Posts written by Leeroy Gorshmit

  1. .

    La Banalità del Male
    FrgKCgk


    La formula era finalmente completa e il Moryou osservò con un sorriso sadico il figlio appena generato davanti ai suoi occhi. Certo serviva ancora qualche miglioria perché il processo potesse dirsi perfetto, ma questo non era importante. L'essenziale era che quella sottospecie di abominio fosse vivo, questo significava solo una cosa: aveva trovato la strada. Sentì un brivido di piacere scorrergli lungo la spina dorsale, la bocca allargarglisi sulla pelle grigiastra, la lingua leccargli i canini appuntiti.
    Adesso il problema non era più il come, ma il chi. Aveva inviato apposta ad Iwa il più potente e leale dei figli che gli erano rimasti, il più potente dopo l'ultimo nato ovviamente.
    Quello non lo raggiungeva nessuno in quanto a potenza, ma per il momento avrebbe fatto buon viso a cattivo gioco, il suo figlio avrebbe sconquassato il mondo Ninja e a quel punto si sarebbe preoccupato di trovare il modo di limitarne il potere.
    "Un successo straordinario mio padrone!"
    A parlare era stato al contrario uno dei suoi figli più inetti. Il solo guardarlo gli dava il voltastomaco, la sua sola presenza gli ricordava il proprio fallimento. Al contrario degli altri suoi figli che non lesinava a divorare, lui però rappresentava la perfezione dell'errore. Gli ricordava in ogni istante della sua potenziale fallibilità e la sua presenza lo aiutava a rimanere coi piedi per terra. Non era lontano il giorno in cui avrebbe conquistato il mondo, il giorno in cui avrebbe potuto liberarsi di quel 'peso', perché nessuno avrebbe più potuto ostacolarlo, ma non era ancora quello il giorno.
    "Tranquillo figlio mio, tra poco smetterai di soffrire..."
    Afferrò la creatura agonizzante che aveva davanti e ne divorò l'energia che aveva appena utilizzato per crearla. Aveva dovuto divorare una grande quantità di figli per riuscire a recuperare le energie dopo la creazione dell'ultimo figlio sciagurato. Ogni giorno che passava in quel mondo sempre meno sconosciuto, imparava qualcosa di nuovo. Rispetto all'epoca in cui era stato imprigionato, il Chakra aveva pervaso la terra degli uomini e quei maledetti esseri inferiori adesso erano delle vere e proprie spugne per la sua forza vitale, la drenavano come sanguisughe avide. Temeva quello che sarebbe potuto succedere se avesse provato a generare altri figli con il metodo 'tradizionale'.
    Il rischio era troppo alto perché persino uno come lui fosse disposto a correrlo: le sue forze si sarebbero prosciugate mentre le nuove generazioni avrebbero prosperato o, peggio, lo avrebbero superato in potenza. Questo era inaccettabile: nessuno poteva superarlo, nessuno! Nessuno poteva più osare ripetere quello che avevano fatto millenni prima i suoi figli degeneri, gli Spezzati. Aveva cercato di lavare con il sangue la loro ribellione, aveva sentito le loro presenze risvegliarsi insieme agli altri ed era stato lesto a cercare di farli fuori, almeno con due ci era riuscito: gli rimanevano soltanto Baku e Yama all'appello e poi anche quella macchia sarebbe stata lavata. No, non poteva distrarsi. Non ora.
    Doveva tornare alla realtà, al nuovo metodo di Creazione. Era stato appena perfezionato e cascava a fagiuolo per quello che era il suo obiettivo: aumentare le fila del proprio esercito, preservare le sue forze e, al tempo stesso, essere sicuro che le nuove Creazioni non fossero mai in grado di eguagliarlo, proprio come era stato in passato coi suoi altri figli. La forza del Chakra che scorreva nelle vene delle persone di quell'epoca, in particolare dei Ninja, era sufficiente ad essere plasmata per trasformarli in Demoni sfruttando una minima parte del suo potere. Più potenti erano i Ninja che sottoponeva al processo, migliori erano i risultati, ma sempre controllabili.
    "Shippai, prepara i nostri ospiti. È giunto il momento di darti nuovi fratelli!"
    Con un inchino il mostruoso essere deforme uscì dalla stanza e si diresse all'altro laboratorio in cui avevano fatto radunare i Mukenin.
    Per un attimo il Moryou raggiunse uno specchio e si fermò ad osservarsi. L'incidente nel Paese dei Demoni gli aveva permesso di ritornare in vita, ma il costo era stato alto e in quell'epoca il suo corpo non esprimeva la forza che lo aveva un tempo contraddistinto, era a malapena il riflesso di ciò che era stato o più verosimilmente era il mondo attorno a lui ad essere immensamente più forte. Quale che fosse la verità non poteva accettarlo. Avrebbe schiacciato ogni singola sacca di resistenza. Per fortuna Kurayami era tornato con buone nuove dalla terra chiamata Iwa, quella di cui molti Shinobi avevano paura di parlare, aveva sentito le voci di alcuni, parlavano di mostri che si annidavano sotto quelle rocce. Idiozie, tutte. L'unico vero mostro qui era lui. Avrebbe insegnato a tutto il mondo a temerlo. Era però in parte curioso ed in parte divertito dal vedere questi fantomatici 'mostri' riuniti nell'altra stanza, una volta passati sotto le sue mani, allora sì che avrebbero potuto farsi chiamare 'mostri' a diritto.
    "Mio signore, vengo a fare rapporto. Non abbiamo molto tempo!"
    Dilatò gli occhi, mentre un gorgoglio basso gli ribollì alla base della gola. Aveva già capito. Scattò verso l'uscita, vide un'ombra fuoriuscire dal pavimento andando a formare un'indistinta figura antropomorfa, il Demone dell'Oscurità in persona si era presentato al suo cospetto senza che fosse richiesto e questo poteva soltanto dire una cosa, guai.
    "Kurayami, figlio mio. Spero che sia importante, sto per concludere l'esperimento con gli uomini che mi hai procurato."
    Il Demone oltre a essere il suo braccio destro era anche il capo della vasta rete di spie che negli ultimi anni aveva coltivato con cura ed un amore perverso. Grazie al potere che gli aveva donato poteva essere ovunque in qualsiasi momento. Ogni ombra era la sua dimora, ogni ombra le sue orecchie, ogni ombra i suoi occhi. Oltre a questo aveva una innata capacità di comprendere gli uomini e di carpirne i loro segreti più reconditi per sfruttarli a suo favore. Se non fosse stato più debole di lui, lo avrebbe già ammazzato da tempo, aveva anche in mente la 'morte' più appropriata, proprio come era successo a molti figli prima di lui. Lo avrebbe ucciso in una notte di luna nuova, proprio quando il mondo era avvolto nell'oscurità. Adatto. In ogni caso, ora non era il momento di fantasticare, doveva usarlo per i suoi scopi, poiché neanche lui aveva la capacità di corrompere i cuori e le anime degli uomini come poteva fare Kurayami.
    "I Kage si sono riuniti, mio padrone. Hanno deciso di coalizzarsi per sconfiggere il nostro esercito."
    Una risata malvagia scoppiò dalla gola del Re dei Demoni, una risata incontenibile e piena di rabbia.
    "E tu credi che una cosa del genere dovrebbe preoccuparmi? Idiozie. Ti avevo detto di scomodarmi solo per una vera emergenza!"
    "Certo che no, mio padrone. Ma c'è dell'altro. Un enorme pericolo, ma al contempo un'opportunità. Sono venuti a conoscenza dell'esistenza della Tartaruga di Giada e hanno messo una squadra sulle sue tracce, sembra che si trovi ancora nel Paese dei Demoni. Quei maledetti monaci avevano altri templi." disse mentre gli porgeva un rotolo chiaramente macchiato di sangue.
    La risata morì nelle labbra del Re. Gli strappò di mano il rotolo e lo aprì per rivelare un disegno di un oggetto che gli era familiare eppure che non aveva più visto da millenni. Gli occhi si dilatarono. Il sangue sembrò farsi più freddo nelle vene demoniache e per un solo momento sul volto del Re si dipinse un'espressione di sorpresa. I muscoli del volto non erano abituati a quel genere di movimento e quasi gli fece male. La reliquia che originariamente aveva scatenato gli eventi che lo avevano condotto alla sua rovina. Una vena di panico serpeggiò nel suo petto, si girò di scatto, dando le spalle a Kurayami, non voleva che lo vedesse così, vulnerabile, sorpreso... Spave... Spaventato. "NO!" Non erano sentimenti veri, non erano sentimenti che un essere superiore come lui poteva provare! I suoi occhi gialli dardeggiarono a destra e sinistra, persi nel vuoto. La sua mente cercava, sondava, rifletteva. Lo spavento si tramutò in certezza ed il sorriso tornò sulle sue labbra. Certo! Non era un pericolo quello, era una opportunità!
    Finalmente, quella fottuta Tartaruga era a portata di mano. Se fosse caduta nelle sue mani...
    Aveva quasi abbandonato la speranza di poterla ottenere in tempi brevi, ma quella notizia improvvisamente aveva riacceso una fiamma nel suo cuore. Il potere di dominare lo spazio e il tempo, la possibilità di diventare l'essere più potente dell'intero universo. Avrebbe dovuto eliminare quei monaci fino all'ultimo, ma forse avrebbe potuto usarli per arrivare al manufatto che da secoli gli avevano negato nascondendolo chissà dove.
    "La Tartaruga... Cambio di programma, recupera i 'Perduti' e portali al mio cospetto. Schiacceremo quegli insetti così che non abbiano energie da dedicare alla ricerca della Tartaruga. Nel frattempo manderò i miei nuovi figli alla sua ricerca." Gli disse sbracciando, il rotolo ancora svolazzante nella mano.
    "Agli ordini!"
    L'Ombra già in ginocchio piegò ulteriormente il capo, per poi scivolare verso il basso, immergendosi nella roccia del pavimento.
    Il Re dei Demoni urlò di gioia e a passo svelto raggiunse la sala in cui il suo figlio più sciagurato aveva fatto mettere in fila indiana i dieci mukenin che Kurayami gli aveva procurato grazie ai suoi contatti col Mercato Nero.
    Sembrava che ci fossero dei soggetti interessanti lì in mezzo e doveva appena essere successo qualcosa tra di loro dato che uno aveva il volto coperto di sangue e il naso rotto, mentre un'altro aveva il corpo ricoperto da quelli che sembravano morsi. Nonostante le ferite, avevano cercato di ricomporsi non appena avevano avvertito il suo ingresso. Come ogni essere umano quando lui si faceva abbastanza vicino, si erano irrigiditi come burattini di legno. Erano stati istruiti nel non guardarlo negli occhi, bene.
    "Che sta succedendo qui?"
    "Mio signore, l'albino e la donna hanno creato un po' di problemi..."
    Digrignando i denti il Moryou si avvicinò in un movimento innaturale, l'aria che ondeggiava intorno a lui come se fosse stata piegata dalla sua vera furia. I Mukenin si piegarono leggermente, le teste che si volgevano di lato, pur di non guardarlo. Il Re sorrise. Questi erano più svegli della maggior parte. Poteva vederlo nei muscoli del loro viso che si contraevano nei punti sbagliati, poteva avvertirlo negli occhi che dardeggiavano, erano predatori. Come tutti i predatori però, l'istinto diceva loro che nella stanza erano comparso un predatore molto più grosso e letale di loro e questo li terrorizzava. Non disdegnava che i suoi futuri figli si litigassero tra di loro, era segno di competizione e la competizione portava ad un potere maggiore, alla selezione del più forte. Quello che odiava era la lotta fine a sé stessa e non per attirare la sua attezione.
    "Allora?" Ringhiò mentre del vapore usciva dalle sue labbra in una nuvola condensata di rabbia e furia.
    Kaori Mitarashi perse la sua baldanza e fu costretta a chiudere il proprio occhio interiore. Quel Chakra ricordava quello che aveva analizzato a suo tempo dal frammento recuperato nel Paese dei Demoni, quando ancora faceva parte delle squadre speciali di Kirigakure, ma non era nulla di paragonabile con ciò che aveva ora difronte, un Chakra dalla malvagità tale da non avere paragoni e dalla portata immensa che faticava a immaginare poter essere fermato.
    La sua voce era insolitamente docile e supplichevole quando con tono dispiaciuto uscirono parole dalla sua bocca.
    "È-è stato lui a iniziare. Si è fatto sotto e l'ho colpito."
    Il Moryou rise di gusto di quella giustificazione. Shippai si fece avanti, la testa china, la voce sommessa mentre gli raccontava l'accaduto. Annuì, era soddisfatto, per ora. Uno dei tizi provenienti da Maguma l'aveva attaccata, apparentemente le loro organizzazioni avevano screzi arretrati e lei in tutta risposta l'aveva atterrato sfondandogli il naso e rompendogli un braccio. Un'altro dei traditori aveva fatto per intervenire, ma dalla manica dell'albino erano uscite una decina di serpi che avevano ridotto il tizio in quello stato. Strinse gli occhi gialli a fessura. Osservò i due che avevano steso i più deboli. Erano degni della sua attenzione per ora. Uno era un uomo sottile, un cesto di capelli bianchi disordinati sul viso, un occhio bianco come il latte e l'altro dorato, l'odore del sangue si levava dalle sue nocche escoriate mentre la mano si apriva e chiudeva. Non ricambiò il suo sguardo, per una frazione di secondo quasi gli sembrò che l'unico occhio ancora sano stesse per alzarsi a fissarlo. Un brivido scosse il corpo del Re pensando a cosa sarebbe successo se fosse stato così. La lingua gli guizzò tra i tenti affilati, lasciando una copiosa quantità di saliva a scivolare lungo l'angolo del labbro.
    L'altra era una donna. L'unica che aveva provato a sondarlo con il suo Chakra. Lo aveva avvertito ma non l'aveva punita, si era dovuto trattenere. Non c'era tempo per i suoi usuali scoppi d'ira. L'urgenza veniva prima e se quella coraggiosa donna dai capelli verdi e neri e dalla pelle chiara aveva osato sfidarlo, poteva sopportarlo. Prometteva un corpo forte e coraggioso, una 'figlia' degna.
    Il Moryou rise di gusto, c'era del potenziale, del potenziale in grado di sopportare il suo Potere senza morire.
    "Bene, cominciamo!" disse accorgendosi di avere ancora il rotolo nella mano destra lanciandolo quindi a Shippai, che lo afferrò al volo con entrambe le mani in un sobbalzo.
    Afferrò per primo l'uomo con il naso rotto. La sua presa si fece ferrea intorno al collo morbido dell'uomo. Quello gorgogliò qualcosa. Gli altri Traditori si tesero, alcuni indietreggiarono. Le armi uscirono dai foderi, dalle maniche e dalle tasche nascoste. Il Mouryou rise prima di staccare uno dei propri denti con violenza dall'arcata superiore e conficcarlo nella fronte dell'uomo con uno schizzo di sangue.
    "RINASCI!" Urlò lasciando cadere l'uomo a terra come un peso morto. Il ninja si ritrovò steso, gli occhi sgranati e la bocca leggermente aperta, mentre un rivolo di sangue scivolava giù dalla fronte per farsi strada su un lato del naso ed arrivare alla bocca. La chiuse e la riaprì, come se cercasse nalla sua testa le parole e queste non venissero. Poi la riaprì di nuovo e tutto quello che uscì non fu altro che un urlo. Un grido straziante di un dolore indicibile, che trasformava la voce in uno strillo acuto tanto era violento. La testa gli si rovesciò all'indietro e la schiena si inarcò, mentre gli arti saettavano ai lati con spasmi scattanti. Del fumo si levò dalla sua bocca e dagli occhi, questo fu prima nero e poi assunse sfumature violette prima di avvampare di luce propria e rivelarsi per quello che era: Chakra, scuro e denso come la pece.
    Gli altri traditori indietreggiarono allibiti. Capirono subito cosa era successo. Ognuno di loro cominciò a correre in una direzione diversa, tutti tranne il ninja dai capelli bianchi che rimase immobile. Non fissava il corpo dell'uomo che si contorceva, fissava un punto, l'unico occhio dorato fisso sul rotolo ancora penzolante tra le mani del suo figlio, la pagina aperta a rivelare il diagramma di una tartaruga stilizzata. Le dita artigliate del Re si serrarono intorno a mento e gola strappandogli dalla visuale il disegno e costringendolo a fissarlo negli occhi. Non scorse paura, terrore, rabbia, odio, niente. Soltanto un vuoto infinito di dolore e apatia. Si chiese se questo fosse davvero uno Shinobi degno o soltanto un misero fantoccio.
    "Spera che il tuo spirito non sia rassegnato tanto quanto la tua anima!" Ringhiò mentre si strappava un altro molare e glielo conficcava nella fronte per poi martellarglielo con un potente colpo di palmo. L'albino cadde riverso a terra, il rigolo di sangue sulla fronte che si mescolava ad una vera lacrima scivolata giù dall'occhio sano. Uno dopo l'altro, Egli fu su di loro, i suoi movimenti indistinguibili, solo una sfocatura nell'aria. Il suono dei molari conficcati come i rintocchi di una campana.
    Uno dopo l'altro caddero a terra.
    Il Mouryou rise, pasciandosi delle urla che improvvisamente si erano levate nell'aria intorno a lui. Rise ancora più forte, sovrastando le grida di dolore. Rise mentre le dieci fiamme nere e viola si sollevavano verso il cielo come candele distorte. Riusciva a sentire il suo potere crescere in loro. Sentiva il loro Chakra plasmarsi insieme ai loro corpi. Non sarebbero più stati gli stessi, una parte della loro anima sarebbe cambiata per sempre.
    Le fiamme si agitarono, le urla si affievolirono. La luce nel fumo vibrò per un secondo e la faccia del Re si storse. Questa era la parte che meno preferiva, che più odiava. Il viola scuro virò verso colori differenti e , improvvisamente, essi non erano più dieci candele accese per il suo potere, ma un arcobaleno di colori diversi. Il Chakra degli Shinobi era stato plasmato dal suo potere e lo avevano fatto proprio. Erano suoi, ma non davvero suoi e questo era il seme della sua rovina, lui lo sapeva: quegli esseri, per quanto deboli e spregevoli, con il tempo sarebbero stati in grado di plasmare il suo potere e farlo proprio, separandosi per sempre da lui. Questo lo irritava, ma almeno non sarebbero mai stati più potenti di lui.
    Almeno per il momento erano parte di lui e tanto gli bastava. Le voci si acquietarono, alcune fiamme si spensero e altre bruciarono più vive per poi esplodere, altre ancora rimasero accese a lungo prima di acquietarsi e brillare soffuse. Le ultime erano i sopravvissuti.
    Quelle candele ancora vive si alzarono, il loro corpo cambiato, le loro menti parte di lui e dirette a lui stesso, anelanti di ordini. Era sempre così all'inizio, quando la sua influenza era più potente. Erano suoi 'Figli' e suoi soltanto, potevano sentire la sua voce e la sua corruzione farsi strada nelle loro teste, serpeggiare come voci soffuse, mentre li spingeva e tirava verso di lui.
    Sorrise di nuovo. Ora erano suoi, ora poteva indirizzarli come cani rabbiosi ancora ebbri del suo potere. Il giorno che avessero sviluppato indipendenza, li avrebbe riassorbiti in sé e la bellezza era che non sarebbero mai stati in grado di opporglisi.
    Stimò la sua messe.
    Sei delle cavie erano morte, ma nel complesso non poteva che dirsi soddisfatto del processo. I quattro sopravvissuti si sollevarono da terra e si misero in piedi. Il corpo ancora vibrava e pulsava del chakra del loro colore. Aggrottò le sopracciglia e, senza neanche aver proferito parola, i quattro si inginocchiarono davanti a lui all'unisono.
    Sorrise di nuovo.
    Così, così era giusto.
    Ne studiò le fattezze ormai demoniache. Sollevò il mento di ciascuno, fisso i loro occhi deviati nel suo e sondò nel loro animo ormai corrotto. Vide le vene pulsare sul viso ed intorno agli occhi, vide le escrescenze ossee su fronte e zigomi. Non erano perfetti ma erano capaci. Vibravano di potere come falene davanti alla luce delle lanterne. Ogni traccia di autonomia ed indipendenza per ora erano sparite ai loro occhi.
    La ragazza e il tizio di Maguma neanche si guardavano più. Il potere dei quattro affiorò nella sua mente, essendo parte di loro ora ne conosceva il potere che in essi si era risvegliato. Come tutti i suoi figli prima di loro, i loro nomi affiorarono nella sua testa come parole portate dal vento.
    "Rinascete oggi come miei figli: Seiryu, Byakko, Kumari, Kone. Da oggi vivete per servirmi."
    "Sì, padrone!"
    I quattro risposero in coro, neanche un tremito nelle loro voci. Ogni traccia di indipendenza era stata spazzata via, ora c'era solo la sua voce nella loro testa ed il desiderio di obbedirvi.
    "Andate nel Paese dei Demoni e riportatemi la Tartaruga di Giada!"
    "Hai!"
    Le quattro facce si sollevarono all'unisono mostrandogli gli occhi ormai privi di anima e di libero arbitrio. Una risata sorda provenne dal Re dei Demoni, mentre osservava i suoi nuovi figli muoversi per adempiere al loro compito.
    "Al tuo servizio, padrone." Scattarono come fulmini nel cielo. Quattro cavalieri portatori della sua parola. Portatori della sua morte.
    Non appena fu solo, il Re dei demoni uscì dal laboratorio e raggiunse il suo trono. Seduto sullo scranno di godette la vista su Tsuki o per lo meno su quello che ne rimaneva. Il suo regno, il suo dominio. Ben presto avrebbe dovuto spostare il suo trono molto più in alto, ben presto il suo reame avrebbe compreso il mondo intero.
  2. .
    Richiesta di promozione a Jounin veterano:
    - Promozione Jounin il 26/07/2023
    Ruolate svolte:
    - 1 Ruolata B (Scontro torneo) X
    - 1 Missione B in singolo X
    -1 Missione B in coppia x 2 X
    - 1 Missione A in singolo X
    - 1 Missione A in coppia x 2 X
    - 1 Missione S in singolo X

