Posts written by Leeroy Gorshmit

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    Battere il Ferro
    Missione a Servizio di:Esercito delle Cinque Nazioni
    Livello:A
    Esecutori della Missione:Kougami Kyoya & Okami Yotsuki
    Kougami Kyoya
    Le operazioni di guerriglia stanno costando care alle forze dell'Esercito Ninja, ma in questo marasma di morte c'è chi si è saputo ambientare bene. Tu sei uno di loro. La forza bruta del Gobi si è scatenata più volte durante questo primo mese di conflitto coprendoti di onore e facendo sì che il Kokage ti assegnasse un contingente di venti uomini specializzato nelle azioni lampo. Da quando la "squadra Kyoya" è entrata in azione ha sempre agito sul fronte, passando intere giornate in territorio nemico e colpendo lungo le linee di comunicazione dei Demoni. Il Raikage ha sferrato un attacco su larga scala al contingente avversario a nord est, che stava per sfondare il fronte. Le operazioni di intelligence hanno scoperto che un contingente di rinforzi si sta muovendo per dare supporto ai combattenti. Attualmente ti trovi in territorio nemico e nonostante le diverse operazioni dell'ultima settimana, hai ricevuto il compito di intercettare i rinforzi per impedire che raggiungano il fronte o quantomeno indebolirli e rallentarli.
    Okami Yotsuki
    Il richiamo del Padre ti ha dato un nuovo scopo. Non vuoi permettere che altri subiscano quello che hai subito tu e al tempo stesso vuoi liberarti da quel richiamo intimo e costante che in ogni ora del giorno e della notte tormenta la tua vita. Per raggiungere il tuo scopo hai dovuto abbandonare il tuo villaggio e i tuoi compagni, non per tradimento, ma perché non avresti potuto chiedere a nessuno di fare quello che sentivi di dover fare tu. Solo e con un macigno sul cuore sei partito da Kumogakure per dirigerti nel Paese dell'Acqua, prima ancora che l'Esercito Ninja iniziasse la sua guerra di logoramento, hai dato il via alla tua caccia solitaria. Il Moryou ti chiama e il suo chakra ti attira, questo ti ha dato un'arma potente, la possibilità di trovare i suoi figli e distruggerli prima che potessero fare del male. Purtroppo fino a questo momento sei riuscito soltanto a rintracciare 'frammenti', sbiaditi ricordi di ciò che erano stati in passato, che non avevi avuto difficoltà a distruggere. Ora però qualcosa è cambiato. Le Ketsuen si sono agitate come non mai e tu stesso avverti una sensazione nuova, diversa. Un richiamo ferale che non ti ricorda quello provato verso i 'frammenti'; senti che si tratta di qualcosa di diverso, qualcosa di più vicino al Moryou, qualcosa che vorresti tanto uccidere. Rintraccia la fonte di questa sensazione e distruggi il 'figlio' che la genera.


    Untiltable Gear & Halo95, in questa Missione Narrativa vi farò da Master, dandovi le indicazioni necessarie per proseguire la narrazione e guidandovi nel corso della nostra storia. Dove non avrete un'indicazione chiara di ciò che potete o non potete fare, sentitevi liberi di dare il vostro contributo per arricchire il racconto con elementi aggiuntivi che ne migliorino l'immersività, l'ambientazione o addirittura la trama stessa, se vi sentite a vostro agio nel farlo.
    Vi anticipo che in questa Missione vi troverete di fronte diversi avversari, alcuni dei quali potrebbero rivelarsi molto ostici da affrontare. Ricordate quindi di valutare bene ogni vostra mossa, se volete riuscire a completarla.

    Inizia Untiltable Gear.


    Sinossi Riassuntiva
    Anno 177, Primavera.
    L'Esercito dei Demoni ha conquistato e raso al suolo la città di Teichi, dopo aver già conquistato Chisui con una velocità allarmante. Le Cinque Grandi Nazioni fondano quindi un esercito per fare fronte all'avanzata dell'armata verso Kirigakure no sato. Ninja da tutto il Mondo vengono richiamati negli Accampamenti Militari fuori dalle porte di Kirigakure per entrare a far parte dell'Esercito delle Cinque Nazioni, capitanata dai Cinque Kage. Inizia così quella che può essere definita una Guerra di Schermaglia, nel tentativo di rallentare l'avanzata dell'Esercito dei Demoni. Consapevoli della potenza di tale esercito e dell'assenza in esso di questo nuovo Mostro Demoniaco, che pare più forte di qualsiasi altro mai affrontato, i Ninja intendono rallentare il più possibile l'esercito nemico ed indebolirlo prima dell'inevitabile scontro alle porte della Città.
    I Cinque Kage si sono divisi i compiti nel tentativo di massimizzare i risultati. La Guerra è in corso da quasi un mese, e voi vi avete già preso parte dal suo inizio (a meno che non sia diversamente specificato nella vostra traccia personalizzata). L'esercito nemico è composto in larga parte da Cultisti, Frammenti Demoniaci, Posseduti e Mukenin mercenari. Più passa il tempo più l'Esercito delle Cinque Nazioni subisce perdite importanti. Il rallentamento sta avendo successo, ma con grande sacrificio.

    I Post non devono essere più lunghi di 15.000 caratteri.



    Kougami: Hai un post in cui descrivere i fatti che nell'ultimo mese di guerra ti hanno portato a comandare la squadra Kyoya fino ad arrivare al momento in cui ricevi la missiva.

    Okami: Hai un post in cui descrivere come dal momento del richiamo del Padre ti sei mosso verso il Paese dell'Acqua combattendo la tua battaglia solitaria e recuperando 'frammenti', fino al momento in cui vieni attirato dal 'figlio' e ti muovi nella sua direzione.

    Durante tutta la durata della missione Kougami sarà al comando della 'Squadra Kyoya'. Questo contingente di venti uomini, che lo seguono ormai da settimane, è composto da Chuunin, Sp. Jounin e qualche ANBU. Potrai gestirlo come meglio preferisci usando il buon senso nell'assegnare loro capacità e specializzazioni. Il senso è quello di avere un plotone ai tuoi ordini per i combattimenti su media scala che le azioni di guerriglia richiedono, non è previsto che tu vada a stilare la scheda dei PNG ed essi potranno usare massimo una A e due B e C a testa.
    NON ABUSARNE.

    Okami invece potrà fare ricorso alle seguenti capacità:
    CITAZIONE
    Chichi no denwa - Richiamo del Padre
    Lk4ZFZB
    In seguito al richiamo del Moryou Okami vive costantemente con la pulsione di riunirsi al creatore di Arashimo. Come contraltare è in grado di percepire anche la più piccola essenza del Moryou nel raggio di dieci chilometri, pur non sapendone individuare l'esatta posizione. Quando ciò avviene le Ketsuen si animano, muovendosi a indicare la direzione in cui si trova il Chakra del Moryou che le attrae a sé.

    CITAZIONE
    Braccio Sinistro della Tempesta
    arashimo-arm
    Nel tentativo del Padre di richiamare i suoi Figli sul campo di battaglia al suo servizio, Arashimo ha lottato brevemente per prendere possesso del corpo di Okami. La lotta è stata però effimera in quanto il Figlio della Tempesta stesso si è stancato di servire un padrone irriconoscente. Lo Spezzato però non è mai stato in grado di sottrarsi al comando del Padre, la cui volontà ha sempre controvoglia rispettato, egli ha pertanto raggiunto un compromesso con Okami, la determinazione mentale del secondo per il potere del primo, così facendo, i due hanno stretto un patto di non belligeranza nel tentativo di essere finalmente liberi. Okami non sa fino a che punto potrà usufruire del potere di Arashimo senza che questo prenda il sopravvento e quel braccio mutato è un monito alla mancanza di controllo sulla situazione. L'intero braccio sinistro del Ninja, a partire dalla spalla e finire con le dita è ricoperto da una pelle indurita rossa dai riflessi neri. Le unghie stesse della mano saranno lunghe ed affilate. A livello di combattimento, i Taijutsu sferrati con detto arto causeranno danni da Taglio e la pelle dello stesso offrirà protezione da qualsiasi attacco normale sferrato con da Armi Piccole o Minori. Inoltre, i danni da Taglio, Perforazione ed Impatto causati da Jutsu massimo di livello B, subiti su detta parte del corpo saranno diminuiti di mezzo grado. Tutto questo potere è però mitigato dal fatto che tutto ciò che viene toccato dal Braccio Demoniaco non sia un'Arma Leggendaria od un oggetto indistruttibile, verrà attraversato da intense scariche rosse che lo sbricioleranno nell'arco di una decina di secondi (non causa alcun danno a persone od animali); il ninja non può quindi usare il braccio per attività comuni come mangiare, manipolare oggetti etc.


    Edited by Glustrod - 1/5/2024, 00:57
  2. .
    Caccia al Mizukage
    Missione a Servizio di:Esercito dei Demoni
    Livello:A
    Esecutori della Missione:Koppun (Ishui Baitei) & Ishi (Yuzin Asuka)
    Koppun
    Il richiamo del Padre ti ha portato a nuova vita. Il corpo di Ishui Baitei sembra essersi perfettamente adattato ai tuoi originari poteri e grazie ad esso hai potuto seminare panico e distruzione sul campo di battaglia. Ora però il Padre ti ha appena affidato la più importante delle Missioni.
    Nella sua grandezza e lungimiranza ha valutato di tagliare la testa all'esercito nemico, riducendo così al minimo la sua capacità di organizzarsi e lasciando che si sbriciolasse nel caos davanti all'avanzata dell'esercito dei demoni. La tua missione in tutto ciò sarà quella di uccidere il comandante della Divisione Logistica dell'Esercito Ninja, nonché Ottavo Mizukage, Akira Watanabe.
    A giudicare dalle notizie dei nostri informatori, il Mizukage si trova quasi sempre all'interno del proprio palazzo. Un tentativo di assassinio prima dell'inizio della guerra è già fallito e con l'allerta data dal conflitto è difficile che un nostro contingente possa infiltrarsi in città. Fortunatamente i nostri cultisti hanno catturato un messaggero della coalizione ed hanno scoperto che, fra tre giorni, il Mizukage si muoverà verso un villaggio a una ventina di kilometri dal fronte per una riunione strategica con Hokage e Raikage in merito alle forniture. Verosimilmente viaggerà protetto da una squadra di due ANBU. Il tuo compito sarà di riunirti ai cultisti che hanno ottenuto queste informazioni e a un altro dei 'Figli' per intercettarlo lungo il tragitto. Fai attenzione, vi muoverete all'interno del territorio nemico e una volta iniziato lo scontro i rinforzi avversari potrebbero arrivare in fretta.
    Ishi
    Il richiamo del Padre ti ha dato una nuova possibilità. Il corpo dell'uomo che ha osato sconfiggerti ha sviluppato una strana reazione ai tuoi poteri e pur sapendo che il tempo a tua disposizione è limitato, hai tutta l'intenzione di sfruttarlo al meglio per portare sul mondo l'ira del Padre. Tu che non hai mai posseduto un corpo umano credendoti così tanto superiore a loro, adesso devi scendere a patti con la consapevolezza di esserti sbagliato, adesso sei più forte che mai. Il Padre ti ha appena affidato la più importante delle Missioni. Nella sua grandezza e lungimiranza ha valutato di tagliare la testa all'esercito nemico, riducendo così al minimo la sua capacità di organizzarsi e lasciando che si sbriciolasse nel caos davanti all'avanzata dell'esercito dei demoni. La tua missione in tutto ciò sarà quella di uccidere il comandante della Divisione Logistica dell'Esercito Ninja, nonché Ottavo Mizukage, Akira Watanabe.
    A giudicare dalle notizie dei nostri informatori, il Mizukage si trova quasi sempre all'interno del proprio palazzo. Un tentativo di assassinio prima dell'inizio della guerra è già fallito e con l'allerta data dal conflitto è difficile che un nostro contingente possa infiltrarsi in città. Fortunatamente i nostri cultisti hanno catturato un messaggero della coalizione ed hanno scoperto che, fra tre giorni, il Mizukage si muoverà verso un villaggio a una ventina di kilometri dal fronte per una riunione strategica con Hokage e Raikage in merito alle forniture. Verosimilmente viaggerà protetto da una squadra di due ANBU. Il tuo compito sarà di riunirti ai cultisti che hanno ottenuto queste informazioni e a un altro dei 'Figli' per intercettarlo lungo il tragitto. Fai attenzione, vi muoverete all'interno del territorio nemico e una volta iniziato lo scontro i rinforzi avversari potrebbero arrivare in fretta.


