragazza era sfigurato soltanto da una grossa ustione che le copriva metà del viso, occhio destro e parte del naso, sforando in parte sotto il cuoio capelluto dove ormai non crescevano più capelli. Una macchia rossa sulla pelle candida che sfigurava una bellezza altrimenti mozzafiato. Quello e gli occhi di un violetto acceso che saettavano in continuazione da ogni parte raccontavano una storia di una ragazza che era più instabile di una bomba innescata.
    Fammi capire bene, ci stanno mandando a liberare il mukenin che probabilmente poi ingaggeranno per ucciderci? Ah questa è bella. E cosa ci impedisce di ucciderlo a nostra volta? Nella prigione non sembra che il posto migliore per far fallire una Missione del genere.
    A quelle parole la Kunoichi annuì silenziosamente, gettandosi tra le labbra una piccola palla bianca. Adorava masticare la propria argilla, un'abitudine snervante, considerando quanto fosse pericolosa.
    Beh, punto primo: non dovremmo saperlo, solo grazie a Bruco siamo in possesso di queste informazioni...Punto secondo, anche se lo sapessimo cosa ci cambia? Questa Missione è una delle ennesime: se falliamo probabilmente qualcuno di noi morirà, se non la eseguiamo hanno la scusa per liberarsi di noi utilizzando magari altri mukenin di cui vorrebbero fare a meno, e diffarmarci tra le fila del Mercato Nero...per loro è una vittoria in ogni caso.
    In ogni caso dici? Staremo a vedere. disse il ninja tirandosi sulle spalle il sacco da viaggio e controllando l'equipaggiamento un'ultima volta.
    Ho fatto i calcoli, ci vorranno almeno sei giorni di marcia forzata per arrivare nei pressi della Fortezza, direi che ne approfittterei per studiare le informazioni dateci dal Covo, le piantine, il sistema di sicurezza, l'uso del Fuuinjutsu che probabilmente mi attaccheranno addosso.
    Cosa, cosa? Hai intenzione di infilrtarti lì dentro da solo? Disse la ragazza grattandosi il lato della nuca ormai libero dai capelli e segnato dalle vesciche. Cavolo! E poi pensavo io di essere quella con qualche rotella mancante qui! Ahah A quelle parole Supaku le rivolse un sorriso affilato.
    Mi sa che per ora il primato lo detengo io, ragazzina Xersi sbuffò rumorosamente ricacciando una ciocca di capelli dietro l'orecchio ustionato.
    Non perdiamoci in idiozie, per quale motivo vorresti infiltrarti detro la prigione? disse Yukata mentre sollevava a sua volta la sacca da viaggio e se la sbatteva su una spalla.
    Come perché? Perché dovremo individuare il bersaglio e dirgli che stiamo per uscire e poi...perchè no?
    Supaku si incamminò mentre gli altri due lo seguivano. Camminarono per i corridoi bianchi e puliti del Covo, molte delle stanze erano già svuotate. I primi segnali di un rifugio che stava per essere lasciato alle spalle. Ormai gli scienziati erano tutti spariti, erano rimasti solo loro: i ninja mercenari che il Covo non voleva sapessero la posizione delle sue nuove basi. Non aveva fatto domande, sapeva che non ci sarebbero state risposte. Del resto a quello aveva pensato Yutaka: il Covo era pronto per fare il passo più lungo della gamba. Divenire uno delle principali organizzazioni delle Terre di Nessuno. Non c'era più bisogno di mercenari indebitati con i loro impianti per mandare avanti le sue operazioni. No, adesso aveva bisogno di rimpiazzare quei ninja con altri ninja: uomini fedeli alla causa. I mercenari andavano e venivano, i debitori pure, ma uomini che eseguivano i tuoi ordini perché credevano nell'organizzazione, quella era un'altra storia. Il Covo aveva per ora usufruito di Ninja che erano in debito con esso: i trapianti non erano mai gratis e spesso i ninja finivano per indebitarsi per anni di lavoro al servizio dello stesso prima di riuscire ad essere di nuovo liberi. Il problema era appunto questo: i traditori che passavano per le sale operatorie del Covo volevano essere liberi, non parte di alcuna organizzazione, anzi, alcuni erano persino membri di altre organizzazioni. All'organizzazione era andato bene finché aveva bisogno di accumulare soldi e affinare le pratiche di trapianto. Ora che però era riuscita ad accumulare così tanta ricchezza da essere riconosciuta come pericolosa nelle Terre di Nessuno, cercava qualcosa di diverso: il potere.
    Per avere il potere non c'era più bisogno di Mercenari, c'era bisogno di seguaci. Una sottile ma sostanziale differenza che segnava la parola "fine" su tutti i ninja che facevano parte del Covo soltanto per le sue prodezze scientifiche e che avevano anche segnato uno spartiacque definitivo tra chi era passato nelle nuove basi e chi era rimasto nella vecchia.
    Lui, Yutaka, Xersi ed altri erano quelli che non ce l'avevano fatta. Il Covo avrebbe iniziato di lì a qualche mese una vera e propria epurazione di Ninja inaffidabili, pericolosi e voltagabbana, in modo da ripulire i propri ranghi e iniziare la vera lotta per il potere ad Iwa.
    Yutaka lo aveva contattato proprio per questo: trovare pochi altri "affidabili" con cui scampare a ciò che sarebbe venuto, una specie di "salviamoci insieme mentre la barca affonda che abbiamo più chance". C'era però un motivo se loro erano tutti e tre considerati dal Covo come "elementi da eliminare". Yutaka era fuggito più di una volta dal Covo stesso, cercando sempre di non pagare i propri debiti, sebbene avesse più di cento anni, ne dimostrava a malapena cinquanta. Era una vecchia volpe che non vedeva l'ora che gli mostrassi la giugulare per saltarti al collo. Xersi era stata reclutata da Supaku stesso, era una traditrice di Iwa con cui lui si era imbattuto durante una Missione, dinamitarda e aggressiva, si era quasi fatta saltare in aria e con essa anche l'obiettivo. Supaku l'aveva salvata perché dalla morte di Inode non riusciva più a lasciare le donne morire. Questa era una debolezza, lo sapeva. Xersi era stata rimessa in pista dal Covo con qualche aggiunta simpatica ed un debito di centinaia di migliaia di Ryo da pagare. Purtroppo per lei però, tutte le missioni svolte erano finite con qualche grossa e rumorosa esplosione che avevano fatto ripansare al Covo sulle sue capacità di sicaria. Nonostante tutto però, era riuscita ad entrare nella top quindici del Covo, nome in codice Tasso.
    Scivolarono tra i corridoi arrivando fino al passaggio segreto che si aprì su una serie di cunicoli scavati nella roccia. Camminarono per un altra ora. Nessuno parlò. Arrivarono all'uscita e finalmente poterono bagnarsi della luce del sole e lasciarsi alla spalle quella artificiale.
    Bene, direi di iniziare la nostra avventura studiando le piantine che ci hanno lasciato e i rapporti dei nostri informatori sulla fortezza...come hai detto che si chiamava?
    Fortezza Sengoku...

    I rapporti degli informatori erano chiari: le chance di riuscita di quella Missione erano molto basse, oltre a ciò, l'uomo che stavano andando a liberare era stato rinchiuso lì dentro per cinque anni e nessuno aveva informazioni su di lui. Sapevano solo che era vivo ma nient'altro. Non potevano immaginare cosa facesse la prigione ad uomo del genere. Inoltre, le poche informazioni precedenti alla sua cattura erano frammentarie e incoerenti: tutti quelli che ci avevano avuto a che fare erano morti di lì a poco e nessuna informazione era trapelata sulle sue capacità. Una cosa era certa però: avevano una grande paura di lui. Ma che avessero bisogno di lui significava soltanto che quello che si profilava all'orizzonte li spaventava ancora di più di quel prigioniero. Quindi sono qui, a salvare un uomo che probabilmente sterminerà i suoi salvatori...Non vedo l'ora di gustarmi la scena! Pensò mentre la lingua guizzava fuori dalle labbra con fare lascivo.
    Passarono le ore, alla fine il turno di guardia si concluse e la linea di luce sotto l'uscio della porta d'acciaio si spense. Solo nell'anello più profondo la guardia fuori dalla porta era ventiquattro ore su ventiquattro, gli altri anelli avevano guardie alterne, nello specifico durante le ore lontane dai momenti ricreativi o dei pasti, questo assicurava una economia delle forze e sopratutto un controllo maggiore.
    Inspirò a pieni polmoni. Da quando era entrato nei livelli sotterranei aveva avvertito un peso innaturale sul proprio corpo. Un peso che poteva solo associare alle proprietà leggendarie della pietra sotto il suo culo. Il peso di essere privato quasi completamente della propria capacità di impastare Chakra. Tutti in quel livello lo erano, non c'era distinzione. Era il motivo per cui non c'erano Ninja a fare la guardia lì sotto ma solo guardie e samurai.
    Bene, attendiamo un'altra ora per esser sicu...
    Mushu - Mushu
    musu-3
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: E
    Tipo: Kuchiyose
    Questa evocazione particolare è un piccolo drago che misura dalla testa alla coda ben settanta centimetri con scaglie di color verde smeraldo. La creatura è molto intelligente ed è in grado di comprendere il linguaggio umano e di parlarlo oltre che di sputare piccoli getti di fiamme e riccioli di fumo denso dalle narici; è dotato di un buon senso dell'umorismo e di un filo di propensione alla drammaticità. L'evocazione del Drago di solito non richiede Sigilli ma solo della volontà dell'utilizzatore, ed esso fuoriuscirà da una delle maniche dello stesso quando richiamato; il drago ha un discreto fiuto, è capace di vedere al buio e gode della capacità di comunicare telepaticamente con il proprio evocatore anche se non ama ricorrervi. Non è adatto al combattimento, seppur la sua capacità di movimento sia medio-alta.
    Consumo: N/A

    Qualcosa tra la schiena e le pietre si mosse leggermente. Come un bozzolo. Grugnì schiacciando con più forza la schiena contro la roccia e strusciandola più a fondo. Il senso si pizzicore si mosse dalla schiena sulla spalla destra per poi scivolare verso il suo braccio appoggiato al ginocchio. Supaku osservò la stoffa ruvida del camice del carcere sollevarsi nella penombra mentre qualcosa scivolava sinuoso tra le sue dita per poi lasciarsi cadere a terra. La figura si sollevò eretta, un baluginio dorato apparve nell'oscurità davanti a lui immerso in scintille rossasstre.
    SONO VIVOOOOOOOO Urlò la figura sollevandosi in tutta la sua potente altezza che a malapena riusciva a raggiungergli il ginocchio.
    Silenzio, animale!...vedo ti sei svegliato. La figura si ammutolì improvvisamente, vide gli occhi dorati farsi più piccoli. Stava evidentemente strizzandoli irritata.
    IO, supremo principe dei draghi, Zennyo Ryūō, il signore delle fiamme, il domatore dei flutti, l'imponente erede della dinastia dell'...
    Mushu.
    Ti ho detto di non chiamarmi in quel modo!!!! guizzò la bestiola con uno scatto d'ira.
    Una piccola lingua di fiamme fuoriuscì dal suo muso irritato.
    Io ti chiamo come mi pare e piace, sei stato affidato a me o sbaglio??
    Il silenzio che seguì quelle parole valè più di mille denari. Supaku sorrise soddisfatto di aver fatto centro.
    Tu!! TU!!!! Di tutti gli essere umani che mi sono stati affidati, tu sei il peggiore!
    Si, si, va bene...Smettila di blaterare e dammi una mano, cosa vedi intorno a te?
    AH-AH!
    Cosa? Non poteva vederlo ma poteva giurare che quella piccola figura stesse puntando uno dei suoi piccoli inghielli artigliati verso di lui con fare accusatorio.
    Non eri tanto grande e superiore tu? Non ti eri forse paragonato ad uno della mia stirpe?? Come mai hai bisogno di me? Forse... Poteva sentirlo nella sua voce che era compiaciuto di quello che stava per dire. Sollevò l'unico occhio dorato al cielo, era sempre un problema avere a che fare con lui, per questo non vi ricorreva mai. Forse tu hai bisogno di ME??
    Io sono un drago...non dimenticarlo mai! disse sollevando l'indice davanti al muso della bestiola con fare ammonitore.
    Nonostante la sua tendenza a considerarsi un semidio quell'animale gli piaceva. Era apparso quasi magicamente al suo servizio, così diceva. Ma lui sospettava che avesse qualcosa a che fare con la sua ascensione, la sua trasformazione e questo non rendeva che ancora più logico e reale nella sua mente ormai completamente folle, che quel piccolo drago fosse il segnale che gli dei lo avessero riconosciuto come un vero e proprio essere superiore. Quindi era impossibile per lui prendersela con Mushu, era un suo parente dopo tutto, forse l'unico. La via dei draghi è una via solitaria, gli dei devono aver deciso che ero degno di avere la compagnia soltanto di un mio simile...
    Ti piacerebbe! Sputi tu forse fuoco?
    Ancora con questa storia??? Disse sollevando la testa con disperazione e lasciandola cadere sul petto.
    Non temere, mio giovane protetto, non temere! Sono qui per essere i tuoi occhi in queste tenebre!! disse la figura costringendolo a sollevare la testa con sospetto.
    Ah sì?
    Certamente... ma c'era dell'altro, poteva sentirlo nell'aria.
    Vuoi qualcosa in cambio, vero?
    Certamente!
    Cosa?
    E' semplice...implorami!
    Suupaku prese un altro profondo respiro toccandosi con indice e pollice della mano destra l'estremità superiore del naso, esattamente davanti agli occhi. La benda di cuoio era stata posta con precisione sopra l'occhio, quello non potevano toglierglielo, non che potesse farci molto, dalle informazioni che aveva ricevuto quel sigillo sul petto era fin troppo problematico da gestire e ricorrere allo sharingan probabilmente lo avrebbe attivato o peggio, lo avrebbe portato molto vicino all'attivazione, conferendogli un falso senso di sicurezza e potenza che non avrebbe potuto eguagliare fisicamente perché impossibilitato a muoversi troppo velocemente. Si alzò in piedi nell'oscurità.
    Fin'ora erano solo state tutte chiacchiere quelle che gli erano state raccontate, di sicuro non si sarebbe fermato ad esse, avrebbe spreimentato tutto sulla propria pelle.
    Tu, coso, spiritello, draghetto...quanto dista da me l'altra parete?
    DRAGHETTO??? Sventura! Sventura a te, alla tua famiglia, ai tuoi allievi...
    La mia famiglia è morta e non ho allievi, hai intenzione di continuare o di dare una mano?? disse fissando verso il basso i due occhi dorati che brillavano di rabbia. Cinque passi...più o meno...forse di meno...
    Bene...sei stato utilissimo...ora vai a fare il tuo lavoro, puoi passare tra le sbarre vero?
    Certo che posso!
    E allora vai!!! disse sollevando la mano con irritazione. Il silenzio intercorse tra di loro per parecchi secondi, gli occhi dorati continuavano a fissarlo nel suo unico libero. Oro nell'oro e nessuno sembrava muoversi. Alla fine l'albino abbassò il braccio con rassegnazione. Per piacere.
    Arriverà il giorno in cui pagherai l'aver sottovalutato il mio ruolo....Tu hai bisogno di me, ricordatelo!
    La figura guizzò in un baleno, sentì i piccoli artigli ticchettare sulla pietra fredda prima di sparire nell'ombra della cella.
    Ora che era solo poteva finalmente concentrarsi sul testare quel Sigillo che aveva sul petto. La prima cosa che fece fu cercare di richiamare a sé una delle sue Armi marchiate. Non successe nulla. Come le loro ricerche avevano confermato l'intero piano sotterraneo era stato costruito con un misto di Roccia estramemente rara e Sigilli di contenimento. Si avvicinò alle pareti, tastando la superficie umida per trovare subito quello che sospettava fosse presente. Nella pietra erano stati incisi una serie di ideogrammi di cui lui comprendeva poco o nulla, non essendo un esperto in materia, ma di cui sospettava fossero responsabili della incapacità di poter ricorrere quasi qualsiasi Jutsu. Come era stato scritto dagli appunti che sono stati ritrovati dei costruttori, questi piani interrati sono un paradosso sistematico, qualcosa che non dovrebbe esistere. La pietra assorbe tutto il Chakra e ce ne lascia pochissimo a noi; come se non bastasse c'è anche il Sigillo sul petto che si attiverà nel caso riuscissimo ad uscire dai piani seminterrati. Passò le dita verso il basso, l'occhio che ormai si era del tutto abituato alla poca luce che filtrava dalla finestrella in alto alla sua destra. Questo Kanji....significa sangue...
    Speravo ci fosse un modo per alterarne le proprietà ma a quanto pare le informazioni sono esatte: dovrà cavarmela da solo in questi piani... disse scuotendo la testa.
    Continuò a muovere le mani sui kanji incisi nella roccia, scorrevano verso l'alto in una linea diagonale che scompariva verso il pavimento e che sembrava dirigersi da qualche parte nel cuore di quel posto. Inutile cercare di capire come funzionasse. Aveva un piano, si sarebbe dovuto attenere a quello. Adesso non gli rimaneva che attendere che Mushu tornasse con le informazioni giuste.
    Indietreggiò di qualche passo, allargò le braccia ai lati del copo e ruotò su sé stesso un paio di volte. Saltò sul posto con le braccia sollevate sopra la testa. Grugnì quando le dita toccarono la roccia sopra di lui. Agirò le mani cercando di scacciare via il dolore ma era stato necessario farsi una idea di quanto fosse alto il soffitto. Cominciò ad aggirarsi per la piccola stanza, imparandone rapidamente le dimensioni così da potervisi muovere agilmente senza andare a sbattere contro pareti o rocce. Una volta fatto ciò sdraiò sul pavimento e cominciò ad eseguire una serie di esercizi. Sarebbe stato là dentro per qualche tempo, era bene evitare che la propria forma fisica ne risentisse.
    Il giorno arrivò più in fretta di quanto non avesse creduto. La sirena della sveglia suonò e le celle si aprirono all'unisono con un *clank* metallico. Uscì dalla cella e si ritrovò in un lungo corridoio insieme ad altri venti uomini. Un fischio e poi apparvero cinque guardie, ogni detenuto sollevò le mani portandole sulla testa e cominciò la loro camminata silenziosa verso la mensa.

    Cadde. Sbattè la testa sul selciato, sentì il fango penetrare nel taglio sulla tempia mentre la pelle si squarciava lasciando una scia di sangue dietro il suo viso sulle pietre del cortile. Grugnì. Cercò di rialzarsi ma non fece in tempo ad appoggiare il gomito sulla pietra che un altro colpo tra le scapole la portò di nuovo a sbattere contro il terreno. Respirò affannosamente, bollicine d'acqua fangosa si formarono davanti al suo viso, brillavano di rosso.
    Ohhh, ne vuole ancora!!! La voce che proveniva sopra la sua testa, era gutturale, e fu seguita da un sibilo leggero. Ka, così si faceva chiamare la montagna d'uomo dalla testa pelata, il naso storto e l'incisivo destro superiore mancante da cui furiusciva quel sibilo ogni volta che concludeva una frase per la tendenza a respirare con la bocca a causa del condotto nasale ormai quasi del tutto ostruito. I colpi arrivarono prima che ebbe il tempo di girarsi. Una granagnola di calci e pugni che lo lasciarono a terra, costretta a proteggersi il capo e la faccia dall'assalto. Quando tutto fu finito non riusciva a distinguere da che parte fosse il terreno e da che parte il cielo. Rovesciò gli occhi mentre la testa le girava impedendogli di orientarsi. Alla fine riuscì a girarsi su un fianco e la faccia dell'uomo troneggiò sopra di lui, in mezzo a nuvole grigie. Intorno a quella faccia segnata dal divertimento sadico ne comparvero altre. Sam lo Smilzo, Gah e Jejei chiusero quello che era il suo incubo personale. Grugnì soffiandosi via dal viso i ciuffi di capelli neri bagnati ed attaccati alla faccia, ovviamente non se ne andarono. Sollevò le mani coperte di tagli ed escoriazioni, in segno di resa. Tremavano.
    Ka sorrise, denti storti ed anneriti che apparivano tra le sue labbra mentre Jejei gli si affiancava appoggiandosi alla sua spalla. I grossi seni vennero strizzati contro il suo braccio muscoloso. Andiamo Ka, mi sono stancata. disse sputando su di lui prima di stringere ancora di più il braccio del suo uomo. Sobbalzò mentre il grumo di saliva le colpiva la faccia. Jejei sorrise, rivelando una fila di denti appuntiti sul volto pieno di tatuaggi che le facevano assomigliare la faccia ad un demone uscito da qualche storia del terrore che veniva raccontata ai bambini. La donna e l'uomo sembravano fatti l'uno per l'altra. Entrambi erano i più grossi e terrificanti mostri che quel cazzo di posto avesse potuto partorire e, cosa peggiore, si piacevano. Questo aveva reso le cose lì dentro un vero e proprio incubo, per chi non era dalla loro parte ovviamente.
    Quello era il classico caso in cui le apparenze ingannavano, eccome. Sebbene Jejei fosse più esile ed avesse quelle enormi tette che molti uomini avevano pagato con la vita per aver fissato troppo a lungo, era molto più letale di Ka. Ma questo tutti lo sapevano e nessuno lo diceva, non a Ka ovviamente, non era una buona cosa farglielo notare né, sospettava, Jejei era intenzionata a farglielo scoprire.
    Il piccolo verme ha ottenuto la sua dose, nevvero? disse la donna chinandosi leggermente in avanti ed allargando l'inquietante sorriso. Annuì con forza mentre Ka sorrideva.
    Capo, arrivano. disse Sam indicando la ronda delle tre guardie che appariva dietro la colonna. Ka si girò ed insieme ad i suoi uomini cominciarono a ridere incamminandosi dalla parte opposta, lasciandola lì disteso nel fango. Si sollevò, puntellandosi su un gomito e soffiò fuori dalla bocca un grumo di sangue e...sì era un dente quello che aveva perso. Un altro. Si chinò afferrandolo, il bianco in mezzo al fango ed allo sporco. Lo pulì come se fosse il tesoro più prezioso e lo strinse al petto tremando. Si rannicchiò nel fango mentre le lacrime scendevano dai suoi occhi ed il suo corpo ossuto e coperto da quello che rimaneva della divisa carceraria sobbalzava ad ogni singhiozzo.
    Una voce dentro di sè le chiese come era finita in quello stato, un'altra non sembrò rispondere in maniera coerente a quella domanda, urlando soltanto di lasciarla stare, che voleva soltanto rimanere da sola a morire, in quel preciso punto del cortile.
    Ci aveva provato. Più volte, ma non glielo avevano permesso. Non le guardie, Ka ed i suoi gli avevano ricucito alla buona le ferite sulle braccia che si era aperta da sola, tagliato il cappio di bende fatto per impiccarsi. Ogni volta la salvavano ed ogni volta la menavano ancora più violentemente di prima. Non la uccidevano mai però. Ormai era diventata il loro passatempo preferito. Oggi, però, non sembravano molto interessati e le botte erano state meno numerose ma il dolore e l'intensità che aveva sentito erano state doppie. Dicevano che quello che non ti uccideva ti rendeva più forte.
    Non era vero.
    Quello che non ti uccideva ti rendeva soltanto più debole e fragile, incapace di resistere a quello che sarebbe venuto dopo.
    Ti rendeva soltanto ancora più vittima di quanto non fossi.
    Grugnì e singhiozzò di nuovo, si sollevò e cadde a terra. Non riusciva, non riusciva. Forse sarebbe stato meglio rimanere lì, distesa. Il problema però era che aveva fame ed il suo vassoio era a pochi metri per terra. Il cibo sparpagliato nel fango, quel poco che rimaneva, ma non le importava. Riuscì a sgorgere una fetta di pagnotta rafferma coperta di terra e ciuffi d'erba, in quel momento le sembrò la cosa più buona che avesse mai assaggiato. Strisciò sul selciato per allungare la mano ed afferrarla, prima che altri venissero a razziare quel poco che era rimasto.
    Stette lì, rannicchiata per quelle che sembrarono ore e che invece non furono altro che pochi minuti. Respirava affannosamente, il corpo che era scosso da tremori. Alla fine i tremori passarono e riuscì a tornare a sollevarsi. Intorno gli altri detenuti la ignoravano, abbassò lo sguardo a terra, dove era rimasto il suo vassoio, il resto del pranzo era sparito. Addentò con forza la fetta di pane e cominciò a mangiarlo mentre si trascinava verso uno dei bordi del cortile. Si lasciò cadere a terra, schiena contro il muro. Il pane era duro e sapeva di sabbia e terra ma non importava. Ingurgitò ogni singola briciola prima di lasciare cadere il braccio a terra e prendere un altro profondo respiro.
    Chiuse gli occhi per qualche secondo, sperando che il dolore passasse, sperando che quella pulsazione terribile che sentiva nel costato si attenuasse. Qualcosa sbattè contro la coscia. Aprì gli occhi per vedere una pagnotta intera lì a terra. Senza esitare la afferrò e la divorò in tre bocconi. Si guardò intorno meravigliata ma non riuscì a vedere nessuno. Era una trappola? Un altro scherzo crudele? Si chiese se Jejei ed i suoi compari avessero fatto qualcosa alla pagnotta ed ora stessero ridendo alle sue spalle per averla mangiata. Non importava, qualsiasi briciola di pane valeva molto di più del suo onore ormai.

