Casa Supaku Handoru

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    20. Colpe



    Diciannove anni, si dovevano essere passati diciannove anni ne era quasi sicuro. Non era facile pensare in quella condizione. Sentiva la testa pesante nonostante fosse appoggiata sulla pietra del tetto, immersa in una pozza di suo sangue. Otojiro respirò profondamente facendo schizzare dalle sue labbra altro sague che venne sospinto un poco più lontano da lui. Gli occhi erano semi socchiusi, la testa gli faceva male, forse i postumi della sbronza che si era beccato prima di iniziare quel combattimento, forse il fatto che stava morendo dissanguato, non lo sapeva di preciso ma non gli importava. Diciannove anni...è passato così tanto tempo da allora e quel ragazzo ha atteso così tanto...doveva essere stato un infante... Ancora era abbastanza lucido da pensare mentre la sua vita si spegneva una goccia alla volta. Dannazione quanto tempo è passato da allora...Perché l'ho fatto? Non lo ricordo più, era chiaro che Iwa avrebbe perso, che le fazioni si sarebbero gettate sulle spoglie degli sconfitti e noi non volevamo essere tra quelli....Allora era tutto più semplice, bianco o nero, o eri dentro o fuori...Amico o nemico...Ci hanno ingannato per bene ah ah...ci hanno ingannato per bene...
    Era andata proprio così, ancora lo ricordava, lui nel pieno della sua forma fisica, il corpo tonico, i muscoli tesi e gonfi pieni di forza, si sentiva immortale a quel tempo. Avevano preso Reihou da soli, cinque shinobi per mostrare la loro forza al mondo, per far capire che erano dalla loro parte e poi cosa era successo? Avevano sputato in faccia alla loro "conquista" avevano definito il massacro "bestiale" e con la sconfitta della città era stato istituito un tribunale di guerra dove loro erano stati chiamati a rispondere per mantere la faccia davanti ad un'azione che era chiamata inumana. Non avevano ricevuto nessun via libera dalle grandi nazioni avevano detto, non erano stati autorizzati a quello, avevano detto, dovevano soltanto rimanere ad aspettare il resto dell'esercito. Akimiro non voleva aspettare, non gli aveva mai spiegato perché, gli altri sapevano lo aveva sempre sospettato, almeno Isaho doveva saperlo stava sempre attaccato a quello stronzo, almeno fino alla resa di Tosi. Lui non aveva obbiettato, era dalla parte perdente comunque, non gli restava che sperare che quel gesto lo avesse salvato dal suo destino di prigioniero di guerra. Così non era stato.
    Sospirò mentre gli ritornava alla mente quel giorno. Erano a Tosi, fuori dalla città, insieme a molti altri shinobi che si erano arresi alla fine della guerra. Erano stati messi insieme a coloro che avevano combattuto per la difesa delle loro case e le loro azioni non erano state tenute segrete. Lì legati fuori dalle mura e ingonocchiati davanti ai ninja vincitori, guardati con disprezzo da loro, con odio da quelli con cui erano stati accomunati, non si sarebbero più potuti togliere quella macchia che li avrebbe visti per sempre dei traditori da entrambe le parti.
    Un dolore lancinante al petto mentre ripensava a quello che era successo. Era una esecuzione, lo sapevano tutti, era la fine della loro vita lì davanti ma Akimiro l'aveva pensata diversamente. Non sapeva come ci era riuscito, non che avesse mai avuto modo di chiederglielo dopo quel giorno, quello che sapeva era che aveva scatenato quella...cosa e un attimo dopo si era ritrovato riverso a terra sotterrato da altri cadaveri, la gamba completamente carbonizzata fino al ginocchio, il resto del corpo cosparso di ustioni. Akimiro era in piedi in mezzo ai cadaveri, il ghigno malvagio mentre Ishao stava al suo fianco con quella puttana, in un bagliore rosso erano spariti tutti e tre, non dopo aver cercato tra i cadaveri coloro che erano sopravvissuti e averli uccisi uno dopo l'altro. Quando erano arrivati a lui, aveva chiesto aiuto, lo aveva afferrato per il kimono ma la lama d'acciaio della katana di quel fottuto finocchio si era frapposta tra loro. Ancora si ricordava le parole di quel bastardo Hai perso la gamba, non mi serve più a nulla uno Yotsuki che non può correre... Lo avevano lasciato lì, forse non lo avevano ucciso in nome dei vecchi tempi, forse per altro, non lo sapeva. Si era trascinato fuori dai cadaveri ed aveva cercato di fuggire, poco lontano a dire la verità. Lo avevano ripreso subito e aveva passato i successivi dieci anni in un carcere di massima sicurezza. Quando alla fine lo avevano liberato ciò che era uscito non era che un fantasma del vecchio Otojiro, il Titano del Tuono era morto e ora al suo posto non c'era altro che uno storpio.
    Gli avevano dato una sacca con i suoi averi e lo avevano buttato fuori. Di colpo si era ritrovato da solo in un mondo che non conosceva più. Era passato così tanto tempo, Kumo era rinata dicevano, un samurai l'aveva resa di nuovo quello che era ma quando si presentò alle loro porte lui per loro non era più un ninja, era un civile, un marchiato. Gli avevano detto che poteva prendere una qualsiasi attività bastava che non esercitasse di nuovo le sue arti ninja. Ci aveva provato, a vivere come una persona normale ma non ci era riuscito. Alla fine era scappato, scappato nel luogo dove tutto era andato in malora e, ironicamente, l'unico dove potesse essere ancora considerato utile. Il suo corpo non era più quello di un tempo, il suo passato era stato marchiato e quello che avvenne nei dieci anni successivi non fece altro che affondare ancora di più ciò che era, cambiandolo tra un uomicidio e una razzia, da un furto e un saccheggio, fino a trasformarlo in quello che era stato oggi.
    Non aveva più pensato ad allora a quel giorno dove aveva perso ciò che era stato, che lo aveva trasformato nel reietto che era oggi, non ci aveva più pensato fino a quel giorno. Quando quel ragazzo si era presentato a lui in cerca di vendetta.
    Rise leggermente, sputando sangue di nuovo e facendo bollicine nella pozza rossa. Ormai sentiva la vita allentare la persa sul suo corpo, un dito alla volta. Mi dispiace ragazzo avrebbe voluto dire, avrebbe voluto urlare il suo dolore per i suoi errori del passato, errori che lo avevano condannato per sempre. Non avrei mai voluto farti questo...stavamo perdendo....dovevo fare qualcosa non potevo arrendermi...e ho sbagliato...come sempre ahah...Il mio errore ha reso qualcun altro come me.. pensò con tristezza. Dopo venti anni sentiva di nuovo il peso delle proprie colpe sul petto, il dolore di una vita precipitata per un'unica azione per una guerra dove si era trovato dalla parte sbagliata. Quel peso, quelle colpe, se le era portate dietro ogni giorno, aveva provato a scacciarle con l'alcol ma non ci era riuscito, aveva provato a dimenticare il ricordo di ciò che era stato con azioni peggiori ma non ci era riuscito. Non appena sentì l'ultimo respiro uscire dal suo corpo però, sentì qualcosa che avrebbe giurato non sarebbe più stata parte dell sua vita: un senso di pace interiore. Era morto ormai, non importava più cosa aveva fatto, era morto. L'ultimo pensiero mentre una lacrima solcava la sua guancia prima di sparire nella pozza di sangue rosso fu che almeno era morto combattendo, come aveva sempre voluto.
    E' venuto a prendermi, il prezzo per le mie colpe è stato pagato...il Titano del Tuono ha solcato la terra per un'ultima volta...è stato bello...
    I suoi occhi si fecero vitrei e la vita lo abbandonò. Un refolo di vento solcò il tetto, spazzandolo dalla polvere e agitandogli i pochi capelli rimastigli, come ad accarezzargli il volto. Il cadavere di Otojiro giacque là, sul quel tetto abbandonato in una città ormai in rovina. Vittime della guerra entrambi, spezzati e dimenticati dagli dei e dagli uomini.






    Edited by Supaku - 15/9/2017, 13:16
     
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    21. L'Incidente



    Inspirò a fondo. Nell'aria sentiva il particolare odore di disinfettante ed alcol che caratterizzavano le stanze del Covo. Nonostante i laboratori si trovassero un piano sotto il suo, le pulizie venivano svolte in modo maniacale ad ogni livello, anche quelli dove risiedevano soltanto gli alloggi, principalmente perché sia i ninja che gli scienziati e i chirughi, dormivano sullo stesso piano. Sbatté l'unica palpebra che poteva ancora permettersi di aprire liberamente, la sua vista era sfocata. Mi sa che ho dormito troppo.. pensò cercando di sollevarsi a sedere. Si accorse però che le cose non erano proprio come aveva pensato sarebbero dovute andare. Non riusciva a muoversi. Qualcosa sembrava fermarlo sul posto, era forse un nastro sul petto? Cuoio? Sì sembrava cuoio. Nonostante fosse semi immobilizzato non scattò nessun senso di panico in lui, e si limitò ad osservare la cosa con silenzioso interesse, quasi come un bambino che nota per la prima volta una formica camminargli sulla mano. Aprì l'occhio destro, sopra di lui stava una grossa lampada da operazione, emetteva una soffusa luce bianca, leggera, di quelle che se le guardavi dritte non ti provocavano un eccessivo fastidio. Una sala operatoria pensò silenziosamente. Sì era davvero in una sala operatoria che si trovava. Intorno a lui però non c'erano facce coperte da bende verdi sul volto, munite di occhialini di plastica per non sporcarsi di sangue. Non sembrava esserci nessuno. Inspirò a fondo ancora una volta. Solo ora si accorse che, infilato nella sua narice destra, c'era un lungo tubicino di gomma. Cercò di scuotere la testa, per farlo uscire, ma il movimento che sentì del tubo dentro al naso, gli diceva che era molto più in profondità di quanto non avesse creduto.
    Provò a parlare, ma solo un gemito indistinto gli uscì dalle labbra secche e screpolate. Aveva...sete, si aveva sete. Si sentiva come se tutto il suo corpo fosse dieci volte più pesante del solito, un lieve pulsare alle tempie accompagnava ogni movimento, mentre i secondi venivano scanditi dal *bip* ritmico che emetteva una macchinetta poco lontana dalla sua testa.
    Lentamente che riprendeva conoscenza e consapevolezza di come stesse il suo corpo, la sua mente pure tornava a svegliarsi, riportandogli davanti agli occhi i ricordi di qualche settimana prima.

    Sei un idiota! Urlò Hinode mentre entrava nella sua stanza sbattendo la porta con violenza. Kohaku si trovava seduto sul suo letto, il torace fasciato dai pettorali allenati fino all'inguine. Altre parti del corpo erano fasciate, lievi macchioline rosse rivelavano come le ferite sotto le bende ancora non fossero del tutto guarite. I medici avevano fatto miracoli grazie ai Jutsu curativi e alla loro inestimabile riserva di strumenti chirurgici all'avanguardia. Fare esperimenti sulle persone avevano portato la medicina in quel posto molto avanti, anche se a prezzi molto elevati. Se non fosse tornato là e avesse provato a rivolgersi ad un ospedale nelle terre dei regolari, sarebbe molto probabilmente morto. Prese un profondo respiro.
    Perché? Ti rendi conto che eri quasi morto?? Perchè per tutti i demoni dell'abisso, perchè? Urlava la ragazza dai lunghi capelli biondi mentre gli si avvicinava un passo dopo l'altro, gli occhi azzurri rilucevano di rabbia o forse quelle erano lacrime? Kohaku aprì la bocca Mi.. la frase venne interrotta da uno schiocco sonoro che echeggiò per la stanza vuota. La sua testa tornò dritta a fissare la ragazza mentre sulla sua guancia destra affiorava l'impronta della mano delicata della kunoichi. Sati zitto! Non voglio sentire una parola da te! Un altro schiaffo volò sul suo viso. Kohaku non disse nulla, chiuse gli occhi mentre uno dopo l'altro gli schiaffi gli facevano girare la testa come fosse stato un giunco in mezzo alla tempesta. Avanti e indietro, avanti e indietro.
    Non seppe quanti gliene aveva tirati, alla fine però si fermò. Sbatté la palpebra cercando di riportare di nuovo la vista a fuoco, dei se quella ragazza picchiava sodo. Cercò di trovarla con lo sguardo ma non la vide più. La testa della kunoichi era affondata nella sua spalla, ciuffì dorati affioravano davanti al suo occhio mentre singhiozzi scuotevano entrambi. Sentì i punti sul proprio fianco tirare selvaggiamente, ogni respiro una stilettata. Non disse nulla, non voleva allonatarla. Sollevò la mano sinistra appoggiandola sui capelli della ragazza, cercando di calmarla. La porta si aprì, lasciando entrare una infermiera venuta a controllare i suoi valori. La porta si chiuse, lasciandoli di nuovo soli.
    All'inizio avevano cercato di tenere segreto al Covo la loro relazione, non aveva funzionato. Jirama e Kamai avevano intuito subito tutto e alla prima volta che Kohaku aveva cercato di uscire fuori dal Covo senza autorizzazione gli avevano semplicemente mostrato la foto di Hinode con un timbro rosso in alto a sinistra che recava un semplice kanji lo "Shi" che rappresentava la morte. A quanto aveva saputo era successo la stessa cosa ad Hinode, avevano una foto di entrambi con quel sigillo. I membri del Covo non potevano uccidersi a vicenda, ma se si riceveva l'autorizzazione dall'alto, quel kanji Shi, rendeva chi lo aveva impresso bersaglio del resto dei membri se necessario. Una esecuzione per gli insubordinati. Le foto erano state distrutte, se qualcuno del Covo le avesse trovate avrebbero provato ad uccidergli, ma questo significava che in qualsiasi momento in cui uno non si sarebbe comportato bene, l'altro sarebbe potuto morire. Kohaku odiava tutto ciò ma significava anche che sapevano quanto uno importasse all'altra e questo gli aveva permesso di liberarsi della segretezza ormai divenuta inutile.
    Perché non mi hai detto nulla? disse la ragazza stavolta sollevandosi e asciugandosi le lacrime che aveva sul volto. Kohaku aveva imparato a conoscerla in quei mesi. Nonostante fosse una donna forte, determinata e molto potente come kunoichi, era anche molto più fragile di quanto non avesse pensato. Gli aveva raccontato la sua storia, beh almeno parte di essa, e non stentava a credere che per lei alcuni momenti dovevano esser stati molti più difficili di quanto non avesse dato a vedere.
    Era una cosa che dovevo fare da solo. Prese un altro sospiro, dei se erano dolorosi quei punti.
    Ma potevo aiutarti, sei quasi morto.
    Lo so, ma non era...dovevo essere io...
    Un attimo di silenzio, si fissarono l'una nell'occhio dell'altro. Distolse lo sguardo, fissando verso il muro di cemento tinteggiato di bianco. Dovevo essere io...non capisci, dovevo farlo...dovevo ucciderlo...Aveva ucciso mio padre
    Nonostante stesse ancora guarando la parete, poteva sapere benissimo la faccia che Hinode aveva assunto quel momento, la preoccupazione agli angoli degli occhi, la piccola ruga che si formava in mezzo alle sopracciglia quando era preoccupata per lui. Amava ogni cosa di quel viso ma non poteva sopportare di vederlo soffrire, gli faceva troppo male.
    Biondo ti ucciderà questa tua vendetta. Sì, abbiamo affrontato cose ben peggiori ma questi...questi sono pericolosi, ho visto i loro file, io...
    Il Covo ha dei file di loro?? La frase uscì come una frustata, lo sguardo di nuovo fissato sulla ragazza.
    Sì, ma..
    E tu non mi hai detto nulla???
    Silenzio. Stavolta fu lei a distogliere lo sguardo. Kohaku non sapeva cosa dire, si sentiva tradito, ma soltanto guardandola non riusciva ad odiarla. No, quello era un sentimento che non poteva provare per lei. Non sapeva a cosa fosse dovuto, era semplicemente impossibile per lui arrabbiarsi con lei. Prese un profondo respiro, sbuffò fuori tutta l'aria che aveva dentro, era di nuovo calmo. Perché?
    Hanno prestato servizio per una sezione del Covo, dieci anni fa, erano mercenari. I file risalgono ad allora, ma già allora erano molto più potenti di quanto non siamo noi adesso. Il Covo non li tocca, né ha detto nulla quando se ne sono andati, capisci cosa vuol dire?
    Sì, capiva benissimo. Il Covo non era un posto per ninja alle prime armi, reclutavano solo Shinobi dalle capacità eccezionali, esperimenti venivano condotti nella massima segretezza, ogni ninja scelto attentamente dopo la prova del fuoco di fargli uccidere un membro ormai ritenuto "corrotto" non più affidabile. Proprio come era successo a lui. La caratteristica che legava ogni ninja al servizio del Covo era di essere passato, in un modo o nell'altro, sotto i ferri della Mano. Quell'uomo sembrava un misero scienziatucolo da quattro soldi ma era molto di più, poteva intuirlo ma non vederlo. Ad ogni modo i vertici del dipartimento shinobi erano tutti ninja collocati nelle alte sfere della organizzazione, shinobi di non ininfluenti capacità, al punto tale da incutere timore persino in Kohaku e Hinode da cui non potevano scappare. Se shinobi del genere non avevano battuto ciglio quando i cinque se ne erano voluti andare, voleva dire che non avevano potuto fare nulla per impedirglielo.
    No, non cinque, solo quattro. Otojiro mi ha detto che loro lo hanno abbandonato...
    Non puoi sperare di vincerli...
    Posso provare...devo
    Morirai come l'idiota che si è fatto peforare la milza che ho davanti a me. Non si può essere così fortunati due volte, lo sai vero?
    Lo so, ma devo...ti ho spiegato perché...Se questo significa morire provandoci allora lo farò.
    Se morirai... non concluse quella frase, avrebbe fatto troppo male ad entrambi e Kohaku era fin troppo intellingente per capire cosa voleva dirgli. Almeno lascia che ti aiuti Scosse la testa, ciuffi di capelli neri si agitarono sulla sua fronte.
    Lo sai che non posso rischiare, non posso combattere sapendo che ti potrebbero fare del male.
    Hinode si passò una mano intorno all'orecchio, sistemando una ciocca di capelli dorati.
    Non farmi sentire così...impotente, lo sai che lo odio. Una lacrima affiorò e scivolò sulla sua guancia. Lui la fermò con il dito bendato e le agiugò il viso. Non posso rischiare di perderti...tu sei..
    Un rumore, un sordo gracidare mentre la stanza da bianca diventava improvvisamente rossa. Una sirena echeggiò nel corridoio. Guardì fuori dalla porta aperta, uomini e donne in camice urlavano scappando verso i bunker costruiti per l'occasione.
    Che succede? Urlò Hinode affacciandosi sul corridoio. Un uomo volò davanti a lei come un missile umano, schiatandosi contro un carrello pieno di siringe e cadendo a terra in una pozza di sangue. Kohaku strabuzzò gli occhi, gemette di dolore, cercando di muoversi. Dove diamine era il suo equipaggiamento? Hinode lo guardò, i suoi bellissimi occhi azzurri ancora rossi dalle lacrime, prima di girarsi e correre nella direzione da cui era venuto l'uomo. No! Urlò Kohaku sollevano la mano destra mentre con rabbia strappava la siringa dal braccio e scendeva dal letto.
    Ogni cosa intorno a lui cominciò a ruotare selvaggiamente, appoggiò una mano alla parete. Non avrebbe lasciato che la uccidessero. Non sarebbe successo di nuovo.
    Il terreno tremò leggermente, piccoli pezzi di intonaco cadevano sopra la sua testa. Per tutti i venti di questo fottuto mondo, non vi perdonerò, dei infami, se lei morirà! Urlò mentre si strappava le bende al volto e stringeva i denti imponendosi a camminare avanti ancora una volta. Un passo dopo l'altro, un movimento dopo l'altro, uscì nel corriodio. La luce rossa dell'allarme continuava a lampeggiare, dette solo un rapido sguardo al carrello rovesciato e all'uomo morto. Notò però il corpo aperto quasi per metà, un taglio sul petto che doveva averlo scagliato lontano. Il pavimento tremò di nuovo e Kohaku strinse i denti imponendosi di andare avanti. Le stanze e i corridoi erano vuoti ma lui non si fermò. Sapeva da dove venivano i rumori, dalla sala più grande che c'era, situata proprio sotto l'ingresso del Covo a neanche pochi passi dalla sua stanza. Appena entrò la vide, la enorme breccia scavata nel soffitto della sala d'ingresso, il buco che aveva portato ad aprire ogni cosa. C'era del lieve fumo nell'aria ma ogni cosa sembrava acquietata. Corpi di dottori e pazienti erano riversi per terra. Kohaku riconobbe i copri di alcuni shinobi che aveva visto venire curati dagli scienziati del covo, due principalmente, gli altri erano tutti dottori o infermiere.
    In mezzo alla grossa stanza c'era una figura, teneva sollevato davanti a lui, per il collo uno scienziato. L'uomo era morto, si vedeva da come le braccia penzolavano ai lati del corpo, inermi. L'uomo estrasse qualcosa dal petto del dottore. Era una lama, ma usciva direttamente dal suo palmo.
    Tu non sai nulla eh? Eheh... Quella voce, delicata eppure crudele. Poteva riconoscerla tra mille. Isao bisbigliò tra i denti serrati. Una mano si poggiò sulla sua spalla, si voltò per vedere Hinode fissarlo, le labbra una linea sottile, non l'aveva mai vista così seria. Kohaku venne spinto leggermente indietro, al fianco della ragazza c'erano i due shinobi incappucciati che ben conosceva, Jirama e Kamai, era andata a chiamare rinforzi? Si appoggiò alla parete di cemento, la mano che teneva il fianco fasciato, sentiva che alcuni punti erano saltati ma non gli importava. Respirò affannosamente, dei se si sentiva debole.
    Allora! Chi devo uccidere per sapere chi è di voi il bastardo che ha ucciso il mio loncandiere?? Urlò Isao mentre scagliava di lato il cadavere del dottore. Non aveva perso un braccio? Arima glielo aveva tagliato, che diamine...deve avere trovato un modo per prenderne un altro...quella lama che era uscita fuori...che sia una specie di protesi?
    Figli di puttana rispondete!!! Urlò mentre menava un singolo fendente con la katana uscita in un lampo dal fodero e scagliando un colpo di chakra compresso. Jirama rispose con la stessa mossa e nell'aria echeggiò il tuono sordo dei due jutsu che si scontravano, spostando l'aria intorno a loro.
    Questo è un territorio che non ti appartiene, Isao L'Omicida...Vattene e faremo finta che sia stato soltanto un incidente.
    Un incidente?? UN INCIDENTE?? Brutti pezzi di merda bastardi, uccidete uno dei miei e pensate che me ne vada dopo aver ucciso qualche moscerino?? No! Sollevò la katana che riluceva sotto le luci intermittenti dell'allarme, brillava rossa del colore e del sangue dei dottori uccisi. Chiamatelo pure un incidente, perché appena avrò finito con voi, questo incidente sarà il più sanguinoso della storia!






    Edited by Supaku - 15/9/2017, 13:17
     
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    22. L'occhio che non vede



    Il rumore di passi sulla pietra, calcinacci che cadevano al suolo dalle pareti, intonaco crepato in più punti mentre era spalle al muro, un bagno di sudore che gli cospargeva la fronte e le spalle nude semifasciate. Tre sagome stavano davanti a lui, no in realtà erano di poco decentrate, l'unica che stava esattamente davanti a lui era una ragazza dai biondi capelli, le altre due, come era naturale che fosse, stavano davanti all'ingresso dei laboratori. Non volevano permettere ad Isao di spargere fare più danni di quanti non ne avesse già fatti.
    Non ha senso, Otojiro ha detto che lo avevano abbandonato...diamine sono troppo debole per combatterlo, non ora dei balordi... La mano destra, quella libera e non serrata sul fianco bendato dove piano piano si stava allargando una macchia rossastra, era serrata sulla parete, le dita bendate che raspavano sull'intonaco bianco.
    Non dovette fare nulla però. Kamai e Jirama erano già entrati in azione insieme ad Hinode. Fu solo un movimento rapido, un fruscio di vesti mentre i loro impermeabili neri con cappuccio venivano lanciati per aria accompagnati dalle maschere di porcellana che furono scagliate come proiettili contro il volto dell'Uchiha che, senza il minimo sforzo, le deviò pigramente con il piatto della lama. Non li aveva mai visti senza le maschere e il loro vero aspetto lo lasciò lievemente sorpreso. Kamai era calvo, il corpo cosparso di muscoli nerboruti e il torso nudo a rivelare altre quattro braccia spuntargli dal torace. Conosceva quella mutazione genetica, l'aveva già vista, quello che però gli fece strano fu la presenza di un'altra testa proprio tra le scapole del ninja, sembrava addormentata. Non ebbe il tempo di spostarsi per osservare Jirama che subito i tre mukenin scattarono contro Isao.
    Furono movimenti rapidi, eleganti, dettati da mille battaglie, dall'esperienza di aver già combattuto insieme e da una sincronia che Kohaku aveva avuto solo con Arima nei loro tempi d'oro.
    Kamai arrivò in corpo a corpo con Isao, due lame erano spuntate da un rotolo subit aveva gettato via e si erano scontrate contro la katana dell'altro. Jirama apparve alle spalle dell'Uchiha impegnato a tenere l'offensiva, la katana sollevata a colpirlo mentre Hinode saltava a mezz'aria, kunai che le volavano dalle mani come missili guidati ricoperti di un'aura azzurrognola. Isao sorrise, spostò l'impugnatura sulla spada, scartò di lato ad una velocità impressionante, calciò via Kamai intento a menare il fendente, scivolò di lato ai Kunai che si conficcarono nel suolo provocando piccoli onde d'urto. Shuriken ronzarono nell'aria, lanciati proprio da Kamai con altre due mani, gli occhi cremisi dell'Uchiha fiammeggiarono nell'oscuità della notte, permettendogli di deviarli tutti quanti con semplici movimenti del corpo, ma l'attacco non era finito che il mukenin con sei braccia ritirava le altre due serrate intorno a dai fili metallici che fecero tornare indietro le stellette di metallo contro la schiena dell'Uchiha mentre si scagliava contro di lui le lame sollevate in altre due mani.
    Isao sorrise di nuovo, con un gesto fluido conficcò la mana nel suolo e ci saltò sopra, dandosi uno slancio atletico e uscendo fuori dalla trappola dell'avversario per atterrare qualche metro più in là in una giravolta elegante.
    Se non fossi incazzato avrei giocato ancora con voi, piccoli gattini, ma non sono di buon umore oggi Le mani partirono in una lunga sequenza di sigilli per poi sputare un'enorme fiammata. Jirama urlò qualcosa, Hinode rispose di rimando, entrambi scattarono davanti a Kamai impegnati in una serie di sigilli per poi schiantare entrambe le mani al suolo. Davanti ad essi si sollevò una muraglia di roccia che quasi toccò l'alto soffitto mentre subito dopo veniva ricoperta da uno spesso strato gommoso e giallo. Le fiamme si schiantarono contro il muro ricoperto di gomma, la roccia crepò in più punti ma la gomma gli permise di reggere, lo schianto sollevò detriti e roccia ovunque provocando una lieve onda d'urto e scompigliando i capelli di Kohaku che si era trovato, fortunatamente dietro la protezione. Nell'aria si sentiva il calore della vampata di Katon, le pareti bianche ora erano tinte di rosso e altri detriti cadevano dal soffitto in piccoli sassolini. Presto crollerà tutto
    Kamai iniziò a borbottare con i due compagni. Togliete il muro, appena lo vediamo di nuovo io scatto di lato, Jirama tu tienilo sulla destra, Hinode formazione quran..
    Non fece in tempo a finire la frase che uno spruzzo di sangue gli uscì dalle labbra. Una delle sue sei mani si serrò intorno alla katana che gli spuntava dal petto. Isao era appena spuntato fuori dalla parete di roccia, il corpo che usciva ancora per metà da essa, la katana protesa in avanti e avvolta da piccoli fulmini azzurri che spuntava dal petto del mukenin. Isao finì di uscire completamente dalla parete di roccia e gomma, un ampio sorriso stampato sul volto. Jirama scattò di lato, cercò di colpirlo con la sua katana ma venne colpito in pieno petto da un calcio dell'Uchiha. Sparisci! Urlò il mukenin solo per cancellare subito il suo sguardo pieno di soddisfazione con uno crucciato. Il suo piede era conficcato nel petto i Jirama in uno spruzzo d'acqua. Sembrava essersi immobilizzato là dentro. Isao provò a far uscire dalla schiena di Kamai la lama ma con essa un altro corpo uscì dalla schiena del mukenin, animato dalla testa che prima sembrava addormentato. Per Kohaku fu come un incubo. Dalla schiena del ninja uscirono altre sei braccia e un intero busto mentre le nuove braccia, rivolte nella direzione opposta, si serravano intorno al mukenin e quella copia di Kamai e Jirama gridavano ad Hinode.
    La ragazza aveva già finito la serie di sigilli. Un fascio di luce avvolse ogni cosa, Kohaku quasi distolse lo sguardo quando una nuvola di fulmini elettrici si scagliò in avanti, travolgendo i tre ninja ed esplodendo in una conflagrazione di scintille azzurre. Isao, Kamai, il suo clone e Jirama comparvero riversi a terra. È finita? Pensò il bendato mentre osservava i tre corpi immobili. Hinode estrasse un kunai avvolto stavolta da fulmini azzurri anch'esso e cominciò ad avvicinarsi guardigna ai tre. Del fumo si sollevava dai corpi ma più la bionda si approssimava ad essi più un senso di panico e disagio cresceva nel petto del Kyofu. Cosa era che non tornava in quello scenario, cosa c'era?? Preso dal panico liberò lo Sharingan in uno scatto fulmineo, affidandosi alla vista migliorata del Doujutsu, era stanco, sfinito ma c'era in gioco la vita di Hinode.
    No, non lo è affatto! Cazzo! La vista migliorata gli fece subito intuire cosa non andava. Se dai corpi si levava del fumo, era vero, ma non da quello di Isao, oltretutto sembrava che il Chakra della bionda fosse disturbato, era riuscito a farla cadere in una illusione? Merda!
    Non appena Hinode fu a meno di tre metri dai corpi accadde tutto troppo velocemente. Il corpo di Isao si dissolse in una nuvola di fumo, rivelando il vero Uchiha apparire alle spalle della bionda in una spirale nell'aria, la katana protesa rilucente di nuovo di fasci azzurrini.
    Il colpo affondò nella carne bagnando di rosso il pavimento di cemento. Kohaku sputò sangue in un fiotto che bagnò il volto perfetto dell'Omicida. In un battito di ciglia era apparso alle spalle di Hinode, il Sigillo dell'Hiraishin che le aveva impresso sulla schiena tornò utile. La lama era partita ma lui aveva sollevato la mano destra provando a deviarla e perdendo tre dita nel tentativo mentre quella si conficcava tra spalla e petto, trapassandolo come burro e conficcandosi nella schiena della bionda all'altezza del polmone destro. Sentì la ragazza gemere dietro di lui, non era riuscito a salvarla? Un profondo dolore e senso di panico lo invase ma tutto fu travolto immediatamente dalla rabbia mentre fissava il suo occhio rosso in quelli del suo avversario.
    E tu? Sembrava sorpreso, effettivamente era ferito e lo aveva bellamente ignorato durante il combattimento. Quella rabbia negli occhi Le sopracciglia di Isao si aggrottarono, stava pensando, aveva già visto quella rabbia una volta. Non poté pensare oltre che Kohaku scagliò la sua illusione più potente contro di lui, facendogli comparire alle spalle un suo clone immaginario, in procinto di trapassargli il cuore da parte a parte. Gli occhi cremisi di Isao dilatarono le loro pupille, forse ancora non riusciva a realizzare che fosse una illusione, preso alla sprovvista come era stato. Forse.
    Subito però tutto tornò a fuoco e la lama venne estratta con un gesto secco dal corpo di entrambi. Kohaku cadde a terra, seguito da Hinode che sembrava inerme. Dei, vi prego, fate che non sia morta...cazzo, cazzo!
    Bella mossa, peccato che non ci siano amici ad approfittare del mio momento di debolezza, ahah! Sghignazzò Isao muovendo la katana verso i corpi riversi dei ninja dietro di lui. Kohaku sentiva la propria vista appannarsi, la perdita di sangue dovuta al riaprirsi della ferita sul fianco lo aveva portato rapidamente allo stremo.
    Bene, ora finiamovi, così pareggermo i conti. disse mentre sollevava la lama avvolta di fulmini sopra la sua testa.
    ISAO! Un urlo scoppiò nell'aria alle sue spalle. Un uomo con corti capelli grigi e una folta barba dello stesso colore era apparso sull'uscio. L'Omicida si voltò, il sorriso era scomparso dalle sue labbra. Eccoti finalmente! Non ti è bastato aver ucciso il mio compagno eh? Ora vieni anche a togliermi il divertimento?
    Di cosa stava parlando? Non era venuto per Otojiro? Kohaku cadde di fianco, sapeva che stava per svenire le forze gli vennero meno mentre vedeva i due uomini fronteggiarsi uno davanti all'altro, l'aria pervasa da un'aura che sembrava capace di spazzare via ogni cosa sulla loro strada. I suoi occhi si chiuse non appena i due si scagliarono uno contro l'altro. Fu allora che il terreno cominciò a tremare.





    Edited by Supaku - 15/9/2017, 13:17
     
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    23. Perdere sé stessi



    È possibile perdere la propria identità? Allontanarsi così tanto da ciò che si è da non riuscire più a riconoscersi allo specchio? Consumare se stessi, alla disperata ricerca nell'ottenere qualcosa che si crede volere disperatamente, per poi accorgersi, una volta ottenutolo, di non ricordare più il motivo per cui lo desiderava così tanto?
    A volte l'uomo si perde, non trova più qualcuno dall'altra parte dello specchio e si dispera. Da questa disperazione origina la ricerca in sé stessi, la ricerca di una propria identità senza sapere da dove iniziare. Molti pensano che basti avere, possedere cose, e lasciano che siano quelle a definirli, ma presto si accorgono che una sola cosa non basta e ne ammassano sempre di più, sperando che la quantità porti con sé anche la qualità. Altri, pochi, la cercano altrove, in cose più volatili e meno intuitive, in concetti ed idee in modi di vivere. Questi non smetteranno mai di cercare perché inafferrabili sono quei concetti dietro a cui si affannano. Altri ancora non la cercano, semplicemente rimangono dove sono, come sono, lasciando che siano gli altri a dare loro quella idendità che tanto cercano, nel bene o nel male, e provano a conviverci. Molti non smettono mai di cercare.
    Una voce lontana. Un tramonto mai finito, una roccia sospesa nel cielo. Un uomo seduto a rimirare l'orizzonte tinto di rosso e arancio. L'odore di muschio e pino mentre una pioggia leggera cade lontano. Il volto di suo padre.
    Sbatté le palpebre di nuovo, era stanco, sfinito. Ogni cosa gli sembrava appannata, tinta di un colore azzurrino in molti punti. Non si era neanche accorto di aver aperto l'occhio sinistro. Non aveva la forza per chiuderlo. Cosa era successo? Hinode stava bene? Era viva? Era morta? Sembrava che qualcuno avesse scavato un cratere nel suo petto. Il dolore, quella sensazione di precipitare sempre di più accompagnata dalla certezza che non gli importava veramente, di cadere. A volte era bello, staccarsi da ogni cosa, fingere che non lo riguardasse, perché spesso era meglio fuggire da ogni sentimento piuttosto che correre il rischio di provarne qualcuno, di ferirsi. Altre immagini affiorarono nella sua testa, sua madre, i suoi fratelli, Reiko, una mano protesa, la faccia di Arima che esultava davanti al fuoco. Lasciatemi in pace...lasciatemi solo
    Avrebbe voluto uscire da quel corpo, liberare il proprio spirito da ogni legame con la carne, essere libero e intoccabile in quel mondo che non sembrava essere fatto da altro che spigoli acuminati pronti a tagliarlo. Magari una volta fuori, le preoccupazioni, i dolori, i ricordi angoscianti dei miei errori mi lasceranno finalmente in pace...
    Sapeva che era tutta una menzogna, che scappare non sarebbe servito a nulla. Quei ricordi, quei dolori, quelle preoccupazioni, non erano fisiche. Non erano persone che potevi mettere a tacere scappando nella stanza accanto. Venivano con te, ovunque tu andassi, ti seguivano, come attirate da un potente magnete. Erano loro che lo rendevano ciò che era. È il dolore a plasmarci, a cambiare noi stessi, spingendoci a non fare qualcosa e a fare altro al suo posto. "Ti ricorderai sempre ogni caduta, ogni sbucciatura, ogni ferita...ti ricorderai sempre ogni volta che le cose sono andate male...e ti dimenticherai facilmente quando invece le cose sono andate bene...è così che funzioniamo" Le parole di Reiko, pronunciate anni prima, nella sua piccola stanzetta umida, ora echeggiavano nella sua testa così nitide quasi fosse stata lì, davanti a lui.
    Cercò di alzarsi di nuovo. Sentiva quel dolore, quel dolore che non era fisico, ma spirituale, che lacerava il suo petto come un artiglio invisibile, facendogli sanguiare l'anima in mille punti. Sentiva il dolore e cercava, stupidamente, di poter fare qualcosa per lenirlo muovendosi. Non lo avrebbe salvato muoversi, scappare. Lo avrebbe salvato soltanto accettarlo.
    Cadde di nuovo sul materasso, sfinito. Aprì di nuovo gli occhi, tutto girava intorno a lui. Lo avevano forse drogato?
    Si è svegliato...misurate la pressione, valori, ogni cosa... Girò la testa, sentiva il mondo girare, se era drogato che ben venisse altra droga, magari avrebbe potuto affogare con essa il dolore che aveva nel petto.
    Come ha fatto ad liberarsi? Idioti vi avevo detto di legarlo! Volse la testa verso la voce, una figura vestita di verde, mascherina, e occhiali sul volto. Sembrava...alieno, non umano.
    Chi sei? Voleva dire, ma nessun suono uscì dalla sua bocca. La gola era riarsa, aveva bisogno di acqua, tanta acqua. Perché si sentiva così? Che diamine stava succedendo? Il suo corpo sembrava muoversi in mille direzioni mentre la sua mente si dibatteva nella sua testa cercando di uscire da quella prigione che era sé stesso.
    Spiriti. Sollevò una mano appoggiandosela sulla fronte, sentiva il mondo girare. Aprì di nuovo gli occhi. Uomini vestiti in camice si agitavano, ogni cosa sembrava nel panico ma a lui non importava, sentiva soltanto quel dolore, quel lancinante dolore nel petto che cresceva ogni secondo di più.
    AHHHHH Urlò in un sibilo disperato, poi tutto ruotò e improvvisamente fu come se il lettino su cui era non esistesse più.
    Scivolò al suolo, il suo corpo non più un corpo, libero dai legami della carne, riccioli di fumo intorno a lui.
    Porca puttana! Chiamate la Mano, chiamate la Mano!
    Forse stavolta morirò davvero...meglio così..