    Lordissimo. & ErBraciola , in questa Missione Narrativa vi farò da Master, dandovi le indicazioni necessarie per proseguire la narrazione e guidandovi nel corso della nostra storia. Dove non avrete un'indicazione chiara di ciò che potete o non potete fare, sentitevi liberi di dare il vostro contributo per arricchire il racconto con elementi aggiuntivi che ne migliorino l'immersività, l'ambientazione o addirittura la trama stessa, se vi sentite a vostro agio nel farlo.
    Vi anticipo che in questa Missione vi troverete di fronte diversi avversari, alcuni dei quali potrebbero rivelarsi molto ostici da affrontare. Ricordate quindi di valutare bene ogni vostra mossa, se volete riuscire a completarla.

    Inizia Lordissimo


    Sinossi Riassuntiva
    Anno 177, Primavera.
    L'Esercito dei Demoni ha conquistato e raso al suolo la città di Teichi, dopo aver già conquistato Chisui con una velocità allarmante. Le Cinque Grandi Nazioni fondano quindi un esercito per fare fronte all'avanzata dell'armata verso Kirigakure no sato. Ninja da tutto il Mondo vengono richiamati negli Accampamenti Militari fuori dalle porte di Kirigakure per entrare a far parte dell'Esercito delle Cinque Nazioni, capitanata dai Cinque Kage. Inizia così quella che può essere definita una Guerra di Schermaglia, nel tentativo di rallentare l'avanzata dell'Esercito dei Demoni. Consapevoli della potenza di tale esercito e dell'assenza in esso di questo nuovo Mostro Demoniaco, che pare più forte di qualsiasi altro mai affrontato, i Ninja intendono rallentare il più possibile l'esercito nemico ed indebolirlo prima dell'inevitabile scontro alle porte della Città.
    I Cinque Kage si sono divisi i compiti nel tentativo di massimizzare i risultati. La Guerra è in corso da quasi un mese, e voi vi avete già preso parte dal suo inizio (a meno che non sia diversamente specificato nella vostra traccia personalizzata). L'esercito nemico è composto in larga parte da Cultisti, Frammenti Demoniaci, Posseduti e Mukenin mercenari. Più passa il tempo più l'Esercito delle Cinque Nazioni subisce perdite importanti. Il rallentamento sta avendo successo, ma con grande sacrificio.

    I Post non devono essere più lunghi di 15.000 caratteri.



    Lord & Yuzin: Avete un post a testa in cui descrivete quello che vi è successo dal momento in cui siete stati richiamati dal Padre, fino all'incontro con la squadra, la presentazione e l'impostazione di una strategia.

    Se chiederete informazioni ai vostri compagni, saranno in grado di fornirvi le seguenti informazioni:
    - Tsubo: E' stato lui ad interrogare il ninja messaggero. Grazie alle sue abilità hanno fatto in modo che il messaggero tornasse a Kiri a fare rapporto, con l'ordine di avvisarli se qualcosa nei piani del Kage fosse cambiato. Può dirvi qual è la strada che il Kage e la sua scorta prenderanno per raggiungere il luogo d'incontro.
    - Ribou: Ha perlustrato la strada lungo cui si muoverà il vostro bersaglio ed ha individuato una piccola radura a qualche chilometro dall'arrivo in cui secondo lui sarebbe perfetto effettuare un'imboscata. Suggerirà anche di usare un paio di loro come esche per attirare gli ANBU lontano dal Kage ed affrontarlo con una netta superiorità numerica.
    - Kansaro: E' un Taiuser semplice, non ha niente da dirvi, aspetta che gli diciate dove menare le mani.
    - Minobu: Ha esplorato la zona d'arrivo del gruppetto del Kage, nonostante manchi ancora molto tempo l'area è già pattugliata da molteplici ninja. Secondo lui dovranno colpirli lungo il tragitto, perché se decideranno di sfruttare la radura indicata da Ribou dovranno agire dovranno farlo molto in fretta per evitare di vedersi piombare addosso i rinforzi avversari, che stima ci metterebbero meno di una decina di minuti ad arrivare.

    I Cultisti
    La Squadra è composta da voi ed altri 4 cultisti al vostro servizio, fedeli al Moryou fino al midollo e disposti a dare la loro vita pur di soddisfarlo.
    Qui sotto una descrizione sommaria delle loro capacità, sono tutti ex Ninja di livello B.
    I PNG possono essere mossi da voi come desiderate; non potete cambiare le loro capacità od equipaggiamento, né aggiungerne di nuove (ove non specificato non possono conoscere tecniche segrete di Villaggi a cui non appartengano).
    - Tsubo: Cultista di Kusagakure no Sato, Clan Yamanaka, esperto in Interrogatorio, Specializzato in Genjutsu, elemento Raiton;
    -- Equipaggiamento: 10 Rasoi, 2 Palle bomba;
    - Ribou: Cultista di Joumaegakure no Sato, nessuna Abilità Innata, esperto in Barriere, Specializzato in Ninjutsu, elementi Suiton e Katon;
    -- Equipaggiamento: 5 Carte-bomba, 10 Kunai;
    - Kansaro: Cultista di Hoshigakure no Sato, nessuna Abilità Innata, esperto in Kenjutsu, Specializzato in Taijutsu, elementi Raiton e Fuuton;
    -- Equipaggiamento: 5 Carte-bomba; 10 Kunai; 1 Katana Verticale, 3 Pillole del Soldato.
    - Minobu: Cultista di Kagerogakure no Sato, Jiton, esperto in Duello ninja, Specializzato in Ninjutsu, elemento Doton, Fuuton e Katon;
    -- Equipaggiamento: 10 Kunai; 10 Senbon
    Eventuali azioni contro questi png, dovranno sempre esser svolte con il condizionale e solo io potrò dirvi se avranno successo oppure no, in qualsiasi momento potrò prendere il possesso dei png o descrivervi che faranno azioni differenti, non contate troppo su di loro in quanto non sono vostri per farci quello che volete.
    Non è previsto che stiliate la scheda dei PNG, essi potranno usare massimo una A e due B e C a testa, scelte nei limiti delle loro specializzazioni primarie e secondarie ed elementi. Non abusatene.

    Per tutta la durata della missione dovrete fare riferimento ai vostri personaggi come posseduti dai due demoni. Oltre ad essere guidati dalla volontà dei demoni assumeranno inoltre le caratteristiche riportate di seguito:
    CITAZIONE
    Koppun
    6fxeP3Z
    Dopo essere stato richiamato dal Mouryou, Koppun si è fuso completamente con il corpo del possessore dei suoi antichi guanti. A contatto con un'utilizzatore così esperto dell'Arte della Terra, il potere concessogli dal padre si è alterato in modo inaspettato, modificando il suo aspetto conferendogli una nuova e migliore forma rispetto a quanto non fosse mai successo in passato. Tutto il suo corpo è ricoperto da un solido e resistente strato di roccia e terra da cui spuntano, in modo più o meno repentino, ammassi ossei in corrispondenza del vecchio scheletro del suo contenitore. Questa nuova forma si rivela estremamente robusta ed è in grado di proteggerlo da Armi Piccole, Minori o Esplosioni derivanti da Carte-bomba. La trasformazione gli ha fornito inoltre accesso ai pieni poteri che possedeva un tempo, permettendogli di manipolare a suo piacimento le ossa che compongono la corazza ed il suo endoscheletro.
    Si diverrà in grado di utilizzare ogni Tecnica o Abilità del Clan Kaguya fino al livello A, considerandoli come se fossero Jutsu Doton.
    Questa, per l'uso dei Ganseki - Roccia d'Acciaio conta ogni parte del corpo come se fossero i pugni ed è quindi possibile ricorrere alla esecuzione dei Jutsu Doton anche sbattendo altre parti del corpo.

    CITAZIONE
    Ishi
    0ZWD8aH
    A differenza di tutti i suoi fratelli non aveva mai sentito la necessità di affidarsi ad un corpo fisico per interagire con il mondo materiale ma, ora che il Padre lo aveva richiamato dentro l'involucro in cui parte del suo spirito si era rifugiato alla sua dipartita, non riusciva a capacitarsi della differenza. Quel corpo, così abituato ad interagire con il suo Chakra, era stato trasformato in modo drastico ed ora rappresentava l'arma perfetta con la quale portare a termine i suoi doveri di figlio. Questa nuova forma si rivela estremamente robusta ed è in grado di proteggerlo da Armi Piccole, Minori o Esplosioni derivanti da Carte-bomba. Ogni cellula del corpo si era tramutata per adattarsi alla sua vecchia forma, conferendogli la capacità innata del suo corpo di utilizzare le lame come nessuno, unita alla capacità di manipolare il Chakra Naturale propria del suo contenitore.
    Si diverrà in grado di utilizzare ogni Tecnica o Abilità degli Shinobi Kanata, fino al livello A.
    Sarà possibile inoltre utilizzare ogni Kenjutsu tramite i Tirapugni indossati e conteranno come le Katane dell'Innata degli Shinobi Katana.


    Edited by Leeroy Gorshmit - 1/5/2024, 00:29
  3. .
    Confermo di essere d'accordo con la transazione, anche se mi era parso di capire che restituissi il doppio 😈
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    Inizio a segnare qua, così che ci sia traccia.

    Inserisco compenso per Questa missione S con relativo +1
    Ryo totali: 4599+3933 = 8532

    Promozione a Jounin Veterano:
    - +50 punti chakra
    - 1 credito metodo 1
    - 1 credito metodo 9 -> Surplus chakra
    - 1 credito metodo 7 -> Surplus Chakra
    - Jutsu S - Bijuudama

    Totale Chakra: 665

    Inserisco Kyōryoku - Cooperazione

    Acquisto Allenamento nel Controllo del Chakra Demoniaco per la Bijuu no Kengen - Manifestazione del Bijuu
    8532 - 3000 = 5532

    Aggiornamento taglia a 2565

    Edited by Leeroy Gorshmit - 2/5/2024, 19:28
  5. .