    Visto numero e qualità delle missioni, unitamente all'attività nelle case, chiedo la promozione a Jounin Veterano. Per compensare i tre mesi che mancano al compenso dell'anno dall'ultimo passaggio di grado ho inserito oltre ai requisiti minimi una missione di livello B e una di livello S.
  3. .
    Mi ero scordato di segnalare il pagamento di 3000 Ryo per l'inserimento del ciondolo del primo Hokage .
    Già che ci sono inserisco anche il +2 al contatore missioni A e i 1725 Ryo di ricompensa per Questa Missione.
    Ryo totali: 5874 - 3000 + 1725 = 4599
  4. .
    Richiedo correzione dei seguenti post per l'apprendimento della Kyōryoku - Cooperazione
    ~ Primo incontro
    ~ Le dune del nulla
    ~ Addestramento nel deserto
    ~ L'essenza di un mostro

    Specifico che vista la natura prettamente narrativa del post non ho inserito SPOILER relativi alle tecniche, come già fatto in simili situazioni da altri prima di me, per non rompere il flusso narrativo stesso. Grazie a chi se ne occuperà, spero vi piaccia.

    Faccio io

    Glustrod


    Edited by Glustrod - 24/4/2024, 18:27
  5. .
    Narrato | "Parlato Supaku" | "Pensato" | "Parlato" | "Cloni" | "Parlato Isobu" | "Parlato Toshiro" | "Parlato Sasuke" | "Parlato Takeda" | "Parlato Atasuke" | "Parlato Yōjirō" | "Parlato Hikari" | "Parlato Akino" | "Parlato altri"