    Il cielo era coperto di nuvole quella sera. Perfetto per mettere in opera il suo piano. L'uomo incappucciato osservò dall'alto della collina il grosso edificio di pietra che si stagliava in quella pianura di terra bruciata. Un edificio squadrato dalla pianta esagonale con mura alte cinquanta metri, sembrava una roccaforte uscita da un incubo. Torce e bracieri erano accesi ad ogni torrione d'angolo. Piccole figure passeggiavano da una parte all'altra delle grosse mura.
    Aveva studiato le informazioni reperite per settimane, del resto non aveva molte chance di successo. Imparare a memoria la pianta dell'edificio, l'ubicazione di ogni cella, le trappole i fuuinjutsu di contenimento, il numero di guardie, gli orari della ronda, ogni cosa era stato mandato a memoria come un mantra. Tutto per fare uscire da quella cella il loro bersaglio. Prese un respiro profondo.
    Entrare in quel posto non sarebbe stato affatto difficile, era uscirne il problema.
    Ripassò a mente il piano: assaltare il torrione sud, recarsi dal bersaglio che aveva siglato il sigillo di contenimento dell'ala Est del primo piano, ucciderlo, liberare i mukenin di quel piano e seminare il caos. Facile no? Non come potesse sembrare.
    La cosa più importante da scoprire era stata come funzionavano le carceri in quel posto e come venissero contenuti i vari shinobi. Le celle erano situate tutte nei cinque piani interrati, i piani fuori terra erano riservati a numerose stanze di addestramento per le guardie normali, i samurai ed infine gli shinobi di guardia.
    Il numero all'interno della fortezza di prigionieri si aggirava intorno ai cinquecento. Il numero di guardie e samurai intorno ai duecento. Il numero di shinobi in servizio era pari a cinquanta. Sebbene la fortezza fosse imponente ed inespugnabile, gran parte delle risorse erano state impiegate per costruire i piani sotterranei della fortezza stessa e non i pani superiori. Ad un occhio esterno e dalle planimetrie ufficiali, la fortezza era priva dei piani interrati ed operava soltanto su cinque piani. Questo contribuiva a renderla inespugnabile: la mancanza di informazioni certe e veritiere. Questo unito al fatto che, i mukenin che ci finivano dentro, ci sarebbero soltanto usciti in una bara. Ma i veri praticanti dello spionaggio trovavano sempre un modo, quindi anche solo la mancanza di informazioni non poteva essere l'unica arma della Prigione.
    La vera forza della stessa erano i suoi tre livelli di sicurezza.
    Il primo livello di sicurezza era personale: ogni traditore veniva marchiato con un Fuuinjutsu di contenimento denominato Sigillo Celeste, questo impediva l'utilizzo di grandi quantità di Chakra. Tale sigillo una volta applicato veniva alimentato continuamente dai Fuuinjutsu incisi sulle pietre alla base della fortezza. Tale alimentazione proveniva da quattro pilastri situati in quattro torrioni: est, ovest, sud e nord. Nei quattro torrioni c'era quello che poteva essere definito un "trono" su cui veniva posizionato un ninja di servizio, il cui compito era soltanto quello di utilizzare una infinitesimale quantità di Chakra per continuare ad alimentare i Fuuinjutsu che a loro volta mantenevano i Sigilli Celesti nelle varie zone della fortezza. Per rendere ancora più complicate le cose, le torri alimentavano settori della fortezza diversi, di modo che se un traditore nel settore Ovest fosse riuscito a scappare, ad arrivare alla torre Ovest ed uccidere il ninja di servizio, non avrebbe sciolto il proprio sigillo ma quello dei traditori del settore nord.
    Il secondo livello di sicurezza era perimetrale: la fortezza era costruita su due anelli concentrici. Il primo anello, quello esterno, consisteva in enormi mura di roccia spesse ed alte, con Kanji di contenimento. Per economizzare sulle risorse però, detti Kanji erano soltanto monodirezionali, quindi impedivano l'uscita e non l'entrata. Essi impedivano a chiunque si trovasse nell'anello interno di usare Ninjutsu di infiltrazione, spostamento attraverso il suolo, etc. per uscire da esse inosservati. Si trattava di Kanji specifici e pensati per impedire le fughe più sottili tramite Arti Magiche quelle alla portata di molti Shinobi in possesso del Doton. Detti Kanji però non impedivano ai ninja sulle mura di usare Ninjutsu in generale, né di usare detti Ninjutsu per muoversi all'interno della fortezza nel caso ve ne fosse bisogno, una volta dentro però, non sarebbero potuti uscire utilizzando gli stessi. I quattro torrioni alimentavano non alimentavano questi Sigilli e il pavimento e le mura su cui era costruita tutta la fortezza rendeva impossibile il movimento attraverso il suolo in qualsiasi modalità. Il secondo anello era la vera e propria fortezza che consisteva in una vero e proprio castello che si sviluppava in cinque piani fuori terra e altrettanti piani sotto terra. I piani fuori terra erano principalmente utilizzati dalle guardie e dai ninja di servizio come alloggi, luoghi di addestramento e così via. Tra il primo anello ed il secondo anello c'erano cinquecento metri di terra in parte adibita a zona di raccolto, al fine di mantenere la Fortezza autosufficiente ed in parte adibita alla costruzione di case, cucine e quant'altro dove civili fornivano servizi e sostenevano la bassa manovalanza necessaria per mantenere la fortezza pulita, ordinata e rifornita.
    Il terzo livello di sicurezza erano i cinque piani interrati nell'anello centrale della fortezza. Lì c'era stato il vero genio dell'arte di contenimento dei costruttori, lì c'erano i veri problemi. Anche se fosse riuscito ad uccidere i quattro ninja di alimentazione dei torrioni e a disattivare i primi due livelli di sicurezza, il terzo livello sarebbe stato il problema più grosso. Ogni piano interrato era stato inciso per tutta la sua lunghezza nel pavimento da un singolo Kanji enorme composto a sua volta da centinai di piccoli kanji. Il loro scopo era uno solo: privare tutte le persone presenti in quei piani del novanta per cento delle proprie capacità di utilizzare il Chakra.
    Soltanto persone con grandi riserve sarebbero riuscite a mantenerne un po' e forse soltanto per Jutsu di livello E. Tutti gli altri Jutsu presenti nell'area perdevano di effetto e venivano nullificati, gli unici che potevano ancora produrre qualcosa erano i Fuuinjutsu e qui entrava in gioco la combinazione con il Sigillo Celeste: il Sigillo non veniva dissolto ma semplicemente i suoi effetti erano sospesi finquando il bersaglio si trovava nella zona dove il Chakra era nullificato, quindi il Ninja poteva usare una infinitesimale quantità di Chakra, poteva tentare la fuga ma una volta uscito dal terzo livello, si sarebbe ritrovato all'interno del primo anello di mura, circondato da guardie e ninja e con il Sigillo Celeste attivo.
    Il terzo livello non era alimentato da niente. Era una zona nulla, per così dire. Un paradosso esistenziale da cui nessuno sarebbe potuto scappare con metodi magici. Quei cinque piani erano pattugliati da guardie e samurai, avvezzi a non usare altro che la propria forza bruta per far valere le loro ragioni. I ninja guardiani rimanevano sempre sull'anello esterno, pronti ad intervenire, ma mai costretti ad infilarsi nella zona nulla, dove si sarebbero sentiti più nudi che mai.
    Quindi per uscire da quei piani sarebbero stati necessari metodi convenzionali: scassinare la serratura, fare fuori le guardie, farsi strada fino all'uscita e solo allora sperare che gli altri due livelli fossero stati disattivati oppure il vero incubo si sarebbe scatenato.
    Il suo scopo? Eliminare i due livelli, fare più caos possibile mentre Supaku si sarebbe dato da fare per rintracciare il loro bersaglio e farli uscire dal terzo livello. Semplice? In teoria sì, in pratica non tanto.
    Unì le mani a formare un Sigillo, attese prima di impastare Chakra. I secondi si propagarono mentre le nuvole sopra il cielo si facevano più dense e più scure.
    La rabbia scorreva dentro di lui. Avrebbe voluto tanto dare sfogo alla propria voglia di buttarsi a capofitto tra le guardie e fare un massacro, ma quel lavoro richiedeva finezza. Finezza che negli ultimi dieci anni non aveva mai esercitato. Non andava in missione da troppo tempo del resto.
    Sono troppo vecchio per questa merda. si disse mentre il suo intero corpo spariva alla vista.
    Come detto il viaggio fu spedito e veloce. Entrare nel perimetro di pietra fu facilissimo, ma non appena il suo corpo varcò i confini della roccia della prigione, una forza interna, quasi come uno strattone all'altezza dell'ombelico lo avvertì che era finito in una trappola. I suoi sensi affinati da anni a scappare gli dicevano che non era il caso di starsene lì, che tutto quello che stava facendo era una cazzata tonante e che ci sarebbe morto.
    Ormai però era in ballo e tanto valeva ballare. Si avvicinò di poco alla cima delle mura di roccia. Il suo viso che faceva quasi capolino su una delle balaustre di pietra della fortezza. Osservò in silenzio. La ronda era esattamente come prevista. Un ninja passò a pochi metri da lui senza neanche notarlo. Balzò oltre la balaustra di pietra ed il suo corpo tornò improvvisamente visibile. Le dita si intrecciarono nel Sigillo del Serpente e subito tra i piedi del ragazzo fuoriuscirono rami di legno che si sollevarono intorno a gambe, busto, braccia, collo e bocca, stritolandolo in una morsa silenziosa.
    La Mokuton no Jutsu era sempre perfetta per questo genere di soluzioni. Non erano riusciti a mettere le mani su nessuna delle guardie di quel posto, era impossibile che uscissero, quindi avrebbe dovuto fare le cose in fretta a furia, in quell'angolo cieco della ronda che sarebbe durato sì e no una trentina di secondi. Senza esitare si avvicinò al ragazzo e la sua mascella si slegò improvvisamente, spalancandosi in modo innaturale. Un secondo dopo i suoi denti rafforzati dal chakra si serravano intorno alla testa del ragazzo e la staccavano di netto dal collo. Ingollò tutto il boccone in una deglutizione rumorosa. Sciolse la Mokuton no Jutsu e afferrò il cadavere senza testa per volarlo fuori dal parapetto. A quel punto il suo corpo cominciò a mutare. Sentì ossa e muscoli scivolare sotto la pelle. Capelli allungarsi, occhi e orecchie spostarsi per allinearsi con il suo nuovo aspetto; si chinò in avanti con uno spasmo innaturale. Nell'aria echeggiò piano il rumore di ossa che si allungavano ed accorciavano, la sua schiena ebbe un sussulto. Boccheggiò, cercando di riprendere aria dai polmoni e improvvisamente alzò la testa ed il dolore era sparito. I trenta secondi erano passati e lui era cambiato completamente. Una copia perfetta della guardia. Le memorie del ragazzo cominciarno ad affiorargli nella testa. Quella era la parte che più odiava, ricordare la vita passata che non era sua.
    Una luce si avvicinò alle sue spalle. Il tempo era scaduto. Raddrizzò la schiena ed afferrò la lanterna, pronto a ricominciare la ronda in silenzio. Abbassò lo sguardo verso la pietra, assicurandosi che non ci fossero tracce del suo passaggio. Con orrore vide una piccola singola goccia rossa di sangue sul parapetto. Allungò la mano e la strofinò via. Poi riprese a camminare spedito. Un passo dopo l'altro, seguendo alla perfezione il percorso, alle sue spalle sentì il rumore di passi frenetico ed un attimo dopo apparve la guardia nella sezione di ronda prima della sua.
    Cazzo fai, Han?? Voltò la testa per fissare negli occhi lo Shinobi con la corta barbetta grigia ed una cicatrice che passava sopra il collo del naso. Doveva giocarsela bene, il nome della persona davanti a lui affiorò insieme alla bolla degli ultimi ricordi passati insieme.
    Pisciavo Tsu, è un crimine? disse fingendo di risistemarsi il pacco che era orientato verso il parapetto delle mura.
    Lo sai che non devi fermarti se non per una emergenza, vai avanti! Muoviti! Sollevando una mano sopra la testa e salutando il vecchio burbero, si incamminò con passo deciso.
    Han? il suo nome era pronunciato in modo diverso, c'era della lieve tensione nell'aria. Sapeva che sarebbe potuto succedere, doveva solo stare calmo e giocare il suo gioco.
    Sì? disse tornando a voltarsi con aria annoiata e un po' irritata, tipica del personaggio che sta interpretando in quel momento. Del resto lo conosceva meglio di sè stesso, tutti i ricordi del ragazzo stavano affiorando uno dopo l'altro man mano che i secondi passavano. Non mancò di notare con la coda dell'occhio la mano del vecchio ninja portarsi vicino al fianco, un movimento impercettibile ma degno di nota per uno come lui, abituato alla pugnalata a tradimento.
    Stamani, eravamo di guardia insieme giusto? Cosa ha detto Tamigi?
    A quelle parole scoppiò in una risata.
    Cazzo dici, sei serio? Cioè fai davvero? disse fissando il ninja con una leggerezza tipica dello spaccone che ormai aveva imprato a capire, essere Han.
    Lo Shinobi rimase impassibile, le labbra strette in una linea. La mano che si avvicinava sempre di più alla borsa dietro la schiena.
    Ohohhh, va bene! Non eravamo con Tamigi stamani, ma con Pea, sai no? Quella bella zoccoletta con due tette così? Budda svestito se vorrei davvero infilarmi tra le sue gambe uno di questi giorni....e giocare a fare il Ninja medico, non so se mi spie...
    Ho capito, ho capito...sei sempre il solito deficiente...Fila avanti e non fare altri scherzi, oggi mi fa male il ginocchio...Sento aria di guai.
    Han sbuffò, lasciando schioccare poi la lingua contro il palato come a liquidare le paranoie di un solito vecchio, prima di girarsi e cominciare una lieve corsetta in avanti per riprendere il passo con la ronda. Si passò una mano sulla fronte, porca troia se non se l'era vista brutta.

    Il vento fischiava tra le sue orecchie. Xersi fissò la sacca legata alla schiena della bestia di argilla che stava cavalcando. Il suo compito era piuttosto semplice: attendere il segnale e poi far piovere l'inferno su quei figli di puttana sotto di lei, ah, e fare da facchino. Questa ultima cosa la infastidiva non poco. Lei non era un mulo da soma. Beh, tecnicamente in quel momento il mulo lo stava facendo quel grosso piccione bianco su cui era acquattata ma era lo stesso. Il Chakra era suo ed il suo Chakra non era al servizio di nessuno.
    Fece schioccare la lingua contro il palato per l'irritazione, spostando l'argilla che stava masticando da una parte all'altra della bocca. Continuò a masticare nervosamente, la bocca semi-aperta facendo risuonare alle sue orecchie il *ciomp ciomp* del masticare. Alzò la testa verso le stelle e la luna, calcolò a braccio l'orario e fece schioccare di nuovo la lingua. Si stava stancando. Abbassò lo sguardo verso la Fortezza sotto di lei. Era incredibile come nessuno di quegli Shinobi fosse concentrato sui cieli, né avessero alcun tipo di guardia alata al loro servizio che pattugliasse i cieli. Supaku aveva detto una cosa giusta: erano troppo tronfi della inespugnabilità dei loro sistemi di sicurezza e quindi anche se uno fosse riuscito ad arrivare dall'alto, sarebbe stato assolutamente inutile, per questo il cielo per loro non era un problema. Ripensò a tutto quello che era successo negli ultimi mesi. Erano stati giorni frenetici che quasi erano sembrati anni. Tutto era iniziato con una missione di furto riuscita male, molto male. Del resto non era il suo forte, il sotterfugio, almeno non per molto tempo. La sua pazienza era insolitamente corta. Cercare di rubare nella terra dei regolari, gareggiando con altri Ninja si era rivelata una vera e propria ruolette russa. Abbassò lo sguardo verso il suo braccio destro. Pallido come un cencio e con le unghie appena abbozzate quasi le faceva pena. Il suo vero braccio era stato perso in una esplosione insieme a parte della spalla e del petto destro. La ricostruzione artificiale del Covo le aveva salvato la vita e ridato l'uso di un arto. Ma le aveva fatto perder per sempre la possibilità di utilizzare l'Argilla Esplosiva su quell'arto. Un vero peccato.
    Strinse la mascella. Era stata stupida. La prossima volta non si sarebbe permessa di fallire. Nonostante non le piacesse collaborare con gli altri, né fare comunella con l'albino ed il vecchio, doveva ammettere che non era sufficientemente forte per badare a sé stessa e che il Covo non la riteneva altro che un elemento imprevedibile. Da quando l'avevano messa al proprio servizio aveva fallito tre delle quattro missioni assegnatele. Erano tutte di omicidio eh, per fortuna, ed il bersaglio era tecnicamente morto, ma con esso anche molta altra gente, a volte persino il mandante. Il che era una sfortuna, se così si voleva mettere.
    Tra i due anelli delle mura c'era una striscia di terra che ricordava molto un piccolo villaggio, c'erano case e vicoli stretti da cui ogni tanto le guardie a riposo passavano da una parte all'altra. C'era perfino un orticello di medie dimensioni. I tetti bassi erano spioventi in una direzione sola e tutti gli edifici erano costruiti con uno dei muri che appoggiavano sul secondo muro interno, non così maestosto e potente come la cinta muraria dell'anello esterno ma che comunque rappresentava il muro di quella che era la vera e propria fortezza.
    Parte del loro piano comprendeva lo sfruttamento di quella zona per portare le guardie ed i ninja fuori gioco in una zona aperta e fare fuori quelle guardie che in quel momento erano a riposo in quelle zone, mangiando, bevendo e magari anche sfruttando i servizi della casa di piacere che sembrava essere stata installata in una di quelle casupole. Lei era la principale incaricata a quel compito. Tanto vale iniziare subito no? Supaku aveva detto di aspettare il primo avviso, ma non voglio perdere tempo e poi qui non sembra esserci nessun pericolo Senza pensare aprì la sacca che teneva legata sul dorso dell'animale di argilla e fece uscire numerose cavallette bianche che, al suo comando, schizzarono nel vuoto sotto di lei, andando a piovere sopra i tetti delle case come piccole goccioline bianche. Un attimo dopo erano spariti, insinuandosi nelle finestre, travi e aperture di gran parte degli edifici. Agitò di nuovo la mano volando più vicino alla vera e propria Fortezza e lasciando cadere sulle sue mura un'altra pioggia di piccole creature. Come era stato previsto, i torrioni di quelle mura erano sprovvisti di guardie. Che senso aveva infatti quando avevi delle mura mastodontiche a circa cinquecento metri di distanza, più alte e più robuste dove veniva svolta una serrata guardia? Nessuno.
    Planò verso destra, facendo girare la rotellina dell'occhio cibernetico per vedere meglio il movimento sulle mura. Il vecchio era riuscito ad infiltrarsi. Aveva fischiato piano quando lo aveva visto ingollare senza batter ciglio l'intera testa di un regolare. Quelli sì che erano Ninja pericolosi. Aveva già visto Supaku in azione ma sospettava che il bello dovesse ancora venire. Yukata parlò per un paio di secondi con un'altra guardia e poi riprese la ronda. Xersi si tese, fremendo. C'erano quasi. Era pronta.
    Sbatté le mani velocemente ai suoi lati, come a voler scacciare delle fiamme invisibili che si erano arrampicate tra le sue dita. Sorrise, distorcendo quel viso bellissimo. Ancora pochi secondi, ancora pochi secondi e avrebbe fatto saltare in aria parecchi stronzi.
    Aprì e chiuse la mano che ancora aveva una bocca nel palmo; ci avvicinò una grande quantità di argilla e quella prese un grosso morso, cominciando a masticare freneticamente, il resto se lo cacciò in bocca. Era tempo di prepararsi.
    Seguì Yukata con lo sguardo mentre si avvicinava ad una delle quattro e pregustò l'inizio dei giochi.
    Uno spostamento d'aria improvviso la distrasse.
    Abbassò lo sguardo mentre una luce luminosa rischiava quella notte buia.
    Un enorme dragone infuocato passò a pochi metri dal suo volatile d'argilla. Imprecò mentre cercava di riprendere il controllo della creatura e scansava un secondo dragone per un soffio. Ridacchiò mentre riprendeva quota ma la sua risata le morì tra le labbra quando una esplosione sulla destra ed una conflagrazione di fiamme fece squagliare letteralmente una delle ali del volatile.
    Cominciò a precipitare, mentre la disceva sembrava portarle ogni organo interno verso la bocca, impastò rapidamente altra argilla con la mano buona e strappò con violenza la sacca di cuoio legata intorno all'addome della bestia. Balzò nel vuoto proprio quando una lama d'acqua compressa bucò il petto della bestia ad una seconda le tranciava la testa.
    Planò in aria mentre nel buio echeggiava il rumore di campanelle e gong d'allarme. Merda, aveva avuto fretta e si era avvicinata troppo, era stata vista.
    Lanciò sotto di sé il nuovo volatile e compose un singolo sigillo. Una nuvola di fumo e il piccolo feticcio si trasformò in una creatura dall'imponente portata alare. Schizzò in avanti, fischiando nell'aria mentre stringeva la borsa di cuoio sotto braccio. Le luci si accesero anche nelle finestre della fortezza e vide uomini uscire nelle strade.
    Oh, fanculo! pensò prima di comporre un singolo sigillo e cominciare la detonazione di tutte le piccole creature già piazzate.
    Il caos esplose mentre case, finestre e tetti saltavano in aria uno dopo l'altro ed i ninja e le guardie volavano a terra o fuori dalle finestre, precipitando nel suolo, con i corpi coperti di fiamme.
    Muoviti Yukata! Le cose si stanno facendo pericolose qui!