    L'Inizio della Fine
    FrgKCgk


    Lo sguardo di Akira si allargò sulla folla berciante e non riuscì a esimersi dal sospirare tristemente. In vita sua non gli era mai capitato di veder radunare un simile esercito, neanche durante la folle alleanza con l'Impero del Fuoco, quando la sua predecessora aveva schierato le truppe per muovere guerra a Suna. Ninja di tutti i Cinque Grandi Paesi erano radunati davanti ai cancelli e, nonostante l'architettura verticale del Villaggio gli desse sempre un aspetto imponente, quel giorno sembrava minuscolo rispetto al mare di Ninja che stavano al suo cospetto.
    Pur volendo non ci sarebbero mai stati tutti all'interno delle mura e infatti avevano dovuto istituire diversi accampamenti al di fuori della città per alloggiare le varie divisioni.
    "Shinobi... Kunoichi... Questo Villaggio rappresenta la nostra ultima linea difensiva. Non verseremo il nostro sangue per proteggere Kirigakure, verseremo il nostro sangue per proteggere tutte le nostre case! La minaccia che abbiamo davanti è qualcosa che non può essere fermata con nazionalismo e campanilismo. Soltanto uniti possiamo affrontare questo esercito di demoni, e lo faremo per le nostre famiglie a Oto, per quelle a Kumo, per quelle a Konoha e per quelle a Suna. Quella che inizia oggi è una guerra per conto dell'umanità tutta."
    La folla esplose in un tripudio di esultanza e Watanabe strinse duramente il pugno. Non bastava l'umiliazione di essersi dovuto piegare a chiedere l'aiuto delle altre potenze, ma adesso era perfino costretto a starsene relegato in un angolo in disparte, ad osservare i suoi stessi Ninja esultare nell'ascoltare le parole di Marou Kaguya. Lui era il 'padrone di casa' ed aveva sicuramente senso che fosse colui che si occupava della logistica. Aveva tanto senso, quanto era degradante. Quando avevano deciso di affidare il comando dell'Esercito Ninja al Kaguya aveva creduto che si trattasse di un ruolo formale. Una questione di deferenza ed un segnale politico per rendere meno amaro il boccone per Suna e Kumo. Al contrario, Marou Kaguya aveva un'idea di comando estremamente verticistica e aveva diviso i loro ruoli in maniera netta e sostanziale. Non aveva voluto essere lui il pomo della discordia, ma era certo che uno degli altri avrebbe messo in discussione quella linea. Ognuno di loro invece si era trovato contento della propria mansione e non aveva fiatato. Così mentre l'intero Mondo Ninja, almeno quello che contava qualcosa, entrava in azione per combattere il Moryou, ecco che lui, il Mizukage, era relegato ad assegnare tende e gestire l'evacuazione preventiva. Sarebbe stato ricordato come il pusillanime che, mentre tutti versavano il proprio sangue, restava chiuso nella sua Kiri a spiegare alle vecchiette se dovevano seguire la carovana per Hinamoto o quella per Gouka, in base alla loro zona di residenza.
    "Vista la forza mostrata dal nemico in campo aperto, abbiamo optato per una strategia diversa. Una strategia di guerriglia. Sarà una guerra di sfinimento sia per noi che per loro, quindi gestite al meglio le vostre energie, non fate imprudenze ed ammazzate più nemici che potete. Per il bene del vostro Villaggio e per il bene del mondo!"
    Un nuovo grido di approvazione dalle truppe e un nuovo digrignare i denti da parte del Kage.
    "In marcia!"
    "Forza, al fronte!"
    Hokage e Raikage erano chiaramente soddisfatti delle loro posizioni. Avrebbero guidato i due contingenti con il compito di logorare e rallentare l'esercito nemico. Tra tutti e cinque erano sicuramente i due generali di tipo più istintivo, più fisici ed adatti, nonché adattabili, alla battaglia. Satoshi Inuzuka e Ryu il Drago avrebbero guidato rispettivamente il fronte a sud e quello a Est. L'esercito dei demoni aveva oltrepassato lo stretto che divideva l'isola di Teichi e sembrava si stesse separando per sferrare un attacco a tenaglia, che in una situazione normale avrebbe rapidamente messo fine alla resistenza di Kirigakure.
    Con la partenza dei due Kage, rimanevano solo lui e il Kaguya a presidiare il Villaggio, dato che il Kazekage, a capo della Divisione Spionaggio ed Esplorazione, era ormai da giorni arroccato nella fortezza a Nord-Est di Kiri che lui stesso gli aveva affidato come base operativa. Non poteva certo recriminargli nulla, dato che, grazie allo splendido lavoro fatto fino a quel momento, erano riusciti ad ottenere tutte le informazioni necessarie a intuire le mosse nemiche e solo grazie a quelle i loro uomini potevano in quel momento partire con una meta precisa. Le informazioni in una guerra sono la chiave di qualsiasi vittoria e loro tre lo sapevano benissimo. Sicuramente con una minor 'presenza' rispetto all'Hokage e al Raikage, erano tutti e tre generali più calcolatori e riflessivi, che preferivano giocare a scacchi con l'avversario piuttosto che lanciarglisi in bocca di petto. Nel complesso erano piuttosto complementari e questo non avrebbe fatto che aumentare le loro pur sempre scarse possibilità di vittoria.
    La cosa che più lo faceva infuriare era l'assenza di una prospettiva reale per il termine di quella guerra. Gli altri potevano anche credere di poter avere una possibilità, ma lui sapeva perfettamente che non era così. Lui aveva ascoltato veramente il resoconto di Kisuke Momochi, aveva sentito il timore nella sua voce. Prima di allora non aveva neanche mai immaginato che il Sennin potesse in qualche maniera provare quel genere di sensazione, ma quando era arrivato dal fronte era ridotto ad uno straccio e avrebbe giurato che quella colta nel suo tono di voce fosse paura.
    Lui sapeva perfettamente che l'unica loro speranza era che Kisuke, Kyoshiro e i quattro ANBU che erano partiti con loro riuscissero a portare a termine quella missione disperata. Per giorni era rimasto a riflettere su quella scelta impulsiva effettuata al Summit. Mandare due dei suoi uomini migliori alla ricerca di qualcosa che poteva anche non esistere gli sembrava una decisione sempre più stupida ogni giorno che passava.
    Ora che sembrava che quel mostro abominevole non fosse più sul fronte, poi, aveva decisamente aumentato la sua voglia di avere quei due a disposizione sul campo di battaglia. Anche a Teichi però quell'essere si era presentato a battaglia già iniziata, quando i suoi credevano di star avendo la meglio. Non poteva permettersi di rischiare. Avevano bisogno di un miracolo per vincere e quel miracolo poteva realizzarlo soltanto quello sparuto gruppetto di Ninja.
    Osservando gli uomini che si avviavano perfettamente incolonnati, il suo volto venne attraversato da un'ombra di tristezza. Poteva percepire l'inquietudine che aleggiava sull'intero esercito, certo i novellini erano entusiasti di scendere in battaglia. La guerra per tanti di loro poteva rappresentare la migliore delle possibilità di coprirsi di gloria e fare carriera. Una guerra di logoramento come quella che stavano per iniziare, poi, riservava sicuramente possibilità di effettuare diverse azioni in grado di favorire i personalismi. Non aveva idea di cosa sarebbe successo nel momento in cui si fossero accorti di cosa voleva dire veramente una guerra. I più esperti mostravano invece segni di ansia e timore, erano tesi e sapevano che stavano andando incontro a quella che era potenzialmente la più pericolosa situazione della loro vita.
    Con un profondo sospiro il Mizukage si voltò verso il Kokage, che ancora aveva lo sguardo fisso sull'esercito in marcia.
    "Pensi che abbiamo qualche chance?"
    "Penso che non abbiamo alternative. Dobbiamo indebolirli per quanto possibile prima che arrivino a Kiri. Se riusciamo a guadagnare abbastanza tempo e fortificare la città a dovere... Forse riusciremo a respingerli e partire con una controffensiva!"

    Il Moryou si stava sfregando le mani, mentre lo sguardo vagava su quel che restava di Tsuki. Da quando ne aveva fatto il suo Regno adorava stare sulla balconata del suo palazzo ad osservare il modo in cui aveva trasformato quelle terre, adesso però era arrivato il momento di osservare nuovi Regni, il momento di osservare dal palazzo del Mizukage la distruzione che i suoi figli erano in grado di procurare nel Villaggio. Una volta conquistato il Paese dell'Acqua avrebbe avuto una via d'accesso al continente ed allora l'intero mondo sarebbe stato suo.
    "Mio signore, abbiamo ultimato tutti i preparativi."
    Kurayami nel frattempo aveva fatto il suo ingresso da un'ombra sul muro. Come al solito il suo fedele braccio destro aveva tutto sotto controllo e aveva eseguito alla lettera tutti quanti gli ordini ricevuti.
    "Cosa mi dici dei Rinnegati?"
    "Koppun, Ishi, Kizokukoi e Kuromizumi sono al fronte, mio signore. Waira e Arashimo purtroppo non hanno risposto alla chiamata...
    Quei due maledetti infedeli a tempo debito avrebbero pagato la loro insubordinazione, ma poco male dato che aveva comunque una quantità di figli più che sufficiente a far tremare le Terre Ninja e il patetico esercito che erano riusciti a radunare. Rise di gusto, una risata profonda e vorace colma di odio verso l'intera umanità.
    "L'uomo di Iwa ha mantenuto la sua parola. Tra i Mukenin che ci ha procurato e i cultisti, le nostre fila si sono ingrandite parecchio. E' interessante vedere quanto facilmente siano manipolabili gli umani..."
    Il Padre rise ancora più forte e le stesse mura del castello tremarono per quanto rimbombò con forza sulle pareti. Quei poveri inetti avrebbero preso parte attiva alla distruzione della loro stessa razza, alla riduzione in schiavitù dell'intera umanità e lo avrebbero fatto versando il loro sangue nel tentativo di uccidere loro simili, il tutto per rendere grazia a lui. Questo pensiero lo eccitava parecchio. Tutto stava andando esattamente come aveva programmato. Quasi tutto.
    L'esistenza della Tartaruga di Giada lo aveva inquietato più di quanto non avesse voluto ammettere nemmeno con sé stesso e ormai da giorni non faceva altro che chiedersi se avesse fatto bene a mandare soltanto quel manipolo di nuovi figli alla sua ricerca. Certo sembravano potenti, ma non li aveva mai visti in azione e se non fossero stati in grado di mettere le mani sull'artefatto c'era il rischio che qualcuno di quegli stramaledetti monaci potesse farlo al posto loro. A quel punto perfino lui avrebbe potuto trovarsi in una situazione difficile, ma questo assolutamente non poteva permetterlo. Si era fatto sempre più inquieto e sospettoso. Vedeva trame e intrighi ovunque, l'idea stessa che la Tartaruga potesse stare in mano a qualcun altro era vissuta come un rischio incommensurabile. Aveva riflettuto molto sul da farsi, ma poi aveva deciso che la strategia migliore era quella di rimanere lì, nel suo castello, nel cuore pulsante del suo Regno, fino a che la Tartaruga non fosse finalmente tornata ad essere sua. Le difese del castello erano sufficienti a impedire che un eventuale monaco in possesso dell'artefatto potesse avvicinarsi a sufficienza da attivarne il potere contro di lui. Al tempo stesso però aveva deciso che quel rischio era troppo grande e così aveva pensato di attuare una nuova contromisura.
    "E' arrivato il momento di conquistare il Paese dell'Acqua, poi penseremo ad annientare Konoha! Dai l'ordine agli uomini. Uccidete chiunque si pari davanti a voi e conquistate Kirigakure! Porta questi miei ordini al fronte e poi torna a fare rapporto... Il nuovo figlio... Portalo con te... Lo voglio a Tsuki per il momento... Lasciamo credere a questo Esercito Ninja di avere una qualche possibilità, la sconfitta sarà ancora più amara!"
    Non avrebbe mai ammesso davanti ad uno dei suoi figli di volere accanto l'enorme potere dell'ultimo nato attraverso il metodo 'tradizionale', di sentire l'esigenza di averlo vicino a sé nell'eventualità che la Tartaruga si rivelasse un pericolo e non un'opportunità, come Kurayama aveva suggerito.
    "Immediatamente, mio signore!"
    Sparendo nelle ombre il Demone viaggiò fino al Paese dell'Acqua, dove nell'accampamento principale del loro esercito i soldati erano pronti a mettersi in marcia. Era stato efficiente e impeccabile, come al solito. Era abituato ad essere perfetto e a non commettere errori, perché a quello scopo il Padre gli aveva donato la vita. Sorrise nel vedere lo sguardo negli occhi dei mukenin presenti e sollevò un braccio per attirare l'attenzione.
    La voce profonda e spettrale, quasi roca, gelò il sangue nelle vene degli umani, ma frammenti e figli presenti vennero pervasi da un brivido di eccitazione.
    "E' ora di mettersi in marcia, scorrerà tanto sangue nei prossimi giorni. Dobbiamo arrivare a Kirigakure ed annientare il Villaggio, questo è il volere del padre!"
    Non ebbe bisogno di aggiungere nient'altro. L'armata di Musashi si sarebbe diretta verso Nord, mentre quella comandata da Kyorin avrebbe dovuto aggirare la linea del fronte per portare un attacco da Est. Quei patetici umani sarebbero morti prima ancora di rendersi conto della forza dirompente che li aveva travolti.
  6. .
    Narrato | "Parlato Supaku" | "Pensato" | "Parlato" | "Cloni" | "Parlato Isobu" | "Parlato Toshiro" | "Parlato Sasuke" | "Parlato Takeda" | "Parlato Atasuke" | "Parlato Yōjirō" | "Parlato Hikari" | "Parlato Akino" | "Parlato altri"

