Kaori Mitarashi vs Ishui Baitei

✥ Il Bruno aveva terminato con successo l'ennesimo scontro. Anche la sua ultima avversaria, Tae Nobunaga, era stata sconfitta in una sfida che si era dimostrata quando più ostica. Quella piccola bastarda invisibile era riuscita in più momenti a gabbare il Manipolatore del Doton con i suoi subdoli attacchi alle spalle. "Ancora non ho ben capito cosa ha fatto ma so che c’entrava qualcosa quella sua evocazione." Aveva pensato Ishui grattandosi il mento mentre, nella sua cabina della nave, veniva riaccompagnato verso i territori della Repubblica dei Samurai. "Per fortuna erano solamente mie paranoie." Si era detto sollevato dal fatto che quello scontro non si era rivelato essere una trappola. Oramai il Baitei si trovava così vicino al montepremi che non voleva rinunciarci. Il piano del Covo era in parte fallito, data l’esclusione di Supaku dalla competizione, ma il Mukenin del Suono era ancora in pista e non avrebbe rinunciato a far valere il suo Boogie ed il suo Woogie.
Non ci sarebbe stato nessun bel faccino a fermarlo. Ora doveva puntare dritto alla meta senza voler mettere a proprio aggio i suoi avversari. Aveva rischiato troppo nello scontro precedente e non voleva ripetere i suoi stessi errori. «Devo restare super concentrato.» Aveva detto mentre la porta si apriva per lasciar entrare uno dei suoi colleghi dell'equipe medica del Covo. Ho-Mer aveva cominciato a fasciargli le ultime ferite ed a controllare la situazione generale della sua maschera. Fino ad ora non aveva avuto problemi con quella copertura creata da se stesso ma la stessa Maschera facciale non era mai stata in pericolo come in questo caso. La sua ultima avversaria, la Kunoichi di Kiri, aveva puntato, forse inconsciamente, a smascherarlo ma una botta di culo, sicuramente un favore dalla sua Dea Barbuta, aveva permesso al Bruno di non risentire di quel colpo.

Ad ogni modo la maschera aveva ben retto anche questa sfida ed ora era pronta per esser indossata nuovamente per prendere parte ad un nuovo scontro. Ishui, sotto le spoglie di Disuko Stuh, era pronto per scendere nuovamente in campo. Stavolta con più convinzione che mai. Aveva bisogno di vincere quel gruzzoletto per potersi permettere la tanto desiderata Pergamena. I suoi soldi oramai erano devoluti completamente a quella causa e non avrebbe potuto riposare se non avesse messo le mani su quella tecnica. Il Bruno aveva potuto dare solo un occhiata alla prima parte della pergamena potendo provare a replicarla. Questa prova, però, aveva portato ad un effetto inaspettato e particolare. Il Baitei aveva dato la vita ad un costrutto Doton che si era dimostrato essere ben più persistente dei suoi normali Golem. Questa creaturina, dall'aspetto bizzarro, era stata ribattezzata dal Manipolatore del Doton Akucciolo e ora, di tanto in tanto, spuntava accanto a lui dal terreno. Questo piccolo costrutto d'Argilla, cagaso nell'animo come pochi, si presentava solamente durante le situazioni di calma fuggendo all'interno del terreno non appena sentiva aria di guai.
Il Bruno, sognando di poter continuare a leggere quella pergamena, aveva cominciato a preparare il suo equipaggiamento chiuso all'interno della piccola stanza a lui assegnata. Il Ninja era andato ad indossare una semplice casacca nera con dei pantaloni dello stesso colore. Per quest'occasione il Baitei aveva deciso di vestire una divisa più consona al suo status di Shinobi di Otogakure. Per prima cosa aveva deciso di indossare la sua doppia borsa alla cintura insieme al portarotolo con il rotolo contenente il Jōhyō al suo interno. Per ultimo aveva indossato la sua divisa alternativa ed il resto del suo equipaggiamento ponendo particolare attenzione all'indossare i Ganseki ed al suo preziosissimo anello. Il tocco finale era stato il coprifronte, posto ad incorniciare i suoi capelli afro color arancio acceso, in modo da tenerli al loro posto e legarli al meglio alla sua persona.
Per finire aveva composto il sigillo della Capra in modo da andare a sfruttare la Bakuhatsu Mippū. Fatto questo aveva estratto uno Shuriken dalla tasca della divisa per andare ad imprimere il suo Fuuinjutsu sulla superficie dell'arma metallica in modo da porre sul metallo il piccolo Sigillo Esplosivo.
Dopo aver fatto ciò, lentamente, si era incamminato verso l'arena accompagnato dal valletto che l'aveva chiamato per condurlo nella sua nuova battaglia. Stavolta Ishui doveva vedersela contro Kaori Mitarashi che stando al suo Bingo Book era una Kunoichi dall'alta taglia e di conseguenza dall'alta pericolosità. "Devo stare molto attento... Non posso permettermi di abbassare la guardia." Aveva pensato mentre entrava all'interno di una perfetta riproduzione di un bosco del Paese del Fuoco. Passando sul sentiero in terra battuta circondato da innumerevoli alberi rigogliosi il Manipolatore del Doton si era accorto della presenza di alcuni specchi d'acqua disseminati tra gli alberi.