    Edited by Supaku - 15/9/2017, 13:18
     
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    Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto
    GSrK
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica inizia permettendo all'utilizzatore di creare dei Sigilli magici ed applicarli su qualsiasi cosa. Una volta applicati sul soggetto scelto sarà possibile usare il Jutsu teletrasportandosi in un punto a scelta nel metro quadro dov'è posto il Sigillo. Se applicato su un Ninja il sigillo rimarrà al massimo impresso per due turni incluso quello d'utilizzo. Se impresso su un oggetto invece, il Sigillo vi rimarrà fino alla fine della Quest. Ovviamente una volta usato il teletrasporto, il Sigillo svanirà automaticamente. E' possibile usare il Justu per trasportare altri soggetti insieme all'utilizzatore, semplicemente toccandoli.
    Il Jutsu non necessita di Sigilli.
    Consumo: (+15 per l'impressione del Sigillo)

    Hiraishin no Burēdo - Sigillo del Teletrasporto delle Armi x2
    YlMo
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è un derivato della Hiraishin no Jutsu, che non necessita di Sigilli, tramite la quale si potrà apporre un Sigillo magico caratteristico, di dimensioni variabili a seconda della superficie su cui viene apposto, su un pacco di Armi da Lancio Piccole o Minori o una singola Arma Media o superiore ad utilizzo. Il Sigillo così apposto durerà fino alla fine dell'incontro. Una volta apposto il marchio sarà possibile pagare di nuovo il consumo della tecnica per teletrasportare un qualsiasi numero di Armi marchiate per volta, fino ad un massimo di un metro di distanza dal corpo dell'utilizzatore o sulla persona dello stesso, tipo all'interno del proprio equipaggiamento o in mano, oppure verso un qualsiasi oggetto o persona marchiata a sua volta con l'Hiraishin no Jutsu.
    Necessaria la Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto in Scheda.
    Consumo: (+2 per l'impressione del Sigillo)


    Le Folgori Indomate
    (post apprendimento - Kaminari Shuriken - Shuriken Folgoranti)



    Prese un profondo respiro. Un altro ancora. Era a torso nudo e madido di sudore. Indossava semplici calzoncini neri che arrivavano alle caviglie dove erano legati con bende bianche, dove erano fasciati intorno alle caviglie e in due passaggi sotto la pianta del piede. Il resto del corpo era nudo e parte i Sigilli d'Evocazione sui polsi e le bende che coprivano, come al solito, il braccio destro dalla punta delle dita fino a pettorale e spalla. L'occhio sinistro era saldamente chiuso, senza l'ausilio di bende od altro, ultimamente odiava indossare bende sul viso. Forse, come tutte le cose, era tempo di cambiare abitudini nell'equipaggiamento, ancora però non aveva deciso cosa indossare e in allenamento odiava il pizzicore del sudore sulla pelle fasciata del viso.
    Su mento e guance ormai gli era cresciuta una lunga barba incolta, arrivava quasi a tre dita di lunghezza, nera e ribelle come quella di un pirata. Hinode l'odiava, fortuna voleva che l'ultima volta che l'aveva vista era stato più di un mese prima, sapeva di doversi rasare, ma stava rimandando l'inevitabile, come sempre.
    Si sentiva perfettamente a suo agio in quella grande ed enorme caverna, una delle sale d'allenamento del Covo. Era riuscito ad occuparla per tutta la giornata e per le prossime settimane a venire, molti membri erano in missione e lui era rimasto solo, persino Arima se ne era andato. La Mano non gli aveva detto di cosa si trattasse ma lui era quasi certo si trattasse di qualcosa di grosso. Una riprova della sua teoria era stata la presenza di Ishui e quell'altro ninja nuovo arrivato, Kaede, ad accompagnare l'eremita. Il che era già sentore di qualcosa che bolliva in pentola se mandava il suo Mukenin di Livello B più promettente con altri due shinobi di non poca pericolosità al suo seguito. Scosse le spalle, facendo sciogliere il collo, non importava, non era una sua preoccupazione quella, oggi e quei giorni a venire sarebbero stati tutti per lui, per il suo obiettivo.
    Respirò a pieni polmoni, il suo addestramento non era finito lì, ovviamente. Respirò ancora, stavolta più a fondo, il petto muscoloso che si alzava ed abbassava, gli addominali scolpiti che si muovevano ritmicamente cosparsi di piccole goccioline di sudore. Ancora una volta... Si impose mentre guardava il campo di addestramento davanti a sé. Aveva riempito il posto di numerosi fantocci di legno, ognuno di essi era segnato da innumerevoli ferite ma nessun'arma appariva sopra di essi. Si era allenato duramente negli ultimi tempi per migliorarsi nel lancio di Armi e nel combattimento ravvicinato e quella era la sua routine. Prese un altro respiro. Senti l'energia fluire dentro di té, senti la forza che scorre... Concentrò la propria mente, non aveva bisogno di altro, doveva solo concentrarsi e mantenere il focus.
    Scattò in avanti.
    Le mani sui polsi evocarono due shuriken per lanciarli subito verso il proprio bersaglio. Le stellette di metallo fischiarono nell'aria per conficcarsi con suoni sordi sul legno, due centri perfetti. Rotolò di lato ancora altri due sbuffi di fumo e altri due Shuriken fendettero l'aria, si alzò di scatto, saltando e ruotando il busto a mezz'aria mentre stavolta altri quattro shuriken sfrecciarono dalle sue dita. *Pock*, *pock*, *pock*, *pock*. Il suono ritmico del legno centrato in pieno.
    Atterrò sul pavimento, spazzò la pietra con un piede facendo cadere un fantoccio a terra. Altri due sbuffi di fumo ma stavolta nelle sue mani non c'erano più stelle di metallo ma kunai. Conficcò il primo nel petto di un fantoccio alla sua destra, lo estrasse subito facendo ruotare l'arma tra le dita. Eseguì una serie di fendenti a lato con l'altra mano, un affondo, uno scarto di lato mentre lanciava il primo kunai, afferrato per la punta con indice e medio, alle sue spalle colpendo un altro bersaglio. Saltò di nuovo in aria, scavalcò con una capriola un fantoccio atterrato per affondaare l'ultimo kunai proprio nella fronte dell'ultimo manichino rimasto in piedi.
    Atterrò le ginocchia che si flettevano in armonia mentre il bersaglio oscillava pericolosamente per poi cadere a terra in un clangore di legno fracassato.
    Si rialzò soddisfatto osservando l'opera, tutti i manichini erano a terra. Ogni bersaglio era stato centrato, ogni colpo eseguito alla perfezione, o quasi, poteva notare qualche shuriken andato lievemente fuori dal centro, ma sufficientemente vicino ad esso, non era un esperto del resto aveva cominciato solo da qualche mese.
    Prese un profondo respiro di nuovo. A volte gli riusciva difficile modulare la respirazione quando si impegnava così tanto, non era facile spingere il corpo al massimo senza ricorrere a tecniche come l'Alleggerimento, si sentiva sempre...teso...fino all'inverosimile. Ogni muscolo gli faceva male ma era un dolore piacevole, significava che stava acquisendo nuova forza e questo lo confortava. Aveva passato innumerevoli anni ad impegnarsi nello studio delle Arti Magiche, ormai poteva definirsi un esperto in esse, ciò di cui aveva bisogno adesso era diversificare.
    Lo scontro durante il Torneo delle grandi nazioni gli aveva insegnato molte cose e una di quelle era che, se non poteva essere il più forte nelle Arti Magiche per via delle infauste capacità Innate degli Uchiha o di qualche altro grande Clan, doveva diversificare per essere almeno in grado di fronteggiare il resto con tranquillità e Kyoshiro Tsuuya gli aveva insegnato proprio questo: non era pronto, non era ancora all'altezza di poter tenere testa ad un vero utilizzatore di Taijutsu, forse neanche oggi ne sarebbe stato in grado, ma almeno ci avrebbe potuto provare.
    Si rialzò, un gesto calcolato mentre richiamava a sé tutte le Armi da lancio appena utilizzate e queste tornavano all'interno dei Sigilli da polso.
    Hiraishin no Burēdo - Sigillo del Teletrasporto delle Armi
    YlMo
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è un derivato della Hiraishin no Jutsu, che non necessita di Sigilli, tramite la quale si potrà apporre un Sigillo magico caratteristico, di dimensioni variabili a seconda della superficie su cui viene apposto, su un pacco di Armi da Lancio Piccole o Minori o una singola Arma Media o superiore ad utilizzo. Il Sigillo così apposto durerà fino alla fine dell'incontro. Una volta apposto il marchio sarà possibile pagare di nuovo il consumo della tecnica per teletrasportare un qualsiasi numero di Armi marchiate per volta, fino ad un massimo di un metro di distanza dal corpo dell'utilizzatore o sulla persona dello stesso, tipo all'interno del proprio equipaggiamento o in mano, oppure verso un qualsiasi oggetto o persona marchiata a sua volta con l'Hiraishin no Jutsu.
    Necessaria la Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto in Scheda.
    Consumo: 4

    Quella tecnica, un'evoluzione della Hiraishin no Jutsu, si rivelava incredibilmente comoda in queste situazioni, certo il dispendio di Chakra era notevole soltanto per risparmiarsi il tempo di andarsi a raccattare ogni singola Arma da Lancio. Sospettava di poterne fare un utilizzo molto superiore, ma ancora non l'aveva impiegata a fondo nel combattimento, qualche idea gli era venuta ma era difficile capire se sarebbe andata a buon fine o meno.
    Scosse le spalle, almeno si era risparmiato la fatica.
    Ancora qui? Sollevò la testa fissando la figura incappucciata all'ingresso della stanza.
    Arima non c'è, Hinode pure...non so che altro fare.. Sorrise svogliato.
    La figura rimase immobile, non riusciva a capire chi fosse, a volte era facile confondere Jirama e Kamai, la voce ovattata era difficile da decifrare e spesso si divertivano a cambiarsi di maschera per questioni di "sicurezza", in realtà credeva lo facessero solo per confonderlo.
    Cosa vuoi? Ho prenotato la stanza fino alla prossima settimana...Gradirei essere lasciato in pace...
    Uhmmm, ho visto il tuo addestramento, niente male...Shinobi Kumité, eh? disse il ninja. Non gli rispose, limitandosi a dargli la schiena mentre si andava a riposizionarsi al centro dell'arena.
    Dovresti integrarlo con qualche arte magica e taijutsu, sai? Non sarebbe male fare di meglio...
    Si girò irritato.
    Certo che siamo proprio nell'ora delle ovvietà eh? Disse schernendolo. Posso farlo benissimo ma preferisco non farlo per semplici questioni di risparmio di energie...Combattere in questo modo non mi costa nulla, inserire dentro anche consumi di Chakra significa esaurirmi prima della fine del pomeriggio...
    Non ti facevo così avaro nelle spese...
    Per piacere...in questo mondo se non impari a usare il Chakra solo quando è necessario sei destinato a perire contro il primo shinobi capace...
    L'uomo annuì o almeno così gli era sembrato dal movimento del cappuccio. Hai ragione ma forse è per questo che dovresti implementare il combattimento con qualche Jutsu di basso livello, il dispendio di Chakra sarebbe poco ma il risultato sarebbe comunque molto più pericoloso di qualche semplice shuriken lanciato, dovresti pensarci...
    Ho già parecchi Jutsu di basso livello che mi aiutano in questo.
    Quanti senza sigilli? In queste situazioni i Sigilli possono essere un grosso problema...E qualcosa che implementi lancio di Armi e ninjutsu? Sarebbe ottimale metterli insieme, non trovi?
    L'irritazione stava salendo sempre di più, che diamine voleva quello shinobi da lui? Prima Jirama e Kamai lo avevano sempre lasciato in pace, schernendolo addirittura per tutti i suoi sforzi e ora questo si interessava delle sue combinazioni con le Arti Magiche? Aveva per caso infilato la testa in una delle stanze dove tenevano i prodotti chimici e ne aveva respirato troppo i fumi? Si girò furente, un rapido movimento delle mani sui sigilli da polso prima di lanciare otto shuriken ronzanti dalle proprie mani verso il suo interlocutore. Le armi da lancio si conficcarono perfettamente lungo il perimetro della figura, sulla parete alle sue spalle. Ogni singola stella da lancio conficcata ben oltre la propria profondità con il fumante Chakra del vento che ancora infuriava intorno ad esse. La roccia era stata tagliata come burro e delle stelle da lancio si poteva vedere soltanto l'ultimo triangolino che emergeva fuori di poco.
    Fuuton: Shāpu Shinkū - Affilamento del Vuoto
    G12N
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è una evoluzione della Fuuton: Kaze No Buredo - Lama del Vento ed è orientata unicamente per Shuriken o Kunai. La tecnica è di rapida esecuzione, non necessita di Sigilli e consiste nell'avvolgere una o più armi con una affilata patina di vento uguale a quella della Kaze no Buredo anche se in quantità minore. Se utilizzata su Shuriken, se ne potrà avvolgere fino ad otto, massimo quattro per mano, per poi scagliarli contro i propri bersagli; la patina di vento sarà spessa soltanto un centimetro e ogni Shuriken causerà singolarmente una ferita da taglio di medio-grave entità. Se si utilizza su un Kunai invece, si potrà avvolgere massimo un Kunai per mano, la patina di vento sarà più spessa, aumentando le dimensioni della lama e portandola ad essere uguale a quella di una Wakizashi, arrivando a causare una ferita di grave entità. Ogni Arma così potenziata potrà facilmente abbattere difese di livello C oltre a poter trapassare facilmente qualsiasi materiale. Il Chakra Fuuton rimarrà sull'Arma fino alla fine del Turno.
    Necessaria la Fuuton: Kaze No Buredo - Lama del Vento in Scheda.
    Consumo 8

    Fuuton, giusto....
    Pensi che sia abbastanza?
    Dipende se per te lo è...Mi sembra strano che uno shinobi come te, che si è impegnato così tanto a massimizzare la propria conoscenza nelle Arti Magiche al punto da imparare a manipolare tutti e cinque gli elementi, si sia fermato ad una sola tecnica elementare in questo campo...
    Non ho tempo infinito per imparare tutte le tecniche esistenti...purtroppo devo anche guadagnarmi il pane e quello non cresce sugli alberi...
    In questo momento il tempo lo hai...mi sembra stupido perderlo allenandosi a lanciare shuriken e kunai quando potesti impiegarlo a fare ben altro, tipo apprendere qualche nuova tecnica...
    Non rispose a quella provocazione. Improvvisamente sentì la propria faccia avvampare di rosso e si girò, non seppe dire se era per rabbia o vergogna. Fino a quel momento il suo addestramento gli aveva dato soltanto fiducia, adesso si sentiva come se tutte le sue certezze fossero state messe di nuovo in discussione. Improvvisamente si sentì un ragazzino che era stato colto a portare un ramoscello alla volta al fuoco come se fosse stato il compito più importante del mondo e il padre gli avesse fatto notare che, se avesse voluto fare un lavoro per bene, avrebbe dovuto portarne quanti più ne poteva per viaggio.
    Si sentiva stupido. Odiava quella sensazione. Improvvisamente la rabbia affiorò nella gola ribollendogli dentro, avrebbe voluto urlare a quello shinobi di togliersi dalle palle, di lasciarlo in pace e che non aveva affatto bisogno di aiuto, era perfettamente consapevole di ciò che doveva e poteva fare e che non doveva dargli nessuna lezione. Fortunatamente però, lui non era Arima, pronto all'ira e agli scoppi emotivi che lo contraddistinguevano come il suo elemento preferito. Non era così passionale. La rabbia infatti si spense quasi subito mentre la sua testa investigava sulla fonte di essa. Ciò che realmente c'era sotto quell'ira era in realtà vergogna, vergogna per non averci pensato per primo e per avergli fatto notare qualcosa di così ovvio. Ho sbagliato...già...poco male, tutti sbagliamo, persino i geni...cosa posso fare per riparare all'errore? La risposta arrivò alla sua mente improvvisa, repentina e immediata, doveva fare quello che aveva sempre fatto per tutta la vita e che, molto probabilmente, mai avrebbe smesso di fare: imparare.
    Se c'era qualcosa di cui andava fiero era di non essere realmente così cieco da negare una mano quando qualcuno gliela porgeva e che da ogni errore c'era sempre da imparare. Improvvisamente gli venne da ridere. Mi hanno chiamato in molti modi, ma forse l'epitomo più corretto in questo caso dovrebbe essere l'Eterno Studente...ahah...
    Ricompostosi infatti si girò, trattenendo a stento un po' della rabbia ancora rimastagli, si costrinse a parlare.
    Cosa hai in mente?

    Lo shuriken ronzò nell'aria conficcandosi nel legno. Non ci siamo ancora...
    Dannazione lo vedo da solo, non c'è bisogno di notarlo ogni volta!!! Grugnì il bendato mentre appoggiava la mano sul sigillo da polso evocando un nuovo shuriken. Il bersaglio davanti a lui era stato riempito di ben dieci shuriken e ancora nessun segno della tecnica che gli era stata mostrata su di essi. Forse dovremmo partire da qualcosa di più semplice...ripassare le basi...
    Hai intenzione di prenderti gioco di me, vero? Lo redarguì il moro squadrandolo con l'unico occhio dall'alto in basso. Sono capace di manipolare ben cinque elementi, ho appreso tecniche capaci di piegare lo spazio e inventato tecniche che mi permettono di piegare il tempo...e non riesco a spalmare del semplice Chakra Raiton su un banale Shuriken??? Scherziamo???
    Osservò la stelletta di metallo che teneva tra indice e medio. Il metallo scuro brillò lievemente alla luce del neon sopra la sua testa. Si passò l'arma tra le dita come erano soliti fare i mercati di strada con le monete. La fece danzare da una nocca all'altra prima di farla roteare sull'indice per qualche secondo poi la fermò riafferrandola di nuovo con il pollice e schiacciandola all'interno del palmo.
    Concentrati...non perdere la calma... Il Chakra Raiton era stata l'ultima pietra, l'ultimo elemento padroneggiato e forse quello che gli era riuscito più facile da apprendere dopo Fuuton e Doton. Ancora infatti non si spiegava come mai non era riuscito ad apprenderlo prima del Suiton e del Katon. Anni prima però le cose erano diverse, quando aveva deciso di apprendere il Suiton era stato per via del Trapianto Cellulare sul braccio e della su necessità di sopperire all'elemento che più lo infastidiva, il Katon. Quando invece aveva deciso di apprendere il Katon gli era venuto quasi come un riflesso naturale per via del ritorno di Arima e della necessità di poter condividere con il compagno tutte le tecniche grazie alle loro combinazioni di Sharingan. In questo modo adesso tutti e due erano capaci di condividere gran parte delle loro tecniche e massimizzare il loro potenziale offensivo, oltre che essere facilmente portatori dell'eredità "intellettuale" l'uno dell'altro nel caso di morte, sempre possibile in quelle terre. Beh, in realtà sono più io l'erede che lui...Non ha il fuuton quindi il grosso delle mie Tecniche Segrete gli è precluso...Ishui è quasi più erede di lui...come al solito Arima si rifiuta di farsi addestrare da me...O copiato o niente...la superbia che da lo sharingan a volte è senza limiti, eh? Si chiedeva ancora se Arima un giorno avrebbe imparato a padroneggiare il suo elemento, quel giorno sarebbe stato abbastanza strano per lui. Come aveva detto Arima quando gli aveva mostrato la capacità di manipolare il Fuoco "sembra vedere un uccello che nuota", immaginava che per lui sarebbe stato come vedere un rospo volare. Sorrise di nuovo al pensiero del compagno, sperduto oltreoceano insieme alla nuova recluta affamata di conoscenza che era il Baitei.
    Tornò con la mente all'Arma, era tempo di piegare a sè anche quella tecnica. Chiuse gli occhi, concentrandosi, richiamò dentro di sé il Chakra, la natura elementale del Raiton era, instabile, per mancanza di ulteriori definizioni più precise. Era elettricità allo stato puro, vivace come un bambino lasciato in una stanza piena di giochi, correva ovunque ed era difficile mantenerla ferma. Quando aveva appreso l'elemento la prima volta Hinode gli aveva suggerito di lasciarsi guidare da una emozione forte, come era successo per il Katon, la rabbia era stato il catalizzatore perfetto per quell'elemento. Adesso però ne aveva il completo controllo quindi non aveva più bisogno di richiamarlo sotto le briglie come un tempo. Attinse leggermente al Chakra, mescolandolo sapientemente con quello base, ceercando di richiamarne le proprietà sulla punta del proprio pollice che era appoggiato sull'anello dello shuriken. Il freddo del metallo mentre spingeva lievi quantità di Chakra su di esso. Poteva percepirlo, farsi strada attraverso i suoi centri nervosi, muoversi guizzante sotto l'epidermide mentre lo concentrava sulla punta delle dita, leggero, a poco a poco. Sentì nell'aria un frizzare, una scintilla leggera e poi sotto le palpebre chiuse vide il bagliore bianco della luce causata dall'elettricità. Aprì l'unico occhio libero e vide come lievi scosse elettriche intervallavano tra il suo pollice e l'anello metallico.
    E fin qui tutto bene...Ora accumulane di più, controllalo e avvolgilo intorno all'Arma...come se fosse una tintura...
    Come puoi paragonare il Raiton ad un liquido? È un paragone improprio... lo ribeccò il ninja mentre altre scintille azzurre si solevavano dal suo pollice sull'arma, adesso si stavano propagando, leggere. Aumentò la concentrazione del Raiton sul resto delle dita, là dove c'era il contatto con l'Arma per evitare di rimanere folgorato dalla sua stessa tecnica.
    È un paragone corretto perché tu non stai immettendo il Raiton dentro l'arma, lo stai propagando all'esterno dell'arma...ti torna il concetto?
    Kohaku aggrottò le sopracciglia. Vuoi forse dirmi che non devo puntare a concentrarlo nel metallo? Il Raiton è elettricità e lo shuriken è un conduttore, come pensi che non possa essere altrimenti? Devo immetterlo nel metallo... Disse sollevando l'Arma che ora sfrigolava di elettricità su molteplici punti, perfetta, si disse, c'era riuscito di nuovo. Il problema era un altro però. Sollevò l'arma tra le dita e la lanciò con rabbia contro il bersaglio, come le altre dieci volte il Raiton si spense non appena lo shuriken lasciò le sue dita. Fanculo...
    Certo, fai pure così, è la ennesima volta che provi a lanciarlo e lo shuriken si spegne una volta lasciate le tue dita! Vuoi capire che stai sbagliando una delle basi dell'esecuzione della tecnica?? Lo shinobi mascherato aveva alzato la voce dalla frustrazione. Sto solo dicendo che...
    So benissimo cosa stai dicendo ma ti stai lasciando accecare dal tuo stesso orgoglio...Qui chi conosce la tecnica sono io, non te! Vuoi, per una volta, darmi retta o no???
    Kohaku rimase in silenzio per qualche secondo. Osservò la maschera inespressiva dell'uomo prima di abbassare la testa e appoggiare due dita sui sigilli, evocando in uno sbuffo un altro shuriken.
    Quindi, come dovrei fare?
    L'incappucciato abbassò la testa, appoggiando la mano guantata sulla maschera, sembrava disperato. Proviamo in un altro modo...tu fin'ora hai provato ad immettere il Chakra Raiton nell'arma partendo dal concetto che, essendo l'arma metallica e quindi un conduttore, il raiton si propaghi da essa dall'interno, grazie all'elettricità che tu propaghi dal tuo corpo no?
    Esattamente...
    Beh, così non va bene, primo perché non sei un esperto nell'immettere il Chakra nelle Armi, per quello ci vorrebbe ben altro addestramento che richiederebbe ore, se non giorni per essere padroneggiato e questa non è una tecnica del genere, secondo perché se tu facessi in quel modo, succede proprio quello che hai visto accadere adesso: il chakra si estingue nel momento in cui lo shuriken, conduttore, lascia le tue dita che sono responsabili del raiton stesso...Tu devi prendere questa tecnica come una banale palla di fuoco o, ancora meglio, come la Hosenka no Jutsu...Il Chakra a Raiton deve essere applicato sopra le armi, in quantità sufficiente da durare per permettere all'arma di arrivare a destinzione e trasmettere sul bersaglio la scarica...Non so come spiegartelo più chiaramente di così...
    Attese in silenzio mentre rimuginava sul concetto. Uno sbuffo di fumo unito ad un "puff" sonoro mentre afferrava un altro shuriken dai sigilli da polso.
    Quindi, come potrei fare per mantenere il Chakra intorno all'arma? Dovrei mescolare del Chakra base insieme a quello elementale? Mi sembra l'unica soluzione... Pensò ad alta voce. Immise subito il Chakra nell'arma che cominciò a sfrigolare rapida un attimo dopo si fermò. No, non era così che doveva andare, non doveva concentrare il Chakra grezzo su di essa, doveva giocare in modo diverso. Mosse le dita sull'arma concentrandosi su di esso, modulando un sottile strato di Chakra intorno ad essa, era difficile ma piano piano sembrava riuscirci, era come aveva insegnato a Ishui il metodo per manipolare il Chakra doton su una roccia, al fine di imparare la Iwa no Isan. Modulò il chakra intorno all'arma sentendola ricoprirsi rapidamente per poi finalmente immettere sullo strato di chakra appena creato quello elementale. Un attimo dopo le folgori apparvero sull'arma esattamente come prima ma stavolta si poteva cogliere, ad un occhio molto attento, come le folgori non toccassero direttamente la superficie metallica ma si fermassero a pochi millimetri da essa, quello era indice dello strato di Chakra base che vi aveva caricato sopra. Mosse lo shuriken tra le dita ma improvvisamente quello si spense subito.
    Ho caricato troppo poco Chakra mi sa...non è una cosa facile... Aggrottò le sopracciglia rimettendosi di impegno, prima era frustrante, come tutte le tecniche da apprendere, quando ti sembrava di fare per cento volte la stessa cosa e non ottenere nessun risultato. Adesso che vedeva qualche progresso sentiva di nuovo crescere l'eccitazione dentro di sé di star apprendendo davvero la tecnica.
    Sollevò l'arma tra le dita tenendola tra pollice ed indice mentre si concentrava, modulò una maggiore quantità di Chakra stavolta, lo strato di Chakra era più spesso e denso, poi vi immesse una scarica di Chakra Raiton ben concentrata.
    Lo shuriken esplose tra le sue dita, schizzando via nell'aria prima di conficcarsi nel soffitto di roccia sopra di lui.
    Ahi! Gridò il ninja agitando la mano sinsitra, le dita ustionate dal Chakra Raiton. Sentiva i polpastrelli indolenziti e, un rapido sguardo gli confermò che si sarebbe procurato di lì a poco un paio di galle.
    La maschera sghignazzò leggermente. Non ridere...non è divertente... disse lo Shinobi mentre andava a raccattare le Armi da lancio. Non si sarebbe arreso così facilmente.
    L'addestramento proseguì alcune ore, per non sprecare Chakra stavolta decise di prendersi il tempo di andare a raccattare ogni singolo Shuriken, persino quello conficcato sul soffitto. Questo gli avrebbe dato il tempo per pensare a cosa stava facendo con il Chakra e se lo stava modulando nel modo corretto. Dopo parecchie ore e parecchi shuriken lanciati e schizzati dalle sue dita e numerose galle sui polpastrelli, decise che era il momento di dormirci su.
    Riproverò domani, molto probabilmente sarà più facile con la mente riposata...
    Buona fortuna...ormai quello che c'era da dirti te l'ho detto...vediamo se per quando torno riuscirai ad aver appreso la tecnica...Ricordati che per aver padroneggiato completamente la tecnica per uno shinobi del tuo livello dovrebbe essere capace di manipolare ben sei shuriken, tre per mano alla volta...così...
    Kaminari Shuriken - Shuriken Folgoranti
    G18U
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica di rapida esecuzione e che non necessita di Sigilli, consiste nel posizionare uno shuriken in ogni incavo delle dita immettendo una lieve carica elettrica sopra di essi per poi lanciarli contro il proprio avversario. Il numero di Shuriken che potranno essere caricati varia a seconda delle capacità dell'utilizzatore e arriverà fino ad un massimo di otto shuriken, quattro per mano. Ogni arma da lancio così potenziata causerà, oltre ai propri danni, ulteriori danni medio-lievi da scossa oltre che un calo motorio di un grado per due Turni. Visivamente gli Shuriken avranno piccole scariche di elettricità sulla superficie e potranno facilmente abbattere difese di livello D; è possibile lanciare gli shuriken di una mano contro un bersaglio differente da quello dall'altra ma tutti andranno lanciati in rapida successione.
    [Massimo Shuriken: Genin 2, Chuunin 4, Sp Jounin 6, Jounin 8]
    Consumo 4

    Il mascherato estrasse dai lembi del mantello entrambe le mani, in ogni incavo delle mani, tranne che nel pollice conteneva uno shuriken e questi erano completamente avvolti da folgori azzurre. Il ninja eseguì due rapidi lanci di mano facendo sfrecciare le armi nell'aria mentre queste ronzavano elettriche trapassando allegramente i fantocci di legno e conficcandosi nella parete di roccia alle loro spalle.
    Vediamo se riuscirai a stupirmi...
    Grugnì in risposta, non che gli interessasse se lo shinobi rimaneva o meno a guardarlo fare progressi.

    Il giorno dopo era di nuovo lì a concentrare il Chakra sulle dita. Stavolta si era vestito, sapeva che non avrebbe sudato eccessivamente quel giorno quindi era inutile girare per il covo a torso nudo. Era un lavoro lungo e noioso e le sue dita ogni tanto si scottavano nella ricerca della dose di Chakra giusta, speva però che era vicino, poteva sentirlo sulla punta delle dita, ironicamente, che era così vicino da poter padroneggiare finalmente la dose giusta. A volte c'era troppo Chakra base e le folgori venivano inglobate da esso, finendo come zanzare all'interno dell'ambra, congelate in un fascio di Chakra così compatto e solito da quasi sembrare le avessero dipinte sugli shuriken. Altre volte il Chakra era troppo poco e quello elementare predominava schizzando via dal suo controllo come era già successo. Altre ancora le dosi erano bilanciate ma troppo poche o troppe e finivano per durare troppo poco o costargli decisamente troppo chakra per ciò che voleva fare.
    Alla fine della mattinata, finalmente, ci riuscì. Contemplò l'opera mentre lo shuriken sfolgorava tra le due dita stabile, mentre piccoli fasci elettrici danzavano sulla sua superficie allegri, senza ustionarlo o schizzare fuori dal suo controllo.
    Senza esitare lanciò l'arma verso un fantoccio e questa schizzò rapida sul bersaglio, aprendo un buco annerito sul legno e proseguendo la corsa verso la parete di roccia alle sue spalle. Esultò sollevando il pugno dai polpastrelli ustionati verso il cielo solo per accorgersi che sopra di lui non c'era nessun cielo e intorno a lui nessun'altra persona.
    Abbassò la mano facendo spallucce prima di andare a raccattare tutti gli Shuriken di nuovo da terra. Era tempo di provare ad usare la tecnica su più armi contemporaneamente. Inizò semplice: uno shuriken per mano, concentrare in entrambe le mani la stessa identica quantità di Chakra. All'inizio la mano destra dovette uniformarsi ai livelli della sinistra, quella con cui si era allenato fino a quel momento. Sembrava stupido a dirsi ma anche nella manipolazione del chakra le mani dominanti e non facevano la differenza. Era infatti palese come la destra avesse qualche difficoltà in più, ma ormai sapeva quando fermarsi e ci vollero solo una decina di tentativi per stabilizzarne il controllo. A quel punto passò al livello più complicato: due shuriken in una mano.
    Se fino a quel momento infatti si era concentrato soltanto su uno shuriken per mano, avendo la libertà di manipolare il Chakra base con un dito e il Chakra naturale con l'altro, adesso non aveva più questo lusso. Se infatti posizionava il primo Shuriken tra indice e medio e il secondo tra medio e anulare, ora si trovava a condividere nel medio la manipolazione del Chakra di ben due armi.
    All'inizio provò a suddividere all'interno del dito ben due tipi di Chakra differenti, provando a concentrare sul lato destro del medio parte del chakra base e sul lato sinistro Chakra elementale. Non fu una grande idea. Il suo dito venne avvolto da scariche elettriche e i due elementi di Chakra si confusero tra di loro provocando un disastro su entrambe le armi da lancio e il risultato fu che non successe nulla. Quasi mi aspettavo che saltasse per aria il dito...Forse dovrei fare questi esperimenti con la mano destra... Pensò spostando le armi nella mano bendata così che, se fosse successo qualsiasi cosa, almeno lì sarebbe potuto ricrescere.
    Provò quindi innumerevoli tentativi, prima provò a concentrare subito nella mano il Chakra base, avvolgendolo intorno alle armi e poi subito dopo a cambiare in una concentrazione Elementale, ma questo richiedeva troppo tempo. Non era quindi così che il mascherato aveva eseguito il Jutsu, no, lui era riuscito a concentrare il Chakra in una frazione di secondo proprio prima di lanciarlo, doveva essere un altro il trucco.
    Così cambiò strategia, provando a mescolare contemporaneamente il Chakra base a quello elementare, creando quindi una specie di pasta da applicare immediatamente sopra l'oggetto.
    Stavolta le cose sembravano andare meglio ma rimaneva che, nonostante la dose fosse corretta, a volte l'arma veniva avvolta da folgori e a volte invece non succedeva nulla. C'è un elemento randomico qui che non va bene...molto probabilmente nel mescolarli insieme in eguali quantità finisce che il risultato viene in uno o nell'altro modo: o chakra elementale sulla superficie o chakra base sulla superficie... Infatti poteva vedere benissimo che gli shuriken non avvolti da scariche elettriche avevano lievi segni azzurri sulla superficie, proprio come era accaduto quando aveva concentrato troppo Chakra base su quello elementale.
    Decise a quel punto di prendersi una pausa dal continuare a provare e riprendere l'allenamento fisico. Passò quindi tutto il pomeriggio ad allenarsi nel lancio di Armi, combattimento ravvicinato, saltando di manichino in manichino come un grillo mentre eseguiva evoluzioni, capriole e giravolte e ogni arma lasciava le sue dita con movimenti agili e flessuosi.
    Arrivò a fine serata che provò ad implementare parte del Jutsu che stava apprendendo nella sua routine di allenamento sperando che, durante i movimenti, gli sarebbe giunta la concentrazione giusta di Chakra sopontaneamente, forse frutto di tutti i suoi studi sul Chakra a quel punto una parte di lui inconscia poteva saperne di più di quella conscia.
    Non fu così, ovviamente.
    Decise di andare a mangiare piuttosto che continuare a perdere tempo là dentro. Si sbattè con violenza la porta alle spalle irritato del fatto che ci stesse mettendo così tanto ad apprendere quella tecnica. Dannazione, è un jutsu così elementare che mi imbarazza quasi metterci più di un paio di giorni per apprenderlo...Perché anche il Raiton deve farmi tutti questi problemi? Pensavo che fosse l'elemento che più mi riuscisse...beh dopo il Fuuton e il Doton lo è ma non è questo il problema... Afferrò una ciotola di riso dalla mensa comune e cominciò ad attaccare con le bacchette il pesce fritto presente sul bancone del cuoco, un gamberetto dopo l'altro veniva lanciato dentro la ciotola mentre, una volta finito, condì tutto con una salsa piccante. Contemporaneamente continuava a rimuginare, lo sguardo crucciato.
    Il raiton per sua natura è instabile per questo ho bisogno di una porzione di Chakra base da appoggiare sopra la superficie dello shuriken così che questo rimanga alimentato dal chakra base il tempo necessario per scaricare la sua elettricità sul bersaglio che incontra lo shuriken senza però perdere la stessa quando lascia le mie dita...Quindi quale è la soluzione migliore? Se ho bisogno di entrambi i tipi di chakra e non riesco a mescolarli insieme, devo per forza applicare prima l'uno e poi l'altro, ma non ha funzionato quando ho provato a farlo in tempi diversi, ci mettevo troppo tempo e non posso stare fermo secondi mentre mi muovo tra un combattimento e l'altro aspettando che gli shuriken si carichino...Come funzionava con l'Affilamento? Beh era più semplice lì, il Fuuton per sua natura è malleabile, può essere plasmato in lame fin dal principio, mi basta convogliare l'aria presente intorno al kunai e darle la forma che desidero, neanche qui però realmente sto immettendo Chakra nell'arma ma lo sto avvolgendo intorno ad essa. Quale è quindi la soluzione migliore? Pensa...
    Finì la ciotola di riso e si alzò per prenderne un'altra, stavolta la riempì con cubetti di salmone crudo, bagnò il tutto con della salsa di soia e del wasabi e tornò a sedersi sbuffando. Un boccone dopo l'altro continuava a rimuginare. Forse il giorno dopo avrebbe avuto più successo ma era irritato oltre ogni modo di non esserci riuscito quel giorno. Finì di mangiare e scaraventò ciotola e bacchette su un vassoio di piatti sudici andandosene con aria crucciata a letto.
    Non finisce qui, domani...

    Era di nuovo nella sala d'allenamento. Prese un profondo respiro per poi abbassare la testa sui due shuriken che teneva tra gli incavi delle dita. Allora, a noi due... Guardò le armi tra le tre dita, riflettendo sul da farsi. Non posso usare solo il Raiton, non posso immetterli in tempi diversi, non posso mescolarli insieme, devo quindi trovare un modo per farlo rapidamente uno dopo l'altro, quasi come se fosse istantaneo ma non posso immettere tutto in un dito unico...Perché non ha funzionato...Aspetta...
    Contò le proprie dita. E se...e se alternassi? Raiton, base, raiton, base, raiton...potrebbe funzionare??
    Concentrò Chakra base nell'indice, poi concentrò raiton nel medio e infine fece la combinazione rapida sull'arma tra le due dita. Non aveva neanche bisogno di concentrare o dosare meglio le cose, essendo un dito per tipo di Chakra poteva semplicemente rilasciare la dose giusta, l'unica cosa che doveva fare era assicurarsi di rilasciarne in parti uguali da un dito verso le due armi diverse, così da evitare di sovraccaricare tutto il Chakra in unica Arma. Provò a riprovò fino a quando non trovò la dose giusta e il rilascio perfetto.
    Lo shuriken si illuminò di scariche elettriche, sfrigolando luminoso. Sembra funzionare...vediamo se regge... Lanciò l'arma con un movimento flessuoso mentre quella sfrecciava in avanti, le scariche reggevano, il proiettile trapassò un manichino conficcandosi nella pietra pochi metri dietro di lui.
    Funziona?...Funziona! Dannazione, era così semplice??
    Estrasse un altro shuriken e stavolta ne mise due nella stessa mano e ripeté il procedimento. Con il medio tra i due a smistare su entrambi il Chakra raiton e l'anulare e l'indice a ricoprirli di Chakra base, entrambe le armi sfrigolarono di scariche elettriche, quasi gioiose quanto lui della riuscita della tecnica. Fece muovere le armi tra le dita per poi lanciarle dirette verso i suoi bersagli. Quelle sfrecciarono nell'aria precise, senza mai perdere la propria carica.
    Ora non gli restava che provare in entrambe le mani. Afferrò ben tre shuriken per mano e si concentrò, ad ogni tentativo riusciva a farlo sempre più velocemente fino a quando non cominciò una serie di lanci frenetici contro i bersagli di legno.
    Kaminari Shuriken - Shuriken Folgoranti x2
    G18U
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica di rapida esecuzione e che non necessita di Sigilli, consiste nel posizionare uno shuriken in ogni incavo delle dita immettendo una lieve carica elettrica sopra di essi per poi lanciarli contro il proprio avversario. Il numero di Shuriken che potranno essere caricati varia a seconda delle capacità dell'utilizzatore e arriverà fino ad un massimo di otto shuriken, quattro per mano. Ogni arma da lancio così potenziata causerà, oltre ai propri danni, ulteriori danni medio-lievi da scossa oltre che un calo motorio di un grado per due Turni. Visivamente gli Shuriken avranno piccole scariche di elettricità sulla superficie e potranno facilmente abbattere difese di livello D; è possibile lanciare gli shuriken di una mano contro un bersaglio differente da quello dall'altra ma tutti andranno lanciati in rapida successione.
    [Massimo Shuriken: Genin 2, Chuunin 4, Sp Jounin 6, Jounin 8]
    Consumo 4

    Hiraishin no Burēdo - Sigillo del Teletrasporto delle Armi
    YlMo
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è un derivato della Hiraishin no Jutsu, che non necessita di Sigilli, tramite la quale si potrà apporre un Sigillo magico caratteristico, di dimensioni variabili a seconda della superficie su cui viene apposto, su un pacco di Armi da Lancio Piccole o Minori o una singola Arma Media o superiore ad utilizzo. Il Sigillo così apposto durerà fino alla fine dell'incontro. Una volta apposto il marchio sarà possibile pagare di nuovo il consumo della tecnica per teletrasportare un qualsiasi numero di Armi marchiate per volta, fino ad un massimo di un metro di distanza dal corpo dell'utilizzatore o sulla persona dello stesso, tipo all'interno del proprio equipaggiamento o in mano, oppure verso un qualsiasi oggetto o persona marchiata a sua volta con l'Hiraishin no Jutsu.
    Necessaria la Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto in Scheda.
    Consumo: 4

    Richiamati tutti gli shuriken al loro posto si rilassò un attimo felice e sfinito della riuscita della tecnica. Una voce lo raggiunse alle spalle.
    Vedo che ti ci è voluto un giorno in più di quanto pensassi...Beh, poco male almeno sei riuscito da solo nell'ultima parte...
    Si girò per fissare l'uomo mascherato.
    Non che tu sia stato di grande aiuto eh...
    Beh dovevo lasciarti arrivare da solo alla soluzione o sarebbe stato troppo facile, hai imparato a dosare il bilanciamento tra chakra base ed elementale?
    Sì, mi ci è voluto un po' ma alla fine sono riuscito ad alternarlo per ogni dito così da influenzare ogni arma a contatto...in effetti era sensato che l'unico modo per funzionare era proprio insito nel modo in cui si impugnano le armi da lancio stesse...Non ci avevo pensato prima...
    A volte sono proprio le cose sotto il nostro naso ad esser la soluzione che stavamo cercando fin dall'inizio...
    Ma vai a cagare.