    Sembrava proprio che quel giorno la kunoichi avesse fatto Jackpot. Anche impegnandosi, non sarebbe mai riuscita a immaginare un finale simile al suo tentativo di reclutare l'Handoru. Era partita con la necessità del suo supporto in una missione ed ora si trovava addirittura ad avere la possibilità di accoglierlo nel suo villaggio.
    Voleva un posto in cui starsene in pace e di conseguenza avrebbe lasciato che vivesse la sua vita, senza invischiarlo nelle sue faccende con Maguma. Il semplice fatto di avere Supaku Handoru tra le sue mura, sarebbe stato sufficiente a permetterle di muoversi con tranquillità, sicura del fatto che se qualcuno avesse provato ad assaltare il villaggio, quello sarebbe stato adeguatamente protetto.
    "L'Hiraishin? Sì, posso fare di meglio in realtà..."
    Hiraishin, dunque era quello il nome della tecnica che l'albino aveva utilizzato durante il loro scontro per zompettare come per magia da un kunai all'altro. Sembrava però che avesse in serbo per lei qualcosa di diverso e più versatile per i loro scopi.
    "Questo Sigillo che ti ho impresso sulla pelle di solito rimane solo qualche secondo, ma se decidi di mantenerlo volontariamente con un poco del tuo Chakra volta a volta, potrà rimanere fino a quando tu lo vorrai...Sospostati pure dove desideri, finché avrai il Marchio su di te io potrò raggiungerti...Il giorno che non desidererai più averlo, potrai smettere di alimentarlo e lui sparirà..."
    Avvicinandosi, l'uomo le afferrò il polso destro e lei lasciò che lui facesse quello che aveva in mente. Si fidava di lui abbastanza da un aspettarsi un qualche colpo basso a sorpresa. Improvvisamente si ricordò quel che si era detta nelle Dune del Nulla, mentre lottava con sé stessa per sopravvivere alla presenza all'epoca ostile di Isobu. Non avrebbe lasciato che le Terre di Nessuno la trasformassero in uno dei mostri che si era promessa di combattere.
    "Devi fidarti veramente molto di lui. Non ti ho mai visto lasciare avvicinare qualcuno in questa maniera."
    "Te l'ho detto, è la cosa più vicina ad un amico che mi sia rimasta della mia vecchia vita... Assieme a Hikari..."
    Ma a lui non hai incasinato la memoria, quindi la cosa è più autentica, capisco..."
    "Un modo un po' crudo di vederla, ma sì tutto sommato è così..."
    Non poteva dare torto al Sanbi, effettivamente le cose stavano proprio in quel modo. L'affetto che provava nei confronti di Hikari era indiscutibile, ma di contro la consapevolezza della sua permanenza al suo fianco in una certa maniera forzata non poteva che aleggiare sempre come un ombra sopra al loro rapporto.
    "Quando vuoi io sono pronto... Non appena sarai a destinazione scrivi pure sul rotolo e vedrò di raggiungerti."
    Un sorriso si dipinse sul volto della kunoichi, che sollevò un pollice in direzione dell' albino. Recuperò il foglietto di carta sigillante in cui stavano i diecimila Ryo che l'Handoru aveva dichiarato di non volere e si preparò a partire. D'altronde era pur sempre un bel gruzzoletto, se non era necessario spenderli li avrebbe volentieri sfruttati per lo sviluppo del Villaggio.
    "Molto bene Supaku, mi muovo rapidamente, ma Tsuki è dall'altra parte del mondo... Ci metterò un po'. Nel frattempo approfittane per riposarti, frutta e verdura contenuti in quel foglietto sono prodotti direttamente a Toragakure, diciamo che è un assaggio di quel che ti aspetta, spero ti piacciano. Ah, puoi stare tranquillo. Nel raggio di dieci Kilometri non c'è anima viva, non dovrebbe venire a disturbarti nessuno."
    Con quelle parole lasciò che il suo corpo andasse a fondersi con il terreno, fino a che finalmente poté cominciare a muoversi a velocità inaudita nel sottosuolo.
    Così come aveva detto a Supaku le ci volle un po' di tempo per arrivare a Tsuki. Quando finalmente spuntò dal terreno nei pressi del palazzo reale, venne subito accerchiata dalle guardie del Re dei Demoni. Alzando le mani offrì loro uno dei suoi migliori sorrisi.
    "Mi manda Matsuda, io e il mio amico siamo qui per incontrare il Moryou..."
    Gli uomini la fissavano con sospetto e quando infilò la mano nella borsa misero le loro alle armi, pronti ad attaccarla.
    "Vedete di darvi una calmata, devo solo avvisare che sono arrivata..."
    Così dicendo tirò fuori la pergamena e scrisse a Supaku di raggiungerla. Era impressionante vedere come si era ridotta Tsuki nel giro di così pochi anni. Completamente diversa dalla località idilliaca che aveva studiato nei libri. La corruzione demoniaca era palpabile nell'aria e uno strano senso di inquietudine le attraversò il corpo.
    "Ho il timore che sia stata una mossa azzardata..."
    "Io ne sono praticamente sicura..."

    ChakraFisicoMentale
    ~ 600~ Ottimo~ Ottimo
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    ~ Kunai (x3)~ Pergamena Minore (x2)
    ~ Cartabomba (x 1)~ Cimice (x3)
    ~ Bomba carta (x2)~ Radiolina
    ~ Cerbottana~ Occhio cibernetico
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    ~ Fodero~ Quarta~ Fianco Sinistro
    ~ Fodero~ Scimitarra~ Bacino - orizzontale con impugnatura a sinistra
    ~ Fascia~ Spada Larga~ Schiena - lieve inclinazione verso la spalla destra
    ~ Custodia~ Tirapugni~ Fianco destro e sinistro
    ~ Rotolo~ Dako~ Bacino
    Divisa ANBU
    Armi da LancioAccessori
    ~ Palla Bomba (x3)~ Rotolo Cadaveri (1/5)
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniDescrizione
    ~ Lame Retrattili da Polso~ Retratte~ Polsi
    ~ Coprinaso~ Intatto~ Arrotolato sul collo
    ~ Avambracci Affilati~ Intatti~ Avambracci
    ~ Guanti Chiodati~ Intatti~ Riposti in borsa
    ~ Anello Haku~ Intatto~ Dito Medio Destro
    ~ Scarpe con Lama~ Lama Inserita~ Piedi
    Tasche
    Taschino da BraccioTasca SupplementareTaschino Supplementare
    ~ Cartabomba (x5)~ Bombe Fumogene (x3)~ Torcia Elettrica
    Zaino
    Armi Minori
    ~ Kusari-Fundo
    Note~ Coprifronte rigato riposto in borsa
    ~ 4

  7. .

