"Hiji Riyama" vs. Yuzin Asuka

✥ Anche stavolta Ishui era riuscito nella sua impresa di passare un altro turno del Torneo. Grazie alle sue capacità e alla sua abilità a trecentosessanta gradi il Bruno era riuscito a non soccombere e ad allietare tutto il pubblico con la sua bellezza e potenza. Il Portatore del Reibi aveva, infatti, sconfitto la ragazzina dai capelli rossi nonostante l'enorme vantaggio del campo su cui era avvenuto lo scontro. La giovane, comunque, si era dimostrata un'ottima utilizzatrice di Genjutsu e del Raiton di cui aveva utilizzato più e più Jutsu. Ancora una volta, comunque, il Manipolatore del Doton si era ritrovato all'interno del suo cubicolo personale intento a prepararsi a scendere in campo. Il ricordo di quello scontro e delle illusioni che gli avevano sconvolto la mente gli avevano fatto salire la curiosità riguardo all'approfondire il mondo dei Genjutsu e degli inganni mentali.
La Donna Barbuta, sua protettrice e divinità, stava guidando i suoi passi in questo torneo eliminando tutti i suoi ostacoli e gli avversari. Il Mukenin aveva, quindi, continuato a pregare la sua dea mentre attendeva i pochi minuti che lo separavano alla fase semifinale del decimo Torneo dei Paesi Ninja. Con i suoi Genseki sulle mani e la Nona - meglio conosciuta come paletta dell'amore - riposta nel fodero dietro la sua schiena il Mukenin di Otogakure no Sato si sentiva pronto a conquistare le grandi nazioni ninja. Quando, dopo cinque minuti, un attendente del torneo era arrivato a chiamarlo per condurlo nell'arena e far partire uno degli ultimi scontri. Con il suo caschetto biondo con meshes rossa e la sua faccia fantoccio decorata con un pizzetto bruno il Baitei aveva cominciato a seguire il Ninja che l'avrebbe accompagnato nell'arena.
Per la terza volta da quanto era cominciata l'avventura di Hiji Riyama il Ninja Medico si era ritrovato all'interno dello stretto cunicolo che conduceva all'area dello scontro. Il suo accompagnatore era silenzioso ma solenne dimostrando a pieno titolo quanto la situazione era tesa. Il fatto che un rappresentante di uno dei villaggi minori, nello specifico Yasaigakure no Sato, era riuscito a sbaragliare Shinobi di tutto rispetto quasi non aveva precedenti. Solamente grazie alla benedizione della Donna Barbuta e all'abilità del Manipolatore del Doton si era potuto avverare il miracolo del suo vello ispido.
Una volta messo il primo piede nell'arena questa si era dimostrata estremamente interessante. Ad una prima occhiata un elemento aveva attirato l'attenzione del Portatore del Reibi: Rocce, enormi rocce ovunque. Il Mukenin di Otogakure no sato si trovava in un'ampia prateria attraversata da un unico corso d'acqua. Tuttavia quel terreno costellato di monoliti e di ampie zone dove la vegetazione aveva preso il sopravvento avevano titillato l'attenzione del Bruno.

Avanzando a passo certo sotto la luce del sole in quell'arena tanto bella quanto ampia l'ex-Special Jounin aveva notato la presenza dell'arbitro al centro dell'arena. Come suo solito il Mukenin si era avvicinato all'officiante portandosi a cinque metri dallo stesso. Alla sua destra, a circa due metri di distanza, si trovava un enorme masso dal diametro di due metri a cui il Bruno aveva pensato attentamente. In generale gli occhi del Bruno vagavano in tutto il suo campo visivo cercando di captare tutte le opportunità che gli venivano offerte dall'area di scontro. Proprio per questa sua mancanza di attenzione sia all'arbitro sia al suo eventuale avversario l'Araldo della Donna Barbuta sarebbe sembrato estremamente svampito. Come ultima azione, prima di attendere l'inizio delle ostilità lo Shinobi aveva deciso di ricorrere all'anello Kita, posto sull'anulare sinistro, per incanalare il Chakra necessario per l'utilizzo della Chōkeijūgan no Jutsu. In questo modo Ishui puntava ad azzerare totalmente il suo peso e permettersi di poter spiccare il volo in eventuali situazioni di pericolo.