    Il rumore dell'allarme fece drizzare le orecchie del vecchio mentre osservava un paio di dragoni di fiamme volare verso il cielo. Testa di cazzo! pensò cominciando a correre nella direzione del Torrione Sud. Infilò la mano dentro la sua borsa, cercando di afferrare una manciata di cartebomba, non c'era più tempo di fare le cose con calma. Scattò nel corridoio che correva sotto la base del torrione e proseguiva lungo le mura. Compose rapido una serie di Sigilli facendo fuoriuscire Mokuton dalle rocce e sigillando le due uniche porte che conducevano ai piani superiori del Torrione e quindi al trono di uno dei quattro ninja adibiti a tenere attivo il sigillo Celeste della Fortezza. Si guardò rapidamente intorno, assicurandosi che nessuno lo stess vedendo, le guardie stavano correndo verso il Torrione Ovest, dove sembrava star precipitando Xersi. Compose il sigillo del Serpente. Le pareti ed il soffitto del corriodio si modificarono, crepandosi ed aprendosi, per rivelare una serie di piccoli bucihi. Piazzò le cartebomba con precisione lungo tutto il corridoio nelle alcoove scavate. I Torrioni erano particolari: non avevano finestre né aperture oltre due due porte sigillate. L'idea era tenere il più possibile nascosta l'esistenza di stanze nei due piani superiori degli stessi, per questo erano molto stretti ed alti ed in cima a ciascuno di essi c'era solo un grosso braciere dal diametro di sei metri che stava perennemente acceso. Nessuna finestra quindi, significava che non si poteva uscire da quelle stanze se non dalle porte appena sigillate. Nè si poteva passare attraverso le mura per uscirne con qualche Jutsu perché erano state incantate proprio per evitare la fuga. Una vera e propria trappola perfetta. Se si era muniti di giuste cartebomba, si conosceva l'architettura dell'edificio a sufficienza da sapere dove piazzare le bombe e non c'era nessuno ad impedirti di gillare le porte.
    Schizzò fuori dall'estremità opposta del corridoio e sollevò una mano per formare il sigillo della Trigre, pronto a detonare gli ordigni piazzati. Una fitta al fianco lo fermò, facendolo barcollare di lato. Si aggrappò al bodo delle mura, sentendo la gamba destra cedergli leggermente. Inspirò a fondo cercando di capire cosa stava succedendo e poi abbassò lo sguardo. La lama di una katana spuntava dal suo addome, da una rapida osservazione calcolò che dovevano essere stati trapassati il rene, il fegato e forse qualcos'altro. Non importava. Cercò di sollevarsi in piedi con fermezza ma la lama venne rigirata ad una fitta di dolore gli fece serrare i denti. Con un guizzo metallico la katana scomparve dall'addome. Trasse un respiro di sollievo leggero mentre si girava per capire chi lo aveva pugnalato ma un altro lampo di dolore gli passò lungo tutta la schiena. Roteò su sé stesso per l'impeto del colpo e riuscì a fronteggiare il suo assalitore. Era l'uomo con cui aveva parlato prima. Il vecchio lo fissava con uno sguardo carico di tristezza mentre con un gesto secco ritraeva la lama e lo trapassava un'ultima volta all'altezza del polmone sinistro. Cercò di afferrare la lama, sentendo l'acciaio che tagliava a fondo nella carne dei polpastrelli nei palmi delle mani. Riuscì soltanto a deviare di poco il colpo, impedendogli che gli trafiggesse il cuore.
    Cadde riverso a terra, imprecando a denti stretti.
    Sapevo che non eri lui...figlio di puttana sussurò il vecchio ninja, pulì la katana dal sangue e si allontanò velocemente. Yukata lo osservò allontanarsi mentre i suoi occhi perdevano di lucidità. Passarono quelli che furono minuti interminabili mentre un altro ninja gli si avvicinava, lo tastava e urlava l'allarme. Non importava.
    Per un secondo pensò di lasciarsi andare, era troppo vecchio per questa merda, forse meritava un po' di pace.
    Un'altra esplosione scosse le mura e calcinacci e polvere si sollevarono, in parte spruzzandogli il viso. Aveva ancora le sembianze del ragazzino, forse era il caso di morire nel suo vero corpo no? Una pozza di sangue stava cominciando ad allargarsi sotto di lui.
    Altre persone corsero sopra il suo cadavere. Il caos stava cominciando a insorgere. La vista cominciò ad appannarglisi ancora di più.
    Delle fiamme illuminarono il lato Est del ponte. Grida, lotta. Sangue.
    Sono troppo vecchio per questa merda.
    Inspirò un refolo d'aria ed incamerò Chakra. Le ferite si chiusero lentamente una dopo l'altra mentre le cellule rigenerative del Clan Senju erano all'opera. Attese qualche altro secondo poi si rizzò in piedi. Scosse la testa.
    Mi prenderò la rivincita dopo...ora ho da fare...Non si dica mai che Yukata il Due Anime non finisca una Missione Assegnatagli..
    Sollevò le dita e compose il sigillo della Tigre. La detonazione fece esplodere la base della torre con un fragore assordante. Uomini e donne saltarono in aria, volando oltre il parapetto o nel cortile interno tra le due cinte di mura. Alcuni riuscirono a salvarsi. Vide Kunai legati a fili metallici lanciati contro la roccia, Shinobi che esternavano ali di carta, altri che ricorrevano al Fuuton e così via. I più sfortunati furono quelli che vennero lanciati oltre il parapetto sulle mura esterne. Lì i kunai rimbalzarono violentemente e chi era ricorso a Jutsu di volo troppo velocemente si era scontrato contro la barriera che gli aveva impedito di attivare proprio il Jutsu.
    Le loro urla si persero nel buio.
    Osservò la situazione. Il Torrione opposto al proprio era già saltato in aria e rovinò rapidamente verso l'esterno. Sentì un urlo soffocato prima che la roccia si schiantasse al suolo con una rovinosa esplosione di polvere e detriti.
    Scosse la testa e cominciò a correre, non aveva ancora finito. Cominciò a correre mentre incrociava altri shinobi che correvano in direzione opposta. Uno di essi si fermò per osservarlo, la divisa sporca di sangue, numerosi buchi nel Gilet, eppure sembrava stesse bene. Finse di arrancare, appoggiandosi sul parapetto. Ce ne è un altro! è dalla loro parte! Tsu mi ha pugnalato! quel traditore!! Urlò indicando con una mano verso la torre esplosa. Lo shinobi annuì deciso e corse via. Lui riprese ad arrancare in una finta scena che non avrebbe ingannato un vero esperto dell'inganno e dello spionaggio ma per fortuna la maggior parte degli Shinobi lì non erano oltre lo Sp.Jounin e soltanto il Jounin a capo dell'intero carcere non poteva di certo trovarsi sulle mura di guardia. Sentì un forte gong. Imprecò ancora, sentendo il sapore del sangue rimasto su labbra e denti. Voleva toglierselo ma desistette, faceva parte della scena.
    Arrivò di lì a poco al Torrione Evest, ora era proprio dalla parte opposta di Xersi. Vide piccoli stormi di piccioni bianchi schizzare nell'aria e abbattersi sulle difese di acqua e roccia erette dagli shinobi sulle torri. La Kunoichi stava lottando cercando di mandare a segno qualche colpo ma era più una lotta alla sopravvivenza che uno scontro alla pari.
    Scivolò sotto il corridoio, incrociando uno shionbi di guardia davanti ad una delle porte. L'uomo lo osservò, appoggiando la mano sulla katana che portava legata alla schiena. Non gli dette il tempo di reagire. Approfittando dell'oscurità del corridoio gli fu subito addosso. Un pugno ben assestato sotto lo sterno. La mano destra si tese e fece fuoriuscire un lungo ramo acuminato e lo conficcò nel fianco dello shinobi. Questo indietreggiò da lui di un paio di passi e sollevò le mani a comporre sigilli ma Yukata chiuse il Sigillo del Serpente e il piccolo tronchetto di legno acuminato esplose in una raggiera di radici nodose che si fecero rapidamente strada nel corpo dello shinobi. Morì in pochi secondi, impalato in molteplici punti, le radici che si conficcavano nella roccia con tonfi sordi. Trattenne il sigillo del serpente, rami nodosi esplosero dal terreno, sfondarono la porta di legno e si arrampicarono su per il piano. Sentì un urlo poi il rumore di una esplosione contratta. Ordinò ai rami di ritirarsi questi tornarono pieni di sangue e con un cadavere conficcato nelle estremità. Aveva percepito con precisione la posizione del ninja ed utilizzato il Mokuton no Jutsu per infilzarlo rapidamente.
    Meno due... pensò mentre usciva dal corridoio nell'estremità opposta e si dirigeva verso il Torrione Nord. Non sapevano quale dei quattro avesse apposto il Sigillo su Supaku quindi dovevano ucciderli tutti e fare abbastanza caos da permettere all'albino di evadere con il bersaglio. Non facile per solo due di loro.
    Questa è follia, assoluta, perfetta follia...ma chi me lo ha fatto fare pensava Yukata mentre fingeva di arrancare sul muro mentre continuava per la sua strada. Uno Shinobi sulle mura lo osservò e gli corse incontro. Serrò la mascella. Avrebbe dovuto fare fuori anche lui, alle sue spalle la pozza di sangue della prima guardia stava strisciando fuori dalle ombre del corridoio. Lo shinobi rallentò cominciando ad intravedere la figura distorta nel corridoio a qualche decina di metri alle sue spalle. L'uomo cominciò ad indietreggiare prima di cacciare un urlo.
    Fanculo! Sono troppo vecchio per questa merda.
    Unì le mani nel sigillo del Serpente e richiamò una enorme quantità di Chakra. Le mura sotto di lui esplosero mentre tronchi dal diametro di tre metri cominciarono ad uscire tra le intercapedini delle rocce e si schiantavano in avanti, andando ad avvolgersi strettamente intorno al torrione Nord e frantumandolo insieme agli Shinobi restanti sulle mura tra grida di dolore e paura.

    Il soffitto tremò e ad un brusio di voci cominciò a sollevarsi nel corridoio buio. Supaku si affacciò alle sbarre metalliche della cella. Aveva contato i minuti nella testa, con scarsi risultati e quindi non era perfettamente consapevole dell'orario ma aveva la netta sensazione che fossero in anticipo. Abbassò lo sguardo sul sigillo sul petto. Sempre inattivo ma presente. Non erano ancora morti tutti i controllori. Sì, qualcosa era andata desicamente storto. Cercò di strizzare la faccia tra le sbarre, provando a guardare fuori nel corridoio ma era buio pesto. Fanculo. Doveva uscire di lì e subito. Dov'era finito Mushu? Non si vedeva da nessuna parte. Abbassla la testa all'altezza della serratura della cella. Cercò di tastarla come meglio poteva. Dal suo lato non c'era serratura, ovviamente. Dal lato esterno c'era una placca di metallo ed una di vetro. Si ricordò i piani studiati giorni prima: le serrature delle celle erano tutte controllate a distanza da un apparecchio "elettronico" a distanza, frutto di una recente tecnologia. Questo perché nel caso di necessità era opportuno aprire le celle rapidamente e il Chakra lì non poteva arrivarci. Il poco che aveva capito era che questi apparecchi andavano ad elettricità ma che non erano stati troppo attenti a come disporle perché, ancora una volta, le celle erano assolutamente marginali come sistema di sicurezza in un posto del genere. Inoltre il posto brulicava di guardie armate di manganelli di legno e di forza nerboruta pronte a menare chiunque provasse ad uscirne e gli Shinobi non potevano in ogni caso usare il Chakra. Se non in quantità infinitesimale. Passò i polpastrelli sopra la serratura e richiamò due scintille elettriche. Ci fu un brusio e poi un "click" sonoro. La porta si aprì. Avevano fatto le prove, la Tecnologia all'avanguardia stava prendendo piede per l'economicità e la mancanza di necessità di utilizzare il Chakra, ma era ancora parecchio vulnerabile se si sapeva dove mettere le mani. Uscì di soppiatto e cominciò a passare da una cella all'altra cercando di ricordare la posizione del suo bersaglio. Qualcuno lo vide passare e cominciò ad urlare. "PRIGIONIERO IN FUGA, PRIGIONIERO IN FUGA!" Sentì lo scalpiccio di passi alle sue spalle. Senza pensare toccò le serrature di due celle al suo passaggio e queste si spalancarono facendo uscire altri due uomini. Un pelato alto quasi due metri e con una corporatura impressionante ed un uomo con tre occhi e due braccia. Sembravano straniti ma curiosi. Sentì un bisbiglio alle sue spalle e poi il "fizz" dell'elettricità e il "clank" di altre serrature che si aprivano. A quanto pare non era stato l'unico ad aver scoperto il trucchetto. Sembrava soltanto che fosse questione di tempo prima che i prigionieri capissero che c'era una chance di scappare da quell'inferno.
    Le guardie spuntarono dall'angolo del corridoio correndo verso di loro armate di manganelli, scudi di legno rettangolari e divise di cuoio imbottito. Erano come un mare di marrone scuro e nero che si dirigeva compatto in una formazione serrata che impediva di scampare al loro assalto. I colpi arrivarono decisi e il tizio con tre occhi fu il primo a cadere. Crollò come un sacco di patate, i manganelli che si chiudevano su di lui mentre il resto delle guardie avanzava in una muraglia compatta, tagliandolo fuori dagli altri prigionieri. Il gigante urlò spingendo tre uomini armati di scudi all'indietro. Questi vennero spinti ma rimasero compatti, gli scudi di legno alzati mentre da dietro di essi si vedevano schizzi di sangue. Supaku si guardò indietro e vide uomini e donne scappare rapidamente senza fermarsi, altri sbracciarsi dalle celle.
    Idioti pensò sollevando le mani in un gesto automatico ma ricordandosi che non poteva impastare Chakra. Sentì delle urla alle spalle e vide tra le molte persone in fuga un'altra muraglia di marrone scuro.
    Pensa, pensa...
    Gli scudi avanzarno mentre il gigante agitò un grosso braccio verso di essi, sbattendo con violenza contro le guardie. Dovevano rompere la muraglia ed in qualche modo riequilibrare le cose. Si mosse rapido verso tutte le celle che riuscì a toccare, il Chakra Raiton che danzava sulle dita, creando contatti elettrici e liberando quanti più prigionieri possibili. I prigionieri prima in fuga ora erano tornati indietro, accortisi che la strada opposta era un vicolo cieco come questo, cercavano il conforto della massa. Negli occhi di ognuno di loro, shinobi più o meno esperti, c'era una sicurezza ormai consolidata: avrebbero dovuto combattere e se lo avessero fatto insieme avrebbero avuto più chance di successo. Omidici, ladri, spie, farabutti, non importava chi erano o cosa avevano fatto qualsiasi ninja mandato lì sotto non era un idiota e sapeva cosa era necessario fare per sopravvivere. Si avvicinò al gigante mentre la folla si formava intorno a loro come una massa compatta, pronta per sferrare l'assalto e gli sussurrò nell'orecchio.
    Tirane uno, gli altri verranno dietro. Udì dei passi mentre altri prigionieri si schiantavano contro gli scudi dandogli man forte. Il gigante grugnì e poi afferrò uno degli scudi di legno con la sua manona, strattonandolo. La reazione fu immediata, l'uomo cadde in avanti ed una guardia che aveva cercato di trattenerlo lo seguì, finendo lunghi distesi sul pavimento. La barriera di scudi si sfaldò, i carcerati si riversarono in avanti come un fiume umano. Colpi di manganello vennero tirati ma la prima linea era caduta e la follia negli occhi dei detenuti era impressionante. Sebbene molto ben addestrate a gestire la situazione, il numero delle guardie era uno a dieci contro i detenuti che ora si riversavano loro addosso. Supaku scivolò oltre la barriera infranta di guardie, schivò un primo colpo di manganello e cercò di abbrancare una delle guardie ma qualcosa lo raggiunse al fianco destro. Si chinò di lato, come un burattino strattonato da una corda invisibile e subito un altro colpo lo raggiunse alla tempia. Cadde al suolo mentre piedi e corpi si agitavano sul pavimento intorno a lui. Di colpo una punta di panico serpeggiò nel suo petto come una secchiata d'acqua gelida. Non era in grado di attingere al proprio Chakra in quella prigione, non avrebbe potuto rigenerarsi, in quel posto la morte era così vicina che quasi poteva sentirne l'alito fetido sulla sua faccia. Si chiuse a riccio mentre sentiva calci e colpi di bastone piovergli addosso. Per fortuna la calca era troppa e le guardie non avevano il tempo, né lo spazio per concentrarsi su di lui. Ogni cosa passò e improvvisamente delle grida di vittoria si sollevarono nel corridoio. Supaku tolse le mani dal viso e si accorse di essere solo. Intorno a lui solo corpi gementi di carcerati e corpi senza vita delle guardie. Alcuni prigionieri si stavano ancora accanendo sulle poche rimaste in vita ma poi più niente. Erano riusciti a sfondare la difesa. Dietro il corridoio altre urla di vittoria. I prigionieri dovevano aver cominciato a sciamare come formiche da un formicaio distrutto. A lui non importava, si rizzò in piedi. Scosse la testa e si pulì il sangue dalla tempia su cui si era aperto un taglio. Afferrò un tonfa di una delle guardie collassate lì intorno a cominciò a muoversi.
    Dove è finita quella testa di cazzo di un drago?? Spero abbia trovato la cella...

    Rumori, caos, luci, il suono di passi affrettati davanti alla porta d'acciaio della sua cella. Si rannicchiò ancora di più nell'angolo buio in cui si era rintanata. Non voleva sapere più nulla, voleva che tutta quella confusione smettesse subito, adesso. Voleva di nuovo la pace della sua prigionia, il silenzio e l'oblio. Chiuse gli occhi stringendoli così forte che quasi le facevano male, portò i palmi delle mani sulle orecchie e strinse con decisione, le ginocchia portate al petto, la schiena rivolta alla luce.
    Cominciò a muoversi avanti ed indietro, cullandosi dolcemente. Dalle sue labbra uscì una melodia, esile, imprecisa e stonata, ma era sufficiente per quello di cui aveva bisogno. Sua mamma la cantava sempre quando era bambina, se ne era completamente dimenticata, eppure era sempre stata lì, nei momenti peggiori.
    La canzone rimbombava nella testa cercando di soffocare le urla di dolore, i colpi sordi che echeggiavano nel corridoio e le grida di rabbia. Sapeva cosa stava succedendo, una parte di lei era fin troppo consapevole, perché aveva passato venti anni della sua a godere di simili situazioni. Nel caos era stata una Regina, una furia di acciaio e sangue, con le urla di dolore a farle da colonna sonora. Da tempo però tutto ciò era finito. Era soltanto un fantasma di ciò che era stato, un'ombra. Da quando gliel'avevano portata via, non era più nulla. Niente.
    Continuò a muoversi avanti ed indietro, la canzone che le riecheggiava nella testa, alzò il volume della voce. I piedi nudi si accavallarono uno sull'altro, le unghie nere raschiarono il pavimento di roccia. Passerà, si ripeteva nella testa, passerà tutto così velocemente che diventerà presto un ricordo confuso e l'oblio tornerà a chiudersi su di te. Presto tutto tornerà alla normalità, tutto tornerà come prima. Una vocina nella sua testa ripensò a Ka, Jejei, Gah i suoi carnefici e poi chi c'era? Uno che stava sempre in disparte a cui piaceva guardare....Sam? Sì Sam. Sperò che quei quattro riuscissero a scappare così da lasciarla in pace per sempre. Poteva essere un'ottima cosa quella situazione, forse le cose sarebbero volte per il meglio. Sentì un prurito sul petto, abbassò la faccia per vedere il sigillo Celeste sbiadire piano piano sui suoi seni. Nononono, questo non andava affatto bene! Sentiva il corpo più leggero e delle grida si erano sollevate nell'aria fuori dal corridoio. Non che cambiasse nulla nel Cerchio Interno, c'era ancora da scappare dalla Fortezza per uscire e poter utilizzare di nuovo il proprio Chakra ma la scomparsa del Sigillo significava che qualcuno si stava davvero dando da fare per far evadere chiunque fosse lì dentro.
    Tornò ad affondare la testa nelle ginocchia. Dannazione! Dannazione! Spero che tutto questo finisca presto, presto presto! Pensava.
    Era così immersa nei propri pensieri che non si accorse di nulla fino a quando una mano non lo strattonò sulla spalla. Venne girata con violenza per trovarsi faccia a faccia con il brutto muso di Ka. Merda!
    L'uomo sorrise mostrando i propri denti ingialliti ed anneriti dal probabile uso di droghe che aveva fatto negli anni e la salutò con un destro dritto nel viso. Rotolò all'indietro per impatto ma venne di nuovo strattonata a sedere dalla mano possente del ninja.
    Ah! Pensavi che ti avremmo lasciato davvero? No, no, brutto verme, tu sei la nostra schiavetta! Non possiamo lasciarti qui!
    I seni prominenti di Jejei apparvero sopra la spalla di Ka, scivolando intorno ad essa quasi fossero fatti di gelatina. Per un attimo la vista di quelle rotondità risvegliò qualcosa di lascivo in lei, un sentimento così crudele e malvagio che non aveva sentito da tempo vibrarle dentro. La faccia tatutata della donna sorrise a sua volta mostrando forse più malignità di quanta Ka potesse manifestargli con la sua violenza fisica.
    Andiamo Ka, bisogna muoverci...
    L'uomo dal naso storto sollevò la faccia come un bambino ferito. Ma non ho ancora finito sembrò quasi piagnucolare.
    La donna gli passò la mano dalle lunghe unghie artigliate sul cranio pelato, facendo scorrere le dita sensualmente giù fino alla mascella e poi fin sotto il mento sudato dell'omone. L'indice si infilzò con decisione nella carne, costringendo l'uomo a sollevare la testa verso di lei. La farai morbida dopo, ora dobbiamo solo uscire di qui...Gah, prendila sulle spalle e usciamo da questa fogna, veloce! Così come si era appoggiata in maniera sensuale e lenta, altrettanto repentimante la donna si sollevò in piedi dando ordini all'altro uomo. Sapeva che nel carcere giravano voci di come Jejei fosse ormai impegnata con Ka ma sfruttasse Gah per ogni suo desiderio, accontentandolo con qualche servizio ogni tanto. A Ka non importava a quanto pareva, forse perché così Jejei aveva un suo schiavo e non poteva trattarlo come uno zerbino come l'altro, o forse perché anche lui amava scoparsi qualche altra Kunoichi ogni tanto. A volte aveva preso anche lei con la forza ma non gli era piaciuto, le era venuto dentro per poi sputarle addosso ed urlarle sempre "cazzo, sembra di fottere un morto".
    Si sentì afferrare per il bavero della divisa prima di venire sollevata sulla schiena dell'altrettanto grosso Gah. Venne schiantato sulla spalla e perse il fiato per un secondo. Si tolse i capelli neri dal viso, cercando di tastare il danno del pugno di Ka. Aveva un occhio gonfio e nero, nulla di nuovo per fortuna, almeno con l'altro poteva ancora vedere. I tre uscirono dalla cella, Sam lo Smilzo non era mai entrato nella cella stessa, era sempre stato fuori, eccolo lì, alla fine del corridoio, con la divisa sporca di sangue ed un jitte d'ordinanza delle guardie stretto nella mano sinistra. Era appoggiato ad un muro e spiava oltre l'angolo con la sua testa su cui rimanevano pochi capelli scamigliati. Il soprannome lo Smilzo era dovuto al fatto che praticamente non aveva un filo di grasso in corpo, il che era alquanto inquietante perché ricordava uno scheletro ricoperto di ossa. Aveva gli occhi neri ed incavati che saettavano sempre in continuazione da ogni parte e le mani che tendevano ad aprirsi e chiudersi in continuazione.
    Gah invece era un omone peloso, con una grossa chioma di capelli che ricordava un cinghiale puzzolente. Se Ka era grosso ma con un fisico prestante ed atletico, Gah era semplicemente una massa di grasso e muscoli informi, ricordava molto un grosso blocco di granito.
    Cazzo guardi, cogliona! un altro pugno la raggiunse in bocca stavola. La testa gli scattò all'indietro e grugnì dal dolore. Si sollevò la mano sul viso ma sentì subito che qualcosa non era andato per il verso giusto. Sputò un altro dente, quanti ne aveva persi ormai? Non ricordava più. Dalla bocca le uscì un rivolo di bava e sangue che colò a terra. Il naso aveva preso anche lui a sanguinare. Dannazione questo colpo lo aveva sentito. Un altro pugno arrivò deciso sulla tempia destra. Ka urlò di rabbia sfogandosi sulla sua faccia penzolante. Poco dopo tutto si fece buio.

