Ishui Baitei vs. Goh Asuka

✥ Dopo poco tempo l'avversario del Conte si era palesato. Questo era una faccia nota al Manipolatore del Doton che aveva riconosciuto l'Asuka, il suo avversario durante il torneo passato. Questo era abbigliato semplicemente con una Kimono nero e un gilet verde tipico degli Shinobi di Konoha, di cui portava il simbolo sul braccio sinistro. Una volta giunto ad una quindicina di metri dall'imponente Faust l'avversario aveva estratto una piccola pergamena da uno dei taschini. "Questo torneo ha una quantità di prime donne assurda... Sicuro che questo sia il Torneo delle Grandi Nazioni Ninja e non il famoso appuntamento di Salso Shimayama di Miss Kiri?" Si era detto reprimendo un sorriso mentre l'avversario "indossava" Kanji brillanti che si erano poi trasformati in pezzi di un armatura Ninja scarlatta. Ishui ricordava questa mossa dal loro scontro dell'anno precedente e la delusione per l'esser stato battuto per ben due anni di fila nella presentazione scenica gli stava mangiando le viscere. Per tutta risposta l'ex-Special Jounin di Otogakure no Sato aveva slacciato il mantello lasciandolo ricadere al suolo. Ricordava la propensione per lo scontro dal medio-corto raggio dell'avversario e non voleva ritrovarsi ad essere intralciato da quell'ingombrante manto.
Una volta che l'arbitro, uno Shinobi di Sunagakure no Sato, aveva terminato di parlare e dato il via allo scontro l'avversario aveva cominciato la sua offensiva. Dopo aver incanalato del Chakra il Ninja di Konoha si era rivestito di uno strato di chakra dorato impreziosito da una serie di simboli neri. Tuttavia il Portatore del Reibi non era stato con le mani in mano andando a ricorrere a sua volta all'energia naturale grazie al Primo Stadio del Juuin Jutsu della Terra. Concentrando il chakra all'interno del sigillo tripartito che portava al centro del petto il Mukenin si era ricoperto di dritte linee nere che si incrociavano in angoli perfettamente perpendicolari.

Subito dopo, per non farsi trovare totalmente impreparato, aveva attivato la Nikutai Kassei no Jutsu andando a raddoppiare le fibre di ogni suo singolo muscolo grazie all'influsso del Chakra Oscuro. In quel momento Goh aveva fatto partire la sua offensiva con un rapido scatto. Ritrovandosi nel bel mezzo della sua trasformazione per il Corpo Risorto il Baitei era riuscito solamente a fare un salto indietro, rientrando nel vicolo alle sue spalle, in modo da porre un altro paio di metri di distanza tra lui e l'avversario. Lo Special Jounin di Konohagakure no Sato aveva portato le mani alle sue spalle, evidentemente per raggiungere la borsa posta alle sue spalle, per estrarre ben otto Shuriken. Questi erano stato lanciati e seguiti immediatamente da una serie di sigilli. "Un diversivo..." Aveva pensato Ishui guardando le armi volanti mentre si accovacciava e colpiva il terreno con il pugno destro avvolto dai suoi speciali guanti metallici, i Ganseki. In questo modo era andato ad infondere il suo chakra elementare all'interno della nuda terra il Manipolatore del Doton aveva fatto ricorso ad una delle sue nuove tecniche che andavano a sfruttare il caro Mongo. La Ken Gōremu no Jutsu doveva fuoriuscire esattamente dinanzi a lui per andarlo poi a stringere nella sua presa calda e solida.

In questo modo il dorso della mano di roccia era andato a subire le armi mentre aveva continuato a chiudersi. Guardando dalle feritoie tra le dita il Mukenin di Otogakure no Sato aveva notato che l'aria si era riscaldata e coperta da una fitta coltre di cenere. Sfruttando la copertura offertagli dal suo avversario Ishui aveva deciso di togliersi dagli impacci sfruttando una delle peculiarità della Ken Gōremu no Jutsu. Il pugno, ormai semichiuso, era stato risucchiato all'interno del terreno ad alta velocità proprio mentre le ceneri venivano fatte detonare dall'avversario.
Il costrutto di roccia avrebbe dovuto accompagnare il Portatore del Reibi a circa dieci metri dal punto in cui si trovava poco prima. In questo modo Faust, protetto dalla stretta di Mongo, doveva riapparire all'interno della piccola stradina posta alla sua sinistra, via che correva parallela a quella in cui si trovava poco prima. Un urlo terribile emesso dall'avversario aveva accompagnato la dissoluzione del Pugno di roccia. Ora che poteva muoversi più liberamente il Bruno aveva accusato una sensazione di costrizione, immediatamente spezzata grazie alle sue caratteristiche fisiche migliorate. Questo gli avevano fatto capire che Goh non aveva perso le care vecchie abitudini. L'Isshi Tōjin, tecnica in cui ora anche Ishui eccelleva, gli era stata usata contro da più avversari, tra cui anche lo stesso Asuka, durante lo scorso torneo.
Deciso a sfruttare la situazione a suo vantaggio il Mukenin aveva deciso di ricorrere all'utilizzo di un Iwa Bunshin da inviare come "esca". Questo, dopo la composizione di un singolo sigillo, era stato istruito in modo de prendesse le sembianze di Faust e fingere di comandare un Iwa no Gōremu che il vero Baitei si era apprestato a creare andando a colpire con il pugno sinistro, coperto dal Ganseki, il terreno. Il clone, immobile a causa dell'effetto della Isshi Tōjin, era stato sparato in alto dal Golem. Per la creazione di Mongo Ishui sarebbe andato a sfruttare "l'anello del conte", il Kita posto sull'anulare sinistro, in modo da condividere il suo chakra con quello dell'oggetto.