✥ Ishui aveva fatto il suo ingresso trionfale nell'arena quando, dopo poco, si era presentato anche il suo avversario. Yuzin Asuka si mostrava come uno Shinobi estremamente alto e affusolato proveniente dal Villaggio di Konohagakure no Sato, stando a quanto lasciava intendere il suo coprifronte posto sul braccio sinistro. Il suo viso era estremamente oscuro ed enigmatico dato che il Bruno poteva vederne solamente gli occhi. "Non sono l'unico a celare il viso..." Aveva pensato il Baitei proprio mentre l'arbitro, uno Shinobi di Otogakure no Sato, invitava i due contendenti ad aprire le danze. Ancora una volta il Manipolatore del Doton aveva deciso di attingere alle sue capacità più potenti andando ad applicare sul suo corpo la Chōkeijūgan no Jutsu in modo da velocizzare enormemente i suoi movimenti e i suoi spostamenti sul campo di battaglia. In questo modo, mentre Yuzin componeva il semplice sigillo necessario all'evocazione di un Kage Bunshin il Manipolatore del Doton si apprestava a divenire una minaccia ben più silente grazie alle sue capacità motorie estremamente migliorate. "Il Mondo Ninja non si merita neanche un solo Ishui Baitei figuriamoci due." Aveva sentenziato il Fedele della Donna Barbuta mentre osservava i due Shinobi della Foglia avversari pronti all'azione. Il secondo Asuka, posto alla destra del primo, aveva subito cominciato a comporre una breve serie di sigilli utile all'evocazione di uno stormo di corvi che avevano iniziato a sciamare verso Ishui andando ad ostruire la sua vista e poi a circondarlo. "Se io non posso vedere loro spero che neanche loro possano vedere me." Si era detto mentre andava a comporre il semplice sigillo del Serpente.

In seguito al suo sigillo caratteristico Doton il Portatore del Reibi aveva sfruttato la sua maggiore agilità e velocità per accovacciarsi mentre poggiava la mano destra al suolo in modo da farsi dar man forte dal suo amorevole Mongo. All'evocazione dei cloni il Genio del Doton aveva deciso di rispondere sempre con l'evocazione dei suoi amati Golem Zenzy o Mongo. Quest'ultimo, infatti, aveva estratto la sua mano dal terreno frapponendola dinanzi agli avverari per andare poi a preservare, con la sua stretta, il corpo del suo personalissimo "Uomo focaccina". Il pugno, infatti, subito dopo esser apparso si era andato a chiudere in modo da liberare Ishui dalla furia dei corvi che continuavano a sciamare e starnazzare intorno a lui. Questo baccano, infatti, stava mandando il cervello e il fine udito del Mukenin di Otogakure totalmente in tilt. "Devo allontanarmi da questo pollaio." Si era detto mentre i corvi e il suo pugno veniva investito da un Jutsu Katon avversario e cominciava ad immergersi nel terreno. Il pugno era andato, infine, a spuntare di li a dieci metri, alla sinistra degli avversari, per dare il modo all'Utilizzatore del Chakra Oscuro di cominciare la sua offensiva. La mano, infatti, una volta fuoriuscita dal terreno, accanto ad una roccia che spuntava dal terreno, si era sgretolata mostrando il Baitei in tutto lo splendevolissimo splendore di Hiji Riyama. Il Bruno aveva quindi impugnato con la mano destra la Nona, senza estrarla, prima di attivarne il rilascio andando a concentrare il Chakra al suo interno. La placca di legno si era, infatti, dissolta in polvere che aveva permeato un'area dal raggio di cinquanta metri andando a sconquassare il terreno e le rocce. Intanto, i due avversari e i loro corvi dovevano aver già rivolto la loro attenzione verso il Manipolatore del Doton che aveva deciso di sfruttare i tremori scaturiti dal rilascio della sua Arma sacra per andare a coprire l'arrivo di uno dei suoi Jutsu più micidiali.

