Ishui Baitei vs. Goh Asuka

✥ Come ogni anno Ishui non si era lasciato sfuggire la ghiottissima opportunità di partecipare al Grande Torneo organizzato dai Grandi Villaggi Ninja. Questo torneo, in cui aveva trovato poca fortuna l'anno precedente ma che l'aveva visto trionfare su un buon terzo post in quello ancora precedente, portava nello stesso posto un gran numero di Shinobi di alto livello e si era dimostrato anche un ottimo metodo di raccolta di informazioni. Il Covo, stavolta, aveva organizzato tutto nei minimi particolari ed aveva inviato il Bruno insieme a Supaku come infiltrati speciali. L'Albino, come l'anno precedente, aveva sfruttato l'identità di Gajin Koura conservandone gelosamente la pelle come un protagonista di qualche strano film dell'orrore. Mentre il Baitei aveva deciso di dare una svolta alla sua immagine affidandosi all'immagine di uno Special Jounin di Oto catturato in gran segreto qualche tempo prima da un cacciatore di taglie del Covo. L'aspetto di Disuko Stuh, questo era il nome del Ninja di cui Ishui aveva preso le sembianze, era l'immagine stessa della potenza al suo stato più grezzo. Il Bandito di Butai poteva vederlo chiaramente specchiandosi all'interno di una qualsiasi superfice riflettente. L'incommensurabile potere dell'Afro Pawa, enigmatica energia che pervadeva il cuoio capelluto della sua maschera fittizzia, si mostrava chiaro come il sole di mezzogiorno in una giornata estiva sorprendentemente potentissimo. Una potenza che, a detta di molti, poteva superare e trascendere anche quella del Principe di tutti gli elementi, il Doton.
Quell'acconciatura arancione e vaporosa era in grado di richiamare l'aspetto rude e selvaggio del vero "Maschio Otoniano"! Infatti, era convinzione comune tra la gente di tutti i Villaggi Ninja di chiedersi se fosse l'afro a fare il campione o se fosse il campione a fare l'afro. Tuttavia neanche i test più avanzati e tecnologici del Covo erano riusciti a dare una risposta a questo sraordinario fenomeno. Il Manipolatore della Terra lo sentiva, anzi lo sapeva: con questi capelli afro la sua potenza era incredibilmente aumentata rendendolo IL vero maschio. «OH YEAH!» Aveva gridato battendo le nocche dei suoi particolari Guanti Chiodati tra di loro con forza. Il rumore metallico aveva rimbombato leggermente sulle pareti spoglie della camera a lui assegnata. «Mi sento diverso... SONO POTENTE!» Aveva gridato con foga mentre alzava le braccia al cielo e cominciava a saltellare sul posto per riscaldarsi.
Il vestito del Bruno era composto da un "semplice" pantalone bianco in pelle che scendeva dritto sulle gambe per poi aprirsi a "zampa d'elefante" che era stato impreziosito sull'estremità inferiore da due "discrete" fiamme rosa glitterate che correvano fino al ginocchio. Il torso era coperto da una camicia azzurra, rigorosamente aperta sul petto per più della metà in modo da andare a mostrare il torace villoso con il pelo dipinto d'arancione in modo da matchare eccellentemente con i capelli. Una Divisa Alternativa, ben diversa dal solito accessorio donato ai comuni Ninja del Paese del Suono, copriva la camicia con le sue fiamme rosa glitterate commissionate su misura. Ad on occhio attento e sensibile alla moda si poteva vedere la mano di una delle più grandi case produttive di abigliamento per Ninja stilosi e carismatici. Completava l'outfit una giacca in pendant con il pantalone fin nel più sobrio dei particolari. Disuko Stuh era pronto per scendere in pista guidato dal potere dell'Afro. "Sono pronto per il Boogie, il woogie e per menare le mani!" Aveva pensato montre completava il suo equipaggiamento con il fodero, la doppia borsa alle sue spalle, le varie tasche e le eventuali bende e rotoli. Fondamentale la presenza dell'Anello Kita, posto sull'anulare sinistro, e dei Guanti chiodati Ganseki che gli fasciavano le mani come una seconda pelle.