Guardando dinanzi a se aveva notato la presenza di due individui. Il primo era un Arbitro, diverso dal solito Shinobi di Otogakure che aveva presieduto gli scontri precedenti, e l'altra era una Kunoichi di Kirigakure che Ishui aveva subito potuto identificare come Kaori Mitarashi. Senza muovere un muscolo il Bruno aveva canalizzato il Chakra per andare a sfruttare la Chōkeijūgan no Jutsu. In questo modo il Mukenin era andato a liberarsi del suo peso in eccesso guadagnandosi la capacità di poter volare. Nel far ciò aveva deciso di sfruttare l'influsso benefico del suo Anello, posto sull'anulare sinistro, per poter ammortizzare le sue spese in Chakra.
L'ex-Special Jounin si era fermato difronte alla sua avversaria, ad una distanza di circa quindici metri, in attesa dell'inizio del loro scontro. Quando l'arbitro aveva decretato l'inizio dell'azione il Bruno aveva atteso la sua scomparsa per fare la sua prima mossa. "Non posso permettermi di aspettare stavolta... Il montepremi messo in palio è troppo allettante." Si era detto mentre andava a sfruttare uno dei suoi migliori assi nella manica. Facendo scontrare tra di loro i suoi Guanti Chiodati il Baitei aveva utilizzato il suo Genjutsu personale: il Kage no Kōgeki. L'Attacco dell'Ombra, era stato lanciato senza l'ausilio dei sigilli grazie al cozzare dei Ganseki mediante l’utilizzo della Ken no Kyōmei. Le onde sonore di Chakra, specialità dei Ninja di Oto, dovevano andare a propagarsi tutto intorno a lui fino a raggiungere la sua avversaria con l'intenzione di lanciarla all'interno della sua illusione. Grazie a questa illusione la sua avversaria avrebbe visto Ishui cominciare a correre verso di lei estraendo un Kunai dalla sua borsa con la precisa intenzione di ingaggiare uno scontro in corpo a corpo.

Quando la sua illusione doveva averlo celato alla vista dell’avversaria il Manipolatore del Doton aveva incanalato una minuscola quantità di Chakra all'interno del suo Segno Maledetto per attivare il Juuin Jutsu. Sfruttando questa nuova energia il Bruno aveva cominciato ad avanzare, con una traiettoria a parabola, cercando di mantenere una distanza costante di quindici metri dal suo obiettivo. In questo modo aveva provato a posizionarsi alla destra della sua avversaria in modo da andare a sfruttare il punto cieco della donna. In quel momento aveva composto il sigillo del Serpente prima di poggiare le mani al suolo ed andare ad utilizzare l'Otoshibuta contro la la Mitarashi. Il Coperchio doveva apparire ad una distanza di circa cinquanta metri dal suolo pronto a venir attivato verso il basso dalla forza di gravità. "Mettiamoci una pietra sopra..." Aveva pensato lanciando la sua catchphrase al suo pubblico immaginario.