    ChakraFisicoMentale
    265-15-2-2-4-4-4-4=234OttimaleSereno
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x9Perg. Min. x2
    Shuriken x20Recipiente
    Shuriken x20Filo metallico 30m
    Palla di Luce x2Torcia Elettrica
    Palla di Luce x2Occhio Cibernetico
    Cartebomba x5Pillola del Soldato x3
    Equipaggiamento
    SlotOggettoLocazione
    Doppio FoderoLama Vibrante x2Schiena
    Taschino Supp.Antidoto x4Spalla sx
    Rotolo Min.OmoikaruiCoscia sx
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniLocazione
    ParabracciaIntattiAvambracci
    Coprinaso BendeIntattoIndossato, sciolto
    BendeIntatteBraccio e Spalla dx
    BendeIntattecoscia & occhio sx.
    Guanti RinforzatiIntattiMani
    Anello KitaIntattoDito Medio Sinistro
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Shunsui Kunai x8Radiolina
    Bomba Fumogena x2Cimice x3
    Sigilli d'Evocazione
    Armi da LancioShuriken Pesanti
    Shuriken x20-
    Kunai x10-
    Tasche
    Taschino da BraccioDoppia Tasca da Coscia
    Shuriken x20Kunai x10 - Palla Gelo x5
    Note Fascia nera legata sulla fronte.
    - 1 Kunai legato a 10m di Filo Metallico
    - 4 Kunai legati a 4 Palle di luce.
    - 2 Kunai legati a 2 Cartebomba.
    - 3 Kunai legati a 3 Palle Gelo
    - 3 Shuriken legati a 10m di filo metallico.
    - 8 Shunsui Kunai Impressi con Hiraishin - 1 al Covo.
    - 10 Kunai impressi.
    - 20 Shuriken impressi


    Edited by Supaku - 4/1/2018, 17:52
     
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    La Difficoltà della Semplicità
    (post apprendimento - Suiton: Suirou no Jutsu - Tecnica della Prigione Acquatica)



    Si sgranchì il collo. Si alzò dalla sua cella leggermente insonnolito. Aveva dormito parecchio quella notte. Dopo essere tornato dalla missione con Hinode si era preso una bella nottata, avrebbe voluto passarla nel letto con la ragazza ma a volte non tutti i desideri potevano essere esauditi. Aveva già potuto passare una bella serata in compagnia di lei, seppur in missione tra una pioggia di kunai e jutsu vaganti, era stata però una bella esperienza, fianco a fianco, mentre perseguivano l'obiettivo comune. Ormai aveva conosciuto abbastanza bene la ragazza per rispettarne le capacità e la competenza, inutile dire che se c'era qualcuno di cui potesse fidarsi ciecamente era proprio lei. Scosse la testa, inspirò una grande quantità d'aria e poi soffiò fuori di nuovo. Dei, se era stanco. Afferrò le bende lasciate sul comodino e cominciò a fasciarsi il braccio destro, ormai era una routine abitudinaria. Hinode quel giorno non ci sarebbe stata e pure in quelli successivi, era stata richiamata in un'altra città dallo stesso Covo per fare rapporto, lui no. In realtà era anche ragionevole, sorrise, non era stato proprio affidato all'ultima missione di Hinode, era capitato nel bel mezzo della missione della ragazza a causa di uno sfortunato utilizzo della Hiraishin no Jutsu. Di ritorno dalla sua missione aveva usato la sua tecnica di teletrasporto, fiducioso che Hinode fosse la Covo e invece era piombato nel bel mezzo della missione della ragazza e da lì era stato "costretto" ad aiutarla. Non gli era dispiaciuto affatto.
    Ancora sorridente si sollevò dal letto, l'occhio sinistro serrato i capelli sciolti neri che calavano sulla fronte. Si mosse con passi decisi attraversando la cella, una fugace immagine riflessa passò davanti allo specchio della stanza prima che lui uscisse dalla porta. Quel giorno l'attività del Covo era elevata, sembrava che un esperimento fosse vicino e lui non si prese la briga di mettersi tra i piedi di scienziati e infermieri che correvano da una parte all'altra del complesso. Entrò nella caffetteria, si fece una grossa tazza di caffé e mangiò quello che c'era. Mentre stava appoggiato ad un mobile, sorseggiando il suo caffé rifletteva sul da farsi. Sembrava che il covo non avesse più bisogno dei suoi servigi almeno per il momento, uno sguardo ad una lavagna luminosa che era posizionata su una parete della stanza gli diceva che quel giorno e per i prossimi a venire c'erano una serie di complicate operazioni programmate e tutti sarebbero stati molto impegnati. Rifletté sul da farsi.
    Il Covo era una serie intricata di labirintiche stanze che si dipanavano sotto il terreno di Iwagakure no sato su ben cinque livelli. Almeno questo era quello che era riuscito a scoprire con le sue esplorazioni. Un tempo quel complesso doveva essere stato adibito alle forze ANBU di Iwagakure no sato, o forse era stata semplicemente un carcere di massima sicurezza, non lo sapeva. Ora era stato preso dal Mercato Nero e affidato al Covo per condurre i suoi esperimenti più complicati, macchinari scientifici, sale operatorie e quant'altro erano state disposte con cura. Lui risiedeva nel piano di "riposo" quello dove già erano presenti molte celle per dormire, forse un tempo appartenute agli ANBU o a prigionieri viste le dimensioni, non lo sapeva con certezza.
    Il piano in cui risiedeva, oltre ad una fila bella lunga di celle, ad una "caffetteria/mensa comune" bagni e un'armeria, possedeva anche una grossa stanza di "ricerca" dove erano conservati materiali di tutti i tipi e un grosso ambiente chiamato "sala di allenamento" un enorme arena circolare fatta di pietra intagliata con cura. Lì si era allenato con Hinode durante il suo periodo di degenza, lì aveva combattuto contro il gigante di ossa.
    Ad ogni modo, non aveva nessuno con cui tirare quattro cazzotti e non aveva voglia di uscire all'aria aperta della città visto che non era molto salutare l'aria della ex Iwagakure no sato, a meno di non volersi aprire un nuovo buco per respirare nella gola. Quindi non gli rimanevano molte alternative. Si mosse verso la sala di ricerca, la tazza ancora fumante in mano, la curiosità di uno studio mattutino lo spingeva a vedere cosa avrebbe potuto trovare tra quei rotoli polverosi rubati dai quattro angoli delle terre ninja.
    La stanza era vuota, non c'erano molti altri ninja in quella zona, i pochi che venivano oltre a lui erano subito dismessi o mandati in altre missioni, lui, Hinode, Kamai, Jirama e un altro paio di kunoichi che non aveva mai visto prima. Poco male, gli piaceva la solitudine.
    Appoggiò la tazza di caffè sul tavolo al centro della stanza e cominciò a muoversi tra gli scaffali. Era vestito solo con una maglia bianca e un paio di pantaloni neri, ciabatte di legno si mossero sul pavimento di pietra polveroso mentre le sue dita fasciate toccarono molteplici rotoli, per fortuna qualcuno aveva avuto il buonsenso almeno di dividerli per categorie sennò per lui sarebbe stato un inferno capire cosa contenessero. Taijutsu...non ci penso neanche...Kenjutsu...figuriamoci....Shurikenjutsu? Quanto ci potrebbe essere di questa materia?...Meh, non mi interessa più di tanto...Genjutsu... Si fermò leggermente, ora che aveva sviluppato le tre tomore dello Sharingan poteva essere interessante studiare un Genjutsu, sviluppare di più quel campo in cui il suo Doujutsu eccelleva così tanto. Si passò la sinistra sul mento, una barba del primo mattino era cresciuta e si grattò leggermente il mento. Interessante, poteva essere davvero una buona scelta. Poi i suoi occhi caddero verso lo scaffale successivo. I nostri cari Ninjutsu Forse per pigrizia o forse semplicemente perché ormai era il suo campo prediletto, afferrò a caso una manciata tra i Ninjutsu Suiton e se li portò al tavolo. Alcuni erano libri altri rotoli, appoggiando il palmo della mano sinistra sull'occhio sinistro cominciò a sfogliare le pagine del primo libro.

    All'ora di pranzo si era fatto una scorpacciata di Jutsu abbastanza inutili. Non li aveva studiati approfonditamente, aveva fatto un po' una esplorazione a volo d'uccello per capire cosa potesse interessargli. Sollevò la testa dal tavolo sbuffando sonoramente, si appoggiò allo schienale della sedia lievemente provato da quella mattinata sollevando la testa verso l'alto per osservare il soffitto di cemento polveroso. Mehhh...non c'è nulla di interessante qua eh... Un rumore alle sue spalle lo irrigidì sul posto facendolo drizzare in piedi. Con uno sguardo di sottecchi scorse una figura incappucciata alle spalle. Era stato talmente assorto che non si era accorto della presenza silenziosa di Jirama. Ti stai divertendo? disse fissandolo con aria lievemente scocciata. La maschera a forma di uccello con il lungo becco non proferì parola. Almeno dammi una mano, su, sto cercando di imparare un nuovo Jutsu, piuttosto che fare la bella statuina, potresti darmi un suggerimento... La maschera non smise di fissarlo con quegli occhi neri e inespressivi. Potessi ti tirerei un pugno sul naso appuntito, dannato te... Penso mentre si girava di nuovo sulla sedia per rimettersi al lavoro.
    Stai pensando a cose troppo complicate comunque...
    Oh, finalmente ti sei deciso a parlare! disse girandosi di nuovo e spostando la sedia lontana dal tavolo con un gracchiare sonoro. Cosa intendi per...troppo complicate?
    L'incappucciato si fece avanti di un poco, appropinquandosi al tavolo. Una mano guantata uscì da sotto il mantello nero e si appoggiò tra le pergamene.
    Questi sono tutti Jutsu....peculiari...non ti servono esattamente a molto se non in situazioni molto particolari...devi puntare a qualcosa di più utile, di più...immediato... disse il ninja dal cappuccio scuro. La mano guantata si sollevò per appoggiarsi al lato del becco mascherato. Tu avresti bisogno di qualcosa di più diretto... di certo non ti serve a molto creare acqua dalle pareti in forma di serpentelli...né questo...davvero vuoi farti una frusta d'acqua? non mi sembrava avessi perso la tua eterosessualità... Il bendato sbuffò, più divertito che offeso.
    Con una serie di movimenti affrettati sollevò i rotoli e i libri inutili, lanciandoli dall'altra parte del tavolo. No, no, no... Lo sentiva borbottare. Alla fine si fermò su un libro. Questo...si forse potrebbe funzionare Sul libro non era scritto molto, soltanto una copertina azzurro chiara sbiadita di bianco agli angoli che presentava tre semplici kanji sulla copertina "Tre Onde nel Lago" un nome alquanto bislacco per un libro che raccoglieva Jutsu Suiton. L'uomo mosse le dita tra le pagine, una dopo l'altra con l'aria di chi aveva già sfogliato quelle pagine anni prima, fermandosi in un punto.
    Ecco, questo è interessante...potresti impararlo...è abbastanza facile per uno della tua portata... Sembrava quasi di sentire un poco di accondiscendenza nelle sue parole, ma Kohaku non ci diede troppo peso. Lo conosci?
    Certo che si. Il silenzio calò su di loro, Kohaku guardò con l'unico occhio libero il suo interlocutore in quei due pozzi neri che erano i buchi per gli occhi della maschera. Allora? Disse leggermente spazientito. Me la fai vedere o no?
    Ovviamente no, non ho intenzione di facilitarti il compito neanche di un singolo attimo...e poi non mi provare fregarmi, so che proveresti a copiarlo con lo Sharingan per risparmiarti ore di lavoro...
    Kohaku sollevò le mani in aria davanti a sé, come a volersi scusare, un piccolo accenno di sorriso gli apparve sulle labbra. Non puoi biasimarmi per averci provato, eheh...immagino che mi toccherà mettermi al lavoro allora... disse mentre Jirama si allontanava per tornarsene al suo posto. Da solo! Gli urlò dietro Kohaku quasi a volergli lanciare quell'ultima frecciatina. L'uomo scosse le spalle in totale indifferenza. Il moro sbuffò sonoramente e afferrò il libro con aria svogliata, cominciando a leggere le pagine una dopo l'altra.
    Passò un buon pomeriggio sfogliando le pagine del libro, mentre leggeva la descrizione della tecnica ripensava all'ultimo periodo, a quando, dopo il combattimento quasi mortale, aveva cominciato ad allenarsi per sviluppare il suo nuovo elemento. Effettivamente il suo occhio sinistro lo aveva aiutato non poco in quei frangenti quando Hinode ricorreva al Suiton e alle tecniche che gli voleva mostrare. Dopo aver imparato a manipolare l'elemento, non aveva fatto altro che copiare ogni tecnica con il suo potere oculare per ampliare rapidamente il proprio arsenale. La dimestichezza con la quale si era impratichito delle tecniche della compagna aveva lasciato molto spazio permettendogli di apprenderne di più complicate, che avevano richiesto giorni per esser apprese e tanti tentativi falliti, quelle che non aveva potuto propriamente copiare. Anche questo occhio ha i suoi limiti...dannazione sarebbe tutto più semplice se fosse capace di copiare qualsiasi cosa e invece... Sbuffò, si rese conto che non aveva nessuna voglia di mettersi all'opera e che questo lo irritava alquanto. Da dove era sorto questo atteggiamento di svogliatezza? Da quando si comportava come se tutto gli fosse dovuto e non avesse più bisogno di faticare per ottenere i suoi risultati? Non era mai stato così, si era sempre guadagnato duramente ogni briciolo della sua forza ma ultimamente...Lo Sharingan aveva reso le cose estremamente più facili. Dannazione, quando mai ho fatto le bizze per apprendere una tecnica...questo occhio mi ha reso davvero molle...
    Appoggiò una mano sull'occhio chiuso, ripromettendosi di ricorrervi il meno possibile, non aveva voglia di affidarvisi completamente o sarebbe finita molto male nel momento in cui qualcuno avesse provato ad accecarlo e ci fosse riuscito. Diamine...se non imparo a gestire le cose con equilibrio finirò per affidarmici troppo e cadere in errori banali o atteggiamenti come questo...
    Era ridicolo. Aveva avuto per tutta la vita a che fare con persone che sembravano ottenere risultati grandiosi, semplicemente grazie ai geni, senza durare nemmeno fatica per raggiungere obiettivi in cui li aveva messo ore di sudore e lacrime. Ora che possedeva parte di quel potere si stava comportando esattamente come loro. Si sentiva disgustato di sé stesso.
    Inspirò a fondo, si mise tutto alle spalle e afferrò per bene il libro, lo aprì alla prima pagina e iniziò a lavorare. Non si sarebbe dato per vinto.

    Due giorni dopo al termine dei propri allenamenti fisici mattutini si riteneva sufficientemente pronto nella parte teorica per provare ad utilizzare la tecnica nella pratica.
    Prese quindi uno dei manichini di legno che venivano utilizzati per il tiro a bersaglio, lo trascinò al centro della sala d'allenamento, poi prese una grossa bacinella piena d'acqua. Non aveva capito perché e per come ma il libro riteneva utile per i novizi nella tecnica imparare prima a utilizzarla in presenza di una fonte d'acqua e poi da sola. Quindi cominciò a esibirsi nei sigilli. Ovviamente la pratica dovuta alla sua già datata esperienza in quel campo gli tornò più che utile.
    Cominciò al sequenza rapidamente uno dopo l'altro i sigilli scivolarono tra le sue dita mentre le mani ormai allenate prendevano ogni posizione. Non decise di provare la tecnica, piuttosto provò un altro paio di volte la sequenza delle mani per essere sicuro di averla assimilata. Era pur sempre un esperto ma per ogni cosa c'era bisogno sempre di un paio di tentativi per essere sicuri di aver fatto per bene le cose.
    Tranne con lo Sharingan, quando copio una tecnica che ho visto con quell'occhio i sigilli mi vengon sempre alla prima, penso sia una conseguenza del Doujutsu...chi lo sa... Sollevò la mano destra tirando indietro la manica, poi fece la stessa cosa con la sinsitra. Aveva fatto abbastanza volte i sigilli, poteva ritenersi pronto.
    Decise di iniziare prima provando a raccogliere l'acqua nel jutsu davanti a lui, se avesse avuto successo, avrebbe provato a richiamare l'acqua per provare ad avvolgere il manichino di legno. Cominciò così ad eseguire i sigilli, richiamò il Chakra Suiton a sé, mentre ad ogni sigillo questo veniva plasmato.
    Iniziò concentrandosi prima nel richiamare l'acqua davanti a sé, provando a figuarsi nella testa una sfera perfetta d'acqua. Allungò le mani davanti a sé e improvvisamente l'acqua cominciò a ribollire come se fosse stata sotto un fuoco acceso, dopo qualche secondo si cominciò a sollevare davanti ai suoi palmi sollevati cominciando ad assumere l'aspetto di una sfera circolare dal diametro di due metri quasi. Sorrise lievemenete prima di sentire meno la forza sul jutsu e che questo crollasse di nuovo nella bacinella con un sonoro "splash". Sospirò ma non si dette per vinto, la pratica era la strada più sicura per queste cose.
    Ripetè il procedimento per le successive due ore. Alla fine il jutsu prese forma davanti a lui, una sfera perfetta riusciva a controllarla con sicurezza anche con una mano sola, non poteva ovviamente staccare la mano da essa ma non gli importava. Esultò.
    Beh, sembra molto più facile del previsto...
    A quel punto rilasciò la sfera e si avvicinò al manichino portandolo nei pressi della grossa bacinella, che in realtà era una vasca bella grossa. Ci immerse dentro il manichino e poi compose i sigilli.
    Un attimo dopo il manichino era circondato dalla sfera d'acqua.
    bene, è fatta...posso ritenermi soddisfatto... Un kunai volò nella stanza, trapassò la bolla e colpiì in piena testa il manichino di legno che si reclinò di lato per poi cadere lungo disteso sul bacile. Kohaku guardò stupefatto la sua sfera d'acqua che durante tutto il tempo non aveva opposto alcuna resistenza nè al kunai nè al manichino che era uscito da essa andando lungo disteso nel fondale.
    Oh che diamine...manca la pressione dell'acqua vero? Jirama alle sue spalle non rispose ma ormai per Kohaku era chiaro che qualcosa era venuto meno. Quel jutsu era ben lontano dall'essere completato. Passò così il resto della giornata a fare tentativi su tentativi, cercando di ammassare il suo Chakra Suiton nella sfera per darle la giusta pressione, ogni tentativo fu un grosso buco nell'acqua. L'ironia della frase...sto facendo solo buchi nell'acqua...ah-ah-ah, quanto sono spiritoso a volte... Si passò una mano tra i capelli, una vecchia abitudine di una vita passata di un altro shinobi, uno che non era lui. Scosse la testa, si sentiva terribilmente frustrato da tutto ciò.
    Ho provato a concentrare più chakra, la sfera è esplosa...ho provato a concentrarlo tutto al centro, forzando l'acqua a comprimersi come attirata verso il centro da un fottuto magnete...la sfera è collassata su sé stessa e il manichino è schizzato fuori...ho provato a creare una patina di Chakra intorno al perimetro della sfera, ma l'acqua all'interno si è raccolta sul fondo come in una boccia di vetro e il manichino si muoveva libero...dannazione cosa devo fare??
    Urlò, mentre afferrava il busto di legno e lo scaraventava fuori dal bacile con violenza per lanciarlo sul pavimento di pietre con un grido selvaggio.
    In sottofondo si udiva la risatina accennata di Jirama. Vaffanculo, tu e la tua risata di scherno! Vaffanculo ogni cosa!
    Sollevò le mani al cielo, diede un altro calcio al manichino facendolo rotolare sul pavimento tra gli schizzi dell'acqua rimastagli sul corpo. AHHHHH, non ne posso più! Dannato Suiton di merda! Così scivoloso mentre lo si maneggia. Tanto vale cercare di tenere tra le mani un cazzo di mollusco viscido! Diede un altro calcio al manichino solo per urtare l'alluce contro di esso e farsi male da solo. Gridò di nuovo di rabbia, incamerando Fuuton in automatico nei polmoni per poi sputarlo fuori da essi con violenza contro il manichino e farlo volare contro Jirama che non la smetteva di ridere.
    Ressenpū - Scoppio del Vento
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    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica consente, a seguito degli opportuni Sigilli, di soffiare fuori un cono di Chakra Fuuton ampio massimo un metro che si propagherà fino ad una distanza di sei. Il getto ha il solo scopo di sbalzare indietro persone a due metri di distanza, oltre che causare lievi ferite da taglio sul corpo, praticamente irrilevanti su una persona vera, ma utili contro un clone che verrebbe inesorabilmente dissolto. Soggetti con capacità fisico-motorie pari o superiori ad un Chuunin verranno solamente rallentati se in corsa.
    Consumo: 2

    Il corpo di legno si schiantò contro la parete di roccia senza colpire il ninja incappucciato. Prese un ampio respiro, un altro ancora. Tornò in controllo delle proprie emozioni e sospirò una terza volta. Bene, se ne riparla domani, per oggi penso di aver dato abbastanza... disse ad alta voce prima di uscire dalla stanza sbattendo la porta.

    Il giorno successivo tornò più riposato e pronto per tentare un nuovo approccio. Tornò nella stanza dove si allenava per trovare il manichino di nuovo in piedi accanto al bacile e l'acqua dello stesso rimpiazzata con della nuova. Prese un profondo respiro e cominciò a comporre i sigilli. A quel punto indirizzò l'acqua verso il manichino di legno lì accanto e decise, in base all'idea che aveva avuto quella mattina, di imprimere all'acqua un movimento rotatorio. La tecnica sembrò funzionare. Questo però gli fece capire che la tecnica aveva bisogno di continua immissione di Chakra e non, come aveva creduto, di un consumo finito. Prese un profondo respiro, vedendo come il manichino veniva immobilizzato nella sfera d'acqua per qualche secondo, prima che la pressione della sfera facesse schizzare l'acqua fuori dal suo perimetro. Cominciò con piccoli rivoli, poi con archi d'acqua e poi fu un vortice l'acqua su più cerchi mentre la sfera schizzava acqua tutt'intorno a lui bagnando il suolo e infradiciandolo tutto.
    Kohaku sputò acqua e si terse gli occhi bagnati, tirando indietro i capelli fradici. Non gli importava di essere zuppo, non gli importava davvero, era riuscito, seppur in un singolo attimo a tenere il manichino completamente immobile nella sfera, la chiave era nella rotazione. Bene, ho capito un altro passo di tutto ciò, ora non mi resta che mettermici di impegno...
    Afferrò il manichino e lo schiantò nel bacile prima di cominciare di nuovo la serie di sigilli.
    Dopo ore di tentativi era riuscito a comprendere nella sostanza come doveva funzionare la tecnica, la pressione andava posta in maniera circolare, un arco dopo l'altro, facendo ruotare l'acqua in continuazione dalla base verso l'esterno in ampi cerchi concentrici che però non dovevano scontrarsi gli uni con gli altri o si rischiava di far saltare ogni cosa con più forze concentriche che sbattevano le une contro le altre. Sollevò la mano destra per aiutarsi a controllare il moto del Chakra mentre la sinistra manteneva il flusso Suiton constante. La sfera d'acqua esplose di nuovo ma stavolta durò di più. Era un inizio.
    Dopo minuti di allenamento con entrambe le mani sollevate aveva realizzato che doveva fare in modo di non perdere la forza concentrica, questo significava utilizzare la forza che andava scemando per far ripartire il modo dall'origine, in una specie di circolo a catena che una volta messo in atto avrebbe garantito sufficiente pressione senza il minimo sforzo.
    La mano sinistra quindi aumentava il flusso di Chakra Suiton mentre la destra ruotava sempre leggermente sulla superficie per mantenere la rotazione sempre fluida e perfetta, piano piano la sfera prendeva forma e il suo controllo su di essa aumentava sempre di più.
    Alla fine della serata esultò di gioia al vedere come il manichino era perfettamente immobilizzato dentro la sua sfera.
    Ah-Ah! Alla faccia tua, testa di pezza! Urlò in direzione di Jirama alla porta. Si tese improvvisamente, le spalle lievemente sollevate, come ad aspettarsi un kunai che avrebbe colpito lui o la tecnica e mostrato qualche altra falla nel suo piano altrimenti perfetto. Non arrivò nulla, si rilassò un attimo prima di vedere però apparire il mukenin apparire al suo fianco, dargli una botta sulla mano destra e vedere collassare tutto il suo lavoro in uno spruzzo d'acqua bagnato.
    Ma che cazzo!
    Prova a rifarlo con una mano sola. Neanche i bambini di Kiri lo fanno con due mani, cosa sei ritardato?
    Ah, perchè si fa con una mano sola?
    Il ninja scosse la testa con un sospiro di insoddisfazione prima di allontanarsi. Un sorriso venne strappato al bendato mentre sentiva il suo corpo piegarsi sotto la stanchezza della giornata. Aveva scoperto da dove veniva Jirama, era quindi un ninja di Kiri? Interessante, molto interessante. Forse sarebbe riuscito a farlo parlare ancora un po' prima, così avrebbe capito meglio con chi aveva a che fare. Era raro che lui e Kamai parlassero, non sapeva nulla delle sue guardie silenziose.
    Crollò a sedere, era sera tarda, era esausto ed aveva solo voglia di andare a letto. Io non ho bisogno di avere una mano libera! Mi farò crescere un terzo braccio piuttosto che imparare ad usare questa tecnica con una mano sola! scommetto che è più facile fare una tecnica del genere che imparare questa diavoleria!
    Oh, fammi il piacere...
    Kohaku lasciò andare la schiena sul pavimento, le braccia allargate lontano dai fianchi, bagnato fradicio come era sentiva dei lievi brividi dovuti all'abbassamento di temperatura. Spiriti se era schifoso lavorare con l'acqua. Riposando il corpo per qualche minuto prima di alzarsi e andare a letto si fece coraggio pensando a quanto sarebbe stato utile utilizzare quella tecnica una volta che fosse riuscito a padroneggiarla perfettamente. Doveva ricordarsi il perché stava facendo tutto questo o non ce l'avrebbe mai fatta.
    Chissà se si può utilizzare anche il sangue...o magari qualsiasi altro liquido del corpo...certo non farebbe piacere a nessuno esser affogato in una sfera d'urina...Una morte alquanto spregevole...però alcuni soggetti se lo meriterebbero...tipo quegli schifosi Kiriani che si nascondono nella nebbia sparando shuriken...
    Si era convito di apprendere quel Jutsu proprio perché aveva notato come la sua semplicità era unita ad una capacità letale fuori dal comune rispetto ad altri Jutsu della stessa "categoria". Di solito raramente il Suiton era capace di uccidere sul colpo qualcuno, al massimo facevi un po' di danni da contusione e lasciavi il bersaglio inzuppato e intontito, non era una soddisfazione pari a quello che faceva il vento che apriva squarci nella pelle, il fuoco che bruciava o il fulmine che folgorava.
    Era abbastanza semplice, sopratutto se paragonato all'apprendimento dell'Hiraishin no Jutsu, ma allo stesso tempo se prendeva e l'avversario era sprovvisto di mezzi per liberarsi, poteva essere letale.
    Ora vedremo come andrà a finire...Alla fine riuscirò a piegarti a me, volente e nolente, dovrai ubbidirmi acqua del cavolo! Si alzò di scatto, domani sarebbe tornato alla carica, ora aveva soltanto fame.

    Il giorno dopo era abbastanza fiducioso di poter finalmente liberarsi una volta per tutte di quel benedetto Jutsu. Tra una fetta di pane imburrata e l'altra rifletteva su come mantenere in una sola mano la concentrazione giusta di Chakra e la rotazione. Non sarebbe stata una cosa facile. Ricordava un Jutsu di Arima, il Rasengan, quello molto probabilmente era di tutt'altro livello e minimamente paragonabile in quanto a difficoltà a questo, ma il concetto era simile. Arima gli aveva spiegato come, per allenarsi con quel Jutsu aveva prima imparato a far esplodere un palloncino pieno d'acqua facendo ruotare vorticosamente il Chakra dentro di esso. Quella era solo la prima di tre fasi per apprendere quel complicato Jutsu ma forse lui poteva fare una cosa simile, poteva prendere il pezzo che gli serviva e applicarlo ai suoi bisogni. Doveva imparare a far vorticare l'acqua dentro il palloncino non però con il suo Chakra base ma con quello elementale, così da poter ad un certo punto togliere la gomma del pallone e mantenere l'acqua perfettamente compatta nel suo palmo grazie alla forza centripeta. A quel punto avrebbe ricorso ad un tentativo su larga scala.
    Così entrò nella sala di allenamento, munito di tanti palloncini di plastica gonfi d'acqua, prese uno sgabello e cominciò a concentrare il Chakra Suiton nell'acqua dentro al suo palloncino. L'idea ripresa da Arima per il Rasengan era simile ma non uguale. Lui non puntava a far esplodere il palloncino per via della grande rotazione che immetteva nell'acqua no, lui cercava di mantenere i flussi di concentrazione e rotazione stabili in un solo palmo della mano, a quel punto quando si riteneva sicuro, usava un ago per far esplodere il palloncino e vedere se l'acqua usciva da esso o no. I primi tentativi furono a dir poco patetici.
    Fece ruotare l'acqua dentro il palloncino, lentamente, con fermezza, in modo da essere sicuro che questo non esplodesse. Quando fu sicuro di aver una buona rotazione e concentrazione di Chakra punse il palloncino con un ago e quello gli esplose in faccia in una girandola di spruzzi acquatici che gli fece strizzare le palpebre più volte mentre con l'altra mano cercava di allontanare l'acqua dal suo viso.
    Pfffff disse sputacchiando acqua dal naso. Non si dette per vinto per, lanciò di lato il palloncino rotto e ne prese un altro. Proseguì così tutto il giorno mentre cercava il giusto bilanciamento, la giusta rotazione e, cosa molto importante, la direzione della rotazione. Dopo mezza giornata a cercare di ruotare il Chakra verso destra si accorse in un attimo di confusione mentale che forse verso sinistra gli sarebbe tornato più comodo e, voilà, le cose erano migliorate molto sensibilmente, la rotazione verso sinistra era molto più facile e controllabile per lui di quanto non fosse l'incontrario.
    Interessante, avevo letto di una teoria tra i libri di Reiko quando ero ancora a Suna...Alcuni teorici del Chakra sostengono che ognuno di noi ha una direzione verso cui il nostro Chakra scorre, o verso destra o verso sinstra ma non pensavo che questo potesse influenzare anche la rotazione delle tecniche, a quanto pare mi sbagliavo...
    Proseguì tutto il giorno in quel mondo, ogni volta che era sicuro di avere un buon controllo faceva esplodere il palloncino e l'acqua usciva sempre a fiotti ma sempre meno, sempre meno. Fino a quando a tarda serata l'ago bucò il palloncino e questo rimase immobile.
    Il bendato sbattè la plapebra dell'unico occhio libero, il destro, rimanendo stupefatto del risultato. Non credeva possibile ma a quanto pare c'era riuscito. Con furia fece altri buchi nel palloncino e uno dopo l'altro questi aprirono la plastica sempre di più, sempre di più fino a quando non la strappò via a mani nude dalla sfera compatta d'acqua che teneva tra i polpastrelli. Si fermò ad osservare con ammirazione la sfera perfetta nel suo palmo che ruotava vorticosamente, provocando piccole ondine intorno ad essa che si superavano una dopo l'altra in cerchi perfetti partendo dall'alto per poi sparire alla base.
    AH-AH! Urlò sollevando la sfera nel suo palmo verso le luci elettriche della stanza. Si girò per esultare trionfante in faccia a Jirama ma quello non c'era più. Si accigliò solo per accorgersi che l'orologio analogico sulla parete segnava la mezzanotte passata.
    Con un sospiro lasciò andare la concentrazione di Chakra e l'acqua tornò a sciogliersi nel suo palmo. Aprì e chiuse la mano ormai lievemente anchilosata dallo sforzo di concentrare chakra nel suo palmo tutto il giorno. Agitò la mano mentre se ne usciva soddisfatto del lavoro della giornata.

    Il giorno successivo era pronto e scattante, preparato a tutto. Si recò di buon'ora nella stanza dell'allenamento, schiantò il manichino di legno nell'acqua e prima di iniziare prese due profondi respiri. Lo aiutava a concentrarsi a vedere meglio la situazione con chiarezza. Compose i sigilli.
    Serpente, montone, cavallo, lepre, montone, cavallo, lepre... Batté le mani l'una contro l'altra prima di sollevare la mano destra davanti a sé e richiamare la quantità di Chakra necessaria. Subito l'acqua cominciò a schiumare e ribollire per poi sollevarsi dal suolo in tanti gangli liquidi che si avvolsero strettamente intorno al manichino per formare una sfera perfetta d'acqua. Il manichino rimaneva completamente imbottigliato nella sfera, la pressione perfetta lo teneva immobilizzato.
    Ce l'ho fatta! Finalmente! Non ne potevo più! Ahaha
    Ridacchiava mentre sollevava la mano libera davanti a Jirama con soddisfazione. L'uomo rimase fermo per qualche secondo per poi avvicinarsi a lui e studiare la sua sfera. Le diede anche qualche colpetto per essere sicuro che fosse resistente al punto giusto poi si ritenne soddisfatto. Ottimo, ora proviamo a vedere come te la cavi ad usarla in modo difensivo... disse mentre scalciava via il bacile lontano da Kohaku e si allontanava di una decina di metri da lui.
    E senza l'aiuto del bacile disse Jirama con la mano sollevata di spalle, fermando Kohaku da riavvicinare la tinozza per aiutarsi con l'acqua della stessa.
    Quindi voleva che lo facesse espellendo l'acqua dallo stomaco? Non sarebbe stato facile, il bendato si tese per la difficoltà che ciò comportava.
    L'incappucciato si voltà e cominciò a comporre una serie di sigilli ai cui occhi esperti di Kohaku furono rivelati essere per una tecnica Katon.
    Merda! Resistette all'impulso di creare davanti a lui una difesa Doton e cominciò a comporre i sigilli uno dopo l'altro, allenato ormai dall'esperienza, per il jutsu Suiton. Il problema fu quando dovette convogliare Chakra all'interno dello stomaco visto che non era mai stato abituato a fare una cosa del genere. Batté i palmi delle mani e soffiò acqua dalla propria bocca in un getto incostante, quasi come la canna di una pompa che viene strizzata sotto un piede e fa uscire l'acqua a piccoli spruzzi.
    Katon: Goukakyuu no Jutsu - Tecnica della Palla di Fuoco Suprema
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    Villaggio: Konohagakure no Sato
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Si tratta di una delle Tecniche più rappresentative di quest'elemento. A seguito degli opportuni Sigilli, l'utilizzatore può emettere dalla bocca una grossa fiammata che può essere utilizzata alternativamente in due modalità. La prima consente di sparare una palla di fuoco dal diametro di tre metri al massimo a una distanza di cinque metri da sé, che obbliga l'utilizzatore a mantenere la posizione ma gli consente di continuare ad alimentare la fiamma per cinque secondi, procurando danno sostenuto equivalente a una ferita d'entità medio-grave. La seconda, invece, consente di sparare una palla di fuoco dal diametro di cinque metri che una volta sparata non mantiene alcun legame con l'utilizzatore e procede in linea retta per massimo quindici metri, infliggendo una ferita media.
    Consumo: 4

    Le fiamme del Jutsu katon lo investirono in pieno, spazzando via la poca acqua che era riuscito a convogliare intorno a lui e mandandolo lungo disteso per terra mentre cercava di spegnere le fiammelle presente sulla sua tunica nera.
    Non appena ebbe finito di rotolare per terra sentì la voce di Jirama.
    Ricominciamo
    Cos...non vorrai mica...ma devo Le mani di girama si stavano già muovendo per compiere la solita serie di sigilli, un'altra palla di fuoco suprema sarebbe stata diretta contro di lui.
    Si sollevò di scatto componendo i sigilli con foga mentre batteva di nuovo i palmi l'uno contro l'altro e incamerava una grande quantità di Chakra Suiton nello stomaco prima di sputarlo con un fiotto d'acqua stavolta più costante che cominciò ad avvolgerlo come una bolla protettiva.
    Sfera della prigione non ancora formata del tutto
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    La sfera d'acqua lo aveva quasi del tutto avvolto ma il Jutsu katon fu più veloce e, nonostante tutto, la sfera non resse la potenza del jutsu avversario, evaporando in tantissime goccioline d'acqua prima di lasciare Kohaku lungo disteso al suolo e di nuovo bruciacchiato.
    Non era tempo per rilassarsi però che l'avversario era tornato alla carica.
    Di nuovo!
    Stronzo

    Proseguirono così tutto il giorno con Kohaku che aveva l'illusione di fare dei piccoli progressi e il "sensei" che lo metteva al tappeto con quella singola e semplice tecnica Katon. Un colpo dopo l'altro, un attacco dopo l'altro e il bendato era di nuovo a terra che cercava di spegnere le fiamme sulle sue vesti.
    Quella notte andò a letto irritato e con il puzzo di fumo che non riusciva a rimuovere dal suo naso. Arrivò quindi il giorno successivo e Jirama lo attendeva seduto su uno sgabello al centro della stanza.
    Kohaku si pose alla solita distanza, le mani sollevate. Sono pronto, quando vuoi...
    Mi sono stancato, ci stai mettendo troppo tempo per imparare questo Jutsu così banale per essere un mukenin di così alto livello....
    Non è colpa mia se il Suiton non mi riesce facile al primo colpo... disse Kohaku abbassando le mani e facendo spallucce.
    Beh, vedi di fartelo venire perché mi sono stancato, o impari adesso o rimani ustionato così tanto che stanotte non potrai neanche muoverti tanto ti avrò riempito di vesciche! Urlò l'uomo mascherato prima di cominciare una tecnica Katon ma che non sembrava la stessa del giorno prima. Kohaku cominciò subito la sua serie di sigilli non curandosi della possibilità che stavolta se avesse fallito la tecnica che lo avrebbe preso sarebbe stata ben più problematica della precedente.
    Doveva farcela, era sicuro ormai di farcela.
    Sbattè i palmi delle mani uno contro l'altro e sputò fuori un sottile ma deciso getto acquatico proprio nello stesso momento in cui il suo avversario inspirava e sputava dallo stomaco un potente getto Katon. Aveva già visto quella tecnica, era potente e pericolosa al tempo stesso per la sua velocità. Doveva sbrigarsi o sarebbe certamente finito arrosto. L'acqua lo avvolse in una compatta sfera solida e le fiamme lo circondarono.
    Katon: Karyuu Endan - Fiamma del Drago
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    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore, una volta compiuti i sigilli ed aver preso un grande respiro, di sputare un vero e proprio getto di fiamme nella forma di un cono dal diametro massimo di quattro metri che s'estenderà per trenta metri a velocità altissima lasciando inoltre una scia di fuoco dietro di sé. Le fiamme causano una ferita medio-grave da ustione sulla parte del corpo colpita, e la tecnica può essere mantenuta fino alla fine del turno ma, in questo caso, l'utilizzatore non potrà muoversi né muovere il getto in alcuna direzione differente da quella impartitagli al momento dell'emissione. Una volta terminata la tecnica, la scia di fuoco, se ha colpito una porzione di terreno infiammabile, permarrà sul campo di battaglia fino alla fine del turno successivo e chiunque entri in contatto con le fiamme riceverà danni medi da ustione.
    Consumo: 8

    Suiton: Suirou no Jutsu - Tecnica della Prigione Acquatica
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    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    La Prigione Acquatica permette al soggetto d'intrappolare la vittima all'interno d'una sfera d'acqua, dove a causa dell'alta pressione dell'acqua non potrà minimamente muoversi. L'utilizzatore dovrà tenere costantemente il contatto con la sfera dov'è imprigionato il nemico. Funziona anche se sono dei cloni a mantenere il contatto, purché siano in grado di usare tale tecnica. La tecnica potrà prolungarsi per più turni in cui la vittima intrappolata perderà lentamente il respiro a meno che non possa respirare sott'acqua, fino a svenire alla fine del secondo turno di prigionia e, se la tecnica non viene dissolta, fino alla morte. È possibile usare tale tecnica anche su sé stessi, costituendo un'ottima difesa, dato che è in grado di resistere a Jutsu di livello C.
    Consumo: 4 (A turno)

    Le fiamme imperversavano sopra la superficie acquatica della sfera. Kohaku era completamente avvolto, la bocca chiusa mentre attendeva la fine della tecnica dell'avversario che sembrò protarsi per molto tempo. Ondate di vapore si sollevavano intorno a lui. Era come se Jirama stesse testando la durabilità della sua difesa. Non era una cattiva idea vedere se fosse riuscito a mantenere quella concentrazione per più tempo possibile.
    Alla fine le fiamme si spensero e lui potè finalmente uscire dalla sfera con un sospiro mentre il liquido scrosciava intorno a lui andando a bagnare le pietre della sala.
    Visto? Ho imparato in fretta.. disse sorridendo, felice di essere più bagnato che asciutto stavolta. Jirama rimase fermo per qualche secondo, poi annuì con la testa incappucciata e si allontano in silenzio.
    Kohaku lo guardò con disappunto.
    Neanche un "bravo! Hai fatto un ottimo lavoro!", niente di niente???
    L'uomo non rispose mentre si allontanava un passo dopo l'altro in silenzio. Kohaku sbuffò di irritazione prima di voltarsi per raccogliere le sue cose.
    La voce di Jirama echeggiò nella sala vuota seguita subito dopo dallo sbattere della porta d'acciaio mentre l'uomo si congedava con poche parole.
    Hai fatto solo il tuo dovere.