Nel mentre che il golem, seguendo le istruzioni del suo creatore, si lanciava sull'avversario abbattendo l'edificio che gli si parava dinanzi il Baitei aveva deciso di dare supporto al suo bestione. In attesa del momento propizio in cui avrebbe potuto rivedere l'Asuka tra le macerie della casa fatta a pezzi da Mongo. Il Ninja di Konohagakure no Sato si trovava a circa una quindicina di metri dal Bruno che, sperando di esser ben coperto dai danni e dal fracasso prodotto dal Golem aveva fatto scontrare il pugno destro, avvolto nel Ganseki, con il terreno per andare a creare la Dorojigoku. La rapida Morsa di Roccia avrebbe dovuto bloccare l'Asuka, e chiunque si trovasse nel raggio di otto metri intorno a lui, ben oltre la vita.

Subito dopo, continuando ad osservare l'avversario che si trovava a circa quindici metri di distanza, l'ex-Special Jounin aveva deciso di ricorrere alle Doryūsō. Per eseguire questa nuova offensiva il Manipolatore del Doton era andato a completare una serie di uno-due di pugni sul terreno con un colpo del pugno sinistro. Questa era la vera offensiva che avrebbe beneficiato della doppia distrazione dell'Iwa no Gōremu e delle Dorojigoku. Il Golem, infatti, dopo aver eliminato l'intralcio dell'edifico doveva avventarsi, con il suo solito passo suadente ma diversamente rapido, su Goh per provare a schiacciarlo al suolo con una manata. L'area interessata dalle Lance Sotterranee, allo stesso tempo, doveva esser interessata da una breve serie di scosse che precedevano la comparsa dell'offensiva. Scosse che Ishui sperava potessero esser scambiate con i roboranti passi del gigantesco Mongo.

✥ La doppia offensiva del Baitei aveva avuto un effetto solamente parziale. Il bluff dell'Iwa Bunshin no Jutsu aveva sortito l'effetto sperato richiedendo un attacco diretto dell'Asuka. Quest'ultimo aveva, infatti, espulso dalle labbra una palla di fuoco diretta verso il volto dell'Iwa no Gōremu e il clone stesso. In questo modo era riuscito ad abbattere il doppio di Ishui e a danneggiare pesantemente Mongo che aveva cominciato leggermente a sgretolarsi. La Dorojigoku, invece, era riuscita nel suo intento di bloccare Goh che, subito dopo, aveva parato sia la manata del Golem sia la Doryūsō grazie ad una sfera d'aria che aveva cominciato a turbinargli intorno.
Una volta che entrambi gli attacchi erano stati portati a compimento Il Ninja di Konoha aveva fatto ruotare un elevata quantità di Chakra all'interno della sua mano per poi abbatterlo contro la roccia che gli bloccava il corpo. Riacquistata la libertà Goh aveva cominciato a correre aggirando Mongo. L'Iwa no Gōremu aveva tentato di colpire il suo avversario ma questo, come un ratto, si muoveva troppo velocemente per il construtto roccioso. "Arriva..." Si era detto il Portatore del Reibi mentre l'avversario dorato si portava esattamente tra i due avversari. «Igor abbattilo!» Aveva gridato l'ex-Special Jounin di Otogakure andando a fare un salto all'indietro per provare a rispettare le distanze minime.
Così, provando ad allungare la distanza con il suo avversario fino ad una decina di metri, aveva terminato il suo movimento inginocchiandosi per andare a colpire il terreno più facilmente grazie al Ganseki che gli fasciava il pugno sinistro. In questo modo era andato a spaccare il terreno colpito mentre la Daichi Denryū andava a fuoriuscire dal punto esattamente dinanzi a lui. L'intento del Baitei era quello di colpire l'Asuka che si era esposto un po' troppo per i gusti del Manipolatore del Doton. Tuttavia quella non era stato solo un gesto avventato da parte del Ninja di Konoha che aveva immediatamente cominciato ad emettere cenere ad alta velocità. Stavolta, tuttavia questa aveva preso ad estendersi a trecentosessanta gradi intorno al Ninja dai capelli corvini. La copertura aveva avvolto il Golem che non aveva potuto resistere ulteriori urti ed aveva, di conseguenza, cominciato a sgretolarsi.

"Mi hai servito bene..." Aveva pensato Ishui mentre vedeva il Golem crollare. Intanto, il Flusso di Roccia contrastava la rapida offensiva avversaria andando a pareggiarla. Subito dopo il Bruno si era preparato per un nuovo uno-due diretto verso il terreno. Con il primo colpo, lanciato con il pugno destro, Faust era stato in grado di lanciare l'Ishi-shitsu shiboru senza l'ausilio dei sigilli. Grazie a questa tecnica quattro solide pareti di roccia dovevano andare a fuoriuscire dal terreno per poi cominciare a richiudersi, sui due lati, per schiacciare l'avversario.

Allo stesso tempo con un nuovo colpo al terreno, stavolta tirato con il pugno sinistro, era andato a sfruttare nuovamente la Daichi Denryū in modo da poter sfruttare la distrazione offertagli dalla Pressione di Roccia. Il terreno si era nuovamente spaccato in più punti prima di emettere il getto di polvere e rocce che si sarebbero dovute ad andare ad abbattere contro l'avversario. Stavolta, grazie all'influsso dell'anello Kita era andato a dimezzare il chakra necessario per l'utilizzo della tecnica potendosi permettere di combattere ancora nonostante l'inizio dell'affaticamento dovuto al dispendio d'energia.