    Durante tutto il suo discorso la ragazza tenne d'occhio il comportamento di Supaku nel tentativo, perlopiù vano, di intuirne le emozioni riguardo a ciò che gli stava dicendo. Per un attimo arrivò quasi ad irritarsi, sembrava di avere a che fare con uno scimpanzé intento a fare la sua beauty routine, ma man mano che andava avanti il suo occhio si faceva sempre più interessato e abituata com'era a gestire le emozioni degli altri capì subito che qualcosa in quel che stava dicendo aveva attirato la sua attenzione. Ora non le restava che capire cosa e fare perno su quell' aspetto per convincerlo ad aiutarla. L'uomo disse di conoscere Kyoshiro Tsuuya e di averlo affrontato più volte.
    "Questo ramoscello dai capelli bianchi ha affrontato Gyuki ed è ancora in giro per raccontarlo?"
    "C'è un motivo se ho contattato lui e non altri ninja..."
    "Hai degli amici interessanti!"
    "Non sono così sicura che sia un mio amico... Forse, se le cose vanno per il verso giusto, quando tutto sarà finito potrò dirtelo."
    "Beh, uno in grado di affrontare Gyuki meglio averlo come amico. E in caso contrario è meglio eliminarlo!"
    "Preferirei la prima opzione e in ogni caso non sono così sicura di avere le capacità per mettere in atto la seconda. Può sembrare un buzzurro disadattato, ma è sopravvissuto a più avversità di quelle che ha voglia di raccontare... E io non conosco che una minima parte della sua vita e probabilmente quella meno dura..."
    Al termine del discorso l'uomo si alzò in piedi e si stiracchiò per bene. Sembrava intento a ponderare le parole della kunoichi e Kaori rimase in attesa, un piccolo groppo in gola, sentiva di avere veramente bisogno di lui per la follia che si apprestava a fare e d'altro canto avere Supaku Handoru a guardarle le spalle le avrebbe senz'altro dato tutta un'altra sicurezza.
    Prese un profondo respiro quando l'altro finalmente decise di tornare a parlare e si girò fissandola negli occhi.
    "Verrò con te ma...non prenderò i tuoi soldi, piuttosto avrei bisogno di un posto dove potermi rifugiare, un "porto sicuro" dove non essere disturbato, lontano dagli occhi di tutte le Organizzazioni che piagano questa terra...So che stai creando qualcosa tra Maguma e Reihou, se mi assicurerai una capanna nel bosco lì vicino, avrai il mio supporto..."
    Per poco la donna non ebbe un tuffo al cuore, tutto si sarebbe potuta aspettare quel giorno, tranne che Supaku le chiedesse di unirsi a Toragakure. Beh non era stata proprio quella la sua richiesta, ma d'altro canto nemmeno sapeva della sua esistenza. Voleva unirsi a lei, avere un posto sicuro in cui stare. Per tutta la vita l'albino era cresciuto con la consapevolezza che non si facesse niente per niente, dal villaggio al Covo, tutti lo avevano utilizzato per i loro scopi. Mai era stato in un posto dove non ti venisse richiesto più di quanto tu non fossi disposto a dare. Sicuramente sarebbe stato difficile all'inizio per lui ambientarsi, ma era certa che con il tempo anche lui sarebbe arrivato a chiamare quel posto casa. E se avesse avuto dalla sua Supaku, unitamente al potere di Isobu allora forse veramente Maguma avrebbe potuto non essere il massimo delle sue aspettative.
    "Che dici, abbiamo un accordo?"
    Un sorriso a trentadue denti si aprì sul volto della ragazza nel sentire quelle parole e vedere la mano tesa dell'altro. Senza pensarci due volte la afferrò saldamente, rinforzando la presa con la sinistra.
    "Supaku... Per me sarebbe un onore se ti unissi a noi. Toragakure è ancora un piccolo villaggio, ma abbiamo grandi piani per il futuro. Se vorrai ti darò una casa vera e propria in cui vivere, ma se preferisci una capanna nel bosco si può fare anche quello... Non ti posso garantire che non verranno a cercarti, diciamo che ho un conto in sospeso con Maguma, ma ti posso assicurare che nel caso saranno diventati cadaveri prima ancora di aver messo gli occhi su di te!"
    Per un attimo osservò l'albino da capo a piedi, lo conosceva ormai da così tanti anni da non saper più dire nemmeno quanti. Con lui aveva vissuto le prime traumatizzanti esperienze della sua vita, aveva conosciuto Rijji e i mali di cui era capace il mondo. Grazie a lui e alla posizione che all'epoca ricopriva nel Covo aveva avuto modo di avere una seconda opportunità, quando ormai tutto le sembrava perduto. Vederselo ora difronte, pronto a modo suo a seguirla e a unirsi a lei, la riempì di gioia, ben più di quanto non si sarebbe potuta immaginare.
    "Abbiamo decisamente un accordo... Ora però abbiamo una questione urgente da risolvere. Dobbiamo arrivare a Tsuki il prima possibile. Diciamo che io mi so muovere piuttosto velocemente, ma se affrontassimo il viaggio insieme ci vorrebbe troppo tempo... Quanto lontano puoi andare con quel trucchetto che fai coi Kunai? Se me ne dai uno potremmo velocizzare le cose..."

    ChakraFisicoMentale
    ~ 600~ Ottimo~ Ottimo
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    ~ Kunai (x3)~ Pergamena Minore (x2)
    ~ Cartabomba (x 1)~ Cimice (x3)
    ~ Bomba carta (x2)~ Radiolina
    ~ Cerbottana~ Occhio cibernetico
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    ~ Fodero~ Quarta~ Fianco Sinistro
    ~ Fodero~ Scimitarra~ Bacino - orizzontale con impugnatura a sinistra
    ~ Fascia~ Spada Larga~ Schiena - lieve inclinazione verso la spalla destra
    ~ Custodia~ Tirapugni~ Fianco destro e sinistro
    ~ Rotolo~ Dako~ Bacino
    Divisa ANBU
    Armi da LancioAccessori
    ~ Palla Bomba (x3)~ Rotolo Cadaveri (1/5)
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniDescrizione
    ~ Lame Retrattili da Polso~ Retratte~ Polsi
    ~ Coprinaso~ Intatto~ Arrotolato sul collo
    ~ Avambracci Affilati~ Intatti~ Avambracci
    ~ Guanti Chiodati~ Intatti~ Riposti in borsa
    ~ Anello Haku~ Intatto~ Dito Medio Destro
    ~ Scarpe con Lama~ Lama Inserita~ Piedi
    Tasche
    Taschino da BraccioTasca SupplementareTaschino Supplementare
    ~ Cartabomba (x5)~ Bombe Fumogene (x3)~ Torcia Elettrica
    Zaino
    Armi Minori
    ~ Kusari-Fundo
    Note~ Coprifronte rigato riposto in borsa
    ~ 3

  6. .

    Lo Spirito del Sacrificio

    mamemi-spada



    Osservò la custodia di legno levigato appoggiata sul tavolino basso di legno davanti a sé. Lo inquietava. Rimaneva affascinato da quel legno e dalla fattura con cui l'artigiano, chissà quanti addietro, aveva realizzato il tutto. Eppure, allo stesso tempo, la presenza dei numerosi rettangoli di carta bianchi con sopra il Kanji di Sigillo trasformavano quell'opera d'arte di artigianato in un vero e proprio oggetto portatore di inquietudine.
    Si schiarì la gola, abbassò lo sguardo verso le sue gambe incrociate e poi sulla tazza di té che teneva sul tavolino. Quello che stava per fare lo metteva a disagio e lo faceva sentire in difetto. Eppure aveva senso. La parte razionale ed analitica di lui, sapeva avere tremendamente senso.
    Buttò lo sguardo fuori dalla finestra, facendosi distrarre da un ramo di ciliegio i cui boccioli avevano appena cominciato a gemmare. Un piccolo passerotto dai colori vivaci balzò sul ramo, cinguettò allegro per poi ripartire. Era per quello che lo stava facendo. Aveva visto la distruzione che c'era stata davanti alle porte di Teichi, aveva visto la morte aleggiare negli occhi di quegli esseri. Non c'era più nulla di umano in quelle creature, non erano più esseri viventi, erano divenuti peggio di umani: Demoni.
    Eppure il Mizukage non c'aveva pensato due volte a dargli quell'incarico, a lanciare un'altra anima dentro il mortaio. Si schiarì di nuovo la gola e bevve un altro sorso di té. Mosse la posizione seduta a disagio, spostando il peso da una natica all'altra. La leggerezza sulla schiena gli risultava innaturale dopo quelle settimane passate al fronte. Abbassò lo sguardo verso sinistra. Là dove riposava la sua fedele arma che era solito tenere sulle spalle. Era sempre lì, era sempre lì.
    Tornò a fissare la custodia di legno. Le sue labbra si strinsero in una linea sottile.
    Conosceva il Credo dei Ninja, sapeva quello che doveva essere fatto, perciò non era contrario al mandato del Mizukage. Ogni Shinobi e Kunoichi del Villaggio doveva essere pronto a dare la vita per il benessere di molti. Si combatteva nell'ombra perché bambini e civili potessero continuare a sorridere alla luce del sole. Si viveva la vita dei fantasmi perché altri potessero non pensare ai propri nella vita di tutti i giorni. Era giusto così, era sensato sin dal momento in cui il Villaggio era stato eretto, e lui aveva abbracciato ed integrato quel pensiero anni or sono. Se sacrificare la vita di uno Shinobi poteva permettere di salvarne altre cento, non ci si doveva pensare due volte. Sopratutto se quello Shinobi era sacrificabile, e lui aveva giusto qualche nome posto in cima alla lista dei sacrificabili. Per il bene del Villaggio, ovviamente. In tutti i sensi.
    Purtroppo, però, oggi nessuno della sua lista personale dei sacrificabili era stato scelto, al contrario era stata scelta la persona sbagliata. Proprio quella che per lui non avrebbe dovuto essere sacrificata con tanta leggerezza. Del resto, in tal materia non aveva potere decisionale in opposizone al Mizukage. Aveva provato ad argomentare a tu per tu con lui, certamente, Aveva addirittura provato a dire che quella persona sarebbe stata senz'alcun dubbio più utile e capace nelle retrovie, con una posizione di comando, in grado di poter sfruttare la mente strategica che si ritrovava come una sorta di sua personale estensione per il bene e la protezione del Villaggio. Non in prima fila a far scorrere sangue. Però lei aveva accettato di ingrossare le fila degli ANBU, e l'ultimo arrivato non aveva nessuna voce in capitolo. Voleva servire il Villaggio, e ora il Villaggio le stava dando l'occasione di farlo. Nel bene e nel male.
    Sorseggiò di nuovo la tazza di té e grugnì con disapprovazione. La sua stretta si fece più salda non appena sentì la porta a pannelli scorrere.
    La figura di una ragazza dai brillanti capelli rossi oltrepassò la soglia.
    "Volevi vedermi?"
    "Siediti." ordinò diretto e conciso. In quel momento aveva il dovere di essere il più asettico possibile poiché non poteva far traspirare niente: instillare il dubbio nei sottoposti era il peggiore dei veleni.
    Appoggiò con decisione la tazza di té sul tavolino.
    "Ho deciso che sarai in prima linea per un assalto sul fronte Sud-Ovest. Avrai una piccola squadra di cui sarai al comando, e sarete una delle prime incaricate di iniziare quella che il Mizukage ha definito come tattica di rallentamento..." le annunciò, impedendo che dalle sue parole potesse trasparire qualunque considerazione personale. D'altronde, a suo parere le tattiche di quel tipo erano assolutamente inutili in una circostanza come quella. Dovevano prendere una squadra di elementi d'elitè da tutto il mondo ninja, farsi supportare dal resto dell'esercito per passare con l'elitè oltre le linee nemiche e piantare un bel paletto di legno nel cuore pulsante dell'esercito. Almeno era così che si faceva una volta. Tuttavia, oggi non era così semplice: il Padre era nascosto da qualche parte a Tsuki, e non si era fatto vedere, mentre quel nuovo Mostro imperversava come un tritacarne. Non c'era modo di vincere una nuova guerra frontale, non senza gli aiuti dagli altri paesi che tardavano ad arrivare. "In quel consiglio dei Kage si potevano contare più eunuchi che uomini. Che vergogna. Ai miei tempi ho visto ben altri Kage meritare di indossare quel cappello. Tutto ciò che abbiamo affrontato per portare il mondo ninja a ciò che è oggi è stato dimenticato di fronte alla prima grossa minaccia..."
    "Sì, sono stata informata, ma non sapevo ci fossi tu dietro."
    "In piccola parte sì. La strategia non è mia, ma una parte del lavoro sporco sì. Tagliamo la testa al toro: so che hai deciso di intraprendere la via degli ANBU, Kuroe. È una scelta ingrata, una via fatta di ombre e irriconoscenza..." Lasciò indugiare il silenzio, incerto sul cos'altro dire per continuare quella frase. Decise di non dire oltre, e lasciarla morire lì, perché delle volte era meglio tacere che parlare a vanvera, un'arte che molti Shinobi di questi tempi avevano dimenticato.
    Afferrò la tazza dal tavolino e la portò alle labbra. Prese un altro sorso di tè, portò la mano con la tazza sulla coscia. Il Tè era quasi finito.
    "E...? Volevi dirmi qualcosa...?" incalzò Maemi, mostrandosi scocciata e spazientita. Era irrispettoso, ma ormai la conosceva e decise di lasciar correre per quella volta.
    "Sì, il Mizukage ha riconosciuto la tua presenza e valore in battaglia. La tua ascesa tra i ranghi è stata una delle più veloci negli ultimi tempi. Per questo..." si schiarì di nuovo la gola. Il suo unico occhio dardeggiò verso la custodia di legno piena di sigilli. Poi riprese. "Per questo motivo ti è stato affidato il compito di portare con te in battaglia questo oggetto" le disse aprendo con decisione i due moschettoni della custodia e tirando via il coperchio. Il legno rivelò un interno fatto di stoffa imbottita al cui centro di quel rettangolo, riposava una Katana dal manico di stoffa violacea e dal fodero di ugual colore. Anche stavolta sia il fodero che il manico erano coperti da Sigilli di carta, la tsuba della katana era legata al fodero con una serie di legacci di stoffa piena di sigilli neri.
    "Questa è un'arma potente. Abbiamo dovuto portarla via dalle mani di una Kunoichi di Kiri, mentre cercava di varcare illegalmente il confine del Villaggio per ricongiungersi con l'esercito nemico..." le raccontò brevemente. Era stato lui stesso a strappargliela dalle mani mentre quella kunoichi ancora schiumava bava dalla bocca. "Al momento è stata imprigionata e, se è fortunata, probabilmente subirà la corte marziale per crimini di guerra dopo che avrà perso utilità per noi. Quella stronza si è portata dietro ben cinque compagni di guardia..." Mentre lo diceva un'ombra passò sui suoi occhi: se solo avesse intuito di un simile pericolo, avrebbe potuto evitare le perdite. C'era un altro Shinobi di Kiri che aveva fatto una simile fine, ma lui era riuscito a scappare e non si sapeva più nulla. Abbassò lo sguardo verso la Tagliateste stesa al suo fianco. Indugiò sul profilo della lama. Avrebbe posto rimedio anche a quell'errore, un giorno.
    "È un grande onore..." disse Maemi, con un velo di incertezza, avvicinando la mano sulla spada.
    "Stai attenta..." le disse Kisuke sollevando l'indice della mano destra. "Quell'arma racchiude dentro di sé un potere incredibile che i Monaci pensano di aver sigillato, ma dopo quello che è successo non siamo più così certi. Se dovrai usarla, e sottolineo se, assicurati di non rimuovere i Sigilli dal fodero o dal manico... le parlò col tono autoritario che aveva sempre usato con lei quando le assegnava un compito o le dava ordini senza ammettere remore. "E prega di non essere la prossima di cui dovrò occuparmi" pensò tra sé e sé il Sennin della Nebbia, pregando egli stesso la medesima cosa. Aveva sulle mani fin troppo sangue di ex compagni e non avrebbe mai voluto che ci fosse anche quello della sua allieva.
    La ragazza afferrò la Katana con decisione, sollevandola verso l'alto. Kisuke sentì le dita serrarsi intorno alla tazza, un lieve crepitio si propagò nell'aria. Vedeva Maemi già attratta da quell'artefatto demoniaco. Cercò di rilassare i muscoli della mano o si sarebbe ritrovato cocci e té tra le dita. Il pericolo che anche Maemi divenisse un mostro schiumante senza cervello era dietro l'angolo. Un pericolo che lui avrebbe odiato vedersi realizzare. C'era però una possibilità, l'unica possibilità a cui aveva deciso di aggrapparsi quando il Mizukage aveva scelto lei per la spada: Maemi aveva una mente di sicuro ben più forte della precedente proprietaria, una capacità del controllo del Chakra raffinata e sublime, un autocontrollo ferreo nel discernere le illusioni dalla realtà. L'aveva forgiata lui ed ora come non mai sperava di aver fatto un buon lavoro. Forse quella mente determinata sarebbe stata in grado di tenere a bada quegli impulsi. Forse.
    "Questo è tutto! Ora vai, la tua squadra partirà domani all'alba!"
    La Kunoichi si alzò e si infilò la Katana nella fascia alla vita. Lei fece per chinarsi leggermente in segno di rispetto, ma allora Kisuke fu preso dall'istinto e si sporse appena per afferrare il polso di Maemi e bloccarla prima che potesse ritirarsi.
    "Guardami bene in faccia" le disse, levandosi bende e coprifronte, per scoprirsi il volto ad eccezione dell'occhio destro. "Ricordati sempre chi sei. Ricordati sempre quali sono le tue origini. Ricorda sempre a chi devi la tua fedeltà. Ricordati sempre di chi ti ha accolta e di chi ti aspetta qui al Villaggio. Pensaci sempre. E pensaci bene, sempre, prima di usare quell'arma. Non è un premio per te. Non è una medaglia al valore. Quelle si ottengono diversamente. Non usarla mai a meno che tu non ti veda messa di fronte allo shinigami. Hai capito? MI HAI CAPITO?" tuonò il Sennin, sapendo che nessuno al di fuori poteva intercettare la loro conversazione.
    Maemi accennò un timido gesto di assenso. Non aveva mai visto Kisuke così, al di là del volto.
    Kisuke le lasciò il polso, e solo allora si rese conto di aver stretto un po' troppo la presa, quindi accennò una lieve inclinazione del capo. Un ultimo saluto ad una kunoichi che si recava in battaglia. Così come accadeva agli antichi pure oggi, ciascuno di loro sapeva che non ci potevano essere certezze nel rivedersi di nuovo. Nemmeno grazie al marchio del Legame di Ferro che Maemi portava sull'interno del polso sinistro.
    "Vedi di non deludermi e di tornare indietro sana e salva, perché in un modo o nell'altro avrò ancora modo di giudicare il tuo operato" furono le ultima parole che uscirono dalle labbra del Ninja più potente della Nebbia, mentre il pannello di legno si chiudeva alle spalle della Kunoichi.
  7. .
    Narrato | "Parlato Supaku" | "Pensato" | "Parlato" | "Cloni" | "Parlato Isobu" | "Parlato Toshiro" | "Parlato Sasuke" | "Parlato Takeda" | "Parlato Atasuke" | "Parlato Yōjirō" | "Parlato Hikari" | "Parlato Akino" | "Parlato altri"

