Yogan Raimu vs Ishui Baitei

✥ Il nuovo avversario del Baitei si era rivelato un Ninja veramente scortese. «Ammettono proprio di tutto a questi tornei...» Aveva sussurrato l'uomo dai capelli biondi vedendo il suo nuovo avversario che superava l'arbitro per andare a portare la distanza tra i due contendenti a solamente dieci metri. Questo aveva successivamente costretto il Ninja preposto alla supervisione dello scontro ad avanzare per andarsi a posizionare a cinque metri da ogni contendente. "Probabilmente è un esperto nel combattimento a corto raggio e nel Taijutsu..." Si era detto il Manipolatore del Doton leggendo in questo comportamento la volontà avversaria di portare lo scontro su un villico piano fisico. "Occhietto coperto occhietto biricchinetto..." Aveva constatato il Bruno grazie alla vicinanza che gli permetteva chiaramente di vedere la benda che il giovane uomo di Otogakure portava sull'occhio. Questo successivamente era andato a sollevare la copertura mostrando un occhio saldamente chiuso. "Il Kokage sarà molto fiero di se per aver portato in finale uno dei suoi Shinobi." Aveva sentenziato il Mukenin parlando più di se stesso che del suo avversario.
Ad ogni modo di li a breve l'arbitro aveva dato il via allo scontro andando ad abbassare il braccio prima di sparire per non trovarsi nel fuoco incrociato. Haiboku aveva immediatamente congiunto le mani in un semplice sigillo che Ishui oramai ben conosceva ed era andato a creare un clone accanto a lui. Proprio come nel suo precedente scontro l'ex-Special Jounin del Villaggio del Suono si sarebbe ritrovato in un handicap match. Per tutta risposta il Mukenin aveva richiamato il Chakra oscuro del Reibi, andando ad ingrossare enormemente il suo fisico, quasi doppiando la sua stessa stazza, mediante la Nikutai Kassei prima di andare a richiamare il suo Chakra all'interno del suo segno maledetto. In questo modo era andato ad irradiare il suo intero corpo di Chakra Naturale che aveva avuto origine dal centro del suo petto in cui si trovava il Segno Maledetto. La pelle di Faust si era quindi ricoperta di linee parallele e perpendicolari mentre, a specchio, anche il corpo dell'avversario si ricopriva di una serie di tratti caratteristici.

Ishui, essendo un grande esperto di Juuin Jutsu capace di imprimerli lui stesso, era in grado riconoscere le varie conformazioni di linee che caratterizzavano i vari Segni Maledetti e questo non era uno dei soliti che imprimevano ad Oto. "Occhio nuovo e Segno Maledetto Alternativo..." Aveva pensato l’ex-Special Jounin andando a sforzarsi di trattenere un sorrisetto. L’avversario che il Portatore del Reibi si trovava davanti sicuramente aveva vissuto una vita turbolenta che l’aveva portato a militare all’interno delle fila di Iwagakure alla ricerca di un potere, come il Segno maledetto, che avrebbe potuto trovare molto più facilmente all’interno del suo stesso villaggio.
Ad ogni modo sfruttando la sua rapidità Ishui, mentre il segno maledetto si espandeva su tutto il suo corpo, era andato ad accovacciarsi per andare a colpire il terreno con il suo Ganseki sinistro in modo da andare a richiamare il suo più fidato compagno: Mongo. Per fare ciò l'ex-Special Jounin non aveva dovuto far altro che colpire il terreno andando ad incanalare al suo interno il suo Chakra Doton coadiuvato dagli effetti benefici dell'anello Kita posto sul suo anulare sinistro.

Durante questo gesto utile per evocare l'Iwa no Gōremu dinanzi a se il Portatore del Reibi non aveva mai perso d'occhio il suo avversario che aveva sguainato la spada. La lama nera di cui era provvista la Katana era stata alzata in obliquo mentre si colorava di un brillante rosso tramonto. In un istante il Mukenin di Otogakure si era sentito avvampare mentre il suo corpo cominciava a prendere fuoco. Questa sensazione era già stata avvertita in passato dal Manipolatore del Doton proprio durante uno dei precedenti tornei. Quella volta stava affrontando un Ninja che si era rivelato essere un grande utilizzatore del Suiton chiamato Tsutsui Hoshigaki. Stavolta però quelle fiamme erano più concrete... Più vere. Anche il dolore sembrava esser più vivido e reale mentre il fuoco andava a mangiare pezzi di braccia, di torso e di gambe che si annerivano prima di cadere carbonizzati. "Ci devo provare..." Aveva pensato mentre si sforzava di combattere contro il dolore a di portare le mani dinanzi a se prima il suo corpo si fosse completamente carbonizzato. In questo modo era andato ad unire in un singolo e semplice sigillo e mani mentre pronunciava una singola e semplice parola: «Kai.»