Qualche minuto prima dell'inizio del suo scontro il Manipolatore del Doton aveva deciso di marchiare uno dei suoi Shuriken, portati all'interno di una delle tasche dela divisa alternativa, con un suo Hijutsu personale: la Bakuhatsu Mippū. Con un solo movimento delle mani, che unite avevano composto il segno della Pecora, il Bruno aveva creato il proprio Sigillo Esplosivo che con un tocco era andato a imprimere sulla corpo dell'arma metallica nella forma di un semplice Kanji vergato completamente in nero. Il carattere "Esplosione", scritto con una calligrafia poco elaborata e raffinata, si stagliava cupo sulla Stella Ninja che il Baitei aveva subito riposto con cura in una tasca posta alla sinistra del suo gilet.

Dopo qualche altro minuto alla porta aveva bussato un giovane Shinobi di Konoha dai capelli corvini. Questo era il valletto inviato a chiamare Disuko Stuh per condurlo all'interno dell'arena teatro del suo prossimo scontro. Seguendo il suo accompagnatore a passi lenti ma baldanzosi, mostrandosi totalmente sicuro di se, Ishui era penetrato all'interno di un'arena al chiuso che il Bruno non aveva mai calcato neanche durante il suo esame Chuunin. Con i pugni nelle mani pronti a battersi e le info del Bingo Book ben stampate in mente il Baitei si era diretto verso il centro dell'arena. Questa si presentava come una lunga camera rettangolare, da trentacinque metri di larghezza per settanta di lunghezza, circondata da alte mura di cemento, alte circa quindici metri, che rendevano il soffitto "relativamente" alto. La presenza di un soffitto, tanto scontata quanto indesiderata, scoraggiava non poco il Ninja di Oto che avrebbe voluto poter sfruttare quella possibile apertura per sentirsi molto più libero ed al sicuro.
Dopo esser percorso circa una ventina di metri dal lato dell'arena da cui era uscito, segnato da due paia di enormi mani intente a comporre il sigillo della Pecora, l'ex-Special Jounin aveva deciso di prepararsi allo scontro ponendosi in attesa del suo avversario. L'arbitro che avrebbe dovuto sovrintendere allo scontro ad una prima occhiata sembrava non esser ancora arrivato. Respirando, mentre sorrideva e lanciava sguardi ammiccanti alla folla di presenti, Ishui aveva attivato sul suo corpo, sfruttando l'effetto dell'Anello Kita per ammortizzare il dispendio di Chakra, la Chōkeijūgan no Jutsu. La Tecnica dell'Ultra Alleggerimento che permetteva con il suo utilizzo di poter ridurre drasticamente, fino a rendere inesistente, il proprio peso e librarsi nel cielo ottenendo così un discreto vantaggio strategico. "Ed ora aspettiamo sperando di non ritrovarmi, come al solito in questo torneo, contro uno sporco utilizzatore del Raiton." Pregando la Donna Barbuta il Mukenin di Oto si era messo in attesa continuando a salutare la folla, quasi come se volesse mandare un cenno ad uno ad uno ai presenti con le mani chiuse a pugno e l'indice ed il pollice distesi come a voler "sparare" il suo amore verso i suoi fan o futuri tali.

✥ Ora poteva vederlo. Associare un volto ad ogni nome era stato fondamentale per il Bruno che aveva studiato a fondo il proprio Bingo Book. "Questo tizio ha una taglia discreta..." Aveva pensato Ishui associando il volto ed il nome del suo avversario alla taglia riportata all'interno del suo "Elenco delle persone a cui non rompere il cazzo". Il Mukenin di Oto sapeva benissimo che la taglia non rappresentava la vera pericolosità di un avversario ma secondo lui non c'era quasi mai un buon motivo per andare a stuzzicare un formicaio.
