Supaku Handoru vs. Yusuke Uchiha & Chidori [PNG]

Sentì la gabbia toracica del Susanoo sotto la pianta del proprio piede. Era dura ma aveva percepito un lieve scricchiolio sotto il suo colpo. Tornò con entrambi i piedi a terra, guardando volare Yusuke Uchiha oltre il parapetto del tetto. Inspirò a pieni polmoni, le labbra tese in una linea sottile. Gli occhi socchiusi mentre il Chakra Naturale si dissipava dal suo corpo e le corna fuoriuscite dalla sua fronte si ritiravano lasciando i suoi capelli a scivolare verso il basso. Aveva perso la sua magia, la forza che lo faceva sentire così potente da spingerlo persino a sfidare la morte. Ora per qualche minuto, fino a che le sue cellule non si fossero riprese dallo stress, non avrebbe potuto accumulare nel suo corpo energia naturale. Era vulnerabile.
Yusuke invece era ancora prevalentemente illeso da quello scontro.
Sentì un rivoletto di sangue scendergli dal naso e bagnargli le labbra. Raccolse la goccia cremisi con la lingua, assaporandone il ferro. La sensazione di dolore pulsante nel cranio lo rendeva fragile e prono agli scatti di ira. Doveva gestire la rabbia e riprendere il controllo della situazione, non poteva permettere a quel ninja di avere la meglio su di lui. Non dopo che era riuscito a dividerli.
Attinse ad una grande quantità di Chakra. Un senso di leggerezza lo pervase e, dopo pochi secondi, l'intero mondo sembrò un posto migliore. Il dolore pulsante passò e con esso una sensazione di freschezza e serenità lo avvolse. Era come se in quel momento ogni cosa fosse improvvisamente migliorata, per un attimo avrebbe potuto sedersi sul bordo di quella torre per ammirare il sole tramontare sulle acque.

Un falco alato si sollevò nel cielo davanti a lui, cavalcato dal ninja con la maschera piatta ed inespressiva.
L'Uchiha tornò alla carica.
Le fiamme cremisi con riflessi violetti avvolsero l'ANBU della Foglia mentre quello cominciava a parlare, sollevando la punta della spada verso di lui.
Dimmi che ne è stato della mia compagna e dove posso trovare il corpo di Hayato Kusanagi
L'angolo destro della bocca del traditore della Sabbia si sollevò verso l'alto in una smorfia velata di tristezza.
La tua amica è in un posto da cui non potrà uscire...per ora...Per quanto riguarda il Kusanagi te l'ho già detto...questo è un palazzo di fantasmi allargò le braccia ai lati. Sentiva le dita fremere leggermente. La mano ed il braccio destro dolevano ancora dell'ustione ricevuta ed i danni delle fiamme erano degenerati, aggravandone la situazione, poco importava. Il dolore in ogni parte del corpo tranne la testa, era benvenuto sotto molti punti di vista. Mi stai chiedendo di uno spettro, e io ho solo ricordi da offrire, non ho altro...
A quelle parole seguirono le più prevedibili di ogni membro del Clan Uchiha che aveva incontrato negli ultimi dieci anni a questa parte.
Tutto quello che vogliamo è recuperare il suo Sharingan! Appartiene al mio Clan. Come il tuo occhio sinistro.
Supaku attese un secondo prima di rispondere, poi prese fiato e parlò, lasciando allargare sul viso un sorriso leggero.
Lo Sharingan di Hayato non è più suo...Stai cercando un'ostrica che non occupa più la sua perla...Quanto al mio Sharingan, il suo proprietario era un giovane imprudente, sii grato che esso riposa in me. Quel Ninja non avrebbe fatto altro che portare disonore al vostro Clan...
Non riuscì a concludere la frase che l'Uchiha sventagliò verso di lui una serie di Kunai. Supaku osservò il movimento, intuì la traiettoria di ognuno di loro. Il riflesso sulle lame delle armi del sole che stava cominciando a tingersi di rosso. Il rosso del suo sangue e della sua morte.
Cosa è realtà e cosa è finzione? Il dubbio lo attanagliava. Ogni cosa fino a quel momento era stata magistralmente manovrata da quel Ninja per indurlo in confusione, lasciargli credere di attaccare da un lato mentre con l'altra mano aveva portato a segno più di un colpo nei suoi confronti. Oggi Supaku aveva deciso di tirare una linea nella sabbia e cercare di impedire a quel Ninja di varcarla una volta per tutte.
Inspirò a fondo come se avesse avuto tutto il tempo del mondo. Ultimamente la rabbia era una cattiva consigliera e la tranquillità e la tristezza le sue uniche vere amiche. Sentì una lacrima raccogliersi alla base degli occhi, rendendogli la vista acquosa.
Quanto ancora devo attendere prima di rivederti? Lasciarmi uccidere sarebbe la via più veloce...ma tu...
Raccolse il Chakra nel suo occhio sinistro ed i Kunai sparirono dissolvendosi nell'aria.
Tu mi odieresti se non combattessi fino alla fine...non è vero?
Nel mentre che era stato distratto dall'illusione il Volatile era riuscito a piombare su di lui. Fece appena in tempo a sollevare le mani davanti al viso prima che la bestia lo ghermisse con gli artigli, conficcandoglisi nella carne del petto.
Supaku venne strappato da terra come una margherita recisa dalla mano di un bambino irruento. Un verso strozzato uscì dalle sue labbra mentre il sangue tingeva di rosso il suo Kimono nero e una scia rossa bagnava il tetto sotto di lui.
Ogni cosa si fece improvvisamente piccola mentre in due battiti d'ali il possente animale piumato si portava in alto nel cielo pieno di nuvole. Gli artigli dell'animale si strinsero ancora di più sul petto dell'albino mentre quello spalancava la bocca facendo uscire un verso strozzato.
Nessuno però notò che insieme a quella voce flebile erano uscite delle dita pallide che si erano serrate intorno ai lati della bocca del traditore, spalancandola per far fuoriuscire da essa un nuovo Supaku, illeso dall'attacco del Ninja e più determinato che mai.