L'illusione, concreta come la realtà stessa, era stata dissolta lasciando Faust tra le gambe dell'Iwa no Gōremu guardare l'avversario che ancora stringeva la spada. L'avversario, incorniciato tra le gambe del construtto di roccia, era spaventoso. Forse per colpa di quell'illusione così reale e spaventosa Ishui al momento non aveva la ben che minima voglia di combattere. Il suo cuore batteva all'impazzata mentre i suoi muscoli si irrigidivano. Quella paura era estremamente reale e concreta e per questo il Bruno non avrebbe potuto continuare a combattere contro quell'avversario tanto abile da poterlo sconvolgere con un solo sguardo. Tuttavia Mongo era posto a guardia del suo evocatore andando a difenderlo dal prossimo attacco del clone avversario. Il Golem era riuscito a frapporre il suo corpo alla tecnica del Drago di Fumo emessa dal Bunshin ed all'emissione del getto Suiton. Il primo attacco aveva impattato sulla gamba di Mongo andando a non riuscire a trapassarlo. Il secondo attacco, invece, era stato sparato verso il basso andando a creare un alta onda che si era andata ad innalzare lanciandosi verso l' Iwa no Gōremu ed il suo evocatore. Grazie all'estrema vicinanza del Baitei con gli stinchi del Golem l'onda non era stata in grado di arrecare fastidio al Portatore del Reibi che proprio in quel momento aveva cominciato a riprendersi.
Con la fronte imperlata di sudore ed il fiato corto l'ex-Special Jounin aveva guardato il terreno vedendolo ricoperto da un ingente quantità d'acqua che gli bagnava gli stinchi. Respirando in modo da cercare di riprendersi e trovare la calma aveva stretto la mano intorno all'elsa della Nona in modo da andare ad utilizzare il Rilascio dell'arma. Questa si era dissolta in polvere che aveva cominciato a vorticare intorno a lui prima che il terreno aveva cominciato a tremare effetto dalla Jishin. Le crepe dovevano andare a spaccare il terreno andando così ad assorbire l'acqua cercando di privare il terreno di quella risorsa.

Subito dopo aveva colpito per la seconda volta il terreno, con il pugno destro coperto dal Ganseki, andando ad utilizzare la Dorojigoku potenziata mediante l'utilizzo dell'Hijiriyama. In questo modo l'area occupata dai due avversari doveva esser interessata dalla rapida comparsa della Morsa di Roccia che sarebbe andata a bloccare i due Shinobi di Oto. La terra e le rocce in questo modo sarebbe andata a stringere i contendenti fin'oltre la vita mentre il Bruno, senza tornare in posizione eretta, andava a completare una nuova offensiva.

La distanza tra Faust ed il suo avversario era di circa una decina di metri quando il Manipolatore del Doton era andato a colpire la terra con il pugno sinistro sfruttando una delle sue tecniche più rapide e letali: la Doryūsō. Le Lance Sotterranee dovevano andare a circondare l'avversario che teneva tra le mani la spada andando a tremare per un secondo prima di fuoriuscire puntando chiaramente a trafiggere il corpo scoperto dell'avversario. Intanto aveva gridato al Golem: «Attacca, Igor..» Questo semplice ordine aveva indicato all'Iwa no Gōremu di lanciarsi su quello che doveva essere il clone avversario, nonostante la sua resistenza messa estremamente a repentaglio dallo stesso rilascio del Bruno. Mongo, compiendo un semplice passo, aveva ridotto ulteriormente le distanze prima di provare a schiacciare, con un suo secondo passo, il Ninja di Otogakure no Sato.