Per utilizzare la Ganchūsō, dopo due secondi in cui il terreno aveva tremato ulteriormente, Ishui aveva puntato con il bracco destro lo Shinobi di Konohagakure no Sato posto più vicino a lui designandolo come suo target preferenziale. Il Jutsu doveva andare a interessare un area dal diametro di due metri il cui epicentro era la posizione dello Yuzin originale, o di quello che Ishui riteneva tale. Inoltre, se il Jishin provocato dalla Nona non fosse stato sufficiente, le lance che andavano a spuntate dal terreno avrebbero potuto coinvolgere ed interessare anche il clone riportando la parità nei numeri in campo. La tecnica in questione era stata potenziata sia nel livello sia nella sua velocità, grazie all'influsso della Donna Barbuta, in modo da rendere l'offensiva estremamente più letale grazie alla maggior rapidità. Infatti, tutte le lance di roccia, dalla lunghezza e dall'angolazione più disparata, dovevano andare a minacciare su più fronti l'Asuka cercando di infilzargli il corpo in più punti trasformandolo in un bel pezzo di groviera della Repubblica dei Samurai.

✥ L'offensiva del Baitei era riuscita totalmente nel suo intento di andare a sforacchiare lo Shinobi di Konoha. Uno dei due Asuka, il clone, era stato colpito dalle scosse prodotte dal rilascio della Nona scomparendo insieme al suo stormo di corvi gracchianti. "Un vero e proprio sollievo per il mio fine udito." Si era detto il Bruno con un pizzico di sollievo mentre quelle bestiacce si dissipavano. Infine la combinazione della Ganchūsō con la Jishin a coprirne i tremori si era dimostrata estremamente rapida e letale. Ishui aveva, infatti, sfruttato le scosse prodotte dal twerking della Donna Barbuta, sotto forma di Terremoto, per celare il movimento della roccia intenta a plasmarsi nella forma di innumerevoli spuntoni. L'avversario, tuttavia, si era dimostrato estremamente resiliente andando a contrattaccare senza perdersi d'animo. Ancora a dieci metri di distanza l'avversario aveva deciso di comporre due sigilli a cui era seguita l'emissione di un denso fumo, a partire da entrambe le maniche del Kimono avversario. Questa coltre grigio-bluastra aveva cominciato a circondare il Portatore del Reibi celando nuovamente l'avversario alla sua vista. "Ama nascondersi per poi lanciare un'offensiva..." Aveva analizzato l'ex-Special Jounin leggendo un pattern nelle azioni di Yuzin. Senza lasciarsi distrarre o scoraggiare da questa nuova condizione Ishui, ancora nella sua posizione a dieci metri dall'avversario, si era ritrovato rapidamente circondato da quel fumo senza la possibilità di scorgere nulla che non fosse a due metri dalla sua posizione.
Il Mukenin di Otogakure no Sato, tuttavia, sapeva già cosa fare in queste situazioni. Infatti, senza esitare neanche un secondo aveva composto i sigilli necessari all'utilizzo della Kōmori Seichū. In questo modo il Dominatore del Doton aveva richiamato uno stormo di pipistrelli con il preciso ordine di inviare puntuali informazioni sulla posizione avversaria, grazie ai loro ultrasuoni, al loro evocatore. Una semplice domanda che era stata lanciata dal Baitei il cui unico interesse, al momento, era conoscere la posizione dell'evocatore del fumo. La posizione dell'avversario, con un piccolo ritardo dovuto allo spostamento degli ultrasuono dallo stormo all'evocatore, era stata immediatamente condivisa con lo Shinobi del Suono che, tuttavia, si sentiva estremamente disorientato all'interno del fumo ed aveva cominciato a guardarsi intorno.