    Correva tra i corridoi del carcere. Una guardia lo vide e gli si fece davanti, sollevando il Jitte pronta a colpirlo. Scansò il colpo, l'arma di legno che scivolava davanti al suo petto mentre si muoveva di lato come un danzatore esperto. La sua mano colpì con il dorso di piatto il pomo d'adamo della guardia, mandandola nel panico più totale mentre questa soffocava per il colpo e si stringeva la trachea. Per un attimo pensò di lasciarla stare, di proseguire nella sua ricerca, poi realizzò che se voleva avere delle chance di uscire di lì vivo non poteva lasciare nessuna potenziale minaccia in vita. Afferrò il Jitte che aveva rubato dal cadavere di una guardia poco prima e lo fece roteare tra le dita prima di colpire l'uomo allo stomaco con il manico dell'Arma e farla chinare in avanti. Sollevò l'arma sopra la testa e menò un colpo diretto e preciso alla base della nuca, sentendo un sonoro *crack*. Si voltò, non degnando di altra attenzione l'uomo ormai disteso davanti a lui, aveva un lavoro da fare e doveva farlo velocemente. Sentì un formicolio alla base del collo, abbassò lo sguardo sotto la camicia arancione da carcerato e vide con piacere che il Sigillo Celeste si era finalmente dissolto. Una esplosione squassò l'edificio sotterraneo. Supaku cercò di stabilizzarsi appoggiando una mano alla parete. Crepe si allargarono sopra il soffitto mentre polvere e detriti scendevano da esse. Cosa stava succedendo? Sapeva che presto o tardi avrebbero attaccato ma non credeva che riuscissero a fare simili danni a questa parte del carcere. A meno che l'annullamento del Chakra non funzionasse contro attacchi composti di Chakra provenienti dall'esterno o forse...Cartebomba? Tante Cartebomba. Affrettò il passo, scavalcando il cadavere di due prigionieri che sembravano essersi uccisi a vicenda. C'era anche quello, i prigionieri stavano collaborando finché potevano ma lui non aveva alcun dubbio che di lì a poco qualcuno avrebbe approfittato del momento per fare fuori elementi indesiderati o regolare conti prima ancora di esser riuscito a fuggire. Gli uomini erano proprio meschini e cieci a volte. Sbuffò, chi meglio di lui poteva conoscere questa lezione del resto?
    Non c'è uomo più cieco di quello che si rifiuta di accettare il mondo per come è...il dolore...ci rende ancora più cieci perché ci fa credere di vedere una realtà che crediamo vera quando invece c'è solo un velo davanti ai nostri occhi che distorce ogni cosa.... Chi era che aveva impartito questa lezione? Non erano parole sue ma gli erano riecheggiate nella mente, come una vecchia frase...Doveva avergliela detta qualcuno ma non ricordava chi. Scivolò nel corridoio successivo e vide finalmente il numero della cella che stava cercando. A3345, dannazione sono arrivato troppo tardi!! Sussurrò tra sé e sé.
    Entrò per osservare meglio la stanza. Era una normale cella, anzi più pulita del solito. Si abbassò verso un angolo più sporco degli altri, probabilmente l'angolo che la Kunoichi che stava cercando aveva adibito a proprio spazio personale. L'odore acre del sudore e dell'urina invase le sue narici. Schizzi di sangue macchiavano il pavimento, erano fresci...c'era ancora tempo. Qualcuno l'aveva aggredita, volse lo sguardo verso il basso e vide altre gocce di sangue che si indirizzavano fuori dalla cella, verso Nord. Verso l'uscita. Meno male! Si incamminò con passo svelto, non c'era tempo da perdere.

    Signore, abbiamo perso anche la quarta torre, i detenuti sono ora privi del Sigillo Celeste.
    Cazzo! Sbatté il pugno sul tavolo facendo sobbalzare il ninja davanti a lui e finendo per far rotolare giù dal piano una pila di fogli. Come è potuto succedere Tamiko?? COME?? Si sollevò in piedi, il fisico un tempo possente ora spingeva contro la divisa, rivelando un ventre flaccido ed un doppio mento. Rioko Gakuna era il ninja a capo della fortezza, una fortezza così sicura grazie ai sistemi di sicurezza che erano lì da secoli e grazie anche alle sue nuove infrastrutture tecnologiche, che aveva ingenerato in lui la convinzione granitica negli ultimi dieci anni che nessuno avrebbe potuto pensare di invaderla. Cominciò a camminare avanti ed indietro nell'attico che si era riservato in cima alla fortezza centrale. Sotto di lui il pavimento tremava leggermente, le spie sui dieci monitor alla sua destra erano tutte rosse, immagini confuse nelle telecamere mostravano uomini e guardie in piena lotta mentre fuori dalla finestra jutsu volavano sopra il cielo illuminandolo con colori pirotecnici.
    Quanti sono gli shinobi là fuori? chiese mentre si avvicinava alla finestra con le mani dietro la schiena. Non riusciamo a capirlo signore, sembra che qualcuno dei nostri stessi shinobi si stia rivoltando contro gli altri e questo ha ingenerato ancora più panico....le varie squadre non si fidano l'una dell'altra, alcune esplosioni sono arrivate in ritardo, lasciandole interi squadroni illesi mentre altre hanno decimato gruppi, tra i soldati c'è il caos e alcuni non si fidano più dei propri commilitoni. Grugnì abbassando la testa. Ecco cosa succedeva a mettere Shinobi di tutte le nazioni in un unico posto e aspettarsi che collaborassero. Aveva cercato di dividere i ninja provenienti dagli stessi paesi, mescolarsi in modo che si creasse del cameratismo, ma non era affatto facile. I vecchi dissapori tornavano sempre a galla, specialmente tra i Ninja di Konoha e Kiri nei confornti degli altri, la gente non dimenticava facilmente l'Impero del Fuoco ed il danno che aveva causato. Senza contare che alcuni ninja di Konoha ancora portavano fieramente il Sigillo dell'Imperatore, persino sfoggiandolo. Nonostante fosse ormai inattivo, per degli Shinobi di Suna era un chiaro attacco non verbale alla loro libertà. Aveva provato a far sparire tale Sigillo o chiedere di coprirlo, ma alcuni ninja della Foglia si erano rifiutati. C'era chi sosteneva che non fosse altro che un simbolo privo di significato, altri che fosse parte del passato superato e che sfoggiarlo significava aver fatto ammenda dei propri errori. Tutte cazzate. Lui non vedeva altro che vecchi nostalgici dell'impero che continuavano ad aggrapparsi a ciò che era stato. Fosse risorto Hayato Uchiha probabilmente sarebbero stati i primi ad imbracciare le armi per sostenerlo. Una volta aveva sentito nello spogliatoio un "Ritorneremo!" e un brivido lo aveva scosso nel profondo dell'animo.
    Bisogna reagire! Manda i generali ai quattro punti cardinali, attiva la sirena di allarme e emetti il comando di richiamo di terzo livello! disse mentre incrociava le mani dietro la schiena.
    Signorsì, signore! Tamiko fece per uscire ma poi ebbe una esitazione. Signore, lei non viene?
    Assolutamente no! C'è bisogno che qualcuno stia qui a monitorare la situazione, dannazione!
    Ma signore, la vista di un Jounin sul campo di battaglia potrebbe rasserenare gli animi.
    A quelle parole Rioko abbassò le spalle incavandovi la testa, come se qualcuno lo avesse colpito con uno scappellotto. Il pensiero di andare in battaglia lo terrorizzava. Erano passati dieci anni da quando aveva imbracciato un kunai, da quando aveva fatto un qualsiasi tipo di allenamento. Il suo corpo era rovinato da anni di battaglie. Aveva provato ad allenarsi tre anni fa, ma i dolori che lo avevano seguito per tre settimane lo avevano dissuaso definitivamente dal tornare in forma. Si era detto che era a capo della guarnigione più sicura e meglio guardata della regione, che non aveva più bisogno di esser in forma fisicamente ma solo mentalmente. Era stato uno stolto, ora però stava pagando il prezzo di quelle scelte. Non poteva ammettere con il proprio subordinato che aveva paura, che fuori in battaglia avrebbe fatto la fine del topo. Quindi doveva mantenere la facciata di sicurezza sfrontata.
    Esegui gli ordini e non discutere, cazzo! Urlò girandosi verso il ninja, la faccia rossa, spruzzi di saliva che fuoriuscivano dalla bocca, le tempie invase da vene pulsanti.
    Tamiko scappò via come se lo avesse colpito un fulmine, chiudendo la porta alle spalle.
    Rioko tornò a guardare fuori dalla finestra mentre nell'aria risuonavano le sirene dell'allarme. Un'altra esplosione si udì in lontananza e lui sussultò sul posto, piccole gocce di sudore cominciarono a ruscellargli sulla fronte, continuò a guardare fuori dalla finestra maledicendo sé stesso ed il terribile fato che gli aveva tirato quel colpo mancino.

    Un'altra esplosione scosse i piani inferiori. Supaku scivolò sul pavimento, riprendendo l'equilibrio all'ultimo prima di lanciarsi di nuovo in una corsa sfrenata in avanti. Dove cazzo era finito?? Ogni tanto riusciva a seguire le impronte di sangue nei corridoi bianchi come il latte ma a volte i corpi delle guardie e dei detenuti ostacolavano la ricerca. Maledì il nome di quel draghetto di merda che lo aveva abbandonato completamente al suo destino. Chissà dove cazzo si era cacciato Mushu, forse qualcuno lo aveva fatto fuori? No, non era possibile, quella bestiaccia era più coriacea di uno scarafaggio.
    Scartò di lato e si ritrovò faccia a faccia con un detenuto sporco di sangue e con gli occhi spiritati. L'uomo urlò, scagliandoglisi addosso con una violenza inaudita che lo prese in contropiede, scartò di lato ma questo riuscì ad abbrancarlo alla vita, facendoli rovinare entrambi sul pavimento lucido.
    Lottarono per qualche minuto a terra, mentre lui cercava di afferrare il Jitte rimasto incastrato tra le braccia del detenuto. Quello urlò di nuovo, poi con una foga improvvisa, sollevò il braccio destro e gli sferrò un destro sotto lo sterno. Grugnì mentre sentiva l'aria fuoriuscirgli dalle labbra in uno sbuffo forzato. Boccheggil per qualche secondo poi, preso dalla rabbia di esser finito a terra da un tizio qualunque che si dimenava ed urlava come un ossesso, riuscì a districarsi dalla persa dell'uomo e a mettersi carponi. L'uomo però urlò ancora, la bava che gli colava dalla bocca, le dita sporche di sangue, si sollevò su quattro zampe e gli saltò di nuovo in faccia. Supaku menò il Jitte davanti a sé, colpendolo alla tempia. Quello sembrò non aver sentito nemmeno il colpo e lo trascinò a terra di nuovo, stavolta, in pochi secondi fu su di lui, le sue unghie che si serravano intorno al collo pallido del ninja, gli occhi iniettati di sangue, i denti stretti e sporchi.
    Supaku si dimenò, cercando di riprendere il controllo. Sentiva l'aria venirgli meno, la vista offuscarglisi, agitò le gambe, cercando di sollevarle. Niente.
    Davvero? Morire così? Ucciso da uno stronzo qualunque a tradimento in un corridoio, senza potermi difendere? di colpo la paura serpeggiò di nuovo nel suo petto. La consapevolezza di non potersi curare, il terrore che quella fosse l'ultima volta che avrebbe aperto gli occhi. E lei? Anche lei ha pensato la stessa cosa quando stava spirando tra le mie braccia? Una forte amarezza gli attraversò gli occhi velati di lacrime. Aveva passato gli ultimi tre anni a sfidare la morte, a provocare regolari e membri del Covo a farlo fuori ma solo ora si rendeva conto che quella altro non era stata che una pagliacciata. Aveva finto di volere la morte ma in realtà era troppo attaccato alla vita. Ora che era così vicino se ne era accorto. Non voleva morire. Voleva vivere.
    Non importa per chi o per cosa, non importava più niente in quel momento, solo vivere.
    Afferrò con forza gli avambracci del ninja e colpì i gomiti con decisione, costringendolo a piegarsi in avanti. Veloce come un fulmine, le mani si serrarono sugli occhi dell'uomo e spinsero con tutta la forza che aveva in corpo. L'uomo urlò e mollò la presa, indietreggiando mentre sangue gli colava dagli occhi. Supaku si girò di fianco, boccheggiando. La faccia rossa e le vene gonfie sul collo. Forzando ogni muscolo del proprio corpo a reagire si sollevò in piedi ed afferrò il Jitte di nuovo, balzò sull'uomo ancora accecato dal suo attacco e colpì con forza il Jitte contro la sua tempia. L'uomo cadde a terra e lui non si fermò. Un colpo, un altro, un altro ancora. Il sangue schizzò sul pavimento bianco, sulle pareti candide, sulla divisa arancione di Supaku. Si fermò solo quando esso venne sostituito dalla materia grigia che era fuoriuscita dal cranio dell'uomo. Si sollevò in piedi, barcollando, il Jitte che scivolava dalle sue dita. Urlò.
    Cazzo!!!
    Riprese fiato, i sensi tornarono ad affinarsi, scandagliando i rumori che venivano dai corridoi vicini. Il caos ancora infuriava. Si spinse via dalla parete e ricominciò la corsa verso l'uscita. Quel cazzo di drago lo avrebbe sentito, oh eccome se lo avrebbe sentito.
    Percorse di corsa i corridoi, accorgendosi di aver salito due piani e, secondo i suoi calcoli, era ormai vicino. Svoltò nel grande ingresso del primo piano interrato, da cui tutti erano passati e si aprì davanti un vero e proprio campo di battaglia.
    Il portone che dava su una salita ripida verso l'uscita era di legno massello, rinforzato da acciaio e rune sigillate, ed era crollato su un lato. Non aveva capito cosa era successo, doveva essere stata una grossa esplosione. Dall'esterno forse? Che c'entrasse qualcosa Xersi? No, c'era qualcos'altro. Il loro piano prevedeva che lui avrebbe dovuto aprire il portone tramite una serie di sigilli magici ed una chiave in possesso di una delle guardie di sicurezza ma dal fumo che sollevava dal portone, qualcuno doveva aver utilizzato una grande quantità di cartebomba per farlo saltare. C'era qualcosa che non tornava.
    Tra il portone mezzo rovinato ed aperto e la salvezza c'era un ammasso di gente. Guardie asserragliate da una parte ed un mare di arancione composto da detenuti che si lanciavano in avanti. La salvezza a pochi passi e l'idea di collaborare tra di loro ormai abbandonata era uno spettacolo indecoroso per chiunque fosse stato un patito di strategia da guerra. Lui non lo era ma al solo vedere quello spettacolo gli si serrò il cuore. Osservò la situazione e vide il bestione che lo aveva già aiutato una volta. L'uomo lo riconobbe e gli fece un cenno del capo, Supaku fu quasi indeciso se avvicinarglisi ma dubitò seriamente che avrebbe potuto elaborare una strategia con chiunque. Doveva cavarsela da solo. Si guardò intorno cercando qualcosa che avrebbe potuto aiutarlo ma allo stesso tempo cercando anche il suo uomo quando un urlo provenne da dietro le linee dei carcerati. La sua attenzione fu attratta da un uomo calvo e dal fisico possente, seguito da una donna dal volto tatuato e dalle forme sinuose. L'uomo sembrò dare ordini, latrando come un sergente contro i novellini alle prime armi ed improvvisamente alcuni uomo sembrarono ascoltare. Anche perché al suo fianco aveva due grossi bestioni e...una donna caricata sulla spalla di uno di questi? No, un ragazzo? Non riusciva a capier cosa fosse. Aveva la faccia coperta da lunghi capelli neri e del sangue imbrattava la schiena del gigante che la portava. L'albino sibilò una imprecazione a mezze labbra: sulla schiena dell'uomo/donna c'era il numero che stava cercando. Fanculo, c'era voluto un po' ma alla fine l'aveva trovata. Non mancò di notare che le cose sarebbero andate molto più velocemente e senza intoppi se quell'infame di un draghetto avesse fatto il suo lavoro. Purtroppo però non c'era tempo di inveire contro evocazioni di bassa lega, ora il suo unico obiettivo era rimuovere quei quattro dal suo bersaglio e togliersi di lì il prima possibile. Si prese del tempo per osservarli: un pelato muscoloso, una donna dai seni prosperosi e dalla faccia tatuata, un omone che rasentava i due metri, altoquasi quanto quello che lo aveva aiutato ad evadere ma il doppio del peso, i rotoli di carne si intravedevano sotto la divisa arancione, insieme a grossi ciuffi di pelo che sembravano crescergli in maniera spropositata su ogni parte del corpo. Infine l'ultimo, un ometto magro quasi cadaverico con lo sguardo spento. Non il più sveglio dei quattro sebbene se ne stesse sempre in disparte. Li aveva già visti accanirsi su di lei durante i suoi giorni nel carcere e aveva sospettato un interessamento "innaturale" ma non pensava fossero tutti insieme. Credeva che solo il pelato e la donna fossero davvero i problemi, invece quattro....beh le cose si complicavano. Supaku si spostò nella folla, cercando di ascoltare cosa aveva da dire e di guadagnare terreno in attesa che il momento propizio si presentasse.

     
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    Smettete di cazzeggiare! Unica fila, unico fronte, spingete al centro! Divideteli! Dobbiamo solo varcare la soglia, poi siamo liberi!!!
    L'uomo urlò ordini concisi e improvvisamente i detenuti si mossero come una unica massa, presero le armi che avevano raccattato dalle guardie e cominciarono a spingere, le guardie erano ben equipaggiate ma loro avevano il numero dalla loro. Dopo tre ondate di attacco alla fine la guarnigione difensiva si ruppe. I ninja sciamarono fuori al portone e improvvisamente fu come una esplosione di colore ed effetti. Appena ciascuno di essi riusciva a toccare il pavimento fuori dalla zona del nulla, i Jutsu fuoriuscivano dal loro corpo con una esplosione di rabbia furiosa. Supaku aveva studiato il principio. L'area di nulla impediva di impastare il Chakra ma non ti privava dello stesso, in pratica il tuo chakra era sempre lì ma non potevi impastarne più di una infinitesima quantità.
    Alcuni sollevarono pilastri di roccia e con sé stessi altri ninja per precipitarsi verso l'alto. Alcuni soffiarono fiamme verso le porte, altri ancora vennero avvolti da folate di vento per spostarsi sulle pareti.
    Davanti a quello spettacolo c'era quasi da rimanere impressionati. Supaku seguì il gruppo fino all'entrata della fortezza ma si trattenne, aveva un brutto presentimento. Infatti non appena i primi ninja si erano lanciati verso l'esterno, eseguendo Jutsu di trasporto, una pioggia di fiamme e proiettili di roccia era caduta su di loro come una grandine mortale. I ninja un tempo lanciatisi verso la libertà erano stati abbattuti come mosche. Se l'era aspettato. Si sporse di poco oltre il ciglio della uscita e scorse numerosi Ninja in divisa militare accalcati sui terrezzamenti della fortezza che davano nel cortile interno.
    I detenuti rimasero fermi sul bordo dell'uscita, protetti dall'ombra del cortile interno. Una palla di fuoco fischiò nell'aria sopra di loro, dirigendosi verso l'apertura della prigione sotterranea ma le fiamme si dissolsero come per magia non appena varcarono la soglia della roccia nera ed intrisa si glifi magici. Gli uomini intorno a loro mormorarono di sollievo ma tale sentimento durò poco. Rimaneva infatti il problema di capire come fare ad uscire da lì senza rimanerci secchi. L'albino osservò i cadaveri trafitti e bruciacchiati che giacevano nel cortile a pochi metri da loro. Alcuni detenuti si fecero incerti, spostando il peso da un piede all'altro, alcuni fecero due passi avanti, come a voler toccare la terra non contaminata dai sigilli di contenimento, gli occhi spiritati mentre si umettavano le labbra. Supaku scorse nei loro occhi la necessità di assaporare di nuovo il proprio Chakra, la voglia di voler impastare grandi quantità, il desiderio di tornare ad essere potenti. Anche lui lo aveva, era lì, covava nel suo petto come un gatto pronto a balzare ma doveva tenerlo a bada, non poteva farsi dominare dagli impulsi, non ora. Qualcuno urlò di andare tutti, insieme, in un colpo solo. Altri urlarono di indietreggiare e trovare una nuova strada, altri ancora di tornare alle celle, che erano spacciati.
    L'uomo dalla testa pelata affiancato dalla donna con i tatuaggi riprese a sbraitare, la sua voce che sovrastava ogni cosa.
    I ninja in grado di sollevare difese in prima linea, i ninja da lunga gittata in seconda, chi è in grado di muoversi velocemente in terza...avanziamo compatti! La prima linea scatta in avanti e ci crea un fronte in grado di permetterci di muoverci fuori da questo buco succhia-chakra, la seconda linea li coprirà non appena la prima esce, la seconda dovrà lanciare jutsu ad ampio raggio sopra le loro teste per tenere impegnati gli shinobi sopra le mura, la terza stia pronta, non appena avremo una difesa la seconda sparerà di nuovo per fare da diversivo e poi entrerere in azione, attaccate gli shinobi sul terrazzamento più basso e poi salite, non disperdetevi!
    Il discorso era lungo ma improvvisamente le morti di molti detenuti dovute alla disorganizzazione ed ingordigia degli shinobi avevano messo un po' di sale in zucca ai sopravvissuti, almeno sufficiente da far ricordare un po' a tutti l'addestramento dell'accademia.
    Un urlo unisono si sollevò dalle giacche arancioni prima che al "VIA" del pelato il piano fosse messo in azione. Supaku si spostò nella terza linea, incerto sul da farsi, voleva stare il più vicino possibile al capo e ai suoi scagnozzi.
    I detenuti avanzarono, i jutsu vennero sparati nell'aria come spettacoli pirotecnici. C'erano draghi di fuoco ruggente, proiettili elettrici, trombe acquatiche che solcavano l'aria, mentre la prima linea composta da una decina di persone si lanciavano in avanti di circa sei metri per schiantare le mani a terra e sollevare davanti a loro pareti di roccia ed acqua, vide persino uno shinobi sollevare una parete di metallo denso e nero. Una innata che non aveva mai visto probabilmente. Non poté fare a meno di pensare da cosa fosse derivato un simile elemento. La sua sete di conoscenza che da sempre lo aveva accompagnato si riaccese per un secondo prima di esser soffocata dal senso del dovere dalla necessità di concludere quella missione.
    Indietreggiò di un altro paio di passi, cominciando ad avvicinarsi sempre più al gruppetto dei cinque mukenin. Poi varcarono l'uscita. Fu come se qualcosa fosse cambiato, in maniera impercettibile ma chiara ed innegabile. Poteva sentirlo di nuovo, sapeva che se avesse voluto avrebbe potuto scatenare la piena potenza dei suoi Jutsu. Sorrise, si guardò intorno mente altri shinobi sorridevano come lui, beati di essere tornati in controllo. Un'ombra si sollevò sopra le loro teste, un enorme volatile di argilla schizzò da una parte all'altra, inseguito da un volatile di inchiostro ed una evocazione che ricordava una grossa vespa. Xersi rideva mentre scansava proiettili e getti elettrici, scagliando alle proprie spalle locuste ronzanti composte di argilla bianca. Tornò alla realtà, era così vicino al suo obiettivo, doveva soltanto allungare la mano sulla spalla della donna e portare via entrambi da lì. Rimase fermo, sperando che i quattro a pochi metri alle sue spalle si facessero avanti. I jutsu sopra di loro pioevano, illuminando la notte a giorno con esplosioni di scintille e fiamme rosate.
    Terza linea, ORA! Urlò il pelato, dando una manata alla spalla di Supaku, incitandolo ad andare avanti. L'albno trattenne l'istinto di girarsi e strappargli a mani nude la trachea. Non era il momento. Scattò in avanti, lasciandosi scivolare sul pavimento di roccia levigata mentre i suoi muscoli si indurivano e tendevano conferendogli la capacità di muoversi più agilmente e con maggiore controllo. Al suo fianco c'erano un Ninja del Clan Yotsuki ed uno Armato di quattro Jitte prese dai cadaveri. Lanciava le armi in avanti con una perizia incredibile. Un jitte fischiò in avanti per rimbalzare sul muro e colpire un regolare alla base della nuca da dietro. Un altro colì in mezzo agli occhi un altro Shinobi, poi furono sopra di loro. Supaku sollevò la mano ed un kunai shunsui apparì tra le sue dita. Lo Shinobi che aveva davanti compose un sigillo e sparò una palla di fuoco verso il suo viso ma lui aveva già lanciato l'arma che si era conficcata alle sue spalle e in un balzo era sparito per riapparirgli al fianco. Il kunai fu estratto dalla roccia per finire subito dopo sopra la spalla dell'uomo e poi recidergli la carotide. L'albino si girò mentre gli spruzzi di sangue fiottavano dal corpo dell'uomo. Gli altri tre sul terrazzamento erano impegnati negli scontri con altri traditori, uno riuscì a fare fuori un carcerato ma venne prontamente spinto di sotto da un altro che lo aveva preso alle spalle. L'uomo precipitò verso il basso con un urlo prima di atterrare nel cortile e venire investito da tre Jutsu contemporaneamente.
    Scandagliò il cortile dal basso e scoprì che i suoi bersagli erano scomparsi.
    Merda! Dove si sono cacciati!?! Si guardò intorno con apprensione, una punta di panico gli attraversò il petto mista con rabbia ed irritazione. Sentì la mascella contrarglisi mentre un ninja regolare cadeva sul terrazzamento al suo fianco, sollevando una katana verso l'alto, nel tentativo di dargli il colpo di grazia. Il suo Kunai fu un movimento veloce in un baluginio di chakra bianco azzurrino mentre l'arma lo trapassava da parte a parte.
    Hiraishin no Burēdo - Sigillo del Teletrasporto delle Armi
    hiraishin-C-mia
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è un derivato della Hiraishin no Jutsu, che non necessita di Sigilli, tramite la quale si potrà apporre un Sigillo magico caratteristico, di dimensioni variabili a seconda della superficie su cui viene apposto, su un pacco di Armi da Lancio Piccole o Minori o una singola Arma Media o superiore ad utilizzo. Il Sigillo così apposto durerà fino alla fine dell'incontro. Una volta apposto il marchio sarà possibile pagare di nuovo il consumo della tecnica per teletrasportare un qualsiasi numero di Armi marchiate per volta, fino ad un massimo di tre metri di distanza dal corpo dell'utilizzatore o sulla persona dello stesso, tipo all'interno del proprio equipaggiamento o in mano, oppure verso un qualsiasi oggetto o persona marchiata a sua volta con l'Hiraishin no Jutsu. Oggetti con il marchio dell'Hiraishin no Jutsu potranno essere teletrasportati con questa tecnica, senza che sia necessario apporvi il Sigillo sopra, fintanto che mantengano il Sigillo dell'Hiraishin.
    Necessaria la Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto in Scheda.
    Consumo: 4-1= 3

    Hiraishin Kurikku - Scatto dell'Hiraishin
    hiraishin-B-hijutsu
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    La Tecnica è un derivato dell'Hiraishin no Jutsu e richiede uno Shunsui Kunai Forgiato di Chakra Base per via dell'uso dell'Arma come vettore. La Tecnica ha scopo principalmente difensivo inizia con l'utilizzatore che porta la mano libera davanti al petto formando un singolo Sigillo per poi lanciare con l'altra il Kunai. Il lancio sarà un movimento rapido, il Kunai volerà a velocità Alta fino ad una distanza minima di cinque e massima di quindici metri, nel momento in cui questo si conficca su una qualsiasi superficie, lo Shinobi apparirà accanto ad esso. La Tecnica può essere utilizzata esclusivamente per scansare eventuali Jutsu avversari in arrivo, massimo di livello B, con diametro pari o inferiore ai sei metri e si muovano a velocità medio-alta od inferiore o, nel caso in cui siano in corpo a corpo, che siano portati ad una velocità di massimo di due gradi superiori a quella del Ninja. Dal momento in cui si compone il Sigillo al momento in cui il Kunai va a segno non si potranno utilizzare altri Jutsu che non siano A Turno attivati in precedenza. In Missione contro Personaggi Non Giocanti è possibile usarlo offensivamente per colpire persone, lanciando il Kunai addosso o vicino ad esse per eseguire un attacco in corpo a corpo.
    Se utilizzata a fini di infiltrazione durante le Missioni, la Tecnica non avrà Consumo.
    Necessaria Hiraishin no Jutsu ed un Kunai Shunsui Forgiato di Chakra Base.