    Supaku provò inizialmente a opporsi alla propria obbligata pulizia, ma Kaori era inflessibile, non avrebbe avuto a che fare con un lurido puzzone. Aveva una reputazione da difendere e soprattutto un naso che a causa degli anni di utilizzo della Muon si era fatto fin troppo sensibile agli odori.
    "Uhmmm non molto, so come tutti delle dicerie che si sono sparse dalla Terra della Luna...sai quella storia che i Demoni l'hanno conquistata e che sono morte un sacco di persone...I Caduti della Luna, questi famosi Ninja che sembrano aver causato la disfatta...ma non so molto altro..Non ho neanche idea di chi siano...No, aspetta!"
    L'Handoru aveva proceduto obbediente al cambio d'abiti, mentre a giudicare dall'espressione raccoglieva le idee, poi cominciò a parlare come un fiume in piena. A quanto pareva ne sapeva riguardo a quella storia pur non avendo avuto modo di approfondire in maniera sufficiente l'origine delle storie che da anni ormai giravano per il mondo. Le raccontò di alcuni scontri che aveva dovuto sostenere con strani avversari, che parevano essere stati influenzati da misteriosi artefatti. Non sapeva bene da dove derivasse quel potere, ma anche in quel frangente l'albino ebbe modo di dare mostra del proprio intuito e della propria intelligenza. L'uomo aveva infatti elaborato una sua teoria riguardo a quello che stava succedendo, soprattutto visto gli effetti che sembravano avere quegli artefatti dal punto di vista neurocognitivo, secondo lui il Moryou non era che uno scienziato in gamba, che ci sapeva fare con le sostanze come nessuno prima di lui. Nulla di più lontano dalla realtà, ma da quello che sapeva Supaku era forse l'opzione più probabile. A parità di fattori d'altronde, la soluzione più semplice è quella da preferire e di certo l'esistenza di un qualche essere sovrannaturale non poteva parere scontato a nessuno. Nessuno che non avesse in mano le informazioni che aveva lei.
    "Per caso mi sta paragonando a quei mostri schifosi?"
    "Credo che il suo intento fosse esattamente l'opposto..."
    "Mhh... Mi piace questo tipetto, soprattutto adesso che non puzza di morte..."
    "Sono certa che sarebbe lieto di saperlo."
    Con un sospiro, portò la mano destra al mento e rimase un attimo a riflettere. Mise insieme le informazioni di Supaku e quelle in suo possesso, cercando di unirle ed elaborare al meglio un discorso.
    "Mi spiace contraddirti Supaku, ma il Moryou non è uno scienziato. Magari fosse tutto così semplice..."
    Un attimo di pausa scenica per lasciare che nell'altro montasse la curiosità, poi riprese a parlare con un tono più serio del solito.
    "So che sembra incredibile, ma il Moryou è veramente un demone. Ti posso confermare che nonostante il nome non ha nulla a che fare con il potere dei Bijuu, ma non saprei come altro chiamarlo. Anni fa, dopo i fatti del paese dei Demoni, ho avuto modo di analizzare il suo chakra. Ti assicuro che non avevo mai visto nulla di simile, di certo non è qualcosa appartenente a uno shinobi fuori controllo."
    Nuovamente si interruppe, questa volta per valutare quanto spingersi in là con l'apertura su sé stessa, ma d'altronde se voleva che l'altro l'aiutasse non poteva certo centellinare le informazioni da condividere.
    "Sono piuttosto esperta nella manipolazione delle menti, ma quello che succede a chi ha a che fare con simili artefatti non ha a che fare con nessun tipo di funzionamento del chakra così come lo conosciamo. Sono realmente entità capaci di impossessarsi dei corpi umani. Ho ricevuto notizie certe da Kiri, uno di quei demoni è stato in grado di competere con l'Otto code. Sì può pensare quel che si vuole di Kyoshiro Tsuuya, ma la potenza del suo demone è indiscussa."
    Un nuovo silenzio perché l'altro avesse modo di assimilare e processare tutte quelle informazioni così compresse. Aveva evitato volutamente di specificare da dove venissero quelle informazioni da Kiri, non era il caso che l'altro sapesse dei suoi contatti con il vecchio caposquadra.
    "Come se non bastasse sono stata contattata da uno strano personaggio, niente poco di meno che l'erede del Daimyo della Terra. Sta reclutando uomini da tutte le associazioni, ha reclutato anche me. Stanno preparando una vera e propria guerra totale per conquistare prima Kiri e poi il resto del mondo. Vorrebbe dire decine di migliaia di morti. Non so cosa sia veramente questo Moryou, ma non intendo certo restare a guardare. Ti ho cercato per questo, intendo andare a Tsuki per avere un incontro con lui. Non so perché, ma vuole riunire un po' di shinobi in gamba per un suo qualche motivo. Non ci sarà un'occasione migliore. So che è molto pericoloso, ma ti ho contattato per questo, vorrei che mi accompagnassi. Ovviamente verrai ricompensato."
    Lanciò all'albino i tre restanti foglietti di carta sigillante.
    "Cibo, armi e diecimila Ryo... Credo che sia una somma adatta al rischio che ti chiedo di correre..."
    La donna aveva giocato le sue carte e ora non restava che aspettare cosa avrebbe risposto l'albino. Conscia del fatto che quello che gli proponeva poteva apparire come una follia. Introdursi in casa di quello che il mondo conosceva come il Re dei Demoni per scoprirne le reali intenzioni e potenzialmente scatenare uno scontro. Solo un folle avrebbe potuto accettare, ma per fortuna l'uomo davanti a lei era Supaku Handoru.

    ChakraFisicoMentale
    ~ 600~ Ottimo~ Ottimo
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    ~ Kunai (x3)~ Pergamena Minore (x2)
    ~ Cartabomba (x 1)~ Cimice (x3)
    ~ Bomba carta (x2)~ Radiolina
    ~ Cerbottana~ Occhio cibernetico
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    ~ Fodero~ Quarta~ Fianco Sinistro
    ~ Fodero~ Scimitarra~ Bacino - orizzontale con impugnatura a sinistra
    ~ Fascia~ Spada Larga~ Schiena - lieve inclinazione verso la spalla destra
    ~ Custodia~ Tirapugni~ Fianco destro e sinistro
    ~ Rotolo~ Dako~ Bacino
    Divisa ANBU
    Armi da LancioAccessori
    ~ Palla Bomba (x3)~ Rotolo Cadaveri (1/5)
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniDescrizione
    ~ Lame Retrattili da Polso~ Retratte~ Polsi
    ~ Coprinaso~ Intatto~ Arrotolato sul collo
    ~ Avambracci Affilati~ Intatti~ Avambracci
    ~ Guanti Chiodati~ Intatti~ Riposti in borsa
    ~ Anello Haku~ Intatto~ Dito Medio Destro
    ~ Scarpe con Lama~ Lama Inserita~ Piedi
    Tasche
    Taschino da BraccioTasca SupplementareTaschino Supplementare
    ~ Cartabomba (x5)~ Bombe Fumogene (x3)~ Torcia Elettrica
    Zaino
    Armi Minori
    ~ Kusari-Fundo
    Note~ Coprifronte rigato riposto in borsa

    ~ 2
  8. .
    Narrato/Parlato/Pensato/Parlato Altri/Parlato Yuzin/ Parlato Binhai /
    Parlato Houken

    Arte dei Sigilli
    GV7o
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    L'arte dei Sigilli consente allo Specializzato in Ninjutsu di avere una marcia in più nel proprio campo. Infatti, godrà di molteplici bonus che gli consentiranno dei vantaggi unici durante un confronto nel campo delle Arti Magiche. Soltanto vedendo parte dei Sigilli, potrà capire se il Jutsu in utilizzo è di naturale elementale, bielementale o neutro, nel caso sia elementale o bielementale potrà capirne la natura. A differenza di qualunque altro ninja, che può riconoscere un Jutsu solo se già presente in Scheda, lo Specializzato in Ninjutsu potrà riconoscere dai Sigilli anche Ninjutsu non presenti in Scheda, a patto che in passato abbia avuto l'occasione di vederli almeno una volta associati all'esecuzione dei Sigilli. Inoltre, non avrà alcuna difficoltà a riconoscere un Jutsu in situazioni estreme, come ad esempio durante un combattimento ravvicinato oppure con la presenza di una moltitudine di soggetti. Se riesce a vedere i Sigilli, gli sarà impossibile cadere preda di distrazione o altro e non riconoscere il Jutsu in questione. Tutti i Sigilli legati ai Ninjutsu saranno eseguiti ad una velocità superiore pari ad un grado (es: un Ninjutsu di livello A con una normale serie di Sigilli verrà eseguito con lo stesso tempismo che ha il nemico non Specializzato per eseguirne uno di livello B con una normale serie di Sigilli). Infine, il Ninja dovrà scegliere un elemento di Chakra od una Innata in cui egli sarà estremamente affine al punto di poter eseguire le Tecniche dello stesso con un singolo Sigillo portato a due mani e nello specifico: si potrà eseguire con un Sigillo i Jutsu di livello D, C e B a Sp. Jounin, i Jutsu A ad ANBU. Al grado ANBU sarà possibile scegliere un secondo elemento, a cui applicare questa ultima capacità.
    Consumo: N/A