Guardandosi intorno il Bruno aveva visto, con la coda dell'occhio, una sagoma posta dietro alle sue spalle. "Com'è possibile che i Pipistrelli non mi abbiano avvisato dello spostamento del mio avversario?" Si era chiesto il Baitei mentre lanciava un pugno contro l'avversario, mediante la Maddohenkō, posto alle sue spalle. Mentre si voltava di spalle il Portatore del Reibi aveva fatto ingigantire il suo pugno destro fino a fargli raggiungere una dimensione di ben quattro volte superiori a quelle originali. La lunghezza dell'arto, che ora aveva raggiunto una lunghezza di due metri per quaranta centimetri di diametro, era andata ad aumentare ad una velocità estremamente alta sfruttando quel movimento per andare a colpire quello che Ishui credeva un clone avversario.
Questa distrazione, tuttavia, era stata fatale per il giovane Shinobi del Pese del Suono. Infatti, la sagoma colpita si era rivelata esattamente una distrazione a cui l'avversario aveva fatto seguire una possente offensiva. Mentre l'uomo benedetto dalla Donna Barbuta si avventava su una vera e propria copia di fumo Yuzin aveva già composto i sigilli per andare a lanciare ben tre dragoni composte di fiamme ardenti. Questi avevano un diametro di otto metri e una lunghezza di cinque ed erano stati scagliati con forza verso il povero Mukenin di Otogaklure no Sato. Quest'ultimo, infatti, aveva disfatto la sagoma di fumo con il suo possente pugno, che aveva già cominciato a ritirarsi, quando un calore estremamente intenso gli aveva bruciato la schiena. L’inerme e confuso Genio del Doton era stato investito dai draghi nello stesso momento, uno per lato e un altro dall'alto, facendolo divampare sotto le fiamme. I tre draghi si erano, infatti, avventati su di lui come delle calde vestali assatanate bruciandogli i vestiti e i capelli alle sue spalle. Un grido di dolore si era levato dalle labbra del Manipolatore del Doton che, a causa della botta subita, si era piegato sul ginocchio sinistro digrignando i denti. I suoi abiti alla moda erano stati colpiti e carbonizzati su più punti aprendo al loro interno delle chiazze da cui si vedeva chiaramente la pelle nuda e carbonizzata. "Appena questo fumo si dissiperà il pubblico potrà ammirare lo spettacolo delle mie chiappette." Si era detto mentre attivava la Shōsen Jutsu per curare prima la ferita sulla parte superiore del corpo, andando comunque a non far ricrescere del tutto i capelli che si erano bruciati, e successivamente le bruciature presenti alle sue spalle. Entrambi gli utilizzi della Tecnica del Palmo Mistico, coadiuvati dall’influsso benefico del Chakra Oscuro, erano stati diretti con suprema maestria dalla Kanzen'na Seigyo sul Chakra del Ninja Medico. Entrambe le ferite, estremamente gravi ed impattanti, erano state curate nel giro di pochi secondi riportando il giovane dagli occhi color giada alle sue condizioni fisiche originali.

Mentre le sue ferite si rimarginavano, sfruttando gli ultrasuoni con cui poteva comunicare con i suoi topini alati, il Baitei aveva chiesto conferma riguardo la posizione del Ninja incappucciato. Questo, stando alle informazioni donategli dai suoi aiutanti, non si era ancora spostato dalla sua posizione e per questo Ishui aveva deciso di passare ad una rapida offensiva sfruttando il suo elemento principe. In questa posizione accovacciata, in cui si trovava maggiormente al suo elemento, aveva composto il rapido sigillo del Serpente prima di toccare il terreno con il palmo destro. In seguito a questo comando il cielo aveva cominciato ad aprirsi, ad un altezza di cinquanta metri dal suolo, per lasciar apparire l’Otoshibuta nel giro di tre secondi. Lo squarcio nel cielo, tuttavia, non poteva esser notata da coloro che si trovavano all’interno del fumo, che si era rivelata un’ottima distrazione offertagli dal suo avversario. Il coperchio doveva in seguito cadere in un’area dal diametro di trentacinque centimetri da cui il Baitei si era tenuto ben accorto dal trovarsi all’esterno, di ben un metro. Infatti, l’Otoshibuta doveva coprire l’area che partiva ad un metro dalla posizione del Bruno che, facendo perno sul ginocchio poggiato al suolo, si era voltato, senza rialzarsi dalla sua posizione accovacciata. Come ultima mossa, per andare a coprire la caduta del suo masso su cui era scolpito il muso di un cinghiale il Portatore del Reibi aveva colpito nuovamente il suolo con forza, stavolta con il pugno sinistro avvolto dal Ganseki, in modo da farlo tremare ancora una volta.