    Consumo: 8-2= 6

    Ryutsuyo - Forza del Drago
    forza-drago
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    Questo particolare Taijutsu è frutto di numerosi allenamenti nel combattimento ravvicinato e nelle arti marziali e consiste nello sfruttare i Geni del Serpente Bianco e la loro straordinaria connessione con il proprio corpo per immettere una grande quantità di Chakra in ogni muscolo del proprio corpo al fine di causare una ipertrofia muscolare temporanea, potenziandoli ed incrementando, seppur di poco, la già sviluppata rigenerazione dei propri geni. La tecnica quando viene attivata non presenta alcun cambiamento fisico evidente nell'aspetto dell'utilizzatore a meno che non si trovi a torso nudo, in quel caso si potrà benissimo vedere un significativo incremento muscolare sottopelle ed una tensione degli stessi tipica. Fintanto che la tecnica è attiva le caratteristiche fisico-motorie dell'utilizzatore subiranno un aumento di ben due gradi. Inoltre, fintanto che si è sotto l'influsso della tecnica il proprio corpo rigenererà in pochi istanti qualsiasi ferita di lieve entità o inferiore che si trovi a subire.
    Necessario possedere i Geni del Serpente Bianco ed una delle seguenti Specializzazioni: Duello Ninja o Taijutsu.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Ryū - Immissione
    hmLFziM
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica non necessita di alcun Sigillo e viene impiegata per immettere il Chakra elementale in qualsiasi oggetto, andando ad aggiungere con il proprio Chakra una caratteristica all'arma in base all'elemento utilizzato. L'effetto del Jutsu sull'oggetto in questione si protrae fino a quando si paga il tributo in Chakra, ma l'utilizzatore è obbligato a mantenere il contatto. tenere impugnata l'arma. Oppure, nel caso in cui l'oggetto venga lanciato, l'effetto permane per i primi trenta metri percorsi. Per fermare un oggetto sotto l'effetto di questo Jutsu sarà necessaria una Tecnica che può contrastare Ninjutsu di livello B.
    - Utilizzando il Katon l'oggetto assume il colore rosso fuoco ed è in grado di ustionare il bersaglio semplicemente sfiorandolo. Infatti, anche se colpito di striscio l'ustione sarà di medio-grave entità.
    - Utilizzando il Fuuton l'oggetto verrà avvolto da due correnti che si sfregheranno tra di loro acquistando un'affilatezza fuori dal comune, permettendo all'utilizzatore di perforare qualsiasi materiale non derivante da Jutsu senza nessuna difficoltà e di sferrare colpi con una velocità superiore ad un grado e mezzo. Nel caso l'oggetto venga lanciato viaggerà a velocità alta.
    - Utilizzando il Doton si potrà modificare la consistenza dell'oggetto, il quale diverrà indistruttibile e capace di arrecare al tempo stesso danni contundenti e da taglio di media entità.
    - Utilizzando il Suiton sarà possibile ricoprire l'oggetto di uno strato acquatico pressurizzato che ne aumenterà le dimensioni fino ad un massimo del doppio, il tutto ad una velocità alta. Gli oggetti così influenzati saranno capaci di arrecare danni da taglio di medio-grave entità. È possibile scegliere liberamente in che modo aumentare le dimensioni, ma non si potrà eludere in alcun modo la forma originale dell'oggetto. Ad esempio una katana non potrà avere uno strato a forma di martello.
    - Utilizzando il Raiton si conferisce all'oggetto un'aura azzurra che vibra ad una frequenza talmente rapida che il flusso risulta essere immobile ad occhio nudo. Le capacità di perforazione sono elevate al punto di poter tagliare anche il metallo, se il contatto fra l'oggetto e l'altra materia non viene interrotto entro due secondi. Nel caso l'oggetto venga lanciato, potrà perforare qualsiasi materia non derivante da Jutsu senza mai arrestare la propria corsa. Essere feriti da un oggetto del genere induce un malus fisico-motorio di un grado per un Turno.
    Durante il mantenimento del Jutsu potranno essere utilizzati solamente Kenjutsu, Shurikenjutsu e Jutsu A Turno precedentemente attivati. Inoltre, è possibile attivare questa Tecnica anche su più oggetti alla volta, impiegando diversi Chakra elementali, ma si dovrà pagare il costo per ogni elemento.
    Consumo: 8/2= 4 (A Turno)

    Stava perdendo la pazienza. Sbuffò mentre l'irritazione e la rabbia ribollivano e le vene sulla fronte cominciavano a pulsargli. Ora ho finalmente il Chakra dalla mia, devo fare solo attenzione...ma adesso posso finalmente sfogarmi!
    Abbassò la mano al suolo immettendo una lievissima quantità di Chakra e provando a richiamare Mushu. Niente.
    Cazzo! Sbattè il pugno sul pavimento. Figlio di puttana di un drago! Appena ti metto le mani addosso ti stacco la testa dal collo!
    Balzò in avanti, salendo al piano di sopra, il kunai che era tornato nella sua mano ancora sporco di sangue, la furia palpabile nel suo occhio e la rabbia che emanava da ogni suo poro come un'onda violacea e omicida.

    La sua testa rimbalzava contro la schiena dell'omone. Scosse il viso, strusciandolo contro la divisa sudata e sporca del suo sangue. Gah assestò meglio il suo corpo sulla spalla mentre con un balzo finale atterrava sulla cima delle mura dell'anello interno. Jejei, Ka e Sam arrivarono poco dopo.
    La donna indicò con un cenno della mano verso una direzione e il gigante peloso annuì con un grugnito. Realizzò che non lo aveva mai sentito parlare in tutta la sua presenza in quella prigione. Si esprimeva a grugni, qualche volta una mezza parola, quasi incomprensibile.
    Ka passò al lato dell'omone per schiaffeggiare con violenza il suo viso penzolante sulla sua schiena. La sua testa scattò di lato mentre stelline apparivano nel suo campo visivo e si sfregava le mani con una violenza che quasi le fece pensare che stesse cercando di strofinarsi via la pelle dalle dita.
    Hai visto come li ho gestiti? Hai visto! AHAHAH Sono o non sono un generale?!? Un piano perfetto! P-E-R-F-E-T-T-O disse afferrandola da sotto il mento con la mano muscolosa e costringendola a fronteggiarla.
    Non dici niente eh, verme? Cazzo, stasera ti farò parlare io, vedrai! Un sogghigno sul volto la fece rabbrividire su tutto il corpo. Aveva già visto quella luce negli occhi del traditore, era una luce colma di cattiveria e malizia che aveva dovuto osservare tutte le volte che Ka l'aveva presa con la forza costringendola a guardarlo negli occhi mentre lo facevano.
    Ma quello che la terrorizzò più di qualsiasi cosa fu lo sguardo bruciante che Jejei gli riservò da dietro la spalla dell'uomo. La donna non apprezzava essere messa da parte, né tanto meno essere considerata prima di un'altra donna. Lei non ne aveva colpa, Ka era un uomo violento che amava dominare con rabbia e, ovviamente, Jejei non glielo lasciava fare a sé stessa, per questo aveva bisogno del "Verme", era la sua valvola di sfogo. Persino la Kunoichi tatutata lo sapeva, ma tra saperlo ed accettarlo c'era una bella differenza.
    L'ombra di quattro shinobi apparvero a fronteggiarli in cima alle mura. Il sorriso di Ka si allargò ancora di più, mentre Sam e Gah fletterono leggeremente le gambe, tenendo la schiena pronti a combattere, Jejei invece sembrava assoluamente rilassata.
    Toglietevi dal cazzo, burattini! La voce del traditore era sempre più prepotente. Qualcosa le diceva che nella prigione parte della sua tracotanza e superbia si era contenuta forse anche perché era difficile fare la voce grossa quando una semplice guardia riusciva a farti stare zitto con un Jitte tra i denti. Ora però che finalmente era riuscito a mettere i piedi fuori dalla zona priva di Chakra e che sentiva nell'aria la libertà, sembrava che si fosse convinto che nulla potesse fermarlo.
    La vista le si annebbiò leggermente, scosse la testa, cercando di riprendere il controllo. I regolari in divisa balzarono in avanti ma furono improvvisamente arrestati quando una figura dai capelli bianchi piombò in mezzo ad essi.
    L'uomo aveva una benda sull'occhio sinistro ed una divisa arancione come tutti i carcerati, schiantò il pugno contro il pavimento di cemento, rilasciando una corrente d'aria improvvisa che esplose con un tuono rombante. L'aria le gonfiò i vestiti ed agitò i capelli sul viso, travolgendo sia i regolari che i quattro traditori.
    Improvvisamente si sentì strattonata verso l'alto mentre il suo corpo veniva sollevato in aria e strappato dalle mani di Gah. L'uomo sollevò la testa da sotto i lunghi capelli bianchi e per un secondo il suo occhio dorato si incrociò con i suoi appannati e stanchi. Quel secondo fu tutto. Se Ka aveva una cattiveria fine a sé stessa, Jejei una malvagità crudele, Sam uno sguardo totalmente indifferente e Gah una ottusità assente, quest'uomo poteva essere definito come acciaio puro. Una rabbia affilata e decisa, non casuale, né ingorda...logica e spietata.
    Boccheggiò, accorgendosi che la pressione dell'aria aveva sollevato tutti per aria quasi trattenendoli sospesi come il fiato nel suo petto. L'uomo si raddrizzò con quella che sembrava una calma inesorabile e allargò il braccio verso i regolari alle sue spalle, scaricando un'altra onda d'aria che spinse di sotto dall'orlo delle mura. Gli uomini volarono tra urla di rabbia e sorpresa.
    Hageshii Shinkuu - Urto del Vuoto
    urtod-aria-Bfuuton
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    La Tecnica è un derivato della Shōgekiha - Onda d'Urto e non necessita di Sigilli ma richiede che l'utilizzatore sferri un colpo di pugno o di palmo su una superficie solida che di solito è il pavimento o il terreno, ma può anche essere una superficie acquatica. Subito dopo aver colpito la superficie, dalla mano del Ninja verrà emessa una forte corrente d'aria pressurizzata, che si dipanerà sulla superficie a trecentosessanta gradi per un raggio di venti metri a velocità Alta per poi esplodere in una corrente ascensionale molto potente che colpirà qualsiasi oggetto, persona od Evocazione massimo di Taglia Media si trovi a contatto o a non più di tre metri dalla superficie. La corrente può essere utilizzata in due modi. Il primo, il più diretto, consiste nel rilasciarla verso l'esterno, spingendo in direzione opposta all'utilizzatore di otto metri qualsiasi bersaglio coinvolto e causando danni Medi da Taglio. La seconda modalità consiste nel rilasciarla verso l'alto, sollevando i bersagli coinvolti di cinque metri per aria per tre secondi prima di cadere di nuovo a terra e subire soltanto danni Medio-Lievi da Taglio. Tutti coloro che invece si trovano oltre tre metri dalla superficie subiranno soltanto danni Lievi da Taglio causati dall'onda d'urto.
    Necessaria la Shōgekiha - Onda d'Urto in scheda.
    Consumo: 8/2= 4

    Fuuton: Kiryū - Corrente d'Aria
    PfJWvEp
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica Fuuton non necessita di Sigilli, ma solo di muovere una o due mani nella direzione in cui si vuole scaricare una forte corrente d'aria. Questa avrà sfumature verde brillante e potrà essere utilizzata allo scopo di difendersi o per spingere via eventuali avversari. La Tecnica crea infatti una corrente d'aria dal diametro di quattro metri, che si originerà dalla mano o dalle mani dell'utilizzatore e procederà fino a dieci metri di distanza. Essa non causa alcun danno al proprio avversario, ma sarà in grado di contrastare qualsiasi Jutsu di pari livello fintanto che viene mantenuto, oltre a scaraventare qualsiasi persona si trovi nel suo percorso per aria, facendoli allontanare fino a sei metri di distanza. L'avversario non potrà contrastare la spinta tramite il Controllo del Chakra sulle piante dei piedi, ma nel caso in cui riuscisse a trovare un modo per rimanere ancorato al terreno, per esempio conficcando una spada nello stesso, non potrebbe però muoversi fino al termine della Tecnica. La corrente può essere mantenuta fino alla fine del Turno. È in alternativa possibile comprimere la corrente Fuuton in una barriera solida semitrasparente dal diametro di due metri e spessa dieci centimetri, creabile soltanto ad un minimo di un metro dal palmo aperto della propria mano, al fine di ottenere una difesa più rapida ma con lo svantaggio di poter rimanere soltanto per tre secondi prima di sparire, contrastando eventuali Ninjutsu di pari livello per la durata. In tutti i casi la Tecnica non causerà alcun danno e per tutta la durata in cui si mantiene non si potranno utilizzare altre Tecniche che non siano A Turno attivate precedentemente.
    Consumo: 8-2= 6

    La corrente sparì e lei cadde di pancia sul pavimento mentre gli altri quattro atterravano malfermi sulle gambe.
    E tu da dove cazzo spunti fuori?
    L'uomo non rispose, limitandosi ad ignorarli mentre si avvicinava a lei con fare deciso. La tensione si sentì nell'aria mentre i quattro Traditori si irrigidirono. Come animali che fiutano nell'aria la presenza di un altro predatore, così questi avevano avvertito quasi d'istinto che quello che avevano davanti non era un alleato.
    L'uomo dai capelli bianchi non fece in tempo a fare un altro passo che un fiotto d'acqua compressa fischiò nell'aria da Sam lo Smilzo, divorando i metri che li separavano e cercando il cuore dell'avversario.
    NO! La voce di Ka sembrò echeggiare vuota su quelle mura. La donna si chiese come mai quel prigioniero fino a pochi secondi fa così sicuro di sé e tracotante adesso sembrasse più serio e concentrato, il suo avvertimento però arrivò troppo tardi.
    L'albino alzò soltanto un braccio mentre l'altra mano era distesa lungo il fianco a comporre un singolo Sigillo. La lama rimbalzò contro una parete d'aria solita e tornò indietro come fosse fatta di gomma. Sam non ebbe neanche il tempo di reagire. Il colpo lo trapassò da parte a parte all'altezza del petto. L'uomo cadde a detta in un tonfo sordo, una pozza di sangue che si allargava sotto di lui, lo sguardo vitreo in quel corpo ossuto ormai privo di vita.
    Era accuto tutto così in fretta che il suo cervello aveva a malapena registrato quello che era successo.
    Fuuton: Fūhakujun - Spada e Scudo del Dio del Vento
    MILCPZu JfCnAHM
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica difensiva, che necessita di un singolo Sigillo, è una delle difese Fuuton migliori in assoluto. La Tecnica permette di avvolgere entrambe le mani dell'utilizzatore con una brezza leggera, semitrasparente. Una volta attivata essa può difendere l'utilizzatore qualora un qualsiasi attacco, sferrato anche tramite Jutsu massimo di pari livello, venga scagliato contro di lui, semplicemente muovendo le mani davanti a lui come se volesse scudarsi da essa. La Tecnica infatti creerà uno scudo d'aria solida ampio due metri e largo tre, capace non solo di proteggere l'utilizzatore ma anche di rimandare al mittente lo stesso attacco lanciato. L'utilizzatore deve esser consapevole dell'attacco e deve poter muovere una o entrambe le mani davanti a sé per creare lo scudo o non riceverà alcuna protezione da essa. Per ogni tecnica oltre la prima che viene neutralizzata, sarà necessario pagare di nuovo il costo di Chakra, la tecnica non può rimandare indietro tecniche che abbiano una dimensione del doppio rispetto allo scudo stesso. Contro i Taijutsu o Ninjutsu portati in corpo a corpo (Chidori, Rasengan etc..) questa Tecnica protegge soltanto dall'attacco, non potendo restituire in nessun modo il colpo. È in alternativa possibile, senza l'uso di alcun Sigillo, concentrare il Chakra Fuuton nel braccio per poi menare un fendente da cui dipartirà una lama di vento, ampia tre metri e spessa dieci centimetri che procederà fino a dieci metri di distanza a velocità alta. La Tecnica nonostante il suo corto raggio, è molto veloce e di rapida attuazione, il fendente di vento è capace di trapassare oggetti ed arrecare una ferita di grave entità da Taglio.
    Necessaria la Specializzazione in Ninjutsu.
    Consumo: 15/2=8 (A Turno)

    Kaze no Kanji - Sigillo del Vento
    sigillovento-B
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Fuuinjutsu
    L'apposizione di questo Fuuinjutsu è particolare, in quanto farà compiarire su una qualsiasi parte del corpo di colui che lo possiede il Kanji del Vento. Una volta apposto, il Fuuninjutsu si attiva in automatico quando l'utilizzatore arriva a spendere dalle proprie riserve di Chakra quaranta punti, raccogliendo il Chakra presente nell'aria intorno all'utilizzatore. L'unico inconveniente della tecnica è però che essa fornisce all'utilizzatore solo Chakra Fuuton, in una riserva a parte separata dalla riserva di Chakra del possessore. La tecnica fornirà quattro punti Chakra ad ogni Turno, utilizzabili esclusivamente per tecniche elementali Fuuton e il Sigillo si disattiva nel momento in cui si saranno raccolti con essa, nel totale, trentadue punti Chakra.
    Consumo: N/A

    Suiton: Suidanha - Onda Tagliente
    GVlh GVDK
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica può essere utilizzata in due modi. Uno consiste nell'accumulare una notevole quantità di chakra Suiton nello stomaco, per poi emetterlo sotto forma di un getto acquatico largo trenta centimetri che si propaga ad alta velocità fino a venti metri di distanza. La tecnica permette non solo di poter colpire dritto davanti a sé, ma anche di muovere testa e busto per indirizzare il getto ed utilizzarlo anche come lama per via dell'elevatissima pressione dell'acqua. Il getto, di punta o di taglio, gode di un'incredibile capacità di perforazione, arrivando a trafiggere facilmente un corpo umano da parte a parte tranciando qualsiasi cosa incontri. Il Jutsu dura quanto una normale tecnica di emissione ed è possibile effettuare un solo movimento di testa e/o busto per indirizzarlo ove desiderato, prima che questo si esaurisca. Non sarà comunque possibile spostarlo per un'ampiezza che superi indicativamente i 100° di apertura.
    In alternativa si potrà sfruttare la tecnica per manipolare una fonte d'acqua preesistente, entro un metro dall'utilizzatore, per creare due spuntoni acquatici dal diametro di trenta centimetri ciascuno, che potranno essere lanciati in linea retta, nella direzione dettata dall'utilizzatore, fino ad una distanza massima di trenta metri ad alta velocità. I due spuntoni avranno un'incredibile capacità di perforazione, arrivando a trafiggere facilmente un corpo umano da parte a parte e potranno penetrare persino difese di livello A.
    Per questa ultima modalità sarà necessaria obbligatoriamente la presenza di una fonte d'acqua, anche se si gode della capacità di poter utilizzare Jutsu Suiton in assenza di essa.
    Necessaria la Specializzazione in Ninjutsu.