    Edited by Supaku - 25/11/2016, 19:46
     
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    Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto
    GSrK
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica inizia permettendo all'utilizzatore di creare dei Sigilli magici ed applicarli su qualsiasi cosa. Una volta applicati sul soggetto scelto sarà possibile usare il Jutsu teletrasportandosi in un punto a scelta nel metro quadro dov'è posto il Sigillo. Se applicato su un Ninja il sigillo rimarrà al massimo impresso per due turni incluso quello d'utilizzo. Se impresso su un oggetto invece, il Sigillo vi rimarrà fino alla fine della Quest. Ovviamente una volta usato il teletrasporto, il Sigillo svanirà automaticamente. E' possibile usare il Justu per trasportare altri soggetti insieme all'utilizzatore, semplicemente toccandoli.
    Il Jutsu non necessita di Sigilli.
    Consumo: 15 per l'impressione del Sigillo

    Hiraishin no Burēdo - Sigillo del Teletrasporto delle Armi x2 (Kunai Tridenti e Kunai Normali)
    YlMo
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è un derivato della Hiraishin no Jutsu, che non necessita di Sigilli, tramite la quale si potrà apporre un Sigillo magico caratteristico, di dimensioni variabili a seconda della superficie su cui viene apposto, su un pacco di Armi da Lancio Piccole o Minori o una singola Arma Media o superiore ad utilizzo. Il Sigillo così apposto durerà fino alla fine dell'incontro. Una volta apposto il marchio sarà possibile pagare di nuovo il consumo della tecnica per teletrasportare un qualsiasi numero di Armi marchiate per volta, fino ad un massimo di un metro di distanza dal corpo dell'utilizzatore o sulla persona dello stesso, tipo all'interno del proprio equipaggiamento o in mano, oppure verso un qualsiasi oggetto o persona marchiata a sua volta con l'Hiraishin no Jutsu.
    Necessaria la Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto in Scheda.
    Consumo: 2 per l'impressione del Sigillo

    24. La Pietra di Sangue



    Sollevò una mano, il sole picchiava forte dall'alto. Prese un profondo respiro, il vento agitò i suoi capelli neri. Un altro respiro. La consapevolezza che, se tutto fosse andato bene, per la fine di quella missione i suoi capelli non sarebbero più stati di quel colore lo scuoteva dall'interno.
    Prese un altro respiro. Nell'aria sentiva l'odore di legna bruciata e aghi di pino. Era a Nord di Haiatsuchi, in una macchia verde dove una foresta di pini e sempreverdi si estendeva all'interno di una piccola vallata circondata da grosse montagne. Era lì, era in quella zona che il Covo aveva ricevuto l'informazione del nascondiglio di Akimiro. Dopo tutto questo tempo, dopo ogni cosa, finalmente stava per compiere ciò per cui aveva lavorato anni interi della sua vita.
    Si mosse con cautela nel sottobosco erboso. Sembrava impossibile, ma alla fine, ben venti anni dopo la morte dei suoi genitori, era giunto il momento di vendicarli. Dopo tutto ciò che era successo, dopo la sua fuga dalle terre di nessuno, dopo i suoi allenamenti tra i monaci ai confini di Suna, dopo il suo addestramento come ninja, dopo l'insegnamenti di Reiko, dopo la Guerra nei Paesi Minori e la morte della sua sensei, dopo la sua fuga da Suna e il ritorno per difenderla sotto mentite spoglie. Dopo l'alba e il tramonto del Sole Rosso e il suo reclutamento forzato tra le fila del Covo, adesso era lì. Dopo tutto quello che era successo adesso si trovava a poche miglia dai suoi ultimi tre obiettivi e pensarci gli faceva venire un brivido lungo la spina dorsale.
    Quanto era cambiato per ottenere quel risultato? Tanto. Non era più il ragazzino tormentato dal suo passato, con le ombre dei morti a scuoterlo dall'interno, non era più lo shinobi promettente di Suna che aveva vinto l'esame Chuunin, non era più il traditore che aveva ucciso quattro innocenti per aprirsi la sua strada in una terra senza regole. Era un mukenin, il mercenario che aveva ucciso, rubato, mentito e ricattato uomini e donne di molti paesi. Era il sicario che aveva eliminato, seppur con grandi rischi, uno dei traditori più pericolosi di Iwa. Era l'esperimento della Mano Blu, lo scienziato della sezione "Ricerca e Sviluppo" del Mercato Nero denominata "Il Covo".
    Era diventato pari alla stessa feccia che aveva sterminato la sua famiglia anni prima. Lo aveva fatto perché nulla può battere il caos, se non il caos stesso. Molto più potente di quanto avesse potuto immaginare quando aveva sceso quel sentiero lastricato di pugnali e sangue. Il suo corpo era tappezzato di geni di Clan molto più famosi e potenti del suo, la sua mente era stata plasmata da mille combattimenti. Era pronto? Sì era pronto, si ripeteva ogni giorno, forse ingenuamente.
    Prese un altro profondo respiro.
    Hai finito di sospirare? Dio, mi stai facendo venire l'ansia! Una voce femminile al suo fianco lo scosse dai suoi pensieri. Troppi ricordi, troppe cose perdute lungo quella strada per arrivare là. Guardare Hinode però, bellissima con i suoi lunghi capelli biondi e gli occhi dorati, gli ricordò come avesse ancora molto da perdere.
    Scusa, sono nervoso... La ragazza non disse nulla, si limitò ad appoggiargli una mano sulla spalla.
    Andrà tutto bene, ci sono io e...il ninja dei ramarri qui.
    Ehi! Sono rospi, non ramarri! La voce ovattata di Arima sotto la maschera era sempre allegra, anche in questa situazione bieca.
    Che differenza fa? Sempre viscidi e umidi sono...
    I rospi hanno fascino!...
    Continuarono a battibeccare mentre lui andava avanti, i pensieri tornarono prepotenti a travolgerlo mentre il rumore delle loro voci diventava soltanto un brusio.
    In realtà lui non aveva voluto affatto che Hinode e Arima fossero lì. Non poteva combattere sapendo che le uniche persone a cui teneva di più al mondo erano proprio nel mezzo del fuoco incrociato. Una cosa che però aveva imparato era di non poter scegliere per loro. Una promessa è una promessa Gli aveva detto Arima, ed era vero. Degli shinobi che aveva incontrato nella sua vita, l'eremita era rimasto l'unico al suo fianco. Non c'erano più gli altri, uno dopo l'altro la vita li aveva mietuti come spighe di grano durante il raccolto. Rayle, Hisagi, Takumi e Maki i ninja che più aveva stimato durante la sua giovinezza erano caduti in battaglia uno alla volta. C'era da pensare che anche Teddy fosse tra questi ma era sempre stato troppo inaffidabile per potercisi appoggiare.
    Così di tutti erano rimasti soltanto l'ultimo compagno e la ragazza che gli aveva rubato il cuore con un sorriso. Si mosse tra le fronde.
    La missione non era facile, affatto, ma come aveva detto Hagoromo "non puoi presentarti alla porta del loro rifugio menando il kunai in aria e chiedendo vendetta, sarebbe un suicidio". Così lo scienziato gli aveva fatto l'ultimo regalo, gli aveva fornito un motivo per recarsi alla organizzazione della Pietra di Sangue. Così si chiamava Akimiro, nel tempo che aveva passato a ricercarlo aveva fatto i suoi compiti e raccolto tutte le informazioni necessarie dagli archivi sparsi del Covo, del Sole e da rade informazioni prese da Suna, perché ancora non era stato abbastanza in alto tra i gradi del Villaggio da avere accesso a tutti gli archivi.
    Akimiro il cui nome del Clan si era purtroppo perso da tempo - alcuni sostenvano fosse il clan Hottosutōn, ma non c'erano conferme purtroppo - era stato uno dei Jounin al servizio dello Tsuchikage, divisione supporto tattico e difesa, durante la Grande Guerra. Un ninja capace, brillante, pieno di sé e fiero della gloria che avrebbe portato al proprio Paese. Questo prima dell'inizio della Guerra.
    Essendo assegnato alla difesa, l'uomo non aveva visto molte battaglie ma le poche a cui aveva partecipato avevano sempre raccolto morti e feriti in grandi quantità. Grazie alla sua esperienza magistrale del territorio, il ninja era riuscito a dividere le sue unità in truppe di schermaglia tra i monti e avevano mietuto ogni singolo attaccante che aveva osato avventurarsi troppo in profondità nel Paese della Terra. Molte unità erano morte contro lui e le sue truppe. La sua specialità era attirare gli avversari in uno stretto, far sprofondare il terreno sotto di loro e seppellirli vivi con una valanga artificiale. Questo gli era valso il soprannome di Pietra di Sangue tra le fila di Iwa e il suo nome era temuto tra gli attaccanti della Triplice alleanza. Alcuni rapporti dicevano che Akimiro trovava piacere nel catturare alcuni dei ninja vivi e torturarli per prendere informazioni o per piegarli al suo volere. Tra questi il più famoso dei traditori che era riuscito a rivoltare contro il paese di origine era Isao Uchiha, lo Shinigami Bambino; uno dei più geniali e letali ninja di Konoha con solo dodici anni alle spalle. Durante la guerra era infatti solito per i Villaggi impiegare leve giovanissime questo aumentava il loro numero, ma così giovani erano anche facilmente influenzabili e Akimiro aveva plasmato la mente di Isao al suo volere.
    Tutto era andato bene, fino a quando Oto non era entrata in campo. Il giorno in cui i ninja di Oto erano arrivati nelle terre di Iwa con il loro Segno Maledetto e la loro dubbia moralità, Akimiro aveva già perso. Ninja delle sue truppe erano stati corrotti dalla promessa del potere del Segno e avevano rivelato coordinate della posizione dei campi di Iwa, molti uomini erano morti in assalti notturni e i pochi rimasti erano stati schiacciati dai Jounin di Oto trasformati in demoni.
    Fu allora che Akimiro venne catturato e fatto prigioniero dalla divisione tortura ed interrogatori di Oto. Da ciò che raccontavano i documenti recuperati del Covo era disturbante ma la diceva lunga su quello che era successo al ninja. Si narrava che le torture fossero andate avanti per giorni e gli interrogatori erano rimasti sconvolti dalla fermezza e resistenza del ninja. Alcuni sostenevano che egli fosse fatto di Pietra tanto era inflessibile. Nonostante questo la posizione di Akimiro era importante per Iwa viste le sue conoscenze sulle difese del Paese ma questo invece di provare a recuperare il comandante, decise di portare un attacco su grande scala al campo dove era tenuto prigioniero per sterminare tutti coloro che vi risiedevano, il loro comandante compreso.
    Poco si sà su cosa fosse realmente successo, ma Akimiro era evidentemente sopravvissuto a quell'attacco e dopo un paio di mesi era tornato tra le fila di Iwa. Al suo ritorno venne subito acclamato come l'eroe sopravvissuto ma non venne rimesso in una posizione di comando. I generali del Paese non si fidavano più dell'Akimiro tornato tra loro, nulla si sapeva sui mesi di silenzio radio e molti misero in dubbio la sua fedeltà. Fu tenuto un processo nei suoi confronti, l'uomo testimoniò sui fatti avvenuti, narrando di come si era salvato all'attacco su grande scala al suo campo, di come fosse riuscito a salvarsi ma più morto che vivo e di come avesse impiegato quei mesi a recuperare in una grotta dispersa tra le foreste. I generali non li credettero, il ninja venne ritenuto innocente ma perché non vi erano prove schiaccianti a suo carico, non perché avesse provato senza ombra di dubbio la sua innocenza. Fu reintegrato ma non più come comandante, bensì come semplice soldato.
    Akimiro non la prese bene. Contravvenendo agli ordini, raccolse il comando della sua vecchia unità e sferrò un attacco ad uno dei campi più sorvegliati sul confine, là dove i ninja di Oto tenevano il loro arsenale. Era un attacco disperato, per provare al Villaggio la sua fedeltà, sperava forse di riuscire a ricoprirsi di gloria e cacciare così ogni macchia sul suo onore.
    Fu una disfatta. Le cronache di guerra di Iwa riportavano la morte di tutto il plotone di Akimiro e la "sospettosa" fuga dello stesso che era riuscito a scampare illeso. L'attacco a sorpresa però aveva portato molti altri danni all'esercito di Iwa che si era ritrovata con un fronte scoperto. Quella disfatta portò Iwa a perdere Yamamichi. Quello segnò l'inizio della fine per il Paese della Terra e il nome di Akimiro venne cancellato dalle cronache degli eroi di guerra ed inserito tra le liste delle esecuzioni marziali per insubordinazione e tradimento. Venne dichiarato "traditore della patria" quando, mesi dopo, aveva fatto la sua comparsa tra le fila di Oto, guidando un plotone di cinque uomini per il Paese del Suono. Il gruppo era chiamato "Le Cinque Dita del Diavolo" per la loro brutalità in battaglia.
    Dopo quello non si sapeva più nulla del passato del ninja, ma tanto gli bastava. Aveva raccolto informazioni anche sugli altri, Otojiro, Isao, Nioko e Ruriko. Ognuno aveva avuto una storia diversa, tutti erano finiti per fare parte del plotone comandato da Akimiro sotto la direzione di Oto, erano plotoni composti principalmente da traditori o ninja "sacrificabili" per il Paese del Suono. Spesso venivano mandati in missioni impossibili, suicide quasi, nella speranza che si portassero dietro più uomini possibile, o che morissero nel tentativo, eliminando così per il Paese nemici e amici scomodi in un unico colpo. Il gruppo di Akimiro fu uno dei pochi a sopravvivere fino alla fine ed Oto aveva poi deciso di giustiziarli a guerra conclusa per eccessiva violenza e brutalità in battaglia. Un modo come un altro per salvare la faccia davanti agli altri Paesi. Purtroppo per loro i Cinque non erano morti, ma dopo l'esecuzione non erano più stati insieme. Almeno, tre di loro erano rimasti uniti, Akimiro, Isao e Ruriko, Otojiro a quanto sembrava era stato abbandato subito, creduto morto, mentre Nioko era rimasta con i tre per un po' ma qualcosa era successo. Ancora se la ricordava quando l'aveva affrontata.
    Quella strana trasformazione, l'aspetto emaciato della kunoichi e lo sguardo perso nel vuoto. La donna rientrava nella lista dei primi esperimenti di Hagoromo, quando ancora il Covo si stava formando ma accanto ad essa era stata posta una grossa X rossa con la nota "fallimento". Dopo quello Nioko era diventata una mina vagante, ninja in proprio che vendeva i suoi servizi al miglior offerente. Sospettava che lo scienziato avesse giocato su di lei lo stesso tiro mancino che aveva fatto ad Arima ma non era sicuro, forse lei non riusciva a controllarlo? Dei, dubitava che persino Arima ci riuscisse ma la determinazione dell'ex ninja di Konoha era proverbiale, piuttosto che perdere contro quel Chakra si sarebbe tagliato una mano.
    Così erano lì con una missiva tra le dita, e un grosso rotolo sulle spalle, si muovevano nella foresta per cercare l'ingresso della tana di Akimiro che a quanto pare dopo aver servito in più organizzazioni criminali aveva fondato una organizzazione tutta sua e si era ritirato in quella zona.
    L'organizzazione dell'ex ninja di Iwa si chiamava Sangue Nero, o anche detta Kurochi, ed era in competizione con il Covo sotto molti punti di vista. Hagoromo e Makui avevano provato più volte a indebolirla ma ora che Kohaku aveva un conto personale con Akimiro era riuscito a portare più colpi a segno di quanto loro non erano riusciti a fare. Gli avevano rivelato come molte delle sue recenti missioni erano state tutte portate a danno della Kurochi, l'ultima, la cattura di Aoi aveva portato un duro colpo alla organizzazione, raccogliendo informazioni su più fronti e ristabilendo gli equilibri tra le due. Il Covo si era infatti indebolito negli anni e la Kurochi aveva cercato più volte di prenderne il controllo.
    L'ultimo attacco, quello di Isao, era stato portato al Covo per ricordare loro chi era in comando. All'inizio Kohaku aveva pensato fosse stato per la sua uccisione di Otojiro, ma in realtà Makui e i suoi avevano messo i bastoni tra le ruote della Kuorchi in una grande operazione a Kumo e si erano appropriati del malloppo. Questo aveva mandato su tutte le furie l'Uchiha.

    Ascoltami bene, loro non si aspettano questa mossa e molto probabilmente la vedranno come quello che è, una finta...A noi non importa, dobbiamo solo fargli credere che abbiamo perso qualcosa... Gli aveva detto Makui giorni prima. Hagoromo era spalle al muro, la luce della candela che si rifletteva nei suoi spessi occhiali. Siamo già riusciti a fargli credere di averci indebolito con l'ultima azione di Isao...Dopo che tu avevi recuperato le informazioni da Aoi, loro hanno risposto con un attacco ad una nostra base secondaria, abbiamo sacrificato molti uomini e un nuovo progetto su cui stavo lavorando, ma serviva per fare in modo che il trucco funzionasse... Disse lo scienziato, sollevando gli spessi occhiali sul naso con un dito.
    Esattamente, Isao e i suoi uomini hanno mietuto molti dei nostri che in realtà erano più mercenari e nuove reclute. L'Uchiha ha rubato un progetto, purtroppo vero, perché si sarebbero accorti subito se fosse stato un falso. Ci siamo indeboliti nella ricerca ma non abbiamo sacrificato le nostre forze...Quando abbiamo sentito dell'attacco Jirama ha fatto detonare tutto l'avamposto e l'unico dei loro che si è salvato è stato ovviamente Isao, siamo riusciti a fargli credere che abbiamo perso molti dei nostri, ma in realtà loro sono quelli che ci hanno rimesso di più. Ora non resta che assestare il colpo finale. Non un accenno al fatto che avevano sacrificato persone come pedine in quel gioco di potere, ormai non si stupiva più di nulla.
    Le informazioni di Aoi erano state vitali, avevano rivelato molte più cose sul covo della Kurochi di quanto non sospettassero. Il vero asso nella manica era stata però Lii.
    Era una donna allampanata, sottile come un giunco, almeno così se la immaginava, non l'aveva mai vista di persona ma ne aveva vista una foto e ricevuto una descrizione dettagliata. Lii era la informatrice che da anni era infiltrata nella Kurochi per conto del Covo e che aveva rivelato informazioni vitali per sferrare quell'attacco. Ingressi segreti, porte, trappole, meccanismi nascosti, numeri, ronde e difese.
    Quello era il momento migliore, un terzo dei loro era morto nell'esplosione. Dei rimanenti metà erano in missione, il resto a riposo.
    Abbiamò già avvisato Akimiro, in cambio del progetto che ci hanno rubato, ancora in fase embrionale e quindi non messo a punto, abbiamo promesso di cedere il controllo su Yamamichi e di fornire un altro progetto già funzionante ed operativo....Tu sarai la nostra conferma che funziona...
    Cosa vuoi dire...
    Akimiro vuole una prova che la formula funzioni e tu sei l'unico dei nostri che l'ha in corpo... disse indicando con un gesto il braccio destro di Kohaku.
    Gli stiamo consegnando questa formula?? disse sollevando il braccio bendato.
    Esattamente...andate, consegnate il rotolo, prendete il loro e tornate indietro...fingetevi sottomessi e non fate cazzate!

    Così erano lì, il piano era stato messo in moto, dovevano fingersi emissari di pace pronti a fare uno scambio, lasciare il rotolo che avevano al cui interno era stata abilmente inserita una formula di teletrasporto tra le righe della formula e andarsene. La notte successiva i ninja del Covo sarebbero sciamati nel cuore dell Kurochi proprio dallo stesso progetto che gli avevano regalato. Un piano semplice e forse efficace, tutto però rimaneva sulle loro spalle nel convincere Akimiro e i suoi, qui entrava in gioco Hinode. La kunoichi era esperta in travestimento e sotterfugi, avrebbe parlato lei per loro. Kohaku veniva solo per portare la conferma del progetto che i medici della organizzazione avrebbero dovuto esaminare. Arima era semplicemente un braccio armato, una dimostrazione di muscoli da parte del Covo, mandare l'unico ninja con il Rin'negan al loro servizio in quella missione voleva simboleggiare che non si fidavano della Kurochi ma anche che gli esperimenti e le conquiste del Covo erano diventate improvvisamente superiori alle loro.
    Spostò con una mano un ramo di aghi di pino, ed ecco che finalmente davanti a lui si profilava la vista del rifugio del Kurochi. Un rumore tra le fronde degli alberi lo immobilizzò. Hinode e Arima si spostarono, schiena contro schiena. Ninja apparvero intorno a loro sui rami degli alberi, sull'erba e le rocce.
    Non una mossa, siete circondati Disse una voce nell'ombra.




    Edited by Supaku - 17/1/2018, 12:00
     
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    Terre di Nessuno, Sezione Scientifica Numero Venti del Mercato Nero. Qualche ora prima la partenza di Arima.

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    Fanculo Hagoromo. Ho cambiato idea.
    Si era detto così il giovane eremita, mentre camminava per i corridoi del Covo con lo zaino in spalla, la mente ancora scombussolata dalla notizia poco prima ricevuta. Aveva da poco salutato Karura, conscio del fatto che, come era solito accadere a shinobi come lui, sarebbe potuto perire contro il suo avversario e di conseguenza.. non rivederla mai più. Lei gli aveva chiesto, con assoluta certezza, di non andarci. Di non stare agli ordini di quei pazzi proprio come aveva fatto quando volevano mettere le mani su di lei. Non era quello il caso, non poteva starsene ancora impalato mentre il suo amico, il suo fedele compagno, veniva spedito nuovamente a combattere nemici provenienti da ogni paese per tornare, come ogni volta, col corpo ricoperto da ferite. Quella volta avrebbe agito lui, senza disturbare il ninja del Vento.
    Aveva persino deciso, nonostante la sua stanza fosse di strada, di non stare nemmeno a bussare alla sua porta rischiando, vista la tarda ora, di svegliarlo o disturbarlo mentre si trovava il dolce compagnia. E aveva cercato di mantenere vivida quell'idea finché, continuando a pensare sia a lui sia all'amore che provava per quella ragazza della Terra, non aveva deciso di chiedergli un probabile, ultimo favore. Le sue gambe si erano infatti portate, quasi d'istinto, di fronte alla porta che distanziava la camera di Supaku da quel lungo corridoio. Si soffermò per un attimo, immobile e fermo nel tentativo di ascoltare eventuali rumori che potevano ricondurre la sua presenza a una vera e propria scocciatura per il mukenin della Sabbia. Silenzio. Aveva pensato, di primo acchito, non sentendo alcun rumore provenire dall'interno. Starà dormendo. Bussò quindi due o tre volte, rumori indistinti provenivano dalla camera mentre, qualche minuto dopo, la porta di quest'ultima si apriva rivelando il fittizio volto in cui ormai Supaku si era trasformato.
    Spero di non disturbarti ma ho un grosso favore da chiederti.
    Quasi senza chiedere il permesso, probabilmente preso dalla tensione e dall'ansia della situazione, Arima si era fiondato all'interno della camera del suo amico. Si sedette immediato su una delle sedie accanto alla sua scrivania, riprendendo fiato per poi esporre l'intera situazione al suo interlocutore. Gli spiegò di fatto cosa Hagoromo e Jirama gli avevano detto, la missione che avrebbe dovuto affrontare e, oltre a ogni dettaglio, il nome del bersaglio che avrebbe dovuto cacciare. Bastò un occhiata fra i due, per capire che la cosa era seria e che, naturalmente, l'ex albino non avrebbe potuto accompagnarlo.
    Questo è tutto. L'unico punto interrogativo rimane sul fatto che, ovviamente, non so se tornerò indietro.
    Arima sorrise al suo amico, conscio del fatto che forse avrebbe visto il suo falso viso per un ultima volta.
    Mi piacerebbe un giorno rivedere la tua vera faccia, lo sai?
    Bisbigliò in silenzio, sperando che nessuno potesse sentirlo per poi riprendere a parlare.
    Comunque, ho poco tempo e come ben sai.. Karura ha dimostrato eccellenti capacità nell'arte del Fuoco. C'è una tecnica che tu conosci e che, da tempo, voglio insegnarle ma non ho mai avuto occasione di farlo e, vista la situazione, non so se ne avrò modo di adempiere a ciò in futuro.
    Prese un altro respiro, lo sguardo dell'occhio sinistro che si affievoliva e, la tristezza, che prendeva il sopravvento.
    Ti chiedo dunque di custodire questa tecnica per me e, nell'eventualità, in cui dovessi non tornare ti prego di insegnarla a Karura. Grazie al tuo Sharingan una volta visti i sigilli per te sarà una passeggiata replicarla alla perfezione.
    Detto questo Arima si alzò in piedi, facendo cenno a Supaku, già vestito, di seguirlo in direzione dell'arena vicina alla sua camera in cui i due erano soliti allenarsi. Giunti lì, attese il rilascio dell'occhio sinistro da parte di Supaku per cominciare la serie di segni riguardanti la sua speciale tecnica per poi, una volta impastato il chakra, soffiare davanti a sé la sua tipica fiammata in modo che essa fosse completamente mostrata agli occhi del compagno.
    Katon: Onibi - Arte Del Fuoco: Fuoco Fatuo
    GgPh
    Sviluppatore: Arima Togetsu
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questa tecnica, dopo una complessa serie di sigilli, si crea una fiammata molto particolare, di forma conica del diametro di sei metri e della gittata di venti, dal colore blu tendente al nero. Questa fiamma è molto particolare, infatti, dopo un attento studio dei ninjutsu Katon si è riusciti a aumentare il calore delle fiamme con una immissione di chakra mirata che si porterà la temperatura a livelli così elevati che saranno capaci di far evaporare qualsiasi jutsu Suiton di pari grado si contrapporrà ad essa, in pratica privandola della debolezza elementale tipica del Katon. Se colpiti in pieno, la fiammata causerà ustioni di medio-grave entità.
    Richiede la specializzazione in Ninjutsu
    Consumo: 8


    Edited by Tobi © - 30/8/2017, 20:32
     
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    Nel buio della sua stanza rifletteva su quello che avrebbe dovuto fare, su cosa sarebbe dovuto arrivare. Il cuore greve, il respiro pesante. Era seduto sul letto, le lenzuola sparpagliate dietro di lui, avvolticciolate in una matassa umida. Faceva un caldo terribile e l'aria della sua cella era quasi stantia. Vivendo sotto terra era difficile resispare aria che non fosse filtrata da condizionatori e questo al rendeva normale ma sempre la stessa. Non c'era un filo di vento ad agitargli i capelli, né una brezza leggera a portargli sollievo, nulla. Solo quella umidità immobile che si attaccava alla pelle come un nastro adesivo e ti rendeva ogni cosa appiccicoso.
    Non riusciva a dormire, non riusciva a prendere sonno. Si era svegliato più di un'ora prima agitato, in preda ad incubi fatti di lampi e giganti fiammeggianti di blu. Il suo corpo agitato che si muoveva tra le lenzuola, gocce di sudore rigavano il suo volto mentre si tirava su cacciando un lieve grido di terrore. Annaspò in cerca di aria, respirò a pieni polmoni, il petto che si abbassava ed alzava come un mantice, nudo tranne che per le bende sul braccio e pettorale destro e un paio di pantalonicini neri. Sollevò la mano bendata davanti al viso, appoggiando il palmo fasciato sopra l'occhio destro, si sentiva sfinito, con entrambi gli occhi chiusi cercò di riprendere il controllo di sé. Gli incubi ancora vividi nella sua testa. Ad ogni battito di ciglia poteva rivederlo, nel profondo dell'oscurità, quel mostro fatto di folgori, quel drago imponente e letale che si schiantava contro di lui, l'aria densa e tesa per la pressione atmosferica, la bestia fatta di puro Chakra che aveva avvolto Murasame per poi squadrarlo dall'alto in basso con fiammeggianti occhi gialli che sprizzavano odio.
    Un vero demone si era mostrato davanti a lui e non la finzione che lui cercava di emulare con impianti e trucchetti da quattro soldi, no. Un vero mostro di pura potenza e odio.
    I miei occhi riescono a vedere molto più lontano dei tuoi, e qui e ora ne capirai il significato.
    Quelle parole...Dense e cariche di un significato più che nascosto. Quegli occhi...Fiammeggianti di rosso e nero, come shuriken piegati. Scosse la testa, di nuovo ancora adesso che si era ripreso non riusciva a toglierseli dalla testa. Non il potere, non la sete di ottenere quello che non gli apparteneva lo agitava. No, quello che lo rendeva inquieto era la vergogna. La vergogna di sapere
    Io sono un ladro...A volte vivere con questa consapevolezza mi distrugge dall'interno... Pensò mentre tornava a limare gli Shunsui Kunai. Ormai quelle armi, insieme ai normali Kunai, erano diventati il suo marchio distintivo, l'unica cosa che davvero lo differenziava dal resto. Quelli, il vento e il Vuoto. nessuno di questi però è mai neanche lontanamente vicino a....quello...
    Si passò una mano tra i capelli disperato. Lasciò cadere l'arma sul tavolino di legno al suo fianco. Come poteva un uomo come lui, che non era nessuno, competere con il potere degli Dei? Come?? Di colpo il pensiero di affrontare Isao Uchiha lo terrorizzava. Allora aveva davvero soltanto giocato con lui, lo aveva davvero ingannato, fatto credere di poter essere alla pari quando invece quell'Uchiha possedeva nei suoi occhi un potere simile a quello di Murasame? Non poteva saperlo, ma era probabile, molto probabile.
    Quando si era svegliato aveva cercato con la mano la presenza nel letto, la figura femminile che lo calmava sempre, anche soltanto toccarle la pelle liscia e pallida gli dava conforto ma lei non c'era. Mandata di nuovo in missione la sua compagna era stata con lui fino a quando non si era ripreso dalle sofferenze del Segno Maledetto, adesso Makui l'aveva rimessa al lavoro e lui con lei. Il Torneo era stato soltanto a titolo informativo, vai raccogli le informazioni sui migliori ninja che incontri e torna a riferire. Lo aveva fatto e avrebbe potuto continuare ma Murasame era stato troppo persino per lui.
    Sospirò di nuovo, doveva distrarsi.
    Qualcuno bussò alla porta come in risposta dei suoi pensieri inespressi. Si alzò, rapido, desideroso di avere contatti, di smettere di pensare per una volta ai suoi problemi. Aprì la porta, Arima era là, che lo fissava, lo sguardo crucciato, anche lui aveva qualcosa che pesava sul suo spirito, poteva sentirlo.
    Non disse nulla, aprì la porta e lo fece entrare, poi rimase in silenzio, ad ascoltare il suo compagno parlare con voce flebile.
    Là, nel buio della sua stanza, illuminati soltanto da una sottile striscia di neon giallo, due figure con un occhio solo, i capelli neri e i vestiti scuri sussurravano le loro paure più profonde l'uno all'altro. Perché in quelle terre disperate soltanto la mano di un amico poteva salvarti.
    Arima gli spiegò i piani di Hagoromo per lui, Kohaku strinse le labbra al racconto, alla storia del suo compagno che doveva ancora venire. Stavano facendo del compagno della Foglia lo strumento di cui avevano bisogno, un cacciatore di taglie. La preda però stavolta sembrava davvero impossibile.
    Questo è tutto. L'unico punto interrogativo rimane sul fatto che, ovviamente, non so se tornerò indietro.
    Capisco... Sospirò appoggiando una mano sulla spalla del compagno. Come al solito siamo legati ancorau na volta a fare il nostro lavoro, che ci piaccia o meno... Sorrise leggermente anche se era un sorriso amaro, entrambi ormai coglievano la triste ironia della loro situazione. So che è una cosa che devi fare da solo...Verrei ma recenti avvenimenti mi hanno lasciato...Segnato nello spirito. Avrò bisogno di tempo per rimprendermi...Un giorno ti racconterò meglio ma per adesso ti basti sapere che ho visto nelle profondità del vero potere degli Uchiha...e quel potere mi ha mostrato quanto piccolo sono davanti alla magnificenza di un Dio... Guardò con sguardo greve il compagno, le ferite dello scontro erano state curate da tempo ormai, ma quelle nello spirito, quelle non sarebbero guarite mai.
    Mi piacerebbe un giorno rivedere la tua faccia, lo sai?
    Non dirlo neanche per scherzo...Ci rivedremo come sempre, qua... Sorrise leggermente.
    E se le cose si mettono male, pensa a salvare la tua pellaccia...Non vale la pena morire in queste terre dimenticate...
    Arima continuò e poi gli chiese qualcosa che Kohaku aveva già compreso prima ancora che finisse la richiesta.
    Capisco amico mio...per te questo ed altro, mostrami la strada, apprenderò questo Jutsu per te... Comprendeva bene il significato di quello che il compagno gli stava chiedendo. Anche lui anni prima, quando ancora era un regolare, aveva fatto lo stesso gesto. La Guerra nei paesi minori era alle porte e lui aveva bisogno di passare quel poco di eredità che gli era rimasta, Sora Darima era stato il suo vessillo, il suo vascello verso il futuro, per non essere dimenticato completamente nel caso fosse morto.
    Karura era la stessa cosa per Arima, il suo futuro risideva in lei se fosse morto, avrebbe portato lei il ricordo indelebile di Arima con l'unica cosa che era davvero sua: le tecniche segrete.
    Arrivarono nella arena d'allenamento e il ninja bendato aprì subito l'occhio sinistro liberando lo Sharingan.
    Sharingan Tre Tomoe (Sp.Jounin)
    G15T
    Livello: B
    Tipo: Doujutsu
    Sviluppata la terza Tomoe l'Uchiha può, nel caso si accorga di essere preda d'un Illusione, dissolverla istantaneamente, anche se a base uditiva nel caso in cui le suddette Illusioni coinvolgano il senso della vista. Può inoltre utilizzare qualsiasi Genjutsu semplicemente con lo Sharingan senza usare alcuna impostazione delle mani, se la vittima ne incrocia lo sguardo. Lo Sharingan dona capacità di preveggenza permettendo all'Uchiha di prevedere qualunque attacco fisico, movimento, Taijutsu e Ninjutsu e capire se è una tecnica a base elementale o meno, e di conseguenza l'elemento utilizzato per la tecnica. Tuttavia, ogni schivata o contromossa è vincolata ai limiti fisici dell'utilizzatore. E' possibile inoltre copiare qualsiasi Taijutsu, Ninjutsu e Genjutsu visto ed utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso.
    Consumo: 10 (A Turno)

    Arima iniziò i sigilli e poi impastò il Chakra, ogni cosa in quel silenzio armonico contraddistinto da quelle aule immerse nella notte. Sospirò, chiuse l'occhio sinistro alla fine della tecnica, senza esitare mosse le mani nei sigilli necessari, impastò il Chakra sentendolo ribollire dentro di lui. Era un'arte complessa, rara e preziosa a suo modo, riusciva solo ora, mentre ne imitava ogni singolo movimento, ogni singolo attimo fuggente, di cosa il suo compagno avesse creato. Solo utilizzando una tecnica si poteva apprezzarne ogni piccolo tocco, ogni piccola sfaccettatura e la enorme fatica che il compagno vi aveva messo dentro. Poteva sentirne il calore, la fiamma rimestata più e più volte nello stomaco come la lama di una katana battuta più e più volte in pieghe sottili che ne facevano acquistare quella fermezza e precisione tipica. Così l'Onibi, l'Arte del Fuoco Fatuo, agiva. Le fiamme si scaldavano, alimentate più e più volte, in movimenti circolari fino a quando non sentiva il calore salire un impulso dopo l'altro dallo stomaco in vampate di calore.
    Inspirò e rilasciò andare la fiamma, il Chakra uscì dallo stomaco in un impulso fiammeggiante, si mescolò al soffio dei suoi polmoni e venne sparato in una potente fiammata blu dalle sue labbra.
    Katon: Onibi - Arte Del Fuoco: Fuoco Fatuo
    GgPh
    Sviluppatore: Arima Togetsu
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tramite questa tecnica, dopo una complessa serie di sigilli, si crea una fiammata molto particolare, di forma conica del diametro di sei metri e della gittata di venti, dal colore blu tendente al nero. Questa fiamma è molto particolare, infatti, dopo un attento studio dei ninjutsu Katon si è riusciti a aumentare il calore delle fiamme con una immissione di chakra mirata che si porterà la temperatura a livelli così elevati che saranno capaci di far evaporare qualsiasi jutsu Suiton di pari grado si contrapporrà ad essa, in pratica privandola della debolezza elementale tipica del Katon. Se colpiti in pieno, la fiammata causerà ustioni di medio-grave entità.
    Richiede la specializzazione in Ninjutsu
    Consumo: 8

    Finita la tecnica l'arena tornò nel buio mentre la faccia di Kohaku pulsava del calore residuo del Jutsu. Sospirò di nuovo, appoggiando una mano sulla spalla del compagno.
    Conserverò questo Jutsu per te...Vedi di tornare tutto intero...Abbiamo delle cose da raccontarci...e Karura deve finire il suo addestramento con il suo Sensei, lo sai che io non potrei mai farle da maestro, mi odia troppo...ahah


    ChakraFisicoMentale
    265-10-8=247OttimaleSerio, preoccupato
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x9Perg. Min. x2
    Shuriken x20Recipiente
    Shuriken x20Filo metallico 30m
    Palla di Luce x2Torcia Elettrica
    Palla di Luce x2Occhio Cibernetico
    Cartebomba x5Pillola del Soldato x3
    Equipaggiamento
    SlotOggettoLocazione
    Mecc. KunaiKunaiAvambraccio sx
    Doppio FoderoLama Vibrante x2Schiena
    Taschino Supp.Antidoto x4Spalla sx
    Rotolo Min.OmoikaruiCoscia sx
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniLocazione
    ParabracciaIntattiAvambracci
    Coprinaso BendeIntattoIndossato, sciolto
    BendeIntatteBraccio e Spalla dx
    BendeIntattecoscia & occhio sx.
    Guanti RinforzatiIntattiMani
    Anello KitaIntattoDito Medio Sinistro
    Sigilli di ProtezioneIntattiIndossati
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Shunsui Kunai x8Radiolina
    Bomba Fumogena x2Cimice x3
    Tasche
    TaschinoDoppia Tasca da Coscia
    Shuriken 3 P. x30Kunai x10 - Palla Gelo x5
    Note Fascia nera legata sulla fronte.
    - 1 Kunai legato a 10m di Filo Metallico
    - 4 Kunai legati a 4 Palle di luce.
    - 2 Kunai legati a 2 Cartebomba.
    - 3 Kunai legati a 3 Palle Gelo
    - 3 Shuriken legati a 10m di filo metallico.
    - 8 Shunsui Kunai Impressi - 1 al Covo.
    - coprifronte Oto legato alla fronte.
     