Stavolta le scosse che dovevano investire il terreno sarebbero state più forti e aggressive di quelle precedenti seppur meno durature. La sua semplice distrazione, lanciata mediante la Retsudo Tenshō, doveva partire quando oramai il varco nel cielo si era formato quasi per metà cominciando ad oscurare la zona coperta dal denso fumo grigio-bluastro. La Scossa Sismica era quindi partita andando a scuotere il terreno, in un’area dall’ampiezza di cinque metri per una lunghezza di trenta, con una velocità altissima grazie all’influsso benefico della Donna Barbuta mediante il rilascio della Nona. In questo modo Ishui aveva provato a investire e coinvolgere Yuzin, con l’intenzione di farlo rovinare al suolo, in modo da distrarlo e non dargli modo di rispondere all'imminente caduta del suo Coperchio composto da pura roccia verde.

✥ L’offensiva del Baitei, sfortunatamente, non aveva potuto godere della completa copertura offertagli dalla coltre di fumo evocata dallo Shinobi di Konohagakure no Sato. La coltre, infatti, era stata immediatamente dissolta andando a rivelare all’Asuka l’imminente arrivo dell’Otoshibuta. Ora il suo avversario poteva accorgersi della lampante verità, uno dei miracoli della Donna Barbuta, rappresentata dalla caduta di un bel porcone dal cielo. Grazie a questa nuova distrazione in alto nei cieli Yuzin non si era potuto difendere in tempo dall’arrivo della Retsudo Tenshō anche a causa della sua straordinaria velocità. I lastroni di roccia, dall’ampiezza di circa tre metri per tre l’uno, avevano sbalzato l'avversario a circa dieci metri di distanza facendogli sbattere la schiena sul terreno oramai altamente dissestato. Grazie a questa posizione supina il Ninja incappucciato aveva cominciato la serie di sigilli necessaria per l'utilizzo della Kuchiyose no Jutsu sfruttando il sangue che gli scorreva copioso dalle ferite inflitte dalle Ganchūsō. Dal tocco successivo della mano con il terreno si erano dipanati dei Kanji da cui, successivamente, era apparso, in seguito ad uno sbuffo di fumo, un possente rospo abbigliato con una corazza nella parte superiore del corpo. L'animale molto più basso del suo evocatore, seppur possente, era stato immediatamente indirizzato dal Ninja regolare nell'andare a frenare la caduta del Coperchio. A causa della posizione dell'Asuka e della sua evocazione, posti non al centro della pietra levigata, il Baitei non aveva potuto vedere come il suo avversario si era sottratto all'attacco a causa dell'inclinazione della costruzione rocciosa.
Grazie al suo Kōmori Seichū il Manipolatore del Doton aveva deciso di richiedere informazioni ancora una volta ai suoi pipistrelli per conoscere la posizione del sull'avversario ancora nascosto. Questi, infatti, gli avevano riferito dello spostamento dello Shinobi intento a scampare rapidamente dall'area d'influenza del meteorite di roccia. In attesa del suo avversario, in modo da poter poi utilizzare il suo coperchio in maniera creativa, il Bruno aveva atteso che il rospo, alto circa un metro e sessanta, fosse scomparso lasciando Yuzin da solo ancora una volta. Dopo qualche secondo, in cui il Mukenin si era goduto lo sguardo del pubblico sulla sua pelle esposta a causa della carbonizzazione parziale dei suoi vestiti. Soprattutto il suo fondoschiena, che si poteva vedere da un'apertura sulla chiappa sinistra, doveva attirare lo sguardo delle donzelle che avevano cominciato a sognare di divenire una vestale del suo culto. "Anche la Donna Barbuta gode nella vista del mio corpo." Si era detto con un sorriso mentre l'Otoshibuta cadeva definitivamente al suolo andando a render chiara la scomparsa dell'evocazione avversaria.
Pronto a continuare lo scontro Ishui aveva fatto ricorso ancora una volta alla Chōkeijūgan no Jutsu per librarsi in volo in modo da prepararsi a ogni possibile necessità. Infatti il ragazzo di Otogakure no Sato non si era dimostrato affatto stupito quando l'Asuka si era affacciato in cima alla sua statua raffigurante il un cinghiale. Lo Shinobi di Konoha, tuttavia, era apparso come circondato da un'aura rossa di cui, al momento, il Portatore del Reibi non conosceva il funzionamento e di cui sembrava non doversi preoccupare. Molto più preoccupanti erano, invece, le cinque palle composte da un fuoco blu e spettrale, dal diametro di mezzo metro circa l'una, che gli volteggiavano alle spalle. Non appena l'Avversario era apparso sulla sommità della Lastra di Roccia aveva composto una breve serie di sigilli provando, come aveva già fatto poco prima, a sfruttare l'altezza a suo vantaggio. Mentre dalle sue labbra cominciavano a piovere una serie di proiettili d'olio con dei movimenti delle braccia aveva scagliato quattro delle cinque sfere in un modo che aveva ricordato al Baitei una versione inferiore della Doron.
Piegando il ginocchio destro per andare a toccare di nuovo con le mani al suolo il Baitei era andato ad immettere il suo Chakra elementale all'interno dello stesso con l'intenzione di utilizzare la Doton Koa Kōzō. La tecnica in questione era stata debitamente potenziata per renderla più resistente, sia da un maggior influsso di Chakra sia dalla benedizione della Donna Barbuta, in modo da potersi difendersi dalle due offensive combinate. La terra era stata plasmata in un attimo nella forma di una cupola dal diametro di due metri e mezzo, in modo da renderla più compatta e intima per il suo solo creatore. Solamente due piccoli fori dal diametro di cinque centimetri l'uno, nella parte superiore, erano stati lasciati dal suo utilizzatore in modo da poter vedere ciò che accadeva all'esterno.