✥ Grazie alle crepe nel terreno Ishui era stato in grado di andare ad eliminare oltre all'acqua presente sul terreno anche il clone avversario riportando lo scontro in un equilibrato uno contro uno. Ad ogni modo il Suiton che copriva il terreno oramai era solamente un ricordo che non sarebbe potuto essere riesumato in alcun modo fin che la Jishin non fosse andata a cessare. Queste, però, erano le uniche buone notizie di cui il Bruno poteva rallegrarsi dato che Haiboku aveva scoperto le sue carte vincenti. L'occhio che l'ex-Special Jounin aveva ipotizzato potesse contenere un tracobetto si era rivelato contenere uno Sharingan rosso fiammante che si era attivato non appena l'avversario aveva aperto le palpebre. Allo stesso tempo, dopo esser stato bloccato, questo si era acceso come un albero di natale rivelando un secondo elemento: il Raiton. Mandando continue scosse elettriche in un raggio di due metri intorno a lui era stato in grado di mandare in frantumi sia la Dorojigoku che lo bloccava sia le venti Doryūsō che si stavano lanciando all'attacco contro di lui.
L'attacco successivo di Mongo, inoltre, era stato evitato con un paio di salti che erano andati ad aumentare la distanza dal construtto e dal suo creatore. L'avversario, tuttavia, non si era solamente limitato a schivare l'offensiva dell'Iwa no Gōremu ma era andato a caricare la sua spada di energia elettrica. La lama successivamente era andata a trafiggere il terreno da cui cominciarono a scaturire un gran numero di scintille e scariche elettriche. Queste si erano avventate contro il Golem già pesantemente danneggiato andando a mandarlo in frantumi prima di proseguire la loro corsa. La velocità della tecnica era così alta che Ishui non potè far altro che sfruttare la sua vicinanza con il terreno per andare nuovamente a colpirlo con il Ganseki destro. In questo modo il Baitei era andato a fare ricorso alla sua tecnica difensiva più rapida e potente: la Ninpou Doryuu Heki.

La tecnica era stata, inoltre, potenziata mediante l'utilizzo dell'Hijiriyama con cui avrebbe reso il muro Doton capace di resistere ad urti ben più violenti. I muri, sul cui centrale svettava il volto di quattro mastini inferociti, si era innalzato dinanzi a lui proteggendolo su tre lati proprio mentre la distanza con le scosse si faceva sempre più ridotta. Ogni muro così creato era alto ben dieci metri e largo cinque per uno spessore di un metro. L'impatto dei due Jutsu era stato così potente da danneggiare seriamente le mura che erano state immediatamente mandate in frantumi dal loro evocatore.
Quando il muro si era dissolto Ishui aveva potuto vedere nuovamente l'avversario che portava la spada nel fodero prima di scattare per evitare i detriti lasciati sul campo di battaglia da Mongo. Arrivato a circa otto metri di distanza il giovane dai capelli rossi si era fermato per un attimo mentre l'ex-Special Jounin aveva lanciato uno sguardo alle sue spalle con la volontà di aumentare le distanze da quello che penava essere un ex-Mukenin. Il movimento, però, non era stato possibile dalla presenza di un albero posto esattamente alle sue spalle. "Merda non mi ero accorto di essere così vicino al bosco..." Aveva pensato maledicendosi per la sua mancata attenzione nella scelta del campo di battaglia. Allo stesso tempo un ampio e robusto ramo dell'albero aveva cominciato a muoversi per avvinghiarsi alla vita ed alle braccia del Manipolatore del Doton che in breve si era ritrovato completamente immobilizzato dalla furia della natura. Lo Shinobi provvisto di Sharingan si era goduto la scena prima di sparire e riapparire sopra la testa del Baitei fuso con la pianta. Lo Shinobi dai capelli rossi era armato con un Kunai, stretto nella mano destra, con cui aveva provato a colpire la gola del Bruno totalmente indifeso.
Questa, tuttavia, si era rivelata essere una mera illusione ed al termine della stessa l'ex-Special Jounin si era ritrovato libero di muoversi ma scoperto in balia dell'offensiva avversaria. Haiboku ora si trovava ad una distanza di quattro/cinque metri mentre emetteva dalle mani due scariche, una per mano, di fulmini violacei. I due fasci di folgori, veloci ed inesorabili, si erano andati a schiantare contro il corpo del Bruno elettrificandolo con due scosse differenti che avevano minato estremamente le capacità motorie del Portatore del Reibi già estremamente debilitare dalle varie illusioni nemiche.
Ansimando per il dispendio d'energia il Ninja di Otogakure aveva deciso di provare qualcosa di nuovo. "Manovra anti-Supaku." Si era detto richiamando alla mente la strategia che aveva escogitato per andare ad affrontare il suo compagno Supaku, anch'egli provvisto di uno Sharingan. "Prima, però, devo togliermi di culo..." Si era detto mentre cominciava la sua offensiva. Per prima cosa aveva colpito il terreno con il Ganseki sinistro, sfruttando la vicinanza con lo stesso dato che non si era mai rialzato, anche se a velocità di molto inferiore alle sue possibilità. In questo modo era andato a creare la Chidōkaku esattamente sotto i suoi piedi in modo da creare una sorta di pilastro alto ventidue metri e largo uno che avrebbe spedito il Ninja di Otogakure verso l'alto portando la distanza tra i due ad essere accettabile.