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    25. Ciò che è Nascosto




    Non una mossa, siete circondati
    Il corpo si irrigidì, senza neanche guardare poteva percepire Arima muoversi di lato, la mano che si sollevava verso il ventaglio appoggiato sulla schiena. Hinode era più silenziosa, ma poteva avvertire il frusciare della lama che usciva dalla tasca del gilet, stesso movimento quasi unisono, che anche lui aveva compiuto. Entrambi possedevano l'Hiraishin no Jutsu, del resto era stata proprio lei ad insegnarglielo.
    Si ammutolirono subito non appena videro intorno a loro più di una ventina di sagome apparire tra gli abeti. Li avevano davvero circondati e non si erano peritati dal mostrarsi. Si chiese quanti altri shinobi erano nascosti invece alla vista. La mano sinistra che non impugnava l'arma, fremeva dalla voglia di sollevarsi verso il suo viso per togliersi le bende, ma la trattenne. Avrebbero potuto prendere quel gesto come un tentativo di offesa e lui non lo voelva. Come aveva datto Makui, dovevano fingersi sottomessi non iniziare lo scontro lì. Tra l'altro dubitava fortemente che Akimiro e i suoi fossero lì in mezzo.
    Pazienta, non è ancora il momento. si rimproverò.
    Con riluttanza rimise il kunai tridente nella tasca del gilet e sollevò entrambe le mani aperte davanti a sé prima di parlare. Fissò un grosso uomo nerboruto che era atterrato nel prato ad una decina di metri da loro.
    Calma, calma! Siamo qui per consegnare questo rotolo ai capi della Kurochi....Ci manda La Mano...
    Identificatevi! Urlò una voce alle sue spalle. A quanto pareva aveva sbagliato interlocutore. Si girò lentamente per fissare l'uomo che aveva parlato. Era sulla quarantina, barbetta incolta e nera e un occhio coperto da una benda nera. Evitò di cercare con lo sguardo la loro informatrice, non avrebbe mai dovuto rivelarne la copertura fino all'ultimo secondo.
    Aprì la bocca per parlare ma Hinode fu più veloce di lui, in queste situazioni era sempre quella più adatta a prendere il comando.
    Ciò che ti serve sapere è il mio nome, loro due sono solo dei semplici sottoposti... disse la bionda mentre faceva un lieve cenno di disprezzo con la mano verso Kohaku e Arima ed avanzava di un paio di passi. Sebbene il bendato sapesse che era tutta una messa in scena, odiava quando Hinode prendeva l'attenzione, odiava metterla in prima linea. Arima per fortuna portava la sua solita maschera che nascondeva completamente il viso e, cosa più importante in quel momento, gli occhi. Il destro era infatti molto probabilmente chiuso ma era il sinistro a preoccuparlo. Dopo quello che era successo con Haede Namayaka e la decisione della Mano di affidare all'eremita il Rin'negan, era improbabile che quei ninja avrebbero visto Arima come un semplice sottoposto mentre sfoggiava quel particolare Doujutsu. Hagoromo non gli aveva spiegato il perché della decisione di affidare al Togetsu quel potere, aveva blaterato qualcosa sul fatto che gli serivavano solo i Geni del DNA, e sul ricompensare il ninja della foglia ma lui sapeva che c'era ben altro dietro.
    Il potere del Saggio delle Sei vie cumulato nello stesso corpo di chi possedeva il Chakra del Kyuubi, non poteva essere una coincidenza. No, doveva esserci ben altro in gioco. Hagoromo stava pianificando qualcosa e come sempre, non glielo avrebbe detto se non fino alla fine.
    Questo lascialo decidere a me...
    Il mio nome....è Hinode...ma forse mi conoscete con un altro appelativo: Ebi Kogane L'uomo si zittì subito la bocca serrata in una linea dura. Qualcuno degli shinobi sugli alberi mosse a disagio il peso da un piede all'altro. Riconoscevano il nome.
    Ho capito...Lao vi guiderà in avanti, sarete circondati per tutto il tempo....Il rotolo è quello là? Disse indicando con la testa verso il rotolo che Kohaku portava legato sulla schiena.
    Sì, andate avanti... Si girò per seguire il grosso omone che il ninja con un occhio solo aveva indicato mentre Kohaku la seguiva subito dietro, con Arima a chiudere.
    Il ninja dei rospi si avvicinò a lui per provare a bisbigliare qualcosa ma il bendato gli fece cenno con la mano che non era quello il momento. Proseguirono in silenzio per tutto il tempo, muovendosi a ritroso nella foresta. Ad un certo punto era convinto che avevano passato lo stesso ruscello due volte da due direzioni differenti, cercavano di distrarli e di confondere la posizione del loro rifugio, poco sapevano che tutti e tre gli shinobi che stavano scortando avrebbero potuto indicare ad occhi chiusi la posizione esatta del luogo.
    Makui era stato però ferreo, non avrebbero rivelato nulla per questo aveva voluto che si recassero nella foresta e girovagassero senza una reale meta così da fargli credere che era necessario l'intervento dei sottoposti per portarli al loro rifugio. Fin'ora era tutto andato come avevano sperato ma Kohaku era ancora mezzo sconvolto da come quei venti ninja erano apparsi quasi dal nulla.
    Intorno a loro i venti e passa shinobi si muovevano silenziosi, tutti indossavano vesti dei vecchi ninja di Iwagakure, rosse, con una manica sola e il gilet del defunto paese. Akimiro ci teneva a ricreare ciò che era stato perso sebbene ne avesse tradito le radici alla fine. Tutti erano armati di Katana ed erano sfoderate pronte a qualsiasi cosa. Mentre guardava gli shinobi uno ad uno, notò qualcosa di inquietante. Una delle lame era macchiata di sangue. Avevano appena ucciso qualcuno? Quel pensiero lo turbava. Era successo qualcosa che si era perso? Dannazione odiava quella sensazione, perché il sangue? Qualcosa doveva essere andato irrimediabilmente storto. Dannazione cosa era successo?
    Mentre si interrogava senza sapere perché e per come, si chiedeva se loro tra sarebbero potuti uscire vivi da uno scontro con tutti quegli shinobi di alto livello intorno a loro. La risposta purtroppo era no. L'unica cosa che gli veniva in mente era una sola: afferrare sia Hinode che Arima e portarli via grazie all'Hiraishin no Jutsu, questo però avrebbe significato cancellare per sempre le possibilità di un approccio pacifico con Akimiro. Era disposto a bruciare così la sua forse unica possibilità? Trattenne l'ansia a stento dentro di lui, evitò di guardarsi intorno con aria preoccupata, guardò dritto davanti a sé e non si lasciò intimorire. Assunse lo sguardo più serio che potesse fare e si limitò a seguire Hinode senza battere ciglio.
    Arrivarono alla fine all'ingresso della Kurochi era, come ci si poteva aspettare, celato all'interno di una cascata. Una mossa banale ma efficace. Il capo del gruppo li fermò, si praticò un taglio sulla mano e appoggiò la stessa sanguinante contro una roccia piatta coperta da un lieve filo di muschio. Era una roccia come tutte le altre, non avrebbe saputo distinguerla se fosse stato da solo. Una volta sollevata la mano, il sangue venne rapidamente assorbito dal muschio che invece di rimanere macchiato, tornò subito verde. Un jutsu di riconoscimento basato sul sangue era qualcosa di molto speciale e raro. Subito dopo non si udì nessun suono di macchinari dall'altra parte, né di rocce che si spostavano sfregando le une sulle altre. Quello che invece apparve davanti a loro fu un vero e proprio buco circolare all'interno della roccia dietro la cascata. Un buco grande abbastanza per far passare tre persone di fianco.
    Il buco portava ad un corridoio buio, che si inoltrava per parecchi metri in profondità prima di sbucare in una grossa stanza circolare dal diametro di quaranta metri, intagliata nella roccia e circondata da fiaccole lungo il perimetro delle pareti rocciose. Kohaku e i suoi compagni stettero al centro del cerchio composto dagli altri ninja prima che il capo cominciasse ad eseguire una lunga serie di Sigilli e appoggiasse entrambe le mani a terra. Un attimo dopo il pavimento ruotò su sé stesso, il bendato fece appena in tempo a concentrare il chakra nelle piante dei piedi per non precipitare verso il basso. Sbatté gli occhi quando vide l'enorme caverna che stava sotto di loro, per la precisione sopra la sua testa. Il posto era enorme, gigantesche stalattiti e salagmiti salivano e scendevano le une verso le altre e tre sopratutto erano enormi, tanto da poter essere paragonati a tre palazzi da venti piani ciascuno. All'interno Kohaku poteva vedere piccole finestrelle luminose, segno che i ninja avevano trovato dimora dentro quelle formazioni naturali.
    I ninja cominciarono a saltare uno dopo l'altro, lanciandosi verso le formazioni rocciose intorno a loro per raggiungere il pavimento, Kohaku e i suoi fecero lo stesso. Non appena arrivati nella caverna il suo unico occhio libero non aveva mancato di notare come tutti i ninja avessero rinfoderato le proprie lame, si sentivano al sicuro là dentro.
    Scendendo verso il basso, non poté fare a meno di notare come quel rifugio fosse maestoso nella sua bellezza e stranezza, ne aveva studiato la pianta insieme ai compagni, ma saperlo da una cartina e vederlo con i propri occhi era una bella differenza. Nonostante tutto, non mancò di notare come il terzo pilastro fosse completamente spento e i primi due avessero parecchie finestrelle spente lasciandone soltanto alcune accese. L'assalto al Covo doveva essere costato un caro prezzo per la Kurochi.
    Atterrò finalmente accanto ai suoi compagni, e subito vennero di nuovo circondati. A quel punto proseguirono verso la base del pilastro di roccia principale, l'edificio più grosso.
    Quando il suo occhio riuscì a mettere a fuoco una delle tre figure che li stavano aspettando in quel posto la sua mascella si serrò sotto le bende bianche.
    Sorridente, con il suo kimono verde smeraldo e i ricami dorati, stava un giovane ninja dai capelli neri lunghi legati sulla nuca in uno stile da samurai tranne che per una ciocca di capelli che scivolava dalla fronte sul viso a cui erano legate numerose perline colorate.
    Benvenuti nella nostra umile dimora!! Urlò raggiante Isao. Il suono della sua voce ancora gli metteva dei profondi brividi lungo la schiena.
    Il ninja del Clan Uchiha si avviò verso di loro con le braccia aperte e la katana legata al fianco che sbatteva mollemente contro una delle sue cosce. Come mai questi musi lunghi?? Susu, Musuchi disperdi i tuoi uomini, solo tu e Lao rimarrete a far compagnia ai nostri nuovi...Alleati, giusto?
    Hinode sorrise a sua volta, un sorriso che, se non l'avesse conosciuta bene, avrebbe potuto giurare esser sincero.
    Certamente! Complimenti per l'opera, è un bellissimo posto! disse la bionda mentre si avvicinava all'Uchiha per esibirsi in un inchino formale. Isao sorrise a sua volta, i denti bianchi come perle mentre i suoi occhi neri indugiavano sulla scollatura della donna. La mascella di Kohaku schicchiolò, sentiva i denti che quasi rientravano dentro le gengive da quanto avrebbe voluto strappare la pelle dalla faccia sorridente di quel viscido esemplare d'uomo.
    Isao spostò poi lo sguardo dalla donna ai due uomini dietro di lei, come se li vedesse per la prima volta. In quel momento i suoi occhi neri guizzarono da lui ad Arima per poi andare avanti e indietro.
    Oh, ma io vi conosco! Ridacchiò mentre sorpassava Hinode e si avvicinava a Kohaku. Il ninja bendato in quel momento sentì tutta la propria rabbia sparire sotto il terrore di essere stato riconosciuto, la rabbia si spense e nel suo unico occhio non rimase altro che il vuoto, la paura ricacciata in profondità, si sarebbe tagliato un braccio piuttosto che mostrarsi debole davanti a quel verme.
    Sì...si....Tu eri quel ninja mezzo morto che ha provato a fermarmi quando sono sceso da voi a ripagarvi del favore...Eri ridotto davvero male...eheh, quello è il rotolo vero? Quindi immagino che quelle bende sul braccio non siano solo per bellezza...Ottimo ottimo... Disse fissando Kohaku con un sorriso mentre quello annuiva silenziosamente. Oh, sì, ma sono anche Supaku Handoru, colui a cui tu e i tuoi scagnozzi avete privato la famiglia e tu, tu ripugnante essere, sei quello che ha ucciso Reiko, la mia sensei... Voleva dirgli ma non poteva, doveva restare al gioco, ancora per poco.
    Tu invece! Quasi gridò mentre si girava verso Arima. Tu ti sei fatto un bel nome tra le nostre fila...La grande conquista del Covo, il primo trapianto con successo del Rin'negan, l'uomo misterioso che nessuno ha mai visto in faccia... Ridacchiò l'Uchiha in maniera isterica mentre allungava la mano pallida verso il volto mascherato del suo compagno. La mano guantata di Arima lo colpì allontanandola. Non...
    Oh, suvvia! Non crederai mica che lasceremo entrare un ninja mascherato qui dentro vero?? Il Covo dovrebbe sapere meglio di chiunque altro che non siamo così ingenui... Nessuno parlò per qualche secondo. Arima esitò leggermente, poi sollevò la mano e si tolse la maschera rivelando un volto sfigurato da ustioni e cicatrici. La Mano aveva fatto proprio un ottimo lavoro con quella Maschera di pelle. I lineamenti originari erano completamente diversi e solo il Rin'negan spuntava in mezzo alle pieghe del viso, l'occhio destro era coperto da una cicatrice e da pieghe della pelle che lo chiudevano, come se un'ustione avesse sciolto la pelle intorno ad esso. Un'opera magistrale, si chiese se La Mano avesse torturato la persona che indossava quel viso fino a rendere la sua faccia così o se semplicemente avesse modificato la pelle successivamente. No, meglio non sapere la risposta.
    Shoushagan no Jutsu - Tecnica del Viso Tramutato
    GVmI
    Villaggio: Iwagakure no Sato
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa è una tecnica proibita nei villaggi ninja per la sua crudeltà. Infatti con questa tecnica si potrà strappare la pelle dal viso di un morto e indossandola si crea una specie di maschera per potersi infiltrare senza il minimo problema. Infatti non è una trasformazione e quindi i Jutsu non riusciranno a capire l'inganno e anche combattendo non si perde la forma della vittima. Ma se si incontra un conoscente della vittima il Jutsu perde di efficacia in quanto i movimenti non saranno gli stessi. La "maschera" si deteriora solamente se l'utilizzatore viene ferito al viso.
    Consumo: N/A

    Oh, per gli dei! Dannazione non pensavo fossi così brutto! A quanto pare c'era un motivo per cui tenevi quella maschera eh?...Copriti, copriti, non voglio che spaventi i miei uomini. Arima annuì in silenzio riposizionando la maschera al suo posto.
    Kohaku era lievemente terrorizzato all'idea che Isao riuscisse a vedere il vero volto di Arima perché quello sicuramente non avrebbe potuto dimenticarlo. Una delle due mani dell'Uchiha era infatti coperta da un guanto nero, quella che era appoggiata mollemente sulla spada a coprire la realtà, ovvero come quello non fosse altro che un arto artificiale. La vera mano infatti gli era stata tagliata da Arima stesso anni prima.
    Lo shinobi ammiccò di nuovo prima di voltarsi di scatto, allungare un braccio sulla spalla di Hinode e ricominciare a parlare.
    Benissimo! Adiamo che il Boss ci aspetta! Dobbiamo far fare le analisi a questo qui... disse indicando con un pollice Kohaku senza neanche guardarlo e incamminandosi verso l'ingresso.
    Lao, portalo dai nostri medici, vedranno di fare il loro lavoro mentre i grandi parlano...ahah
    E così Kohaku fu separato dal gruppo e mentre Arima e Hinode entravano per incontrare Akimiro, lui veniva scortato verso una serie di cunicoli bui che scendevano in profondità e improvvisamente diventavano bianchi e odoravano di disinfettante.




    Edited by Supaku - 17/1/2018, 12:01
     
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    26. Nel Cuore della Bestia




    Non ci dovrebbero essere problemi...Tra qualche minuto avremo i risultati delle analisi, intanto si sieda là e attenda disse il medico dopo aver terminato il prelievo. Kohaku annuì in silenzio mentre riponeva le bende intorno al braccio destro che aveva sciolto fino al gomito. Si alzò per sistemarsi sulla sedia che gli era stata indicata e mentre lo faceva non poteva fare a meno di notare come quel posto assomigliasse in maniera impressionante alla divisione Ricerca del Covo. Il silenzio però regnava incontrastato, là dove il Covo era sempre un brulicare di attività. Hagoromo gli aveva spiegato come era molto probabile che, al loro arrivo, ogni attività fosse cessata per quella giornata, in modo da non mostrare ai loro nemici su cosa e come lavorassero gli avversari. Osservò l'unico medico che aveva visto, un ometto basso, con un paio di spessi occhiali e calvo su gran parte della testa, tranne per qualche ciuffo castano intorno alle orecchie e sulla nuca. L'uomo si muoveva deciso, senza esitazione, inserendo il suo sangue e parte delle cellule che aveva prelevato da lui all'interno di un macchinario complesso.
    Nella stessa stanza erano lui, il medico e Lao, uno shinobi che lui aveva modo di vedere di più in quei minuti di attesa. Era alto, capelli rossi lunghi fino alle spalle tenuti in una coda di cavallo. Portava sulle spalle due katane come Kohaku portava il doppio fodero con le lame vibranti, sospettava però che quel ninja fosse più abile di lui nei kenjutsu. Il volto era segnato da una cicatrice a forma di X sulla guancia destra e le vesti erano nere come gli altri, la divisa classica della Kurochi era composta di abiti neri che ricordavano quelli classici di un ninja, con fasciature rosse strette intorno alla vita, polsi e caviglie. Il tutto terminava con tre tomoe rosse inserite in un triangolo bianco, ogni virgola delle tomoe che puntava verso un vertice degli angoli, il simbolo della Kurochi. Ora che li vedeva si rendeva conto di come il Covo non fosse altrettanto "militarizzato" non avevano divise, non avevano simboli, non avevano nulla di tutto ciò. Quando aveva chiesto a Hinode all'inizio come mai non avessero nulla del genere la ragazza aveva riso per rispondergli con una breve frase "Non siamo dei soldatini". Ora che vedeva meglio Lao compredeva forse più a fondo il significato di quelle parole.
    In silenzio il ninja dai capelli rossi eseguiva gli ordini, portava a termine i compiti e non batteva ciglio. Erano una istituzione, una organizzazione che puntava ad un vertice per un obiettivo comune ma che tendeva a farlo come un piccolo stato militarizzato a sé, c'erano gerarchie e ordini da rispettare ma non era solo quello. Lo sguardo determinato dell'uomo quando incrociò il suo gli disse che non c'era solo rispetto di ordini nei suoi occhi, c'era anche condividisione di una ideologia, sicurezza di esser nel giusto. Rabbrividì all'idea, forse era peggio quello che essere pagato per uccidere.
    Nulla di tutto ciò avveniva nel Covo, oh, si c'era sempre un capo e dei sottoposti e dei gradi tra di loro, ma non c'erano obblighi, non c'erano ideologie condivise, c'era solo il denaro a tenerli insieme e la promessa di potere per altro potere. Uno scambio qualche volta equo, qualche volta no. Sia lui che Hinode che Arima avevano condiviso il potere che Hagoromo aveva loro concesso, in cambio lavoravano per lui. Non avrebbero smesso di farlo fino a quando lo scienziato non avesse voluto, ma non erano pronti a conquistare una nazione in suo nome.
    Lo scienziato a quel punto si voltò muovendosi verso di lui raggiante. Tutto perfetto, è incredibile come quell'uomo abbia concepito una cosa del genere...ma sì, ce l'abbiamo la formula è giusta! disse lo scienziato a Lao che annuì determinato prima di prendere per un braccio il ninja bendato e costringerlo ad alzarsi dalla sedia.
    Si mossero rapidi all'interno dei corridoi che serpeggiavano dentro l'enorme stalagmite. In quel momento si sentiva come una piccola molecola che scivolava in un grande flusso di strade e porte senza sapere dove andava direttamente. La Kurochi doveva essere stata una organizzazione immensa a suo tempo, forse grande abbastanza da equivalere ad un intero villaggio ninja, era impressionante.
    Arrivarono alla fine ad un grosso ascensore, in pochi minuti risalirono parecchi piani per arrivare in una grande stanza centrale. La stanza era vuota e circolare, con molteplici porte lungo le pareti al centro c'era un tappeto rosso, in fondo tre grosse sedie intagliate nella pietra, troni.
    Su di essi sedevano tre individui che lui riconobbe subito. Uno era Isao, l'altra era una donna prosperosa che doveva avere poco più di quarant'anni e il terzo, al centro, imponente come non mai, era Akimiro. Il ninja di Iwa, il traditore della sua stessa gente, la Pietra di Sangue che fissava con i suoi occhi rosso cremisi e la sua folta chioma nera che gli arrivava alle spalle le due figure davanti a lui: Hinode e Arima.
    Ah, bene, arriva il vostro compagno giusto in tempo.... La voce leggera e nasale della donna echeggiò nella stanza, sembrava annoiata. Kohaku fu accompagnato accanto ai compagni, c'era tensione nell'aria poteva percepirlo.
    Lao annuì ad Isao che stava con una gamba accavallata sul bracciolo del suo trono. L'Uchiha scese dalla sua postazione ridacchiando.
    Benissimo! Congratulazioni, la vostra formula è davvero quella che dite essere! Sorrise mentre si avvicinava ai tre.
    Possiamo quindi ritenere lo scambio un successo?
    Possiamo? disse Isao voltandosi verso Akimiro che in quel momento era immobile, i gomiti appoggiati sulle ginocchia, le mani chiuse una sopra l'altra e il mento appoggiato sopra di esse. L'uomo non batté ciglio, era di pietra. Il volto era segnato da molteplici cicatrici e dal passare del tempo, ma era sempre lui, l'uomo che aveva invaso la sua casa e ucciso i suoi genitori davanti ai suoi occhi, l'uomo che aveva distrutto il suo mondo tradendo il suo stesso villaggio.
    Ahimè! No, non possiamo! Isao interruppe i suoi pensieri con quelle parole. In un secondo il rumore di acciaio che sibilava fuori dal fodero mise in allerta Kohaku e i suoi compagni, ma Isao era stato più veloce di tutti. La sua lama, una katana diritta, con la lama intarsiata a ricordare trote che danzavano lungo un fiume brillò alla luce delle torce mentre la punta era a pochi centimetri dal volto chiuso nella maschera di Arima.
    Pensavate che fossimo dei ritardati che potevano essere presi in giro così facilmente? Eh!?! Arima era paralizzato, le mani sollevate avanti a lui, non era riuscito ad afferrare il ventaglio in tempo. Hinode e lui invece avevano già le mani sui loro kunai.
    Cosa significa tutto questo??
    Stai zitta, puttana! Sbraitò il ninja dai capelli corvini. Nonostante gli occhi dilatati e ciuffi neri di capelli che cadevano scomposti sul viso candito la lama dello "Shinigami" era diritta, ferma, non un accenno di tremore, l'ira non l'aveva mossa di un capello. Isao era il perfetto assassino, non avrebbe tremato, né esitato. Una mossa falsa e l'acciaio avrebbe trovato il cranio del suo compagno.
    Qui sono io a palare! Disse il ninja mentre i suoi occhi da neri come la pece improvvisamente diventavano rossi come la brace e con tre gocce nere su di essi. Pensavate che ci saremmo fatti ingannare da voi?? Portatela!
    Urlò mentre una porta sbatteva di lato e due uomini entravano portando ciascuno per un braccio una donna con le vesti stracciate e numerose ferite sul corpo ancora fresche. A Kohaku bastò un secondo per riconoscere in lei la informatrice del Covo, Lii. In quel momento per poco il suo cuore non mancò un battito, tanta era la paura di quello che poteva significare tutto ciò. Erano stati scoperti, la loro storia finiva lì. Non ci poteva credere.
    Per un attimo la sua mano si mosse leggermente ed Isao scattò, un movimento indistinto mentre dalla mano usciva un kunai che finiva diritto in mezzo ai suoi piedi. Non una mossa, mummia...O qui morirete tutti prima ancora di tirare un respiro.
    Lii venne lanciata sul tappeto rosso, il suo corpo scomposto mente cercava di rialzarsi, le braccia che tremavano dallo sforzo.
    Questa è la vostra amichetta che aveva provato ad entrare di soppiatto tra di noi...La riconoscete?? Noi la chiamiamo Kaime, ma voi dovete conoscerla per forza con un altro nome...Ah, sì, Lii mi pare...
    Isao sorrideva mentre Lao si spostava alle sue spalle ed estraeva con un sibilo silenzioso entrambe le katane dalle spalle appoggiandole a croce intorno al collo della donna. La vostra amichetta ci ha raccontato tutto, del vostro rocambolesco piano per infiltrarvi al nostro interno durante la notte e attaccarci di soppiatto....Interessante, ma banale...I nostri uomini l'hanno beccata stamani che cercava di mandare un messaggio ad uno dei vostri capi....La stupida pensava di non essere più sotto controllo...ahaha
    In quel momento Kohaku sentì lunghe gocce di sudore scivolargli lungo la schiena mentre deglutiva forzatamente. Erano, ufficialmente, fregati.
    Isao ridacchiò ma sembrava l'unico lì a prenderla sul ridere. Akimiro era immobile, lo sguardo che si muoveva lentamente da Hinode, Arima a Kohaku. La donna sembrava scocciata, aveva il mento appoggiato nell'incavo della mano, il gomito su un dei braccioli e sbadigliava fissandosi le unghie laccate di blu dell'altra.
    Lao e Musuchi erano immobili, gli occhi che fissavano Isao, pronti ad obbedire a qualsiasi comando. Le lame di Lao erano appoggiate pigramente sulle spalle di Lii ma la donna a parte tremare dal dolore non sembrava aver proferito parola. Rivoli di sangue e sudore scendevano dalle ferite aperte su spalle, collo, viso e altri punti coperti dalle vesti ma che erano visibilmente macchiati di sangue. Solo ora che poteva vederla meglio si era reso conto che la donna stringeva al petto uno dei propri bracci, mozzato di netto all'altezza del polso e fasciato alla buona con bende macchiate di sangue.
    Ah, non vi disturbate ad aspettarvi qualche parola da lei, le abbiamo mozzato la lingua...Gli ultimi giuramenti di professione al Covo li potrà fare in silenzio pregando gli dei...ahah Isao mosse il polso e la lama della katana si trovò rivolta verso il soffitto.
    Un rapido movimento del polso e un lampo bianco prima di sentire un rumore d'acciaio contro il ferro, qualche scintilla nell'aria e vedere la maschera di Arima cadere al suolo in due pezzi, producendo clangore metallico. L'eremita al gesto aveva provato a ritrarsi, temendo per la propria vita, il colpo sulla maschera però lo aveva sbilanciato, facendolo cadere con il sedere per terra. La lama dell'Uchiha dardeggiò rapida di nuovo, fermandosi a pochi centrimeti dal naso dell'eremita, traciando la pelle finta e aprendo uno squarcio sulla maschera facciale rivelando il vero volto dell'eremita tra i lembi di pelle morta. Ah ah ah! disse Isao mentre agitava un dito davanti a Hinode e Kohaku in procinto di muoversi per aiutare il compagno. Voi state fermi lì...non abbiamo finito con voi...non ancora...
    Il volto del suo compagno era stato rivelato e quello si strappo rapido il resto della maschera dal viso. Sotto di essa la sua vera faccia era piegata in una smorfia di furia e rabbia mentre l'occhio sinistro dardeggiava per la stanza.
    Ed ecco la sorpresa numero due rivelata prima di poter giocare la carta...non è vero?? AH! Io e te ci siamo già conosciuti, Togetsu... disse Isao sollevando la mano guantata di nero e chiudendola a pugno. Mi devi un arto...Credo che mi prenderò il tuo occhio sinistro per pareggiare i conti...e la mia Saigo disse l'Uchiha fissando il ventaglio che svettava dalla spalla dell'eremita. Pensavi non l'avessi riconosciuto eh? Puoi anche cambiare i simboli su di esso ma un padre riconosce sempre sua figlia...Idiota...
    L'occhio libero di Arima di dilatò, la pupilla nera che si allargava dalla paura mentre Kohaku sudava freddo. Un attimo, un lieve tremore nella pupilla mentre l'unico occhio del compagno cercava il suo. Non lascerò che lo prendano. avrebbe voluto dirgli ma le sue labbra non si mossero. Il silenzio regnò per qualche secondo poi Akimiro parlò.
    La sua voce, profonda e possente come la ricordava nei suoi incubi peggiori sovrastò ogni cosa e sembrò riempire l'intera aula circolare. Non c'era stato nessun rumore ma come un lampo il ninja si era mosso dalla sua postazione per arrivare al fianco di Lao.
    Credo sia il momento di farvi capire che la Kuroichi non scherza... Aveva detto con sguardo d'acciaio mentre appoggiava la mano sulla spalla del sottoposto. Una lieve trazione delle dita e le lame scattarono mentre nella stanza echeggiò un lievissimo gemito da parte di Lii prima che la testa della donna rotolasse sul terreno. Uno spruzzo di sangue macchiò le pietre nere mentre il cranio pieno di capelli scivolava sulla pozza disengando un arco rosso sul pavimento.
    Isao ridacchiò di nuovo mentre Akimiro continuava afferrando una delle katane di Lao dalla sua mano. L'arma roteò nell'aria mentre la faceva volteggiare tra due dita per il manico, un lungo e sottilissimo filo rosso scorreva lungo la lama.
    Vi starete chiedendo come mai vi abbiamo fatto arrivare fino a qui senza avervi uccisi subito...Beh, chi poteva esser ucciso è stato eliminato... disse l'uomo fissando di nuovo il corpo di Lii. Un peccato, un peccato davvero...Era un'ottima informatrice...Tornando a noi...Non vi abbiamo uccisi semplicemente perché ci servite vivi... disse Akimiro sorridendo come se fosse la cosa più semplice del mondo. Uno di voi ha il Rin'negan, l'altro lo Sharingan, prenderemo entrambi e poi vi elimineremo...La Mano deve stare un po' più attenta a non mettere troppi tesori tutti insieme L'uomo ridacchiò ma non era una risata isterica e acuta come quella di Isao, era profonda, sicura e incuteva molto più timore. Quando a te, Ebi, sappiamo entrambi che sei fin troppo difficile da uccidere...Preferiremmo lasciarti sopravvivere e rimandarti al Covo avvisandoli di lasciarci in pace nel futuro...Vedilo come una...cortesia
    La lama smise di roteare tra le sue dita per cadere verso il basso e conficcarsi nella pietra dura come se fosse stata burro tanta fu la forza della Pietra di Sangue. Il metallo echeggiò in un suono secco mentre le porte lungo le pareti della stanza circolare si aprivano una dopo l'altra e numerosi ninja in divisa apparivano lungo tutto il perimetro.
    Un segnale, realizzò il bendato, un chiaro segnale che avevano finito e che due di loro erano appena stati condannati a morte.
    Hinode era impassibile, una ciocca di capelli biondi le scese davanti al viso scivolandole sopra l'occhio sinistro che riluceva alla luce delle torce come una moneta dorata. Non sollevò una mano per riporla al suo posto. Nell'area regnava il silenzio della tensione. Akimiro attese qualche secondo, si guardò intorno con aria sorpresa, si muoveva come solo chi ha il completo controllo della situazione può fare, sorrise di nuovo poi riprese a parlare, come ad spiegare cosa dovevano fare.
    Riformulo: consegnate le armi, arrendetevi e lasceremo andare la donna...Almeno vi consolerete pensando che uno di voi se la è cavata... disse togliendo le mani dal pomolo della katana e ritornando verso il suo trono. Il silenzio continuò a regnare, nessuno si era mosso, la luce rossa delle torce riluceva su mille lame sfoderate ma nessuno aveva fatto un passo. Il bendato contò le persone nella stanza, li superavano di uno a dieci, non c'era speranza. In quel momento di tensione palpabile, le armi sollevate e pronte a colpire, i respiri lievemente trattenuti in attesa di chi avrebbe aperto per primo le danze e iniziato quella futile lotta. Kohaku sapeva che non sarebbe uscitivi vivi da lì, si sarebbero portati forse cinque o sei degli uomini con loro ma avrebbero perso. Guardò Hinode godendosi per l'ultima volta la vista del volto bellissimo della donna che amava e aprì la bocca pronto a consegnarsi pur di salvare l'ultima cosa bella che gli era rimasta.
    Una risata proruppe nell'aria.
    Kohaku strabuzzò l'occhio nel riconoscere la voce del compagno di avventure. È impazzito? Nulla sapeva il bendato che, in quel momento, una voce era entrata in contatto nella testa dell'eremita.
    Shindenshin No Jutsu - Tecnica della Trasmissione Spirituale
    GV8s
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Grazie a questa tecnica lo Specializzato in Interrogatorio è capace di comunicare telepaticamente con altri individui. Il Jutsu ha un raggio massimo di sette chilometri e non è una tecnica di percezione, pertanto non è possibile percepire con esattezza la posizione dei soggetti con i quali si entra in contatto. L'utilizzatore può comunicare con una singola persona o con più individui alla volta a sua discrezione, anche se il consumo aumenterà di conseguenza. Per comunicare con uno o più individui conosciuti dall'utilizzatore basterà concentrarsi su quegli specifici soggetti per stabilire il contatto, ma è anche possibile lanciare il Jutsu in modo tale che coinvolga qualsiasi persona nel raggio della tecnica, o escludendo di proposito specifici soggetti di cui l'utilizzatore sia già a conoscenza. Durante una conversazione telepatica multipla, tutti i soggetti coinvolti possono sentire le rispettive voci e comunicare tra di loro grazie al Chakra dell'utilizzatore. Per il Ninja è anche possibile fare da tramite per singoli individui, poggiando una mano sulla testa di un compagno e trasferendo così le capacità telepatiche ad esso finché la tecnica rimane attiva. Il consumo resta invariato per una comunicazione che coinvolga massimo dieci elementi, dopodiché aumenterà di 8 punti Chakra allo sforamento di ciascuna delle successive decine. Comunicando con più di dieci persone alla volta diventa impossibile utilizzare qualsiasi altro Jutsu mentre la tecnica è attiva.
    Consumo: 8 (A Turno) (+8 ogni dieci individui a partire dall'undicesimo)

    Akimiro si volse lentamente squadrando Arima con sguardo gelido mentre quello continuava a ridere, rideva così tanto che una lacrima gli era scesa dall'occhio aperto e si era sollevato una mano per asciugarsela. La paura sembrava svanita da lui, ogni momento di tensione allentano mentre il Togetsu si sollevava in piedi. La katana di Isao dritta verso di lui che ora puntava al suo petto e non più al viso.
    Trovi che tutto questo si divertente? chiese con voce gelida l'uomo dagli occhi rossi.
    Ahah...no, cioè sì...ahaha, scusate... disse il compagno mentre scuoteva la testa e si appoggiava una mano tra i capelli. È che...dopo tutti i piani...ahah...dopo tutte le raccomandazioni, gli anni preparati per questo momento...Il nostro piano è saltato per aria come un castello di carta non trovi, Supaku? A quelle parole ogni singola goccia di sangue svanì dalla faccia di Kohaku e per poco non sentì le ginocchia cedergli. Ecco, lo sapevo, l'idea di morire deve averlo distrutto al punto da fargli perdere la ragione... Sentì una brivido gelido scorrergli lungo la schiena quando vide Akimiro posare gli occhi su di lui e socchiuderli come ad osservarlo di nuovo. Come...come lo hai chiamato??
    Ah sì, giusto...ahah...Tu ancora non lo sai, ma quello lì che hai ignorato fin'ora...Ha complottato anni per ucciderti e ora che siamo qui...ci avete subito fregato..ahaha Arima ridacchiava ancora mentre Akimiro strabuzzava gli occhi fissando intensamente Kohaku che in quel momento avrebbe voluto sparire in una nuvola di vapore acqueo. La risata di Arima continuava ad echeggiare nella stanza e alcuni shinobi intorno a loro sembravano a disagio, le punte delle katane si mossero incerte nell'aria mentre spostavano il peso da un piede all'altro.
    Isao provò ad intimare l'ordine appoggiando la punta della katana contro il petto di Arima Adesso bas... L'eremita aveva afferrato la lama con la mano destra impugnandola saldamente, la mano guantata si serrò intorno alla punta della lama con tale forza da vedere scender un rivolo di sangue lungo l'avambraccio del compagno.
    La risata si era immeditamente spenta e ora l'unico occhio violaceo fissava dritto quelli di Isao. Peccato che però la figura degli idioti qui...non l'abbiamo fatta noi... disse con voce stavolta mortalmente seria mentre Isao provava a strattonare la lama dalla sua presa senza successo. Altre gocce di sangue caddero sul pavimento nero mentre la lama scavava nel palmo di Arima ma quello non batteva ciglio, la sua faccia era passata da incredibilmente seria ad un sorriso folle. Katsu Bisbigliò il ninja dai capelli neri.
    Qualcosa tremò, Kohaku sentì l'equilibrio mancargli per un secondo mentre le pareti vennero agitate da un enorme scossone, sassi e polvere caddero dal soffitto mentre un boato provenne da parecchi piani più sotto. Tutti gli shinobi sollevarono di nuovo le loro armi e provarono a scattare in avanti all'attacco ma le pareti alle loro spalle esplosero sollevando corpi per aria insieme a sassi e detriti.
    All'improvviso dai buchi provocati dalle esplosioni altre figure, apparvero atterrando e lanciandosi sugli uomini ancora confusi dalle esplosioni. Urla si sollevarono nell'aria mentre la battaglia iniziava.
    Kohaku si guardò intorno confuso solo per realizzare che Akimiro, che non aveva smesso di fissarlo per un secondo, aveva poi urlato una imprecazione per togliersi di mezzo.
    In quel momento l'edificio tremò di nuovo ma nella sua testa sapeva ciò che doveva fare: inseguirlo. Un rapido sguardo ad Arima che era già avvolto dalle bolle arancioni di Kurama e gignava in faccia a Isao con i canini appuntiti e uno ad Hinode che era saltata di lato per uccidere con un colpo solo Musuchi gli disse che i suoi compagni stavano bene.
    Si lanciò all'inseguimento.