Non appena tutti i proiettili di olio e le quattro sfere di fuoco si erano scontrate contro il terreno plasmato il Mukenin del Covo aveva annullato la sua difesa per poter andare a mostrarsi di nuovo al mondo come una venere che esce dal suo bozzolo. Senza esitazioni era quindi andato a congiungere le mani in una finta serie di tre sigilli mentre cercava di intercettare lo sguardo dell'Avversario posto a dodici metri di distanza. Se la Shikumi no Jutsu fosse andata a buon fine imprigionando l'avversario nel Genjutsu più potente a sua disposizione quest'ultimo si sarebbe ritrovato a vedersi posizionato proprio sulla testa del costrutto roccioso. Il coperchio, nella mente di Yuzin, avrebbe dovuto, quindi, spalancare le sue fauci con un ruggito prima di andare ad inghiottirlo per annientarlo con la stretta delle sue fauci provviste di moltissime file di denti estremamente acuminati che prendevano l'aspetto di innumerevoli stalattiti e stalagmiti.

Mentre l'illusione andava a protrarre i suoi effetti il Bruno si era spostato di un metro, in modo da avvicinarsi il più possibile all'Otoshibuta, prima di poggiare le sue mani, avvolte dai Ganseki, sulla struttura. Non appena l'illusione era arrivata al compimento terminando i suoi effetti il Baitei aveva sfruttato il Controllo del Chakra su entrambe le mani ottenendo una maggior presa sul Coperchio prima di andare ad influenzare l'oggetto con la Chōkeijūgan no Jutsu. In questo modo, sfruttando la Tecnica dell'Ultra Alleggerimento della Materia, Ishui aveva provato ad innalzare l'oggetto per proiettarlo alle sue spalle.