Alzandosi di scatto dopo aver toccato il terreno l’ex-Special Jounin aveva cominciato ad andare a comporre i sigilli necessari per l'utilizzo della Kyōryokuna Onpa in modo da andare a concatenare le sue offensive. Con un salto alle sue spalle, andando ad aumentare la distanza di ulteriori due metri, il Bruno aveva terminato di comporre i sigilli per andare ad immobilizzarsi mentre cominciava a lanciare una serie di Onde Sonore chiaramente visibili anche ad occhio nudo. Queste si dovevano estendere per una distanza di ben venti metri a partire dalla sua posizione in modo da andare a bloccare la Kunoichi per il tempo necessario alla discesa dell'Otoshibuta.
Il Coperchio doveva andare a cadere in una zona dal diametro di trentacinque metri posta esattamente a due metri dalla sua posizione. Praticamente l'avversaria non doveva trovarsi esattamente al centro del diametro ma in una posizione più spostata. Per l’esattezza dinanzi a lei dovevano trovarsi quindi metri mentre dietro di lei i restanti venti metri di coperchio.
Nel frattempo il pubblico aveva cominciato a vociare e gridare godendosi la scena finalmente, secondo Ishui, liberi di poter vedere “chiaramente” lo svolgimento delle azioni.

✥ Ishui era stato ingenuo. "Cazzo avevo dimenticato il problema di questa tecnica..." Si era detto guardando l'avversaria comporre i sigilli necessari per l'utilizzo della Kuchiyose no Jutsu. Questa era la più grande pecca della Kyōryokuna Onpa. Nonostante la tecnica riusciva ad inibire la possibilità degli avversari di sfruttare il proprio Chakra in manira massiccia esso poteva comunque continuare a ricorrere alla Tecnica del Richiamo. La Kunoichi di Kiri era stata pronta e nel mentre il coperchio cominciava a discendere dal cielo come un castigo divino la Mitarashi era riuscita ad evocare un grosso serpente. Evitando di bestemmiare e di fare allusioni il Bruno aveva atteso la risoluzione del suo attacco che, come prevedibile, si era fermato sul capo del grosso rettile.
In quella posizione di svantaggio, impossibilitato a ricorrere al suo Mongo, Ishui aveva deciso di rispettare la sua avversaria cercando di mantenere tra di loro una distanza di almeno dieci metri. Per fortuna il sigillo maledetto e la Chōkeijūgan no Jutsu non erano stati intaccati dall'utilizzo della tecnica che aveva debilitato anche lo stesso Manipolatore del Doton. "Devo sfruttare al meglio le mie risorse..." Si era detto mentre vedeva Kaori saltare e cercava di replicare le sue azioni a specchio per provare a mantenere la distanza immutata. I sigilli, composti mediante una sola mano, della donna apparivano strani agli occhi dell'ex-Special Jounin che credeva di aver intravisto un qualche sigillo relativo al Suiton. Incuriosito ed al tempo stesso allarmato da questa incredibile capacità che permetteva alla donna di usare i sigilli mentre stringeva tra le mani un'arma il Baitei aveva visto la sua avversaria sputare una tecnica liquida e viscosa. "Potrebbe essere la stessa merda che aveva usato Tae..." Si era detto il Ninja di Otogakure andando ad inginocchiarsi in modo da andare a colpire il suolo con il Retsudo Tenshō in modo da andare a prendere in contropiede quel manto Suiton cercando di farlo penetrare all'interno delle crepe del terreno e non lasciarlo avvicinare.