    Consumo: 15

    I tre sopravvissuti si mossero all'unisono, allontanandosi dal cadavere di Sam e cercando di posizionarsi ciascuno ad un lato diverso dell'albino. Qualcosa nella sua mente echeggiò di familiarità. Era già stata in quelle situazioni in cui si era già ritrovata solo che al centro dell'accerchiamento c'era stata lei. Di colpo un flash nella mente la riportò ad un passato lontano, quando era ancora una ragazzina e amava il suo lavoro tanto quanto i soldi che riceveva dalle taglie che riscuoteva. L'acciaio nella destra ed un sorriso a trentadue denti stampato in faccia mentre fronteggiava sei shinobi che credevano di averla in pugno. Oh, come si erano sbagliati. Una mano la afferrò per il braccio e la sollevò in piedi, riportandola alla realtà. La presa era ferma ma quasi delicata e i suoi occhi neri si incrociarono con quello del nuovo venuto. Sembrava una moneta d'oro, fredda e inespressiva ma lei aveva sofferto abbastanza per vedere la realtà. Quella non era una moneta bensì un coperchio dorato che cercava di tenere ben chiuso il pozzo di dolore sotto di esso.
    Sei Hikari, sono venu...
    Era una vita che non aveva sentito il suo nome pronunciato da qualcuno, un brivido le percorse la schiena ossuta.
    L'uomo non fece in tempo a finire la frase che i tre traditori fecero per fare un passo avanti prima di fermarsi e girarsi quasi all'unisono. Nell'aria sopra di loro volarono sei shinobi in divisa, forse quelli che l'albino stesso aveva mandato a volare oltre il parapetto o altri ancora, non importava. Questi si lanciarono su di loro come falchi sui topolini. L'albino la strattonò con decisione, facendola uscire fuori dalla traiettoria di un grosso shuriken che si conficcò sulla pietra a meno di un metro da loro. Lei e l'uomo volteggiarono sulle cinta murarie come ballerini ad una festa di gala mentre kunai, shuriken e katane volavano da una parte all'altra. Non riuscì a capire cosa era successo, sembrava che l'albino fosse ovunque.
    Dopo lo shuriken gigante uno shinobi atterrò al suo fianco e cercò di trafiggerla con un colpo di katana ma l'arma venne deviata dal Kunai dell'altro, facendo sbilanciare la guardia in avanti e finendo con il viso proprio contro il pomolo del kunai dell'albino che gli fece scattare la testa all'indietro. Un'ombra oscurò la luce della luna sopra di loro ma il traditore con l'occhio solo aveva strappato con il piede destro lo shuriken gigante dal terreno per passarselo nella mano libera e lanciarlo verso la guardia in un colpo deciso che fermò lo shinobi a mezz'aria, rimandandolo all'indietro con le mani strette intorno alla grossa stella di ferro conficcata nello stomaco mentre percipitava verso il vuoto oltre le mura.
    Lei fece due passi incerti, la vita ancora appannata nell'unico occhio buono, l'altro era gonfio per via del pugno ricevuto prima da Ka, per accorgersi che l'albino era sparito dal suo fianco. Si guardò intorno osservando Gah che aveva afferrato due Shinobi per la gola, uno per mano e li stava stritolando con decisione mentre un terzo era abbarbicato sulla sua schiena e lo pugnalava con disperazione mentre il gigante non dava segno di sentire alcuna ferita. Ka aveva appena conficcato il pugno nello sterno di un altro shinobi, la mano zozza si sangue, il viso sporco e sorridente mentre Jejei era china su un cadavere di uno degli uomini, le sue labbra avidamente serrate intorno alla bocca dell'uomo, mentre linee di chakra azzurro si sollevavano dalla bocca di questo e finivano in quelle della Traditrice.
    L'albino sembrava sparito poi vide Ka afferrare il cadavere del suo shinobi trafitto e lanciarlo con decisione verso una direzione alla sua testa e questo la costrinse a girare la testa per riuscire a scorgere il nuovo carcerato intento a combattere con tre shinobi. Il cadavere lo colpì alla schiena, facendogli perdere l'equilibrio, questo provocò una apertura per uno dei regolari che si lanciò in avanti, trafiggendo il giovane uomo al fianco destro. Non fece in tempo a ritrarre l'arma però che, in un baluginio di acciaio sotto la luce lunare, sia lui che i tre compagni si ritrovarono stesi a terra con ampi tagli aperti sul corpo e lembi degli arti che rotolavano oltre le mura.
    Sutanto Kumite - Combattimento Acrobatico
    fc0YaSW
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Taijutsu
    Questa capacità consiste nello sfruttare l'uso delle proprie Armi Piccole o Minori in modi non convenzionali, mandando a segno colpi precisi e altrettanto letali. Sarà quindi possibile, nel bel mezzo di un combattimento, lanciare un aria un kunai e colpirlo con il tallone in una giravolta per scagliarlo contro l'avversario, o cambiare posizione alle proprie armi di mano con rapidità estrema senza interrompere il fluire del combattimento ma diventando incredibilmente pericolosi. Durante l'utilizzo di questa Tecnica, quando lo Shinobi è Armato di un'Arma Piccola o Minore e si trova ad eseguire una serie di azioni consecutive, anche miste (Taijutsu, Ninjutsu e Genjutsu), avrà un aumento delle caratteristiche Motorie ed alla Forza di un grado e Taijutsu e colpi in corpo a corpo consecutivi saranno molto difficili da prevedere; i colpi acrobatici con Armi piccole ad esempio lanciate a distanza ravvicinata saranno tutti effettuati a velocità alta.
    Necessario impugnare un'Arma Piccola o Minore.
    Consumo: 4-1= 3 (A Turno)

    Nijuu Furontosurasshu - Doppio Fendente Frontale
    tTwL
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Kenjutsu
    Evoluzione diretta del Fendente Frontale, questo Kenjutsu può essere eseguito mediante una qualsiasi Arma da Taglio. Dopo una brevissima preparazione, che consiste nell'impugnare l'Arma per circa due secondi, sarà possibile effettuare in rapidissima successione due fendenti davanti a sé, la cui velocità sarà superiore di un grado e mezzo rispetto all'utilizzatore. Se il colpo va a segno è in grado di provocare due ferite da Taglio almeno di medio-grave entità, anche se l'arma prende di striscio.
    Richiede la conoscenza del Fendente Frontale e un'Arma da Taglio.
    Consumo: 8-2= 6

    Ka sogghignò soddisfatto di aver causato quella apertura e non mancò di seguire il lancio del cadaver con una serie di Sigilli prima di inspirare aria nei polmini, gonfiando il petto quasi a dismisura.
    Hikari aprì la bocca come per avvertire l'uomo ma questo si voltò con l'odio nell'occhio dorato lanciando il kunai dritto verso il petto di Ka. Quello non accennò, uno sguardo folle negli occhi. Esalò una enorme sfera di fiamme quasi nello stesso momento in cui il kunai affondava nella sua carne provocando uno spruzzo di sangue.
    La enorme sfera di fiamme divorò la cima del muro, travolgendo i cadaveri e carbonizzandoli sulla sua strada oltre a colpire due regolari arrivati in ritardo.
    Uhmpf disse Ka dopo aver lanciato il Jutsu che stava ancora viaggiando in avanti, illuminando a giorno la sommità delle mura. Fece per sollevare la mano ed afferrare il kunai conficcato nella spalla ma le sue dita non lo trovarono. Uno strappo ed un dolore mentre qualcun altro aveva estratto l'arma dal petto. Grugnì voltando la testa per vedere l'albino sopra di lui. Lo sguardo d'acciaio mentre sollevava il kunai per dargli il colpo di grazia.
    Hikari sbatté le palpebre incapace di processare cosa era successo. Come aveva fatto? Dove era andato? L'albino però fermò il colpo a metà percorso, scattando di lato mentre il gigantesco pugno di Gah si abbatteva sulla pietra dove pochi secondi si trovava.
    Katon: Ootaika no Jutsu - Tecnica della Grande Conflagrazione
    1dhczff
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica è una evoluzione basilare della classica palla di fuoco che, a seconda dei vari Villaggi, viene insegnata con modalità differenti ma identici risultati. Essa richiede una breve serie di Sigilli, a seguito della quale è possibile sputare dalle labbra una sfera di fiamme compatte che viaggerà a velocità medio-alta fino a venticinque metri di distanza. La Sfera Infuocata ha la peculiarità unica di aumentare vertiginosamente il diametro per ogni due metri percorsi, partendo da un metro appena emessa fino al diametro massimo di dieci metri una volta arrivata a diciotto metri percorsi; è possibile inoltre direzionarla anche contro il terreno, in quel caso, una volta arrivata a contatto con esso la Sfera esploderà in una conflagrazione semisferica che avrà diametro di sedici metri. La Sfera Infuocata si rivela quindi molto rapida e affidabile in combattimenti che richiedono di liberarsi di molteplici nemici tutti in una volta, potendo fare affidamento su dimensioni particolarmente elevate e sulla capacità di esplodere, causando ulteriori danni. La Sfera causa una ferita da Ustione di Medio-Grave entità anche se prende di striscio ed una ulteriore Medio-Grave nel caso in cui esploda se lanciata verso il terreno.
    Richiede una tra le Katon: Kaen - Fiamma o Katon: Goukakyuu no Jutsu - Tecnica della Palla di Fuoco Suprema in scheda.
    Consumo: 8

    Hiraishin Kurikku - Scatto dell'Hiraishin
    hiraishin-B-hijutsu
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    La Tecnica è un derivato dell'Hiraishin no Jutsu e richiede uno Shunsui Kunai Forgiato di Chakra Base per via dell'uso dell'Arma come vettore. La Tecnica ha scopo principalmente difensivo inizia con l'utilizzatore che porta la mano libera davanti al petto formando un singolo Sigillo per poi lanciare con l'altra il Kunai. Il lancio sarà un movimento rapido, il Kunai volerà a velocità Alta fino ad una distanza minima di cinque e massima di quindici metri, nel momento in cui questo si conficca su una qualsiasi superficie, lo Shinobi apparirà accanto ad esso. La Tecnica può essere utilizzata esclusivamente per scansare eventuali Jutsu avversari in arrivo, massimo di livello B, con diametro pari o inferiore ai sei metri e si muovano a velocità medio-alta od inferiore o, nel caso in cui siano in corpo a corpo, che siano portati ad una velocità di massimo di due gradi superiori a quella del Ninja. Dal momento in cui si compone il Sigillo al momento in cui il Kunai va a segno non si potranno utilizzare altri Jutsu che non siano A Turno attivati in precedenza. In Missione contro Personaggi Non Giocanti è possibile usarlo offensivamente per colpire persone, lanciando il Kunai addosso o vicino ad esse per eseguire un attacco in corpo a corpo.
    Se utilizzata a fini di infiltrazione durante le Missioni, la Tecnica non avrà Consumo.
    Necessaria Hiraishin no Jutsu ed un Kunai Shunsui Forgiato di Chakra Base.

    Consumo: 8-2= 6

    L'uomo rotolò di lato, risollevandosi in piedi. Il kunai che ruotava tra le dita, permettendogli di impugnarlo a rovescio.
    Ka si alzò in piedi, premendo con la mano destra la ferita sulla spalla sinistra.
    Ti do un'ultima chace di toglierti dal cazzo, vecchietto dai capelli bianchi.
    L'uomo in tutta risposta sbuffò mentre l'angolo destro della bocca si sollevava verso l'alto. Il kunai roteò di nuovo tra le dita, quasi come fosse un gioco di prestigio, la lama si fermò e l'uomo portò la punta dell'arma ancora sporca del sangue di Ka verso la bocca. Senza distogliere lo sguardo dall'uomo aprì la bocca per leccare il sangue residuo mentre un sorriso si allargava sulla sua faccia.
    Ti prendi gioco di me eh?
    In tutta risposta l'uomo fece un accenno di conato di vomito mentre qualcosa usciva dalle sue labbra. Hikari sbattè le palpebre più volte, cercando di schiarirsi la visuale appannata alla vista di quello che stava uscendo dalle labbra del prigioniero: un pomo d'argento fasciato da bende rosse e bianche.
    L'elsa della spada venne afferrata con decisione dall'albino che tirò via il resto dell'arma dalla bocca come se fosse stato un trucco banale. L'arma era bellissima, un'elsa intarsiata d'argento, una guardia che ricordava una croce esagonale, la lama avvolta in un fodero laccato di bianco. Hikari non aveva bisogno di vedere la lama perché già sapeva come era fatta: una lama il cui acciaio era affilato su entrambi i bordi e la punta acuminata come uno spillo. Una lama il cui filo era intarsiato di motivi e glifi bianchi e rossi.
    L'uomo fece roteare l'arma tra le dita per poi afferrarla per il fodero, poco sotto l'elsa.
    Sono qui per lei. disse indicando con il pomo della spada Hikari.
    Se vi togliete di mezzo, non vi ucciderò, se fate i difficili, mi toccherà occuparmi di voi. Nello sguardo una promessa letale.
    Ka sogghignò rivelando i denti neri e marci come un cane che snudava le zanne. Per un attimo fu sul punto si sputargli addosso un insulto, poteva vederlo, ma la figura sinuosa di Jejei fu subito al suo fianco per sussurrargli qualcosa. La faccia ritorta del pelato si rilassò improvvisamente, sul volto disteso apparve un altro sorriso, quasi sardonico.
    Fai pure, quella troia non mi serviva a niente dopo tutto.
    L'albino annuì mentre si avvicinava a Hikari con passo deciso, nella sinistra il kunai ancora sporco di sangue e nella destra la spada nel fodero. La donna tremò leggermente quando l'uomo gli sollevò davanti l'arma.
    Immagino che questa sia tua.
    La donna ossuta, con il viso tumefatto e il volto sporco di sangue sollevò la mano tremante in procinto di sfiorare il manico intarsiato e fasciato di stoffa logorata dall'uso.
    Spostò per un secondo i suoi occhi dalla spada all'uomo davanti a lui e vide l'iride dorato dell'uomo dilatarsi improvvisamnte prima che questo sputasse un fiotto di sangue dalla bocca.
    Un secondo dopo il Mukenin crollava sulle ginocchia. Le armi caddero sulla pietra rimbalzando fragorosamente mentre le dita dell'uomo si serravano intorno al petto come ad afferrare qualcosa di invisibile.
    Meisai Gakure no Jutsu - Tecnica della Trasparenza
    GVuT
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    La Tecnica della Trasparenza rende l'utilizzatore invisibile agli occhi dell'avversario. Diventa possibile trovarlo solo tramite udito, tatto o per mezzo di un Doujutsu o abilità sensoriale. Il Jutsu schermerà completamente l'odore proprio del ninja e del suo equipaggiamento, ma eventuali agenti esterni su di esso o sugli oggetti che porta, come il sangue dell'avversario su una lama o la Marcatura Dinamica, potranno continuare ad essere percepiti. Usando qualsiasi tecnica che non sia Taijutsu o Supplementaria l'invisibilità si annullerebbe immediatamente. Le armi rimangono invisibili come l'utilizzatore a meno che non le lanci verso l'avversario. La tecnica ha una durata di tre Turni.
    Se utilizzata a fini investigativi durante le Missioni, la Tecnica non avrà Consumo.
    Consumo: 15

    Hiraishingiri - Fendente del Dio del Fulmine Volante
    Gpnr
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Kenjutsu
    Kenjutsu di livello estremo, l'Hiraishingiri consiste nel sfoderare la lama e lanciarsi con sorprendente velocità contro un avversario per colpirlo in modo diretto. La Tecnica inizia in fase di spostamento con un movimento rotatorio del polso, sicché l'attacco che viene prima scambiato per un comune fendente orizzontale si rivela molto più complicato da evitare in quanto il nemico si ritrova spiazzato dall'elevatissima velocità a cui viene vibrato il colpo, capace di arrecare alla vittima una ferita da Taglio almeno di grave entità. Colto di sorpresa, l'avversario avrà difficoltà a difendersi in fretta.
    Richiede un'Arma da Taglio.
    Consumo: 15

    Un attimo dopo alle spalle dell'uomo l'aria mutò in una vibrazione invisibile mentre chiazze di colore apparivano, rivelando uno Shinobi in divisa armato di una katana con lo sguardo deciso.
    Era un uomo di mezza età con una corta barbetta grigia ed una cicatrice che gli passava sopra il collo del naso in orizzontale.
    L'uomo grugnì estraendo la katana con un colpo deciso, il sangue macchiò le spalle dell'albino in un arco prefetto e rossastro, come se qualcuno avesse strizzato una bottiglia di salsa al pomodoro. Il vecchio fece roteare la lama, pulendola con un colpo deciso per poi rinfoderarla al fianco.
    Ce ne hai messo...
    Ho avuto un contrattempo...Non potevo lasciare che la copertura saltasse. disse l'uomo avvicinandosi a Ka e al tempo stesso afferrando Hikari che si era chinata per cercare di raccattare la spada dal cadavere del bianco.
    La donna ossuta provò a ribellarsi, lanciandosi in avanti ma Tsu la strattonò con decisione, spingendola all'indietro e mandandola lunga distesa. Dietro di essa seguì una grossa sacca che si era tolto dalla schiena che impatto sulla donna ossuta, ribattendola a terra.
    Lì dentro ci sono le divise da regolari, cambiatevi veloci. Gah, occupati del nostro premio...Kai, Jejei...peccato per Sam...era sempre stato un uomo di poche parole, ma soltanto per mascherare la sua poca intelligenza...un palo perfetto però..Muoviamoci, non abbiamo molto tempo che i rinforz ANBU che hanno chiamato arrivino..
    Il sorriso sparì rapidamente dal volto di Ka, ma non sembrò ribattere agli ordini di Tsu. In silenzio i tre si spogliarono delle tute da carcerati e si infilarono le divise da shinobi guardiani. Ka prese anche qualche secondo per fasciarsi alla buona la ferita sulla spalla. Quando tutti erano pronti Gah si caricò in spalla Hikari e grugnì in assenso.
    Facci strada...
    Il gruppetto si lasciò cadere oltre le mura, atterrando sui tetti bassi del piccolo villaggio costruito rasente le mura interne della fortezza. Hikari urlò con le mani ancora sollevate verso la spada a terra a pochi metri dal cadavere dell'albino. Era stata così vicina...così vicina...

    Allora, ricapitoliamo questo magnifico piano che hai in mente... disse Yutaka appoggiando le mani sul tavolo con decisione. Erano in una locanda ad un giorno di distanza dalla Fortezza Sengoku e stavano passando quelle giornate a rivedere e lavorare su ogni possibile approccio del piano. L'idea di Supaku di infiltrarsi nel carcere era una idiozia pura e Yutaka l'aveva convinto a desistere completamente dall'idea insieme ad essa, non avevano potuto assaltare subito la Fortezza perché dai piani passati sotto banco, l'idea di entrarvi e attaccare doveva essere ponderata non una ma cento volte per evitare che facessero la fine del pollo arrosto. Poi il colpo di fortuna: il Bruco o il Verme, non ricordava più quale fosse il nome che il Covo gli aveva dato, tanto era fuso il suo cervello ormai da tutta quella "preparazione", li aveva informati di un fatto interessante, molto interessante.
    Sappiamo che il il quarto giorno del prossimo mese altri Mukenin proveranno a far evadere il nostro bersaglio. disse l'albino appoggiando su un piccola mappa stilizzata della Fortezza tre pedine colorate. Non sappiamo il loro numero preciso né la loro potenza, ma il Verme ci ha fornito delle informazioni vitali: a quanto pare i Kurokane, una organizzazione concorrente al Covo ha ricevuto la soffiata che il Covo vuole riprendersi la Lince e questi hanno assoldato altri traditori per avere la precedenza. La loro idea sembra quella di salvare la donna e rivoltarla contro il Covo stesso sperando che questa sia ancora in vena di vendetta. Si sospetta che siano infiltrati non solo tra i cacerati ma anche tra le Guardie...Dai rapporti hanno scelto dei mukenin famosi per la loro spietatezza, sembra siano terrorizzati all'idea che la Lince si rivolti contro di loro e che, nonostante gli ultimi rapporti sullo stato psicologico del Sicario, non vogliano correre rischi...a proposito, come è possibile che il numero uno del Covo si sia ridotto nello stato che descrivono i rapporti?
    Xersi afferrò un rotolo da una delle numerose missive che avevano raccolto con le loro giornate di spionaggio. A quanto pare la Lince era una temibile spadaccina della Nuvola ma il suo grande punto debole era la stabilità mentale: crede che senza la sua spada sia assolutametne inerme, pertanto una notte il Covo è riuscito a rubarle la spada e questa è finita in manette senza troppi problemi.
    idiozia pura questa, come fa un assassino rodato come lei a finire per dipendere da una sola arma?
    Xersi scorse di nuovo il rotolo. A quanto pare... la voce della ragazza si fece improvvisamente esitante. Considera la sua spada la sua...compagna di vita...Oh cazzo l'hanno beccata a scoparsi la spada?? Come cavolo? Non ci voglio credere! Se la infilava nella il volto sfregiato della ragazza subì una violenta virata sul rosso porpora mentre riavvolgeva il rotolo con decisione e fissare un punto nel pavimento dall'imbarazzo.
    Va bene va bene, abbiamo capito, quindi spadaccina letale e psicopatica con una cotta per la sua spada...Qualcosa mi dice che avremmo bisogno della spada per risvegliare un po' di spirito combattivo in lei...che dite?
    Il Verme ti ha preceduto.. disse Yutaka sbattendo sul tavolo una spada intarsiata con il fodero laccato di bianco. Le informazioni che ha preso è riuscito ad elaborare una perfetta copia della spada originaria della Lince.
    Vuoi dire che questa è una copia? Pensi che lei non si accorga se la spada è la originale o meno? Mi sembra che stiamo giocando a sparare stronzate a questo tavolo...
    La spada originaria fu distrutta dal Covo o almeno così dicono, dalle storie e dalle rappresentazioni di chi l'ha conosciuta, questa dovrebbe essere una copia esatta dell'arma.
    Uhmmm vabbeh questo mi sembra l'ultimo dei nostri problemi..Come facciamo ad anticipare questi "concorrenti"?
    Non lo facciamo, semplice...Lasciamo che loro prendano la ragazza e poi uccidiamo loro, no?
    Saranno terribilmente in allerta, inoltre c'è sempre la possibilità che questi possano scappare con qualche jutsu di teletrasporto o di viaggio sotterraneo, non voglio correre questi rischi stupidi...Almeno dentro il perimetro delle mura sappiamo che non possono usare Jutsu per scappare, se non evocazioni in grado di volare e questo ci da un grosso vantaggio perché possiamo sempre intercettarli...
    E se invece facessimo...un bel casino? I due shinobi si girarono per fissare la faccia di Xersi sfigurata da un sorriso contorto a metà tra un ghigno ed un vero e proprio sorriso di gioia.
    Cosa vuoi dire?
    Li costringiamo a iniziare il piano di fuga in anticipo, facciamo confusione, attacchiamo anche noi la fortezza proprio quando stanno per scappare..Hai detto che il loro piano è scappare tra circa dieci giorni no? Il motivo particolare dai rapporti è che si tratta del giorno dopo il "Cambio della Guardia" che in gergo per i dipendenti della Fortezza Sengoku è quando circa un terzo degli shinobi in servizio viene sotituito con nuovi volontari, quindi gente capace ma che ancora non sa come comportarsi né organizzarsi con i propri "nuovi compagni" di servizio. Vogliono colpire approfittando di questo allentamento nella coordinazione della guardia, noi attacchiamo lo stesso giorni, solo con un assalto ovviamente studiato...rendendogli le cose ancora più facili.. La ragazza mosse le pedine loro e degli ipotetici avversari sul tavolo, posizionandole in modo sparpagliato.
    Nel caos loro saranno più distratti, noi invece potremmo individuarli facilmente, perché gli lasceremo prendere la ragazza, al tempo stesso loro saranno costretti a raggrupparsi no? A quel punto quando usciranno tutti allo scoperto, sia Prigionieri che Guardie, li attaccheremo nel bel mezzo del caos quando i prigionieri saranno evasi e le guardie saranno impegnate su tutti i fronti. Loro non potranno più scappare in sordina e noi avremo il nostro momento per piombare dall'alto.
    Spinse una pedina gialla andando a colpire un'altra pedina blu come a farla cadere a terra sconfitta.
    Supaku rimase in silenzio, Yutaka si passò la mano sulla faccia, stremato.
    È il piano più stupido che io abbia sentito...Facciamolo! il sorriso allargatosi sul volto dell'albino era raggiante. Yutaka sollevò la faccia dalle mani per fissare l'altro e realizzare in pochi secondi che stava davvero dicendo sul serio. Scosse al testa, in che razza di guaio si era cacciato?