    Edited by Supaku - 17/1/2018, 12:05
     
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    narrato, parlati, pensati e cloni saranno nel colore corrispettivo del personaggio.
    Supaku/Kohaku, Telepatia Volatili, Altro 1, Altro 2, Altro 3, Hinode, Altro 5, Altro 6

    27. La Lama a Doppio Taglio




    Il caos era scoppiato, Kohaku non sapeva cosa fare se non continuare a seguire il suo obiettivo. Scossoni tremendi scuotevano il pavimento rendendo difficile camminare in linea retta, boati clamorosi echeggiavano da lontano mentre una parete intera alla loro destra esplodeva in una nuvola di scintille, polvere e rocce che schizzarono da tutte le parti. Si inginocchiò appena in tempo mentre veniva travolto dall'onda d'urto, per fortuna era abbastanza lontano per risentire di alcun danno. Una figura apparve in mezzo alla foschia, il baluginare di una lama alla luce delle torce, reagì come un fulmine, si abbassò di scatto, la lama che sibilava sopra la sua testa, l'acciaio che passava in mezzo ai capelli. Afferrò il polso armato dell'uomo, la mano sinistra estrasse il Kunai dal meccanismo e lo affondò con violenza poco sotto l'ascella dell'uomo. Non volle rischiare, avvolse l'arma con il suo Fuuton mentre quella colpiva, fece bene perché all'inizio sentì una lieve resistenza, poi nulla. Trapassò ogni cosa, divisa, gilet e persino la pettorina di cuoio che l'uomo aveva celata sotto.
    Fuuton: Shāpu Shinkū - Affilamento del Vuoto
    G12N
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è una evoluzione della Fuuton: Kaze No Buredo - Lama del Vento ed è orientata unicamente per Shuriken o Kunai. La tecnica è di rapida esecuzione, non necessita di Sigilli e consiste nell'avvolgere una o più armi con una affilata patina di vento uguale a quella della Kaze no Buredo anche se in quantità minore. Se utilizzata su Shuriken, se ne potrà avvolgere fino ad otto, massimo quattro per mano, per poi scagliarli contro i propri bersagli; la patina di vento sarà spessa soltanto un centimetro e ogni Shuriken causerà singolarmente una ferita da taglio di medio-grave entità. Se si utilizza su un Kunai invece, si potrà avvolgere massimo un Kunai per mano, la patina di vento sarà più spessa, aumentando le dimensioni della lama e portandola ad essere uguale a quella di una Wakizashi, arrivando a causare una ferita di grave entità. Ogni Arma così potenziata potrà facilmente abbattere difese di livello C oltre a poter trapassare facilmente qualsiasi materiale. Il Chakra Fuuton rimarrà sull'Arma fino alla fine del Turno.
    Necessaria la Fuuton: Kaze No Buredo - Lama del Vento in Scheda.
    Consumo: 8/2

    L'uomo gemette un secondo mentre la lama trapassava la carne ed usciva dall'altra parte della schiena. Cadde riverso al suolo, ancora vivo mentre si stringeva il ventre ferito con entrambe le mani. Non lo degnò di una seconda occhiata, la sua mente era concentrata su Akimiro, non doveva perderlo. Scattò in mezzo alla polvere, là, buttandosi nel corridoio dove lo aveva visto darsi alla fuga. Poteva quasi sentire il rumore dei suoi passi echeggiare nel corridoio di pietra.
    Mentre si allontanava dalla mischia e le urla di uomini che combattevano echeggiavano dietro di lui, la risata selvaggia e grottescamente mutata di Arima sovrastò ogni cosa. Ha già ceduto al potere del Kyuubi? Dannazione ha deciso di fare un massacro... Aveva il sospetto che il compagno lo avesse fatto solo per intimorire i suoi avversari. In realtà non aveva ancora abbastanza sotto controllo il Chakra del demone da permettergli di seminare la giusta distruzione che il reale portatore del Demone avrebbe potuto portare.
    Allora?? È tutto qui quello che sapete fare?? Sentì un botto , poi le urla di cinque ninja e lo schianto di qualcosa che veniva scagliato una parete. Registrò tutti quei suoni collegandoli indirettamente nella sua testa a ciò che sapeva star avvenendo dietro di lui ma lasciandoli in un angolo della sua testa, tutte le sue energie erano concentrate su Akimiro.
    Continuò a correre nel buio del corridoio, lasciandosi alle spalle i compagni. Un gesto stupido ma ormai la freddezza lo aveva abbandonato.
    Isao era rimasto dietro, una parte di lui sapeva che sarebbe dovuto rimanere e provare ad ucciderlo per rimuoverlo definitivamente dalla sua lista dopo quello che aveva sperimentato al Torneo delle Cinque Grandi nazioni, aveva timore di affrontare di nuovo un Uchiha. Era più importante stanare Akimiro, anche se era tecnicamente un pesce più grosso dell'Uchiha; al solito un ragionamento stupido ma a volte fa meno paura l'ignoto che il conosciuto, sopratutto se il conosciuto è un gigante di Chakra alto cinque metri con occhi fiammeggianti, sempre se anche Isao possedesse una simile tecnica. Di nuovo, preferiva non rischiare, Isao era anche più facile da rintracciare, Akimiro era un dannato fantasma e questa era la prima volta in quindici anni che lo vedeva.
    Altre esplosioni scossero il terreno, camminò barcollando, sbattè una spalla contro una parete, la botta gli fece mancare il respiro. Il Covo aveva deciso di andare alla grande. Non sapeva però come avessero fatto a reagire così repentinamente considerato che erano stati scoperti così in fretta. Cercò di sollevarsi dalla posizione sbilenca e riprendere l'inseguimento quando un’ombra si profilò al suo fianco. Il kunai uscì di nuovo dal meccanismo mentre eseguiva un fendente orizzontale verso il punto in cui aveva visto il movimento. L'arma cozzò contro la pietra con una scintilla mentre Lao se l'era fatta passare sopra la testa agilmente. Il bendato scattò all'indietro il kunai sollevato pronto ad ingaggiare il combattimento.
    L’uomo però, lo guardò sollevando le mani aperte verso l’alto per poi mettersi un indice sulle labbra, non era intenzionato a combattere? Cosa vuoi? Gli abbaiò contro il bendato mentre gli occhi saettavano dal bersaglio che continuava a correre lungo il corridoio, al ninja che gli si era parato di fronte. Akimiro si era appena girato, sorrise verso di lui, poi sollevò le mani.
    Youkai no Jutsu - Tecnica Della Fusione Lavica
    GpzY
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Lo shinobi confluirà nella propria bocca ben tre differenti tipi di chakra, dei quali due di questi elementali: Katon e Doton. Attraverso il chakra base, andrà ad unire i restanti due chakra, formando una moderata quantità di lava. Questa potrà essere letteralmente sputata, fondendo qualsiasi cosa si trovi sul suo passaggio, fino ad una distanza massima di ventiquattro metri con una larghezza massima di otto metri Se un nemico viene completamente preso da tale attacco, egli subirà danni gravi da ustione.
    Consumo: 8-2/6

    Togliti dalle palle!! Disse muovendosi in avanti ma in quel momento Lao lo afferrò per un braccio spingendolo verso la parete, il muro alle loro spalle si aprì mentre nello stesso momento dal corridoio arrivava un potente getto di roccia fusa. Precipitarono nel fianco della parete mentre lava rossa e fumante invadeva il corridoio dove erano stati pochi secondi prima, per poi solidificarsi rapidamente e bloccare il passaggio. Un passaggio segreto?
    Kohaku si divincolò subito, allungando la lama verso il collo di Lao che grugnì contrariato quando quella cozzò contro la sua pelle divenuta nera come il carbone. Scintille si sollevarono nell’aria mentre la punta dell’arma slittò contro la pelle dura dell’avversario con sommo stupore del ninja.
    Domu - Armatura di Terra
    GVT6
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Mediante questa tecnica di elemento Doton, l'utilizzatore rende il proprio corpo duro come una roccia. In questo modo ogni danno derivante da tecniche Taijutsu di grado B e inferiore vengono completamente annullati. Qualsiasi arma metallica non potrà scalfire il Ninja. Stessa cosa vale per esplosioni derivanti da carte-bomba e da altri oggetti acquistabili in armeria purché non siano esplosioni derivanti da Ninjutsu. La tecnica può anche essere utilizzata per coprire parzialmente e non totalmente il corpo dell'utilizzatore. In questo caso il suo utilizzo sarà più veloce non necessitando di alcun sigillo ma semplicemente concentrando il Chakra nella zona interessata.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Continuarono a rotolare sul pavimento inclinato per qualche metro per poi sbattere contro una parete di roccia. Erano di nuovo in piano, una stanza forse. Rotolarono per qualche secondo, il bendato che era riuscito a liberarsi e ora si trovava piedi e mani a terra. Scattò verso l’alto dandosi una spinta con entrambe le braccia, pronto a fronteggiare l’avversario, il kunai che dardeggiava nella mano.
    Calmati idiota. Disse Lao mentre alzava di nuovo le mani davanti al viso per strapparsi una ciocca di capelli dalla testa. In un attimo la sua intera figura tremolò, ossa e muscoli sguisciarono sotto la pelle mentre quella si riformava e…improvvisamente davanti a lui non c’era più il ninja con le due katane ma una figura longilinea di donna, i lunghi capelli neri che le cadevano ai lati del viso diafano. La donna sorrise mostrando lunghe cicatrici ai lati delle labbra, altre spuntavano su spalle e gomiti.
    Shikabane Bunshin no Jutsu - Tecnica della Clonazione del Cadavere
    G4XZ
    Villaggio: Iwagakure no Sato
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è terribilmente conosciuta come una delle tecniche proibite dalla metodologia più disgustosa. Infatti non è per i deboli di stomaco, letteralmente, perché necessiterà da parte dell'utilizzatore di divorare il cervello di una persona ancora in vita per assimilarne conoscenze e aspetto a comando. La tecnica infatti permette, una volta finito il pasto, di essere riutilizzata in qualsiasi momento, pagando di nuovo il consumo di Chakra, per trasformare permanentemente il proprio corpo in quello della persona divorata, assumendo perfettamente il suo aspetto, persino la voce e il Chakra saranno uguali. Inoltre la tecnica è molto potente perché permetterà all'utilizzatore di mantenere intatti i ricordi del soggetto divorato, così da rendere quasi impossibile anche per persone vicine alla vittima, distinguere la copia dall'originale. L'utilizzatore può tornare al proprio aspetto originale quando lo desideri, necessando soltanto di procurarsi una ferita di lievissima entità, come strappandosi un ciuffo di capelli o quant'altro, per stimolare la regressione della trasformazione.
    Consumo: 15

    Lii?
    La donna annuì silenziosamente prima di togliersi dalle spalle le due spade che si rovesciarono a terra con un clangore metallico.
    Era mesi che pianificavamo l’attacco, non potevo rischiare di essere presa facilmente, quando ho visto che cominciavano a sospettare di me, ho deciso di…
    Sìsì, va bene, come raggiungo Akimiro prima che scappi?
    La donna storse il naso, contrariata dall'essere stata interrotta.
    So una strada.
    Mostramela.
    No.
    Kohaku urlò. Tutta la frustrazione accumulata dentro di lui uscì ruggendo dal suo corpo mentre scattava in avanti, cercando di afferrare per il collo la donna con la mano libera. Quella scartò di lato impassibile, un braccio che spingeva via il suo assalto patetico tirando profondamente su con il naso. Un pugno volò nell'aria colpendo Kohaku dritto sotto lo zimogo sinistro, quello coperto dalle bende. Barcollò in avanti, la mano bendata che si sollevava verso il viso, non gli aveva fatto nulla, solo un buffetto, per così dire, ma il dolore lo riportò alla realtà come una secchiata d'acqua gelida. Si stava comportando come un idiota. Rimase fermo, l'unico occhio libero spalancato mentre respirava affannosamente.
    Calmati idiota. Diamine, La Mano aveva detto che avevi più autocontrollo di così. Cosa è questa scena patetica?
    Oh, stai zitta!!! Non sai quanto ho atteso questo momento, indirizzami dalla parte giusta e togliti di mezzo…Se avrai parlato con La Mano saprai che non sono un tipo che può essere preso alla leggera. Disse rabbioso il bendato in quel momento le parole furono accompagnare dal balugino di un kunai tridente che apparve nella mano destra come dal nulla.
    So una strada ma non ti ci porterò, perché avranno già teso una trappola là. Pensi che Akimiro sia sopravvissuto così a lungo senza prendere le dovute precauzioni?
    Il bendato ammutolì ma il kunai tridente rimase in mano.
    Quindi?
    Quindi passeremo da un’altra parte.
    Fece tornare nel meccanismo il kunai normale con un lieve movimento di polso per passarsi nella mano ora libera il kunai tridente, la destra era quella che preferiva avere libera nel caso in cui ci fosse stato bisogno di frapporla tra il corpo e un colpo mortale, era sacrificabile perché poteva ricrescergli. La donna gli fece cenno di seguirlo mentre appoggiava una mano su un’altra parete aprendo un altro passaggio segreto.
    Quanti ne avete?
    Troppi, la Pietra di Sangue è paranoica.
    Grugnì, non era così che si sarebbe aspettato di finire la sua avventura, non inseguendo il suo avversario in mezzo a cunicoli bui.
    Si mossero per parecchi minuti dentro corridoi stretti, angolati con poca illuminazione, la schiena di Lii davanti a lui come unico elemento ben visibile che gli permettesse di distinguere dove stavano andando. Il pavimento tremò di nuovo, altra polvere cadde dall’alto.
    Sembrano intenzionati a demolire questo posto.
    Akimiro ha riempito di così tanti cunicoli queste colonne che poche esplosioni potrebbero bastare per compromettere irrimediabilmente ogni cosa...Affrontarlo qui sarebbe un suicidio. Il modo migliore per stanare un ratto è distruggere la sua tana per farlo uscire allo scoperto...
    Una porta segreta dopo l’altra arrivarono davanti ad un cunicolo scavato di recente, poteva intuirlo da come le rocce erano state tagliate, non precise e lisce come le altre pareti, ma quasi scavate a mani nude con venature sui bordi e lunghi solchi. Era un lavoro grezzo, non di fino, forse improvvisato ma efficace. Lii colse il suo occhio indugiare sulla superficie e lo anticipò.
    Sì, questo corridoio l’ho fatto io, porta direttamente sopra la sua stanza…Attento!
    Arrivarono davanti ad una parete liscia, là dove il tunnel si fermava davanti a quello che, apparentemente sembrava un vicolo cieco. La kunoichi sollevò una mano prima di appoggiarla contro la parete, all'improvviso si fermò, voltandosi.
    Kagura Shingan - Occhio Psichico del Kagura
    GVWA
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore di percepire qualsiasi soggetto capace d'utilizzare il Chakra nel raggio di ben dieci chilometri. Il Ninja può determinare la posizione esatta dei soggetti individuati e percepire con precisione la forza del loro Chakra, il che gli permette di stabilire a grandi linee il livello di forza del soggetto esaminato. Potranno percepire le fluttuazioni del Chakra delle persone e grazie a questo capire se una persona è sotto l'influsso di un Genjutsu o meno, inoltre potranno percepire a grandi linee se una persona sta impastando il Chakra grazie all'oscillazione dello stesso. Sono anche in grado di capire se il Chakra del nemico è di natura buona o malvagia; ma ciò solo su soggetti che tendono estremamente da un lato o all'altro. Se hanno già avuto modo di percepire il Chakra del soggetto incriminato mediante la tecnica, possono anche fra mille soggetti trovare esattamente colui che stanno cercando. Non possono tuttavia distinguere eventuali cloni d'entità fisica dall'originale. Infine, possono immediatamente capire in base alle alterazioni del Chakra se un soggetto dinanzi a se sta dicendo la verità oppure meno.
    Consumo: 15 (A Turno)

    Non so quanto possa essere sicuro, li percepisco in questa stanza però…Non stanno impastando Chakra, attento che ci troveremo parecchi metri sopra il pavimento. Qualsiasi cosa succeda, tu punta a lui, non perdere tempo dietro a me…Lasciami la donna…
    Kohaku non si era neanche posto il problema di combattere in coppia, per quanto lo riguardava quella donna poteva essere benissimo usata come pedina per mandare a segno un colpo mortale, ma non glielo disse. Non era il caso di sputare così sulla vita dei propri alleati, annuì prima di accorgersi che la donna non poteva vederlo e pronunciare un flebile “Si”. Lei spinse con entrambe le braccia contro la parete di roccia.
    La lastra si aprì con un rumore graffiante, scivolando via dalla sua sede e cadendo in avanti, verso il vuoto sotto di loro. Appena ci fu abbastanza spazio per uscire, Lii balzò fuori in una direzione. Balzò subito anche lui andando però nella direzione opposta.
    Sotto di loro un’enorme salone si estendeva per parecchi metri, erano in una stanza quadrata, con una grossa cupola sul soffitto, drappi dorati recanti insegne di guerra pendevano dalle pareti, soprammobili intarsiati, vasi e manichini che portavano addosso armature decorate tappezzavano le pareti e parte del pavimento. Al centro Akimiro e la sua compagna erano intenti ad eseguire una serie di sigilli su una porzione di terreno intagliata, erano forse Kanji quelli sul pavimento? Dannazione stavano cercando di scappare.
    Lii scagliò un jutsu verso i due, cosa che costrinse la donna a fermarsi e frapporre contro la sfera infuocata che le stava piovendo in testa un getto acquatico che sollevò ondate di vapore in tutta la stanza. Akimiro stava continuando.
    Kohaku grugnì flettendo le gambe contro la parete su cui era atterrato grazie al controllo del Chakra. Il suo corpo venne alleggerito fino a quasi non pesare nulla, a quel punto scaricò tutta la forza che aveva nei muscoli per balzare in avanti, un salto diretto contro il ninja dalla vestaglia rossa mente nella sua mano il kunai tridente era già avvolto dall’affilamento del Chakra; non fece neanche caso al formicolio rassicurante sulla scapola sinistra, là dove il Kaze no Kanji lo informava di essere entrato in azione.
    Dai Endan - Grande Bomba Incendiaria
    GVTQ
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Per eseguire questo Ninjutsu non sono necessari Sigilli, ma una preparazione di due secondi. Dopo i due secondi di preparazione, dalla bocca si genera una palla di fuoco di sei metri in altezza per sei in larghezza che procede in linea retta per trenta metri. È pericolosa perché è la palla di fuoco più rapida in assoluto, infatti procede a velocità alta, ed infligge danni medio-gravi.
    Necessaria la Katon: Endan - Palla di Fuoco in Scheda.
    Consumo: 8

    Suiton: Mizurappa - Colpo dell'Onda
    GVxO
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Tale Tecnica, una volta eseguiti gli opportuni Sigilli, permette all'utilizzatore di sparare un forte getto d'acqua dalla bocca. Il colpo ha un larghezza di tre metri e procederà per dieci metri, causando una ferita media d'impatto.
    Consumo: 4

    Doton: Chōkeijūgan no Jutsu - Tecnica dell'Ultra Alleggerimento della Materia
    GpMx
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica di elemento Doton, che non necessita di Sigilli, permetterà di diminuire il peso di qualsiasi soggetto od oggetto semplicemente toccandolo. Se utilizzato sugli oggetti, sarà possibile annullarne il peso per spostare cose altrimenti impossibili da muovere. Può essere utilizzato su Pacchi di Armi Piccole o Minori o singole Armi Medie o superiori, permettendo di lanciare o di combattere più facilmente con qualsiasi Arma. Le Armi se lanciate risulteranno essere lanciate con una forza di due gradi superiore. Se utilizzato su Evocazioni sarà possibile diminuire il peso di Evocazioni fino alla Taglia Grande. La tecnica può essere utilizza anche su oggetti fisici impiegati per tecniche, come la Sabbia, l'Argilla o l'Inchiostro, in questo caso va utilizzata prima che gli oggetti vengano impiegati per creare una tecnica oppure successivamente sulle creature evocate con il materiale, la velocità della tecnica/evocazione aumenterà di un grado. Stesso dicasi su Evocazioni di un qualsiasi Contratto. Se utilizzata su soggetti, il loro peso verrà annullato permettendo a chi viene toccato, utilizzatore compreso, di volare, sfruttando le correnti e annullando il peso corporeo per poter andare dovunque si desideri. La velocità in volo sarà media ed eventuali potenziamenti e depotenziamenti fisico-motori non la influenzeranno. Se il soggetto già è capace di volare, la sua velocità in volo aumenterà di due gradi. Le capacità motorie del soggetto a terra saranno superiori di ben tre gradi. Tuttavia il radicale cambio di peso condizionerà pesantemente la forza del soggetto influenzato che calerà di ben tre gradi. La tecnica ha una durata di tre turni e può essere annullata prima qualora l'utilizzatore lo desideri.
    La tecnica non può essere utilizzata più volte sullo stesso soggetto e non può essere utilizzata in combinazione con la Doton: Keijūgan no Jutsu - Tecnica dell'Alleggerimento della Materia. Se utilizzata per volare a scopo di viaggio durante una Quest, la sua durata potrà essere protratta fino ad un massimo ventiquattro ore, con un solo utilizzo.
    Richiede la Doton: Keijūgan no Jutsu - Tecnica dell'Alleggerimento della Materia in Scheda.

    Consumo: 15

    Fuuton: Shāpu Shinkū - Affilamento del Vuoto
    G12N
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è una evoluzione della Fuuton: Kaze No Buredo - Lama del Vento ed è orientata unicamente per Shuriken o Kunai. La tecnica è di rapida esecuzione, non necessita di Sigilli e consiste nell'avvolgere una o più armi con una affilata patina di vento uguale a quella della Kaze no Buredo anche se in quantità minore. Se utilizzata su Shuriken, se ne potrà avvolgere fino ad otto, massimo quattro per mano, per poi scagliarli contro i propri bersagli; la patina di vento sarà spessa soltanto un centimetro e ogni Shuriken causerà singolarmente una ferita da taglio di medio-grave entità. Se si utilizza su un Kunai invece, si potrà avvolgere massimo un Kunai per mano, la patina di vento sarà più spessa, aumentando le dimensioni della lama e portandola ad essere uguale a quella di una Wakizashi, arrivando a causare una ferita di grave entità. Ogni Arma così potenziata potrà facilmente abbattere difese di livello C oltre a poter trapassare facilmente qualsiasi materiale. Il Chakra Fuuton rimarrà sull'Arma fino alla fine del Turno.
    Necessaria la Fuuton: Kaze No Buredo - Lama del Vento in Scheda.
    Consumo: 8/2

    Kaze no Kanji - Sigillo del Vento
    GSqW
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Fuuinjutsu
    L'apposizione di questo Fuuinjutsu è particolare, in quanto farà compiarire su una qualsiasi parte del corpo di colui che lo possiede il Kanji del Vento. Una volta apposto, il Fuuninjutsu si attiva in automatico quando l'utilizzatore arriva a spendere dalle proprie riserve di Chakra quaranta punti, raccogliendo il Chakra presente nell'aria intorno all'utilizzatore. L'unico inconveniente della tecnica è però che essa fornisce all'utilizzatore solo Chakra Fuuton, in una riserva a parte separata dalla riserva di Chakra del possessore. La tecnica fornirà quattro punti Chakra ad ogni Turno, utilizzabili esclusivamente per tecniche elementali Fuuton e il Sigillo si disattiva nel momento in cui si saranno raccolti con essa, nel totale, trentadue punti Chakra.
    Consumo: N/A

    Mizu Bunshin no Jutsu - Tecnica del Clone Acquatico
    GVSW
    Villaggio: Tutti
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Una delle tecniche più importanti fra il reparto dell'elemento Acqua. Questa tecnica permette all'utilizzatore di creare dei cloni che avranno le stesse ed identiche caratteristiche dell'evocatore. Sono capaci d'utilizzare i Jutsu ma solo d'elemento Suiton e massimo di livello C. Diversamente da ogni altro clone la limitazione s'estende anche ad eventuali Abilità Innate ed altro, purché Suiton. Non possiedono capacità ed eventuali specializzazioni dell'originale, fatta eccezione per il Controllo del Chakra.
    - Il Chakra utilizzato dai cloni viene ovviamente scalato dall'originale e si dissolvono se subiscono una qualsiasi forma di ferita.
    Il clone gode in tutto e per tutto dello stesso equipaggiamento dell'originale, a partire dagli indumenti fino agli oggetti di natura metallica. Fanno eccezione Armi Leggendarie ed oggetti monouso come carte-bomba e Kit di Pronto Soccorso.
    Consumo: 4 (A Clone)

    Il kunai avvolto nel vento tagliò il ninja da parte a parte con precisione. Il bendato grugnì però non appena vide il corpo dissolversi in una pozza d'acqua. Atterrò sul pavimento di pietra chiedendosi dove fosse l’originale, un rumore di mobili che venivano spaccati echeggiò sulla destra mentre la figura del ninja appariva caricando e sfondando una grossa liberaria con la forza bruta del suo corpo e menava un feroce pugno contro di lui. Kohaku sorrise di cattiveria mentre vedeva l’uomo affondare il cazzotto nel suo costato che si dissolse in fumo insieme al resto del corpo ed entrava rapido dentro le narici dell'avversario.
    Soffri, cane, soffri! Pensò in quel momento colmo d’ira. L’uomo indietreggiò, gli occhi sgranati dalla paura, la bocca che si apriva e chiudeva come un pesce in cerca d’aria.
    Iwa no Kobushi - Pugno di Roccia
    G0K7
    Villaggio: tutti
    Livello: B
    Tipo: Taijutsu
    Questo colpo all'apparenza sarà un semplice pugno e proprio per questo potrà prendere di sorpresa. La resistenza del pugno sarà molto superiore evitando di ferirsi quando viene sferrato anche contro superfici molto dure. Questo colpo potrà addirittura fratturare le ossa se colpisce in pieno causando danni medio-gravi. Inoltre non sarà nemmeno semplice da deviare e l'avversario si troverà spiazzato quando capirà che non è un semplice pugno. La sua forza è tale da distruggere anche una roccia.
    Consumo: 8

    Iburi no Henkan - Trasformazione in Fumo
    G12W
    Livello B
    Tipo: Ninjutsu
    Attivando questa tecnica, che non necessita di Sigilli, l'utilizzatore trasformerà tutto o una parte del corpo in fumo bianco, perfettamente visibile. Una volta in questa forma si risulterà intangibili in quanto composti di puro fumo; non si potrà sferrare nessun attacco fisico, né utilizzare alcun Jutsu se non quelle derivate dal Segno, allo stesso tempo però risulterà immune a qualsiasi forma di attacco fisico, nonché Taijutsu fino al livello B. Questa forma potrà essere mantenuta solo per un massimo di otto secondi in uno spazio aperto, dopo i quali l'utilizzatore sarà costretto a riprendere la forma solida, questo perché il vento potrebbe rischiare di far perdere il controllo sulle molecole del fumo e disperdere l'utilizzatore nell'aria, con il rischio di ucciderlo. Subire un qualsiasi Ninjutsu annullerà immediatamente la trasformazione in fumo, costringendo l'utilizzatore a tornare alla forma solida. Se ci si trova in uno spazio chiuso invece, si potrà volare a velocità media e mantenere la forma finché se ne paga il consumo.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Ibushimi no Jutsu - Tecnica dell'Ossidazione del Corpo
    GSrx
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Una volta trasformatosi in fumo, l'utilizzatore cercherà di entrare nelle narici o la bocca del bersaglio, che deve trovarsi ad almeno un metro dal ninja. La tecnica ha maggior successo su bersagli immobilizzati, ma non è necessario che lo siano. Se il Jutsu riesce il fumo prevarrà ogni cellula del corpo avversario. Se si utilizza su un civile, si potrà prendere possesso del suo corpo e muoverlo contro la volontà dello stesso, persino parlare al posto suo. Se si utilizza su un ninja non si potrà prendere il controllo del suo corpo, poiché la forza di volontà del ninja è troppo forte, a meno che il ninja stesso non lo permetta, ma si potranno agitare le molecole di fumo all'interno del suo corpo producendo un enorme dolore fisico, corrispondente a quello di una ferita grave. In realtà l'avversario non subirà alcun danno fisico ma sarà mentalmente stremato dal dolore e indebolito negli arti, risultando in un malus fisico motorio pari a due gradi per tre turni. Questa variante dolorosa può anche essere utilizzata sui civili dove il dolore può esser portato a soglie superiori, causando persino la morte del bersaglio per lo shock. Nel caso in cui si decida di causare dolore, la tecnica durerà qualche secondo, terminandosi subito con la fuoriuscita del ninja dal corpo della vittima.
    Necessaria la Trasformazione in Fumo attiva.
    Consumo: 8 (A Turno)


    Nel mentre Lii era scattata in avanti verso la donna, componendo altri sigilli e trasformando il pavimento sotto la sua avversaria in una pozza di fango che cercò di risucchiarla verso il basso. La donna rise mentre a sua volta eseguiva una lunga serie di sigilli e sputava verso il pavimento intorno a lei un’enorme fonte d’acqua. Lii però non venne impensierita dall’attacco avendo convogliato nel palmo della mano un Rasengan, schiantandolo in avanti verso la sua avversaria, lo uscò per contrastare efficacemente il Jutsu Suiton, aprendosi così una strada in mezzo ai flutti diretta verso l'avversaria in un colpo preciso che affondò nel suo costato. La donna però esplose in una miriade di schizzi d’acqua.
    In quel momento numerosi flutti uscirono dall’acqua stessa come artigli liquidi, mirando tutte al busto della donna, che fu improvvisamente trapassata in molteplici punti dalle trivelle acquatiche.
    Lii urlò dal dolore cadendo in ginocchio, schizzi di sangue macchiarono l'acqua intorno a lei. Alle sue spalle apparve una figura composta interamente d'acqua dalle fattezze femminili che si ricompose fino a tornare fisica. La mano di Rukiro si sollevò, l'indice dritto, il pollice sollevato, le altre dita chiuse puntavano alla nuca della kunoichi.
    Kohaku aveva osservato la scena e decise di agire subito, senza pensare. Uscì immediatamente fuori dal corpo di Akimiro che cadde riverso nell’acqua, la mano sollevata in avanti mentre fasci di fulmini apparivano tra le sue dita. La sua occasione, come aveva previsto Lii sarebbe stata un sacrificio necessario in quello scontro.
    Arijigoku - Inferno Inevitabile
    GpMK
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è una delle più violenti fra il reparto Doton, dato che evitarla non è per nulla semplice e quasi sempre va a segno se colpisce anche solo in parte l'avversario. Tale jutsu inizierà con l'utilizzatore che compone alcuni sigilli e subito dopo questi, comparirà per un raggio di 5 metri dove si trova la vittima, un cratere a forma conica che risucchia verso il basso. L'avversario avrà repentinamente i piedi avvolti dal terreno (o l'eventuale parte a contato con esso) e non potrà muoverli, questo vuol dire che se non si riesce ad evitare la tecnica nei primi istanti dalla comparsa del cratere quest'ultimo comincerà a risucchiare la vittima al suo interno. Per liberarsi sarà necessario colpire il terreno con un jutsu almeno di livello A e se non ci si libera dall'ammasso di terra quest'ultimo infliggerà danni medio gravi nelle zone bloccate dal terreno. Nei casi peggiori, se si subisce interamente il jutsu, oltre ai danni si finirà per sprofondare nel terreno e per liberarsi servirà almeno un jutsu di livello B o un interno turno.
    Consumo: 15

    Suiton: Oruka - Fiore del Re
    nDVK
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questo Jutsu permette di creare dalla bocca o da una delle mani dell'utilizzatore un'enorme fiume d'acqua. La sua creazione è rapidissima, l'utilizzatore scaglierà un getto d'acqua che si propagherà a trecentosessanta gradi intorno ad esso. Espandendosi intorno al ninja, il fiume raggiunge una distanza di trenta metri e viaggia a velocità alta. Questo Jutsu ha una durata totale di circa tre secondi, ed è dunque rapidissimo, ma in compenso ha buone probabilità di cogliere di sorpresa eventuali nemici coinvolti. Provoca danni complessivamente d'entità medio-lieve da impatto e può servire per bloccare nel corso d'acqua l'avversario e spingerlo lontano con la corrente del fiume. Al termine della tecnica l'acqua permarrà sul campo di battaglia fino alla fine del turno successivo, per poi venire assorbita dal terreno.
    Consumo: 8

    Rasengan - Rasengan
    GVKW
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica non richiede alcun Sigillo oltre che essere di rapida attuazione. L'utilizzatore farà ruotare un'elevata quantità di chakra nel palmo della propria mano dandogli la forma d'una sfera dal diametro di circa dieci centimetri. Se preda di questa sfera la vittima sarà soggetta a molteplici danni nella zona colpita, quantificabili come d'entità grave per quanto riguarda la forza d'impatto e medie da bruciatura. Inoltre il soggetto verrà scagliato a circa dieci metri di distanza; nel turno in cui si subisce il Rasengan non sarà possibile eseguire alcuna serie di Jutsu poiché i propri organi vitali saranno sotto un forte stress a seguito del colpo subito. Nel turno successivo rimarrà solo un senso d'affaticamento, che non condizionerà tuttavia le abilità del soggetto.
    Consumo: 15

    Suiton: Suigadan - Trivella Acquatica
    d4rwxbr
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Tecnica esclusivamente attuabile nei pressi di bacini d'acqua permette di modificare con il Chakra la natura dell'acqua, dandogli la forma di una specie di trivella rotante. Dopo la serie di Sigilli necessaria entro quindici metri dall'utilizzatore compariranno dei piccoli vortici circolari dal diametro di venti centimetri da cui, dopo due secondi usciranno le trivelle. Una al contatto, creerà danni medi da perforazione, due causeranno danni medio-gravi, tre o più causeranno danni gravi. Le trivelle dovranno puntare tutte lo stesso bersaglio e saranno disposte nel modo in cui vuole l'utilizzatore. Non potranno essere create a meno di tre metri dal bersaglio e potranno allungarsi fuori dall'acqua per un massimo di otto metri. La loro velocità è alta.
    [Massimo numero Trivelle: Chuunin 1, Sp Jounin 2, Anbu 3, Jounin 4]
    Consumo: 8

    Suika no Jutsu - Tecnica dell'Idratazione
    YIl9
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa è la tecnica principale legata all'Innata, permette all'utilizzatore di smaterializzare determinate parti del corpo diventando acqua. A questo livello si sarà capaci di smaterializzare tutto il corpo o una qualsiasi parte di esso, permettendo di non risentire di danni causati da qualsiasi Arma o Jutsu fino al livello A. Liquefatto il proprio busto, esso sarà immune da qualsiasi danno ma gli attacchi del nemico andranno comunque a segno passando attraverso di esso; sarà possibile in questo caso, da parte dell'Hozuki, trattenere l'arto nemico all'interno del proprio busto, afferrandolo con l'acqua del proprio corpo. L'intero corpo del possessore dell'innata si dissolverà diventando acqua dolce e lo Shinobi potrà rigenerarsi in qualsiasi momento e senza necessariamente usare la stessa "sorgente" d'acqua. La sorgente d'acqua dalla quale si riemergerà dev'essere entro quindici metri dal punto in cui si è smaterializzati.
    Consumo: 15

    Chidori Eisou - Lancia dei Mille Falchi
    GSQG GSQ0
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette ci concentrare il Chakra Raiton del Mille Falchi all'interno della propria mano, dandogli la forma di una lancia composta di puro Chakra Raiton che sarà ampia dieci centimetri e potrà allungarsi a seconda della volontà dell'utilizzatore fino a dieci metri a velocità altissima. La tecnica trapasserà qualsiasi difesa di livello A oltre che qualsiasi oggetto solido. La tecnica non necessita di sigilli ma solo di qualche secondo, durante il quale si concentrerà il Chakra Raiton nella mano come un vero e proprio Chidori per poi far uscire da esso la Lancia. Sarà possibile manovrare la Lancia come una normale Katana, anche se più sarà lunga più sarà difficile maneggiarla, la tecnica si dissolve alla fine del Turno. La Lancia gode poi di un'ulteriore qualità. L'utilizzatore potrà infatti incanalare all'interno della stessa ulteriore Chakra Raiton per far diramare da un qualsiasi punto sulla lancia fino a sei spuntoni di Chakra Raiton a velocità medio-alta dotati della stessa capacità di penetrazione della Lancia. Ogni singola diramazione arriverà fino a due metri di lunghezza e potrà esser dissolto secondo la volontà dell'utilizzatore, ma finché anche solo una diramazione sarà presente, non sarà possibile manovrare la lancia Raiton, poiché l'utilizzatore dovrà mantenere la concentrazione sul Jutsu.
    Richiede Chidori - Mille Falchi in Scheda
    Consumo: 15 + 8 (Diramazione)

    Mizudeppō no Jutsu - Tecnica della Pistola Acquatica
    pOiK8Fb
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Sfruttando l'acqua fusa con il proprio corpo, l'utilizzatore potrà attivare una tecnica utile sia a corto che a lungo raggio. Dopo aver posto le dita a mo di pistola, egli dovrà accumulare il proprio chakra sulla punta delle dita per cinque secondi, formando una goccia d'acqua delle dimensioni di una comune biglia, che resterà sospesa davanti alle dita. Solo allora egli potrà sparare il proiettile d'acqua che partirà dalla punta del dito indice, proseguendo fino a venti metri di distanza. Questi avrà una velocità alta e potrà perforare senza troppi problemi un corpo umano se sparato a bruciapelo, sempre che questo non possieda particolari armature o tecniche difensive attive. I proiettili potranno inoltre perforare difese al massimo di livello B, che non siano di origine Doton o Raiton, nei primi dieci metri, difese di livello C se il colpo deve compiere una distanza maggiore.
    Consumo: 8