Il ninja cercò di afferrare con decisione il corpo piumato dell'animale per poi, grazie al controllo del Chakra perfetto, scalarne il fianco per portarsi sulla sua schiena e apparire al fianco destro di Yusuke. Il Chakra Fuuton avvolse la mano destra del Ninja mentre eseguiva un colpo ascendente verticale. La mano era diritta come una spada e una lama di vento da essa si propagò. Una mezzaluna sottile ed azzurrina verticale come un colpo di katana che avrebbe dovuto farsi strada sia con la parte inferiore sul collo dell'animale sia con la parte inferiore sul fianco e coscia destri del Ninja della Foglia.

Il vento fischiava nelle orecchie. Non riuscì a concludere la frase, che avrebbe rivelato all'Uchiha l'identità del Raimu, che l'acqua del mare sotto di loro si avvicinò improvvisamente, impattando sulla pancia dell'animale con una violenza inaudita.
Si morse la lingua e fece appena in tempo a saltare all'indietro. L'obiettivo era prendere qualche secondo prima dell'impatto ma, a quanto pare, aveva calcolato male le distanze ed i tempi. Riuscì a malapena ad eseguire una capriola mezz'aria, raccogliendo le gambe al petto, che l'acqua lo raggiunse con un impatto violento, diretto su talloni e polpacci. Il freddo lo avvolse completamente, risvegliandolo e facendogli sfuggire dalle labbra un verso strozzato che si sollevò in una moltitudine di bolle d'ossigeno.
Lottò, agitando le braccia per riprendere il controllo. Sentì stilettate affilate salirgli da caviglie e ginocchia. Sollevò la testa immerso nel freddo gelato dell'oceano, osservando il riflesso della luce del sole ondeggiare indeciso sul filo del mare. Provò a muovere le gambe in un esitante movimento a rana, ma la fitta alle caviglie gli fece uscire dalle labbra un gemito ovattato che si sollevò verso l'alto in una serie di grosse bolle argentate.
Richiamò il Chakra rigenerativo del Serpente Bianco, per curare la ferita alle gambe e riprendere rapidamente la superficie.