    Affinità nelle Arti Magiche
    affinita-artimagiche-A
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Applicata allo Shouton.
    Consumo: N/A

    "Sì, io posso farlo anche con tuo fratello."
    La notizia lo colse come un colpo di mazza chiodata dritto sul muso, sferrato da un gigante con qualche centinaia di kili di muscoli. Immediatamente penso 'No!'. No, perché non era pronto. No, perché così all' improvviso non sentiva di avere gli strumenti per affrontare una situazione del genere. No, perché sarebbe stato costretto a fare i conti con il suo passato e non aveva la benché minima intenzione di farlo.
    "Ciò che esiste ed è in questo mondo, sommi spiriti dei cieli, sommi spiriti della terra, che ogni cosa esista come deve, "
    La ragazza aveva iniziato quello che pareva essere uno strano rituale, che lui identificò come necessario ad effettuare un'evocazione. Fece per avvicinarsi alla ragazza gesticolando con le mani. Non sapeva bene cosa dire e cercava inutilmente di produrre un discorso che potesse fermare la kunoichi.
    "Merda! cazzo! No, non sta succedendo sul serio!"
    "Mi sa che tutto il rituale è stato inutile Takeshi..."
    Per un attimo l'uomo sperò che l'altra l'avesse soltanto ingannato, che in qualche maniera non fosse stata in grado di portare a termine quella follia, che in qualche maniera lui fosse salvato da quel confronto.
    Purtroppo per lui non era affatto quello che intendeva la donna e così nel giro di pochi istanti un fuoco fatuo come quello diventato precedentemente la vecchia signora, si fece avanti per poi andare a prendere delle sembianze che Takeshi riconobbe fin troppo bene.
    "Oh, cazzo!"
    Due strisce di lacrime cominciarono a scorrergli lungo le guance e balbettando monosillabi rimase a osservare la scena, fino a quando la figura di suo fratello non si fece avanti.
    "Fratello mio..."
    "T-takero..."
    Le lacrime si fecero scroscianti e acuti singhiozzi gli uscirono dalla gola, mentre a passo incerto si allontanava dalla figura.
    "Takeshi, non speravo avrei mai avuto un'occasione simile..."
    "S-sei uguale a come ti ricordavo..."
    "Vorrei poter dire lo stesso... Stai di merda!"
    Takero fece per avvicinarsi, ma l'altro continuò a indietregiare.
    "No Takero, non me lo merito."
    "Vieni qua, stupido!"
    Balzando in avanti, il redivivo lo abbraccio spingendosi la sua testa sul petto e a Takeshi per poco non venne un coccolone.
    "È colpa mia! Sei morto per colpa mia."
    "Sono morto perché sono un coglione."
    "Dovevo proteggerti, sapevo che non eri in grado di affrontare una situazione simile, sapevo che non volevi farlo. Ti ho obbligato io a prendere parte a quella guerra"
    "Non dire cazzate. Sai che ho la testa dura, se avessi deciso di non venire nulla avrebbe smosso il mio culo da Oto. Ma non ti avrei mai lasciato affrontare una guerra da solo, d'altronde è il compito del fratello maggiore difendere il minore, no?"
    "Cinque minuti non fanno di te il più grande, l'onore, la guerra, erano la mia ossessione. Ero io ad avere il dovere di proteggerti!"
    "La verità è che entrambi siamo stati schiacciati dalle responsabilità che il Clan pretendeva da noi. Io in un verso e tu nell'altro. E ora guardaci, io sono morto e tu sei la brutta copia di quel che sarei potuto diventare..."
    "Non dire così. Tu ci avevi sempre visto lungo, io mi sono lasciato ingannare dalla propaganda della guerra... Quella sera... Avevi ragione!"
    "No Takeshi, avevo paura. E la paura mi ha fatto dire cose che non pensavo. Non ti ho mai odiato fratello mio, siamo sempre stati cristalli gemelli..."
    "Takero..."
    "La verità... È che quel giorno maledetto la mia squadra aveva raggiunto la tua. Il mostro che ti ha ridotto in quello stato è lo stesso che ha posto fine alla mia vita, ma non potevo lasciare che uccidesse mio fratello. L'ho affrontato e ho dato modo ai tuoi compagni di portarti in salvo. Purtroppo non ero abbastanza forte. Se lo fossi stato forse le cose sarebbero andate diversamente. Se mi fossi allenato con te quando me lo chiedevi, forse avrei potuto sconfiggerlo e tu non avresti vissuto questi anni di sofferenza..."
    Come un colpo al cuore, quella scoperta lasciò lo Yamashita a bocca aperta. Mai avrebbe pensato che un simile risvolto si celasse nella sua storia. Aveva vissuto tutti quegli anni convinto del fatto che Takero lo odiasse, che fosse morto maledicendolo e quella convinzione aveva guidato tutta la sua vita da quel fatidico giorno.
    "Quindi... Tu hai dato la tua vita per me?"
    "Sei sempre stato il migliore tra noi due. Il più onorevole, il più retto. Non potevo lasciare che fossi tu a morire, volevo salvarti, volevo darti la possibilità di fare ancora del bene al mondo."
    L'uomo tirò su con il naso sentendosi improvvisamente una merda. Il fratello si era sacrificato perché non si sentiva abbastanza e lui aveva lasciato che la propria intera vita gli scivolasse dissolutamente di mano.
    "Takero... Giuro che non ti vergognerai più di me. Sarò un uomo migliore!"
    "Sei un brav'uomo Takeshi. Smettila solo di odiare te stesso, sarà sufficiente questo."
    Con gli occhi ancora colmi di lacrime, l'uomo si voltò verso la giovane kunoichi e deglutì rumorosamente.
    "Grazie, Azula. Quello che hai fatto per me... È qualcosa che non avrei mai potuto sperare!"

    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Ottimo
    Chakra: 200
    Equipaggiamento:
    -Borsa
    *Accendino
    *Kit Grimaldelli
    *Mappa del Chakra
    *Sigarette 10/10
    *Kunai 10/10
    -Fodero Minore
    *Tanto
    -Rotolo Minore
    *Catena con Arpione (Affinità Doton)
    - Occhiali con Seghetto
    Note: 1
  9. .
    Per quanto riguarda i cloni, armi leggendarie etc riproducono solo la forma, quindi ha la katana, ma è una normale Katana e non ha le proprietà di un'arma leggendaria
  10. .
    Sembrava impossibile, ma finally richiedo per la terza volta credito per il 6° metodo. Li ho radunati casa per casa e sono ripartito con il conteggio da dove mi ero interrotto con la richiesta per il secondo credito, che metto sotto spoiler per facilitare il controllo.
    CITAZIONE (Leeroy Gorshmit @ 9/7/2014, 23:06) 
    Visto che il primo credito col sesto metodo lo richiesi che ancora non era stato aperto questo topic inserisco prima i link dei primi quaranta post e poi i successivi, l'ordine cronologico non sarà esatto poichè non essendomelo segnato non ricordo fino a che punto fossero stati usati i post per il credito precedente

    Credito già assegnato:
    Ristorante della famiglia Hayame: 15 post da Qui a Qui
    Casa di Ryu Izu: 13 post da Qui a Qui
    Casa Yume Rakuen: 5 post da Qui a Qui
    La casa di Tae: 7 post da Qui a Qui

    Credito ancora da assegnare:
    Dojo (palestra): 4 post da Qui a Qui
    Casa Yukio Tanaka: 8 post da Qui a Qui
    Casa Oni-Baku: 12 post da Qui a Qui
    Casa Supaku Handarou: 13 post da Qui a Qui
    Tenuta Mitarashi: 43 post da Qui a Qui

    Richiedo quindi l'assegnazione di un secondo credito con il sesto metodo =)
    Grazie a chi se ne occuperà =)

    Edit Mr.U: faccio io


    CITAZIONE
    1 Casa Agony Twin
    2 - 12 Tenuta Mitarashi
    13 - 16 Casa Yukio Tanaka
    17 - 23 Casa Supaku Handoru
    24 - 59 Toragakure
    60 Il rifugio di Iwagakure
    61 Casa di Okami Yotsuki
    62 - 68 Casa Yuzin Asuka
    69 - 77 Dimora Shimura
    78 - 80 Casa Ameki
  11. .
    Narrato | "Parlato Supaku" | "Pensato" | "Parlato" | "Cloni" | "Parlato Isobu" | "Parlato Toshiro" | "Parlato Sasuke" | "Parlato Takeda" | "Parlato Atasuke" | "Parlato Yōjirō" | "Parlato Hikari" | "Parlato Akino" | "Parlato altri"

    Quando finalmente il chakra di Supaku emerse dal terreno, Kaori gli si avvicinò a passo lento. Le membra un po' intirizzite dal lungo tempo passato seduta immobile.
    "Quando tempo, Kaori, che mi racconti?"
    La ragazza si bloccò ad osservarlo, leggermente basita. Certo si aspettava che l'Handoru non se la passasse proprio alla grande, ma la scena che aveva difronte era qualcosa cui non era decisamente preparata. Sporco e trasandato, l'uomo aveva addosso quello che non era altro che i resti di un vestiario. Il sangue e la sporcizia sul viso ben si sposavano con lo stato generale di trasandatezza. Il tutto spiccava ancora di più se messo in paragone all'aspetto quasi angelico della donna, che sotto alla divisa ANBU indossava un dolcevita scuro e un paio fi pantaloni larghi, che come lei emanavano odore di fresco e pulito.
    "Che cazzo Supaku fai qualcosa, stai sfiorendo!"
    "Non mi avevi detto che il tuo amico è un barbone..."
    "Non lo era l'ultima volta che l'ho visto..."
    Gli occhi eterocromi scorsero l'intera figura dell'albino e la ragazza decise che non c'era minaccia demoniaca che tenesse, la priorità essenziale in quel momento era una doccia.
    "Scusami Supaku. Niente di personale, ma fai ribrezzo!"
    Con quelle dure parole sollevò il palmo destro, da cui subito scrosciò un getto d'acqua che vista la distanza tra i due e l'inclinazione non avrebbe fatto altro che fungere da doccia per l'uomo. Lo sguardo torvo sul volto non rispecchiava affatto quello che provava dentro di sé, volente o nolente l'Handoru era tra le persone con cui ancora aveva a che fare quella che conosceva da più tempo. L'unico vero collegamento con la sua vecchia vita, l'unico ad aver visto seppur da lontano il suo percorso, di certo l'unico ad aver conosciuto la spaurita Kaori Mitarashi chuunin di Kiri, cui aveva probabilmente salvato la vita.
    Le Terre di Nessuno sicuramente portano con sé il potere di cambiare le persone e di certo avevano espresso degnamente quel loro potere anche su di lei, ma certe cose non potevano cambiare e lei di certo non avrebbe mai dimenticato l'enorme debito che aveva nei suoi confronti. Sicuramente non lo avrebbe abbandonato ora che sembrava più che mai essere nel momento del bisogno. Sapeva dal loro ultimo incontro che aveva un certo attrito con il Covo ed era facile presupporre dal suo stato che quelle acredini fossero infine esplose. Anche se era lì per chiedergli aiuto, forse alla fine sarebbe stata lei in un certo senso ad aiutare lui, a dargli una via d'uscita.
    Suihashu - Mano dell'Onda
    Suihashu-ManodellOnda_zpsb4d2d564
    Villaggio: Tutti
    Livello: D
    Tipo: Ninjutsu
    Questa Tecnica permette di concentrare, senza l'utilizzo di sigilli, una consistente quantità di Chakra nel palmo della mano, per poi emetterlo sotto forma d'un getto d'acqua velocissimo, che arriverà al massimo a dieci metri. Non arreca direttamente danni, potendo al massimo scaraventare ad una manciata di metri di distanza un nemico vicino. Lo scopo della Tecnica infatti è difensivo e permette di neutralizzare eventuali Armi Piccole se non addirittura Ninjutsu di livello D. Il getto può essere continuo.
    Consumo: 2 (A Turno)

    "Abbiamo un sacco di cose di cui parlare amico mio. Intanto però datti una bella ripulita che puzzi di morte a un kilometro di distanza. Qui dentro ci sono dei vestiti pulito, non fare il pudico... Intanto dimmi... Cosa sai dei demoni?"
    Con quelle parole estrasse con la sinistra il foglio di carta sigillante in cui si trovavano i vestiti e lo fece svolazzare in direzione dell'Handoru.