    La Banalità del Male
    FrgKCgk


    La formula era finalmente completa e il Moryou osservò con un sorriso sadico il figlio appena generato davanti ai suoi occhi. Certo serviva ancora qualche miglioria perché il processo potesse dirsi perfetto, ma questo non era importante. L'essenziale era che quella sottospecie di abominio fosse vivo, questo significava solo una cosa: aveva trovato la strada. Sentì un brivido di piacere scorrergli lungo la spina dorsale, la bocca allargarglisi sulla pelle grigiastra, la lingua leccargli i canini appuntiti.
    Adesso il problema non era più il come, ma il chi. Aveva inviato apposta ad Iwa il più potente e leale dei figli che gli erano rimasti, il più potente dopo l'ultimo nato ovviamente.
    Quello non lo raggiungeva nessuno in quanto a potenza, ma per il momento avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco, il suo figlio avrebbe sconquassato il mondo Ninja e a quel punto si sarebbe preoccupato di trovare il modo di limitarne il potere.
    "Un successo straordinario mio padrone!"
    A parlare era stato al contrario uno dei suoi figli più inetti. Il solo guardarlo gli dava il voltastomaco, la sua sola presenza gli ricordava il proprio fallimento. Al contrario degli altri suoi figli che non lesinava a divorare, lui però rappresentava la perfezione dell'errore. Gli ricordava in ogni istante della sua potenziale fallibilità e la sua presenza lo aiutava a rimanere coi piedi per terra. Non era lontano il giorno in cui avrebbe conquistato il mondo, il giorno in cui avrebbe potuto liberarsi di quel 'peso', perché nessuno avrebbe più potuto ostacolarlo, ma non era ancora quello il giorno.
    "Tranquillo figlio mio, tra poco smetterai di soffrire..."
    Afferrò la creatura agonizzante che aveva davanti e ne divorò l'energia che aveva appena utilizzato per crearla. Aveva dovuto divorare una grande quantità di figli per riuscire a recuperare le energie dopo la creazione dell'ultimo figlio sciagurato. Ogni giorno che passava in quel mondo sempre meno sconosciuto, imparava qualcosa di nuovo. Rispetto all'epoca in cui era stato imprigionato, il Chakra aveva pervaso la terra degli uomini e quei maledetti esseri inferiori adesso erano delle vere e proprie spugne per la sua forza vitale, la drenavano come sanguisughe avide. Temeva quello che sarebbe potuto succedere se avesse provato a generare altri figli con il metodo 'tradizionale'.
    Il rischio era troppo alto perché persino uno come lui fosse disposto a correrlo: le sue forze si sarebbero prosciugate mentre le nuove generazioni avrebbero prosperato o, peggio, lo avrebbero superato in potenza. Questo era inaccettabile: nessuno poteva superarlo, nessuno! Nessuno poteva più osare ripetere quello che avevano fatto millenni prima i suoi figli degeneri, gli Spezzati. Aveva cercato di lavare con il sangue la loro ribellione, aveva sentito le loro presenze risvegliarsi insieme agli altri ed era stato lesto a cercare di farli fuori, almeno con due ci era riuscito: gli rimanevano soltanto Baku e Yama all'appello e poi anche quella macchia sarebbe stata lavata. No, non poteva distrarsi. Non ora.
    Doveva tornare alla realtà, al nuovo metodo di Creazione. Era stato appena perfezionato e cascava a fagiuolo per quello che era il suo obiettivo: aumentare le fila del proprio esercito, preservare le sue forze e, al tempo stesso, essere sicuro che le nuove Creazioni non fossero mai in grado di eguagliarlo, proprio come era stato in passato coi suoi altri figli. La forza del Chakra che scorreva nelle vene delle persone di quell'epoca, in particolare dei Ninja, era sufficiente ad essere plasmata per trasformarli in Demoni sfruttando una minima parte del suo potere. Più potenti erano i Ninja che sottoponeva al processo, migliori erano i risultati, ma sempre controllabili.
    "Shippai, prepara i nostri ospiti. È giunto il momento di darti nuovi fratelli!"
    Con un inchino il mostruoso essere deforme uscì dalla stanza e si diresse all'altro laboratorio in cui avevano fatto radunare i Mukenin.
    Per un attimo il Moryou raggiunse uno specchio e si fermò ad osservarsi. L'incidente nel Paese dei Demoni gli aveva permesso di ritornare in vita, ma il costo era stato alto e in quell'epoca il suo corpo non esprimeva la forza che lo aveva un tempo contraddistinto, era a malapena il riflesso di ciò che era stato o più verosimilmente era il mondo attorno a lui ad essere immensamente più forte. Quale che fosse la verità non poteva accettarlo. Avrebbe schiacciato ogni singola sacca di resistenza. Per fortuna Kurayami era tornato con buone nuove dalla terra chiamata Iwa, quella di cui molti Shinobi avevano paura di parlare, aveva sentito le voci di alcuni, parlavano di mostri che si annidavano sotto quelle rocce. Idiozie, tutte. L'unico vero mostro qui era lui. Avrebbe insegnato a tutto il mondo a temerlo. Era però in parte curioso ed in parte divertito dal vedere questi fantomatici 'mostri' riuniti nell'altra stanza, una volta passati sotto le sue mani, allora sì che avrebbero potuto farsi chiamare 'mostri' a diritto.
    "Mio signore, vengo a fare rapporto. Non abbiamo molto tempo!"
    Dilatò gli occhi, mentre un gorgoglio basso gli ribollì alla base della gola. Aveva già capito. Scattò verso l'uscita, vide un'ombra fuoriuscire dal pavimento andando a formare un'indistinta figura antropomorfa, il Demone dell'Oscurità in persona si era presentato al suo cospetto senza che fosse richiesto e questo poteva soltanto dire una cosa, guai.
    "Kurayami, figlio mio. Spero che sia importante, sto per concludere l'esperimento con gli uomini che mi hai procurato."
    Il Demone oltre a essere il suo braccio destro era anche il capo della vasta rete di spie che negli ultimi anni aveva coltivato con cura ed un amore perverso. Grazie al potere che gli aveva donato poteva essere ovunque in qualsiasi momento. Ogni ombra era la sua dimora, ogni ombra le sue orecchie, ogni ombra i suoi occhi. Oltre a questo aveva una innata capacità di comprendere gli uomini e di carpirne i loro segreti più reconditi per sfruttarli a suo favore. Se non fosse stato più debole di lui, lo avrebbe già ammazzato da tempo, aveva anche in mente la 'morte' più appropriata, proprio come era successo a molti figli prima di lui. Lo avrebbe ucciso in una notte di luna nuova, proprio quando il mondo era avvolto nell'oscurità. Adatto. In ogni caso, ora non era il momento di fantasticare, doveva usarlo per i suoi scopi, poiché neanche lui aveva la capacità di corrompere i cuori e le anime degli uomini come poteva fare Kurayami.
    "I Kage si sono riuniti, mio padrone. Hanno deciso di coalizzarsi per sconfiggere il nostro esercito."
    Una risata malvagia scoppiò dalla gola del Re dei Demoni, una risata incontenibile e piena di rabbia.
    "E tu credi che una cosa del genere dovrebbe preoccuparmi? Idiozie. Ti avevo detto di scomodarmi solo per una vera emergenza!"
    "Certo che no, mio padrone. Ma c'è dell'altro. Un enorme pericolo, ma al contempo un'opportunità. Sono venuti a conoscenza dell'esistenza della Tartaruga di Giada e hanno messo una squadra sulle sue tracce, sembra che si trovi ancora nel Paese dei Demoni. Quei maledetti monaci avevano altri templi." disse mentre gli porgeva un rotolo chiaramente macchiato di sangue.
    La risata morì nelle labbra del Re. Gli strappò di mano il rotolo e lo aprì per rivelare un disegno di un oggetto che gli era familiare eppure che non aveva più visto da millenni. Gli occhi si dilatarono. Il sangue sembrò farsi più freddo nelle vene demoniache e per un solo momento sul volto del Re si dipinse un'espressione di sorpresa. I muscoli del volto non erano abituati a quel genere di movimento e quasi gli fece male. La reliquia che originariamente aveva scatenato gli eventi che lo avevano condotto alla sua rovina. Una vena di panico serpeggiò nel suo petto, si girò di scatto, dando le spalle a Kurayami, non voleva che lo vedesse così, vulnerabile, sorpreso... Spave... Spaventato. "NO!" Non erano sentimenti veri, non erano sentimenti che un essere superiore come lui poteva provare! I suoi occhi gialli dardeggiarono a destra e sinistra, persi nel vuoto. La sua mente cercava, sondava, rifletteva. Lo spavento si tramutò in certezza ed il sorriso tornò sulle sue labbra. Certo! Non era un pericolo quello, era una opportunità!
    Finalmente, quella fottuta Tartaruga era a portata di mano. Se fosse caduta nelle sue mani...
    Aveva quasi abbandonato la speranza di poterla ottenere in tempi brevi, ma quella notizia improvvisamente aveva riacceso una fiamma nel suo cuore. Il potere di dominare lo spazio e il tempo, la possibilità di diventare l'essere più potente dell'intero universo. Avrebbe dovuto eliminare quei monaci fino all'ultimo, ma forse avrebbe potuto usarli per arrivare al manufatto che da secoli gli avevano negato nascondendolo chissà dove.
    "La Tartaruga... Cambio di programma, recupera i 'Perduti' e portali al mio cospetto. Schiacceremo quegli insetti così che non abbiano energie da dedicare alla ricerca della Tartaruga. Nel frattempo manderò i miei nuovi figli alla sua ricerca." Gli disse sbracciando, il rotolo ancora svolazzante nella mano.
    "Agli ordini!"
    L'Ombra già in ginocchio piegò ulteriormente il capo, per poi scivolare verso il basso, immergendosi nella roccia del pavimento.
    Il Re dei Demoni urlò di gioia e a passo svelto raggiunse la sala in cui il suo figlio più sciagurato aveva fatto mettere in fila indiana i dieci mukenin che Kurayami gli aveva procurato grazie ai suoi contatti col Mercato Nero.
    Sembrava che ci fossero dei soggetti interessanti lì in mezzo e doveva appena essere successo qualcosa tra di loro dato che uno aveva il volto coperto di sangue e il naso rotto, mentre un'altro aveva il corpo ricoperto da quelli che sembravano morsi. Nonostante le ferite, avevano cercato di ricomporsi non appena avevano avvertito il suo ingresso. Come ogni essere umano quando lui si faceva abbastanza vicino, si erano irrigiditi come burattini di legno. Erano stati istruiti nel non guardarlo negli occhi, bene.
    "Che sta succedendo qui?"
    "Mio signore, l'albino e la donna hanno creato un po' di problemi..."
    Digrignando i denti il Moryou si avvicinò in un movimento innaturale, l'aria che ondeggiava intorno a lui come se fosse stata piegata dalla sua vera furia. I Mukenin si piegarono leggermente, le teste che si volgevano di lato, pur di non guardarlo. Il Re sorrise. Questi erano più svegli della maggior parte. Poteva vederlo nei muscoli del loro viso che si contraevano nei punti sbagliati, poteva avvertirlo negli occhi che dardeggiavano, erano predatori. Come tutti i predatori però, l'istinto diceva loro che nella stanza erano comparso un predatore molto più grosso e letale di loro e questo li terrorizzava. Non disdegnava che i suoi futuri figli si litigassero tra di loro, era segno di competizione e la competizione portava ad un potere maggiore, alla selezione del più forte. Quello che odiava era la lotta fine a sé stessa e non per attirare la sua attezione.
    "Allora?" Ringhiò mentre del vapore usciva dalle sue labbra in una nuvola condensata di rabbia e furia.
    Kaori Mitarashi perse la sua baldanza e fu costretta a chiudere il proprio occhio interiore. Quel Chakra ricordava quello che aveva analizzato a suo tempo dal frammento recuperato nel Paese dei Demoni, quando ancora faceva parte delle squadre speciali di Kirigakure, ma non era nulla di paragonabile con ciò che aveva ora difronte, un Chakra dalla malvagità tale da non avere paragoni e dalla portata immensa che faticava a immaginare poter essere fermato.
    La sua voce era insolitamente docile e supplichevole quando con tono dispiaciuto uscirono parole dalla sua bocca.
    "È-è stato lui a iniziare. Si è fatto sotto e l'ho colpito."
    Il Moryou rise di gusto di quella giustificazione. Shippai si fece avanti, la testa china, la voce sommessa mentre gli raccontava l'accaduto. Annuì, era soddisfatto, per ora. Uno dei tizi provenienti da Maguma l'aveva attaccata, apparentemente le loro organizzazioni avevano screzi arretrati e lei in tutta risposta l'aveva atterrato sfondandogli il naso e rompendogli un braccio. Un'altro dei traditori aveva fatto per intervenire, ma dalla manica dell'albino erano uscite una decina di serpi che avevano ridotto il tizio in quello stato. Strinse gli occhi gialli a fessura. Osservò i due che avevano steso i più deboli. Erano degni della sua attenzione per ora. Uno era un uomo sottile, un cesto di capelli bianchi disordinati sul viso, un occhio bianco come il latte e l'altro dorato, l'odore del sangue si levava dalle sue nocche escoriate mentre la mano si apriva e chiudeva. Non ricambiò il suo sguardo, per una frazione di secondo quasi gli sembrò che l'unico occhio ancora sano stesse per alzarsi a fissarlo. Un brivido scosse il corpo del Re pensando a cosa sarebbe successo se fosse stato così. La lingua gli guizzò tra i tenti affilati, lasciando una copiosa quantità di saliva a scivolare lungo l'angolo del labbro.
    L'altra era una donna. L'unica che aveva provato a sondarlo con il suo Chakra. Lo aveva avvertito ma non l'aveva punita, si era dovuto trattenere. Non c'era tempo per i suoi usuali scoppi d'ira. L'urgenza veniva prima e se quella coraggiosa donna dai capelli verdi e neri e dalla pelle chiara aveva osato sfidarlo, poteva sopportarlo. Prometteva un corpo forte e coraggioso, una 'figlia' degna.
    Il Moryou rise di gusto, c'era del potenziale, del potenziale in grado di sopportare il suo Potere senza morire.
    "Bene, cominciamo!" disse accorgendosi di avere ancora il rotolo nella mano destra lanciandolo quindi a Shippai, che lo afferrò al volo con entrambe le mani in un sobbalzo.
    Afferrò per primo l'uomo con il naso rotto. La sua presa si fece ferrea intorno al collo morbido dell'uomo. Quello gorgogliò qualcosa. Gli altri Traditori si tesero, alcuni indietreggiarono. Le armi uscirono dai foderi, dalle maniche e dalle tasche nascoste. Il Mouryou rise prima di staccare uno dei propri denti con violenza dall'arcata superiore e conficcarlo nella fronte dell'uomo con uno schizzo di sangue.
    "RINASCI!" Urlò lasciando cadere l'uomo a terra come un peso morto. Il ninja si ritrovò steso, gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta, mentre un rivolo di sangue scivolava giù dalla fronte per farsi strada su un lato del naso ed arrivare alla bocca. La chiuse e la riaprì, come se cercasse nalla sua testa le parole e queste non venissero. Poi la riaprì di nuovo e tutto quello che uscì non fu altro che un urlo. Un grido straziante di un dolore indicibile, che trasformava la voce in uno strillo acuto tanto era violento. La testa gli si rovesciò all'indietro e la schiena si inarcò, mentre gli arti saettavano ai lati con spasmi scattanti. Del fumo si levò dalla sua bocca e dagli occhi, questo fu prima nero e poi assunse sfumature violette prima di avvampare di luce propria e rivelarsi per quello che era: Chakra, scuro e denso come la pece.
    Gli altri traditori indietreggiarono allibiti. Capirono subito cosa era successo. Ognuno di loro cominciò a correre in una direzione diversa, tutti tranne il ninja dai capelli bianchi che rimase immobile. Non fissava il corpo dell'uomo che si contorceva, fissava un punto, l'unico occhio dorato fisso sul rotolo ancora penzolante tra le mani del suo figlio, la pagina aperta a rivelare il diagramma di una tartaruga stilizzata. Le dita artigliate del Re si serrarono intorno a mento e gola strappandogli dalla visuale il disegno e costringendolo a fissarlo negli occhi. Non scorse paura, terrore, rabbia, odio, niente. Soltanto un vuoto infinito di dolore e apatia. Si chiese se questo fosse davvero uno Shinobi degno o soltanto un misero fantoccio.
    "Spera che il tuo spirito non sia rassegnato tanto quanto la tua anima!" Ringhiò mentre si strappava un altro molare e glielo conficcava nella fronte per poi martellarglielo con un potente colpo di palmo. L'albino cadde riverso a terra, il rigolo di sangue sulla fronte che si mescolava ad una vera lacrima scivolata giù dall'occhio sano. Uno dopo l'altro, Egli fu su di loro, i suoi movimenti indistinguibili, solo una sfocatura nell'aria. Il suono dei molari conficcati come i rintocchi di una campana.
    Uno dopo l'altro caddero a terra.
    Il Mouryou rise, pasciandosi delle urla che improvvisamente si erano levate nell'aria intorno a lui. Rise ancora più forte, sovrastando le grida di dolore. Rise mentre le dieci fiamme nere e viola si sollevavano verso il cielo come candele distorte. Riusciva a sentire il suo potere crescere in loro. Sentiva il loro Chakra plasmarsi insieme ai loro corpi. Non sarebbero più stati gli stessi, una parte della loro anima sarebbe cambiata per sempre.
    Le fiamme si agitarono, le urla si affievolirono. La luce nel fumo vibrò per un secondo e la faccia del Re si storse. Questa era la parte che meno preferiva, che più odiava. Il viola scuro virò verso colori differenti e , improvvisamente, essi non erano più dieci candele accese per il suo potere, ma un arcobaleno di colori diversi. Il Chakra degli Shinobi era stato plasmato dal suo potere e lo avevano fatto proprio. Erano suoi, ma non davvero suoi e questo era il seme della sua rovina, lui lo sapeva: quegli esseri, per quanto deboli e spregevoli, con il tempo sarebbero stati in grado di plasmare il suo potere e farlo proprio, separandosi per sempre da lui. Questo lo irritava, ma almeno non sarebbero mai stati più potenti di lui.
    Almeno per il momento erano parte di lui e tanto gli bastava. Le voci si acquietarono, alcune fiamme si spensero e altre bruciarono più vive per poi esplodere, altre ancora rimasero accese a lungo prima di acquietarsi e brillare soffuse. Le ultime erano i sopravvissuti.
    Quelle candele ancora vive si alzarono, il loro corpo cambiato, le loro menti parte di lui e dirette a lui stesso, anelanti di ordini. Era sempre così all'inizio, quando la sua influenza era più potente. Erano suoi 'Figli' e suoi soltanto, potevano sentire la sua voce e la sua corruzione farsi strada nelle loro teste, serpeggiare come voci soffuse, mentre li spingeva e tirava verso di lui.
    Sorrise di nuovo. Ora erano suoi, ora poteva indirizzarli come cani rabbiosi ancora ebbri del suo potere. Il giorno che avessero sviluppato indipendenza, li avrebbe riassorbiti in sé e la bellezza era che non sarebbero mai stati in grado di opporglisi.
    Stimò la sua messe.
    Sei delle cavie erano morte, ma nel complesso non poteva che dirsi soddisfatto del processo. I quattro sopravvissuti si sollevarono da terra e si misero in piedi. Il corpo ancora vibrava e pulsava del chakra del loro colore. Aggrottò le sopracciglia e, senza neanche aver proferito parola, i quattro si inginocchiarono davanti a lui all'unisono.
    Sorrise di nuovo.
    Così, così era giusto.
    Ne studiò le fattezze ormai demoniache. Sollevò il mento di ciascuno, fisso i loro occhi deviati nel suo e sondò nel loro animo ormai corrotto. Vide le vene pulsare sul viso ed intorno agli occhi, vide le escrescenze ossee su fronte e zigomi. Non erano perfetti ma erano capaci. Vibravano di potere come falene davanti alla luce delle lanterne. Ogni traccia di autonomia ed indipendenza per ora erano sparite ai loro occhi.
    La ragazza e il tizio di Maguma neanche si guardavano più. Il potere dei quattro affiorò nella sua mente, essendo parte di loro ora ne conosceva il potere che in essi si era risvegliato. Come tutti i suoi figli prima di loro, i loro nomi affiorarono nella sua testa come parole portate dal vento.
    "Rinascete oggi come miei figli: Seiryu, Byakko, Kumari, Kone. Da oggi vivete per servirmi."
    "Sì, padrone!"
    I quattro risposero in coro, neanche un tremito nelle loro voci. Ogni traccia di indipendenza era stata spazzata via, ora c'era solo la sua voce nella loro testa ed il desiderio di obbedirvi.
    "Andate nel Paese dei Demoni e riportatemi la Tartaruga di Giada!"
    "Hai!"
    Le quattro facce si sollevarono all'unisono mostrandogli gli occhi ormai privi di anima e di libero arbitrio. Una risata sorda provenne dal Re dei Demoni, mentre osservava i suoi nuovi figli muoversi per adempiere al loro compito.
    "Al tuo servizio, padrone." Scattarono come fulmini nel cielo. Quattro cavalieri portatori della sua parola. Portatori della sua morte.
    Non appena fu solo, il Re dei demoni uscì dal laboratorio e raggiunse il suo trono. Seduto sullo scranno di godette la vista su Tsuki o per lo meno su quello che ne rimaneva. Il suo regno, il suo dominio. Ben presto avrebbe dovuto spostare il suo trono molto più in alto, ben presto il suo reame avrebbe compreso il mondo intero.
  8. .
    Richiesta di promozione a Jounin veterano:
    - Promozione Jounin il 26/07/2023
    Ruolate svolte:
    - 1 Ruolata B (Scontro torneo) X
    - 1 Missione B in singolo X
    -1 Missione B in coppia x 2 X
    - 1 Missione A in singolo X
    - 1 Missione A in coppia x 2 X
    - 1 Missione S in singolo X