Disuko, però, non poteva ancora cantare vittoria. L'avversaria aveva ancora un vantaggio strategico e di numero formato dal suo grosso serpente. "Le donne non dovrebbero avere qualcosa di così lungo." Si era detto il Mukenin del Covo mentre vedeva che il bestione stava inarcando il collo per partire all'offensiva. Con una sua solita prodezza atletica, aiutata dall'assenza di peso, l'ex-Special Jounin del Suono aveva utilizzato il pugno destro come puntello per andare a darsi uno slancio per andare in questo modo a sfruttare la Ressenga. Grazie a questa tecnica il Bruno aveva potuto infiltrare un'Iwa Bunshin all'interno del terreno dinanzi a lui pronto ad intercettare ed a bloccare un affondo del rettile dando al suo evocatore la possibilità di cominciare ad allontanarsi.
Con quest'ultimo movimento Ishui aveva provato a portare la distanza sta lui e la sua avversaria a circa tredici metri lasciando al clone l'ingrato compito di sacrificarsi fuoriuscendo dal terreno andando a lanciarsi nelle fauci del serpente. Sfruttando quella flebile distrazione il Baitei aveva cominciato ad allontanarsi provando, stavolta, a muoversi verso sinistra. "Devo prendere tempo in attesa di poter tornare a sfruttare interamente il mio arsenale..." Aveva pensato Ishui mentre cercava di mantenere una distanza di circa quindici metri sia dall'avversaria sia dal suo biscione.
In quel momento il Mukenin del Suono aveva frugato all'interno della sua borsa andando ad estrarre una Palla Luce precedentemente già legata ad un Kunai. "Cazzo..." Aveva pensato mentre la sua anima tirchia aveva bestemmiato nel più antico dialetto di Oto che conosceva. L'arma doveva rapidamente andare a conficcarsi nel terreno a circa sette metri dalla sua avversaria. L'esplosione doveva andare ad accecare Kaori e, nella migliore delle ipotesi, anche la sua evocazione permettendo ad Ishui di prendere tempo e poter sfruttare il suo Fuuinjutsu personale.
Le mani si erano incrociate andando a frugare nelle tasche della sua Divisa Alternativa andando ad estrarre due Shuriken, uno da ogni tasca. Le armi metalliche, all'apparenza, dovevano sembrare identiche ma una, quella impugnata nella mano sinistra, presentava su di se il Bakuhatsu Mippū. La seconda, nella mano destra, invece era una normalissima stella Ninja. Entrambe le armi erano stare scagliate andando ad imprimere una traiettoria a parabola al lancio. Questo doveva permettere ai due Shuriken di andare a scambiare la propria posizione, grazie al movimento del braccio utilizzato per lanciarle. L'arma potenziata dal sigillo, lanciata con la mano sinistra, doveva arrivare alla destra della Mitarashi per andare ad esplodere una volta esser arrivato a meno di un metro dalla sua avversaria. L'arma lanciata con il braccio destro, invece, si trattava di un semplice diversivo che avrebbe, però, potuto ferire la Kunoichi nel caso avesse tentato la fuga spostandosi verso la sua sinistra.

✥ Ishui aveva lanciato la sua offensiva sfruttando esclusivamente le armi Ninja. Prima di ciò la donna aveva sfruttato delle lastre di ghiaccio, o vetro, per guadagnare una posizione sopraelevata. Ad ogni modo la frittata era stata fatta e finalmente il Bruno era stato in grado di poter cominciare nuovamente la sua avanzata. In quel momento la donna sembrava furente perdendo completamente i suoi tratti aggrazziati. Mantenendo ancora la spada tra le mani la donna aveva fatto brillare la lama per andare a raffreddare l'area intorno a lui andando a coprire l'area con uno spesso strato di ghiaccio. Preparandosi allo scontro e non perdendo di vista il serpente dell'avversaria il Baitei non aveva atteso più di un minuto per andare a creare accanto a se l'Iwa no Gōremu. Il suo compare, Mongo, doveva frapporsi tra lui ed il biscione intercettando un possibile attacco mentre il Manipolatore del Doton se la sarebbe vista con la sua avversaria.

Scalciando l'avversaria era scomparsa dalla sua vista per riapparire a dieci metri di distanza dalla sua posizione. Istintivamente il Bruno aveva sfruttato la arrivata la Nikutai Kassei no Jutsu andando a gonfiare i muscoli per cercare di rsistere al meglio all'offensiva avversaria. Questa si era posizionata alla Destra dell'ex-Special Jounin ed aveva trafitto il suo fianco andando ad infliggergli danni ingenti.

Intanto il serpente aveva provato a scartare il golem per andare a colpire il Baitei. Il Golem, tuttavia, si era frapposto provando a bloccarne le fauci con le mani ed allo stesso tempo provare a colpirlo con un piede sul collo per andare a scacciarlo. Ishui, con un passo all'indietro in modo da allontanarsi da quella pericolosa lama congelante, aveva cominciato a ricorrere alla Shōsen Jutsu provando a cauterizzare e curare immediatamente il danno dell'offensiva avversaria. Per fare ciò aveva deciso di utilizzare le straordinarie capacità offertegli dal Demone a cui dava asilo.

Cercando di non bestemmiare per la ferita appena subita il Bruno aveva fatto battere di nuovo i guanti tra di loro per andare ad utilizzare la Daichi Denryū. In questo modo puntava a sfruttare la sua maestria con il Doton per andare a colpire l'avversaria ed il ghiaccio su cui si posava. Intanto il Golem aveve provato a caricare nuovamente il serpente provando a farsi attaccare per andarlo a bloccare con un pestone così che non potesse più interferire nello scontro tra i due Ninja.