    Laggiù, lasciami vicino...al resto penso io... disse Yutaka mentre Xersi faceva scendere di quota il grosso volatile d'argilla. L'uomo aveva avvistato il corpo di Supaku, steso sul cornicione delle mura interne della fortezza. Ora che i detenuti erano evasi, la caccia all'uomo nei loro confronti era attenuata, oltretutto Xersi aveva fatto un lavoro più che magistrale nel fare fuori numerosi shinobi e le loro cavalcature volanti. Doveva riconoscerlo, la ragazza era davvero dotata, la fissò per un paio di secondi e, nonostante quella stesse sorridendo soddisfatta dell'operato svolto fin'ora, poteva vedere i cerchi neri intorno agli occhi, il corpo coperto di sudore ed il fiatone dovuto all'uso eccessivo e strenuo di Ninjutsu. Anche lei aveva un limite.
    Il piccione d'argilla arrivò a pochi metri dalla cima della mura e Yutaka balzò di sotto, incespicando un paio di volte e poi cominciò a correre verso Supaku, riverso al suolo in una pozza di sangue. Nell'aria echeggiava il rumore di Jutsu che esplodevano gli uni contro gli altri. Grida di dolore e il clangore di metallo contro metallo, la battaglia era in piena corsa.
    Il vecchio shinobi dalla barba color castagno si chinò sopra il corpo dell'albino per esaminare la ferita.
    Te li sei fatti scappare eh?
    Hebi Saisei - Rigenerazione del Serpente
    pm64lbV
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite le proprietà rigenerative dei propri geni, l'utilizzatore sarà in grado di rigenerare molteplici ferite subite senza l'utilizzo di alcun Sigillo ma semplicemente immettendo quantità di Chakra nel proprio corpo ed accelerando il processo di rigenerazione dei tessuti. La rigenerazione impiega pochi secondi ad eccezione delle ferite gravissime che impiegano mezzo Turno e delle ferite mortali che impiegano un intero Turno per essere rigenerate; non si potranno utilizzare altri Jutsu che non siano A Turno durante la rigenerazione. È possibile curare più di una ferita per Turno ma in quel caso il consumo sarà moltiplicato di conseguenza. Tramite essa è possibile curare persino ferite mortali o rigenerare intere parti del corpo perse.
    Se utilizzata durante la Modalità Eremitica, tutte le ferite anche le più gravi impiegheranno pochi secondi per rigenerarsi, le mortali però impiegheranno sempre un intero Turno per rigenerarsi.
    Consumo: Media 10 / Medio-grave 20 / Grave 30 / Gravissima 50 / Mortale 60

    L'albino grugnì cercando di risollevarsi in piedi. Quel figlio di puttana aveva una guardia tra i suoi, una che sa usare la Tecnica della Trasparenza...mi ha preso alle spalle...mai più... Del vapore acqueo si sollevò dalla ferita all'altezza dello sterno mentre l'uomo si risollevava in piedi.
    Per fortuna li ho visti in faccia e sono riuscito a farne fuori uno...Ho anche visto la nostra Lince...un bello spettacolo sì, i rapporti non mentivano..
    Andiamo, abbiamo poco tempo prima che questi escano dalle mura ed utilizzino un qualsiasi Jutsu di trasporto sotterraneo per svignarsela...
    L'uomo annuì sollevandosi in piedi e facendo scrocchiare il collo. Raccattò kunai e spada e poi si avviò insieme al vecchio oltre il bordo delle mura. I due si lanciarono in avanti mentre il grosso volatile d'argilla planava sotto di loro, afferrandoli a metà della caduta.
    L'albino atterrò con decisione, aprendo subito la sacca che era legata sulla schiena dell'uccello.
    Mi sono un po' rotto il cazzo di andarci piano...Ora che li abbiamo scovati tutti, ci andrò giù pesante...fareste meglio a non mettervi in mezzo...Il mio Fuuton non ti permetterà di rigenerarti Yutaka, non vorrei essere l'uomo ad ucciderti...non ancora almeno. disse mentre si toglieva i vestiti da detenuto sporchi di sangue lasciandoli cadere nell'aria dietro di loro e si rivestiva con i suoi abiti da ninja.
    Supaku scorse per un second Xersi indugiare con lo sguardo sul suo corpo, una cosa tipica delle persone che non lo avevano mai visto nudo. Il suo corpo era copletamente pieno di cicatrici. Numerose e tutte diverse. Ognuna di esse raccontava una storia, la storia di un ninja che aveva imparato sulla sua pelle ad essere più attento. Un vero peccato che non potesse tenere anche le nuove cicatrici ora che poteva rigenerarsi.
    Ti daremo supporto dall'alto...ma considera che non potrai affrontarli tutti...Sopratutto se il capo della prigione entrasse in gioco, i rapporti dicono che sia un CS ANBU...
    Un lieve *click* lo interruppe mentre Supaku finiva di allacciarsi la cintura con la doppia borsa e la tasca da coscia. Infilò la spada di Hikari di traverso nella schiena e finì di infilarsi il resto dell'equipaggiamento mentre parlava.
    Pfff...sarà anche Sennin di sto cazzo ma se avesse avuto le palle sarebbe già intervenuto non credi? No, immagino che sia stato pericoloso un tempo ma che ora si sia rammollito...Un vero shinobi capace non avrebbe neanche permesso che i prigionieri sfondassero la porta fuori dalla prigione...No, il vero problema sono la combriccola dei traditori...Sia il pelato che la donna sono chiaramente capaci se non di più dei normali ANBU ed il loro compagno pure...nessuno era riuscito a prendermi così alla sprovvista...nessuno
    Li vedo! disse Xersi indicando il gruppo dei quattro shinobi che saltellavano da un tetto all'altro del piccolo villaggio costruito tra le due cinte murarie, dirigendosi rapidamente verso le grandi mura esterne.
    Sorpassali, cercheremo di fermarli sulle mura principali.
    No, se raggiungono le mura sarà troppo tardi, li fermerò prima io, voi preoccupatevi di tenere le mura libere, se passano me, se la vedranno con voi.
    Il Ninja non diede loro neanche il tempo di ribattere che si era lanciato di sotto dal volatile, il kimono ancora infilato soltanto per una manica, il resto dell'equipaggiamento però al suo posto. Il ninja dai capelli bianchi cadde verso il basso con l'aria che fischiava nelle orecchie e per un secondo chiuse l'occhio lasciandosi sfuggire un sorriso. Amava il vento, amava lasciarsi cadere nel vuoto e cullarsi nelle correnti d'aria. Lo faceva sentire come se non ci fosse nient'altro al mondo se non lui e l'aria stessa.
    Il kunai Shunsui roteò tra le sue dita mentre l'aria fischiava intorno al suo braccio nudo ed a quello avvolto dal Kimono. Sentì le labbra tirarsi in un sorriso ancora più ampio mentre i capelli venivano sbattuti dal vento intorno alle sue orecchie. I quattro puntini sotto di lui si fecero più vicini e li vide atterrare sul grande spiazzo erboso che li avrebbe condotti direttamente verso le enormi mura esterne della fortezza. Alla loro destra c'era un enorme orto con numerosi ortaggi coltivati, alla sinistra un grosso campo di grano. Accumulò Chakra Fuuton evocando lame d'aria solidificata semitrasparenti nel cielo intorno a lui. Penso per un attimo di scagliare i proiettili dritti verso le nuche dei quattro ma non aveva intenzione di sottovalutarli di nuovo. Aveva altri piani in mente.
    Inspirò e soffiò verso il basso, rilasciando aria dai polmoni in un getto preciso che gli permise di atterrare a circa sei metri davanti a loro, nel grosso sentiero tra ortaggi e grano. I quattro rallentarono la corsa e si fermarono ad osservarlo, leggermente intedetti. Il silenzio che regnava in quella strada faceva quasi sembrare il posto alieno. Alle spalle dei quattro delle fiamme avvamparono sulle mura interne della fortezza. Il posto stava letteralmente andando a fuoco, in lontananza si potevano ancora udire le urla e la luce lunare era ora inframezzata da bagliori arancioni delle fiamme levatesi alte nella notte. Supaku osservò i rimanenti Shinobi sulle mura esterne dirigersi di gran carriera verso l'interno, per dare man forte alla situazione. I pochi che gli diedero una occhiata notarono solo quattro ninja in divisa contro uno privo di divisa né regolare né da prigioniero e non si interessarono più di tanto alla situazione.
    Sorpresi? Pure io. disse l'albino mentre si infilava l'ultima manica del kimono, finendo di aggiustarselo intorno alla vita. Immaginavo non avreste ceduto Hikari facilmente ma sono venuto per lei...e non me ne vado senza di lei.
    Togliti dai piedi, non so bene chi sei, non ho intenzione di mancarti i rispetto ma qui sei in svantaggio numerico.
    Vi ho sottovalutati una volta, non lo rifarò di nuovo. Disse l'albino abbassando la mano destra e facendo calare le lame d'aria in una pioggia diretta sui quattro shinobi. I colpi delle lame furono come pioggia, facendo echeggiare nell'aria il *plok plok* tipico del metallo che affonda nella carne. Schizzi di sangue macchiarono il selciato. Supaku però fece schioccare la lingua contro il palato per l'irritazione.
    Invece di affondare nei corpi dei quattro ninja, le sue lame avevano fatto a pezzi il grosso ventre di un grande serpente evocato giustappunto dalla donna tatuata. La bestia emise un profondo sospiro prima di esplodere in una nuvoletta di fumo.
    Shinkuu Shēbā - Rasoi d'Aria
    rasoi-fuuton
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è la fusione della Kaiten Shuriken e Fuuton: Shinkūjin che porta a livelli estremi la manipolazione del Fuuton a livello offensivo. Essa non necessita di Sigilli ma solo di un secondo di preparazione e consente di rilasciare fino a massimo tre metri dal proprio corpo una grande quantità di Chakra Fuuton, facendogli assumere la forma di dieci Lame d'aria, lunghe quarantacinque centimetri e ampie quindici; esse possono essere libere o create attorno ad un numero pari di Kunai in possesso dall'utilizzatore che dovrà a lanciarli in aria al momento della creazione. Le Lame si muoveranno a velocità alta e saranno tremendamente affilate, capaci di penetrare singolarmente qualsiasi materiale e difese di livello B senza il minimo sforzo; se invece contengono i Kunai e vengono trattenute per tre secondi nell'aria davanti all'utilizzatore prima di venire scagliare tutte insieme contro una difesa, saranno in grado di abbattere A. Lo Shinobi può comandare mentalmente la traiettoria di ciascuna Lama e dirigerle anche verso bersagli differenti; si dissolvono solo nel caso in cui vadano a segno, vengano distrutte o su volere dell'utilizzatore ma, se si continua a pagarne il consumo, si ricreeranno nel Turno successivo in numero sufficiente fino a raggiungere di nuovo il massimale, con il necessario Kunai da lanciare in aria se si desidera; nel caso in cui vengano trattenute per tre secondi esse non potranno essere direzionate ma procederanno in linea retta davanti all'utilizzatore. Ogni Lama causerà una ferita da taglio di medio-grave entità anche se prende di striscio, se quattro o più colpiscono, la ferita sarà pari ad una grave, se otto o più vanno a segno, la ferita sarà pari ad una gravissima.
    Necessaria la Kaiten Shuriken - Shuriken Rotante e Fuuton: Shinkūjin - Lama d'Aria in Scheda.
    Consumo: 15/2= 8 (A Turno)

    Fuuton no Nami - Onda del Vento
    GVVk c4DoNFo
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questo Jutsu, che non necessita di Sigilli, è possibile emettere dalla bocca un getto d'elemento Fuuton, totalmente inoffensivo, che può essere utilizzato in due modi. Il primo consiste nel soffiare il getto d'aria davanti a sé al fine di permettere all'utilizzatore di levitare. Grazie a questa Tecnica sarà infatti molto facile muoversi a mezz'aria, anche se bisogna necessariamente procedere di spalle. La propria velocità in volo sarà di un grado inferiore ed è possibile procedere per un massimo di trenta metri, poi è necessario atterrare ed eseguire nuovamente il Jutsu. Come ogni altra Tecnica che non ha un consumo A Turno, non è possibile utilizzare altri Jutsu fintanto che la Tecnica resta attiva. Il secondo consiste nel soffiare il getto di vento verso il basso ma richiede di trovarsi su una superficie solida, tipo un terra o pietra, in questo caso si solleverà una finissima polvere che avvolgerà l'utilizzatore e permetterà di muoversi inosservato sfruttando la copertura; la polvere è una semisfera circolare dall'ampiezza di otto metri e dall'altezza di quattro ed impedisce di vedere oltre i due metri di distanza; essa permane per due Turni sul campo di battaglia, ma può essere dissolta prima tramite esplosioni o altre folate di vento.
    Consumo: 2-1= 1

    Kuchiyose no Jutsu - Tecnica del Richiamo (Va richiesto l'apposito Addestramento)
    YkrtwxH
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Quest'abilità viene appresa esclusivamente da Shinobi dal rango Chuunin in poi. Non per la complessità stessa dell'abilità, ma in particolare tale normativa tutela gli Shinobi privi d'esperienza in modo che non facciano una scelta avventata ed errata. Una volta stipulato un Contratto con una razza animale infatti, non sarà più possibile tornare indietro e vi si rimarrà legati a vita. Le evocazioni necessitano di una notevole quantità di Chakra emessa tutta insieme per esser evocate, e per questo può risultare di difficile utilizzo. Per utilizzare la tecnica bisogna versar anche una minuscola goccia del proprio sangue per poi formare la serie di Sigilli necessari per l'esecuzione del Jutsu, che sono i seguenti: Cinghiale, Cane, Gallo, Scimmia, Pecora.
    Per riuscire ad evocare taglie Grandi è necessario il grado Sp. Jounin, per le Leggendarie quello ANBU.
    Consumo: 10 / 20 / 30 / 40

    Serpente Corazzato
    3lVYsyu
    Questo serpente raggiunge i quaranta metri di lunghezza, il corpo ha un diametro di tre metri ed è capace di ingoiare fino a due persone intere alla volta. La sua grandezza gli permette di schiacciare svariati avversari anche se la sua velocità è solo medio-bassa ma, data l'esperienza acquisita dai numerosi anni e combattimenti, riesce a tenere testa anche ad evocazioni di dimensioni maggiori alle sue. Grazie alle sue dimensioni può abbattere barriere di livello C ma, soprattutto, difendere l'evocatore con estrema facilità, riuscendo a resistere a due Jutsu di livello B o uno di livello A. Grazie alla sua pelle estremamente resistente, armi da lancio o grandi al massimo come una Wakizashi, difficilmente sortiranno alcun effetto. Non gode di una buona vista ma possiede un buon olfatto grazie ai percettori che si trovano sulla lingua, tramite i quali riesce anche a captare le fonti di calore. Non potrà in alcun modo comunicare con il proprio evocatore, ma ne eseguirà gli ordini senza alcun problema.

    Il vecchio shinobi con la barbetta bianca e il volto sfregiato si fece avanti, la katana che usciva lentamente dal fodero, posizionadosi in guardia.
    Andate avanti, di lui mi occupo io. disse deciso serrando la mascella con sguardo determinato mentre il suo corpo improvvisamente diventava traslucido e spariva alla vita.
    Supaku scosse la testa.
    Non era così che doveva andare...pazienza. disse Supaku sollevando la mano libera dal Kunai in un singolo Sigillo.
    Zanmai no Shinka - Vera Fiamma di Samadhi
    MoH5JU8
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica si esplica in due fasi. La prima consiste nell'immettere una considerevole quantità di Chakra Katon all'interno di un oggetto o di una creatura sacrificabile, dopodiché si dovrà far entrare tale oggetto in contatto con il proprio bersaglio ed eseguire un singolo sigillo con una mano sola. L'oggetto o la creatura a quel punto esploderà in una nuvola di fiamme dal diametro di un metro e dalle qualità più che letali. Le fiamme così sprigionate si attaccheranno a qualsiasi cosa con cui entreranno in contatto per continuare a bruciarlo, provocando nel complesso una ferita gravissima nel primo Turno ed un ulteriore ferita grave per ogni Turno successivo in cui la tecnica continua a protrarre i suoi effetti per i prossimi due Turni. Le fiamme non possono essere spente in nessun modo, da un Jutsu Suiton neanche di livello S, sarà quindi necessario utilizzare un Jutsu di Sigillo per confinarle e quindi rimuoverle. Le ferite provocate da queste fiamme non possono essere rigenerate, né curate in nessun modo.
    Necessaria la Specializzazione in Ninjutsu.
    Consumo: 30 (Da Immettere nell'Oggetto/Creatura)

    Dal nulla a pochi metri da lui l'aria esplose in una conflagrazione di fiamme e il vecchio riapparve dal nulla agitando le braccia e cacciando urli terrificanti. L'uomo emise altri urli, cercando di menare disperatamente un colpo di spada addosso all'albino ma questo si scansò all'ultimo lasciandolo andare in avanti, fino a cadere disteso tra le spighe di grano, le fiamme che si spegnavano lentamente intorno al suo corpo per poi cominciare a passare sul grano. L'incendio prese vita alla sua destra abbastanza rapidamente e Supaku osservò il corpo del ninja mentre finiva di dibattersi e la vita lo lasciava per sempre.
    Dove eravamo? Ah! disse voltandosi solo per accorgersi che i tre gli erano venuti sotto. Ka fu il primo ad arrivare. L'uomo gli arrivò sotto, cominciando a sferrare una serie di diretti verso il volto dell'albino e costringendolo ad indietreggiare mentre cercava una apertura. Supaku balzò all'indietro prendendo circa tre metri tra lui e il ninja per sollevare rapidamente le mani verso di lui e tirare con forza. L'uomo si arrestò improvvisamente cercando di riprendere aria mentre qualcosa di denso e trasparente gli usciva da naso e bocca. Un attimo dopo era in ginocchio, la faccia rossa che cercava di riprendere fiato, non si accorse nemmeno dell'albino sopra di lui, la mano destra contratta a tenere tra le dita scariche elettiche aventi la forma stilizzata del muso di un drago. Lo prese su uno zigomo destro e l'impatto lo mandò all'indietro di circa dieci metri, facendolo volare lontano.
    Hakudatsu Shinkuu - Privazione del Vuoto
    vaccum-death
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questa Tecnica, che non necessita di Sigilli, l'utilizzatore solleverà entrambe le mani verso un bersaglio vivente al fine di manipolare tramite il proprio Chakra Fuuton, l'aria presente nei suoi polmoni e soffocarlo. La Tecnica dura due secondi e richiede che l'utilizzatore mimi con le mani il movimento di aver afferrato qualcosa nell'aria per poi tirarlo verso di sé. Contemporaneamente grazie alla propria estrema affinità con il Fuuton l'aria presente nei polmoni di un bersaglio a sua scelta, che si deve trovare massimo a venti metri, verrà prima fatta vibrare per poi essere estratta con violenza in un flusso compatto e visibile dalle labbra e dal naso. La vittima si sentirà così soffocare per tutta la durata del Jutsu, riuscendo a muoversi a malapena per lo shock, oltre alla successiva spossatezza dovuta dalle vibrazioni nel proprio sistema respiratorio che la lasceranno indebolita, causandogli un malus fisico-motorio di ben tre gradi per tre Turni. La vittima può resistere al Jutsu impedendo che l'aria gli venga estratta dai polmoni e spendendo un quantiativo di Chakra pari a quarantacinque punti. Su un civile od un ninja inferiore di almeno due gradi la Tecnica può essere utilizzata su più bersagli basta che siano nell'area ed arrivare a causare la morte per soffocamento. Durante tutta la durata del Jutsu l'utilizzatore non potrà muoversi od utilizzare Jutsu che non siano A Turno ed attivati in precedenza. La Tecnica non può essere utilizzata se non si ha visione del bersaglio e se questo è dietro una difesa a trecentosessanta gradi di livello S, in quanto il Fuuton non riuscirà a raggiungere l'aria nei polmoni dell'avversario.
    Necessarie le Specializzazioni in Maestria Elementale nel Fuuton ed Elite Arti Ninja in Jutsu Fuuton.
    Consumo: 30

    Raiton: Ryu Mikazuchi - Drago della Folgore
    drakeraiton-B-hijutsu
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    La presente Tecnica è una evoluzione della Serpe della Folgore per creare un corrispettivo altrettanto versatile di livello superiore. La Tecnica non richiede di alcun Sigillo ma solo di un secondo di preparazione a seguito del quale sarà possibile creare intorno ad un braccio, culminando nel palmo della propria mano, una scarica di Chakra Raiton di colore verde brillante, dalla forma di un drago serpentino dal diametro di trenta centimetri, per utilizzarla in svariate modalità. Una prima modalità richiede di aver preventivamente immobilizzato con il proprio corpo un bersaglio, per scaricare intorno ad esso il drago causando una ferita da Scossa di grave entità. Una seconda consiste nel lasciare il Drago intorno alla mano per sferrare un colpo in corpo a corpo, causando una ferita da Scossa di medio-grave entità. Una terza invece consiste nello scagliare il Drago verso un bersaglio che non si trovi oltre i ventiquattro metri, questo procederà a zig-zag a velocità medio-alta rimanendo collegato alla mano dell'utilizzatore e rendendo molto difficile per un avversario scansarla, richiedendo quasi sempre l'utilizzo di un Jutsu difensivo, se andrà a segno causerà danni medio-gravi da Scossa. In tutti i casi il danno da Scossa causa un malus motorio di un grado per un Turno. La Tecnica può essere utilizzata su entrambe le braccia, anche per essere eseguita su ogni braccio in modalità differente, ma il Consumo raddoppierà di conseguenza, e se entrambi i Draghi avranno lo stesso bersaglio saranno in grado di abbattere difese di pari livello e causeranno una singola ferita complessiva medio-grave.
    Necessari Specializzazione in Ninjutsu e Raiton: Hebi Mikazuchi - Serpe della Folgore in scheda.
    Consumo: 8-2= 6

    Non appena sferrà il colpo un'ombra si profilò sopra la sua testa mentre sul lato sinistro una figura apparve armata di qualcosa di azzurro. Il Kunai Shunsui venne lanciato sopra la sua testa mentre l'albino spariva alla vista proprio quando il grosso pugno di Gah si schiantava al suolo spaccando il terreno in una esplosione letale. La polvere si diradò rivelando insieme al gigante peloso anche la figura della donna prosperosa tatuata armata di quella che sembrava una lunga lancia acquatica.
    Riapparve tre metri sopra i due. Afferrarò il kunai e lo strinse tra i denti per poi comporre un singolo Sigillo, spingersi all'indietro in una capriola con un calcio deciso contro la schiena del gigante, per poi atterrare al suolo alle loro spalle di circa tre metri e schiaffare le mani a terra.
    I due si voltarono, pronti a braccarlo di nuovo ma scoprirono che i loro piedi non volevano collaborare. Non appena però abbassarono lo sguardo verso di essi, rivelando la ghiaia trasformata in fango denso e appiccicoso, un grosso blocco del terreno intorno a loro si crepò per poi sprofondare verso il basso ad una velocità impressionante. A nulla valsero le loro urla mentre sprofondavano per dieci metri che l'albinoaveva già fatto seguire alla sequenza Doton una più lunga Fuuton. Espirò, sentendo la grande quantità di Chakra venire risucchiata da lui. Un fischio provenne dalla buca appena creata e subito dopo ne seguì una esplosione che fece scuotere il terreno. Schizzi di sangue si sollevarono verso l'alto in una nuvola di vapore rossastro, poi la terra cominciò a collassare su sé stessa.
    Fuyuhi no kōtei - Colpo dell'Imperatore dell'Inverno
    PqyT
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Taijutsu
    Questa tecnica consiste in quello che all'apparenza sembra altri non essere che un semplicissimo pugno. Il colpo si presenta infatti come un qualsiasi altro tipo di pugno sferrato dall'avversario ma nasconde dentro di sé una potenza ben più devastante. Il colpo infatti necessita di uno strenuo addestramento ed una dedizione ferrea nell'arte dei Taijutsu o l'addestramento per esso non sortirà nessun effetto. Un pugno del genere non produce grandi distruzioni ma è straordinariamente efficace. Sferrato con precisione è capace di frantumare in un sol colpo la roccia e spostare di parecchi metri una evocazione di Taglia Grande; il colpo se va a segno su una persona sembrerà aver fatto poco o nulla ma sarà all'interno che si verificheranno i veri disastri. Essere colpiti da questo pugno comporta numerose ferite agli organi interni o alle ossa pari ad una grave ed un malus fisico-motorio di un grado per un Turno per via dello Shock nervoso.
    Necessaria la Specializzazione in Taijutsu
    Consumo: 15

    Suiton: Supaikumizu - Lancia d'Acqua
    ndRl
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questa tecnica, che nesessita obbligatoriamente della presenza dell'acqua o anche della nebbia, sia naturale che riprodotta tramite Jutsu, sarà possibile condensare l'acqua presente in lance solide, dal diametro massimo di dieci centimetri, che si allungheranno contro i propri avversari oppure creare una vera e propria lama d'acqua compressa da utilizzare come spada o lancia. Nel primo caso, dopo l'opportuna serie di Sigilli, cinque lance acquatiche si formeranno ovunque nel raggio di trenta metri dall'utilizzatore, uscendo fuori dalla superficie acquatica ad almeno tre metri di distanza dal bersaglio che dovrà essere lo stesso, allungandosi fino a sei metri a velocità medio-alta. Una lancia al contatto, causerà danni medio-gravi da taglio, due o più causeranno danni gravi. Nel secondo caso non sarà necessario eseguire alcun sigillo ma si creerà nella mano dell'utilizzatore una lancia acquatica lunga massimo due metri, cilindrica e appuntita al punto tale da abbattere difese B, in grado di perforare qualsiasi oggetto o persona, la lancia si dissolverà alla fine del Turno o se l'utilizzatore smette di impugnarla.
    Per la prima modalità sarà necessaria obbligatoriamente la presenza di una fonte d'acqua, anche se si gode della capacità di poter utilizzare Jutsu Suiton in assenza di essa.
    Consumo: 15

    Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto
    hiraishin-2
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica, che non necessita di Sigilli, inizia permettendo all'utilizzatore di creare dei Sigilli magici ed applicarli su qualsiasi cosa. Una volta applicati sul soggetto scelto sarà possibile usare il Jutsu teletrasportandosi in un punto a scelta nel metro quadro dov'è posto il Sigillo. Se applicato su un Ninja il sigillo rimarrà al massimo impresso per due turni incluso quello d'utilizzo. Se impresso su un oggetto invece, il Sigillo vi rimarrà fino alla fine della Quest. Ovviamente una volta usato il teletrasporto, il Sigillo svanirà automaticamente. E' possibile usare il Justu per trasportare altri soggetti insieme all'utilizzatore, semplicemente toccandoli.
    Necessaria la Specializzazione in Ninjutsu.
    Consumo: 30