Per andare a ribaltare con maggior efficacia e sicurezza la lastra di roccia l'ex-Special Jounin aveva fatto affidamento al suo fine Controllo del Chakra per andare ad aumentare in modo esponenziale la sua forza. Per prima cosa aveva abbandonato la Chōkeijūgan no Jutsu che lo rendeva più rapido ma meno forzuto prima di attivare la Nikutai Kassei no Jutsu in modo da andare ad ingrossare la sua stazza e la sua prestanza. Mentre il suo corpo aumentava le sue dimensioni gonfiando i muscoli il Manipolatore del Doton aveva fatto ricorso anche alle sue capacità da Ninja Medico sfruttando la Chakura Kyōka Kyōdo. Ora, con una forza infinitamente superiore a quella precedente il Mukenin aveva innalzato il coperchio provando a ribaltarlo in modo da provare a schiacciare, nuovamente, l'Asuka con l'Otoshibuta. Il movimento del Coperchio, una dimostrazione impareggiabile di forza che avrebbe ingannato e stupito tutti i presenti, era stato compiuto senza apparente sforzo dal Genio del Doton che si era assicurato, prima di procedere all'ultima parte del piano, di non ritrovarsi coinvolto nell'area d'impatto della lastra prima di andare ad annullare la Chōkeijūgan no Jutsu mentre lasciava la lastra. In questo modo nell'ultimo tratto della sua caduta il Coperchio di roccia verde era andato ad ottenere nuovamente tutto il suo peso trasformandosi in un'offensiva estremamente pesante e letale.

✥ La spettacolare offensiva del Baitei non aveva sortito gli effetti sperati. L’Asuka, infatti, non si era fatto intimorire dalla possente forza che il Bruno aveva dimostrato sollevando l’Otoshibuta. L’artificio del Manipolatore del Doton, grazie a un uso magistrale della Chōkeijūgan no Jutsu, aveva fatto credere a tutti i presenti che questo avesse dimostrato una forza estremamente fuori dal comune. Tuttavia Yuzin aveva deciso di affrontare a pugno dritto la situazione andando a scagliare un possente diretto sulla roccia dal particolare color verde. In questo modo, proprio nell’istante in cui Ishui teneva il Coperchio eretto sulla sua testa, lo Shinobi di Konoha era riuscito a mandare in frantumi l'oggetto facendo piovere una pioggia di detriti di roccia verde sul campo di battaglia. Grazie alle sue caratteristiche fisiche migliorate i vari massi che avevano cominciato a cadere dal cielo non erano stati in grado di provocargli null’altro che varie ferite lievi da impatto sparse su tutta la parte superiore del corpo che, nel complesso, potevano andare a sommarsi in una ferita leggermente più importante. Tutti quei detriti, tuttavia, non avevano minato minimamente la stoica risolutezza che Mukenin di Otogakure no Sato.
Gli stessi frammenti cadenti erano stati utilizzati dall’avversario per andare a spostarsi sul campo e riuscire ad arrivare quasi indenne sul terreno di scontro disponendosi a circa sette metri dalla posizione del Portatore del Reibi. Senza esitazioni l’avversario aveva deciso di andare a sfruttare ancora le sue cinque palle alle sue spalle, che si erano riformate, per provare ad attaccare il Bruno. "Se il mio avversario avesse quindici palle sarebbe un bigliardo." Si disse usando il vecchio detto del distretto del gioco d’azzardo di Maguma dove il più grande nemico dei giocatori era la dea bendata, oltre, ovviamente, alle carte truccate. Ad ogni modo con un movimento delle mani due sfere si erano mosse andando a scattare per raggiungere il Genio del Doton. La velocità e la distanza erano state tali che li Bruno aveva composto il singolo sigillo del Serpente congiungendo le mani mentre richiamava a sé parte dei frammenti dell’Otoshibuta e alcune rocce poste sul terreno naturalmente. Un gran numero di rocce verdi, grigie e marroni si erano innalzate raccogliendosi intorno all’utilizzatore come ultima difesa. Tali rocce, evocate a protezione del loro utilizzatore, erano state potenziate per farne ottenere una maggior resistenza oltre nella loro velocità grazie all’influsso benevolo della Donna Barbuta sotto forma del Rilascio della Nona. Non appena le rocce si erano innalzate il Bruno ne aveva inviati due gruppi, con dei movimenti delle mani, per contrastare le sfere Katon dell’avversario. Intanto, per evitare che il suo stormo di pipistrelli potesse esser colpito dai detriti volanti o dal resto dello scontro il Ninja Medico aveva deciso di annullare la Kōmori Seichū mentre andava a terminare anche la Chakura Kyōka Kyōdo dato che non gli era più utile al momento.