L'avversario, dimostrando una grande presenza scenica oltre ad accanito amore per delle vecchie eroine-ninja dell'infanzia che vestivano alla marinara aveva estratto un rotolo da cui aveva fatto fuoriuscire una possente armatura, di color rosso, che gli si era adattata sul corpo andando a coprire il suo kimono nero. "La prossima volta devo impegnarmi di più... Con questa mossa scenica hai battuto il mio ingresso... Maledetto!" Aveva pensato il Manipolatore del Doton leggermente scoraggiato ma desideroso di riscattarsi. "Potrei andare a creare una moltitudine di statuette della mia persona da lanciare sugli spalti..." Aveva cominciato a pensare cercando una sorta di riscatto all'interno della sua arte. Facendo lavorare la sua mente febbrilmente per elaborare una serie di pose quanto più accattivanti il detentore dell'Afro Pawa si era voltato per lanciare un ultimo bacio ad una signora sui spalti, che di sicuro sarebbe diventata una sua fans. Proprio in quel momento l'ex-Special Jounin si era accorto della presenza di un ANBU, all'apparenza un uomo, dall'aspetto straordinariamente anonimo. Alla vista del secondo contendente l'ANBU, che doveva sovrintendere lo scontro in qualità di arbitro, aveva deciso che i convenevoli potevano essere svolti con scioltezza. Un rapido e svogliato accenno al regolamento era stato seguito da un unica parola "Combattete!" detta con foga e dalla scomparsa dell'agente segreto.
Il focoso Ninja di Konoha non si era lasciato ripetere due volte quell'invito andando a ricoprirsi di uno strato di Chakra dorato/arancione costellato di simboli in nero. La cromatura dell'Asuka scintillava di luce propria rendendo quello scontro come una dichiarazione di intenti. "Non mi batterai al mio stesso gioco!" Aveva pensato Ishui con foga mentre si preparava a "flexare" i muscoli e rispondere al suo contendente. Senza attendere un attimo di più l'ex-Ninja di Oto aveva cominciato a incanalare l'energia naturale nel sigillo, formato da tre linee curve semplicemente accennate, posto al centro del suo petto. Il Segno Maledetto della Terra, impostogli tempo fa dal Kokage, aveva reagito a quello stimolo andando a pulsare per un attimo prima di estendersi su tutto il suo corpo sottoforma di linee orizzontali e verticali che si congiungevano perpendicolarmente sul corpo del Dominatore della Doton.

Nello stesso momento, per mostrarsi più imponente e restare al passo con gli effetti scenici adottati dall'avversario, il Bruno aveva deciso di non risparmiarsi. Quindi, data anche la possibile volontà dell'avversario di avvicinarsi per ingaggiare uno scontro in corpo a corpo, il Baitei, aveva deciso di andare a sfruttare al massimo, o quasi, le sue caratteristiche fisiche. I muscoli del Manipolatore del Chakra Oscuro si erano gonfiati terribilmente andando quasi a raddoppiare il loro volume mentre una rinnovata forza si era impossessata del suo corpo insieme al gusto putrido ma dolciastro del Chakra del Reibi.
L'avversario, ad ogni modo non sembrava voler accennare a diminuire la sua avanzata macinando rapidamente metri su metri ed andando a dimezzare l'originale distanza che intercorreva tra i due contendenti. Con un movimento del braccio portato in parallelo al terreno l'Asuka aveva lanciato una Falce di vento semitrasparente che rapidamente si stava avvicinando al corpo di Ishui.
Sfruttando le sue superiori capacità atletiche, derivanti anche dall'assenza di peso che lo contraddistingueva grazie all'uso della Chōkeijūgan no Jutsu, il Portatore dello Zerocode aveva spiccato una capriola all'indietro usando come leva ed appoggio le sue possenti braccia chiuse a pugno. In questo modo, nell'esatto momento del breve contatto con la terra che era servito per far leva ed estendere la gittata del suo spostamento, il fantastico Disuku Stuh aveva lanciato la Ninpou Doryuu Heki potenziata mediante l'utilizzo della Hijiriyama. Grazie a questa prodezza ginnica, tipica del modo di combattere sia di Ishui sia del individuo di cui stava prendendo le sembianza,il Mukenin aveva portato la distanza tra i due contendenti ad estendersi di ulteriori tre metri in modo da avere una maggiore libertà di movimento una volta che sarebbe andato ad evocare la sua difesa portata su più lati.