    ChakraFisicoMentale
    ~ 600~ Ottimo~ Ottimo
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    ~ Kunai (x3)~ Pergamena Minore (x2)
    ~ Cartabomba (x 1)~ Cimice (x3)
    ~ Bomba carta (x2)~ Radiolina
    ~ Cerbottana~ Occhio cibernetico
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    ~ Fodero~ Quarta~ Fianco Sinistro
    ~ Fodero~ Scimitarra~ Bacino - orizzontale con impugnatura a sinistra
    ~ Fascia~ Spada Larga~ Schiena - lieve inclinazione verso la spalla destra
    ~ Custodia~ Tirapugni~ Fianco destro e sinistro
    ~ Rotolo~ Dako~ Bacino
    Divisa ANBU
    Armi da LancioAccessori
    ~ Palla Bomba (x3)~ Rotolo Cadaveri (1/5)
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniDescrizione
    ~ Lame Retrattili da Polso~ Retratte~ Polsi
    ~ Coprinaso~ Intatto~ Arrotolato sul collo
    ~ Avambracci Affilati~ Intatti~ Avambracci
    ~ Guanti Chiodati~ Intatti~ Riposti in borsa
    ~ Anello Haku~ Intatto~ Dito Medio Destro
    ~ Scarpe con Lama~ Lama Inserita~ Piedi
    Tasche
    Taschino da BraccioTasca SupplementareTaschino Supplementare
    ~ Cartabomba (x5)~ Bombe Fumogene (x3)~ Torcia Elettrica
    Zaino
    Armi Minori
    ~ Kusari-Fundo
    Note~ Coprifronte rigato riposto in borsa

    ~ 80


    Edited by Leeroy Gorshmit - 19/4/2024, 20:40
  12. .
    Narrato/Parlato/Pensato/Parlato Altri/Parlato Yuzin/ Parlato Binhai /
    Parlato Houken

    Arte dei Sigilli
    GV7o
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    L'arte dei Sigilli consente allo Specializzato in Ninjutsu di avere una marcia in più nel proprio campo. Infatti, godrà di molteplici bonus che gli consentiranno dei vantaggi unici durante un confronto nel campo delle Arti Magiche. Soltanto vedendo parte dei Sigilli, potrà capire se il Jutsu in utilizzo è di naturale elementale, bielementale o neutro, nel caso sia elementale o bielementale potrà capirne la natura. A differenza di qualunque altro ninja, che può riconoscere un Jutsu solo se già presente in Scheda, lo Specializzato in Ninjutsu potrà riconoscere dai Sigilli anche Ninjutsu non presenti in Scheda, a patto che in passato abbia avuto l'occasione di vederli almeno una volta associati all'esecuzione dei Sigilli. Inoltre, non avrà alcuna difficoltà a riconoscere un Jutsu in situazioni estreme, come ad esempio durante un combattimento ravvicinato oppure con la presenza di una moltitudine di soggetti. Se riesce a vedere i Sigilli, gli sarà impossibile cadere preda di distrazione o altro e non riconoscere il Jutsu in questione. Tutti i Sigilli legati ai Ninjutsu saranno eseguiti ad una velocità superiore pari ad un grado (es: un Ninjutsu di livello A con una normale serie di Sigilli verrà eseguito con lo stesso tempismo che ha il nemico non Specializzato per eseguirne uno di livello B con una normale serie di Sigilli). Infine, il Ninja dovrà scegliere un elemento di Chakra od una Innata in cui egli sarà estremamente affine al punto di poter eseguire le Tecniche dello stesso con un singolo Sigillo portato a due mani e nello specifico: si potrà eseguire con un Sigillo i Jutsu di livello D, C e B a Sp. Jounin, i Jutsu A ad ANBU. Al grado ANBU sarà possibile scegliere un secondo elemento, a cui applicare questa ultima capacità.
    Consumo: N/A

    Affinità nelle Arti Magiche
    affinita-artimagiche-A
    Villaggio: Tutti
    Livello: A
    Tipo: Capacità
    Questa Capacità si applica soltanto ai Ninjutsu degli elementi o dell'Innata scelte dall'utilizzatore nella Arte dei Sigilli, e simboleggia come il Ninja sia riuscito, nel corso del tempo con esperienza e pratica, a sviluppare un controllo del Chakra così preciso da essere chirurgico quando maneggia i Ninjutsu dei propri elementi prescelti, perché solo un maestro dell'Arte è in grado di spremere dalle Arti Magiche il massimo con la minima resa possibile. Quando il Ninja arriva a sviluppare la capacità di eseguire i Ninjutsu con un singolo Sigillo portato a due mani, egli sarà anche riuscito a padroneggiare l'arte di impiegare il minor Chakra possibile per quel Ninjutsu, così da permettergli di lanciare le Tecniche in cui ha raggiunto a quel grado la maggiore dimestichezza possibile ad un prezzo scontato. Nello specifico: le D e le C ad un costo inferiore di un punto Chakra in meno, le B di due punti e le A di tre punti. Quindi a Sp. Jounin si eseguiranno le D, C e B degli elementi scelti ad un costo rispettivamente di 1, 3 e 6 ad ANBU le A ad un costo di 12. Lo sconto si applica anche se la Tecnica viene eseguita senza Sigilli.
    Applicata allo Shouton.
    Consumo: N/A

    "Capisco completamente la tua posizione, Takeshi... Non sto parlando di sedute spiritiche o di entrare in una qualche setta. La mia proposta è molto più semplice e personale."
    Pareva che ci fosse stato un qualche tipo di fraintendimento, Azula non sembrava intenzionata a proporgli l'ingresso in un qualche gruppo di fanatici squilibrati e questa era decisamente una cosa positiva e confortante. Ciò nonostante continuava a parlare di un modo per mettersi in contatto con suo fratello. Un modo che a quanto la ragazza diceva le era garantito da una qualche sorta di potere che aveva sviluppato. L'uomo era piuttosto restio, d'altronde di poche cose era sicuro e una di questa era che prima ci fosse la vita e poi a un certo punto arrivasse la morte e a quel punto nulla più. Il fatto che fosse un procedimento a senso unico e che dalla morte non si potesse tornare era una delle sue poche certezze e di sicuro la fanciulla avrebbe faticato parecchio a farlo vacillare su quel punto. Per un attimo si chiese se in realtà la Shimura non lo stesse prendendo in giro, sarebbe certo stato piuttosto crudele da parte sua, ma quantomeno il tutto avrebbe avuto più senso.
    Mentre l'uomo rimuginava su quell'eventualità, l'altra decisione di passare all'azione e senza proferire parola andò a sbattere tra di loro le mani. Una luce brillante precedette il prendere forma della sagoma eterea di una vecchia che si mise a fissarlo. Colto alla sprovvista Takeshi si spostò all'indietro, andando a ruzzolare dalla sedia. Con una capriola sgraziata rotolò indietro ponendo le mani tra sé e quello che aveva tutta l'aria di essere un fantasma.
    "Ma che cazzo..."
    "Mi chiamo Miyako... Ho vissuto tantissimi anni orsono, in un'epoca lontana e dimenticata. "
    Il volto già pallido di suo dello Yamashita era letteralmente sbiancato e lui sentiva il cuore esplodergli in petto.
    "Che razza di trucco è mai questo?"
    "La decisione è tua, Takeshi... Se pensi che possa essere utile per te, sono qui per aiutarti. Ma se preferisci non farlo, lo rispetto completamente. Il mio unico desiderio è offrirti un po' di conforto in questo momento difficile."
    Le parole della ragazza arrivavano alle sue orecchie come da una dimensione lontana. Lui non riusciva a far altro che concentrarsi su quanto aveva davanti agli occhi. Lentamente la sua mente realizzò la proposta che l'altra gli stava facendo e mentre il cuore ancora palpitava tornò ad ascoltarla.
    "Non c'è bisogno di avere paura, Takeshi... Sono qui per aiutarti, per facilitare il contatto con tuo fratello e permetterti di dire ciò che hai bisogno di dire."
    "Quello... Quello è un fantasma... Quella vecchia... Una volta era viva?"
    Non riusciva a credere alle parole che gli stavano uscendo dalla gola.
    "Tu... Potresti fare questo con mio fratello?"
    Nel dirlo razionalizzò cosa quello potesse voler dire. Realizzò che se avesse accettato avrebbe dovuto confrontarsi con il proprio passato e con quello che era stato da quel momento in avanti. La paura lo invase e una lacrima cominciò a colare a margine dell'occhio destro.

    Stato fisico: Ottimo
    Stato mentale: Ottimo
    Chakra: 200
    Equipaggiamento:
    -Borsa
    *Accendino
    *Kit Grimaldelli
    *Mappa del Chakra
    *Sigarette 10/10
    *Kunai 10/10
    -Fodero Minore
    *Tanto
    -Rotolo Minore
    *Catena con Arpione (Affinità Doton)
    - Occhiali con Seghetto
    Note: 79
  13. .
    Narrato | "Parlato Supaku" | "Pensato" | "Parlato" | "Cloni" | "Parlato Isobu" | "Parlato Toshiro" | "Parlato Sasuke" | "Parlato Takeda" | "Parlato Atasuke" | "Parlato Yōjirō" | "Parlato Hikari" | "Parlato Akino" | "Parlato altri"

    Kaori era impaziente. Le dita della mano destra tamburellavano frenetiche sul legno della scrivania e continuava a fissare quel rotolo come se il farlo potesse in qualche maniera accelerare lo scorrere degli eventi.
    "Porco cazzo, Supaku. Leggi quel cazzo di rotolo!"
    Quando aveva lasciato all'albino il rotolo minore per tenersi in contatto non aveva tenuto in considerazione alcuni elementi importanti, il primo era che non avrebbe dovuto perderlo e vista la vita movimentata dell'Handoru non era così scontato, il secondo che ogni tanto avrebbe dovuto guardarlo. Grazie all'utilizzo dei rotoli, Kaori aveva intessuto una rete piuttosto funzionale all'interno delle Terre di Nessuno. Un edificio di Toragakure era stato adibito alle comunicazioni e diverse persone turnavano nella giornata tenendo sotto controllo le decine di rotoli comunicanti con altrettanti legati a tutti i caposquadra e agli avamposti che stava iniziando a creare in giro per le Terre di Nessuno.
    Per comunicare con Supaku avrebbe dovuto strutturare un metodo più rapido, se ne rendeva conto soltanto adesso che stava in trepidante attesa, mentre il rotolo bianco sotto di lei continuava a tacere. Fece un giro intorno alla scrivania imprecando i Kami e quando finalmente dei segni rossastri andarono a comporsi sulla pergamena, non potè trattenere un moto di gioia.
    "Sì cazzo!"
    'Tempismo pessimo'. A quanto pareva Supaku non se la stava passando benissimo, osservando meglio la scritta si accorse che non pareva affatto effettuata con un pennino, al contrario avrebbe detto che l'aveva fatta con un dito, probabilmente con il proprio sangue. Se da una parte le dispiaceva che l'albino versasse in quelle condizioni, dall'altra questo poteva rappresentare per lei una grande opportunità. Una bestia ferita messa all'angolo è ancora più pericolosa, ma d'altro canto sarebbe stato anche più facile riuscire a portare dalla sua qualcuno che non aveva niente da perdere e tutto da guadagnare.
    'Punta del Lupo, 15 Km a sud di Reihou. Tra due giorni.'
    "Due giorni? Ma che cazzo! Non abbiamo tempo Supaku..."
    Kaori imprecò tra sé più volte pensando a cosa fare. Da un lato voleva incontrarlo al più presto perché il tempo stringeva e voleva vederci chiaro su tutta quella storia il prima possibile, dall'altro aveva paura che pressarlo potesse risultare controproducente e magari fargli credere che ci fosse qualcosa di sospetto, soprattutto se di trovava in una situazione difficile. Optò per l'avere pazienza e assecondare le necessità dell'uomo, così tornò a vergare la pergamena con abbastanza grazia da compensare quella che mancava nella risposta dell'altro.
    'Ti aspetto lì, fai più in fretta che puoi!'
    Deglutendo rumorosamente, Kaori si lasciò andare ad un sospiro.
    Ogni qual volta riusciva a risolvere un guaio, sembrava che ne dovesse per forza sopraggiungere un altro. Non c'era mai pace in quelle terre. Rigirò tra le dita il ciondolo verde, continuava a portarlo al collo a monito della responsabilità che le sue scelte implicavano, anche se adesso sapeva non si sarebbe rivelato necessario.
    "Quindi questo Supaku è un nostro amico?"
    "Non lo so... Diciamo che è la cosa più vicina a un amico che ho fuori da Toragakure..."
    "È simpatico?"
    "A modo suo... Ti piacerà!"
    Per tutto il resto della giornata Kaori si occupò di organizzare il villaggio per quando non ci sarebbe stata. L'accordo raggiunto con Matsuda andava in qualche maniera rispettato e così incaricò Yōjirō di occuparsi della situazione, tre squadre di Shugo Rei sarebbero andate al fronte, ma l'ordine tassativo era di non uccidere nessuno tra i ranghi dell'Esercito Ninja se non fosse stato strettamente necessario e il loro obiettivo sarebbe stato quello di sabotare dall'interno le operazioni dei mukenin delle altre associazioni. Dovevano fare molta attenzione e non farsi scoprire.
    Il giorno seguente si svegliò tardi e così come ultimamente faceva più spesso del solito, andò a vestirsi con la sua vecchia divisa ANBU, la maschera sbeccata in borsa. Si armò di tutto punto e raggiunse l'armeria. Supaku era chiaramente in difficoltà ed era certa che portargli qualche dono sarebbe stata una mossa apprezzata. Recuperò dei kunai, dei fumogeni e delle cartebomba. Tutte cose che sapeva gli sarebbero tornate utili. Dopo di che alla stessa maniera si fece portare degli indumenti, un kimono verde oliva con motivi floreali argentati corredato da un umanori e obi grigio scuro, hanjuban e steteco bianchi e un paio di tabi che richiamavano il kimono. Per finire recuperò delle provviste che sarebbero state sufficienti per una persona per qualche settimana
    Soddisfatta dello shopping aveva quindi fatto chiamare Sasuke Nabare, che si era occupato di sigillare in tre foglietti diversi vestiario, armi e cibo, in un ultimo foglietto gli fece poi sigillare l'esorbitante somma di diecimila Ryo, una cospicua parte di quanto erano riusciti a strappare a Matsuda.
    Quando finalmente i preparativi furono pronti si accomiatò dai suoi compagni e andandosi ad infiltrare nel terreno si mosse rapidamente verso la sua destinazione. Arrivò ben prima dell'Handoru e decisamente dovette ammettere che quel luogo rispecchiava il suo nome.
    Sedendosi su quella che figurativamente era la testa del lupo, aprì il suo occhio interiore e si mise in attesa.
    "Guarda che spettacolo, Isobu..."
    "Ricorda il posto in cui ci siamo conosciuti..."
    "Già..."
    La donna rimase a contemplare la vastità che la circondava, effettivamente ricordava un po' le Dune del Nulla, ma preferiva non ripensare a quell'esperienza e alla fine che aveva fatto Kento.
    Con un'espressione preoccupata sul volto rimase in attesa che l'albino entrasse nel suo raggio d'azione per poi andargli incontro.