Nel mentre che rimaneva immobile nel bel mezzo dell'oscurità gelida, osservò la figura imponente del volatile sprofondare verso il basso, portandosi insieme a sé stessa la sagoma dell'Uchiha. Erano a circa sei metri l'uno dall'altro, con il secondo che stava scivolando verso le oscure profondità del mare sotto di loro ad una velocità impressionante.
Ecco che se ne va la mia possibilità di un po' di divertimento...mannaggia... Saggiò le gambe, osservando come la ferita si fosse ridotta ma non fosse stata curata del tutto, meglio di niente. Si spinse verso il basso, cercando di sprofondare il più velocemente possibile, arrivò ad afferrare una delle zampe del volatile si fece trascinare insieme ad esso sul fondale. Per fortuna erano abbastanza vicini all'isola e questo non era più profondo di una trentina di metri. Sembra che la bestia fosse ormai andata e con essa anche il ninja della Foglia, schiacciato sotto il suo peso.
Senza perdere tempo, il Chakra Naturale avvolse il suo corpo in una fiamma che illuminò di verde il fondale. Un faro smeraldo nelle oscurità blu notte. Chiuse le mani in un Sigillo e le appoggiò sul fondale marino, immettendo in esse una vasta quantità di Chakra Doton. Il fondale si spaccò con un quadrato di quattro metri per quattro e si sollevò verso l'alto con una velocità impressionante. Aveva creato un grosso pilastro cavo, non avendo abbastanza Chakar per manipolare perfettamente il terreno. Cercò di tirare verso il cielo non solo sé stesso ma anche la creatura immobile e Yusuke sotto di essa.

La terra sotto di loro spinse con una violenza inaudita mentre la corrente dei flutti scivolava verso il basso, schiacciandolo quasi contro il fondale.
In un paio di secondi la piccola isoletta emerse in uno sbuffo di schizzi e spume mentre Supaku riprendeva finalmente fiato. Sentiva le forze averlo quasi del tutto abbandonato. Sputò acqua e salsedine, inspirò a grandi boccate e poi, una volta assicuratosi che Yusuke fosse ancora vivo, attinse di nuovo a grandi quantità di Chakra.
Sono troppo sfinito per andare avanti e lui non sembra più in condizioni...Concluderemo la cosa in altro modo...Kamui! Sentì una pressione nell'occhio sinistro e poi ogni cosa davanti a lui sembrò piegarsi in una spirale ondulata. Un secondo dopo usciva dalla stessa la sagoma della Kunoichi ANBU che aveva lasciato nella dimensione parallela. La donna cadde riversa sull'isolotto in uno spruzzo di schizzi d'acqua che si mescolarono al sangue delle ferite ancora aperte. Sembrava essere riuscita a fasciarne alcune ma il rosso cremisi che le macchiava la diceva lunga sulle sue condizioni.

Ascoltami bene. Disse l'Handoru sovrastandola dall'alto in basso e realizzando solo ora che lo Shunsui Kunai doveva essergli sfuggito di mano e che ormai era affondato tra i flutti del mare.
Prendi il tuo compagno ed andatevene da qui... disse indicandole la posizione dell'Uchiha. Avete poco tempo prima che la marea trasformi questo isolotto in uno scoglio sommerso... disse dandole le spalle e fissando l'oceano che si stava gonfiando davanti a loro. Ruotò leggermente la testa per verso sinistra, per squadrare la Kunoichi con l'unico occhio cremisi da sopra la spalla.
Yogan Raimu. disse lapidario alla ragazza che lo fissò di rimando confusa. L'onda si infranse sulla piazzola, spingendo l'acqua intorno alle caviglie dell'Handoru, quasi sovrastando le ultime parole con il fragore del mare. Sarà una prova per entrambi...che vinca il migliore... disse prima di sparire nel nulla, lasciando quel piccolo plotone di ANBU in mezzo all'oceano.