Grazie al Reibi durante l'ascesa aveva cominciato a curare entrambe le ferite grazie al Chakra Oscuro, attivando prima una Shōsen Jutsu poi l'altra, senza andare ad intervenire ne con la composizione dei sigilli ne con l'imposizione delle mani. Anche se rallentato Ishui non avrebbe abbandonato lo scontro tanto facilmente ed ora era il momento di andare ad utilizzare la sua tattica. "Proviamoci." Si era detto convinto mentre estraeva un Kunai dalla Doppia Borsa a cui era avvolta, sul manico, una Gokan Sakusou. Quest'arma dalle fattezze di una cartabomba era stata lanciata insieme al Kunai verso il basso con l'intento di andarsi a conficcare nel terreno dinanzi all'avversario. Il Bruno, con quel lancio palesemente errato, aveva l'intenzione di far credere al suo avversario di essere estremamente debilitato e pronto alla resa mentre, invece, avrebbe solamente sfruttato l'eventuale disattenzione del Rosso per far esplodere l'arma, nonostante la sua bassa carica esplosiva, una volta raggiunto il terreno. Dalla Gokan Sakusou sarebbe quindi fuoriuscita una grossa nuvola di fumo venefico, che avrebbe occupato un'ampia area dal raggio di venti metri che avrebbe irritato la vista dell'avversario impedendogli, nella più rosea delle aspettative, di fare ricorso alla vista e forse anche al suo Sharingan.
Immediatamente, quindi, a ventidue metri d'altezza dal suolo il Mukenin di Otogakure aveva fatto ricorso ad una delle sue tecniche più vetuste: l'Otoshibuta. Per fare ciò avrebbe dovuto utilizzare solamente il sigillo del Serpente prima di poggiare le mani sul terreno che lo sorreggeva. In quel momento in cielo, ad un altezza di cinquanta metri dal terreno ed esattamente a trentotto metri dinanzi a lui, si era aperto un varco da cui sarebbe uscito un enorme coperchio dalle sembianze di un cinghiale dal diametro di trentacinque metri. In questo modo la Caduta del Coperchio non sarebbe andata ad investire il suo stesso evocatore. Inoltre, l'utilizzo della tecnica era stato coadiuvato dall'utilizzo dell'anello Kita, posto sull'Anulare sinistro, che era andato a reagire permettendo all'ex-Special Jounin di avere un considerevole risparmio di energie. Ad ogni modo la tecnica sarebbe stata coperto sia dalla polvere velenosa sia dall'intervento del prossimo Jutsu che il Baitei si apprestava a lanciare.

Dopo una nuova serie di sigilli il Bruno era andato ad emettere un'ingente quantità di Chakra sotto forma di continue vibrazioni sonore che avrebbero dovuto colpire l'avversario ed impedirgli qualsiasi movimento in modo da permettere al Coperchio di precipitare senza particolari intrusioni da parte dell'avversario. Questa combinazione molto old school richiamava gli inizi della carriera da Special Jounin del Baitei ed il suo primo Torneo che l'aveva visto sfiorare il podio per un soffio. Mentre si trovava immobile per andare ad emettere le sue vibrazioni sonore Ishui si era concesso un momento per soffrire e riprendere fiato. Nonostante le Shōsen Jutsu che simultaneamente andavano a ristabilire le sue condizioni fisiche il Portatore del Reibi si sentiva estremamente affaticato e rallentato nelle sue azioni. Proprio per questo aveva deciso di portarsi verso l'alto in modo da poter evitare uno scontro a viso aperto che in questo stato gli sarebbe potuto risultare fatale.