    ChakraFisicoMentale
    ~ 600~ Ottimo~ Ottimo
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    ~ Kunai (x3)~ Pergamena Minore (x2)
    ~ Cartabomba (x 1)~ Cimice (x3)
    ~ Bomba carta (x2)~ Radiolina
    ~ Cerbottana~ Occhio cibernetico
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    ~ Fodero~ Quarta~ Fianco Sinistro
    ~ Fodero~ Scimitarra~ Bacino - orizzontale con impugnatura a sinistra
    ~ Fascia~ Spada Larga~ Schiena - lieve inclinazione verso la spalla destra
    ~ Custodia~ Tirapugni~ Fianco destro e sinistro
    ~ Rotolo~ Dako~ Bacino
    Divisa ANBU
    Armi da LancioAccessori
    ~ Palla Bomba (x3)~ Rotolo Cadaveri (1/5)
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniDescrizione
    ~ Lame Retrattili da Polso~ Retratte~ Polsi
    ~ Coprinaso~ Intatto~ Arrotolato sul collo
    ~ Avambracci Affilati~ Intatti~ Avambracci
    ~ Guanti Chiodati~ Intatti~ Riposti in borsa
    ~ Anello Haku~ Intatto~ Dito Medio Destro
    ~ Scarpe con Lama~ Lama Inserita~ Piedi
    Tasche
    Taschino da BraccioTasca SupplementareTaschino Supplementare
    ~ Cartabomba (x5)~ Bombe Fumogene (x3)~ Torcia Elettrica
    Zaino
    Armi Minori
    ~ Kusari-Fundo
    Note~ Coprifronte rigato riposto in borsa

    ~ 78
  14. .

    Una nuova speranza

    oeDzWDG


    Il portone si spalancò lasciando spazio a cinque figure che a passo lento fecero il loro ingresso, guidati dallo stesso Yusuke Uchiha quel che rimaneva dei caduti della Luna sfilò davanti allo sguardo biasimante dei Kage. Alle loro spalle uno stuolo di monaci entrò silenziosamente.
    Guidati da quello che era stato il loro capitano, i reduci si fecero avanti permettendo così ai Kage di scrutarne i volti.
    Per un momento Jinobu venne distratto da quelli che erano i suoi compiti, avrebbe dovuto pensare a un modo per porre rimedio a quel disastro, attrezzare nuovi posti a sedere, procurare le portate aggiuntive, ma l'ingresso dei sei lo attirò con un certo magnetismo. L'eco della loro clamorosa disfatta e delle sue conseguenze aveva raggiunto anche quelle terre e vederli ora riuniti era come vedere i protagonisti di una storia che si era sentita cento volte in cento versioni diverse. Era un po' deluso per la mancanza di alcuni dei protagonisti, ma anche quelle storie lo avevano raggiunto. Il disonore della sconfitta era per molti un fardello importante da sopportare e molti di loro erano caduti in disgrazia nei propri villaggi, additati da tutti come mostri e perdenti. Il Nagasaki era l' unico di cui si avessero notizie certe, non solo il portatore del quattro code aveva deluso il suo Villaggio a Tsuki, ma da quel momento si era come perduto vittima di sé stesso e schiacciato dal peso del potere che portava, fino a che un giorno non lo aveva più trattenuto. I dettagli non erano pubblici, ma pareva che durante lo scontro con un mukenin ai confini con Iwa avesse perso il controllo dello Yonbi morendo di una morte atroce. Nulla si sapeva della fine del quattro code e probabilmente per quello Kirigakure aveva cercato di insabbiare un po' tutto, per non sbandierare ai quattro venti di aver perso l'ennesimo Bijuu dopo lo scandalo di Kaila Bisukosu. Sembrava che la Nebbia non fosse proprio brava a mantenere le proprie armi di distruzione di massa.
    Degli altri Caduti della Luna si sapeva ancora meno, il vecchio pazzo era già fuori di testa prima dell'incidente e pareva fosse sparito dal villaggio in un giorno di nebbia, mentre la spadaccina sanguinaria si era lasciata corrompere dalla sua lama demoniaca.
    Per sua fortuna l'Uchiha era riuscito a rintracciare l'unico ninja di Kumo del gruppo, avere una voce che non venisse dalla Nebbia o dalla Foglia era fondamentale per convincere i Kage più scettici.
    "I demoni rinnegati che vi accompagnano fin dai tempi dei Tsuki hanno servito il Moryou in passato. Ci serve il loro aiuto per riuscire a sconfiggerlo."
    Le parole dell'Hokage erano quelle di chi aveva preparato con cura quella circostanza e che si preparava a vivere il suo momento di gloria. Grazie al suo piano il mondo sarebbe stato salvo e solamente a lui sarebbe potuta andare la riconoscenza da parte degli altri. Quel successo avrebbe rappresentato un'importante svolta nel peso della Foglia negli affari internazionali. Per sicurezza Saburo gli aveva consigliato di dare ordine all'Uchiha di radunare anche i monaci superstiti, quell'uomo era intelligente ed era contento di poter contare sul suo supporto e su quello della sua organizzazione, per quanto gli desse fastidio l'essere lui stesso all'oscuro della maggior parte delle cose che la riguardavano.
    "Il Moryou non si può uccidere, è troppo potente"
    Purtroppo per lui Hiroyuki Senju aveva preso la parola dando voce a quello che il guardiano degli innocenti gli stava dicendo nella testa.
    "Purtroppo, temo che sia così. Anche Baku concorda sul fatto che il potere del Moryou sia troppo grande per poter riuscire a distruggerlo!"
    Un brusio si scatenò all'interno della sala e i leader dei Cinque Grandi Villaggi si trasformarono in scolaretti indisciplinati che lanciavano reciproche accuse o si parlavano l'uno sull'altro. L'Hokage era furibondo e tuonava contro Emon Saburo, l'azione che avrebbe dovuto portargli la gloria si stava rivelando un immane buco nell'acqua. Il Raikage apostrofò Jinsuke che si era permesso di unirsi a quel manipolo di shinobi senza chiedergli l'autorizzazione e gli altri cercavano confronto con i loro seguaci inveendo contro i colleghi di tanto in tanto.
    "Baku suggerisce che esiste una possibilità, il Moryou è imbattibile, ma già una volta sono riusciti a sigillarlo"
    La voce calma e asettica di Yusuke Uchiha risultava quasi fuori luogo in mezzo a tutto quel trambusto, ma il suo contenuto fu sufficiente ad attirare l'attenzione di tutti i presenti. Il seme della speranza piantato dal ninja di Konoha e dal suo demone ebbe però vita breve, perché il Kazekage andò lapidario a stroncarlo sul nascere.
    "I nostri più grandi esperti di Fuuinjutsu hanno lavorato sul frammento del Moryou nel tentativo di sviluppare una tecnica in grado di sigillarne il chakra fin dai tempi dell'incidente nella Terra dei Demoni. In tutto questo tempo non abbiamo ottenuto nessun risultato... Nessun risultato nel sigillare un frammento di quel chakra, come sperate di riuscire a sviluppare qualcosa in grado di sigillare l'intero demone nel giro di qualche settimana?"
    Il realismo del capo della Sabbia cadde come una ghigliottina sull'entusiasmo generale, ma fu a quel punto che timidamente si face avanti quello che era stato nominato come nuovo capo dei monaci.
    Jinobu osservò con curiosità l'uomo che doveva essere di mezza età, ma il cui volto tirato e privo di peli in faccia e sul capo poteva tranquillamente essere quello di un ragazzino, come quello di un sessantenne. In tutta la sua vita non gli era mai successo di partecipare ad un Summit in cui la tensione potesse essere così palpabile, in quei minuti si stavano probabilmente decidendo le sorti del mondo e lui non riusciva a non pensare ai suoi dannati okonomiyaki e a come avrebbero fatto gli ospiti ad apprezzarli se fossero stati serviti freddi.
    "Come saprete il rituale di sigillo del Moryou è andato distrutto durante l'attacco del tempio e nessuno di noi ha le conoscenze necessarie a poterlo riprodurre..."
    La notizia era risaputa a tutti i presenti, ma l'ascoltarla ad alta voce concretizzò il fatto rendendolo reale e confermando che un'altra delle loro poche opzioni era effettivamente impraticabile.
    "Però, potrebbe esserci una possibilità..."
    "Forza, sputa il rospo dobbiamo agire in fretta. Non farci perdere tempo!"
    Le pause teatrali del monaco avevano fatto perdere le staffe addirittura a Mishu Ameki, che normalmente era in grado di mantenere la calma e un atteggiamento rispettoso in quasi tutte le situazioni.
    "Il sigillo del Moryou non è l' unica cosa che il nostro ordine ha il compito di proteggere..."
    Un'occhiata ai suoi compagni che annuirono con il capo incitandolo a continuare a parlare, era facile intuire come ci fosse stata una lunga discussione tra di loro prima di decidere di rivelare l'informazione che avevano custodito segretamente fino a quel momento.
    "Il nostro ordine ha combattuto il Moryou per secoli ed è riuscito a sigillarlo, ma esisteva già quando il Moryou è diventato una minaccia per il mondo. La verità è che è stato il Moryou per primo ad attaccare il nostro ordine per appropriarsi della Tartaruga di Giada..."
    Lasciò che avessero tempo per elaborare le informazioni, se al momento il tutto poteva non sembrare sconvolgente, ben presto lo sarebbe stato per tutti quanti. Fino a quel momento la storia che era stata raccontata loro era che l'ordine fosse nato per contrastare il demone e le cose avrebbero continuato ad essere così se non si fossero trovati in quella situazione disperata, che necessitava di azioni disperate.
    "È una storia che si tramanda dai tempi antichi all'interno dell'ordine. La Tartaruga di Giada è in grado di interferire con la struttura stessa dello spazio e del tempo, se qualcuno riuscisse mai a dominarne il potere arriverebbe a dominare il tempo stesso, è per questo che teniamo da sempre questa informazione nascosta."
    Un mormorio di sorpresa si sparse dai presenti e il Kokage assunse un'espressione corrucciata.
    "Quindi voi siete venuti a chiedere il nostro aiuto mentendoci e nonostante tutto quello che è successo avete continuato a mantenere questo segreto?"
    Il monaco non si scompose e accolse le accuse con un'espressione serena sul volto.
    "Nei secoli le guerre degli uomini hanno fatto più danni di quelle dei demoni. Non potevamo permettere che il mondo venisse a conoscenza di un simile potere. Sapete meglio di me quello che ciascuno dei vostri villaggi sarebbe disposto a fare per poterlo stringere in pugno!"
    A quelle parole i mormorii tacquero e per quanto le parole del monaco fossero state estremamente dure, nessuno avrebbe potuto in coscienza controbatterle.
    "Il vero problema è che la reliquia è stata presa secoli fa. Nessuno in vita sà che fine abbia fatto, ma gli indizi della leggenda ci fanno pensare che sia nascosta all'interno della terra dei Demoni... Se giurate di renderla all'ordine non appena sarà tutto finito, allora vi aiuteremo a trovarla."
    Il silenzio più assoluto si era diffuso nella sala e dopo quella che parve un'eternità fu il Kazekage a rompere l'atmosfera surreale con un ghigno beffardo.
    "Una leggenda! Dovremmo affidare il destino del mondo a una leggenda, ma certo. Abbiamo già perso fin troppo tempo! Mi avete convinto della minaccia del Moryou, ma farò affidamento sui miei ninja per riuscire a superarla, non certo sugli echi di una leggenda del passato. Farò immediatamente ritorno a Suna e preparerò un contingente da guidare personalmente verso Kirigakure. Spero che siate tutti in grado di fare la vostra parte in questo!"
    Le parole lapidarie del Kazekage non lasciarono spazio ad alcuna replica e al contrario trovarono il favore del resto dei Kage, che convennero sulla necessità di fare fronte comune. La coalizione dei cinque villaggi avrebbe creato un Esercito Ninja come non si vedeva da centinaia di anni, tutti e cinque i Kage si sarebbero radunati a Kirigakure sotto la guida del Kokage, che in qualità di veterano avrebbe assunto il ruolo di Comandante Generale. Mentre tutti uscivano dalla sala Kisuke e Kyoshiro si avvicinarono ai monaci accompagnandoli all'esterno. Il Mizukage era stato chiaro con loro due, mentre ancora una volta il coppiere faceva per riempire un bicchiere che non era quasi stato toccato.
    "Noi sappiamo che non possiamo vincere questa guerra. Siete la nostra unica speranza! Portate con voi il resto della scorta e andate coi monaci nel Paese dei Demoni, ci serve quell'artefatto e soprattutto ci serve quel rituale, quando lo avrete ottenuto andate a Tsuki e fate fuori quel dannato demone una volta per tutte!"
    Jinobu in tutto ciò era disperato. Tutti se ne stavano andando e nessuno aveva neanche toccato le sue prelibatezze. Un disastro totale, forse un motivo valido per fare Seppuku, se solo fosse stato un samurai e non un responsabile di sala.
    L'uomo avrebbe avuto modo di riflettere a lungo riguardo a quella debacle e a cosa avrebbe potuto fare per evitarla, ma nel frattempo c'era tutto da sbaraccare e doveva essere lui a guidare i lavori. Ci vollero un paio d'ore per finire di sistemare tutto ed ogni volta che passava dalla cucina e incrociava gli occhi con l'uomo dal naso adunco, un brivido gli passava per la schiena. La delegazione di Konoha era l'unica ancora in circolazione, proprio perché quel tizio aveva l'incarico di pulire le menti dei vari camerieri da tutto ciò che potevano aver sentito. Ad ogni Summit quella procedura richiedeva sempre diverso tempo e quel giorno non fece eccezione, se non per il fatto che a un certo punto il volto dell'uomo assunse un'espressione preoccupata e smise di occuparsi dell'uomo che aveva sotto mano per precipitarsi fuori dalla stanza.
    Il caposala non poteva saperlo, ma quell'uomo rispondeva al nome di Tora ed era uno dei sensoriali più abili di tutta Konoha, fin dall'inizio del summit aveva sempre tenuto aperto il suo occhio psichico, monitorando tutto ciò che succedeva nell'arco di chilometri. In quel preciso momento aveva percepito uno dei camerieri che ancora dovevano passare sotto le sue grinfie scendere le scale, se già era curioso che andasse verso l'umida cantina abbandonata, il suo cuore fece un balzo quando una strana energia oscura, qualcosa con cui non aveva mai avuto a che fare prima, si palesò in quello stesso punto. Il suo cervello fece due più due nel giro di un istante, non poteva che essere qualcosa legato al mondo dei demoni.
    "Saburo, Kagachi cantina del terzo edificio. Subito!"
    La comunicazione mentale era partita insieme alla sua corsa e non appena le parole dell'uomo erano rimbombate nella testa dei rispettivi destinatari, entrambi abbandonarono le loro faccende per scattare in quella direzione. Ci misero meno di un minuto a giungere a destinazione, ma quando voltarono l'angolo del cameriere non restava che il cadavere. Un'ombra scura sopra di lui li guardava sorridendo, le zanne mostruose che a Yusuke ricordarono una versione più matura di quelle che lui stesso aveva ricevuto in dono.
    "Piccoli, patetici... Siete già morti! Siete tutti morti!"
    Con quelle parole l'ombra scoppiò in una macabra risata e si dissolse nell'aria.
    "Che cazzo è successo?"
    Tora era arrivato proprio in quel momento, la fronte madida di sudore per lo scatto e il fiato leggermente accelerato.
    "Scopri subito cosa si sono detti!"
    Saburo impassibile come sempre diede l'ordine ben conscio del fatto che analizzando gli ultimi ricordi della vittima, Tora sarebbe stato in grado di ricostruire cosa fosse successo.
    "Merda, niente da fare. Se l'è ciucciato."
    Quelle parole e la loro spiegazione furono per una volta in grado di far trasalire anche Emon Saburo. Il cadavere del cameriere era stato come svuotato di tutti i tessuti molli, la pelle come un'involucro vuoto a coprire le ossa.