Subito dopo l’Avversario aveva deciso di ricorrere nuovamente alla Kuchiyose no Jutsu per andare ad evocare, stavolta, un suo clone che si era dissolto immediatamente forse perché non era riuscito a reggere alla spettacolare vista del Bruno, celato nell’aspetto di Hiju Riyama. I danni da troppa bellezza che dovevamo aver colpito il Bunshin potevano esser quantificati solamente come una ferita gravissima di tipo psichico. La dissoluzione della copia, tuttavia, era stata funzionale all’Asuka per poter attivare lo stato Eremitico facendo apparire intorno ai suoi occhi, unica parte visibile del suo viso, uno spesso strato color arancione. "Amore ma tu sei un inverno pieno… Non giocare con i colori estate." Aveva pensato giudicando fortissimo le sue scelte cromatiche mentre il Manipolatore del Doton andava a concentrare parte del suo Chakra nel Segno Maledetto posto al centro del del suo petto.
Il Primo Stadio del Juin Jutsu si era mostrato dipanando una serie di linee rette parallele o incidenti che si incrociavano formando tra loro angoli di novanta gradi. Rinvigorito a sua volta dalle nuove energie ricevute l’ex-Special Jounin aveva osservato i movimenti delle braccia dello Shinobi di Konohagakure no Sato rispondendo a sua volta mediante l’utilizzo delle rocce della sua Doron. Tre gruppi di rocce erano state lanciate per andare a rispondere alle tre sfere di fuoco anche grazie alla loro migliorata velocità per la benedizione della Donna Barbuta.

La distrazione utilizzata da Yuzin era stata comunque efficace per dargli un momento utile per afferrare i suoi tirapugni che aveva prontamente indossato, su entrambe le mani, mentre scattava macinando i pochi metri che separavano i due contendenti. Senza incorre in alcuna esitazione e per mostrare tutta la sua superiorità in quello spettacolo al massacro a cui stava partecipando il Bruno non aveva potuto far altro che utilizzare, grazie al Chakra del Segno Maledetto la Maddobodi, quasi all’ultimo secondo, in modo da esser trapassato dal pugno avversario. La potenza del colpo dell’Asuka era stata tale da far schizzare via una buona parte del fango di cui era composto il corpo del Manipolatore del Doton che aveva cominciato a muoversi di lato in modo da riformarsi quasi istantaneamente. La sua nuova posizione non era esattamente difronte al suo Avversario ma spostato di quarantacinque gradi verso la sua sinistra dove l’avversario doveva avere ancora il braccio, coperto da uno strato di Chakra rosso come tutto il suo corpo, esteso.

Per prima cosa si erano riformate le braccia del Ninja Medico, coperte dai Ganseki, seguite dal volto e dal resto del suo corpo. In seguito, quando tutto il corpo era tornato ad uno stato solido il Mukenin di Otogakure no Sato aveva provato ad afferrare il braccio dell’Asuka in modo da poter scaricare in lui tutta la furia del Doton. «Accogli il potere della Donna Barbuta in te.» Aveva detto con solennità mentre utilizzava la Kajuugan no Jutsu nella sua variante più potente. Per far ciò aveva caricato tutto il suo Chakra Doton, grazie all'energia extra donatagli dal Juin Jutsu, nel palmo delle mani prima di tentare di afferrare il braccio sinistro dello Shinobi di Konoha all'altezza dell'avambraccio. In questo modo il Portatore del Reibi puntava a metter fine allo scontro andando a pietrificare l’avversario, mediante la coatta immissione del suo Chakra all'interno del suo stesso corpo, per trasformarlo in un roccioso regalo da disporre nei giardini della residenza dell’Hokage.