✥ Come una sposa Ishui aveva utilizzato qualcosa di nuovo, la sua strategia anti-Supaku, e qualcosa di vecchio, l'Otoshibuta. A completare il quadretto mancava solamente qualcosa di blu. Ad ogni modo il fumo della Gokan Sakusou era andato a segno dopo che il Kunai che la portava era stato deviato leggermente da un'arma dell'avversario. Il fumo aveva irritato la vista dell'avversario dai capelli rossi che, tuttavia, si era lanciato comunque all'attacco verso l'enorme coperchio appena apparso nel cielo. "Maledizione..." Aveva pensato il Bruno affaticato mentre la cura di entrambe le sue Shōsen Jutsu avevano fatto il loro effetto portando le due ferite ad esser rimarginate. In questo modo l'ex-Special Jounin era riuscito a riguadagnare in parte le sue capacità fisiche e motorie.
Il coperchio, ad ogni modo, era stato distrutto dall'attacco di una pantera oscura composta di puro chakra Raiton che aveva cominciato ad avanzare trottando in aria. Dopo qualche secondo, tuttavia, l'avversario aveva deciso di ripartire all'attacco andando a compiere una nuova serie di sigilli d'elemento Raiton. "Perché non torniamo al Suiton?" Si era chiesto andando ad annullare il rilascio della Nona che si era riformata nel suo stesso fodero, da cui non era stata estratta. Nello stesso momento due pantere composte di puro Chakra oscuro avevano cominciato a scalare il pilastro. Questo era stato, quindi, fatto cadere dal Portatore del Reibi che, tuttavia, aveva continuato a levitare grazie alla Chōkeijūgan no Jutsu appena riattivata grazie all'influsso dell'anello Kita. Le pantere in breve si erano avventate contro il Bruno che, tuttavia, non avrebbe potuto opporre alcuna resistenza. Tuttavia avrebbe sfruttato quel frangente per andare a preparare la sua scena madre.
Una volta che i due animali si erano avventati contro di lui, fermandosi ad una distanza di nove metri, erano andati ad esplodere in una moltitudine di saette nere come la pece che il Bruno aveva aveva incassato stringendo i denti. Nel mentre aveva concentrato il Chakra nel suo Segno Maledetto, posto sul petto, per andare ad attivare il secondo stadio. Quando gli effetti dei Jutsu avversari erano terminati il Baitei ne era uscito modificato, in un certo senso trasformato. I capelli gli si erano allungati ed ingrigiti mentre la pelle aveva assunto un colore marroncino. Il cambiamento più evidente, tuttavia, era rappresentato dalla lunga coda, di circa un metro e mezzo, che gli era apparsa alle spalle poco sopra il coccige. Il colpo dei due animali Raiton era stato in grado di far ridurre leggermente il volo del Bruno. Questo, infatti, ora si trovava pur sempre in aria ma solo a circa una ventina di metri dal terreno.

Quando la trasformazione fu completata l'ex-Special Jounin aveva fatto ricorso, nuovamente, alle capacità donategli dal Reibi facendo ricorso alla Shōsen Jutsu per andare a ripristinare la ferita appena subita. Gli effetti del Chakra oscuro si erano palesati immediatamente vedendo una sensibile diminuzione del dolore che si era dimostrato leggermente più sopportabile. Tuttavia il dolore derivato dall'aver incassato il colpo e le scosse elettriche che gli avevano intaccato parzialmente il sistema nervoso avevano continuato ad avere effetto. Così aveva estratto tre Shuriken dal suo Gilet tra cui era presente quello marchiato dalla sua personale Bakuhatsu Mippū. In questo modo, sfruttando anche l'impedimento della Gokan Sakusou, aveva lanciato le tre armi in modo che si trovassero in una formazione triangolare. Lo Shuriken speciale che conteneva il sigillo esplosivo era stato posto come vertice superiore mentre gli altri due si trovavano equidistanti ad un metro di distanza. "Devo provare a finirlo ora." Aveva pensato facendo incontrare le sue mani cominciando la composizione, per la seconda volta, della serie di sigilli necessaria per l'utilizzo della Kyōryokuna Onpa. In questo modo puntava ad immobilizzare l'avversario proprio mentre le sue Stelle Ninja stavano andando a colpirlo per dargli una minor opportunità di schivata.

Una volta che il Bruno aveva ritrovato la sua mobilità era andato a far scontrare tra di loro i suoi Ganseki mentre si trovava ancora sospeso in aria ad una ventina di metri dal terreno. In questo modo era andato a far brillare le nocche del suo guanto destro per effetto della loro abilità, l'Ishi Dageki, da cui avrebbe fatto emergere venti lance Doton lunghe tre metri l'una. Queste dovevano cominciare ad uscire dal suo Guanto chiodato puntando a colpire l'avversario e provando, al tempo stesso, di seguirne i movimenti con dei leggeri movimenti del braccio. Il fiato del Conte si stava facendo sempre più corto mentre l'affaticamento si faceva sempre più sentire. "Merda sono proprio a corto d'energie..." Si era detto sperando di aver menomato seriamente il suo avversario.