    Visto numero e qualità delle missioni, unitamente all'attività nelle case, chiedo la promozione a Jounin Veterano. Per compensare i tre mesi che mancano al compenso dell'anno dall'ultimo passaggio di grado ho inserito oltre ai requisiti minimi una missione di livello B e una di livello S.
  9. .
    Mi ero scordato di segnalare il pagamento di 3000 Ryo per l'inserimento del ciondolo del primo Hokage .
    Già che ci sono inserisco anche il +2 al contatore missioni A e i 1725 Ryo di ricompensa per Questa Missione.
    Ryo totali: 5874 - 3000 + 1725 = 4599
  10. .
    Richiedo correzione dei seguenti post per l'apprendimento della Kyōryoku - Cooperazione
    ~ Primo incontro
    ~ Le dune del nulla
    ~ Addestramento nel deserto
    ~ L'essenza di un mostro

    Specifico che vista la natura prettamente narrativa del post non ho inserito SPOILER relativi alle tecniche, come già fatto in simili situazioni da altri prima di me, per non rompere il flusso narrativo stesso. Grazie a chi se ne occuperà, spero vi piaccia.

    Faccio io

    Glustrod


    Edited by Glustrod - 24/4/2024, 18:27
  11. .
    Narrato | "Parlato Supaku" | "Pensato" | "Parlato" | "Cloni" | "Parlato Isobu" | "Parlato Toshiro" | "Parlato Sasuke" | "Parlato Takeda" | "Parlato Atasuke" | "Parlato Yōjirō" | "Parlato Hikari" | "Parlato Akino" | "Parlato altri"

    Durante tutto il suo discorso la ragazza tenne d'occhio il comportamento di Supaku nel tentativo, perlopiù vano, di intuirne le emozioni riguardo a ciò che gli stava dicendo. Per un attimo arrivò quasi ad irritarsi, sembrava di avere a che fare con uno scimpanzé intento a fare la sua beauty routine, ma man mano che andava avanti il suo occhio si faceva sempre più interessato e abituata com'era a gestire le emozioni degli altri capì subito che qualcosa in quel che stava dicendo aveva attirato la sua attenzione. Ora non le restava che capire cosa e fare perno su quell' aspetto per convincerlo ad aiutarla. L'uomo disse di conoscere Kyoshiro Tsuuya e di averlo affrontato più volte.
    "Questo ramoscello dai capelli bianchi ha affrontato Gyuki ed è ancora in giro per raccontarlo?"
    "C'è un motivo se ho contattato lui e non altri ninja..."
    "Hai degli amici interessanti!"
    "Non sono così sicura che sia un mio amico... Forse, se le cose vanno per il verso giusto, quando tutto sarà finito potrò dirtelo."
    "Beh, uno in grado di affrontare Gyuki meglio averlo come amico. E in caso contrario è meglio eliminarlo!"
    "Preferirei la prima opzione e in ogni caso non sono così sicura di avere le capacità per mettere in atto la seconda. Può sembrare un buzzurro disadattato, ma è sopravvissuto a più avversità di quelle che ha voglia di raccontare... E io non conosco che una minima parte della sua vita e probabilmente quella meno dura..."
    Al termine del discorso l'uomo si alzò in piedi e si stiracchiò per bene. Sembrava intento a ponderare le parole della kunoichi e Kaori rimase in attesa, un piccolo groppo in gola, sentiva di avere veramente bisogno di lui per la follia che si apprestava a fare e d'altro canto avere Supaku Handoru a guardarle le spalle le avrebbe senz'altro dato tutta un'altra sicurezza.
    Prese un profondo respiro quando l'altro finalmente decise di tornare a parlare e si girò fissandola negli occhi.
    "Verrò con te ma...non prenderò i tuoi soldi, piuttosto avrei bisogno di un posto dove potermi rifugiare, un "porto sicuro" dove non essere disturbato, lontano dagli occhi di tutte le Organizzazioni che piagano questa terra...So che stai creando qualcosa tra Maguma e Reihou, se mi assicurerai una capanna nel bosco lì vicino, avrai il mio supporto..."
    Per poco la donna non ebbe un tuffo al cuore, tutto si sarebbe potuta aspettare quel giorno, tranne che Supaku le chiedesse di unirsi a Toragakure. Beh non era stata proprio quella la sua richiesta, ma d'altro canto nemmeno sapeva della sua esistenza. Voleva unirsi a lei, avere un posto sicuro in cui stare. Per tutta la vita l'albino era cresciuto con la consapevolezza che non si facesse niente per niente, dal villaggio al Covo, tutti lo avevano utilizzato per i loro scopi. Mai era stato in un posto dove non ti venisse richiesto più di quanto tu non fossi disposto a dare. Sicuramente sarebbe stato difficile all'inizio per lui ambientarsi, ma era certa che con il tempo anche lui sarebbe arrivato a chiamare quel posto casa. E se avesse avuto dalla sua Supaku, unitamente al potere di Isobu allora forse veramente Maguma avrebbe potuto non essere il massimo delle sue aspettative.
    "Che dici, abbiamo un accordo?"
    Un sorriso a trentadue denti si aprì sul volto della ragazza nel sentire quelle parole e vedere la mano tesa dell'altro. Senza pensarci due volte la afferrò saldamente, rinforzando la presa con la sinistra.
    "Supaku... Per me sarebbe un onore se ti unissi a noi. Toragakure è ancora un piccolo villaggio, ma abbiamo grandi piani per il futuro. Se vorrai ti darò una casa vera e propria in cui vivere, ma se preferisci una capanna nel bosco si può fare anche quello... Non ti posso garantire che non verranno a cercarti, diciamo che ho un conto in sospeso con Maguma, ma ti posso assicurare che nel caso saranno diventati cadaveri prima ancora di aver messo gli occhi su di te!"
    Per un attimo osservò l'albino da capo a piedi, lo conosceva ormai da così tanti anni da non saper più dire nemmeno quanti. Con lui aveva vissuto le prime traumatizzanti esperienze della sua vita, aveva conosciuto Rijji e i mali di cui era capace il mondo. Grazie a lui e alla posizione che all'epoca ricopriva nel Covo aveva avuto modo di avere una seconda opportunità, quando ormai tutto le sembrava perduto. Vederselo ora difronte, pronto a modo suo a seguirla e a unirsi a lei, la riempì di gioia, ben più di quanto non si sarebbe potuta immaginare.
    "Abbiamo decisamente un accordo... Ora però abbiamo una questione urgente da risolvere. Dobbiamo arrivare a Tsuki il prima possibile. Diciamo che io mi so muovere piuttosto velocemente, ma se affrontassimo il viaggio insieme ci vorrebbe troppo tempo... Quanto lontano puoi andare con quel trucchetto che fai coi Kunai? Se me ne dai uno potremmo velocizzare le cose..."

    ChakraFisicoMentale
    ~ 600~ Ottimo~ Ottimo
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    ~ Kunai (x3)~ Pergamena Minore (x2)
    ~ Cartabomba (x 1)~ Cimice (x3)
    ~ Bomba carta (x2)~ Radiolina
    ~ Cerbottana~ Occhio cibernetico
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    ~ Fodero~ Quarta~ Fianco Sinistro
    ~ Fodero~ Scimitarra~ Bacino - orizzontale con impugnatura a sinistra
    ~ Fascia~ Spada Larga~ Schiena - lieve inclinazione verso la spalla destra
    ~ Custodia~ Tirapugni~ Fianco destro e sinistro
    ~ Rotolo~ Dako~ Bacino
    Divisa ANBU
    Armi da LancioAccessori
    ~ Palla Bomba (x3)~ Rotolo Cadaveri (1/5)
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniDescrizione
    ~ Lame Retrattili da Polso~ Retratte~ Polsi
    ~ Coprinaso~ Intatto~ Arrotolato sul collo
    ~ Avambracci Affilati~ Intatti~ Avambracci
    ~ Guanti Chiodati~ Intatti~ Riposti in borsa
    ~ Anello Haku~ Intatto~ Dito Medio Destro
    ~ Scarpe con Lama~ Lama Inserita~ Piedi
    Tasche
    Taschino da BraccioTasca SupplementareTaschino Supplementare
    ~ Cartabomba (x5)~ Bombe Fumogene (x3)~ Torcia Elettrica
    Zaino
    Armi Minori
    ~ Kusari-Fundo
    Note~ Coprifronte rigato riposto in borsa
    ~ 3

  12. .