    I colpi partirono insieme. La pistola acquatica trapassò il cranio di Lii, la lancia del Chidori il petto di Rukiro.
    Due urli echeggiarono nella stanza. Uno acuto e femminile, l'altro più profondo e baritonale di Akimiro mentre le donne si accasciavano entrambe a terra in molteplici spruzzi d’acqua rossa. Senza indugiare, il bendato strinse il pugno intorno al fascio di folgori nella sua mano, facendo fuoriuscire dal corpo della donna sei punte elettriche, non avrebbe corso nessun rischio, doveva essere sicuro di averla uccisa.
    Sapeva però che quella mossa lo aveva esposto.
    La punizione per quel colpo avventato arrivò sotto forma di un'enorme fonte di calore che lo prese in mezzo alle scapole. Sembrava come se qualcuno gli avesse tirato una pietra incandescente sulla schiena. Urlò mentre rotolava in avanti, nell'aria si sentì l'odore di bruciato mentre le sue vesti prendevano fuoco. Akimiro fu di nuovo su di lui, il corpo avvolto dalla lava sfrigolante; dai suoi occhi fumava vapore, lacrime che non facevano in tempo a formarsi evaporando subito per via del calore.
    Jinchuuriki Chuunin
    GpzT
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Il Chuunin riuscirà ad usufruire del potere del Bijuu a proprio vantaggio aumentando nettamente le proprie capacità fisico-atletiche; il tutto richiamando una moderata quantità di Chakra del Bijuu e facendogli prendere la forma d'una lunga coda ricoperta da peluria rossa e percorsa nella sua lunghezza da scaglie ossee. La forza del Jinchuuriki aumenterà d'un grado, mentre la sua resistenza aumenterà di ben due.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Youton no Yoroi - Armatura di Lava
    GpzS
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Dopo aver usufruito del Chakra del Quattro Code, richiamandone una coda, sarà possibile al Jinchuuriki usufruire di una delle tecniche più utili del Bijuu, l'Armatura di Lava. Infatti si unirà il Chakra Katon a quello Doton, per formare il Chakra Youton, che a questo punto verrà lasciato traspirare all'esterno dove si trasformerà, attorno all'utilizzatore, in uno strato di roccia e lava bollenti. Mentre attivo, tale Jutsu rende il Jinchuuriki immune a qualsiasi Taijutsu di livello C, e gli dona la possibilità di dimezzare i danni derivanti da Taijutsu di livello B grazie alla roccia fusa. Il calore inoltre è in grado di produrre ustioni medio-lievi a contatto, che possono tramutarsi in medie se il contatto con un nemico è ripetuto o prolungato. Fino a quando attivo non sarà possibile tuttavia utilizzare nessun altro Ninjutsu, data la difficoltà a mantenere mescolati i due tipi di Chakra per l'armatura.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Yōton: Shakugaikōken - Pugno Fiammeggiante dell'Armatura
    yonbi_shakugaikoken_zpsqzhzynhz
    Livello: C
    Tipo: Taijutsu
    Questo potente pugno viene scagliato con l'ausilio dell'Armatura di Lava. Tramite questa tecnica infatti si concentrerà in uno dei propri pugni, una quantità di Chakra tale non solo da potenziare il colpo, ma da aumentare l'ampiezza delle capacità ustionanti dell'armatura intorno al pugno stesso. Il pugno infatti sarà capace di provocare una ferita da impatto e da ustione pari ad una complessiva di medio-grave entità, ma ha la peculiarità che se anche non colpisce ma riesce a passare ad almeno quindici centimeri di distanza dal corpo dell'avversario, lascerà su di esso una ferita media da ustione dovuta dal calore espanso dal Chakra presente nel pugno.
    Necessaria la Youton no Yoroi - Armatura di Lava Attiva.
    Consumo: 4

    TUUUU
    Urlò furente mentre scattava su di lui sollevando di nuovo il pugno fiammeggiante. Il bendato si buttò di lato appena in tempo prima che pugno frantumasse il pavimento e il tappeto intarsiato sotto di lui in una nuvola di schegge e fiamme.
    Rotolò sul pavimento, il kunai tridente ancora in mano, era un miracolo che fosse riuscito a tenerlo così a lungo tra le dita. Accumulò su di esso l’affilamento e provò un fendente sul fianco del ninja ma quello scartò di lato con riflessi sovrumani, allontanandosi di circa cinque metri con un solo balzo.
    Fuuton: Shāpu Shinkū - Affilamento del Vuoto
    G12N
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è una evoluzione della Fuuton: Kaze No Buredo - Lama del Vento ed è orientata unicamente per Shuriken o Kunai. La tecnica è di rapida esecuzione, non necessita di Sigilli e consiste nell'avvolgere una o più armi con una affilata patina di vento uguale a quella della Kaze no Buredo anche se in quantità minore. Se utilizzata su Shuriken, se ne potrà avvolgere fino ad otto, massimo quattro per mano, per poi scagliarli contro i propri bersagli; la patina di vento sarà spessa soltanto un centimetro e ogni Shuriken causerà singolarmente una ferita da taglio di medio-grave entità. Se si utilizza su un Kunai invece, si potrà avvolgere massimo un Kunai per mano, la patina di vento sarà più spessa, aumentando le dimensioni della lama e portandola ad essere uguale a quella di una Wakizashi, arrivando a causare una ferita di grave entità. Ogni Arma così potenziata potrà facilmente abbattere difese di livello C oltre a poter trapassare facilmente qualsiasi materiale. Il Chakra Fuuton rimarrà sull'Arma fino alla fine del Turno.
    Necessaria la Fuuton: Kaze No Buredo - Lama del Vento in Scheda.
    Consumo 8/2

    La lama di vento si fece strada come un rasoio in un soprammobile lì vicino, una nuvola di schegge esplose al suo passaggio. Akimiro dissolse la lava dal suo corpo fissandolo con una rabbia intensa. Le mani dell'uomo si sollevarono in una serie di sigilli, Kohaku approfittò per lanciare il kunai pochi metri davanti a lui prima di cominciare a rispondere a sua volta. Riconobbe l’elemento Katon. Per qualche secondo si fissarono l’un l’altro, il silenzio era caduto nella stanza mentre si sentiva soltanto il rumore delle mani che si congiungevano una dopo l'altra.
    Akimiro soffiò l’inferno contro di lui e Kohaku rispose evocando un’enorme proiettile d’acqua. I due Jutsu si scontrarono a metà strada. Fiamme contro flutti, ventate di vapore si sollevarono verso l’alto mentre il ruggito dei Jutsu echeggiava nella grande stanza stravolgendo ogni cosa, mobili, tappeti, suppellettili, arazzi.
    Daibakufu no Jutsu - Tecnica della Valanga Esplosiva
    YxIK
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Per l'utilizzo di questa tecnica è necessaria una notevole quantità d'acqua. Dopo aver eseguito i Sigilli necessari, l'acqua formerà un cerchio intorno all'utilizzatore per poi improvvisamente rivelarsi una vera e propria valanga dal diametro di dieci e lunga trenta metri che andrà ad investire il nemico. Essere investiti da questa valanga comporta danni sparsi, complessivamente paragonabili ad uno di grave entità per l'urto stesso, più eventuali danni dovuti a detriti o quant'altro che s'andranno ad impattare. Se si viene travolti e trasportati dalla valanga, durante il prossimo Turno le proprie capacità fisico-motorie caleranno di un grado rimanendo leggermenti intontiti. In via alternativa è possibile utilizzare il Jutsu sotto una forma differente che non necessita di una fonte d'acqua preesistente e si può sputare direttamente dalla bocca. In questo caso, tuttavia, si andrà a creare non una valanga ma una grossa bomba d'acqua che ha un diametro di otto metri e procede per venticinque metri a velocità medio-alta. Quest'alternativa provoca una ferità d'entità grave, ma vista la sua natura non porta nessun malus come la valanga.
    Consumo: 15

    Gouka Mekkyaku - Tecnica della Distruzione Infernale
    Katon_G14D0ka_Mekkyaku_zps38598ef9
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette, dopo una breve serie di Sigilli, di emettere dalla bocca un'enorme ondata di fuoco larga circa trenta metri e alta quindici che procederà ad alta velocità per una distanza massima di cento metri, causando ustioni di gravissima entità a chi viene preso in pieno. Essere colpiti di striscio comporta una lieve riduzione del danno, riportando ferite di grave entità.
    Consumo: 30

    Le fiamme che non erano state contrastate dalla bomba d’acqua ora erano dilagate sui soprammobili, tappeti e stendardi dalla parte di Akimiro, alcuni erano stati rapidamente carbonizzati, altri avevano preso fuoco rapidamente cominciando a sollevare scie di fumo nero che salivano verso i condotti di ventilazione.
    Akimiro era ancora là, immobile, il petto che si alzava ed abbassava vistostamente, quel Jutsu doveva avergli richiesto molta più energia di quanto non desse a vedere. Sembrava che dopo lo sforzo, avesse riacquistato un po’ della calma, adesso lo stava studiando meditando sulla prossima mossa. Le fiamme si riflettevano nei suoi occhi rossi mentre una espressione adesso meno feroce gli dipingeva il suo volto. Dopo qualche secondo prese la parola.
    Chi sei?
    Sono colui che ti toglierà la vita.
    Smettila di parlare come un imbecille...Il tuo amico ti ha chiamato Supaku, dove ho già sentito quel nome?
    Supaku Handoru...figlio di Gyukudo Handoru...
    Secondi di silenzio immobili solo lo scoppiettio della fiamme tra loro, poi Akimiro sorrise.
    Sapevo che ne era mancato uno all’appello, il figlio più piccolo...Non eri albino? Sei completamente diverso dai tuoi genitori...
    Silenzio. Akimiro sorrise di nuovo, stava cominciando a capire addesso.
    Ti fai chiamare Kohaku adesso, immagino che questa sia solo una copertura, giustamente...Così se anche avessi voluto ricercare informazioni avrei trovato quelle sbagliate…Ti sei nascosto bene. Tutto per vendicare i tuoi genitori, che bravo ragazzo...tuo padre sarebbe stato fiero…
    Kohaku urlò scattando in avanti ma Akimiro scattò a sua volta, la velocità con cui si era mosso era sovrumana. Afferrò Kohaku per il collo mentre quello cercava di pugnalarlo con il kunai uscito dal polso ma la Pietra di Sangue aveva previsto l’attacco. La sua mano afferrò quella del moro per il polso fermando la punta metallica a pochi centrimetri dalla sua pelle.
    Sei prevedibile…
    Scagliò il ninja all’indietro mentre quello cadeva a terra, spruzzi d'acqua si sollevarono al suo passaggio, rotolò cercando di rialzarsi. Akimiro era di nuovo su di lui, imponente, il corpo colossale, i muscoli del petto che spuntavano da sotto il kimono tesi come cavi d'acciacio. Il pugno era sollevato verso il suo viso ma Kohaku nel rialzarsi si era strappato dalla faccia le bende liberando l'occhio sinistro in un bagliore cremisi.
    La sua ultima carta da giocare. Il suo occhio si fissò in quelli infuriati dell'avversario che, colto alla sprovvista, cadde vittima della illusione più potente del suo arsenale.
    L'uomo grugnì, indietreggiò come un toro a cui hanno appena ferito il muso, scosse la testa, confuso, riprese il focus su di lui.
    Brutto...
    Kohaku era già scattato, la mano destra colpì di palmo l'avversario, appesantì il corpo di Akimiro che, indebolito cadde sulle ginocchia. cazzo... Kohaku si erse sopra l'avversario che, appesantito e indebolito cercava di rimettersi in piedi. Sollevò la mano avvolgendola di Chakra Raiton e trasformandola in una lama.
    Questo...è per i miei genitori... disse menando il fendente diretto a decapitarlo.
    La folgore impattò contro qualcosa, ci fu un lampo bianco e rosso, Kohaku sbatté le plapebre.
    Akimiro grugnì rialzandosi in piedi. Una figura era apparsa accanto a lui, imponente tanto quando la stessa Pietra di Sangue. Aveva lunghi capelli rossi e una barba corta e arruffata. L'uomo, i cui occhi erano spiritati e cerchiati da profonde occhiaie, aveva frapposto quello che sembrava Chakra Katon nella forma di una lama al suo attacco. Kohaku scattò all'indietro riprendendo le distanze. E questo da dove cazzo è saltato fuori???
    Ce ne hai messo di tempo....Ioshida...
    Sharingan Tre Tomoe (Sp.Jounin)
    G15T
    Livello: B
    Tipo: Doujutsu
    Sviluppata la terza Tomoe l'Uchiha può, nel caso si accorga di essere preda d'un Illusione, dissolverla istantaneamente, anche se a base uditiva nel caso in cui le suddette Illusioni coinvolgano il senso della vista. Può inoltre utilizzare qualsiasi Genjutsu semplicemente con lo Sharingan senza usare alcuna impostazione delle mani, se la vittima ne incrocia lo sguardo. Lo Sharingan dona capacità di preveggenza permettendo all'Uchiha di prevedere qualunque attacco fisico, movimento, Taijutsu e Ninjutsu e capire se è una tecnica a base elementale o meno, e di conseguenza l'elemento utilizzato per la tecnica. Tuttavia, ogni schivata o contromossa è vincolata ai limiti fisici dell'utilizzatore. E' possibile inoltre copiare qualsiasi Taijutsu, Ninjutsu e Genjutsu visto ed utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso.
    Consumo: 10 (A Turno)

    Akuma no Genjutsu - Illusione del Diavolo
    neja
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Genjutsu
    Mediante questa potentissima Illusione è possibile trasmettere nel cervello della vittima un'aura diabolica di sé stessi. Il proprio Chakra sarà quasi palpabile e chi lo subisce vedrà traspirare odio puro dal proprio avversario. Per mandare a segno questo Genjutsu non è necessario l'utilizzo di alcun Sigillo, ma perché si attivi è obbligatorio incrociare il prorio sguardo con quello della vittima. Subire questo Genjutsu comporta un malus fisico-motorio pari a tre gradi per quattro Turni. L'effetto non è cumulabile ripetendo più volte la Tecnica sullo stesso soggetto prima che cessino gli effetti. Tuttavia, se un Ninja Sensoriale viene catturato nel Genjutsu mentre il suo Occhio Psichico del Kagura è attivo, subirà il malus fisico-motorio per il doppio dei Turni e per i primi tre secondi si ritroverà completamente paralizzato.
    Consumo: 30

    Doton: Kajūgan no Jutsu - Tecnica dell'Aggravamento Roccioso
    GtMl
    Villaggio: Tutti
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica, che non necessita di Sigilli, permette di aumentare di molto il peso di una persona o di un oggetto, fino a raddoppiarlo. Grazie all'incremento di peso, la forza dei propri colpi risulterà aumentata di due gradi a discapito delle capacità motorie che verranno ridotte di due gradi. Il Jutsu ha una durata di due turni dopo il quale i suoi effetti cessano e può essere annullata prima qualora l'utilizzatore lo desideri. Non è possibile utilizzarlo più volte sullo stesso soggetto. In alternativa è possibile concentrare tutta la gravità in un singolo colpo fisico o Taijutsu, ricevendo sempre un bonus alla forza di due gradi e un malus motorio di due, in più potenziando il Taijutsu di un grado, il potenziamento funzionerà però soltanto con Taijutsu massimo di livello B.
    Consumo: 8

    Chidori Eisou - Lancia dei Mille Falchi
    GSQG GSQ0
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette ci concentrare il Chakra Raiton del Mille Falchi all'interno della propria mano, dandogli la forma di una lancia composta di puro Chakra Raiton che sarà ampia dieci centimetri e potrà allungarsi a seconda della volontà dell'utilizzatore fino a dieci metri a velocità altissima. La tecnica trapasserà qualsiasi difesa di livello A oltre che qualsiasi oggetto solido. La tecnica non necessita di sigilli ma solo di qualche secondo, durante il quale si concentrerà il Chakra Raiton nella mano come un vero e proprio Chidori per poi far uscire da esso la Lancia. Sarà possibile manovrare la Lancia come una normale Katana, anche se più sarà lunga più sarà difficile maneggiarla, la tecnica si dissolve alla fine del Turno. La Lancia gode poi di un'ulteriore qualità. L'utilizzatore potrà infatti incanalare all'interno della stessa ulteriore Chakra Raiton per far diramare da un qualsiasi punto sulla lancia fino a sei spuntoni di Chakra Raiton a velocità medio-alta dotati della stessa capacità di penetrazione della Lancia. Ogni singola diramazione arriverà fino a due metri di lunghezza e potrà esser dissolto secondo la volontà dell'utilizzatore, ma finché anche solo una diramazione sarà presente, non sarà possibile manovrare la lancia Raiton, poiché l'utilizzatore dovrà mantenere la concentrazione sul Jutsu.
    Richiede Chidori - Mille Falchi in Scheda
    Consumo: 15 + 8 (Diramazione)

    Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto
    GVzZ
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica inizia permettendo all'utilizzatore di creare dei Sigilli magici ed applicarli su qualsiasi cosa. Una volta applicati sul soggetto scelto sarà possibile usare il Jutsu teletrasportandosi in un punto a scelta nel metro quadro dov'è posto il Sigillo. Se applicato su un Ninja il sigillo rimarrà al massimo impresso per due turni incluso quello d'utilizzo. Se impresso su un oggetto invece, il Sigillo vi rimarrà fino alla fine della Quest. Ovviamente una volta usato il teletrasporto, il Sigillo svanirà automaticamente. E' possibile usare il Justu per trasportare altri soggetti insieme all'utilizzatore, semplicemente toccandoli.
    Il Jutsu non necessita di Sigilli.
    Consumo: 30

    Tenrou Kaken - Spada del Fuoco Purificatore
    GpvN
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore di concentrare nel braccio il proprio Chakra di tipo Katon per creare una lancia di fiamme lunga fino a otto metri e larga dieci centimetri. Potrà passare attraverso qualunque corpo solido e a contatto causerà ustioni di media entità. E' possibile muoverla solamente spostando il braccio.
    Consumo: 15





    Edited by Supaku - 18/1/2018, 21:07
     
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    28. Morire due Volte



    Due contro uno eh? Non sarà facile.... Il nuovo arrivato dai capelli rossi era immobile, non aveva proferito parola se non per agitare leggermente la mano dissipando il Chakra Katon da essa. La lancia del Chiodori si era dissolta contemporaneamente e ora si fronteggiavano lui e i suoi avversari in mezzo ad una serie di suppellettili in fiamme. Il fumo stava cominciando a gonfiarsi sull'alto soffitto, i condotti erano incapaci di smaltirne così tanto.
    Portami via da qui...andia... disse Akimiro sollevando una mano verso la spalla del rosso. Kohaku grugnì, l'occhio rosso che previde il movimento muscolare e le parole della Pietra del Sangue prima di avvenire. Un baluginio cremisi mentre cercava una soluzione, la vide subito: il suo kunai tridente che aveva fatto cadere poco prima era ad un metro dai due, alle loro spalle.
    Se pensi che ti lascerò scappare.... Un battito di ciglia ed era tra di loro.
    Due Kunai apparvero nelle sue mani, il Chakra Fuuton accumulato in entrambi trasformandone gittata e dimensioni mentre eseguiva una doppia rotazione letale. Akimiro strabuzzò gli occhi, ritrasse la mano in tempo dalla spalla di Ioshida, mentre uno spruzzo di sangue macchiava il tappetto annerito e due dita rotolavano su di esso, emettendo un suono ovattato. Il rosso si lanciò in avanti reggendosi la spalla su cui era aperto uno squarcio, Akimiro si reggeva la mano da cui erano stati tranciati mignolo ed anulare.
    Sharingan Tre Tomoe (Sp.Jounin)
    G15T
    Livello: B
    Tipo: Doujutsu
    Sviluppata la terza Tomoe l'Uchiha può, nel caso si accorga di essere preda d'un Illusione, dissolverla istantaneamente, anche se a base uditiva nel caso in cui le suddette Illusioni coinvolgano il senso della vista. Può inoltre utilizzare qualsiasi Genjutsu semplicemente con lo Sharingan senza usare alcuna impostazione delle mani, se la vittima ne incrocia lo sguardo. Lo Sharingan dona capacità di preveggenza permettendo all'Uchiha di prevedere qualunque attacco fisico, movimento, Taijutsu e Ninjutsu e capire se è una tecnica a base elementale o meno, e di conseguenza l'elemento utilizzato per la tecnica. Tuttavia, ogni schivata o contromossa è vincolata ai limiti fisici dell'utilizzatore. E' possibile inoltre copiare qualsiasi Taijutsu, Ninjutsu e Genjutsu visto ed utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso.
    Consumo: 10 (A Turno)

    Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto
    GSrK
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica inizia permettendo all'utilizzatore di creare dei Sigilli magici ed applicarli su qualsiasi cosa. Una volta applicati sul soggetto scelto sarà possibile usare il Jutsu teletrasportandosi in un punto a scelta nel metro quadro dov'è posto il Sigillo. Se applicato su un Ninja il sigillo rimarrà al massimo impresso per due turni incluso quello d'utilizzo. Se impresso su un oggetto invece, il Sigillo vi rimarrà fino alla fine della Quest. Ovviamente una volta usato il teletrasporto, il Sigillo svanirà automaticamente. E' possibile usare il Justu per trasportare altri soggetti insieme all'utilizzatore, semplicemente toccandoli.
    Il Jutsu non necessita di Sigilli.
    Consumo: 30

    Hiraishin no Burēdo - Sigillo del Teletrasporto delle Armi
    YlMo
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è un derivato della Hiraishin no Jutsu, che non necessita di Sigilli, tramite la quale si potrà apporre un Sigillo magico caratteristico, di dimensioni variabili a seconda della superficie su cui viene apposto, su un pacco di Armi da Lancio Piccole o Minori o una singola Arma Media o superiore ad utilizzo. Il Sigillo così apposto durerà fino alla fine dell'incontro. Una volta apposto il marchio sarà possibile pagare di nuovo il consumo della tecnica per teletrasportare un qualsiasi numero di Armi marchiate per volta, fino ad un massimo di un metro di distanza dal corpo dell'utilizzatore o sulla persona dello stesso, tipo all'interno del proprio equipaggiamento o in mano, oppure verso un qualsiasi oggetto o persona marchiata a sua volta con l'Hiraishin no Jutsu.
    Necessaria la Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto in Scheda.
    Consumo: 4

    Fuuton: Shāpu Shinkū - Affilamento del Vuotox2
    G12N
    Sviluppatore: Supaku Handoru
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica è una evoluzione della Fuuton: Kaze No Buredo - Lama del Vento ed è orientata unicamente per Shuriken o Kunai. La tecnica è di rapida esecuzione, non necessita di Sigilli e consiste nell'avvolgere una o più armi con una affilata patina di vento uguale a quella della Kaze no Buredo anche se in quantità minore. Se utilizzata su Shuriken, se ne potrà avvolgere fino ad otto, massimo quattro per mano, per poi scagliarli contro i propri bersagli; la patina di vento sarà spessa soltanto un centimetro e ogni Shuriken causerà singolarmente una ferita da taglio di medio-grave entità. Se si utilizza su un Kunai invece, si potrà avvolgere massimo un Kunai per mano, la patina di vento sarà più spessa, aumentando le dimensioni della lama e portandola ad essere uguale a quella di una Wakizashi, arrivando a causare una ferita di grave entità. Ogni Arma così potenziata potrà facilmente abbattere difese di livello C oltre a poter trapassare facilmente qualsiasi materiale. Il Chakra Fuuton rimarrà sull'Arma fino alla fine del Turno.
    Necessaria la Fuuton: Kaze No Buredo - Lama del Vento in Scheda.
    Consumo 8/2 e 8

    Stai divendando fastidioso Urlò avvampando di nuovo il Chakra del demone e colpendolo in pieno stomaco con un pugno che lo sollevò da terra di parecchi metri. Incassò il colpo grugnendo mentre veniva lanciato per aria riuscì a mantenere la freddezza per lanciare un kunai avvolto dal vento, purtroppo però Akimiro era pronto e si mosse fuori traiettoria a sufficienza per lasciare solo una linea rossa sulla guancia sinistra.
    Atterrò sul pavimento, rotolò mentre l'altro kunai veniva sbalzato via dalle sue mani, lottò per rialzarsi ma il dolore al petto unito a quello sulla schiena lottò contro la sua volontà di sollevarsi, grugnì vomitando sangue. Un'ombra apparve alle sue spalle.
    Finisce qui la tua corsa... La voce di Ioshida era fredda, inespressiva, terrorizzava molto di più di quella iraconda e profonda di Akimiro. L'uomo menò il fendente con il braccio avvolto di fiamme verso il suo viso, negli occhi solo indifferenza per la sua morte.
    Un'esplosione travolse ogni cosa, rocce e polvere indonarono la stanza in fiamme mentre le urla grottesche invadevano la stanza. Improvvisamente sentì una presenza alle sue spalle, il corpo leggero e veloce di Hinode che si era frapposto alla lama di fiamme del rosso, con una lama composta di folgori.
    Ioshida batté le ciglia senza tradire nulla, neanche un briciolo di sorpresa. Scattò all'indietro lontano da tutti, mentre il bendato si rialzava. Lui e Hinode, schiena contro schiena a fronteggiare agli angoli opposti della stanza Akimiro e Ioshida.
    Jinchuuriki Chuunin
    GpzT
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Il Chuunin riuscirà ad usufruire del potere del Bijuu a proprio vantaggio aumentando nettamente le proprie capacità fisico-atletiche; il tutto richiamando una moderata quantità di Chakra del Bijuu e facendogli prendere la forma d'una lunga coda ricoperta da peluria rossa e percorsa nella sua lunghezza da scaglie ossee. La forza del Jinchuuriki aumenterà d'un grado, mentre la sua resistenza aumenterà di ben due.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Youton no Yoroi - Armatura di Lava
    GpzS
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    Dopo aver usufruito del Chakra del Quattro Code, richiamandone una coda, sarà possibile al Jinchuuriki usufruire di una delle tecniche più utili del Bijuu, l'Armatura di Lava. Infatti si unirà il Chakra Katon a quello Doton, per formare il Chakra Youton, che a questo punto verrà lasciato traspirare all'esterno dove si trasformerà, attorno all'utilizzatore, in uno strato di roccia e lava bollenti. Mentre attivo, tale Jutsu rende il Jinchuuriki immune a qualsiasi Taijutsu di livello C, e gli dona la possibilità di dimezzare i danni derivanti da Taijutsu di livello B grazie alla roccia fusa. Il calore inoltre è in grado di produrre ustioni medio-lievi a contatto, che possono tramutarsi in medie se il contatto con un nemico è ripetuto o prolungato. Fino a quando attivo non sarà possibile tuttavia utilizzare nessun altro Ninjutsu, data la difficoltà a mantenere mescolati i due tipi di Chakra per l'armatura.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Yōton: Shakugaikōken - Pugno Fiammeggiante dell'Armatura
    yonbi_shakugaikoken_zpsqzhzynhz
    Livello: C
    Tipo: Taijutsu
    Questo potente pugno viene scagliato con l'ausilio dell'Armatura di Lava. Tramite questa tecnica infatti si concentrerà in uno dei propri pugni, una quantità di Chakra tale non solo da potenziare il colpo, ma da aumentare l'ampiezza delle capacità ustionanti dell'armatura intorno al pugno stesso. Il pugno infatti sarà capace di provocare una ferita da impatto e da ustione pari ad una complessiva di medio-grave entità, ma ha la peculiarità che se anche non colpisce ma riesce a passare ad almeno quindici centimeri di distanza dal corpo dell'avversario, lascerà su di esso una ferita media da ustione dovuta dal calore espanso dal Chakra presente nel pugno.
    Necessaria la Youton no Yoroi - Armatura di Lava Attiva.
    Consumo: 4

    Tenrou Kaken - Spada del Fuoco Purificatore
    GpvN
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette all'utilizzatore di concentrare nel braccio il proprio Chakra di tipo Katon per creare una lancia di fiamme lunga fino a otto metri e larga dieci centimetri. Potrà passare attraverso qualunque corpo solido e a contatto causerà ustioni di media entità. E' possibile muoverla solamente spostando il braccio.
    Consumo: 15

    Chidori Eisou - Lancia dei Mille Falchi
    GSQG GSQ0
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica permette ci concentrare il Chakra Raiton del Mille Falchi all'interno della propria mano, dandogli la forma di una lancia composta di puro Chakra Raiton che sarà ampia dieci centimetri e potrà allungarsi a seconda della volontà dell'utilizzatore fino a dieci metri a velocità altissima. La tecnica trapasserà qualsiasi difesa di livello A oltre che qualsiasi oggetto solido. La tecnica non necessita di sigilli ma solo di qualche secondo, durante il quale si concentrerà il Chakra Raiton nella mano come un vero e proprio Chidori per poi far uscire da esso la Lancia. Sarà possibile manovrare la Lancia come una normale Katana, anche se più sarà lunga più sarà difficile maneggiarla, la tecnica si dissolve alla fine del Turno. La Lancia gode poi di un'ulteriore qualità. L'utilizzatore potrà infatti incanalare all'interno della stessa ulteriore Chakra Raiton per far diramare da un qualsiasi punto sulla lancia fino a sei spuntoni di Chakra Raiton a velocità medio-alta dotati della stessa capacità di penetrazione della Lancia. Ogni singola diramazione arriverà fino a due metri di lunghezza e potrà esser dissolto secondo la volontà dell'utilizzatore, ma finché anche solo una diramazione sarà presente, non sarà possibile manovrare la lancia Raiton, poiché l'utilizzatore dovrà mantenere la concentrazione sul Jutsu.
    Richiede Chidori - Mille Falchi in Scheda
    Consumo: 15 + 8 (Diramazione)

    Una risata selvaggia si levò dalle macerie mentre delle code composte di un Chakra rosso color arancione si agitavano in mezzo alla polvere. Una figura apparve in mezzo ad esse, entrambi gli occhi aperti, uno viola e l'altro rosso mentre il sorriso sfoggiava canini allungati.
    Sempre a salvarti la pelle, eh?
    Tisk, come se non facessi mai lo stesso...
    Arima mise piede nella stanza, la voce grottesca, il Chakra rosso che ribolliva intorno a lui. Aveva risvegliato il potere del demone ma riusciva a tenerlo sotto controllo. La polvere e i detriti si cominciarono a posare mentre il compagno si guardava intorno per osservare meglio la situazione. Improvvisamente la sua testa si bloccò davanti al ninja dai capelli rossi. L'uomo non sembrò ricambiare lo sguardo.
    TU! Urlò l'eremita mentre il Chakra ribolliva più intenso intorno a lui, la bocca distorta in un gigno. Che cazzo ci fai qui??? Parla! Nessuna risposta, nessuna considerazione. Il bendato approfittò delle urla del compagno per comunicare con Hinode.
    Al mio tre, formazione vortice... Bisbigliò all'orecchio della bionda. Un lieve movimento di muscoli contro la sua schiena gli disse che lei aveva capito.
    Cosa fai? MI IGNORIII???? Il volto di Arima era sfigurato dall'ira, gli occhi spalancati, le pupille ridotte a due spilli.
    Tre! Scattarono tutti insieme, lui, Hinode, Akimiro e Ioshida. Nello stesso momento in cui ognuno di loro si muoveva, un'esplosione di Chakra provenne da Arima ma ormai erano già investiti nell'attacco per accorgersi di quello che sarebbe avvenuto.
    Hinode scartò di lato, posizionandosi alla destra di Kohaku, lui scattò nella direzione opposta, entrambi sollevarono le braccia intenti in una composizione di Sigilli. Akimiro sollevò le sue per fermarsi una volta accortosi che la sua mano era a corto di due dita.
    Ioshida scattò alle spalle di Kohaku la mano sollevata in una sfera di Chakra azzurra pronto a colpirlo proprio quando era impegnato nella composizione dei Sigilli. Il bendato vide tutto al rallentatore, facendo appena in tempo ad osservare il ninja dai capelli rossi apparire sopra di lui e subito venire investito da una furia rosso scura con quattro code che lo placcò nel bel mezzo del Rasengan, per scaraventarlo con violenza contro la parete in una esplosione di rocce e detriti. Grazie amico mio... Il pensiero che andava al compagno forse inconsapevole di quello che stava facendo ma solo accecato da una inspiegabile rabbia furiosa Ioshida.
    Tornò con lo sguardo su Akimiro, i Sigilli erano completati, inspirò con tutta la sua forza, Hinode al suo fianco che tirava un profondo respiro anch'essa.
    Avvenne tutto in un attimo. Pensavano di averlo in pugno, pensavano che non sarebbe sfuggito alla loro combo di arti magiche. Ma la Pietra di Sangue aveva ancora altri assi nella manica. Sollevò la mano in un Sigillo, poi numerose esplosioni detonarono all'unisono nei punti nevralgici della struttura. Fu come se improvvisamente il pavimento di pietra e roccia fosse diventato lo specchio di uno stagno e qualcuno vi avesse scagliato dentro un sasso. Il suolo si sollevò ad ondate, ogni cosa fu spazzata via. Le pareti esplosero in un fragore di rosso e grigio, tutto precipitò verso il basso, rocce caddero dall'alto e ogni cosa collassò su sé stessa.
    La costruzione, già resa precaria dalle esplosioni mirate dei membri del Covo, andò in mille pezzi. Urla si sollevarono da ogni parte, pietre crollarono mentre le fiamme avvolgevano ogni cosa. Sentì pietre rimbalzargli addosso e il suo corpo agì istintivamente dissolvendosi in fumo, un'intera lastra di pietra lo passò da parte a parte, il suo corpo si mosse nell'aria chiusa di quella enorme grotta sollevandosi in cielo ed uscendo dal crollo spostandosi di lato per osservare la scena. In quel momento realizzò quello di cui Lii gli aveva parlato. Akimiro, l'esperto in trappole e sotterfugi della grande guerra ninja aveva tappezzato l'intero edificio di cartebomba e aveva visto quel momento disperato come l'unica soluzione di salvezza a quanto sembrava, si era fatto saltare in aria insieme a loro, forse sperando di ucciderli. Aveva forse un modo per sopravvivere? Sperava di no, ma sospettava di si.
    Jinchuuriki Chuunin
    GpDL
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    A questo livello sul Ninja si manifesteranno tre delle nove code del Kyuubi. Come per il livello precedente, verranno sviluppati artigli e denti affilati, mentre il volto assumerà un aspetto più ferale. Il Ninja potrà godere di un bonus fisico-motorio di un grado, e muovendosi a quattro zampe la velocità sarà maggiore di un ulteriore mezzo grado come al livello precedente.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Sharingan Due Tomoe
    GpQx
    Livello: C
    Tipo: Doujutsu
    Sviluppata la seconda Tomoe, l'Uchiha può prevedere qualunque attacco fisico, movimento, Taijutu e Ninjutsu, in questo ultimo caso è in grado di capire se è una tecnica a base elementale o meno, e di conseguenza l'elemento utilizzato per la tecnica. Tuttavia, ogni schivata o contromossa è vincolata ai limiti fisici dell'utilizzatore. E' possibile copiare qualsiasi Ninjutsu e Taijutsu ed utilizzarli in combattimento fino al termine dello stesso.
    Consumo: 6 (A Turno)

    Jinchuuriki Sp.Jounin
    GpqF
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    A questo stadio il Jinchuuriki si ricoprirà interamente del Chakra del Bijuu, di colore rosso scuro, formando un vero e proprio manto, che prenderà le fattezze del Bijuu, ma in miniatura. Questa forma è conosciuta come "Secondo Stadio" e porta notevoli vantaggi al Jinchuuriki le cui capacità fisico-motorie saranno superiori di due gradi rispetto alla norma e la capacità di causare danni medio-gravi con graffi e morsi. Lo strato di Chakra funge da protezione alla Forza Portante, infatti lo renderà immune agli effetti di Jutsu di livello C o inferiori mentre quelli di livello B causeranno danni diminuiti di mezzo grado; comuni armi medie o inferiori non riusciranno a far breccia attraverso il manto. Durante questa trasformazione si potrà usufruire dei soli Jutsu legati al Bijuu.
    Il Jinchuuriki potrà mantenere tale stato per un massimo di tot turni, per evitare che la schiacciante volontà del Bijuu si fonda alla propria. Terminata la trasformazione, bisognerà attendere tre turni prima di poterlo riutilizzare, che sia stata disattivata prima di aver raggiunto il limite di turni o meno.
    [Durata Massima Turni dello Stadio: Sp.Jounin 3, ANBU 4, Jounin 5.]
    Consumo: 8 (A Turno)

    Rasengan - Rasengan
    GVKW
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica non richiede alcun Sigillo oltre che essere di rapida attuazione. L'utilizzatore farà ruotare un'elevata quantità di chakra nel palmo della propria mano dandogli la forma d'una sfera dal diametro di circa dieci centimetri. Se preda di questa sfera la vittima sarà soggetta a molteplici danni nella zona colpita, quantificabili come d'entità grave per quanto riguarda la forza d'impatto e medie da bruciatura. Inoltre il soggetto verrà scagliato a circa dieci metri di distanza; nel turno in cui si subisce il Rasengan non sarà possibile eseguire alcuna serie di Jutsu poiché i propri organi vitali saranno sotto un forte stress a seguito del colpo subito. Nel turno successivo rimarrà solo un senso d'affaticamento, che non condizionerà tuttavia le abilità del soggetto.
    Consumo: 15

    Iburi no Henkan - Trasformazione in Fumo
    G12W
    Livello B
    Tipo: Ninjutsu
    Attivando questa tecnica, che non necessita di Sigilli, l'utilizzatore trasformerà tutto o una parte del corpo in fumo bianco, perfettamente visibile. Una volta in questa forma si risulterà intangibili in quanto composti di puro fumo; non si potrà sferrare nessun attacco fisico, né utilizzare alcun Jutsu se non quelle derivate dal Segno, allo stesso tempo però risulterà immune a qualsiasi forma di attacco fisico, nonché Taijutsu fino al livello B. Questa forma potrà essere mantenuta solo per un massimo di otto secondi in uno spazio aperto, dopo i quali l'utilizzatore sarà costretto a riprendere la forma solida, questo perché il vento potrebbe rischiare di far perdere il controllo sulle molecole del fumo e disperdere l'utilizzatore nell'aria, con il rischio di ucciderlo. Subire un qualsiasi Ninjutsu annullerà immediatamente la trasformazione in fumo, costringendo l'utilizzatore a tornare alla forma solida. Se ci si trova in uno spazio chiuso invece, si potrà volare a velocità media e mantenere la forma finché se ne paga il consumo.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Dentro di lui si agitavano mille pensieri: Arima, Hinode erano sopravvissuti? E Akimiro? Quel figlio di puttana sarebbe morto per mano sua.
    Detriti da ogni parte oscuravano la vista, scivolò verso terra, perdendo quota fino a quando ogni cosa non sembrò essersi acquietata e tornò solido su delle rocce. Incespicò in avanti, ora in quel momento di pausa tra un combattimento e l'altro, poteva sentire il dolore delle ferite ricevute accumularsi sul suo corpo, sentiva le gambe malferme ma non poteva cedere, strinse i denti macchiati di sangue e si guardo intorno: intorno a lui c'era solo polvere.
    Mosse le mani in brevi sigilli. Una lieve folata di vento si sollevò agitandosi nella densa nube e, dopo pochi secondi, il panorama fu subito rischiarato su quelle che non erano altro che macerie.
    Sembrava essere l'unico sopravvissuto, si mosse tra le rocce urlando il nome dei suoi compagni. Un lastrone si mosse, corse arrivando sul posto e sollevandolo con tutte le forze che aveva in corpo, rivelando il corpo martoriato di Arima. Il compagno era riverso sotto pietre e detriti, il corpo avvolto dal Chakra rosso che pulsava e, come sempre, rideva.
    Eh eh eh....che diamine è stato...Aiutami... Sghignazzava, sembrava essersi procurato solo poche ferite, forse il Chakra del demone al secondo stadio lo aveva protetto da gran parte di esse. Le poche presenti erano comunque gravi ma stavano già cominciando a fumare e il suo corpo a rigenerarsi, ringraziò il cielo che nessuna fosse mortale. Se non fosse stato per il potere del Kyuubi mai sarebbe sopravvissuto.
    Sollevò una mano, aggrappandosi all'avambraccio del bendato e tirandosi su. Cercò di mantenersi in piedi ma barcollò appoggiandosi a lui, poteva vedere dalla fronte imperlata di sudore e dal volto pallido che quella rigenerazione stava prosciugando i resti del suo Chakra, quelle sarebbero state le ultime ferite che avrebbe potuto curarsi. Si lasciò cadere di peso su un grosso masso, le mani appoggiate sulle ginocchia, il petto che si alzava e abbassava per l'affanno e la fatica.
    Kohaku guardò il compagno per poi tornare con gli occhi sulle macerie, Arima non mancò di notarlo per scacciarlo con una mano. Sto bene...vai, vai a cercarla... gli disse.
    Non perse l'occasione e scattò subito tra le rocce, dove era? Ah, odiava quella sensazione di impotenza, odiava non poterla aiutare. Sollevò alcuni massi, appena vedeva un corpo lo girava o vi si avvicinava per controllare se fosse il suo.
    È sopravvissuta per forza...non può essere morta...non può...è Hinode... Si ripeteva mentre si muoveva disperato tra le macerie. Delle rocce si mossero, un riflesso dorato brillò sotto di esse.
    Lì! Saltò al fianco della lastra di roccia, sollevandola con entrambe le mani. Il corpo di Hinode era là sotto, sciolto in una matassa di pelle scomposta e capelli schiacciati e macchiati di sangue. Gemette sollevandone i resti che cominciarono a fumare tra le sue dita.
    Fuuton: Taifūikka - Tifone Vorticante
    Gndi
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica non ha nessun potenziale né difensivo, né offensivo, bensì soltanto strategico, permettendo all'utilizzatore di ricorrere ad essa nei confronti di una particolare categoria di tecniche o di effetti. La tecnica infatti, al termine della serie di sigilli necessaria, muoverà l'aria intorno al ninja, provocando leggere ma continue folate di vento con lo scopo di ripulire il campo di battaglia per un raggio di cinquanta metri intorno all'utilizzatore, da qualsiasi fumo, nebbia, gas o polvere derivato da tecnica o non, che non abbia alcun scopo offensivo o difensivo, ma solo quello di ostruire la vista e che non siano di livello superiore al C. La tecnica dura fino a quando se ne paga il consumo.
    Consumo: 2 (A Turno)