    Edited by Glustrod - 18/4/2024, 21:57
  15. .
    Narrato | "Parlato Matsuda" | "Pensato" | "Parlato" | "Cloni" | "Parlato Toshiro" | "Parlato Sasuke" | "Parlato Takeda" | "Parlato Atasuke" | "Parlato Yōjirō" | "Parlato Hikari" | "Parlato Akino" | "Parlato altri"

    La stanza buia era colma di muffa, umida e fredda. Il perfetto cliché del posto in cui ci si sarebbe potuti aspettare un incontro con un losco soggetto in combutta con le forze del male.
    "Mi sto gelando il culo..."
    Erano lì ormai da un'ora, lei seduta su uno scranno davanti a una scrivania vuota e loro in piedi al suo fianco. Toshiro guardò nuovamente l'orologio, il loro ospite era in ritardo ed era chiaro quanto tutta quella situazione lo stesse particolarmente agitando.
    "Cioè, come ci si può fidare di uno che ti fa stare per un'ora con il culo al freddo?"
    "Hai detto lo stesso mezz'ora fa..."
    "Ah sì? Fanculo lo dico di nuovo, mi sto gelando il culo!"
    "Dovresti smetterla di comportarti da bambino, rendi disonore a Kaori-sama."
    "Gne, gne. Schiavetto del cazzo..."
    "Smettetela, sta arrivando..."
    L'occhio interiore della kunoichi era rimasto aperto durante tutto quel tempo a scrutare l'area limitrofa per assicurarsi che non andassero incontro a spiacevoli sorprese. D'altronde non sapeva cosa aspettarsi da quell'individuo, ma di sicuro qualcosa di brutto.
    "Kaori... Lui è Matsuda."
    L'uomo fece il suo ingresso e decisamente non sembrava il genere di personaggio da cui ti saresti aspettato una trattativa come quella cui sarebbero andati incontro. Il suo chakra era ridicolo, ma la sua impronta trasudava malvagità e rancore. Bastava guardarlo d'altronde per capire che piccolo uomo fosse, pieno di odio e disprezzo per gli altri.
    I baffi gialli e gli occhi porcini, unitamente allo sguardo lussurioso con cui squadrò prima il corpo di Hikari e poi il suo, mossero in lei un moto di disgusto.
    "Trovarvi è stato più difficile di quanto non mi sarei aspettato. Siete piccoli, ma sapete come muovervi..."
    "Credo che nessuno di noi sia qui per chiacchierare del più e del meno..."
    "Oh quanta fretta, siete sempre così vivaci voi ragazzini..."
    A quelle parole Yōjirō socchiuse gli occhi e con il pollice sinistro sguainò di un centimetro la katana. Subito lo sguardo dell'altro si fece più serio, anche se per nulla preoccupato.
    "Dovresti imparare a tenere a cuccia i tuoi uomini. Forse non vi è ben chiaro chi sono io..."
    "Ci è chiarissimo e se eviterai di mancarci di rispetto filerà tutto a gonfie vele... D'altronde sei tu ad avere bisogno di noi e non il contrario."
    L'uomo prese un profondo respiro e si sedette sulla seggiola scalcagnata che gli era stata offerta. L'irritazione in lui era palpabile, non si era nemmeno portato qualcuno di scorta visto che andava a trattare con una signora nessuno. La capetta di un'organizzazione di bassa lega che a quanto pareva se la passava malissimo e per poco non era stata annientata dalle organizzazioni di Maguma di cui una volta faceva parte. Era convinto che sarebbe stato accolto, più i suoi Ryo di lui, come un salvatore e trattato con tutti gli onori e invece si trovava a subire quel trattamento.
    Non poteva credere di essersi ridotto a dover elemosinare l'aiuto di quella feccia, ma d'altro canto l'alternativa era ben peggiore. Aveva promesso mari e monti e adesso doveva assicurarsi di avere tutto il supporto possibile se non voleva rischiare di fare infuriare i suoi committenti.
    "Benissimo allora, giochiamo secondo le tue regole. Le 'persone' con cui lavoro hanno interessi in ciò che sta avvenendo nel Paese dell'Acqua e hanno intenzione di ingaggiare chiunque si renda disponibile..."
    "Quindi tu vorresti che ci unissimo alla guerra contro Kiri?"
    "Puoi vederla così... O puoi vederla come un modo facile per guadagnare diecimila Ryo..."
    Osservò Kaori rimanere in silenzio per un attimo e portare indice e medio destri alla tempia per massaggiarsi dolcemente. La vide deglutire rumorosamente, le pupille dilatate, ma associò la cosa alla difficile scelta che stava prendendo. Non avrebbe mai immaginato che in quell'esatto momento la giovane stesse scavando nei meandri della sua mente per scoprire le sue reali intenzioni e con chi fosse realmente in combutta.
    "Cinquanta mila Ryo e siamo dentro."
    "Cinquanta? Ma tu sei matta, quanti uomini puoi garantirmi per una cifra del genere?"
    "Cinquantamila e manderò a Tsuki qualcuno di valido..."
    Questa volta le pupille a dilatarsi furono quelle dell'uomo, che balbettando cercò di capire a cosa si riferisse la kunoichi.
    "A Tsuki? Ma come fai a..."
    "Prendere o lasciare..."
    "Oh, fanculo. Stai facendo un gioco pericoloso ragazzina, spero che tu lo sappia."
    "Non ti preoccupare, i miei uomini faranno quello che devono... E anch'io!"
    Quando finalmente l'uomo se ne fu andato, la ragazza diede il giro alla scrivania in un moto di rabbia. Nobuyuki l'aveva contattata dopo la battaglia di Teichi per informarla della situazione e lei aveva accettato di fare da spia interna al mercato nero, sapevano che qualcuno si stava muovendo per reclutare uomini, ma non si aspettavano che Sasuke Nabare venisse contattato niente di meno che dall'erede dello Tsuchikage, quell'ometto insulso era però in combutta con forze molto più terribili. Diede istruzione ai suoi uomini di fare ritorno al villaggio il prima possibile, poi andò a fondersi con il terreno per precederli.
    All'arrivo si fiondò nel suo ufficio ed aprì il cassetto della scrivania, un singolo rotolo giaceva solitario al suo interno. Lo aprì e cominciò a scriverci sopra in bella grafia.
    'Supaku, sta succedendo qualcosa di terribile. Ho bisogno di parlarti immediatamente, dimmi dove.'
    Con un profondo sospiro sperò con tutta sé stessa che l'uomo conservasse ancora il rotolo che gli aveva donato e soprattutto che ogni tanto gli desse un'occhiata.

    ChakraFisicoMentale
    ~ 600~ Ottimo~ Ottimo
    Borsa
    Armi da LancioAccessori
    ~ Kunai (x3)~ Pergamena Minore (x2)
    ~ Cartabomba (x 1)~ Cimice (x3)
    ~ Bomba carta (x2)~ Radiolina
    ~ Cerbottana~ Occhio cibernetico
    Equipaggiamento
    SlotOggettoDescrizione
    ~ Fodero~ Quarta~ Fianco Sinistro
    ~ Fodero~ Scimitarra~ Bacino - orizzontale con impugnatura a sinistra
    ~ Fascia~ Spada Larga~ Schiena - lieve inclinazione verso la spalla destra
    ~ Custodia~ Tirapugni~ Fianco destro e sinistro
    ~ Rotolo~ Dako~ Bacino
    Divisa ANBU
    Armi da LancioAccessori
    ~ Palla Bomba (x3)~ Rotolo Cadaveri (1/5)
    Abbigliamento
    OggettoCondizioniDescrizione
    ~ Lame Retrattili da Polso~ Retratte~ Polsi
    ~ Coprinaso~ Intatto~ Arrotolato sul collo
    ~ Avambracci Affilati~ Intatti~ Avambracci
    ~ Guanti Chiodati~ Intatti~ Riposti in borsa
    ~ Anello Haku~ Intatto~ Dito Medio Destro
    ~ Scarpe con Lama~ Lama Inserita~ Piedi
    Tasche
    Taschino da BraccioTasca SupplementareTaschino Supplementare
    ~ Cartabomba (x5)~ Bombe Fumogene (x3)~ Torcia Elettrica
    Zaino
    Armi Minori
    ~ Kusari-Fundo
    Note~ Coprifronte rigato riposto in borsa

    ~ 77
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