    Doton: Sokonashi Numa - Palude Profonda
    tYkvETz
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questo Jutsu il Ninja potrà alterare una superficie di terreno entro venti metri da sé, facendola diventare una vera e propria palude circolare dal raggio di otto metri, con lo scopo di immobilizzare i propri avversari. L'utilizzatore della Tecnica saprà muoversi alla perfezione sulla stessa, a differenza di chi non è in possesso del Jutsu. Coloro che si troveranno nell'area colpita dall'effetto vedranno nel primo Turno i propri piedi ancorati alla palude di fango, mentre in quello successivo cominceranno ad esserne risucchiati. Nel terzo Turno arriveranno ad essere completamente immersi fino al collo ed immobilizzati. Per liberarsi completamente dalla Tecnica è necessario utilizzare un Jutsu Raiton, almeno di livello C, sul manto fangoso. In alternativa si potrà sfruttare una qualsiasi Tecnica di livello B per spazzare via il fango temporaneamente dal punto in cui ci si trova, potendo così saltare via dall'area d'azione della Tecnica. Alla fine del terzo Turno il fango si solidificherà, intrappolando all'interno i propri bersagli che potranno essere liberati soltanto con una Tecnica di livello C.
    Consumo: 4-1=3

    Doton: Chidōkaku - Spostamento nel Centro della Terra
    GVTk
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Una volta eseguiti i Sigilli opportuni e appoggiata una mano sul terreno, sarà possibile smuovere la terra entro un raggio di cinquanta metri. Più precisamente sarà possibile spostare cento metri cubi di terreno verso l'alto o verso il basso. Questo vuol dire che si potrà, ad esempio, creare una trincea lunga cento metri e profonda e larga uno, far sprofondare di dieci metri una superficie di terreno pari a dieci metri quadri e simili. Al tempo stesso si potrà fare il procedimento inverso, ovvero creare un muro alto due metri, largo uno e lungo cinquanta oppure alzare di dieci metri una porzione di terreno dalla superficie di dieci metri quadrati. Gli unici limiti di questa Tecnica sono che non si potrà alzare ed abbassare contemporaneamente il terreno e che le zone smosse dovranno essere a contatto fra di loro. Un eventuale muro così creato sarà però molto fragile e basterà una tecnica di livello C per abbatterlo. Lo spostamento del terreno, in qualsiasi direzione e forma, avverrà a velocità altissima.
    Il numero di metri cubi da spostare potrà aumentare con un'ulteriore spesa di Chakra, pari a cinquanta metri cubi ogni quattro punti Chakra spesi in più oltre a quelli richiesti dalla tecnica.
    Consumo: 8-2= 6

    Baku Shinkuu - Vuoto Esplosivo
    esplosionevuoto-S-s
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Arte Magica Fuuton, richiede una breve serie di Sigilli. La Tecnica creerà, entro cinquanta metri dall'utilizzatore, una zona dal raggio di quindici metri in cui tutta l'aria all'interno della stessa verrà risucchiata verso un punto nel suo centro esatto, creando una sfera dal diametro di dieci centimetri visibile ad occhio nudo per poi rilasciarla in una esplosione sferica con raggio di trenta. La Tecnica quindi si compone di due parti. Nella prima parte, che impiega un secondo, l'aria verrà risucchiata dall'esterno verso l'interno a velocità alta nella zona prescelta, creando un sottovuoto. La velocità e la pressione del vuoto durante tale movimento priverà di ossigeno, anche quello presente nei polmoni, chiunque si trovi nel raggio del Jutsu comportandogli difficoltà a muoversi, pari ad un malus motorio di tre gradi solo per il secondo di aspirazione. Allo scadere del secondo l'aria così compressa verrà rilasciata, in una esplosione sferica a velocità alta, nella forma di molteplici lame di vento capaci di trapassare qualsiasi materiale oltre che causare numerose ferite da Taglio complessivamente pari ad una di gravissima entità. Contrariamente a quanto possa sembrare l'esplosione non sbalzerà le persone coinvolte ma semplicemente le investirà con l'aria pressurizzata ed affilata, trapassandole. La Tecnica può anche essere utilizzata in ambienti privi di aria, come sott'acqua o sottoterra, in quel caso però la prima parte del Jutsu viene sostituita da un secondo di attesa in cui l'utilizzatore creerà con il proprio Chakra Fuuton l'aria pressurizzata nella forma di una sfera di vento sempre visibile che vibrerà per un secondo prima di esser detonata. L'epicentro dell'esplosione, in entrambe le modalità, non può esser creato a meno di cinque metri da eventuali avversari.
    Necessarie le Specializzazioni in Maestria Elementale nel Fuuton ed Elite Arti Ninja in Jutsu Fuuton.
    Consumo: 30

    Due al prezzo di uno Si disse l'albino soddisfatto mentre un urlo selvaggio proveniva dalle sue spalle. Si voltò per fronteggiare il suo ultimo avversario ma qualcosa lo travolse. Come una bambola di pezza, volò nell'aria rimbalzando sul una delle rocce sollevate dal collassamento dello spostamento al centro della terra. Si ritrovò a volare in aria per qualche metro per poi tornare al suolo e rovinare nella ghiaia del selciato. Sbuffò, scuotendo la testa, cercando di riprendersi dall'urto, la vista ancora appannata. Cazz... Un colpo lo raggiunse in piena bocca dello stomaco. Sputò sangue mentre una figura avvolta da immeso Chakra azzurrino e con la pelle di uno scuro marrone intenso nella figura del pelato, troneggiava sopra di lui.
    L'uomo aveva vistose vene rigonfie intorno agli occhi ed alla base del collo, la faccia digrignata a mostrare i denti gialli in un ghigno mostruoso mentre sollevava il pugno di nuovo per abbatterlo su di lui. La mano avvolta da fasci di chakra azzurrino si schiantò sulla roccia, sprofondando per circa due metri in quello che sembrava un colpo normale per il ninja. Supaku riapparve dove era stato colpito la prima volta, afferrando il Kunai Shunsui che gli era caduto per l'impatto.
    VII: Kyoumon - La Porta delle Meraviglie
    oPcLO4y
    Livello: S
    Tipo: Taijutsu
    Raggiunta la completa maestria nel controllo delle Otto Porte del Chakra, per l'utilizzatore diventa possibile sbloccare il vero potere conferito dall'apertura della Porta delle Meraviglie. Spalancarla a questo livello di consapevolezza permette di superare il massimo del proprio potenziale fisico e mentale, sostituendo l'apertura della Porta delle Meraviglie di livello A. Il corpo secerne un sudore azzurrino il quale evapora all'istante, creando un'aura bluastra intorno all'utilizzatore che alla vista può essere confusa con normale Chakra. Finché questa Tecnica è attiva, lo Shinobi aumenterà le proprie capacità fisico-motorie fino al massimo fisico-motorio che il suo corpo sarà in grado di raggiungere, più un ulteriore grado, superando nei fatti ogni tipo di limite esistente. Il Ninja aumenta inoltre la sua capacità di salto di otto metri e quella di corsa di quattro metri al secondo. La padronanza dello Shinobi su questa Tecnica è tale da non subire alcun tipo di malus quando viene disattivata. Aprire questa Porta riduce di due gradi l'intensità di ogni malus fisico-motorio già attivo su sé stessi. Se alla chiusura della stessa il malus è ancora presente sul proprio fisico, tornerà ad essere della sua intensità originaria. Questo effetto non è cumulabile con quello di Porte precedenti e non è applicabile ai malus auto-inflitti alla chiusura delle Porte del Chakra.
    Consumo: 30 (A Turno)

    Hirudora - Tigre Pomeridiana
    voH8PvZ
    Livello: A
    Tipo: Taijutsu
    Questa Tecnica consiste in un singolo pugno dall'incredibile velocità che, contrariamente alla sua manifestazione fisica, la sua natura rimane quella di pura Arte Marziale. L'utilizzatore pone una mano aperta davanti al viso con il palmo rivolto verso l'avversario, a cui appone l'altra mano richiusa a pugno generando un'incredibile quantità di pressione in un singolo punto. Dopo aver formato uno speciale Sigillo magico la cui forma ricorda quella di una Tigre, lo Shinobi rilascia contro l'avversario tutta la pressione accumulata, la quale esplode assumendo la forma di una gigantesca tigre composta di pura energia fisica. La Tigre è lunga dieci metri e possiede un diametro di cinque; procede ad alta velocità fino ad un massimo di venti metri di distanza e se colpisce in pieno infligge danni da Impatto di grave entità. L'esplosione della Tigre genera un'onda d'urto per ulteriori venti metri, la quale infligge ulteriori danni da Impatto di medio-grave entità a chiunque vi si trovi coinvolto. Non essendo composto da Chakra ma dalla pura manipolazione di aria compressa, non è possibile assorbire questo Jutsu tramite un'eventuale Tecnica avversaria. Contrariamente ad ogni altro Taijutsu, la Tigre Pomeridiana è in grado di contrastare persino i Ninjutsu nemici di pari livello o inferiore.
    Richiede almeno la Settima Porta aperta.
    Consumo: 15

    Rakanken: Gangeki - Stile Arhat: Pugno Demolitore x2
    nG7xMum
    Villaggio: tutti
    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    Questo Taijutsu si presenta come un semplice pugno e proprio per questo potrà cogliere di sorpresa. La resistenza del pugno sarà tale da evitare di ferirsi quando viene sferrato anche contro superfici molto dure. Questo colpo potrà addirittura fratturare le ossa se colpisce in pieno, causando danni da Impatto medio-gravi. Per la sua natura non sarà semplice da deviare e l'avversario si troverà spiazzato quando capirà che non è un semplice pugno. La sua forza è tale da distruggere anche una roccia.
    Consumo: 8

    Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto
    hiraishin-2
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica, che non necessita di Sigilli, inizia permettendo all'utilizzatore di creare dei Sigilli magici ed applicarli su qualsiasi cosa. Una volta applicati sul soggetto scelto sarà possibile usare il Jutsu teletrasportandosi in un punto a scelta nel metro quadro dov'è posto il Sigillo. Se applicato su un Ninja il sigillo rimarrà al massimo impresso per due turni incluso quello d'utilizzo. Se impresso su un oggetto invece, il Sigillo vi rimarrà fino alla fine della Quest. Ovviamente una volta usato il teletrasporto, il Sigillo svanirà automaticamente. E' possibile usare il Justu per trasportare altri soggetti insieme all'utilizzatore, semplicemente toccandoli.
    Necessaria la Specializzazione in Ninjutsu.
    Consumo: 30

    Woha...*blurp* Non riuscì neanche ad articolare un paio di parole che vomitò altro sangue. I due colpi subiti dovevano avergli fatto più danni di quanto non avesse pensato. Si portò una mano alla bocca cercando di asciugarsi le labbra dal sapore ferroso. La vista tornò ad appannarglisi e per un secondo pensò a cosa avrebbe potuto fare per risolvere la situazione, istintivamente portò la mano alla benda sull'occhio sinistro ma, in un lampo, Ka fu a pochi centimetri dal suo viso. Le sopracciglia cespugliose ed aggrottate rivelavano numerose linee espressive da farlo sembrare una specie di drago cinese quanto era brutto. L'uomo lo colpì con un gancio ascendente, facendolo volare in aria per poi colpirlo di nuovo all'altezza del petto e far ruotare il pugno così come il busto intero dell'albino e schiantarlo al suolo in una esplosione di roccia e sangue. Fu come se qualcuno lo avesse colpito con un maglio di pietra, l'impatto lo sollevò verso l'alto, sentì un fischio acuto nelle orecchie, il sapore del sangue tra i denti, le costole che si incrinavano, l'aria che gli mancava dai polmoni. Accumulò Chakra come un disperato nel tentativo di risistemare il danno che altrimenti lo avrebbe visto morto di lì a poco ma i pugni di Ka non erano finiti. Non appena schiantato al suolo aveva cominciato a sferrare una serie di diretti sul suo viso cominciando a sfigurare i connotati del mukenin un colpo dopo l'altoro. Sentì i denti che uscivano dalle gengive e volavano fuori dalle labbra, il naso che incontrava la lingua, l'aria irrespirabile, gli occhi che venivano oscurati da nocche insanguinate. Sollevò le mani per cercare di schermarsi da quell'assalto brutale.
    Merda...sono...sdadas Non riusciva neanche ad articolare i pensieri correttamente. Cercò con lo sguardo il cielo ma vide il volatile di argilla impegnato in una lotta contro altre due grosse evocazioni nella forma di aquile. I suoi compagni non potevano aiutarlo, era solo. La figura di Ka apparve di nuovo davanti a lui in un lampo azzurro. Il rumore dell'aria che si rompeva quando appariva e la nuvola di polvere che sollevava quando si fermava lo rendevano una immagine impressionante. Sapeva che i suoi poteri rigenerativi lo avrebbero potuto tenere in vita ma anche che, se le cose fossero continuate in quel modo, il suo chakra non sarebbe bastato a curare tutte quelle ferite.
    Oggi non è...proprio la...mia giornata Furono le uniche parole che riusciva ad articolare tra un pugno e l'altro mentre il mondo si faceva più buio e offuscato ad ogni impatto.
    L'uomo sollevò il pugno pronto a dargli il colpo di grazia, la faccia una maschera che avrebbe fatto invidia ad uno dei demoni più brutti raffigurati nei libri per bambini.
    L'uomo strnulò gli occhi e poi un rigoletto di sangue scese al lato del suo naso rivelando una lama d'acciaio che gli spuntava tra le sopracciglia e la testa che si apriva a metà come un melone maturo.
    Supaku sbatté l'unica palpebra libera, cercando di respirare dal naso fratturato, la bocca tutta storta da cui fischiava il respiro tra i denti mancanti e frantumati.
    Il grosso uomo pelato venne spostato di lato rivelando una donna ossuta e tramante che teneva tra le mani la spada intarsiata e dalla foggia particolare. Solo ora aveva realizzato che la spada gli doveva essere caduta di dosso durante tutte le botte e rimbalzi che Ka gli aveva fatto prendere.
    Mankai: Ōkashō - Piena Fioritura: Impatto del Ciliegio
    nv5w
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Taijutsu
    Questo Taijutsu va eseguito obbligatoriamente in movimento o comunque mentre si fanno dei passi in avanti. La tecnica consiste nell'accumulare una enorme quantità di Chakra in uno dei propri pugni per poi caricare un veloce diretto verso il busto del proprio bersaglio, sollevandolo dal suolo e mentre ci si muove in avanti anche di un paio di passi, controllare il colpo a contatto con il corpo del nemico per trasformare un pugno ascendente in uno discendente. In pratica l'avversario si vedrà prima sollevare da terra e subito dopo, eseguita una rotazione del pugno, verrà schiantato al suolo, tutto nell'arco di una frazione di secondi di contatto tali che se si viene colpiti dal primo pugno sarà impossibile non subire anche il secondo impatto. La tecnica se mandata a segno causerà complessivamente una ferita da impatto di gravissima entità su busto e schiena. Il colpo può anche essere eseguito direttamente verso il suolo, causando uno smottamento nel terreno di raggio pari a venti metri, che sarà in grado di demolire qualsiasi edificio si trovi nel raggio, così come il suolo e la roccia. Il colpo è in grado di raggiungere anche nemici che si trovino nel sottosuolo, causando in questo caso però solo danni gravi se questi si trovano a meno di cinque metri dall'epicentro o medio-gravi se oltre i cinque metri.
    Necessaria la Sakura no Hana no Eikyoo - Impatto della Fioritura del Ciliegio in Scheda.
    Consumo: 30

    Hebi Saisei - Rigenerazione del Serpente
    pm64lbV
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite le proprietà rigenerative dei propri geni, l'utilizzatore sarà in grado di rigenerare molteplici ferite subite senza l'utilizzo di alcun Sigillo ma semplicemente immettendo quantità di Chakra nel proprio corpo ed accelerando il processo di rigenerazione dei tessuti. La rigenerazione impiega pochi secondi ad eccezione delle ferite gravissime che impiegano mezzo Turno e delle ferite mortali che impiegano un intero Turno per essere rigenerate; non si potranno utilizzare altri Jutsu che non siano A Turno durante la rigenerazione. È possibile curare più di una ferita per Turno ma in quel caso il consumo sarà moltiplicato di conseguenza. Tramite essa è possibile curare persino ferite mortali o rigenerare intere parti del corpo perse.
    Se utilizzata durante la Modalità Eremitica, tutte le ferite anche le più gravi impiegheranno pochi secondi per rigenerarsi, le mortali però impiegheranno sempre un intero Turno per rigenerarsi.
    Consumo: Media 10 / Medio-grave 20 / Grave 30 / Gravissima 50 / Mortale 60

    Iaidō - Via dell'Iai
    viadelliai-S-shinobikatana
    Livello: S
    Tipo: Kenjutsu
    A questo grado lo Shinobi Katana è padrone assoluto dello Iaido, la Via dell'Iai, lo stile di Kenjutsu caratteristico dei grandi maestri dell'Arte della Spada e può essere considerato alla pari dei samurai leggendari. Questo stile consiste in morbidi e controllati movimenti che iniziano con l'afferrare il fodero con una mano e la Katana con l'altro. L'utilizzatore poi estrarrà l'Arma dal fodero eseguendo i fendenti, per poi rinfoderarla alla fine dell'azione. La forza ed il movimento con cui si estrae la lama dal fodero conferisce un incremento fisico-motorio superiore all'utilizzatore permettendogli di essere più forte e veloce di quanto non sarebbe se la spada fosse già fuori dal fodero. L'utilizzatore riceverà un bonus a forza e capacità motorie pari al massimo grado consentito dalle proprie capacità e tutte le Ferite da Taglio causate da Jutsu utilizzati tramite la Katana, vedranno il proprio Sanguinamento divenire pari a quello di una Ferita di mezzo grado superiore.
    È possibile utilizzare soltanto Taijutsu, Kenjutsu e Jutsu degli Shinobi Katana finché questa Tecnica è attiva.
    Consumo: 30 (A Turno)

    Bushi Seibā: Senkō Hakai - Lama del Samurai: Lampo Distruttore
    7bhmjUn
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    La Tecnica finale dello Stile della Lama del Samurai. Essa inizia come qualsiasi altra Tecnica dello stile con l'immettere nella propria katana una grande quantità di Chakra che ricoprirà la spada e gran parte del braccio, propagandosi intorno ad essi per circa tre metri di diametro ed allungandone la portata a circa sei, assumendo la forma di numerose lame di Chakra azzurro vorticanti. A questo punto l'utilizzatore sferrerà un balzo in avanti per una gittata di massimo cinque metri di distanza a velocità alta per calare un fendente con la lama così potenziata, in grado di causare danni da Taglio di gravissima entità. Per fermare il fendente servirà una tecnica che blocca i Ninjutsu mentre per fermare la Katana in se una tecnica che ferma anche i Taijutsu.
    Consumo: 30

    Hikari rinfoderò la spada con lentezza prima di crollare in ginocchio. Supaku cercò di sollevarsi a sedere ma non riuscì. Un'ombra calò sopra di loro e un rumore di passi.
    Fanculo ragazzo, come cazzo ti hanno ridotto? sentì delle forti braccia sollevarlo in spalla mentre Yutaka lo caricava sopra il grosso volatile d'argilla insieme ad Hikari.
    Portaci via da qui, veloce! Urlò l'uomo mentre la luce della notte veniva illuminata a giorno e grosse sfere infuocate piovevano su di loro. La bestia fece scattare le ali mentre Xersi lanciava nel cielo uno stormo di grossi uccelli simili a volatili con quattro ali esplodendo di rimando. Supaku osservò il mondo farsi piccolo sotto di lui mentre l'aria fresca gli accarezzava i capelli. Sorrise sentendo i riccioli di vento incresparglisi tra le chiome come le mani amorevoli di una amante. Per un secondo nelle allucinazioni del dolore e dei trauimi gli parve di vedere lei al suo fianco. I suoi lunghi capelli biondi come l'oro, le sue mani pallide e i suoi occhi color verde smeraldo. Sei proprio bella come ti ricordavo...Hinode... Era anni che non menzionava il suo nome, nemmeno nella sua testa, troppo era il dolore del ricordo. Quel giorno però aveva già visto la morte in faccia due volte e una parte di lui si era ritrovata sorpresa dalla fragilità della sua mortalità. Puoi accumulare tutto il potere del mondo...ma resterai sempre un uomo... gli sussurrò una voce nella sua testa, le dita di Hinode scivolarono via dai suoi capelli ed una lacrima scese lungo la sua guancia fratturata per poi scivolare giù dalla linea del mento e cadere nel vuoto della notte sotto di loro. Quando gli mancavano le sue mani. Il dolore nel petto sbocciò come un fiore nel deserto e inondò la sua testa. Il dolore fisico che provava in quel momento fu rapidamente spazzato via, lasciandolo solo e sofferente ai ricordi della morte della sua amata.
    Sentì un calore propagarsi sulla sua schiena e fece in tempo a notare con la coda dell'occhio il la donna sfregiata che stava già provvedendo a curargli le ferite grazie alla Tecnica del Palmo Mistico. Il mondo tornò a fuoco per qualche secondo e sbatté la palpebra cercando di sfregarsi via le lacrime dagli occhi.
    Quando ha appreso l'Arte Medica? Cazzo è...è proprio una serata piena di sorprese.... Si disse mentre si lasciava sfuggire un sorriso storto dalla bocca maciullata ed il mondo piombava nel buoio più profondo.




    ChakraFisicoMentale
    385-1-3-6-8-4-4-6-8-3-6-6-50-8-1-30-30-6-30-3-6-30-50= 86ferita gravissima; varie ferite medie, medio-lievi e lievi sparse sul corpo da impatto e da taglio; ferita grave schiena; ferita gravissima petto e schiena; ferita grave faccia; ferita grave mento; ferite medio-gravi dai pugni sul viso;Infranto
    Chakra NaturaleKaze no KanjiPassive Sempre Attive
    032/32 -30= 2
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x10-
    Kunai x10Antidoto x4
    Shuriken x20Filo metallico 30m
    Palla di Luce x2Pillola del Soldato x2
    Palla di Luce x2Bombe Fumogene x3
    Cartebomba x5Bombe Fumogene x3
    Equipaggiamento
    SlotOggettoLocazione
    Tasca Supp.Shunsui Kunai x10Coscia dx
    Rotolo Min.OmoikaruiCoscia dx
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniLocazione
    BendeIntatteBraccio e Spalla dx
    Benda di CuoioIntattaocchio sx.
    Anello KitaIntattoDito Medio Sinistro
    Kimono Nero e Verde
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x10Radiolina
    -Cimice x3
    Note
    - 1 Kunai legato a 10m di Filo Metallico
    - 4 Kunai legati a 4 Palle di luce.
    - 2 Kunai legati a 2 Cartebomba.
    - 3 Shuriken legati a 10m di filo metallico.
    - 10 Shunsui Kunai Impressi (S)
    -- 1 Marchio al Covo (S)
    -- quelli nella doppia tasca.


    Edited by Supaku - 12/7/2023, 14:42
     
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    - Diversi errori di battitura e refusi sparsi nel testo.
    - Il modo in cui usi la fiamma di Samadhi è un po' troppo criptico. È plausibile che tu abbia incanalato il chakra quando vieni pugnalato, ma non è esplicitato in nessun punto e di conseguenza sembra quasi che tu l'abbia usata 'nel nulla'.

    Che dire, missione quasi doppia rispetto al minimo, ma in nessun punto si scorge del brodo allungato. La caratterizzazione di tutti i PNG, anche quelli marginali, è ben riuscita ed essendo la prima missione con comprimari penso tu abbia dettato una splendida traccia sul come questi vadano utilizzati in una missione. Se l'organizzazione dell'attacco sotto alcuni punti di vista è un po' caciarona e approssimativa, dall'altra penso rispecchi perfettamente lo stile di Supaku e di conseguenza risulta perfettamente coerente. Mi è piaciuto molto il mido in cui hai strutturato il carcere. Unica cosa verso il finale avevo la voglia viscerale di vedere Lince scatenata vendicarsi. L'affettare la testa di Ka è stato forse un misero contentino, ma in ogni caso tutto fila perfettamente.
    Detto ciò puoi richiedere il +1 e 2000 Ryo di ricompensa
     
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3 replies since 9/7/2023, 17:41   111 views
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