    Jinchuuriki Chuunin
    GpDL
    Livello: C
    Tipo: Ninjutsu
    A questo livello sul Ninja si manifesteranno tre delle nove code del Kyuubi. Come per il livello precedente, verranno sviluppati artigli e denti affilati, mentre il volto assumerà un aspetto più ferale. Il Ninja potrà godere di un bonus fisico-motorio di un grado, e muovendosi a quattro zampe la velocità sarà maggiore di un ulteriore mezzo grado come al livello precedente.
    Consumo: 4 (A Turno)

    Kyuubi No Chi - Rigenerazione del Kyuubi
    G0Iz
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Quando attivato il primo stadio, il Jinchuuriki inizierà a rigenerare le proprie ferite costantemente. Questo grazie all'immenso Chakra del Kyuubi che altera i tempi di recupero del Jinchuuriki che vedrà le proprie ferite diminuire di mezzo grado per turno. Le medie diverranno medio-lievi e quelle lievi lievissime. La guarigione funziona soltanto su una ferita per volta e si attiverà automaticamente su quella più grave al momento. A questo livello non può guarire ferite che siano superiori all'entità media.
    Consumo: 2 (A Turno)

    Akuma Saisei - Rigenerazione del Demone
    G0IC
    Sviluppatore: Arima Togetsu
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica, che non necessita di Sigilli, è un potenziamento alle capacità rigenerative donate dal Chakra del Kyuubi e consiste nel concentrare una massiccia quantità di Chakra del Kyuubi nel proprio corpo, forzando la rigenerazione a livelli estremi. La tecnica una volta attivata permetterà all'utilizzatore di usufruire della Kyuubi No Chi - Rigenerazione del Kyuubi, senza la necessità di esternare il Chakra del Bijuu, oltre ad aumentare le proprietà curative della tecnica, arrivando a curare ferite di un grado superiori a quelle consentite dalla Rigenerazione utilizzata. Se utilizzata con lo Stadio Chuunin o Sp.Jounin attivi invece oltre a poter curare ferite di un grado superiori, sarà possibile curare la ferita anche più velocemente, diminuendola di un ulteriore grado per Turno. Questa tecnica può essere utilizzata su Kyuubi No Chi - Rigenerazione del Kyuubi massimo di livello C.
    Necessario essere Jinchuuriki o Pseudo-Jinchuuriki del Kyuubi.
    Consumo: 8 (A Turno)

    Hebi Kawarimi No Jutsu - Sostituzione del Serpente
    GSE5
    Livello: A
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica esclusivamente legata ai possessori dell'Innata e che ha delle somiglianze nel nome con la Tecnica della Sostituzione di livello E. La tecnica viene utilizzata dal possessore dell'Innata per ricreare se stesso all'interno del proprio corpo, auto-espellendosi poi dalla bocca. Questa tecnica permette all'utilizzatore di venir fuori dalle situazioni più estreme e, perché no, rigenerarsi per riottenere un arto perduto o da una ferita mortale. L'utilizzatore ha però bisogno di due turni per riprendere il controllo del proprio corpo. Il primo turno potrà usufruire di tecniche massimo di Livello B mentre alla fine del secondo turno riotterrà il completo controllo del proprio corpo.
    La tecnica una volta utilizzata necessita di due Turni di riposo prima di esser riutilizzata di nuovo.
    Consumo: 15

    Biondo, se cerchi qualcosa non la troverai sotto a dei sassi... Mai avrebbe potuto pensare che udire la voce di una persona avrebbe potuto portargli tanto sollievo, mai. Si girò per vedere la bionda kunoichi sorridente sui massi, l'abbracciò sconvolto dalla felicità che non fosse morta.
    Avevo temuto il peggio... Lei rise di gusto ricambiando l'abbraccio.
    Ci vuole ben altro.. gli disse sussurrandogli nell'orecchio.
    La lasciò andare solo per fissarla con l'unico occhio aperto, lei lo guardò di rimando con aria divertita.
    La luce allegra in quegli occhi dorati tremò. Hinode sbatté le palpebre abbassando lo sguardo confusa, il sorriso lasciò le sue labbra mentre anche l'unico occhio di Kohaku si abbassava per fissarlo là dove quello confuso della compagna si era posato.
    Un rivolo di sangue, scendeva preciso dal petto della ragazza, un cerchio perfetto là dove stava il suo cuore della grandezza di una monetina.
    No...NO! Urlò mentre sentiva il corpo della ragazza scivolargli tra le mani, le forze che le venivano meno. La abbracciò, afferrandola dal cadere, la mano che le scivolava tra i capelli dorati per reggerle la testa. Guardami, guardami! Non è niente...non è niente... Le sussurrava tra le lacrime, mentre le accarezzava la testa. Provò a chiudere con la mano il buco sul petto della ragazza, ma non c'era nulla da fare, una chiazza sulla rocca sotto di lei gli confermò che era stata trapassata da parte a parte.
    La mano della ragazza si sollevò sporca di rosso per toccargli il profilo del viso. Hinode provò a parlare ma un fiotto di sangue le schizzò tra le labbra. Il colpo doveva aver trapassato anche il polmone. Come, come??? Sentiva la testa girargli, crollò sulle ginocchia reggendo la testa della ragazza tra le sue mani, lei gli sorrideva mentre delle lacrime scendevano dai suoi bellissimi occhi dorati. Gli accarezzò il volto per un'ultima volta le dita che perdevano rapidamente le forze. ARIMA!!! Urlò stupidamente ben sapendo che urlare il nome dell'amico non sarebbe servito a nulla.
    Su guardò intorno, gli occhi appannati dalle lacrime, una figura troneggiava sui detriti a metri da lui, imponente con vesti cremisi stracciate in più punti che svolazzavano. Akimiro era sopravvissuto, in molteplici punti il suo corpo era martoriato da ferite, il braccio che aveva perso due dita era stato troncato di netto all'altezza del gomito ma era ancora vivo.
    La mano dell'uomo, prima sollevata, ora si stava abbassando lentamente.
    Akimiro sorrise con il volto sfregiato e uno sguardo folle negli occhi rossi. Ora siamo pari, ragazzino...
    Mizudeppō no Jutsu - Tecnica della Pistola Acquatica
    pOiK8Fb
    Livello: B
    Tipo: Ninjutsu
    Sfruttando l'acqua fusa con il proprio corpo, l'utilizzatore potrà attivare una tecnica utile sia a corto che a lungo raggio. Dopo aver posto le dita a mo di pistola, egli dovrà accumulare il proprio chakra sulla punta delle dita per cinque secondi, formando una goccia d'acqua delle dimensioni di una comune biglia, che resterà sospesa davanti alle dita. Solo allora egli potrà sparare il proiettile d'acqua che partirà dalla punta del dito indice, proseguendo fino a venti metri di distanza. Questi avrà una velocità alta e potrà perforare senza troppi problemi un corpo umano se sparato a bruciapelo, sempre che questo non possieda particolari armature o tecniche difensive attive. I proiettili potranno inoltre perforare difese al massimo di livello B, che non siano di origine Doton o Raiton, nei primi dieci metri, difese di livello C se il colpo deve compiere una distanza maggiore.
    Consumo: 8

    No, no, no, no, no... Ripeteva, la voce flebile e debole la testa abbassata sul viso della compagna. Hinode lo guardava, gli occhi lucidi, gli sorrise mostrando denti canditi macchiati di sangue e un rivolo rosso le scese all'angolo della bocca. Si chinò su di lei, incurante, la baciò sulle labbra pallide. Il sapore del ferro arrivò alla lingua mentre le sue lacrime bagnavano le guance di lei.
    Si passò il dorso della mano sul viso per pulirsi l'unico occhio aperto.
    Non fece in tempo a rimettere la vista a fuoco che gli occhi dorati della ragazza si velarono e il suo candido braccio cadde sulle rocce.
    In quel momento ogni cosa dentro di lui morì. Sentì dentro di sé il rumore secco di una rottura, come se qualcosa si era definitivamente spezzato. Quella piccola parte di lui che era rimasta aggrappata alla poca gioia e speranza che c'era in quel mondo corrotto, era appena stata troncata di netto come un piccolo germoglio sotto le sferzate di una tempesta.
    L'unica cosa per cui aveva pensato valesse la pena vivere giaceva ora fredda ed immobile tra le sue braccia.
    Accarezzò dolcemente i capelli dorati della sua amata sistemandoli, un pensiero gli attraversò la mente. Eri così bella...eri... Le passò una mano sugli occhi chiudendoglieli ed insieme ad essi chiuse anche il suo.
    Sentì il respiro mancargli e la forza nelle braccia venirgli meno. Le mani si strinsero in pugni mentre sollevava di nuovo la testa. Lacrime rigavano le sue guance, scendendo da entrambi gli occhi, gocciolando sulle pietre e sul corpo inanimato dell'amata. Di colpo ogni pensiero lo travolse, come una valanga fatta di angoscia e dolore lo schiacciò mentre realizzava che non avrebbe potuto più baciare le sue labbra, non avrebbe più potuto stringerla al petto e sentire il suo cuore battere veloce sotto le sue vesti, non avrebbe più potuto accarezzare il suo dolce viso o sentire la sua voce rimproverarlo o prenderlo in giro. Fu come se qualcuno gli avesse aperto uno squarcio nel petto e si stesse scavando un buco a mani nude dentro di esso.
    Ancora una volta ho sperato...e ancora una volta la vita mi ha insegnato che la speranza è una virtù vana...Conosco questo dolore...conosco bene ogni cosa....Questo è il mondo in cui ho vissuto per anni...Questo è la realtà, la dura e cruda realtà...
    Si costrinse a sollevarsi in piedi, dentro di lui non c'era più nulla, se non un pozzo nero d'odio e rabbia.
    AKIMIROOOO! Serrò denti così forte da farli stridere, i pugni così tanto da far diventare bianche le nocche e le unghie scavare nei palmi.
    Davanti a lui, il ninja dalle vesti rosse sorrise mentre al suo fianco appariva Ioshida. I capelli rossi, la barba incolta e un braccio che pendeva inerte sul fianco, l'altro sollevato sulla spalla del suo "capo".
    NOOOOO
    Hiraishin No Jutsu - Tecnica del Teletrasporto
    GSrK
    Villaggio: Tutti
    Livello: S
    Tipo: Ninjutsu
    Questa tecnica inizia permettendo all'utilizzatore di creare dei Sigilli magici ed applicarli su qualsiasi cosa. Una volta applicati sul soggetto scelto sarà possibile usare il Jutsu teletrasportandosi in un punto a scelta nel metro quadro dov'è posto il Sigillo. Se applicato su un Ninja il sigillo rimarrà al massimo impresso per due turni incluso quello d'utilizzo. Se impresso su un oggetto invece, il Sigillo vi rimarrà fino alla fine della Quest. Ovviamente una volta usato il teletrasporto, il Sigillo svanirà automaticamente. E' possibile usare il Justu per trasportare altri soggetti insieme all'utilizzatore, semplicemente toccandoli.
    Il Jutsu non necessita di Sigilli.
    Consumo: 30

    In un battito di ciglia entrambi erano scomparsi e Kohaku urlò al vuoto intorno a lui. Urlò ed urlò ancora mentre sentiva le gambe cedergli, le mani crollargli lungo i fianchi. Noooo Urlò ancora mentre altre lacrime ruscellavano dalle sue guance sui pantaloni macchiati di polvere. Le sue spalle tremavano, la sua forza scemava piano a piano, si sentiva devastato in ogni modo possibile. Gli avevano portato via l'ultima cosa che gli importava, l'ultima cosa per cui valesse davvero la pena vivere. Non riuscì neanche a forzare lo sguardo verso il braccio candido di Hinode a pochi centrimetri dalla sua gamba destra, non riusciva nemmeno a guardarla.
    Avevo giurato di proteggerti....Avevo promesso che nulla ti sarebbe accaduto... Poteva sentire la risata della ragazza nella sua testa, che scherniva le sue preoccupazioni e, nel fare ciò, lo rassicurava. Avevi promesso che non mi avresti mai abbandonato...Che almeno tu...almeno tu... Sentiva i singhiozzi squassargli la gola mentre le sue urla di rabbia diventavano un semplice pianto a dirotto. Lasciò ciondolare la testa contro il petto mentre dava sfogo ad ogni cosa. Dentro di lui c'era solo dolore, forte, accecante dolore. Invadeva ogni cosa, bruciava ogni altro sentimento, sopraffacendolo e soffocandolo, lo scherniva con le sue vecchie memorie che gli affioravano alla mente sui momenti passati con lei. Smembravano ogni sua vana speranza, ogni sua frase, facendogli ricordare quanto fosse stato ingenuo, stupido e illuso di poter proteggere qualcuno, di poter avere un po' di felicità.
    Fu così che la sua vita finì e non ci fu altro che...caos.




    ChakraFisicoMentale
    265-15-2-2-4-4-15-8-8-15-8-15
    -10-30-8-15-10-30-4-8=54
    Kaze no Kanji: +4x4=16-4=12+4-4-8=4+4(x3)=12-2=10
    Ferita lieve zigomo sx; ferita grave schiena + ustioni medio-lievi; ferita medio-lieve complessiva ai danni da caduta e combattimento sparsi sul corpo; ferita grave costato + ustioni medio-lievi;Devastato, psicologicamente distrutto
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai x8Perg. Min. x2
    Shuriken x20Recipiente
    Shuriken x20Filo metallico 30m
    Palla di Luce x2Torcia Elettrica
    Palla di Luce x2Occhio Cibernetico
    Cartebomba x5Pillola del Soldato x3
    Equipaggiamento
    SlotOggettoLocazione
    Mecc. KunaiKunaiAvambraccio sx
    Doppio FoderoLama Vibrante x2Schiena
    Taschino Supp.Antidoto x4Spalla sx
    Rotolo Min.OmoikaruiCoscia sx
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniLocazione
    ParabracciaIntattiAvambracci
    Coprinaso BendeIntattoIndossato, sciolto
    BendeIntatteBraccio e Spalla dx
    BendeIntattecoscia & occhio sx.
    Guanti RinforzatiIntattiMani
    Anello KitaIntattoDito Medio Sinistro
    Divisa Alternativa
    Armi da LancioAccessori
    Shunsui Kunai x7Radiolina
    Bomba Fumogena x2Cimice x3
    Tasche
    TaschinoDoppia Tasca da Coscia
    Shuriken x20Kunai x10 - Palla Gelo x5
    Note Fascia nera legata sulla fronte.
    - 1 Kunai legato a 10m di Filo Metallico
    - 4 Kunai legati a 4 Palle di luce.
    - 2 Kunai legati a 2 Cartebomba.
    - 3 Kunai legati a 3 Palle Gelo
    - 3 Shuriken legati a 10m di filo metallico.
    - 8 Shunsui Kunai Impressi (hiraishin) - 1 al Covo.
    - 10 Kunai Impressi
    - 20 Shuriken Impressi


    Edited by Supaku - 18/1/2018, 20:41
     
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    29. La Tana del Drago



    Tombo sbuffò sforzandosi di sollevare un piede dopo l'altro in quella che sembrava una scalata interminabile. Il suo corpo grassoccio era avvolto da un kimono verde e bianco sulla cui schiena si era allargata una grossa chiazza scura di sudore. Un respiro affannoso dopo l'altro si era costretto ad una arrampicata su una parete rocciosa parecchie miglia a nord di Reihou. Dannazione a me e a quando ho accettato questo lavoro... si malediceva mentre goccioline di sudore imperlavano la sua fronte, arrivavano alla punta del naso o del mento per poi timidamente lanciarsi verso il vuoto sotto di lui. Aveva iniziato la scalata alle luci dell'alba, gli avevano detto che lo avrebbe trovato in cima a quella rupe rocciosa, là dove c'era una grossa grotta che alcuni dicevano condurre alle profondità della terra. Lui si era già stancato di quella ricerca già nel momento in cui aveva dovuto mettere piede fuori dal Covo. Si stava così bene nelle calde e pulite stanze asettiche del Laboratorio, perchè uscire? Dannato Hagoromo che aveva perso metà dei suoi uomini in quell'assalto stupido. Non poteva andare il suo compagno rospo o quell'altro shinobi spiritoso, no, era dovuto andare lui. Lui!
    Si trascinò con sforzo immane sopra una roccia, allungando le mani mollicce e un tempo curate dentro una fenditura e tirandosi su con tutta la forza che aveva in corpo. Dannazione, dannazione e ancora dannazione. Sapeva che alla fine di tutta quella scalata gli sarebbe venuta fame e si era portato soltanto cinque panini per fare merenda, tre erano già partiti dopo la prima ora di salita. Quella scalata era peggiore di una dieta a base di tofu. Riuscì a vederne la fine però, sì c'era quasi. Grugnì come una madre che stesse dando alla luce tre gemelli mentre si trascinava con un urlo straziante sopra l'ultima sporgenza e accasciava la parte superiore del corpo, fino alla vita, sulla roccia piatta che dava davanti ad una enorme e buia grotta.
    Ahhhh, dei misericordiosi lasciatemi qui a morire! Basta! BASTAAAA disse mentre si girava di schiena e chiudeva gli occhi. Ogni parte del proprio corpo gli faceva male, era sfinito.
    Attese quella che a lui sembrò una eternità prima di rialzarsi in piedi di nuovo con tutte le sue forze e spazzolarsi via la polvere dai calzoni. Si terse il sudore dalla fronte con la manica del kimono per poi avvicinarsi cautamente verso l'entrata della grotta.
    La luce del sole ne illuminava l'inizio, ma più si addentrava più le cose diventavano scure e buie. Lui odiava il buio. Sollevò una mano afferrando dallo zanio che aveva sulla schiena una grossa torcia elettrica, un paio di colpetti e questa prese vita illuminando di azzurro stalagmiti e stalattiti che si stagliavano davanti a lui come i denti di una bestia feroce pronta ad inghiottirlo.
    Ma tu guarda se mi tocca fare una fatica del genere per un solo uomo....dannazione... Si addentrò nelle profondità, le orecchie tese, se c'era una cosa che era bravo a fare era percepire: chakra, rumori, suoni qualsiasi cosa. Era il motivo per cui l'avevano mandato, la Mano lo chiamava "il Segugio" non che fosse un bel nome, anzi pessimo considerato che molti gli lanciavano oggetti schernendolo con un "corri a prenderlo bello!" ma era calzante per le sue capacità. Inspirò a pieni polmoni, l'aria era stantia, sentiva un lieve odore di carne cruda, sudore e...il tipico fetore di animali morti ma in mezzo a tutto quello c'era il suo odore, inconfondibile eppure lievemente diverso da come lo aveva sentito sentito la prima volta, nonostante tutto non c'erano dubbi, era lui.
    Ci aveva messo un po' a trovare quello shinobi. La Mano e Makui erano furiosi con questo ricercato, a quanto sembrava erano sei mesi che non si faceva vedere, all'inizio il Covo aveva atteso il suo ritorno, il lutto sembrava qualcosa di rispettato in quel luogo, poi si erano fatti agitati quando dopo la prima settimana non era tornato. Avevano mandato alcuni uomini a cercarlo, nessuno era tornato poi nulla più. Era scomparso come se non fosse mai esistito sulla faccia della terra. Lui era stato mandato neanche un mese prima, appena era tornato da una lunga missione di infiltrazione, gli avevano infilato una focaccina in bocca, fatto annusare un paio di bende sporche di sangue e intimato di non tornare lì fino a quando non avesse trovato quel ninja. Una fatica di nulla considerato che l'odore di quell'uomo era difficile da sentire e ancora più difficile da trovare. La traccia però presa, dopo molti tenativi a vuoto, lo aveva portato lì. Era in questa grotta che l'uomo sembrava essersi rifugiato negli ultimi due mesi. I villici poco lontani da qui lo avevano avvistato un paio di volte, completamente nudo, il corpo coperto di cicatrici mentre sventrava un cervo con un kunai intagliato in un pezzo di pietra. Tombo non era sicuro di cosa sarebbe successo una volta che lo avesse fronteggiato, sospettava che quello shinobi fosse ormai completamente pazzo e da quello che gli era successo non poteva certo dubitarne.
    Inspirò di nuovo, si era mosso, gli stava venendo incontro.
    Ehmmm...Tombo Nobitake, inviato del Covo, sarebbe il caso che noi due parlassimo...il Mercato Nero ti reclama...
    Silenzio, si era fermato. Immobile come un cervo avvistato, poteva indicarne la posizione ad occhi chiusi. L'udito e l'olfatto insieme lo aiutavano a incrociarne la posizione a circa sei metri da lui sulla sinistra, dietro una grossa colonna di roccia naturale.
    Sai cosa significa, vero?
    Qualcosa volò nell'aria, scartò di lato, il kunai di roccia rimbalzò poco lontano finendo diritto sul pavimento di pietra in uno spruzzo di scintille.
    Cominciamo malissimo...Ho inviato la posizione al Covo prima di salire qua sopra, anche se mi uccidi verrano a prenderti in un modo o nell'altro...Non mi sembra sagg..
    Si era mosso, no mosso era un eufemismo, era sparito e riapparso, esattamente davanti a lui. Il fiato gli si mozzò in gola mentre indietreggiava di un passo ma l'uomo fu più veloce, incredibilmente più veloce. Lo afferrò con una mano all'altezza della gola grassoccia, l'unico occhio dorato che lo squadrava in mezzo a quella chioma di capelli bianchi sudici e scompigliati.
    L'uomo gorgogliò qualcosa di incomprensibile. Co...co...ssa? Gemette Tombo mentre cercava di divincolarsi dalla presa ma la mano dell'uomo era come acciaio, sentì le dita affondare nella carne.
    Lasciatemi in pace...
    Lo sai chh..chhhee...per..piacc..ere La presa si allentò permettendogli di parlare ma la mano non lasciò il suo collo. Il Mercato...non puoi lasciarlo lo sai meglio di me...Quante missioni di recupero od uccisione hai fatto? Il tuo fascicolo dice abbastanza per sapere bene cosa potrebbe succedere se non torni indietro con le buone...
    L'uomo rise, non era una risata di gusto, era una semplice risata di scherno, secca, priva di qualsiasi umorismo.
    Conosco solo un uomo capace di fermarmi...e tu non sei lui... La presa tornò a serrarsi.
    A...Aaaa...Arima...morirà! La presa tornò ad allentarsi. L'uomo sembrò incerto su cosa fare poi tornò a fissarlo con l'unico occhio.
    ...Arima?... L'occhio per un attimo esitò, muovendosi incerto nell'aria, come se stesse cercando, vendendo qualcosa che fosse fuori dalla visuale di Tombo. Ninja dei rospi...Sharingan, Rin'negan...Il tuo compagno?? In quel momento il ninja grassottello cercava in tutti i modi di rinfrescare la memoria di quell'uomo che, palesemente sembrava perso nei propri pensieri.
    Improvvisamente la presa intorno al suo collo cedette e lo shinobi si ritrovò a cadere di sedere per terra. Gemette leggermente al dolore che le sue terga avevano sofferto nel momento in cui avevano cozzato contro la roccia.
    L'uomo davanti a lui si era mosso, adesso gli stava dando le spalle. Solo ora Tombo si accorse che era effettivamente completamente nudo se non per un lenzuolo sudicio che gli copriva le terga. Sul suo corpo muscoloso poteva notare molteplici cicatrici, delle forme più disparate, tagli, affondi, ustioni, abrasioni. Il braccio destro sembrava più grosso e sformato del sinistro ma non riusciva a capirne perché in quella semioscurità. In mezzo a tutto quello però la luce della torcia mostrò un tatuaggio per tutta l'ampiezza della schiena, un grosso dragone verde e blu rampante, in perfetto stile giapponese. Si rialzò mentre l'albino stava borbottando qualcosa.
    Potrei ucciderlo...si lo uccido...ma poi...Arima? Se la saprà benissimo cavare da solo...Non ho bisogno...si invece...uccidilo e basta, no?...Ma poi Arima...pfff...è immortale praticamente...ci sono cose peggiori della morte, no?...devo scappare...non posso....Chi sfugge al Mercato Nero?...nessuno....io, forse...potrei....intanto lo uccido, poi ci penso?...potr
    Preferirei non dover morire disse Tombo, improvvisamente i farneticamenti dello shinobi si erano interrotti, come se fosse stato colto con le mani nel sacco si era subito zittito.
    Sono solo un messaggero, sai benissimo che uccidermi non farebbe differenza no?
    Il ninja davanti a lui voltò leggermente la testa, squadrandolo con l'occhio destro dorato in mezzo a quella massa di capelli bianchi.
    Ma mi farebbe stare bene. Fu l'agghiacciante risposta.
    Tombo deglutì mentre goccioline di sudore gli scivolavano dalla fronte verso le guance.
    Nonostante tutto quel pazzo non si era mosso di un centimetro. Era rimasto fermo a guardarlo intensamente con quell'unico occhio aperto. C'è qualcos'altro che ti farebbe stare meglio? A parte uccidermi ovviamente tentò di nuovo il ninja grassottello.
    A quelle parole l'albino gettò indietro la testa e rise sguaiatamente di gusto. La sua risata echeggiò per la grotta come il ruggito di un animale feroce, non c'era nulla di gioioso o allegro in quella risata. Si girò di scatto e di nuovo fu su di lui. Il kunai di pietra era tornato nella sua mano non sapeva neanche come ed ora era a pochi millimetri dalla sua gola tremolante.
    Era... Iniziò esitante lo shinobi dai capelli bianchi, si fermò di nuovo, l'occhio che si muoveva frenetico nell'aria, sembrava stesse cercando qualcosa alle sue spalle in un punto imprecisato. Si umettò le labbra screpolate, sembrava si stesse preparando per un discorso importante, forse l'ultimo discorso che Tombo avrebbe mai ascoltato in vita sua.
    ...tanto tempo che non parlavo con qualcuno... Completamente spiazzato da quella frase Tombo si limitò ad annuire freneticamente, non che fosse una domanda, ma non sapeva che altro fare se non mostrarsi incoraggiante e positivo. In quel momento era come guardare negli occhi un folle che aveva la tua vita nelle sue mani, l'unica cosa che potevi fare era compiacerlo e sperare si dimenticasse di averla. La punta del kunai pizzicò la sua pelle sudata mentre una gocciolina di sangue spillò da essa e rotolò lungo la pietra scheggiata.
    Un bagno. disse l'uomo rizzandosi in piedi di nuovo e allontanandosi nell'oscurità della grotta. Il kunai che spariva ancora dalle sue mani, ma dove cazzo lo aveva messo se era nudo? Tombo si rialzò frenetico riguadagnando una posizione dignitosa e tornando a guardare il suo...come doveva definirlo? Avversario? Bersaglio? Protetto? Dannazione ad Hagoromo.
    Questo si può fare...c'è un villaggio a qualche miglia da qui...Hanno un pozzo e..
    Non sarà necessario... disse l'uomo emergendo di nuovo dal buio con un fagotto nella mano sinistra. Allungò la mano verso di lui e Tombo si ritrasse come se quella fosse stata un serpente. L'uomo per un attimo rimase stupito, il suo unico occhio dilatato dalla sorpresa.
    Che stai facendo?
    Ehm...è di qua la strada per il villaggio...
    E che mi frega del villaggio? Io devo tornare al Covo, no? Vieni qua.. disse facendogli cenno con la mano di avvicinarglisi ma il Segugio si ritrasse di un passo.
    Bisogna tornare al Covo mano nella mano? disse il ninja cicciottello squadrandolo con sospetto. Quel ninja era sempre più strano, ah, Hagoromo lo avrebbe sentito.
    Ma che...la vuoi finire?? L'albino aveva provato a fare due passi in avanti, la mano sempre protesa mentre Tombo aveva imitato ogni movimento mantenendo la distanza di sicurezza dei tre metri indietreggiando.
    Ma che problemi hai?
    IO??? Ma ti sei visto?? Sbottò il ninja sovrappeso. L'albino si fermò un attimo, abbassò la mano chinando la testa verso il basso sul suo corpo nudo e sudicio.
    Non sono messo benissimo ammise. Oh! È un eufemismo lo sai vero? Puzzi come caprone di montagna, sei nudo, pieno di cicatrici e... L'uomo si girò intristito stringendo il fagotto al petto mentre si allontanava di un paio di metri, rannicchiandosi per terra contro uno stalagmite. Tombo si fermò, immobile. Stava...stava piangendo? Lo shinobi non poteva credere alle sue orecchie. Si, erano proprio singhiozzi quelli che sentiva tornò ad avvicinarsi verso di lui, incerto sul da farsi.
    Scusa, non volevo...
    Sigh....sob... Potè udire distintamente l'uomo soffiarsi forte il naso sulla stoffa del fagotto.
    Sai quanto è difficile vivere in una grotta...da solo...per sei mesi??? Biascicò tra un singhiozzo e l'altro. Oh, suvvia, andrà tutto bene...ora torniamo al Covo e ti diamo una ripulita...su
    No! Nessuno mi vuole!
    Non dire sciocchezza...tutti ti vogliono al covo Hagoromo ti sta aspettando, Arima...anche quell'altro...Ishui, si? Sì... Tombo fece un altro paio di passi avanti cercando di avvicinarsi al ninja sempre con prudenza. Andiamo su..or.. L'uomo era sparito.
    Una mano calò sulla sua spalla con un tonfo sordo.
    Preso!! Ghignò l'uomo alle sue spalle mentre Tombo squittì strizzando gli occhi dalla paura. Era finita, lo sapeva, attese di sentire la lama del kunai trapassargli la gola. Dannazione a tutti, dannazione ad ogni cosa. Lui non era un combattente lui cercava soltanto la gente, perché era finito in quella situazione?? Perché? Ah, dei malvagi, anzi no...dei stronzi! Sì, esatto! Dei stronzi e vigliacchi che non rispettavano il lavoro di un umile cercatore di tracce, adesso sarebbe dovuto morire con i resti di un misero panino al prosciutto come ultimo pasto...che fine grama per uno come lui.
    Un urlo echeggiò nell'aria. Un urlo di donna. Tombo spalancò gli occhi per essere invaso da una luce accecante. Una luce così forte da essere artificiale. Tutto intorno a lui era bianco, sbatté le palpebre qualche secondo prima di realizzare dove fosse. Era al Covo. In una delle sale principali per giunta. Dell'uomo dai capelli bianchi nessuna traccia. Uno schianto di vassoi e attrezzi operatori echeggiò in un corridoio alla sua destra. Tombo corse in quella direzione.
    Mi scusi...non lo avevo fissato bene... disse la voce dell'albino mentre Tombo girava l'angolo per trovarlo rannicchiato al suolo che cercava di legarsi di nuovo il perizoma alla vita. L'infermiera davanti a lui era scandalizzata e si reggeva entrambe le mani davanti agli occhi, il volto così rosso che un pomodoro sarebbe sembrato pallido in confronto.
    Ecco...ho fatto, ho fatto!...Ora possiamo...sa dove è la mia stanza per caso?
    Oh, per gli dei misericordiosi...



    Edited by Supaku - 19/4/2019, 12:41
     
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    Si trovava in una grotta sotterranea, fredda e umida. Tutt'intorno a se molti rumori in secondo piano, invece nel centro di quello spazio Kenpachi e un ignoto mukenin, che si faceva chiamare drago blu, stavano battagliando. Il grosso Kaguya era stato aperto come un branzino di nuovo dalle potenti tecniche di immissione di chakra elementale nemiche. Purtroppo per il drago però la resistenza di Kenpachi era fuori dal comune e la soglia per buttarlo a terra era decisamente alta. Si ricompose per l'ennesima volta e l'inondò di veleno per poi cercare di pestarlo come un tamburo. La scenetta ormai stava diventando noiosa, attacco e difesa. Ogni tanto il Kaguya sfidante non riusciva a difendersi, veniva praticamente eliminato. Ma poi resisteva ricomponendosi con un misto di abilità atipiche e continuava a combattere. Dopo la prima iterazione la cosa divenne rapidamente poco interessante. Tali miracolose abilità erano si degne di nota, ma non così eccezionali agli occhi degli spettatori. Dopotutto i laboratori segreti di Iwagakure erano pieni zeppi di shinobi con abilità che esulavano il possibile. Fu probabilmente questo il motivo per cui mentre il drago si difendeva dall'ultimo assalto una sirena suonò in tutta l'arena. Takezo allarmato si guardò intorno ma non individuando alcuna fonte istantanea di pericolo non si distolse per troppo tempo dal combattimento. Ancora non capiva come fosse possibile che l'avversario si fosse difeso dall'assalto. Doveva essere impossibile una volta finito nella nebbia velenosa. Doveva essere stato in grado di ignorare gli effetti venefici in un qualche modo, non vi era altra spiegazione. "Un avversaio decisamente fuori dall'ordinario questo drago..." pensò Kenpachi. Stranamente aveva sentito un'improvvisa sparizione totale del desiderio omicida nell'avversario. Anzi sembrava che avesse iniziato ad ignorarlo del tutto. Come se quel sordo suono metallico emesso da qualche autoparlante nascosto avesse decretato l'istantanea fine delle ostilità. Il Kaguya non era d'accordo e nonostante il drago blu avesse abbassato la guardia gli si gettò contro. Ossa spianate e intento omicida.

    Riaprì gli occhi. Stava cercando di uccidere quel maledetto drago blu. Ed era piuttosto sicuro di essersi trovato in una grotta. Almeno gli pareva di ricordare una grotta naturale. Cosa diavolo era quel soffitto bianco che si trovava davanti agli occhi, non capiva. Sembrava un soffitto dipinto di recente, completamente bianco con dell'illuminazione artificiale. "Strano Genjutsu..." pensò d'istinto Takezo appellandosi agli insetti che albergavano in se per averne conferma. Nulla. Il mondo popoloso che ospitava nel suo corpo taceva. Nulla. Cercò di muoversi. Si scoprì immobilizzato, immobilizzato a un letto da quanto pareva. Guardandosi intorno pareva fosse un'infermeria o qualcosa di simile. Forse gli ricordava più il laboratorio di Stain che un'infermeria a dirla tutta, ciò nonostante pareva più pulito e organizzato. Inspirò a fondo, con una nota di tristezza. A causa della battaglia il suo corpo aveva accelerato il bioritmo in un picco vertiginoso. Aveva smaltito immediatamente la maggior parte dell'alcool. "Quanti soldi sprecati" pensò mentre faceva un check up mentale e fisico. Tutto a posto. Troppo a posto. Non capiva, l'evidenza era che qualcuno si era preso la briga di curarlo a fondo e fargli recuperare le energie. Il fatto che si sentisse così bene avrebbe richiesto tempo. Tempo che non ricordava di aver vissuto, lo dovevano aver tenuto sedato in qualche modo.
    Una porta scorrevole si aprì, ma non si trovava nel suo campo visivo. Ormai sei tornato in piena forma, tranquillo se ti angoscia pensare a possibili analisi e raccolta di campioni e prelivei. Si abbiamo proceduto mentre ti tenevamo sedato. una voce cristallina e limpida fece la sua comparsa nella sala. Rimanendo sempre fuori dalla vista Detto fra noi, il tuo fisico è del tutto particolare. Per tenerti sedato abbiamo quadruplicato le dosi... era da una decade che volevo mettere le mani su un Kaguya così ben fatto... non ti sei certo risparmiato i servizi di lusso di questo mondo eh? ormai quell'ignota figura che trafficava da qualche parte alle spalle di Kenpachi sembrava più interessata a discorrere da sola che ad avere una vera conversazione. Ma Takezo attese pazientemente sperando di scoprire qualche dettaglio sulla brutta situazione nella quale si era cacciato...


    Stato
    ChakraChakra BonusCondizioni Fisiche/MotorieVariazioni F/MMentale
    1700Perfette+0/+0.5Indolente
    Doppia Borsa
    Armi da LancioAccessori
    Kunai {6+2+2}Occhio Cibernetico
    Shuriken Quadrangolari {30}*Radiolina
    Carta Bomba {3+2}Pillole del soldato {3}
    Senbon {20}*Cimice {3}
    Rasoi {25}*-
    Bomba Carta {2}-
    Kimono
    Armi da LancioAccessorio
    Kunai a Tre Punte {5}-
    Gilet di Oto
    Armi da LancioAccessorio
    Palla di Luce {2}Mappa del Chakra
    - X --
    Mantello
    Armi da LancioAccessorio
    Fumogeni {5}- X -
    Note2 Kunai con carte bomba
    2 Kunai con palla gelo
    Pesi alle caviglie rimossi

    * Oggetto Avvelenato:
    Chūdoku no hone - Heikōshinkei doku (inerte)
    Spada Omoikarui - Veleno della Salamandra
    Shuriken Quadrangolari - Veleno Mortale
    Rasoi - Veleno Lieve
    Senbon - Heikōshinkei doku (+2f/-2r/-2v)
    Settima - Veleno Medio
    Abbigliamento
    SlotOggettoCollocazione
    Armi Impugnate (dx)-Mano Destra
    Armi Impugnate (sx)-Mano Sinistra
    FoderoSpada Omoikarui*Appeso al fianco
    Rotolo Multiplo-
    -
    -
    -
    Assicurato in schiena
    Rotolo MinoreSettima*Assicurato in cinta
    Anello LeggendarioSanAnulare Destro
    Equip. Comb. Rav.GomitiereGomiti
    GinocchiereGinocchia
    Guanti ChiodatiMani
    Bracciali ChiodatiPolsi
    Pesi da PolsoPolsi
    Vario ed eventualeCoprifronte di OtoFronte
    GuantiRiposti
    Copricapo con VeloRiposto
    Coprinaso in BendeViso
    Maschera RespiratoriaRiposta
    Occhiali ScuriViso
    CopriocchioRiposto
    Shōzōshi - Effige della MorteBraccio sx
    Fascia da coscia (2)Coscia dx e sx
     
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