Il Manipolatore del Doton non conosceva la portata dell'attacco avversario ed aveva, quindi, deciso di contrastarlo con la sua migliore difesa. Ad ogni modo mentre l'inponente Muro di Terra, formato da ben tre pareti di solida roccia e decorato con i volti di quattro Ninken, si stava innalzando Ishui aveva potuto vedere l'avversario tenere un sigillo tra le mani. Uno sguardo più ampio aveva confermato che stava succedendo qualcosa data la presenza di una innumerevole serie di Kanji che stava correndo minacciosamente sul terreno cercando di raggiungerlo ad una velocità folle.

Grazie alla sua difesa, alta ben dieci metri e spessa cinque, l'ex-Special Jounin aveva potuto parare la Kazeyoke che si era andata ad infrangere, ad un altezza di circa un metro e mezzo, o poco meno, dal terreno, sulle solide mura di roccia. Ben diversa fu la sorte dell'Isshi Tōjin, il Fuuinjutsu di cui il Bruno ancora non conosceva ne gli effetti ne l'effettivo utilizzo. Questo dimostrandosi estremamente caparbio si era inerpicato sulle mura raggiungendone rapidamente la sommità e scavalcandola. "Merda non sono riuscito a fermarlo..." Aveva pensato l'ex-Shinobi di Iwagakure mentre si sentiva in trappola e provava a frappore, con un salto all'indietro, un altro paio di metri tra se e quella minaccia strisciante. Vedendo i sigilli scendere di poco più di quattro o cinque metri dall'altro lato del Ninpou Doryuu Heki e fermarsi a poco più di metà del muro aveva tirato un sospiro di sollievo ringraziando, in via preventiva la Donna Barbuta. "Questa tecnica è veramente insistente..." Aveva pensato Ishui mentre decideva il da farsi e sentiva il suono di una potente offensiva andare a colpire con forza la sua difesa accompagnata da un urlo assordante. "Che bello! Sembra di rivivere la favola dei tre porcellini..." Si era detto il Bruno mentre con uno scatto in avanto, per riportare la distanza tra i due a circa una diecina di metri, andava ad abbattere la sua stessa difesa nell'esatto momento in cui si abbassava per andare a colpire il terreno con il suo pugno destro ammantato dal Ganseki.
Il terreno sotto i suoi piedi si era spaccato leggermente mentre le Tabe chikyū, le terribili Fauci della Terra, andavano a creare a quindici metri dal Mukenin esattamente alle spalle dell'avversario. Tra queste si trovavano distanti sei metri l'una dall'altra e con il Ninja dai capelli corvini posto esattamente tra esse. I due enormi costrutti di pura roccia grazie alla loro velocità moderata erano spuntate dal terreno permettendo al Baitei di andare a lanciare la sua seconda offensiva senza perdere nemmeno un secondo.

"Vediamo chi di noi due ha il talento per diventare il nuovo urlatore della band dei Reacuti..." Aveva pensato mentre, ancora accovacciato per ridurre la distanza pugno-terreno, inspirava andando ad emettere un urlo di lamento e frustrazione, che il buon Supaku conosceva molto bene. In quel suono straziante come le grida di una vedova si poteva sentire tutta la frustrazione per i suoi frequentissimi incontri e scontri con Ninja che detenevano il potere del Raiton. La Namida Sanjō no Jutsu doveva propagarsi ad alta velocità in un aria dal raggio di venticinque metri dalla posizione del Manipolatore del Doton proprio mentre le sue Tabe Chikyū, alte quindici metri e larghe otto, dovevano andare a lanciarsi sul corpo ricoperto d'oro di Goh Asuka. La tecnica sonora, retaggio della sua educazione all'Accademina Serale Ninja di Otogakure, sarebbe dovuta durata giusto il tempo per permettere alle Fauci della Terra di andare a banchettare con le carni dell'avversario.