    Lo Spirito del Sacrificio

    mamemi-spada



    Osservò la custodia di legno levigato appoggiata sul tavolino basso di legno davanti a sé. Lo inquietava. Rimaneva affascinato da quel legno e dalla fattura con cui l'artigiano, chissà quanti addietro, aveva realizzato il tutto. Eppure, allo stesso tempo, la presenza dei numerosi rettangoli di carta bianchi con sopra il Kanji di Sigillo trasformavano quell'opera d'arte di artigianato in un vero e proprio oggetto portatore di inquietudine.
    Si schiarì la gola, abbassò lo sguardo verso le sue gambe incrociate e poi sulla tazza di té che teneva sul tavolino. Quello che stava per fare lo metteva a disagio e lo faceva sentire in difetto. Eppure aveva senso. La parte razionale ed analitica di lui, sapeva avere tremendamente senso.
    Buttò lo sguardo fuori dalla finestra, facendosi distrarre da un ramo di ciliegio i cui boccioli avevano appena cominciato a gemmare. Un piccolo passerotto dai colori vivaci balzò sul ramo, cinguettò allegro per poi ripartire. Era per quello che lo stava facendo. Aveva visto la distruzione che c'era stata davanti alle porte di Teichi, aveva visto la morte aleggiare negli occhi di quegli esseri. Non c'era più nulla di umano in quelle creature, non erano più esseri viventi, erano divenuti peggio di umani: Demoni.
    Eppure il Mizukage non c'aveva pensato due volte a dargli quell'incarico, a lanciare un'altra anima dentro il mortaio. Si schiarì di nuovo la gola e bevve un altro sorso di té. Mosse la posizione seduta a disagio, spostando il peso da una natica all'altra. La leggerezza sulla schiena gli risultava innaturale dopo quelle settimane passate al fronte. Abbassò lo sguardo verso sinistra. Là dove riposava la sua fedele arma che era solito tenere sulle spalle. Era sempre lì, era sempre lì.
    Tornò a fissare la custodia di legno. Le sue labbra si strinsero in una linea sottile.
    Conosceva il Credo dei Ninja, sapeva quello che doveva essere fatto, perciò non era contrario al mandato del Mizukage. Ogni Shinobi e Kunoichi del Villaggio doveva essere pronto a dare la vita per il benessere di molti. Si combatteva nell'ombra perché bambini e civili potessero continuare a sorridere alla luce del sole. Si viveva la vita dei fantasmi perché altri potessero non pensare ai propri nella vita di tutti i giorni. Era giusto così, era sensato sin dal momento in cui il Villaggio era stato eretto, e lui aveva abbracciato ed integrato quel pensiero anni or sono. Se sacrificare la vita di uno Shinobi poteva permettere di salvarne altre cento, non ci si doveva pensare due volte. Sopratutto se quello Shinobi era sacrificabile, e lui aveva giusto qualche nome posto in cima alla lista dei sacrificabili. Per il bene del Villaggio, ovviamente. In tutti i sensi.
    Purtroppo, però, oggi nessuno della sua lista personale dei sacrificabili era stato scelto, al contrario era stata scelta la persona sbagliata. Proprio quella che per lui non avrebbe dovuto essere sacrificata con tanta leggerezza. Del resto, in tal materia non aveva potere decisionale in opposizone al Mizukage. Aveva provato ad argomentare a tu per tu con lui, certamente, Aveva addirittura provato a dire che quella persona sarebbe stata senz'alcun dubbio più utile e capace nelle retrovie, con una posizione di comando, in grado di poter sfruttare la mente strategica che si ritrovava come una sorta di sua personale estensione per il bene e la protezione del Villaggio. Non in prima fila a far scorrere sangue. Però lei aveva accettato di ingrossare le fila degli ANBU, e l'ultimo arrivato non aveva nessuna voce in capitolo. Voleva servire il Villaggio, e ora il Villaggio le stava dando l'occasione di farlo. Nel bene e nel male.
    Sorseggiò di nuovo la tazza di té e grugnì con disapprovazione. La sua stretta si fece più salda non appena sentì la porta a pannelli scorrere.
    La figura di una ragazza dai brillanti capelli rossi oltrepassò la soglia.
    "Volevi vedermi?"
    "Siediti." ordinò diretto e conciso. In quel momento aveva il dovere di essere il più asettico possibile poiché non poteva far traspirare niente: instillare il dubbio nei sottoposti era il peggiore dei veleni.
    Appoggiò con decisione la tazza di té sul tavolino.
    "Ho deciso che sarai in prima linea per un assalto sul fronte Sud-Ovest. Avrai una piccola squadra di cui sarai al comando, e sarete una delle prime incaricate di iniziare quella che il Mizukage ha definito come tattica di rallentamento..." le annunciò, impedendo che dalle sue parole potesse trasparire qualunque considerazione personale. D'altronde, a suo parere le tattiche di quel tipo erano assolutamente inutili in una circostanza come quella. Dovevano prendere una squadra di elementi d'elitè da tutto il mondo ninja, farsi supportare dal resto dell'esercito per passare con l'elitè oltre le linee nemiche e piantare un bel paletto di legno nel cuore pulsante dell'esercito. Almeno era così che si faceva una volta. Tuttavia, oggi non era così semplice: il Padre era nascosto da qualche parte a Tsuki, e non si era fatto vedere, mentre quel nuovo Mostro imperversava come un tritacarne. Non c'era modo di vincere una nuova guerra frontale, non senza gli aiuti dagli altri paesi che tardavano ad arrivare. "In quel consiglio dei Kage si potevano contare più eunuchi che uomini. Che vergogna. Ai miei tempi ho visto ben altri Kage meritare di indossare quel cappello. Tutto ciò che abbiamo affrontato per portare il mondo ninja a ciò che è oggi è stato dimenticato di fronte alla prima grossa minaccia..."
    "Sì, sono stata informata, ma non sapevo ci fossi tu dietro."
    "In piccola parte sì. La strategia non è mia, ma una parte del lavoro sporco sì. Tagliamo la testa al toro: so che hai deciso di intraprendere la via degli ANBU, Kuroe. È una scelta ingrata, una via fatta di ombre e irriconoscenza..." Lasciò indugiare il silenzio, incerto sul cos'altro dire per continuare quella frase. Decise di non dire oltre, e lasciarla morire lì, perché delle volte era meglio tacere che parlare a vanvera, un'arte che molti Shinobi di questi tempi avevano dimenticato.
    Afferrò la tazza dal tavolino e la portò alle labbra. Prese un altro sorso di tè, portò la mano con la tazza sulla coscia. Il Tè era quasi finito.
    "E...? Volevi dirmi qualcosa...?" incalzò Maemi, mostrandosi scocciata e spazientita. Era irrispettoso, ma ormai la conosceva e decise di lasciar correre per quella volta.
    "Sì, il Mizukage ha riconosciuto la tua presenza e valore in battaglia. La tua ascesa tra i ranghi è stata una delle più veloci negli ultimi tempi. Per questo..." si schiarì di nuovo la gola. Il suo unico occhio dardeggiò verso la custodia di legno piena di sigilli. Poi riprese. "Per questo motivo ti è stato affidato il compito di portare con te in battaglia questo oggetto" le disse aprendo con decisione i due moschettoni della custodia e tirando via il coperchio. Il legno rivelò un interno fatto di stoffa imbottita al cui centro di quel rettangolo, riposava una Katana dal manico di stoffa violacea e dal fodero di ugual colore. Anche stavolta sia il fodero che il manico erano coperti da Sigilli di carta, la tsuba della katana era legata al fodero con una serie di legacci di stoffa piena di sigilli neri.
    "Questa è un'arma potente. Abbiamo dovuto portarla via dalle mani di una Kunoichi di Kiri, mentre cercava di varcare illegalmente il confine del Villaggio per ricongiungersi con l'esercito nemico..." le raccontò brevemente. Era stato lui stesso a strappargliela dalle mani mentre quella kunoichi ancora schiumava bava dalla bocca. "Al momento è stata imprigionata e, se è fortunata, probabilmente subirà la corte marziale per crimini di guerra dopo che avrà perso utilità per noi. Quella stronza si è portata dietro ben cinque compagni di guardia..." Mentre lo diceva un'ombra passò sui suoi occhi: se solo avesse intuito di un simile pericolo, avrebbe potuto evitare le perdite. C'era un altro Shinobi di Kiri che aveva fatto una simile fine, ma lui era riuscito a scappare e non si sapeva più nulla. Abbassò lo sguardo verso la Tagliateste stesa al suo fianco. Indugiò sul profilo della lama. Avrebbe posto rimedio anche a quell'errore, un giorno.
    "È un grande onore..." disse Maemi, con un velo di incertezza, avvicinando la mano sulla spada.
    "Stai attenta..." le disse Kisuke sollevando l'indice della mano destra. "Quell'arma racchiude dentro di sé un potere incredibile che i Monaci pensano di aver sigillato, ma dopo quello che è successo non siamo più così certi. Se dovrai usarla, e sottolineo se, assicurati di non rimuovere i Sigilli dal fodero o dal manico... le parlò col tono autoritario che aveva sempre usato con lei quando le assegnava un compito o le dava ordini senza ammettere remore. "E prega di non essere la prossima di cui dovrò occuparmi" pensò tra sé e sé il Sennin della Nebbia, pregando egli stesso la medesima cosa. Aveva sulle mani fin troppo sangue di ex compagni e non avrebbe mai voluto che ci fosse anche quello della sua allieva.
    La ragazza afferrò la Katana con decisione, sollevandola verso l'alto. Kisuke sentì le dita serrarsi intorno alla tazza, un lieve crepitio si propagò nell'aria. Vedeva Maemi già attratta da quell'artefatto demoniaco. Cercò di rilassare i muscoli della mano o si sarebbe ritrovato cocci e té tra le dita. Il pericolo che anche Maemi divenisse un mostro schiumante senza cervello era dietro l'angolo. Un pericolo che lui avrebbe odiato vedersi realizzare. C'era però una possibilità, l'unica possibilità a cui aveva deciso di aggrapparsi quando il Mizukage aveva scelto lei per la spada: Maemi aveva una mente di sicuro ben più forte della precedente proprietaria, una capacità del controllo del Chakra raffinata e sublime, un autocontrollo ferreo nel discernere le illusioni dalla realtà. L'aveva forgiata lui ed ora come non mai sperava di aver fatto un buon lavoro. Forse quella mente determinata sarebbe stata in grado di tenere a bada quegli impulsi. Forse.
    "Questo è tutto! Ora vai, la tua squadra partirà domani all'alba!"
    La Kunoichi si alzò e si infilò la Katana nella fascia alla vita. Lei fece per chinarsi leggermente in segno di rispetto, ma allora Kisuke fu preso dall'istinto e si sporse appena per afferrare il polso di Maemi e bloccarla prima che potesse ritirarsi.
    "Guardami bene in faccia" le disse, levandosi bende e coprifronte, per scoprirsi il volto ad eccezione dell'occhio destro. "Ricordati sempre chi sei. Ricordati sempre quali sono le tue origini. Ricorda sempre a chi devi la tua fedeltà. Ricordati sempre di chi ti ha accolta e di chi ti aspetta qui al Villaggio. Pensaci sempre. E pensaci bene, sempre, prima di usare quell'arma. Non è un premio per te. Non è una medaglia al valore. Quelle si ottengono diversamente. Non usarla mai a meno che tu non ti veda messa di fronte allo shinigami. Hai capito? MI HAI CAPITO?" tuonò il Sennin, sapendo che nessuno al di fuori poteva intercettare la loro conversazione.
    Maemi accennò un timido gesto di assenso. Non aveva mai visto Kisuke così, al di là del volto.
    Kisuke le lasciò il polso, e solo allora si rese conto di aver stretto un po' troppo la presa, quindi accennò una lieve inclinazione del capo. Un ultimo saluto ad una kunoichi che si recava in battaglia. Così come accadeva agli antichi pure oggi, ciascuno di loro sapeva che non ci potevano essere certezze nel rivedersi di nuovo. Nemmeno grazie al marchio del Legame di Ferro che Maemi portava sull'interno del polso sinistro.
    "Vedi di non deludermi e di tornare indietro sana e salva, perché in un modo o nell'altro avrò ancora modo di giudicare il tuo operato" furono le ultima parole che uscirono dalle labbra del Ninja più potente della Nebbia, mentre il pannello di legno si chiudeva alle spalle della Kunoichi.
  13. .
    Narrato | "Parlato Supaku" | "Pensato" | "Parlato" | "Cloni" | "Parlato Isobu" | "Parlato Toshiro" | "Parlato Sasuke" | "Parlato Takeda" | "Parlato Atasuke" | "Parlato Yōjirō" | "Parlato Hikari" | "Parlato Akino" | "Parlato altri"

    Supaku provò inizialmente a opporsi alla propria obbligata pulizia, ma Kaori era inflessibile, non avrebbe avuto a che fare con un lurido puzzone. Aveva una reputazione da difendere e soprattutto un naso che a causa degli anni di utilizzo della Muon si era fatto fin troppo sensibile agli odori.
    "Uhmmm non molto, so come tutti delle dicerie che si sono sparse dalla Terra della Luna...sai quella storia che i Demoni l'hanno conquistata e che sono morte un sacco di persone...I Caduti della Luna, questi famosi Ninja che sembrano aver causato la disfatta...ma non so molto altro..Non ho neanche idea di chi siano...No, aspetta!"
    L'Handoru aveva proceduto obbediente al cambio d'abiti, mentre a giudicare dall'espressione raccoglieva le idee, poi cominciò a parlare come un fiume in piena. A quanto pareva ne sapeva riguardo a quella storia pur non avendo avuto modo di approfondire in maniera sufficiente l'origine delle storie che da anni ormai giravano per il mondo. Le raccontò di alcuni scontri che aveva dovuto sostenere con strani avversari, che parevano essere stati influenzati da misteriosi artefatti. Non sapeva bene da dove derivasse quel potere, ma anche in quel frangente l'albino ebbe modo di dare mostra del proprio intuito e della propria intelligenza. L'uomo aveva infatti elaborato una sua teoria riguardo a quello che stava succedendo, soprattutto visto gli effetti che sembravano avere quegli artefatti dal punto di vista neurocognitivo, secondo lui il Moryou non era che uno scienziato in gamba, che ci sapeva fare con le sostanze come nessuno prima di lui. Nulla di più lontano dalla realtà, ma da quello che sapeva Supaku era forse l'opzione più probabile. A parità di fattori d'altronde, la soluzione più semplice è quella da preferire e di certo l'esistenza di un qualche essere sovrannaturale non poteva parere scontato a nessuno. Nessuno che non avesse in mano le informazioni che aveva lei.
    "Per caso mi sta paragonando a quei mostri schifosi?"
    "Credo che il suo intento fosse esattamente l'opposto..."
    "Mhh... Mi piace questo tipetto, soprattutto adesso che non puzza di morte..."
    "Sono certa che sarebbe lieto di saperlo."
    Con un sospiro, portò la mano destra al mento e rimase un attimo a riflettere. Mise insieme le informazioni di Supaku e quelle in suo possesso, cercando di unirle ed elaborare al meglio un discorso.
    "Mi spiace contraddirti Supaku, ma il Moryou non è uno scienziato. Magari fosse tutto così semplice..."
    Un attimo di pausa scenica per lasciare che nell'altro montasse la curiosità, poi riprese a parlare con un tono più serio del solito.
    "So che sembra incredibile, ma il Moryou è veramente un demone. Ti posso confermare che nonostante il nome non ha nulla a che fare con il potere dei Bijuu, ma non saprei come altro chiamarlo. Anni fa, dopo i fatti del paese dei Demoni, ho avuto modo di analizzare il suo chakra. Ti assicuro che non avevo mai visto nulla di simile, di certo non è qualcosa appartenente a uno shinobi fuori controllo."
    Nuovamente si interruppe, questa volta per valutare quanto spingersi in là con l'apertura su sé stessa, ma d'altronde se voleva che l'altro l'aiutasse non poteva certo centellinare le informazioni da condividere.
    "Sono piuttosto esperta nella manipolazione delle menti, ma quello che succede a chi ha a che fare con simili artefatti non ha a che fare con nessun tipo di funzionamento del chakra così come lo conosciamo. Sono realmente entità capaci di impossessarsi dei corpi umani. Ho ricevuto notizie certe da Kiri, uno di quei demoni è stato in grado di competere con l'Otto code. Sì può pensare quel che si vuole di Kyoshiro Tsuuya, ma la potenza del suo demone è indiscussa."
    Un nuovo silenzio perché l'altro avesse modo di assimilare e processare tutte quelle informazioni così compresse. Aveva evitato volutamente di specificare da dove venissero quelle informazioni da Kiri, non era il caso che l'altro sapesse dei suoi contatti con il vecchio caposquadra.
    "Come se non bastasse sono stata contattata da uno strano personaggio, niente poco di meno che l'erede del Daimyo della Terra. Sta reclutando uomini da tutte le associazioni, ha reclutato anche me. Stanno preparando una vera e propria guerra totale per conquistare prima Kiri e poi il resto del mondo. Vorrebbe dire decine di migliaia di morti. Non so cosa sia veramente questo Moryou, ma non intendo certo restare a guardare. Ti ho cercato per questo, intendo andare a Tsuki per avere un incontro con lui. Non so perché, ma vuole riunire un po' di shinobi in gamba per un suo qualche motivo. Non ci sarà un'occasione migliore. So che è molto pericoloso, ma ti ho contattato per questo, vorrei che mi accompagnassi. Ovviamente verrai ricompensato."
    Lanciò all'albino i tre restanti foglietti di carta sigillante.
    "Cibo, armi e diecimila Ryo... Credo che sia una somma adatta al rischio che ti chiedo di correre..."
    La donna aveva giocato le sue carte e ora non restava che aspettare cosa avrebbe risposto l'albino. Conscia del fatto che quello che gli proponeva poteva apparire come una follia. Introdursi in casa di quello che il mondo conosceva come il Re dei Demoni per scoprirne le reali intenzioni e potenzialmente scatenare uno scontro. Solo un folle avrebbe potuto accettare, ma per fortuna l'uomo davanti a lei era Supaku Handoru.

    ChakraFisicoMentale
    ~ 600~ Ottimo~ Ottimo
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    ~ Kunai (x3)~ Pergamena Minore (x2)
    ~ Cartabomba (x 1)~ Cimice (x3)
    ~ Bomba carta (x2)~ Radiolina
    ~ Cerbottana~ Occhio cibernetico
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    ~ Fodero~ Quarta~ Fianco Sinistro
    ~ Fodero~ Scimitarra~ Bacino - orizzontale con impugnatura a sinistra
    ~ Fascia~ Spada Larga~ Schiena - lieve inclinazione verso la spalla destra
    ~ Custodia~ Tirapugni~ Fianco destro e sinistro
    ~ Rotolo~ Dako~ Bacino
    Divisa ANBU
    Armi da LancioAccessori
    ~ Palla Bomba (x3)~ Rotolo Cadaveri (1/5)
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniDescrizione
    ~ Lame Retrattili da Polso~ Retratte~ Polsi
    ~ Coprinaso~ Intatto~ Arrotolato sul collo
    ~ Avambracci Affilati~ Intatti~ Avambracci
    ~ Guanti Chiodati~ Intatti~ Riposti in borsa
    ~ Anello Haku~ Intatto~ Dito Medio Destro
    ~ Scarpe con Lama~ Lama Inserita~ Piedi
    Tasche
    Taschino da BraccioTasca SupplementareTaschino Supplementare
    ~ Cartabomba (x5)~ Bombe Fumogene (x3)~ Torcia Elettrica
    Zaino
    Armi Minori
    ~ Kusari-Fundo
    Note~ Coprifronte rigato riposto in borsa

    ~ 2
  14. .
    Narrato/Parlato/Pensato/Parlato Altri/Parlato Yuzin/ Parlato Binhai /
    Parlato Houken

    Arte dei Sigilli
    GV7o
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    L'arte dei Sigilli consente allo Specializzato in Ninjutsu di avere una marcia in più nel proprio campo. Infatti, godrà di molteplici bonus che gli consentiranno dei vantaggi unici durante un confronto nel campo delle Arti Magiche. Soltanto vedendo parte dei Sigilli, potrà capire se il Jutsu in utilizzo è di naturale elementale, bielementale o neutro, nel caso sia elementale o bielementale potrà capirne la natura. A differenza di qualunque altro ninja, che può riconoscere un Jutsu solo se già presente in Scheda, lo Specializzato in Ninjutsu potrà riconoscere dai Sigilli anche Ninjutsu non presenti in Scheda, a patto che in passato abbia avuto l'occasione di vederli almeno una volta associati all'esecuzione dei Sigilli. Inoltre, non avrà alcuna difficoltà a riconoscere un Jutsu in situazioni estreme, come ad esempio durante un combattimento ravvicinato oppure con la presenza di una moltitudine di soggetti. Se riesce a vedere i Sigilli, gli sarà impossibile cadere preda di distrazione o altro e non riconoscere il Jutsu in questione. Tutti i Sigilli legati ai Ninjutsu saranno eseguiti ad una velocità superiore pari ad un grado (es: un Ninjutsu di livello A con una normale serie di Sigilli verrà eseguito con lo stesso tempismo che ha il nemico non Specializzato per eseguirne uno di livello B con una normale serie di Sigilli). Infine, il Ninja dovrà scegliere un elemento di Chakra od una Innata in cui egli sarà estremamente affine al punto di poter eseguire le Tecniche dello stesso con un singolo Sigillo portato a due mani e nello specifico: si potrà eseguire con un Sigillo i Jutsu di livello D, C e B a Sp. Jounin, i Jutsu A ad ANBU. Al grado ANBU sarà possibile scegliere un secondo elemento, a cui applicare questa ultima capacità.
    Consumo: N/A

    Affinità nelle Arti Magiche
    affinita-artimagiche-A
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Applicata allo Shouton.
    Consumo: N/A

    "Sì, io posso farlo anche con tuo fratello."
    La notizia lo colse come un colpo di mazza chiodata dritto sul muso, sferrato da un gigante con qualche centinaia di kili di muscoli. Immediatamente penso 'No!'. No, perché non era pronto. No, perché così all' improvviso non sentiva di avere gli strumenti per affrontare una situazione del genere. No, perché sarebbe stato costretto a fare i conti con il suo passato e non aveva la benché minima intenzione di farlo.
    "Ciò che esiste ed è in questo mondo, sommi spiriti dei cieli, sommi spiriti della terra, che ogni cosa esista come deve, "
    La ragazza aveva iniziato quello che pareva essere uno strano rituale, che lui identificò come necessario ad effettuare un'evocazione. Fece per avvicinarsi alla ragazza gesticolando con le mani. Non sapeva bene cosa dire e cercava inutilmente di produrre un discorso che potesse fermare la kunoichi.
    "Merda! cazzo! No, non sta succedendo sul serio!"
    "Mi sa che tutto il rituale è stato inutile Takeshi..."
    Per un attimo l'uomo sperò che l'altra l'avesse soltanto ingannato, che in qualche maniera non fosse stata in grado di portare a termine quella follia, che in qualche maniera lui fosse salvato da quel confronto.
    Purtroppo per lui non era affatto quello che intendeva la donna e così nel giro di pochi istanti un fuoco fatuo come quello diventato precedentemente la vecchia signora, si fece avanti per poi andare a prendere delle sembianze che Takeshi riconobbe fin troppo bene.
    "Oh, cazzo!"
    Due strisce di lacrime cominciarono a scorrergli lungo le guance e balbettando monosillabi rimase a osservare la scena, fino a quando la figura di suo fratello non si fece avanti.
    "Fratello mio..."
    "T-takero..."
    Le lacrime si fecero scroscianti e acuti singhiozzi gli uscirono dalla gola, mentre a passo incerto si allontanava dalla figura.
    "Takeshi, non speravo avrei mai avuto un'occasione simile..."
    "S-sei uguale a come ti ricordavo..."
    "Vorrei poter dire lo stesso... Stai di merda!"
    Takero fece per avvicinarsi, ma l'altro continuò a indietregiare.
    "No Takero, non me lo merito."
    "Vieni qua, stupido!"
    Balzando in avanti, il redivivo lo abbraccio spingendosi la sua testa sul petto e a Takeshi per poco non venne un coccolone.
    "È colpa mia! Sei morto per colpa mia."
    "Sono morto perché sono un coglione."
    "Dovevo proteggerti, sapevo che non eri in grado di affrontare una situazione simile, sapevo che non volevi farlo. Ti ho obbligato io a prendere parte a quella guerra"
    "Non dire cazzate. Sai che ho la testa dura, se avessi deciso di non venire nulla avrebbe smosso il mio culo da Oto. Ma non ti avrei mai lasciato affrontare una guerra da solo, d'altronde è il compito del fratello maggiore difendere il minore, no?"
    "Cinque minuti non fanno di te il più grande, l'onore, la guerra, erano la mia ossessione. Ero io ad avere il dovere di proteggerti!"
    "La verità è che entrambi siamo stati schiacciati dalle responsabilità che il Clan pretendeva da noi. Io in un verso e tu nell'altro. E ora guardaci, io sono morto e tu sei la brutta copia di quel che sarei potuto diventare..."
    "Non dire così. Tu ci avevi sempre visto lungo, io mi sono lasciato ingannare dalla propaganda della guerra... Quella sera... Avevi ragione!"
    "No Takeshi, avevo paura. E la paura mi ha fatto dire cose che non pensavo. Non ti ho mai odiato fratello mio, siamo sempre stati cristalli gemelli..."
    "Takero..."
    "La verità... È che quel giorno maledetto la mia squadra aveva raggiunto la tua. Il mostro che ti ha ridotto in quello stato è lo stesso che ha posto fine alla mia vita, ma non potevo lasciare che uccidesse mio fratello. L'ho affrontato e ho dato modo ai tuoi compagni di portarti in salvo. Purtroppo non ero abbastanza forte. Se lo fossi stato forse le cose sarebbero andate diversamente. Se mi fossi allenato con te quando me lo chiedevi, forse avrei potuto sconfiggerlo e tu non avresti vissuto questi anni di sofferenza..."
    Come un colpo al cuore, quella scoperta lasciò lo Yamashita a bocca aperta. Mai avrebbe pensato che un simile risvolto si celasse nella sua storia. Aveva vissuto tutti quegli anni convinto del fatto che Takero lo odiasse, che fosse morto maledicendolo e quella convinzione aveva guidato tutta la sua vita da quel fatidico giorno.
    "Quindi... Tu hai dato la tua vita per me?"
    "Sei sempre stato il migliore tra noi due. Il più onorevole, il più retto. Non potevo lasciare che fossi tu a morire, volevo salvarti, volevo darti la possibilità di fare ancora del bene al mondo."
    L'uomo tirò su con il naso sentendosi improvvisamente una merda. Il fratello si era sacrificato perché non si sentiva abbastanza e lui aveva lasciato che la propria intera vita gli scivolasse dissolutamente di mano.
    "Takero... Giuro che non ti vergognerai più di me. Sarò un uomo migliore!"
    "Sei un brav'uomo Takeshi. Smettila solo di odiare te stesso, sarà sufficiente questo."
    Con gli occhi ancora colmi di lacrime, l'uomo si voltò verso la giovane kunoichi e deglutì rumorosamente.
    "Grazie, Azula. Quello che hai fatto per me... È qualcosa che non avrei mai potuto sperare!"

    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Ottimo
    Chakra: 200
    Equipaggiamento:
    -Borsa
    *Accendino
    *Kit Grimaldelli
    *Mappa del Chakra
    *Sigarette 10/10
    *Kunai 10/10
    -Fodero Minore
    *Tanto
    -Rotolo Minore
    *Catena con Arpione (Affinità Doton)
    - Occhiali con Seghetto
    Note: 1
  15. .
    Per quanto riguarda i cloni, armi leggendarie etc riproducono solo la forma, quindi ha la katana, ma è una normale Katana e non ha le proprietà di un'arma leggendaria
2481 replies since 2/1/2008
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